Gli elicotteri di Heim

di Enrico Mitrano

La meccanica di Heim è una tra le più usate dagli elicotteristi: vediamo di saperne di più. Fin dal 1985, durante l'ultima gara di Campionato Italiano Elicotteri F3C svoltasi a Desio (Milano 1 - 2 giugno 1985) ed alla quale io ho assistito, mi è parso subito chiaro che i modelli in campo, all'infuori di uno (più precisamente 14 su 1), erano di progettazione e produzione in Kit di un altro genio emergente: il tedesco Heim. Lo schema meccanico adottato, che vedremo meglio fra poco, è totalmente diverso da quello dei vari modelli Graupner, Schluter, Hirobo etc.. Una certa ispirazione è stata presa invece dal Jet Ranger della Kavan. E' infatti denominato Star Ranger (che riproduce come la Kavan l'ormai famoso AB 206) il cavallo di battaglia di Heim e, nella riproduzione del Bell 222 con i carrelli retrattili di serie, si affina, oltre alle doti e alla sicurezza di volo, lo stile riproduzionistico di questo progettista. Nella dialettica degli elicotteromodellisti dire Heim significa soprattutto possedere e far volare una meccanica d'eccellenza, senza badare troppo alla fusoliera che, pur essendo fondamentale perché di natura «portante», è stata riprodotta, anche nella versione Agusta 109 Hirundo, da singoli modellisti. Per rientrare nel discorso di che cosa è in commercio preferisco quindi chiarire che l'articolo si riferisce esclusivamente a prodotti Heim.
Sinceramente, la gara di Desio mi ha offerto il materiale necessario per presentarvi questo scritto molto più perché con la collaborazione dell'amico Marco Sonzogni, partecipante alla gara, ho tratto direttamente le esperienze e le note caratteristiche che qui di seguito vi riporto. Il modello con cui Sonzogni ha gareggiato, dimostrando oltretutto che in un anno di pratica di elicotteri R.C. si può arrivare ai suoi lodevoli risultati, riproduce il Bell 222 con carrelli retrattili. La fusoliera, come anzidetto, è di tipo portante (per chi non lo sapesse ancora, oltre alla funzione estetica e aerodinamica serve a sostenere la meccanica) ed è realizzata in vetroresina dello spessore di 0.7-0.8 millimetri (questo per ovvii motivi di leggerezza) con aperture laddove verranno alloggiate le finestrature (acetato trasparente color blu). L'interno della fusoliera è rinforzato con ordinate sia longitudinali che trasversali in compensato di pioppo da 3 mm. Caratteristica è la presa d'aria per il raffreddamento che è posta al disopra della fusoliera e tramite la ventola sottostante al motore aspira aria e la rigetta appunto dal foro ventrale a vantaggio di far circolare sul motore aria molto pulita. Il motore usato da molti piloti è il rossi 60 ABC. Il gruppo meccanico è costituito da due fiancate laterali eseguite in nylon caricato in fibra sulle quali è montato il motore tramite due supporti di alluminio. Sul motore è accoppiato un gruppo di trasmissione comprendente :pignone, frizione e ventola di raffreddamento; il pignone rinvia la rotazione ad una prima corona (rapp. 1:3 sul cui albero è solidale un ingranaggio conico che asserve alla trasmissione del movimento al ruotino di coda. Sul medesimo albero è calettato un ingranaggio verticale che rinvia il moto alla 2° riduzione comprendente anchc l'autorotazione. Dall'autorotazione, opportunamente fissato su supporti con cuscinetto, prende il movimento l'albero del rotore principale. Classici della progettazione Heim, oltre ad ingranaggi in metallo, sono alcuni accoppiamenti in naylon che assicurano meno gioco e maggiore silenziosità della trasmissione. Dal rinvio della coppia conica del gruppo propulsore i giri al ruotino di coda vengono rinviati tramite un'asta di acciaio armonico che gira entro un bauden di teflon immerso a sua volta in un listello di balsa opportunamente fresato. Il gruppo ruotino