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NEWS NOVEMBRE 2001

 

1/11/2001 

Fonte: Gazzetta del sud 

Viabilità / Il 5 novembre sit-in di protesta in via I Settembre
La rivolta dei commercianti
Turi Rizzo: confrontiamoci ma non ci sono alternative


Lucio D'Amico

«Cosa ci dobbiamo aspettare per Natale? La nascita di Gesù Bambino». È una risposta amara, più che una battuta di spirito. L'assessore Salvatore Rizzo ama il gusto del paradosso e ha sempre avuto una visione goliardica della vita e della politica. Ma di fronte ai drammatici problemi della viabilità cittadina c'è poco da scherzare. Mentre la Confcommercio proclama lo stato di agitazione della categoria e preannunzia un sit-in di protesta per lunedì 5 novembre, all'incrocio tra via Garibaldi e via I Settembre, l'assessore dice di aver trascorso un intero pomeriggio al computer, impegnato a vedere e rivedere le simulazioni dei flussi di traffico e tutte le possibili alternative all'attuale organizzazione viaria. Il risultato è desolante: «Non c'è niente da fare – ribadisce Rizzo –, se i commercianti conoscono un esperto di fama mondiale in grado di risolvere in pochi giorni i nostri problemi, lo portino subito a Messina. In questo momento c'è solo da augurarsi che torni disponibile al più presto la Cortina del porto e che i lavori del tram finiscano nel più breve tempo possibile». Il passaggio dei tir in via I Settembre è considerato dai residenti e dagli esercenti che operano nella zona, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma lo stato di disagio si va trascinando da lunghissimi mesi e a preoccupare sono anche le prospettive future. Una volta chiusi i cantieri del tram, infatti, non c'è alcuna garanzia che la situazione possa tornare subito alla normalità, visto che alla sottrazione di aree destinate alla sosta non è seguita alcuna iniziativa finalizzata alla realizzazione di nuovi parcheggi. Sono questi i temi discussi nel corso di un'animata assemblea svoltasi nella sede dell'Unione generale dei commercianti. «Grande preoccupazione – ribadisce il direttore della Confcommercio Roberto Corona – è stata espressa per le modifiche già intervenute ma lo sguardo è già proiettato al futuro, agli accorgimenti che dovranno essere messi in atto per ridurre i disagi delle imprese a seguito della scomparsa dei parcheggi lungo la Cortina del porto e, in generale, ai lati del percorso del tram. Il caos viario, aggravatosi in queste ultime settimane, penalizza le attività del centro urbano ma riverbera effetti negativi anche in tutte le zone commerciali periferiche». La Confcommercio chiede un incontro urgente con l'amministrazione comunale e, in mancanza di risposte incisive, conferma che il 5 novembre, alle 9, nell'area tra via I Settembre e via Garibaldi, sarà organizzata una manifestazione «di tutti coloro che hanno subito o subiscono danni per effetto della chiusura prolungata delle strade». Nello stesso tempo, Corona annuncia che sono state già attivate le procedure per chiedere un contributo straordinario al governo regionale, a titolo di indennizzo, mentre al sindaco viene reiterata la richiesta di sospensione di tutte le imposte comunali a carico delle aziende penalizzate. «Siamo pronti al confronto – replica l'assessore alla viabilità –, i commercianti sanno benissimo che non c'è alcun atteggiamento di chiusura da parte dell'Amministrazione. Ben vengano tutte le proposte e i suggerimenti che possono aiutarci nell'immaginare soluzioni alternative che noi oggi, obiettivamente, non riusciamo a scorgere. Anch'io ho sentito molti esercenti preoccupati perchè temono una forte contrazione delle vendite in vista delle prossime festività di fine anno. Ma all'atto pratico nessuno sa dire cosa bisogna fare. Se da qui a Natale la situazione delle strade resta la stessa, gli unici provvedimenti da prendere sarebbero o l'introduzione delle targhe alterne (ed è una misura odiata dai commercianti e dalla stragrande maggioranza dei cittadini) oppure la drastica chiusura del centro urbano alle auto private». La carenza dei parcheggi è un dato obiettivo e non fa altro che aggravare il caos in tutto il centro urbano. «È indubbiamente vero – ammette Rizzo – ma è anche vero che l'unico autosilo realizzato, quello di piazza Cavallotti, resta in gran parte sottoutilizzato (c'è da dire però che le rampe d'accesso sono talmente strette da consentire l'ingresso agevole solo alle piccole utilitarie, ndr)». In ogni caso la prossima settimana il sindaco e l'assessore alla viabilità saranno a Palermo per sottoporre all'assessore regionale ai Trasporti la richiesta di attivare le procedure del “project financing” al fine di realizzare una parte del programma dei parcheggi d'interscambio, superando così gli ostacoli che ne hanno impedito finora la realizzazione.

Fonte: Gds 

Danni economici per i cantieri e i Tir
La Confcommercio è in agitazione



Emilio Pintaldi

Tir e cantieri del tram rischiano di portare alla paralisi economica il settore commerciale del centro cittadino.
Questo è quanto sostiene la Confcommercio che ha proclamato lo stato di agitazione organizzando una manifestazione di protesta per lunedì.
Alle nove del mattino i negozianti si incontreranno all'incrocio tra la via Garibaldi e la via primo settembre per dare vita ad una manifestazione di protesta che coinvolgerà decine di negozianti.
Il direttore dell'unione generale dei commercianti ha richiesto un incontro urgente al sindaco Leonardi. La Confcommercio inoltre ha avviato la procedura che mira all'ottenumento di un contributo straordinario al governo regionale. Alla giunta di palazzo Zanca verrà chiesto di sospendere le imposte erariali comunali.
Tutto questo è stato deciso durante un vertice al quale hanno partecipato in maniera massiccia i commercianti di via primo settembre.
Il passaggio dei camion dalla via primo settembnre ed i cantieri del tram, avrebbero affossato le attività economiche che hanno subito un notevole calo dei volumi di affare.
Gli effetti di questa situazione che investe in prima battuta il centro cittadino si riflettono però anche sulle zone periferiche.
Grande preoccupazione per la scomparsa dei parcheggi lungo la cortina del porto e nelle zone limitrofe ai cantieri del tram.
"Occorre liberare la città - scrivono i commercianti in una nota - che da troppo tempo è imprigionata dalle barriere dovute ai lavori che si sono protratti per troppo tempo e che potevano essere completati".

Fonte:  la sicilia 

Martedì alle 10 riunione operativa
Sicurezza nel porto la Capitaneria convoca i comandanti delle Fs


Massimiliano Mondello

Non si è lasciata attendere la risposta del comandante della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, in merito alle accuse lanciate dalle Ferrovie, dal Sasmant e dalla «Meridiano Lines» circa la sicurezza della navigazione nell'ambito portuale. «Sui problemi sollevati dai comandanti della flotta Fs – spiega Maccarone – ho già convocato una riunione per martedì alle ore 10. Ma non possono accorgersi adesso che la situazione nel porto è caotica e contestare un'ordinanza che, nel giugno del 1999, hanno contribuito a stilare. In quell'occasione abbiamo recepito tutti i loro suggerimenti. Abbiamo chiarito che le navi che trasportano treni hanno la precedenza su tutto. Ma se, poi, le “quattro binari” portano ritardo per motivi che esulano dalla navigazione, non possono venire a protestare...». Certo in questi due anni, qualcosa è cambiato nel porto, ma nulla da poter far pensare a una rivoluzione. L'inagibilità di alcune banchine, ne ha intasate altre, concentrando i movimenti dei mezzi navali nella parte del porto più limitrofa alla stazione marittima e cioè sui moli «Marconi», «Peloro» e «Rizzo», per non parlare del «Norimberga», il vero nodo della questione. Il problema della sicurezza, infatti, è riemerso dopo che in porto è arrivata la «Cartour», l'ammiraglia del «Gruppo Franza» che collega Messina a Salerno e che ormeggia alla testata della banchina «Norimberga», nonostante le rimostranze dei comandanti Fs. «Nella lettera di convocazione – ha proseguito Maccarone – ho stigmatizzato, infatti, quest'improvviso riaccendersi degli animi che, proprio martedì, dovranno giustificare. Se ci sono dei motivi validi l'ordinanza sarà rivista, altrimenti...» Intanto, sembrano vicini ad un accordo la divisione Navigazione delle Ferrovie e l'Autorità portuale, in merito al programma dei lavori di consolidamento delle banchine di riva. La contemporanea chiusura delle banchine «Rizzo» e «Peloro», infatti, finirebbe col danneggiare l'operatività della flotta Fs. «Stiamo cercando di venire incontro alle richieste delle Ferrovie – ha detto il segretario generale dell'Authority, Franco Barresi – e, nei prossimi giorni, c'incontreremo sull'argomento».
In fermento lo Stato Maggiore della flotta «Tourist & Caronte» — Restano ancora distanti sindacati e azienda, in merito al rinnovo del contratto per i comandanti e i direttori di macchina della flotta «Tourist & Caronte». La riunione di ieri, cui hanno partecipato i segretari di Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uil/Trasporti, Uslac e Uncidim, non ha portato gli effetti sperati. «Non siamo giunti alla rottura solo per senso di responsabilità – ha detto Tiziano Minuti (Filt) – e abbiamo deciso di prenderci ancora qualche giorno per riflettere e far calmare gli animi».

Contestate le modifiche viarie: chiesto contributo straordinario
Via I Settembre, i commercianti sono pronti a fare le barricate


«Se le nostre ragioni non saranno ascoltate, per richiamare l'attenzione delle Istituzioni, lunedì organizzeremo una manifestazione di protesta con tutti gli esercenti che hanno subìto o subiscono danni per effetto della chiusura prolungata di strade urbane»: torna a denunciare la presenza di troppi cantieri in città la Confcommercio. E lo fa con un documento inviato al sindaco, Turi Leonardi, nel quale si sollecita un immediato intervento per alleviare i disagi: «Utilizzando la legislazione vigente – scrive il direttore, Roberto Corona – avvieremo le procedure per chiedere un contributo straordinario al Governo regionale, a titolo d'indennizzo, per i danni effettivamente subìti dalle aziende commerciali, mentre all'Amministrazione comunale reiteriamo la richiesta di sospensione di tutte le imposte comunali».
Intanto, è entrata in vigore l'ordinanza del sindaco, Turi Leonardi, che vieta il transito dei Tir sul viale Boccetta, dalle 21 alle 6 del mattino. Mobilitati Polizia stradale e Vigili urbani, che ogni notte pattuglieranno le arterie urbane e gli svincoli autostradali.

Fonte: gds 

"I cantieri aperti causano le... saracinesche chiuse"

Rosaria Brancato

Cantieri aperti e saracinesche chiuse. Lo scenario a Natale potrebbe essere questo, avvertono i commercianti. Le proteste si spostano via via che il tram avanza e dopo gli esercenti di via Bonino, Provinciale, viale della Libertà a dire basta sono quelli di via I Settembre.
E la Confcommercio scende in campo chiedendo un incontro urgente al sindaco: "I commercianti della via I Settembre e delle zone adiacenti sono stati danneggiati dai cantieri in questi anni - spiega il direttore Roberto Corona - non si può mettere una categoria in ginocchio". Dopo mesi di proteste ed esposti i commercianti manifesteranno lunedì proprio a quell'incrocio dal quale con le nuove norme possono transitare i Tir. Dopo le transenne davanti alle vetrine il passaggio indiscriminato dei mezzi pesanti sarà il colpo finale. Ma quel che preoccupa la Confcommercio è la mancanza di concertazione in questa come in altre decisioni.
"Abbiamo chiesto di essere ascoltati, informati, se sono sordi alle nostre richieste protesteremo" aggiunge Corona. L'associazione ha chiesto all'amministrazione la sospensione delle imposte comunali per il 2001 per gli esercenti che hanno subito danni dai cantieri. E' inoltre pronta una richiesta di indennizzo straordinario da presentare al governo Cuffaro.
Quanto alle decisioni dell'amministrazione mal digerite dalla Confcommercio c'è la nuova regolamentazione di apertura dei negozi, che rischia di penalizzare le piccole aziende. Dal capitolo dei panifici aperti la domenica fino al calendario varato dall'assessore Cardile, la Confcommercio non ha perso occasione per ribadire che la città non era pronta ad affrontare lo shopping domenicale. Intanto nell'ambito delle proteste contro i Tir c'è da segnalare l'iniziativa del Comitato La nostra città, che ha invitato i messinesi a rivolgere oggi, giornata dei Defunti, un pensiero alle vittime dei tir ed all'arcivescovo Marra da inserire nella tradizionale omelia un ricordo per chi è morto travolto dai mezzi pesanti

2/11/2001 

Fonte: gazzetta del sud 

Negozianti tra entusiasmo e delusione

Rita Serra

C'è entusiamo tra i commercianti che scelgono di lavorare nelle feste. Il sacrificio di rinunciare al riposo ormai appartiene al passato.
Anche se i guadagni non hanno raggiunto le stelle, ieri, sono stati molti i negozi aperti, gli stessi che rinunciando al relax domenicale hanno mostrato di accogliere favorevolmente il piano delle aperture festive varato dall'amministrazione comunale.
"E' una opportunità in più - commenta Sergio Rinaldi della catena Sash - nelle prime ore del mattino l'affluenza è stata minima, ma prevediamo un incremento per le prossime festività. Ovviamente, data la particolarità della festa, la gente ha preferito di mattina far visita ai propri cari e approfittare del pomeriggio per recarsi in centro a fare spese. Stare aperti sotto le feste conviene, il cliente se rilassato guarda la vetrina con più interesse".
Finalmente dopo tante polemiche saracinesce tutte alzate nel cuore commerciale della città. "Sono stato tra i primi - dichiara Salvatore Sgrò dirigente del calzaturifico Vantage - a sostenere la proposta. Purtroppo la città si sveglia sempre in ritardo. La clientela deve essere stimolata e le aperture festive rappresentano una grossa attrattiva. Per anni abbiamo fatto scappare i clienti verso i grossi centri commerciali delle altre province. Un errore imperdonabile che non possiamo più correre".
Mentre è impegnata a soddisfare le richieste dei suoi clienti, Silvana Lopes, responsabile della Boutique Bretella dichiara: "Apprezzo il lavoro dell'amministrazione ma l'unico errore è stato quello di rendere il provvedimento facoltativo. Se esiste una normativa va generalmente condivisa evitando di creare dissapori tra i commercianti che vogliono lavorare e quelli che preferiscono restare chiusi".
Superata piazza Cairoli l'entusiasmo comincia a calare. In via I Settembre i commercianti ieri hanno preferito il riposo. Saracinesce tutte abbassate ad eccezione del noto punto vendita di regali di Giuseppe Coppolino che in piena liquidazione ha preferito stare aperto: "I miei colleghi - spiega - visto il quotidiano abbassamento delle vendite, provocato dai lunghi lavori, non hanno minimamente preso in considerazione l'ipotesi dell'apertura. Per mesi, la strada è stata inaccessibile per via del rifacimento artistico della pavimentazione e edesso, a poco meno di un mese dalla riapertura, siamo costretti a sopportare il caos e i rumori generati dal passaggio dei tir. Una situazione grave che sta mandando in rovina tanti padri di famiglia. A questo si aggiunge lo spreco del danaro pubblico. La circolazione dei mezzi pesanti sta rovinando il pavimento creando tra i basolati profonde spaccature".
Intanto su disposizione del Comune anche oggi i negozi potranno stare aperti.

Arroganti o disorientati i Tir invadono il centro

Lucio D'amico

I primi ad essere disorientati sono proprio loro. Ci sono autotrasportatori che, purtroppo, sono pronti a violare le più elementari norme del vivere civile, che nonostante i divieti arrivano in città a velocità sostenuta e suonano a distesa i clacson come fossero i veri padroni di Messina (e in parte, purtroppo, lo sono). Ce ne sono altri che vagano smarriti tra le strade del centro, non riuscendo a raccapezzarsi su quali siano i percorsi consentiti, quali le vie dichiarate inaccessibili, quali i periodi della giornata in cui è permesso di circolare. Dopo le 21, quando scatta il divieto di transito lungo il Boccetta (entrato in vigore l'1 novembre), si possono incontrare mezzi pesanti su viale San Martino, a piazza Cairoli, oltre che in via Garibaldi e in via I Settembre. Qualcuno addirittura sbaglia direzione e si ritrova in qualche angusta stradina dove a malapena passano le auto di piccole dimensioni. Tutto questo dà l'esatta percezione di come Messina non sia stata e non sia una città normale. E non lo sarà fino a quando non verrà risolto il “problema dei problemi”, come lo ha definito giustamente anche l'arcivescovo mons. Giovanni Marra. Mentre si aspettano le soluzioni definitive, però, i tir viaggiano sparpagliati nel cuore della città. Ed allora bisogna pretendere, per questi giorni di emergenza assoluta, un servizio di vigilanza e di repressione molto più capillare di quello che normalmente viene effettuato. Il corpo della polizia municipale, guidato da Calogero Ferlisi, sta assicurando il massimo impegno ma tutto ciò non basta. È proprio in questo periodo che l'annunciata collaborazione tra vigili urbani e polizia stradale deve dare i suoi frutti. Le vie del centro vanno presidiate 24 ore su 24, così come tutte le direttrici che collegano le uscite autostradali con gli imbarcaderi delle Fs e delle società private di traghettamento. In una città che non è “normale”, non c'è differenza tra misure antitraffico e interventi di protezione civile. Sono le facce di una stessa medaglia. 

3/11/2001 

Fonte:gazzetta del sud 

Cardile: la legge non consente riduzioni delle tasse

Natalia La Rosa

«L'esenzione dalle imposte può derivare solo da una legge che la preveda. Attualmente, tale agevolazione esiste per alcune categorie di soggetti tra le quali, ad esempio, le Onlus o le associazioni che espletano attività religiosa. Il caso dei commercianti che registrano ridotte entrate, però, non è previsto». L'assessore alle finanze Giuseppe Cardile esclude che abbia un fondamento giuridico la richiesta, inoltrata dalla Confcommercio, per ottenere alleggerimenti fiscali a favore degli operatori che maggiormente abbiano risentito del denunciato calo degli affari a seguito delle difficoltà viabili connesse con la realizzazione dei cantieri della tranvia nelle diverse zone della città. «Anche in caso di calamità naturali verificatesi in alcune zone d'Italia – aggiunge l'amministratore – i provvedimenti in tema di imposte adottati dal Governo prevedono non esenzioni per i commercianti, ma eventualmente rinvii nel pagamento delle tasse. Tra l'altro, non potremmo consentire l'introduzione di agevolazioni solo per alcuni e non per altri: quali sarebbero i criteri discriminanti?». Cardile scende poi nel dettaglio dei tributi comunali che interessano i commercianti in quanto tali, spiegando perché ritiene non praticabile la riduzione fiscale. «Per quanto riguarda l'Ici, ad esempio, va ricordato che l'imposta comunale sugli immobili colpisce la proprietà, non l'utilizzo, di essa, dunque un'agevolazione non può essere connessa con l'attività che si svolge o non si svolge nell'immobile. Si può discutere poi della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani – continua l'asessore alle finanze – che dovrebbe in parte essere commisurata al servizio, e in parte dovrebbe essere fissa. Ma ancora per Messina non è avvenuta la trasformazione in tariffa e non avverrà prima del 2008, dunque non può essere quantificato un maggiore o minore uso del servizio. L'altro tributo comunale che interessa i commercianti è la Tosap, trasformata ora in canone per l'occupazione di suolo pubblico. In questo caso, se non si è lavorato non c'è stata neanche occupazione e dunque il canone di certo non è dovuto. Ma se viene richiesta la riduzione vuol dire che l'occupazione c'è stata così come l'attività commerciale e allora non regge più la domanda basata sulla mancanza di lavoro». «Le richieste dei commercianti – ribadisce Cardile – devono essere fondate su presupposti di legge. L'amministrazione non vuole infatti produrre danni erariali, né commettere reati. Per il resto, ribadisco la massima disponibilità verso la Confcommercio e le esigenze dei commercianti».

Viabilità / Oggi il sindaco si reca nella sede della Confcommercio per cercare di scongiurare la serrata dei negozi
Leonardi gioca in trasferta
Resta confermato (almeno per ora) il sit-in in via I Settembre


Lucio D'Amico

Non sarà una partita facile. Il sindaco Leonardi ha accettato di giocare in trasferta e stamane, alle 10,30, si recherà nella sede della Confcommercio, al numero 10 di via Santa Maria Alemanna. L'attende un compito particolarmente delicato: convincere i titolari dei negozi di via I Settembre, della Cortina del porto e di via Garibaldi a sospendere la protesta annunciata per lunedì mattina e, soprattutto, scongiurare il pericolo di una serrata generale in tutto il centro urbano. Lo scontro frontale con la più importante organizzazione del settore, in questa delicata fase vissuta dalla città, avrebbe certamente rilevanti conseguenze politiche. E il sindaco ha tutto l'interesse a disinnescare le eventuali mine disseminate lungo il tunnel che l'Amministrazione ha imboccato nel momento in cui ha deciso di portare avanti i lavori della tranvia e di cui solo adesso si sta cominciando a vedere la fine. Leonardi dice di aver apprezzato lo straordinario senso di equilibrio con il quale i commercianti, e in generale la stragrande maggioranza dei cittadini, hanno affrontato questi ultimi anni caratterizzati da enormi disagi e sofferenze per chi ha la casa, la bottega, l'ufficio, che insistono su strade sventrate o rimaste “off limits” per lunghissimi mesi. Ma proprio per questo diventa difficile capire perchè si scende in piazza proprio oggi che i lavori del tram e gli interventi alla Cortina del porto stanno per concludersi e che si ha la fondata speranza di poter finalmente programmare misure antitraffico meno improvvisate e “obbligate” di quelle attuali. Il discorso, però, può anche essere ribaltato, così come ha spiegato il direttore generale della Confcommercio Roberto Corona. È proprio l'aver avuto pazienza nei tre anni precedenti che ha colmato il vaso e adesso basta una goccia a farlo traboccare. È un'esasperazione che viene da lontano, che si è accumulata giorno per giorno vedendo la città sempre più stretta nella morsa di un traffico infernale. La contemporanea chiusura di alcune più importanti strade del centro urbano e il transito dei mezzi pesanti consentito in arterie come via I Settembre, o addirittura viale San Martino (e piazza Cairoli), sono fatti considerati inaccettabili, che si sarebbero potuti evitare con una più attenta programmazione dei lavori e con la realizzazione di opere alternative o, quanto meno, di nuovi parcheggi, man mano che andavano avanti sia gli interventi della tranvia sia quelli di consolidamento delle banchine portuali sia i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione di via I Settembre e delle altre aree gravitanti attorno a piazza Duomo. Secondo la Confcommercio, andavano scadenzati in maniera diversa anche il sistema delle fasce orarie o il divieto notturno per i tir scattato sul Boccetta, pur se si tratta di provvedimenti finalizzati ad alleviare i disagi di una porzione della città costretta a decenni da subire 24 ore su 24 il passaggio dei “bisonti della strada”. Ma tutto questo ormai appartiene al passato. Adesso ci si chiede se esistano ancora i margini per ricomporre la frattura tra l'Amministrazione comunale ed una parte importante del tessuto socio-economico di una città che ancora oggi vive essenzialmente di terziario. L'Unione commercianti ha posto alcune condizioni: 1) conoscere con certezza la data in cui saranno riaperte la Cortina e il tratto fra piazza della Repubblica e via La Farina; 2) sollecitare le imprese del tram ad adottare anche i turni di notte in modo da chiudere al più presto i cantieri; 3) invitare il dipartimento viabilità a concordare con le organizzazioni del commercio quei provvedimenti che, in un contesto così critico per la mobilità urbana, possano avere gravi ripercussioni sull'organizzazione e sulla vita stessa delle aziende commerciali; 4) sapere fin da ora cosa intende fare la giunta Leonardi in vista del periodo prenatalizio e delle festività di fine anno; 5) studiare assieme agli esperti del Comune le possibilità che la legge offre in materia di agevolazioni fiscali per chi è costretto a sopportare pesanti e duraturi disagi (anche se sulla praticabilità di una simile ipotesi l'intervento dell'assessore al Commercio Giuseppe Cardile, che pubblichiamo in questa stessa pagina, pone una serie di fondati dubbi). «Se le risposte del sindaco saranno convincenti – afferma Corona – non esiteremmo un minuto a sospendere il sit-in e lo sciopero».

Fonte: Gds 

L'arcivescovo ricorda le vittime dei Tir e tanti morti privi ancora di sepoltura

Rosaria Brancato

Nella "città dei Tir" si è levata alta la riflessione dell'arcivescovo, ieri mattina, durante la tradizionale omelia per la commemorazione dei defunti. Monsignor Giovanni Marra nel ricordare le vittime dell'11 settembre, si è voltato verso il sindaco ed ha aggiunto "Non possiamo non ricordare le vittime della strada, dimenticare che i Tir sono motivo di morte, oltre che di inquinamento".
Nel silenzio del Gran camposanto le parole dell'arcivescovo hanno riportato le immagini della folle corsa del Tir sul Boccetta, lo scorso aprile, delle persone travolte ed uccise dai mezzi pesanti, non solo su quello che è stato definito il "viale dei Tir" ma anche a Tremestieri, nel viale della Libertà, lungo i percorsi che portano agli imbarcaderi.
"Io so quanto lei sta facendo - ha aggiunto l'arcivescovo rivolgendosi al primo cittadino - so che state lavorando per dare soluzioni immediate, ma servono risposte definitive". Occorre lavorare tutti insieme per il bene della città, ha concluso, in base ai diversi ruoli.
Guardandosi intorno l'arcivescovo ha poi constatato come, rispetto agli anni scorsi quando le omelie erano state occasione per bacchettare gli amministratori per lo stato di abbandono dei cimiteri, le cose siano cambiate.
Ma se sotto l'aspetto della pulizia e dell'ordine tanti passi avanti sono stati fatti c'è ancora da lavorare per un altro problema, quello della mancanza di loculi. "In questa città viviamo una strana contraddizione - commenta Marra - c'è chi non ha una casa in vita, per tutta la vita e chi non trova neanche una cella quando muore, resta nella condizione di baraccato per sempre". Le parole dell'arcivescovo riportano indietro alla scorsa estate quando visitando le baracche del Tirone gridò la sua rabbia di chi avendo visto le favelas del Brasile non trovava nessuna differenza.
"Stiamo lavorando - risponde il sindaco Leonardi a chi chiede come sia possibile che le salme attendano tre, quattro mesi per essere degnamente sepolte - si stanno realizzando nuovi tumuli, nel Gran Camposanto come nei cimiteri suburbani. La situazione dovrebbe essere risolta entro la metà del 2002".
Mentre l'arcivescovo concludeva l'omelia le auto blu del sindaco e del comandante dei vigili urbani portavano a destinazione una decina di persone in visita ai loro cari. Quest'anno l'Atm ha messo a disposizione due mezzi invece dei consueti tre ed alle 10,45, orario dell'ultima corsa, erano rimasti in tanti rassegnati a raggiungere cappelle e tombe a piedi.
Leonardi e Ferlisi non hanno esitato a mettere a disposizione le loro auto blu ed autisti per evitare disagi.

5/11/2001 

Fonte: la sicilia 

Da oggi nuova segnaletica per i camion – In rivolta i Quartieri della zona sud
Boccetta: 48 multe
Fiera, domani vertice tra Leonardi e l'assessore regionale


È sempre la viabilità a tenere banco nei Palazzi della politica. I mille problemi creati dai Tir nel centro urbano sono il cruccio di amministratori, automobilisti e negozianti, ma l'«armistizio» firmato sabato dal sindaco, Turi Leonardi e dalla Confcommercio consente di gestire l'emergenza con un minimo di tranquillità. E così nelle prossime potrebbe ore già cambiare qualcosa. Il comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, attende per questa mattina l'installazione della nuova segnaletica, che dovrebbe «incanalare» i Tir con maggiore facilità. Con i nuovi cartelli, che delineeranno percorsi ben precisi, si vogliono evitare – per quanto possibile – ingolfamenti della «viabilità interna» e soprattutto patatrac come quello della notte tra venerdì e sabato, quando tre camion sono andati a finire al centro di piazza Cairoli danneggiando la pietra bianca di Modica installata ai margini dei binari. La confusione regna sovrana da quando il Boccetta è stato chiuso ai camion nelle ore notturne (dalle 21 alle 6). Ma non si tratta solo di carenze di segnaletica e d'informazione: c'è da mettere in conto anche l'indisciplina di alcuni automobilisti. Un esempio su tutti: la parte a valle di via Tommaso Cannizzaro, ogni notte, viene puntualmente percorsa contromano dai camion. Per non parlare del viale Boccetta, che malgrado l'ordinanza di chiusura notturna è sempre frequentato dai «bisonti della strada». Sabato notte, addirittura, è stato necessario l'intervento dello stesso Ferlisi, che ha disposto un maggiore spiegamento di uomini per evitare caos ed infrazioni; sono state elevate ben 48 multe ai danni di camionisti. Intanto la zona sud sta «scoppiando». Il transito notturno dei camion (obbligati a servirsi degli svincoli di Tremestieri, Gazzi e Messina centro) non è gradito dai Quartieri. Oggi Ferlisi incontrerà il Consiglio della IV Circoscrizione che, insieme alla VI, chiede limitazioni per i Tir anche nella zona sud. «Se il Boccetta off limits la notte sarà la soluzione definitiva in vista della costruzione dei nuovi approdi – hanno detto più volte i presidenti dei due Quartieri, Rosario Santoro e Agatino Bonarrigo – riteniamo opportuno che vengano istituiti divieti, in alcune ore della giornata, anche negli altri svincoli».
Fiera, il sindaco incontra l'assessore Cimino — Le polemiche sulla Fiera sembrano giunte all'orecchio dell'assessore regionale alla Cooperazione, Michele Cimino. L'esponente del Governo Cuffaro, infatti, incontrerà il sindaco domani pomeriggio. Ancora non è chiaro l'argomento del summit; si sa solo che si parlerà del futuro dell'Ente Fiera, anche alla luce della concessione dell'area alla società privata «Compagnia del Mare». Possibile anche che si facciano riferimenti al paventato trasferimento della cittadella fieristica, che la variante al Prg in itinere alla Regione «piazza» a sud, nell'area del XXIV Artigliera. Su quest'ipotesi, tuttavia, Leonardi – anche nella recente conferenza stampa convocata per rispondere alle accuse dell'opposizione – si è detto molto scettico. «Servono almeno 100 miliardi – ha evidenziato il sindaco – e sinceramente se avessi questa somma, preferirei prima utilizzarla per opere come i parcheggi o il palacultura...»

6/11/2001  

Fonte: gazzetta del sud 

Annunziata Aversa, travolta a mezzogiorno sul viale Boccetta, è deceduta dopo quattro ore di agonia al Policlinico
Novantenne tagliata in due da un TIR
Dall'inizio dell'anno è la terza vittima dei bisonti della strada. Traffico impazzito fino a tarda sera


Giuseppe Palomba

Un altro morto sul viale Boccetta, il terzo dall'inizio dell'anno a causa dei mezzi pesanti. Nella tarda mattinata di ieri – erano da poco trascorse le 12,30 – a perdere la vita sotto le ruote di un tir la novantenne Annunziata Aversa, abitante in Via dei Pericolanti. La donna, che ha avuto le gambe maciullate, è deceduta tre ore e mezzo più tardi – alle 15 – al Policlinico dove era stata trasportata da un'ambulanza del “118” e sottoposta, nel reparto di Chirurgia d'urgenza, ad un delicatissimo intervento nel corso del quale le è stato asportato quel che rimaneva degli arti inferiori e un moncone di femore. La donna, però, non si è più svegliata dall'anestesia. Nel luogo dell'incidente sono intervenute le forze dell'ordine con gli agenti del Reparto operativo mobile e della Sezione infortunistica della polizia municipale coordinati dallo stesso comandante del Corpo – il dirigente Calogero Ferlisi – e dallo specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo, responsabile dell'Infortunistica. Particolarmente difficile la ricostruzione dell'incidente, avvenuto – sembra – senza testimoni anche se verificatosi in un'ora di punta all'incrocio con piazza Gagini, all'altezza della sede della Soprintendenza – in direzione di marcia monte-mare. L'anziana, a quanto pare, era uscita di casa – abitava con un fratello ottantaseienne, anche lui celibe – per fare la spesa. Per un problema che l'assillava da anni, per camminare si aiutava con una stampella e riponeva quanto acquistato in un carrellino di tela marrone. Nunziatina Aversa giunta quasi al marciapiede ad angolo con la via dei Pericolanti – ma ancora l'esatta dinamica è in fase di accertamento – proprio in prossimità di alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti è stata urtata dalla prima serie di “ruote gemellate” di destra del mezzo pesante condotto dal quarantaseienne Giuseppe Porto, proveniente da Caltanissetta e diretto a Roma. La donna è stramazzata al suolo mentre il tir – carico di serbatoi in alluminio per il gasolio prodotti dalla ditta “Salvatore Lo Cascio” – ha continuato, per breve, la sua corsa. L'Iveco “Eurostar 440E47”, targato BD 702 GE, non le ha lasciato scampo maciullandole entrambe le gambe. Immediati i soccorsi, anche da parte dell'autista, e l'arrivo delle ambulanze il cui personale medico ha, sul posto, praticato le prime cure somministrandole antidolorifici in vena e tentando anche di recuperare – ma non è stato possibile – parte dei tessuti che però erano ormai ridotti a poltiglia. La novantenne, nonostante la mutilazione subìta, è rimasta lucida sino alla fine. Sull'asfalto, per oltre un'ora, sotto le ruote del camion, sono rimasti lembi degli arti inferiori poi prelevati da personale sanitario che ha provveduto a sigillarli in contenitori sterili ora a disposizione dell'autorità giudiziaria. Su tale circostanza è da sottolineare un particolare: fino alle 19,30 la polizia municipale non ha potuto far rimuovere il mezzo (posto sotto sequestro dal magistrato Maria Pellegrino) perché nessuno se l'è sentita di rimuovere quanto era rimasto sull'asfalto delle gambe della sfortunata donna. La situazione si è risolta grazie al diretto intervento del sindaco, del dott. Lombardo dell'Ausl e dei comandanti Ferlisi e Marzo della polizia municipale che hanno fatto intervenire personale specializzato del Comune. Ironia della sorte: fino a un'ora prima dell'incidente mortale, alcuni agenti – e lo stesso comandante Ferlisi – sul viale Boccetta avevano contravvenzionato vari tir per inosservanza alle norme del codice della strada. A causa dell'incidente e del conseguente blocco della circolazione lungo lo svincolo – in entrambi i sensi di marcia – in autostrada si è formata una coda chilometrica che ha raggiunto, da un lato, lo svincolo di Messina Centro e, dall'altro, la galleria Telegrafo. Sulla tangenziale, in direzione Palermo, a causa delle auto incolonnate, il conducente di una bisarca carica – per l'improvviso ostacolo – ha tentato di frenare facendo slittare il pesante mezzo che si è messo di traverso ostruendo la carreggiata. Proprio a causa di questo secondo incidente – che fortunatamente non ha provocato feriti – la polizia stradale è stata costretta a chiudere la tangenziale deviando il traffico sul viale Europa. Nel pomeriggio altro blocco sul viale Principe Umberto per un tir olandese che si è scontrato con un'autovettura.

Le colpe della classe dirigente (dai politici ai professionisti) hanno portato Messina alla disperazione
Non cercare scusa, meglio dimettersi


Max Passalacqua

Impotenza e frustrazione. La scena, purtroppo, è già vista: è quella dell'ennesima tragedia sul Boccetta, dell'ennesima vittima dello strapotere dei tir sulla città. L'unica al mondo (ne siamo certi) letteralmente “tagliata in due” dall'attraversamento dei mezzi pesanti, proprio come quella signora di 90 anni che ogni mattina, appoggiata a una stampella e con un carrello in cui riporre le buste, usciva di casa per fare la spesa nei negozi del viale Boccetta e che è morta di una morte che non ha senso, schiacciata mentre attraversava la strada. «La conoscevamo tutti in questa zona, non rinunciava alle piccole commissioni quotidiane – racconta Giovanna Mangano, titolare del negozio di alimentari in cui la signora Aversa si riforniva abitualmente – e nonostante avesse bisogno della stampella per camminare era lucida e vitale». Di lei si parla subito all'imperfetto, triste presagio di una sorte che non si è ancora compiuta ma che nessuno osa sperare possa essere diversa. Impotenza e frustrazione hanno già preso il sopravvento, da quando si è sentito in tutta la zona il rumore dell'impatto e dai balconi, dai negozi, dalla sede della Soprintendenza che si trova a pochi metri una folla di persone si precipita fuori e vede la scena. Qualcuno non regge all'orrore, sono proprio due dipendenti della Soprintendenza, Carmelo Briguglio e Mario Silvestri, a prestare i primi soccorsi all'anziana in attesa dell'ambulanza del 118 che la trasporterà al Policlinico. «La signora aveva perso pochissimo sangue – racconta il dott. Pietro Marino, il medico del 118 – proprio a causa dell'emostasi provocata dallo schiacciamento, ed è rimasta sempre lucida fino all'ospedale dove è stata operata, anche se la pressione era al lumicino. Si lamentava per il dolore, ma per resistere così a lungo doveva avere una tempra davvero forte». L'anziana viveva con un fratello di 86 anni, che non era al corrente dell'accaduto quando si è avvicinato al luogo della disgrazia e che, vedendo la sorella, ha avuto un malore. Come spesso accade, l'impotenza e la frustrazione si trasformano in rabbia e disperazione. La rabbia e la disperazione degli abitanti del Boccetta, che bloccano la strada, sono quelle di una città che non tollera più la schiavitù dei tir. La tensione sale, si sfiora anche lo “scontro” con i vigili urbani e gli agenti della Digos intervenuti mentre il traffico va in tilt: tamponamenti a monte, sulla Tangenziale, prima che lo svincolo venga chiuso; code infinite a valle, con mezza città paralizzata. Dopo oltre due ore si riesce a far defluire le auto, ma il blocco continua fino a sera quando la manifestazione si sposta in Prefettura. Per tutto il pomeriggio, nell'intero centro di Messina non si potrà letteralmente circolare. «La nostra colpa è di non essere andati via, da quarant'anni a questa parte nessuno ha voluto trovare soluzioni», grida Sergio Bruno. «Devono andarsene tutti a casa», gli fanno eco in tanti. Il comandante Ferlisi ammette che le limitazioni al transito non vengono rispettate: «Ieri notte abbiamo multato cento autisti di mezzi pesanti per aver violato il divieto». Un cittadino gli risponde a muso duro: «Durante la notte ne abbiamo contati 487, sono uscito di casa alle 4 e mezza del mattino e ne ho visti almeno venti, senza che ci fosse un solo vigile». Scene anche evitabili, ma che rendono l'idea dell'esasperazione dei messinesi. L'impotenza e la frustrazione sono anche quelle del sindaco Leonardi, che nel pomeriggio invia un duro telegramma al presidente del Consiglio Berlusconi, al ministro dell'Interno Scajola, al presidente della Regione Cuffaro ed al prefetto Marino: «Il protrarsi dell'attuale situazione, che per quarant'anni ha messo a dura prova la pazienza e il senso di responsabilità della cittadinanza messinese – conclude il primo cittadino dopo aver riassunto la vicenda – e la persistente incertezza sul rapido affrancamento della città dall'intollerabile servitù imporranno al sindaco e alla giunta comunale la remissione del mandato». Intervengono il presidente della Provincia, Buzzanca, e il deputato regionale ds Filippo Panarello, che ricordano l'accordo di programma firmato per il finanziamento del secondo approdo sul quale la Regione non ha rispettato i patti. «Si mettano al bando i tir da tutta la città», chiede in una nota il Circolo “G. Impastato” di Rifondazione comunista. Ma è un “grido di dolore” tardivo, quello di Leonardi al quale in serata si associa il consiglio comunale che reclama la presenza del primo cittadino oggi in aula. Le responsabilità non sono – è chiaro – solo sue: il giogo dell'attraversamento pesante soffoca Messina da decenni, e nessuno ha saputo trovare le soluzioni adatte. Fasce orarie, divieti notturni e altri provvedimenti “tampone” sono solo palliativi, i tempi per l'approdo a Sud vanno accelerati sul serio e non a parole. È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità.

Le Fs lamentano ritardi nelle operazioni di imbarco-sbarco
Porto, regole troppo rigide
Maccarone: la sicurezza prima di tutto

Ivana Cammaroto 

Si preannuncia un braccio di ferro tra la Capitaneria di porto e i comandanti delle navi FS. Nei giorni scorsi sul tavolo del comandante Carmelo Maccarone è arrivata una lettera da parte delle Ferrovie, ma anche della compagnia privata di traghettamento Meridiano Lines, con la quale si chiede di rivedere l'ordinanza del 1999 che disciplina la navigazione nello specchio acqueo del porto. «L'applicazione dell'ordinanza crea problemi nei movimenti delle navi con conseguenti ritardi», questa la lamentela pervenuta al comandante Maccarone che comunque non intende fare passi indietro rispetto a quanto stabilito due anni fa. «Con la sicurezza non si scherza», ha ribadito il capo della Guardia costiera che per oggi alle 10 ha convocato una riunione con i comandanti delle FS, con il responsabile locale del settore Navigazione, l'ingegnere Giorgio Liaci, con i vertici dell'Autorità portuale e con i rappresentanti degli operatori portuali. Il provvedimento adottato nel 1999 si è reso necessario considerato il consistente aumento di navi e traghetti che fanno da spola con Villa San Giovanni e con Reggio Calabria. L'ordinanza del ministero dei Trasporti è stata richiesta dalla Capitaneria soprattutto dopo l'inizio dei nuovi collegamenti con la sponda calabrese da parte della Meridiano Lines e della Ngi. Adesso si chiede di rivederla per un problema di ritardi nelle corse ma per il comandante Maccarone non ci sono dubbi: «C'è la necessità di evitare movimenti contemporanei delle navi». Il provvedimento tra i tanti obblighi prevede, infatti, anche quello di accedere in porto solo dopo l'autorizzazione da parte della centrale operativa della Capitaneria. «Abbiamo osservato – ha precisato Maccarone – che i tempi di ritardo sono sempre all'interno dei cinque minuti e la sicurezza viene prima di tutto». I vertici delle FS insistono in particolar modo sull'applicazione del diritto di precedenza per le navi che trasportano mezzi ferroviari. «Deve essere garantita la partenza in orario dei treni», ha commentato l'ingegnere Liaci che nella riunione di oggi manifesterà le esigenze delle Ferrovie. Il problema dell'intenso traffico marittimo nello Stretto sta diventando più serio del previsto. Già negli anni scorsi la Capitaneria aveva lanciato l'allarme sull'aspetto legato alla sicurezza, adottando un provvedimento drastico ma necessario (l'ordinanza del 1999), e adesso a quanto pare c'è la necessità di mettere un freno all'uso degli spazi portuali per nuovi collegamenti. «Non c'è possibilità – incalza Maccarone – di accettare altri movimenti». L'aumento di mezzi navali in sosta e in movimento si è registrato anche nelle ultime settimane. Oltre alla presenza della nave Cartour che ha iniziato ad effettuare un nuovo collegamento con Salerno, su un fianco del molo Norimberga stanno attraccando anche alcune grosse navi dirette alla Smeb. Praticamente allo stato attuale ogni parte del porto è occupata da un approdo.

Fonte: gds 

Novantenne travolta da Tir sul Boccetta

Rosaria Brancato


E' stato un attimo, l'orrore, il sangue sull'asfalto e la rabbia, il dolore della gente del Boccetta, degli studenti, delle associazioni si è trasformata in rivolta. Pochi minuti dopo la tragedia, mentre ancora i vigili urbani stavano effettuando i rilievi, giovani, anziani, donne, impiegati, hanno bloccato entrambe le corsie del viale.
A decine hanno vietato ai Tir quell'accesso indiscriminato che neanche le ordinanze dell'amministrazione riescono a limitare. Molti si sono seduti per terra, alcuni con gli zaini, con le borse della spesa ancora in mano, c'è chi ha preso una sedia, impedendo con il corpo il transito ai mezzi pesanti, lasciando passare solo le auto. E mentre si formava una lunga colonna di Tir la voce della gente del Boccetta è diventata una sola "basta".
"Questo è diventato il viale della morte - grida Francesca Borgia mentre le forze dell'ordine la verbalizzano, come gli altri manifestanti - ogni giorno dobbiamo pregare prima di attraversare la strada, questa è una città asservita ai potenti, schiava". I testimoni raccontano la scena agghiacciante, l'anziana donna travolta.
"E' una strage continua, questa non è vita - aggiunge Crispino Maggio, macchinista, che ogni mattina li vede e li conta i Tir transitare sul Boccetta - li ho visti ignorare qualsiasi ordinanza e controllo". Ogni tanto dal blocco si apre un varco, per far passare un mezzo pubblico, l'ambulanza, o un autobus pieno di studenti diretto ai comuni della provincia.
"Ho visto quella donna con le gambe spezzate - racconta con le lacrime agli occhi Bruno Sergi - la colpa è nostra, che continuiamo a stare qui, in questa città, subiamo e non andiamo via". Annunziata Aversa aveva fatto la sua solita passeggiata, a 90 anni rischiava la vita solo attraversando la strada. Come lei a decine hanno reclamato il diritto a fare altrettanto, uscire di casa, attraversare sulle strisce pedonali, girare l'angolo.
"Non sappiamo più cosa fare - commenta il presidente dell'Ottavo quartiere Roberto Nicolosi - la città non deve più soffrire così. Ora non è più un fatto di amministrazioni locali, deve intervenire il ministero dell'interno. Qualsiasi provvedimento è inutile, il governo deve fare qualcosa, deve convincere gli autotrasportatori ad utilizzare altre strade, Palermo, Giammoro, autostrade del mare. Altre soluzioni sono solo temporanee".
L'unico a presentarsi sul Boccetta è stato il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi che poche ore prima aveva tuonato contro gli autotrasportatori, "privi di qualsiasi rispetto nei confronti delle regole di questa città". Cerca di convincere i manifestanti, cerca di sedare gli animi. "Li capisco - spiega con amarezza - io sono con loro, è ora di dire basta, ma noi stiamo davvero facendo di tutto, non ci sono più risposte".
Intanto ieri a tarda sera è giunta una nota del sindaco da toni duri. Ha scritto al governo chiedendo, pena le dimissinioni della giunmta, la nomina di una autorità governativa che possa gestire le procedure per realizzare immediatamente un approdo fuori dalla città.

Sul viale ancora morte
Il sindaco al governo Salvatore Leonardi ha scritto al governo e al prefetto chiedendo la nomina di un'autorità che possa gestire la realizzazione di un approdo a Sud, pena le dimissioni

Natalia Bandiera

Come "succhiata" dalle grandi ruote di una autocisterna vuota, che le ha tranciato le gambe. Annunziata Aversa, 90 anni, è morta dopo oltre quattro ore di agonia al Policlinico, dove era arrivata in condizioni disperate. Per alcune ore il traffico in città si è paralizzato. Lo svincolo autostradale "Boccetta" è stato chiuso e tutti i grandi mezzi dirottati sulle altre uscite, con gravi ripercussioni nella zona sud.
La donna è stata falciata dal "bisonte della strada", che all'altezza di via Cagini, l'ha travolta, mentre attraversava il viale Boccetta. Il conducente del Tir, Giuseppe Porto, 26 anni, di Caltanissetta, della ditta "Salvatore Cascio srl", quasi non si era accorto di lei e quando è sceso dalla cabina, si è trovato dinanzi ad una scena raccapricciante.
L'anziana era uscita di casa, in via Pericolanti numero 3, a pochi metri dal luogo della tragedia, intorno alle 11, come ogni giorno. Probabilmente stava rientrando, anche se l'esatta dinamica dell'incidente è ancora al vaglio dei vigili della sezione infortunistica. "Usciva ogni mattina - racconta Alberto Lunghità, 24 anni, studente e vicino di casa della vittima - la vedevo con le stampelle sotto le braccia e mi faceva tenerezza per il suo darsi da fare, nonostante l'età".
Annunziata Aversa si muoveva a fatica e sentiva pochissimo. "bisognava bussare tante volte alla sua porta - continua Lunghità - ma era una donna gentile e sempre con un sorriso per tutti". La novantenne era nubile e viveva con il fratello Lorenzo, più piccolo di lei di qualche anno e scapolo anche lui. Un'altra sorella, viveva fuori città e li andava a trovare ogni tanto. Una coppia autosufficiente, specie la signora Annunziata, che nonostante gli "acciacchi", andava a fare la spesa e a sbrigare le faccende di tutti i giorni. Ieri, non è riuscita a rincasare. Il suo corpo è stato schiacciato e come abbia resistito fino al pomeriggio al Policlinico, sembra addirittura un miracolo.
I medici, che l'hanno subito sottoposta ad un intervento chirurgico, dicono che il suo cuore, era molto forte. Una fine atroce, che sembra portarci indietro con i giorni, ma non di molto, quando un uomo di 79 anni, all'inizio dell'estate, rimase schiacciato da un Tir sulla strada statale 114 di Contesse. Il poveretto morì sul colpo, uno dei primi giorni in cui era stata istituita l'uscita a Tremestieri, per i Tir che dovevano attraversare la città. Anche in quel caso, montò la protesta da parte degli abitanti della zona sud, che si ribellavano a quel provvedimento, che li vedeva in pericolo.

Rizzo: solo noi abbiamo compiuto atti

Emilio Pintaldi


Si doveva fare molto di più negli ultimi dieci anni. L'assessore alla Viabilità Turi Rizzo recita il mea culpa ma precisa. "Questa amministrazione _ spiega _ ha il merito di avere sollevato il problema Tir. Siamo stati i primi a pensare ad un nuovo approdo". E poi Rizzo assicura: "I primo moduli degli approdi di Tremestieri saranno realizzati al più presto. Stiamo attendendo il progetto del genio civile opere marittime".

Così la rabbia e lo sgomento dei cittadini

Emilio Pintaldi

Dalle accuse di Saro Visicaro alla richiesta di dimissioni formulata dal circolo Impastato di Rifondazione comunista, al consiglio straordinario convocato dall'ottavo quartiere, alla amarezza del poeta Mico della Boccetta. Rabbia e sgomento per l'ennesimo incidente mortale sul viale. La prima reazione dal medico del 118 che ha soccorso Annunziata Aversa. Pietro Marino da due anni al 118, dice di non aver mai visto nulla di simile. "Dal bacino in giù, la donna non aveva più nulla".
Tra i primi è accorso Saro Visicaro, portavoce del comitato "La nostra città", che da mesi si batte per la liberazione del centro cittadino dai bisonti della strada: "Per dignità - dice l'ambientalista - chi ci amministra dovrebbe andar via prendendo atto del proprio fallimento".
Da Visicaro però anche una proposta: "L'unica soluzione è impiegare subito i 41 miliardi stanziati dallo Stato per la realizzazione di un approdo di emergenza. L'area prescelta potrebbe essere Tremestieri. Ma l'importante è che si punti su un solo sito per auto e Tir. Bisogna far presto senza tergiversare pensando ad approdi commerciali o a sdoppiamento dei flussi di traffico".
Quasi sulla stessa lunghezza d'onda i consiglieri dell'Ottavo quartiere. Oggi alle 10 si riuniranno in seduta straordinaria. "Con 3.500 Tir al giorno non c'era da aspettarsi altro - spiega Piero David, dei Ds - bisogna accelerare al massimo la procedura che porta alla realizzazione di un approdo a sud".
A lanciare un appello alla Regione ed allo Stato invece sono i due consiglieri del gruppo misto Gianfranco Subba e Federico De Gregorio: "E' chiaro che l'amministrazione comunale - spiegano quasi in corro i due ex rappresentanti di An - non è in grado di affrontare da sola l'emergenza. E' auspicabile l'intervento di Stato e Regione. E' una questione che investe la protezione civile. E' necessario realizzare due approdi di emergenza a Tremestieri ed a Giammoro".
Il circolo Impastato di Rifondazione comunista invita il sindaco e la sua giunta a dimettersi. Le parole più amare arrivano da chi descrive in versi da anni il dramma del Boccetta e la controversa personalità dei messinesi: "Questa - spiega Mico della Boccetta, che ad ottant'anni trova la forza di mettersi in prima fila tra i manifestanti che bloccano i Tir - è la cronaca di una morte annunciata. I Tir sono ormai i padroni dlela città. Hanno diritto di vita o di morte su tutti noi".

Fonte: la sicilia 

L'escalation d'incidenti e morti

È lunghissima la storia degli incidenti causati dai Tir. E non riguarda solo il viale Boccetta, dove comunque si addensa la maggior parte degli episodi tragici. La storia comincia nel '72, quando viene aperto lo svincolo di Boccetta. Negli ultimi 15 anni, però, si sono registrati i fatti più gravi.
3 marzo 1986 – Problemi per un autocarro, che rompe i freni sul Boccetta e, in «discesa libera», distrugge 33 macchine.
22 aprile 1986 – Un camion si ribalta sul viale della Libertà, all'altezza dei canottieri «Thalatta».
3 dicembre 1988 – Ancora un Tir protagonista: l'autoarticolato investe la studentessa Anna Caprino, che perde la vita. È lei la prima vittima del Boccetta.
15 dicembre 1995 – Un camionista perde il controllo del suo autoarticolato. Il «bisonte della strada» scavalca il cordolo di cemento del Boccetta e distrugge otto veicoli.
19 dicembre 1995 – Tamponamento a catena provocato dal «solito» camion. Si registrano 9 feriti e 17 auto danneggiate.
3 luglio 1996 – Seconda tragedia sul Boccetta: muore la giovane Paola Minutoli, che finisce sotto un camion mentre si trova alla guida della sua vespa all'altezza dell'incrocio con il corso Cavour. Da questo momento ha inizio una protesta di popolo, con il Consiglio comunale che si riunisce in seduta straordinaria bloccando per qualche ora il viale Boccetta.
22 luglio 1996 – Un camion si ribalta, sempre sul Boccetta, all'altezza del liceo scientifico «Archimede».
27 luglio 1999 – In via Campo delle Vettovaglie muore Anna Maria Demetrio, di origini calabresi, che si trovava in quella zona della città per prendere una nave diretta a Villa S. Giovanni e fare ritorno a casa.
13 gennaio 1999 – È sempre un camion che capotta a provocare una serie d'incidenti a catena sul Boccetta.
18 aprile 2000 – Sempre sul viale Boccetta un autoarticolato rompe i freni e finisce la sua corsa alla foce del torrente, vicino ai Canottieri «Thalatta».
16 giugno 2000 – Un autotreno senza controllo finisce nella corsia opposta nel viale Boccetta. Non ci sono feriti.
28 luglio 2000 – Terza vittima del Boccetta: Caterina Saya, ottant'anni, viene travolta e uccisa da un'auto mentre si sta recando a Messa nella chiesa di S. Francesco all'Immacolata.
2 agosto 2000 – Un Tir che trasporta carichi speciali sbanda e si ribalta nella rampa dello svincolo di Boccetta rovesciando liquami petroliferi. Si teme una catastrofe ecologica, poi scongiurata.
3 agosto 2000 – Ventiquatt'ore dopo l'incidente precedente, un'auto ed un camion che trasporta granito si scontrano all'incrocio tra il Boccetta e viale Regina Margherita. Ferita una donna.
18 ottobre 2000 – Un camion si rovescia sulla carreggiata opposta a quella in cui procede lungo il viale Boccetta.
10 aprile 2001 – Un autoarticolato scavalca il cordolo sul viale Boccetta e travolge 23 auto. Tragedia sfiorata. Dopo quest'episodio, il sindaco Leonardi decide d'istituire le fasce orarie per i Tir.
31 maggio 2001 – Giovanni Cannata, 78 anni, viene travolto e ucciso da un Tir mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali sulla Statale 114, a Contesse.
7 giugno 2001 – Muore Concetta Beccore, 85 anni. A travolgerla, in via Taormina, un camion condotto da un palermitano diretto dagli imbarcaderi allo svincolo di Tremestieri.
15 settembre 2001 – Due Tir finiscono su un'auto a Boccetta. Ferite lievi tre persone all'interno della macchina; sono Carmelo Bitto, la moglie Maria Cacciola e la figlioletta.
27 ottobre 2001 – Un Fiat Iveco, che procede almeno a 80 km/h, travolge due auto e le trascina per 50 metri.
5 novembre 2001 – Quarta, e finora ultima, vittima del Boccetta: muore Nunziata Aversa, 90 anni.

Il diktat di Ferlisi
«Camionisti rispettate le regole»


Massimiliano Mondello

«Abbiamo le scatole piene di camionisti che non rispettano la segnaletica e che imperversano per tutte le strade della città come se fossero i padroni»: non usa mezzi termini il comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi (nella foto in alto a destra), raggiunto dalla tragica notizia del gravissimo ed ennesimo incidente sul viale Boccetta, mentre parlava di Viabilità e di mezzi pesanti con il Consiglio del IV Quartiere. «Proprio un'ora prima – ha proseguito, quasi rammaricato, Ferlisi – ero transitato per quella strada e sempre all'incrocio con la via Gagini, dov'è avvenuto il tragico impatto, avevo personalmente contravvenzionato un altro camionista che aveva superato l'incrocio con il semaforo rosso. Quasi una fatalità, un macabro segno del destino. È diventata una situazione insostenibile. Gli abitanti del viale Boccetta sopportano questa servitù di passaggio da trent'anni ed è giunta l'ora di dire basta e di fissare delle regole che, però, devono essere rispettate, con alto senso civico, da tutti. Camionisti innanzitutto. Per questa ragione intendono chiedere un incontro urgente con il responsabile regionale della Fai (Federazione autotrasportatori italiani), Giuseppe Richichi: devono darsi una regolata. È inammissibile che, in poco meno di una settimana, da quando cioè è entrata in vigore l'ordinanza 542 del 30 ottobre scorso, sono stati oltre un centinaio gli autisti di mezzi pesanti che l'hanno infranta, attraversando il viale Boccetta tra le 21 e le 6 del mattino, ovvero nelle ore in cui i mezzi pesanti non possono percorrerlo».
Interviene anche il segretario della Cgil — Sull'argomento è intervenuto anche il segretario provinciale della Cgil, Franco Spanò, che ha sentenziato: «Mi rammarico, perchè, del problema Boccetta ci si accorge solo dopo che si registra l'ennesimo morto. Un mese di massima vigilanza e poi... È necessario, quindi, recuperare gli elementi di alternatività e, perciò, l'urgenza di realizzare l'approdo a Tremestieri, unica, vera soluzione per uscire da questo tunnel».
La posizione di Rifondazione comunista — «Basta con fasce orarie inutili e trasgredite da tutti – tuona i soci del circolo “Peppino Impastato” di Rifondazione comunista –, bisogna sbloccare i finanziamenti per l'approdo d'emergenza a sud ed elaborare, in tempi brevissimi, un serio piano della viabilità fondato sul rilancio del trasporto pubblico, sulla chiusura del centro storico al traffico veicolare pesante e leggero. Ma, soprattutto – concludono –, la Regione deve rivedere il Piano dei Trasporti: Messina non può essere l'unica via di collegamento fra l'isola e il resto del mondo. Bisogna realizzare le autostrade del mare, ma fuori dal perimetro urbano e non nel molo “Norimberga”, a due passi dalla centralissima via Tommaso Cannizzaro».

Il telegramma inviato dal sindaco a Berlusconi, Scajola, Cuffaro e Marino

Questo, integralmente, il testo del telegramma del sindaco:
«Ripetuti gravissimi incidenti spesso mortali registrati a Messina lungo strade di collegamento fra il sistema autostradale e gli approdi, e da ultimo quello odierno mortale verificatosi su viale Boccetta, hanno determinato dolore e forte scoramento alla popolazione tutta nonché all'Amministrazione comunale vivissima preoccupazione sulle condizioni sicurezza per l'incolumità dei cittadini medesimi. È noto che Messina, da oltre 40 anni, è sottoposta a una devastante servitù di passaggio di 5 milioni annui autoveicoli dei quali oltre un milione di Tir e veicoli pesanti. Il Consiglio comunale, nel giugno 2000, consapevole dell'insostenibilità della situazione, ha deliberato su conforme parere di un'apposita commissione presieduta da prof. Aurelio Misiti, ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, il trasferimento in siti esterni all'area urbana gli approdi e il loro diretto autonomo collegamento col sistema autostradale. Conseguentemente allo scopo di un'urgente realizzazione del primo modulo dell'approdo, è stato richiesto alla Regione e ottenuto un finanziamento di 41 miliardi, incluso nell'accordo programma-quadro sottoscritto tra Governo e Regione. La relativa progettazione è affidata al Genio civile Opere marittime di Palermo e al Genio civile di Messina. Tuttavia, le normali procedure per le opere pubbliche non appaiono compatibili con le imprescindibili esigenze di realizzazione con assoluta urgenza del primo modulo, capace di liberare immediatamente la città almeno dal passaggio dei mezzi pesanti, come peraltro autorevolmente auspicato dal Capo dello Stato in occasione della sua recente visita a Messina. Pertanto, considerato che vari interventi organizzativi della circolazione stradale disposti dal sindaco per attenuare rischi per l'incolumità dei cittadini non hanno sortito effetti significativi sulla sicurezza stradale e che l'allarmante frequenza d'incidenti spesso mortali, concretano condizioni di gravissimo incombente pericolo per la pubblica e la privata incolumità, tale da giustificare l'applicazione della normativa preposta alla Protezione civile e considerando altresì impossibilità pratica, nonché l'incompetenza del sindaco a vietare l'attraversamento della città in violazione al principio di libera circolazione fra Regioni di persone e cose, peraltro costituzionalmente sancito, si chiede l'immediato interventi governativo per la nomina di una specifica autorità dotata di poteri straordinari e incaricata dell'urgentissima realizzazione delle opere in questione, con procedure anche in deroga alle vigenti disposizioni. Il protrarsi dell'attuale situazione che per 40 anni ha messo a dura prova la pazienza e il senso di responsabilità della cittadinanza, imporranno al sindaco e alla Giunta comunale la remissione del mandato».

«Chiudiamo la città, i Tir vadano altrove»
Il «viale della morte» bloccato per ore dai residenti infuriati

Nino Scimone

Dolore, sgomento e tanta rabbia: questi i sentimenti che emergevano tra le decine e decine di cittadini nel luogo dell'ennesimo incidente mortale (nella foto). Dolore per la povera signora Aversa, sgomento per la drammaticità e la gravità dell'ennesimo incidente sul «viale della morte», rabbia per la mancanza di una soluzione definitiva del problema. «È impossibile vivere qui – afferma una giovane mamma – siamo sempre in ansia per i nostri figli, paghiamo in pesante pedaggio in termini di vite umane». La donna è una delle prime persone ad effettuare il blocco spontaneo del viale Boccetta, durato molte ore; nella corsia opposta, a pochi metri, è ancora fermo il camion assassino. «È necessario che il Governo nazionale emani un provvedimento d'urgenza che imponga l'utilizzo delle “autostrade del mare” a Catania e Palermo», afferma Roberto Nicolosi, presidente dell'VIII Quartiere, quello del Boccetta. Secondo i consiglieri della stessa Circoscrizione, Federico De Gragorio e Gianfranco Subba, deve essere realizzato subito l'approdo d'emergenza a Tremestieri. «Quest'ennesimo fatto di sangue sta a dimostrare che se fosse stata effettuata la vigilanza 24 ore su 24 – afferma il consigliere comunale, Calogero Centofanti – la vecchietta sarebbe stata accompagnata nell'attraversamento». Un'interrogazione parlamentare, invece, sarà al più presto presentata dallo Sdi. «Chiederemo al ministro Pietro Lunardi – dice Giuseppe Chiofalo, coordinatore del partito –. È urgente, comunque, che si operi subito per la realizzazione dell'approdo a Tremestieri». Venuti a conoscenza dell'accaduto, molti cittadini si sono aggregati ai manifestanti: «Vengo da Contesse – ha dichiarato un signore anziano, molto distinto – per essere vicino alla gente di Boccetta e gridare che è ora di trovare una soluzione definitiva al problema e non solo spostarlo in un'altra zona della città».
Città paralizzata — Il blocco del Boccetta ha creato, ovviamente, il caos totale in città e sulle autostrade proprio nell'ora di punta. Da registrare anche un'accesa discussione tra manifestanti e camionisti che volevano forzare il blocco; a sedare gli animi sono intervenuti i Vigili urbani. Ad aggravare il caos, sono stati un altro incidente verificatosi poco prima sul Boccetta (angolo corso Cavour) e un Tir messosi di traverso sul viale Europa e rimosso con molte difficoltà.

