ITINERARIO 2: gli
ex-vulcani
Descrizioni,
immagini e idee relative agli itinerari proposti, sono proprietà dell'autore
di questo sito e del gruppo Hercules Bike Friends.
Si prega pertanto di richiedere gentile concessione per qualsiasi utilizzo che
non sia ad uso personale.
Scheda del percorso:
Grado di difficoltà: | + |
Lunghezza complessiva: | 26,5 km |
Dislivello totale: | 1090 m |
Quota massima raggiunta: | 335 m (Trattoria dalla Teresa) |
Pendenza media delle salite: | 7,3% |
Pendenza massima in salita: |
14% (Salita M.Rusta) |
Tempo di percorrenza: | 2:30 |
Altre note: |
E' meglio
evitare il Rusta nei periodi in cui piove molto: la pioggia rende più
complicati, tratti già tecnicamente difficili. |
Tipologia del percorso:
Cartografia:
Descrizione:
Questo percorso
parte da Fontanafredda (km 0) (35 m s.l.m.),
un piccolo paesino situato ai piedi dei colli vicino a Cinto Euganeo,
tra Este e Vo’ Euganeo.
Il suo nome prende spunto probabilmente dalla sorgente d’acqua presente davanti
al palazzo comunale in centro al paesino.
L’acqua che spilla dalla sorgente è dichiarata non potabile; ho visto comunque
gente che la beve tranquillamente, ed io stesso in un momento di scarsità di
risorse idriche l’ho bevuta senza riportare conseguenze (non mi assumo però
alcuna responsabilità !).
Puoi parcheggiare senza problemi nel piazzale della chiesa o nelle piazzole
pubbliche lungo la via principale.
Un consiglio spassionato: porta con te qualcosa da mangiare e da bere.
Salta in sella, azzera il contachilometri e inizia a pedalare in asfalto in
direzione Galzignano sulla strada provinciale n°99 (la segnaletica
stradale ti sarà di aiuto).
Goditi il breve tratto di pianura perché durante il tragitto non ne troverai
molta!
Dopo circa 700 m troverai un primo bivio a SX con le indicazioni per il paesino
di Valnogaredo, che dovrai trascurare.
Poco più avanti troverai un altro incrocio con le indicazioni sempre per Valnogaredo
riconoscibile per la presenza di una vecchia cabina ENEL (pur sempre
funzionante?).
In corrispondenza di questo incrocio (km ??) (??
m s.l.m.) però a DX, parte il sentiero del M.Rusta che
dovrai imboccare.
Il sentiero che porta alla cima del Rusta è a mio avviso, uno dei più
impegnativi dei Colli sia per quanto riguarda il fondo stradale che per le pendenze.
Tralascia la deviazione verso SX che trovi appena iniziato il sentiero e percorri
la traccia principale che presto comincia a salire su fondo ciottolato spesso
viscido.
Questo tratto è soprannominato come “La Parigi-Roubaix
dei Bikers” ricordando la classica francese del ciclismo su strada, nota
per i numerosi tratti in pavé.
Attenzione, dopo un tratto pianeggiante, superata una vecchia costruzione ENEL,
sulla SX (km ??) (?? m s.l.m.) parte il sentiero
che porta prima alla vecchia cava del Rusta e poi sale fino alla cima
del colle.
Se vuoi da qui è possibile proseguire dritto, evitando
la fastidiosa salita del Rusta e rendendo il percorso meno impegnativo.
Giungerai dopo circa 500 m sulla strada asfaltata che da Cinto Euganeo sale
sul M.Gemola nei pressi della chiesetta di S.Lucia e da qui devi seguire le
indicazioni che troverai più avanti nella descrizione.
Gira
quindi a SX prendendo il sentiero che per i primi 100m risulta essere molto
impegnativo a causa del fondo ciottolato scivoloso e sconnesso, poi in prossimità
di alcune vecchie costruzioni (credo fossero i capannoni della ex-cava ?) diventa
pianeggiante per un breve tratto quindi inizia a salire sul fianco del monte
Rusta.
Qui il sentiero, salendo a tornanti, diventa più stretto e abbastanza ripido.
Fai attenzione perché sia al primo che al quinto tornante si staccano diramazioni
del sentiero che devi trascurare.
Il terzo tornante è molto sconnesso quindi molto impegnativo, forse sarà necessario
scendere dalla bici per alcuni metri (se ce la fai in sella, meglio per te).
Dal quinto all’ottavo e ultimo tornante la cosa diventa più “umana” visto che
le pendenze si attenuano.
All’ottavo tornante (che non è comunque l’ultimo visto che la cima del monte
è ancora pittosto lontana) si stacca a DX (km ??)
(?? m s.l.m.) un sentiero in discesa che dopo qualche tornante ti farà
approdare sulla strada asfaltata che da Cinto Euganeo sale sul M.Gemola.
