L’Arte nel Nuovo Regno

 

La XIII dinastia fu un periodo di governanti deboli, che regnarono in rapida successione: se ne contano 50 o 60 nell'arco di un secolo e mezzo. Durante il "secondo periodo intermedio" (dalla XIV alla XVII dinastia) il paese fu nuovamente diviso.

 

Gli hyksos, invasori stranieri originari dell'Asia occidentale, penetrarono in Egitto e ne divennero i nuovi signori. Questo ebbe un impatto significativo sul paese, poiché essi importarono nuove tecnologie e, al tempo stesso, diedero agli egizi una visione più ampia della loro collocazione nel Mediterraneo. Ma da Tebe ripartì l'impulso alla riunificazione, gli occupanti furono scacciati e venne ristabilito un unico potere regale. Il Nuovo Regno (1570-1070a.C.), iniziato con la XVIII dinastia, fu un periodo di grande potenza, ricchezza e influenza e vide l'espansione del commercio con l'estero e delle conquiste.

 

Architettura:

I re della XVIII, XIX e XX dinastia promossero grandemente l'architettura religiosa. Con la capitale nuovamente a Tebe, fu dedicata una particolare attenzione al dio locale Ammone, che divenne la principale divinità egizia. Quasi ogni faraone del Nuovo Regno ordinò aggiunte al complesso di Karnak, centro del culto di Ammone, contribuendo così a creare una delle più imponenti strutture religiose della storia. Gigantesche porte, cortili colonnati e sale sorrette da colonne polimorfe e decorate con obelischi e statue manifestavano tangibilmente il potere del re e dello stato.


Sulla riva sinistra del Nilo, nei pressi della necropoli di Tebe, sorsero numerosi templi per il culto dei defunti. Durante il Nuovo Regno le spoglie dei faraoni vennero deposte nelle tombe scavate nella roccia dell'arida Valle dei Re, al cui ingresso sorgevano gli edifici religiosi.

 

Tra essi, uno dei primi e dei più originali è il tempio funerario (1478ca.a.C.) della regina Hatshepsut a Dayr el-Bahri, costruito dall'architetto reale Senemut e collocato sulle alte sponde del Nilo nei pressi del tempio di Mentuhotep II, faraone dell'XI dinastia, a cui probabilmente si ispirava; era una struttura terrazzata dotata di vari altari e rilievi che illustravano le imprese di Hatshepsut. Altri faraoni non seguirono questo precedente e costruirono i propri templi più in basso, sulla terra coltivata.

 

Tombe scavate nella roccia furono aperte nei fianchi montuosi della Valle dei Re nel tentativo - non sempre riuscito - di celare il luogo di sepoltura delle mummie reali. I lunghi corridoi in discesa, le scale e le camere erano decorati con bassorilievi e dipinti con scene ispirate a testi religiosi (Letteratura egizia) che dovevano proteggere e aiutare lo spirito nella nuova vita.


Il faraone della XIX dinastia Ramses II, uno dei più prolifici costruttori del Nuovo Regno, fece edificare il gigantesco tempio rupestre di Abu Simbel in Nubia, nel sud del paese, addossato alla montagna e presidiato da quattro colossali statue del re. Tra il 1963 e il 1972, per impedire che finissero sommerse dalle acque della nuova diga di Assuan, si realizzò l'integrale spostamento di questo e di un altro tempio a una quota superiore.

 

Come nelle epoche precedenti, anche nel Nuovo Regno l'architettura domestica e i palazzi erano in adobe. Si sono conservati tuttavia reperti in numero sufficiente per suggerire che le dimore nobiliari si articolassero su più stanze, con pavimenti, mura e soffitti dipinti. Le case per i ceti benestanti erano organizzate come piccole tenute, con edifici residenziali e di servizio racchiusi in un recinto. Si sono persino scoperti i resti delle modeste abitazioni dei lavoratori, raggruppate in villaggi che assomigliano molto a quelli dell'Egitto moderno.

