Le bollicine…., le emozioni…, lo Champagne!

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Come si serve

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Testo integralmente tratto dalla piccola ma "furbissima" guida de "Il Gambero Rosso"

CHAMPAGNE

ISTRUZIONI PER L'USO

"Servendo una bottiglia di Champagne o abbinandola ad un particolare cibo, spesso si perpetuano degli autentici delitti. Pochi intenditori sanno sul serio come e quando bere una flûte di champagne oppure come raffreddare correttamente una bottiglia, come aprirla e come servirla, ma anche come conservarla correttamente. Iniziamo proprio da quest'ultimo argomento. Esistono, come abbiamo visto, diverse tipologie di Champagne. Alcune possono essere conservate anche a lungo, altre vanno bevute nel giro di un paio d'anni dall'uscita sul mercato. Gli Champagnes meno adatti all'invecchiamento sono i più comuni, i Brut non millesimati, senza cioè l'indicazione della data della vendemmia. Quelli che si possono conservare, invece, sono le cuvée millesimate, soprattutto se portano in etichetta la denominazione R.D. e quindi hanno subìto il degorgemént da minore tempo Questo perché fino a quando lo Champagne resta sulle sue fecce matura in modo molto più lento. Ma se si vogliono conservare per anni delle bottiglie di Champagne vanno tenute presenti alcune cose. Intanto che il nemico principale è il calore eccessivo. La temperatura della cantina non dovrà mai superare i 15°. Poi che le bottiglie dovranno essere coricate, in modo che il liquido, bagnando il tappo, lo faccia aderire perfettamente al vetro della bottiglia, evitando così fuoriuscite di anidride carbonica. Se dovesse capitarvi di acquistare bottiglie di Champagne, conservate da terze persone, badate a come sono state tenute. Evitate di comprare bottiglie di mostra o conservate in piedi, evitate soprattutto quei negozi che non sono specializzati per quel tipo di vendita: lo Champagne è un prodotto costoso e delicato, basta un nonnulla per rovinarlo. Quando arriva il momento di aprire la bottiglia, portatela in casa dalla cantina un paio d'ore prima e raffreddatela nel classico secchiello preparato con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso. Basteranno non più di venti minuti per farle raggiunge una temperatura adeguata, che sarà compresa fra gli 8 ed i 12°, né di più né di meno. Evitate raffreddamenti violenti in freezer e anche di dimenticarvi in frigo la bottiglia per mesi, come accade spesso. Il freddo eccessivo e prolungato fa male al vino come il troppo caldo. Poi apritela, togliendo la capsula esterna e liberando il tappo dalla gabbietta. Non scuotetela troppo e tenete fermo il tappo con il palmo della mano per evitare possibili "esplosioni". Poi impugnate la bottiglia con la mano sinistra che afferra la parte inferiore e la destra che tiene fermo il tappo. Fate leva dalla bottiglia, tenendola leggermente inclinata, senza girare il tappo che potrebbe rompersi. Infine evitate di fare il classico "botto": il corretto rumore che segue la stappatura di una bottiglia di Champagne somiglia più a un sospiro che a una deflagrazione. Le esplosioni sono consentite solo alla mezzanotte del 31 dicembre, oppure, se avete appena vinto un gran premio di Formula 1. Servite in flûte, più ampie nel caso di vini più importanti e invecchiati, evitando l'anacronistica coppa che disperde i profumi e non fa risaltare adeguatamente la finezza del perlage. Evitate ovviamente di far fuoriuscire la spuma e riempite il bicchiere in due fasi, fino a occupare circa i 2/3 del calice."

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Dunque coppe vietate ed, inoltre, bicchieri possibilmente di cristallo, leggeri, stretti (ma non troppo), slanciati ed a forma di tulipano. Dovranno essere ben asciutti e non raffreddati con cubetti di ghiaccio. Il più possibile privi da ogni traccia di detersivi che "ammazzerebbero" le bollicine e la spuma. 

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