1/11/2001
Fonte:
Gazzetta del sud
Viabilità / Il 5 novembre
sit-in di protesta in via I Settembre
La rivolta dei commercianti
Turi Rizzo: confrontiamoci ma non ci sono
alternative
Lucio
D'Amico
«Cosa
ci dobbiamo aspettare per Natale? La nascita di Gesù
Bambino». È una risposta amara, più che una battuta
di spirito. L'assessore Salvatore Rizzo ama il gusto
del paradosso e ha sempre avuto una visione goliardica
della vita e della politica. Ma di fronte ai
drammatici problemi della viabilità cittadina c'è
poco da scherzare. Mentre la Confcommercio proclama lo
stato di agitazione della categoria e preannunzia un
sit-in di protesta per lunedì 5 novembre,
all'incrocio tra via Garibaldi e via I Settembre,
l'assessore dice di aver trascorso un intero
pomeriggio al computer, impegnato a vedere e rivedere
le simulazioni dei flussi di traffico e tutte le
possibili alternative all'attuale organizzazione
viaria. Il risultato è desolante: «Non c'è niente
da fare – ribadisce Rizzo –, se i commercianti
conoscono un esperto di fama mondiale in grado di
risolvere in pochi giorni i nostri problemi, lo
portino subito a Messina. In questo momento c'è solo
da augurarsi che torni disponibile al più presto la
Cortina del porto e che i lavori del tram finiscano
nel più breve tempo possibile». Il passaggio dei tir
in via I Settembre è considerato dai residenti e
dagli esercenti che operano nella zona, la goccia che
ha fatto traboccare il vaso. Ma lo stato di disagio si
va trascinando da lunghissimi mesi e a preoccupare
sono anche le prospettive future. Una volta chiusi i
cantieri del tram, infatti, non c'è alcuna garanzia
che la situazione possa tornare subito alla
normalità, visto che alla sottrazione di aree
destinate alla sosta non è seguita alcuna iniziativa
finalizzata alla realizzazione di nuovi parcheggi.
Sono questi i temi discussi nel corso di un'animata
assemblea svoltasi nella sede dell'Unione generale dei
commercianti. «Grande preoccupazione – ribadisce il
direttore della Confcommercio Roberto Corona – è
stata espressa per le modifiche già intervenute ma lo
sguardo è già proiettato al futuro, agli
accorgimenti che dovranno essere messi in atto per
ridurre i disagi delle imprese a seguito della
scomparsa dei parcheggi lungo la Cortina del porto e,
in generale, ai lati del percorso del tram. Il caos
viario, aggravatosi in queste ultime settimane,
penalizza le attività del centro urbano ma riverbera
effetti negativi anche in tutte le zone commerciali
periferiche». La Confcommercio chiede un incontro
urgente con l'amministrazione comunale e, in mancanza
di risposte incisive, conferma che il 5 novembre, alle
9, nell'area tra via I Settembre e via Garibaldi,
sarà organizzata una manifestazione «di tutti coloro
che hanno subito o subiscono danni per effetto della
chiusura prolungata delle strade». Nello stesso
tempo, Corona annuncia che sono state già attivate le
procedure per chiedere un contributo straordinario al
governo regionale, a titolo di indennizzo, mentre al
sindaco viene reiterata la richiesta di sospensione di
tutte le imposte comunali a carico delle aziende
penalizzate. «Siamo pronti al confronto – replica
l'assessore alla viabilità –, i commercianti sanno
benissimo che non c'è alcun atteggiamento di chiusura
da parte dell'Amministrazione. Ben vengano tutte le
proposte e i suggerimenti che possono aiutarci
nell'immaginare soluzioni alternative che noi oggi,
obiettivamente, non riusciamo a scorgere. Anch'io ho
sentito molti esercenti preoccupati perchè temono una
forte contrazione delle vendite in vista delle
prossime festività di fine anno. Ma all'atto pratico
nessuno sa dire cosa bisogna fare. Se da qui a Natale
la situazione delle strade resta la stessa, gli unici
provvedimenti da prendere sarebbero o l'introduzione
delle targhe alterne (ed è una misura odiata dai
commercianti e dalla stragrande maggioranza dei
cittadini) oppure la drastica chiusura del centro
urbano alle auto private». La carenza dei parcheggi
è un dato obiettivo e non fa altro che aggravare il
caos in tutto il centro urbano. «È indubbiamente
vero – ammette Rizzo – ma è anche vero che
l'unico autosilo realizzato, quello di piazza
Cavallotti, resta in gran parte sottoutilizzato (c'è
da dire però che le rampe d'accesso sono talmente
strette da consentire l'ingresso agevole solo alle
piccole utilitarie, ndr)». In ogni caso la prossima
settimana il sindaco e l'assessore alla viabilità
saranno a Palermo per sottoporre all'assessore
regionale ai Trasporti la richiesta di attivare le
procedure del “project financing” al fine di
realizzare una parte del programma dei parcheggi
d'interscambio, superando così gli ostacoli che ne
hanno impedito finora la realizzazione.
Fonte:
Gds
Danni economici per i
cantieri e i Tir
La Confcommercio è
in agitazione
Emilio
Pintaldi
Tir
e cantieri del tram rischiano di portare alla paralisi
economica il settore commerciale del centro cittadino.
Questo è quanto sostiene la Confcommercio che ha
proclamato lo stato di agitazione organizzando una
manifestazione di protesta per lunedì.
Alle nove del mattino i negozianti si incontreranno
all'incrocio tra la via Garibaldi e la via primo
settembre per dare vita ad una manifestazione di
protesta che coinvolgerà decine di negozianti.
Il direttore dell'unione generale dei commercianti ha
richiesto un incontro urgente al sindaco Leonardi. La
Confcommercio inoltre ha avviato la procedura che mira
all'ottenumento di un contributo straordinario al
governo regionale. Alla giunta di palazzo Zanca verrà
chiesto di sospendere le imposte erariali comunali.
Tutto questo è stato deciso durante un vertice al
quale hanno partecipato in maniera massiccia i
commercianti di via primo settembre.
Il passaggio dei camion dalla via primo settembnre ed
i cantieri del tram, avrebbero affossato le attività
economiche che hanno subito un notevole calo dei
volumi di affare.
Gli effetti di questa situazione che investe in prima
battuta il centro cittadino si riflettono però anche
sulle zone periferiche.
Grande preoccupazione per la scomparsa dei parcheggi
lungo la cortina del porto e nelle zone limitrofe ai
cantieri del tram.
"Occorre liberare la città - scrivono i
commercianti in una nota - che da troppo tempo è
imprigionata dalle barriere dovute ai lavori che si
sono protratti per troppo tempo e che potevano essere
completati".
Fonte:
la sicilia
Martedì
alle 10 riunione operativa
Sicurezza nel
porto la Capitaneria convoca i comandanti delle Fs
Massimiliano
Mondello
Non
si è lasciata attendere la risposta del comandante
della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, in
merito alle accuse lanciate dalle Ferrovie, dal
Sasmant e dalla «Meridiano Lines» circa la sicurezza
della navigazione nell'ambito portuale. «Sui problemi
sollevati dai comandanti della flotta Fs – spiega
Maccarone – ho già convocato una riunione per
martedì alle ore 10. Ma non possono accorgersi adesso
che la situazione nel porto è caotica e contestare
un'ordinanza che, nel giugno del 1999, hanno
contribuito a stilare. In quell'occasione abbiamo
recepito tutti i loro suggerimenti. Abbiamo chiarito
che le navi che trasportano treni hanno la precedenza
su tutto. Ma se, poi, le “quattro binari” portano
ritardo per motivi che esulano dalla navigazione, non
possono venire a protestare...». Certo in questi due
anni, qualcosa è cambiato nel porto, ma nulla da
poter far pensare a una rivoluzione. L'inagibilità di
alcune banchine, ne ha intasate altre, concentrando i
movimenti dei mezzi navali nella parte del porto più
limitrofa alla stazione marittima e cioè sui moli «Marconi»,
«Peloro» e «Rizzo», per non parlare del
«Norimberga», il vero nodo della questione. Il
problema della sicurezza, infatti, è riemerso dopo
che in porto è arrivata la «Cartour», l'ammiraglia
del «Gruppo Franza» che collega Messina a Salerno e
che ormeggia alla testata della banchina
«Norimberga», nonostante le rimostranze dei
comandanti Fs. «Nella lettera di convocazione – ha
proseguito Maccarone – ho stigmatizzato, infatti,
quest'improvviso riaccendersi degli animi che, proprio
martedì, dovranno giustificare. Se ci sono dei motivi
validi l'ordinanza sarà rivista, altrimenti...»
Intanto, sembrano vicini ad un accordo la divisione
Navigazione delle Ferrovie e l'Autorità portuale, in
merito al programma dei lavori di consolidamento delle
banchine di riva. La contemporanea chiusura delle
banchine «Rizzo» e «Peloro», infatti, finirebbe
col danneggiare l'operatività della flotta Fs.
«Stiamo cercando di venire incontro alle richieste
delle Ferrovie – ha detto il segretario generale
dell'Authority, Franco Barresi – e, nei prossimi
giorni, c'incontreremo sull'argomento».
In fermento lo Stato Maggiore della flotta «Tourist
& Caronte» — Restano ancora distanti
sindacati e azienda, in merito al rinnovo del
contratto per i comandanti e i direttori di macchina
della flotta «Tourist & Caronte». La riunione di
ieri, cui hanno partecipato i segretari di Filt/Cgil,
Fit/Cisl, Uil/Trasporti, Uslac e Uncidim, non ha
portato gli effetti sperati. «Non siamo giunti alla
rottura solo per senso di responsabilità – ha detto
Tiziano Minuti (Filt) – e abbiamo deciso di
prenderci ancora qualche giorno per riflettere e far
calmare gli animi».
Contestate
le modifiche viarie: chiesto contributo straordinario
Via I Settembre, i
commercianti sono pronti a fare le barricate
«Se le
nostre ragioni non saranno ascoltate, per richiamare
l'attenzione delle Istituzioni, lunedì organizzeremo
una manifestazione di protesta con tutti gli esercenti
che hanno subìto o subiscono danni per effetto della
chiusura prolungata di strade urbane»: torna a
denunciare la presenza di troppi cantieri in città la
Confcommercio. E lo fa con un documento inviato al
sindaco, Turi Leonardi, nel quale si sollecita un
immediato intervento per alleviare i disagi:
«Utilizzando la legislazione vigente – scrive il
direttore, Roberto Corona – avvieremo le procedure
per chiedere un contributo straordinario al Governo
regionale, a titolo d'indennizzo, per i danni
effettivamente subìti dalle aziende commerciali,
mentre all'Amministrazione comunale reiteriamo la
richiesta di sospensione di tutte le imposte
comunali».
Intanto, è entrata in vigore l'ordinanza del sindaco,
Turi Leonardi, che vieta il transito dei Tir sul viale
Boccetta, dalle 21 alle 6 del mattino. Mobilitati
Polizia stradale e Vigili urbani, che ogni notte
pattuglieranno le arterie urbane e gli svincoli
autostradali.
Fonte: gds
"I cantieri aperti causano
le... saracinesche chiuse"
Rosaria
Brancato
Cantieri
aperti e saracinesche chiuse. Lo scenario a Natale
potrebbe essere questo, avvertono i commercianti. Le
proteste si spostano via via che il tram avanza e dopo
gli esercenti di via Bonino, Provinciale, viale della
Libertà a dire basta sono quelli di via I Settembre.
E la Confcommercio scende in campo chiedendo un
incontro urgente al sindaco: "I commercianti
della via I Settembre e delle zone adiacenti sono
stati danneggiati dai cantieri in questi anni - spiega
il direttore Roberto Corona - non si può mettere una
categoria in ginocchio". Dopo mesi di proteste ed
esposti i commercianti manifesteranno lunedì proprio
a quell'incrocio dal quale con le nuove norme possono
transitare i Tir. Dopo le transenne davanti alle
vetrine il passaggio indiscriminato dei mezzi pesanti
sarà il colpo finale. Ma quel che preoccupa la
Confcommercio è la mancanza di concertazione in
questa come in altre decisioni.
"Abbiamo chiesto di essere ascoltati, informati,
se sono sordi alle nostre richieste protesteremo"
aggiunge Corona. L'associazione ha chiesto
all'amministrazione la sospensione delle imposte
comunali per il 2001 per gli esercenti che hanno
subito danni dai cantieri. E' inoltre pronta una
richiesta di indennizzo straordinario da presentare al
governo Cuffaro.
Quanto alle decisioni dell'amministrazione mal
digerite dalla Confcommercio c'è la nuova
regolamentazione di apertura dei negozi, che rischia
di penalizzare le piccole aziende. Dal capitolo dei
panifici aperti la domenica fino al calendario varato
dall'assessore Cardile, la Confcommercio non ha perso
occasione per ribadire che la città non era pronta ad
affrontare lo shopping domenicale. Intanto nell'ambito
delle proteste contro i Tir c'è da segnalare
l'iniziativa del Comitato La nostra città, che ha
invitato i messinesi a rivolgere oggi, giornata dei
Defunti, un pensiero alle vittime dei tir ed
all'arcivescovo Marra da inserire nella tradizionale
omelia un ricordo per chi è morto travolto dai mezzi
pesanti
2/11/2001
Fonte: gazzetta
del sud
Negozianti tra
entusiasmo e delusione
Rita
Serra
C'è
entusiamo tra i commercianti che scelgono di lavorare
nelle feste. Il sacrificio di rinunciare al riposo
ormai appartiene al passato.
Anche se i guadagni non hanno raggiunto le stelle,
ieri, sono stati molti i negozi aperti, gli stessi che
rinunciando al relax domenicale hanno mostrato di
accogliere favorevolmente il piano delle aperture
festive varato dall'amministrazione comunale.
"E' una opportunità in più - commenta Sergio
Rinaldi della catena Sash - nelle prime ore del
mattino l'affluenza è stata minima, ma prevediamo un
incremento per le prossime festività. Ovviamente,
data la particolarità della festa, la gente ha
preferito di mattina far visita ai propri cari e
approfittare del pomeriggio per recarsi in centro a
fare spese. Stare aperti sotto le feste conviene, il
cliente se rilassato guarda la vetrina con più
interesse".
Finalmente dopo tante polemiche saracinesce tutte
alzate nel cuore commerciale della città. "Sono
stato tra i primi - dichiara Salvatore Sgrò dirigente
del calzaturifico Vantage - a sostenere la proposta.
Purtroppo la città si sveglia sempre in ritardo. La
clientela deve essere stimolata e le aperture festive
rappresentano una grossa attrattiva. Per anni abbiamo
fatto scappare i clienti verso i grossi centri
commerciali delle altre province. Un errore
imperdonabile che non possiamo più correre".
Mentre è impegnata a soddisfare le richieste dei suoi
clienti, Silvana Lopes, responsabile della Boutique
Bretella dichiara: "Apprezzo il lavoro
dell'amministrazione ma l'unico errore è stato quello
di rendere il provvedimento facoltativo. Se esiste una
normativa va generalmente condivisa evitando di creare
dissapori tra i commercianti che vogliono lavorare e
quelli che preferiscono restare chiusi".
Superata piazza Cairoli l'entusiasmo comincia a
calare. In via I Settembre i commercianti ieri hanno
preferito il riposo. Saracinesce tutte abbassate ad
eccezione del noto punto vendita di regali di Giuseppe
Coppolino che in piena liquidazione ha preferito stare
aperto: "I miei colleghi - spiega - visto il
quotidiano abbassamento delle vendite, provocato dai
lunghi lavori, non hanno minimamente preso in
considerazione l'ipotesi dell'apertura. Per mesi, la
strada è stata inaccessibile per via del rifacimento
artistico della pavimentazione e edesso, a poco meno
di un mese dalla riapertura, siamo costretti a
sopportare il caos e i rumori generati dal passaggio
dei tir. Una situazione grave che sta mandando in
rovina tanti padri di famiglia. A questo si aggiunge
lo spreco del danaro pubblico. La circolazione dei
mezzi pesanti sta rovinando il pavimento creando tra i
basolati profonde spaccature".
Intanto su disposizione del Comune anche oggi i negozi
potranno stare aperti.
Arroganti
o disorientati i Tir invadono il centro
Lucio
D'amico
I primi ad
essere disorientati sono proprio loro. Ci sono
autotrasportatori che, purtroppo, sono pronti a
violare le più elementari norme del vivere civile,
che nonostante i divieti arrivano in città a
velocità sostenuta e suonano a distesa i clacson come
fossero i veri padroni di Messina (e in parte,
purtroppo, lo sono). Ce ne sono altri che vagano
smarriti tra le strade del centro, non riuscendo a
raccapezzarsi su quali siano i percorsi consentiti,
quali le vie dichiarate inaccessibili, quali i periodi
della giornata in cui è permesso di circolare. Dopo
le 21, quando scatta il divieto di transito lungo il
Boccetta (entrato in vigore l'1 novembre), si possono
incontrare mezzi pesanti su viale San Martino, a
piazza Cairoli, oltre che in via Garibaldi e in via I
Settembre. Qualcuno addirittura sbaglia direzione e si
ritrova in qualche angusta stradina dove a malapena
passano le auto di piccole dimensioni. Tutto questo
dà l'esatta percezione di come Messina non sia stata
e non sia una città normale. E non lo sarà fino a
quando non verrà risolto il “problema dei problemi”,
come lo ha definito giustamente anche l'arcivescovo
mons. Giovanni Marra. Mentre si aspettano le soluzioni
definitive, però, i tir viaggiano sparpagliati nel
cuore della città. Ed allora bisogna pretendere, per
questi giorni di emergenza assoluta, un servizio di
vigilanza e di repressione molto più capillare di
quello che normalmente viene effettuato. Il corpo
della polizia municipale, guidato da Calogero Ferlisi,
sta assicurando il massimo impegno ma tutto ciò non
basta. È proprio in questo periodo che l'annunciata
collaborazione tra vigili urbani e polizia stradale
deve dare i suoi frutti. Le vie del centro vanno
presidiate 24 ore su 24, così come tutte le
direttrici che collegano le uscite autostradali con
gli imbarcaderi delle Fs e delle società private di
traghettamento. In una città che non è “normale”,
non c'è differenza tra misure antitraffico e
interventi di protezione civile. Sono le facce di una
stessa medaglia.