Le Circoscrizioni del centro e del sud
«Non è possibile scaricare tutto da noi»

«Siamo diventati schiavi del traffico pesante e della sosta selvaggia, per questa ragione abbiamo bisogno di un maggior numero di Vigili urbani per garantire la sicurezza nelle strade più affollate, come la Ss 114, la via Marco Polo, la via Contesse e il largo La Rosa»: questa la richiesta avanzata, ieri mattina, dal presidente del IV Quartiere, Rosario Santoro (a nome dell'intera circoscrizione), al comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi.
La richiesta di Santoro fa il paio con quella che, domani alle 16, perfezioneranno i Consigli del VI e VII Quartiere, che si riuniranno in seduta congiunta per chiedere un «correttivo» sul continuo flusso dei Tir lungo il viale Europa e la via La Farina (nella foto) che, specie nelle ore serali, assedia le due centralissime arterie. «Ma non solo in quelle», sbotta il presidente della sesta Circoscrizione, Agatino Bonarrigo.
«Dato che il viale Boccetta è off limits per i mezzi pesanti nelle ore notturne – ha aggiunto Bonarrigo – noi chiederemo un'ordinanza ad hoc, per chiudere lo svincolo di Messina centro ai Tir, nelle ore diurne.
Non è possibile temporeggiare ancora, a meno che non vogliono che scappi il morto anche da noi».

Nel week end 148 multe, anche provocazioni per i Vigili urbani – Clacson selvaggio nella notte

I problemi strutturali ci sono, ma è innegabile che qualche responsabilità ce l'hanno anche i camionisti. Forse si tratta di qualcosa in più che «piccole responsabilità». In una società civile, infatti, è inconcepibile che per far rispettare un'ordinanza sindacale servano centinaia di Vigili urbani. E che bisogni usare il «pugno di ferro». Ma questo, purtroppo, succede quotidianamente a Messina. Solo nell'ultimo week end la Polizia municipale ha contravvenzionato 148 camionisti (alcuni andavano anche a 80 km/h dove il limite è di 30 km/h) sorpresi a transitare sul viale Boccetta di notte, quando la bretella è off limits (dalle 21 alle 6). Il comandante dei Vigili, Calogero Ferlisi, ha dovuto richiamare in servizio decine di agenti, sparpagliandoli ovunque nella zona del Boccetta.
Le infrazioni che si ripetono ogni notte sono migliaia. E non soltanto nei dintorni del Boccetta, dove comunque sarebbe necessaria una segnaletica maggiormente visibile. Stesso discorso sulla cortina del porto, sul viale S. Martino e in via I Settembre. I nuovi cartelli dovrebbero essere installati nei prossimi giorni. Ma certamente i problemi continueranno in una città che, oltre ai problemi legati alla storica «servitù di passaggio», deve fare i conti con decine di cantieri aperti.
Intanto la gente comincia a non poterne più. I rapporti con i camionisti si fanno sempre più «incandescenti». In questo contesto devono lavorare i Vigili urbani, che diventano oggetto anche di velenose provocazioni. Lascia a bocca aperta quanto successo nella notte tra sabato e domenica sul Boccetta, quando alcuni agenti hanno fermato un camionista che stava percorrendo l'arteria in un orario vietato. Il conducente è sceso dal mezzo e, provocatoriamente, si è inginocchiato davanti ai Vigili chiedendo scusa ma contemporaneamente provoncandoli con il suo atteggiamento, definito di «sfida» da Ferlisi. La reazione? Si è pensato prima di procedere con una denuncia per oltraggio, poi si è lasciato perdere...
Intanto ieri sera, dalle 21 in poi, hanno deciso di protestare pure gli autotrasportatori. Stizziti, i camionisti hanno prima cercato di bloccare via La Farina, poi hanno deciso di procedere a passo d'uomo ma strombazzando con i clacson.

7/11/2001 

Fonte: gazzetta del sud 

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil sollecitano l'impegno della deputazione messinese e annunciano un incontro pubblico per sabato
I sindacati: mobilitazione permanente


Max Passalacqua

«Non è più rinviabile la necessità di avviare una mobilitazione permanente che si ponga l'obiettivo di trovare soluzioni, a breve e medio termine, per riscattare e liberare la città dagli effetti devastanti di una ultradecennale servitù di passaggio al traffico gommato pesante nazionale e internazionale. Una mobilitazione che, per il sindacato messinese, deve coinvolgere tutte le componenti organizzate della città per far sentire la pressione dell'intera comunità locale al Governo nazionale e regionale»: la proposta è lanciata dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil in una nota che costituisce la reazione di maggior “peso” della giornata di ieri. «Riteniamo positiva, anche se tardiva – scrivono i segretari generali Franco Spanò, Maurizio Bernava e Maurizio Ballistreri – l'iniziativa del sindaco Leonardi il quale, da almeno un anno, avrebbe dovuto mettere in campo tutte le iniziative possibili per porre all'attenzione nazionale l'urgenza di difendere un'intera comunità. Sarebbe un errore ed un segnale di scarsa sensibilità civica continuare a disperdersi in estenuanti e infiniti dibattiti, nell'arroccarsi sulle proprie posizioni e, ancor peggio, a non assumere posizioni e scelte definitive a causa del condizionamento di quegli interessi imprenditoriali e politici che, a livello locale, hanno determinato il rinvio di interventi strutturali che andavano realizzati da almeno dieci anni». I sindacalisti lanciano poi un monito: «La pressione e la richiesta di intervento al Governo nazionale non devono limitarsi solo all'erogazione immediata delle risorse per la costruzione del primo modulo dell'approdo a sud della città; la grave situazione necessita che siano previsti una serie di interventi con l'accordo di programma». Spanò, Bernava e Ballistreri chiedono quindi un intervento straordinario, «una conferenza dei servizi permanente presieduta dal Governo», annunciando un sollecito in tal senso, con una lettera aperta, alla deputazione nazionale e propongono una manifestazione pubblica che abbia «carattere di mobilitazione dell'intera città». Indetta anche per sabato 10 una conferenza stampa cui sono stati invitate le associazioni. Dura la presa di posizione di Legambiente: «È giusto appellarsi al Governo – scrive il presidente Daniele Ialacqua – per chiedere un intervento di Protezione civile, l'unica strada che resta per ridurre i tempi di realizzazione dell'approdo a sud, ma non possiamo non evidenziare che l'incapacità o la non volontà di affrontare il problema ha trasformato negli anni un problema di gestione urbana in una questione di vita o di morte. È una resa del potere politico – conclude Ialacqua – che dovrebbe far riflettere i cittadini». Legambiente, che invierà un fax al Ministero dell'Interno per sollecitarne un intervento immediato, chiede quindi «provvedimenti drastici quali ad esempio l'interdizione totale del transito diurno dei tir in città».

Ognuno afferma di aver fatto qualcosa Ma la realtà è davanti agli occhi di tutti

Lucio D'amico

«In 40 anni non siamo riusciti a risolvere il problema, una parte di colpa l'abbiamo tutti, nessuno escluso, ed io mi assumo per primo le responsabilità, anche per i ruoli svolti in passato». Si possono imputare errori e incertezze al sindaco Leonardi ma gli fa indubbiamente onore l'atto d'onestà con il quale ha aperto ieri una delle più meste sedute di consiglio comunale degli ultimi anni. L'intervento del sindaco ha suscitato consensi e polemiche. Il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Capurro e il repubblicano Giuseppe De Stefano ne hanno apprezzato lo stile ed hanno lodato il “coraggio” con cui Leonardi si è rivolto al Governo nazionale, pronto anche a dimettersi se da Roma non dovessero arrivare le risposte all'altezza della gravità dell'emergenza-Tir. Alcuni dei componenti della precedente amministrazione – l'ex sindaco Franco Providenti e l'ex assessore Giuseppe Mangiapane – hanno, invece, accusato l'attuale giunta di aver scelto, tra tutte le strade possibili, quella peggiore. «Le uniche opere da portare avanti nel più breve tempo possibile – è stato il duro giudizio di Providenti –, la nuova via Don Blasco e gli svincoli di Giostra-Annunziata, sono rimaste ferme al palo, mentre con la commissione Misiti e la delibera del “doppio approdo” si è scelto di “non decidere”, per la gioia dei traghettatori privati». Secondo Mangiapane, non si può fare di tutta l'erba un fascio, addossando a tutta la classe politica le stesse responsabilità: «Quando ero deputato – ha detto – il mio dovere l'ho fatto, contribuendo a far arrivare a Messina un finanziamento di 300 miliardi sulla base del quale è stato realizzato l'Accordo di programma del 1989-90. E da assessore ho sbloccato l'appalto per la costruzione degli svincoli Giostra-Annunziata. Oggi potremmo anche condividere il gesto del sindaco che si appella al Governo nazionale, ma bisogna che ci sia una richiesta meno generica, più circostanziata, e che si chiarisca cosa davvero si voglia fare». Leonardi non ha replicato ai due rappresentanti del Centrosinistra ma ha solo ricordato che il “dramma Boccetta” esisteva prima del '94 e ha continuato ad esistere anche dopo, dal momento che non c'è stato alcun provvedimento in grado di risolvere dall'oggi al domani i problemi strutturali dell'attraversamento dello Stretto. «L'unica amministrazione che ha mosso passi concreti in questa direzione – hanno dichiarato Capurro e De Stefano – è stata quella guidata dal sindaco Leonardi e l'unico consiglio comunale che, nel bene o nel male, ha votato una delibera che fa giustizia di tutte le sterili discussioni intorno alla localizzazione dei nuovi approdi, è quello attuale». Leonardi, da parte sua, ha chiarito anche i motivi per i quali non si è potuto dar seguito alla proposta presentata dal cav. Amedeo Matacena riguardo all'approdo a sud («Non teneva conto delle disposizioni di legge e non era conforme allo strumento urbanistico») e si è, al contrario, scelta la strada del “project financing”, «la soluzione più opportuna, agile, rapida, trasparente». Però anche questo percorso sta mostrando i suoi limiti, andando incontro ad una lunga serie di ostacoli tecnici e burocratici. E, intanto, sul Boccetta si continua a morire. 

Caso Boccetta / Il Governo pronto a emanare l'ordinanza e a nominare un commissario con pieni poteri
Stato d'emergenza


Lucio D'Amico 

Sarà dichiarato lo stato di emergenza. Il ministro degli Interni Claudio Scajola, rispondendo informalmente ad un'interrogazione parlamentare del deputato messinese Rocco Crimi, ha assicurato che il Governo nazionale non resterà insensibile al “grido di dolore” che sale dalla città dello Stretto. L'ennesimo tragico incidente lungo le rotte insanguinate del transito dei Tir non può essere archiviato tra le notizie di cronaca locale. A Messina si vive come sul fronte di una guerra e si è costretti a fare la conta dei morti, dei feriti, dei danni alla salute, all'ambiente e alla stessa economia cittadina. Si può discutere all'infinito sulle responsabilità di un'intera classe dirigente (politici, professionisti, imprenditori), che non è stata in grado di risolvere negli ultimi 30-40 anni il problema dell'attraversamento dello Stretto, ma oggi bisogna fare i conti con una gravissima questione di protezione civile. La dichiarazione dello stato di emergenza, chiesta con forza da Crimi durante il suo intervento a Montecitorio, giustificherebbe la nomina immediata di un commissario straordinario, al quale il Governo nazionale dovrebbe affidare pieni poteri per la gestione dei 41 miliardi stanziati al fine di realizzare i primi moduli dell'approdo a Tremestieri. Secondo alcune indiscrezioni, il ministro Scajola avrebbe intenzione di assegnare il compito di commissario allo stesso prefetto di Messina Giosuè Marino. Il nuovo “approdo di emergenza”, classificato tra le opere indifferibili di protezione civile, potrebbe essere realizzato con le stesse procedure eccezionali con le quali il Genio militare, ad esempio, costruisce ponti o strade per arrivare a luoghi altrimenti irraggiungibili. Leonardi, che ieri si è recato a Palermo e che domani incontrerà il presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro, attende risposte ufficiali da Roma. Resta confermata la volontà di dimettersi, in caso di segnali negativi. Nelle ultime 24 ore lo stato d'animo del primo cittadino ha oscillato tra rabbia, senso d'impotenza, disperazione e, nello stesso tempo, voglia di non arrendersi. Appena saputo della morte della signora Annunziata Aversa, il sindaco si è chiuso nella sua stanza a Palazzo Zanca e ha preparato la lettera di dimissioni, da sottoporre all'esame della giunta. Stavolta non si è trattato di una minaccia “pro forma”, fatta per ricompattare lo schieramento di maggioranza o come ultimatum allo scopo di far passare in consiglio comunale qualche provvedimento di particolare rilevanza. Lunedì sera, per qualche ora, Leonardi è stato davvero ad un passo dalla conclusione dell'esperienza amministrativa avviata nella primavera del '98. Poi, ha cambiato idea. Qualcuno potrebbe pensare al solito “gioco delle parti” ma il sindaco è convinto, comunque, di non aver operato alcun “dietro-front”. «A dissuadermi dal presentare subito le mie dimissioni – ha spiegato Leonardi – è stato il timore che un simile gesto si rivelasse alla fine improduttivo, inutile, anzi dannoso. Ma se dovessi rendermi conto che, invece, tutto ciò servirebbe alla causa di Messina, non esiterei neppure un minuto a lasciare la poltrona e a tornare alla mia professione». In questo momento, secondo Leonardi, l'uscita di scena della giunta (e del consiglio comunale) rischierebbe di avere come conseguenza la paralisi dell'attività politico-amministrativa, in attesa delle nuove elezioni. E tutto ciò potrebbe avere ripercussioni nefaste, finendo con il lasciare le cose così come stanno chissà per quanto tempo ancora. E così ieri mattina il sindaco, dopo una lunga nottata di riunioni tra la Prefettura e il Municipio, si è presentato in consiglio comunale, non rifuggendo dalle proprie responsabilità ma anche difendendo le scelte operate in questi mesi, sicuro di aver imboccato quanto meno un «percorso coerente» e consapevole che non ci sono più alternative possibili all'approdo a sud. Quello di cui c'è bisogno adesso, però, sono procedure eccezionali in grado di fronteggiare la gravità dell'emergenza, che non coinvolge solo il Boccetta ma tutto il centro urbano di Messina. Da un lato, quindi, un commissario con pieni poteri per realizzare i nuovi imbarcaderi; dall'altro, una vera e propria “militarizzazione” dei percorsi seguiti dai mezzi gommati pesanti, con pattuglie di polizia stradale e di vigili urbani dislocate lungo tutti gli assi di scorrimento, nei viali Boccetta, Europa e Gazzi, in via La Farina, addirittura nel viale San Martino e in via I Settembre, visto che i “bisonti” hanno violato il cuore stesso della città. Ma la misura ormai è colma e non dovranno più essere tollerati gli atteggiamenti di arroganza, quel senso d'impunità di cui molti conducenti di Tir hanno goduto, credendo di poter continuare a fare i propri comodi e scambiando per una sorta di “terra di nessuno” il terzo comune dell'Isola ed una delle quattordici più importanti città italiane.

Anche i cittadini intervengono sul problema del passaggio dei tir in centro
«Tunnel sotto i torrenti»

Max Passalacqua

Non hanno tardato ad arrivare numerose le prime risposte all'invito della Gazzetta del Sud di proporre idee e soluzioni per affrontare il problema dell'attraversamento del centro urbano da parte dei mezzi pesanti. «Nel Nord Europa – propone l'avv. Giovanni Carrozza – i centri urbani si attraversano in tunnel di diversi chilometri. Messina offre questa possibilità sfruttando gli alvei dei torrenti: diversificando i punti finali dell'attraversamento, sarà possibile realizzare un tunnel che dall'uscita di Messina Centro, sotto il piano viabile del viale Europa, raggiunga la via Don Blasco e da qui gli approdi dei traghetti Fs, e un altro che lungo iltorrente Gi ostra raggiunga la spiaggia di S. Francesco per collegarsi all'approdo dei traghetti privati». Rosario Ansaldo Patti, responsabile della Lega autonomie locali, prospetta due alternative per il sindaco: «Le dimissioni immediate per incapacità; e sarebbe la soluzione migliore. Oppure la dichiarazione dello stato di emergenza cittadina, accompagnato dalla chiusura immediata del Boccetta e da quella di tutti gli sbocchi autostradali ai tir. Dopo, si potrebbe discutere delle alternative (e ce ne sono) e dei tempi rapidissimi entro i quali, con il nuovo approdo, si dovrebbe togliere tutto il gommato dal centro della città». I consiglieri dell'VIII Quartiere chiedono invece di «mettere mano al Piano regionale dei trasporti: Messina non può essere l'unica via di collegamento tra la Sicilia e il resto del mondo. Si realizzino le “autostrade del mare”, unica alternativa al gommato, fuori dai centri urbani». E il coordinatore dell'Unione pensionati Giuseppe Musarra lamenta come «non sia stato attuato nessun provvedimento tecnico che tuteli la sicurezza e l'incolumità fisica dei pensionati e degli anziani», come le vittime più recenti dei tir. 

Approvati dal Comitato portuale il piano operativo 2002-2004 e il bilancio di previsione
Un'intesa sulla “strada del mare”

Alessandro Tumino

È stata la “strada del mare”, per il collegamento del porto di Messina con l'autostrada, uno dei temi chiave dell'attesa seduta del Comitato portuale, tenutasi ieri, in cui sono stati approvati il nuovo piano operativo triennale 2002-2004 e il bilancio di previsione presentati dall'Autorità portuale. Il dibattito ha preso le mosse da un primo positivo elemento: la comunicazione che il presidente dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio, ha ricevuto dal ministero delle Infrastrutture sull'avanzamento a finanziamento prioritario del budget già previsto nel “Pon” – Piano operativo nazionale di “Agenda 2000” – per la competenza dell'Authority nella realizzazione di un asse di collegamento viario tra il porto e il sistema autostradale. «Si tratta adesso – ha osservato il prof. Vermiglio – di giungere a un'intesa istituzionale per individuare il soggetto promotore di questa importante infrastruttura viaria da riservare al solo traffico di attraversamento, e che rappresenta un elemento essenziale per il porto oltre che, naturalmente, per l'intera città». Peraltro – ha ricordato il prof Vermiglio – potranno utilizzarsi in questa direzione anche i 17 miliardi che, all'interno del finanziamento regionale di 41 per l'approdo d'emergenza a Tremestieri, sono funzionali alla viabilità di collegamento con quel nuovo approdo». Non sembrano bastare, invero, visti gli attuali preventivi per la “San Raineri-Tremestieri”: il Comune, ad esempio, aveva prospettato una cifra di oltre 100 miliardi. «Ma – ha concluso Vermiglio – altre fonti finanziarie possono essere senz'altro individuate» L'Authority, intanto, nella sua relazione, ha rimarcato l'aumento dei traffici di cabotaggio: da quello di breve tragitto – 100.000 veicoli commerciali all'anno che si imbarcano per Reggio – a quello più autentico dell'autostrada del mare “Messina-Salerno” grazie alla cui attivazione il porto di Messina è rientrato nel programma nazionale di investimenti. Alla seduta hanno preso parte il presidente dell'Autorità portuale Giuseppe Vermiglio, il segretario generale Franco Barresi, il vicepresidente della Provincia Gaetano Sutera, il rappresentante dell'Assindustria Gaetano Mobilia, della Regione Lorenzo Lo Verde, delle Fs, Giorgio Liaci, della Cisl Mimmo Caia; della Cgil Tiziano Minuti e della Uil Giuseppe Lotronto, il comandante della Capitaneria di Milazzo, Nunzio Martello, il sindaco di Pace del Mela Carmelo Pagano. Vediamo, dunque, le maggiori previsioni. Per il capoluogo, innanzitutto, 20 miliardi per l'adeguamento funzionale del molo Vespri con l'allineamento col contiguo “Colapesce” e la creazione di una banchina unica per le grandi unità da crociera; 11 miliardi e 500 milioni per le strutture commerciali del Terminal multiuso del molo Norimberga; altri 20 per una nuova Stazione marittima; 700 milioni per le demolizioni nella zona falcata e 500, infine, per le recinzioni di sicurezza sulla cortina. Per il porto mamertino, invece, 30 miliardi per il nuovo pontile Asi di Giammoro il cui progetto esecutivo, com'è noto, è stato approvato dal Consiglio nazionale delle Opere pubbliche ed è già munito della valutazione di impatto ambientale. Alcune perplessità in relazione all'equilibrio ambientale dell'area di Giammoro, però, sono state espresse ieri dal sindaco di Pace del Mela. Le altre previsioni: il completamento del molo di sottoflutto del porto di Milazzo (18 miliardi); il dragaggio dei fondali di Milazzo e Messina (18 miliardi); il completamento delle opere di accosto e della cabina elettrica per 15 miliardi; 1 miliardo e 500 milioni per il completamento del terzo lotto dei moli Rizzo e Marullo, opere di arredo e recinzione. Infine una novità nel segno della trasparenza: entro la fine del mese si terrà una “seduta aperta” del Comitato portuale sulla programmazione infrastrutturale dei porti di Messina e Milazzo: vi parteciperanno i due direttori generali dei ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Di Virgilio e Provinciali. Invitata la stampa.

Strade paralizzate dal traffico e dai cantieri, annunciata per stamani una manifestazione a piazza Antonello
Un'altra giornata di caos


Ivana Cammaroto

Nessuna protesta, solo silenzio e dolore. Gli abitanti del Boccetta ieri mattina hanno preferito non scendere in strada, lo faranno oggi: in alcuni volantini è stata annunciata una manifestazione in programma stamattina alle 9 a piazza Antonello. L'ennesima, per dire «basta» al transito dei tir in pieno centro, un transito che continua a macchiare di sangue le strade cittadine. Nessuno si è rassegnato all'idea di continuare a convivere con i mezzi pesanti, nonostante le tante denunce rimaste inascoltate. «Non ci fermeremo», hanno assicurato ieri abitanti e commercianti. Ieri mattina sul Boccetta si sono invece rivisti gli autovelox, il solito copione che si ripete il giorno dopo un incidente. Una pattuglia dei vigili urbani ha presidiato il viale per l'intera giornata a caccia di quei camionisti che non rispettano i limiti di velocità. Qualche mezzo è stato fermato. Il comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, ha assicurato che i controlli continueranno ad essere intensificati. La morte di Annunziata Aversa, travolta da uno dei tanti tir che giornalmente attraversano il cuore della città, ha riacceso i riflettori sulla drammatica realtà del Boccetta, ma attualmente (e in verità da diversi mesi) tutta la città soffre per l'emergenza viabilità. I cantieri del tram e la chiusura di diverse arterie principali (per esempio la Cortina del porto), hanno portato i mezzi pesanti in ogni via del centro urbano. Così, anche ieri mattina la zona tra viale della Libertà e viale Europa si presentava come stretta in una morsa. Gli stessi vigili urbani non hanno nascosto il momento di difficoltà: «La situazione è critica, qualunque provvedimento finisce per peggiorare le cose». I vigili sono ormai in ogni incrocio e punto critico, ma il loro sforzo non basta. Questa la fotografia di una città che paga a caro prezzo il fatto di essere la porta della Sicilia (senza però trarne benefici), in una delle tante mattinate caotiche. Alle 11 il viale della Libertà, all'altezza della Fiera, era praticamente invaso dai tir. Una lunga fila di camion ha mandato in tilt la circolazione. Lo stesso in via Garibaldi, dove diversi automobilisti hanno dovuto attendere più di mezz'ora prima di uscire dal caos. Anche i carrattrezzi sono rimasti imbottigliati nel traffico, e i croceristi appena sbarcati dalla nave Costa Riviera, attraccata al molo Marconi, si sono trovati davanti ad un groviglio di macchine e camion. La situazione è peggiorata intorno alle 12,30. Tra i punti più critici, l'incrocio tra via Garibaldi e via I Settembre. La decisione “forzata” di far passare i mezzi pesanti anche nella via più importante di Messina e ristrutturata di recente ha peggiorato la situazione, mentre da Palazzo Zanca continuano a ripetere che le alternative sono poche. I cittadini devono quindi rassegnarsi all'idea di quotidiane file interminabili? L'assessore alla Mobilità urbana Turi Rizzo ha ribadito: «Allo stato attuale non ci sono percorsi alternativi, stiamo studiando altre ipotesi e accorgimenti ma per il momento via Garibaldi è l'unica strada nella quale far passare i tir». I camion, però, invadono anche via La Farina: e anche in questa strada, in cui si trovano diverse scuole, ieri si è presentato il solito scenario di caos. Ed oggi cosa succederà?

7/11/2001 ( gazzetta del sud )

Una serie di accertamenti condotti dal procuratore aggiunto Siciliano e dal sostituto Farinella
Quattro indagati per reati ambientali


Nuccio Anselmo

C'è un'inchiesta della Procura sulla “vergogna-Boccetta” di questi ultimi trent'anni e sulle responsabilità di chi ha governato la città. E proprio nei giorni scorsi il procuratore aggiunto Pino Siciliano e il sostituto Giuseppe Farinella hanno chiuso le indagini preliminari su questa vicenda, dopo una lunga serie di accertamenti, basati anche su una serie di perizie di esperti sull'inquinamento ambientale del “viale della morte”, in un periodo di tempo compreso tra il giugno del '94 e l'aprile del 2001. Adesso i due magistrati si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio degli indagati, che sono quattro: il sindaco Salvatore Leonardi e l'assessore comunale Giuseppe Santalco, e poi l'ex sindaco Franco Providenti e l'ex vicesindaco Enza Sofo (la posizione dell'ex assessore comunale Ferdinando Barone, che originariamente compariva come indagato nel procedimento, è stata archiviata). Sul piano giuridico si tratta di reati cosiddetti “colposi” (vale a dire che non è stato provato il “dolo”, cioé la precisa volontà di far degenerare la situazione, anche se questa è una vera e propria “magra consolazione”). I magistrati Siciliano e Farinella hanno ipotizzato per Leonardi e gli altri indagati i reati previsti da due articoli del codice penale: il 674, cioè il «Getto pericoloso di cose» (i gas nocivi immessi nell'atmosfera, n.d.r.), e il 659, che prevede il «Disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone». Per completare l'imputazione è stato inserito l'articolo 40 del codice penale, che si occupa del rapporto di causalità («non impedire un evento che si ha l'obbligo di impedire, equivale a cagionarlo»). Sul piano della pena che rischiano gli amministratori si tratta di reati contravvenzionali, vale a dire che nell'eventualità della condanna se la caveranno pagando una multa. Nella serie di imputazioni originarie, quando nel maggio scorso erano state inviate le informazioni di garanzia, i magistrati avevano contestato anche l'omissione di atti d'ufficio, ma questa fattispecie adesso non è più prevista. E stamane al Palazzo di Giustizia sulla “vergogna-Boccetta” ci sarà una conferenza stampa: il sostituto procuratore Giuseppe Farinella spiegherà tutti i passaggi dell'inchiesta e le conclusioni a cui è arrivata la Procura.

7/11/2001 ( gazzetta del sud )

caso boccetta / I vigili urbani hanno consegnato una prima relazione al pm Pellegrino
L'autista: non ho visto nulla
Per Giuseppe Porto, 46 anni, si ipotizza l'omicidio colposo


Non s'è accorto di nulla. Ha sentito solo un tonfo, un rumore sordo. Continua a ripetere questo ai vigili urbani Giuseppe Porto, 46 anni, originario di Caltanissetta, l'autista del Tir Iveco Eurostar coinvolto nell'incidente mortale di lunedì scorso sul “maledetto Boccetta assassino”, che è costato la vita alla novantenne Nunziatina Aversa. Porto ieri ha ricevuto un'informazione di garanzia, con l'accusa di omicidio colposo, dal sostituto procuratore Maria Pellegrino, il magistrato che segue la vicenda. Il conducente del mezzo pesante è stato interrogato a lungo dai vigili urbani, ma avrebbe dichiarato di non essersi accorto di nulla. Solo dopo l'impatto si sarebbe reso conto dei fatti. Ieri mattina il comandante dell'Infortunistica, il tenente Salvatore Marzo, ha consegnato una prima relazione al magistrato Maria Pellegrino. Non sarà facile comunque ricostruire la dinamica, anche perché pare non ci siano testimoni dell'incidente, che è avvenuto all'incrocio con piazza Gagini. L'unico fatto certo è che il Tir – che è sotto sequestro –, non presenta tracce di impatto nella zona frontale (paraurti, parafanghi e ruote anteriori) ma nella parte centrale (e precisamente sulla seconda coppia di ruote del fianco destro). Nunziatina Aversa, che camminava aiutandosi con una stampella, non stava attraversando lungo le strisce pedonali. L'anziana donna, potrebbe essere scivolata, finendo sotto le ruote del “bisonte della strada”.
IL DOSSIER – I numeri di un decennio di incidenti in città. L'elenco, triste, dei morti e dei feriti. È il dossier che il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi ha consegnato ieri mattina al sindaco Leonardi, e che sarà inviato anche al ministro dell'Interno Scajola. Vediamo di che cosa si tratta. Il periodo preso in esame va dal 1990 fino al 5 novembre 2001, la data dell'ultima disgrazia. In questo arco di tempo a Messina si sono verificati 25.000 incidenti stradali: 9.000 hanno coinvolto mezzi (tir, autobus, auto e moto); 16.000 hanno causato danni a persone (lesioni di vario genere fino alle patologie gravi); 400 hanno fatto registrare prognosi riservate; in 165 le conseguenze si sono rivelate mortali. Di questi 165 incidenti mortali 54 si sono verificati nella zona nord (Orto Liuzzo-Annunziata), 75 nella zona centro (Annunziata-viale Europa), 36 nella zona sud (Viale Europa-Giampilieri). Un altro parametro, sempre sui 165 incidenti mortali, ci dice che 29 hanno riguardato pedoni che stavano attraversando la strada, 45 motocicli, e infine 91 autoveicoli e tir. Ma il dato più importante, nella sua tragicità, che contiene il dossier è questo: negli ultimi tre anni 5 persone sono morte per il passaggio dei tir all'interno della città, e di questi cinque martiri di una “guerra di strada” tre sono morti nel 2001. Quindi c'è stata una vera e propria impennata negli ultimi mesi dell'anno in corso, che è senza dubbio il frutto di recenti scelte scellerate nel regolamentare il transito dei “bestioni gommati” in città. (n.a.)

7/11/2001 ( gazzetta del sud )

Fs, nuove regole per ridurre i ritardi

Dopo le lamentele avanzate dalle Ferrovie dello Stato la Capitaneria di porto è pronta a rivedere l'ordinanza del 1999 che disciplina la navigazione nello Stretto. Il comandante della Guardia costiera, Carmelo Maccarone, ieri mattina ha presieduto un vertice con i dirigenti delle Ferrovie, con i comandanti e i rappresentanti degli operatori portuali proprio a seguito della nota dei giorni scorsi in cui le Fs, ma anche la società privata di traghettamento Meridiano Lines, contestavano il fatto che «l'applicazione dell'ordinanza crea problemi nei movimenti delle navi con conseguenti ritardi». Il responsabile messinese del settore Navigazione, l'ingegnere Giorgio Liaci, al tavolo tecnico di ieri ha fatto presente che l'obbligo di non creare movimenti contemporanei delle navi in uscita e in entrata provoca un ritardo di circa venti minuti nelle corse dei traghetti (soprattutto di quelli che trasportano treni) con conseguenti ripercussioni sul traffico ferroviario. Da qui la necessità di rivedere il provvedimento di due anni fa che era stato adottato per motivi di sicurezza considerato l'aumento del traffico marittimo nello Stretto, soprattutto dopo l'inizio dei nuovi collegamenti con Reggio Calabria da parte della Meridiano Lines e della Ngi. Il comandante Maccarone al termine della riunione ha detto che verrà vagliata l'ipotesi di rendere meno rigida l'ordinanza, consentendo maggiore libertà di movimento alle navi, purché vengano rispettati gli standard di sicurezza. Il capo della Guardia costiera ha dichiarato: «Vedremo come andare in deroga all'ordinanza, coinvolgendo anche i piloti, ma dovranno essere evitati movimenti contemporanei che possano creare problemi di sicurezza». I comandanti avranno l'obbligo di segnalare alla centrale operativa della Capitaneria di porto i movimenti in uscita delle navi. Le Ferrovie hanno quindi ottenuto nuove regole per cercare di ridurre i ritardi nelle corse dei traghetti che hanno provocato diversi disservizi agli utenti. Il comandante Maccarone ha comunque ribadito: «La sicurezza prima di tutto». Intanto sul fronte dell'attività della sezione Demanio si sta cercando di trovare una soluzione al problema delle due famiglie che si sono rifiutate di lasciare le baracche situate nel litorale di Gazzi, all'altezza di via Oreto, che devono essere demolite perchè abusive. (i.c.)

7/11/2001 ( gds )

La Società di Navigazione cambia approdo:
"La città non ci ha voluti, andiamo a Catania"

Emilio Pintaldi

"A Messina non ci hanno voluti", dicono. Così, gli amministratori della Sni (Società navigazione incremento), da ieri salpa da Catania con destinazione Reggio Calabria. Per ora soltanto una rotta sperimentale che ben presto potrebbe vedere in campo una flotta. La Sni ha comunque mantenuto la promessa: trasporta Tir ed auto tra Sicilia e Calabria cercando soprattutto di intercettare il traffico pesante prima che arrivi sullo Stretto nell'intento quindi di fare concorrenza alle società che operano da anni in regime di monopolio in città.
Ieri alle 13 la prima partenza da Reggio Calabria. Ad effettuare sei corse, tre dalla città etnea e tre dall'altra sponda dello Stretto, sarà momentaneamente soltanto la "Ostfold" messa a disposizione dalla "Amadeus" ed utilizzata sino a poche settimane fa tra Messina e Reggio Calabria. La prova che della partita fa parte Amedeo Matacena senior, l'ex socio della Caronte che da anni tenta di inserirsi nel business del traghettamento. L'investimento sarebbe abbastanza consistente. L'amministratore della società, Giuseppe Alibrandi non vuole svelare molti particolari ma ammette che il capitale speso per ora dai soci sfiora i cinquanta miliardi di lire. Così appare certo il coinvolgimento di imprenditori del calibro di Lefevre ed Aponte.
Nell'affare anche Leopoldo Rodriquez e la Msc Mediterranea shipping, leader nel mondo nel trasporto dei containers. Così su Catania stanno per fare rotta altre due navi molto più grandi: 160 metri di lunghezza, venti nodi di velocità e la possibilità di ospitare almeno ottanta Tir. Per ora la Ostfold, in attesa dei rinforzi, è costretta a fare gli straordinari. Da Reggio le partenze sono fissate alle 13, alle 21 ed alle 9 del mattino. Da Catania alle 17, all'1 del mattino ed alle 9. Il tempo di percorrenza è di tre ore e dieci minuti; quando arriveranno le navi più veloci, meno di tre ore. La Ostfold può trasportare soltanto 24 tir da sedici metri.
Conclude Alibrandi: "A Catania ci hanno permesso di fare quello che invece in città sono stati tre anni di battaglie giudiziarie e dinieghi". 

7/11/2001 ( gds )

Un quartiere in rivolta: "Lontani i Tir dalla città"

Enzo Gallo

La rivolta dell'Ottavo quartiere dopo gli ultimi tragici fatti del Boccetta, è stata totale. Affollata la riunione di ieri convocata d'urgenza dal presidente Roberto Nicolosi per abolire il passaggio dei Tir dalla città. Tutti i consiglieri sono stati d'accordo sull'appello al governo: l'amministrazione comunale si dimetterà se entro brevissimo tempo non verrà realizzato il primo modulo dell'approdo a Tremestieri. Ci sono 41 miliardi di finanziamento dalla Regione.
Il consiglio di Quartiere non solo pretende che i tir non passino dal viale Boccetta, ma che si mantengano nei loro percorsi all'esterno della città. Su proposta del consigliere Stefano Lucania, si è deciso: di utilizzare le autostrade del mare collegate con Palermo e Catania; quindi, di coinvolgere il ministero della Difesa, per la realizzazione subitanea di un'invasatura d'emergenza fuori città; infine, di coinvolgere tutti gli altri quartieri nella lotta al gommato pesante per ridurre al minimo i disagi che gli autotrasportatori creano giornalmente negli svincoli cittadini.
Concludono i consiglieri che, se tutto questo non dovesse essere attuato, presenteranno le loro dimissioni, indipendentemente dalle decisioni della giunta comunale. E dopo l'incidente mortale non si limiteranno alle parole, come finora è successo.

7/11/2001 ( gds )

Il sindaco: basterà un mese per autorità con pieni poteri

Rosaria Brancato

"Ho davvero pensato di dimettermi, per dare un segnale, poi ho capito che avrei solo peggiorato la situazione, causato ulteriori ritardi a quel che deve essere fatto". Con amarezza il sindaco ammette d'essere stato pronto a gettare la spugna, troppo sangue, troppe vittime, troppa impotenza da parte dell'amministrazione. Ma adesso si è dato dei tempi, e se non cambierà nulla è pronto a rimettere il mandato.
"Non ho dato una scadenza precisa _ spiega Salvatore Leonardi _ ma credo che un mese sia il tempo tecnico necessario per consentire al governo l'adempimento degli interventi richiesti". Il primo cittadino ha chiesto al presidente del Consiglio e al ministro dell'Interno di bypassare le normali procedure, attivare un sistema d'emergenza, inviare un commissario straordinario.
"Non possiamo stare ad aspettare altri morti, senza fare nulla, ormai il Boccetta è diventato un sito ad alto rischio, occorre fare interventi lungo il percorso dei Tir e dopo provvedimenti d'emergenza passare alla realizzazione dell'approdo a sud".
Leonardi ha ammesso che le responsabilità sono di tutti, vecchi e nuovi amministratori "e non solo _ aggiunge _ ognuno deve assumersi la sua parte di colpa, in ogni settore della società. Ma è ovvio che la maggiore responsabilità è stata della classe politica". Da subito il primo cittadino presserà per avere dal governo rassicurazioni su tempi e modalità.
Quanto poi al comportamento degli autotrasportatori che secondo le dichiarazioni del comandante dei vigili urbani Ferlisi non rispettano le regole, Leonardi si dice pronto ad un confronto con le organizzazioni di categoria. "E' vero, ormai si è arrivati ad un punto gravissimo di intolleranza, dobbiamo chiedere rispetto per la città".

7/11/2001 ( gds )

Il Consiglio chiede un commissario
Nè Stato nè Regione sono stati d'aiuto

Rosaria Brancato

Dopo una notte passata in prefettura a cercare risposte, mentre fuori le ultime file di Tir lasciavano la città, Leonardi ieri mattina ha ribadito all'aula consiliare i motivi che lo hanno spinto a chiedere l'intervento immediato del governo.
"Da soli non possiamo trovare soluzioni". Il sindaco ieri ha ritardato la sua partenza per Palermo, per parlare ai consiglieri. Nell'aula consiliare come sempre non si è registrato il pienone, ma c'erano gran parte degli assessori della giunta, e, tra il pubblico, ad ascoltare, anche i segretari provinciali dei sindacati e il comitato "La nostra città". Fuori dall'aula le vedove rimaste senza sussidi a protestare. "Non ci sono soluzioni _ ha ammesso Leonardi _ tutte quelle che abbiamo provato sono fallite. Io mi assumo le responsabilità, ognuno deve fare altrettanto, perch‚ nessuno finora è riuscito ad ottenere nulla, n‚ dal governo, n‚ dalla Regione".
Il primo cittadino ha ripercorso le tappe degli ultimi anni, dal progetto degli anni '80 per un porto a sud fino alla delibera sul doppio approdo del 2000, passando attraverso la commissione Misiti e accennando al progetto di Matacena, via via fino all'accordo di programma siglato in estate e ai finanziamenti per 41 miliardi. "Questa è la prima amministrazione che ha affrontato concretamente il problema, ma ieri ho capito che le normali procedure non porteranno a nulla, non in tempi brevi. Per questo ho deciso di chiedere l'attivazione di procedure di protezione civile".
Dai banchi dell'opposizione a replicare è stato l'ex sindaco Franco Providenti che ha ricordato come la sua giunta abbia agito attivando finanziamenti per i nuovi svincoli, progetti per la via Don Blasco. E come la nuova amministrazione abbia solo tentato esperimenti, come le fasce orarie in grado di creare caos "La commissione Misiti poi è stata nefasta _ ha dichiarato il capogruppo dei popolari _ il vero disastro sarà il doppio approdo".
Providenti ha concordato con il suo successore solo per la richiesta di un commissario straordinario. Quanto alle responsabilità Giuseppe Mangiapane, Ds, chiarisce "Io, da parlamentare quel che dovevo fare l'ho fatto, negli anni '80 con quell'accordo che stanziava 300 miliardi per lo Stretto". Il repubblicano Pippo De Stefano ha lodato l'amministrazione "finalmente un atto di coraggio, ma la vera proposta dovrebbe essere quella di vietare il transito sul Boccetta di giorno".
Il vicepresidente del Consiglio, Umberto Bonanno, Pss, lancia una provocazione "se il governo non interverrà chiedo al sindaco di indossare la fascia tricolore e vietare il transito sul Boccetta, per motivi straordinari, magari in alcune fasce orarie".

7/11/2001 ( gds )

Emesso avviso di garanzia per l'autista

Natalia Bandiera

E' stato il sostituto procuratore Maria Pellegrino ad emettere l'avviso di garanzia per omicidio colposo a Giuseppe Porto, 46 anni, di Caltanissetta, che martedì mattina, si trovava alla guida dell'autocisterna, che ha falciato la novantenne Annunziata Aversa, sul viale Boccetta.
Un atto dovuto da parte della Procura, ma sarà la perizia dei vigili della sezione infortunistica e non solo, ad accertare l'esatta dinamica dell'incidente e l'eventuale responsabilità dell'autotrasportatore nisseno. Porto, dipendente della ditta "Salvatore Cascio srl" è ancora sotto choc. "Non ricordo nulla", ha continuato a dire ai vigili, che lo hanno interrogato fino a tarda sera.
Porto, intorno a mezzogiorno, si trovava fermo al semaforo, all'altezza di piazza Cagini, dopo essere uscito dallo svincolo autostradale. Cosa sia accaduto, non è del tutto chiaro, nè le testimonianze raccolte dai passanti sono risultate utili. Pare che l'autotrasportatore sia passato con il verde, travolgendo la pensionata, che è stata come "risucchiata" dal pesante mezzo, che le ha schiacciato le gambe, poi "maciullate" dalla ruota anteriore.
Porto non si sarebbe accorto di nulla. Intuendo di aver messo sotto i giganteschi pneumatici qualcosa, si è fermato, è sceso dall'autocisterna vuota ed ha visto quell'orrore, che ha impressionato lo stesso medico del servizio d'emergenza "118". La gente, accorsa per strada per capire cosa fosse accaduto, quasi stentava a credere che quella vecchietta, ormai senza gambe, fosse ancora viva.
Da quel momento in poi, il conducente del Ti non è riuscito a parlare e a spiegare come in realtà siano andate le cose. Una cosa è certa, la vittima non sentiva bene e secondo quanto riferito dai vicini di casa, non era nemmeno in grado di sentire il campanello di casa. Anche la sua vista, era molto ridotta. Per non parlare del fatto che si muoveva a fatica con le stampelle, con cui usciva ogni giorno, per andare a fare la spesa. Martedì però, non ce l'ha fatta a rientrare e preparare il pranzo per sè e per il fretello Lorenzo. Anche lui non si e' mai sposato ed ora è rimasto solo con il ricordo di quella sorella novantenne, che ha fatto una fine così atroce, a due passi da quella casa che li ha tenuti uniti per una vita.

7/11/2001 ( la sicilia )

Infrastrutture a Messina e Milazzo
Il Comitato portuale ha approvato il Piano operativo triennale


Massimiliano Mondello

Infrastrutture per una moderna fisionomia dei porti: è questo lo sviluppo immaginato dall'Autorità portuale per Messina e Milazzo, dove s'intende rilanciare la quantità e la qualità dei traffici commerciali e trasportistici. Il Piano operativo triennale 2002-2004, approvato ieri mattina dal Comitato portuale insieme al bilancio preventivo 2002, è solo la prosecuzione dei precedenti, visti i lunghi tempi necessari ad attuare i progetti programmati ed a cui sono stati riservati ingenti stanziamenti nazionali. Per la città dello Stretto gli interventi a breve e medio termine indicano il molo «Norimberga», le «autostrade del mare» (cioè, attualmente, il collegamento con Salerno offerto dalla «Cartour») e anche il rilancio dell'interfaccia con l'aeroporto di Reggio Calabria. In particolare «gli interventi a breve e medio termine programmati nel porto di Messina riguardano – si legge nei documenti di previsione – il consolidamento delle banchine di riva da destinare prevalentemente al traffico croceristico e passeggeri, l'adeguamento funzionale del molo “Vespri” e la costruzione di una moderna stazione marittima; la riqualificazione e riutilizzazione delle aree del quartiere fieristico da destinare anche a terminal passeggeri; lo spostamento del terminale traghetti nella rada “S. Francesco” e la riqualificazione del water front; il consolidamento del molo “Norimberga” e la destinazione dello stesso a terminal multipurpose, in adiacenza al terminal ferroviario dei traghetti, per il trasporto intermodale mare-strada-ferro nella linea del Piano generale dei trasporti». La prospettiva all'orizzonte, dopo l'inaugurazione delle «autostrade del mare», implicherebbe la necessità di adeguare l'intera area portuale, puntando soprattutto sul «Norimberga» come terminal multipurpose (10 miliardi e mezzo la stima del costo complessivo, più 28 miliardi per il consolidamento del molo) e la generale ristrutturazione delle banchine di riva dei moli «Colapesce», «I Settembre», «Marconi» e «Peloro» (48 miliardi) grazie ai fondi della legge 413/98. E si guarda inoltre al miglioramento dei collegamenti con Milazzo, per il cui porto si pensa al dragaggio dei fondali, al completamento dei moli «Marullo» e «Rizzo», alla moltiplicazione dei punti di ormeggio per la nautica da diporto, al rifacimento delle banchine fino al molo di sottoflutto, recinzioni, costruzione della cabina elettrica ed impianti d'illuminazione. Si aspetta, per il prossimo anno, l'appalto dei lavori per il pontile di Giammoro, per il quale il Ministero dell'Ambiente ha dato il placet ed il cui progetto esecutivo è passato al vaglio del Consiglio superiore dei Lavori pubblici ed è già pronto il finanziamento del Ministero delle Infrastrutture (30 miliardi). «Urgente e prioritario» sarebbe invece, per l'Authority, il collegamento dei due porti con la rete autostradale e ferroviaria.
Intesa Capitaneria-Fs sulla sicurezza nel porto — Intesa raggiunta, ieri mattina, tra il comandante della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, la divisione Navigazione Fs e i comandanti della flotta in merito alla revisione dell'ordinanza che regola la sicurezza nell'ambito portuale. I vertici delle Ferrovie hanno fatto presente che l'attuale provvedimento che vieta assolutamente l'incrocio delle navi all'imbocco del porto (all'altezza della Madonnina) penalizza i loro traghetti obbligati a sostare per circa 15–18 minuti prima di entrare in porto. Un ritardo che si ripercuote anche sulle navi in uscita dalle invasature ed in generale sulla puntualità dei treni. Il comandante ha preso atto dei suggerimenti forniti sia dai comandanti delle Fs che dai piloti, che dicono praticabile il mantenimento di rotte parallele tra due navi in entrata ed uscita ed in tal senso l'ufficiale si è detto disponibile a rivedere l'ordinanza prodotta nel '99. Soddisfatto il responsabile della divisione Navigazione, Giorgio Liaci, che ha definito equilibrata la decisione di Maccarone di contemperare le esigenze della sicurezza portuale con quelle dell'azienda. Sarà garantito anche un maggiore controllo da parte della sala operativa della Capitaneria. 

8/11/2001 ( gazzetta del sud )

caso boccetta / Manifestazione e blocco stradale degli studenti di sette scuole superiori
In 500 a gridare: «No ai tir»
Lo svincolo chiuso per tre ore, circolazione paralizzata

Max Passalacqua

Erano più di cinquecento all'appuntamento a piazza Antonello: una pacifica “armata anti-tir” che ha inscenato una protesta clamorosa, non soltanto dal punto di vista simbolico ma soprattutto per i riflessi che ha avuto sulla circolazione, paralizzando letteralmente la città per tutta la mattinata. Erano in gran parte gli studenti di sette istituti superiori del centro: i licei classici “La Farina” e “Maurolico”, gli scientifici “Seguenza” e “Archimede” (quest'ultimo più degli altri parte in causa, dal momento che la sede sorge proprio in viale Boccetta, ma che non aveva partecipato all'ultima manifestazione), il commerciale “Jaci” e l'industriale “Verona-Trento”, ma non erano da soli. Il corteo è partito intorno alle 9,30 lungo il corso Cavour, percorso dai ragazzi in direzione opposta al senso di marcia fino al viale Boccetta; da lì, sempre scandendo slogan contro l'attraversamento del centro urbano da parte dei mezzi pesanti, ha raggiunto l'incrocio con via dei Pericolanti, cioè il punto esatto in cui lunedì mattina la pensionata novantenne Nunziatina Aversa è stata schiacciata e uccisa da un autoarticolato mentre attraversava la strada per andare a fare la spesa. Lì, i partecipanti hanno deposto su un albero mazzi di margherite bianche e lilium rosa e gialli, e si sono fermati per un minuto di raccoglimento. Insieme ai fiori, è stato legato al tronco un cartello in memoria delle «Vittime del pedaggio umano, ambientale, sociale che paghiamo ogni giorno». Da quel momento, è partito il blocco. Tre ore in cui i ragazzi, “rinforzati” da una rappresentanza di abitanti del Boccetta, hanno impedito il passaggio sul viale Boccetta dei tir e delle auto, con la conseguente chiusura dello svincolo a monte (in uscita) e dell'incrocio con via Garibaldi e corso Cavour a valle. Il risultato? L'inferno: traffico in tilt su via Garibaldi, viale della Libertà, via Tommaso Cannizzaro e in tutte le strade alternative, “appesantite” anche dall'uscita obbligatoria a Messina Centro sulla tangenziale che ha costretto i mezzi diretti agli imbarcaderi a compiere una lunga diversione attraversando l'intero centro cittadino. E mentre in tutta Messina si “impazziva” tra code infinite e concerti di clacson, il Boccetta di contro offriva un paesaggio quasi spettrale: quei pochi mezzi (auto e pullman, in particolare) che per qualche motivo si immettevano sul viale venivano immancabilmente bloccati. Il tutto senza tensioni o problemi, anzi non sono mancati conducenti che, scesi in tutta fretta dalle proprie auto, si sono addirittura uniti alla manifestazione. Anche le forze dell'ordine, presenti con un gran numero di poliziotti, carabinieri e vigili urbani, hanno permesso ai ragazzi di portare avanti la protesta senza alcuna opposizione: né, del resto, ve n'era bisogno vista la civiltà e la serietà con la quale la manifestazione è stata compiuta (e, se proprio dobbiamo dirla tutta, non mancavano agenti palesemente compiaciuti per la riuscita). La scena più simpatica? Quella di un'auto che da via dei Pericolanti provava a immettersi sul Boccetta ed è stata “bloccata” da una ragazza che si è rivolta al conducente: «Papà, svolta a destra. Di qui non si passa». Ma gli aspetti di “colore” restano ovviamente in secondo piano rispetto alla gravità della situazione ed alla serietà dell'iniziativa che ha coinvolto i ragazzi delle scuole di Messina. E mentre si attendono risposte da Roma, quella di oggi si annuncia come un'altra giornata campale: alle 10, nella chiesa di S. Francesco all'Immacolata, si svolgeranno i funerali della signora Nunziatina Aversa. Per l'occasione, i commercianti del Boccetta abbasseranno le saracinesche dei negozi ed è prevista una partecipazione di massa alle esequie.

8/11/2001 ( gazzetta del sud )

I magistrati sull'inquinamento ambientale: «Ci sono gli elementi per andare a giudizio»

Nuccio Anselmo

Un'inchiesta nata nell'ottobre dello scorso anno, che per lungo tempo «è rimasta “contro ignoti”, ma che via via si è arricchita di molto materiale probatorio fino ad occupare sei “faldoni” e vedere indagate diverse persone». Ecco il lavoro che hanno svolto in questi mesi sulla “vergogna-Boccetta” il procuratore aggiunto Pino Siciliano e il sostituto Giuseppe Farinella, per venire a capo di una vicenda complessa di reati ambientali, forse unica in Italia dopo le inchieste sull'inquinamento degli anni '70 del magistrato romano Gianfranco Amendola. E ieri mattina in Procura, i magistrati Siciliano e Farinella hanno spiegato il loro lavoro di questi mesi, sottolineando come «solo per una tragica concomitanza adesso coincidano il risultato finale e le gravi vicende di questi giorni». Com'è noto l'inchiesta sul degrado ambientale del Boccetta si è conclusa con la contestazione al sindaco Leonardi, all'assessore Santalco, all'ex sindaco Providenti e all'ex vicesindaco Sofo di due reati. Quelli previsti dall'art. 674 c.p., cioè il «Getto pericoloso di cose» (i gas nocivi immessi nell'atmosfera, n.d.r. ), e dal 659 c.p., che prevede il «Disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone» (per completare l'imputazione è stato inserito l'art. 40 c.p., che si occupa del rapporto di causalità, vale a dire il «non impedire un evento che si ha l'obbligo di impedire, equivale a cagionarlo»). Sul piano della pena che rischiano gli amministratori si tratta di reati contravvenzionali (nell'eventualità della condanna se la caveranno pagando una multa). Nei prossimi giorni «ci saranno le determinazioni della Procura» e quindi sarà fissata la data di comparizione davanti al giudice monocratico. «Noi abbiamo lavorato su più fronti – hanno spiegato Siciliano e Farinella –, acquisendo soprattutto uno studio elaborato dalla Provincia Regionale sui dati di inquinamento lungo l'arteria del Boccetta. Poi abbiamo affidato una perizia all'ing. Vincenzo Sansone, che è anche un funzionario dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Siamo partiti quindi da un dato autorevolissimo, quello della Provincia, e via via abbiamo arricchito i nostri atti con altri studi, compreso quello realizzato dall'Università. Insomma, sulla base di quello che è emerso noi riteniamo che ci siano gli elementi per porre la questione davanti al giudice». «Sono emersi dati che riteniamo di assoluto interesse – ha proseguito il dott. Farinella –, e la scelta, per il momento, di stralciare dal fascicolo principale il reato di omissione di atti d'ufficio è stata fatta per accelerare i tempi in relazione alle altre fattispecie, vale a dire i reati contravvenzionali. Del resto questa non deve sembrare una deminutio , visto che nel nostro Paese i reati ambientali sono proprio del tipo contravvenzionale». Un altro passaggio importante dell'inchiesta – hanno ieri detto Siciliano e Farinella –, è stata la cosiddetta attività di comparazione tra quanto si è fatto a Messina per limitare i danni ambientali in questi anni, e quello che hanno fatto altre città come Modena e Firenze. È il risultato in pratica è stato il confronto «tra quello che non si è fatto in città e quello che è stato realizzato altrove», ha concluso su questo punto il procuratore aggiunto Siciliano. E intanto sulla vicenda ieri pomeriggio hanno inviato una nota congiunta l'ex sindaco Franco Providenti e l'ex vicesindaco Enza Sofo. Ecco il testo: «Con riferimento alla conferenza stampa della Procura di Messina in merito alle indagini preliminari per il procedimento relativo all'inquinamento ambientale ed acustico del viale Boccetta ed alle ipotizzate responsabilità dei vari sindaci ed assessori succedutisi nel tempo, che non avrebbero impedito le emissioni inquinanti, si fa presente che la Procura di Messina si è limitata ad evidenziare il proprio punto di vista in merito alla nostra asserita responsabilità. Ovviamente non ha avuto interesse a rappresentare gli elementi portati a nostra difesa e che consistono nelle complesse scelte di politica ambientale tese a raggiungere i seguenti obiettivi: la realizzazione degli svincoli autostradali e la via Don Blasco, al fine di creare transiti sostitutivi per frazionare e quindi ridurre il volume del traffico e gli effetti inquinanti; la realizzazione della rete tranviaria Gazzi-Annunziata; lo studio di fattibilità del secondo approdo a San Raineri; l'istituzione del “bollino blu”; la disposizione di far transitare il traffico diretto alle Fs attraverso lo svincolo di Gazzi; l'acquisto di tre autobus elettrici; il progetto per la zonizzazione acustica della città ed il risanamento acustico del viale Boccetta, quale zona campione; il progetto per la realizzazione di scale mobili per il collegamento della circonvallazione con alcune vie cittadine, per ridurre la necessità dell'uso di automezzi. Per quanto sopra, riteniamo di poter affrontare in assoluta serenità l'ingiusta accusa che ci viene mossa dalla Procura e per tale motivo abbiamo sollecitato che il dibattimento venga fissato al più presto davanti al giudice».

8/11/2001 ( gazzetta del sud )

La tracotanza dell'autista di un tir che ieri sul viale della Libertà ha investito due auto ed è fuggito
«Al diavolo voi e la vostra città»


«Andate al diavolo voi e la vostra città». Questa la frase, e l'ennesima offesa per Messina, pronunciata dall'autista del tir che ieri mattina – poco dopo le 10 – nel tratto di viale della Libertà antistante il serpentone degli imbarcaderi privati ha investito due vetture provocando danni per svariati milioni. Inutile il tentativo dei conducenti delle auto di fermare il conducente del mezzo pesante per scambiarsi i dati assicurativi. La risposta è stata solo quella frase sprezzante. Ma la tracotanza stavolta non ha pagato. Tutto è accaduto nel breve volgere di qualche minuto. La fuga del tir, la richiesta di aiuto pervenuta alla centrale operativa della polizia municipale (in mattinata erano stati già elevati decine di verbali a conducenti di autoarticolati per inosservanza al Codice della strada), un breve inseguimento e il blocco del “pirata della strada” sul viale Boccetta nel tratto antistante la villa Mazzini. Alla fine, proprio per la mancanza di querela da parte degli automobilisti, gli agenti hanno solo potuto elevare una contravvenzione per circa 400.000 lire, contestando all'autotrasportatore tutta una serie di infrazioni, non ultima quella di aver attraversato un incrocio nonostante il semaforo rosso. Nel pomeriggio, alle 17,30, un secondo incidente sul viale Europa. Anche in questo caso protagonista un tir. Fortunatamente nessun ferito ma tanta paura per gli occupanti di una berlina notevolmente danneggiata. Questi gli episodi che si aggiungono ai tanti altri incidenti causati dai mezzi pesanti i cui conducenti credono di poter disporre a proprio piacimento delle strade della città, come quel conducente olandese di un tir che – lunedì scorso – sul viale Principe Umberto, dopo aver urtato una vettura in transito, per “protesta” ha chiuso a chiave in mezzo alla carreggiata il camion allontanandosi a piedi e bloccando così la circolazione. Proseguono serrate, intanto, le indagini sull'incidente mortale avvenuto lunedì mattina sul viale Boccetta e costato la vita alla pensionata novantenne Annunziata Aversa. Gli uomini dell'Infortunistica della polizia municipale, coordinati dal tenente Salvatore Marzo, stanno eseguendo rilievi sugli strumenti di bordo dell'Iveco “Eurostar” condotto da Giuseppe Porto al fine di accertare con esattezza la velocità del mezzo e altri particolari utili all'inchiesta. Le forze dell'ordine, inoltre, starebbero ascoltando diversi testimoni che si sarebbero resi disponibili in questi ultimi giorni. Gli agenti, in particolare, dovranno chiarire la dinamica del sinistro e accertare come la donna sia finita sotto il camion. Al momento, infatti, non viene esclusa alcuna ipotesi compresa la possibilità che la pensionata, che camminava con l'aiuto di una stampella “tirandosi” dietro il carrello della spesa, possa essere scivolata “autonomamente”. Sul fronte dell'inchiesta ieri il pm Maria Pellegrino ha affidato all'ing. Santi Mangano una perizia tecnica per accertare la dinamica dell'incidente. Sempre ieri, su delega del magistrato, il medico legale Giovanni Crisafulli ha eseguito l'autopsia sul cadavere dell'anziana. I difensori del camionista, gli avvocati Giovambattista Freni e Francesco Celona, nomineranno nei prossimi giorni i consulenti di parte per la perizia tecnica e gli esami autoptici. Stamattina, alle 10, nella chiesa di San Francesco all'Immacolata, sul viale Boccetta, si svolgeranno i funerali di Annunziata Aversa. Preannunciata dai commercianti della zona l'iniziativa di abbassare le saracinesche degli esercizi commerciali in segno di lutto e per protesta. (gi.pa.)

