Le bollicine…., le emozioni…, lo Champagne!

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Gli abbinamenti

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Si beve tanto come aperitivo che con antipasti e pesci magri. Quelli più vinosi, in particolare i blancs de noir (uve di pinot vinificate in bianco), unitamente ai grandi millesimati possono essere serviti con carni e salse. Al dessert, o con piatti zuccherati, si berrà meglio un demi-sec, piuttosto che un brut, visto che lo zucchero rinforza troppo la sensibilità del palato alle strutture acide.

Quanto appena sopra detto ha il valore di ciò che è frutto di una generalizzazione: ogni singolo Champagne ha infatti inconfondibili prerogative, ogni piatto può essere preparato con materie prime diverse (le carni? possono essere quantomeno rosse o bianche), con sfumature diverse di ingredienti e metodi di cottura. Da ciò deriva la necessità di adottare abbinamenti non casuali. A solo titolo di cronaca vorrei citare il grande piacere provato nel far incontrare una bistecca di chianina alla brace con una bottiglia di Brut Rosé della maison René Geoffroy sedente in Cumières. Si tratta di un rosé, seducente all'occhio, al naso ed in bocca, che deve la sua rarità alla sua lavorazione per macerazione da uve 100% pinot nero. Un particolare: medaglia d'oro al Concorso Nazionale Champagne di Parigi nel 1999!!!. Il prezzo: 27.600 lire, la bottiglia, alla cantina. Da aggiungere che la visita, come spesso accade nello Champagne, è stata arricchita dalla cordialità e disponibilità del proprietario.

Nelle pagine dedicate ai produttori a me ad oggi noti sono riportati alcuni degli abbinamenti più felici.

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