Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

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Se gia' il padre Cristoforo non si era interessato granche' alle vicende economiche e militari delle Baronia, nemmeno i figli del Portugues, forse troppo presi dalle loro diatribe legali, ebbero grande parte nelle sorti del feudo.

 

Le preoccupazioni circa la difesa militare, un interesse non solo di prestigio per la Corona, sfociarono finalmente nella nomina di un "capitano delle milizie della baronia di Posada". Si trattava del sardo Simone Castagner, investito della carica il 6 maggio del 1611 direttamente da don Giacomo de Aragall, luogotente generale e presidente del Regno di Sardegna. Tra le motivazioni della nomina si legge: "... acciocche' destinasse le guardie in quella marina per difenderla dalle incursioni turchesche, e chiamando a rassegna, per addestrarle in tutti i movimenti di guerra e le esercitasse nel tiro al bersaglio e nelle simulate battaglie...".

 

La sicurezza di queste zone era praticamente irrisoria.
I predoni stranieri ed i briganti locali vi si trovavano tutti assai comodi per le loro scorrerie, al punto che anche il Sant'Uffizio di Sardegna, filiale regionale del famigerato organismo pesudo-religioso di Torquemada, che doveva operare le visite della Santa Inquisizione anche nei nostri territori, soffri' in queste zone un... rallentamento della propria produttivita': due ufficiali dell'Inquisizione confessarono espressamente in atti di ritenerle infatti eccessivamente pericolose a causa dell'infestazione di banditi e della frequenza delle invasioni piratesche, e ammisero di aver omesso per questo motivo di recarvisi.

 

La Baronia di Posada, dunque, non pote' godere dell'opera di purificazione dogmatica del clero, o almeno non la si ritenne cosi' importante da giustificare molto zelo nel combattere il suo endemico paganesimo.

 

Malgrado il sicuro impegno del buon Castagner, il 2 giugno 1623 tunisini ed algerini attaccarono insieme; forse avevano avuta notizia che qualcosa si andava facendo per rafforzare le difese, oppure avevano previsto a tavolino che qualcosa sarebbe stato fatto, fatto sta che gli assaltatori sferrarono un attacco di violentissima potenza prima che i luoghi fossero fortificati.
Sbarcarono a La Caletta e proseguirono senza resistenze verso la rocca di Posada. Qui, ahime', trovarono il Castello non vigilato e le porte non protette, ed il resto e' facilmente immaginabile.

 

Responsabile principale della sciagura fu subito riconosciuto il Francesco Portugues, inquisito dal Consiglio del Real Patrimonio che il 27 giugno 1623 (un tempo fulmineo se si considerano i tempi di collegamento e di trasporto di allora) confisco' i suoi beni e le sue rendite per destinarle alla fortificazione della Baronia.

 

Fu quindi dichiarata una sorta di amministrazione controllata del patrimonio dei Portugues, con un cittadino baroniese nominato depositario; questi, per usare termini del diritto fallimentare moderno, ne governava un esercizio provvisorio e si curava anche di organizzare un presidio di soldati.

 

Il provvedimento del Consiglio istituiva infatti un reparto di cavalleggeri ed autorizzava anche l'acquisto di alcune granate, tra le prime armi da fuoco di cui si andavano dotando le armate del tempo.
Le "granadas de fuegos artificiados" sarebbero state usate il meno possibile (immaginiamo dato il costo), perche' dopo che le prime avessero spaventato i mori, "baste despues la reputacion por defenza" (sarebbe bastata la notizia del possesso di simili potenti armi a dissuadere i mori da altri attacchi).

 

Il progetto di una squadra navale che potesse proteggere queste coste veniva ancora una volta rinviato.


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