8/11/2001 ( gazzetta del sud )

Il Movimento di liberazione per Messina: Tremestieri deve assorbire la totalità del traffico
Non basta finanziare un solo modulo


Si moltiplicano le reazioni delle forze politiche e sociali all'indomani dell'ennesimo tragico incidente che ha insanguinato il percorso dei Tir nel cuore della città dello Stretto. Il
Movimento di liberazione per Messina manifesta profondo dolore per la morte della signora Annunziata Aversa e ricorda di aver sollecitato da mesi l'istituzione di un'Authority con poteri straordinari per realizzare in tempi brevissimi l'approdo a Tremestieri. Ma i 41 miliardi stanziati per la costruzione di due invasature, secondo il portavoce del Movimento Renato Accorinti, non sono sufficienti e occorre che il Governo nazionale conceda ulteriori finanziamenti, «perchè i nuovi approdi dovranno subito assorbire il 100 per cento della domanda di traghettamento». Nell'immediato, il Movimento rilancia la proposta del contingentamento dei mezzi pesanti, in modo da far entrare in città gruppi di 15-20 Tir scortati dalle forze dell'ordine lungo tutto il percorso fino agli imbarcaderi. Anche il circolo di An “L'Impegno” , presieduto da Stefano Notti, chiede che il flusso di ingresso e di uscita degli autoarticolati venga rigorosamente disciplinato e sottoposto alla stretta sorveglianza dei vigili urbani e della polizia stradale. Inoltre, andrebbe presa in seria considerazione la proposta di dirottare una quota di Tir su carri ferroviari lungo la tratta fra Tremestieri e la Stazione. Il Messina Social Forum sottolinea la necessità che sia la Protezione civile a gestire la costruzione del nuovo approdo e che la Regione siciliana riapra il confronto sul Piano dei trasporti, «mettendo al centro di ogni ipotesi la tutela del territorio, la salute e la sicurezza dei cittadini». Si dicono indignati i Circoli socialisti che ricordano le battaglie di lunghi anni per lo spostamento degli approdi nella zona sud. «Condividiamo – affermano Magistro e Mento, rispettivamente coordinatore e portavoce dei Circoli – la decisione del sindaco di non dimettersi in questo drammatico momento, poiché sarebbe un'inaccettabile diserzione. Ma dopo la nomina del commissario da parte del Governo nazionale, occorre che Leonardi dia vita ad una “giunta del sindaco” a tempo». Accogliamo anche l'opinione del giornalista Carmelo Garofalo : «So di andare contro corrente. Il Signore mi perdoni. Unanime è certamente lo sgomento e il cordoglio per la tragica fine della novantenne. È vero che il Boccetta è sempre più una strada maledetta e che l'irresponsabilità di taluni camionisti ha provocato incidenti mortali. Ma questa volta i Tir c'entrano poco o niente. A mio sommesso parere, in questo caso, vi sono ben altre responsabilità. In tutte le città, là dove vi sono passaggi pedonali, vi è sempre un vigile, un agente delle forze dell'ordine, uno dei tanti ausiliari, pronti a multare ma anche a dare una mano ai bambini e agli anziani che debbono attraversare la strada. Se anche a Messina, soprattutto lungo il viale Boccetta, si fosse seguita questa elementare regola di civica solidarietà, il tragico fatto non sarebbe avvenuto. Come è possibile che non ci sia stato nessuno a dare una mano all'anziana donna che camminava aiutandosi con una stampella e che, con l'altra mano, tirava un carrellino di tela marrone carico di generi alimentari? Anche una bicicletta avrebbe potuto travolgerla. I vigili fanno miracoli ma la situazione è quella che è. Occorre potenziare gli organici, essere più severi con i camionisti indisciplinati, ricorrere alla collaborazione delle strutture di volontariato nel caso dei passaggi pedonali incustoditi. Senza ovviamente abbassare la guardia “a morto sepolto” ed operando con fermezza perché si realizzino, a passo bersaglieresco e chiavi in mano, l'approdo a sud e tutto ciò che serve per regolamentare il transito dei Tir, almeno fino a quando non sarà realizzato il Ponte».

8/11/2001 ( gazzetta del sud )

Caso Boccetta / La dichiarazione dello stato di emergenza e l'invio di un commissario
Il Governo deciderà il 23 novembre
Il sindaco si recherà oggi a Palermo e la prossima settimana a Roma

Lucio D'amico

Il sindaco Leonardi incontrerà oggi il presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro e la prossima settimana il ministro degli Interni Claudio Scajola. Due missioni con un unico obiettivo finale: la dichiarazione dello stato di emergenza e la nomina di un commissario per la realizzazione dei primi moduli dell'approdo a Tremestieri. Il provvedimento del Governo nazionale potrebbe essere preso alla prima occasione utile, probabilmente durante la seduta del Consiglio dei ministri di venerdì 23 novembre. Prima di quella data, però, il ministro Scajola vuole acquisire l'intera documentazione relativa alla gravissima situazione di crisi in cui si trova la città di Messina a causa dell'interferenza tra il traffico di attraversamento dello Stretto con i problemi quotidiani della mobilità urbana. I numeri raccolti dalla polizia municipale negli ultimi dieci anni rappresentano il più drammatico dei bollettini di guerra. La rilevanza nazionale del problema va al di là delle responsabilità della classe dirigente locale, che pure esistono, perché sarebbe assurdo prendersela con Roma e Palermo per le opere finanziate e non realizzate, per l'improvvisazione e le scelte scriteriate con le quali è stata (mal)governata la viabilità cittadina, per l'incapacità di portare a compimento progetti di vitale importanza come i parcheggi di pertinenza e d'interscambio. Ma non è questo il nocciolo del problema. Di fronte a fatti eccezionali, ci vogliono risposte adeguate. Oggi Messina, anche per sue colpe, vive in uno stato di calamità. Quella diabolica interferenza tra il traffico di tutta l'Isola, di una parte rilevante del Continente, oltre che di un'area metropolitana tra le più popolose d'Italia, condiziona la normalità di ogni giorno, la qualità della vita, la salute dei cittadini, la sicurezza e l'ordine pubblico, l'economia stessa del capoluogo. Sono danni la cui portata è difficile da quantificare. Ma è con una valigia piena di queste cifre che il sindaco Leonardi si recherà a Roma, un baule colmo dei ritagli di stampa dell'ultimo ventennio, delle storie personali di ragazze, di giovani, di persone anziane (l'ultima in ordine di tempo la novantenne Annunziata Aversa) che hanno perduto la vita solo perché, in un determinato momento, si sono trovati a camminare su strade urbane trasformate in corsie autostradali. La dichiarazione dello stato di emergenza e l'invio di un commissario, di per sè, non risolvono l'intero arco dei problemi. Accelerare la costruzione dei nuovi imbarcaderi è indubbiamente la priorità assoluta, però ci sono altre opere che vanno sbloccate nel più breve tempo possibile. Il commissario dovrebbe mettere mano anche alla vicenda degli svincoli di Giostra e Annunziata, perché è inconcepibile che i lavori siano fermi al palo a distanza di 11 anni dall'Accordo di programma che ha finanziato l'appalto. Inoltre, non si può liquidare con atteggiamenti di indifferenza o di demagogia la questione del collegamento diretto tra le aree portuali e le uscite autostradali. Il porto di Messina dovrà continuare a svolgere le sue funzioni e, in ogni caso, occorre realizzare la cosiddetta “strada del Mare”. A questo proposito, c'è un appiglio giuridico che può consentire di accelerare l'iter: l'articolo 5 della legge 84 del '94 prevede che «le Regioni, il Comune interessato o l'Autorità portuale possono intervenire, in concorso o in sostituzione dello Stato, per la realizzazione delle opere di grande infrastrutturazione nei porti. E le Autorità, a copertura dei costi sostenuti,
possono imporre soprattasse a carico delle merci imbarcate o sbarcate , oppure aumentare l'entità dei canoni». Quella offerta dalla legge istitutiva delle Autorità portuali è un'opportunità straordinaria e va finalmente sfruttata.

8/11/2001 ( gazzetta del sud )

Nel 2000 la polizia municipale aveva già previsto tutti i rischi

Giuseppe Palomba

Il rischio costante del verificarsi di altri incidenti mortali a causa dei tir era cosa nota a tutti. Oltre ai normali pericoli connessi al transito di mezzi pesanti nel centro abitato, a giugno 2000 il Corpo di polizia municipale (Settore Fonometrico), su incarico dell'allora comandante Umberto Famà, aveva realizzato un complesso dossier “riservato”, immediatamente consegnato ai competenti uffici di Palazzo Zanca, oggi – secondo voci non confermate – oggetto di attenzione da parte della Procura della Repubblica. Trenta pagine fitte di dati, riscontri eseguiti con sofisticatissime apparecchiature e considerazioni fatte dagli stessi agenti (anche sulla scorta dei 9.000 incidenti –circa 500 quelli con mezzi pesanti coinvolti – avvenuti nell'ultimo decennio) che evidenziavano i potenziali pericoli quotidiani connessi al transito dei tir in città provenienti dagli svincoli di Boccetta e Tremestieri e diretti agli imbarcaderi privati e delle Fs. Uno studio che, proprio alla luce dell'“analisi sulle velocità medie dei mezzi pesanti”, evidenziava i rischi derivanti dalla pendenza del Boccetta (il 5%) che, in discesa, diventava pericoloso ad una velocità superiore ai 29 km/h (limite oltre il quale «il mezzo pesante, a causa del notevole peso, se lanciato non è più in grado di essere controllato dall'autista») e quella tenuta uscendo a Tremestieri che «non avendo alcuna pendenza porta ad un sintomatico aumento della velocità». Ma l'allarme è maggiore quando si valuta l' “incidenza sinistri” (nel '99 complessivamente 122 gli incidenti a Boccetta a fronte di un transito annuale di 596.705 tir e 247 a Tremestieri con 316.960 mezzi pesanti) che porta alla conclusione che «l'itinerario Tremestieri presenta un indice molto più alto perché in proporzione alla lunghezza del percorso il numero di incidenti avvenuti è 20 volte superiore a quello di Boccetta». Infine il dossier si conclude con l'analisi degli elementi comuni ai due tragitti, approfonditi in maniera completa nell'àmbito della “valutazione della sicurezza stradale” (passaggio nel centro urbano e presenza di intersezioni che sono punto di pericolo a causa degli incroci, 13 a Tremestieri e 8 a Boccetta). Un allarme che cresce ancora più se analizzato alla luce dei 165 incidenti mortali avvenuti sul territorio cittadino, 91 dei quali hanno coinvolto autovetture e tir. Infine, ma sono sempre voci ufficiose, sembra che ultimamente il Corpo di polizia municipale abbia già lanciato un'altra emergenza: l'inibizione del transito dei tir sul Boccetta – in alcune ore – causerebbe lo spostamento del pericolo sul viale Regina Margherita (strada attraverso la quale i camionisti cercano di by-passare il divieto). Una soluzione radicale sarebbe il pattugliamento costante degli svincoli da parte della Stradale che però, ad oggi, sembra essersi totalmente disinteressata all'emergenza, lasciando di fatto sola la polizia municipale.

8/11/2001 ( la sicilia )

Incidenti continui, la tensione sale
Il sindaco sollecita la nomina del commissario sull'approdo a Sud


Anche il sindaco, Turi Leonardi, ha chiesto la dichiarazione di stato d'emergenza per l'attraversamento della città da parte dei Tir: ieri la richiesta è partita da Palazzo Zanca, ed è stata inviata al ministro dell'Interno, Claudio Scajola, al presidente della Regione, Totò Cuffaro e al prefetto Giosuè Marino. L'istanza, che si accoppia a quella avanzata martedì dal deputato nazionale Rocco Crimi (Fi), è funzionale alla nomina di un commissario per la costruzione dell'approdo d'emergenza a sud. L'ufficializzazione del commissariamento si attende nella prossima settimana da parte del Consiglio dei Ministri, mentre oggi Leonardi dovrebbe incontrare Cuffaro.
Intanto, la tensione è alle stelle: il caos e i continui incidenti mettono a dura prova la resistenza dei messinesi, mentre gli autotrasportatori sembrano fare ben poco per evitare punti di frizione. I giorni successivi all'ennesimo incidente mortale sul Boccetta sono dedicati anche a garantire l'ordine pubblico in città. E così il sindaco sta cercando di allacciare un contatto con il responsabile dell'«Aias» (associazione degli autotrasportatori), Giuseppe Richichi. Presto sarà convocato un incontro, al quale parteciperà pure il prefetto, Giosuè Marino, per cercare di calmare le acque. In attesa di soluzioni strutturali, sarà chiesto più rispetto per la città e la sua gente, così come va invocando da giorni il comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi. Troppe le infrazioni commesse, troppe le provocazioni. L'ultima è avvenuta ieri mattina, quando un camionista proveniente da Catanzaro – G. P. le iniziali – è sbarcato dal «serpentone» dei traghetti privati ed ha girato col rosso sul viale della Libertà investendo due auto. I mezzi sono stati semi-distrutti, illesi i conducenti. Fin qui tutto (quasi) normale in una città da trent'anni schiava dei Tir: il peggio è successo dopo, quando il camionista, inveendo contro Messina e i messinesi, si è dato alla fuga; al suo inseguimento si è messo personalmente lo stesso Ferlisi, che ha bloccato l'autoarticolato carico di bottiglie d'acqua minerali sul corso Cavour, quasi all'incrocio col viale Boccetta. Per G. P. sono scattate multe «combinate» per 420mila lire; in più la sua assicurazione dovrà pagare i danni provocati. Stessa sorte toccherà ad un secondo camionista, che ieri mattina ha investito altre due auto in via La Farina.
Già danneggiata la via I Settembre — Il passaggio obbligato dei Tir dal centro cittadino, reso necessario dall'apertura dei cantieri del tram sulla cortina del porto, ha portato già conseguenze concrete. Ieri i direttori dei lavori (conclusi 10 giorni fa) per la riqualificazione di via I Settembre hanno eseguito un sopralluogo nella storica arteria. Verificato che almeno 12 basole sono state distrutte sotto il peso dei «bisonti della strada» e devono essere sostituite.

8/11/2001 ( gds )

Centorrino:
"Mezzi leggeri No ai bisonti"

Emilio Pintaldi

Per situazioni di emergenza occorrono soluzioni di emergenza. Per cercare di attenuare i disagi causati dal passaggio dei Tir bisogna effettuare la cosiddetta "rottura del carico": costringere cioè le società di trasporto a distribuire il contenuto dei "bisonti della strada" su camion di dimensioni più piccole.
A pensarla così è Mario Centorrino docente di Economia politica alla facoltà di Scienze politiche, ex componente dell'osservatorio economico di palazzo Zanca e già consulente e commissario di diversi enti regionali. Dal sedile di un pullman che lo stava portando a Palermo proprio mentre si svolgeva la manifestazione antiTir sul viale Boccetta, Centorrino, ha parlato a ruota libera:
"La presenza dei Tir ormai - ammette il docente - dilaga in tutta la città. L'analisi va fatta non considerando più fattori: non soltanto i morti che costituiscono in ogni caso un prezzo inaccettabile. Questi mezzi pesanti non portano beneficio economico diretto ma danno lavoro, attraverso le società di traghettamento, a seicento persone. Questo denaro rientra indubbiamente in circolo e quindi crea un certo beneficio economico. Se facciamo però un bilancio sociale allora il discorso cambia completamente. Il bilancio diventa passivo. Bisogna considerare la posta passiva: dal tempo che si perde n negli ingorghi causati dalla presenza dei camion all'inquinamento ambientale e quindi alle malattie che ne scaturiscono, al sovraccarico strutturale e quindi alle spese di manutenzione che la città deve sostenere per riparare le strade danneggiate dal passaggio dei Tir".
Così Centorrino indica la sua via d'uscita: "La soluzione definitiva è rappresentata dalla realizzazione degli svincoli, via del mare ed approdo a sud. Ma visto che almeno due anni passeranno, occorre trovare soluzioni che attenuino i disagi. Ecco la "rottura dei carichi". Bisogna interdire l'accesso dei camion di un tonnellaggio superiore al peso stabilito dal Comune. Le società di trasporto dovrebbero insomma distribuire i grossi carichi su camion di piccole dimensioni compatibili con il traffico cittadino. Sarebbero loro a questo punto a dovere scegliere le alternative: o arrivare con due o tre camion o scegliere rotte alternative come Napoli-Palermo o Salerno-Catania".
E nel caso in cui aumentassero i prezzi dei prodotti trasportati?
"Allora - dice Centorrino - lo scotto verrebbe sopportato non solo dai messinesi ma anche dai cittadini di Bolzano. Certo è soltanto una soluzione provvisoria. Come un'aspirina che si somministra ad un malato grave. Dà sollievo ma non guarisce".
Centorrino ha voluto includere nella sua analisi il sindaco Salvatore Leonardi che ha chiesto l'invio di un commissario: "Dobbiamo metterci in testa che non possiamo di colpo impedire il passaggio delle merci dalla città ma pretendere condizioni di sicurezza diverse e una maggiore collaborazione alle ditte di trasporto è un nostro diritto. La presenza di un commissario per gli approdi, una specie di generale Iucci nominato per l'emergenza acqua, forse è opportuna. Ma attenzione, rappresenta il fallimento della politica locale. Il sindaco Leonardi a questo punto probabilmente farebbe bene a dimettersi".

8/11/2001 ( gds )

Camionista attraversa col rosso, investe due auto e insulta tutti

N.B.

Passa con il rosso, investe due autovetture e va via, dopo aver "mandato a quel paese" i rispettivi conducenti e l'intera città. Se l'è cavata con un doppio verbale da 400 mila lire, Giuseppe Pietropaolo, l'autotrasportatore, che ieri mattina, non ha rispettato il semaforo, premendo l'acceleratore, dopo aver strisciato due vetture. E' stato fermato dai vigili urbani all'altezza della villa Mazzini, dove è scattata la contravvenzione, ed i vigili ahnno preteso che chiedesse scusa ai due proprietari delle auto danneggiate, che riceveranno il risarcimento dei danni subiti, sia alla città, insultata dal camionista.
Il camionista proveniente da Catanzaro con un carico di acqua minerale, era appena sbarcato da una nave dei traghetti privati, quando, non rispettando il semaforo rosso, avrebbe proseguito indisturbato, urtando contro due auto. Invano, i rispettivi conducenti avrebbero tentato di farlo fermare e di farsi dare le generalità. Non contento, li avrebbe "mandati a quel paese" assieme all'intera città. Poi bloccato dagli agenti, sono scattati due verbali: uno per il semaforo rosso, l'altro per non aver voluto, inizialmente, dichiarare i propri estremi personali.

8/11/2001 ( gds )

L'inquinamento sul viale Boccetta,inchiesta su 4 amministratori ed ex

N.B.

Ne avevano già parlato gli organi d'informazione, da quando nei confronti degli indagati era scattato l'avviso di garanzia, sfociato nell'avviso notificato per la conclusione indagini.
Ieri, il procuratore aggiunto Pino Siciliano ed il sostituto procuratore Giuseppe Farinella hanno fornito i dettagli dell'inchiesta, aperta ad ottobre 2000 sull'inquinamento acustico sul viale Boccetta. Un fascicolo aperto dopo i numerosi esposti presentati in Procura dai comitati anti-tir, ma anche di cittadini stanchi di respirare smog, per la costante presenza dei "bisonti" sul viale Boccetta.
Dovranno comparire davanti al giudice monocratico ma rischiano solo una multa (così prevede il reato), l'ex sindaco Franco Providenti, l'attuale primo cittadino, Salvatore Leonardi, l'ex assessore all'Ambiente Enza Sofo e l'attuale responsabile del settore, Giuseppe Santalco. Caduta l'accusa di omissione d'atti d'ufficio, per il rischio di prescrizione del reato, gli amministratori avrebbero violato le leggi sull'inquinamento. Una, in particolare la norma tirata in causa da "La Nostra Città". Quella del 1988 che obbligava gli enti locali ad un costante monitoraggio della qualità dell'aria sull'intero territorio comunale.
Gli inquirenti imputano negli avvisi di garanzia agli ex ed agli attuali amministratori comunali, il "non fare" per impedire l'emissione di sostanze inquinate, soprattutto sul viale Boccetta, attraversato ogni anno da milioni di Tir, camion e automobili. A supporto della denuncia "La Nostra Città" fece riferimento ad una scrupolosa analisi eseguita tra il '96 e il '98 dall'istituto di Chimica organica dell'università. Uno studio contenuto in una relazione di 150 pagine, rimasta per anni nei cassetti di palazzo Zanca e che il sindaco Leonardi dichiarò di non avere mai visto.

8/11/2001 ( gds )

Dai Movimenti le prime proposte:
"Camion a gruppi scortati dai vigili"

Rosaria Brancato

"Abbiamo fatto il possibile, adesso intervenga il governo", dichiara il sindaco Leonardi, conferma il comandante dei vigili urbani Ferlisi, che aggiunge, chi ha soluzioni immediate le presenti. E in questi giorni le proposte non mancano, dai sovrappassi pedonali sul Boccetta al blocco totale dei Tir.
Il "Movimento di liberazione della città dai Tir" ricorda le manifestazioni dei mesi scorsi, le firme raccolte (prima fra tutte quella dell'arcivescovo monsignor Marra) per chiedere l'approdo a sud come priorità. "Noi ribadiamo che l'unica soluzione è l'approdo a Tremestieri - spiega Renato Accorinti - con una bretella collegata direttamente allo svincolo, in modo da non creare alcuna interferenza con la circolazione urbana. E' un'uscita a quota zero, a differenza degli altri svincoli, senza discese pericolose ed è il solo modo per evitare l'invasione dei tir nel centro".
Ma il Movimento va oltre, i 41 miliardi dovranno essere destinati alla soluzione definitiva e non ad un attracco d'emergenza, con due soli moduli, in grado di far fronte al 30% del trasporto gommato. "Noi vogliamo il definitivo - aggiunge Accorinti - basta con le risposte provvisorie. Se necessitano sei moduli i finanziamenti devono essere utilizzati da subito per fare l'approdo definitivo, con tutte le invasature".
Quanto poi all'immediato il Movimento per la liberazione dai Tir un'idea ce l'ha: "Se lo stoccaggio in autostrada è difficilmente realizzabile - prosegue Accorinti- allora obblighiamo i mezzi pesanti ad uscire dagli svincoli e raggiungere i traghetti scaglionati, divisi in gruppi da 10, 15 camion, in fila indiana e scortati dalle pattuglie dei vigili. Dovranno essere le forze dell'ordine ad indicare ed imporre percorsi ai Tir, velocità".
Sempre a proposito di idee il "Messina social forum" propone il divieto del molo Norimberga al traghettamento dei mezzi pesanti e l'intervento della protezione civile per gestire la viabilità. Cgil, Cisl e Uil in un documento unitario hanno invitato alla mobilitazione ribadendo: approdo a sud, collegamento viario diretto tra area portuale e sistema autostradale e ferroviario e realizzazione del pontile a Giammoro.

8/11/2001 ( gds )

Viale Boccetta, 700 studenti in corteo
A gridare la rabbia per le morti bianche


Rosaria Brancato

Un corteo, un minuto di silenzio, una preghiera corale, sulle strisce pedonali, un mazzo di fiori là dove l'ultimo Tir ha travolto l'ultima vittima del Boccetta. Un applauso ha unito i giovani di tutti gli istituti superiori, Maurolico, La Farina, Seguenza, Archimede, Jaci, Ainis, Bisazza e Verona Trento, che ieri mattina hanno disertato le aule e partecipato massicciamente alla manifestazione organizzata da tutte le associazioni studentesche, "I Mamertini" in testa.
Circa 700 ragazzi che dopo aver attraversato le principali vie hanno raggiunto il viale Boccetta, l'incrocio dove è stata travolta Nunziatina Aversa e lì, seduti per terra, accanto agli zaini e ai caschi, hanno bloccato il transito di tir e auto per diverse ore. Hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo un incontro con l'amministrazione e dicendo basta.
"Siamo stufi - spiega Sergio Cafaro, di Azione giovani - nel Boccetta si rischia la vita ogni giorno. Ci sono altre strade da destinare al transito dei mezzi pesanti, c'è l'approdo a Tremestieri da fare e la via del mare. Quanto al divieto notturno sul Boccetta è un provvedimento inutile, i camion passano di giorno". L'associazione I Mamertini propone di rispolverare il progetto per la via Don Blasco.
"E' un progetto del luglio 1996 - ricorda Massimiliano Cavaleri - che ha incontrato ostacoli al genio civile ed intoppi di tipo tecnico ma è valido. Adesso poi dopo le dichiarazioni del sindaco devono essere regione e governo ad intervenire". I giovani delle scuole hanno le idee chiare, lo dimostra il fatto che a mezzogiorno, a corteo concluso, sono rimasti tutti lì, sul Boccetta, a bloccare la circolazione e a gridare contro i Tir.
"Se il governo non risponde in tempi ragionevoli, un mese ad esempio - suggerisce Alessandro De Leo, del liceo Seguenza - il sindaco dovrebbe indossare la fascia tricolore e venire con noi, accanto ai cittadini, a manifestare sul Boccetta, impedire ai tir il transito". In prima fila gli studenti dell'Archimede, le cui aule si affacciano sullo svincolo, e ogni giorno i giovani respirano lo smog dei mezzi pesanti, attraversano la strada rischiando incidenti.
"Proponiamo un diverso sistema di fasce orarie - chiede Alessandro Raffa, a nome della popolazione studentesca dell'Archimede - vietare il transito ai Tir alle 8 del mattino o alle 13, insomma, in concomitanza con gli orari di uscita ed ingresso a scuola".

9/11/2001 ( gazzetta del sud )

Tra Capitaneria, Autorità portuale e Soprintendenza
Accordo su confini e scavi nelle aree del Norimberga


Alessandro Tumino

L'intesa è stata raggiunta ieri mattina in una serrata riunione tra le istituzioni competenti, convocata dal comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone: sugli ampi spazi del molo Norimberga di San Raineri sono possibili recinzioni simili a quelle che delimitano i comuni cantieri. Di conseguenza la barriera metallica “orsogrill” costruita su un breve tratto dalla società “Norimberga Servizi” per le esigenze di sicurezza dei cantieri dovrà essere rimossa: al suo posto, per delimitare tutte le aree in uso alla medesima società, si collocherà, nell'immediato, una comune barriera di cantiere. Sarà però possibile, per l'Autorità portuale, installare una protezione più consistente: un basamento in conglomerato cementizio, ma non oltre i 50 centimetri d'altezza come richiesto dalla Soprintendenza, e sormontato da una rete metallica. All'incontro hanno preso parte il presidente dell'Autorità portuale Giuseppe Vermiglio, il direttore della Sezione storico-architettonica della Soprintendenza, Rocco Scimone, e anche una nutrita delegazione della Guardia di Finanza, guidata dal maggiore Granata: l'ingresso della Stazione navale della Gdf di San Raineri ricade, infatti, negli spazi del molo Norimberga. Il comandante Maccarone, dunque, dopo aver proibito la chiusura del cantiere con una recinzione “invasiva” – vista anche l'opportunità dei pareri preventivi di Soprintendenza e Dogana – ha “guidato” tutti gli enti a una ragionevole soluzione: da un lato si riconoscono le esigenze di sicurezza collegate alla delimitazione delle aree funzionali al servizio dell'Autostrada del mare Messina-Salerno, dall'altro però si rispettano le esigenze di tutela paesaggistica e natura doganale. Ma la riunione di ieri non è stata solo incentrata sulla delimitazione delle nuove attività portuali: si è parlato anche di quelle necessarie a proteggere i reperti della cittadella spagnola emersi nelle aree di scavo della Soprintendenza, proprio nel cuore del piazzale del “Norimberga”. Si è concordato che, data la possibilità di un danneggiamento, la relativa barriera di protezione possa, subito, essere costituita da una barriera più consistente. Va anche detto, in proposito, che dopo la dichiarazione fatta ai sensi della legge 10 del '93 dalla soprintendente Bacci e il decorso dei 60 giorni, l'Assessorato regionale ai Beni culturali non ha ritenuto opportuno, almeno al momento, procedere all'apposizione di un formale vincolo. Dunque quale sarà la sorte di questi elementi della cittadella? «La soluzione più opportuna – spiega l'arch. Rocco Scimone – è adesso tutta da studiare»

9/11/2001 ( gsd )

Villaggio Cep, segnaletica e controlli
nella strada dove sfrecciano camion


Scattano le prime contromisure sulla strada statale 114. La pericolosità della stessa arteria, aggravata dal passaggio dei mezzi pesanti, è stata riproposta lunedì scorso dai consiglieri del Quarto quartiere durante il confronto con il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi.
L'impegno assunto dal dirigente non si è fatto attendere. Per garantire la sicurezza dei pedoni, nell'attraversamento di una strada a veloce scorrimento, il Comune oltre a disporre il potenziamento della segnaletica orizzontale e verticale nel tratto compreso tra il bivio di Mili S. Marco e Giampilieri, ha istituito lungo la via Gelsomini, all'altezza di villaggio Cep, il primo stop ai camion aventi una massa superiore alle tre tonnellate e mezzo.
A segnare l'urgenza del provvedimento la presenza della vicina scuola elementare.
Sempre sulla statale, è stato istituito il limite di velocità che non dovrà superare i 50 km orari, il divieto di sorpasso e la separazione delle corsie a doppio senso con striscia continua longitudinale.
Si tratta di correttivi volti a regolamentare la circolazione automobilistica e a scongiurare, attraverso il limite di velocità, il rischio di stragi stradali.
"Finalmente, dopo mesi di richieste il Comune inizia a puntare l'attenzione anche sui problemi viari che giornalmente affliggono i residenti della zona sud". E' questo il commento del presidente di quartiere Rosario Santoro.
"L'urgenza - aggiunge - è connessa ai pericoli prodotti dal passaggio dei tir e alla mancanza di controlli specie in prossimità delle scuole".

9/11/2001 ( gsd )

La sua battaglia: fermare i Tir. E' l'uomo simbolo del comitato ambientalista. 

"Dirottiamo a Giammoro i mezzi pesanti"

Giusi Parisi

Abita in via S. Cecilia ma il suo chiodo fisso è l'inferno di viale Boccetta che, con il suo "Comitato", blocca con sit-in e manifestazioni. Negli anni '70 lavorava come geometra nel ramo edile delle imprese Franza. Ma, oggi, a 54 anni, Saro Visicaro è diventato il simbolo de 'La Nostra Città', il comitato che vuole lo sgombero dalla rada San Francesco dei ferry-boat di quella famiglia di imprenditori navali.
Un passato nei radicali, nel '84 nella Cisl palermitana Visicaro diventa segretario degli edili poi rientra a in città dove, "avrei potuto continuare a lavorare con l'ingegnere Pippo Franza, persona corretta e disponibile". Nell'87, invece, sceglie l'associazionismo e nel '90 entra nel partito dei Verdi.
Quando e come nasce "La Nostra Città"?
"Nasce per caso dopo una chiacchierata con un amico giornalista. Il battesimo è stato il 25 aprile 2000, il giorno della liberazione che, simbolicamente, per noi coincideva con l'affrancamento dai traghetti che affollano la rada S. Francesco e con la fine trentennale del monopolio dell'attraversamento dello Stretto".
Dove vuole arrivare il comitato?
"Non lo so. Gestire il territorio fa paura ai politici di casa nostra e con loro non riusciamo ad avere alcun confronto".
Perch‚ alle manifestazione partecipano poche persone?
"Non so se questo accadrebbe anche in un'altra città. Certo è che dopo il boom delle 1.000 persone nella marcia dello scorso 19 aprile, il numero si è affievolito: forse è difficile ribellarsi contro qualcosa che non incide coi tuoi interessi strettamente personali".
Cosa ci guadagna Saro Visicaro in tutto questo?
"Poco o niente. Ho difficoltà a lavorare come libero professionista: lo faccio come una specie di attività terapeutica per il mio equilibrio personale".
Ha mai pensato di abbandonare?
"Sono realista, per me è un dovere: starei male se non facessi niente per migliorare la vita di questa città".
Cosa c'è dopo il comitato?
"Non uno sbocco politico. Anche se in tanti si sono avvicinati a noi con quest'obiettivo. Ciò non toglie che, col tempo, le cose possano cambiare".
Con la guerra in atto contro l'Afghanistan, per il governo che rilevanza può avere la questione Boccetta di Messina?
"Credo che lo stato d'emergenza con la nomina del prefetto Marino come commissario straordinario con pieni poteri per i primi moduli dell'approdo di Tremestieri, possa essere una mossa intelligente, se fatta in buona fede e nell'interesse di questa città".
Per lei, qual è l'approdo ottimale per questa città?
"Col tempo mi sono convinto sia Giammoro-Gioia Tauro, lasciando in città i collegamenti più leggeri".

9/11/2001 ( gsd )

Viale Boccetta, alcune ore nel silenzio per l'abbraccio all'ultima vittima

Rosaria Brancato

Silenzio nella chiesa dell'Immacolata, alle 10 del mattino, durante i funerali di Nunziatina Aversa, undicesima vittima dei tir dal 1990. Nessun rumore di clacson, stridore di freni: dalle 9 e fino alle 14, Leonardi ha disposto il divieto di transito ai tir sul viale Boccetta in segno di lutto.
In chiesa non c'è folla. Per l'amministrazione comunale c'è soltanto l'assessore Santalco. C'è il comandante dei vigili urbani Ferlisi, il presidente dell'ottavo quartiere Nicolosi. Decine di abitanti del Boccetta. Ma quel che più colpisce è la presenza commossa dei giovani, le delegazioni di studenti dell'Archimede, del La Farina, del Maurolico, del Sequenza, dello Jaci. Sono tutti lì, e sul libro delle firme lasciano messaggi per dire no ai tir, no alla morte e per chiedersi dove sono le istituzioni.
Nel silenzio della chiesa irrompe l'omelia di padre Francesco Montenegro, la preghiera per Nunziatina, "morta a causa della sua città. La sua agonia ci interessa, interessa tutti, con lei è morto un pezzo di questa città così ferita e straziata. Siamo tutti colpiti ed offesi dalle decine di vittime e di morti inaccettabili in un viale che è diventata una trincea".
Padre Montenegro si chiede come sia possibile che una città sia invasa da camion e gas di scarico "non vogliamo questa agonia, e dobbiamo dire basta anche all'indifferenza, altrimenti questa e le altre saranno morti inutili". Ma la preghiera di Montenegro, come quella dell'arcivescovo monsignor Marra, che ha mandato un messaggio di cordoglio alla famiglia, è la rinascita.
"Dobbiamo recuperare un senso di identità, non restare sotterrati, accettare anche le verità indigeste. Ben vengano i cortei se diventano premessa di azione civile, ben vengano le assunzioni di responsabilità se seguiti da fatti concreti, ben vengano le proteste dei cittadini se non scagliate contro un nemico astratto. Superiamo insieme gli steccati".
Fuori dalla chiesa l'assessore Santalco dichiara che il ministro Scaiola sta valutando le richieste del sindaco e dell'onorevole Crimi. "Le parole non bastano più, la prossima settimana dovrebbero arrivare i primi fatti. Solo un commissario potrà individuare il percorso più celere". Dopo la cerimonia funebre il corteo, con gli studenti, i commercianti, la gente, le associazioni, ha attraversato lentamente ed in silenzio tutto il Boccetta.
Ai lati della strada le saracinesche dei negozi sono abbassate in segno di lutto. Il corteo funebre fa solo una sosta davanti al luogo dell'incidente, dove qualcuno ha messo un mazzo di fiori ed un cartello che ricorda le "vittime del pedaggio umano".

9/11/2001 ( la sicilia )

I funerali di Nunziatina

Alessandro Tavilla

«Speriamo che tutto questo non si debba ripetere»: era il pensiero comune, dentro e fuori dalla chiesa dell'Immacolata, a coloro che hanno preso parte al funerale di Nunziatina Aversa, la novantenne uccisa da un Tir sul viale Boccetta, all'incrocio con la via Cagini, lunedì scorso. Durante la funzione religiosa, è stato soprattutto il vescovo ausiliario, mons. Franco Montenegro, a cercare di dare una scossa a tutti, ma soprattutto agli amministratori. «È giunto il momento di dare una svolta, di intervenire in maniera decisa e definitiva. La morte della nostra concittadina – ha detto il prelato – è da attribuire alla grave situazione in cui versa la nostra città. Prego quindi tutti coloro che ne hanno la possibilità, affinché evitino che si ripetano questi drammatici eventi». Eventi che hanno portato, negli ultimi tempi, alla perdita di troppe persone, tutte ricordate dalle parole dello stesso Montenegro. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, particolarmente colpito dall'avvenimento, e l'assessore Giuseppe Santalco, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale. E proprio il massimo rappresentante di quest'ultima, ovvero il sindaco, Salvatore Leonardi, ha fatto chiudere, ieri mattina, il transito dei Tir sul Boccetta dalle 9 alle 14. All'uscita dalla chiesa, un gran numero di gente ha seguito il carro funebre (nella foto a sinistra), in un tragitto che ha ripercorso la strada dell'incidente, ed a cui hanno partecipato numerosi studenti, a conferma delle serie intenzioni mostrate già nella manifestazione di mercoledì.
Negozi chiusi durante la funzione religiosa — Grande partecipazione anche da parte dei commercianti del viale Boccetta, che hanno sospeso la loro attività durante il funerale per rispetto all'ultima vittima della tanto famigerata via, nella quale lavorano e in cui ogni giorno devono affrontare diversi ostacoli per la semplice «sopravvivenza».

9/11/2001 ( la sicilia )

«Il processo non si faccia a Messina»
Istanza del legale del camionista protagonista dell'ultimo incidente

Nanni Novi

Giuseppe Porto, l'autista del tir che lunedì scorso ha travolto la 90enne Nunziatina Aversa, non vuole essere giudicato a Messina. Tramite il suo legale, l'avv. Giovambattista Freni, ha presentato al Pm Maria Pellegrino una richiesta di remissione del processo per «legittima suspicione». Il 46enne autista di Caltanissetta, indagato per omicidio colposo, si sente infatti al centro di una sorta di «linciaggio giudiziario». Il legale sa bene che si tratta di una richiesta impropria, poiché andrebbe formulata al giudice del dibattimento e non a quello che conduce l'inchiesta. Dunque è scontato che il sostituto procuratore Maria Pellegrino, titolare del fascicolo, dichiarerà inammissibile la richiesta e non invierà gli atti alla Corte di Cassazione. Solo a quel punto il legale solleverà la questione di legittimità costituzionale poiché sarebbe violato il diritto dell'imputato di essere giudicato senza condizionamenti ambientali. L'avv. Freni sostiene, infatti, che il suo cliente sia stato in qualche modo condannato ancora prima del processo, per il clima di giustizialismo creatosi in città dopo i fatti di lunedì.
Ricordiamo, infatti, che dopo l'incidente numerosi cittadini occuparono l'importante arteria bloccando il Boccetta fino a sera, mentre il sindaco Leonardi ha chiesto al ministero dell'Interno l'invio di un commissario e la proclamazione dello «stato d'emergenza». Secondo una prima ricostruzione l'autista non avrebbe visto la donna, alla quale le ruote centrali dell'autocisterna hanno tranciato le gambe. L'anziana signora stava attraversando la strada spingendo il carrello della spesa quando, secondo il difensore di Giuseppe Porto, sarebbe scivolata finendo con le gambe sotto le ruote del grosso mezzo. Dopo aver disposto l'esame esterno sui resti della vittima, il Pm Pellegrino ha conferito all'ing. Giuseppe Mangano altri due incarichi. Il perito dovrà rispondere ad una serie di quesiti attraverso cui il magistrato cercherà di ricostruire esattamente la dinamica di quanto accaduto nell'ennesimo lunedì nero per il «viale della morte»

10/11/2001 ( bob brown )

Il festival degli approdi

Con la caratteristica che contraddistingue le grandi manifestazioni culturali canore, cinematografiche, sportive etc, riapre i battenti il .....esimo Festival: "Un approdo per Messina (e dintorni). Tale manifestazione si svolge sotto l'alto patrocinio di Comune Provincia e Regione ed ha tra i suoi partecipanti numerosi soggetti, non solo politici, che hanno la pretesa di rappresentare fasce più o meno larghe della cittadinanza messinese. Poichè tale festival incomincia sempre dopo un pauroso incidente, si assiste subito ad una violenta reazione da parte di gruppi politici organizzati, comitati cittadini, TV e giornali locali che chiedono dimissioni di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale e, quasi contemporaneamente, all'unisono propongono di iniziare subito i lavori per l'approdo a Sud.
Dopo qualche giorno inizia il vero Festival ovvero cominciano a sfilare gli "artisti" che suonano, recitano, cantano o ballano i loro progetti e le loro idee: strada del mare Tremestieri-Norimberga, approdi a San Raineri (San Francesco non va più di moda), Annunziata, Mili-Tremestieri, Giammoro, autostrade del mare etc.
L'amministrazione comunale ha colto tale fenomeno e si è prontamente attivata per allestire questa manifestazione: concorso di idee affidato ad una commissione di "esperti" che poi ha dato l'input per la delibera del giugno 2000 sul doppio approdo.
La versione del Festival di questi giorni è iniziata con un vero "coupe de teatre": il sindaco, sotto la spinta emotiva dell'orrore provocato dall'ultimo incidente con un'anziana donna "tranciata" in due da un Tir, chiede a Roma l'intervento di un commissario straordinario per la soluzione del problema minacciando le dimissioni in caso di un mancato accoglimento della richiesta.
E' come se per il festival di Sanremo sia stato presentato un'ospite di caratura internazionale e, per questo motivo, buona parte della stampa, compresa quella che quasi sempre ha tenuto un atteggiamento fortemente critico verso le istituzioni e i "poteri forti" che le condizionano, ha accolto favorevolmente l'azione del Sindaco sottolinenando addirittura che il telegramma al governo nazionale rappresenta un'evidente segno di rottura con il passato.
E' corretto prendere atto di una così clamorosa, anche se per il momento solo nella forma, decisione mentre non lo è altrettanto (visto che lo si è fatto a lungo) non ricordare che sino ad oggi tutti gli atti dell'attuale giunta municipale sono stati per così dire "coincidenti" con l'interesse dei traghettatori.
Tra i tanti cito un solo episodio: perchè non è stata presa in considerazione la proposta (da qualcuno definita un bluff da poker) della primavera del 1999 di un imprenditore che aveva promesso a proprie spese di costruire un approdo a Tremestieri (ovvero là dove finisce l'autostrada siciliana) per interfacciarlo con Reggio Calabria (ovvero là dove inizia l'autostrada SA-RC) e adesso, che anche il cartello dei traghettatori è in grado di presentare addirittura un progetto di "porto commerciale" a Tremestieri, ci si affanna a chiedere addirittura un intervento del governo nazionale? Nella logica del "meno stato più mercato" che è poi quella della coalizione politica che governa comune, provincia, regione e governo nazionale non occorreva andare a "vedere" quelle carte senza andare a spendere soldi pubblici per concorsi d'idee e finanziamenti vari?

 

10/11/2001 ( gds )

Emergenza tir, dal Consiglio segnali di guerra

Vit.

"L'emergenza tir può essere risolta solo dall'immediato intervento di un commissario straordinario". Il primo cittadino, Salvatore Leonardi, "traghettatore" di un momento politico molto difficile, mantiene fermi i suoi propositi e nella replica agli interventi della seduta consiliare, tenutasi ieri mattina, ha confermato la propria intenzione di dimettersi se entro un mese non arriveranno segnali consistenti dallo Stato.
"Due giorni fa _ ha esordito il sindaco _ ho chiesto al ministro dell'interno Scajola di dichiarare lo stato di emergenza della città. L'impellente realizzazione dell'approdo a sud non può subire ulteriori ritardi. Grazie ad un accordo stipulato tra il presidente della regione Cuffaro e il ministro dei trasporti Lunari, sono stati già stanziati 41 miliardi. E' giunto il momento di passare dalle parole ai fatti". Poi Leopardi ha diretto la sua attenzione sulla strada del mare: "non è certo risolutiva _ ha aggiunto _ ma certamente potrebbe contribuire a snellire le difficoltà riguardanti il collegamento degli svincoli con le zone d'imbarco degli autoarticolati".
L'intervento in aula del primo cittadino è stato preceduto dalle relazioni di numerosi esponenti del consiglio comunale. Argomenti più gettonati sono stati una tassa sull'attraversamento della città, l'accelerazione dei progetti sugli approdi, l'allestimento della via Don Blasco per il passaggio dei tir, il viale Boccetta aperto solo di notte. Maggioranza e opposizione hanno fatto fronte comune per giungere ad una soluzione veloce e definitiva che lasci "respirare" la cittadinanza esausta di piangere le vittime del viale della morte. Il diessino, Gaetano Giunta ha chiesto "la revoca della concessione del molo Norimberga" mentre agli occhi dell'esponente politico "la tassa sull'attraversamento della città potrebbe servire da deterrente e il traffico dei mezzi pesanti potrebbe anche prendere in considerazione gli scali di Palermo e Catania".

10/11/2001 ( gazzetta del sud )

L'Aias: «Messina è e sarà sempre una città di frontiera»

«La questione Messina non fa altro che inasprire il già esasperato stato di agitazione all'interno della categoria». L'Aias torna alla carica. L'associazione degli autotrasportatori siciliani, presieduta da Giuseppe Richichi, rompe il silenzio «dopo l'ennesimo tragico incidente che ha visto coinvolto un mezzo pesante». Le affermazioni dell'organizzazione di categoria sono destinate a gettare nuova benzina sul fuoco delle polemiche. «La città, avamposto naturale dell'Isola, nel tempo ha visto crescere inesorabilmente il flusso veicolare d'importazione, senza che nessuna iniziativa o soluzione radicale fosse assunta per arginare l'inevitabile fenomeno. Prendere provvedimenti dettati dall'emergenza dei fatti contingenti, sull'onda di reazioni che seguono episodi cruenti, non risolve la genesi del problema, che pur esiste ed è tangibile sia per la città sia per il comparto dell'autotrasporto. Per la nostra categoria l'attraversamento di Messina ha sempre costituito un aggravio della già frustrante condizione d'insularità dell'autotrasporto siciliano. Ma non si sono mai presentate alternative valide alla situazione. Occorre trovare una soluzione che consentendo di “by-passare” la città dello Stretto non penalizzi o addirittura criminalizzi il trasporto merci. Noi tutti siamo disponibili ad un tavolo di confronto con le autorità competenti per cercare soluzioni che coniughino le antitetiche esigenze di sicurezza e di traffico pesante, partendo dal dato incontrovertibile che Messina è una città di frontiera».


10/11/2001 ( gazzetta del sud )

Nei primi giorni della settimana saranno trasferite (via nave) le gru presenti sulle banchine centrali
Da giovedì i treni al Norimberga


Alessandro Tumino

Momento chiave per l'attesa rinascita del porto. Le Ferrovie Spa hanno comunicato all'Autorità portuale che dal 15 novembre i binari costruiti sul molo Norimberga di San Raineri potranno essere percorsi dal primo treno merci. Inizia dunque l'utilizzo mercantile, sia pure parziale, delle tre banchine del molo più grande del porto: a San Raineri cominceranno ad affluire i carichi di blumi e travi di ferro che fino ad oggi si è dovuto accatastare in alcune banchine centrali creando non pochi problemi e limiti al pur crescente traffico crocieristico. Si tratta di una prospettiva di sviluppo economico non indifferente. Si pensi che attualmente, nonostante i cantieri aperti sulla cortina portuale, si viaggia su una media di imbarco di 80.000 tonnellate di ferro all'anno. Quest'apprezzabile quota di traffico potrà crescere molto, sia in quantità che in qualità, attraverso una moderna “specializzazione” di ampie aree portuali quali quelle di San Raineri. Il nuovo “ciclo” comincia adesso e, nell'attuale fase provvisoria, si dovranno conciliare diverse esigenze. Per una combinazione di eventi, infatti, l'immissione dei vagoni sul piazzale Norimberga quasi coincide con l'aggiudicazione dell'appalto più rilevante, quello statale da 25 miliardi, per la ristrutturazione delle stesse tre banchine di San Raineri e la nascita del “Terminal multiuso”: i lavori fin qui eseguiti dalle Fs ne costituivano uno stralcio da 1 miliardo e 400 milioni. Martedì 21 novembre, a Roma, l'Ufficio Contratti del ministero dei Lavori pubblici, aggiudicherà l'appalto europeo cui concorrono 25 imprese. Appena si apriranno i cantieri i primi traffici mercantili già possibili, e l'autostrada del mare “Messina-Salerno”, dovranno adeguarsi alle esigenze dei lavori. L'Authority, dunque, ricomincia la partita più impegnativa: il rilancio del porto su quelle banchine e spiazzali di San Raineri laddove, fino a un paio d'anni fa, a regnare era solo un vergognoso degrado. Lunedì o martedì si compirà il trasferimento a bordo di una nave delle gru necessarie, al Norimberga, al prelievo delle merci dai vagoni. Per questo trasbordo si farà ricorso a una bidirezionale, probabilmente la “Giano” messa a disposizione dal Gruppo Franza. E infine, l'Autorità portuale ha proposto alla Soprintendenza un “interro” conservativo, con sabbia compattata, degli scavi e dei reperti emersi per i quali la Regione non ha ritenuto necessario apporre il vincolo di tutela: «Sia per garantire la massima sicurezza della circolazione dei mezzi sul molo – ha spiegato il segretario generale Franco Barresi – sia per preservare gli stessi reperti: le prime piogge, infatti, creeranno lì dentro autentiche paludi».

10/11/2001 ( gazzetta del sud )

Approdi e via del Mare i temi del congresso Uil

Ivana Cammaroto

Nuovi approdi, via del mare e un sistema di area integrata dello Stretto: temi che non potevano non essere al centro del congresso della UilTrasporti che si è svolto ieri in vista di quello unitario in programma per il 1 e il 2 dicembre. I vertici del sindacato hanno confermato la propria linea in merito alla risoluzione dell'annoso problema del transito dei tir in pieno centro e alla necessità di trarre sviluppo da quella che è la prima risorsa di Messina: il mare e il suo porto. I lavori del congresso sono stati aperti dal segretario provinciale della Uil, Maurizio Ballistreri e sono stati presieduti dal segretario nazionale della UilTrasporti, Giuseppe Caronia. Al centro dell'appuntamento sindacale la relazione del segretario provinciale della UilTrasporti, Giuseppe Lotronto, che si è appunto basata sul riassetto dei trasporti locali: marittimi, ferroviari ed urbani. «Lo scopo che ci proponiamo oggi – ha detto Lotronto – è quello di vedere se e come è possibile individuare un quadro di interessi e convergenze che stimolino il sistema dei trasporti nell'area metropolitana dello Stretto per cercare di uscire dal disordine. Messina deve attrezzarsi rilanciando il suo porto». In questo contesto è stata lanciata l'idea della realizzazione di una “zona speciale d'impresa”, sul modello di quella di Trieste, con una fiscalità agevolata che faciliti gli interscambi commerciali. Diversi gli obiettivi tracciati nella relazione del segretario provinciale: riassetto del trasporto pubblico locale; razionalizzazione del sistema delle infrastrutture e promozione di un'adeguata politica tariffaria; potenziamento della rete ferroviaria e miglioramento delle infrastrutture portuali. Gli esponenti della Uil ieri hanno anche ribadito la necessità di realizzare il Ponte, che deve essere visto «come una grande opportunità di occupazione e di sviluppo». In attesa che il “sogno” si realizzi si è però ribadita l'esigenza dell'imminente realizzazione di un'opera portuale che consenta di decongestionare il traffico cittadino e di far uscire la città dalla “schiavitù dei tir”. In questo contesto e relativamente ai passi che l'Amministrazione ha deciso di fare, il segretario provinciale della Uil, Ballistreri, ha insistito sull'ipotesi di una “legge speciale” capace di snellire tutte le procedure. Al termine del congresso è stata riconfermato alla carica di segretario provinciale Giuseppe Lotronto e sono stati eletti i 20 delegati al prossimo congresso provinciale.

11/11/2001 ( gds )

Matacena chiede all'Autorità portuale
Uno scalo per collegamenti con Reggio

Emilio Pintaldi

Nuova offensiva della famiglia del cavaliere del lavoro Matacena nella guerra del traghettamento e degli approdi. Mentre Amedeo Matacena senior invia una nota al Comune in cui contesta quanto emerso nel dibattito conclusosi due giorni fa a palazzo Zanca, il figlio, Amedeo Matacena junior, chiede all'Autorità portuale di poter sbarcare con la nave "Ostfold" attraverso, la "Ulisse shipping", società costituita oltre un anno fa.
Il cavaliere Matacena, che ha già impugnato davanti al tribunale amministrativo l'accordo di programma stipulato tra Regione e Comune per la realizzazione di un approdo commerciale a sud, ribadisce in una nota di fuoco la validità del proprio progetto. Matacena tre anni fa aveva chiesto di poter realizzare a proprie spese, con un investimento da settanta miliardi, un approdo a tre invasature per i collegamenti con la Calabria.
Nei giorni scorsi il sindaco Salvatore Leonardi ha ricordato in aula, durante il dibattito seguito all'ennesimo incidente mortale avvenuto sul Boccetta, che quel progetto è stato accantonato perchè non in linea con il Prg per la conformità urbanistica. Matacena senior, oltre a ricordare una serie di passaggi che hanno contraddistinto gli ultimi due anni, evidenzia che ogni difficoltà si sarebbe potuta superare facilmente grazie ad una legge regionale.
L'articolo 7 della legge 65 dell'81 infatti consente ai Comuni di realizzare opere pubbliche anche quando queste sono in contrasto con le prescrizioni degli strumenti urbanistici purchè però si rivelino di rilevante interesse pubblico. Intanto Matacena junior, ieri, attraverso la società Ulisse shipping, ha bussato per l'ennesima volta all'Autorità portuale. In una lettera ufficiale, che segue una prima missiva spedita il 13 ottobre, l'imprenditore chiede di poter avviare dagli scali portuali disponibili un collegamento con Reggio Calabria. La nave, che effettuerebbe il collegamento carica di Tir ed auto ‚ la Ostfold già utilizzata per alcuni anni sullo stesso tratto di mare, dalla Meridiano Lines del comandante Diano e soltanto per un giorno dalla società navigazione incremento sulla rotta Catania-Reggio attualmente sospeso in attesa di due nuove navi.
I funzionari degli uffici di via Vittorio Emanuele hanno già istruito la pratica chiedendo chiarimenti sul piano operativo, gli orari ed il nome dell'impresa portuale a cui la Ulisse intende appoggiarsi. Ieri mattina, nelle vesti di inviato del sindaco, è volato a Roma l'assessore ai Servizi sociali Giuseppe Santalco. Ha consegnato al ministero degli Interni un incartamento sul problema Tir per ottenere lo stato di emergenza dal Consiglio dei ministri al quale il sindaco ha chiesto l'invio di un commissario straordinario. Ad assistere Santalco, il parlamentare Rocco Crimi che ha caldeggiato la questione in parlamento e presso il collega di partito Scaiola, ministro degli Interni.

11/11/2001 ( gazzetta del sud )

La categoria ritiene insopportabili gli attuali ritmi di lavoro
I vigili urbani minacciano lo sciopero


Ivana Cammaroto

Anche i vigili urbani alzano le barricate e protestano per i disagi causati dal transito dei tir e da una rete viaria ormai in tilt. Stato di agitazione e la richiesta di un incontro urgente al sindaco Salvatore Leonardi: questo è quanto deciso nel corso di un'assemblea indetta dalla Cisl e svoltasi ieri mattina a Palazzo Satellite. L'appuntamento sindacale, presieduto dal segretario della Fps-Cisl, Saro La Rosa, è stato organizzato per discutere dei problemi che da tempo attanagliano la categoria e che nell'ultimo periodo sono aumentati proprio a causa del particolare impegno a cui i vigili sono soggetti. In un momento in cui la città sta soffrendo per l'emergenza viabilità sono infatti gli uomini della polizia municipale ad essere i primi protagonisti di una realtà in cui la sopportazione è giunta al limite. Ieri in assemblea ad alzare la voce sono stati soprattutto quei vigili impegnati lungo le strade a maggior rischio e che hanno chiesto una più equa distribuzione dei turni. «C'è un malessere diffuso – ha commentato La Rosa – che si era percepito da tempo e che effettivamente trae origine da problemi seri». Durante l'assemblea si è sviluppato un acceso dibattito sulle difficoltà del Corpo a fare fronte a tutte le esigenze della città, in rapporto soprattutto alle unità in organico, e sull'organizzazione del lavoro. Da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione e di aprire ufficialmente una vertenza con l'amministrazione comunale. «Per noi sarà un brutto inverno», questo il grido di allarme lanciato da un rappresentante dei vigili della Cisl, Salvatore Curatola. Alle sue preoccupazioni si sono aggiunte quelle degli altri sindacalisti e dei colleghi che hanno puntato il dito contro la mancanza di una segnaletica adeguata che possa consentire ai camionisti di percorrere le strade giuste, l'assenza di collaborazione da parte delle altre forze dell'ordine e contro la continua emanazione di ordinanze che dirottano i tir in tutta la città. È stato anche sottolineato come nelle navi traghetto non vengano fornite comunicazioni sulla viabilità cittadina. La mancanza di informazione da parte degli autotrasportatori naturalmente va a ripercuotersi sul traffico e sui vigili costretti a trasformarsi in “segnaletica umana”. Allo stato attuale ben il 40% del personale del reparto operativo mobile sta effettuando turni stressanti, soprattutto notturni. Durante l'assemblea è stato anche evidenziato come «aver dirottato i tir in tutta la città abbia contribuito a peggiorare la situazione». Tutte lamentele che saranno esposte al sindaco e che ieri sono state evidenziate anche al comandante della polizia municipale, Calogero Ferlisi, che ha ricevuto una delegazione di sindacalisti. Ferlisi ha assicurato che è aperto un tavolo di discussione su come potenziare il Corpo e che tutto il personale a disposizione è stato adoperato nel settore viabilità con un controllo rigido sull'organizzazione del lavoro. In mancanza di risposte immediate è stato comunque preannunciato uno sciopero. La Cisl ha invitato anche le altre organizzazioni sindacali ad aderire a questa azione di lotta.

11/11/2001 ( gazzetta del sud )

Stradale e polizia municipale «Ormai si lavora in sinergia»

Gi.Pa.

La polizia stradale respinge le accuse di non aver collaborato nel far rispettare l'ordinanza del 30 ottobre scorso che vieta il transito sul Boccetta dei tir, e lo fa per voce del suo comandante, il vicequestore Giovanni Messina. Per chiarire ruoli e competenze, ieri mattina, nell'ufficio del comandante della polizia municipale – dirigente superiore Calogero Ferlisi – si è tenuto un incontro organizzato dal nostro giornale e mirato a chiarire all'utenza come i due Corpi di polizia affrontano il problema. «Innanzitutto – esordisce il comandante Messina – ci tengo a dire che il nostro Corpo ha da subito garantito, alla polizia municipale, quanto stabilito in ambito di riunione con il prefetto. Il dispositivo attuato prevede che una pattuglia della polizia municipale stazioni al semaforo posto all'incrocio tra il viale Principe Umberto e il viale Boccetta in modo da bloccare i tir che, nell'orario interdetto al transito, tentino comunque di percorrere il Boccetta. I vigili fanno tornare indietro i mezzi pesanti, con una inversione di marcia, avendo cura di annotare il numero di targa per poi inviare al proprietario il verbale di contestazione dell'infrazione. Noi invece stiamo a Tremestieri e a Gazzi, che è l'altra arteria stradale che, dal divieto, viene appesantita dal traffico gommato. Da quando è stato concordato questo sistema – che ho personalmente verificato sulla strada – il deterrente funziona. I tir girano in piena sicurezza e il viale Boccetta non viene fatto attraversare da alcun mezzo. Poi, qualora vi fossero delle esigenze particolari, sul Boccetta inviamo una nostra pattuglia – impegnata nel frattempo sulla tangenziale – che arriva subito e dà ausilio ai colleghi della polizia municipale.
Comandante Ferlisi, i numeri delle contravvenzioni elevate dai suoi agenti sul Boccetta in realtà fanno invece trasparire ancora una situazione critica. «È innegabile che i primi giorni immediatamente successivi all'ordinanza qualche problema c'è stato. Con la polizia stradale abbiamo dovuto affinare alcuni aspetti dell'ordinanza perché, in passato, ci siamo trovati impossibilitati ad affrontare un numero spropositato di tir. Oggi, probabilmente, lavoriamo più in sinergia tant'è che il numero dei verbali elevati ai conducenti dei mezzi pesanti è in notevole calo. Questo è un risultato apprezzabile, perché significa che il lavoro svolto da noi e dai colleghi della Stradale comincia a dare i frutti sperati».
Comandante Ferlisi, si può dire, dunque, che la situazione di venerdì è stata molto più tranquilla rispetto ai giorni precedenti? «Stanotte abbiamo elevato 39 contravvenzioni per quelle che possiamo definire “tentate violazioni” ma i numeri sono ben diversi perché ogni giorno i miei agenti affrontano anche in tutti gli altri punti nevralgici quella che ormai definisco una vera e propria “guerra”».
Comandante Messina quali sono i “numeri” della Stradale? «A me non piace divulgare dati. Posso solo dire che i miei uomini – che eseguono controlli con l'opacimetro, con l'autovelox, sulle regolarità di carico e così via – hanno complessivamente elevato tanti verbali ed hanno partecipato attivamente a far rispettare l'ordinanza. Pensare di poter fermare i tir all'uscita degli svincoli di Boccetta, quando ancora si è in autostrada, è un'idea inattuabile. Non si otterrebbe alcun risultato, visto che il mezzo comunque deve poter arrivare in città per fare inversione di marcia e si mette a repentaglio l'incolumità degli operatori stessi e di quanti viaggiano sulla tangenziale».
Comandante Messina perché la Stradale, come le altre forze di polizia, non affianca i vigili urbani sul Boccetta? «Questo non tocca a me stabilirlo. Posso certamente affermare che i miei agenti, ogni giorno 24 ore su 24, lavorano per la collettività. Ci sono comunque tante altre esigenze ed emergenze che vengono assegnate alla Stradale. Posso dire che gli agenti, alle barriere di Tremestieri e Villafranca, hanno fatto opera di informazione ai conducenti dei mezzi pesanti. Ora sono stati attivati anche i pannelli luminosi». In ultimo un interrogativo. Perché, vista la situazione di emergenza, a presidiare il Boccetta non vengono chiamate anche tutte le altre forze di polizia? Una presenza che, quantomeno, eviterebbe tante pericolose infrazioni che vengono commesse dai conducenti dei tir nell'arco delle 24 ore.

11/11/2001 ( gazzetta del sud )

Caso Boccetta / Si mobilitano i sindacati assieme a vari comitati e associazioni che chiedono la liberazione della città dai tir
Una “vertenza Messina”
Cgil, Cisl e Uil: non basta la nomina di un commissario


Lucio D'Amico

È una “chiamata alle armi”. Sembra un paragone esagerato, soprattutto in questo periodo dove si va davvero in guerra. Ma anche sulle strade messinesi si combattono battaglie quotidiane, si contano purtroppo i morti e i feriti, i danni alla salute e all'ambiente causati da una situazione viaria classificata ormai tra le emergenze di protezione civile. Ed è per questo che i sindacati chiedono la mobilitazione permanente di tutte le forze vive della città. Ieri mattina, nella sala giunta di Palazzo Zanca, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, assieme ai rappresentanti dei comitati anti-tir, di gruppi, associazioni ambientaliste e movimenti studenteschi, hanno lanciato la campagna d'autunno-inverno per la liberazione del centro urbano dalla schiavitù del traffico gommato pesante. Quello che le organizzazioni sindacali sollecitano è, innanzitutto, un “negoziato” con i Governi nazionale e regionale. I passi mossi dall'Amministrazione comunale vengono giudicati “tardivi”, anche se in questo momento la dichiarazione dello stato di emergenza è l'unica via d'uscita da una situazione d'impasse che dura da troppo tempo. «Ma l'invio di un funzionario statale con pieni poteri – afferma Maurizio Bernava (Cisl) – non è la panacea di tutti i mali. Noi non siamo per il commissariamento, la soluzione antidemocratica per eccellenza, ma per l'istituzione di un'unica Authority che aiuti gli enti e le amministrazioni locali a portare a compimento i progetti già finanziati o appaltati». Secondo Maurizio Ballistreri (Uil), occorre una «legge speciale» in grado di offrire strumenti normativi ed operativi per affrontare complessivamente l'emergenza, non limitandosi alla pura e semplice costruzione delle prime due invasature dell'approdo previsto a Tremestieri. I sindacati, come ha sottolineato anche Franco Spanò (Cgil), offrono le loro risorse e strutture per creare, assieme a tutte le componenti del volontariato e ai comitati sorti spontaneamente in questi anni, un clima di mobilitazione dove, però, le varie iniziative e le manifestazioni non perdano il senso della concretezza. «Scenderemo in piazza, faremo fiaccolate – dicono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – ma oggi quello di cui la città ha davvero bisogno è di fatti, di opere compiute». Le proposte, che verranno indirizzate sia al prefetto e al sindaco sia alla deputazione nazionale e regionale, saranno discusse nel corso di un'assemblea pubblica convocata per il 15 novembre. Il tentativo è quello di operare una sintesi tra le varie “anime” di un movimento popolare che trova punti in comune sull'onda emozionale di tragici avvenimenti, come quello che ha causato la morte della signora Annunziata Aversa, ma che, al suo interno, è estremamente variegato. Come hanno confermato gli interventi di ieri (presenti, tra gli altri, il comitato La nostra città, il Movimento per la liberazione di Messina, l'Associazione familiari vittime della strada, il rappresentante degli studenti del liceo La Farina), c'è chi condivide la richiesta del sindaco relativa alla dichiarazione dello stato di emergenza e chi invoca le dimissioni immediate della giunta comunale; chi chiede la revoca delle concessioni per l'utilizzo del molo Norimberga e chi non è così categorico su questo tema; chi pretende l'annullamento della delibera riguardante il “doppio approdo”, chi invoca il blocco totale del passaggio dei mezzi pesanti nel centro abitato di Messina (proprio per costringere il Governo nazionale a intervenire) e chi considera prioritaria la realizzazione di opere come la via del Mare, gli svincoli Giostra-Annunziata, le aree di parcheggio. Quel che è certo è che nessuno intende rassegnarsi ad altre lunghe stagioni di rinvii e di inerzia.

