Le
informazioni contenute in questa sezione non possono
in alcun modo sostituire l'intervento professionale del proprio notaio di
fiducia: devono essere sempre verificate per controllarne l'attualità e
per valutare differenti prassi degli uffici locali. Notaio.org non assume
alcuna responsabilità a riguardo.
La successione si apre al momento della morte. Se il
defunto non ha predisposto un testamento gli eredi, i legatari, i tutori o
i curatori dell'eredità, gli esecutori testamentari o le persone che per
effetto della dichiarazione di morte presunta dell'erede sono immessi nel
possesso dei beni sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione
entro sei mesi dalla data del decesso all'ufficio del Registro competente
in base all'ultima residenza del deceduto.
L'imposta sulle successioni,
dal 25.10.2001, è stata soppressa, indipendentemente dal valore dell'asse
ereditario e del grado di parentela tra defunto e beneficiari, pertanto
tale obbligo resta solamente se nel patrimonio ereditario sono inseriti
beni immobili o diritti reali sugli stessi, ed in tal caso restano ancora
dovute le imposte ipotecarie e catastali, determinate rispettivamente nel
2% e nell’1% del valore dei beni stessi; nel caso in cui sussistano in
capo agli eredi le condizioni per godere dei benefici per la prima casa,
tali imposte devono essere corrisposte nella misura fissa di € 129,11.
Ulteriore semplificazione
prevista è data dal fatto che l’erede è esonerato, per gli immobili
inclusi nella dichiarazione di successione, a presentare la dichiarazione
ai fini dell’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI).
Come si legge la
dichiarazione
Pag. 1 = sono indicati la data del decesso, i dati anagrafici del defunto,
i dati del testamento, se non c’è si barra la casella Legge, e l’ammontare
dell’asse ereditario
Pag. 2 = sono riportati il rapporto di parentela con il de cuius ,
l’albero genealogico e l’elenco degli allegati alla dichiarazione
Pag. 3, Quadro A = sono indicati, per ogni singolo erede, la relazione di
parentela, i dati anagrafici ed il codice fiscale.
Pag. 4, Quadro B = sono indicati i dati catastali degli immobili caduti in
successione
Pag. 5 a pag. 9 = non sono più utilizzate
Pagg. 10,11 e 12 = si trovano inserite le eventuali osservazioni.
IIl notaio dà assistenza
alle parti nella compilazione di questo documento di particolare
complessità compiendo gli accertamenti catastali necessari. Provvede a
redigere la dichiarazione di successione, il prospetto di
autoliquidazione delle imposte, il modello di pagamento di tasse
imposte sanzioni ed altre entrate, e l’autocertificazione. Provvede
poi a registrare la Dichiarazione presso l’Agenzia delle Entrate
competente, predisponendo e presentando la voltura catastale.
fotocopia
dei codici fiscali del defunto e di tutti gli eredi
fotocopia
di un documento di identità del defunto e di tutti gli eredi
(assicurandosi che rechi la residenza attuale, altrimenti comunicarla)
Occorre,
inoltre, un'autocertificazione in carta semplice da cui risultino le
generalità del defunto nonché la parentela e le generalità di tutti i suoi
eredi e legatari nonché un'autocertificazione per le agevolazioni prima
casa.
Per ciascun immobile caduto in successione, fornire:
una
copia del titolo di provenienza
-
se pervenuto con atto notarile (compravendita, donazione, divisione,
...) portare il rogito notarile con cui è stato acquistato dal defunto
- se pervenuto al
defunto con una precedente successione, portare la copia della
dichiarazione di successione
tutta
la documentazione catastale, eventuali licenze, concessioni e condoni
nonché eventuali accertamenti di valore
se
gli immobili sono privi di rendita catastale, si consiglia di richiedere
la preventiva attribuzione della rendita catastale, allo scopo di evitare
futuri accertamenti, anche in conguaglio
se
nella successione vi sono terreni agricoli o suoli edificatori, è
consigliabile chiedere al Sindaco del Comune dove sono situati gli
immobili un certificato di destinazione urbanistica, allo scopo di fornire
all'ufficio elementi per l'accertamento di valore.
Dal 25 ottobre 2001 è stata abolita l'imposta di successione.
Tuttavia sugli immobili caduti in successione si paga l'imposta ipotecaria
(di trascrizione) pari al 2% e l'imposta catastale pari all'1%.