Giunto sull’asfalto gira a DX in discesa seguendo le indicazioni del Parco
Colli in legno, per la chiesa di S.Lucia .
La strada in asfalto scendendo con ampie curve, ti porterà ad incrociare la
strada che congiunge Cinto Euganeo a Fontanafredda, in prossimità
di un capitello dedicato a S.Antonio.
Passerai appunto davanti alla caratteristica chiesetta
di S.Lucia costruita tutta in pietra, recentemente restaurata con molto gusto.
All’incrocio (km ??) (?? m s.l.m.) devi attraversare
la strada e prendere il sentiero dritto davanti a te.
Stai percorrendo lo sterrato del M.Cinto un tratto pedalabile, con fondo
compatto, che sale a tornanti sul fianco est del monte.
La strada ampia attraversa un breve tratto ombreggiato per poi uscire allo scoperto
sotto il sole (quando c'è) con una strana vegetazione, caratteristica
per la presenza del pino marittimo (specie non autoctona dei Colli).
Affronta sei tornanti perché giunto al settimo dovrai abbandonare la traccia
principale che continuerebbe a salire, e dovrai prendere la diramazione verso
DX, ben visibile.
Volendo potresti salire ancora per qualche tornante
al solo scopo di andare a visitare la Cava dei Briganti caratteristica per la
forma ad anfiteatro e per le colonne granitiche (pare fosse il cratere di un
ex-vulcano chiamato appunto M.Cinto).
Se non vuoi salire perché le cave non ti interessano, puoi pur sempre abbandonare
il sentiero principale per andare a visitare il Buso dei Briganti, un sito panoramico
sulla pianura della val Calaona.
Devi però dimenticarti della bici, perché il sentiero che porta al Buso dei
Briganti, pur essendo breve non è del tutto ciclabile.
Se
proprio di Briganti e di Cave non ne vuoi sapere, dal settimo tornante (km
??) (?? m s.l.m.) gira quindi a DX in discesa sempre su sterrato
ampio e carrozzabile che fiancheggiando un bel prato, passa di fianco ad una
villetta.
Presto arriverai ad un tornante successivamente il quale, dopo una curva a 90°
verso SX, il sentiero diventa dritto e scende con notevole pendenza invitando
il malcapitato biker a mollare i freni.
Qui fai molta attenzione perché può succedere che la forte velocità distolga
la tua attenzione dalle indicazioni che sto per darti !
Appena iniziato il tratto dritto di discesa, sulla SX noterai una prima diramazione,
sempre su sterrato che trascurerai (è riconoscibile per la presenza di
una ventina di arnie), qualche metro più in giù, sempre a SX troverai
un secondo sterrato che dovrai imboccare (km ??)
(?? m s.l.m.).
La strada diventa pianeggiante e si allarga molto.
Questa zona è molto ampia e offre un panorama apprezzabile, ma non paragonabile
a quello offerto dal Buso dei Briganti.
Presto la strada diventa sentiero e si inoltra nel bosco.
Dovrai affrontare un tratto di qualche decina di metri caratterizzato da una
forte pendenza che ti farà imprecare solo al pensiero che non hai potuto
godere del tratto di discesa dritta che hai precedentemente abbandonato.
Sarà indispensabile l'uso del rapportino.
Alla sommità dell'erta cè un bivio; prendi il sentiero che
scende a DX, la breve ma ripida discesa porta ad un altro bivio verso DX dove
devi proseguire dritto.
Da qui il sentiero sale con lieve pendenza, sempre in mezzo al bosco, arrivando
ad un incrocio caratterizzato dalla presenza di due blocchi di cemento (km
??) (?? m s.l.m.).
Devi scegliere il tratto che sale verso SX e che ti porterà ad un altro
incrocio simile a quello appena descritto, sempre caratterizzato da blocchi
di cemento.
Anche qui devi proseguire ancora a SX però il tratto è pressochè
pianeggiante.
Arriverai subito ad un vigneto che devi costeggiare rimanendo sulla carreggiata
principale che girando verso sinistra, costeggia il fianco del monte.
Alla fine del vigneto incrocerai unaltra carreggiata dove devi prendere
verso DX in discesa.
Percorsa serie di curve in discesa e molto prossime tra loro, giungerai subito
su un tratto pianeggiante che fa da collegamento con un vigneto più in
basso rispetto al precedente.
Prima di giungere al vigneto (dritto davanti a te) dovrai girare a SX imboccando
un sentiero sassoso in discesa che conduce a Cava Bomba e passa davanti
ad una singolare abitazione molto rustica, in pietra.
Il sentiero, costeggiato da ginestre, scende con alcuni tornanti impegnativi
per labbondante ghiaia che tende a destabilizzare la guida del biker.