11/11/2001 ( la sicilia )

L'affaccio a mare sarà modificato
Tra il porto e il villaggio Tono


Il piano particolareggiato della costa vedrà la luce entro la fine dell'anno: l'Amministrazione comunale intende lanciare una gara di progettazione per rimodulare l'affaccio a mare compreso tra la cortina del porto e Tono. Si tratterà, per l'esattezza, di tre elaborati (inseriti nel Prusst) che riguarderanno: la realizzazione del lungomare fra Tono e Mortelle; la valorizzazione della cosiddetta area «Trocadero» e, infine, il waterfront fra il torrente Annunziata e il porto. Il finanziamento di 1 miliardo e 800 milioni, relativo alla progettazione, dovrebbe concretizzarsi già il prossimo 2 dicembre, quando sarà firmato il protocollo d'intesa sui Prusst, il Piano di riqualificazione urbana socio-sostenibile del territorio, in cui i tre progetti sono stati inseriti.
Tono-Mortelle: sdemanializzazione parziale — Particolare importanza riveste la realizzazione del lungomare fra Tono e Mortelle – una sorta di pista ciclo-pedonale, attrezzata con parcheggi d'interscambio all'altezza degli accessi alla spiaggia – che punta alla valorizzazione turistica di un'area sinora preda della cementificazione selvaggia e, spesso, abusiva. A tal proposito, è in dirittura d'arrivo la nuova perimetrazione demaniale della zona, a cura dell'Ufficio del Territorio e in contraddittorio con i proprietari delle vicine ville che, nel tempo, hanno finito con lo «sforare» nel demanio entrando in contenzioso con la Capitaneria di porto. La nuova mappa catastale avrà un triplice compito: delineare l'area interessata dalla strada che intende realizzare il Comune; delimitare, nella parte a valle, il demanio e, in quella a monte, la proprietà privata che, con un apposito decreto dell'assessorato regionale competente, sarà sdemanializzata.

12/11/2001 ( Gazzetta del sud )

Emergenza traffico / Sull'asse Palermo-Roma si apre una settimana probabilmente decisiva
Si attende il commissario
Oggi il collaudo della prima vettura tranviaria


Lucio D'Amico

Si apre una settimana decisiva sul fronte della viabilità cittadina. I due principali appuntamenti sono fissati per domani e venerdì. Il 13, infatti, il sindaco Leonardi incontrerà a Palermo il presidente Totò Cuffaro per discutere sulle procedure di realizzazione del nuovo approdo di Tremestieri, inserito nell'ambito dell'accordo di programma siglato tra la Regione e il Comune. Il 16 a Roma, nel corso della seduta del Consiglio dei ministri, il titolare del dicastero degli Interni Claudio Scajola dovrebbe presentare all'esame del Governo Berlusconi la richiesta ufficiale – avanzata dal prefetto Marino e dal sindaco Leonardi – relativa alla dichiarazione dello stato di emergenza per la città di Messina. Tra martedì e venerdì l'amministrazione comunale è chiamata a disinnescare una delle tante pericolose mine disseminate lungo il suo accidentato percorso: la minaccia dello sciopero da parte degli agenti della polizia municipale. Il sindaco incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni di categoria, ai quali confermerà il pieno sostegno della giunta e l'apprezzamento per l'impegno mostrato in questi lunghi mesi di assoluta emergenza. Il Comune – ha ribadito Leonardi – cercherà di venire incontro alle esigenze manifestate da una parte del Corpo ma nello stesso tempo dovrà procedere con estrema cautela, soprattutto riguardo alle rivendicazioni di carattere economico, perchè i problemi del bilancio non consentono di effettuare passi più lunghi della gamba. È ovvio che in una fase così delicata della storia cittadina, la preannunziata protesta della polizia municipale rischierebbe di creare ulteriori gravi difficoltà all'amministrazione comunale. Ed è per questo che Leonardi farà di tutto per scongiurare il pericolo. Ma questa sarà anche una settimana importante per altri due aspetti. Oggi e domani, nello stabilimento di Colleferro (in provincia di Roma), saranno completate le procedure di collaudo e di omologazione della prima delle 15 vetture tranviarie commissionate dal Comune al gruppo Alstom-Fiat Ferroviaria. Il 16 la vettura arriverà a Messina e da quel momento dovrebbe cominciare la fase del lungo rodaggio, che si svolgerà nel tratto della linea tranviaria ormai quasi del tutto completata (tra Gazzi e piazza Cairoli). Nell'incontro di domani con il presidente della Regione, il sindaco affronterà anche l'argomento parcheggi mentre si attende l'esito del ricorso al Tar presentato dall'Ordine degli architetti contro il Comune. Le due vicende sono strettamente collegate. Il Programma urbano dei parcheggi d'interscambio, finanziato con oltre 60 miliardi di lire messi a disposizione dalla vecchia Legge Tognoli del 1989, fino ad oggi è rimasto bloccato. L'Ordine professionale ha ritenuto illegittime le procedure con le quali sono state affidate le progettazioni, in un primo tempo riservate esclusivamente ai tecnici comunali del dipartimento viabilità, poi aperte a consulenze esterne assegnate, però, almeno secondo il presidente degli architetti Dario La Fauci, in aperta violazione delle norme e dello stesso protocollo d'intesa stipulato dal Comune. L'incertezza sull'esito del ricorso al Tribunale amministrativo ha condizionato fortemente i programmi dell'Amministrazione. Il sindaco allora ha deciso di percorrere la strada del “project financing”, chiedendo la collaborazione del Governo siciliano in modo da accelerare il più possibile le procedure. La realizzazione dei parcheggi, infatti, è una delle priorità assolute se si vuole davvero combattere nel concreto, non solo a parole, l'emergenza-traffico e se non si vuole vanificare l'efficacia di un'opera come la tranvia e di tutte le altre iniziative tendenti a potenziare il sistema integrato di trasporto pubblico.

12/11/2001 ( gazzetta del sud )

Crimi: Messina senza Tir adesso non è più un sogno

Lucio D'amico

«Ci sono fondate possibilità che la dichiarazione dello stato di emergenza per la città di Messina venga decretata alla prossima seduta del Consiglio dei ministri, tra giovedì e venerdì». A confermarlo è il deputato messinese di Forza Italia Rocco Crimi. Lo rintracciamo proprio mentre sta partecipando ad un incontro con il ministro degli Interni Claudio Scajola. È una brutta serata romana. Piove e fa freddo. La voce va e viene attraverso il telefonino. «I miei rapporti di amicizia con il ministro Scajola – afferma Crimi – mi consentono di dire che il Governo nazionale ripone grande attenzione nei confronti delle vicende messinesi. Quello che si sta per ottenere è un traguardo storico, visto che in pochi mesi si potrebbe realizzare ciò che la città aspetta da decenni».
– Altri Comuni, on. Crimi, hanno invocato provvedimenti straordinari. Ricordiamo che qualche mese fa il sindaco Albertini chiese poteri eccezionali per governare la drammatica situazione della mobilità urbana a Milano. Cosa c'è di diverso nella richiesta della città dello Stretto? «Ci sono i morti del Boccetta, i feriti, i danni che Messina subisce quotidianamente dal transito dei mezzi gommati pesanti. Oggi è questa la priorità assoluta. Dichiarare lo stato di emergenza è il passo indispensabile per arrivare alla nomina di un commissario con pieni poteri che abbia l'incarico di portare avanti le procedure per la costruzione dell'approdo di emergenza a Tremestieri. Se il decreto sarà firmato in settimana, ritengo che davvero in sei mesi si possa realizzare l'opera e dirottare gran parte del traffico di attraversamento dello Stretto fuori dal centro urbano».
– Non c'è il rischio, su questo argomento, di fare molta demagogia e ben poco costrutto? «Guardi, io sono deputato del collegio di Messina nord dal '94. Sui temi del Boccetta e del traffico gommato pesante ho cercato sempre di produrre il massimo impegno, assieme agli altri componenti della deputazione nazionale. In questi anni, però, non siamo riusciti ad avere voce in capitolo perchè, dall'altra parte, ci sono stati Governi che hanno dimostrato scarsa sensibilità e atteggiamenti di evidente chiusura. Oggi è la prima volta che un ministro degli Interni fa della vicenda messinese un “caso nazionale”, rendendosi conto che quella dei Tir è un'emergenza che non può essere affrontata soltanto dalle istituzioni e dagli enti locali.
– L'invio di un commissario, secondo molti, sancirebbe però il fallimento dell'amministrazione comunale, incapace di realizzare le opere di sua competenza. «È un approccio all'argomento del tutto sbagliato. La collaborazione tra il sindaco e la deputazione è tutto fuorché un “fallimento”. Se il Governo nazionale interviene per accelerare le procedure che altrimenti sarebbero soggetti ai cosiddetti “tempi tecnici” e alle lungaggini della burocrazia, la città non può che trarne benefici. Non vedo, dunque, perchè il sindaco debba sentirsi declassato nel momento in cui egli stesso sollecita la dichiarazione dello stato di emergenza. Personalmente, non avrei nulla in contrario se i poteri di commissario venissero affidati ad un'autorità “super partes” quale lo stesso prefetto di Messina». 

12/11/2001 ( la sicilia )

«Il coraggio di Leonardi e il rispetto della vita sul “caso” Boccetta»

Aurelio Giordano

«Rispetto per la vita, pragmatismo nelle scelte e chiarezza nei comportamenti: sono gli elementi essenziali che hanno caratterizzato l'attività pubblica della città, a seguito del grave incidente avvenuto sul viale Boccetta.
Nel corso dei decenni trascorsi, sono state molte le occasioni perdute, in cui si sarebbe potuto affrontare nei modi più opportuni quella che può ben definirsi una servitù di valenza nazionale: l'attraversamento di Messina da parte di quei milioni di mezzi che, in andata o di ritorno, solcano lo Stretto. Senza voler attribuire al “manufatto stabile di collegamento” valenze improprie, sembra proprio che le forze politiche ancora non abbiano preso coscienza di cosa significhino per Messina questi transiti, visto che solo alcuni giorni fa, un ministro della Repubblica nell'espletamento delle sue funzioni ha dimostrato di non conoscere appieno la gravità o l'intensità del “problema”, con i dubbi enunciati sulla funzionalità delle infrastrutture viarie, che dovrebbero accogliere i flussi da e per il ponte, senza alcun accenno alla realtà con cui convivono le tre località che s'affacciano sullo Stretto e che prestano il loro territorio ad un servizio che viene usufruito dalla collettività nazionale. Non si può oggi preconizzare quale sarà la risposta delle Istituzioni, che non può essere semplice, ma articolata viste le implicazioni di carattere ambientale, tecnico e giuridico che andranno affrontate per risolvere in via definitiva quest'emergenza che assilla le nostre contrade. E' difficile trovare soggetti politici in grado di dimostrare con i fatti il loro serio interessamento per la ricerca delle soluzioni più opportune, per ridare al territorio una qualità della vita migliore di quella che ha oggi. Inchinarsi al cospetto delle vite perdute è doveroso, sia sotto il profilo civico ma ancor più per l'aspetto umano che tutti ci coinvolge, ma ciò non può e non deve impedire riflessioni pacate e ricerche scevre di prevenzione d'ogni sorta, per portare a compimento i progetti e rispondere alle attese delle popolazioni quotidianamente coinvolte.
In questo scenario, va dato atto al sindaco di Messina, Turi Leonardi, di avere compreso meglio e più di altri che l'attenzione al “lavoro” ed alle “imprese” non può essere subalterna alla vita degli uomini e delle donne messinesi, senza per questo demonizzare le strutture economiche all'origine delle tristi vicissitudini che colpiscono la città. Dell'uomo, come di tutti gli uomini, si può dire tutto ed il contrario di tutto, ma il suo rifuggire dalla luce dei riflettori, dà alle recenti prese di posizione una valenza ed un peso politico che è difficile da quantificare in questa sede. Sono molti in città coloro che per piaggeria nei confronti del potere economico o in appoggio a prese di posizione che nulla hanno di “politico”, hanno in questi anni attaccato l'attuale sindaco, si trattasse del tram o della riqualificazione di via Don Blasco, tutte le circostanze sono state utilizzate per minimizzare gli sforzi compiuti per portare a compimento opere non condivise da gran parte della comunità, oggi questo gioco non lo si può più proseguire. Le mancate dimissioni di Leonardi, il suo aver messo in mora il Governo nazionale più che quello regionale, sono un punto di svolta; chi vuole acquisire benemerenze può aggregarsi a quest'impegno, dando il proprio contributo all'azione del sindaco, altrimenti è meglio che taccia, se non vuole essere zittito dalla “città”».

12/11/2001 ( la sicilia )

Approdo d'emergenza a Tremestieri, il sindaco domani incontra Cuffaro

Non c'è tempo da perdere: l'approdo d'emergenza a Tremestieri non può attendere. La morte di Nunziata Aversa, schiacciata lunedì scorso sul viale Boccetta, le minacce di dimissioni del sindaco, Turi Leonardi e la successiva richiesta sull'invio di un commissario da parte del Governo Berlusconi hanno smosso le acque. Domani mattina, il primo cittadino andrà a Palermo, per incontrare il presidente della Regione, Totò Cuffaro. Si parlerà sia del finanziamento per l'approdo d'emergenza e per la relativa viabilità di collegamento con la tangenziale (i 41 miliardi già disponibili potrebbero incrementarsi) sia della soluzione finale per la costruzione delle invasature definitive a Tremestieri. Per l'attivazione delle procedure definitive per il project financing, manca infatti la nomina del comitato paritetico Comune-Regione che dovrà esprimersi, a conclusione dell'iter attivato da alcuni mesi, sul progetto da attuare tra i due in competizione, presentati uno dal «Gruppo Franza» e l'altro dall'«Amadeus» di Amedeo Matacena senior. Intanto, sul fronte Boccetta, si smorza la tensione tra il Comando dei Vigili urbani e gli agenti tesserati alla Cisl. Sembra che lo sciopero annunciato sabato sia destinato a rientrare.

13/11/2001 ( gazzetta del sud )

caso boccetta / Cuffaro non incontrerà il sindaco
Salta il vertice
Rangers, ex Cc e vigili del fuoco agli incroci


Max Passalacqua

È improvvisamente “saltato” il vertice palermitano che il sindaco Salvatore Leonardi avrebbe dovuto avere stamani con il presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro. Impegni imprevisti di quest'ultimo (convocato per oggi a Roma dal governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, per la vicenda del Banco di Sicilia, e nei prossimi giorni a Bruxelles) hanno infatti portato al rinvio dell'incontro che dovrebbe svolgersi venerdì, quando Cuffaro tornerà in sede, o al più tardi lunedì prossimo. Al vertice con il presidente della Regione, Leonardi attribuisce un'importanza notevole per definire i primi, immediati passaggi in direzione della realizzazione quantomeno dei primi due moduli dell'approdo a Tremestieri. Un'opera per la quale, si sa, esistono i fondi (41 miliardi stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e si sprecano addirittura gli impegni solenni, ma finora senza atti concreti di avvio delle procedure. E su Tremestieri, l'amministratore della “Amadeus Spa” Amedeo Matacena senior nei giorni scorsi ha ricordato che la società «l'8 maggio 2001 ha ribadito la propria disponibilità a realizzare immediatamente l'approdo a Sud, evidenziando che il procedimento di rilascio della concessione demaniale pendente dinanzi alla Capitaneria di porto di Messina non si è potuto concludere a causa del fatto che il Comune di Messina non ha rilasciato l'attestato di conformità urbanistica: tale ostacolo – prosegue Matacena – può però essere rapidamente superato applicando il procedimento previsto dall'art. 7 della Legge regionale n. 65/81 che consente all'assessorato Territorio e ambiente di autorizzare il progetto (di approdo) in variante allo strumento urbanistico». Notando che «nonostante siano trascorsi cinque mesi, non è stata adottata alcuna iniziativa volta ad avviare il procedimento» e interpretando i successivi provvedimenti dell'Autorità portuale in merito alla concessione demaniale del molo Norimberga, Matacena sostiene infine che «tutte le misure denotano la mancanza di reale volontà di trasferire altrove gli approdi esistenti nella rada S. Francesco». Ma l'approdo a Sud riguarda il medio termine. Nell'immediato, il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi, d'intesa con il presidente dell'VIII Quartiere Roberto Nicolosi, stamani alle 8,30 incontrerà le Associazioni dei carabinieri in congedo e dei vigili del fuoco discontinui e i Rangers d'Italia, alla presenza dell'Associazione familiari vittime della strada, per chiedere un supporto sul viale Boccetta «a tutela della sicurezza dei cittadini», specie in corrispondenza degli incroci e degli attraversamenti pedonali che, nonostante le numerose multe per eccesso di velocità elevate ai tir dalle pattuglie dei vigili, restano estremamente pericolosi.

13/11/2001 ( gazzetta del sud )

Norimberga / Ma rimane da sciogliere il nodo della definitiva recinzione del molo
Lo scalo commerciale sta diventando realtà


Ivana Cammaroto

Continua ad essere alta l'attenzione sul molo Norimberga, la vasta banchina di riva che si appresta a diventare il nuovo scalo commerciale del porto. L'Autorità portuale sta definendo le modalità di trasferimento delle grosse gru che attualmente si trovano al molo Marconi e nel giro di una settimana il Norimberga potrebbe diventare operativo. Si concretizza così la prima fase di quel piano messo a punto dall'Authority che prevede la realizzazione di un importante riferimento portuale nell'estremità della costa messinese. Il presidente dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio, non ha dubbi sull'incremento che si registrerà nel settore del cabotaggio grazie all'utilizzo di una più vasta zona portuale peraltro distante dal centro urbano. I tempi di trasferimento dei macchinari utilizzati per lo scarico delle merci non saranno lunghi. «È questione di giorni», ha assicurato ieri il segretario generale dell'Authority, Franco Barresi. Le gru saranno posizionate nella parte del molo in cui sono stati installati i binari ferroviari da utilizzare per il trasporto delle merci. Adesso comunque rimane da sciogliere il nodo sulla recinzione definitiva del molo. Dopo il no della Soprintendenza ai Beni culturali alle proposte dell'Autorità portuale, quest'ultima sta provvedendo a rielaborare il progetto sulla realizzazione di una protezione della vasta banchina di riva al “confine” con la strada. Si tratterà di una recinzione di tipo doganale, reversibile e senza opere di fondazione. Per la sicurezza del molo si sta anche provvedendo a portare avanti il progetto su un nuovo impianto di illuminazione. Intanto allo stato attuale la zona portuale è stata delimitata con delle transenne dopo che la società “Servizi Norimberga Spa”, che gestisce il collegamento con Salerno con la nave Cartour, ha provveduto a rimuovere la recinzione predisposta per consentire i lavori di sistemazione del piazzale (sono rimaste solo le opere di protezione degli scavi sotto la tutela della Soprintendenza). La concessione per i relativi interventi è scaduta sabato scorso e la Capitaneria di porto ha ordinato lo sgombero del molo che è stato riconsegnato all'Authority. C'è però la necessità che si provveda ad una delimitazione dell'area portuale e lo stesso comandante della Guardia costiera, Carmelo Maccarone, insiste sulla necessità di una recinzione, anche e soprattutto in virtù della recente ordinanza sulla sicurezza del porto. Il progetto in fase di rielaborazione tra circa dieci giorni verrà inviato alla Soprintendenza. Il molo Marconi, invece, una volta liberato dalle gru e dai binari è destinato a diventare un nuovo attracco croceristico. Per qualche mese sarà comunque utilizzato come ormeggio per gli aliscafi delle Ferrovie dello Stato, fino a quando a molo Rizzo non verranno ultimati i lavori di ristrutturazione. A breve, inoltre, sul tavolo del presidente dell'Autorità portuale dovrebbe arrivare il Prp, il piano regolatore del porto che è in fase di redazione da parte del Centro universitario di studi sui trasporti (Cust), diretto dal prof. Elio Fanara. Quest'ultimo ha confermato i tempi brevi per la presentazione del piano. Si tratta di un passo decisivo per mettere ordine nella zona più importante della città dove, a causa di un reiterato malgoverno, per anni c'è stato il dilagare di abusivismo, degrado e caos.

13/11/2001 ( gazzetta del sud )

Quattro consiglieri chiedono maggiore coinvolgimento nelle scelte
Il Ccd si spacca sulla verifica
D'Alia: sortita inopportuna, la parola alla direzione provinciale

Max Passalacqua

Finora erano stati i più “granitici”: mentre Forza Italia litigava con il Nuovo Psi e la Destra sociale di An chiedeva «maggiore visibilità» (leggi «assessori»), il Ccd non aveva mai contribuito alle polemiche degli ultimi mesi all'interno della maggioranza di centrodestra che sostiene l'amministrazione Leonardi. Ieri, però, quattro consiglieri comunali (il capogruppo Giuseppe Terranova, Giuseppe Puglisi, Mario Rizzo e Carmelo Santalco) dopo una riunione con il segretario provinciale Francesco Clemente e quello del comitato cittadino Mimmo Macrì hanno manifestato in una nota «il proprio disagio in ordine alla metodologia praticata dall'amministrazione che, in diverse occasioni, ha costretto anche i consiglieri comunali di maggioranza, compresi quelli del Ccd, a rincorrere l'iter di delibere fondamentali per la vita della città, che giungono all'esame delle commissioni e dello stesso Consiglio comunale senza una preventiva presentazione alla maggioranza e senza un congruo margine di tempo per i necessari approfondimenti e confronti». Esempi di questa prassi, che secondo i quattro esponenti della Vela «non di rado ha finito per creare in più circostanze scollature, tensioni e disappunti tra la maggioranza consiliare e l'amministrazione», sono la creazione di una Spa per la riqualificazione del Tirone e di piazza del Popolo, il Piano commerciale, l'accordo sulla Metroferrovia sottoscritto dal vicesindaco Gianpiero D'Alia e da una delegazione dell'Atm con il consigliere Salvatore Magazzù ( entrambi del Ccd! ). Anzi, proprio Magazzù, «divenuto nel frattempo anche consigliere provinciale, deve – sempre secondo Terranova, Puglisi, Rizzo e Santalco – rassegnare le proprie dimissioni dal Cda dell'Atm onde consentire il naturale avvicendamento nella carica». Le richieste: che eventuali adesioni di altri consiglieri siano preventivamente valutate dal gruppo, che si ripristini un'interlocuzione diretta con il sindaco e soprattutto che si proceda finalmente alla verifica politica nel centrodestra a Palazzo Zanca. Ai consiglieri ha risposto in serata il vicesindaco D'Alia: «Desta sorpresa l'iniziativa – scrive il parlamentare del Ccd – e ritengo inopportuna la sortita di singole persone in questo delicato momento per la vita cittadina, e invito tutti gli amici a un maggiore senso di responsabilità». Secondo D'Alia, infatti, «il sindaco tiene un raccordo settimanale con i capigruppo di maggioranza su tutte le questioni che riguardano la vita amministrativa cittadina e, quindi, anche sui principali provvedimenti da sottoporre all'esame del Consiglio. Condivido l'esigenza che si ponga mano alla verifica politica – prosegue l'assessore agli Affari istituzionali – nei tempi che, però, stabilirà il sindaco d'intesa con i partiti della coalizione». D'Alia conclude chiedendo al segretario provinciale di convocare entro una settimana la direzione del partito, «unico organo legittimato a dare indirizzi politici». 

14/11/2001 ( gazzetta del sud )

EMERGENZA TIR  Per quanto riguarda il “caso Boccetta”, si attendono con ansia le decisioni del Governo nazionale circa la dichiarazione dello stato di emergenza e la nomina di un commissario con pieni poteri per la realizzazione dei primi due moduli dell'approdo a Tremestieri. Nel frattempo, si cerca di rendere meno pesanti i disagi e di creare condizioni meno precarie per la sicurezza stradale e per la pubblica e privata incolumità.
VOLONTARI – Ieri, nel corso di un vertice al quale hanno preso parte l'assessore Giuseppe Santalco, il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi, il presidente dell'VIII Quartiere Roberto Nicolosi, sono state definite le modalità di collaborazione tra l'ente locale e le associazioni di volontariato. Hanno confermato la propria disponibilità i Rangers, i vigili del fuoco volontari, i rappresentanti dell'Associazione vittime della strada. È stato stilato un calendario di iniziative per rendere più agevole il percorso pedonale sul Boccetta. Da venerdì saranno impegnate 4 unità dei Rangers nel tratto fra viale Principe Umberto e via Gagini; 4 vigili del fuoco volontari nel tratto via Gagini-via XXIV Maggio. I turni di servizio copriranno gli orari 7,30-13,30 e 15-21. Nei prossimi giorni saranno coinvolti anche l'Associazione carabinieri in pensione e l'Accir. «Il volontariato farà la sua parte – commenta il comandante Ferlisi – ma la polizia municipale, in ogni caso, raddoppierà i suoi sforzi, potenziando il controllo dei limiti di velocità e dell'inquinamento con l'ausilio di pattuglie munite di autovelox, opacimetri e fonometri». A questo proposito, però, non si placano le proteste degli aderenti al Corpo. La Fps-Cisl, in un documento firmato da Saro La Rosa, conferma lo stato di agitazione degli agenti di polizia municipale e la richiesta di un incontro urgente con il sindaco. 

14/11/2001 ( gazzetta del sud )

Tra la nave Fs Scilla e la Vestfold della Caronte-Tourist
Collisione sfiorata o solo un “bluff”?

Lucio D'amico

«Stanotte, alle 0,10, nel porto di Messina, si è sfiorato un “disastro annunciato”». La denuncia è grave e viene firmata dai rappresentanti della Filt Cgil e del Sasmant, il sindacato dei comandanti delle navi traghetto. L'episodio, secondo quanto affermato da Tiziano Minuti e Sebastiano Pino, avrebbe visto protagoniste le navi Scilla dell'Azienda Fs, in partenza da Messina con un treno passeggeri a bordo, e la “Vestfold”, la nave della Caronte-Tourist proveniente da Villa San Giovanni. Secondo la versione del comandante della “Scilla” Calabrò, il traghetto Fs è stato costretto ad una manovra di emergenza e a rientrare in invasatura «per evitare un sicuro impatto con la nave della società privata entrata in porto per scaricare alla testata del molo Norimberga». La Filt Cgil e il Sasmant definiscono grave l'episodio perché dimostrerebbe come «la zona del molo Norimberga sia ormai considerata proprietà privata. L'Autorità portuale – insistono Minuti e Pino – dovrebbe chiarire cosa si intenda fare del molo Norimberga visto che nei fatti si è già deciso di utilizzarlo anche per i collegamenti con Villa». La replica della società Caronte è durissima. «Stiamo valutando – afferma l'amministratore delegato Antonino Repaci – se presentare una denuncia per procurato allarme. L'episodio segnalato è assolutamente privo di ogni fondamento». Il comandante Renato Parisi era alla guida della “Vestfold” e, appena saputa la notizia del comunicato a firma congiunta Filt-Sasmant, cade letteralmente dalle nuvole. «Se ci fosse stata una situazione di pericolo – dichiara –, ritengo che io e i miei uomini ce ne saremmo accorti. Ma non è accaduto nulla. Come il giorno precedente, le condizioni avverse del tempo ci hanno sconsigliato di attraccare alla rada di San Francesco, per evidenti problemi di risacca. Non potevamo mettere a repentaglio la sicurezza della nave, con i mezzi e le persone a bordo. Abbiamo, dunque, chiesto autorizzazione alla Capitaneria di porto per entrare al molo Norimberga, limitatamente alle operazioni di scarico dei mezzi. Ci è stato detto di attendere qualche attimo, poi è arrivato il via libera. Abbiamo altresì avvertito i piloti. Quando siamo entrati, non c'era alcuna nave in movimento. Solo quando siamo usciti dal molo Norimberga, abbiamo visto un traghetto delle Fs in arrivo. Ci siamo dati a vicenda il “rosso e rosso”, cioè il segnale di dirigersi ognuno alla propria sinistra. Non ci sono stati altri problemi. Non capisco come sia nato l'allarme». Il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone, tornato ieri da Palermo, dichiara che stamane svolgerà un'indagine interna per chiarire l'accaduto. «Da quello che mi è stato riferito – afferma Maccarone – mi sembra che non si sia sfiorato alcun “disastro”. Non vorrei che le polemiche sull'utilizzo del molo Norimberga travalicassero ogni limite di ragionevolezza. Non si può non autorizzare una nave che chiede di entrare in porto a causa del maltempo. Se, poi, la “Vestfold” non ha chiesto l'autorizzazione, scatteranno le contravvenzioni previste per legge. In ogni caso, non accettiamo sermoni da quegli stessi comandanti che hanno chiesto la modifica degli attuali divieti vigenti all'ingresso e all'uscita del porto, ritenendo che ci siano le necessarie condizioni di sicurezza per far uscire e entrare contemporaneamente due navi, in modo da accelerare i tempi di navigazione. Se tutto ciò va bene per due traghetti Fs, perchè non dovrebbe andare bene tra due navi di aziende diverse?». 

14/11/2001 ( la sicilia )

Viabilità sul Boccetta: intervengono quattro associazioni
Nelle ore di punta saranno impegnati Rangers, VdF volontari, radioamatori e Cc in pensione


G.L.R.

Il Comune chiama: quattro associazioni rispondono. Arrivano anche i volontari sul viale Boccetta. In attesa delle soluzioni strutturali, si fa il possibile per alleviare i disagi causati dai camion, che con un ritmo «martellante» di oltre 3mila al giorno attraversano la città. Ieri mattina il comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, ha incontrato il presidente dell'VIII Quartiere, Roberto Nicolosi e l'assessore comunale Peppuccio Santalco. Interessanti novità sono emerse dal vertice, al quale erano presenti vari rappresentanti delle associazioni di volontariato. Secondo quanto stabilito ieri, da venerdì saranno istituiti vari turni di lavoro per presidiare le zone sensibili del Boccetta. E così 4 unità dei Rangers stazioneranno, con turni dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 21, nel tratto compreso tra viale Principe Umberto e via Gagini (zona nord del Boccetta); 4 Vigili del Fuoco volontari, invece, si occuperanno della zona tra via Gagini e via XXIV Maggio (parte sud del Boccetta) sempre con due turni dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 21. Nel progetto saranno impegnati presto anche i volontari dell'«Associazione carabinieri in pensione» e dell'«Associazione cattolica radioamatori». Già data ampia disponibilità per organizzare iniziative e controlli che facilitino l'attraversamento pedonale della strada. Ipotizzati anche i turni che riguarderanno le ultime due associazioni: si tratterà di presidiare gli incroci più «caldi» nelle ore di punta. E cioè dalle 7.30 alle 8.45, dalle 11.30 alle 13.30, dalle 15 alle 16.30 e dalle 18.30 alle 21. «Sono tutte iniziative di supporto all'impegno dei Vigili – ha tenuto a precisare Ferlisi –. L'attività dei volontari non sarà certo connessa con un disimpegno della Polizia municipale, che anzi intensificherà la vigilanza sull'intera area, potenziando il controllo sui limiti di velocità e sull'inquinamento atmosferico e acustico, con l'ausilio di pattuglie munite di autovelox, opacimetri e fonometri».
Da parte loro, i Vigili della Cisl, confermando lo stato d'agitazione (lo sciopero di due ore resta l'extrema ratio), tornano a farsi sentire chiedendo un incontro col sindaco, Turi Leonardi e con lo stesso Ferlisi. Le richieste? Eccole: più risorse economiche per il settore Viabilità, il miglioramento dell'organizzazione dei servizi viabili (adeguamento della segnaletica, maggior coinvolgimento di altre forze di polizia, ripartizione più equa dei carichi di lavoro), la copertura assicurativa per gli agenti impiegati nei servizi di viabilità, il ripristino in pianta organica dei 38 posti di istruttore direttivo, il rinfoltimento dell'organico del Corpo ormai fortemente ridimensionato.

14/11/2001 ( la sicilia )

Per ben tre volte, due traghetti dell'Ente Ferrovie e due della «Tourist & Caronte» stavano entrando in collisione
Cronaca di un disastro sfiorato
Filt-Cgil e Sasmant denunciano: «Dov'è finita la sicurezza?»

Massimiliano Mondello

Non una, ma ben tre volte, le navi della flotta Fs e quelle di «Tourist & Caronte» nel pomeriggio di lunedì e nella notte fra lunedì e martedì, stavano per entrare in collisione. Ma andiamo con ordine: sono le 17 di lunedì, la «Cartour» segnala alla sala operativa della Capitaneria di porto che sta per mollare gli ormeggi per spostarsi dal molo «Marconi» a quello «Norimberga». Contemporaneamente, la quattro binari delle Ferrovie «Rosalia» sta per lasciare l'invasatura della stazione marittima. Le due navi si trovano a una distanza di cinquanta metri (un'inezia per natanti di questa stazza). La «Rosalia» è costretta a fare macchine indietro e ritornare in invasatura. Risultato: partenza di nave e treno ritardata di venti minuti. Circa un'ora dopo, il vento di scirocco spira sempre più forte e la «Cartour» chiede l'autorizzazione per ritornare al molo «Marconi» per evitare... ulteriori problemi di sicurezza. Ma neanche a farlo apposta, quando inizia le manovre di rientro ecco rispuntare la «Rosalia» di ritorno da Villa S. Giovanni. Risultato: nuova collisione sfiorata e nuovo ritardo per traghetto e convoglio passeggeri. Il fatto più grave, e ancora avvolto da un certo alone di mistero, avviene intorno alle 0.10: la nave «Westfold» proveniente da Villa S. Giovanni, sempre a causa dello scirocco, è impossibilitata ad attraccare nella rada S. Francesco e chiede alla Capitaneria l'autorizzazione per sbarcare i mezzi nel molo «Norimberga», libero per l'assenza della «Cartour»; autorizzazione concessa ma, a quanto pare, senza informare le altre navi. Non a caso la quattro binari «Scilla» sta per uscire dall'invasatura, con a bordo il treno «1938». Il comandante si avvede dell'arrivo della «Westfold» ed è costretto ad una manovra d'emergenza per evitare l'impatto.
Per fortuna abbiamo raccontato soltanto la cronaca di un disastro sfiorato, ma sarà sempre così? Ce lo auguriamo.
L'opinione dei sindacati — «Al momento risultano poco chiare alcune circostanze, per la valutazione del grave episodio – scrivono Tiziano Minuti (Filt/Cgil) e Sebastiano Pino (Sasmant) – ma, soprattutto, risulta poco chiaro se l'area portuale e il “Norimberga” in particolare, sia ormai da considerarsi proprietà privata... Sarebbe utile conoscere dall'Autorità portuale la destinazione d'uso del molo in questione, visto che di fatto si è già deciso di utilizzarlo anche per i collegamenti a gommato da e per Villa S. Giovanni. Nell'interesse degli equipaggi e dei passeggeri che attraversano lo Stretto, denunciamo che la sicurezza non può continuare a essere sacrificata sull'altare del profitto d'impresa».

14/11/2001 ( la sicilia )

Terranova accusa: «Offensiva la replica del vicesindaco»
Ccd, 4 consiglieri comunali lanciano «bordate» su D'Alia


È scontro aperto tra 4 consiglieri comunali del Ccd, guidati dal capogruppo Peppuccio Terranova, e il vice sindaco, Gianpiero D'Alia, deputato nazionale. I primi hanno chiesto un rapporto diretto col sindaco e sollecitato la verifica politica, il secondo ha risposto con una nota che taccia d'«inopportunità e intempestività» la presa di posizione. Ieri non si è fatta attendere la controreplica di Terranova: «Il documento che D'Alia definisce “sortita di singole persone” è invece la sintesi di una seduta del gruppo consiliare. D'altra parte, non sfugge che 4 consiglieri su 6 (Terranova, Pinuccio Puglisi, Mario Rizzo e Carmelo Santalco, ndr), in democrazia, non solo rappresentano la maggioranza, ma sono legittimati ad assumere decisioni. Perciò – continua Terranova – non capisco l'irritazione di D'Alia, né i motivi che lo spingono a sconfinare, fino a interpellare la direzione provinciale del partito, in quanto ciò che è stato evidenziato non riguarda affatto la linea politica, bensì attiene alla metodologia, allo stile e alle regole comportamentali. Anzi, al riguardo, colgo l'occasione per confermare fiducia e sostegno al sindaco, Turi Leonardi. Il richiamo accorato di D'Alia al senso di responsabilità del gruppo mi sembra alquanto fuori luogo ed offensivo della dignità personale e politica, in quanto il “delicato momento per la vita cittadina” al quale si richiama D'Alia ci ha sempre impegnati e c'impegna a tempo pieno ogni giorno».

14/1/2001 ( gds )

I vigili nella morsa di camion e lavori:
"La città al collasso, noi in prima linea"


Emilio Pintaldi

Vigili urbani sul piede di guerra. Un vero e proprio bollettino quello lanciato ieri dal segretario provinciale della federazione lavoratori pubblici, Saro La Rosa. Il sindacalista ha ufficializzato lo stato di agitazione annunciato nei giorni scorsi al termine di una infuocata assemblea degli agenti municipali. E dietro l'angolo c'è anche uno sciopero di due ore minacciato in un precedente comunicato. Pomo della discordia sono le condizioni in cui sono costretti a lavorare i vigili dall'entrata in vigore delle ordinanze notturne antiTir ed a causa dell'apertura di numerosi cantieri.
Così la Cisl, oltre a chiedere un immediato incontro con il sindaco ha fornito la sua ricetta per alleviare i disagi dei vigili ma anche per evitare i pericoli sulla strada. Numesori gli argomenti inseriti nell'ordine del giorno che dovrà essere discusso con il sindaco: il reperimento di nuove risorse economiche da destinare alla viabilità, il miglioramento delle modalità organizzative dei servizi viabili (dall'adeguamento della segnaletica stradale, ad un maggior coinvolgimento delle altre forze di polizia, ad una ripartizione più equa dei carichi di lavoro, ad una programmazione settimanale dei servizi); la copertura assicurativa per gli agenti a piedi impegnati nei servizi di viabilità; il conseguimento della patente speciale di servizio prevista dall'articolo 46 del regolamento del corpo di polizia municipale; il ripristino in pianta organica dei 38 posti di istruttore direttivo; il rinfoltimento organico del corpo ormai fortemente ridimensionato.
"Alla luce dell'ultimo tragico fatto avvenuto sul viale Boccetta - spiega La rosa- e tenuto conto del massiccio attraversamento gommato pesante in tante vie del centro città da una parte e dei lavori della tramvia dall'altra, è ormai fin troppo chiaro a tutti che la mobilità urbana versa in una situazione di gravità mai vista prima. In prima linea ci sono i vigili urbani giunti ormai al limite della sopportazione".

14/11/2001 ( gds )

Volontari presidieranno viale Boccetta
Da venerdì in 16 contro il pericolo Tir

Rosaria Brancato

Saranno in divisa, per rassicurare, informare, dare supporto. Sedici uomini tra Rangers e vigili del fuoco, tutti volontari, pronti a dare una mano per l'emergenza Boccetta. Pattuglieranno il viale, aiuteranno gli anziani ad attraversare la strada, saranno agli incroci e sulle strisce pedonali, davanti all'Archimede.
Da tempo il comandante dei vigili urbani, Calogero Ferlisi, alle prese con le difficoltà di un organico ridotto e con un'emergenza ormai irrisolvibile aveva pensato ad una soluzione del genere. Ieri la riunione con i rappresentanti delle associazioni, Italo Scattina per i Rangers d'Italia, Giuseppe Buscemi per i volontari dei vigili del fuoco, Pina Mastrojeni per i familiari delle vittime delle strade, l'assessore Giuseppe Santalco e il presidente dell'Ottavo quartiere Roberto Nicolosi. L'adesione delle associazioni è stata totale.
Da venerdì i volontari saranno in strada, dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 21. Negli orari più caldi, quelli relativi all'inizio delle lezioni ed all'uscita, Ranger e pompieri saranno nei pressi delle scuole per aiutare gli studenti. Ma per tutto il giorno continueranno a fare la spola tra gli incroci e le strisce pedonali per vigilare, aiutare, dare informazioni.
"Saranno in divisa - spiega Ferlisi - per rassicurare sul loro ruolo, soprattutto gli anziani che sono i più diffidenti. I Rangers presidieranno il primo tratto, dal viale Principe Umberto al largo Gagini, i vigili del fuoco il secondo tratto, fino alla via XXIV Maggio. Ovviamente si tratta di un supporto alla presenza costante dei vigili urbani che non mancherà, 24 ore su 24".
I volontari non faranno multe, il loro sarà un ruolo di prevenzione ed informazione. A fare contravvenzioni ci penseranno gli agenti di polizia municipale, presenti anche con autovelox, opacimetri e fonometri. "A questi volontari - continua Ferlisi - si aggiungeranno quelli dell'Associazione carabinieri in pensione e quelli dell'associazione radioamatori".
Soddisfatto il presidente dell'Ottavo quartiere Nicolosi: "Proprio lunedì sera avevamo chiesto un incontro con Ferlisi per ottenere una maggiore presenza lungo il Boccetta. Sono piccoli passi, ma non sono di poco conto". 

14/11/2001 ( gds )

Sindacato comandanti delle Ferrovie
"Sfiorata la collisione tra due navi"


Emilio Pintaldi

Porto a rischio secondo la Cgil ed il Sasmant, il sindacato autonomo che riunisce i comandanti delle Ferrovie dello Stato. Nella notte tra lunedì e martedì, secondo Tiziano Minuti, della Fit-Cgil e Sebastiano Pino del Sasmant, si sarebbe sfiorata la collisione. Una nave delle Ferrovie sarebbe stata costretta a tornare in fretta all'invasatura di partenza per evitare lo scontro con una nave traghetto del gruppo Tourist-Caronte.
Così torna d'attualità la nota che qualche mese fa il Sasmant aveva inviato alle autorità chiedendo di impedire l'avvio del collegamento tra Messina e Salerno messo in funzione dai traghettatori privati. Secondo gli ufficiali della flotta di Stato al Norimberga attualmente non ci sarebbe posto per tutti. Mancherebbero spazi di manovra.
Lunedì scorso, poco dopo la mezzanotte a presentarsi davanti al Norimberga non è stata la Cartour che collega la Sicilia con il porto di Salerno, ma la vice-ammiraglia della Caronte shipping: la Vestfold. Secondo il comunicato si è sfiorato il disastro. In quel momento infatti da una delle invasature era appena uscita la Scilla delle Fs con a bordo alcuni treni merci.
"Il comandante della Scilla - sostengono Minuti e Pino- è stato costretto ad una manovra di emergenza per evitare un sicuro impatto con il traghetto privato diretto al molo Norimberga. Al momento risultano poco chiare alcune circostanze, utili per una completa e serena valutazione del grave episodio. Ma soprattutto non risulta chiaro se l'area portuale ed in particolare la zona del molo Norimberga sia ormai considerata proprietà privata, dove si può fare tutto in deroga alle più elementari regole di sicurezza".
"Sarebbe inoltre utile - aggiungono - conoscere cosa l'autorità portuale intende fare del molo Norimberga visto che nei fatti si è deciso di utilizzarlo anche per i collegamenti a gommato per Villa San Giovanni. La Filt ed il Samant nell'interesse dei comandanti delle navi ma soprattutto nell'interesse dei passeggeri che attraversano lo Stretto continueranno l'azione di denuncia e di proposta per migliorare la sicurezza delle navi e della navigazione che deve continuare ad essere considerata prioritaria sacrificata sull'altare del mero profitto d'impresa".
Impossibile ieri rintracciare il comandante della capitaneria Carmelo Maccarrone, fuori sede. Replica invece l'Autorità portuale che minimizza l'accaduto: "Non mi sembra - spiega Franco Barresi segretario generale dell'Autorità portuale - che sia successo nulla di grave. Al molo Norimberga gli standard di sicurezza vengono rispettati. I nostri esperti e la capitaneria non hanno dubbi. Tutto il resto è pura fantasia".

15/11/2001 ( gazzetta del sud )

La vicenda Leonardi-Ragusa

N.A.

Tre milioni di multa. È questa la condanna inflitta all'ex segretario regionale della “Fiamma Tricolore” Antonio Ragusa, 54 anni, che attualmente è coordinatore provinciale di “Forza Nuova”. Ragusa doveva rispondere del reato di diffamazione nei confronti del sindaco Salvatore Leonardi, per un'intervista rilasciata nel giugno del 2000. L'argomento era quello del doppio approdo. Ragusa, in quell'occasione, espresse una serie di concetti ritenuti diffamatori da Leonardi, che ieri ha assistito al processo nella sua qualità di parte civile. L'esponente di Forza Nuova disse tra l'altro nel giugno del 2000 che «il sindaco ha assunto una posizione scellerata», che «si sta confermando l'uomo dei poteri forti, dei Franza per essere chiari» e «io penso che sia un atteggiamento che ha uno stile, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, mafioso». Ieri mattina il processo si è svolto davanti al giudice monocratico Venuto. Al termine della sua requisitoria il pm D'Urso aveva chiesto per Ragusa la condanna a 6 mesi di reclusione. Il giudice ha invece optato, come del resto prevede la nostra legislazione penale, per una multa di tre milioni, rinviando per quanto riguarda la quantificazione del risarcimento dei danni, al giudizio civile. Il sindaco Leonardi è stato assistito in questa vicenda dall'avvocato Nino Favazzo, mentre Ragusa è stato difeso dall'avvocato Franco Calabrò. 

15/11/2001 ( gds )

Nessuna collisione con la Westfold

Emilio Pintaldi

"La nave Westfold lunedì scorso non ha incrociato alcuna nave delle Fs; non ha ricevuto nessuna comunicazione radio di pericolo, non ha visto nessuna nave in manovra". Quelle di Cgil e Sasmant, insomma, per il gruppo Tourist Caronte sarebbero soltanto, illazioni, notizie prive di fondamento.
Gli inprenditori stanno valutando la possibilità di denunciare i sindacati. Questa la risposta degli imprenditori privati alla denuncia delle organizzazioni sindacali e del comandane di una nave delle ferrovie.
Ieri mattina dalla sede del gruppo sono partite trentasei righe di fuoco preannunciate telefonicamente da Vincenzo Franza, amministratore della Tourist.
"La manovra della nave Vestfold - spiegano gli imprenditori - è stata eseguita via VHF dai piloti dello Stretto. Il comandante della nave era stato autorizzato dall'autorità marittima a scaricare al molo Norimberga quello che a causa della forte risacca non era riuscito a scaricare sulla rada San Francesco. Nel documento si parla poi di presunte strumentalizzazioni che verrebbero attuate dai sindacati che cercherebbero pretesti e costruirebbero casi per portar discredito alle due società:"Vorremmo sapere - si legge nel documento di Tourist e Caronte - quali interessi il sindacato intenda privilegiare, ostacolando con tutti i mezzi legittimi e non legittimi una nuova attività marittima. La linea Messina-salerno che non può che portare nuovi posti di lavoro. Eppure questo - si legge nella nota- dovrebbe essere il principale obiettivo di un sindacato di lavoratori".
Quanto alla situazione di pericolo segnalata dai sindacati gli imprenditori scrivono: "Sembra assolutamente strano che un comandante di nave traghetto abbia evitato una collisione all'ultimo momento senza comunicare via radio la situazione di pericolo, senza informare l'autorità marittima, senza esternare via radio un ovvio e naturale disappunto". Secca la replica di Tiziano Minuti della Cgil:"Mi sembra una reazione esagerata. Fanno soltanto dietrologia. Potevano invece invitarci al dialogo. L'attenzione per la sicurezza in una zona come lo Stretto, ad altissimo rischio, non è mai troppa".

15/11/2001 ( gds )

Sulla mancata collisione in porto
La Capitaneria ha aperto un'inchiesta

Emilio Pintaldi

Cosa è successo nella notte di lunedì nel porto, a poca distanza dal contestatissimo molo Norimberga? Si è sfiorato davvero l'impatto tra due navi? A questi interrogativi dovrà rispondere un'indagine della capitaneria di porto avviata ieri mattina. A far muovere la guardia costiera una segnalazione del comandante della nave delle ferrovie Scilla ed un comunicato di fuoco dei sindacati Cgil e Sasmant che martedì mattina parlavano apertamente di disastro sfiorato.
Secondo le due organizzazioni sindacali lunedì notte la nave Scilla, trovandosi di fronte la Vestfold sarebbe stata costretta ad effettuare l'indietro tutta rientrando nell'invasatura da cui era partita. Secondo i libri di bordo della Scilla, almeno questo quello che riferiscono i sindacati, nella notte tra lunedì e martedì, dieci minuti dopo la mezzanotte la nave Scilla, che tasportava alcuni treni merci, si è trovata sulla propria rotta la Vestfold del gruppo Tourist-Caronte, la viceammiraglia del cartello di compagnie private che da oltre un trentennio traghetta auto e tir. Secondo Sasmant e Cgil, la collisione sarebbe stata evitata soltanto all'ultimo minuto. Dalla Scilla quindi sarebbe partito l'ordine di tornare indietro. La Scilla è rientrata in porto. Il comandante della nave Fs avrebbe comunicato alla sala operativa l'inconveniente.
Diversa la versione della Vestfold. Il comandante avrebbe detto di essere stato regolarmente autorizzato dalla capitaneria a rinunciare, a causa di un fenomeno di risacca, all'approdo sulla rada san Francesco ed a puntare quindi sul molo Norimberga.
Di interferenza con la Scilla invece dice l'ufficiale della Caronte nemmeno a parlarne. Ma allora si è trattato di un disastro sfiorato o si tratta di esagerazioni sindacali? Comunque sia è certo che quest'ultimo episodio riaccende le polemiche sulla sicurezza nell'area del Norimberga. Proprio il Sasmant alcuni mesi fa aveva contestato chiedendo alla capitaneria di rivedere ogni cosa la concessione rilasciata al gruppo Tourist-Caronte per il collegamento dal Norimberga con Salerno. Secondo il Sasmant con la presenza dei privati il molo Norimberga sarebbe a rischio così come la navigazione nel porto. Secondo la Capitaneria ci sono comunque abbastanza elementi nelle segnalazioni di ieri per avviare un'inchiesta nell'ambito dei compiti di polizia giudiziaria che le vengono assegnati. Così il comandante Carmelo Maccarrone ha disposto gli interrogatori dei comandanti delle due navi Scilla e Vestfold e dei piloti del porto che prestavano servizio lunedì notte. Secondo Maccarrone la sala operativa della guardia costiera avrebbe diramato via radio la presenza della Vestfold. Nessuno sulla Scilla avrebbe ascoltato quel segnale. L'inchiesta della Capitaneria dovrà accetare se ci siano state eventuali infrazioni al codice della navigazione. In gioco ci sono anche alcuni aspetti disciplinari che riguardano gli ufficiali delle navi. Se dovessero emergere eventuali violazioni la parola passerebbe alla procura. Maccarrone intanto anticipa: "Sull'episodio non lasceremo nessuna zona d'ombra".

15/11/2001 ( la sicilia )

La Capitaneria di porto apre un'inchiesta per chiarire quanto realmente avvenuto tra le navi «Scilla» e «Westfold»
S'indaga sulla «quasi» collisione
«Tourist & Caronte» reagiscono: «È una notizia totalmente inventata»


Massimiliano Mondello

Vuole vederci chiaro il comandante della Capitaneria, Carmelo Maccarone, prima di sbilanciarsi in un giudizio su quanto sarebbe accaduto, nella notte fra lunedì e martedì, tra le navi «Scilla» (Ferrovie) e «Westfold» («Tourist & Caronte») nelle acque del porto. Sulla vicenda, quindi, è stata avviata un'indagine per appurare eventuali responsabilità: saranno sentiti i comandanti delle due navi, i piloti e gli ormeggiatori. Oggi, intanto, Maccarone sarà a Roma, presso il Ministero dei Trasporti, per porre con forza il problema della sicurezza nella navigazione dello Stretto e, in particolare, la necessità di migliorare la strumentazione di bordo dei traghetti di linea. Ieri, comunque, è stata la giornata delle reazioni alla forte presa di posizione di Filt/Cgil e Sasmant. Innanzitutto, «Tourist & Caronte» che, in un comunicato, hanno definito la notizia «completamente inventata» e riservandosi di valutare eventuali risvolti giudiziari, rilevano «le continue strumentalizzazioni del sindacato che cerca pretesti e costruisce casi per portare discredito a questa società...».
Intervengono le Ferrovie e l'Autorità portuale — E mentre il Sasmant, in un telegramma, ha chiesto una presa di posizione ufficiale da parte dell'Ente Ferrovie, i vertici provinciali della Divisione navigazione non si sbilanciano e attendono l'esito dell'inchiesta. «Abbiamo inviato alla Capitaneria tutti gli atti di bordo utili alla ricostruzione dell'accaduto»: si è limitato a dire l'ing. Giorgio Liaci. Di ben altro tenore l'intervento dell'Autorità portuale, per bocca del segretario generale, Franco Barresi: «Il traghetto che esce dall'invasatura non può non aver visto l'altra nave che entrava in porto... Se poi non ha funzionato qualcosa nel coordinamento della sala operativa non spetta a me giudicare. Di certo però, c'è una cosa: il “Norimberga” è un molo pubblico perfettamente agibile, dove la Capitaneria può far ormeggiare qualunque nave...» In serata, sono poi tornati a farsi sentire Filt/Cgil e Sasmant. «C'è un evidente problema di sicurezza – ribadiscono i due sindacati –. Si può tentare di circoscriverne la portata, non nasconderlo o negarlo. La particolare conformazione fisica del porto, le dimensioni ridotte dell'imboccature della falce, fanno fisiologicamente lievitare i normali rischi connessi alla navigazione».

15/11/2001 ( la sicilia )

Oggi il trasferimento delle gru nel molo «Norimberga»

Massimiliano Mondello

Oggi, condizioni meteomarine permettendo, è previsto il trasferimento delle due gru mobili dal molo «Marconi» al «Norimberga», per il trasferimento nella banchina «più discussa e contesa» del porto, delle operazioni di carico e scarico di ferro e granaglie.
La delicata operazione – dopo il via libera del Registro italiano navale – sarà effettuata con l'ausilio della motonave «Giano» della flotta «Tourist & Caronte».
I binari a raso che collegano la stazione centrale al molo sono, ormai, pienamente operativi e nullaosta all'attivazione del terminal commerciale nel «Norimberga».
Si tratta, per ora, del primo passo: a questo, infatti, dovranno seguire la realizzazione del nuovo impianto d'illuminazione (il progetto è stato modificato secondo le prescrizioni della Soprintendenza e ne attende il via libera definitivo) e quello della recinzione definitiva.
Ma, soprattutto, quest'ultimo elaborato potrebbe essere «congelato» nelle more del consolidamento del molo, la cui gara sarà espletata il 21 novembre (venticinque le imprese invitate).
Nella banchina «Marconi» libera dalle gru – che lì erano state portate da Milazzo nel 1998, a bordo di un'altra nave della «Tourist & Caronte», la «Bridge», oggi in linea nella tratta Messina-Reggio Calabria per conto della «Ngi» – invece, saranno ormeggiati i monocarena delle Ferrovie che collegano Messina all'aeroporto «Tito Minniti».

15/11/2001 ( gazzetta del sud )

Saranno sentiti i comandanti

Alessandro Tumino

Il comandante della Capitaneria Carmelo Maccarone ha aperto un'inchiesta sull'episodio segnalato dal comandante del traghetto Fs “Scilla” relativo al «rischio di collisione», domenica notte, tra la stessa biridezionale con treno a bordo, in uscita, e la nave “Vestfold” del Gruppo Franza, diretta al molo Norimberga, che ha assolto a un'importante funzione di “rifugio d'emergenza”. Secondo la denuncia, la Scilla sarebbe rientrata precipitosamente nell'invasatura per evitare la Vestfold, autorizzata all'approdo a San Raineri date le avverse condizioni meteo che rendevano impossibile lo sbarco alla rada San Francesco. Saranno ascoltati i comandanti, i piloti e gli ormeggiatori. Tre punti: se siano state rispettate l'ordinanza che vieta i movimenti simultanei nel porto e l'articolo 1231 del Codice Navigazione che disciplina gli abbordi; se ricorrano infrazioni disciplinari. Sott'esame sono le comunicazioni radio tra le due navi e la sala operativa della Capitaneria, le misure di sicurezza legate alle luci di posizione e ai radar delle navi. Filt-Cgil e Sasmant affermano: «Siamo certi che le indagini saranno rigorose e confermeranno la realtà dei fatti, riscontrabile attraverso prove testimoniali e supporti probatori facilmente reperibili». 

15/11/2001 ( gazzetta del sud )

La via del Mare avrà la copertura finanziaria

Procedure accelerate e copertura finanziaria assicurata. La “via del Mare” non è più una semplice ipotesi progettuale. Ieri, nel corso della discussione in Senato della legge finanziaria il Governo ha accolto un emendamento (modificato successivamente in ordine del giorno) presentato dal senatore messinese Salvatore Ragno riguardo al finanziamento occorrente per la costruzione dell'arteria di collegamento tra lo svincolo autostradale di Tremestieri e il porto. La spesa prevista si aggira intorno ai 100 miliardi di lire, 21 dei quali sono già stati stanziati dal Governo siciliano. Adesso, grazie alla modifica recepita nel corpo della Finanziaria, dovrebbero arrivare gli altri 80 miliardi. «Il Governo – ha dichiarato il ministro dei Trasporti Lunardi nel suo intervento in aula – si farà carico della immediata costruzione di un'opera di grande importanza per la città di Messina, realizzando il collegamento diretto tra l'autostrada, i nuovi approdi di Tremestieri e il molo Norimberga». Lunardi ha assicurato l'attivazione delle procedure accelerate previste dalla nuova legge-obiettivo relativa alle opere considerate di preminente interesse nazionale, attingendo ai fondi messi a disposizione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo il sen. Ragno, quello della “via del Mare” rappresenta una preziosa tessera del mosaico che si sta cercando di comporre al fine di liberare una volta per tutte la città dalla schiavitù del traffico gommato di attraversamento dello Stretto. «Con l'imminente nomina del commissario per la costruzione del nuovo approdo di emergenza nella zona sud e con la copertura finanziaria del collegamento tra Tremestieri e il porto – afferma Ragno –, il Governo nazionale sta dimostrando grande attenzione nei confronti della città di Messina. E la collaborazione tra la deputazione e l'amministrazione comunale comincia a dare frutti sostanziosi». 

15/11/2001 ( gazzetta del sud )

La situazione della viabilità precipita mentre si attende il decreto del ministro Scajola
Si dichiari subito l'emergenza
Aggrediti due vigili: arrestato l'autista di un tir


Lucio D'Amico

L'esasperazione dei messinesi è giunta davvero al limite. L'ennesimo episodio, avvenuto ieri in via Bonino, che ha visto come protagonista un tir in transito nel centro urbano, conferma che quella viaria è sempre più un'emergenza di ordine pubblico, oltre che di protezione civile. I vigili urbani del reparto operativo mobile hanno fermato il conducente di un mezzo pesante che aveva provocato un ingorgo, ostruendo uno degli incroci di via Bonino. L'autista si è difeso sostenendo di essere passato prima che scattasse il rosso. Ma la reazione dell'uomo è sfociata subito in una serie di contumelie e di insulti nei confronti dei due agenti, contro i quali il conducente del tir è addirittura passato alle vie di fatto. È scattato l'arresto, su ordine del sostituto Francesco De Giorgi. L'autista è stato processato per direttissima e condannato ad otto mesi di reclusione con sentenza emessa dal giudice Francesca Capone. Non è soltanto un episodio di cronaca tra “nera” e “giudiziaria”. La città, purtroppo, quasi quotidianamente fa i conti con l'arroganza di molti autotrasportatori, spesso colti in flagrante, abituati per troppo tempo a ritenersi i “padroni” di Messina. Nelle ultime settimane, parallelamente all'aggravamento delle condizioni viarie dell'intero centro urbano, si è assistito ad una pericolosa “escalation” dei gesti di protervia dei camionisti e delle reazioni furenti di pedoni ed automobilisti. A confermarlo è lo stesso comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi. Sarebbe ingiusto ovviamente criminalizzare l'intero settore del trasporto su gomma e dimenticare che anche i conducenti dei tir sono vittime di una situazione da loro non voluta. L'interferenza tra il traffico di attraversamento dello Stretto e la viabilità cittadina ha ripercussioni negative sia sulla vita dei messinesi sia sul lavoro di una categoria, quale quella degli autotrasportatori, che sopporta i disagi, le sofferenze, i rischi dei lunghi spostamenti in autostrada. Ma, fino a quando non si realizzeranno le invocate soluzioni strutturali, non ci sono alternative e, prima di ogni altra cosa, è Messina che merita rispetto. Possiamo anche essere la città più caotica e meno vivibile d'Italia ma nessuno ha il diritto di fare i propri comodi, calpestando le più elementari regole del vivere civile. Tutto ciò, comunque, dimostra che non è stato e non è esagerato chiedere l'intervento straordinario del Governo nazionale. Lo stato di emergenza esiste già di fatto. Ancor più dei tragici incidenti sul Boccetta, a testimoniarlo è l'intera organizzazione viaria, la paralisi quotidiana delle strade del centro, l'assoluta mancanza di alternative strutturali e di vie di fuga in caso di calamità o di eventi eccezionali. Per queste ragioni e alla luce delle difficoltà in cui si trovano ad operare le istituzioni e le amministrazioni locali, la nomina di un commissario con pieni poteri, pur se non rappresenta la panacea di tutti i mali, è una scelta che oggi appare inevitabile. Ancora non si sa se il Consiglio dei ministri si pronuncerà entro domani oppure se il provvedimento, già da alcuni giorni all'esame del ministro degli Interni Claudio Scajola, è destinato a slittare di una settimana. Il deputato messinese Rocco Crimi, in stretto contatto con il ministro Scajola, ha confermato la piena volontà del Governo di intervenire al più presto. Al commissario ad acta (probabilmente il prefetto Marino) sarà affidato il compito di seguire passo dopo passo tutti gli atti relativi alla progettazione esecutiva e alla realizzazione dei primi moduli dell'approdo a Tremestieri, sostituendosi in pratica agli organi tecnici e amministrativi della Regione e del Comune. L'obiettivo è quello di rendere funzionale l'attracco di emergenza nel giro di sei, o al massimo, otto mesi. Sarà davvero così?

