Utilizzo degli elicotteri R.C.

di Enrico Mitrano

In ogni manifestazione aeromodellistica abbiamo osservato di frequente esibizioni di aeromodelli (riproduzioni e non) sia dal punto di vista acrobatico che nel lancio di manifestini, paracadutisti, giochi pirotecnici oltre al traino di striscioni, alianti e perché no riprese aerofotografiche.

Queste possibilità, che oserei definire "possibilità tecniche di utilizzo di modelli R.C.", vengono, ora, ad integrare il volo e la sperimentazione, nonché lo svago, con gli elicotteri radiocomandati, visto che ormai molti "Elicotteromodellisti" hanno acquisito ottima padronanza in questa categoria.
Ed è cosi che, radio e modello alla mano, più qualche marchingegno adattato per ottenere determinati risultati di "utilizzo tecnico", ho iniziato a dilettarmi in queste prove, non tanto per essere un precursore, dato che altri sia in Italia che all'estero (ove si effettuano delle vere e proprie gare) hanno già sperimentato, ma, per sbatterci personalmente il muso e, continuando il discorso Elicotteri R.C. aperto lo scorso anno in questa rivista modellistica, presentare tali esperienze con l'augurio che siano di aiuto e di dialogo fra tutti noi aeromodellisti. Premetto che quanto dirò non vuol contrastare ciò che di altamente acrobatico e spettacolare viene eseguito con gli Elicotteri R.C. in Italia (vedi Garrone, Lucchi, Mella, Pianforini, Saragosa) ma ampliare le possibilità di svago in questa categoria ancor oggi vista con sospetto da molti aeromodellisti.

Non nascondendo che l'idea è nata dietro la scia di quanto fatto sugli aeromodelli, voglio ora presentarvi tre "possibilità tecniche" che ho provato sia in fase statica (montaggio o "accroccaggio" e relativi problemi) che in fase dinamica (problemi di stabilità di volo e di risultato della prova).

Una parentesi prima di iniziare la presentazione è dedicata all'Elicottero R.C. in se stesso. Un modello di elicottero, rispetto ad un modello di aereo ha alcuni punti in favore ed altri a sfavore della riuscita di utilizzazioni particolari. Infatti, esaminando gli aspetti negativi in primo luogo troviamo la sistemazione del C.G. (centro di gravità) che risulta più difficoltosa di un aeromodello, specie se l'optional (ad es. un peso che varia, quale potrebbe essere il sollevamento di oggetti o una fune che pende, oppure lo sgancio di materiale quale i paracadutisti, manifestini ecc.) crei dei movimenti non voluti all'elicottero medesimo rendendo cosi più difficile il controllo sia in hovering che in volo traslato; altro fattore negativo è il peso stesso dell'accessorio applicato che a volte può compromettere il decollo dell'elicottero proprio perchè, al momento del decollo, viene richiesta maggiore potenza al motore (e non come gli aeromodelli che decollano con un adeguato rullaggio); infine, ma è facilmente correggibile, lo scarico del carburante combusto e la polvere, maggiormente durante i decolli e gli atterraggi, che vengono sollevati da vortice d'aria creato dalla rotazione delle pale e che infiltrandosi nell'optional (maggiormente nel caso di aerofotografia) potrebbero danneggiarlo.


I lati positivi dell'Elicottero R.C. si possono sommariamante riassumere nella possibilità che questo ha di stazionare in volo e quindi effettuare con più cura le operazioni di sgancio, sollevamento e rilievo fotografico.
Prendendo ora in considerazione singolarmente le tre possibilità, come già accennato, passo a descrivervi la prima ovvero lo sgancio di oggetti in volo: come mostra la foto eseguiamo una struttura atta a contenere ciò che intendiamo sganciare, e, per un multiuso e per preservare il materiale da miscela combusta e polvere, potremmo usare questa scatola, eseguita il legno di balsa con annesso servocomando di apertura portelli. Nei casi in cui la parte sottostante lo permetta (assenza di ventole per avviamento tipo Kavan) è preferibile fissarla con elastici o elasticamente ai longheroni del carrello e se possibile, a discapito della capacità di contenimento, non superando la metà dell'altezza del pattino al fine di non lesionarla durante atterraggi un po' duri nei quali l'elasticità dei montanti stessi riduca al momento dell'urto col terreno, l'altezza del pattino stesso. Nei modelli in cui tutta la parte sottostante la fusoliera è impegnata da aperture (vano motore, serbatoio, avviamento ecc.) si può, previo il rispetto del C.G. (centro di gravità), fissare un meccanismo di sgancio (magari non a scatola ma ad avvolgimento con sgancio ad orologeria - tipo impennaggi per alianti a volo libero) o su una fiancata laterale o subito sulla parte iniziale del troncone di coda. Seppure si parte in volo un po' trimmati al momento dello sgancio essendo ad una certa quota abbiamo tutto il tempo di correggere la trimmatura, impartita per il carico, e cosi ripristinare un assetto regolare al modello.