3/11/2001
Fonte:gazzetta del
sud
Cardile:
la legge non consente riduzioni delle tasse
Natalia
La Rosa
«L'esenzione
dalle imposte può derivare solo da una legge che la
preveda. Attualmente, tale agevolazione esiste per
alcune categorie di soggetti tra le quali, ad esempio,
le Onlus o le associazioni che espletano attività
religiosa. Il caso dei commercianti che registrano
ridotte entrate, però, non è previsto». L'assessore
alle finanze Giuseppe Cardile esclude che abbia un
fondamento giuridico la richiesta, inoltrata dalla
Confcommercio, per ottenere alleggerimenti fiscali a
favore degli operatori che maggiormente abbiano
risentito del denunciato calo degli affari a seguito
delle difficoltà viabili connesse con la
realizzazione dei cantieri della tranvia nelle diverse
zone della città. «Anche in caso di calamità
naturali verificatesi in alcune zone d'Italia –
aggiunge l'amministratore – i provvedimenti in tema
di imposte adottati dal Governo prevedono non
esenzioni per i commercianti, ma eventualmente rinvii
nel pagamento delle tasse. Tra l'altro, non potremmo
consentire l'introduzione di agevolazioni solo per
alcuni e non per altri: quali sarebbero i criteri
discriminanti?». Cardile scende poi nel dettaglio dei
tributi comunali che interessano i commercianti in
quanto tali, spiegando perché ritiene non praticabile
la riduzione fiscale. «Per quanto riguarda l'Ici, ad
esempio, va ricordato che l'imposta comunale sugli
immobili colpisce la proprietà, non l'utilizzo, di
essa, dunque un'agevolazione non può essere connessa
con l'attività che si svolge o non si svolge
nell'immobile. Si può discutere poi della Tarsu, la
tassa sui rifiuti solidi urbani – continua l'asessore
alle finanze – che dovrebbe in parte essere
commisurata al servizio, e in parte dovrebbe essere
fissa. Ma ancora per Messina non è avvenuta la
trasformazione in tariffa e non avverrà prima del
2008, dunque non può essere quantificato un maggiore
o minore uso del servizio. L'altro tributo comunale
che interessa i commercianti è la Tosap, trasformata
ora in canone per l'occupazione di suolo pubblico. In
questo caso, se non si è lavorato non c'è stata
neanche occupazione e dunque il canone di certo non è
dovuto. Ma se viene richiesta la riduzione vuol dire
che l'occupazione c'è stata così come l'attività
commerciale e allora non regge più la domanda basata
sulla mancanza di lavoro». «Le richieste dei
commercianti – ribadisce Cardile – devono essere
fondate su presupposti di legge. L'amministrazione non
vuole infatti produrre danni erariali, né commettere
reati. Per il resto, ribadisco la massima
disponibilità verso la Confcommercio e le esigenze
dei commercianti».
Viabilità / Oggi il sindaco si
reca nella sede della Confcommercio per cercare di
scongiurare la serrata dei negozi
Leonardi gioca in trasferta
Resta confermato (almeno per ora) il sit-in
in via I Settembre
Lucio
D'Amico
Non
sarà una partita facile. Il sindaco Leonardi ha
accettato di giocare in trasferta e stamane, alle
10,30, si recherà nella sede della Confcommercio, al
numero 10 di via Santa Maria Alemanna. L'attende un
compito particolarmente delicato: convincere i
titolari dei negozi di via I Settembre, della Cortina
del porto e di via Garibaldi a sospendere la protesta
annunciata per lunedì mattina e, soprattutto,
scongiurare il pericolo di una serrata generale in
tutto il centro urbano. Lo scontro frontale con la
più importante organizzazione del settore, in questa
delicata fase vissuta dalla città, avrebbe certamente
rilevanti conseguenze politiche. E il sindaco ha tutto
l'interesse a disinnescare le eventuali mine
disseminate lungo il tunnel che l'Amministrazione ha
imboccato nel momento in cui ha deciso di portare
avanti i lavori della tranvia e di cui solo adesso si
sta cominciando a vedere la fine. Leonardi dice di
aver apprezzato lo straordinario senso di equilibrio
con il quale i commercianti, e in generale la
stragrande maggioranza dei cittadini, hanno affrontato
questi ultimi anni caratterizzati da enormi disagi e
sofferenze per chi ha la casa, la bottega, l'ufficio,
che insistono su strade sventrate o rimaste “off
limits” per lunghissimi mesi. Ma proprio per questo
diventa difficile capire perchè si scende in piazza
proprio oggi che i lavori del tram e gli interventi
alla Cortina del porto stanno per concludersi e che si
ha la fondata speranza di poter finalmente programmare
misure antitraffico meno improvvisate e “obbligate”
di quelle attuali. Il discorso, però, può anche
essere ribaltato, così come ha spiegato il direttore
generale della Confcommercio Roberto Corona. È
proprio l'aver avuto pazienza nei tre anni precedenti
che ha colmato il vaso e adesso basta una goccia a
farlo traboccare. È un'esasperazione che viene da
lontano, che si è accumulata giorno per giorno
vedendo la città sempre più stretta nella morsa di
un traffico infernale. La contemporanea chiusura di
alcune più importanti strade del centro urbano e il
transito dei mezzi pesanti consentito in arterie come
via I Settembre, o addirittura viale San Martino (e
piazza Cairoli), sono fatti considerati inaccettabili,
che si sarebbero potuti evitare con una più attenta
programmazione dei lavori e con la realizzazione di
opere alternative o, quanto meno, di nuovi parcheggi,
man mano che andavano avanti sia gli interventi della
tranvia sia quelli di consolidamento delle banchine
portuali sia i lavori di ristrutturazione e di
riqualificazione di via I Settembre e delle altre aree
gravitanti attorno a piazza Duomo. Secondo la
Confcommercio, andavano scadenzati in maniera diversa
anche il sistema delle fasce orarie o il divieto
notturno per i tir scattato sul Boccetta, pur se si
tratta di provvedimenti finalizzati ad alleviare i
disagi di una porzione della città costretta a
decenni da subire 24 ore su 24 il passaggio dei “bisonti
della strada”. Ma tutto questo ormai appartiene al
passato. Adesso ci si chiede se esistano ancora i
margini per ricomporre la frattura tra
l'Amministrazione comunale ed una parte importante del
tessuto socio-economico di una città che ancora oggi
vive essenzialmente di terziario. L'Unione
commercianti ha posto alcune condizioni: 1) conoscere
con certezza la data in cui saranno riaperte la
Cortina e il tratto fra piazza della Repubblica e via
La Farina; 2) sollecitare le imprese del tram ad
adottare anche i turni di notte in modo da chiudere al
più presto i cantieri; 3) invitare il dipartimento
viabilità a concordare con le organizzazioni del
commercio quei provvedimenti che, in un contesto così
critico per la mobilità urbana, possano avere gravi
ripercussioni sull'organizzazione e sulla vita stessa
delle aziende commerciali; 4) sapere fin da ora cosa
intende fare la giunta Leonardi in vista del periodo
prenatalizio e delle festività di fine anno; 5)
studiare assieme agli esperti del Comune le
possibilità che la legge offre in materia di
agevolazioni fiscali per chi è costretto a sopportare
pesanti e duraturi disagi (anche se sulla
praticabilità di una simile ipotesi l'intervento
dell'assessore al Commercio Giuseppe Cardile, che
pubblichiamo in questa stessa pagina, pone una serie
di fondati dubbi). «Se le risposte del sindaco
saranno convincenti – afferma Corona – non
esiteremmo un minuto a sospendere il sit-in e lo
sciopero».
Fonte: Gds
L'arcivescovo
ricorda le vittime dei Tir e tanti morti privi ancora
di sepoltura
Rosaria
Brancato
Nella
"città dei Tir" si è levata alta la
riflessione dell'arcivescovo, ieri mattina, durante la
tradizionale omelia per la commemorazione dei defunti.
Monsignor Giovanni Marra nel ricordare le vittime
dell'11 settembre, si è voltato verso il sindaco ed
ha aggiunto "Non possiamo non ricordare le
vittime della strada, dimenticare che i Tir sono
motivo di morte, oltre che di inquinamento".
Nel silenzio del Gran camposanto le parole
dell'arcivescovo hanno riportato le immagini della
folle corsa del Tir sul Boccetta, lo scorso aprile,
delle persone travolte ed uccise dai mezzi pesanti,
non solo su quello che è stato definito il
"viale dei Tir" ma anche a Tremestieri, nel
viale della Libertà, lungo i percorsi che portano
agli imbarcaderi.
"Io so quanto lei sta facendo - ha aggiunto
l'arcivescovo rivolgendosi al primo cittadino - so che
state lavorando per dare soluzioni immediate, ma
servono risposte definitive". Occorre lavorare
tutti insieme per il bene della città, ha concluso,
in base ai diversi ruoli.
Guardandosi intorno l'arcivescovo ha poi constatato
come, rispetto agli anni scorsi quando le omelie erano
state occasione per bacchettare gli amministratori per
lo stato di abbandono dei cimiteri, le cose siano
cambiate.
Ma se sotto l'aspetto della pulizia e dell'ordine
tanti passi avanti sono stati fatti c'è ancora da
lavorare per un altro problema, quello della mancanza
di loculi. "In questa città viviamo una strana
contraddizione - commenta Marra - c'è chi non ha una
casa in vita, per tutta la vita e chi non trova
neanche una cella quando muore, resta nella condizione
di baraccato per sempre". Le parole
dell'arcivescovo riportano indietro alla scorsa estate
quando visitando le baracche del Tirone gridò la sua
rabbia di chi avendo visto le favelas del Brasile non
trovava nessuna differenza.
"Stiamo lavorando - risponde il sindaco Leonardi
a chi chiede come sia possibile che le salme attendano
tre, quattro mesi per essere degnamente sepolte - si
stanno realizzando nuovi tumuli, nel Gran Camposanto
come nei cimiteri suburbani. La situazione dovrebbe
essere risolta entro la metà del 2002".
Mentre l'arcivescovo concludeva l'omelia le auto blu
del sindaco e del comandante dei vigili urbani
portavano a destinazione una decina di persone in
visita ai loro cari. Quest'anno l'Atm ha messo a
disposizione due mezzi invece dei consueti tre ed alle
10,45, orario dell'ultima corsa, erano rimasti in
tanti rassegnati a raggiungere cappelle e tombe a
piedi.
Leonardi e Ferlisi non hanno esitato a mettere a
disposizione le loro auto blu ed autisti per evitare
disagi.
5/11/2001
Fonte: la sicilia
Da
oggi nuova segnaletica per i camion – In rivolta i
Quartieri della zona sud
Boccetta:
48 multe
Fiera,
domani vertice tra Leonardi e l'assessore regionale
È sempre
la viabilità a tenere banco nei Palazzi della
politica. I mille problemi creati dai Tir nel centro
urbano sono il cruccio di amministratori,
automobilisti e negozianti, ma l'«armistizio»
firmato sabato dal sindaco, Turi Leonardi e dalla
Confcommercio consente di gestire l'emergenza con un
minimo di tranquillità. E così nelle prossime
potrebbe ore già cambiare qualcosa. Il comandante dei
Vigili urbani, Calogero Ferlisi, attende per questa
mattina l'installazione della nuova segnaletica, che
dovrebbe «incanalare» i Tir con maggiore facilità.
Con i nuovi cartelli, che delineeranno percorsi ben
precisi, si vogliono evitare – per quanto possibile
– ingolfamenti della «viabilità interna» e
soprattutto patatrac come quello della notte tra
venerdì e sabato, quando tre camion sono andati a
finire al centro di piazza Cairoli danneggiando la
pietra bianca di Modica installata ai margini dei
binari. La confusione regna sovrana da quando il
Boccetta è stato chiuso ai camion nelle ore notturne
(dalle 21 alle 6). Ma non si tratta solo di carenze di
segnaletica e d'informazione: c'è da mettere in conto
anche l'indisciplina di alcuni automobilisti. Un
esempio su tutti: la parte a valle di via Tommaso
Cannizzaro, ogni notte, viene puntualmente percorsa
contromano dai camion. Per non parlare del viale
Boccetta, che malgrado l'ordinanza di chiusura
notturna è sempre frequentato dai «bisonti della
strada». Sabato notte, addirittura, è stato
necessario l'intervento dello stesso Ferlisi, che ha
disposto un maggiore spiegamento di uomini per evitare
caos ed infrazioni; sono state elevate ben 48 multe ai
danni di camionisti. Intanto la zona sud sta
«scoppiando». Il transito notturno dei camion
(obbligati a servirsi degli svincoli di Tremestieri,
Gazzi e Messina centro) non è gradito dai Quartieri.
Oggi Ferlisi incontrerà il Consiglio della IV
Circoscrizione che, insieme alla VI, chiede
limitazioni per i Tir anche nella zona sud. «Se il
Boccetta off limits la notte sarà la soluzione
definitiva in vista della costruzione dei nuovi
approdi – hanno detto più volte i presidenti dei
due Quartieri, Rosario Santoro e Agatino Bonarrigo –
riteniamo opportuno che vengano istituiti divieti, in
alcune ore della giornata, anche negli altri
svincoli».
Fiera, il sindaco incontra l'assessore Cimino
— Le polemiche sulla Fiera sembrano giunte
all'orecchio dell'assessore regionale alla
Cooperazione, Michele Cimino. L'esponente del Governo
Cuffaro, infatti, incontrerà il sindaco domani
pomeriggio. Ancora non è chiaro l'argomento del
summit; si sa solo che si parlerà del futuro
dell'Ente Fiera, anche alla luce della concessione
dell'area alla società privata «Compagnia del
Mare». Possibile anche che si facciano riferimenti al
paventato trasferimento della cittadella fieristica,
che la variante al Prg in itinere alla Regione
«piazza» a sud, nell'area del XXIV Artigliera. Su
quest'ipotesi, tuttavia, Leonardi – anche nella
recente conferenza stampa convocata per rispondere
alle accuse dell'opposizione – si è detto molto
scettico. «Servono almeno 100 miliardi – ha
evidenziato il sindaco – e sinceramente se avessi
questa somma, preferirei prima utilizzarla per opere
come i parcheggi o il palacultura...»
6/11/2001
Fonte: gazzetta
del sud
Annunziata Aversa,
travolta a mezzogiorno sul viale Boccetta, è deceduta
dopo quattro ore di agonia al Policlinico
Novantenne
tagliata in due da un TIR
Dall'inizio
dell'anno è la terza vittima dei bisonti della
strada. Traffico impazzito fino a tarda sera
Giuseppe
Palomba
Un
altro morto sul viale Boccetta, il terzo dall'inizio
dell'anno a causa dei mezzi pesanti. Nella tarda
mattinata di ieri – erano da poco trascorse le 12,30
– a perdere la vita sotto le ruote di un tir la
novantenne Annunziata Aversa, abitante in Via dei
Pericolanti. La donna, che ha avuto le gambe
maciullate, è deceduta tre ore e mezzo più tardi –
alle 15 – al Policlinico dove era stata trasportata
da un'ambulanza del “118” e sottoposta, nel
reparto di Chirurgia d'urgenza, ad un delicatissimo
intervento nel corso del quale le è stato asportato
quel che rimaneva degli arti inferiori e un moncone di
femore. La donna, però, non si è più svegliata
dall'anestesia. Nel luogo dell'incidente sono
intervenute le forze dell'ordine con gli agenti del
Reparto operativo mobile e della Sezione
infortunistica della polizia municipale coordinati
dallo stesso comandante del Corpo – il dirigente
Calogero Ferlisi – e dallo specialista di vigilanza
urbana Salvatore Marzo, responsabile
dell'Infortunistica. Particolarmente difficile la
ricostruzione dell'incidente, avvenuto – sembra –
senza testimoni anche se verificatosi in un'ora di
punta all'incrocio con piazza Gagini, all'altezza
della sede della Soprintendenza – in direzione di
marcia monte-mare. L'anziana, a quanto pare, era
uscita di casa – abitava con un fratello
ottantaseienne, anche lui celibe – per fare la
spesa. Per un problema che l'assillava da anni, per
camminare si aiutava con una stampella e riponeva
quanto acquistato in un carrellino di tela marrone.
Nunziatina Aversa giunta quasi al marciapiede ad
angolo con la via dei Pericolanti – ma ancora
l'esatta dinamica è in fase di accertamento –
proprio in prossimità di alcuni cassonetti per la
raccolta dei rifiuti è stata urtata dalla prima serie
di “ruote gemellate” di destra del mezzo pesante
condotto dal quarantaseienne Giuseppe Porto,
proveniente da Caltanissetta e diretto a Roma. La
donna è stramazzata al suolo mentre il tir – carico
di serbatoi in alluminio per il gasolio prodotti dalla
ditta “Salvatore Lo Cascio” – ha continuato, per
breve, la sua corsa. L'Iveco “Eurostar 440E47”,
targato BD 702 GE, non le ha lasciato scampo
maciullandole entrambe le gambe. Immediati i soccorsi,
anche da parte dell'autista, e l'arrivo delle
ambulanze il cui personale medico ha, sul posto,
praticato le prime cure somministrandole
antidolorifici in vena e tentando anche di recuperare
– ma non è stato possibile – parte dei tessuti
che però erano ormai ridotti a poltiglia. La
novantenne, nonostante la mutilazione subìta, è
rimasta lucida sino alla fine. Sull'asfalto, per oltre
un'ora, sotto le ruote del camion, sono rimasti lembi
degli arti inferiori poi prelevati da personale
sanitario che ha provveduto a sigillarli in
contenitori sterili ora a disposizione dell'autorità
giudiziaria. Su tale circostanza è da sottolineare un
particolare: fino alle 19,30 la polizia municipale non
ha potuto far rimuovere il mezzo (posto sotto
sequestro dal magistrato Maria Pellegrino) perché
nessuno se l'è sentita di rimuovere quanto era
rimasto sull'asfalto delle gambe della sfortunata
donna. La situazione si è risolta grazie al diretto
intervento del sindaco, del dott. Lombardo dell'Ausl e
dei comandanti Ferlisi e Marzo della polizia
municipale che hanno fatto intervenire personale
specializzato del Comune. Ironia della sorte: fino a
un'ora prima dell'incidente mortale, alcuni agenti –
e lo stesso comandante Ferlisi – sul viale Boccetta
avevano contravvenzionato vari tir per inosservanza
alle norme del codice della strada. A causa
dell'incidente e del conseguente blocco della
circolazione lungo lo svincolo – in entrambi i sensi
di marcia – in autostrada si è formata una coda
chilometrica che ha raggiunto, da un lato, lo svincolo
di Messina Centro e, dall'altro, la galleria
Telegrafo. Sulla tangenziale, in direzione Palermo, a
causa delle auto incolonnate, il conducente di una
bisarca carica – per l'improvviso ostacolo – ha
tentato di frenare facendo slittare il pesante mezzo
che si è messo di traverso ostruendo la carreggiata.
Proprio a causa di questo secondo incidente – che
fortunatamente non ha provocato feriti – la polizia
stradale è stata costretta a chiudere la tangenziale
deviando il traffico sul viale Europa. Nel pomeriggio
altro blocco sul viale Principe Umberto per un tir
olandese che si è scontrato con un'autovettura.