15/11/2001 ( gazzetta del sud )

«Nessun pericolo di collisione»

In una nota le società Caronte Spa e Tourist Ferry Boat Spa scrivono: «La Filt-Cgil e il Sasmant hanno diffuso un comunicato che denuncia una mancata collisione tra la nave traghetto Scilla e la Vestfold. Da accertamenti e verifiche effettuate, la notizia si è rivelata completamente infondata. Il comandante della Vestfold, proveniente da Villa S. Giovanni, dopo aver verificato la temporanea inagibilità dell'accosto di San Francesco, relativamente alla propria nave, per forte risacca, ha chiesto e ottenuto dall'Autorità marittima l'autorizzazione ad entrare nel porto per poter effettuare le operazioni di scarico di automezzi e passeggeri in tutta sicurezza. Durante tale manovra seguita via Vhf dai piloti del porto non ha incrociato alcuna nave delle Fs, né ricevuto alcuna comunicazione radio di pericolo, nè visto alcuna nave in manovra. Sembra assolutamente strano che un comandante di nave traghetto “abbia evitato una collisione all'ultimo minuto” senza comunicare via radio la situazione di pericolo, senza informare l'Autorità marittima, senza esternare con il Vhf un naturale e ovvio disappunto. A tal proposito non possiamo non rilevare le continue strumentalizzazioni che vengono attuate».

Stamane assemblea dei lavoratori mentre nel pomeriggio si terrà l'assemblea sul “caso Boccetta”

CASO BOCCETTA – «Un negoziato con il Governo e l'istituzione di un'Authority che si occupi degli interventi immediato sull'intero sistema di attraversamento dello Stretto, per alleggerire il carico e i rischi derivanti dal traffico pesante»: sono le richieste ufficiali di Cgil, Cisl e Uil. Di questi argomenti si discuterà stasera al Comune e saranno organizzate le modalità delle prossime iniziative di mobilitazione.

16/11/2001 ( la sicilia )

A giorni la nomina del commissario – Il sindaco ringrazia Stato e Regione

Giuseppe Lo Re

Ecco da Roma la prima tessera del mosaico: ieri il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza per la città di Messina in relazione al traffico dei Tir. È un atto preliminare al secondo passaggio, quello decisivo: la nomina del commissario ad acta che si occupi della costruzione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri.
Le competenze, adesso, passano al ministro dell'Interno, Claudio Scajola, che con un'ordinanza di Protezione civile nominerà il commissario. Si tratta soltanto di stilare il provvedimento, che fisserà modalità e tempi per la costruzione di un'opera attesa da decenni. Si prevede, comunque, che l'incarico possa essere affidato entro qualche giorno; in pole position c'è il prefetto, Giosuè Marino.
Subito dopo scatterà il count down: due mesi al massimo per la progettazione definitiva e l'affidamento dei lavori bypassando le ingarbugliate normative in tema di lavori pubblici; poi altri quattro mesi, giusto i tempi tecnici per la costruzione delle invasature che dovrebbero smaltire gran parte del traffico pesante che attraversa la città. Insomma, ancora sei mesi di sofferenza e poi il problema dovrebbe essere risolto. Anche perché con l'approdo a Tremestieri i camion non incideranno affatto sul traffico cittadino, considerato che con i 41 miliardi messi a disposizione dalla Regione sarà costruita anche una galleria di collegamento diretto tra la tangenziale e gli attracchi per i traghetti.
E proprio la «liberazione della città dai camion» è la logica alla quale risponde la dichiarazione dello stato d'emergenza: a questa necessità faceva riferimento l'accorato telegramma inviato dal sindaco a Scajola e Berlusconi lo scorso 5 novembre, a poche ore dalla morte di Nunziatina Aversa, la novantenne ultima vittima di un camion sul Boccetta.
Le ultime ore convulse — Si è consumata nel giro di 10 giorni la vittoria politica di Leonardi. Insieme alla minaccia di dimissioni ed alla richiesta di commissariamento per ottenere procedure rapidissime, il sindaco all'indomani della morte di Nunziatina ha inviato a Roma la cronologia degli incidenti, spesso mortali, provocati dal transito dei camion. In parallelo ha agito il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, che alla Camera ha avanzato le istanze formulate di concerto con Leonardi. Immediato l'impegno del Governo, che aveva garantito il suo intervento. Ma per ottenere il commissariamento, si è dovuto sudare le proverbiali sette camicie: mercoledì pomeriggio, il Ministero dell'Interno ha chiesto il concerto della Regione per predisporre tutte le carte e «confezionare» il decreto. Ma il presidente della Regione, Totò Cuffaro, era a Bruxelles. Sarebbe stato impossibile ottenere l'incartamento senza il classico colpo di scena: il sindaco ha telefonato al Dipartimento regionale della Protezione civile e scoperto che è diretto da Tullio Martella, ex ingegnere capo del Genio civile ed ex esperto di Leonardi in tema di grandi opere pubbliche. Quasi per miracolo, i documenti sono stati approntati ed inviati a Roma prima del termine delle 19.30.
La soddisfazione di Leonardi — Non a caso, il primo ringraziamento di Leonardi è stato indirizzato a Martella: «Il Dipartimento regionale della Protezione civile – ha scritto il primo cittadino in una nota diffusa ieri pomeriggio – ha dimostrato grande sensibilità per consentire l'intesa Stato-Regione preliminare alla dichiarazione dello stato d'emergenza». Il sindaco ha poi ribadito il sostegno unitario che la deputazione messinese ha dimostrato in quest'occasione: «La città – si legge ancora nel documento di Leonardi – con questo atto del Governo potrà beneficiare di procedure più rapide, che permetteranno la realizzazione dell'attracco d'emergenza e, in tempi ancora più brevi, la costruzione dell'approdo definitivo a Tremestieri». Da più parti, ieri il sindaco ha «incassato» congratulazioni: soddisfazione per la decisione del Governo è stata espressa da politici, consiglieri comunali e, soprattutto, dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil che ieri pomeriggio avevano organizzato un meeting sul problema Tir.
Confermati i due project financing — «Chiuso» il capitolo commissariamento, si sta lavorando anche per gli approdi definitivi. Il sindaco ha confermato che lunedì incontrerà Cuffaro, per concordare la nomina del comitato paritetico che si dovrà occupare dei project financing per la realizzazione delle strutture definitive a Tremestieri per i camion e all'Annunziata per i mezzi leggeri.


16/11/2001 ( la sicilia )

Crimi: «Il governo dimostra il suo interesse verso questa città»

G. L. R.

«È la prima risposta di questo Governo per una città per troppo tempo abbandonata al suo destino. In 4 mesi abbiamo fatto ciò che si aspettava da decenni»: è entusiasta il deputato nazionale di Forza Italia, Rocco Crimi. Ieri a Roma è stato il primo ad avere la notizia, tramite una telefonata del ministro dell'Interno, Claudio Scajola. Tirato un sospiro di sollievo, ha subito informato il sindaco. E poi ha commentato, a caldo, il provvedimento preso dal Consiglio dei Ministri: «È il primo segnale da Roma su un rinnovato impegno per questa città. Adesso – ha detto per telefono – seguirò passo passo l'iter per la formulazione dell'ordinanza di Protezione civile; bisogna “calibrarla”, “pesare” ogni parola. Perché non possiamo correre il rischio che questo provvedimento resti sulla carta. L'impegno del Governo è tangibile: sono passati solo 10 giorni dall'ultimo incidente mortale sul viale Boccetta, e già il primo provvedimento è stato preso. Sabato mattina incontrerò il sindaco e il prefetto per fare il punto della situazione». Già, il prefetto: sarà Giosuè Marino ad occuparsi della costruzione dell'approdo. La scelta per la nomina del commissario cadrà sicuramente su di lui. «Mi pare l'uomo adeguato. E soprattutto è una persona capace – ha aggiunto Crimi, eletto deputato nel Collegio di Messina nord, quello in cui gravita il Boccetta –. Inoltre, il ruolo di equidistanza assunto dal prefetto garantirà il rispetto dei tempi rigidissimi che il Governo fisserà. Lo ripeto, possiamo preventivare non più di sei mesi: i primi per la redazione dei progetti esecutivi e l'affidamento dei lavori, il resto per l'esecuzione dell'opera».

16/11/2001 ( la sicilia )

«Norimberga»: sono sbarcate le gru

Massimiliano Mondello

La destinazione commerciale del molo «Norimberga» inizia a prendere forma: ieri mattina, infatti, la bidirezionale «Giano» della flotta «Tourist & Caronte» ha traghettato nella banchina limitrofa alla stazione marittima, le due gru mobili (dal peso di 96 tonnellate ciascuna) del molo «Marconi» dove, da domani, troveranno «alloggio» i monocarena delle Ferrovie, «sfrattati» dalla banchina «Rizzo» per consentire i lavori di consolidamento della stessa ad opera del consorzio «Trevi-Italgeo».
Adesso, le operazioni di carico e scarico merci (in particolare di ferro e granaglie) saranno effettuate al «Norimberga» dove sono operativi i binari a raso che collegano la stazione centrale con la banchina stessa.
Intanto, cresce l'attesa per la gara d'appalto relativa al consolidamento del molo (25 miliardi), che si terrà mercoledì – presieduta dal dirigente dell'Ufficio Contratti e Appalti del Ministero dei Lavori pubblici – e a cui sono state invitate 25 imprese.

16/11/2001 ( gazzetta del sud )

Il ministro degli Interni Claudio Scajola ha rispettato gli impegni presi in occasione della replica a una interrogazione dell'on. Crimi
Viabilità, dichiarato lo stato d'emergenza
Un commissario con poteri speciali si occuperà del nuovo approdo e forse degli svincoli e della Via del mare


Lucio D'Amico

A una situazione ormai insostenibile corrispondono finalmente provvedimenti eccezionali. Per la prima volta nella storia recente di Messina il governo nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza in riferimento alle questioni della viabilità e delle ripercussioni che il transito di attraversamento dello Stretto ha sulla qualità della vita, sulla salute e sulla sicurezza di un'intera popolazione. Il ministro degli Interni Claudio Scajola ha rispettato gli impegni che aveva assunto nella replica all'interrogazione parlamentare presentata nei giorni scorsi dal deputato messinese Rocco Crimi. La dichiarazione dello stato di emergenza è il passo propedeutico alla nomina di un commissario con pieni poteri, che avrà l'incarico di portare a compimento l'iter di realizzazione dei primi moduli del nuovo approdo a Tremestieri. Il provvedimento emesso dal Consiglio dei ministri stabilisce anche un termine preciso: il 31 dicembre 2002. C'è un anno di tempo, dunque, per affrontare e risolvere problemi che si trascinano da decenni. Sembra un'impresa proibitiva ma stavolta esiste un decreto che, in concreto, classifica la situazione messinese tra le emergenze di protezione civile. Si potranno, dunque, adottare tutte le procedure straordinarie adatte ai casi di calamità o di eventi imprevisti e imprevedibili. Il fatto forse più significativo dell'intera vicenda è che a Roma ci si è resi conto della gravità delle condizioni in cui versa da troppo tempo la città dello Stretto, anche (ma non solo) per responsabilità della sua classe dirigente. Messina, in questo caso, non è stata “scartata”, per usare l'aggettivo che mirabilmente fu accostato dal procuratore Luigi Croce in riferimento alla città «abbandonata dalle istituzioni al suo destino». La dichiarazione dello stato di emergenza, infatti, è stata decretata, oltre che per Messina, solo per altre due grandi realtà urbane: Milano e Venezia. Scajola lo ha spiegato durante il suo intervento in Consiglio dei ministri: «A Milano si è registrato un rilevante aumento delle emissioni inquinanti; a Venezia un preoccupante problema di staticità degli edifici per effetto del moto ondoso provocato dalle imbarcazioni a motore; a Messina serissimi pericoli per la sicurezza della collettività a causa dell'intenso movimento di automezzi pesanti provenienti o diretti verso il Continente». Il ministro ha fatto di più: ha ricordato le vittime del Boccetta, a testimonianza che quella messinese è diventata, purtroppo, una questione “di vita o di morte”. Quella che viene da Roma, quindi, è una sfida alle accuse e ai moniti di chi – riferendosi soprattutto ai pieni poteri in materia di mobilità urbana affidato al sindaco di Milano Albertini – ritiene che provvedimenti eccezionali di tal genere possano alla fine minare «la centralità dell'azione di governo». Nel caso messinese, si può solo dire che le misure straordinarie sono arrivate tardi rispetto alle proporzioni di un vero e proprio dramma collettivo, che si è ingigantito al punto da condizionare, oltre alla normale organizzazione viaria, la vita di ogni giorno, le prospettive di sviluppo, l'economia stessa della città. Il decreto governativo indica un percorso: la dichiarazione dello stato di emergenza è finalizzato alla «adozione di urgenti misure per la realizzazione di un programma di interventi finalizzato ad un rapido miglioramento delle attuali situazioni». Il compito del commissario – potrebbe essere il prefetto Marino ma anche lo stesso sindaco Leonardi – dovrebbe essere a largo raggio, visto che si parla di un “programma di interventi” e non di una singola opera. Su questo punto se ne saprà di più nei prossimi giorni. È una questione di fondamentale importanza visto che si tratta di stabilire se le procedure straordinarie possano come sarebbe logico valere anche per altri interventi, oltre all'approdo di Tremestieri, come la Via del Mare oppure gli svincoli di Giostra e dell'Annunziata. In ogni caso, forse, si è imboccato il percorso giusto per uscire fuori da un oscuro tunnel nel quale Messina si è trovata da decenni, schiacciata dai Tir e da una montagna di impegni disattesi, di omissioni e inadempienze, quasi a fare la fine del topo.

16/11/2001 ( gazzetta del sud )

Posizionate le gru: ricomincia l'attività mercantile

Alessandro Tumino

Comincia a prendere forma il nuovo Molo Norimberga nella direzione del futuro terminal commerciale multiuso di San Raineri (giorno 21 novembre sarà aggiudicato l'appalto da 25 miliardi). Ieri i tecnici della Comet e della Società cooperativa del porto hanno eseguito, per conto dell'Authority, il trasferimento, dalla banchina Marconi, delle due gru da 100 tonnellate, utilizzate per il prelievo dei carichi pesanti. Si tratta di un passaggio fondamentale per mantenere e perfino incrementare, già nell'immediato, i traffici mercantili visto che a breve la “Marconi” sarà interessata ai lavori di ristrutturazione in corso sulla cortina. Il trasferimento delle gru è stato effettuato sulla nave bidirezionale “Giano” messa a disposizione dal Gruppo Franza. Nei prossimi giorni, dopo alcune rifiniture da parte delle Ferrovie ai binari che collegano il “Norimberga” alla Stazione, con l'arrivo del primo treno cominceranno le attività di prelievo e di travaso: soprattutto travi e blumi di ferro e d'acciaio e derrate di grano. Ai primi del 2002, con la ristrutturazione delle tre banchine, si entrerà nella fase più delicata. Negli spazi del grande molo, infatti, le attività mercantili già in corso e lo strategico servizio dell'Autostrada del Mare “Messina-Salerno” dovranno armonizzarsi al meglio con i cantieri. È decollata, comunque, un'ala nuova del porto, che offre potenzialità di sviluppo commerciale internazionale, laddove fino a qualche mese addietro regnavano il degrado e l'abbandono. Un'ascesa che però andrà di pari passo con la realizzazione del collegamento viario, la “strada del mare”, tra il porto e l'autostrada. Ieri intanto si è svolta a Roma una quarta riunione sull'ipotesi della revoca della deroga, rispetto all'obbligo di pilotaggio radio in “Vhf”, di cui beneficiano le navi delle Ferrovie che utilizzano le invasature portuali. All'incontro, convocato dal direttore generale del ministero dei Trasporti, dott. Massimo Provinciali, hanno preso parte il comandante della Capitaneria Carmelo Maccarone, il presidente dell'Authority Giuseppe Vermiglio, i rappresentanti dei piloti dello Stretto e quelli di Confidarma. Si “viaggia” verso la revoca sia per rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione nel nostro trafficato bacino portuale, sia per applicare la direttiva Ue che vieta deroghe nella disciplina che vincola gli operatori di un medesimo contesto (il bacino del porto). Domani alle 10, nella nuova sede Cgil, conferenza di Filt-Cgil e Sasmant sulla presunta “mancata collisione” nel porto.

16/11/2001 ( gazzetta del sud )

«La città non sarà più dimenticata» Soddisfazione del sindaco Leonardi

«Caro Turi, ti assicuro che la città di Messina non sarà più dimenticata dal governo nazionale come è accaduto negli ultimi anni. La dichiarazione dello stato di emergenza, deliberata dal Consiglio dei ministri e comunicatami con telegramma direttamente dal ministro dell'Interno Claudio Scajola, rappresenta un primo atto concreto di tale interesse. Ti preannuncio inoltre che mi impegnerò affinché il ministro, con un'ordinanza di protezione civile, nomini in tempi brevi il commissario straordinario per la rapida realizzazione degli approdi a Tremestieri così da liberare definitivamente la nostra città dalla piaga del traffico pesante. Ti invito, dunque, a continuare con l'impegno e l'entusiasmo di sempre il tuo mandato di sindaco e a realizzare quelle opere di cui la città necessita». Questo il testo della lettera che ieri, nel primo pomeriggio, il deputato nazionale Rocco Crimi ha inviato al sindaco, annunciando la notizia dell'intervento straordinario decretato dal governo nazionale. Immediata la risposta di Leonardi: «La soddisfazione – afferma il sindaco –, credo che non sia solo di questa Amministrazione ma dell'intera città. Questo atto e il successivo passo relativo alla nomina di un'Authority consentiranno di affrancare Messina da uno dei suoi problemi più drammatici. La città esprime ringraziamento al ministro Scajola e al deputato messinese Crimi per l'impegno dimostrato ma va dato atto anche al Dipartimento regionale di protezione civile per la sensibilità espressa, che ha consentito il raggiungimento dell'intesa tra lo Stato e la Regione siciliana». La richiesta ufficiale dell'intervento governativo era stata riassunta in un telegramma inviato a Roma dal sindaco, all'indomani del tragico incidente che è costato la vita alla novantenne Annunziata Aversa (ci è voluto, purtroppo, l'ennesimo morto per dimostrare la gravità dell'emergenza...). «Ripetuti drammatici incidenti, spesso mortali, registrati in città, lungo le strade di collegamento fra il sistema autostradale e gli approdi per il traghettamento tra la Sicilia e la Calabria – scriveva Leonardi – hanno determinato dolore e forte scoramento tra la popolazione messinese, oltre che la vivissima preoccupazione dell'amministrazione comunale riguardo le condizioni di sicurezza per l'incolumità dei cittadini. È noto che Messina da oltre 40 anni è sottoposta alla devastante servitù di passaggio di 5 milioni annui di autoveicoli, dei quali oltre un milione di mezzi pesanti. Il consiglio comunale di Messina, nel giugno 2000, consapevole della insostenibilità della situazione ha deliberato, su conforme parere di un'apposita commissione presieduta dal prof. Aurelio Misiti, il trasferimento in siti esterni all'area urbana degli approdi il loro diretto e autonomo collegamento con il sistema autostradale. Conseguentemente, allo scopo urgente di realizzare il primo modulo degli approdi, è stato richiesto alla Regione siciliana ed ottenuto un finanziamento di 41 miliardi incluso nell'accordo di programma quadro sottoscritto dal Governo e dalla Regione il 5 ottobre scorso. La relativa progettazione è stata affidata al Genio civile opere marittime di Palermo e al Genio civile di Messina. Tuttavia le normali procedure delle opere pubbliche non appaiono compatibili con le imprescindibili esigenze di realizzare con assoluta urgenza il primo modulo dei nuovi approdi in modo da liberare immediatamente la città dal passaggio dei tir, come peraltro auspicato dal presidente della Repubblica in occasione della sua visita a Messina». Leonardi concludeva sottolineando che il protrarsi della situazione di emergenza e di incertezza avrebbe avuto come conseguenza «la remissione del mandato da parte del sindaco e dell'intera giunta».

16/11/2001 ( la sicilia )

«Non ci fermeremo»

La mobilitazione permanente continua. Al termine dell'assemblea pubblica, svoltasi nel pomeriggio a Palazzo Zanca, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, delle associazioni e dei comitati anti-tir hanno confermato che martedì 20 si svolgerà, a partire dalle 20,30, la fiaccolata sul viale Boccetta. Il corteo muoverà dal punto in cui è morta la signora Annunziata Aversa. «L'odierna dichiarazione dello “stato di emergenza” – si legge nel documento approvato a conclusione del dibattito – deve rappresentare il punto di partenza per una serie di interventi che portino alla realizzazione delle infrastrutture necessarie ad affrancare la città dal passaggio dei tir ma anche l'avvio immediato per le misure urgenti di sicurezza dei cittadini e per l'emergenza ambientale. La nomina di un commissario non deve certo limitarsi a velocizzare qualche nuova opera pubblica.

16/11/2001 ( gds )

Prima concorrenti ora clienti
Compagnie affittano navi


Fino a ieri concorrenti ed oggi clienti. La "Meridiano Lines" da lunedì scorso per traghettare auto e Tir sull'altra sponda dello Stretto si serve di una nave del gruppo Tourist. Si tratta di un contratto di affitto che avrà validità trenta giorni: un milione e mezzo di lire al giorno il prezzo pattuito.
La Meridiano è la prima compagnia privata ad aver avviato alcuni anni fa un tentativo di concorrenza nei confronti del gruppo Tourist-Caronte. Tra le due compagnie oltre al budget anche una differenza sostanziale di rotta: la stazione calabrese di arrivo per la Meridiano non è Villa San Giovanni ma Reggio. Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati dalle battaglie dei prezzi. La Tourist per contrastare l'attività della Meridiano, tre anni fa mise in piedi un collegamento analogo dallo stesso molo, con la Ngi, una consociata del gruppo.
Negli ultimi mesi però la Meridiano è incappata in una serie di inconvenienti: dall'incidente ad una nave durante una manovra nel porto di Reggio (che ha reso indisponibile un traghetto) al divorzio con Matacena che forniva la Ostfold. Quindi nelle scorse settimane il passo che nessuno si sarebbe mai aspettato. La richiesta alla Tourist prima di allora spietata concorrente. Così la società amministrata da Vincenzo Franza ha dirottato da Milazzo la nave più vecchia del gruppo: la Tourist Uno, varata nel '68.
Le sue caratteristiche: ottantatrè metri di lunghezza e 12 di larghezza ed una capienza di appena 9 tir. Sino a qualche settimana fa la Tourist Uno imbarcava camion, o almeno cercava di farlo, vista la ferma opposizione del sindaco, Nastasi, per Gioia Tauro. La notizia viene confermato da Vincenzo Franza in persona: "Prima di muoverci - ha spiegato l'imprenditore - abbiamo chiesto lumi all'antitrust. Ci è stato risposto che potevamo noleggiare la nostra nave praticando le stesse condizioni offerte alla Ngi".

16/11/2001 ( gazzetta del sud )

Il governo riconosce l'"emergenza Tir",
Un commissario in città con pieni poteri

Emilio Pintaldi

Stato di "emergenza ambientale" per la città dei Tir. A decretarlo è stato ieri il Consiglio dei ministri su proposta di Claudio Scajola. Adesso in città arriverà un commissario con poteri speciali che avrà il compito di portare sino al traguardo in tempi brevissimi, la realizzazione dei nuovo approdo a Tremestieri. A disposizione ci sono già i 41 mililiardi stanziati dal governo per la realizzazione dei primi moduli di un porto di emergenza. Resta da definire inoltre la situazione che riguarda la cosiddetta "strada del mare" per la quale il governo nella Finanziaria ha messo da parte 80 miliardi.
Molto probabilmente, ad ottenere la nomina di commissario straordinario, sarà il prefetto Giosuè Marino che di tir e di emergenza si è già occupato nella sua veste di rappresentante del governo. Un'ordinanza attesa con grande apprensione dal sindaco Salvatore Leonardi che a qualche ore dall'ultimo incidente mortale sul viale Boccetta, in cui è rimasta vittima una novantenne, aveva minacciato le dimissioni qualora il governo non avesse assunto misure di emergenza.
Determinante l'interessamento del parlamentare di Forza Italia Rocco Crimi. Pochi minuti di intervento a Montecitorio, serviti a tracciare un quadro di una situazione che definire drammatica è poco. Le cifre parlano da sole: 11 vittime dei Tir negli ultimi dieci anni, 3.600 passaggi di mezzi pesanti al giorno, livello di inquinamento preoccupante. Crimi ha seguito ogni passaggio successivo sino a portare di persona il plico, contenente i dati sul Boccetta e sull'attraversamento del centro da parte dei mezzi pesanti consegnatogli dall'assessore all'Ambiente, Giuseppe Santalco.
Senza l'apporto dei comitati antiTir però il problema non sarebbe mai stato affrontato su scala nazionale. E la lotta non si ferma. Il comitato "La nostra città" che da mesi si batte per la liberazione del centro dai bisonti della strada ha reagito con cautela. Vuole vedere fatti prima di mollare la presa. Ieri pomeriggio i sindacati e le associazioni antiTir hanno confermato la manifestazione di protesta indetta per martedì prossimo. Restano in grande fermento i quartieri. Una polemica delle ultime ore riguarda gli schieramenti opposti, centrodestra e centrosinistra che si fronteggiano all'interno delle circoscrizioni.
In una nota molto critica i Ds del Sesto e Settimo quartiere raccontano di una seduta di fuoco in cui la proposta della nomina di una commissione congiunta sarebbe caduta a causa del boicottaggio di alcuni esponenti del centrodestra ed in particolare di Forza Italia. L'idea dei Ds era di nominare una sorta di task force che elaborasse un documento di protesta da indirizzare all'amministrazione comunale sui recenti provvedimenti antitir assunti a palazzo Zanca.

17/11/2001 ( gazzetta del sud )

Viabilità / La dichiarazione dello stato di emergenza può consentire di risolvere una volta per tutte il problema del passaggio dei mezzi pesanti in città
Siamo davvero alla svolta

Andranno al prefetto i poteri di commissario


Lucio D'Amico

Non sembrano esserci più dubbi. Sarà il prefetto Giosuè Marino il commissario nominato dal ministro degli Interni Claudio Scajola. L'ordinanza di protezione civile, che segue la dichiarazione dello stato di emergenza deliberata dal Consiglio dei ministri nella seduta di giovedì, verrà firmata la prossima settimana. Messina, dunque, dovrebbe imboccare un percorso diverso rispetto alle altre due città per le quali il governo nazionale ha dichiarato l'emergenza ambientale a causa dei problemi derivanti dal traffico e dall'inquinamento. A Milano e Venezia, infatti, i “super-poteri” saranno affidati ai rispettivi sindaci, Albertini e Costa. Qui da noi, invece, è lo stesso primo cittadino che ritiene «logica e conveniente per tutti» la scelta del più autorevole rappresentante delle istituzioni, cioè il prefetto. «Il caso messinese – spiega Leonardi – ha una sua peculiarità. C'è la necessità impellente di portare a compimento un'opera pubblica, quale il nuovo approdo di Tremestieri, che consenta di risolvere la causa principale dell'emergenza vissuta dalla città: l'interferenza del traffico gommato pesante con la viabilità e le attività del centro urbano. I problemi di Milano sono sicuramente rilevanti, così come quelli di Venezia, ma credo che la situazione di Messina sia la più grave di tutte. Ed allora il commissario avrà il compito di portare a compimento l'iter di un'opera che, altrimenti, rischierebbe di avere tempi tecnici e burocratici incompatibili con l'esigenza di liberare immediatamente la città dai tir. Non si tratta di inventare da zero le soluzioni ma di attuare, con l'ausilio di poteri straordinari, quanto indicato nel percorso già individuato dall'amministrazione comunale, di concerto con la Regione siciliana. Per queste ragioni, ritengo che un'Authority esterna al Comune possa svolgere il suo ruolo con efficacia, realizzando l'opera entro il termine previsto dal decreto governativo, cioè il 31 dicembre del prossimo anno. Nel frattempo, l'Amministrazione si impegnerà a definire tutte le altre vicende collegate ai temi della mobilità urbana: dal completamento e attivazione della tranvia agli svincoli e alla realizzazione dei parcheggi». Il commissario, secondo la tesi di Leonardi, avrà, quindi, un unico compito ben definito: prendere in mano la vicenda dell'approdo di Tremestieri e lasciarla solo nel momento in cui le prime invasature saranno realizzate, consentendo il trasferimento di gran parte del traffico di attraversamento, quello legato al passaggio dei mezzi pesanti. Anche il progetto della “Via del Mare” seguirà procedure accelerate, visto che rientra tra le opere considerate di «preminente interesse nazionale». Tutto ciò è stato reso possibile dall'emendamento alla Finanziaria presentato dal senatore Salvatore Ragno ed inserito nella manovra complessiva, con la previsione di 80 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 20 già disponibili. L'opera avrebbe, dunque, la piena copertura finanziaria. I passaggi giuridici, tecnici ed amministrativi saranno chiariti nelle prossime settimane. Quel che è certo è che siamo di fronte ad un vero punto di svolta, che potrebbe aprire prospettive impensate fino a qualche tempo fa. Proprio quando si è toccato il fondo del burrone, forse è giunto il momento in cui adesso si può davvero risalire la china. La dichiarazione dello stato di emergenza per motivi legati alla viabilità (e non a qualche calamità naturale) è una novità assoluta, non solo per la nostra città, ma per l'intero Paese. Adesso si tratta di non sprecare un'opportunità storica: un intervento “eccezionale” che può contribuire a far di Messina finalmente una città “normale”.

17/11/2001 ( gazzetta del sud )

I due Consigli chiedono la revoca della chiusura notturna del Boccetta
I Quartieri VI e VII in corteo


«Bisogna stringere i denti, ancora per qualche settimana». È il ritornello di amministratori e dirigenti comunali al momento di annunciare misure che limitano ulteriormente la mobilità nel centro urbano, a causa dello svolgimento dei lavori della tranvia. L'invito alla «pazienza» e alla «collaborazione» è stato rivolto anche ieri, allorché è stata emessa l'ordinanza di chiusura temporanea della carreggiata lato monte di via La Farina, nell'area di intersezione con la via del Vespro. Il provvedimento durerà 10 giorni, terminati i quali dovrebbe essere riconsegnata, e quindi riaperta al traffico, la via I Settembre, nel tratto compreso fra il viale San Martino e via Campo delle Vettovaglie. Intanto, però, i Quartieri VI e VII, riuniti in seduta congiunta, annunciano per venerdì 23 un corteo di protesta nel caso in cui l'Amministrazione non darà le risposte chieste dai cittadini della zona. I due consigli circoscrizionali chiedono la revoca dell'ordinanza del 30 ottobre e un nuovo provvedimento che consenta il passaggio su viale Europa solo dei Tir diretti alle aree portuali.
VIA LA FARINA – Tornando alle nuove misure viarie, è stato istituito il senso unico alternato sul lato valle della via Campo delle Vettovaglie mentre sarà chiusa al transito veicolare la via del Vespro (tra le vie Natoli e Campo delle Vettovaglie) con direzione obbligatoria diritta sulla via I Settembre all'incrocio con il Viale. Sul viale San Martino, all'intersezione con via I Settembre, è stata istituita la direzione obbligatoria a sinistra (per i mezzi pesanti con direzione di marcia nord-sud).
BOCCETTA – Da ieri sono entrati in azione i Rangers e i vigili del fuoco volontari che presidieranno i punti nevralgici del passaggio pedonale sul viale Boccetta. Nei prossimi giorni saranno coinvolte le altre associazioni di volontariato che hanno dato la propria disponibilità.
CIRCOLI SOCIALISTI – «La nostra città può avviarsi ad acquistare un volto più umano, recuperando la dignità socio-urbanistica smarrita». Lo sostiene il portavoce dei Circoli socialisti Franco Mento alla luce delle buone notizie provenienti da Roma e da Palermo riguardanti l'emergenza Tir, il risanamento e il tram. «Ma è proprio questo il momento – ammoniscono dei Circoli socialisti – che tutte le componenti politiche e sociali, soprattutto l'associazionismo, non devono assolutamente abbassare la guardia».

17/11/2001 ( gazzetta del sud )

Tir impazzito in viale Europa: ubriaco l'autista

«Sembrava impazzito». Non hanno creduto ai loro occhi i vigili urbani che ieri sera erano di pattuglia tra viale Europa e via La Farina: un autotreno, a velocità sostenuta, percorreva zig-zagando le strade del centro urbano. È scattato subito l'inseguimento e il Tir è stato fermato. Subito gli agenti si sono resi conto di avere di fronte un uomo in preda ai fumi dell'alcol. E la conferma è arrivata dalla prova dell'etilometro. Il conducente è stato portato alla caserma dei vigili urbani e denunciato per guida in stato di ebbrezza. Questo è l'ennesimo episodio che testimonia la gravità della situazione in cui si trova Messina, schiava dei Tir che vanno e vengono da tutto il mondo.

17/11/2001 ( gazzetta del sud )

La Regione ha nominato il Cda che sarà insediato entro novembre
Resuscitato l'Ente porto
Ovvero un doppione dell'Authority


Alessandro Tumino

Messina non finisce di stupire per la capacità di attrarre complicazioni burocratiche. A distanza di oltre un anno dalla fine del regime commissariale (1997-2000) con decreto del presidente della Regione Totò Cuffaro è stato nominato il nuovo Consiglio di amministrazione dell'Ente autonomo portuale. Nonostante l'istituzione con legge nazionale delle Autorità portuali, resuscita così un ente regionale istituito dal decreto 270 del 1953 per amministrare e gestire il “punto franco” (legge del 1951, mai attuata). In una nota inviata ai nuovi membri, l'assessore regionale all'Industria Marina Noé ha motivato il reinsediamento con «l'accumulo di problematiche che richiedono una rapida soluzione». Ecco i componenti nominati: «Domenico Longo, avv. Rosario Contiguglia e Nicolò D'Andrea quali rappresentanti della Provincia; dott. Pietro Cacciola e ing. Santi Sofi quali rappresentanti della Camera di commercio; avv. Bernardo Moschella in rappresentanza della Regione; dott. Giuseppe Merlino, in rappresentanza del ministero delle Finanze; ing. Roberto Piazza e comandante Carmelo Maccarone quali rappresentanti del ministero dei Trasporti». Come si ricorderà l'ultimo Cda era stato presieduto fino al febbraio '97 da Rosario Madaudo al quale poi successe, con margini ridottissimi, il commissario Francesco Lala. Si riaprono così scenari altrove tramontati: le Authority, infatti, sono state costituite per la programmazione e lo sviluppo delle attività portuali. È pur vero che singoli importanti spezzoni quale «l'amministrazione e gestione del punto franco» e la gestione regionale, in convenzione con la Smeb, del bacino di carenaggio o della degassifica, potrebbero dare anche “un senso” all'Ente porto istituito dalla Regione e non cancellato dalla legge nazionale. Ma, al di là delle forme, non sembrano esservi troppe ragioni per un soggetto politico-burocratico pieno zeppo degli stessi enti che compongono il Comitato portuale coordinato dal presidente dell'Authority. Purtroppo la Regione non disdegna gli sprechi, anche con la creazione di posti di sottogoverno

17/11/2001 ( la sicilia )

Rinnovato il CdA dell'Ente porto

Massimiliano Mondello

Risorge dalle ceneri del Punto franco che non c'è, il CdA dell'Ente autonomo portuale che, dopo 4 anni, tornerà a riunirsi a fine mese. Il decreto di nomina sarà pubblicato sulla prossima Gazzetta ufficiale della Regione. Dell'organismo sono stati chiamati a far parte: Domenico Longo, Rosario Mario Agatino Contiguglia e Nicolò D'Andrea (Provincia); Pietro Cacciola e Santi Sofi (Camera di Commercio); Bernardo Moschella (Regione); Giuseppe Merlino (Ministero delle Finanze); Roberto Piazza e Carmelo Maccarone (Ministero dei Trasporti). Il CdA sarà affiancato dal Collegio dei sindaci, cui sono stati chiamati a far parte: Antonio Messina (Ministero del Lavoro), Lucia Mangione e Giuseppe Di Gregorio (assessorato regionale alle Finanze), Virgilio Mandanici (Provincia), Vincenzo Musmeci (Camera di Commercio) e Letterio Barbaro (Ministero del Tesoro). Le competenze residue rimaste in capo all'Ente, dopo la nascita dell'Autorità portuale, sono: la gestione del Punto franco, del bacino di carenaggio e della stazione di degassifica «Smeb».

17/11/2001 ( la sicilia )

Convenzione sul demanio

Il Ministero dei Trasporti e l'Autorità portuale hanno siglato la convenzione (biennale) per il progetto «Sidap», finalizzato all'individuazione oggettiva dei beni del demanio marittimo attraverso la creazione di una base di dati integrata, cartografica e amministrativa. Organo attuatore sarà il «Cogi». Il programma dei lavori prevede: la base cartografica dei beni; il rilievo delle aree; la numerazione delle mappe catastali; la delimitazione dei confini; l'individuazione del tipo di utilizzo dei beni; l'identificazione dei beni; l'individuazione del tipo di vincoli; l'identificazione delle concessioni; la numerazione delle planimetrie delle concessioni; il controllo dell'utilizzo dei beni; la creazione del sistema informativo «Sidap»; l'aggiornamento delle procedure amministrative; la formazione del personale; l'interscambio e l'assistenza integrata hardware e software.

17/11/2001 ( la sicilia )

Pilotaggio obbligatorio solo per le Fs

Massimiliano Mondello

L'obbligo del pilotaggio nelle acque dello Stretto sarà esteso soltanto alla flotta dell'Ente Ferrovie. Nel corso dell'incontro, svoltosi giovedì al Ministero dei Trasporti, Confitarma ha preteso l'esclusione dei traghetti del «Gruppo Franza», poiché la rada di S. Francesco non rientra «letteralmente» nell'ambito portuale. Una decisione, che ancora dovrà essere avallata con l'apposito decreto ministeriale, che ha lasciato l'amaro in bocca ai vertici provinciali delle Ferrovie che, prima di recriminare, però devono chiedersi perché il loro rappresentante fosse assente al vertice capitolino, già programmato da tempo. E a proposito di sicurezza, il comandante della Capitaneria, Carmelo Maccarone, ha annunciato che i suoi uffici si pronunceranno ufficialmente sulla «quasi-collisione» di lunedì notte, soltanto la prossima settimana, quando finirà la «passerella» degli interrogatori: all'appello mancano solo gli ormeggiatori, mentre sono già stati ascoltati i piloti e i comandanti delle navi «Scilla» e «Westfold».

17/11/2001 ( la sicilia )

Si studiano ipotesi per limitare i disagi causati dai Tir, mentre si lavora per la nomina del commissario sul nuovo approdo
Il Boccetta sarà «blindato»
Leonardi: «Finalmente abbiamo un termine definito e risultati sicuri»

Giuseppe Lo Re

Limitazione dei danni nell'immediato e rapide soluzioni strutturali: si muoverà in due direzioni il commissario che sarà designato a giorni dal ministro dell'Interno, Claudio Scajola, per gestire lo «stato d'emergenza» causato dai Tir. Tra oggi e domani dovrebbe essere in città il deputato nazionale Rocco Crimi, che in questi ultimi giorni ha assunto d'importanza vitale affinché da Roma arrivassero risposte certe. L'esponente di Forza Italia incontrerà il sindaco, Turi Leonardi e il prefetto, Giosuè Marino, commissario in pectore. I tre dovrebbero gettare le basi di quell'ordinanza che poi finirà nelle mani dello stesso Scajola, per la firma definitiva del decreto di commissariamento. È ormai appurato che la nuova figura super partes dovrà occuparsi della costruzione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri entro il termine del 31 dicembre 2002. Ma certamente lo «stato d'emergenza» dichiarato dal Governo Berlusconi renderà possibili rimedi finora difficilmente attuabili. Innanzitutto si potranno impiegare anche le forze dell'ordine per effettuare controlli sulla viabilità. In quest'ottica vanno inquadrate alcune ipotesi che hanno preso largo nelle ultime ore e che saranno esaminate stamane dal Comitato per l'ordine pubblico. Palazzo Zanca ha approntato un progetto di massima per «militarizzare» il viale Boccetta: una corsia centrale riservata ai Tir, con muretti alti per la separazione dalle auto, dossi per limitare la velocità e una «striscia» di «controllori» per verificare il rispetto delle regole da parte degli autotrasportatori. Potrebbe essere questa una prima risposta, in attesa dell'approdo a sud. Intanto, in città si respira aria di «grande evento». È la prima volta che da Roma si manifesta tanto interesse per i problemi connessi al traghettamento. «Per mia forma mentis – ha commentato il sindaco – non sono abituato a usare espressioni come “momento storico” o “svolta decisiva”: ma è chiaro a tutti che è successo qualcosa di molto importante. C'è l'attenzione del Governo su un problema del quale nessuno sembrava accorgersi. Nominare un commissario significa dare un termine certo e un risultato certo. Il Comune metterà a disposizione del commissario tutti gli strumenti tecnici e operativi in suo possesso».
Anche Reggio e Villa S. Giovanni «bussano» a Roma — La decisione del Governo ha provocato reazioni a catena non solo in città. Ieri il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Cosimo Antonio Calabrò, ha scritto a Scajola chiedendo l'estensione del provvedimento di «stato d'emergenza» anche a Villa S. Giovanni «dove si verificano condizioni ambientali analoghe a quella di Messina»; il parlamentare Luigi Meduri (Cdu), invece, ha «sponsorizzato» Reggio Calabria: «È inspiegabile – ha detto il deputato, ex presidente della Regione Calabria – l'esclusione di Reggio e Villa».
Proteste nella zona centro-sud — Intanto, ieri sera, i Consigli del VI e del VIi Quartiere, in seduta congiunta, hanno avanzato una proposta-tampone: far percorrere il viale Europa solo ai mezzi diretti o provenienti dagli imbarcaderi Fs e il viale Boccetta solo a quelli che si servono dei traghetti privati. «In caso di mancate risposte – si legge in un documento – venerdì 23 sarà organizzato un corteo di protesta da viale Europa a Palazzo Zanca».
Denunciato un camionista — L'ennesimo episodio increscioso, ieri sera, ha visto protagonista un camionista. L'uomo guidava il mezzo, proveniente da Taormina e diretto a Foggia, in stato d'ebbrezza; per questo è stato denunciato dai Vigili urbani, che lo hanno sorpreso a «zigzagare» in via La Farina.

17/11/2001 ( la sicilia )

Volontari sul «viale della morte»

Giuseppe Rodi

Da ieri mattina, agli agenti della Polizia municipale, lungo il viale Boccetta si sono aggregati i «Rangers» e i Vigili del fuoco volontari (nella foto). Otto unità complessivamente impegnate a coordinare il traffico veicolare e pedonale, su quello che da alcuni è stato definito il «viale della morte». L'iniziativa è stata concordata nel corso di un incontro tenutosi martedì ed al quale hanno partecipato l'assessore, Giuseppe Santalco, il comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato. Particolare attenzione è rivolta agli incroci, dove i pedoni vengono aiutati ad attraversare la strada. Intanto, ieri mattina il traffico veicolare ha subito un rallentamento per il guasto di due autoarticolati; il primo, in prossimità del viale Regina Margherita ed il secondo in prossimità di piazza Gagini.

17/11/2001 ( gds )

Il problema traffico sul viale Boccetta: Marino verso la nomina a commissario

Rosaria Brancato


Boccetta, il giorno dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza. Mentre il dibattito è sul nome e sui poteri che il commissario speciale avrà, da ieri lungo il viale dei tir, agli incroci, i volontari affiancano i vigili urbani. Soddisfatto il sindaco per essere riuscito ad ottenere l'intervento del governo: "Io solitamente non uso aggettivi come storico - dichiara Leonardi - ma credo che rispetto a quanto accaduto negli ultimi quaranta anni quello di ieri sia veramente un avvenimento importante. Finalmente il Governo si è accorto della sofferenza di una città, una sofferenza della quale nessuno sembrava accorgersi". Per il primo cittadino è importante che sia stata dichiarata l'emergenza, uno strumento efficace per poter arrivare a risolvere il problema dei tir. "Le altre possibili soluzioni erano solo pannicelli caldi. Adesso sarà possibile dare un termine certo per la conclusione dell'iter per l'approdo a sud ed il commissario avrà poteri per arrivare celermente alla realizzazione". Lo stesso parlamentare azzurro Rocco Crimi, che nell'ultima settimana non ha mollato la presa sul ministro degli Interni Claudio Scajola per garantire il provvedimento, ha promesso che le prossime fasi saranno altrettanto rapide. "Avevo davvero pensato di dimettermi - continua Leonardi - perch‚ non eravamo riusciti in passato a trovare delle soluzioni. I finanziamenti ottenuti dal governo regionale Leanza erano serviti, ma non mi aveva convinto la fase successiva, perch‚ non si era acquisita la consapevolezza della gravità del problema". Intanto sulla nomina del commissario, sia Crimi che Leonardi si sono detti favorevoli all'ipotesi che possa essere il prefetto Giosuè Marino, che conosce a fondo il problema, a ricoprire la carica. "Sono lusingato - dichiara il prefetto - ma non c'è nulla di ufficiale. Se davvero dovessi essere nominato metterei a disposizione tutto il tempo e l'esperienza per risolvere un'emergenza così grave". Nelle prossime ore dovrà essere il ministro a sciogliere il nodo su chi dovrà essere il commissario e quali poteri avrà. Intanto sul fronte delle soluzioni a breve termine, il Boccetta è presidiato dai volontari. "Può sembrare un piccolo fatto, di scarso rilievo - commenta il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi, - invece i Rangers, i vigili del fuoco, i radioamatori stanno fornendo un grosso supporto all'azione degli agenti di polizia municipale che continua ad essere costante ed incisiva. Al di là dei compiti istituzionali è per tutti un dovere morale tutelare gli abitanti del Boccetta".

17/11/2001 ( gds )

Con un decreto della Regione
Torna operativo l'Ente porto


Emilio Pintaldi

Dopo quattro anni di attesa torna operativo l'Ente porto, che fino a questo momento è rimasto sotterrato dall'inerzia della burocrazia e dalla nascita dell'autorità portuale.
La Regione, con un colpo a sorpresa, ha infatti riesumato l'ente che versa ormai in stato comatoso dal 1997. Il presidente della Regione, Totò Cuffaro, con un decreto ad hoc, ha nominato nove dei quattordici componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente Porto restituendo di fatto sovranità ad un ente che restava in mano ai commissari straordinari di turno.
Il provvedimento del presidente Cuffaro è destinato, comunque, a sollevare un conflitto di competenze tra lo stesso Ente porto e l'Autorità portuale.
Al primo, infatti, una legge emanata dal Parlamento nazionale affida il compito istituzionale di dare attuazione al punto franco all'interno della zona falcata: una zona di libero scambio commerciale al riparo da tasse e balzelli che in passato ha dato lustro e ricchezza alla città.
Il molo Norimberga, che ricade in quest'area, potrebbe quindi diventare terreno di scontro. Adesso, entro la fine del mese, bisognerà convocare il Consiglio che procederà all'elezione di presidente e vicepresidente.
Dalla lista mancano le designazioni del Comune ma il numero è sufficiente a dare il via libera al Cda.
I membri, nominati su designazione di vari enti e ministeri, sono: Roberto Piazza e Carmelo Maccarrone (ministero dei Trasporti); Domenica Longo, Mario Contiguglia e Nicolo D'Andrea (Provincia); Pietro Cacciola e Santi Sofi (Camera di commercio); Giuseppe Merlino (ministero delle Finanze); Bernardo Morchella (presidenza Regione).

17/11/2001 ( gds )

La Capitaneria: Lunedì notte in porto
Fu violato il codice della navigazione"



Emilio Pintaldi

Non è stato un falso allarme quello lanciato dai sindacati martedì scorso sulla mancata collisione che sarebbe avvenuta nella notte di lunedì all'interno del porto poco lontano dal contestatissimo molo Norimberga.
E' quanto emergerebbe dai primi accertamenti effettuati dalla Capitaneria nell'inchiesta avviata mercoledì mattina. Ieri sono proseguiti gli interrogatori. Sono stati ascoltati i comandanti delle navi Scilla e Vestfold. Giovedì è toccato ai piloti del porto che hanno svolto servizio durante la notte di lunedì. E sono emersi elementi che spingono la capitaneria ad andare avanti.
Il comandante della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarrone, che sta coordinando l'inchiesta, non vuole anticipare nulla e rinvia qualsiasi commento dei fatti a lunedì, quando il quadro degli accertamenti sarà completo e sarà possibile una valutazione definitiva.
Ma intanto ammette: "Quella verificatasi lunedì non è una situazione normale. Ci sono degli elementi che fanno pensare che non si è trattato di manovre di ordinaria amministrazione. Dai primi accertamenti sono stati riscontrati, infatti, elementi che farebbero supporre alcune violazioni al codice della navigazione ed a quello che determina le regole sull'accesso delle navi-traghetto nei porti".
E' certo quindi: su quell'episodio non si spegneranno i riflettori. Anzi tutt'altro. Bisogna capire quali pericoli abbiano corso gli equipaggi ed i passeggeri delle navi Vestfold del gruppo Tourist-Caronte e Scilla delle Ferrovie dello Stato. Bisogna accertare le eventuali responsabilità. Secondo quanto denunciato dal comandante della Scilla, Giuseppe Calabrò e dai sindacati Cgil e Sasmant, quest'ultimo riunisce gran parte degli ufficiali della flotta Fs, l'improvviso ed inaspettato arrivo nel porto della Vestfold avrebbe rischiato di provocare uno scontro.
La Scilla, per evitare il presunto impatto, avrebbe effettuato l'indietro tutta tornando nell'invasatura da cui era partita accumulando poi un ritardo di oltre 15 minuti. Diversa la versione fornita dal gruppo Tourist-Caronte che, in una nota, oltre ad accusare i sindacati di aver montato un caso, esclude che si sia verificato un evento anomalo.
Alla Vestfold, regolarmente autorizzata ad entrare al Norimberga per l'indisponibilità momentanea della rada San Francesco, non sarebbe mai arrivata alcuna segnalazione di pericolo. Lo scampato impatto, insomma, secondo i privati, sarebbe soltanto una montatura dei sindacati per danneggiare l'attività del gruppo ed affossare il collegamento con Salerno effettuato dal molo Norimberga con la nave Cartour. Mercoledì scorso l'avvio dell'inchiesta da parte della capitaneria nell'ambito dei compiti di polizia giudiziaria che le vengono assegnati.
Sono passati al setaccio giornali di bordo e registrazioni radio e le annotazioni della sala operativa della capitaneria. Le violazioni pare che ci siano state. Bisogna stabilire in che termini e da chi. Lunedì si tireranno le somme. Ed a quel punto il fascicolo potrebbe passare in procura. Oggi intanto alle 10 Cgil e Sasmant terranno una conferenza stampa.

18/11/2001 ( gazzetta del sud )

I provvedimenti del Governo nazionale aprono prospettive storiche ma nell'immediato la situazione si fa sempre più critica
L'inferno sulle strade. E sarà ancora peggio


Lucio D'Amico

Un vertice a tre per delineare le strategie dell'immediato futuro. Ieri mattina, a Palazzo del Governo, il prefetto Giosuè Marino, il sindaco Salvatore Leonardi e il deputato nazionale Rocco Crimi hanno a lungo discusso sul cosa fare dopo la dichiarazione dello stato di emergenza deliberata dal Consiglio dei ministri nella seduta di giovedì scorso. La svolta è di quelle storiche, mai si è stati così vicini alla soluzione di un problema che affligge la città da troppi decenni. Ma adesso bisogna dar seguito agli impegni assunti dal Governo nazionale. Nella prossima settimana sarà emessa l'ordinanza di protezione civile con la nomina del commissario che dovrà utilizzare i «pieni poteri» per sciogliere una volta per tutte il pesantissimo nodo dell'attraversamento dei tir nelle strade del centro urbano. L'impegnativo ruolo toccherà al prefetto Marino, che ha detto di essere onorato della scelta ed è apparso subito molto determinato, evidenziando però la necessità che ogni soggetto coinvolto faccia la sua parte e che tutti collaborino perchè si possa realizzare, nel più breve tempo possibile, l'approdo di emergenza previsto a Tremestieri. Il commissario avrà la possibilità di liberare l'iter progettuale da lacci e lacciuoli, di scavalcare le lungaggini burocratiche che rendono estenuanti le procedure d'appalto riguardanti qualsiasi opera pubblica, di evitare che s'inneschino meccanismi come quello della “Via” (valutazione d'impatto ambientale) dai tempi lunghi e dagli esiti incerti. Ma è ovvio che anche un commissario con i pieni poteri, da solo, non ha la bacchetta magica e non può risolvere d'incanto i problemi. La giornata di ieri ha confermato, purtroppo, che lo stato di emergenza riguardante la mobilità urbana a Messina è un'obiettiva realtà e non una concessione di favore che il Governo nazionale ha deciso di fare, grazie ai buoni uffici e all'intercessione del deputato Rocco Crimi (che ha svolto la sua parte con impegno encomiabile), in stretti rapporti di amicizia con il ministro degli Interni Claudio Scajola. Le modifiche viarie resesi necessarie per garantire la prosecuzione dei lavori della tranvia nel tratto più delicato dell'intero percorso – quello compreso tra viale della Libertà, la Prefettura e la Cortina del porto – hanno dato il colpo di grazia ad una situazione che, nelle ultime settimane, era giunta già ai limiti della sopportazione. L'istituzione del senso unico su via Boner ma soprattutto l'attivazione del semaforo su viale della Libertà, all'incrocio con la via Pola, hanno avuto come conseguenza la paralisi totale del traffico con ripercussioni su tutto il centro urbano. Gli ingorghi si sono ben presto estesi al viale Annunziata, alla Circonvallazione, alla via Consolare Pompea. È risultato praticamente impossibile il collegamento tra la zona nord e il resto della città. A molti messinesi, costretti in fila per ore, sono saltati i nervi e le reazioni scomposte di qualche automobilista non hanno fatto altro che aggravare il caos esistente. Scene da girone dantesco, vere e proprie cartoline dall'inferno. L'aspetto più preoccupante è che non si è trattato di una giornata particolare ma della conferma che attualmente l'organizzazione viaria messinese è questa e che, all'orizzonte, non ci sono misure idonee, non solo a fronteggiare, ma neppure in grado di alleviare i disagi e le sofferenze. Addirittura la situazione non può che peggiorare, visto che dalla prossima settimana cominceranno gli scavi del tram nel tratto dove ancora esiste solo la recinzione e, nello stesso tempo, si entra nel periodo più “caldo” (ovviamente non dal punto di vista meteorologico) della stagione, quello che precede le festività natalizie. Intendiamoci, i lavori della tranvia non potevano più essere rinviati. All'intersezione di viale della Libertà con viale Giostra le attività di cantiere sono ferme dallo scorso mese di settembre, un ritardo inconcepibile alla luce della improrogabile scadenza del 31 dicembre 2001 per la conclusione dell'opera. Prima o poi, dunque, bisognava metterci mano. Sarebbe stato meglio farlo “prima”, che “poi”: si sarebbe quanto meno scongiurata la coincidenza con il periodo prenatalizio. E in ogni caso si sarebbe dovuto pensare ad allargare la carreggiata stradale in quei punti di viale della Libertà dove ormai la doppia corsia è solo un lontano ricordo. Cosa accadrà adesso? Cosa si può fare? Quali diavolerie inventare per i prossimi 30-40 giorni? Nessuno è in grado di dirlo. Il sindaco convocherà un incontro con i dirigenti del dipartimento viabilità e il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi nel tentativo di individuare qualche misura straordinaria che non sia fine a sè stessa ma che possa produrre qualche beneficio. L'ipotesi di ricorrere alle targhe alterne non trova consensi all'interno della giunta comunale. Il provvedimento – dicono a Palazzo Zanca – è considerato odioso da gran parte della popolazione, anche perchè non rappresenta il massimo dell'equità sociale: le famiglie che possiedono due auto, l'una con targa pari, l'altra con targa dispari, sono favorite rispetto a quelle che ne hanno una sola o la sfortuna di avere due veicoli, entrambi con targa pari (o dispari). Inoltre, le esperienze del passato dimostrano che molti automobilisti riescono a farla franca, aggirando i divieti. Dopo il “boom” degli anni Ottanta, il sistema delle targhe alterne è finito in soffitta in tutte, o quasi, le città italiane. C'è chi ha proposto soluzioni ancora più drastiche, quale una tassa di accesso al centro urbano e il divieto assoluto di transito per le auto in determinati giorni e in certe ore. Sarebbe l'unico modo per far funzionare l'attuale servizio di trasporto pubblico. Ma l'impopolarità di una misura del genere è evidente e dovrebbe, comunque, valere anche per l'intero traffico di attraversamento dello Stretto. Come si può, infatti, costringere i messinesi a lasciare la propria auto in garage e, nello stesso tempo, consentire che le strade del centro urbano diventino proprietà esclusiva dei camion e dei tir diretti agli imbarcaderi?

18/11/2001 ( gazzetta del sud )

Cgil e Sasmant tornano sull'episodio di martedì notte
La sicurezza nel porto viene prima di tutto

I.C.

«Di fronte alla denuncia di un fatto grave invece di entrare nel merito della questione si fa dietrologia»: sono parole dure quelle del segretario della Filt-Cgil, Tiziano Minuti, che ieri mattina assieme al presidente del Sasmant, Sebastiano Pino, ha voluto tornare sull'episodio della presunta mancata collisione nelle acque del porto tra la motonave Scilla delle FS e la Vestfold del gruppo Tourist-Caronte. Dopo la denuncia dei sindacati su quanto accaduto nella notte tra martedì e mercoledì, le compagnie private di traghettamento hanno risposto respingendo le accuse e scagliandosi contro Cgil e Sasmant. Da qui la reazione dei sindacalisti che ieri hanno ribadito il loro punto di vista, spiegando che l'interesse primario è quello di veder garantita la sicurezza nel porto e nello Stretto. Ritornando alle vicende di mercoledì scorso, i contenuti della denuncia presentata dalle segreterie di Filt e erano sostanzialmente questi: «Nel porto di Messina si è sfiorato un disastro. Il traghetto delle FS è stato costretto ad una manovra di emergenza e a rientrare in invasatura per evitare un sicuro impatto con la nave della società privata entrata in porto per scaricare alla testata Norimberga». A seguito di un simile episodio i sindacati dichiarano che si sarebbero aspettati un'apertura, anche da parte delle società di traghettamento private, per discutere su un problema reale ed abbastanza allarmante: la sicurezza nelle acque del porto ed in particolar modo nell'area tra i moli Rizzo e Norimberga dove il traffico marittimo si è intensificato. «Invece – ha fatto presente Tiziano Minuti – la nostra segnalazione ha avuto un'eco diversa». Il comandante della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, nei giorni scorsi ha avviato un'indagine per accertare quanto accaduto e per verificare se ci siano determinate responsabilità ma i sindacati hanno deciso di andare oltre e di ottenere garanzie ben precise sul rispetto delle regole da parte di tutte le compagnie. «Abbiamo voluto denunciare quanto accaduto – ha dichiarato Pino – proprio perché ci rendiamo conto che sulle questioni che riguardano la sicurezza della navigazione c'è un atteggiamento che non ci convince». Sono due gli aspetti sui quali i sindacati hanno chiesto che sia fatta piena luce: intanto perché la Vestfold si trovasse al molo Norimberga invece che alla rada San Francesco (ma il comandante della Vestfold ha chiarito che esistevano gravi problemi di risacca tali da impedire l'attracco a San Francesco) e poi se per la stessa nave sia stato attivato il servizio di pilotaggio. Relativamente al primo punto Cgil e Sasmant ieri hanno sostenuto che «in vent'anni non si è mai verificato un trasferimento delle navi da S. Francesco al Norimberga». I sindacati hanno anche chiesto alla Capitaneria di acquisire le registrazioni via radio. «I fatti sono chiari – ha ribadito Pino – quella notte mi trovavo alla terza invasatura ed ho potuto vedere la nave Scilla costretta a ritornare in porto con una manovra di emergenza». Secondo i comandanti delle FS quanto accaduto è grave (ma sarà proprio l'inchiesta della Capitaneria a stabilire cosa sia realmente successo) e in ogni caso «il primo dovere di tutti è garantire l'incolumità di passeggeri e lavoratori». 

18/11/2001 ( gds )

Marino: "La vicenda del Boccetta un caso di vita o di morte"

Giusi Parisi

Dal suo studio di Piazza Unità d'Italia si gode una magnifica vista: dello Stretto e del traffico dei tir in transito per Villa S.Giovanni. Giosu‚ Marino, 57 anni, prefetto della città da diciotto mesi, parla del Boccetta definendolo "un caso di vita o di morte".
Una tragedia si evita, si previene o, una volta accaduta, spinge a correre ai ripari?
"Bisognerebbe prevederla ma se ciò non viene fatto bisogna precipitarsi ai ripari. E la dichiarazione d'emergenza può servire allo scopo".
Ci voleva l'ennesima morte, quella di Nunziatina Aversa, per la consapevolezza della drammaticità?
"Sul problema c'era attenzione già dai mesi scorsi. Già ad aprile, in una riunione in prefettura, con l'ex presidente Leanza e l'ex assessore Lo Monte, s'era concordato di dare il massimo impulso ai nuovi approdi di Tremestieri che consentono di alleviare, fino alla loro realizzazione, l'impatto negativo del traffico gommato sulla città".
Perchè‚ questo provvedimento può ritenersi storico?
"Perchè‚ da troppo tempo attende una risposta concreta".
Cosa riuscirà a fare un commissario con poteri speciali che il Comune non ha fatto?
"L'incarico che il ministro Scajola conferirà in conseguenza della dichiarazione d'emergenza da parte del governo, consentirà al soggetto istituzionale prescelto di utilizzare procedure snelle e veloci, sganciate dal macchinoso impianto normativo ordinariamente applicato. Questo significa tempi più brevi per la progettazione dell'opera, del bando di gara e per la scelta dell'impresa che dovrà realizzare gli approdi. Quindi possibilità di interventi tempestivi ed efficaci così come la situazione impone".
Pare che il commissario sarà sicuramente lei. Cambierebbe qualcosa se lo fosse il sindaco Leonardi?
"Ancora il ministro non ha espresso indicazioni, ma anch'io sento fare il mio nome da più parti. Io o Leonardi poco importa. Importante è poter disporre d'uno strumento per intervenire. Indispensabili sono, però, le energie da spendere ed il sostegno complessivo di tutte le istituzioni. Non ultimo, il conforto della pubblica opinione".
A settembre lei dichiarava, "la scelta finale di Boccetta dev'essere dell'amministrazione comunale". Questo significa che la giunta comunale ha fallito il compito?
"La complessità delle procedure ed il tempo necessario per trovare i finanziamenti hanno preso più tempo di quello previsto. Ora, però, c'è l'urgenza del provvedere, avvertita in modo generalizzato. C'è il ricorso ad uno strumento eccezionale per una situazione viaria straordinaria".
E' straordinario il fatto d'aver dato al questore Zannini Quirini l'incarico di coordinare l'attività della forza di polizia sul Boccetta?
"E' del tutto normale che il questore, responsabile operativo dell'ordine e sicurezza pubblica in città, coordini quei servizi che ciascuna forza di polizia, nell'ambito delle proprie competenze, è tenuta a svolgere".

