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IL COMUNE DI VALSAVIORE

Il 5 dicembre 1927, su ordine del governo Mussolini, fu emanato il decreto d’unione (Regio Decreto n° 1836) tra i comuni di Saviore e Cevo, per una più efficiente distribuzione dei compiti amministrativi: nacque il comune di Valsaviore. La controversia divampò quando i Savioresi scoprirono che Cevo era stato scelto quale capoluogo. Quale affronto! In passato Cevo non era stato che una frazione di Saviore, paese forte dello splendore goduto nel periodo veneziano che, in fin dei conti, aveva pure il merito di attribuire nome all’intera valle. Nelle ore in cui sono soliti lavorare i criminali, lo scrivano di Saviore ed il messo comunale di Cevo avevano asportato libri, registri e perfino lo stato civile, sistemandoli in Municipio a Cevo. Si attendeva che il Signor Commissario venisse ad impedire cotanto abuso, invece si presentò un ragazzino con un carretto, per caricarvi i documenti rimasti. I capifamiglia dei Savioresi ingannati chiesero rendiconto al Segretario, che negò ogni responsabilità. Un gruppo di donne intimò al ragazzo di andarsene; costui tornò poco dopo, accompagnato da due Regi Carabinieri, per terminare il suo lavoro. Indignata, la popolazione di Saviore suonò a martello le campane e riprese i propri archivi dal carretto. L’autorità pubblica si materializzò poi nella figura del Commissario Giuseppe Cortesi, che ascoltò le lamentele, riferendole al Signor Prefetto. In un primo tempo, egli apparve comprensivo riguardo all’onta subita, dando ragione ai Savioresi, salvo poi ripresentarsi con mutato pensiero e concedendo il solo archivio di Stato Civile.
Furono le signore a mostrarsi più agguerrite: il 26 maggio del 1928 partì una spedizione di recupero del maltolto. Non fu fatta opposizione: al momento tutto fu rimesso a posto, ma poco dopo i Regi Carabinieri portarono gli archivi nuovamente a Cevo ed i mariti in carcere a Breno, a fare "lungo digiuno". Il comune di Valsaviore restò tale fino al 26 aprile 1954 (D.P.R. 470).

La strada provinciale 84 che collega Saviore e Cevo alla Statale 42 della Valle Camonica risale al 1961.

 


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Daniela Rossi © 2000

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