Le colpe della classe
dirigente (dai politici ai professionisti) hanno
portato Messina alla disperazione
Non
cercare scusa, meglio dimettersi
Max
Passalacqua
Impotenza
e frustrazione. La scena, purtroppo, è già vista: è
quella dell'ennesima tragedia sul Boccetta,
dell'ennesima vittima dello strapotere dei tir sulla
città. L'unica al mondo (ne siamo certi)
letteralmente “tagliata in due”
dall'attraversamento dei mezzi pesanti, proprio come
quella signora di 90 anni che ogni mattina, appoggiata
a una stampella e con un carrello in cui riporre le
buste, usciva di casa per fare la spesa nei negozi del
viale Boccetta e che è morta di una morte che non ha
senso, schiacciata mentre attraversava la strada. «La
conoscevamo tutti in questa zona, non rinunciava alle
piccole commissioni quotidiane – racconta Giovanna
Mangano, titolare del negozio di alimentari in cui la
signora Aversa si riforniva abitualmente – e
nonostante avesse bisogno della stampella per
camminare era lucida e vitale». Di lei si parla
subito all'imperfetto, triste presagio di una sorte
che non si è ancora compiuta ma che nessuno osa
sperare possa essere diversa. Impotenza e frustrazione
hanno già preso il sopravvento, da quando si è
sentito in tutta la zona il rumore dell'impatto e dai
balconi, dai negozi, dalla sede della Soprintendenza
che si trova a pochi metri una folla di persone si
precipita fuori e vede la scena. Qualcuno non regge
all'orrore, sono proprio due dipendenti della
Soprintendenza, Carmelo Briguglio e Mario Silvestri, a
prestare i primi soccorsi all'anziana in attesa
dell'ambulanza del 118 che la trasporterà al
Policlinico. «La signora aveva perso pochissimo
sangue – racconta il dott. Pietro Marino, il medico
del 118 – proprio a causa dell'emostasi provocata
dallo schiacciamento, ed è rimasta sempre lucida fino
all'ospedale dove è stata operata, anche se la
pressione era al lumicino. Si lamentava per il dolore,
ma per resistere così a lungo doveva avere una tempra
davvero forte». L'anziana viveva con un fratello di
86 anni, che non era al corrente dell'accaduto quando
si è avvicinato al luogo della disgrazia e che,
vedendo la sorella, ha avuto un malore. Come spesso
accade, l'impotenza e la frustrazione si trasformano
in rabbia e disperazione. La rabbia e la disperazione
degli abitanti del Boccetta, che bloccano la strada,
sono quelle di una città che non tollera più la
schiavitù dei tir. La tensione sale, si sfiora anche
lo “scontro” con i vigili urbani e gli agenti
della Digos intervenuti mentre il traffico va in tilt:
tamponamenti a monte, sulla Tangenziale, prima che lo
svincolo venga chiuso; code infinite a valle, con
mezza città paralizzata. Dopo oltre due ore si riesce
a far defluire le auto, ma il blocco continua fino a
sera quando la manifestazione si sposta in Prefettura.
Per tutto il pomeriggio, nell'intero centro di Messina
non si potrà letteralmente circolare. «La nostra
colpa è di non essere andati via, da quarant'anni a
questa parte nessuno ha voluto trovare soluzioni»,
grida Sergio Bruno. «Devono andarsene tutti a casa»,
gli fanno eco in tanti. Il comandante Ferlisi ammette
che le limitazioni al transito non vengono rispettate:
«Ieri notte abbiamo multato cento autisti di mezzi
pesanti per aver violato il divieto». Un cittadino
gli risponde a muso duro: «Durante la notte ne
abbiamo contati 487, sono uscito di casa alle 4 e
mezza del mattino e ne ho visti almeno venti, senza
che ci fosse un solo vigile». Scene anche evitabili,
ma che rendono l'idea dell'esasperazione dei messinesi.
L'impotenza e la frustrazione sono anche quelle del
sindaco Leonardi, che nel pomeriggio invia un duro
telegramma al presidente del Consiglio Berlusconi, al
ministro dell'Interno Scajola, al presidente della
Regione Cuffaro ed al prefetto Marino: «Il protrarsi
dell'attuale situazione, che per quarant'anni ha messo
a dura prova la pazienza e il senso di responsabilità
della cittadinanza messinese – conclude il primo
cittadino dopo aver riassunto la vicenda – e la
persistente incertezza sul rapido affrancamento della
città dall'intollerabile servitù imporranno al
sindaco e alla giunta comunale la remissione del
mandato». Intervengono il presidente della Provincia,
Buzzanca, e il deputato regionale ds Filippo Panarello,
che ricordano l'accordo di programma firmato per il
finanziamento del secondo approdo sul quale la Regione
non ha rispettato i patti. «Si mettano al bando i tir
da tutta la città», chiede in una nota il Circolo
“G. Impastato” di Rifondazione comunista. Ma è un
“grido di dolore” tardivo, quello di Leonardi al
quale in serata si associa il consiglio comunale che
reclama la presenza del primo cittadino oggi in aula.
Le responsabilità non sono – è chiaro – solo
sue: il giogo dell'attraversamento pesante soffoca
Messina da decenni, e nessuno ha saputo trovare le
soluzioni adatte. Fasce orarie, divieti notturni e
altri provvedimenti “tampone” sono solo
palliativi, i tempi per l'approdo a Sud vanno
accelerati sul serio e non a parole. È ora che ognuno
si assuma le proprie responsabilità.
Le Fs
lamentano ritardi nelle operazioni di imbarco-sbarco
Porto,
regole troppo rigide
Maccarone:
la sicurezza prima di tutto
Ivana
Cammaroto
Si
preannuncia un braccio di ferro tra la Capitaneria di
porto e i comandanti delle navi FS. Nei giorni scorsi
sul tavolo del comandante Carmelo Maccarone è
arrivata una lettera da parte delle Ferrovie, ma anche
della compagnia privata di traghettamento Meridiano
Lines, con la quale si chiede di rivedere l'ordinanza
del 1999 che disciplina la navigazione nello specchio
acqueo del porto. «L'applicazione dell'ordinanza crea
problemi nei movimenti delle navi con conseguenti
ritardi», questa la lamentela pervenuta al comandante
Maccarone che comunque non intende fare passi indietro
rispetto a quanto stabilito due anni fa. «Con la
sicurezza non si scherza», ha ribadito il capo della
Guardia costiera che per oggi alle 10 ha convocato una
riunione con i comandanti delle FS, con il
responsabile locale del settore Navigazione,
l'ingegnere Giorgio Liaci, con i vertici
dell'Autorità portuale e con i rappresentanti degli
operatori portuali. Il provvedimento adottato nel 1999
si è reso necessario considerato il consistente
aumento di navi e traghetti che fanno da spola con
Villa San Giovanni e con Reggio Calabria. L'ordinanza
del ministero dei Trasporti è stata richiesta dalla
Capitaneria soprattutto dopo l'inizio dei nuovi
collegamenti con la sponda calabrese da parte della
Meridiano Lines e della Ngi. Adesso si chiede di
rivederla per un problema di ritardi nelle corse ma
per il comandante Maccarone non ci sono dubbi: «C'è
la necessità di evitare movimenti contemporanei delle
navi». Il provvedimento tra i tanti obblighi prevede,
infatti, anche quello di accedere in porto solo dopo
l'autorizzazione da parte della centrale operativa
della Capitaneria. «Abbiamo osservato – ha
precisato Maccarone – che i tempi di ritardo sono
sempre all'interno dei cinque minuti e la sicurezza
viene prima di tutto». I vertici delle FS insistono
in particolar modo sull'applicazione del diritto di
precedenza per le navi che trasportano mezzi
ferroviari. «Deve essere garantita la partenza in
orario dei treni», ha commentato l'ingegnere Liaci
che nella riunione di oggi manifesterà le esigenze
delle Ferrovie. Il problema dell'intenso traffico
marittimo nello Stretto sta diventando più serio del
previsto. Già negli anni scorsi la Capitaneria aveva
lanciato l'allarme sull'aspetto legato alla sicurezza,
adottando un provvedimento drastico ma necessario
(l'ordinanza del 1999), e adesso a quanto pare c'è la
necessità di mettere un freno all'uso degli spazi
portuali per nuovi collegamenti. «Non c'è
possibilità – incalza Maccarone – di accettare
altri movimenti». L'aumento di mezzi navali in sosta
e in movimento si è registrato anche nelle ultime
settimane. Oltre alla presenza della nave Cartour che
ha iniziato ad effettuare un nuovo collegamento con
Salerno, su un fianco del molo Norimberga stanno
attraccando anche alcune grosse navi dirette alla Smeb.
Praticamente allo stato attuale ogni parte del porto
è occupata da un approdo.
Fonte:
gds
Novantenne travolta da
Tir sul Boccetta
Rosaria
Brancato
E' stato un attimo, l'orrore, il sangue sull'asfalto e
la rabbia, il dolore della gente del Boccetta, degli
studenti, delle associazioni si è trasformata in
rivolta. Pochi minuti dopo la tragedia, mentre ancora
i vigili urbani stavano effettuando i rilievi,
giovani, anziani, donne, impiegati, hanno bloccato
entrambe le corsie del viale.
A decine hanno vietato ai Tir quell'accesso
indiscriminato che neanche le ordinanze
dell'amministrazione riescono a limitare. Molti si
sono seduti per terra, alcuni con gli zaini, con le
borse della spesa ancora in mano, c'è chi ha preso
una sedia, impedendo con il corpo il transito ai mezzi
pesanti, lasciando passare solo le auto. E mentre si
formava una lunga colonna di Tir la voce della gente
del Boccetta è diventata una sola "basta".
"Questo è diventato il viale della morte - grida
Francesca Borgia mentre le forze dell'ordine la
verbalizzano, come gli altri manifestanti - ogni
giorno dobbiamo pregare prima di attraversare la
strada, questa è una città asservita ai potenti,
schiava". I testimoni raccontano la scena
agghiacciante, l'anziana donna travolta.
"E' una strage continua, questa non è vita -
aggiunge Crispino Maggio, macchinista, che ogni
mattina li vede e li conta i Tir transitare sul
Boccetta - li ho visti ignorare qualsiasi ordinanza e
controllo". Ogni tanto dal blocco si apre un
varco, per far passare un mezzo pubblico, l'ambulanza,
o un autobus pieno di studenti diretto ai comuni della
provincia.
"Ho visto quella donna con le gambe spezzate -
racconta con le lacrime agli occhi Bruno Sergi - la
colpa è nostra, che continuiamo a stare qui, in
questa città, subiamo e non andiamo via".
Annunziata Aversa aveva fatto la sua solita
passeggiata, a 90 anni rischiava la vita solo
attraversando la strada. Come lei a decine hanno
reclamato il diritto a fare altrettanto, uscire di
casa, attraversare sulle strisce pedonali, girare
l'angolo.
"Non sappiamo più cosa fare - commenta il
presidente dell'Ottavo quartiere Roberto Nicolosi - la
città non deve più soffrire così. Ora non è più
un fatto di amministrazioni locali, deve intervenire
il ministero dell'interno. Qualsiasi provvedimento è
inutile, il governo deve fare qualcosa, deve
convincere gli autotrasportatori ad utilizzare altre
strade, Palermo, Giammoro, autostrade del mare. Altre
soluzioni sono solo temporanee".
L'unico a presentarsi sul Boccetta è stato il
comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi che
poche ore prima aveva tuonato contro gli
autotrasportatori, "privi di qualsiasi rispetto
nei confronti delle regole di questa città".
Cerca di convincere i manifestanti, cerca di sedare
gli animi. "Li capisco - spiega con amarezza - io
sono con loro, è ora di dire basta, ma noi stiamo
davvero facendo di tutto, non ci sono più
risposte".
Intanto ieri a tarda sera è giunta una nota del
sindaco da toni duri. Ha scritto al governo chiedendo,
pena le dimissinioni della giunmta, la nomina di una
autorità governativa che possa gestire le procedure
per realizzare immediatamente un approdo fuori dalla
città.
Sul viale ancora
morte
Il sindaco al governo
Salvatore Leonardi ha scritto al governo e al prefetto
chiedendo la nomina di un'autorità che possa gestire
la realizzazione di un approdo a Sud, pena le
dimissioni
Natalia
Bandiera
Come "succhiata" dalle grandi
ruote di una autocisterna vuota, che le ha tranciato
le gambe. Annunziata Aversa, 90 anni, è morta dopo
oltre quattro ore di agonia al Policlinico, dove era
arrivata in condizioni disperate. Per alcune ore il
traffico in città si è paralizzato. Lo svincolo
autostradale "Boccetta" è stato chiuso e
tutti i grandi mezzi dirottati sulle altre uscite, con
gravi ripercussioni nella zona sud.
La donna è stata falciata dal "bisonte della
strada", che all'altezza di via Cagini, l'ha
travolta, mentre attraversava il viale Boccetta. Il
conducente del Tir, Giuseppe Porto, 26 anni, di
Caltanissetta, della ditta "Salvatore Cascio srl",
quasi non si era accorto di lei e quando è sceso
dalla cabina, si è trovato dinanzi ad una scena
raccapricciante.
L'anziana era uscita di casa, in via Pericolanti
numero 3, a pochi metri dal luogo della tragedia,
intorno alle 11, come ogni giorno. Probabilmente stava
rientrando, anche se l'esatta dinamica dell'incidente
è ancora al vaglio dei vigili della sezione
infortunistica. "Usciva ogni mattina - racconta
Alberto Lunghità, 24 anni, studente e vicino di casa
della vittima - la vedevo con le stampelle sotto le
braccia e mi faceva tenerezza per il suo darsi da
fare, nonostante l'età".
Annunziata Aversa si muoveva a fatica e sentiva
pochissimo. "bisognava bussare tante volte alla
sua porta - continua Lunghità - ma era una donna
gentile e sempre con un sorriso per tutti". La
novantenne era nubile e viveva con il fratello
Lorenzo, più piccolo di lei di qualche anno e scapolo
anche lui. Un'altra sorella, viveva fuori città e li
andava a trovare ogni tanto. Una coppia
autosufficiente, specie la signora Annunziata, che
nonostante gli "acciacchi", andava a fare la
spesa e a sbrigare le faccende di tutti i giorni.
Ieri, non è riuscita a rincasare. Il suo corpo è
stato schiacciato e come abbia resistito fino al
pomeriggio al Policlinico, sembra addirittura un
miracolo.
I medici, che l'hanno subito sottoposta ad un
intervento chirurgico, dicono che il suo cuore, era
molto forte. Una fine atroce, che sembra portarci
indietro con i giorni, ma non di molto, quando un uomo
di 79 anni, all'inizio dell'estate, rimase schiacciato
da un Tir sulla strada statale 114 di Contesse. Il
poveretto morì sul colpo, uno dei primi giorni in cui
era stata istituita l'uscita a Tremestieri, per i Tir
che dovevano attraversare la città. Anche in quel
caso, montò la protesta da parte degli abitanti della
zona sud, che si ribellavano a quel provvedimento, che
li vedeva in pericolo.
Rizzo:
solo noi abbiamo compiuto atti
Emilio
Pintaldi
Si doveva
fare molto di più negli ultimi dieci anni.
L'assessore alla Viabilità Turi Rizzo recita il mea
culpa ma precisa. "Questa amministrazione _
spiega _ ha il merito di avere sollevato il problema
Tir. Siamo stati i primi a pensare ad un nuovo
approdo". E poi Rizzo assicura: "I primo
moduli degli approdi di Tremestieri saranno realizzati
al più presto. Stiamo attendendo il progetto del
genio civile opere marittime".
Così la rabbia e lo
sgomento dei cittadini
Emilio
Pintaldi
Dalle
accuse di Saro Visicaro alla richiesta di dimissioni
formulata dal circolo Impastato di Rifondazione
comunista, al consiglio straordinario convocato
dall'ottavo quartiere, alla amarezza del poeta Mico
della Boccetta. Rabbia e sgomento per l'ennesimo
incidente mortale sul viale. La prima reazione dal
medico del 118 che ha soccorso Annunziata Aversa.
Pietro Marino da due anni al 118, dice di non aver mai
visto nulla di simile. "Dal bacino in giù, la
donna non aveva più nulla".
Tra i primi è accorso Saro Visicaro, portavoce del
comitato "La nostra città", che da mesi si
batte per la liberazione del centro cittadino dai
bisonti della strada: "Per dignità - dice
l'ambientalista - chi ci amministra dovrebbe andar via
prendendo atto del proprio fallimento".
Da Visicaro però anche una proposta: "L'unica
soluzione è impiegare subito i 41 miliardi stanziati
dallo Stato per la realizzazione di un approdo di
emergenza. L'area prescelta potrebbe essere
Tremestieri. Ma l'importante è che si punti su un
solo sito per auto e Tir. Bisogna far presto senza
tergiversare pensando ad approdi commerciali o a
sdoppiamento dei flussi di traffico".
Quasi sulla stessa lunghezza d'onda i consiglieri
dell'Ottavo quartiere. Oggi alle 10 si riuniranno in
seduta straordinaria. "Con 3.500 Tir al giorno
non c'era da aspettarsi altro - spiega Piero David,
dei Ds - bisogna accelerare al massimo la procedura
che porta alla realizzazione di un approdo a
sud".
A lanciare un appello alla Regione ed allo Stato
invece sono i due consiglieri del gruppo misto
Gianfranco Subba e Federico De Gregorio: "E'
chiaro che l'amministrazione comunale - spiegano quasi
in corro i due ex rappresentanti di An - non è in
grado di affrontare da sola l'emergenza. E'
auspicabile l'intervento di Stato e Regione. E' una
questione che investe la protezione civile. E'
necessario realizzare due approdi di emergenza a
Tremestieri ed a Giammoro".
Il circolo Impastato di Rifondazione comunista invita
il sindaco e la sua giunta a dimettersi. Le parole
più amare arrivano da chi descrive in versi da anni
il dramma del Boccetta e la controversa personalità
dei messinesi: "Questa - spiega Mico della
Boccetta, che ad ottant'anni trova la forza di
mettersi in prima fila tra i manifestanti che bloccano
i Tir - è la cronaca di una morte annunciata. I Tir
sono ormai i padroni dlela città. Hanno diritto di
vita o di morte su tutti noi".
Fonte:
la sicilia
L'escalation
d'incidenti e morti
È
lunghissima la storia degli incidenti causati dai Tir.
E non riguarda solo il viale Boccetta, dove comunque
si addensa la maggior parte degli episodi tragici. La
storia comincia nel '72, quando viene aperto lo
svincolo di Boccetta. Negli ultimi 15 anni, però, si
sono registrati i fatti più gravi.
3 marzo 1986 – Problemi per un autocarro, che
rompe i freni sul Boccetta e, in «discesa libera»,
distrugge 33 macchine.
22 aprile 1986 – Un camion si ribalta sul
viale della Libertà, all'altezza dei canottieri «Thalatta».
3 dicembre 1988 – Ancora un Tir protagonista:
l'autoarticolato investe la studentessa Anna Caprino,
che perde la vita. È lei la prima vittima del
Boccetta.
15 dicembre 1995 – Un camionista perde il
controllo del suo autoarticolato. Il «bisonte della
strada» scavalca il cordolo di cemento del Boccetta e
distrugge otto veicoli.
19 dicembre 1995 – Tamponamento a catena
provocato dal «solito» camion. Si registrano 9
feriti e 17 auto danneggiate.
3 luglio 1996 – Seconda tragedia sul
Boccetta: muore la giovane Paola Minutoli, che finisce
sotto un camion mentre si trova alla guida della sua
vespa all'altezza dell'incrocio con il corso Cavour.
Da questo momento ha inizio una protesta di popolo,
con il Consiglio comunale che si riunisce in seduta
straordinaria bloccando per qualche ora il viale
Boccetta.
22 luglio 1996 – Un camion si ribalta, sempre
sul Boccetta, all'altezza del liceo scientifico
«Archimede».
27 luglio 1999 – In via Campo delle
Vettovaglie muore Anna Maria Demetrio, di origini
calabresi, che si trovava in quella zona della città
per prendere una nave diretta a Villa S. Giovanni e
fare ritorno a casa.
13 gennaio 1999 – È sempre un camion che
capotta a provocare una serie d'incidenti a catena sul
Boccetta.
18 aprile 2000 – Sempre sul viale Boccetta un
autoarticolato rompe i freni e finisce la sua corsa
alla foce del torrente, vicino ai Canottieri «Thalatta».
16 giugno 2000 – Un autotreno senza controllo
finisce nella corsia opposta nel viale Boccetta. Non
ci sono feriti.
28 luglio 2000 – Terza vittima del Boccetta:
Caterina Saya, ottant'anni, viene travolta e uccisa da
un'auto mentre si sta recando a Messa nella chiesa di
S. Francesco all'Immacolata.
2 agosto 2000 – Un Tir che trasporta carichi
speciali sbanda e si ribalta nella rampa dello
svincolo di Boccetta rovesciando liquami petroliferi.