18/11/2001 ( gds )

Un anno per realizzare il nuovo approdo

Rosaria Brancato

"Saremo sentinelle", non ha dubbi il parlamentare azzurro Rocco Crimi, i sette giorni trascorsi dalla sua richiesta al ministro per la dichiarazione dello stato d'emergenza e l'adozione del provvedimento sono un esempio dei tempi che porteranno alle fasi successive, prima fra tutte la nomina del commissario speciale, quasi certamente il prefetto Giosuè Marino.
"Del resto - commenta Crimi - oltre ad essere un'autorità super partes ed averne le capacità, come prefetto dipende direttamente dal ministero degli Interni. Adesso l'importante è calibrare l'ordinanza in modo che non ci siano ostacoli, che vengano superate le pastoie burocratiche e si arrivi all'unico obiettivo da raggiungere in tempi concreti, l'approdo a sud".
I finanziamenti ci sono, con il conferimento dei poteri al commissario si potranno accelerare tutte le fasi. E di questi passaggi si è discusso ieri in prefettura tra, sindaco, prefetto e Rocco Crimi per concordare le prossime mosse sull'emergenza tir. "Il commissario dovrà avere pieni poteri, nessuno potrà tirargli la giacca - aggiunge ancora Crimi - non dovranno affrontarsi i tempi della Sovrintendenza, del Genio civile, del Comune, nessun altro ente sarà parte in causa. La burocrazia dovrà essere superata. L'obiettivo è utilizzare subito i 41 miliardi della Regione, acquisire il progetto e dare in appalto l'opera per realizzare l'approdo di Tremestieri".
Il prefetto, Giosuè Marino, ha dato la sua disponibilità, "purch‚ ha chiarito - lo stato di emergenza sia uno strumento prezioso e non un'occasione perduta e ci sia la dovuta mobilitazione. E' un incarico che ha un obiettivo preciso, motivazioni forti e l'impegno che comporta è di quelli che possono essere onorati con la massima dedizione, ma occorre il concorso di tutti".
Anche il sindaco su questo punto è stato chiaro, con lo stato di emergenza abbiamo tempi e date da rispettare: il 31 dicembre del 2002, entro quella data l'intero sistema d'approdi e di collegamenti con le autostrade dovrà già essere in funzione. "Realizzato l'attracco il sindaco potrà emettere l'ordinanza che obbligherà i tir ad usare solo l'approdo a sud - conclude Crimi - gli armatori si sposteranno, avranno maggiori oneri, ma è un dovere liberare la città da questa schiavitù". 

18/11/2001 ( gds )

"Poca sicurezza navigare nel porto"
Minuti: "Abbiamo toccato un nervo scoperto". Pino: "I rischi di collisioni possono aumentare"

Rosaria Brancato

La sera di lunedì, poco lontano dal molo Norimberga, si è assistito a una sorta di prova generale di quelli che potrebbero essere gli scenari futuri. A rincarare la dose, dopo la collisione sfiorata nella notte del 12 novembre tra la Vestfold e la Scilla, ieri sono stati i sindacalisti della Filt-Cgil e del Sasmant, che riunisce gran parte degli ufficiali delle Fs.
L'inchiesta avviata sull'episodio della Capitaneria di porto, ha portato i primi risultati, secondo i quali potrebbero essersi verificate violazioni al codice della navigazione. "Non era quindi un falso allarme quello che abbiamo lanciato" replicano i sindacalisti al gruppo Tourist-Caronte che sosteneva trattarsi di una montatura.
Ieri Cgil e Sasmant hanno voluto ribadire i motivi della denuncia e i rischi in materia di sicurezza che la situazione attuale del porto e quella futura comporteranno. L'episodio di lunedì, secondo le organizzazioni sindacali, non si è verificato in condizioni meteorologiche allarmanti, elemento questo che lascia presagire eventuali rischi per il futuro.
"I primi due elementi emersi dall'inchiesta _ dichiara Tiziano Minuti, della Cgil _ ci portano a dire che è stata ristabilita la verità dei fatti. Alla nostra denuncia è seguita una pioggia di proteste segno che abbiamo toccato un nervo scoperto. Già dagli anni '80 del resto abbiamo segnalato i problemi di sicurezza nello stretto. L'attrezzature del molo Norimberga non fa che costituire un fatto in più le cui conseguenze devono essere previste e governate".
Cgil e Sasmant pongono piena fiducia nell'operato della Capitaneria che ha già interrogato i comandanti delle due navi e i piloti del porto, ma "non è quello che è accaduto _ precisa Minuti _ ma quel che potrebbe accadere che ci preoccupa". I rischi aumenteranno, ribadiscono gli addetti al settore se il molo diventerà attracco per navi di linea, con maggiori frequenze di corse che comporterebbero incroci di rotte.
"Lunedì i due comandanti hanno evitato la collisione con grande senso di responsabilità _ spiega Sebastiano Pino, del Sasmant _ noi siamo ancora sconcertati delle reazioni da parte del gruppo Tourist-Caronte, non si possono negare i fatti. C'è stato un problema di mancata informazione a chi stava operando in quel momento nel porto, ma non è mancata n‚ la professionalità n‚ la responsabilità. I rischi di un incrocio di rotte possono però aumentare se il Norimberga diventerà accosto per navi di linea". 

19/11/2001 ( gazzetta del sud )

Un bollettino di guerra ma è il silenzio il delitto peggiore

Antonio Aricò

«Non più fiori sull'asfalto». È lo slogan che, più di ogni altro, dà il senso dell'iniziativa organizzata a piazza Duomo dall'Associazione famiglie delle vittime della strada, presieduta dalla dottoressa Giuseppina Cassaniti Mastroieni. Alla manifestazione, celebrata nell'ambito della Giornata europea delle vittime della strada, hanno collaborato il Forum delle famiglie, gli istituti scolastici, la polizia municipale, l'assessorato ai servizi sociali, la sezione messinese della Figc e il Messina calcio. Come è stato ribadito ieri, «lasciare cadere il silenzio su una vita distrutta dalla irresponsabilità e dalla prepotenza significa impedire che quel sacrificio produca frutto». L'obiettivo prioritario per i promotori dell'iniziativa è la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, in particolare dei giovani, degli studenti, delle autorità preposte affinchè tutti, ognuno per la propria parte, contribuiscano a fermare le stragi sulle strade. I numeri sono purtroppo agghiaccianti. Novemila persone uccise ogni anno in Italia; ventimila rese invalide permanenti; trecentomila feriti; oltre quattromila miliardi di spesa socio-sanitaria; tutte cifre che, come è stato detto, «offendono la nostra civiltà e scuotono le coscienze». Numeri altrettanto drammatici riguardano la nostra città. Il recente studio redatto dalla polizia municipale conferma dati di estrema gravità. Come ha sottolineato il tenente Marzo, dal '90 ad oggi sono stati ben 165 gli incidenti mortali di cui 54 nella zona nord dall'Annunziata a Ponte Gallo, 76 nella zona centro (dall'Annunziata a Minissale) e 35 nella zona sud, fino a Giampilieri. L'età media dei deceduti è di 40-50 anni. Ma è evidente che la morte e la sofferenza non possono essere ridotte a cifre statistiche, per quanto impressionanti esse siano. L'incidente mortale spezza di colpo affetti profondi sui quali si fondano i valori delle famiglie e l'intera società. Annulla brutalmente le attese, le promesse, le speranze di vita, sconvolge l'equilibrio psichico e spesso ha gravi ripercussioni sul piano economico, apre la via ad una sofferenza senza fine. «È necessario passare dalle buone intenzioni ai fatti concreti – ha sottolineato la dottoressa Giuseppina Cassaniti Mastroieni –, sollecitando le istituzioni a compiere il proprio dovere». In tale direzione s'inserisce la proposta legislativa dell'Associazione famiglie delle vittime della strada, che al primo punto mette la prevenzione come elemento cardine di ogni piano di sicurezza stradale. La manifestazione di ieri si è conclusa con la messa celebrata in Cattedrale da padre Angelo Oteri.

19/11/2001 ( gazzetta del sud )

Domani corteo al Boccetta

Tornano le fiaccole ad illuminare il Boccetta. Domani sera, con partenza alle 20,30, si terrà la marcia organizzata dai sindacati confederali, dalle associazioni e dai comitati anti-tir. Il corteo prenderà il via dal punto in cui ha perso la vita la signora Annunziata Aversa, tranciata in due da uno dei tanti autoarticolati di passaggio nel centro abitato di Messina. Alla manifestazione ha confermato l'adesione anche il movimento studentesco “I Mamertini”. Secondo i promotori dell'iniziativa, nonostante gli impegni recentemente assunti dal Governo nazionale, non bisogna assolutamente abbassare la guardia. La mobilitazione permanente serve oggi più che mai, anche come sostegno al prefetto Marino, che dovrebbe assumere il ruolo di commissario straordinario su nomina del ministro degli Interni. Nel documento redatto al termine dell'assemblea pubblica di giovedì scorso, si è sostenuto che non basta l'opera di un singolo soggetto, seppur dotato di pieni poteri. Tra le richieste avanzate, al primo punto c'è la revoca della concessione demaniale alla rada di San Francesco. «Soltanto attraverso la predeterminata chiusura degli approdi di viale della Libertà – affermano sindacati e associazioni – si potrà accelerare la soluzione definitiva di un approdo fuori dalla città». Sull'argomento, però, occorre evitare la demagogia, se si vuole davvero contribuire alla soluzione dei problemi cittadini. Chiudere la rada di San Francesco, senza che siano pronti i nuovi approdi, è ovviamente un'operazione impossibile, a meno che non si voglia determinare l'interruzione delle attività di traghettamento che rientrano, comunque, tra i servizi di preminente interesse pubblico. Oltretutto bisognerebbe reclamare la revoca delle concessioni anche alle altre società, e alla stessa Azienda Fs, che operano in ambito cittadino. I problemi si risolvono con atti ed opere concrete, non con slogan e proclami. Oggi il trasferimento degli approdi sembra non essere più un'utopia. Si lavori tutti insieme perché quest'obiettivo diventi presto realtà.

19/11/2001 ( gazzetta del sud )

È sempre più insostenibile la situazione dei collegamenti viari tra la zona nord e il centro urbano
Qualcosa si deve fare. Subito
Disastrosi gli effetti del semaforo all'incrocio tra viale della Libertà e via Pola

Lucio D'Amico

Rassegnarsi mai. Anche quando non sembrano esserci alternative all'emergenza più assoluta, bisogna avere coraggio e fantasia, sapere inventare qualcosa. Negli ultimi due giorni la già precaria situazione viaria esistente in prossimità dei cantieri della tranvia, in particolare su viale della Libertà, è diventata insostenibile. È bastata l'attivazione di un semaforo, all'altezza dell'incrocio con la via Pola, per paralizzare i flussi di traffico provenienti dall'Annunziata e per rendere impossibili i collegamenti tra il centro urbano e l'intera zona nord. L'esperimento del week-end è naufragato. Oggi la bolgia non potrà che ripetersi e le conseguenze saranno ancora peggiori man mano che si avvicinano le festività natalizie. In questi giorni, che coincidono con l'ultimo mese di lavori nei cantieri del tram (stando agli impegni assunti solennemente dall'amministrazione comunale e dal raggruppamento di imprese Ventura-Gepco-Efacec), si possono e si devono lanciare appelli alla pazienza e alla collaborazione. I messinesi hanno il diritto-dovere di essere informati, di sapere che fino a Natale sarà difficilissimo muoversi con l'auto in città e coloro i quali non hanno la stretta di necessità di farlo farebbero bene a lasciare sotto casa il mezzo privato. Ma sarebbe troppo semplicistico liquidarla così. Anche perché oggi, a chi decide di non utilizzare la propria auto, non si offre alcuna alternativa, visto che pure il servizio di trasporto pubblico è risucchiato nell'imbuto infernale delle strade cittadine. Sicuramente il sindaco, l'assessore al ramo, i dirigenti del dipartimento viabilità, il comandante della polizia municipale, si sono posti più volte il “che fare?” ed hanno sviscerato la problematica nel corso di una lunga serie di vertici, di riunioni tecniche, di prove e simulazioni al computer. Vorremmo, però, chiedere perchè, nell'immediato non sia possibile fare alcune cose, adottare quegli accorgimenti che servirebbero in qualche modo ad attenuare i disagi e le sofferenze di questo periodo. 1) Intervenire d'urgenza per allargare la carreggiata stradale nel punto in cui viale della Libertà è diventato ormai un budello. Ci riferiamo al tratto che dal serpentone degli imbarcaderi privati va verso nord. Non si può consentire che su una delle strade più trafficate di Messina si proceda su un'unica corsia. Altrove si è riusciti a rimediare, allargando la sede stradale verso mare. In quel tratto, purtroppo, esistono gravi impedimenti costituiti da immobili ed edifici, da un impianto di carburante dismesso, da baracchette che ospitano rivendite di pesce e di frutta. Era (ed è ancora) il caso di procedere ad espropri, per ragioni di protezione civile, in modo da ampliare di uno o due metri la carreggiata. Si tratta di un intervento indispensabile, perchè anche quando i lavori della tranvia verranno ultimati, sarà estremamente difficile assicurare la fluidificazione del traffico in quella porzione di viale della Libertà. Gli stessi progettisti della tranvia avevano avuto affidato dall'amministrazione comunale l'incarico di redigere uno studio per il recupero provvisorio del lungomare tra la Fiera e il Baby Park. Che fine ha fatto quel progetto? Se è solo una questione di fondi, i soldi possono essere reperiti facilmente, anche alla luce della dichiarazione dello stato di emergenza deliberata giovedì scorso dal Consiglio dei ministri. 2) Trovare da subito un'alternativa alla regolamentazione semaforica introdotta all'incrocio con la via Pola. Non bisogna essere esperti di mobilità urbana per capire che, in un quadro così deficitario, creare ulteriori elementi di strozzatura significa provocare la paralisi totale. 3) Rivedere il sistema dei sensi unici, in determinati orari della giornata, sia sulla Circonvallazione sia su altre strade che, bene o male, possono servire da collegamento tra la zona nord e il resto della città. 4) Fare in modo che il coordinamento tra le misure introdotte dal dipartimento viabilità, gli interventi della polizia municipale e i lavori della tranvia sia davvero reale e non esista solo sulla carta.

19/11/2001 ( gazzetta del sud )

Messina / Tre ore e mezza tra un ospedale e l'altro prima del ricovero
L'odissea di Davide
Sempre gravi le condizioni del motociclista


Alessandro Tumino

MESSINA – Rimangono gravi le condizioni di Davide Caristi, il motociclista ventisettenne rimasto ferito sabato pomeriggio poco prima delle 16.30 nell'impatto, all'incrocio tra il viale Annunziata e la via Preitano, tra la sua moto Honda e la Golf Volkswagen guidata dalla trentaquattrenne L. B. Il giovane, residente all'Annunziata, in contrada Catanese, è ricoverato dalle 20 di sabato sera nella divisione di Rianimazione dell'Ospedale Papardo. I sanitari del nosocomio di Sperone si sono riservati la prognosi. Il motociclista, venendo sbalzato dalla sella e battendo il capo sull'asfalto, ha riportato un trauma cranico e una frattura all'osso denominato “rocca petrosa” che si trova alla base del cranio. Ma, al di là dell'incidente, sono destinati a far riflettere i drammatici viaggi del giovane in ambulanza tra il Papardo e il Policlinico, un vero e proprio “ping pong” da un punto all'altro della città dopo il primo e tempestivo intervento all'Annunziata del “118” che ha prelevato Davide. È davvero importante capire come e perché sia possibile che un ferito grave sia stato definitivamente ricoverato più di tre ore dopo l'incidente che lo ha lasciato riverso sull'asfalto. All'origine del paradossale episodio, che non è certo un'eccezione, ci sono due cause: soprattutto la mancanza della divisione di Neurochirurgia all'Ospedale Papardo – che pure è tra i più importanti ospedali della provincia – e, come concausa, il traffico impazzito che paralizza i servizi di pronto intervento in ogni angolo della città. Questa, dunque, la ricostruzione dei fatti che al momento è possibile, dopo aver ascoltato il primario della Rianimazione e il responsabile del servizio “118”, dott. Giuseppe Buda, e il primario della Neurochirurgia dell'Azienda Policlinico, prof. Francesco Tomasello, e dopo aver annotato, al contempo, anche gli orari del servizio di scorta fornito all'ambulanza, diretta da Sperone a Gazzi, dalla sala operativa della Questura.
LA RICOSTRUZIONE – Alle 16.27 di sabato scorso, per ragioni su cui indaga la sezione Infortunistica della polizia municipale, all'incrocio tra il viale Annunziata e la via Preitano, in prossimità della scuola elementare «Beata Eustochia», la moto di Caristi e la “Golf Volkswagen” di L. B. si sono scontrate. Ad avere la peggio, come sempre in questi casi, è stato il motociclista che sbalzato dalla Honda ha battuto il capo sull'asfalto. Intorno alle 16.36 il giovane è stato soccorso da un'autoambulanza del “118” accorsa dal vicino presidio del «Margherita», che lo ha portato al pronto soccorso dell'ospedale più vicino, il Papardo, dove è arrivato intorno alle 16.55. Qui, viste le condizioni di «trauma cranico» grave, il medico dell'emergenza ha provveduto a far intubare Caristi e a sottoporlo a una tac. L'esito dell'esame ha indotto il medico a decidere il trasferimento del ferito alla clinica di Neurochirurgia del Policlinico, l'unica in città, perché – come spiega il primario di Rianimazione, dott. Buda – «ha ravvisato gli elementi probanti per un eventuale intervento neurochirurgico». Nel nosocomio di Sperone, peraltro, tutti i posti della divisione di Rianimazione erano occupati. La partenza dell'ambulanza verso Gazzi, sotto scorta della Polizia di Stato, è avvenuta intorno alle 19: prima, tra le 17 e le 18, è stata eseguita al “Papardo” la tac, quindi si sono valutati i risultati dell'esame, con la decisione del trasferimento alla “Neurochirurgia Prima” del Policlinico dopo un'intesa telefonica tra il medico d'emergenza del Papardo e il collega del Policlinico. Attraversata a sirene spiegate mezza città nel traffico impazzito, l'ambulanza è giunta a Gazzi dove c'è stata, però – come può capitare – una valutazione diversa sulle condizioni del ferito: l'esito della tac e le condizioni di Caristi non hanno fatto ritenere necessario un intervento neurochirurgico. Il giovane andava ricoverato in Rianimazione. Ma sia al Papardo sia al Policlinico non c'erano posti liberi. A questo punto è cominciata la caccia ai posti di Rianimazione disponibili in provincia. Completo anche il Sirina di Taormina, si era deciso di trasferire Davide Caristi all'Ospedale “Barone Romeo” di Patti. A 70 chilometri! Questa soluzione è stata però scongiurata: quasi miracolosamente, è stato trovato un posto nella Divisione di Rianimazione del Papardo. Il primario, dott. Giuseppe Buda, ha autorizzato il trasferimento (col consenso dei familiari) di una donna anziana, affetta da edema polmonare e stabilizzatasi, nella divisione di Pneumologia. E così l'ambulanza, ripartita dal Policlinico alle 19.30, ha potuto uscire a Boccetta e tornare al Papardo. Alle 20, dopo tre ore e mezza dall'incidente, è potuto avvenire il ricovero definitivo di Davide Caristi.
LE RIFLESSIONI – Una sola la soluzione: istituire al più presto la divisione di Neurochirurgia al Papardo. Spiega il dott. Buda: «Qualche tempo fa, su incarico specifico del manager del Papardo, Angelo Paino, ne ho parlato con il primario di Neurochirurgia prof. Franco Tomasello che mi ha manifestato la sua massima disponibilità. Bisogna proseguire su questa strada, altrimenti queste situazioni continueranno a verificarsi». Non ha dubbi il prof. Tomasello: «La Neurochirugia al Papardo va creata al più presto. Una città come Messina con 10 chilometri di distanza tra i due ospedali, e con una Neurochirurgia del Policlinico sempre al completo perché affluiscono non solo le emergenze ma centinaia di ammalati gravi da tutta la Sicilia e dalla Calabria, ha assoluto bisogno della Neurochirurgia nel polo di Sperone». Qualcuno raccoglierà l'appello?

19/11/2001 ( la sicilia )

Traffico in tilt nella zona nord: da oggi più vigili

Il caos nella zona nord sarà limitato: parola del comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, all'indomani degli intasamenti verificatisi sul viale della Libertà a seguito di alcune modifiche viarie. Da questa mattina, entrerà in servizio un numero maggiore di pattuglie negli snodi vitali. Si tratta soprattutto dell'incrocio con via Pola. Garantiti maggiori controlli pure in via Boner, dove le continue violazioni del senso unico sud-nord hanno creato più di un contrattempo. Insomma, le contromisure per gestire l'emergenza ci sono, ma sempre di emergenza si tratta. E per uscire da questa fase bisogna solo attendere gli interventi strutturali, quali i nuovi approdi. Nel frattempo c'è da stringere i denti, come chiesto anche ieri da Ferlisi. «È necessaria in questo momento la collaborazione e la comprensione di tutti. Abbiate pazienza»: è stato l'appello del comandante della Polizia municipale.
Intanto, ieri mattina, è tornata «in campo» l'«Associazione familiari vittime della strada» con la manifestazione intitolata: «Non più fiori sull'asfalto». Una folla numerosa e commossa si è radunata nella centralissima piazza Duomo, per ricordare le vittime degli incidenti stradali. Tanti bambini, ma soprattutto gente adulta si è trovata mano nella mano per non dimenticare. Ed in effetti, è difficile «omettere» il sangue versato sull'asfalto in città. I dati sono stati «snocciolati» dal dirigente della sezione Infortunistica, Salvatore Marzo, che ha fatto il bilancio degli ultimi undici anni. Centosessantacinque vittime (54 nella zona nord, 76 al centro e 35 nella periferia sud), infatti, rappresentano un autentico bollettino di «guerra».

19/11/2001 ( la sicilia )

La gente è all'oscuro delle scelte strategiche Necessario il confronto

Aurelio Giordano

«Paese che vai, usanza che trovi recita un antico detto popolare e mai concetto fu così contraddetto, visto che sia a Messina come in altre città siciliane si stanno registrando lamentele e perplessità nei confronti di scelte o progetti che raggiungono un grado di consenso politico elevato, senza che i cittadini o le categorie professionali siano messe in condizione di conoscere ciò di cui si parla a bassa voce ed esprimere un parere da mettere a raffronto con le idee della politica. E' bene precisare che gli argomenti che stanno devastando l'interesse degli amministratori siciliani sono gli stessi nei vari Comuni di cui si parla: supermercati, gli utilizzi delle aree portuali ed in queste ultime ore il desiderio del “commissariamento”. Ma, andiamo con ordine ed affrontiamo i temi uno per uno, precisando che, dato lo spirito di questa nota, non verranno identificati gli altri “Comuni” che presentano problematiche similari a quelle messinesi, nè tanto meno si analizzano i temi per rivolgere critiche gratuite alle classi dirigenti, ma semplicemente per evidenziare come talune circostanze sono comuni a più zone geografiche che, a loro volta, sono numericamente in aumento. Un po' dovunque cresce a dismisura il “desiderio” di supermercati e lo si esterna in funzione di un miglioramento dei servizi ai consumatori, ma in realtà essi vengono supportati per motivazioni diverse, tra cui assume valenza l'aumento occupazionale, ma senza fare alcun raffronto con l'esistente con la capacità di spesa delle popolazioni residenti e di quelle che compongono il bacino d'utenza, ovverosia, in alcuni casi le superfici previste, avrebbero bisogno di volumi di vendita tali da non poter esser raggiunti nemmeno con la chiusura di tutte le strutture di vendita già in attività.
L'evoluzione delle strutture commerciali ed il giusto equilibrio tra le diverse forme di commercio è espressamente previsto dalla legge; non tenerne conto è criticabile, in quanto pone le basi per una distruzione di ricchezza che non sarà mai compensata. Le aree portuali sono anch'esse nel mirino delle collettività, a cui sono state fatte tante promesse pur sapendo che nulla si sarebbe messo in atto per dare seguito effettivo al fiume di parole e di grafici che da sempre sono a corredo delle grandi idee; a nulla valgono i riflessi positivi, se essi riverberano i loro effetti su uno sparuto numero di soggetti, lasciando tutti gli altri a bocca “asciutta”, alcune norme vanno rivisitate e per quanto concerne Messina ben venga l'Ente Porto se con la sua effettiva presenza potrà fare quello di cui si sente il bisogno, attività di cui possano beneficiare altri soggetti, in una sorta di circolo virtuoso, che stenta a prendere corpo.
Sull'ultimo e più delicato tema, il “commissario straordinario” va dato atto in particolare al prefetto Giosuè Marino di avere ben sintetizzato non solo quello che potrà essere fatto da colui che sarà chiamato a quell'incarico, ma ancor meglio ciò che non si dovrà fare: ostacolare, in un modo o nell'altro, chi avrà l'arduo compito di portare a compimento l'annoso progetto vitale per Messina e che consiste nella separazione dei traffici da attraversamento dello Stretto da quello urbani. L'auspicio è che questa sinergia che ha visto operare insieme più pezzi dello Stato non rimanga un fatto isolato o peggio un'operazione per acquisire un momentaneo ed insignificante consenso, ma assuma le vesti di un cambio radicale dei comportamenti gestionali in favore della città, a cui è toccato spesso il ruolo dell'agnello sacrificale».

20/11/2001 ( gazzetta del sud )

I vigili aderenti alla Cisl: lo stato d'agitazione resta

Stato d'agitazione confermato, almeno fino a quando «non incontreremo l'amministrazione comunale». Sullo sfondo, dunque, continua ad aleggiare lo spettro dello sciopero. Che sia poi un'ipotesi percorribile è tutto da vedere. Certo è che i vigili urbani aderenti alla Cisl, circa ottanta, non indietreggiano di un passo rispetto alle richieste contenute, e condivise dal comandante Ferlisi che le ha controfirmate, nel verbale d'intesa sottoscritto a settembre. Patente di servizio, assicurazione per i vigili destinati all'impiego in strada, maggior coordinamento con gli altri Corpi di polizia, programmazione settimanale dei servizi di viabilità, ripristino dei 38 posti d'ispettore direttivo, stabilizzazione dei 129 posti per specialisti e “sanatoria” per coloro che hanno ricoperto ruoli di coordinamento, reperibilità, mobilità interna, razionalizzazione dei turni - specie quelli notturni - affinché si eviti che i servizi più disagiati siano coperti sempre dai “soliti noti” e, soprattutto, la possibilità che deve esser data dall'Amministrazione di fruire di maggiori fondi alla luce di una situazione di emergenza conclamata. Tutti temi gettati sul tappeto durante un incontro che una delegazione di vigili aderenti alla Cisl, guidata dal segretario provinciale della Federazione del pubblico impiego e dei servizi, Saro La Rosa, ha avuto con il comandante Calogero Ferlisi. Nodi da sciogliere al più presto, ne va – sembra di capire – della “pace sociale” all'interno della categoria. Il disagio di taluni ha ormai toccato i livelli di guardia e le risposte non sono più differibili. Ferlisi ha rassicurato La Rosa per quanto fosse possibile farlo in questa fase. La patente di servizio (se un vigile causa un incidente rischia di “perdere” il proprio documento di guida privato) è un obiettivo possibile e non lontano: è stata in tal senso raggiunta un'intesa con il col. Messina della Polstrada per conseguirla attraverso un corso in programma a Catania. Altro nodo ormai sul punto di essere sciolto è quello del servizio carrattrezzi: già avviate le pratiche per la rescissione del contratto. L'equità come esigenza nell'assegnazione dei turni più disagiati, e qui Ferlisi ha sottolineato come si stiano portando avanti iniziative nel segno della trasparenza. La Cisl ha preso atto della buona volontà del comandante dei vigili, ma – ribadisce La Rosa – la controprarte «resta perlopiù l'amministrazione Leonardi ed è dunque dall'esecutivo che pretendiamo risposte. Attendiamo la la convocazione di un incontro. Intanto permane lo stato d'agitazione». 

20/11/2001 ( gazzetta del sud )

emergenza traffico / Doppia direzione di marcia su via Pola per alleggerire il viale della Libertà rimasto paralizzato anche ieri mattina
Una “bretella” per scongiurare l'inferno
Da domani senso unico nord-centro dalle 7 alle 9.30 e sud-riviera dalle 19 alle 21


Francesco Celi 

Una valvola di sfogo per bypassare quell'incubo chiamato viale della Libertà. Via Pola, l'arteria compresa tra l'Oviesse e il viale Giostra, sarà percorribile a senso unico da nord a sud dalle 7 alle 9.30 e in direzione opposta, ovvero dal centro cittadino alla riviera, dalle 19 alle 21. Per il resto della giornata vigerà il doppio senso di marcia. Ma c'è di più: via Istria, la strada che collega il viale della Libertà a piazza Castronovo, sarà percorribile in salita. Ciò, finora, è stato consentito solo agli autobus. L'ultimo escamotage sul fronte del traffico prenderà ufficialmente il via domattina. L'assessorato alla Viabilità sta mettendo a punto l'ordinanza, ma sin da stamani i vigili urbani assicureranno il varo delle innovazioni presidiando l'area in questione. Le novità sono frutto, come inevitabilmente capita da qualche tempo, dell'ennesima emergenza. Centralini impazziti ieri intorno alle 8 al Comando dei vigili. Viale della Libertà paralizzato, lunghe teorie di auto fino ai villaggi della riviera, automobilisti in preda a crisi di nervi. A decidere di «aprire il tappo di via Pola» alla luce degli ultimi estenuanti eventi, è il comandante dei vigili Ferlisi: via libera verso il centro cittadino e traffico che si decongestiona in un quarto d'ora. La soluzione, ennesimo pannicello caldo in un contesto generale sempre più insostenibile, dà i risultati sperati e prende corpo l'ipotesi di istituirla stabilmente, cioé fino a quando non saranno conclusi i lavori del tram. In mattinata segue un vertice tra l'assessore Rizzo, tecnici dell'assessorato alla Viabilità, il comandante Ferlisi e alcuni dei suoi più stretti collaboratori. La fruizione del nuovo percorso viene razionalizzata. Tra l'altro si prevede l'attivazione di un semaforo all'incrocio tra via Boner e il viale Giostra, mentre sarà disattivato l'impianto all'incrocio tra il torrente Trapani e la via Garibaldi. Resta in vigore in via Boner, nel tratto compreso tra piazza Vittoria e viale Giostra, il senso unico (con direzione di marcia sud-nord) e il divieto di sosta con rimozione forzata sul lato mare. Questo è quanto. Chissà se basterà per rendere meno caotica la circolazione, perlomeno negli orari più critici, sul viale della Libertà. Se lo augura, tra gli altri, l'ufficio di presidenza della X Circoscrizione, che tuttavia rileva come «non sia più tempo di soluzioni tampone, ma di un piano viario integrato con un efficiente servizio pubblico». Ma al di là delle soluzioni tampone, pare di capire, al momento non si può andare. E lo sanno bene sia Rizzo che Ferlisi. «Facciamo il possibile – afferma il comandante dei vigili – , tra mille difficoltà e un organico che è quello che è. In strada, per ciascun turno, non riusciamo a mandare più di 65-70 uomini in divisa». È questo il dato più macroscopico di una realtà che presenta aspetti paradossali. Sarebbero 779 i vigili previsti in pianta organica, ma in servizio ve ne sono 492. Destinati “alla strada” sono 70 del reparto operativo mobile, 63 del distretto sud e 78 del distretto nord, 8 della sezione di Camaro e 11 della sezione di Ganzirri: in totale fanno 230, da suddividere in quattro turni. Ferlisi assicura: «Alla fine in strada ne scendono una settantina per turno. È giusto che si sappia, non fosse altro per sgomberare il campo dagli equivoci».

20/11/2001 ( gazzetta del sud )

Dopo il corteo sul Boccetta protesta da Messina centro

Continuano le manifestazioni di protesta contro l'attraversamento del centro urbano da parte dei mezzi pesanti. Stasera alle 20,30 si svolgerà la fiaccolata sul viale Boccetta organizzata da Cgil, Cisl e Uil, dal Comitato “La nostra città”, dal Movimento per la liberazione di Messina, dall'Associazione vittime della strada e dal gruppo studentesco “I Mamertini”. Il corteo, aperto ovviamente a tutti i cittadini, muoverà dal liceo “Archimede” e raggiungerà la Prefettura per un sit-in . Tra le richieste dell'organizzazione, nell'immediato il fermo del transito di tir nelle fase orarie a maggiore intensità di traffico urbano (7-9, 12-14 e 19-21), il contingentamento del numero di mezi pesanti in transito con la creazione di aree di stoccaggio e il ripristino dei passaggi pedonali sul Boccetta, e nel medio termine il reperimento di ulteriori finanziamenti per la realizzazione dell'approdo definitivo a sud, con lo spostamento di tutto il traffico gommato, e l'attribuzione al commissario per l'emergenza di strumenti e poteri necessari per promuovere un sistema di trasporti che contempli l'approdo a Tremestieri e la Via del mare. Ma non c'è solo il Boccetta al centro delle proteste dei cittadini. I consigli del VI e del VII Quartiere, in seduta congiunta, hanno deciso di mettere in atto una manifestazione alla quale hanno invitato a partecipare le altre circoscrizioni e tutti i cittadini: un corteo che venerdì 23 alle 9,30 partirà dalla sede del VI Quartiere per raggiungere Palazzo Zanca percorrendo l'uscita autostradale di Messina centro, il viale Europa e le vie La Farina, Cannizzaro e Garibaldi. «Nel mese di maggio, nell'arco di ventiquattr'ore – ricorda una nota – sono state raccolte oltre 2000 firme per la chiusura di Messina centro all'uscita dei mezzi pesanti».

20/11/2001 ( gazzetta del sud )

Mancata collisione nello Stretto / Una relazione inviata alla Procura
Non ci furono infrazioni
A questa conclusione è giunta la Capitaneria di porto

Alessandro Tumino

Il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone ha inviato alla Procura della Repubblica la sua relazione finale sul caso della “mancata collisione” che si sarebbe verificata sabato 10 novembre nello specchio d'acqua antistante alle invasature delle Ferrovie e che avrebbe visto coinvolte la nave traghetto “Scilla” (con un treno a bordo) e la “Vestfold” del Gruppo Franza. Sull'episodio un'approfondita inchiesta è stata svolta dalla Sezione operativa della Capitaneria, diretta dal capitano di corvetta Giuseppe Sarchese. Sono stati ascoltati i comandanti delle due navi, i piloti, gli ormeggiatori, il personale di sala in servizio quella notte sulle due unità e altri possibili testimoni. Secondo quanto fin qui ricostruito, quando, poco dopo la mezzanotte, la “Scilla” ha mollato le ancore per dirigersi a Villa San Giovanni, la “Vestfold”, che proveniva dalla rada San Francesco ed era diretta al molo Norimberga (per l'emergenza legata al maltempo) non aveva ancora raggiunto l'imboccatura del porto. Non sarebbero emerse, dunque, infrazioni palesi delle norme di sicurezza che regolano i movimenti delle navi: né rispetto all'ordinanza 21 del 1999, che vieta nel porto i “movimenti simultanei”, né rispetto all'articolo 1231 del Codice della navigazione, che detta le regole delle rotte che devono essere osservate dalle unità che si muovono entro una certa distanza. Né, al momento, sarebbero state ravvisate violazioni delle norme disciplinari da parte dei comandanti delle due navi. Maccarone ha ritenuto doveroso informare la Procura sui risultati dell'inchiesta, che, com'è noto, è scattata su denuncia di due sindacati, la Cgil e il Sasmant. La Capitaneria, difatti, ha tenuto conto sia dell'interesse generale alla massima sicurezza della navigazione nell'area dello Stretto, sia della particolare “pubblicità” che è stata data all'episodio. 

20/11/2001 ( gazzetta del sud )

Trasmesso al Genio civile il progetto generale di manutenzione straordinaria
Fiera, cominciano i lavori
Al via l'impermeabilizzazione dei padiglioni

Alessandro Tumino

La Compagnia del Mare ha consegnato all'Autorità portuale gli elaborati del progetto di manutenzione straordinaria e messa a norma dei padiglioni della Cittadella fieristica di viale della Libertà. Questo primo piano di interventi, finanziato dall'Authority con 4 miliardi, è stato redatto da un gruppo di sette progettisti incaricati e pagati dalla Compagnia del mare: un'equipe in considerazione dei molteplici tipi di impianti che (dopo decenni di ridotta manutenzione) devono al più presto essere riparati se non rifatti ex novo : si tratta degli impianti fognari, elettrici, idrici e d'illuminazione esterna. Ieri il segretario generale dell'Authority Franco Barresi ha trasmesso gli elaborati al Genio Civile Opere marittime, al quale compete l'approvazione in linea tecnica ed alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, tenendo conto della richiesta di vincolo che l'ente di viale Boccetta ha inoltrato all'Assessorato regionale ai Beni culturali per gli immobili della Fiera (con richiesta all'Authority di essere tenuta informata sui lavori di volta in volta avviati). Nell'attuale fase, però, entra in gioco il “risanamento” dei padiglioni. Un intervento che, in quanto tale, non comporta modifiche dei volumi o innovazioni strutturali. Ne è prova lo stralcio di lavori urgenti che sono stati già aggiudicati dall'Autorità portuale (all'impresa Coind) per eseguire l'impermeabilizzazione dei soffitti di numerosi padiglioni che versano in condizioni fatiscenti: «Questi primi lavori – spiega ancora Barresi – partiranno già entro novembre: dobbiamo evitare assolutamente che le piogge aggravino la situazione». A parte i primi lavori urgenti, l'intervento finanziato dall'Authority, titolare delle aree, dovrà gettare le premesse di quella “pubblica fruizione” che è stata prescritta come l'obiettivo cardine nella concessione rilasciata dal Comitato portuale alla Compagnia del mare. Con tale obiettivo i cantieri per il rifacimento degli impianti saranno affiancati nell'arco del 2002 da quelli d'un secondo appalto, dal costo anch'esso di 4 miliardi ma questa volta a carico del concessionario. Scatterà in quel momento l'autentica riqualificazione degli spazi e degli immobili di viale della Libertà, l'operazione di rilancio dei cinque ettari di splendido water front che devono diventare una risorsa per tutti i messinesi. Questo secondo progetto comprende difatti anche l'abbattimento parziale della “muraglia” perimetrale che per decenni ha sottratto perfino la vista di un così pregiato lungomare, prim'ancora che la possibilità di fare una passeggiata un po' più lunga. Rispetto alle tradizionali manifestazioni fieristiche, visto il termine incalzante dell'estate 2002, si apre così una corsa contro il tempo. I lavori di manutenzione a carico dell'Authority saranno aggiudicati a breve con appalto europeo e dovrebbero durare sei mesi, consentendo sul filo di lana la Campionaria 2002. Col meccanismo della staffetta scatterà, come detto, l'investimento del concessionario privato che dovrà conferire l'atteso volto nuovo, e quella democratica fruizione del territorio, che finora, con l'ente regionale, sono in parte mancati.

20/11/2001 ( la sicilia )

Accorgimenti nelle vie Pola e Istria
Viabilità e cantierida domani si cambia
Stasera un corteo anti-Tir

Giuseppe Lo Re

Accorgimenti minimi per evitare il collasso della viabilità nella zona nord: un solo argomento all'ordine del giorno nella riunione di ieri tra il comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, l'assessore Turi Rizzo ed i tecnici della ripartizione. Da domani le modifiche, rese necessarie dai lavori del tram e dal fallimento del primo piano viario d'emergenza, entreranno in vigore: sulla via Pola – nel tratto compreso tra viale Giostra e via Fulci – vigerà il doppio senso di marcia in quasi tutta la giornata, consentendo la doppia direzione di marcia fino all'incrocio recentemente semaforizzato con il viale della Libertà; Il senso unico sarà in vigore solo in due fasce orarie: dalle 7 alle 9.30 da nord a sud e dalle 19 alle 21 da sud a nord. Variazioni pure in via Istria: la strada sarà percorribile con direzione mare-monte. Confermato invece il senso unico sud-nord in via Boner, tra piazza Vittoria e viale Giostra. Ferlisi ha garantito anche l'impiego del maggior numero possibile di uomini, come avvenuto, d'altronde, già ieri mattina. Intanto, gli agenti di Polizia municipale aderenti alla Cisl confermano lo stato d'agitazione. Ieri si è fatto un passo avanti sulla strada del dialogo ma l'incontro con Ferlisi è stato definito interlocutorio. Tra le principali richieste dei Vigili, c'è una più equa distribuzione dei carichi di lavori assicurando una turnazione più precisa.
Due cortei anti-Tir — In attesa della nomina del commissario che si dovrà occupare della realizzazione dell'approdo a Tremestieri entro il 31 dicembre 2002, il fronte anti-Tir che ha preso corpo in città continua a farsi sentire. In settimana sono previste due importanti manifestazioni: si comincia oggi per proseguire venerdì. Il primo appuntamento è segnato in agenda questa sera, alle 20.30: dal viale Boccetta partirà un corteo organizzato dal movimento studentesco «I mamertini». A gridare la richiesta di allontanare i Tir dal centro cittadino ci saranno anche i sindacati (tra i promotori Cgil, Cisl e Uil) e le associazioni «La nostra città» e «Movimento liberazione per Messina». Tra le richieste: il blocco del transito dei Tir in tutta la città dalle 7 alle 9, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21; il contingentamento del Tir in transito; la creazione di aree di stoccaggio; il trasferimento su rotaie del 20% dei camion; il riordino della mobilità cittadina; il ripristino dei passaggi pedonali sul Boccetta; ulteriori fondi per la realizzazione dell'approdo definitivo a Tremestieri con lo spostamento di tutto il traffico gommato a sud; revoca della delibera sul doppio approdo Tremestieri-Annunziata. La seconda data, invece, è venerdì: in questo caso un corteo, dalle 9.30, si snoderà da viale Europa fino a Palazzo Zanca. Organizzatori della manifestazione sono i Consigli della VI e della VII Circoscrizione. La richiesta? Non fare passare i Tir, 24 ore su 24, dal viale Europa e da via La Farina. «Se il Boccetta viene chiuso la notte (e su questo sono perfettamente d'accordo) – spiega Agatino Bonarrigo, presidente del VI Quartiere – è sacrosanto che anche lo svincolo di Messina Centro sia vietato per qualche ora ai Tir».

20/11/2001 ( gds )

Piano antitraffico, sarà la via Pola
L'alternativa a viale della Libertà

Enzo Gallo


Si è discusso principalmente dell'intasamento permanente del viale della Libertà, nel vertice tenutosi ieri tra il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi e l'assessore Turi Rizzo, per l'attuazione delle nuove contromisure da adottare. Gli interventi più urgenti riguardano la via Pola, unica alternativa alla corsia lato nord del viale ed il primo tratto del viale Giostra che dovrà supportare tutto il traffico fino alla conclusione dei lavori del tram. Il piano sperimentato nella scorsa primavera tra il Boccetta, via Garibaldi e la prefettura ha indubbiamente dato risultati positivi, consentendo di fronteggiare le difficoltà derivanti dalla chiusura della via Vittorio Emanuele. Però non vi sono al momento alternative alla quasi chiusura della più importante arteria della zona nord che consentiva un maggior snellimento del traffico verso gli imbarcaderi. Anche i pochi vigili stanziati nei tratti più intasati, non possono fare miracoli soprattutto nelle ore di punta e per qualche settimana si andrà avanti in questo modo, sperando nelle chiusura rapida dei cantieri. Intanto numerosi cittadini hanno protestato per il congestionamento a tutte le ore del traffico, che porta a snervanti file. A loro supporto, si sono schierati pure i commercianti. 

20/11/2001 ( gds )

La collisione evitata tra due navi
Gli atti alla Procura


Emilio Pintaldi

Finisce in Procura l'inchiesta della Capitaneria sulla mancata collisione di sette giorni fa al porto, tra una nave delle Ferrovie ed una del gruppo Tourist-Caronte. Il comandante della Capitaneria Carmelo Maccarrone, dopo aver ascoltato diversi testimoni, ha deciso di inviare gli atti alla magistratura. L'indagine, avrebbe infatti messo in luce alcune presunte violazioni del codice della navigazione.
Il comandante Maccarrone dice: "Abbiamo fatto la nostra parte, credo che si sia parlato troppo presto e con troppa facilità di mancato disastro. Appare comunque certo che alcune norme siano state violate. Per garantire tutti e per dimostrare che su questa vicenda non è stato omesso nulla stiamo inviando l'intero fascicolo alla Procura".
Nei giorni scorsi sono stati ascoltati i comandanti delle navi Vestfodl e Scilla, i piloti del porto che prestavano servizio nella notte di lunedì, gli uomini della sala operativa che hanno raccolto le prime segnalazioni di entrambe le navi. Secondo quanto denunciato dal comandante della nave Scilla, Giuseppe Calabrò e dai sindacati Cgil e Sasmant, l'improvviso ed inaspettato arrivo nel porto della Vestfold diretta al molo Norimberga avrebbe rischiato di causare uno scontro. La Scilla, secondo i sindacati, per evitare il presunto impatto, avrebbe effettuato l'indietro tutta facendo ritorno nell'invasatura da cui era partita accumulando un ritardo di almeno quindici minuti.
Diversa la versione fornita dal gruppo Tourist-Caronte: accusa i sindacati di avere montato un caso ed ha escluso che si sia verificato un evento anomalo. Alla Vestfold, secondo i privati, regolarmente autorizzata ad entrare al molo Norimberga per l'indisponibilità momentanea della rada San Francesco, non sarebbe mai arrivata alcuna segnalazione di pericolo. Lo scampato impatto secondo Tourist e Caronte sarebbe stata una montatatura dei sindacati.
Da mercoledì sul caso aveva acceso i riflettori la Capitaneria che già venerdì scorso dopo i primi interrogatori, aveva rilevato le prime violazioni al codice della navigazione ed all'ordinanza che regola l'accesso in porto. Sono stati controllati accuratamente i giornali di bordo e le registrazioni radio.

21/11/2001 ( gazzetta del sud )

Emergenza traffico / I provvedimenti, al vaglio della giunta, dovrebbero essere in vigore dall'8 al 31 dicembre
Targhe alterne e bus navetta: è il piano Natale
Crimi e Leonardi confermano che il commissario per l'approdo sarà il prefetto Marino


Lucio D'Amico

Targhe alterne dal giorno dell'Immacolata fino a Capodanno. Parcheggi periferici, due nuove linee di bus navetta, l'impiego di videocamere, di ausiliari del traffico ed una guerra senza quartiere alla sosta selvaggia. Sono alcuni dei punti indicati nel Piano antitraffico che dovrebbe entrare in vigore per il periodo prenatalizio. Le misure, al vaglio della giunta comunale, sono state approfondite ieri nel corso di un vertice al quale hanno preso parte i dirigenti e i tecnici del dipartimento viabilità e il comandante della polizia municipale. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo Piano.
TARGHE ALTERNE – È indubbiamente il provvedimento più impopolare. A Palazzo Zanca ne sono consapevoli al punto che il sindaco Leonardi e l'assessore Rizzo lo avevano sempre escluso dal novero delle eventualità. Ma non sembrano esserci altre alternative e, se si vuole far funzionare il servizio di trasporto pubblico, bisogna cercare di ridurre drasticamente il numero delle auto dirette dalle zone nord e sud verso il centro. L'ordinanza resterebbe in vigore dall'8 al 31 dicembre. Usiamo il condizionale perché questo è certamente il punto più controverso del Piano e non sono esclusi ripensamenti da parte dell'Amministrazione.
BUS NAVETTA – Saranno istituite le due linee 55 (piazza Castronovo-Cairoli) e 26 (piazza Dante-Cairoli), ognuna delle quali avrà una frequenza di 10 minuti. Pur nelle attuali condizioni in cui si trova l'Atm, si cercherà di assicurare il miglioramento del servizio con l'apporto di videocamere e l'utilizzo di ausiliari del traffico. Questi ultimi saranno scelti dai dipendenti dell'Azienda trasporti. Sarà il sindaco, con provvedimenti nominali, a conferire l'incarico che darà la possibilità agli ausiliari di elevare verbali di contravvenzione contro chi occupa le corsie preferenziali destinate al mezzo pubblico. Su questo argomento, assai delicato sul piano giuridico e amministrativo, sono state consegnate al sindaco relazioni da parte del comando della polizia municipale e del dipartimento viabilità, nelle quali si conferma la piena legittimità del ricorso a queste figure previste dalle legge 127 del '97.
PARCHEGGI – Impossibile attendersi miracoli. Sul versante dei parcheggi, purtroppo, sono state sprecate preziose occasioni. Adesso, per i prossimi 30-40 giorni, l'unica alternativa concreta è quella di realizzare aree di sosta in prossimità dei capolinea dei bus navetta (Annunziata, viale Giostra ed ex Gazometro, viale Gazzi e via Corbino Orso). Inoltre, si tenterà di far rispettare la sosta a pagamento e quella ad orario nella zona a traffico limitato.
ORARIO NEGOZI – La proposta è l'istituzione dell'orario continuato dei negozi del centro urbano dal lunedì al sabato piuttosto che consentirne l'apertura domenicale. L'obiettivo è quello di non appesantire la viabilità nei giorni festivi ma è un provvedimento che sicuramente non incontrerà il favore di molti commercianti che attendono proprio le domeniche del periodo prenatalizio per incrementare le vendite e per far quadrare i conti di un intero anno.
SCARICO MERCI – Sarà rispolverata la vecchia ordinanza del '91 (che raramente è stata fatta rispettare) con cui si stabilisce che l'orario delle operazioni di carico e scarico delle merci, all'interno del centro urbano, può avvenire solo dalle 21 alle 6 del mattino e dalle 14 alle 15.
SENSI UNICI – Le modifiche viarie apportate in questi giorni non fanno parte strettamente del Piano di fine anno ma sono imposte dall'andamento dei lavori della tranvia. Dopo i correttivi apportati per migliorare la fluidificazione del traffico su via Pola, è scattato il doppio senso di circolazione nella carreggiata lato monte di viale della Libertà, causato dall'inizio degli scavi propedeutici alla posa dei binari sulle corsie lato mare. Nel tentativo di ridurre gli attuali disagi, in direzione sud-nord, è stata disposta la demolizione di parte del marciapiede, nella porzione di viale della Libertà corrispondente al vecchio distributore di carburante e ai gazebo delle rivendite di pesce e di frutta. Proprio in quel tratto è stato calcolato che il marciapiede è addirittura più largo della sede stradale (4,23 metri contro 3,73). Gli interventi, a carico dell'impresa che sta realizzando la linea tranviaria, verranno effettuati nella notte tra venerdì e sabato, per evitare pericolose interferenze con il traffico giornaliero.
EMERGENZA TIR – «La situazione di Messina è differente da quella di Milano e Venezia». Lo hanno ribadito ieri il sindaco Leonardi e il deputato Rocco Crimi, commentando le agenzie di stampa che annunciavano per la prossima settimana le ordinanze da parte del ministro dell'Ambiente Matteoli, successive alla dichiarazione dello stato di emergenza per le tre città. Quello messinese è un caso di protezione civile e l'ordinanza sarà firmata dal ministro degli Interni Claudio Scajola. Il compito di commissario, salvo sorprese dell'ultima ora, verrà affidato al prefetto Giosuè Marino.

21/11/2001 ( gazzetta del sud  )

E la città resta paralizzata

Una fiaccolata rovinata dalla pioggia, una città paralizzata (anche di sera) per iniziativa di poche decine di manifestanti. È finito male il corteo indetto dalle organizzazioni sindacali e dai vari comitati anti-tir, svoltosi ieri sul Boccetta. La mobilitazione permanente è un'intenzione lodevole, il segno che la città non vuole abbassare la guardia, ma può e deve essere qualcosa di diverso dall'ennesimo sit-in culminato in un blocco stradale. Cosa c'è di propositivo nel trasformare viale della Libertà, via Garibaldi e via La Farina in budelli ostruiti da centinaia di mezzi pesanti fermi per ore in fila indiana? Che senso ha far pagare le conseguenze agli stessi messinesi, ai residenti impossibilitati a raggiungere le proprie abitazioni, ai mezzi di soccorso e di emergenza. Messina sopporta già un traffico insostenibile e non ha bisogno di sperimentare altre sofferenze perchè qualche giovane dei centri sociali decide di far le “barricate” davanti alla Prefettura. Avrebbe potuto avere un'efficacia una simile azione di protesta se negli ultimi tempi, alle invocazioni provenienti dallo Stretto, ci fosse stato come risposta il silenzio sordo delle istituzioni. Ma non si può dire che questo sia avvenuto, anzi proprio la scorsa settimana si è registrato un evento storico: la prima volta in cui un Governo nazionale ha dichiarato, per motivi di viabilità, lo stato di emergenza. Bisogna dare il tempo agli avvenimenti perchè seguano il loro corso, occorre vigilare sui tempi di realizzazione del nuovo approdo a Tremestieri e sulla reale efficacia dei poteri che verranno affidati al commissario. Ma aggravare la già drammatica situazione viaria della città è un atto stupido, oltre che perfettamente inutile.

21/11/2001 ( gds )

La viabilità migliorata in via Pola
Ma il Quartiere lamenta disagi

Enzo Gallo

In meno di ventiquattrore, apportate modifiche al nodo viario di via Pola, all'incrocio con viale della Libertà. Doppio senso di marcia sud-nord, con obbligo di svolta all'incrocio con via Istria, cambiata di senso di marcia, che già da ieri ha dato i suoi frutti consentendo lo smaltimento del traffico nelle ore di punta, in meno di mezz'ora. Ma i problemi permangono per la sola corsia disponibile negli ambedue sensi di marcia dell'arteria nord. Ieri, sulla situazione caotica creatasi, è intervenuto il presidente del Decimo quartiere Mimmo Bonanno.
" Abbiamo più volte allertato il Comune sulla situazione viabile del circondario - ha detto Bonanno- considerando che sono due anni che i lavori del tram insistono sul viale. Invece di migliorare la situazione, sta peggiorando. Abbiamo lanciato numerose proposte come quella di regolamentare il viale Regina Elena con fasce orarie, per alleviare i disagi del viale della Libertà e l'allargamento delle corsie sulla circonvallazione. Ancora attendiamo risposte".

21/11/2001 ( la sicilia )

Dopo il «passaggio» sulla Gazzetta ufficiale manca soltanto la nomina del commissario per l'approdo a Tremestieri
Emergenza Tir: pubblicato il decreto
Viabilità nella zona nord, boccata d'ossigeno grazie alle modifiche


Un altro passo è stato fatto: la nomina del commissario per la realizzazione dell'approdo a Tremestieri diventa sempre più vicina. Ieri, sulla Gazzetta ufficiale, è stato pubblicato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri datato 15 novembre, con il quale si dichiara lo «stato d'emergenza a Messina in relazione all'attraversamento della città da parte dei Tir». Una situazione di allarme che accomuna Messina ad altre due importanti città italiane: Venezia, per i problemi strutturali causati agli edifici da parte del moto ondoso e Milano, per i livelli d'inquinamento causati dal traffico. Nella Gazzetta ufficiale la situazione è tracciata alla perfezione: «Il transito dei mezzi pesanti ha determinato una grave situazione di pericolo per la sicurezza della collettività e le misure ordinarie adottate sono risultate inadeguate a far fronte con immediatezza ai problemi di vivibilità». Una sintesi di quanto accaduto negli ultimi 30 anni, dall'attivazione dello svincolo di Boccetta in poi. Una catena di morti e feriti che finalmente ha stimolato l'intervento del Governo nazionale.
A questo punto, dopo la pubblicazione del decreto sulla G.U., per completare il mosaico manca solo l'ordinanza, la cui firma spetterà al ministro dell'Interno, Claudio Scajola. La bozza sarebbe già pronta: la firma non dovrebbe ritardare più di una settimana. Certamente la scelta del commissario cadrà sul prefetto, Giosuè Marino. Il rappresentante del Governo ha già studiato la situazione con il sindaco, Turi Leonardi ed il deputato nazionale di Forza Italia, Rocco Crimi. L'incarico avrà durata fino al 31 dicembre 2002; entro quella data l'approdo d'emergenza a Tremestieri dovrà essere cosa fatta. I soldi sono disponibili; si tratta di 41 miliardi già nelle casse della Regione. Bypassando tutte le normali procedure in materia di opere pubbliche, il commissario dovrà acquisire il progetto e affidare immediatamente i lavori.
Nel frattempo, si lavora anche per la costruzione dell'approdo definitivo che dovrà sorgere sempre a Tremestieri, inglobando le prime due invasature d'emergenza. Per accelerare le procedure, il sindaco ha in programma un incontro con il presidente della Regione, Totò Cuffaro; l'appuntamento è slittato più d'una volta, ma dovrebbe tenersi entro questa settimana. I due dovranno sbloccare la nomina della commissione paritetica che si occuperà dei project finacing per l'approdo a Tremestieri ma anche per quello all'Annunziata, che secondo la delibera votata dal Consiglio comunale sarà riservato alle auto.
Zona nord: modifiche alla viabilità — Boccata d'ossigeno, ieri mattina, per la zona nord. Le modifiche al piano viario d'emergenza, reso necessario dai lavori del tram, hanno portato i primi risultati. Soddisfazione è stata espressa dallo stesso comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, il quale dopo aver fatto sopralluoghi per tutta la mattina ha comunque evidenziato che sarà necessaria una presenza ancora maggiore da parte dei Vigili urbani. Fatto sta che ieri molti automobilisti hanno tirato un piccolo sospiro di sollievo, tenendo presente che ci si è trovati sempre in una situazione che in altre città sarebbe definita «insopportabile». Le modifiche entrate in vigore ieri riguardano l'introduzione delle fasce orarie sulla via Pola (7-9,30 senso unico nord-sud, 19-21 senso unico sud-nord, 9,30-19 e 21-7 doppio senso di circolazione) e l'inversione del senso di marcia in via Istria, percorribile solo da mare a monte. Solo misure-tampone, è chiaro, istituite a livello sperimentale nella speranza che la situazione migliore dopo la chiusura dei cantieri della tramvia.

21/11/2001 ( la sicilia )

Ieri sera l'ennesima fiaccolata sul Boccetta

Nino Scimone

Nemmeno la prima giornata di vero inverno, con pioggia e temperatura di poco al di sopra dei 10°, ha fermato la mobilitazione contro il transito dei mezzi pesanti, indetta dai Cgil, Cisl e Uil, dai vari comitati, oltre al movimento studentesco «I mamertini». Le forze del mondo del lavoro, della scuola e dell'associazionismo si sono date appuntamento per l'ennesima fiaccolata, manifestando e bloccando al transito il viale Boccetta. Le richieste, avanzate da un centinaio di partecipanti al corteo, riguardano in particolare: il fermo del passaggio dei Tir in tutta la città, nelle tre fasce orarie di maggiore intensità di traffico urbano (7-9, 12-14, 19-21); la creazione di aree di stoccaggio per lo scaglionamento programmato dei Tir e il riordino della mobilità cittadina. I manifestanti hanno anche richiesto la creazione di una rete e di un sistema operativo efficaci per il monitoraggio in tutta la città, con il rilevamento e la pubblicità dei dati sull'inquinamento atmosferico e acustico. Occorrerebbe, secondo i manifestanti, dotare il commissario per l'emergenza degli strumenti e dei poteri necessari per promuovere un sistema di trasporto all'interno del quale trovino realizzazione, in tempi certi e veloci, l'approdo a Tremestieri e la «via del mare» già finanziata e reperire ulteriori finanziamenti per la costruzione dell'approdo definitivo, con il conseguente spostamento di tutto il traffico gommato a sud della città. Ed ancora, è stata avanzata una richiesta legata alla revoca della delibera sul doppio approdo e della concessione demaniale alla rada di S. Francesco, avviando una programmata dismissione degli approdi.

22/11/2001 ( gazzetta del sud )

I talebani “buddaci” e l'emergenza dei tir

Lucio D'amico

Strascico di polemiche dopo il corteo sul Boccetta e il sit-in davanti alla Prefettura che martedì sera ha paralizzato il centro urbano. Sull'argomento interviene il comitato “La nostra città”: «La manifestazione – scrive il portavoce Saro Visicaro –, che si è svolta sotto la pioggia, ha infastidito coloro i quali da più settimane tentano di spegnere tutte le iniziative promosse per far fuori i tir dalla città. L'occasione di un sit-in di due ore (non concretizzato da “qualche giovane dei centri sociali” ma da tutti i partecipanti) ha sconvolto coloro i quali speravano e sperano che dopo l'emergenza decretata dal Governo si fosse raggiunto l'obiettivo di una tregua incondizionata nella lotta contro i tir da parte del comitato “La nostra città”. Certo sarebbe stato auspicabile che, fino al 31 dicembre 2002, il silenzio paralizzante fosse sceso sui fatti legati al passaggio dei tir dentro il centro urbano. Sull'utilità delle forme di lotta che tutto il movimento contro i tir sceglierà di adottare, caso per caso e volta per volta, non chiederemo certo l'approvazione o il supporto di coloro che stanno – nella forma e nella sostanza – dalla parte di chi da 38 anni permette il perpetuarsi di una vergogna nazionale». Il fondamentalismo ottenebra le menti. Qualcuno pensa di essere depositario della verità assoluta, il Bin Laden della giustizia sociale e dell'interesse supremo. Proprio perché non siamo sotto il regime dei Talebani (fortunatamente neppure di quelli di casa nostra), ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee e di portare avanti le iniziative che ritiene più opportune, quando però esse non vanno a detrimento dell'intera comunità. Un giornale come la Gazzetta del Sud, che è al servizio della città – e che, a differenza di altri, ha un'autonomia, anche economica, tale da non dipendere da nessun potere o interesse diverso da quello dei suoi lettori – ha sempre sostenuto le ragioni della mobilitazione permanente: lo ha fatto sui temi del traffico e dei trasporti così come su quello del risanamento e sui mille altri fronti delle emergenze sociali ed economiche di una città che da troppi anni ricopre gli ultimi posti nelle classifiche della qualità della vita. È stato dato sempre ampio risalto alle manifestazioni che nel corso degli anni si sono svolte sul Boccetta e negli altri luoghi simbolo della città schiava del transito di attraversamento dello Stretto. Le collezioni parlano da sole: l'emergenza tir non è stata inventata da un comitato nato solo tre anni fa ma ha scandito il corso degli ultimi decenni, insanguinando purtroppo le strade del centro urbano. Quando nel novembre dell'anno scorso, su iniziativa di alcune associazioni, tra cui il comitato “La nostra città”, si diede vita ad una imponente fiaccolata per la liberazione della città dai tir, la Gazzetta la definì una pagina importante della recente storia messinese. Con la stessa autonomia e libertà di giudizio con cui abbiamo criticato, ad esempio, la delibera del doppio approdo votata dal consiglio comunale, abbiamo espresso un giudizio negativo non sulla fiaccolata svoltasi lungo il Boccetta ma sul sit-in attuato martedì sera davanti alla Prefettura. Il signor Visicaro dovrebbe ascoltare le registrazioni delle telefonate giunte in redazione, di messinesi inferociti perchè intrappolati nell'ennesimo infernale ingorgo di auto e di tir su via Garibaldi o viale della Libertà. Che senso ha far pagare alla cittadinanza un prezzo ancora più alto di quello che è costretta a pagare quotidianamente? Che senso ha farlo soprattutto nel momento in cui finalmente si è ottenuto ciò che finora, purtroppo, non era stato possibile conseguire: trasformare quello messinese in un caso nazionale e indurre il Governo (per la prima volta in assoluto) a dichiarare lo stato di emergenza non a seguito di una calamità naturale ma per le vicende connesse al transito dei tir nel centro abitato? Occorre stare in guardia, vedere quel che succede, seguire passo passo l'operato del commissario governativo incaricato di portare a compimento l'iter di realizzazione del nuovo approdo di Tremestieri. Adesso è il tempo del controllo e della vigilanza, non dei demagoghi e degli invasati. È facile urlare e strepitare, senza poi proporre nulla di concreto. È, forse, un'idea assennata quella di chiudere oggi la rada di San Francesco, senza che ci sia uno straccio di approdo alternativo? Certo, si potrebbero usare i gabbiani e le beccacce per trasportare i tir e le auto che vanno e vengono dallo Stretto (comprese quelle di migliaia di messinesi). Peccato che nessuno ci abbia pensato finora. È una cosa seria sostenere che il porto di una città di mare debba essere chiuso, imbalsamato, trasformato in un museo archeologico? Se, poi, qualcuno vuol mettere la sordina ai problemi della viabilità e dell'attraversamento dello Stretto, questi non è certo la Gazzetta. Ma dei “talebani della protesta” Messina oggi non ha bisogno. 