Cava Bomba, situata nei pressi di Cinto Euganeo, è molto
caratteristica per due motivi: la presenza di un oasi LIPU (non è
raro infatti imbattersi in qualche strana specie di volatile) e per il famoso
museo paleontologico.
Nel piazzale della cava (km ??) (?? m s.l.m.)
sono presenti dei vecchi carrelli su rotaia che venivano utilizzati tempo fa
per il trasporto del materiale utilizzato nella fornace per il cemento ora convertita
a museo.
La cava è anche una zona attrezzata per pic-nic con relative panche in
legno e tavolino dove è possibile passare qualche ora lieta anche senza
bici, magari con la morosa per chi ce l'ha.
Da qui procedendo sul breve tratto di discesa, dopo un ultimo tornante, giungerai
ad un cancello chiuso.
Una piccola apertura per i pedoni ti consente di arrivare alla strada asfaltata.
Tieni la destra e passando di fronte allingresso del museo, giungerai
allincrocio con la strada che da Este va verso Vò Euganeo
(km ??) (?? m s.l.m.).
Gira a SX verso Este costeggiando il canale bisatto che scorre alla tua
destra.
Il tratto di strada asfaltata pianeggiante permette di recuperare le forze per
affrontare laltra parte del percorso.
Essa giunge presto su un tratto fiancheggiato da platani iniziato il quale,
dopo circa 300 m dovrai girare a SX seguendo lindicazione per via Crearon
una sterrata carrozzabile.
La strada bianca sale con una pendenza costante, inizialmente con alcuni tornanti,
per poi diventare dritta e giungere su un tratto asfaltato sempre in salita
(km ??) (?? m s.l.m.).
Dovrai percorrere tutto il tratto asfaltato trascurando le deviazioni che portano
su proprietà private, fino a incrociare la strada che da Este
sale a Calaone (km ??) (?? m s.l.m.).
Qui devi girare a SX in salita verso Calaone ; la strada brevemente ti
porterà sul piazzale della chiesa di Calaone.
Puoi approfittare della fontanella dacqua del piazzale per ripristinare
le riserve idriche e magari mangiare un boccone energetico.
Lascia stare però gli affettati chè fanno venir fuori i brufoli
!
Riempita la borraccia e rinfrescate le idee salta in sella e prendi la strada
asfaltata che si stacca dal piazzale a SX rispetto la facciata della chiesa
e scende verso Valle S.Giorgio.
Poco dopo, un tratto leggermente più ripido immette in un tornante verso
SX (km ??) (?? m s.l.m.);
proprio qui devi imboccare il brevissimo tratto in salita, con fondo ciottolato,
ben visibile dritto davanti a te.
È un tratto del Sentiero delle Fontane che scende verso Baone
inizialmente molto ripido poi la pendenza si attenua diventando per un breve
tratto pianeggiante.
Qui, poco prima di un grande rustico molto ben restaurato (visibile davanti
a te, alla tua destra), in corrispondenza di una vasca per la raccolta dellacqua,
prendi il sentiero che sempre in discesa si stacca verso SX fiancheggiando un
appezzamento coltivato ad ulivi.
Il sentiero curva verso SX e approda in un altro appezzamento di ulivi quindi
scende con un tratto molto sconnesso giungendo su uno sterrato carrozzabile
nei pressi di unabitazione.
Tieni sempre la DX trascurando le due deviazioni che portano verso le proprietà
private.
Giungerai subito dopo ad un piazzale di una ex-cava caratteristico per il prato
verde dove la strada bianca diventa pianeggiante.
Qui (km ??) (?? m s.l.m.), dallo sterrato
principale si stacca a SX un piccolo viottolo che dovrai percorrere.
Presto il sentiero si trasforma in sterrata carrozzabile e in discesa porta
sullasfalto che congiunge Baone a Valle S.Giorgio (km
??) (?? m s.l.m.), nei pressi di Baone.
Gira a DX verso Baone e dopo alcuni metri lascia lasfalto girando
a SX in via Val Lucerna (riconoscibile, forse!!, per la presenza di un
segnale di divieto di motocross ormai però logoro e arrugginito), una
stradina stretta in salita che prima su fondo in cemento e poi su sterrato compatto,
sale ripida sul M.Cecilia.
In
alternativa puoi girare a SX verso Valle S.Giorgio e qualche centinaio di metri
dopo girare a DX in via ???? (segui le indicazioni per la NUOVA CANGURO) la
strada presto diventa sterrata carrozzabile e giunge ad un incrocio dove andrai
a SX seguendo le indicazioni per il SASSONERO.
Quando
la salita diventa ancora più impegnativa, troverai una prima diramazione
che si stacca a SX ma devi tenere la DX sempre in salita sulla strada principale.
Subito dopo, un altro bivio, dove devi prendere a SX, lasciando la strada principale
che ti condurrebbe ad una abitazione.