Si teme una catastrofe ecologica, poi scongiurata.
3 agosto 2000 – Ventiquatt'ore dopo
l'incidente precedente, un'auto ed un camion che
trasporta granito si scontrano all'incrocio tra il
Boccetta e viale Regina Margherita. Ferita una donna.
18 ottobre 2000 – Un camion si rovescia sulla
carreggiata opposta a quella in cui procede lungo il
viale Boccetta.
10 aprile 2001 – Un autoarticolato scavalca
il cordolo sul viale Boccetta e travolge 23 auto.
Tragedia sfiorata. Dopo quest'episodio, il sindaco
Leonardi decide d'istituire le fasce orarie per i Tir.
31 maggio 2001 – Giovanni Cannata, 78 anni,
viene travolto e ucciso da un Tir mentre attraversa la
strada sulle strisce pedonali sulla Statale 114, a
Contesse.
7 giugno 2001 – Muore Concetta Beccore, 85
anni. A travolgerla, in via Taormina, un camion
condotto da un palermitano diretto dagli imbarcaderi
allo svincolo di Tremestieri.
15 settembre 2001 – Due Tir finiscono su
un'auto a Boccetta. Ferite lievi tre persone
all'interno della macchina; sono Carmelo Bitto, la
moglie Maria Cacciola e la figlioletta.
27 ottobre 2001 – Un Fiat Iveco, che procede
almeno a 80 km/h, travolge due auto e le trascina per
50 metri.
5 novembre 2001 – Quarta, e finora ultima,
vittima del Boccetta: muore Nunziata Aversa, 90 anni.
Il
diktat di Ferlisi
«Camionisti
rispettate le regole»
Massimiliano
Mondello
«Abbiamo
le scatole piene di camionisti che non rispettano la
segnaletica e che imperversano per tutte le strade
della città come se fossero i padroni»: non usa
mezzi termini il comandante della Polizia municipale,
Calogero Ferlisi (nella foto in alto a destra),
raggiunto dalla tragica notizia del gravissimo ed
ennesimo incidente sul viale Boccetta, mentre parlava
di Viabilità e di mezzi pesanti con il Consiglio del
IV Quartiere. «Proprio un'ora prima – ha
proseguito, quasi rammaricato, Ferlisi – ero
transitato per quella strada e sempre all'incrocio con
la via Gagini, dov'è avvenuto il tragico impatto,
avevo personalmente contravvenzionato un altro
camionista che aveva superato l'incrocio con il
semaforo rosso. Quasi una fatalità, un macabro segno
del destino. È diventata una situazione
insostenibile. Gli abitanti del viale Boccetta
sopportano questa servitù di passaggio da trent'anni
ed è giunta l'ora di dire basta e di fissare delle
regole che, però, devono essere rispettate, con alto
senso civico, da tutti. Camionisti innanzitutto. Per
questa ragione intendono chiedere un incontro urgente
con il responsabile regionale della Fai (Federazione
autotrasportatori italiani), Giuseppe Richichi: devono
darsi una regolata. È inammissibile che, in poco meno
di una settimana, da quando cioè è entrata in vigore
l'ordinanza 542 del 30 ottobre scorso, sono stati
oltre un centinaio gli autisti di mezzi pesanti che
l'hanno infranta, attraversando il viale Boccetta tra
le 21 e le 6 del mattino, ovvero nelle ore in cui i
mezzi pesanti non possono percorrerlo».
Interviene anche il segretario della Cgil — Sull'argomento
è intervenuto anche il segretario provinciale della
Cgil, Franco Spanò, che ha sentenziato: «Mi
rammarico, perchè, del problema Boccetta ci si
accorge solo dopo che si registra l'ennesimo morto. Un
mese di massima vigilanza e poi... È necessario,
quindi, recuperare gli elementi di alternatività e,
perciò, l'urgenza di realizzare l'approdo a
Tremestieri, unica, vera soluzione per uscire da
questo tunnel».
La posizione di Rifondazione comunista — «Basta
con fasce orarie inutili e trasgredite da tutti –
tuona i soci del circolo “Peppino Impastato” di
Rifondazione comunista –, bisogna sbloccare i
finanziamenti per l'approdo d'emergenza a sud ed
elaborare, in tempi brevissimi, un serio piano della
viabilità fondato sul rilancio del trasporto
pubblico, sulla chiusura del centro storico al
traffico veicolare pesante e leggero. Ma, soprattutto
– concludono –, la Regione deve rivedere il Piano
dei Trasporti: Messina non può essere l'unica via di
collegamento fra l'isola e il resto del mondo. Bisogna
realizzare le autostrade del mare, ma fuori dal
perimetro urbano e non nel molo “Norimberga”, a
due passi dalla centralissima via Tommaso Cannizzaro».
Il
telegramma inviato dal sindaco a Berlusconi, Scajola,
Cuffaro e Marino
Questo,
integralmente, il testo del telegramma del sindaco:
«Ripetuti gravissimi incidenti spesso mortali
registrati a Messina lungo strade di collegamento fra
il sistema autostradale e gli approdi, e da ultimo
quello odierno mortale verificatosi su viale Boccetta,
hanno determinato dolore e forte scoramento alla
popolazione tutta nonché all'Amministrazione comunale
vivissima preoccupazione sulle condizioni sicurezza
per l'incolumità dei cittadini medesimi. È noto che
Messina, da oltre 40 anni, è sottoposta a una
devastante servitù di passaggio di 5 milioni annui
autoveicoli dei quali oltre un milione di Tir e
veicoli pesanti. Il Consiglio comunale, nel giugno
2000, consapevole dell'insostenibilità della
situazione, ha deliberato su conforme parere di
un'apposita commissione presieduta da prof. Aurelio
Misiti, ex presidente del Consiglio superiore dei
Lavori pubblici, il trasferimento in siti esterni
all'area urbana gli approdi e il loro diretto autonomo
collegamento col sistema autostradale.
Conseguentemente allo scopo di un'urgente
realizzazione del primo modulo dell'approdo, è stato
richiesto alla Regione e ottenuto un finanziamento di
41 miliardi, incluso nell'accordo programma-quadro
sottoscritto tra Governo e Regione. La relativa
progettazione è affidata al Genio civile Opere
marittime di Palermo e al Genio civile di Messina.
Tuttavia, le normali procedure per le opere pubbliche
non appaiono compatibili con le imprescindibili
esigenze di realizzazione con assoluta urgenza del
primo modulo, capace di liberare immediatamente la
città almeno dal passaggio dei mezzi pesanti, come
peraltro autorevolmente auspicato dal Capo dello Stato
in occasione della sua recente visita a Messina.
Pertanto, considerato che vari interventi
organizzativi della circolazione stradale disposti dal
sindaco per attenuare rischi per l'incolumità dei
cittadini non hanno sortito effetti significativi
sulla sicurezza stradale e che l'allarmante frequenza
d'incidenti spesso mortali, concretano condizioni di
gravissimo incombente pericolo per la pubblica e la
privata incolumità, tale da giustificare
l'applicazione della normativa preposta alla
Protezione civile e considerando altresì
impossibilità pratica, nonché l'incompetenza del
sindaco a vietare l'attraversamento della città in
violazione al principio di libera circolazione fra
Regioni di persone e cose, peraltro costituzionalmente
sancito, si chiede l'immediato interventi governativo
per la nomina di una specifica autorità dotata di
poteri straordinari e incaricata dell'urgentissima
realizzazione delle opere in questione, con procedure
anche in deroga alle vigenti disposizioni. Il
protrarsi dell'attuale situazione che per 40 anni ha
messo a dura prova la pazienza e il senso di
responsabilità della cittadinanza, imporranno al
sindaco e alla Giunta comunale la remissione del
mandato».
«Chiudiamo
la città, i Tir vadano altrove»
Il
«viale della morte» bloccato per ore dai residenti
infuriati
Nino
Scimone
Dolore,
sgomento e tanta rabbia: questi i sentimenti che
emergevano tra le decine e decine di cittadini nel
luogo dell'ennesimo incidente mortale (nella foto).
Dolore per la povera signora Aversa, sgomento per la
drammaticità e la gravità dell'ennesimo incidente
sul «viale della morte», rabbia per la mancanza di
una soluzione definitiva del problema. «È
impossibile vivere qui – afferma una giovane mamma
– siamo sempre in ansia per i nostri figli, paghiamo
in pesante pedaggio in termini di vite umane». La
donna è una delle prime persone ad effettuare il
blocco spontaneo del viale Boccetta, durato molte ore;
nella corsia opposta, a pochi metri, è ancora fermo
il camion assassino. «È necessario che il Governo
nazionale emani un provvedimento d'urgenza che imponga
l'utilizzo delle “autostrade del mare” a Catania e
Palermo», afferma Roberto Nicolosi, presidente
dell'VIII Quartiere, quello del Boccetta. Secondo i
consiglieri della stessa Circoscrizione, Federico De
Gragorio e Gianfranco Subba, deve essere realizzato
subito l'approdo d'emergenza a Tremestieri.
«Quest'ennesimo fatto di sangue sta a dimostrare che
se fosse stata effettuata la vigilanza 24 ore su 24
– afferma il consigliere comunale, Calogero
Centofanti – la vecchietta sarebbe stata
accompagnata nell'attraversamento». Un'interrogazione
parlamentare, invece, sarà al più presto presentata
dallo Sdi. «Chiederemo al ministro Pietro Lunardi –
dice Giuseppe Chiofalo, coordinatore del partito –.
È urgente, comunque, che si operi subito per la
realizzazione dell'approdo a Tremestieri». Venuti a
conoscenza dell'accaduto, molti cittadini si sono
aggregati ai manifestanti: «Vengo da Contesse – ha
dichiarato un signore anziano, molto distinto – per
essere vicino alla gente di Boccetta e gridare che è
ora di trovare una soluzione definitiva al problema e
non solo spostarlo in un'altra zona della città».
Città paralizzata — Il blocco del
Boccetta ha creato, ovviamente, il caos totale in
città e sulle autostrade proprio nell'ora di punta.
Da registrare anche un'accesa discussione tra
manifestanti e camionisti che volevano forzare il
blocco; a sedare gli animi sono intervenuti i Vigili
urbani. Ad aggravare il caos, sono stati un altro
incidente verificatosi poco prima sul Boccetta (angolo
corso Cavour) e un Tir messosi di traverso sul viale
Europa e rimosso con molte difficoltà.
Le
Circoscrizioni del centro e del sud
«Non è possibile scaricare tutto da noi»
«Siamo
diventati schiavi del traffico pesante e della sosta
selvaggia, per questa ragione abbiamo bisogno di un
maggior numero di Vigili urbani per garantire la
sicurezza nelle strade più affollate, come la Ss 114,
la via Marco Polo, la via Contesse e il largo La
Rosa»: questa la richiesta avanzata, ieri mattina,
dal presidente del IV Quartiere, Rosario Santoro (a
nome dell'intera circoscrizione), al comandante della
Polizia municipale, Calogero Ferlisi.
La richiesta di Santoro fa il paio con quella che,
domani alle 16, perfezioneranno i Consigli del VI e
VII Quartiere, che si riuniranno in seduta congiunta
per chiedere un «correttivo» sul continuo flusso dei
Tir lungo il viale Europa e la via La Farina (nella
foto) che, specie nelle ore serali, assedia le due
centralissime arterie. «Ma non solo in quelle»,
sbotta il presidente della sesta Circoscrizione,
Agatino Bonarrigo.
«Dato che il viale Boccetta è off limits per i mezzi
pesanti nelle ore notturne – ha aggiunto Bonarrigo
– noi chiederemo un'ordinanza ad hoc, per chiudere
lo svincolo di Messina centro ai Tir, nelle ore
diurne.
Non è possibile temporeggiare ancora, a meno che non
vogliono che scappi il morto anche da noi».
Nel
week end 148 multe, anche provocazioni per i Vigili
urbani – Clacson selvaggio nella notte
I problemi
strutturali ci sono, ma è innegabile che qualche
responsabilità ce l'hanno anche i camionisti. Forse
si tratta di qualcosa in più che «piccole
responsabilità». In una società civile, infatti, è
inconcepibile che per far rispettare un'ordinanza
sindacale servano centinaia di Vigili urbani. E che
bisogni usare il «pugno di ferro». Ma questo,
purtroppo, succede quotidianamente a Messina. Solo
nell'ultimo week end la Polizia municipale ha
contravvenzionato 148 camionisti (alcuni andavano
anche a 80 km/h dove il limite è di 30 km/h) sorpresi
a transitare sul viale Boccetta di notte, quando la
bretella è off limits (dalle 21 alle 6). Il
comandante dei Vigili, Calogero Ferlisi, ha dovuto
richiamare in servizio decine di agenti,
sparpagliandoli ovunque nella zona del Boccetta.
Le infrazioni che si ripetono ogni notte sono
migliaia. E non soltanto nei dintorni del Boccetta,
dove comunque sarebbe necessaria una segnaletica
maggiormente visibile. Stesso discorso sulla cortina
del porto, sul viale S. Martino e in via I Settembre.
I nuovi cartelli dovrebbero essere installati nei
prossimi giorni. Ma certamente i problemi
continueranno in una città che, oltre ai problemi
legati alla storica «servitù di passaggio», deve
fare i conti con decine di cantieri aperti.
Intanto la gente comincia a non poterne più. I
rapporti con i camionisti si fanno sempre più
«incandescenti». In questo contesto devono lavorare
i Vigili urbani, che diventano oggetto anche di
velenose provocazioni. Lascia a bocca aperta quanto
successo nella notte tra sabato e domenica sul
Boccetta, quando alcuni agenti hanno fermato un
camionista che stava percorrendo l'arteria in un
orario vietato. Il conducente è sceso dal mezzo e,
provocatoriamente, si è inginocchiato davanti ai
Vigili chiedendo scusa ma contemporaneamente
provoncandoli con il suo atteggiamento, definito di
«sfida» da Ferlisi. La reazione? Si è pensato prima
di procedere con una denuncia per oltraggio, poi si è
lasciato perdere...
Intanto ieri sera, dalle 21 in poi, hanno deciso di
protestare pure gli autotrasportatori. Stizziti, i
camionisti hanno prima cercato di bloccare via La
Farina, poi hanno deciso di procedere a passo d'uomo
ma strombazzando con i clacson.
7/11/2001
Fonte: gazzetta
del sud
Le segreterie di Cgil,
Cisl e Uil sollecitano l'impegno della deputazione
messinese e annunciano un incontro pubblico per sabato
I
sindacati: mobilitazione permanente
Max
Passalacqua
«Non
è più rinviabile la necessità di avviare una
mobilitazione permanente che si ponga l'obiettivo di
trovare soluzioni, a breve e medio termine, per
riscattare e liberare la città dagli effetti
devastanti di una ultradecennale servitù di passaggio
al traffico gommato pesante nazionale e
internazionale. Una mobilitazione che, per il
sindacato messinese, deve coinvolgere tutte le
componenti organizzate della città per far sentire la
pressione dell'intera comunità locale al Governo
nazionale e regionale»: la proposta è lanciata dalle
segreterie di Cgil, Cisl e Uil in una nota che
costituisce la reazione di maggior “peso” della
giornata di ieri. «Riteniamo positiva, anche se
tardiva – scrivono i segretari generali Franco
Spanò, Maurizio Bernava e Maurizio Ballistreri –
l'iniziativa del sindaco Leonardi il quale, da almeno
un anno, avrebbe dovuto mettere in campo tutte le
iniziative possibili per porre all'attenzione
nazionale l'urgenza di difendere un'intera comunità.
Sarebbe un errore ed un segnale di scarsa sensibilità
civica continuare a disperdersi in estenuanti e
infiniti dibattiti, nell'arroccarsi sulle proprie
posizioni e, ancor peggio, a non assumere posizioni e
scelte definitive a causa del condizionamento di
quegli interessi imprenditoriali e politici che, a
livello locale, hanno determinato il rinvio di
interventi strutturali che andavano realizzati da
almeno dieci anni». I sindacalisti lanciano poi un
monito: «La pressione e la richiesta di intervento al
Governo nazionale non devono limitarsi solo
all'erogazione immediata delle risorse per la
costruzione del primo modulo dell'approdo a sud della
città; la grave situazione necessita che siano
previsti una serie di interventi con l'accordo di
programma». Spanò, Bernava e Ballistreri chiedono
quindi un intervento straordinario, «una conferenza
dei servizi permanente presieduta dal Governo»,
annunciando un sollecito in tal senso, con una lettera
aperta, alla deputazione nazionale e propongono una
manifestazione pubblica che abbia «carattere di
mobilitazione dell'intera città». Indetta anche per
sabato 10 una conferenza stampa cui sono stati
invitate le associazioni. Dura la presa di posizione
di Legambiente: «È giusto appellarsi al Governo –
scrive il presidente Daniele Ialacqua – per chiedere
un intervento di Protezione civile, l'unica strada che
resta per ridurre i tempi di realizzazione
dell'approdo a sud, ma non possiamo non evidenziare
che l'incapacità o la non volontà di affrontare il
problema ha trasformato negli anni un problema di
gestione urbana in una questione di vita o di morte.
È una resa del potere politico – conclude Ialacqua
– che dovrebbe far riflettere i cittadini».
Legambiente, che invierà un fax al Ministero
dell'Interno per sollecitarne un intervento immediato,
chiede quindi «provvedimenti drastici quali ad
esempio l'interdizione totale del transito diurno dei
tir in città».
Ognuno
afferma di aver fatto qualcosa Ma la realtà è
davanti agli occhi di tutti
Lucio
D'amico
«In 40
anni non siamo riusciti a risolvere il problema, una
parte di colpa l'abbiamo tutti, nessuno escluso, ed io
mi assumo per primo le responsabilità, anche per i
ruoli svolti in passato». Si possono imputare errori
e incertezze al sindaco Leonardi ma gli fa
indubbiamente onore l'atto d'onestà con il quale ha
aperto ieri una delle più meste sedute di consiglio
comunale degli ultimi anni. L'intervento del sindaco
ha suscitato consensi e polemiche. Il capogruppo di
Forza Italia Giuseppe Capurro e il repubblicano
Giuseppe De Stefano ne hanno apprezzato lo stile ed
hanno lodato il “coraggio” con cui Leonardi si è
rivolto al Governo nazionale, pronto anche a
dimettersi se da Roma non dovessero arrivare le
risposte all'altezza della gravità
dell'emergenza-Tir. Alcuni dei componenti della
precedente amministrazione – l'ex sindaco Franco
Providenti e l'ex assessore Giuseppe Mangiapane –
hanno, invece, accusato l'attuale giunta di aver
scelto, tra tutte le strade possibili, quella
peggiore. «Le uniche opere da portare avanti nel più
breve tempo possibile – è stato il duro giudizio di
Providenti –, la nuova via Don Blasco e gli svincoli
di Giostra-Annunziata, sono rimaste ferme al palo,
mentre con la commissione Misiti e la delibera del “doppio
approdo” si è scelto di “non decidere”, per la
gioia dei traghettatori privati». Secondo Mangiapane,
non si può fare di tutta l'erba un fascio, addossando
a tutta la classe politica le stesse responsabilità:
«Quando ero deputato – ha detto – il mio dovere
l'ho fatto, contribuendo a far arrivare a Messina un
finanziamento di 300 miliardi sulla base del quale è
stato realizzato l'Accordo di programma del 1989-90. E
da assessore ho sbloccato l'appalto per la costruzione
degli svincoli Giostra-Annunziata. Oggi potremmo anche
condividere il gesto del sindaco che si appella al
Governo nazionale, ma bisogna che ci sia una richiesta
meno generica, più circostanziata, e che si chiarisca
cosa davvero si voglia fare». Leonardi non ha
replicato ai due rappresentanti del Centrosinistra ma
ha solo ricordato che il “dramma Boccetta”
esisteva prima del '94 e ha continuato ad esistere
anche dopo, dal momento che non c'è stato alcun
provvedimento in grado di risolvere dall'oggi al
domani i problemi strutturali dell'attraversamento
dello Stretto. «L'unica amministrazione che ha mosso
passi concreti in questa direzione – hanno
dichiarato Capurro e De Stefano – è stata quella
guidata dal sindaco Leonardi e l'unico consiglio
comunale che, nel bene o nel male, ha votato una
delibera che fa giustizia di tutte le sterili
discussioni intorno alla localizzazione dei nuovi
approdi, è quello attuale». Leonardi, da parte sua,
ha chiarito anche i motivi per i quali non si è
potuto dar seguito alla proposta presentata dal cav.
