Il perché di queste pagine

 

Se ci fermassimo un momento a pensare alle domande fondamentali della vita, (chi siamo, da dove veniamo, perché e a che scopo viviamo ect.), difficilmente potremo trovare degli utili spunti di riflessione guardando la realtà con i parametri ed i valori che la società dominante ci offre. L’attuale è una società sempre più complessa, globalizzata, che impone i propri modelli di comportamento elaborati sulla base delle risposte alle domande fondamentali, e che, in maniera sempre più arrogante, addormenta le coscienze allontanando ogni persona da se stessa. 

 

         Le proposte di riflessione sui temi fondamentali della vita che hanno una solida base di verità si concentrano sulla felicità dell’essere. Siamo nati per essere felici. Naturalmente questa felicità non è da confondere con il divertimento, o con l’assenza totale di sofferenza. Semplificando al massimo potremo dire che la felicità è il risultato dell’ottimale rapporto tra la persona con se stessa, con il trascendente (Dio) e con i propri simili. Generazioni di filosofi e teologi hanno scritto montagne di libri su questo tema, e quanti ancora ne scriveranno; non è lo scopo di queste poche righe approfondire l’argomento. Si vorrebbe solamente far notare che anche le risposte del sistema prendono come riferimento la felicità, soltanto che questa è da ricercare nel possesso e nel consumo dei beni materiali e non.

Chi siamo? Dei consumatori! Perché siamo sulla terra? Per produrre e consumare!

Ovviamente solo chi può produrre, possedere e consumare (potere economico) potrà essere felice. Non è una novità, ma è necessario prenderne coscienza. (Il sogno di Dio -- Alex ZANOTELLI)

 

         Queste risposte, subdolamente propinate, vengono automaticamente recepite dalla maggioranza delle persone che, soprattutto nei paesi ricchi, sono perfettamente inserirete in un contesto capitalistico materialista e che, sempre dal punto di vista prettamente consumistico, usufruiscono di una situazione a loro nettamente favorevole a scapito però della maggioranza della popolazione mondiale (80%).

(Una realtà nascosta con cura – Enrico CHIAVACCI)

 

         È facile diffondere il pensiero dominante: chi detiene il potere economico controlla anche i mass-media.  (Allarghiamo gli spazi di libertà – Piero PISARRA)

(Ignacio RAMONET)

 

         Anche chi, sempre nel primo mondo, è ai margini di questi vantaggi difficilmente pensa diversamente dalla maggioranza. Per esempio: un disoccupato è convinto che la soluzione dei suoi problemi sia trovare un lavoro. Questo è comprensibile, perché è l’unico modo per poter entrare nel circolo produzione - consumo. Il sistema, il solo ad aver usufruito dei vantaggi delle innovazioni tecnologiche nel campo della produzione, gli suggerisce che, se vuole risolvere il suo problema, deve accettare anche lavori precari, rinunciare a molti diritti, limitare le pretese e aumentare la propria disponibilità. Difficilmente sarà portato a pensare che fin quando l’economia reale (investimenti produttivi che creano occupazione) sarà solo una piccola percentuale (1,5%) dell’economia finanziaria (investimenti in borsa, speculazioni monetarie ect.), sarà sempre più difficile trovare un lavoro degno di questo nome.

(Al servizio del capitale – R.A.RIVAS)  ( La crisi finanziaria globale – V.DAKOVIC)

 

Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, debito estero, capitalismo, globalizzazione, libero mercato,  finanza, mercato azionario globale, privatizzazione dei pubblici servizi. Parole che sono sulla bocca di tutti ma che hanno un significato diverso, non certo piacevole, per gli abitanti dei paesi in via di sviluppo.

Il sistema economico dominante crea ingiustizie e provoca direttamente o indirettamente lo sfruttamento, e spesso la morte, di tantissime persone impotenti.

É necessario che il maggior numero di persone prenda coscienza della situazione attuale e ne analizzi criticamente i vari aspetti.

("NAFTA FOR AFRICA" -- Alex ZANOTELLI) (Zambia, un paese devastato - Mark LYNAX)

(Il contagio viene dal sud – M.DONATO) (I mostri del dr.BanKesteinG.PALAST)

 

É sicuramente molto utile conoscere il pensiero di chi non gode dei benefici di questo sistema economico. L’oppressione e le ingiustizie che i poveri del terzo mondo sono costretti a subire sono causate dal neoliberismo. Il mercato non è la  soluzione per il terzo mondo. (discorso di Fidel Castro) (Rigoberta Menchù)

(Frei BETTO) (Il nuovo manifestio del capitalismo mondiale)

(Il vero debito estero – GUAICAIPURO CUAUTEMOC)

 

         Si è portati a identificare lo sviluppo dell’umanità con lo sviluppo economico e a considerare che la qualità della vita sia legata al benessere economico, il quale può essere ottenuto solo con la produzione di nuova ricchezza (crescita economica). Il PIL (prodotto interno lordo) è ormai l’unico parametro per valutare il benessere di una comunità. La qualità della vita è stimata in base al reddito pro-capite. Tutto è mercificato, il lavoro è un costo, l’ambiente è una risorsa (da fruttare) e anche i servizi offerti alla comunità sono diventati un affare (per i privati). Forse è il caso di fermarci a riflettere che la crescita non può essere infinità perché le risorse della natura non sono illimitate. Ed è ormai giunto il momento di condividere queste risorse con il resto dell’umanità. È necessario pensare un nuovo modello di sviluppo che faciliti l’aspirazione dell’uomo verso la vera felicità.

(presentazione di Alex Zanotelli  al libro “Invito alla sobrietà felice) (F.GESUALDI)

(Giungere alla meta -- DALY e COBB) (Per un'economia leggera W.SACHS)