Tali imposte sono applicate in misura fissa (complessivamente 129,11 +
129,11) quando l'erede, o in caso di pluralità di eredi, almeno uno di
essi, abbia i requisiti per procedere all'acquisto della prima abitazione,
cioè:
abbia
la residenza nel Comune in cui si trova l'immobile o si obblighi a
trasferirla entro diciotto mesi
non
abbia altre abitazioni nello stesso comune
non
abbia altre abitazioni acquistate con le agevolazioni della prima
abitazione
Le fattispecie sopra
indicate sono estremamente semplificate e costituiscono solo un punto di
informazione; vi sono numerose sfaccettature per le quali è opportuno
consultare il proprio notaio.
Qui interessa sapere che
l'erede può ottenere un risparmio di imposte se chiede le agevolazioni per
la prima casa. Tuttavia egli non può vendere prima dei cinque anni,
altrimenti decade dal beneficio e deve corrispondere l'imposta
risparmiata, una penale pari al 30% di tale imposta e gli interessi.
Gli autoveicoli intestati al
defunto non devono essere inseriti nella dichiarazione di successione, ma
bisogna fare l'intestazione al P.R.A. a nome degli eredi. Ci si può
rivolgere ad un'agenzia automobilistica.
I conti correnti, i
libretti di risparmio, i titoli, non devono essere più inseriti nella
dichiarazione di successione.
Per svincolare le somme, alcune banche richiedono l'autocertificazione da
cui risulta chi sono gli eredi; altre chiedono l'atto notorio reso da due
testimoni dinanzi al cancelliere della pretura o dinanzi al notaio.
Informarsi presso le banche circa la documentazione richiesta.
Qualora sia richiesto l'atto notorio (e gli interessati non vogliano
rivolgersi in pretura), portare:
documenti
di identità e codici fiscali di due persone che non siano parenti o
affini del defunto o degli eredi (quindi, che non siano zii, nipoti,
suoceri, cognati ...), ma che siano semplici amici di famiglia. I due
testimoni devono prestare giuramento indicando chi sono gli eredi del
defunto.
Viene illustrato cosa devono
fare gli eredi a seguito dell'apertura della successione.
Le imposte relative alla successione ed ogni altra spesa inerente
all’eredità deve essere ripartita tra gli eredi nelle rispettive quote
ereditarie.
PAGAMENTO DELL'ICI DEL
DEFUNTO
Gli eredi, a nome del defunto, devono pagare l'ICI dovuta per tutti i mesi
in cui il defunto è stato proprietario nell'anno, considerando un mese
intero se il defunto ha avuto il possesso per oltre quattordici giorni.
L'ICI dovuta, sempre a nome del defunto, deve essere versata nei termini
di legge.
PAGAMENTO DELL'ICI DEGLI
EREDI
Gli eredi, a nome proprio, devono pagare l'ICI dovuta per tutti i mesi in
cui hanno avuto il possesso nell'anno, considerando un mese intero se
hanno avuto il possesso per più di 14 giorni nel mese.
Si tenga presente che il coniuge ha il diritto di abitazione nella casa
adibita a residenza familiare, perciò solo il coniuge deve versare l'ICI
sulla quota ereditata di tale casa.
L'ICI a saldo deve essere versata, a nome degli eredi, nei termini di
legge.
DICHIARAZIONE DEL REDDITO
L'anno successivo alla morte deve essere presentata la dichiarazione dei
redditi relativa al defunto (salvo i casi di esenzione) e pagare le
relative imposte a nome del defunto.
Ugualmente ciascun erede dovrà dichiarare nella propria dichiarazione dei
redditi la quota degli immobili ereditati dal defunto, tenendo presente
che al coniuge spetta il diritto di abitazione nella casa adibita a
residenza familiare, perciò lui solo deve dichiararne il reddito.
Per le modalità di dichiarazione e soprattutto per le ipotesi di
esenzione, consultare le istruzioni ministeriali relative alla
dichiarazione dei redditi.
COMUNICAZIONE AI FINI DELLA
TASSA SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI
Rivolgersi al comune per la comunicazione ai fini della tassa in oggetto.
Fino al 25
ottobre 2001, nella dichiarazione di successione dovevano essere
dichiarati tutti i beni del defunto. Perciò, qualora si debba
presentare in ritardo una dichiarazione relativa a tali soggetto o
si debba presentare una integrazione (perché sono stati omessi dei
beni nella precedente successione), si osservano le seguenti
prescrizioni a seconda che il defunto lasci:
Se il defunto ha
lasciato conti correnti, libretti di risparmio, titoli, ...
fornire gli estremi dei libretti, dei conti correnti, delle banche
dove sono intrattenuti i rapporti, delle azioni, ecc...
Per svincolare le
somme, alcune banche richiedono la dichiarazione sostitutiva
dell'atto di notorietà, che può essere resa direttamente
dall'erede; altre chiedono l'atto notorio reso da due testimoni
dinanzi al cancelliere della pretura o dinanzi al notaio.