Amedeo Matacena riguardo all'approdo a sud («Non
teneva conto delle disposizioni di legge e non era
conforme allo strumento urbanistico») e si è, al
contrario, scelta la strada del “project financing”,
«la soluzione più opportuna, agile, rapida,
trasparente». Però anche questo percorso sta
mostrando i suoi limiti, andando incontro ad una lunga
serie di ostacoli tecnici e burocratici. E, intanto,
sul Boccetta si continua a morire.
Caso
Boccetta / Il Governo pronto a emanare l'ordinanza e a
nominare un commissario con pieni poteri
Stato d'emergenza
Lucio
D'Amico
Sarà
dichiarato lo stato di emergenza. Il ministro degli
Interni Claudio Scajola, rispondendo informalmente ad
un'interrogazione parlamentare del deputato messinese
Rocco Crimi, ha assicurato che il Governo nazionale
non resterà insensibile al “grido di dolore” che
sale dalla città dello Stretto. L'ennesimo tragico
incidente lungo le rotte insanguinate del transito dei
Tir non può essere archiviato tra le notizie di
cronaca locale. A Messina si vive come sul fronte di
una guerra e si è costretti a fare la conta dei
morti, dei feriti, dei danni alla salute, all'ambiente
e alla stessa economia cittadina. Si può discutere
all'infinito sulle responsabilità di un'intera classe
dirigente (politici, professionisti, imprenditori),
che non è stata in grado di risolvere negli ultimi
30-40 anni il problema dell'attraversamento dello
Stretto, ma oggi bisogna fare i conti con una
gravissima questione di protezione civile. La
dichiarazione dello stato di emergenza, chiesta con
forza da Crimi durante il suo intervento a
Montecitorio, giustificherebbe la nomina immediata di
un commissario straordinario, al quale il Governo
nazionale dovrebbe affidare pieni poteri per la
gestione dei 41 miliardi stanziati al fine di
realizzare i primi moduli dell'approdo a Tremestieri.
Secondo alcune indiscrezioni, il ministro Scajola
avrebbe intenzione di assegnare il compito di
commissario allo stesso prefetto di Messina Giosuè
Marino. Il nuovo “approdo di emergenza”,
classificato tra le opere indifferibili di protezione
civile, potrebbe essere realizzato con le stesse
procedure eccezionali con le quali il Genio militare,
ad esempio, costruisce ponti o strade per arrivare a
luoghi altrimenti irraggiungibili. Leonardi, che ieri
si è recato a Palermo e che domani incontrerà il
presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro,
attende risposte ufficiali da Roma. Resta confermata
la volontà di dimettersi, in caso di segnali
negativi. Nelle ultime 24 ore lo stato d'animo del
primo cittadino ha oscillato tra rabbia, senso
d'impotenza, disperazione e, nello stesso tempo,
voglia di non arrendersi. Appena saputo della morte
della signora Annunziata Aversa, il sindaco si è
chiuso nella sua stanza a Palazzo Zanca e ha preparato
la lettera di dimissioni, da sottoporre all'esame
della giunta. Stavolta non si è trattato di una
minaccia “pro forma”, fatta per ricompattare lo
schieramento di maggioranza o come ultimatum allo
scopo di far passare in consiglio comunale qualche
provvedimento di particolare rilevanza. Lunedì sera,
per qualche ora, Leonardi è stato davvero ad un passo
dalla conclusione dell'esperienza amministrativa
avviata nella primavera del '98. Poi, ha cambiato
idea. Qualcuno potrebbe pensare al solito “gioco
delle parti” ma il sindaco è convinto, comunque, di
non aver operato alcun “dietro-front”. «A
dissuadermi dal presentare subito le mie dimissioni
– ha spiegato Leonardi – è stato il timore che un
simile gesto si rivelasse alla fine improduttivo,
inutile, anzi dannoso. Ma se dovessi rendermi conto
che, invece, tutto ciò servirebbe alla causa di
Messina, non esiterei neppure un minuto a lasciare la
poltrona e a tornare alla mia professione». In questo
momento, secondo Leonardi, l'uscita di scena della
giunta (e del consiglio comunale) rischierebbe di
avere come conseguenza la paralisi dell'attività
politico-amministrativa, in attesa delle nuove
elezioni. E tutto ciò potrebbe avere ripercussioni
nefaste, finendo con il lasciare le cose così come
stanno chissà per quanto tempo ancora. E così ieri
mattina il sindaco, dopo una lunga nottata di riunioni
tra la Prefettura e il Municipio, si è presentato in
consiglio comunale, non rifuggendo dalle proprie
responsabilità ma anche difendendo le scelte operate
in questi mesi, sicuro di aver imboccato quanto meno
un «percorso coerente» e consapevole che non ci sono
più alternative possibili all'approdo a sud. Quello
di cui c'è bisogno adesso, però, sono procedure
eccezionali in grado di fronteggiare la gravità
dell'emergenza, che non coinvolge solo il Boccetta ma
tutto il centro urbano di Messina. Da un lato, quindi,
un commissario con pieni poteri per realizzare i nuovi
imbarcaderi; dall'altro, una vera e propria “militarizzazione”
dei percorsi seguiti dai mezzi gommati pesanti, con
pattuglie di polizia stradale e di vigili urbani
dislocate lungo tutti gli assi di scorrimento, nei
viali Boccetta, Europa e Gazzi, in via La Farina,
addirittura nel viale San Martino e in via I
Settembre, visto che i “bisonti” hanno violato il
cuore stesso della città. Ma la misura ormai è colma
e non dovranno più essere tollerati gli atteggiamenti
di arroganza, quel senso d'impunità di cui molti
conducenti di Tir hanno goduto, credendo di poter
continuare a fare i propri comodi e scambiando per una
sorta di “terra di nessuno” il terzo comune
dell'Isola ed una delle quattordici più importanti
città italiane.
Anche
i cittadini intervengono sul problema del passaggio
dei tir in centro
«Tunnel sotto i torrenti»
Max
Passalacqua
Non hanno
tardato ad arrivare numerose le prime risposte
all'invito della Gazzetta del Sud di proporre idee e
soluzioni per affrontare il problema
dell'attraversamento del centro urbano da parte dei
mezzi pesanti. «Nel Nord Europa – propone l'avv.
Giovanni Carrozza – i centri urbani si attraversano
in tunnel di diversi chilometri. Messina offre questa
possibilità sfruttando gli alvei dei torrenti:
diversificando i punti finali dell'attraversamento,
sarà possibile realizzare un tunnel che dall'uscita
di Messina Centro, sotto il piano viabile del viale
Europa, raggiunga la via Don Blasco e da qui gli
approdi dei traghetti Fs, e un altro che lungo
iltorrente Gi ostra raggiunga la spiaggia di S.
Francesco per collegarsi all'approdo dei traghetti
privati». Rosario Ansaldo Patti, responsabile della
Lega autonomie locali, prospetta due alternative per
il sindaco: «Le dimissioni immediate per incapacità;
e sarebbe la soluzione migliore. Oppure la
dichiarazione dello stato di emergenza cittadina,
accompagnato dalla chiusura immediata del Boccetta e
da quella di tutti gli sbocchi autostradali ai tir.
Dopo, si potrebbe discutere delle alternative (e ce ne
sono) e dei tempi rapidissimi entro i quali, con il
nuovo approdo, si dovrebbe togliere tutto il gommato
dal centro della città». I consiglieri dell'VIII
Quartiere chiedono invece di «mettere mano al Piano
regionale dei trasporti: Messina non può essere
l'unica via di collegamento tra la Sicilia e il resto
del mondo. Si realizzino le “autostrade del mare”,
unica alternativa al gommato, fuori dai centri
urbani». E il coordinatore dell'Unione pensionati
Giuseppe Musarra lamenta come «non sia stato attuato
nessun provvedimento tecnico che tuteli la sicurezza e
l'incolumità fisica dei pensionati e degli anziani»,
come le vittime più recenti dei tir.
Approvati
dal Comitato portuale il piano operativo 2002-2004 e
il bilancio di previsione
Un'intesa
sulla “strada del mare”
Alessandro
Tumino
È stata
la “strada del mare”, per il collegamento del
porto di Messina con l'autostrada, uno dei temi chiave
dell'attesa seduta del Comitato portuale, tenutasi
ieri, in cui sono stati approvati il nuovo piano
operativo triennale 2002-2004 e il bilancio di
previsione presentati dall'Autorità portuale. Il
dibattito ha preso le mosse da un primo positivo
elemento: la comunicazione che il presidente
dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio, ha
ricevuto dal ministero delle Infrastrutture
sull'avanzamento a finanziamento prioritario del
budget già previsto nel “Pon” – Piano operativo
nazionale di “Agenda 2000” – per la competenza
dell'Authority nella realizzazione di un asse di
collegamento viario tra il porto e il sistema
autostradale. «Si tratta adesso – ha osservato il
prof. Vermiglio – di giungere a un'intesa
istituzionale per individuare il soggetto promotore di
questa importante infrastruttura viaria da riservare
al solo traffico di attraversamento, e che rappresenta
un elemento essenziale per il porto oltre che,
naturalmente, per l'intera città». Peraltro – ha
ricordato il prof Vermiglio – potranno utilizzarsi
in questa direzione anche i 17 miliardi che,
all'interno del finanziamento regionale di 41 per
l'approdo d'emergenza a Tremestieri, sono funzionali
alla viabilità di collegamento con quel nuovo
approdo». Non sembrano bastare, invero, visti gli
attuali preventivi per la “San Raineri-Tremestieri”:
il Comune, ad esempio, aveva prospettato una cifra di
oltre 100 miliardi. «Ma – ha concluso Vermiglio –
altre fonti finanziarie possono essere senz'altro
individuate» L'Authority, intanto, nella sua
relazione, ha rimarcato l'aumento dei traffici di
cabotaggio: da quello di breve tragitto – 100.000
veicoli commerciali all'anno che si imbarcano per
Reggio – a quello più autentico dell'autostrada del
mare “Messina-Salerno” grazie alla cui attivazione
il porto di Messina è rientrato nel programma
nazionale di investimenti. Alla seduta hanno preso
parte il presidente dell'Autorità portuale Giuseppe
Vermiglio, il segretario generale Franco Barresi, il
vicepresidente della Provincia Gaetano Sutera, il
rappresentante dell'Assindustria Gaetano Mobilia,
della Regione Lorenzo Lo Verde, delle Fs, Giorgio
Liaci, della Cisl Mimmo Caia; della Cgil Tiziano
Minuti e della Uil Giuseppe Lotronto, il comandante
della Capitaneria di Milazzo, Nunzio Martello, il
sindaco di Pace del Mela Carmelo Pagano. Vediamo,
dunque, le maggiori previsioni. Per il capoluogo,
innanzitutto, 20 miliardi per l'adeguamento funzionale
del molo Vespri con l'allineamento col contiguo “Colapesce”
e la creazione di una banchina unica per le grandi
unità da crociera; 11 miliardi e 500 milioni per le
strutture commerciali del Terminal multiuso del molo
Norimberga; altri 20 per una nuova Stazione marittima;
700 milioni per le demolizioni nella zona falcata e
500, infine, per le recinzioni di sicurezza sulla
cortina. Per il porto mamertino, invece, 30 miliardi
per il nuovo pontile Asi di Giammoro il cui progetto
esecutivo, com'è noto, è stato approvato dal
Consiglio nazionale delle Opere pubbliche ed è già
munito della valutazione di impatto ambientale. Alcune
perplessità in relazione all'equilibrio ambientale
dell'area di Giammoro, però, sono state espresse ieri
dal sindaco di Pace del Mela. Le altre previsioni: il
completamento del molo di sottoflutto del porto di
Milazzo (18 miliardi); il dragaggio dei fondali di
Milazzo e Messina (18 miliardi); il completamento
delle opere di accosto e della cabina elettrica per 15
miliardi; 1 miliardo e 500 milioni per il
completamento del terzo lotto dei moli Rizzo e Marullo,
opere di arredo e recinzione. Infine una novità nel
segno della trasparenza: entro la fine del mese si
terrà una “seduta aperta” del Comitato portuale
sulla programmazione infrastrutturale dei porti di
Messina e Milazzo: vi parteciperanno i due direttori
generali dei ministeri delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Di Virgilio e Provinciali. Invitata la
stampa.
Strade paralizzate dal
traffico e dai cantieri, annunciata per stamani una
manifestazione a piazza Antonello
Un'altra
giornata di caos
Ivana
Cammaroto
Nessuna
protesta, solo silenzio e dolore. Gli abitanti del
Boccetta ieri mattina hanno preferito non scendere in
strada, lo faranno oggi: in alcuni volantini è stata
annunciata una manifestazione in programma stamattina
alle 9 a piazza Antonello. L'ennesima, per dire
«basta» al transito dei tir in pieno centro, un
transito che continua a macchiare di sangue le strade
cittadine. Nessuno si è rassegnato all'idea di
continuare a convivere con i mezzi pesanti, nonostante
le tante denunce rimaste inascoltate. «Non ci
fermeremo», hanno assicurato ieri abitanti e
commercianti. Ieri mattina sul Boccetta si sono invece
rivisti gli autovelox, il solito copione che si ripete
il giorno dopo un incidente. Una pattuglia dei vigili
urbani ha presidiato il viale per l'intera giornata a
caccia di quei camionisti che non rispettano i limiti
di velocità. Qualche mezzo è stato fermato. Il
comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi,
ha assicurato che i controlli continueranno ad essere
intensificati. La morte di Annunziata Aversa, travolta
da uno dei tanti tir che giornalmente attraversano il
cuore della città, ha riacceso i riflettori sulla
drammatica realtà del Boccetta, ma attualmente (e in
verità da diversi mesi) tutta la città soffre per
l'emergenza viabilità. I cantieri del tram e la
chiusura di diverse arterie principali (per esempio la
Cortina del porto), hanno portato i mezzi pesanti in
ogni via del centro urbano. Così, anche ieri mattina
la zona tra viale della Libertà e viale Europa si
presentava come stretta in una morsa. Gli stessi
vigili urbani non hanno nascosto il momento di
difficoltà: «La situazione è critica, qualunque
provvedimento finisce per peggiorare le cose». I
vigili sono ormai in ogni incrocio e punto critico, ma
il loro sforzo non basta. Questa la fotografia di una
città che paga a caro prezzo il fatto di essere la
porta della Sicilia (senza però trarne benefici), in
una delle tante mattinate caotiche. Alle 11 il viale
della Libertà, all'altezza della Fiera, era
praticamente invaso dai tir. Una lunga fila di camion
ha mandato in tilt la circolazione. Lo stesso in via
Garibaldi, dove diversi automobilisti hanno dovuto
attendere più di mezz'ora prima di uscire dal caos.
Anche i carrattrezzi sono rimasti imbottigliati nel
traffico, e i croceristi appena sbarcati dalla nave
Costa Riviera, attraccata al molo Marconi, si sono
trovati davanti ad un groviglio di macchine e camion.
La situazione è peggiorata intorno alle 12,30. Tra i
punti più critici, l'incrocio tra via Garibaldi e via
I Settembre. La decisione “forzata” di far passare
i mezzi pesanti anche nella via più importante di
Messina e ristrutturata di recente ha peggiorato la
situazione, mentre da Palazzo Zanca continuano a
ripetere che le alternative sono poche. I cittadini
devono quindi rassegnarsi all'idea di quotidiane file
interminabili? L'assessore alla Mobilità urbana Turi
Rizzo ha ribadito: «Allo stato attuale non ci sono
percorsi alternativi, stiamo studiando altre ipotesi e
accorgimenti ma per il momento via Garibaldi è
l'unica strada nella quale far passare i tir». I
camion, però, invadono anche via La Farina: e anche
in questa strada, in cui si trovano diverse scuole,
ieri si è presentato il solito scenario di caos. Ed
oggi cosa succederà?
7/11/2001 (
gazzetta del sud )
Una serie di
accertamenti condotti dal procuratore aggiunto
Siciliano e dal sostituto Farinella
Quattro indagati
per reati ambientali
Nuccio
Anselmo
C'è
un'inchiesta della Procura sulla “vergogna-Boccetta”
di questi ultimi trent'anni e sulle responsabilità di
chi ha governato la città. E proprio nei giorni
scorsi il procuratore aggiunto Pino Siciliano e il
sostituto Giuseppe Farinella hanno chiuso le indagini
preliminari su questa vicenda, dopo una lunga serie di
accertamenti, basati anche su una serie di perizie di
esperti sull'inquinamento ambientale del “viale
della morte”, in un periodo di tempo compreso tra il
giugno del '94 e l'aprile del 2001. Adesso i due
magistrati si apprestano a chiedere il rinvio a
giudizio degli indagati, che sono quattro: il sindaco
Salvatore Leonardi e l'assessore comunale Giuseppe
Santalco, e poi l'ex sindaco Franco Providenti e l'ex
vicesindaco Enza Sofo (la posizione dell'ex assessore
comunale Ferdinando Barone, che originariamente
compariva come indagato nel procedimento, è stata
archiviata). Sul piano giuridico si tratta di reati
cosiddetti “colposi” (vale a dire che non è stato
provato il “dolo”, cioé la precisa volontà di
far degenerare la situazione, anche se questa è una
vera e propria “magra consolazione”). I magistrati
Siciliano e Farinella hanno ipotizzato per Leonardi e
gli altri indagati i reati previsti da due articoli
del codice penale: il 674, cioè il «Getto pericoloso
di cose» (i gas nocivi immessi nell'atmosfera, n.d.r.),
e il 659, che prevede il «Disturbo delle occupazioni
e del riposo delle persone». Per completare
l'imputazione è stato inserito l'articolo 40 del
codice penale, che si occupa del rapporto di
causalità («non impedire un evento che si ha
l'obbligo di impedire, equivale a cagionarlo»). Sul
piano della pena che rischiano gli amministratori si
tratta di reati contravvenzionali, vale a dire che
nell'eventualità della condanna se la caveranno
pagando una multa. Nella serie di imputazioni
originarie, quando nel maggio scorso erano state
inviate le informazioni di garanzia, i magistrati
avevano contestato anche l'omissione di atti
d'ufficio, ma questa fattispecie adesso non è più
prevista. E stamane al Palazzo di Giustizia sulla “vergogna-Boccetta”
ci sarà una conferenza stampa: il sostituto
procuratore Giuseppe Farinella spiegherà tutti i
passaggi dell'inchiesta e le conclusioni a cui è
arrivata la Procura.
