Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

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Nel 1095,  con la bolla del 4 aprile, il papa Urbano II (l'ispiratore delle Crociate) nomina per la prima volta Posada in documenti ufficiali dell'Eta' Giudicale: la "corte" di Santo Stefano di Pausade Papa Gregorio VII (popolarmente chiamata "sa Cathedrale") era confermata fra le disponibilita' dei monaci benedettini clunyacensi del convento di San Vittore di Marsiglia, i "Vittorini". Nel 1088 era stato era stato Gregorio VII a darla loro in concessione perche' divenisse sede di priorato e ospedale.Beato Urbano II

 

 

La bolla di Urbano II merita una certa attenzione anche perche' rilasciata in un momento in cui il papa poteva aver tempo solo per cose di capitale importanza, durante il Concilio di Clermont-Ferrand (.pdf) e poco prima della Crociata per il Santo Sepolcro, dunque si deduce che i benedettini, in una fase tanto delicata, l'avessero inserita fra le loro richieste primarie.

Salvatore Italo Deledda, acutissimo storico sardo, si spinge a identificare Posada con quella non accertata Phausania che spesso compariva nei documenti dell'epoca come centro degli interessi dei monaci benedettini e dell'affermazione del loro potere temporale nell'Isola, nonche' "caserma" teologica per l'opera di evangelizzazione delle aree interne, presumibile sede di diocesi.

Posada aveva dunque gia' assunto un ruolo importante nelle vicende della Gallura.
E, grazie ai numerosi stagni, produceva molto sale, ricchezza dei tempi.

 

Posada aveva comunque rango sufficiente per potersi confrontare direttamente con Civita (Olbia), capitale. 
Al tempo dovevano sopravvivere in buone condizioni le vestigia dell'antica Feronia, probabilmente individuata in un'area in localita' Santa Caterina, dove i benedettini avevano costruito i loro edifici posadini.

 

Ad ogni modo e' probabilmente in questo periodo, 
al piu' tardi nella prima meta' del 1100
che venne realizzato il
Castello della Fava.

 

E' il periodo in cui si costruirono la chiesa di San Simplicio a Olbia (1113-1125) e il Castello di Pontes a Galtelli', dove fu istituita la diocesi.
L'istituzione della diocesi di Galtelli' smembro' il territorio distrettuale di Posada e questo frazionamento origino' alcune dispute non poterono esser risolte se non nell'Ottocento, con il riscatto dei Feudi. Si creo' comunque una influenza piu' diretta di Posada su Siniscola, Torpe' e Lode', e per molto tempo le vicende di questi paesi viaggiarono assieme.

 

Il Castello della Fava dovette avere rapido successo, visto che ben presto i Giudici di Gallura avrebbero alternato la loro residenza fra Posada e Civita; e' da notare che cio' non accadeva certo per motivi di sicurezza, poiche' sarebbero stati ben piu' protetti all'interno del quadrilatero dei Castelli di Terranova, Cabu Abbas, Padulacciu e Pedreso.
Ne' la presenza dei Giudici avrebbe potuto sortire effetti politici poiche', come detto, si era appena avuto un riordino della diocesi che escludeva la possibilita' di particolari influenze.
Forse poteva davvero essere la bellezza dei luoghi ad invitare a questi soggiorni, ed e' probabile che si stia allora parlando di villeggiatura d'altri tempi.

 

Posada, comunque, anche grazie alla frequentazione dei Giudici, crebbe di importanza nei rapporti con i paesi vicinanti rafforzando la sua posizione di capoluogo del distretto.
Pisa nel frattempo cominciava a subentrare ai monaci vittorini nei possedimenti galluresi.


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