Alla fine del tratto di sterrato (più stretto rispetto a quallo appena
abbandonato, ma sempre in salita!!) giungerai ad uno slargo erboso pianeggiante
nei pressi della sommità del monte Cecilia (km
??) (?? m s.l.m.), dove girerai subito a SX, in discesa,su una traccia
di single track scavata dal passaggio delle moto.
Il sentiero su fondo argilloso, porta dopo poche centinaia di metri all'incrocio
del sentiero del monte Cecilia (km ??) (??
m s.l.m.).
Tieni la SX e percorri il tratto di sentiero con divertenti
saliscendi che ti permetterà di raggiungere la località del SASSONERO.
Troverai prima un tratto che fiancheggia un prato dove terrai la SX, poi arriverai
all'incrocio con la sterrata che proviene da SX e porta in discesa verso la
NUOVA CANGURO citata in precedenza.
Quindi proseguirai dritto fino a raggiungere l'asfalto sul SASSONERO
(km ??) (?? m s.l.m.).
Attraversa la strada e sali per il tratto asfaltato della "Scajara"
di fronte a te.
L'asfalto presto lascia il posto ad una sterrata carrozzabile che dovrai percorrere
trascurando le deviazioni che si staccano a DX e a SX.
Dopo un breve tratto pianeggiante la strada bianca inizia a salire con fondo
di scaglia bianca più sconnesso, fiancheggiando un vigneto.
Il tratto di salita lungo circa 1 km ti porterà sul piazzale del Mottolone
(Pianoro) già incontrato nell'itinerario 1.
La "Scajara" si conclude incrociando un tratto asfaltato nei
pressi del Mottolone.
All'incrocio gira a SX e percorri il tratto di asfalto che si trasforma successivamente
in sterrato.
Tralascia i primi viottoli che si staccano a destra e a sinistra.
Attenzione: quando la sterrata inizia leggermente ad impennarsi devi deviare
a DX imboccando il "Calto del piegoraro"
abbastanza visibile, così chiamato per la frequente presenza di un gregge
di pecore nella zona.
Il breve tratto di single-track abbastanza impegnativo, va ad incrociare l'asfalto
che tenendo la DX porta il leggera salita nei pressi della trattoria "da
Oci" e successivamente "dalla Teresa" dove volendo,
è possibile fermarsi a bere un'ombretta di vino e mangiare un panino
con sopressa.
Bando alle ciance, prosegui in discesa, sempre su asfalto fino ad incrociare,
sul passo Roverello, la strada che congiunge Galzignano a Cinto
Euganeo (km ??) (?? m s.l.m.) ovvero
la strada provinciale n°99 citata all'inizio della descrizione.
Giunto qui, gira a SX percorrendo circa 300÷400 m del tratto asfaltato,
imbocca a DX via ???? salendo su sterrato verso il Venda.
In alternativa puoi continuare dritto verso
Faedo, per giungere sempre su alsfalto in descesa a Fontanafredda.
Ti consiglio però di terminare l'itinerario su sterrato visto che accorceresti
le tue fatiche solo di pochi minuti.
Il tratto di sterrato carrozzabile parte subito in salita
che, pur essendo piuttosto breve, risulta essere abbastanza impegnativa.
Arriverai ad un piccolo allargamento in prossimità di un incrocio con
le indicazioni per il "Re del Venda" che devi trascurare; tu
invece devi girare a SX (km ??) (?? m s.l.m.).
Lo sterrato carrozzabile ti condurrà, dopo un tratto pressochè
pianeggiante, verso un piccolo gruppo di case da dove poi la strada inizierà
a scendere.
Devi percorrere pochi metri in discesa.
Sulla strada bianca principale (che continuerebbe a scendere) scorgerai a SX,
prima il viale di ingresso di un'abitazione, e subito dopo il sentiero che devi
percorrere.
Questo, fiancheggiato a destra da un vigneto, si inoltra rapidamente nel bosco
del monte Brecale.
Diventa single-track che in alcuni tratti risulta essere tortuoso e sbuca dopo
un vecchio cancello metallico, su uno spiazzo in prossimità di vigneti
ben coltivati (km ??) (?? m s.l.m.).
Da qui bisogna prendere la strada bianca principale che si stacca alla DX dello
spiazzo e scende verso Fontanafredda costeggiando i vigneti.
Tenendo la direzione principale, il sentiero assume un fondo a carattere cementizio
per poi trasformarsi subito in asfalto e giungere ad un incrocio davanti alla
trattoria "El Cantinon" (km ??)
(?? m s.l.m.).
Attraversa la strada e sali sullo spiazzo della trattoria da dove si stacca
il sentiero sterrato che in facile discesa ti porterà finalmente a Fontanafredda,
dove avevi parcheggiato la tua macchina.
scarica il percorso !!! iti2.pdf