7/11/2001
( gazzetta del sud )
caso
boccetta / I vigili urbani hanno consegnato una prima
relazione al pm Pellegrino
L'autista: non ho visto nulla
Per Giuseppe Porto, 46 anni, si ipotizza
l'omicidio colposo
Non s'è accorto di nulla. Ha sentito solo un tonfo,
un rumore sordo. Continua a ripetere questo ai vigili
urbani Giuseppe Porto, 46 anni, originario di
Caltanissetta, l'autista del Tir Iveco Eurostar
coinvolto nell'incidente mortale di lunedì scorso sul
“maledetto Boccetta assassino”, che è costato la
vita alla novantenne Nunziatina Aversa. Porto ieri ha
ricevuto un'informazione di garanzia, con l'accusa di
omicidio colposo, dal sostituto procuratore Maria
Pellegrino, il magistrato che segue la vicenda. Il
conducente del mezzo pesante è stato interrogato a
lungo dai vigili urbani, ma avrebbe dichiarato di non
essersi accorto di nulla. Solo dopo l'impatto si
sarebbe reso conto dei fatti. Ieri mattina il
comandante dell'Infortunistica, il tenente Salvatore
Marzo, ha consegnato una prima relazione al magistrato
Maria Pellegrino. Non sarà facile comunque
ricostruire la dinamica, anche perché pare non ci
siano testimoni dell'incidente, che è avvenuto
all'incrocio con piazza Gagini. L'unico fatto certo è
che il Tir – che è sotto sequestro –, non
presenta tracce di impatto nella zona frontale
(paraurti, parafanghi e ruote anteriori) ma nella
parte centrale (e precisamente sulla seconda coppia di
ruote del fianco destro). Nunziatina Aversa, che
camminava aiutandosi con una stampella, non stava
attraversando lungo le strisce pedonali. L'anziana
donna, potrebbe essere scivolata, finendo sotto le
ruote del “bisonte della strada”.
IL DOSSIER – I numeri di un decennio di incidenti in
città. L'elenco, triste, dei morti e dei feriti. È
il dossier che il comandante dei vigili urbani
Calogero Ferlisi ha consegnato ieri mattina al sindaco
Leonardi, e che sarà inviato anche al ministro
dell'Interno Scajola. Vediamo di che cosa si tratta.
Il periodo preso in esame va dal 1990 fino al 5
novembre 2001, la data dell'ultima disgrazia. In
questo arco di tempo a Messina si sono verificati
25.000 incidenti stradali: 9.000 hanno coinvolto mezzi
(tir, autobus, auto e moto); 16.000 hanno causato
danni a persone (lesioni di vario genere fino alle
patologie gravi); 400 hanno fatto registrare prognosi
riservate; in 165 le conseguenze si sono rivelate
mortali. Di questi 165 incidenti mortali 54 si sono
verificati nella zona nord (Orto Liuzzo-Annunziata),
75 nella zona centro (Annunziata-viale Europa), 36
nella zona sud (Viale Europa-Giampilieri). Un altro
parametro, sempre sui 165 incidenti mortali, ci dice
che 29 hanno riguardato pedoni che stavano
attraversando la strada, 45 motocicli, e infine 91
autoveicoli e tir. Ma il dato più importante, nella
sua tragicità, che contiene il dossier è questo:
negli ultimi tre anni 5 persone sono morte per il
passaggio dei tir all'interno della città, e di
questi cinque martiri di una “guerra di strada”
tre sono morti nel 2001. Quindi c'è stata una vera e
propria impennata negli ultimi mesi dell'anno in
corso, che è senza dubbio il frutto di recenti scelte
scellerate nel regolamentare il transito dei “bestioni
gommati” in città. (n.a.)
7/11/2001 (
gazzetta del sud )
Fs, nuove
regole per ridurre i ritardi
Dopo le
lamentele avanzate dalle Ferrovie dello Stato la
Capitaneria di porto è pronta a rivedere l'ordinanza
del 1999 che disciplina la navigazione nello Stretto.
Il comandante della Guardia costiera, Carmelo
Maccarone, ieri mattina ha presieduto un vertice con i
dirigenti delle Ferrovie, con i comandanti e i
rappresentanti degli operatori portuali proprio a
seguito della nota dei giorni scorsi in cui le Fs, ma
anche la società privata di traghettamento Meridiano
Lines, contestavano il fatto che «l'applicazione
dell'ordinanza crea problemi nei movimenti delle navi
con conseguenti ritardi». Il responsabile messinese
del settore Navigazione, l'ingegnere Giorgio Liaci, al
tavolo tecnico di ieri ha fatto presente che l'obbligo
di non creare movimenti contemporanei delle navi in
uscita e in entrata provoca un ritardo di circa venti
minuti nelle corse dei traghetti (soprattutto di
quelli che trasportano treni) con conseguenti
ripercussioni sul traffico ferroviario. Da qui la
necessità di rivedere il provvedimento di due anni fa
che era stato adottato per motivi di sicurezza
considerato l'aumento del traffico marittimo nello
Stretto, soprattutto dopo l'inizio dei nuovi
collegamenti con Reggio Calabria da parte della
Meridiano Lines e della Ngi. Il comandante Maccarone
al termine della riunione ha detto che verrà vagliata
l'ipotesi di rendere meno rigida l'ordinanza,
consentendo maggiore libertà di movimento alle navi,
purché vengano rispettati gli standard di sicurezza.
Il capo della Guardia costiera ha dichiarato:
«Vedremo come andare in deroga all'ordinanza,
coinvolgendo anche i piloti, ma dovranno essere
evitati movimenti contemporanei che possano creare
problemi di sicurezza». I comandanti avranno
l'obbligo di segnalare alla centrale operativa della
Capitaneria di porto i movimenti in uscita delle navi.
Le Ferrovie hanno quindi ottenuto nuove regole per
cercare di ridurre i ritardi nelle corse dei traghetti
che hanno provocato diversi disservizi agli utenti. Il
comandante Maccarone ha comunque ribadito: «La
sicurezza prima di tutto». Intanto sul fronte
dell'attività della sezione Demanio si sta cercando
di trovare una soluzione al problema delle due
famiglie che si sono rifiutate di lasciare le baracche
situate nel litorale di Gazzi, all'altezza di via
Oreto, che devono essere demolite perchè abusive. (i.c.)
7/11/2001 ( gds
)
La Società di
Navigazione cambia approdo:
"La città non ci
ha voluti, andiamo a Catania"
Emilio
Pintaldi
"A
Messina non ci hanno voluti", dicono. Così, gli
amministratori della Sni (Società navigazione
incremento), da ieri salpa da Catania con destinazione
Reggio Calabria. Per ora soltanto una rotta
sperimentale che ben presto potrebbe vedere in campo
una flotta. La Sni ha comunque mantenuto la promessa:
trasporta Tir ed auto tra Sicilia e Calabria cercando
soprattutto di intercettare il traffico pesante prima
che arrivi sullo Stretto nell'intento quindi di fare
concorrenza alle società che operano da anni in
regime di monopolio in città.
Ieri alle 13 la prima partenza da Reggio Calabria. Ad
effettuare sei corse, tre dalla città etnea e tre
dall'altra sponda dello Stretto, sarà momentaneamente
soltanto la "Ostfold" messa a disposizione
dalla "Amadeus" ed utilizzata sino a poche
settimane fa tra Messina e Reggio Calabria. La prova
che della partita fa parte Amedeo Matacena senior,
l'ex socio della Caronte che da anni tenta di
inserirsi nel business del traghettamento.
L'investimento sarebbe abbastanza consistente.
L'amministratore della società, Giuseppe Alibrandi
non vuole svelare molti particolari ma ammette che il
capitale speso per ora dai soci sfiora i cinquanta
miliardi di lire. Così appare certo il coinvolgimento
di imprenditori del calibro di Lefevre ed Aponte.
Nell'affare anche Leopoldo Rodriquez e la Msc
Mediterranea shipping, leader nel mondo nel trasporto
dei containers. Così su Catania stanno per fare rotta
altre due navi molto più grandi: 160 metri di
lunghezza, venti nodi di velocità e la possibilità
di ospitare almeno ottanta Tir. Per ora la Ostfold, in
attesa dei rinforzi, è costretta a fare gli
straordinari. Da Reggio le partenze sono fissate alle
13, alle 21 ed alle 9 del mattino. Da Catania alle 17,
all'1 del mattino ed alle 9. Il tempo di percorrenza
è di tre ore e dieci minuti; quando arriveranno le
navi più veloci, meno di tre ore. La Ostfold può
trasportare soltanto 24 tir da sedici metri.
Conclude Alibrandi: "A Catania ci hanno permesso
di fare quello che invece in città sono stati tre
anni di battaglie giudiziarie e dinieghi".
7/11/2001
( gds )
Un quartiere in
rivolta: "Lontani i Tir dalla città"
Enzo
Gallo
La rivolta
dell'Ottavo quartiere dopo gli ultimi tragici fatti
del Boccetta, è stata totale. Affollata la riunione
di ieri convocata d'urgenza dal presidente Roberto
Nicolosi per abolire il passaggio dei Tir dalla
città. Tutti i consiglieri sono stati d'accordo
sull'appello al governo: l'amministrazione comunale si
dimetterà se entro brevissimo tempo non verrà
realizzato il primo modulo dell'approdo a Tremestieri.
Ci sono 41 miliardi di finanziamento dalla Regione.
Il consiglio di Quartiere non solo pretende che i tir
non passino dal viale Boccetta, ma che si mantengano
nei loro percorsi all'esterno della città. Su
proposta del consigliere Stefano Lucania, si è
deciso: di utilizzare le autostrade del mare collegate
con Palermo e Catania; quindi, di coinvolgere il
ministero della Difesa, per la realizzazione subitanea
di un'invasatura d'emergenza fuori città; infine, di
coinvolgere tutti gli altri quartieri nella lotta al
gommato pesante per ridurre al minimo i disagi che gli
autotrasportatori creano giornalmente negli svincoli
cittadini.
Concludono i consiglieri che, se tutto questo non
dovesse essere attuato, presenteranno le loro
dimissioni, indipendentemente dalle decisioni della
giunta comunale. E dopo l'incidente mortale non si
limiteranno alle parole, come finora è successo.
7/11/2001
( gds )
Il sindaco: basterà un
mese per autorità con pieni poteri
Rosaria
Brancato
"Ho
davvero pensato di dimettermi, per dare un segnale,
poi ho capito che avrei solo peggiorato la situazione,
causato ulteriori ritardi a quel che deve essere
fatto". Con amarezza il sindaco ammette d'essere
stato pronto a gettare la spugna, troppo sangue,
troppe vittime, troppa impotenza da parte
dell'amministrazione. Ma adesso si è dato dei tempi,
e se non cambierà nulla è pronto a rimettere il
mandato.
"Non ho dato una scadenza precisa _ spiega
Salvatore Leonardi _ ma credo che un mese sia il tempo
tecnico necessario per consentire al governo
l'adempimento degli interventi richiesti". Il
primo cittadino ha chiesto al presidente del Consiglio
e al ministro dell'Interno di bypassare le normali
procedure, attivare un sistema d'emergenza, inviare un
commissario straordinario.
"Non possiamo stare ad aspettare altri morti,
senza fare nulla, ormai il Boccetta è diventato un
sito ad alto rischio, occorre fare interventi lungo il
percorso dei Tir e dopo provvedimenti d'emergenza
passare alla realizzazione dell'approdo a sud".
Leonardi ha ammesso che le responsabilità sono di
tutti, vecchi e nuovi amministratori "e non solo
_ aggiunge _ ognuno deve assumersi la sua parte di
colpa, in ogni settore della società. Ma è ovvio che
la maggiore responsabilità è stata della classe
politica". Da subito il primo cittadino presserà
per avere dal governo rassicurazioni su tempi e
modalità.
Quanto poi al comportamento degli autotrasportatori
che secondo le dichiarazioni del comandante dei vigili
urbani Ferlisi non rispettano le regole, Leonardi si
dice pronto ad un confronto con le organizzazioni di
categoria. "E' vero, ormai si è arrivati ad un
punto gravissimo di intolleranza, dobbiamo chiedere
rispetto per la città".
7/11/2001
( gds )
Il
Consiglio chiede un commissario
Nè Stato nè Regione sono stati d'aiuto
Rosaria
Brancato
Dopo
una notte passata in prefettura a cercare risposte,
mentre fuori le ultime file di Tir lasciavano la
città, Leonardi ieri mattina ha ribadito all'aula
consiliare i motivi che lo hanno spinto a chiedere
l'intervento immediato del governo.
"Da soli non possiamo trovare soluzioni". Il
sindaco ieri ha ritardato la sua partenza per Palermo,
per parlare ai consiglieri. Nell'aula consiliare come
sempre non si è registrato il pienone, ma c'erano
gran parte degli assessori della giunta, e, tra il
pubblico, ad ascoltare, anche i segretari provinciali
dei sindacati e il comitato "La nostra
città". Fuori dall'aula le vedove rimaste senza
sussidi a protestare. "Non ci sono soluzioni _ ha
ammesso Leonardi _ tutte quelle che abbiamo provato
sono fallite. Io mi assumo le responsabilità, ognuno
deve fare altrettanto, perch‚ nessuno finora è
riuscito ad ottenere nulla, n‚ dal governo, n‚
dalla Regione".
Il primo cittadino ha ripercorso le tappe degli ultimi
anni, dal progetto degli anni '80 per un porto a sud
fino alla delibera sul doppio approdo del 2000,
passando attraverso la commissione Misiti e accennando
al progetto di Matacena, via via fino all'accordo di
programma siglato in estate e ai finanziamenti per 41
miliardi. "Questa è la prima amministrazione che
ha affrontato concretamente il problema, ma ieri ho
capito che le normali procedure non porteranno a
nulla, non in tempi brevi. Per questo ho deciso di
chiedere l'attivazione di procedure di protezione
civile".
Dai banchi dell'opposizione a replicare è stato l'ex
sindaco Franco Providenti che ha ricordato come la sua
giunta abbia agito attivando finanziamenti per i nuovi
svincoli, progetti per la via Don Blasco. E come la
nuova amministrazione abbia solo tentato esperimenti,
come le fasce orarie in grado di creare caos "La
commissione Misiti poi è stata nefasta _ ha
dichiarato il capogruppo dei popolari _ il vero
disastro sarà il doppio approdo".
Providenti ha concordato con il suo successore solo
per la richiesta di un commissario straordinario.
Quanto alle responsabilità Giuseppe Mangiapane, Ds,
chiarisce "Io, da parlamentare quel che dovevo
fare l'ho fatto, negli anni '80 con quell'accordo che
stanziava 300 miliardi per lo Stretto". Il
repubblicano Pippo De Stefano ha lodato
l'amministrazione "finalmente un atto di
coraggio, ma la vera proposta dovrebbe essere quella
di vietare il transito sul Boccetta di giorno".
Il vicepresidente del Consiglio, Umberto Bonanno, Pss,
lancia una provocazione "se il governo non
interverrà chiedo al sindaco di indossare la fascia
tricolore e vietare il transito sul Boccetta, per
motivi straordinari, magari in alcune fasce
orarie".
7/11/2001
( gds )
Emesso
avviso di garanzia per l'autista
Natalia
Bandiera
E'
stato il sostituto procuratore Maria Pellegrino ad
emettere l'avviso di garanzia per omicidio colposo a
Giuseppe Porto, 46 anni, di Caltanissetta, che
martedì mattina, si trovava alla guida
dell'autocisterna, che ha falciato la novantenne
Annunziata Aversa, sul viale Boccetta.
Un atto dovuto da parte della Procura, ma sarà la
perizia dei vigili della sezione infortunistica e non
solo, ad accertare l'esatta dinamica dell'incidente e
l'eventuale responsabilità dell'autotrasportatore
nisseno. Porto, dipendente della ditta "Salvatore
Cascio srl" è ancora sotto choc. "Non
ricordo nulla", ha continuato a dire ai vigili,
che lo hanno interrogato fino a tarda sera.
Porto, intorno a mezzogiorno, si trovava fermo al
semaforo, all'altezza di piazza Cagini, dopo essere
uscito dallo svincolo autostradale. Cosa sia accaduto,
non è del tutto chiaro, nè le testimonianze raccolte
dai passanti sono risultate utili. Pare che
l'autotrasportatore sia passato con il verde,
travolgendo la pensionata, che è stata come
"risucchiata" dal pesante mezzo, che le ha
schiacciato le gambe, poi "maciullate" dalla
ruota anteriore.
Porto non si sarebbe accorto di nulla. Intuendo di
aver messo sotto i giganteschi pneumatici qualcosa, si
è fermato, è sceso dall'autocisterna vuota ed ha
visto quell'orrore, che ha impressionato lo stesso
medico del servizio d'emergenza "118". La
gente, accorsa per strada per capire cosa fosse
accaduto, quasi stentava a credere che quella
vecchietta, ormai senza gambe, fosse ancora viva.
Da quel momento in poi, il conducente del Ti non è
riuscito a parlare e a spiegare come in realtà siano
andate le cose. Una cosa è certa, la vittima non
sentiva bene e secondo quanto riferito dai vicini di
casa, non era nemmeno in grado di sentire il
campanello di casa. Anche la sua vista, era molto
ridotta. Per non parlare del fatto che si muoveva a
fatica con le stampelle, con cui usciva ogni giorno,
per andare a fare la spesa. Martedì però, non ce
l'ha fatta a rientrare e preparare il pranzo per sè e
per il fretello Lorenzo. Anche lui non si e' mai
sposato ed ora è rimasto solo con il ricordo di
quella sorella novantenne, che ha fatto una fine così
atroce, a due passi da quella casa che li ha tenuti
uniti per una vita.
7/11/2001
( la sicilia )
Infrastrutture
a Messina e Milazzo
Il Comitato
portuale ha approvato il Piano operativo triennale
Massimiliano
Mondello
Infrastrutture
per una moderna fisionomia dei porti: è questo lo
sviluppo immaginato dall'Autorità portuale per
Messina e Milazzo, dove s'intende rilanciare la
quantità e la qualità dei traffici commerciali e
trasportistici. Il Piano operativo triennale
2002-2004, approvato ieri mattina dal Comitato
portuale insieme al bilancio preventivo 2002, è solo
la prosecuzione dei precedenti, visti i lunghi tempi
necessari ad attuare i progetti programmati ed a cui
sono stati riservati ingenti stanziamenti nazionali.