 

Scultura:

Durante il Nuovo Regno la scultura raggiunse i suoi vertici. La severa stilizzazione dell'Antico Regno e l'acerbo realismo del Medio Regno lasciarono posto a uno stile raffinato che combinava un senso di nobiltà con una grande attenzione alla delicatezza dei dettagli. Iniziato durante i regni di Hatshepsut e Tuthmosi III, questo stile raggiunse all'epoca di Amenofi III , che diede inizio ai lavori per il tempio di Luxor, una maturità e una grazia senza pari.

 

L'arte del periodo di Akhenaton, il figlio di Amenofi III, riflette la rivoluzione religiosa che egli aveva intrapreso. Akhenaton venerava unicamente Aton, il dio del sole, e riteneva che l'arte dovesse mutare indirizzo.
L'inizio del suo regno si caratterizzò per l'impiego di un realismo che sfiorava la caricatura, che tuttavià si sviluppò in uno stile di grande bellezza e profonda penetrazione emotiva, qualità testimoniate dalla testa in calcare dipinto ( 1365ca.a.C., Staatliche Museen, Berlino) di Nefertiti, la regina sposa di Akhenaton.

 

Pittura:

Durante il Nuovo Regno il bassorilievo venne utilizzato soprattutto per la decorazione di edifici religiosi, mentre l'arte del dipingere fu riservata principalmente alle tombe private.
La necropoli di Tebe è una ricca fonte di informazioni sul graduale mutamento della tradizione pittorica, oltre che di vivaci illustrazioni della vita del tempo.

 

Rispetto alla cultura, la pittura permetteva di raffigurare un maggior numero di espressioni, consentendo all'artista vivide rappresentazioni della vita lungo il Nilo. Gli ufficiali furono presentati mentre ispezionavano gli esotici tributi fatti giungere in Egitto da ogni parte del mondo allora conosciuto. Le attività delle botteghe reali furono descritte meticolosamente, illustrando la produzione di ogni tipo di oggetti, dalle sculture di grandi dimensioni ai gioielli più delicati.


Anche i riti funebri furono seguiti in ogni loro fase, dalla processione alla tomba fino alle preghiere finali agli spiriti. Uno dei motivi caratteristici delle pitture tombali tebane, i cui primi esempi risalgono all'Antico Regno, è la rappresentazione del defunto nell'atto di cacciare e pescare tra i papiri, passatempi ai quali avrebbe potuto dedicarsi per l'eternità.

 

Arti decorative:

La arti decorative del Nuovo Regno raggiunsero un livello di qualità pari a quello della scultura e pittura contemporanee.
Gli oggetti di uso comune destinati alla corte e alla nobiltà erano di raffinata fattura e realizzati con grande perizia tecnica, come si nota perfettamente nel corredo funerario della tomba di Tutankhamon scoperta nel 1922: i ricchi materiali, alabastro, ebano, oro, avorio e pietre dure, sono combinati per creare oggetti stupendi.
Anche la ceramica del Nuovo Regno rivela un'analoga passione per la decorazione, con le superfici dipinte a colori brillanti e a motivi floreali.

 

I reperti

 

Dall’alto: Parte del muro del tempio di Konsu, magnifico esempio di architettura religiosa del Nuovo regno.

Tempio sepolcrale della regina Hatshepsut  a Deir el-Bahari.

Templi di Abu Simbel costruiti per ordine del faraone Ramses II; scoperti dallo svizzero Burckhardt all’inizio del XIX secolo e liberati dalla sabbia dall’italiano Belzoni.

Bassorilievo rinvenuto nella città di Akhetaten  costruita per volere del faraone Amenofi IV e dedicata al dio Aton; che qui vediamo rappresentato sotto forma di sole.

Maschera funeraria del faraone fanciullo Tutankhamon, ritrovata nella sua tomba nel 1922 dal l’egittologo Carter.

 

 

 

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