La seconda possibilità di utilizzo dell'elicottero R.C. riguarda la fotografia aerea. Per questa operazione bisogna tenere conto di alcuni fattori determinanti per una riuscita accettabile del prodotto 1) come per lo sgancio di oggetti dovrà essere costruito un contenitore, o, per lo meno, un servomeccanismo che manovri l'otturatore dell'apparecchio fotografico, che a sua volta dovrà essere di modeste dimensioni e basso peso, con caratteristiche ottiche (diaframmi, tempi e obbiettivi adatti al modello in movimento) che permettano il fotorilievo dall'elicottero in movimento ed in hovering. 2) dovranno essere ridotte al minimo possibile le vibrazioni montando la fotocamera su elastici; 3) si cercherà un posto, baricentro permettendo, che sia meno soggetto al vortice di polvere e scarico del modello (ideale sarebbe sul muso con una certa inclinazione per foto panoramiche; esclusivamente perpendicolare alla fusoliera se si vogliono effettuare fotorilievi).

Come vedete in foto rimane sempre molto comoda la posizione fra i pattini, riferendoci sempre al tipo di fusoliera. Su questo punto infatti, possiamo già scartare per tale operazione alcuni tipi di modelli (Graupner 212, Kavan Jet Ranger) mentre altri, maggiormente quelli a struttura metallica portante, si offrono meglio. (Schluter "Sistema '80"; Graupner "H elimax"). Come dicevo al punto 3) la polvere ed il grasso di scarico sono insidiosi per la fotografia, non tanto perchè possono ricoprire la camera fotografica quanto, al momento del decollo, l'obbiettivo venga sporcato da tali residui. È buona cosa decollare quindi da superfici perfettamente pulite (piccole piazzole di plastica di circa 2.00-2.50 metri di diametro od anche da specchi d'acqua, oltre che fornire una maggiore potenza, per la sua lunghezza (fissata lungo il troncone di coda) allontana di molto il flusso di scarico.

Caratteristica, per l'operazione di aerofotografia offerta dall'elicottero, è la possibilità di effettuare foto col modello praticamente sospeso in aria e quindi ottenere anche da semplici apparecchi fotografici (basso costo da dover eventualmente affrontare in caso di incidente aereo, o di guasti alla camera fotografica) delle foto accettabili o per lo meno riconoscibili.
Più propriamente,. quando fotografia e modellismo si integrano è possibile ottenere risultati professionali di rilievo, nonché giuste soddisfazioni personali. (es. rilievo topografico in piccoli spazi non accessibili, rispettando le leggi vigenti sull'aerofotografia). Per quanto riguarda la terza possibilità di utilizzo dell'Elicottero R.C. mi è sembrato più logico riprendere dal vero anche questa esperienza.
Sull'esempio offertomi dal magnifico HH-3 F dell'A.M. (Aeronautica Militare) che in qualsiasi ambiente (cielo, terra, acqua) effettua pericolose opere di soccorso e di trasporto, nonché sull'efficace azione anti-incendio eseguita dai maneggevoli LAMA con il loro carico di acqua e solventi sospeso a delle funi, ho pensato di applicare un verricello elettrico (per barche a vela R.C. - Mod. Graupner).
Questo, opportunamente alimentato da batterie e sistemato, nel caso del mio elicottero, sempre fra i pattini di atterraggio, mi ha permesso di effettuare recupero di oggetti simbolici (non rapportati in scala).

Ho parlato direttamente dell'uso del verricello perchè è stato quello che, seppure a scapito della leggerezza, mi ha reso il volo del modello molto più stabile, sfruttando appunto la possibilità di tirare fin sotto i pattini l'oggetto agganciato.


Un sollevamento di oggetti con fune è infatti svantaggioso proprio perchè il modello, con un carico pendente e per di più oscillante, è praticamente ingovernabile. Un ancoraggio alla struttura dell'elicottero con altri tiranti che tengono il carico stabilizza un po' meglio il modello, maggiormente in hovering, ma il risultato è scarso. Ed è per questo che presentandovi la prima soluzione, di fatto quella del verricello, che il risultato dell'operazione è stato positivo.
A titolo di cronaca e come già segnalato all'inizio dell'articolo, sfogliando riviste modellistiche straniere è facile scoprire che vengono svolte gare di sollevamento oggetti, non tanto come capacità di peso quanto di abilità e precisione (es. tirare via da una piccola piscina un oggetto galleggiante).

È chiaro che chi effettua queste gare ha già maturato una buona esperienza in questo settore. Io ci ho provato, con risultati lusinghieri ma che debbono essere ulteriormente sviluppati magari con la vostra collaborazione.



Pagina precedente Pagina superiore Pagina successiva