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Rassegna degli artisti le cui opere possono essere ammirate in Valsaviore. 

PITTORI SCULTORI CONTEMPORANEI
Palma il Giovane
Gian Giacomo Gaioni o Bornini
Giovan Pietro Da Cemmo
Pietro da Marone
I Nuvolone
Grazio Cossali
Sante Cattaneo
Scuola del Foppa
Scuola del Tiepolo
Bartolomeo Litterini
Antonio Brighenti
Pietro Antonio Gualdi da Nembro
Beniamino Simoni
La bottega dei Magnini

Beniamino Picenni
Primo Tinelli
Roberto Guani

Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane (Venezia, 1544 - 1628)

La pala dell'altare maggiore della chiesa di San Giovanni Battista a Saviore è il tesoro di maggior valore artistico della Valsaviore, ad opera del pittore veneziano: dipinta ad olio, delle dimensioni di circa 2.00 x 3.00 metri, riporta il Battesimo di Cristo. L'esecutore fu la maggiore personalità dell'ultimo Cinquecento veneto: artista completo ed elegante, studiò le opere di Raffaello e Michelangelo e collaborò con Tiziano, di cui terminò il dipinto La Pietà. Il suo stile richiama i caratteri dei i tre grandi pittori del Cinquecento bresciano, Romanino, Moretto e Savoldo. Sono state attribuite a questo grande artista anche la pala del terzo altare a sinistra della parrocchiale di Saviore, che ritrae i Santi Antonio Abate, Rocco e Carlo Borromeo (XVII secolo), o perlomeno alla sua scuola; sarebbe opera sua anche una Crocifissione, collocata originariamente sopra l'altare maggiore della chiesa romanica di San Sisto, a Cevo, ora custodita nella parrocchiale di San Vigilio. Altri suoi dipinti sono conservati nelle chiese della Valle Camonica, ad Artogne, Monno, Borno, Vezza d'Oglio. Lo rende particolarmente simpatico il fatto di avere dipinto il doge con un paio di irriverenti orecchie d'asino, cosa che gli valse la condanna a trascorrere i suoi giorni sulla Gardesana. Talvolta le opere di scuola veneziana custodite in Valle Camonica vengono considerate lavori di Jacopo da Palma il Vecchio, un pittore formatosi alla scuola di Alvise di Varini. Nativo di Serina, Bergamo, intorno al 1480, morì a Venezia nel 1528.

Giovan Pietro da Cemmo (seconda metà del '400)

A lui sono stati attribuiti gli affreschi della chiesa quattrocentesca dei Santi Nazario e Celso, ad Andrista; è uno dei più interessanti pittori bresciani del Rinascimento. Si hanno poche informazioni sulla sua vita e sulla formazione artistica:la prima produzione  conosciuta di Giovan Pietro da Cemmo è il ciclo di affreschi della cappella del convento francescano di Piamborno. Nel periodo bresciano, durante il quale dipinse il presbiterio della chiesa di S.Rocco a Bagolino e la biblioteca del Convento agostiniano di S.Barnaba, a Brescia, ritorna in Vallecamonica, dove riceve l'incarico di affrescare pievi rustiche di particolare importanza, tra cui Santa Maria Assunta ad Esine e la Pieve di San Siro a Cemmo; in Valle Camonica gli sono stati attribuiti gli affreschi di Santa Maria in Silvis a Pisogne e le storie di S.Rocco e S.Sebastiano, nell'omonima cappella, all'interno di S.Lorenzo di Berzo Inferiore. Nel 1912, Canevali ampliò il corpus del pittore camuno nel saggio intitolato: "Elenco degli edifici monumentali, opere d'arte e ricordi storici esistenti nella Valcamonica" ,inserendo la chiesa di S.Antonio a Breno e S.Maria di Bienno, oltre ad affreschi presenti nella chiesa di S.Valentino a Breno e S.Martino a Cerveno. Opere dell'artista camuno sono state rintracciate anche nel cremonese. Giovan Pietro da Cemmo opera in una valle definita terra di confine: i suoi tratti pittorici risultano essere una sintesi di confluenze lombardo venete, in un quadro gotico - rinascimentale. Nel ciclo di Santa Maria Assunta ad Esine, dove prevalgono gli aspetti devozionali e cromatici, risalta una sensazione di horror vacui di stampo medioevale, che non lascia spazi liberi nè interruzioni pittoriche. 

I Nuvolone (o Nuvoloni) 

In Val Saviore, nella parrocchiale della Madonna del Carmelo, ad Andrista, la pala dell’altare maggiore (una tela che rappresenta la Madonna del Rosario, i Santi Domenico e Caterina e le anime purganti) è attribuita alla famiglia dei Nuvolone, attiva in Lombardia nel XVIII secolo. Raffinatezza cromatica, drammaticità e sentimentalismo caratterizzano l'artista Giuseppe Nuvoloni (Milano, 1619 - 1703), che portò nell'ambiente bresciano nuovi temi compositivi e coloristici, svicolati dalla tradizione veneta; dipinti dell'artista anche a Capo di Ponte e Breno. L'autore della tela potrebbe anche essere il padre Panfilo (Cremona 1581 - Milano 1651), manierista.