Per la città dello Stretto gli interventi a breve e
medio termine indicano il molo «Norimberga», le
«autostrade del mare» (cioè, attualmente, il
collegamento con Salerno offerto dalla «Cartour») e
anche il rilancio dell'interfaccia con l'aeroporto di
Reggio Calabria. In particolare «gli interventi a
breve e medio termine programmati nel porto di Messina
riguardano – si legge nei documenti di previsione
– il consolidamento delle banchine di riva da
destinare prevalentemente al traffico croceristico e
passeggeri, l'adeguamento funzionale del molo “Vespri”
e la costruzione di una moderna stazione marittima; la
riqualificazione e riutilizzazione delle aree del
quartiere fieristico da destinare anche a terminal
passeggeri; lo spostamento del terminale traghetti
nella rada “S. Francesco” e la riqualificazione
del water front; il consolidamento del molo “Norimberga”
e la destinazione dello stesso a terminal multipurpose,
in adiacenza al terminal ferroviario dei traghetti,
per il trasporto intermodale mare-strada-ferro nella
linea del Piano generale dei trasporti». La
prospettiva all'orizzonte, dopo l'inaugurazione delle
«autostrade del mare», implicherebbe la necessità
di adeguare l'intera area portuale, puntando
soprattutto sul «Norimberga» come terminal
multipurpose (10 miliardi e mezzo la stima del costo
complessivo, più 28 miliardi per il consolidamento
del molo) e la generale ristrutturazione delle
banchine di riva dei moli «Colapesce», «I
Settembre», «Marconi» e «Peloro» (48 miliardi)
grazie ai fondi della legge 413/98. E si guarda
inoltre al miglioramento dei collegamenti con Milazzo,
per il cui porto si pensa al dragaggio dei fondali, al
completamento dei moli «Marullo» e «Rizzo», alla
moltiplicazione dei punti di ormeggio per la nautica
da diporto, al rifacimento delle banchine fino al molo
di sottoflutto, recinzioni, costruzione della cabina
elettrica ed impianti d'illuminazione. Si aspetta, per
il prossimo anno, l'appalto dei lavori per il pontile
di Giammoro, per il quale il Ministero dell'Ambiente
ha dato il placet ed il cui progetto esecutivo è
passato al vaglio del Consiglio superiore dei Lavori
pubblici ed è già pronto il finanziamento del
Ministero delle Infrastrutture (30 miliardi).
«Urgente e prioritario» sarebbe invece, per l'Authority,
il collegamento dei due porti con la rete autostradale
e ferroviaria.
Intesa Capitaneria-Fs sulla sicurezza nel
porto — Intesa raggiunta, ieri mattina, tra
il comandante della Capitaneria di porto, Carmelo
Maccarone, la divisione Navigazione Fs e i comandanti
della flotta in merito alla revisione dell'ordinanza
che regola la sicurezza nell'ambito portuale. I
vertici delle Ferrovie hanno fatto presente che
l'attuale provvedimento che vieta assolutamente
l'incrocio delle navi all'imbocco del porto
(all'altezza della Madonnina) penalizza i loro
traghetti obbligati a sostare per circa 15–18 minuti
prima di entrare in porto. Un ritardo che si
ripercuote anche sulle navi in uscita dalle invasature
ed in generale sulla puntualità dei treni. Il
comandante ha preso atto dei suggerimenti forniti sia
dai comandanti delle Fs che dai piloti, che dicono
praticabile il mantenimento di rotte parallele tra due
navi in entrata ed uscita ed in tal senso l'ufficiale
si è detto disponibile a rivedere l'ordinanza
prodotta nel '99. Soddisfatto il responsabile della
divisione Navigazione, Giorgio Liaci, che ha definito
equilibrata la decisione di Maccarone di contemperare
le esigenze della sicurezza portuale con quelle
dell'azienda. Sarà garantito anche un maggiore
controllo da parte della sala operativa della
Capitaneria.
8/11/2001
( gazzetta del sud )
caso boccetta / Manifestazione e
blocco stradale degli studenti di sette scuole
superiori
In 500 a gridare: «No ai tir»
Lo svincolo chiuso per tre ore, circolazione
paralizzata
Max
Passalacqua
Erano
più di cinquecento all'appuntamento a piazza
Antonello: una pacifica “armata anti-tir” che ha
inscenato una protesta clamorosa, non soltanto dal
punto di vista simbolico ma soprattutto per i riflessi
che ha avuto sulla circolazione, paralizzando
letteralmente la città per tutta la mattinata. Erano
in gran parte gli studenti di sette istituti superiori
del centro: i licei classici “La Farina” e “Maurolico”,
gli scientifici “Seguenza” e “Archimede”
(quest'ultimo più degli altri parte in causa, dal
momento che la sede sorge proprio in viale Boccetta,
ma che non aveva partecipato all'ultima
manifestazione), il commerciale “Jaci” e
l'industriale “Verona-Trento”, ma non erano da
soli. Il corteo è partito intorno alle 9,30 lungo il
corso Cavour, percorso dai ragazzi in direzione
opposta al senso di marcia fino al viale Boccetta; da
lì, sempre scandendo slogan contro l'attraversamento
del centro urbano da parte dei mezzi pesanti, ha
raggiunto l'incrocio con via dei Pericolanti, cioè il
punto esatto in cui lunedì mattina la pensionata
novantenne Nunziatina Aversa è stata schiacciata e
uccisa da un autoarticolato mentre attraversava la
strada per andare a fare la spesa. Lì, i partecipanti
hanno deposto su un albero mazzi di margherite bianche
e lilium rosa e gialli, e si sono fermati per un
minuto di raccoglimento. Insieme ai fiori, è stato
legato al tronco un cartello in memoria delle
«Vittime del pedaggio umano, ambientale, sociale che
paghiamo ogni giorno». Da quel momento, è partito il
blocco. Tre ore in cui i ragazzi, “rinforzati” da
una rappresentanza di abitanti del Boccetta, hanno
impedito il passaggio sul viale Boccetta dei tir e
delle auto, con la conseguente chiusura dello svincolo
a monte (in uscita) e dell'incrocio con via Garibaldi
e corso Cavour a valle. Il risultato? L'inferno:
traffico in tilt su via Garibaldi, viale della
Libertà, via Tommaso Cannizzaro e in tutte le strade
alternative, “appesantite” anche dall'uscita
obbligatoria a Messina Centro sulla tangenziale che ha
costretto i mezzi diretti agli imbarcaderi a compiere
una lunga diversione attraversando l'intero centro
cittadino. E mentre in tutta Messina si “impazziva”
tra code infinite e concerti di clacson, il Boccetta
di contro offriva un paesaggio quasi spettrale: quei
pochi mezzi (auto e pullman, in particolare) che per
qualche motivo si immettevano sul viale venivano
immancabilmente bloccati. Il tutto senza tensioni o
problemi, anzi non sono mancati conducenti che, scesi
in tutta fretta dalle proprie auto, si sono
addirittura uniti alla manifestazione. Anche le forze
dell'ordine, presenti con un gran numero di
poliziotti, carabinieri e vigili urbani, hanno
permesso ai ragazzi di portare avanti la protesta
senza alcuna opposizione: né, del resto, ve n'era
bisogno vista la civiltà e la serietà con la quale
la manifestazione è stata compiuta (e, se proprio
dobbiamo dirla tutta, non mancavano agenti palesemente
compiaciuti per la riuscita). La scena più simpatica?
Quella di un'auto che da via dei Pericolanti provava a
immettersi sul Boccetta ed è stata “bloccata” da
una ragazza che si è rivolta al conducente: «Papà,
svolta a destra. Di qui non si passa». Ma gli aspetti
di “colore” restano ovviamente in secondo piano
rispetto alla gravità della situazione ed alla
serietà dell'iniziativa che ha coinvolto i ragazzi
delle scuole di Messina. E mentre si attendono
risposte da Roma, quella di oggi si annuncia come
un'altra giornata campale: alle 10, nella chiesa di S.
Francesco all'Immacolata, si svolgeranno i funerali
della signora Nunziatina Aversa. Per l'occasione, i
commercianti del Boccetta abbasseranno le saracinesche
dei negozi ed è prevista una partecipazione di massa
alle esequie.
8/11/2001
( gazzetta del sud )
I magistrati
sull'inquinamento ambientale: «Ci sono
gli elementi per andare a giudizio»
Nuccio
Anselmo
Un'inchiesta
nata nell'ottobre dello scorso anno, che per lungo
tempo «è rimasta “contro ignoti”, ma che via via
si è arricchita di molto materiale probatorio fino ad
occupare sei “faldoni” e vedere indagate diverse
persone». Ecco il lavoro che hanno svolto in questi
mesi sulla “vergogna-Boccetta” il procuratore
aggiunto Pino Siciliano e il sostituto Giuseppe
Farinella, per venire a capo di una vicenda complessa
di reati ambientali, forse unica in Italia dopo le
inchieste sull'inquinamento degli anni '70 del
magistrato romano Gianfranco Amendola. E ieri mattina
in Procura, i magistrati Siciliano e Farinella hanno
spiegato il loro lavoro di questi mesi, sottolineando
come «solo per una tragica concomitanza adesso
coincidano il risultato finale e le gravi vicende di
questi giorni». Com'è noto l'inchiesta sul degrado
ambientale del Boccetta si è conclusa con la
contestazione al sindaco Leonardi, all'assessore
Santalco, all'ex sindaco Providenti e all'ex
vicesindaco Sofo di due reati. Quelli previsti
dall'art. 674 c.p., cioè il «Getto pericoloso di
cose» (i gas nocivi immessi nell'atmosfera, n.d.r. ),
e dal 659 c.p., che prevede il «Disturbo delle
occupazioni e del riposo delle persone» (per
completare l'imputazione è stato inserito l'art. 40
c.p., che si occupa del rapporto di causalità, vale a
dire il «non impedire un evento che si ha l'obbligo
di impedire, equivale a cagionarlo»). Sul piano della
pena che rischiano gli amministratori si tratta di
reati contravvenzionali (nell'eventualità della
condanna se la caveranno pagando una multa). Nei
prossimi giorni «ci saranno le determinazioni della
Procura» e quindi sarà fissata la data di
comparizione davanti al giudice monocratico. «Noi
abbiamo lavorato su più fronti – hanno spiegato
Siciliano e Farinella –, acquisendo soprattutto uno
studio elaborato dalla Provincia Regionale sui dati di
inquinamento lungo l'arteria del Boccetta. Poi abbiamo
affidato una perizia all'ing. Vincenzo Sansone, che è
anche un funzionario dell'assessorato regionale al
Territorio e Ambiente. Siamo partiti quindi da un dato
autorevolissimo, quello della Provincia, e via via
abbiamo arricchito i nostri atti con altri studi,
compreso quello realizzato dall'Università. Insomma,
sulla base di quello che è emerso noi riteniamo che
ci siano gli elementi per porre la questione davanti
al giudice». «Sono emersi dati che riteniamo di
assoluto interesse – ha proseguito il dott.
Farinella –, e la scelta, per il momento, di
stralciare dal fascicolo principale il reato di
omissione di atti d'ufficio è stata fatta per
accelerare i tempi in relazione alle altre
fattispecie, vale a dire i reati contravvenzionali.
Del resto questa non deve sembrare una deminutio ,
visto che nel nostro Paese i reati ambientali sono
proprio del tipo contravvenzionale». Un altro
passaggio importante dell'inchiesta – hanno ieri
detto Siciliano e Farinella –, è stata la
cosiddetta attività di comparazione tra quanto si è
fatto a Messina per limitare i danni ambientali in
questi anni, e quello che hanno fatto altre città
come Modena e Firenze. È il risultato in pratica è
stato il confronto «tra quello che non si è fatto in
città e quello che è stato realizzato altrove», ha
concluso su questo punto il procuratore aggiunto
Siciliano. E intanto sulla vicenda ieri pomeriggio
hanno inviato una nota congiunta l'ex sindaco Franco
Providenti e l'ex vicesindaco Enza Sofo. Ecco il
testo: «Con riferimento alla conferenza stampa della
Procura di Messina in merito alle indagini preliminari
per il procedimento relativo all'inquinamento
ambientale ed acustico del viale Boccetta ed alle
ipotizzate responsabilità dei vari sindaci ed
assessori succedutisi nel tempo, che non avrebbero
impedito le emissioni inquinanti, si fa presente che
la Procura di Messina si è limitata ad evidenziare il
proprio punto di vista in merito alla nostra asserita
responsabilità. Ovviamente non ha avuto interesse a
rappresentare gli elementi portati a nostra difesa e
che consistono nelle complesse scelte di politica
ambientale tese a raggiungere i seguenti obiettivi: la
realizzazione degli svincoli autostradali e la via Don
Blasco, al fine di creare transiti sostitutivi per
frazionare e quindi ridurre il volume del traffico e
gli effetti inquinanti; la realizzazione della rete
tranviaria Gazzi-Annunziata; lo studio di fattibilità
del secondo approdo a San Raineri; l'istituzione del
“bollino blu”; la disposizione di far transitare
il traffico diretto alle Fs attraverso lo svincolo di
Gazzi; l'acquisto di tre autobus elettrici; il
progetto per la zonizzazione acustica della città ed
il risanamento acustico del viale Boccetta, quale zona
campione; il progetto per la realizzazione di scale
mobili per il collegamento della circonvallazione con
alcune vie cittadine, per ridurre la necessità
dell'uso di automezzi. Per quanto sopra, riteniamo di
poter affrontare in assoluta serenità l'ingiusta
accusa che ci viene mossa dalla Procura e per tale
motivo abbiamo sollecitato che il dibattimento venga
fissato al più presto davanti al giudice».
8/11/2001
( gazzetta del sud )
La
tracotanza dell'autista di un tir che ieri sul viale
della Libertà ha investito due auto ed è fuggito
«Al
diavolo voi e la vostra città»
«Andate al diavolo voi e la vostra città». Questa
la frase, e l'ennesima offesa per Messina, pronunciata
dall'autista del tir che ieri mattina – poco dopo le
10 – nel tratto di viale della Libertà antistante
il serpentone degli imbarcaderi privati ha investito
due vetture provocando danni per svariati milioni.
Inutile il tentativo dei conducenti delle auto di
fermare il conducente del mezzo pesante per scambiarsi
i dati assicurativi. La risposta è stata solo quella
frase sprezzante. Ma la tracotanza stavolta non ha
pagato. Tutto è accaduto nel breve volgere di qualche
minuto. La fuga del tir, la richiesta di aiuto
pervenuta alla centrale operativa della polizia
municipale (in mattinata erano stati già elevati
decine di verbali a conducenti di autoarticolati per
inosservanza al Codice della strada), un breve
inseguimento e il blocco del “pirata della strada”
sul viale Boccetta nel tratto antistante la villa
Mazzini. Alla fine, proprio per la mancanza di querela
da parte degli automobilisti, gli agenti hanno solo
potuto elevare una contravvenzione per circa 400.000
lire, contestando all'autotrasportatore tutta una
serie di infrazioni, non ultima quella di aver
attraversato un incrocio nonostante il semaforo rosso.
Nel pomeriggio, alle 17,30, un secondo incidente sul
viale Europa. Anche in questo caso protagonista un
tir. Fortunatamente nessun ferito ma tanta paura per
gli occupanti di una berlina notevolmente danneggiata.
Questi gli episodi che si aggiungono ai tanti altri
incidenti causati dai mezzi pesanti i cui conducenti
credono di poter disporre a proprio piacimento delle
strade della città, come quel conducente olandese di
un tir che – lunedì scorso – sul viale Principe
Umberto, dopo aver urtato una vettura in transito, per
“protesta” ha chiuso a chiave in mezzo alla
carreggiata il camion allontanandosi a piedi e
bloccando così la circolazione. Proseguono serrate,
intanto, le indagini sull'incidente mortale avvenuto
lunedì mattina sul viale Boccetta e costato la vita
alla pensionata novantenne Annunziata Aversa. Gli
uomini dell'Infortunistica della polizia municipale,
coordinati dal tenente Salvatore Marzo, stanno
eseguendo rilievi sugli strumenti di bordo dell'Iveco
“Eurostar” condotto da Giuseppe Porto al fine di
accertare con esattezza la velocità del mezzo e altri
particolari utili all'inchiesta. Le forze dell'ordine,
inoltre, starebbero ascoltando diversi testimoni che
si sarebbero resi disponibili in questi ultimi giorni.
Gli agenti, in particolare, dovranno chiarire la
dinamica del sinistro e accertare come la donna sia
finita sotto il camion. Al momento, infatti, non viene
esclusa alcuna ipotesi compresa la possibilità che la
pensionata, che camminava con l'aiuto di una stampella
“tirandosi” dietro il carrello della spesa, possa
essere scivolata “autonomamente”. Sul fronte
dell'inchiesta ieri il pm Maria Pellegrino ha affidato
all'ing. Santi Mangano una perizia tecnica per
accertare la dinamica dell'incidente. Sempre ieri, su
delega del magistrato, il medico legale Giovanni
Crisafulli ha eseguito l'autopsia sul cadavere
dell'anziana. I difensori del camionista, gli avvocati
Giovambattista Freni e Francesco Celona, nomineranno
nei prossimi giorni i consulenti di parte per la
perizia tecnica e gli esami autoptici. Stamattina,
alle 10, nella chiesa di San Francesco all'Immacolata,
sul viale Boccetta, si svolgeranno i funerali di
Annunziata Aversa. Preannunciata dai commercianti
della zona l'iniziativa di abbassare le saracinesche
degli esercizi commerciali in segno di lutto e per
protesta. (gi.pa.)
8/11/2001
( gazzetta del sud )
Il
Movimento di liberazione per Messina: Tremestieri deve
assorbire la totalità del traffico
Non
basta finanziare un solo modulo
Si moltiplicano le reazioni delle forze politiche e
sociali all'indomani dell'ennesimo tragico incidente
che ha insanguinato il percorso dei Tir nel cuore
della città dello Stretto. Il
Movimento di liberazione per Messina manifesta
profondo dolore per la morte della signora Annunziata
Aversa e ricorda di aver sollecitato da mesi
l'istituzione di un'Authority con poteri straordinari
per realizzare in tempi brevissimi l'approdo a
Tremestieri. Ma i 41 miliardi stanziati per la
costruzione di due invasature, secondo il portavoce
del Movimento Renato Accorinti, non sono sufficienti e
occorre che il Governo nazionale conceda ulteriori
finanziamenti, «perchè i nuovi approdi dovranno
subito assorbire il 100 per cento della domanda di
traghettamento». Nell'immediato, il Movimento
rilancia la proposta del contingentamento dei mezzi
pesanti, in modo da far entrare in città gruppi di
15-20 Tir scortati dalle forze dell'ordine lungo tutto
il percorso fino agli imbarcaderi. Anche il circolo di
An “L'Impegno” , presieduto da Stefano Notti,
chiede che il flusso di ingresso e di uscita degli
autoarticolati venga rigorosamente disciplinato e
sottoposto alla stretta sorveglianza dei vigili urbani
e della polizia stradale. Inoltre, andrebbe presa in
seria considerazione la proposta di dirottare una
quota di Tir su carri ferroviari lungo la tratta fra
Tremestieri e la Stazione. Il Messina Social Forum
sottolinea la necessità che sia la Protezione civile
a gestire la costruzione del nuovo approdo e che la
Regione siciliana riapra il confronto sul Piano dei
trasporti, «mettendo al centro di ogni ipotesi la
tutela del territorio, la salute e la sicurezza dei
cittadini». Si dicono indignati i Circoli socialisti
che ricordano le battaglie di lunghi anni per lo
spostamento degli approdi nella zona sud.
«Condividiamo – affermano Magistro e Mento,
rispettivamente coordinatore e portavoce dei Circoli
– la decisione del sindaco di non dimettersi in
questo drammatico momento, poiché sarebbe
un'inaccettabile diserzione. Ma dopo la nomina del
commissario da parte del Governo nazionale, occorre
che Leonardi dia vita ad una “giunta del sindaco”
a tempo». Accogliamo anche l'opinione del giornalista
Carmelo Garofalo : «So di andare contro corrente. Il
Signore mi perdoni. Unanime è certamente lo sgomento
e il cordoglio per la tragica fine della novantenne.