22/11/2001 ( gazzetta del sud )

«Orario continuato e targhe alterne? Serviranno poco o nulla»

Ivana Cammaroto

Favorevoli e contrari, proposte bocciate o accolte. Il nuovo piano del Comune da attuare dall'8 al 31 dicembre, come era prevedibile, ha suscitato umori vari tra la gente. Gli automobilisti sono divisi sull'opportunità di istituire le targhe alterne e i commercianti sulla proposta di un orario continuato dei negozi invece dell'apertura domenicale (che però a parere di tutti lo scorso anno ha fatto registrare un incremento delle vendite). I provvedimenti ancora al vaglio della Giunta dovrebbero servire soprattutto a decongestionare il traffico cittadino ma già da molti sono stati definiti impopolari. Questi gli umori di alcuni commercianti, automobilisti e cittadini.
I commercianti – Il piano dell'Amministrazione non convince i negozianti che alzano le barricate contro l'ipotesi di mettere al bando l'apertura domenicale dei negozi nel mese di dicembre per consentire l'orario non-stop da lunedì a sabato. «Non siamo a Milano, siamo a Messina», questo il secco commento della signora Carmelina Latorre, titolare di un negozio di abbigliamento del centro, che evidenzia come la città non abbia i requisiti per far “funzionare” l'orario continuato: manca ad esempio la disponibilità economica per pagare gli straordinari. È chiaro – aggiunge – che ci vorrebbe anche più personale in più. Ma la realtà è che già a stento si riesce a mantenere quello indispensabile a garantire l'orario normale. A mio avviso soprattutto per dicembre conviene l'apertura domenicale. La gente compra più volentieri». Dello stesso avviso il responsabile di un altro esercizio commerciale, Giovanni Bitto, che incalza: «L'orario continuato è una cosa improponibile. Non si può pensare di costringere i commessi a rimanere in negozio dalle 9 alle 20 e diventerebbe difficile mantenere il doppio personale». A rincarare la dose il titolare di un altro punto vendita, Francesco Giuliani, che ha commentato: «Non ritengo che Messina sia la città adatta per l'orario continuato, né c'è una cittadinanza disposta a sfruttare una determinata fascia oraria per gli acquisti. Qui manca la cultura dell'orario non-stop. Meglio le aperture domenicali». Abitudini consolidate e problemi di manodopera, questi quindi gli ostacoli maggiori evidenziati da alcuni negozianti. Del resto anche in questo settore si fa sentire la piaga del lavoro nero e poco retribuito. I commercianti sono anche disposti ad alzare le barricate su un'eventuale apertura dei negozi l'8 e il 26 dicembre. «Siamo pronti a promuovere una dura protesta – assicurano – se l'Amministrazione decidesse di consentire l'apertura in questi due giorni».
I cittadini-utenti – Se i commercianti sono compatti contro l'apertura non-stop, i loro clienti sono più possibilisti. «Considerato il mio lavoro di ufficio sarebbe conveniente», «Sono un po' anziano e forse andrei a comprare in un orario con meno traffico», questi alcuni pareri raccolti ieri pomeriggio sul viale San Martino. C'è comunque anche chi si mette nei panni di negozianti e commessi. «Senza dubbio sarebbe comodo e piacevole – ci dice la signora Giusy D'Amico – ma penso che sia duro per chi è costretto a lavorare».
Gli automobilisti – Targhe alterne sì o no? Su questo provvedimento i cittadini sono divisi. C'è infatti chi si dichiara favorevole per una questione di traffico e di inquinamento e c'è chi respinge questa proposta per i problemi che potrebbero nascere per raggiungere il posto di lavoro. «Va bene, ma non nelle ore di lavoro», ci dice la signora Lilla Ventura. «Penso che sia giusto – incalza invece un altro automobilista, Simona Marchesini». «È una proposta giusta – aggiunge Giuseppe Naccari – purchè serva concretamente a sfoltire il traffico e a contenere l'inquinamento». Anche la Confcommercio prende una prima posizione. Il direttore dell'Unione commercianti, Roberto Corona, commenta così la proposta delle targhe alterne e dell'orario continuato: «Non siamo stati contattati dall'Amministrazione, abbiamo appreso dalla stampa di questi provvedimenti. Sulle targhe alterne siamo contrari per il fatto che soprattutto durante il periodo natalizio si scoraggia la gente a raggiungere il centro e per l'orario non-stop dei negozi ritengo che le piccole e medie attività non siano nelle condizioni di affrontare questo tipo di rivoluzione, anche se solo per un mese». Ha invece incontrato un maggiore favore l'idea di un'area pedonale nella zona del Duomo durante i giorni festivi e dalle 21 alle 6.

22/11/2001 ( gazzetta del sud )

Emergenza traffico / Mentre l'Unione europea conferma che i fondi del tram saranno mantenuti solo se verrà rispettata la scadenza del 31 dicembre
Fa già discutere il “piano Natale”
Sciopero Atm: oggi fermi per 4 ore gli autobus, corteo da piazza Cairoli al Municipio


Lucio D'Amico

Il piano Natale va rivisto e corretto. Il sindaco Leonardi ha preso atto delle proposte concordate dal dipartimento viabilità e dal comando della polizia municipale ma adesso la giunta intende avviare un confronto serrato con le forze sociali e le associazioni di categoria. Alcuni dei provvedimenti, come ad esempio il ricorso alle targhe alterne o l'orario continuato dei negozi, sono destinati a suscitare un vespaio di polemiche e, per questo, vanno ulteriormente approfonditi. Le decisioni saranno prese solo se, tra i “pro” e i “contro”, la bilancia dovesse pendere a favore dei primi. L'obiettivo di ridurre drasticamente i flussi di traffico diretti verso il centro è comprensibile, soprattutto perchè solo in tal modo si potrebbe assicurare un servizio di trasporto pubblico meno disastrato di quello attuale. Ma non tutti, all'interno dell'esecutivo comunale, sono convinti, ad esempio, che le targhe alterne siano il metodo più efficace per raggiungere lo scopo. Mentre l'amministrazione è, comunque, impegnata ad affrontare le emergenze quotidiane legate alla viabilità e all'approssimarsi delle festività di fine anno, stamane, per quattro ore (dalle 10 alle 14), si fermeranno gli autobus. È il giorno della mobilitazione contro quella che viene definita la situazione di sfascio dell'Azienda trasporti ma è anche il giorno in cui tutte le organizzazioni sindacali di categoria – stavolta senza differenze tra le varie sigle – rilanciano alcune proposte concrete per il rilancio dell'Atm. I punti principali della vertenza sono quattro: 1) l'avvio delle procedure per la trasformazione dell'Azienda in Spa; 2) l'affidamento della gestone del servizio integrato della metroferrovia; 3) la certezza della gestione del tram; 4) l'individuazione e la gestione dei parcheggi di pertinenza e d'interscambio. Al corteo, che prenderà il via alle 10,30 da piazza Cairoli e che si concluderà davanti a Palazzo Zanca, sono stati invitati anche gli utenti del servizio di trasporto pubblico, in particolare gli studenti e gli anziani. Saranno inevitabili le conseguenze della manifestazione sul già caotico traffico di via Garibaldi. Speriamo che si riesca a contenere il più possibile i disagi, a differenza di quanto accaduto martedì sera a causa del sit-in attuato in piazza Unità d'Italia. Da Palermo, intanto, arriva la notizia del secco “no” da parte dell'Unione europea alla richiesta del Comune di ottenere un co-finanziamento anche per l'acquisto delle 15 vetture tranviarie. Come sottolinea il direttore generale del dipartimento regionale programmazione, dott. Palocci, il Programma operativo plurifondo (Pop '94-99) della Regione siciliana ha previsto una quota di fondi comunitari solo relativamente alla realizzazione della linea tranviaria. Nessuna speranza, invece, per le vetture, il cui costo (poco meno di 40 miliardi) resta a carico del Comune. C'è di più. L'Unione europea invita al rispetto della scadenza del 31 dicembre 2001, confermando la minaccia di togliere i finanziamenti nel caso di inadempienze o ritardi. Se è vero che l'amministrazione comunale ha buon gioco nel ricordare i mesi di tempo perduti a causa delle incertezze da parte degli organi tecnici e politici regionali, è anche vero che l'unico modo per tirarsi fuori da magagne ed eventuali contenziosi, è quello di concludere definitivamente l'opera entro la fine dell'anno. Sarebbe oltretutto il migliore regalo di Natale per una città costretta a vivere “in apnea” da più di tre anni.

22/11/2001 ( la sicilia )

Oggi uno staff di dirigenti incontrerà il sindaco per accelerare i project financing per Tremestieri e Annunziata
Approdi, la Regione si fa viva
Nuovo piano della viabilità: aperta la fase della concertazione


Giuseppe Lo Re

Palermo tende la mano a Messina per la realizzazione dei nuovi approdi. In attesa della nomina del commissario governativo per le prime due invasature «d'emergenza», il sindaco, Turi Leonardi, continua a programmare la costruzione delle due infrastrutture «definitive» che sorgeranno all'Annunziata (per le auto) ed a Tremestieri (per i mezzi pesanti). Da tempo sono state attivate le procedure per i project financing (sono stati «incassati» anche i progetti dei privati interessati), ma per accelerare il complesso iter è necessaria la nomina del comitato paritetico Comune-Regione «battezzato» dall'Accordo di programma sugli approdi firmato con l'allora presidente della Regione, Vincenzino Leanza. Questa mattina, sarà a Palazzo Zanca uno staff di dirigenti della Regione, che incontreranno il primo cittadino; insieme definiranno la nomina dell'organismo che dovrà supervisionare l'iter dei project financing. La decisione di effettuare il vertice a Messina è stata presa dopo i numerosi rinvii delle riunioni previste a Palermo con il presidente della Regione, Totò Cuffaro.
Concertazione sul piano viario natalizio — Il piano viario per il Natale è ancora in fase embrionale: non è ancora detto che vengano istituite le targhe alterne né che si decida l'orario continuato per i negozi, che resterebbero chiusi invece la domenica ed i giorni festivi. Ad esprimersi con toni poco convinti sull'ipotesi avanzata dalla ripartizione comunale Viabilità è stato l'assessore comunale, Turi Rizzo, da sempre scettico sulle limitazioni legate alle targhe alterne. Molto cauto è apparso ieri anche il sindaco, Turi Leonardi: prima di varare qualunque modifica bisognerà concertarla direttamente coi commercianti e le organizzazioni sindacali. Sull'argomento, nei prossimi giorni saranno convocate riunioni operative.
Intanto, sembrano aver funzionato gli accorgimenti posti in essere nella zona nord, dove per alcuni giorni si sono vissuti disagi indescrivibili. Ieri mattina il traffico è stato sostenuto ma molto più snello, anche perché non si sono registrati incidenti tali da rendere ancor più caotico il flusso veicolare diretto in città dai villaggi della riviera. Stesso discorso all'orario del «controesodo», quando si è registrato un consistente spiegamento di Vigili urbani. Le modifiche entrate in vigore su suggerimento dal comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, riguardano l'istituzione delle fasce orarie in via Pola (7-9,30 senso unico nord-sud, 19-21 senso unico sud-nord) e la modifica del senso di marcia in via Istria, adesso percorribile solo in direzione mare-monte.

22/11/2001 ( gds )

Piano di Natale, il sindaco frena proposte

Rosaria Brancato

"Prima di pensare al piano per Natale voglio valutare attentamente gli esiti dei recenti provvedimenti in materia di viabilità nella zona nord, dalle fasce orarie per la via Pola al viale della Liberta", sull'ordinanza anticaos per le festività il sindaco scommette sulla concertazione, non ha intenzione di prendere decisioni senza prima aver consultato le parti interessate, primi fra tutti i commercianti.
"Nei prossimi giorni incontreremo le associazioni di categoria, Confcommerio, Confesercenti, organizzazioni sindacali e l'Atm per capire quali sono le loro esigenze- prosegue Leonardi- e nel caso dell'azienda trasporti vedere quali disponibilità ci siano per attivare un servizio di bus navetta o un potenziamento delle corse di collegamento tra villaggi e centro urbano".
Sarà riattivato il servizio di parcheggi a pagamento in tutte le vie del centro, mentre il primo cittadino esclude che l'area di Piazza Cairoli possa diventare isola pedonale, provvedimento questo che sarà limitato alla sola Piazza Duomo e soltanto nei week end e nelle festività. Da valutare la possibilità di introdurre le targhe alterne, provvedimento ritenuto impopolare che lo stesso assessore Rizzo ha cercato di evitare.
Dovrebbe essere invece rispettato il calendario di aperture dei negozi concordato tra commercianti e assessore Cardile: via libera allo shopping domenicale con possibilità di tenere aperte le saracinesche per tutto il giorno, senza la pausa pranzo.
"Ho chiesto ai tecnici di verificare gli esiti dei provvedimenti nella zona nord, penso che stiano andando bene. Escludo l'ipotesi di imporre una chiusura domenicale ai negozi proprio in periodo festivo, così come voglio andare cauto sulle targhe alterne".
All'esame del sindaco anche il periodo di validità del piano Natale che dovrebbe andare dal 10 dicembre, dopo l'Immacolata fino alla vigilia di Natale. 

23/11/2001 

Fonte: Gazzetta del sud 

Porto / Richiesta della Ulisse Shipping a Capitaneria e Authority
Nuova linea “Messina-Reggio”?


Un terzo vettore potrebbe aggiungersi a Meridiano Lines ed Ngi nell'utilizzo dei due ormeggi della banchina Peloro nel collegamento “Messina-Reggio”. All'esame della Capitaneria e dell'Authority c'è la richiesta della società Ulisse Shipping di Amedeo Matacena junior che punta ad utilizzare la nave “Ostfold”, prima in uso alla Meridiano, per 14 corse. Sull'argomento s'è tenuta una riunione coordinata dal comandante della Sezione tecnica della Capitaneria, capitano di corvetta Giuseppe Sarchese, cui hanno preso parte il presidente dell'Authority Giuseppe Vermiglio e i vertici societari. Al momento gli attracchi consentono 12 corse della nave “Ulisse” della Ngi e 8 della “Tourist Ferry Boat I” in uso alla Meridiano (cui se ne aggiungeranno 10 della “Kronborg” sempre di Meridiano). Quanto all'Ulisse Shipping l'orientamento della Capitaneria è di far utilizzare gli attracchi purché si definisca un piano armonico degli orari delle corse e dell'utilizzo degli spazi di stoccaggio sulla banchina Peloro (a breve sulla “Marconi” per i lavori in corso) rispettoso delle esigenze di sicurezza, anche in relazione alla viabilità cittadina. (a.t.)

Leonardi convoca le organizzazioni del commercio per discutere sui provvedimenti del “piano Natale”
Viabilità, si decide
Le targhe alterne “dividono” Rizzo e Ferlisi


Lucio D'Amico

Tutto rinviato di qualche ora, se non di qualche giorno. I provvedimenti collegati alla viabilità nel periodo di fine anno (8-31 dicembre) saranno discussi nell'ambito di una serie di incontri che l'Amministrazione presiederà tra oggi e l'inizio della prossima settimana. Al tavolo del confronto sono stati invitati, tra gli altri, i rappresentanti delle organizzazioni del commercio, oltre che i tecnici e i dirigenti dell'Azienda trasporti. La giunta intende sottoporre il pacchetto delle misure natalizie anche all'esame preventivo del consiglio comunale. La fase delle trattative dovrà concludersi, comunque, entro la fine del mese, perchè ci vorrà poi qualche giorno per sensibilizzare l'opinione pubblica e per predisporre nel concreto le eventuali modifiche apportate alla viabilità (segnaletica, semafori e quant'altro). Il ricorso alle targhe alterne, al momento, non è nè escluso nè confermato. Il partito dei “pro” vede in prima linea lo stesso comandante della polizia municipale: «Non amo provvedimenti di questo genere – afferma Calogero Ferlisi – ma non riesco a vedere altre alternative praticabili nell'immediato. Ben venga, in ogni caso, qualunque misura sia in grado di contribuire al miglioramento della mobilità urbana e del servizio di trasporto pubblico». Assai più contrastato il parere dell'assessore alla viabilità Salvatore Rizzo. «Non mi piacciono le targhe alterne – dichiara senza mezzi termini –, al massimo possono ridurre del 20 per cento i volumi di traffico nel centro urbano, creando una serie di diseguaglianze tra le famiglie e numerosi problemi ai vigili urbani che devono controllare, targa per targa, i mezzi di passaggio. Questo non vuol dire che escludo a priori la possibilità di ricorrere alle targhe alterne. Sono decisioni che vanno, comunque, concordate». Tra l'assessore Rizzo e il comandante Ferlisi i rapporti non sembrano essere idilliaci. Il primo rimprovera al secondo di aver “pubblicizzato” i contenuti del nuovo Piano viario, prima ancora che esso fosse discusso all'interno della giunta comunale. Ferlisi rifugge dalle polemiche: «Voglio solo chiarire – afferma – che non è stato divulgato alcun “segreto d'ufficio”. Nei giorni scorsi i dirigenti del dipartimento viabilità e il comando della polizia municipale hanno approfondito i possibili interventi da attuare nel corso delle prossime settimane. Abbiamo precisato in tutte le sedi che si trattava e si tratta di provvedimenti ancora al vaglio dell'amministrazione. Dov'è il problema?». Il comandante si dice soddisfatto dei risultati dell'attività di prevenzione e di repressione effettuati negli ultimi giorni. «Da quando sono state apportate le modifiche riguardanti la zona di viale della Libertà, le vie Pola ed Istria, il traffico è sicuramente migliorato rispetto allo scorso week-end». A proposito del nuovo Piano viario, i rappresentanti del Movimento politico cristiano esprimono netto dissenso nei confronti dell'ipotesi delle targhe alterne. «I motivi del nostro parere contrario – affermano Gustavo Lampi e Mario D'Arrigo – sono due: i danni ulteriori che subirebbe il commercio cittadino e i disagi per le famiglie che dispongono di una sola auto. Sappiamo che oggi la cosa più semplice è criticare, anzichè fare proposte concrete. Per questo, ci permettiamo di suggerire l'utilizzo temporaneo della linea tranviaria, soprattutto lungo il viale San Martino, come area di parcheggio». Un'ipotesi che, però, non può essere neppure presa in considerazione visto che nei prossimi giorni dovrà necessariamente cominciare il rodaggio della prima vettura del tram arrivata già in città e ferma attualmente al deposito Atm.

23/11/2001 ( la sicilia )

Oggi il corteo del VI e VII Quartiere contro l'«invasione» dei Tir: chieste limitazioni nello svincolo di Messina centro
In marcia verso Palazzo Zanca
Nuovo approdo a Tremestieri: si lavora per accelerare i tempi

Dopo i comitati anti-Tir si fanno sentire i Quartieri della zona centro-sud. Organizzato dalla VI e dalla VII Circoscrizione è previsto questa mattina un corteo che partirà dal viale Europa e che, attraverso via La Farina, via Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi, raggiungerà Palazzo Zanca. La protesta, manco a dirlo, scatta a seguito della decisione di chiudere il viale Boccetta ai camion nelle ore notturne. Secondo i rappresentanti dei due Quartieri, infatti, tutto il carico viene «dirottato» nello svincolo di Messina centro. La soluzione-tampone, presa per limitare i danni in attesa della realizzazione dell'approdo a Tremestieri, non va proprio ai residenti sul viale Europa e in via La Farina. Sono già state raccolte 2mila firme che verranno consegnate al sindaco, Turi Leonardi. Tra le richieste da avanzare al Comune, oltre alla costruzione di sovrappassi pedonali, c'è la chiusura dello svincolo di Messina centro in alcune ore della giornata, bilanciando le sofferenze notturne causate dal blocco del Boccetta. Dall'altra parte si ribatte che il Boccetta ha subìto il carico dei Tir per oltre trent'anni e i residenti chiedono la comprensione di tutta la città. Ecco che si trova in vicolo cieco, per uscire dal quale sono necessarie le soluzioni strutturali garantite dal commissariamento che sarà formalizzato nei prossimi giorni dal Governo. Cosa fare nel frattempo? Al Comune la sentenza.
Vertice con la Regione sul nuovo approdo — Intanto, ieri pomeriggio si è discusso di approdi nel corso di un vertice tra il sindaco, Turi Leonardi ed uno staff di tecnici della Regione, dopo i numerosi rinvii degli incontri precedentemente programmati tra il primo cittadino e il presidente della Regione, Totò Cuffaro. La Regione, oltre che nella progettazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri, è parte in causa nella realizzazione delle strutture definitive a Tremestieri e all'Annunziata; in quest'ottica dovrà essere nominato al più presto il comitato paritetico che si occuperà della gestione delle procedure per i project financing. Tornando alle prime due invasature d'emergenza nella zona sud, si attende a breve la nomina del commissario (che sarà il prefetto, Giosuè Marino) incaricato di coordinare la progettazione e la successiva realizzazione dell'opera entro il termine del 31 dicembre 2002. L'incarico sarà affidato dal ministro dell'Interno, Claudio Scajola.

Blitz dei vigili in via Garibaldi

«Giro di vite» dei Vigili urbani, ieri, contro la sosta selvaggia. In una sola giornata sono state elevate oltre 100 multe ai danni di automobilisti che avevano posteggiato le loro macchine alla destra della striscia gialla sia sulla corsia lato mare che su quella lato monte di via Garibaldi. A disporre il servizio repressivo, nel corso del quale sono stati impiegati anche i carri attrezzi, è stato il comandante, Calogero Ferlisi. «Continueremo così anche nei prossimi giorni – ha detto il responsabile della Polizia municipale – la gente deve capire che così si aggrava una viabilità già appesantita dai cantieri».
Anche Reggio Calabria e Villa S. Giovanni vogliono lo stato d'emergenza — «Perché a Messina sì e a Reggio Calabria e Villa S. Giovanni no»: dall'altra parte dello Stretto si torna alla carica sul decreto che dichiara lo stato d'emergenza causa dall'attraversamento della città da parte dei Tir. Ieri ha presentato un'interrogazione il parlamentare dei Ds, Marco Minniti, che ha posto una serie di quesiti al Consiglio dei Ministri ed al ministro dell'Ambiente. Minniti denuncia che «anche Villa S. Giovanni e Reggio vivono in una condizione identica a Messina, perché la stessa quantità di veicoli che raggiungono la Sicilia transitano, in particolare, nel centro di Villa S. Giovanni. Per questo – continua Minniti – non capisco perché non sono state adottate le stesse misure straordinarie anche in Calabria».

23/11/2001 ( gds )

Piano traffico per Natale,I commercianti in coro:
"Chiusi la domenica? No"

Enzo Gallo

Le polemiche innescate nei giorni scorsi dal nuovo piano proposto dal comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi, al vaglio della giunta da attuare dall'8 al 31 dicembre, in concomitanza con le vacanze natalizie, non si sono placate anzi hanno fomentato dissensi soprattutto da parte dei commercianti. Molti di loro interpellati sull'argomento, hanno risposto all'unanimità che se fosse resa esecutiva la proposta delle chiusure domenicali, ci sarebbe una ribellione totale visto che l'apertura domenicale dei negozi nel mese di dicembre è grossa fonte di guadagno per tutti. Poi serpeggia malumore anche sulla proposta di attuare le targhe alterne nel centro cittadino, che secondo molti a partire dall'assessore alla Viabilità Turi Rizzo, non servono a risolvere gli atavici problemi del traffico cittadino. Ma andiamo per ordine. Gli esercenti, in gran parte quelli che lavorano al centro, non si trovano concordi con l'orario continuato ventilato dall'Amministrazione. " A dire il vero non mi sembra una soluzione possibile - esordisce Antonio Ranoldo proprietario di un noto negozio di abbigliamento sul Viale - quella di farci chiudere nei giorni festivi, per attuare l'orario continuato che per le abitudini dei messinesi servirebbe a ben poco. E poi è noto a chiunque che nelle ultime domeniche prima di Natale si fanno affari d'oro. Sono decisamente contrario a questa soluzione".
Gli fa eco il signor Davide Soraci anch'esso proprietario di un negozio di giocattoli del centro. " Il commercio in città è notevolmente in crisi - sottolinea Soraci- e chiederci di chiudere nelle festività è voler dire di chiudere definitivamente. Parlo soprattutto del mio settore dove proprio a Natale i giocattoli vanno a ruba, e i genitori pur di accontentare i propri figli, sono disposti a spendere. Un giocattolo sotto l'albero di Natale non manca mai".
Ma ci sono voci che esulano dal coro degli esercenti, che vedono nella possibilità dell'orario continuato, una soluzione per il proprio lavoro. A farsi portavoce di questa categoria è Francesco Martino, contabile di una ditta petrolifera che ha i suoi uffici a Piazza Cairoli. "Col mio lavoro sono impegnato continuativamente dal lunedì al sabato - spiega Martino - e le uniche pause che ho a disposizione sono due ore nel primo pomeriggio e qualche ora a fine serata. Non mi dispiacerebbe trovare qualche negozio aperto nelle prime ore pomeridiane, soprattutto nel periodo festivo, visto che mi consentirebbe di fare qualche acquisto per la mia famiglia. Devo però riconoscere che per i commercianti potrebbe essere un problema". 

24/11/2001 

Fonte: Gazzetta del sud 

Tir in panne blocca il Boccetta

Sembra una maledizione quella che assilla il viale Boccetta. Non c'è giorno, infatti, che un tir non rimanga in panne sull'articolata arteria stradale mettendo in crisi l'intera zona. Ieri mattina, ancora una volta, un mezzo pesante è rimasto bloccato al centro della carreggiata per un guasto meccanico, provocando in pochi secondi una “congestione stradale”. Il fatto è avvenuto, poco dopo le 10, all'incrocio con piazza Gagini, qualche metro più avanti del luogo in cui, poco tempo addietro, è avvenuto l'incidente costato la vita alla pensionata novantenne Annunziata Aversa, travolta e uccisa da un camion. Immediata la segnalazione dell'accaduto alla centrale operativa della polizia municipale e l'arrivo, quasi in tempo reale, di alcune pattuglie in servizio. Nonostante tutto le ripercussioni sul traffico ci sono state e hanno coinvolto l'intera zona, causando anche incolonnamenti sul viale Principe Umberto. Il mezzo pesante, che sembra essere rimasto “vittima” di un guasto alla pompa della nafta, è stato rimosso solo dopo l'arrivo di un altro camion che ha provveduto a trainarlo, liberando la carreggiata. Un meccanico, che lavora nelle vicinanze del viale Boccetta e che si era offerto di prestare aiuto, non era infatti riuscito a risolvere il problema e ad eliminare l'inconveniente meccanico.

Ancora una giornata infernale: e il sindaco chiede un incontro con il questore
«Basta con i cortei e i blocchi stradali»

(l.d.)

Quella di ieri è stata per il traffico cittadino l'ennesima giornata infernale. I vari incidenti lungo la tangenziale, il tir fermatosi per un guasto sul Boccetta, il corteo dei rappresentanti del sesto e del settimo quartiere snodatosi da viale Europa a Palazzo Zanca: sono i fattori che hanno contribuito ad aggravare le già precarie condizioni della viabilità nel perimetro urbano. Ancora una volta, soprattutto su via Garibaldi (attualmente unica insostituibile arteria di collegamento tra la zona nord e il centro), si sono formate code chilometriche ed è stata un'autentica impresa anche per i mezzi di soccorso e di trasporto pubblico riuscire a districarsi nel groviglio di auto e di mezzi pesanti. In un momento in cui il Governo nazionale ha dichiarato – per la prima volta in assoluto – lo stato di emergenza connesso ai problemi della viabilità e del transito dei tir nel centro abitato, si dovrebbe agire di conseguenza, attenendosi a comportamenti che non possono valere solo per una parte della cittadinanza. Nella settimana che sta per concludersi sono stati effettuati già tre cortei cittadini (la fiaccolata anti-tir di martedì sera, lo sciopero dei dipendenti Atm, la protesta dei due Quartieri), con le conseguenti ripercussioni sulla mobilità urbana. Nella prossima si annunciano altre iniziative, a partire dal sit-in organizzato per martedì dal movimento studentesco “I Mamertini”, dai giovani comunisti e dal comitato “La nostra città”, i quali hanno proclamato uno sciopero «contro l'attuale gestione della Fiera». È previsto l'ennesimo corteo, con partenza alle 9 da piazza Antonello. Inoltre, non sono escluse altre manifestazioni su iniziativa dei comitati anti-tir. La situazione rischia di diventare davvero insostenibile e per questo il sindaco ha deciso di chiedere l'intervento del prefetto e del questore. Leonardi chiarisce che non c'è alcuna intenzione di voler limitare il diritto a manifestare e ad esprimere le proprie idee. «La democrazia è questa – afferma il sindaco – ma bisogna anche tener conto delle condizioni in cui si trova la città. I responsabili dell'ordine pubblico hanno la facoltà non solo di consentire o di impedire lo svolgimento delle manifestazioni ma anche, nel caso di cortei, di indicare quali sono le strade percorribili o meno». L'appello al senso di responsabilità viene lanciato da più parti, non solo dall'amministrazione comunale. Fatto salvo il diritto alla protesta e al dissenso che può essere ugualmente esercitato ad esempio con assemblee o sit-in al di fuori delle sedi viarie, dovrebbero essere vietate, da ora a Natale, tutte quelle manifestazioni che comportano blocchi stradali o la paralisi nei collegamenti tra le zone nord e sud e il centro urbano. Non sarebbe un attentato alla democrazia ma solo un provvedimento conseguente alla dichiarazione dello stato di emergenza e, quindi, alla “eccezionalità” di una situazione le cui conseguenze negative non possono essere scaricate, come sempre, sulle spalle dei “poveri” messinesi 

sovrintendenza / Cambi al vertice delle ex sezioni
Una “rivoluzione”
Gianfilippo Villari al posto della dott. Bacci


Graziella Mastronardo

Preannunciata da tempo, ha preso corpo negli ultimi giorni una vera e propria “rivoluzione” alla Sovrintendenza ai beni culturali. Numerosi gli spostamenti: e anche di “peso”. A cominciare dalla sovrintendente, la dott. Giovanna Bacci, che viene trasferita alla direzione del museo regionale “Bernabò Brea” di Lipari. Al suo posto a Messina arriverà dal 3 dicembre il dott. Gianfilippo Villari, che finora ha ricoperto il ruolo di direttore del Centro regionale di restauro di Palermo. Ma le clamorose novità del decreto, firmato dal direttore generale del dipartimento Beni culturali della Regione Siciliana, Giuseppe Grado, non si fermano qui. Ed è abbastanza curioso che il passaggio del “testimone” al museo eoliano avvenga praticamente... in famiglia. La dott. Bacci, infatti, prenderà il posto del marito, il dott. Umberto Spigo, che invece viene trasferito a Messina: coordinerà la sezione architettonica, finora diretta dalla dott. Costanza Lentini: quest'ultima, invece, è stata nominata responsabile dell'unità operativa delle aree archeologiche di Naxos e Gela. Una promozione sul “campo” l'ha ottenuta l'arch. Rocco Scimone, al quale l'assessorato ha affidato il coordinamento di due servizi (finora era stato direttore soltanto di uno): i beni architettonici e quelli paesistici, naturalistici e urbanistici. Quest'ultima, era diretta dalla dott. Emanuela Barbaro Poletti, che è andata in pensione. Nuova direttrice della Biblioteca regionale è la dott. Alessandra Conti (promossa dal ruolo di vice). L'attuale, la dott. Anna Maria Sgrò, andrà a coordinare i servizi bibliografici e archivistici della Sovrintendenza. Aumentano le responsabilità anche per la dott. Caterina Ciolino, nominata coordinatrice oltre che della sezione beni artistici (carica che già ricopriva), anche di quella dei beni etnoantropologici; il dott. Sergio Todesco, che finora ne era stato direttore, diviene responsabile di una unità operativa. Nell'ambito delle sezioni uno e due, infine, sono state create altrettante unità operative, a capo delle quali sono stati chiamati gli architetti Antonino Rotella (beni architettonici) e Anna Piccione (beni paesistici, naturali e urbanistici).

Fonte: la sicilia 

Il sindaco vuole alleviare i disagi causati dai Tir anche nella zona sud, confermato il blocco notturno del Boccetta
Fasce orarie a Gazzi e Messina centro

Il presidente del VI Quartiere: «Situazione ormai insostenibile»

Giuseppe Lo Re/Alessandro Tavilla

«Ossigeno» per la zona centro-sud: il sindaco, Turi Leonardi, fornisce una «bombola» ai residenti nei quartieri flagellati dalla decisione di chiudere di notte il viale Boccetta al transito dei mezzi pesanti. Ieri mattina, il primo cittadino ha incontrato una delegazione dei manifestanti (per la verità solo qualche decina) che, partiti dal viale Europa, hanno «marciato» verso Palazzo Zanca. Il corteo si è snodato a tappe, come una «Via Crucis» attraverso il traffico cittadino: viale Europa, via La Farina, via Tommaso Cannizzaro, via Garibaldi. Poi la sosta in piazza Unione europea e l'ingresso a Palazzo Zanca, fino alla stanza del sindaco. Qui Leonardi ha annunciato la novità: fasce orarie negli svincoli di Gazzi e Messina Centro. Il grosso del provvedimento sarebbe già definito: il blocco per i Tir sarà effettuato certamente dalle 7 alle 9 e, forse, dalle 13 alle 14 in coincidenza con la chiusura delle scuole e della maggior parte degli uffici. Confermato, invece, il blocco notturno del Boccetta, che resterà off limits per i mezzi pesanti dalle 21 alle 7 del mattino. Sarà soddisfatta, così, la principale istanza rivolta al sindaco dai Consigli del VI e del VII Quartiere, che hanno organizzato il corteo. Alla manifestazione di ieri, comunque, ci si attendeva una partecipazione più corposa. Alla partenza da Camaro ed all'arrivo a Palazzo Zanca, erano solo una ventina i presenti, scortati da un cospicuo numero di carabinieri che non hanno avuto molto da fare, nemmeno per i problemi legati alla fluidificazione del traffico. Alla testa del corteo, al quale hanno aderito alcuni studenti della «Bisazza», c'era il presidente della VI Circoscrizione, Agatino Bonarrigo. «La situazione è ormai insostenibile e bisogna dare una svolta – ha detto Bonarrigo prima di conoscere le intenzioni del sindaco – perché zone come viale Europa, via La Farina e Camaro, sono tutti giorni esposte ad un altissimo rischio, come dimostrato dagli eventi più recenti».
Potenziati i controlli dei Vigili urbani — E mentre il fronte anti-Tir si fa sempre più compatto, sono sempre più costanti i controlli dei Vigili urbani per il rispetto del Codice della strada. Anche ieri sono state elevate decine di multe ad altrettanti automobilisti, che avevano posteggiato le loro auto nella corsia preferenziale di via Garibaldi, sia nella carreggiata lato monte che in quella opposta.
Traffico a rilento sul Boccetta — Un Tir ha bloccato per circa un'ora la circolazione, ieri mattina, sul viale Boccetta. Il mezzo proveniva dagli imbarcaderi privati e doveva imboccare l'autostrada. Per un'avaria al motore è rimasto fermo all'altezza di piazza Gagini intorno alle 9.45. Dopo circa quarantacinque minuti è riuscito a ripartire. È stato necessario far intervenire un'altra squadra di Vigili urbani – oltre a quelle normalmente in servizio nella zona – per fronteggiare il traffico.

Scontri polizia-manifestanti

Momenti di tensione ieri sera davanti a Palazzo dei Leoni. A margine del dibattito organizzato dal movimento politico Forza Nuova sulla «Massoneria a Messina», si sono verificati scontri tra giovani di Rifondazione comunista, della Sinistra giovanile, del Messina Social Forum e le forze dell'ordine. I giovani (circa una quarantina) hanno aspettato l'arrivo del leader nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore ed hanno attuato una rumorosa contestazione davanti all'ingresso della Provincia, culminata anche con lancio di pallottole di carta contro i partecipanti al convegno. Secondo i manifestanti, sarebbero stati i simpatizzanti di Forza Nuova a provocare. Gli agenti, coordinati da alcuni funzionari, sono dovuti intervenire per sedare gli animi e ne è nata una colluttazione, durante la quale è rimasto ferito un poliziotto in servizio al Commissariato Messina sud. L'uomo, trasportato in ospedale (gli è stata riscontrata una forte contusione al volto), è stato giudicato guaribile in 10 giorni. Sul posto sono intervenuti tutti gli equipaggi in servizio di polizia e carabinieri. Uno dei contestatori, dopo un breve inseguimento per il corso Cavour, è stato bloccato e condotto in questura. Per lui potrebbe scattare la denuncia a piede libero. Sempre in serata alcuni manifestanti si sono diretti verso la Caserma Zuccarello di via degli Orti. La presenza, sul posto, di numerosi equipaggi delle forze dell'ordine, ha evitato ulteriori scontri. Tornando al convegno, è stato lo stesso Fiore a trarre le conclusioni, dopo gli interventi del segretario provinciale Antonio Ragusa, del consigliere Michele Formica e del prof. Agostino Sanfratello. «La nostra – è stato detto – è la città massonica per eccellenza e l'influenza delle logge riguarda tutti i settori della società messinese». I rappresentanti del movimento hanno ribadito la richiesta, avanzata al livello nazionale, che vengano messe al bando tutte le «sette segrete».

25/11/2001 

Fonte: gazzetta del sud 

Emergenza traffico / L'Amministrazione sta valutando se eliminare dal “piano Natale” un provvedimento giudicato da più parti iniquo e poco efficace
Targhe alterne, dietro-front
Impossibile impedire l'apertura domenicale dei negozi

Lucio D'Amico

Le targhe alterne non convincono. Dopo una serie di confronti avviati a Palazzo Zanca, l'amministrazione comunale sta pensando seriamente di recedere dal proposito ventilato nei giorni scorsi. Il ricorso al sistema della circolazione a giorni alterni, che Legambiente ha definito «un vecchio arnese delle politiche antitraffico» e che le organizzazioni del commercio vedono come fumo nell'occhio, è una delle misure inserite nella bozza del “piano Natale” predisposta dai dirigenti del dipartimento viabilità e dal comando della polizia municipale. Come hanno sottolineato il sindaco Leonardi e il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi, le targhe alterne sono l'«extrema ratio», il provvedimento da prendere solo se non s'intravvedono soluzioni più convincenti. Sul piano strutturale, in effetti, non esistono alternative possibili, visto che le strade messinesi sono quelle che sono e che è impossibile realizzare, nel giro di qualche giorno, opere che sarebbero state indispensabili, come ad esempio parcheggi multipiano, sottopassi o sopraelevate. In discussione, però, è l'efficacia di una simile misura interdittiva che andava di moda negli anni Ottanta ma che adesso non viene più proposta neppure nelle città dove si riscontrano alti livelli di inquinamento atmosferico. Sono in molti – e tra questi lo stesso assessore alla viabilità Salvatore Rizzo – a sostenere che le targhe alterne comportano una riduzione dei flussi di traffico diretti in centro più teorica che reale, comunque non superiore al 20 per cento. Piccoli benefici, dunque, per le zone del perimetro urbano, a fronte di un impegno quasi sovrumano da parte della polizia municipale (chiamata a controllare targa per targa gli autoveicoli in circolazione) e di forti disagi per chi abita nel resto della città. Si aggiungono, inoltre, le considerazioni, più etiche che tecniche, sull'equità di un provvedimento che impedisce la mobilità urbana, un giorno su due, a chi possiede una sola auto, a differenza di chi ne ha due o più e la fortuna di avere mezzi con targhe sia con numeri pari che dispari. Il sindaco ieri ha definito “ragionevole” il compromesso, accettato seppur a malincuore da qualcuno dei partecipanti al tavolo di confronto: sì alle targhe alterne, con esclusione dei sabati, delle domeniche e dei giorni festivi. Ma nelle ultime ore l'amministrazione sembra voler chiudere l'argomento, cassando dal pacchetto delle misure natalizie l'ipotesi delle targhe alterne. L'input nasce dal monitoraggio della situazione viaria effettuato nell'arco degli ultimi tre giorni da parte dei tecnici del dipartimento e dalla polizia municipale. I livelli di traffico, seppur con qualche oscillazione nelle ore di punta, si sono mantenuti sotto la soglia d'allarme nella giornata di giovedì e anche ieri la circolazione è stata molto più spedita rispetto al sabato precedente (quello in cui entrò in funzione il famigerato semaforo all'incrocio di viale della Libertà con via Pola). Solo venerdì la città è ricaduta nella piena emergenza, a causa però di eventi “eccezionali” (seppur diventati ormai quasi di norma) quali un corteo lungo le strade del centro e un tir in panne sul Boccetta. Tutto ciò dimostra che, pur nella gravità della situazione in cui si trova la città (non per nulla il Governo nazionale ne ha dichiarato lo stato di emergenza), ci sono giornate meno “drammatiche” di altre, senza bisogno di introdurre misure restrittive della cui utilità dubitano gli stessi addetti ai lavori. In fondo, rispetto alle targhe alterne, sarebbe più coerente (e ovviamente molto più efficace) disporre il divieto assoluto di transito nell'intera città, provvedimento ovviamente impossibile da prendere, perchè dovrebbe estendersi anche al traffico di attraversamento dello Stretto che attualmente, purtroppo, si svolge in pieno centro urbano. Per quanto riguarda la regolamentazione degli orari di apertura e di chiusura dei negozi, alla luce della normativa nazionale e regionale ormai in vigore, l'amministrazione comunale – come ha sottolineato ieri l'assessore Giuseppe Cardile – può solo lanciare appelli alla collaborazione da parte dei commercianti, invitandoli a sperimentare anche quelle soluzioni di “fantasia” che altrove sono state adottate. Un esempio per tutti: accollarsi le spese di trasporto pubblico dei clienti (e dei propri dipendenti), incentivando l'utilizzo degli autobus e dei “taxi collettivi”. Impossibile, invece, vietare l'apertura a chi vuol lavorare nelle domeniche del periodo prenatalizio. A questo proposito oggi, così come nelle prossime domeniche, i negozi potranno restare aperti. «L'unico correttivo che si può apportare – aggiunge Cardile – è scaglionare gli orari, in modo che gli esercizi per la vendita di generi alimentari aprano la domenica mattina e gli altri negozi nel pomeriggio».

Bollini blu: si parte dalla segnaletica ma l'ordinanza deve essere corretta

Natalia La Rosa

Finalmente spuntano fuori nell'assestamento di bilancio i soldi per acquistare la segnaletica necessaria all'introduzione del “bollino blu”, ma viene alla luce anche il primo intoppo nell'applicazione dell'ordinanza emessa nell'agosto del 2000. Nell'ambito dell'ultima manovra finanziaria esitata la settimana scorsa, l'amministrazione comunale su sollecitazione degli assessori all'ambiente Giuseppe Santalco e alla viabilità Salvatore Rizzo ha stanziato i 113 milioni richiesti per collocare i segnali necessari alla concreta entrata in vigore dell'ordinanza fino ad ora rimasta inapplicata da parte del Comune. Ciò, nonostante centinaia di messinesi si siano diligentemente messi in regola pagando il controllo effettuato dalle officine e nonostante lo stesso Comune abbia speso milioni per la stampa dei tagliandi. Con il provvedimento, veniva introdotto il divieto di transitare in un'ampia porzione di territorio urbano ai veicoli a motore di ogni tipo di proprietà dei residenti che siano sprovvisti di bollino blu, il tagliando, cioè, che attesta la conformità alla legge dei componenti chimici dei gas di scarico. La mancata apposizione della relativa segnaletica ha però fino a questo momento inattivato la delibera perché qualunque automobilista avrebbe potuto vittoriosamente contestare un'eventuale multa. La fornitura dei segnali, così come garantisce il responsabile del settore Viabilità ing. Domenico Signorelli, dovrebbe essere affidata con un cottimo fiduciario da esperire entro gennaio. Secondo il progetto redatto dalla ripartizione verranno installati cartelli in corrispondenza del perimetro “blu” e delle intersezioni con il percorso che resterà aperto a tutti. Anche all'uscita dagli svincoli autostradali sarà segnalato il divieto per i veicoli sprovvisti di tagliando e indicato il percorso alternativo. Ma proprio la necessità di individuare strade che consentano a tutti i veicoli di attraversare la città renderà inevitabile, come confermano anche alla ripartizione Viabilità, una modifica dell'ordinanza nella quale era stata genericamente interdetta un'enorme porzione di territorio cittadino senza lasciare “scampo” a chi fosse sprovvisto di bollino. Secondo quanto contenuto nel progetto sulla segnaletica, invece, dovranno essere accessibili a tutti la cortina del porto, il viale della Libertà, la via La Farina fino a largo La Rosa, ma anche la via Catania e quindi il viale Italia e la Circonvallazione e poi il viale Annunziata. In sostanza, tutte le strade che nell'ordinanza dell'agosto 2000 venivano indicate come “vie perimetrali” ma anch'esse ricomprese nelle zone “blu”. C'è dunque un'evidente discrasia e, secondo quanto rimarcano alla ripartizione, dovrà essere rivista proprio l'ordinanza comunale, poiché la legge esige che sia comunque assicurato un percorso alternativo. Con la speranza che per l'adeguamento non siano necessari altri quindici mesi.

Fonte: Gds 

Metropolis: 4 pontili per distribuire il traffico

Emilio Pintaldi

Quattro moduli di emergenza in acciaio per alleviare i disagi causati dal passaggio dei Tir in città. L'idea è dell'Associazione provinciale capitani di lungo corso e del Centro studi Metropolis che ha approvato una prima bozza di progetto.
A dare alcune anticipazioni ieri mattina il coordinatore provinciale del centro sudti Metropolis, Pippo Isgrò, ex assessore comunale alle Finanze ed attuale esponente di Forza Italia. Isgrò, che ha annunciato una imminente conferenza stampa in cui sarà rivelato ogni particolare dell'iniziativa, sottoporrà l'idea all'amministrazione guidata da Leonardi.
Si tratta della realizzazione di quattro strutture mobili in acciaio che comunque non sostituirebbero le attuali bretelle di collegamento con gli svincoli autostradali. I pontili di emergenza a cui pensa il centro studi Metropolis non avrebbero quindi il compito di eliminare il traffico gommato ma di distribuirlo più razionalmente. Il progetto, che vede la collaborazione di numerosi professionisti, prevede la realizzazione di quattro pontili di emergenza:il primo sotto la via Don Blasco, il secondo in corrispondenza del ponte della ferrovia dopo il viale Europa, il terzo sotto al torrente Gazzi ed il quarto a Tremestieri.
Il centro studi Metropolis avrebbe già trovato un prezioso alleato nella Smeb. La società che di recente ha rinnovato il consiglio di amministrazione e ricapitalizzato l'azienda sarebbe disposta a buttarsi a capofitto nell'impresa. Costo preventivato: cinque miliardi a pontile

Sit-in contro i Tir ricordando un anno fa
"Dalla visita di Ciampi niente di nuovo"


Emilio Pintaldi

Un sit-in per ricordare le parole del capo dello Stato sul problema Tir. E' quanto ha attuato ieri mattina il comitato "La nostra città" davanti alla statua dedicata a Gaetano Martino scoperta proprio in occasione della visita del presidente della Repubblica. La manifestazione è stata denominata :il giorno del presidente.
Un anno fa Carlo Azeglio Ciampi, in visita ufficiale, esortò i politici a risolvere il problema Tir. Qualche giorno prima del suo arrivo il comitato gli aveva mandato una nota facendo presente l'enorme problema che la città era costretta a subire. Ciampi in città trovò ad accoglierlo i simpatizzanti dei comitati antiTir che, armati di striscioni (gli stessi che furono esposti su gran parte dei balconi) e tamburi scandirono slogan antiTir.
Ciampi, qualche ora più tardi, a palazzo Zanca sferzò gli amministratori. Disse a chiare lettere che quella schiavitù doveva cessare. Assicurò tutto l'appoggio necessario da parte dello Stato ed invitò i politici locali a seguire la scia delle autostrade del mare. "Da quel giorno - scrive il comitato - altre tre persone sono rimaste schiacciate dai Tir. Siamo invasi dal loro passaggio molto più di prima".
Il Comitato, che non risparmia critiche all'Autorità portuale, contesta l'avvio del nuovo collegamento con Salerno dal molo Norimberga e gli approdi dal molo Marconi. La creazione di nuovi punti di imbarco non ha fatto che creare nuove difficoltà. Per raggiungere i nuovi moli i tir hanno invaso la città. La conferma ad alcune affermazioni degli esponenti del comitato antitir dall'ingorgo che ieri mattina si è verificato in via del Vespro. Almeno quattro Tir hanno perso la strada in mezzo al labirinto del centro.
La loro corsa infatti si è fermata davanti ad uno sbarramento inaspettato realizzato ieri dalle ditte che hanno in appalto i cantieri del tram. Farli tornare indietro non è stata un'impresa facile.

Massoneria manifesta
Tafferugli al convegno


Di massoneria e pubblica amministrazione si è parlato ieri pomeriggio nel corso del convegno su "Massoneria, le radici oscure del potere", organizzato dal movimento Forza Nuova, preceduto però da tafferugli. Alcuni rappresentanti della sinistra giovanile hanno inscenato una contestazione e la polizia è intervenuta. Un rappresentante dei manifestanti sostiene che gli agenti avrebbero usato le "maniere forti", ma la Digos smentisce. Alla presenza del leader nazionale Roberto Fiore i vertici della formazione politica hanno chiesto l'approvazione di una legge che disponga l'obbligo di rendere manifesta la propria appartenenza alle organizzazioni massoniche per i pubblici ufficiali, i magistrati, gli ufficiali di polizia e delle forze armate ed in generale per tutti coloro che ricoprono incarichi di rilevanza nella pubblica amministrazione.

E il Comune programma bus navetta e targhe alterne


Rosaria Brancato

Controlli sulle corsie preferenziali, bus navetta, targhe alterne limitatamente al periodo 10-23 dicembre, apertura facoltativa domenicale e festiva dei negozi, con chiusura prpossibilità di abbassare le saracinesche alle 21. Sono questi i termini del piano Natale, ormai prossimo al varo da Palazzo Zanca. Unico punto in discussione, le targhe alterne. Provvedimento osteggiato dai commercianti e malvisto dallo stesso sindaco che preferirebbe lasciarlo come ultima carta.
Nel frattempo, dopo l'incontro con l'Atm, previsto per domani, dovrebbero essere attivati i bus navetta, in grado di fare la spola tra Villa Dante e piazza Cairoli e piazza Duomo. Al servizio dovrebbero essere destinate due linee, il 26 ed il 55. Ulteriori accorgimenti dovrebbero poi interessare il potenziamento delle corse, soprattutto la sera con i collegamenti tra i villaggi ed il centro.
"Già da adesso stiamo intensificando i controlli sulle corsie preferenziali - annuncia il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi - per rendere efficiente il servizio e non vedere più autobus bloccati da vetture in fila nelle corsie preferenziali". I maggiori controlli si stanno effettuando nel corso Garibaldi, là dove è ormai abitudine per le auto transitare oltre i cordoli.
Quanto alle targhe alterne l'ipotesi ancora in piedi è quella che prevede un'adozione solo nei giorni più caldi, dal 10 al 23 escludendo le domeniche. A proposito di domeniche e festivi oggi i negozi del centro potranno aprire per lo shopping domenicale, una sorta di test del periodo festivo, quando, ha ribadito l'assessore Cardile non sarà possibile alcuna deroga al calendario di aperture già programmato con le associazioni di categoria nei mesi scorsi.
"Non si può andare in deroga alla legge- precisa Cardile- e dopo le decisioni prese a giugno non posso negare ai negozi che lo vogliono la facoltà di aprire l'8 dicembre o il 16, o ancora il 23".
Intanto ieri sull'argomento è intervenuto il segretario della Fisascat Cisl, Daniele Grieco che ha protestato per non essere stato chiamato al tavolo della concertazione: "nessuna decisione può essere presa senza tenere in considerazione i diritti dei lavoratori, in questo caso le commesse".

Fonte: la sicilia

Milazzo, la «Ngi» chiede i danni al Comune

Giuseppe Midili

MILAZZO — Dopo un periodo di apparente tregua tra Comune e «Ngi», riesplode il caso sul collegamento Milazzo-Gioia Tauro. La compagnia di navigazione, che nei giorni scorsi ha sospeso il servizio trasferendolo a Messina, passa alle vie di fatto citando il Comune in giudizio. La pratica legale è stata affidata all'avv. Carmelo Briguglio, che l'ha notificata al municipio chiedendo un risarcimenti danni che supera il mezzo miliardo di lire. Come si ricorderà, il municipio aveva emesso un'ordinanza che vietava l'ingresso nell'area portuale dei mezzi pesanti, in concomitanza con gli orari di partenza delle navi per Gioia Tauro. La «Ngi» ha cercato di ovviare all'ordinanza sindacale spostando l'orario di partenza, ma la soluzione non si è rivelata azzeccata, tanto che le navi hanno cominciato a viaggiare quasi sempre vuote. Nella citazione, si fa risalire la causa del cessato servizio nella presa di posizione del Comune, che con il divieto avrebbe portato ad un abbandono della linea da parte dei camion che ne usufruivano.

Nomina del commissario del governo
Approdo a Tremestieri si attendono martedì buone nuove da Roma


I temi del traffico e del nuovo approdo restano sempre sotto i riflettori. Conclusa una settimana d'attesa, domani ne comincia un'altra... d'attesa. Tutti gli occhi sono rivolti a Roma, dove si gioca la «partita» più importante. Il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, sta lavorando per formulare l'ordinanza con la quale affidare i poteri ad un commissario straordinario che si deve occupare della realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri entro il 31 dicembre del 2002. E sembra che martedì, su questo fronte, ci possano essere importanti novità. Dato per scontato che il commissario sarà il prefetto, Giosuè Marino, si stanno soltanto definendo le competenze, che dovranno consentire di bypassare ogni legge che potrebbe rallentare l'iter per la costruzione dell'infrastruttura.

25/11/2001 

Fonte: Gazzetta del sud

Al via il consolidamento delle banchine Rizzo e Peloro: “traslocano” i catamarani delle Fs
Due nuovi cantieri al porto
Si punta adesso anche a ultimare l'impianto d'illuminazione sulla Cortina


Alessandro Tumino

Si apre oggi una settimana importante per la ristrutturazione delle banchine del porto. La nuova tappa è quella dell'avvio dei lavori nelle banchine Rizzo e Peloro, in uso, rispettivamente, ai catamarani delle Fs e ai vettori privati Meridiano ed Ngi. Per le Ferrovie, date le dimensioni ridotte del molo Rizzo, scatterà da mercoledì un trasferimento provvisorio. Il collegamento Fs con Reggio Calabria e con l'Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” si sposterà al vicino molo Marconi (davanti alla sede dell'Autorità portuale) laddove, in queste ore, i tecnici delle Fs stanno provvedendo alla sistemazione dei parabordi necessari per garantire le “monocarene”. Quanto, invece, alla banchina “Peloro” in questa fase si lascerà ai vettori privati il tratto, di una trentina di metri, necessario a continuare le corse con Reggio Calabria. A trasferirsi, però, saranno le biglietterie e le aree di sosta per l'imbarco, che entro una quindicina di giorni saranno spostate sul piazzale del molo Marconi. Il vero nodo sta proprio qui: nell' “interferenza” che si determinerà tra i flussi di mezzi in imbarco e il traffico cittadino proprio all'inizio del viale San Martino. Gli automezzi diretti alle navi entreranno adesso in porto dal “varco Peloro”: in corrispondenza della Dogana e non più dal “varco Rizzo” (via delle Vettovaglie). Oggi si terrà all'Authority un apposito confronto con gli operatori portuali e la polizia municipale. Ma andiamo con ordine.
MOLO RIZZO – La “scommessa” più impegnativa, l'impegno concordato dall'Authority con le imprese Trevi-Italgeo, è quello di completare il consolidamento della banchina Rizzo entro la primavera 2002. “Primavera” significa l'entrata nel vivo della stagione croceristica. Se a maggio il molo Rizzo fosse ancora indisponibile, e quindi i vettori Fs continuassero ad operare sul “Marconi”, per i croceristi resterebbero solo il ristrutturato molo Colapesce e la metà già agibile della banchina Primo Settembre.
MOLO MARCONI – Ad impegnare stamani, alle 11, Authority e vigili, saranno i problemi posti dalla “curva” che i tir dovranno percorrere dal viale San Martino per accedere alla nuova area di sosta per l'imbarco, sul molo Marconi. Dovranno essere concordate adeguate misure precauzionali e di vigilanza. All'incrocio Cortina-Viale andranno scongiurati gli ingorghi dovuti soprattutto alle complicate e lente manovre dei mezzi pesanti prima di accedere agli imbarchi.
MOLO NORIMBERGA – Qui si stanno gettando le basi della più significativa operazione di recupero del porto. In questa settimana andrà avanti l'aggiudicazione dei lavori per il “Terminal multiuso” (25 miliardi a fronte dei 41 di tutte le altre banchine). La scorsa settimana 7 imprese hanno presentato le offerte all'Ufficio contratti del ministero delle Infrastrutture, che cura il procedimento, e si sono aperte le buste. La dirigente ha richiesto a due ditte giustificazioni e integrazioni che saranno acquisite in questi giorni. Stanno trascorrendo, intanto, i 60 giorni che l'appalto europeo assegna per la nomina della Commissione giudicatrice che, insediata, potrà richiedere alle imprese ulteriori chiarimenti con termine di 10 giorni. Entro gennaio l'aggiudicazione finale.
TRENI FS – Nelle aree del molo Norimberga comincerà in questi giorni l'attesa attività ferroviaria-mercantile. «La Divisione Infrastrutture delle Fs – spiega il segretario dell'Authority Franco Barresi – ha eseguito la consegna ufficiale del binario a Trenitalia. In questa settimana, arriva al Norimberga il primo treno carico di travi di ferro». Le gru da 100 tonnellate sono già posizionate.
LUCE E ARREDO – Nell'ambito dell'illuminazione, elemento chiave per la sicurezza del porto, si lavora per superare alcuni intoppi. Per la Cortina (dove da mesi si vedono i nuovi pali blu ma senza bracci e lampade!) si attende la soluzione del problema insorto con l'impresa di Misterbianco che s'è aggiudicata l'appalto. La ditta si era fermata per la mancata di disponibilità di alcune aree, ostruite in parte dai cantieri per le ristrutturazioni. Adesso, chiusi i lavori della banchina Colapesce e della metà della “Primo Settembre”, si dovrebbe cominciare a montare bracci e lampade. Diverso discorso per il futuro appalto da 800 milioni necessario a costruire nuove torri-faro al molo Norimberga in sostituzione di quelle attuali: i progettisti stanno adeguando l'elaborato alle prescrizioni di Soprintendenza e Dogana (per la recinzione) e tra 15 giorni il progetto dovrebbe ricevere tutti i visti necessari. Ne va di una moderna illuminazione. Quanto all'arredo il discorso riguarda il futuro. Con la stagione croceristica del 2002 si porrà l'esigenza propria dei migliori porti italiani di comunicare – cantieri permettendo – anche un'immagine adeguata di bellezza e accoglienza. Il presidente dell'Authority prof. Vermiglio ha già alcune idee. «Ne voglio discutere con il Comune. Si potrebbero creare, lungo la recinzione e in alcune aree di passaggio dei croceristi, elementi di gradevole verde pubblico, ad esempio, con lantane e buganvillee». Il porto, insomma, potrà ritornare ad essere, in tutti i sensi, un fiore all'occhiello.
TECNOLOGIE – Un'ultima notazione va fatta sulle tecnologie dei lavori in corso, all'avanguardia in Italia. «Nel consolidamento dei terrapieni, ad esempio, il raggruppamento Trevi-Italgeo – spiega il direttore tecnico dei cantieri, l'ing. Ferruccio Cribari – sta impiegando la tecnica del gett grouting consistente nelle iniezioni di cemento ad elevatissima pressione con successivo mescolamento del cemento con il terreno». E ancora le prove antisismiche nei tratti già consolidati: «Ne sono state fatte a decine utilizzando i micropali piantati in profondità e alcuni martinetti che danno pressioni paragonabili a quelle di una scossa di terremoto. Finora tutto è andato per il meglio».

Fonte: la sicilia

Approdo, tram, stadio e svincoli: ore decisive

I problemi sono sempre i soliti, le soluzioni quelle annunciate più volte. Adesso, si tratta di stringere i tempi: domani il sindaco, Turi Leonardi ed il prefetto, Giosuè Marino, dovrebbero essere a Roma per incontrare il ministro dell'Interno, Claudio Scajola. Sul tavolo c'è l'ordinanza per la nomina del commissario straordinario che si dovrà occupare – sulla base dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri – di realizzare entro il 31 dicembre 2002 l'approdo d'emergenza a Tremestieri. La scelta è quasi certo che cadrà sul prefetto Marino. Domani l'incarico dovrebbe essergli affidato ufficialmente. In attesa delle buone notizie sull'emergenza Tir, il sindaco non starà oggi con le mani in mano. Leonardi ha in programma un incontro con l'«Astaldi», l'impresa romana che sta realizzando i lavori per il nuovo stadio di S. Filippo. Nel corso del vertice dovrebbe essere firmato l'atto di sottomissione, in virtù del quale l'impresa s'impegnerà a completare l'impianto da 42 mila posti entro il termine ultimo del 31 maggio 2002. I presupposti per ben sperare ci sono tutti.
Infine, l'agenda degli appuntamenti amministrativi della settimana vede altri due temi: il tram e gli svincoli di Giostra e Annunziata.
Per quanto riguarda la linea ferrata, i tecnici dell'«Alstom» dovrebbero iniziare le verifiche su rotaia della prima vettura, giunta in città lo scorso 15 novembre; saranno percorsi 3 mila km sulla tratta già completata tra via Bonino e la stazione ferroviaria. Sul fronte svincoli, invece, la «Gepco» dovrebbe ricominciare gli interventi nel primo lotto, dopo l'approvazione dell'ormai arcinota perizia di variante.