Grazio Cossali (Orzinuovi, 1563 - 1629)

Uno dei pittori più significativi del '600 bresciano, ha dipinto l'Immacolata nella parrocchiale di Andrista. Formatosi alla scuola di Palma il Giovane e sensibile alle influenze degli ambienti milanesi e cremonesi, si distinse per uno spiccato senso della teatralità esaltato dall'impiego di colori accesi e vibranti.

Antonio Paglia

Autore del dipinto dell'Annunciata con tre santi francescani , San Pasquale Baylon e San Giovanni della Croce, del 1738, conservato nella parrocchiale di Andrista.

Sante Cattaneo (Salò 1739 - Brescia 1819)

Un artista versatile e fecondissimo, molto attivo come maestro nella sua scuola aperta a Brescia. Nella parrocchiale di Cevo è sua la pala che ritrae un' Immacolata ed angeli, sulla parete laterale di sinistra. In Valle Camonica opere a Darfo, nella chiesetta del monastero del Sacro Cuore (Visitazione).

Simone Magnini e Beniamino Picenni (XVII secolo)

In cronache ottocentesche si cita un Simone Maguini (probabilmente Magnini), abile e rinomato intagliatore di legno. Potrebbe essere il Simone Magnini, doratore di sculture lignee, che acquistò cornici per il pittore Gian Giacomo Bornini o Gaioni. Questi artigiani rivestivano con polvere d'oro statue e cornici lignee, per preservarle dall'usura del tempo. intere famiglie si specializzarono in questa tecnica al servizio dei maggiori scultori del tempo quali il valsaviorese Beniamino Simoni, i Fantoni o i Ramus. La bottega dei Magnini, di cui fecero parte anche Carlo e Giovanni, operò dal 1600 a Fresine. Si sa che Carlo indorò il tabernacolo dell'altare di Ponte e che Simone eseguì lavori per la Vicinia, tra cui probabilmente la Madonna dorata conservata a Saviore nella parrocchiale di San Giovanni Battista. Anche Beniamino (o Bernardino) Picenni fu uno tra i più apprezzati doratori del Seicento ed è nativo di Saviore. Tra i suoi lavori, il campanile di Santa Maria Nascente a Berzo Inferiore, verso il 1640.

Pietro da Marone

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Scuola del Foppa

Nell'abside della chiesa dedicata a Sant'Antonio da Padova, a Saviore, un maestoso affresco datato 1430, raffigurante la Madonna con il cardellino, attorniata dai Santi Rocco, Sebastiana, Lucia e Liberata, è considerato opera di artisti formatisi alla scuola del bresciano Vincenzo Foppa (1427 - 1516), personalità determinante per la pittura lombarda del Quattrocento. Il suo stile è ricco di spunti fiamminghi e franco-provenzali.

Scuola del Tiepolo

Di questo pittore veneziano (1696 - 1770) sono presenti opere in Valle Camonica, precisamente a Bienno. Le interpretazioni di questi artisti rappresentano il distacco dalla tradizione barocca.

Bartolomeo Litterini

Pittore di scuola veneziana; nella parrocchiale di San Bernardino da Siena a Valle ha dipinto la pala del Santo Patrono che parla alla folla, risalente al 1742, collocata sopra l'altare maggiore. 

Pietro Antonio Gualdi da Nembro

Autore della pala dell'altare maggiore della chiesa di Sant'Antonio da Padova a Fresine, raffigurante i Santi Giuseppe ed Antonio da Padova. Ritenuta di accurata fattura e degna di restauro.

Antonio Brighenti

Nativo di Clusone nel XIX secolo, sono suoi gli affreschi del Santuario della Madonna di Caravaggio, detta Cappella dell'Androla, a Cevo, ed il dipinto che riporta le immagini dei Santi Rocco e Lucia, datato 1879.

Primo Tinelli (...)

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Roberto Guani (Cevo, 1950)

Pittore autodidatta, vive ed opera a Cologno Monzese. Negli anni Settanta si occupò di fotografia, in seguito dell'esecuzione di vari oggetti artigianali su legno, dimostrando buone qualita' artistiche; negli anni Novanta, produce una serie di disegni a matita, china e carboncino e scopre la passione per la pittura. L' interesse dimostrato da artisti del settore lo incoraggia a continuare a dipingere ed a partecipare a varie mostre d' arte contemporanea a Vigevano, Bereguardo, Cassina de' Pecchi ed in Valle Camonica. E' stato segnalato dalla commissione artistica alla terza edizione del premio d'arte nazionale di Boario Terme ed ha partecipato alla rassegna internazionale "Les Artistes à la Cote d'azur" di Nizza, nel 1996.


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Daniela Rossi © 2000

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