di coda si innesta nell'asta con un'apposita guida per cui una volta strette le viti del gruppo alla picola ordinata finale è raro avere incidenti meccanici. Un'ultimo sguardo al motore ci prospetta uno scarico raccordato che è alloggiato entro la fusoliera, la parte terminale è raccordata con un tubo di silicone che fuoriesce dal retro della fusoliera; ciò per evitare lo scarico dei gas combusti all'interno della fusoliera medesima. La testa rotore è la stessa che monta l'Helimax della Graupner con alcune modifiche che riguardano il piatto ciclico e le dimensioni delle astine che congiungono piatto ciclico e movimenti sia collettivi che ciclici e del movimento dell'asta centrale del bilancere (asta servorotore). Il piatto ciclico è infatti di dimensioni maggiori di quello dell'Helimax e, sfruttando il sismete Bell Hiller, scorre lungo l'albero rotore (movimento collettivo), imperniato, per i movimenti ciclici, con un cuscinetto a snodo. La regolazione del centraggio della testa, oltre al solito sistema di centraggio delle pale, avviene regolando i due registri laterali al basamento del gruppo rotore e, premesso che la brucola che si vede dall'alto (da 3 mm.) sulla testa rotore stessa sia centrata, questi due registri possono essere bloccati permettendo così una rotazione perfettamente concentrica (senza quindi nessuna vibrazione). I giri del rotore sono circa 1.500 mentre per il ruotino di coda si aggirano intorno ai 4.500. Le pale per il rotore principale sono costruite in legno di faggio e balsa mentre per il ruotino sono in legno di tiglio. La parte relativa all'impianto radio ed ai servocomandi è sistemata tutta sulla piastra superiore che in pratica è quella che sostiene anche la testa di raffreddamento del motore e conseguentemente il gruppo propulsore. Un solo servo, quello relativo ai movimenti: traslato destra-sinistra e collettivo è basculante appunto per asservire alle due funzioni separate (movimento ciclico sin-dx e movimento collettivo). Trovandomi su un campo di gara posso accennarvi anche a delle modifiche che ho notato nel Bell 222 di Sonzogni e che, non togliendo nulla alla magnifica progettazione originale, ne personalizzano l'uso e ne riducono la manutenzione. E così che Marco ha realizzato i rinvii dei movimenti ciclici e collettivi con acciaio dolce (razzi di bicicletta da 2 mm.) sostituendoli a quelli di acciaio cementato che si sono rivelati (forse per l'alto grado di sollecitazioni e vibrazioni a cui Sonzogni sottopone il suo modello) soggetti a spezzarsi. Altra modifica l'ha riservata per il piatto ciclico che essendo in nylon è stato sostituito con uno uguale ma tornito in alluminio. Anche il cuscinetto a snodo per il movimento ciclico del piatto è stato sostituito all'originale di Heim con uno identico ma di marca SKF. Per le pale del rotore principale ha iniziato ad usare pale in fibra di Kevlar (molto più costose) che sono prodotte in Austria da un campione di Alianti F3B (la stessa fibra è usata nelle sue progettazioni di veleggiatori) e che a confronto con le classiche pale in legno risultano più leggere e resistenti. Il modello, senza grosse preparazioni di fondo per quanto riguarda la verniciatura, è stato verniciato con vernice bicomponente Isofan che ha reso la copertura lucida, uniforme e anti-miscela. Ripeto che quanto detto è ripreso da un modello Bell 222 e che nulla cambia, sia dal lato meccanico che costruttivo con le altre fusoliere che Heim ed altri modellisti hanno prodotto. Rimane, ad oggi, opinione certa che i modelli di casa Heim vanno per la migliore e che questo speriamo sia motivo di incoraggiamento per altri costruttori ed anche altri piloti (non solo l'instancabile Carlo Garrone) a porre in competizione altre creazioni.



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