«Superare l'emergenza nell'interesse della città e di tutte le fasce sociali»

Aurelio Giordano

«Da più parti vengono rese note previsioni economiche riguardanti i consumi con le influenze che su di essi possono essersi già registrate e di certo continueranno ad esserci almeno nel breve periodo, a seguito dell'attacco alle “Torri gemelle”.
Le previsioni non sono delle migliori anche se non tutte concordano sul grado di negatività che potrà svilupparsi nei sistemi, visto che alla base delle decisioni c'è e vi sarà sempre la decisione dei singoli o delle famiglie, con le loro sensazioni ed aspettative, con storie personali ma anche con un riferimento ben preciso al microcosmo in cui vivono e lavorano: la loro città. Se da queste considerazioni di ordine generale ci si sposta ad osservare ciò che si sta verificando in vari paesi europei, si può dire che si passa da situazioni di preoccupazione (vedi Germania) a stati d'animo più positivi come in Francia, dove l'85% delle famiglie dichiara di non aver modificato le proprie abitudini; l'auspicio è che in Italia si possa evitare tutto ciò che può provocare timori per il futuro oltre la giusta misura.
A Messina, invece, dove i problemi di certo non mancano, si può percepire in modo netto, una “voglia matta” che tenderebbe ad indirizzare l'opinione pubblica verso una perenne “sensazione di disagio”, come se tale stato d'animo generalizzato procurasse vantaggi di ogni tipo ai singoli ed alla collettività. Conosciamo tutti i motivi che sono alla base del malessere che attanaglia la città peloritana, ma pestare di continuo e senza sosta alcuna, l'acqua nel mortaio, non modifica più di tanto il reale stato delle cose e crea una psicosi di provvisorietà con ricadute negative che superano di gran lunga i danni che sono attribuibili all'attraversamento della città da parte dei Tir. La privatizzazione strisciante della Fiera è altro argomento che sta attirando l'attenzione di alcune fasce sociali, che intravedono in questa operazione un ulteriore danno che viene procurato alla città; di contro altre quote di cittadini si pronunciano in favore delle targhe alterne, perchè ritengono di risolvere i problemi della viabilità cittadina. La libertà di espressione nelle sue accezioni più ampie è garantita dalla Costituzione Italiana, ma di questi diritti non se ne può fare un uso non appropriato o peggio distorto, specie quando i disagi procurati vanno al di là di ogni immaginazione. Le lamentele oltre le righe sulla caoticità del traffico e le proposte avanzate per alleviare il problema sembrano rispecchiare esigenze di parte e non tengono nel debito conto gli interessi collettivi della città, che verrebbe ad essere “città chiusa” autoescludendosi dai rapporti che possono e devono esserci con le provincie contigue, ma cosa ancor più importante con il territorio provinciale.
Nel “fiorire” dei pareri e delle idee, in particolare sulle targhe alterne, viene detto che ad esse sono contrari i commercianti, che intravedono una riduzione dei clienti potenziali con i conseguenti danni alle rispettive aziende. Ciò e vero, ma in molti dimenticano che attribuire a loro ed in modo cosí banale capacità di veto sui temi collettivi, non fa altro che confermare la necessità per questa città di uno sforzo collettivo, scevro da convinzioni o preconcetti per riacquisire lo “status” di città normale ed abbandonare quello del sito in cui l'emergenza regna sovrana; tutte le parti della società devono svolgere i loro compiti in nome di Messina, le piccole guerre non sono gradite».

27/11/2001 

Fonte:Gazzetta del Sud 

emergenza traffico / Slitta il vertice al ministero degli Interni per la nomina del commissario
Parcheggi a pagamento, 1 Euro l'ora da gennaio

Max Passalacqua

È stato rinviato alla fine della settimana o all'inizio della prossima il vertice al ministero dell'Interno, nel quale il sindaco Leonardi e il prefetto Marino avrebbero dovuto incontrare il direttore generale del dipartimento Protezione civile per il conferimento dei poteri speciali commissariali nell'ambito della cosiddetta “emergenza Tir”. Dal 15 gennaio, intanto, si paga in Euro anche il parcheggio. La giunta, riunita sotto la presidenza del sindaco Leonardi, ha deliberato ieri l'aggiornamento delle tariffe per adeguarle all'entrata in vigore della moneta unica: e di 1 Euro sarà appunto dal prossimo 15 gennaio il costo di un'ora di parcheggio, con possibilità di utilizzo frazionato per 30 minuti di sosta indicato direttamente dall'automobilista “grattando” gli appositi cartoncini segna-orario come avviene ad esempio a Catania e Palermo. L'aumento della tariffa (un Euro equivale a 1.936,27 lire; attualmente, il costo è di 1.500 lire per la prima e la seconda ora e di 2.000 lire per le successive) è l'ennesima “stangatina” che colpisce i cittadini proprio nella materia storicamente più carente di servizi nella nostra città – vale a dire la gestione della viabilità, dei parcheggi e in generale della circolazione – a breve distanza dal rincaro delle tariffe Atm. Il tutto a fronte di servizi che restano (per usare un eufemismo) estremamente lacunosi, tanto da “suggerire” quantomeno il ricorso a facilitazioni tariffarie a favore dell'utenza. Ferma restando la possibilità di autorizzare la sosta gratuita di un'auto per nucleo familiare di residenti, fino a un massimo di 2.400 vetture, e di utilizzare il tagliando per un'ora anche in aree di sosta diverse, anch'esse decise dalla giunta, si potrebbe infatti pensare ad estendere la durata della singola frazione oraria (ad esempio da 60 a 90 minuti) in modo da ammortizzare l'aumento, da applicare non appena sarà espletato l'affidamento del servizio di gestione dei parcheggi attualmente espletato dalle due cooperative in regola con i pagamenti al Comune sulle quattro cui il servizio era stato affidato. Secondo il bando di gara, il soggetto che si aggiudicherà la gestione dovrà assumere gli Lsu in “uscita” da Palazzo Zanca. Tra gli altri provvedimenti dell'esecutivo, la presa d'atto della terza perizia di variante redatta dall'Iacp per la costruzione di 52 alloggi, 4 botteghe e una scuola materna a Fondo Basile (ambito “B” della legge sul Risanamento); l'approvazione dei criteri per le graduatorie di ammissione negli asili nido; la proroga al 31 dicembre dei progetti Lsu “Città pulita”, “Qualità della vita”, “Decentramento”, “Centro diurno per disabili”. Parte, intanto, la programmazione degli spettacoli natalizi: la giunta ha ascoltato la relazione dell'assessore Luigi Ragno sulle iniziative culturali che dovranno essere varate nella prossima seduta. Si parla di 40 spettacoli per le strade, due mostre, due eventi musicali (il 22 e il 30 dicembre a piazza Duomo) e 20 momenti di intrattenimento in varie zone della città, tra l'8 dicembre e il 6 gennaio, per una spesa di 200 milioni. Infine, l'esecutivo ha iniziato l'esame dei progetti contenuti nel Prusst, che verrà proseguito quando sarà presente l'assessore competente Gianfranco Scoglio.

prg / Il Cru inizia l'esame ma lo strumento propedeutico non è all'odg del Consiglio
Dov'è il piano commerciale?
Livio: manca la firma. Voci di “pressioni” pro-città mercato

Max Passalacqua

«Chi ha incastrato Roger Rabbit?». «Che fine ha fatto Baby Jane?». «Dov'è il Piano commerciale?». Tra gli “interrogativi” più famosi, anche se ancora non ne è stato tratto un film, merita un posto di diritto la sorte dello strumento di programmazione urbanistica, propedeutico all'approvazione del Piano regolatore generale (e che l'assessorato regionale al Territorio ha chiesto di avere a disposizione insieme alla Variante per l'esame al Cru, iniziato nei giorni scorsi) e che non è stato inserito all'ordine del giorno della prossima sessione del consiglio comunale nonostante la relativa delibera sia stata trasmessa alla presidenza lo scorso 16 novembre: un lasso di tempo che, vista l'urgenza dell'adozione, non convince. «Non avevo ancora controllato la proposta di delibera prima di redigere l'ordine del giorno – spiega il presidente del Consiglio, Filippo Livio – e mi sono accorto che nell'atto della giunta, a firma del sindaco e dell'assessore proponente (quello all'Urbanistica, Gianpiero D'Alia, ndr ) mancava qualche firma».
– Quale? «Ehm, proprio quella firma del primo cittadino – rivela a denti stretti Livio. Quindi ho rimandato il provvedimento indietro per la firma. Del resto, per approdare in aula la proposta di delibera dovrebbe comunque restare per quindici giorni all'esame della commissione».
– Non è un “formalismo” evitabile, per un atto così importante tanto da essere richiesto per l'esame del Piano regolatore da parte del Cru? «L'atto è sicuramente importante – replica il presidente del Consiglio – ma lo è altrettanto fare le cose secondo le regole, per evitare che venga invalidato successivamente. D'altra parte, in questo modo stiamo guadagnando tempo piuttosto che perderne: se la lacuna fosse stata notata in commissione, sarebbe stato l'organo consiliare a rinviare la proposta di delibera alla presidenza e da qui all'amministrazione». Il sindaco Leonardi, però, cade dalle nuvole: «Il Piano commerciale è all'esame del Consiglio...», attacca prima di sapere che il punto non è all'odg. E poi abbozza: «Mah, non conosco le ragioni di questo stop. Comunque – riprende il primo cittadino – sembra ci sia un orientamento dell'assessorato di far inserire nella Finanziaria della Regione un articolo con il quale differenziare l'iter dei due strumenti urbanistici, e al momento il Cru ha iniziato l'esame del Prg senza il Piano commerciale. Se successivamente dovesse servire, evidentemente, si approverà ad horas in Consiglio». Fermo restando, «evidentemente», che dovrà essere stato inserito all'ordine del giorno... Detta così, ad ogni modo, la vicenda del del Piano commerciale e di urbanistica commerciale sembrerebbe solo simpaticamente paradossale. Ma potrebbe esserci di più, e di peggio, dietro questo blocco. Nei corridoi di Palazzo Zanca, infatti, si vocifera di “pressioni” che sarebbero state operate per “spingere” l'invio al consiglio comunale, contestualmente al Piano, della delibera riguardante la realizzazione di una città mercato sulla Panoramica dello Stretto, nell'area delle cave di sabbia, per la quale una società campana collegata alla multinazionale della grande distribuzione Auchan è pronta a investire 100 miliardi. Il progetto – neanche a dirlo – va in variante al Prg, dal momento che si tratta di un'area non solo a destinazione “F1f” (servizi e verde), ma anche vincolata da un contratto di concessione che prevede, al termine del periodo di sfruttamento della cava da parte degli attuali occupanti, il ripristino dello stato dei luoghi. E questa realizzazione, proposta in un'osservazione al Prg approvata al tempo a larga maggioranza dall'aula, è estremamente discussa per i tempi “vorticosi” con cui sono stati acquisiti i vari pareri ed effettuati i diversi passaggi burocratici. Ora, queste altre polemiche. Le smentite, ovviamente, fioccheranno; ma se si tratta della città mercato, ormai, nulla può più sorprendere.

Porto / Il trasferimento degli imbarchi al molo Marconi
Un semaforo e 4 corsie

Alessandro tumino

È cominciata all'Autorità portuale la riorganizzazione degli imbarchi e sbarchi, delle soste e delle immissioni dei flussi di automezzi nel traffico cittadino, resa necessaria dall'imminente apertura dei due nuovi cantieri per la ristrutturazione del porto sulle banchine Rizzo e Peloro. Tir e auto che utilizzano le navi delle società Meridiano ed Ngi per il collegamento con Reggio Calabria si sposteranno entro un paio di settimane dal piazzale della banchina Peloro a quello della “Marconi” davanti all'Authority. Ma, soprattutto, il relativo punto di interferenza con la viabilità cittadina si sposterà dal più tranquillo “varco Rizzo” all'incrocio con via Campo delle Vettovaglie al ben più trafficato “varco Marconi” in corrispondenza del palazzo della Dogana e quindi dell'inizio del viale San Martino. Occorreranno soluzioni specifiche e presidi di vigilanza nella massima collaborazione con la polizia municipale. Il presidente dell'Authority Giuseppe Vermiglio e il segretario generale Franco Barresi hanno avviato ieri il confronto con le tre società interessate alla riorganizzazione del servizio (erano presenti Cesare Diano della Meridiano, Maurizio La Cava della Ngi e Amedeo Matacena junior della Ulisse Shipping); con il maggiore Antonino Celona della polizia municipale e con i rappresentanti delle compagnie portuali: Ivo Blandina, della Comet, e Giuseppe Alovisi, della Cooperativa Italia. Nella prossima riunione, fissata per giovedì, le società presenteranno le loro richieste scritte ma a prendere le decisioni sarà solo l'Autorità portuale. Al momento l'ipotesi più accreditata appare la realizzazione sul molo Marconi di 4 corsie larghe 3 metri e 50 cadauna: tre, lato mare, verrebbero riservate all'«accumulo» degli automezzi in imbarco, una, lato monte, seguirebbe una traiettoria rotatoria fino all'uscita dal “varco Marconi” all'incrocio della via Luigi Rizzo col viale San Martino. Appare necessaria la realizzazione di un apposito semaforo al varco portuale, e forse anche la riattivazione di quello all'incrocio del Viale con la via Primo Settembre. Il maggiore Celona ha comunicato all'Authority che la polizia municipale (con cui ci sarà una successiva riunione, ndr) approfondirà in questi giorni la questione.
RINVIO SENTENZA ANTITRUST – Ieri, intanto, si è appreso che la sentenza dell'Antitrust in relazione alla denuncia di dumping presentata da Meridiano nei confronti della Ngi, per l'esercizio del collegamento Messina-Reggio, è stata rinviata dal 20 dicembre al 29 marzo 2002.

Fonte: la sicilia 

L'Antitrust prende tempo
Ipotesi di concorrenza sleale sullo Stretto

Massimiliano Mondello

Si saprà il 29 marzo 2002 se la «Ngi», società del «Gruppo Franza», ha operato in regime di concorrenza sleale nella tratta Messina-Reggio Calabria. L'Antitrust, infatti, ha deciso di prorogare di tre mesi il termine per l'accertamento delle accuse di dumping mosse alla «Ngi» dai diretti concorrenti della «Meridiano Lines». Nel gennaio 2001 infatti il cav. Cesare Diano, titolare della «Meridiano», decise di rivolgersi al garante per la concorrenza al fine di accettare i prezzi sottocosto praticati dall'associata del «Gruppo Franza».
Fumata nera per la nuova viabilità portuale — Non ha dato i frutti sperati l'incontro svoltosi ieri mattina, negli uffici dell'Autorità portuale, per decidere la nuova viabilità all'interno del porto, per l'imbarco e lo sbarco dei mezzi da e per Reggio Calabria.
La riunione, alla quale hanno preso parte l'Autority, i Vigili urbani, la Capitaneria di porto, i rappresentanti delle compagnie di navigazione «Meridiano», «Ngi» e «Ulysse Shipping», e i titolari delle imprese «Comet» e «Italia», si è resa necessaria a causa del prossimo inizio dei lavori di consolidamento della banchina «Rizzo», quella da cui, per il momento, entrano ed escono Tir e auto diretti a Reggio Calabria.
L'inizio degli interventi, infatti, obbligherà i mezzi gommati a entrare ed uscire dal varco portuale prospiciente la Dogana e i mezzi a manovrare nel vicino molo «Marconi» prima di imbarcarsi sui traghetti ormeggiati al molo «Peloro». L'ipotesi al vaglio è quella di realizzare sulla banchina «Marconi» cinque corsie: una dedicata all'ingresso, una all'uscita e tre allo stoccaggio. Il problema, però, è come sistemarle, visto che fino ad ieri Autority e compagnie di traghettamento non sono riuscite a trovare un'intesa. Le parti si sono aggiornate a giovedì mattina.
Più complicato, invece, appare trovare la soluzione per interferire il meno possibile sul già martoriato traffico cittadino. Per queste ragioni l'Autorità portuale ha chiesto al Comune la disponibilità per un incontro tecnico con i Vigili urbani e i dirigenti del settore Viabilità. L'obiettivo è approfondire le problematiche e trovare soluzioni compatibili anche con la presenza dei cantieri per la costruzione del tram sulla cortina del porto.
Area «Trocadero», ultimatum della Capitaneria di porto — Il 31 dicembre scadrà la concessione annuale che la Capitaneria di Porto ha rilasciato all'«Usclo Pace» per la gestione dell'area «Trocadero».
Se entro quella data il Comune e la Provincia regionale non presenteranno il promesso progetto per la riqualificazione dell'area, la Guardia costiera si troverà costretta a rinnovare l'autorizzazione a favore della società sportiva, ma stavolta per una durata di quattro anni.

Presto i divieti per i Tir a Messina centro e Gazzi
Arrivano gli ausiliari del traffico


Slitta il vertice romano in vista della nomina del commissario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. La riunione odierna con i dirigenti del dipartimento di Protezione civile, a causa di una serie d'impegni concomitanti, è stata rinviata alla prossima settimana. La nomina resta comunque questione di giorni; la scelta certamente cadrà sul prefetto, Giosuè Marino. Intanto, oggi il sindaco, Turi Leonardi, dovrebbe diramare l'ordinanza con la quale si disporranno i divieti per i camion (dalle 7 alle 9 e, pare, dalle 13 alle 14) negli svincoli di Messina centro e di Messina Gazzi. E in attesa dell'ordinanza romana, la Giunta comunale si è occupata di viabilità nella riunione di ieri mattina, «battezzando» la nascita del «gratta e parcheggia». Gli attuali posteggiatori delle cooperative (ieri il Coreco ha approvato la proroga fino al 15 gennaio disposta dalla Giunta comunale) cambieranno «panni» e diventeranno ausiliari del traffico, a sostegno dell'attività dei Vigili. Per poter posteggiare nelle attuali «zone blu» non bisognerà più pagare direttamente all'operatore. Basterà soltanto comprare un tagliando nei bar o nelle tabaccherie (costerà un euro, pari a 1.936 lire), grattarlo ed esporlo sul parabrezza. Il biglietto avrà validità di un'ora e sarà intercambiabile: potrà, infatti, essere utilizzabile in zone differenti della città. Autorizzata anche la sosta gratuita di un'autovettura per ogni nucleo familiare residente nelle zone a traffico limitato, con un tetto massimo di 2mila 400 autorizzazioni. La novità sarà operativa dal 15 gennaio 2002: nel frattempo, la ripartizione Viabilità dovrà espletare l'iter per l'affidamento ad un soggetto unico del servizio di parcheggio a pagamento. Il vincitore dell'appalto s'impegnerà ad assumere il 40% di operatori Lsu attualmente nell'organico del Comune.

28/11/2001 

Fonte: Gazzetta del sud 

emergenza traffico / Sopralluogo del sindaco Leonardi allo svincolo: restano da collocare il semaforo e da rimuovere gli inerti dal torrente
S. Filippo, il 10 l'apertura
Natale: i commercianti chiedono le fasce orarie in centro

Max Passalacqua

È il 10 dicembre la data fatidica. Almeno secondo il sindaco Salvatore Leonardi, che ha fissato il giorno per l'apertura dello svincolo autostradale di S. Filippo ieri mattina dopo un sopralluogo effettuato insieme al dirigente della ripartizione Viabilità, Mario Pizzino. Il primo cittadino ha preso atto dello stato di esecuzione degli ultimi lavori necessari per l'ultimazione dell'infrastruttura (la parte in sede autostradale, di competenza del Cas, è già da tempo completa mentre nello svincolo vero e proprio è intervenuto il Comune) e verificato che, oltre alla scerbatura e alla rimozione degli enormi cumuli di inerti ammassati ai lati del torrente, il “grosso” da fare riguarda essenzialmente la messa in opera del semaforo all'incrocio tra lo svincolo stesso e la Statale 114. La gara d'appalto per l'impianto è stata espletata e quindi resta da collocare il semaforo nel delicatissimo punto di intersezione tra la lunga rampa di accesso alla tangenziale (che serve anche il polo sportivo della valle di S. Filippo, costituito dal palasport già funzionante e dallo stadio che dovrebbe essere finito a maggio 2002) e il traffico di collegamento tra il centro cittadino e i villaggi della periferia sud: un flusso estremamente consistente e che utilizza pressoché per intero la Statale 114. Ma perché la data dell'ultimazione possa coincidere realmente con l'inaugurazione o quantomeno con la concreta (e sospirata, dal momento che l'opera è di fatto pronta da mesi e mesi) attivazione dello svincolo, giova ricordarlo, occorre che la direzione nazionale dell'Anas conceda l'autorizzazione all'apertura dopo un sopralluogo nel quale un'apposita commissione dovrà verificare l'effettivo completamento dell'opera. Ed è l'amministrazione comunale a dover convocare l'organismo di controllo per la “visita” senza la quale non sarà possibile inaugurare il S. Filippo. E sempre in materia di provvedimenti che mirano ad affrontare l'emergenza traffico, in attesa che sia riconvocato il vertice al Ministero dell'Interno per la nomina del commissario straordinario tra il sindaco Leonardi, il prefetto Marino e il direttore generale del dipartimento della Protezione civile (che avrebbe dovuto svolgersi ieri ma è stato rinviato per una serie di problemi), stasera alle 18,30 il primo cittadino incontrerà i rappresentanti della Confcommercio per discutere del cosiddetto “piano Natale” e in particolare delle targhe alterne, prima che i relativi provvedimenti siano adottati dalla giunta nella seduta di domani. I commercianti presenteranno all'amministrazione una controproposta: l'istituzione delle fasce orarie per l'ingresso nel quadrilatero Circonvallazione-viale Boccetta-via La Farina-viale Europa, con la chiusura negli orari 10-12 e 18-20 ai non residenti e il potenziamento delle corse degli autobus (oltre all'individuazione dei parcheggi di interscambio dove i cittadini potranno lasciare le vetture per utilizzare i mezzi pubblici).

Nel corso dei congressi della Filt e della Fillea Cgil analizzati rispettivamente i problemi dei trasporti e dell'edilizia
Non sanno fare gli armatori Fs “bocciate” senza appello

I.C.

Il congresso della Filt-Cgil ieri si è svolto nell'auditorium dell'Atm, un'azienda diventata il simbolo dell'inefficienza del trasporto urbano. E la relazione del segretario provinciale della Filt, Tiziano Minuti (riconfermato nel suo ruolo), ha avuto come tema centrale il riordino della rete dei trasporti nella città dello Stretto, sia terrestri che marittimi. Il terzo congresso provinciale della Federazione dei lavoratori del settore trasporti ha avuto come slogan: “Idee per muovere la società. Il sindacato dei trasporti nel terzo millennio”. Un tema che assume un certo significato in una città come Messina soggetta alla schiavitù del passaggio dei tir e con un porto che rappresenta il punto cardine dell'economia locale. La relazione di Minuti ha avuto come soggetti principali proprio la viabilità cittadina e la politica di gestione delle aree portuali e della navigazione nello Stretto. La Filt più volte è stata chiamata in causa nel momento in cui si dovevano decidere nuove strategie. È il caso dell'utilizzo del molo Norimberga al centro di numerose polemiche. «In relazione alla vicenda legata al molo Norimberga – ha detto Minuti – vorremmo ribadire che l'attivazione della linea di collegamento tra Messina e Salerno non è mai stata, ne avrebbe dovuto esserlo, votata dal Comitato portuale, che si è limitato alla concessione temporanea di una parte del molo ad una società consortile alla quale erano state peraltro invitate a far parte anche le Ferrovie». Il riferimento alla politica di disarmo delle FS è chiaro e nel suo intervento il segretario della Filt a proposito della cultura d'impresa delle Ferrovie ha detto: «Si tagliano le spese, anzi si taglia lavoro e costi connessi per incapacità di misurarsi con il mercato. Il disimpegno delle FS nel nostro territorio – ha continuato – non si esprime solo in quest'ambito: vicende come quelle dell'Officina grandi riparazioni e dell'Officina materiale rotabile gridano vendetta e sono anch'esse sintomatiche di una singolare cultura d'impresa». Nella relazione del segretario si è anche e naturalmente parlato dello stato di crisi dell'Azienda di trasporto urbano e di altre scottanti vertenze come quella dei lavoratori della cooperativa Garibaldi per la quale si attende ancora una conclusione definitiva. Ai lavori del congresso hanno preso parte il segretario regionale della Filt-Cgil, Maurizio Pellegrino (più volte sceso in campo nelle questioni messinesi) e Sandro Rocchi della segreteria nazionale. Al termine degli interventi e del dibattito ha fatto seguito l'elezione dei delegati al prossimo congresso nazionale e a quello provinciale della Camera del Lavoro. «Occuparsi di trasporti a Messina non è semplice», è stato chiaramente detto ieri durante il congresso della Filt e per il sindacato dei trasporti all'orizzonte c'è una nuova sfida: la gestione del tram e del secondo approdo.

L'inferno Boccetta / Un argine ai rischi e ai soprusi
Lotta a “tir selvaggio”
La scure dell'autovelox su 45 autisti


Francesco Celi 

Lotta a “tir-selvaggio”. È tempo di “tolleranza zero” sul viale Boccetta. L'obiettivo è porre un argine alle infrazioni e alle devastanti conseguenze che ne derivano: tre vite spezzate nell'ultimo anno pesano sulla coscienza collettiva di una comunità che si sente violentata. E così si chiede di stroncare comportamenti che talvolta appaiono come autentici soprusi sulla pelle di una città che vuole affrancarsi da quella che appare come una schiavitù crescente. Verranno tempi migliori, ma intanto si corra ai ripari, si ponga un freno ai rischi. Si concedano barlumi di serenità. Ponendo limiti, controllando chi, al di là delle proprie esigenze, mette a repentaglio l'incolumità altrui. Facendo rispettare le regole, costi quel che costi: a cominciare dall'ordinanza che prevede l'interdizione al transito dei bisonti della strada dalle 21 alle 6. E allora controlli senza soluzione di continuità sulla più martoriata arteria messinese. Viale Boccetta passato ai “raggi x” in attesa che un'emergenza, ormai conclamata a livello nazionale, ceda il passo alla normalità. Che per il momento è solo chimera. Trenta vigili urbani, nell'arco delle ventiquattr'ore, pattugliano il Boccetta. Autovelox puntato in direzione mare sugli autoarticolati che fanno rotta verso le navi che portano in continente. Consuntivo di due mesi d'attività (settembre e ottobre), per il quale manifesta una contenuta soddisfazione il tenente Bonanno, responsabile della Sezione ricerche e studi dei vigili urbani, delta d'arrivo dell'attività di controllo esperita sul Boccetta. Quindi, negli ultimi due mesi la scure dell'autovelox si è abbattuta su 45 autisti di tir. Ma i controlli sono stati nel complesso 1570. «Sa cosa succede da qualche tempo a questa parte?», ci dice il ten. Bonanno, «i conducenti dei tir si son passati la voce: via radio si comunicano l'un con l'altro il posizionamento dell'autovelox lungo il viale e così limitano i danni. Ma poco conta: l'autovelox deve essere un deterrente e anche così assolve alle sue funzioni». Ma la lente d'ingrandimento del comandante Ferlisi e dei suoi uomini è anche puntata su un'altra emergenza, quella ambientale. Una pattuglia dotata di opacimetro controlla – laddove il Boccetta confluisce nel viale della Libertà – i gas di scarico dei tir. «È un lavoro complesso», ci dice il ten. Bonanno, «non foss'altro che per il tempo che necessita. Ma è un'attività preziosa in un contesto più ampio di rispetto delle regole». Già, quelle regole infrante - tra settembre e ottobre - da 180 autisti di tir, che hanno percorso il viale Boccetta infischiandosene del divieto di transito notturno. Colti in flagranza dalla pattuglia di turno, niente affatto disposta a far sconti. Ma, in un certo qual senso, deve pur essere l'area della Stretto a indurre al non rispetto delle regole: sul territorio cittadino infatti, rende noto il Servizio ricerche e studi dei vigili, sono state elevate circa 6600 contravvenzioni negli ultimi due mesi, ovvero centodieci al giorno. E così l'emergenza traffico per qualche famiglia diventa emergenza economica.

Fonte:gds

Nomina del commissario, sindaco e prefetto a Roma

Appuntamento venerdì al ministero degli Interni, per concordare i termini dell'ordinanza sullo stato di emergenza e sulla nomina del commissario speciale. Non sono dettagli di poco contro.
Il sindaco ed il prefetto voleranno a Roma per verificare insieme ai dirigenti del dicastero le modalità e soprattutto i poteri che dovranno essere attribuiti all'autorità super partes che dovrà seguire tutte le fasi fino alla realizzazione dell'approdo a sud. "Dovrà essere un'ordinanza che sia efficace nei risultati - precisa il sindaco - dobbiamo riuscire in tempi brevi ad arrivare alla conclusione". Si tratta di stabilire il margine d'azione, quali siano le norme che possono essere derogate, i passaggi da superare rapidamente, sempre nel rispetto della trasparenza. L'obiettivo è evitare di incappare nei rivoli e nei tempi della burocrazia, nelle attese estenuanti per un visto, negli scontri per le competenze.
"E' un settore delicato - continua Leonardi- bisogna muoversi tenendo conto di tutti gli aspetti, capire se si può andare in deroga ad alcune leggi e come. Noi le idee sul da farsi le abbiamo chiare ed è in questa direzione che ci muoveremo". Leonardi e Marino sanno già quali dovranno essere le modalità per far arrivare in porto l'opera nei tempi previsti: sei mesi.

30/11/2001 

Fonte: Gazzetta del sud

Emergenza traffico / Le decisioni della giunta sul piano Natale
No a targhe alterne e fasce orarie
Allo studio misure per incentivare il trasporto pubblico


Lucio D'Amico

No alle targhe alterne e alle fasce orarie in centro. La giunta comunale ha deciso di bloccare i provvedimenti di maggiore impatto contenuti nella bozza del “piano Natale”. «Il gioco non vale la candela», ha ribadito il sindaco Leonardi, sottolineando come le misure individuate non siano così efficaci da compensare le ulteriori penalizzazioni ai danni dei cittadini messinesi. Le targhe alterne – è stato ripetuto ieri – riducono non più del 20 per cento i flussi di traffico diretti in centro, aumentano i livelli di inquinamento nelle altre zone della città e creano, per di più, differenze e squilibri sul piano sociale. Non trova spazio neanche la proposta suggerita dalla Confcommercio, riguardante l'istituzione delle fasce orarie per l'ingresso nel quadrilatero Circonvallazione-viale Boccetta-via La Farina-viale Europa, con la chiusura negli orari 10-12 e 18-20 ai non residenti. Il sindaco l'ha definita «difficilmente realizzabile». L'idea delle fasce orarie, d'altra parte, aveva già scatenato una serie di reazioni negative sia da parte della Confesercenti sia dalle cooperative che gestiscono i parcheggi a pagamento nel perimetro urbano. Restano poche altre carte da giocare sul tavolo verde di Palazzo Zanca. E della stesura originaria del “piano Natale” rimane in piedi solo la prima parte, incentrata sulla riduzione delle cause di congestionamento del traffico. Si cercherà di scoraggiare il più possibile la sosta in doppia fila e l'indebita occupazione delle corsie preferenziali riservate agli autobus; si punterà sulle due nuove linee di bus navetta (la 55 da piazza Castronovo a Cairoli e la 26 da piazza Dante a Cairoli) e si concorderanno con l'Atm iniziative finalizzate ad incentivare l'uso del mezzo di trasporto pubblico; si tenterà di realizzare nuove aree di parcheggio in prossimità delle fermate d'interscambio, in particolare nella zona dell'Annunziata, su viale Giostra e nella zona di Gazzi. Nell'attuale situazione è difficile aspettarsi qualcosa di più. Predisporre misure antitraffico è come sostenere una battaglia contro i mulini a vento, almeno fino a quando non saranno risolti i più gravi dei problemi strutturali che affliggono la nostra città. L'amministrazione comunale coltiva una piccola speranza e cioè che tra l'8 e il 10 dicembre possano terminare i lavori della tranvia sulla Cortina del porto e la via Vittorio Emanuele torni ad essere transitabile. Il resto è affidato alla buona sorte e alla sensibilità dei messinesi, affinchè comprendano che, nell'attuale stato di emergenza, utilizzare la propria auto per andare in centro senza reali necessità è del tutto controproducente.

Voto unanime del nuovo Cda (8 presenti su 15) per l'ex responsabile del Gruppo Costruttori
Ente Porto, Sofi presidente

Alessandro Tumino

Si è insediato ieri, con una doppia elezione all'unanimità, il consiglio di amministrazione dell'Ente autonomo portuale. Nella prima riunione, cui hanno partecipato 8 dei 15 componenti del cda, sono stati designati il presidente e il vicepresidente. Per la carica più alta è stato prescelto l'ing. Santi Sofi, già vicepresidente dell'Associazione degli industriali ed ex presidente del Gruppo costruttori dell'Assindustria della Cassa edile. Sofi rappresenta nel cda la Camera di commercio. Vicepresidente è stato eletto invece Domenico Longo (Provincia), 50 anni, ex ispettore superiore di polizia, già responsabile della Squadra nautica, nonché l'unico “confermato” del precedente cda, operativo fino al 1997 sotto la presidenza di Rosario Maduado, prima del commissariamento cui seguì un lungo “vuoto” con ipotesi di liquidazione. Invece, la Giunta regionale retta da Totò Cuffaro ha creduto nella necessità di ricostituire l'Ente porto. A luglio ha nominato il collegio dei sindaci e il 5 novembre scorso ha sottoscritto le nomine al cda. Due sono le motivazioni: l'obiettivo della gestione del punto franco previsto dalla legge nazionale 191 del 1951 (e da decenni inattuato) e per la cui gestione l'Ente porto fu costituito dalla Regione nel lontano 1953. Il secondo obiettivo – a differenza del primo già attivabile – è la gestione degli impianti costruiti dalla Regione nella zona falcata e in concessione alla Smeb: la stazione di degassifica e il bacino di carenaggio. In gioco lunghi contenziosi: l'ente di riferimento primario, però, è l'Autorità portuale, istituita con legge nazionale del '94, e gestore del demanio portuale. Messina si pone dunque come un'eccezione nazionale. Il suo Ente porto di nomina regionale “sopravvive” al sistema delle Authority e si candida a fare quanto in 47 anni è rimasto sulla carta: la zona franca per le merci in un'ampia parte del nostro porto, circa 340.000 metri quadrati. Secondo l'interpretazione data dal Ministero dei Trasporti il 25 febbraio del 98, quella norma del '53 è da intendersi abrogata. L'unica zona franca portuale in Italia, espressamente “mantenuta” dalla legge del '94, è quella di Trieste. Ma, a Palermo, l'operazione punto franco è ritenuta possibile. Ma probabilmente si è trattato solo di una mera “operazione” politica. Il neo presidente Santi Sofi osserva: «È nostra ferma volontà operare per lo sviluppo del nostro porto e nell'interesse dei problemi della città. Riguardo alla istituzione del punto franco il nuovo cda dovrà farsi carico di sbloccare questa situazione e vedere cosa si può fare. Mi incontrerò con il presidente dell'Autorità portuale, prof. Vermiglio, per tracciare insieme un programma attuativo». E Sofi non si ferma al punto franco: «Per il 17 dicembre ho già convocato i rappresentanti della Smeb per discutere delle questioni della degassifica e del bacino di carenaggio» Restano alcune preplessità. Ieri, nella seduta d'insediamento, mancavano ben 7 componenti: i tre in rappresentanza del Comune e i tre “in quota” dell'Assessorato all'Industria (tutti e sei nemmeno nominati) nonché il comandante della Capitaneria Carmelo Maccarone, impegnato a Catania in un vertice convocato dal Comando del Corpo delle Capitanerie. Erano presenti, oltre a Sofi e Longo, l'avv. Rosario Contiguglia e Nicolò D'Andrea (nominati dalla Provincia); il dott. Pietro Cacciola (Camera di Commercio); l'ing. Roberto Piazza, della sede di Palermo del ministero dei Trasporti e l'avv. Bernardo Moschella, in rappresentanza della Regione.

La morte di Davide Caristi nove giorni dopo l'impatto tra la sua moto e un'utilitaria all'incrocio tra il viale Annunziata e la via Preitano
Aperta un'inchiesta
Il giovane fu ricoverato tre ore e mezza dopo l'incidente

Il sostituto procuratore Nicolò Crascì ha aperto un'inchiesta sulla morte del giovane Davide Caristi, deceduto dopo l'incidente del 17 novembre scorso. Il magistrato, che ha acquisito anche un esposto presentato dai familiari, su presunte responsabilità dei medici che hanno avuto in cura Davide, ha affidato l'incarico per l'autopsia al dott. Giulio Cardia. L'esame sarà eseguito oggi all'Istituto di medicina legale dell'Università. Nei prossimi giorni il magistrato affiderà anche una perizia per la ricostruzione dell'incidente. Davide Caristi era rimasto gravemente ferito alle 16.30 del 17 novembre, nell'impatto, all'incrocio del viale Annunziata con la via Preitano, tra la sua “Honda” e una “Golf”. Un'ambulanza lo aveva trasportato all'ospedale Papardo. Qui era stato sottoposto a tac. L'esito dell'esame aveva indotto i sanitari a decidere il trasferimento alla Neurochirurgia del Policlinico: a Sperone manca l'apposito reparto. Al Policlinico, dov'era giunto alle 19.20, il neurochirurgo, visitato Davide, aveva ritenuto che non si dovesse procedere a un intervento. A questo punto, visto che le divisioni di Rianimazione del Policlinico e del Papardo erano al completo, si era cercato un posto in provincia trovandolo solo all'ospedale di Patti ma il viaggio era stato scongiurato dal primario di Rianimazione del Papardo che era riuscito a liberare un posto. Alle 20, tre ore dopo la prima visita ospedaliera, il ricovero definitivo. Nella tarda sera di lunedì le condizioni di Davide si sono aggravate fino alla morte.
CHI ERA DAVIDE – Davide, 27 anni, era il terzo dei cinque figli di Cosimo Caristi (fratello di Pippo, entrambi noti piloti di rally) e di Gilda Ruggeri. Una famiglia molto unita e stimata di contrada Catanese. Davide lavorava come operaio, non aveva un posto fisso ma era sempre pronto a dare l'anima. Aveva lavorato a Bergamo ma era tornato a Messina dove voleva sistemarsi e sposarsi. Davide Caristi spiccava per la sua grande generosità: anche quando non lavorava, non esitava a farsi in quattro pur di offrire una cena agli altri. Condivideva la passione del padre e del fratello Osman per i rally e si preparava per assistere a una gara in programma a Palermo.

Fonte: gds

Il comitato anti-tir presenta un nuovo esposto in procura

Emilio Pintaldi

Nuova iniziativa giudiziaria del comitato "La nostra città". Chi si attendeva una tregua dopo la proclamazione dello stato di emergenza e l'annunciata nomina di un commissario che dovrebbe avvenire la prossima settimana, si sbagliava. Il comitato, ieri mattina, ha depositato l'ennesimo esposto in procura. Al centro del documento ancora una volta l'emergenza tir, le recenti concessioni rilasciate a società private di traghettamento per l'avvio di nuovi collegamenti dal molo Norimberga e la mancata attuazione dei provvedimenti antitir. L'esposto ha come destinatari anche il ministero degli Interni Scajola ed il prefetto. Il comitato contesta il contenuto di alcuni articoli apparsi su alcuni organi di stampa e secondo i quali il primo cittadino avrebbe chiesto al questore di limitare o vietare addirittura manifestazioni e cortei in questo periodo di particolare emergenza. Il sindaco dal canto suo in mattinata ha escluso di aver mai chiesto nulla del genere. "Si sottopone alla vostra attenzione - scrive il comitato - la gravità della mancata attuazione di alcuni interventi necessari alla sicurezza ed alla salute della collettività. Le misure di sicurezza adottate - continua il comitato- rappresentano marginali palliativi, rivolti a limitare la mobilità urbana dei residenti".

Il Comune vara il piano traffico di Natale
Bus navetta e negozi aperti fino alle 21


Rosaria Brancato

Ultimi ritocchi al piano viabilità per Natale. Ieri a Palazzo Zanca vertice tra il sindaco Leonardi, l'assessore alla viabilità Turi Rizzo, il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi, il dirigente della ripartizione Mario Pizzino per cercare di ultimare il pacchetto di provvedimenti che entreranno in vigore da lunedì 10 dicembre fino alla vigilia di Natale. L'obiettivo della giunta è limitare i disagi ed evitare la paralisi della circolazione, in una città sventrata dai cantieri del tram. La giunta Leonardi punta sul potenziamento del mezzo pubblico, visto come alternativa all'auto. L'appello è ad utilizzare l'autobus per gli acquisti di Natale, lasciando la vettura nei parcheggi d'interscambio e nelle zone blu del centro. Proprio per incentivare l'uso dell'auto bus l'amministrazione sta pensando a fornire un servizio di navette gratuito. Venerdì mattina ci sarà un incontro a Palazzo Zanca con i vertici dell'Atm per decidere quali bus navetta istituire per collegare nelle ore di punta piazza Castronovo e Provinciale con piazza Cairoli. A nord ed a sud inoltre saranno attivati parcheggi d'interscambio (probabilmente nell'area ex Gasometro, a Provinciale ed alla Zir) con sosta gratuita. L'Atm dovrà potenziare in ogni caso tutte le altre linee per garantire corse puntuali anche fino a sera, in concomitanza con l'orario prolungato dei negozi, che avranno facoltà di chiusura fino alle 21 (ipotesi questa che dovrà essere definita nei prossimi giorni con l'assessore Cardile). L'amministrazione è pronta a rimborsare all'Atm le spese aggiuntive per il trasporto gratuito con i bus navetta. Il pacchetto pronto ad essere varato scommette sul trasporto pubblico, e sarà accompagnato da un controllo costante nelle corsie preferenziali da parte dei vigili urbani. "E' un controllo che stiamo già facendo - spiega il comandante Calogero Ferlisi -. Anche se si stiamo scontrando con l'assenza di senso civico da parte degli automobilisti messinesi". Eslcusa l'adozione delle targhe alterne, provvedimento questo osteggiato da commercianti ed automobilisti. Dopo l'incontro di venerdì con i vertici dell'Atm lunedì il pacchetto viabilità sarà pronto per l'esame ed il sì della giunta.

Fonte: la sicilia

Il progetto all'esame della Commissione urbanistica: capigruppo di maggioranza chiedono un vertice con il sindaco
«Riesumata» la città-mercato
Intanto è iniziato in terza commissione il dibattito sul Piano commerciale


Giuseppe Lo Re

Una lettera riservata al sindaco «riesuma» la città-mercato. Ieri alcuni capigruppo di maggioranza hanno inviato un documento top-secret al primo cittadino, chiedendo chiarimenti sull'iter che sta seguendo il progetto dell'«Adroma impianti», fatto proprio dal Consiglio, per la costruzione di un mega-centro commerciale nelle ex cave di sabbia sulla Panoramica. L'elaborato «immaga.classina» anche la costruzione di un eliporto per i Vigili del fuoco, di un parco attrezzato per i bambini, di centinaia di parcheggi alberati e di altri servizi. Ma è stato «congelato» nel Piano commerciale inviato al Consiglio comunale, in quanto prevede una variante al Prg e attualmente si trova all'esame della Commissione urbanistica. La lettera dei capigruppo a Turi Leonardi farebbe riferimento proprio alla tortuosità dell'iter, considerato che l'organismo presieduto dall'arch. Salvatore Geraci non si è ancora espresso malgrado l'esame si protragga da mesi. Nei giorni scorsi, per la verità, la Commissione urbanistica ha convocato in audizione alcuni componenti dell'Ufficio tecnico proprio per avere chiarimenti sugli elaborati. Ancora però, prima del verdetto definitivo bisognerà aspettare qualche tempo. Proprio per questo i firmatari del documento hanno chiesto un vertice chiarificatore col primo cittadino.
Intanto l'esame del Piano commerciale è iniziato ieri in 3ª commissione consiliare. Lo staff presieduto da Antonio Crupi (An) ha letto il provvedimento che «disegna» tutte le aree per grandi, medi e piccoli insediamenti commerciali e disposto, subito dopo, la convocazione di una seduta straordinaria con il segretario generale del Comune, Filippo Ribaudo e l'assessore all'Urbanistica, Gianpiero D'Alia. Saranno chieste delucidazioni sulla scelta dell'Amministrazione (che comunque è supportata da un parere legale richiamato nella delibera) di non mettere in pubblicazione il Piano, in quanto rispetterebbe perfettamente le previsioni urbanistiche delle aree inserite nel Prg.

Il presidente della società «Nettuno» andrà a Bruxelles per ottenere finanziamenti
Porticciolo turistico: si cercano i soldi
Provincia, accordo tra Buzzanca e Forza Italia

Luana Campanella

Il presidente del CdA della «Nettuno spa», Giuseppe Russo, sarà il prossimo 7 dicembre a Bruxelles per intercettare i finanziamenti europei necessari per la costruzione del porticciolo turistico da realizzare nella zona nord della città. Si tratta di una fase per la quale l'Amministrazione Buzzanca, che possiede il 51% delle azioni, si sta confrontando con il Governo Cuffaro. Russo, infatti, si recherà nella capitale belga insieme all'assessore regionale al Turismo, Francesco Cascio e al direttore generale, Agostino Porretto. Oggi, intanto, il Consiglio d'Amministrazione, nominato dal presidente della Provincia, Giuseppe Buzzanca, s'insedierà a Palazzo dei Leoni.
Accordo tra Buzzanca e Fi — C'è accordo tra il presidente Buzzanca e il gruppo consiliare di Fi. Ieri, dopo la riunione programmatica con gli esponenti di An, è stata la volta degli «azzurri». «Un confronto positivo – ha dichiarato il leader di Palazzo dei Leoni – sostanzialmente abbiamo fatto il punto sull'attuazione di programma dell'Ente e sul Peg. Personalmente ho sollecitato l'approvazione del regolamento di “Paese Albergo”, già esitato dalla commissione consiliare, per avviare al più presto quest'iniziativa che creerà nuove opportunità di lavoro e maggiore ricezione». Si è discusso anche dell'assestamento di bilancio che dovrebbe essere approvato oggi in Consiglio. Tra le richieste avanzate dai consiglieri, quella di Antonio Ortoleva sull'adesione alla «Sae» («Società aeroportuale per le Eolie»), deliberata favorevolmente da oltre 50 Comuni.

Escluse misure interdittive nel centro
Piano viario natalizio esitato dalla Giunta
Il tram a regime tra un anno?


È stato discusso ieri sera dalla Giunta comunale il piano del traffico in occasione delle festività natalizie. Scartata qualunque soluzione interdittiva nel centro cittadino (l'area compresa tra il viale Boccetta, la circonvallazione, il viale Europa e la via La Farina) come le fasce orarie o le targhe alterne, il programma formulato dalla Giunta prevede prima di tutto la fluidificazione del traffico, dove possibile, attraverso la chiusura dei cantieri del tram in fase di conclusione e l'impiego di alcune decine di ausiliari del traffico. Quest'ultimi, insieme ai Vigili urbani, si occuperanno di evitare il posteggio in doppia fila. Tra le soluzioni anti-traffico individuate ieri sera c'è l'istituzione di due corse di bus-navetta sulle tratte piazza Cairoli–Provinciale e piazza Castronovo–piazza Cairoli. «Ovviamente, a queste due linee – ha detto il sindaco, Turi Leonardi – vanno affiancati posteggi d'interscambio. In quest'ottica potenzieremo il parcheggio dell'ex Gasometro». Intanto, la proposta d'istituire le fasce orarie in centro, lanciata dalla Confcommercio, oltre che dalla Giunta Leonardi è stata scartata da Confesercenti e Fedarcom.

Il Comune sollecita la chiusura di alcuni cantieri della tramvia e «chiama» gli ausiliari del traffico per gestire la fase d'emergenza
«Ricavare più spazio per le auto»
Paura sul Boccetta, un Tir rompe i freni e si ferma sullo spartitraffico

Giuseppe Lo Re

Utilizzare subito gli Lsu e chiudere immediatamente i cantieri del tram in fase conclusiva: ecco le due linee-guida antritraffico sulle quali si muoverà Palazzo Zanca per gestire un'emergenza che si aggraverà certamente nel periodo natalizio. Già ieri mattina il comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, ha effettuato un sopralluogo in piazza della Repubblica. Qui i lavori del tram si protraggono da mesi. «Ma sono a buon punto – precisa il sindaco, Turi Leonardi –. Gran parte degli interventi è conclusa, resta da effettuare l'allaccio con la via I Settembre». Stabilito ieri, quindi, di accelerare al massimo le opere: entro la prima decade di dicembre sarà restituita al traffico veicolare gran parte della sede viaria interessata dal cantiere. Lo stesso direttore dei lavori del tram, Santino Caminiti, si è detto ottimista. Qualche problema in più, forse, ci sarà in via Vittorio Emanuele. L'obiettivo, però, resta lo stesso: ampliare la carreggiata entro il 10 dicembre nel tratto fra viale S. Martino e largo Minutoli. «È uno snodo essenziale – ha spiegato ancora Leonardi – anche perché consentirebbe di spostare nuovamente sulla cortina il transito dei Tir. Liberando, così, via Vittorio Emanuele». Ovviamente, queste soluzioni da sole non potranno risolvere alcun problema: in attesa della soluzione strutturale (lunedì si terrà il vertice a Roma sulla nomina del commissario straordinario per l'approdo a Tremestieri) l'accoppiata vincente, secondo il sindaco, sarà «piazzare» sulle strade gli ausiliari del traffico. I tempi dell'operazione si prevedono piuttosto brevi. Saranno impiegati almeno 50 lavoratori socialmente utili in forza all'Atm, gli stessi con i quali è stato effettuato l'esperimento (fallito) sulla lotta ai portoghesi nei bus. Prima di entrare in servizio, i precari frequenteranno un mini-corso formativo che dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni. Poi saranno lanciati nell'«agòne» per dare una mano ai Vigili urbani, il cui organico sarebbe sottodimensionato di almeno 150 unità: sulle strade si occuperanno principalmente della lotta alla sosta in doppia fila, con attenzione ai punti dove può essere intralciato il transito dei mezzi pubblici sulle corsie preferenziali. Gli stessi bus, ma soltanto nel periodo natalizio, saranno potenziati con due nuove corse-navetta da piazza Cairoli a piazza Castronovo e da piazza Cairoli a Provinciale.
Camion rompe i freni sul Boccetta — E intanto ieri sera si è sfiorata l'ennesima tragedia sul Boccetta. Qualche minuto prima delle 21 un camion diretto agli imbarcaderi ha rotto i freni; l'impianto, addirittura, ha preso fuoco. Prima di perdere il controllo del mezzo, l'autista ha avuto l'intuizione di lanciare l'autoarticolato sullo spartitraffico dove ha interrotto la sua corsa «impazzita», all'altezza della farmacia «Guerrera». Fortunatamente il Tir non ha investito auto o pedoni. Solo tanta paura e un superlavoro per i Vigili del fuoco, che hanno spento l'incendio dei freni e per i Vigili urbani, che hanno deviato il transito per circa un'ora.
Problemi anche a Ganzirri — Sopralluogo di Ferlisi, accompagnato dal tenente Luigi Galli, ieri anche a Ganzirri dove nei prossimi giorni saranno avviati i lavori per la sistemazione della rete fognaria. I lavori riguarderanno inizialmente la via Papardo, le traverse limitrofe e la via Marina. Stabilito comunque che, per evitare altri intoppi alla viabilità, le opere saranno sospese dal 21 dicembre al 7 gennaio.

Ancora danni in via I settembre

Sarà stato un Tir, sarà stata la pioggia, sarà stato il caso: fatto sta che in via I Settembre, mercoledì, è «saltata» una lastra di basolato lavico. Il fattaccio è avvenuto nel tratto compreso fra via Garibaldi e viale S. Martino, dove sono stati «dirottati» i camion a seguito dei lavori del tram sulla cortina del porto. Inevitabili i disagi per la circolazione (la carreggiata è stata ristretta dopo l'installazione di un cartello) e i danni estetici considerato che i lavori di riqualificazione si sono conclusi soltanto un mese fa. Fra l'altro, il ripristino è stato eseguito alla meno peggio, con una colata di cemento che ha «seppellito» due o tre basole  e «inondato» le fessure tra le varie lastre.

Fonte: Gds

Tangentopoli, chiesta la condanna per undici politici e imprenditori

N. B.

Si è conclusa con la richiesta di undici condanne, nove prescrizioni e tre assoluzioni, davanti alla seconda sezione penale del Tribunale (presidente Samperi, a latere Zappalà e Pino), la requisitoria sulla "Tangentopoli" .
Nel procedimento, alle battute finali, dopo tre anni di udienze, sono imputati personaggi in vista appartenenti agli ambienti politici e a quelli imprenditoriali di città e provincia. I sostituti procuratori Vincenzo Barbaro e Salvatore Laganà, hanno chiesto la pena più pesante, otto anni, per l'ex sottosegretario della Dc, Giuseppe Astone, accusato di essere stato al vertice del "comitato d'affari" che negli anni '80 e '90, avrebbe gestito i grandi appalti di opere pubbliche, dal completamento dell'autostrada Messina-Palermo, allo stadio di San Filippo, dal centro mercantile di Milazzo alla porcilaia di San Piero Patti.
"Collettori delle tangenti", secondo i pm, sarebbero stati gli imprenditori Antonino Versaci, per l'area Dc, e Oscar Cassiano, vicino al Psi: per loro sono state sollecitate le pene, rispettivamente, a sei e a quattro anni e mezzo di reclusione. Chieste le condanne anche per l'ex sindaco Mario Bonsignore e per l'ex presidente della Provincia, Giuseppe Naro (entrambi un anno e otto mesi) e per gli ex presidente e vicepresidente del Consorzio Asi, Giuseppe D'Angelo e Elio La Tassa (4 anni e 6 mesi ciascuno).
Chiesti anche un anno e 4 mesi per Saverio Micheletti, Gioacchino Olivo e Francesco Trio e quattro ani e due mesi per Vincenzo Ardizzone.
I magistrati hanno prospettato la concessione delle attenuanti generiche e la conseguente prescrizione del reato per altri nove imputati, tutti imprenditori ritenuti "vittime del sistema", che per lavorare sarebbero stati costretti a versare a Dc e Psi tangenti varianti tra il 5 e il 10 per cento sugli appalti.
Dal processo era stata stralciata già da tempo la posizione dell'ex ministro socialista Nicola Capria, la cui condanna a un anno subita in appello è stata annullata dalla Suprema Corte di Roma.

Fonte: gazzetta del sud 

Aliscafi Fs, cambia l'approdo

Alessandro Tumino

Da lunedì, secondo i piani dell'Autorità portuale, l'approdo delle “monocarene” delle Ferrovie Spa (che effettuano il collegamento con Reggio Calabria e l'Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”) dovrebbe trasferirsi dal molo Rizzo alla banchina Marconi, davanti alla sede dell'Authority. Nella stessa giornata un nuovo cantiere del raggruppamento Trevi-Italgeo per il consolidamento delle banchine dovrebbero aprirsi sul molo Rizzo. Per quanto concerne, invece, la ristrutturazione dell'attigua banchina Peloro (dove, in una prima fase, continueranno ad approdare le navi di Meridiano e Ngi) prima dell'apertura del cantiere passerà ancora qualche settimana. Nei due incontri, tenutisi ieri, si è concordato, infatti, sulla necessità di effettuare, preliminarmente, alcuni piccoli interventi d'adeguamento: l'allargamento del “varco Marconi”, l'installazione di un piccolo scivolo per i mezzi pesanti, la tracciatura delle strisce delle quattro corsie da destinare alla sosta e alle manovre dei mezzi in imbarco e sbarco. All'incontro hanno preso parte il presidente dell'Autorità portuale, prof. Giuseppe Vermiglio e il segretario Franco Barresi, il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone, i rappresentanti delle due società, Meridiano ed Ngi, interessate a riorganizzare sul piazzale del “Marconi” il servizio di terra per il collegamento con Reggio. Nel pomeriggio di ieri, infine, l'incontro dell'Authority con Trevi-Italgeo. L'aspetto più delicato dell'intera operazione resta apertura del nuovo punto di transito per auto e tir, all'inizio del viale San Martino: un semaforo dovrebbe disciplinare il “varco Marconi” ma sarà necessario un presidio di vigilanza. 

«Il commissario potrà realizzare l'intero approdo di Tremestieri»

Lucio D'amico

«Non so quali saranno i contenuti del decreto ministeriale ma ritengo che il commissario, chiunque esso sia, possa avere quei poteri necessari a risolvere in tempi brevi la questione del nuovo approdo». Ne è pienamente convinto l'assessore alle infrastrutture territoriali Gianfranco Scoglio, il quale dice di attendere con grande fiducia il provvedimento di competenza del ministro dell'Interno Claudio Scajola. La dichiarazione dello stato di emergenza è stato indubbiamente un passo avanti ma adesso occorre che il contenitore sia riempito di contenuti, se si vuole evitare che un traguardo “storico” per Messina finisca con il trasformarsi in un'ennesima “scatola vuota”. Quale incarico avrà il commissario – al 99 per cento il prefetto Giosuè Marino –; fin dove potrà far valere le sue prerogative; potrà ricorrere alla trattativa privata; come si comporterà per la progettazione esecutiva; quali poteri di controllo avrà sull'esecuzione dei lavori e sul rispetto dei tempi previsti dal Governo nazionale (lo stato di emergenza è stato dichiarato fino al 31 dicembre del 2003»)? Sono alcuni degli interrogativi che attendono risposta. «Io penso – ribadisce Scoglio – che, in forza di un'ordinanza di protezione civile, il commissario possa avere davvero pieni poteri. La prima strada percorribile è quella di chiedere al Genio civile opere marittime di completare la fase della progettazione esecutiva e di mandare in appalto, con procedure accelerate, i primi due moduli dell'approdo di Tremestieri, utilizzando i 41 miliardi già disponibili. Ma c'è un altro percorso che, a mio avviso, potrebbe essere ancora più efficace. Visto che l'amministrazione comunale ha avviato l'iter dei “project financing” per la realizzazione dell'intero approdo, non solo delle invasature di emergenza, il commissario potrebbe scegliere uno dei due progetti in gara e fare in modo che sia immediatamente realizzato, sfruttando i capitali privati e impiegando i 41 miliardi come co-finanziamento per le opere di collegamento con lo svincolo autostradale e per gli interventi diretti ad eliminare qualsiasi tipo di interferenza con il centro abitato e con il traffico della Statale 114». Il primo ad attendere con ansia la firma del decreto governativo è ovviamente il prefetto Marino, il quale ha più volte chiarito che le regole dovranno essere chiare fin dall'inizio e che tutti i soggetti interessati dovranno collaborare fattivamente, perchè anche un “super-commissario” non è dotato di bacchette magiche. 

Un tir rompe i freni Paura sul Boccetta

Gi.Pa.

Torna la paura sul Boccetta. Ieri, poco prima delle 21, all'altezza della farmacia Guerrera, un tir, che marciava in direzione monte-mare, per l'improvviso surriscaldamento dei freni è come “impazzito”, rischiando di travolgere le autovetture che lo precedevano. Solo la prontezza di riflessi dell'autista ha evitato il peggio. L'uomo è infatti riuscito a non farsi prendere dal panico e a dirigere il pesante mezzo sullo spartitraffico centrale dove si è bloccato. Immediate le ripercussioni sul traffico, che ha subìto rallentamenti. Pronta la risposta da parte della polizia municipale presente sul Boccetta con diverse pattuglie. Alcuni equipaggi dovevano infatti, poco dopo, avviare il servizio di presidio sul viale per l'entrata in vigore delle fasce orarie. Gli agenti sono riusciti ad evitare l'ingorgo ed hanno chiesto l'intervento dei vigili del fuoco. Gli uomini del “115”, con l'ausilio di un'autogrù, hanno agganciato e spostato il tir trainandolo poi fino alla vicina via Vittorio Emanuele dove è potuto intervenire un meccanico. 

Emergenza traffico / Entro la prima decade di dicembre saranno riconsegnate le aree occupate dai cantieri del tram
Riaprono piazza Stazione e la Cortina


Lucio D'Amico

La zona della Stazione e la Cortina del porto potranno essere restituite, almeno parzialmente, al transito veicolare. Entro la prima decade di dicembre, saranno, infatti, riconsegnate le aree di cantiere di piazza della Repubblica e di via Vittorio Emanuele. La conferma è arrivata ieri, al termine del sopralluogo effettuato dal direttore dei lavori della tranvia ing. Santi Caminiti, dal comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi e dai tecnici comunali. Il sindaco aveva sollecitato una forte accelerazione delle attività nei cantieri del tram dislocati nei punti maggiormente critici per la viabilità cittadina. E la decisione della giunta, di non portare avanti la proposta delle targhe alterne o della chiusura del centro urbano a fasce orarie, è stata motivata anche dalla speranza di poter contare, quanto meno nei giorni più “caldi” dell'emergenza prenatalizia, su preziose alternative come la via Vittorio Emanuele, il tratto fra via Tommaso Cannizzaro, via La Farina e la Stazione centrale. Il raggruppamento di imprese Ventura-Gepco-Efacec ha fornito precise assicurazioni, ventilando la possibilità di liberare al più presto, forse fin dall'inizio della prossima settimana, anche la parte bassa di viale San Martino. Per un paziente a rischio mortale di asfissia, quale la nostra città, si tratta di vitali boccate d'ossigeno. Tutto ciò ovviamente non basta per evitare caos e ingorghi lungo le direttrici di collegamento tra le zone nord e sud e il centro urbano. Ecco, dunque, il tentativo di incentivare al massimo l'uso dei mezzi di trasporto pubblico e di reperire nuove aree da destinare temporaneamente alla sosta. I provvedimenti individuati dalla giunta saranno definiti oggi stesso, al termine di un ulteriore confronto. Resta confermata l'istituzione delle due linee di bus navetta (26 e 55) che faranno la spola con piazza Cairoli, l'una da piazza Castronovo, l'altra da piazza Dante. In prossimità delle fermate d'interscambio, saranno ricavati nuovi parcheggi, utilizzando quasi certamente viale Giostra (come accadde nel periodo della Fiera Campionaria) e le aree della Zir. Il sindaco chiederà all'Atm di rendere gratuito il servizio, per un periodo non superiore a 10-15 giorni, ad esempio dal 10 al 23 dicembre. Le aziende commerciali e i singoli titolari di esercizi pubblici potranno “inventare” ovviamente soluzioni alternative, come il ricorso ai “taxi collettivi” o l'utilizzo di mezzi aziendali per prendere e riportare a casa i clienti. Inoltre, è imminente la nomina di alcuni dipendenti Atm ad ausiliari del traffico. Con tale qualifica, i soggetti indicati con singole ordinanze firmate dal sindaco potranno avere il compito di affiancare la polizia municipale, con facoltà anche di elevare contravvenzioni nei casi di indebita occupazione delle corsie preferenziali riservate agli autobus e ai mezzi di emergenza e soccorso. Ed è proprio questo uno dei punti considerati prioritari dalle associazioni degli utenti del trasporto pubblico che ieri hanno redatto un documento unitario di solidarietà alla vertenza dei dipendenti Atm. «Mai come in questo momento – sostengono l'Adis e i Comitati trasporto pubblico e utenti mezzi pubblici – i viaggiatori delle linee degli autobus avvertono i disagi dovuti non solo ai cronici disservizi dell'Azienda ma all'impossibilità per i mezzi pubblici di muoversi nel caos del traffico cittadino. È stato un atto di insipienza aver trasformato le corsie preferenziali di via Garibaldi o via Palermo in normali sedi di scorrimento o in aree di sosta indisturbata». Associazioni e comitati chiedono parcheggi d'interscambio, ausiliari del traffico, zone a transito limitato nel centro, oltre alla sostituzione dell'attuale cda dell'Atm e alla revisione del piano tariffario che ha comportato aumenti del 50, del 100, in qualche caso del 500 per cento dei vari titoli di viaggio.