Informarsi presso le banche circa la documentazione richiesta.
Qualora sia richiesto l'atto notorio (e gli interessati non
vogliano rivolgersi in pretura), fornire documenti di identità e
codici fiscali di due persone che non siano parenti o affini del
defunto o degli eredi (quindi, che non siano zii, nipoti, suoceri,
cognati ...), ma che siano semplici amici di famiglia. I due
testimoni devono prestare giuramento indicando chi sono gli eredi
del defunto.
Se il defunto ha
lasciato cassette di sicurezza, fornire gli estremi delle banche
dove sono situate le cassette.
Prima di presentare
la dichiarazione di successione si deve procedere all'apertura
delle cassette di sicurezza, allo scopo di fare l'inventario del
contenuto ed inserirne il valore nella dichiarazione
Se il
defunto deve riscuotere dei crediti (ad esempio, pensioni
arretrate, rimborsi IRPEF, ecc...) fornire
gli estremi del debitore (l'ente che deve pagare ...) e il
documento da cui risulta il credito.
Gli eredi hanno
diritto di detrarre dall'imposta di successione determinati debiti
lasciati dal defunto. Qui si indicano quelli più ricorrenti.
Tenere presente che ciascun erede gode di una fascia di esenzione,
se il defunto lascia beni per un valore inferiore è inutile
portare passività in detrazione
Se
vi sono debiti del defunto detraibili (mutui, cambiali ...),
portare i documenti giustificativi (in originale)
Se
sono state sostenute spese mediche e chirurgiche relative al
defunto negli ultimi sei mesi di vita, comprese quelle per
ricoveri, medicinali e protesi, portare le quietanze delle
spese (sempre in originale)
Per
le spese funerarie (deducibili fino ad un massimo di 2.000.000
di vecchie lire) portare le fatture delle spese (in originale)
Se il defunto
era titolare di un'azienda, portare i seguenti documenti:
visura registro
imprese
se l'imprenditore
defunto era tenuto alla redazione dell'inventario, esibire
copia autentica dell'ultimo inventario, indicando i mutamenti
intervenuti successivamente fino alla data della morte
se l'imprenditore
defunto non era tenuto alla redazione dell'inventario esibire
- un
prospetto riepilogativo dei beni, delle attività e delle
passività facenti capo all'azienda, con separata
indicazione del valore degli immobili aziendali
- un
estratto notarile delle scritture contabili obbligatorie
del defunto da cui risultino le passività dell'azienda
estratto catastale
degli immobili che sono compresi nell'azienda
comunicare il valore
dell'azienda, da indicare nella dichiarazione di successione.
Non è più tassabile il valore dell'avviamento e perciò non va
più aggiunto al valore dell'azienda
Se il defunto era
titolare di una quota di partecipazione in società in nome
collettivo o in accomandita semplice, occorrono gli stessi
documenti richiesti per le aziende individuali, ovviamente
riferiti alla società.
Se il defunto
ha lasciato quote di s.r.l., portare i seguenti documenti:
visura del registro
imprese
statuto aggiornato
copia autentica
dell'ultimo bilancio, coi relativi allegati
situazione
patrimoniale redatta con riferimento alla data di apertura
della successione
se necessario, il
dettaglio delle singole voci del bilancio o della situazione
patrimoniale emergente dal libro inventari
la valutazione
complessiva (fatta dal commercialista) del patrimonio sociale,
e quindi il valore della quota da indicare in atto (non è più
tassabile l'avviamento e quindi non va aggiunto)
se la società è
proprietaria di immobili, occorre anche un certificato
catastale per uso successione degli immobili sociali
Una volta presentata
la dichiarazione di successione, occorre presentare all'ufficio
delle imprese un apposito modello per comunicare il trasferimento
delle quote dal defunto agli eredi. Chi vuole che sia compiuta
anche questa formalità, deve produrre:
- un certificato di
morte
-
una dichiarazione
sostitutiva atto notorio attestante quali sono gli eredi lasciati
dal defunto
Se il defunto ha
fatto donazioni a favore degli eredi (non rilevano le donazioni a
favore di estranei), occorre inserire in successione il valore dei
beni donati. Fornire una copia di tutti gli atti di donazione.
Le vendite e gli
altri atti traslativi onerosi di immobili nonché le cessioni di
quote sociali fatte a favore del coniuge e dei figli sono
considerate donazioni qualora ricorrano particolari presupposti.
Per consentire di controllare se l'atto è stato tassato come
donazione, fornireuna copia di ogni atto fatto dal defunto a
coniuge e figli e un copia degli eventuali accertamenti di valore.