È vero che il Boccetta è sempre più una strada
maledetta e che l'irresponsabilità di taluni
camionisti ha provocato incidenti mortali. Ma questa
volta i Tir c'entrano poco o niente. A mio sommesso
parere, in questo caso, vi sono ben altre
responsabilità. In tutte le città, là dove vi sono
passaggi pedonali, vi è sempre un vigile, un agente
delle forze dell'ordine, uno dei tanti ausiliari,
pronti a multare ma anche a dare una mano ai bambini e
agli anziani che debbono attraversare la strada. Se
anche a Messina, soprattutto lungo il viale Boccetta,
si fosse seguita questa elementare regola di civica
solidarietà, il tragico fatto non sarebbe avvenuto.
Come è possibile che non ci sia stato nessuno a dare
una mano all'anziana donna che camminava aiutandosi
con una stampella e che, con l'altra mano, tirava un
carrellino di tela marrone carico di generi
alimentari? Anche una bicicletta avrebbe potuto
travolgerla. I vigili fanno miracoli ma la situazione
è quella che è. Occorre potenziare gli organici,
essere più severi con i camionisti indisciplinati,
ricorrere alla collaborazione delle strutture di
volontariato nel caso dei passaggi pedonali
incustoditi. Senza ovviamente abbassare la guardia “a
morto sepolto” ed operando con fermezza perché si
realizzino, a passo bersaglieresco e chiavi in mano,
l'approdo a sud e tutto ciò che serve per
regolamentare il transito dei Tir, almeno fino a
quando non sarà realizzato il Ponte».
8/11/2001
( gazzetta del sud )
Caso Boccetta / La dichiarazione
dello stato di emergenza e l'invio di un commissario
Il Governo deciderà il 23 novembre
Il sindaco si recherà oggi a Palermo e la
prossima settimana a Roma
Lucio
D'amico
Il
sindaco Leonardi incontrerà oggi il presidente della
Regione siciliana Totò Cuffaro e la prossima
settimana il ministro degli Interni Claudio Scajola.
Due missioni con un unico obiettivo finale: la
dichiarazione dello stato di emergenza e la nomina di
un commissario per la realizzazione dei primi moduli
dell'approdo a Tremestieri. Il provvedimento del
Governo nazionale potrebbe essere preso alla prima
occasione utile, probabilmente durante la seduta del
Consiglio dei ministri di venerdì 23 novembre. Prima
di quella data, però, il ministro Scajola vuole
acquisire l'intera documentazione relativa alla
gravissima situazione di crisi in cui si trova la
città di Messina a causa dell'interferenza tra il
traffico di attraversamento dello Stretto con i
problemi quotidiani della mobilità urbana. I numeri
raccolti dalla polizia municipale negli ultimi dieci
anni rappresentano il più drammatico dei bollettini
di guerra. La rilevanza nazionale del problema va al
di là delle responsabilità della classe dirigente
locale, che pure esistono, perché sarebbe assurdo
prendersela con Roma e Palermo per le opere finanziate
e non realizzate, per l'improvvisazione e le scelte
scriteriate con le quali è stata (mal)governata la
viabilità cittadina, per l'incapacità di portare a
compimento progetti di vitale importanza come i
parcheggi di pertinenza e d'interscambio. Ma non è
questo il nocciolo del problema. Di fronte a fatti
eccezionali, ci vogliono risposte adeguate. Oggi
Messina, anche per sue colpe, vive in uno stato di
calamità. Quella diabolica interferenza tra il
traffico di tutta l'Isola, di una parte rilevante del
Continente, oltre che di un'area metropolitana tra le
più popolose d'Italia, condiziona la normalità di
ogni giorno, la qualità della vita, la salute dei
cittadini, la sicurezza e l'ordine pubblico,
l'economia stessa del capoluogo. Sono danni la cui
portata è difficile da quantificare. Ma è con una
valigia piena di queste cifre che il sindaco Leonardi
si recherà a Roma, un baule colmo dei ritagli di
stampa dell'ultimo ventennio, delle storie personali
di ragazze, di giovani, di persone anziane (l'ultima
in ordine di tempo la novantenne Annunziata Aversa)
che hanno perduto la vita solo perché, in un
determinato momento, si sono trovati a camminare su
strade urbane trasformate in corsie autostradali. La
dichiarazione dello stato di emergenza e l'invio di un
commissario, di per sè, non risolvono l'intero arco
dei problemi. Accelerare la costruzione dei nuovi
imbarcaderi è indubbiamente la priorità assoluta,
però ci sono altre opere che vanno sbloccate nel più
breve tempo possibile. Il commissario dovrebbe mettere
mano anche alla vicenda degli svincoli di Giostra e
Annunziata, perché è inconcepibile che i lavori
siano fermi al palo a distanza di 11 anni dall'Accordo
di programma che ha finanziato l'appalto. Inoltre, non
si può liquidare con atteggiamenti di indifferenza o
di demagogia la questione del collegamento diretto tra
le aree portuali e le uscite autostradali. Il porto di
Messina dovrà continuare a svolgere le sue funzioni
e, in ogni caso, occorre realizzare la cosiddetta “strada
del Mare”. A questo proposito, c'è un appiglio
giuridico che può consentire di accelerare l'iter:
l'articolo 5 della legge 84 del '94 prevede che «le
Regioni, il Comune interessato o l'Autorità portuale
possono intervenire, in concorso o in sostituzione
dello Stato, per la realizzazione delle opere di
grande infrastrutturazione nei porti. E le Autorità,
a copertura dei costi sostenuti,
possono imporre soprattasse a carico delle merci
imbarcate o sbarcate , oppure aumentare l'entità dei
canoni». Quella offerta dalla legge istitutiva delle
Autorità portuali è un'opportunità straordinaria e
va finalmente sfruttata.
8/11/2001
( gazzetta del sud )
Nel
2000 la polizia municipale aveva già previsto tutti i
rischi
Giuseppe
Palomba
Il
rischio costante del verificarsi di altri incidenti
mortali a causa dei tir era cosa nota a tutti. Oltre
ai normali pericoli connessi al transito di mezzi
pesanti nel centro abitato, a giugno 2000 il Corpo di
polizia municipale (Settore Fonometrico), su incarico
dell'allora comandante Umberto Famà, aveva realizzato
un complesso dossier “riservato”, immediatamente
consegnato ai competenti uffici di Palazzo Zanca, oggi
– secondo voci non confermate – oggetto di
attenzione da parte della Procura della Repubblica.
Trenta pagine fitte di dati, riscontri eseguiti con
sofisticatissime apparecchiature e considerazioni
fatte dagli stessi agenti (anche sulla scorta dei
9.000 incidenti –circa 500 quelli con mezzi pesanti
coinvolti – avvenuti nell'ultimo decennio) che
evidenziavano i potenziali pericoli quotidiani
connessi al transito dei tir in città provenienti
dagli svincoli di Boccetta e Tremestieri e diretti
agli imbarcaderi privati e delle Fs. Uno studio che,
proprio alla luce dell'“analisi sulle velocità
medie dei mezzi pesanti”, evidenziava i rischi
derivanti dalla pendenza del Boccetta (il 5%) che, in
discesa, diventava pericoloso ad una velocità
superiore ai 29 km/h (limite oltre il quale «il mezzo
pesante, a causa del notevole peso, se lanciato non è
più in grado di essere controllato dall'autista») e
quella tenuta uscendo a Tremestieri che «non avendo
alcuna pendenza porta ad un sintomatico aumento della
velocità». Ma l'allarme è maggiore quando si valuta
l' “incidenza sinistri” (nel '99 complessivamente
122 gli incidenti a Boccetta a fronte di un transito
annuale di 596.705 tir e 247 a Tremestieri con 316.960
mezzi pesanti) che porta alla conclusione che
«l'itinerario Tremestieri presenta un indice molto
più alto perché in proporzione alla lunghezza del
percorso il numero di incidenti avvenuti è 20 volte
superiore a quello di Boccetta». Infine il dossier si
conclude con l'analisi degli elementi comuni ai due
tragitti, approfonditi in maniera completa nell'àmbito
della “valutazione della sicurezza stradale”
(passaggio nel centro urbano e presenza di
intersezioni che sono punto di pericolo a causa degli
incroci, 13 a Tremestieri e 8 a Boccetta). Un allarme
che cresce ancora più se analizzato alla luce dei 165
incidenti mortali avvenuti sul territorio cittadino,
91 dei quali hanno coinvolto autovetture e tir.
Infine, ma sono sempre voci ufficiose, sembra che
ultimamente il Corpo di polizia municipale abbia già
lanciato un'altra emergenza: l'inibizione del transito
dei tir sul Boccetta – in alcune ore – causerebbe
lo spostamento del pericolo sul viale Regina
Margherita (strada attraverso la quale i camionisti
cercano di by-passare il divieto). Una soluzione
radicale sarebbe il pattugliamento costante degli
svincoli da parte della Stradale che però, ad oggi,
sembra essersi totalmente disinteressata
all'emergenza, lasciando di fatto sola la polizia
municipale.
8/11/2001
( la sicilia )
Incidenti
continui, la tensione sale
Il
sindaco sollecita la nomina del commissario
sull'approdo a Sud
Anche il
sindaco, Turi Leonardi, ha chiesto la dichiarazione di
stato d'emergenza per l'attraversamento della città
da parte dei Tir: ieri la richiesta è partita da
Palazzo Zanca, ed è stata inviata al ministro
dell'Interno, Claudio Scajola, al presidente della
Regione, Totò Cuffaro e al prefetto Giosuè Marino.
L'istanza, che si accoppia a quella avanzata martedì
dal deputato nazionale Rocco Crimi (Fi), è funzionale
alla nomina di un commissario per la costruzione
dell'approdo d'emergenza a sud. L'ufficializzazione
del commissariamento si attende nella prossima
settimana da parte del Consiglio dei Ministri, mentre
oggi Leonardi dovrebbe incontrare Cuffaro.
Intanto, la tensione è alle stelle: il caos e i
continui incidenti mettono a dura prova la resistenza
dei messinesi, mentre gli autotrasportatori sembrano
fare ben poco per evitare punti di frizione. I giorni
successivi all'ennesimo incidente mortale sul Boccetta
sono dedicati anche a garantire l'ordine pubblico in
città. E così il sindaco sta cercando di allacciare
un contatto con il responsabile dell'«Aias»
(associazione degli autotrasportatori), Giuseppe
Richichi. Presto sarà convocato un incontro, al quale
parteciperà pure il prefetto, Giosuè Marino, per
cercare di calmare le acque. In attesa di soluzioni
strutturali, sarà chiesto più rispetto per la città
e la sua gente, così come va invocando da giorni il
comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi. Troppe
le infrazioni commesse, troppe le provocazioni.
L'ultima è avvenuta ieri mattina, quando un
camionista proveniente da Catanzaro – G. P. le
iniziali – è sbarcato dal «serpentone» dei
traghetti privati ed ha girato col rosso sul viale
della Libertà investendo due auto. I mezzi sono stati
semi-distrutti, illesi i conducenti. Fin qui tutto
(quasi) normale in una città da trent'anni schiava
dei Tir: il peggio è successo dopo, quando il
camionista, inveendo contro Messina e i messinesi, si
è dato alla fuga; al suo inseguimento si è messo
personalmente lo stesso Ferlisi, che ha bloccato
l'autoarticolato carico di bottiglie d'acqua minerali
sul corso Cavour, quasi all'incrocio col viale
Boccetta. Per G. P. sono scattate multe «combinate»
per 420mila lire; in più la sua assicurazione dovrà
pagare i danni provocati. Stessa sorte toccherà ad un
secondo camionista, che ieri mattina ha investito
altre due auto in via La Farina.
Già danneggiata la via I Settembre — Il
passaggio obbligato dei Tir dal centro cittadino, reso
necessario dall'apertura dei cantieri del tram sulla
cortina del porto, ha portato già conseguenze
concrete. Ieri i direttori dei lavori (conclusi 10
giorni fa) per la riqualificazione di via I Settembre
hanno eseguito un sopralluogo nella storica arteria.
Verificato che almeno 12 basole sono state distrutte
sotto il peso dei «bisonti della strada» e devono
essere sostituite.
8/11/2001
( gds )
Centorrino:
"Mezzi leggeri No ai bisonti"
Emilio
Pintaldi
Per
situazioni di emergenza occorrono soluzioni di
emergenza. Per cercare di attenuare i disagi causati
dal passaggio dei Tir bisogna effettuare la cosiddetta
"rottura del carico": costringere cioè le
società di trasporto a distribuire il contenuto dei
"bisonti della strada" su camion di
dimensioni più piccole.
A pensarla così è Mario Centorrino docente di
Economia politica alla facoltà di Scienze politiche,
ex componente dell'osservatorio economico di palazzo
Zanca e già consulente e commissario di diversi enti
regionali. Dal sedile di un pullman che lo stava
portando a Palermo proprio mentre si svolgeva la
manifestazione antiTir sul viale Boccetta, Centorrino,
ha parlato a ruota libera:
"La presenza dei Tir ormai - ammette il docente -
dilaga in tutta la città. L'analisi va fatta non
considerando più fattori: non soltanto i morti che
costituiscono in ogni caso un prezzo inaccettabile.
Questi mezzi pesanti non portano beneficio economico
diretto ma danno lavoro, attraverso le società di
traghettamento, a seicento persone. Questo denaro
rientra indubbiamente in circolo e quindi crea un
certo beneficio economico. Se facciamo però un
bilancio sociale allora il discorso cambia
completamente. Il bilancio diventa passivo. Bisogna
considerare la posta passiva: dal tempo che si perde n
negli ingorghi causati dalla presenza dei camion
all'inquinamento ambientale e quindi alle malattie che
ne scaturiscono, al sovraccarico strutturale e quindi
alle spese di manutenzione che la città deve
sostenere per riparare le strade danneggiate dal
passaggio dei Tir".
Così Centorrino indica la sua via d'uscita: "La
soluzione definitiva è rappresentata dalla
realizzazione degli svincoli, via del mare ed approdo
a sud. Ma visto che almeno due anni passeranno,
occorre trovare soluzioni che attenuino i disagi. Ecco
la "rottura dei carichi". Bisogna interdire
l'accesso dei camion di un tonnellaggio superiore al
peso stabilito dal Comune. Le società di trasporto
dovrebbero insomma distribuire i grossi carichi su
camion di piccole dimensioni compatibili con il
traffico cittadino. Sarebbero loro a questo punto a
dovere scegliere le alternative: o arrivare con due o
tre camion o scegliere rotte alternative come
Napoli-Palermo o Salerno-Catania".
E nel caso in cui aumentassero i prezzi dei prodotti
trasportati?
"Allora - dice Centorrino - lo scotto verrebbe
sopportato non solo dai messinesi ma anche dai
cittadini di Bolzano. Certo è soltanto una soluzione
provvisoria. Come un'aspirina che si somministra ad un
malato grave. Dà sollievo ma non guarisce".
Centorrino ha voluto includere nella sua analisi il
sindaco Salvatore Leonardi che ha chiesto l'invio di
un commissario: "Dobbiamo metterci in testa che
non possiamo di colpo impedire il passaggio delle
merci dalla città ma pretendere condizioni di
sicurezza diverse e una maggiore collaborazione alle
ditte di trasporto è un nostro diritto. La presenza
di un commissario per gli approdi, una specie di
generale Iucci nominato per l'emergenza acqua, forse
è opportuna. Ma attenzione, rappresenta il fallimento
della politica locale. Il sindaco Leonardi a questo
punto probabilmente farebbe bene a dimettersi".
8/11/2001
( gds )
Camionista attraversa
col rosso, investe due auto e insulta tutti
N.B.
Passa con
il rosso, investe due autovetture e va via, dopo aver
"mandato a quel paese" i rispettivi
conducenti e l'intera città. Se l'è cavata con un
doppio verbale da 400 mila lire, Giuseppe Pietropaolo,
l'autotrasportatore, che ieri mattina, non ha
rispettato il semaforo, premendo l'acceleratore, dopo
aver strisciato due vetture. E' stato fermato dai
vigili urbani all'altezza della villa Mazzini, dove è
scattata la contravvenzione, ed i vigili ahnno preteso
che chiedesse scusa ai due proprietari delle auto
danneggiate, che riceveranno il risarcimento dei danni
subiti, sia alla città, insultata dal camionista.
Il camionista proveniente da Catanzaro con un carico
di acqua minerale, era appena sbarcato da una nave dei
traghetti privati, quando, non rispettando il semaforo
rosso, avrebbe proseguito indisturbato, urtando contro
due auto. Invano, i rispettivi conducenti avrebbero
tentato di farlo fermare e di farsi dare le
generalità. Non contento, li avrebbe "mandati a
quel paese" assieme all'intera città. Poi
bloccato dagli agenti, sono scattati due verbali: uno
per il semaforo rosso, l'altro per non aver voluto,
inizialmente, dichiarare i propri estremi personali.
8/11/2001
( gds )
L'inquinamento sul viale
Boccetta,inchiesta su 4 amministratori ed ex
N.B.
Ne avevano
già parlato gli organi d'informazione, da quando nei
confronti degli indagati era scattato l'avviso di
garanzia, sfociato nell'avviso notificato per la
conclusione indagini.
Ieri, il procuratore aggiunto Pino Siciliano ed il
sostituto procuratore Giuseppe Farinella hanno fornito
i dettagli dell'inchiesta, aperta ad ottobre 2000
sull'inquinamento acustico sul viale Boccetta. Un
fascicolo aperto dopo i numerosi esposti presentati in
Procura dai comitati anti-tir, ma anche di cittadini
stanchi di respirare smog, per la costante presenza
dei "bisonti" sul viale Boccetta.
Dovranno comparire davanti al giudice monocratico ma
rischiano solo una multa (così prevede il reato),
l'ex sindaco Franco Providenti, l'attuale primo
cittadino, Salvatore Leonardi, l'ex assessore
all'Ambiente Enza Sofo e l'attuale responsabile del
settore, Giuseppe Santalco. Caduta l'accusa di
omissione d'atti d'ufficio, per il rischio di
prescrizione del reato, gli amministratori avrebbero
violato le leggi sull'inquinamento. Una, in
particolare la norma tirata in causa da "La
Nostra Città". Quella del 1988 che obbligava gli
enti locali ad un costante monitoraggio della qualità
dell'aria sull'intero territorio comunale.
Gli inquirenti imputano negli avvisi di garanzia agli
ex ed agli attuali amministratori comunali, il
"non fare" per impedire l'emissione di
sostanze inquinate, soprattutto sul viale Boccetta,
attraversato ogni anno da milioni di Tir, camion e
automobili. A supporto della denuncia "La Nostra
Città" fece riferimento ad una scrupolosa
analisi eseguita tra il '96 e il '98 dall'istituto di
Chimica organica dell'università. Uno studio
contenuto in una relazione di 150 pagine, rimasta per
anni nei cassetti di palazzo Zanca e che il sindaco
Leonardi dichiarò di non avere mai visto.
8/11/2001
( gds )
Dai Movimenti le prime proposte:
"Camion a gruppi scortati dai vigili"
Rosaria
Brancato
"Abbiamo
fatto il possibile, adesso intervenga il
governo", dichiara il sindaco Leonardi, conferma
il comandante dei vigili urbani Ferlisi, che aggiunge,
chi ha soluzioni immediate le presenti. E in questi
giorni le proposte non mancano, dai sovrappassi
pedonali sul Boccetta al blocco totale dei Tir.
Il "Movimento di liberazione della città dai
Tir" ricorda le manifestazioni dei mesi scorsi,
le firme raccolte (prima fra tutte quella
dell'arcivescovo monsignor Marra) per chiedere
l'approdo a sud come priorità. "Noi ribadiamo
che l'unica soluzione è l'approdo a Tremestieri -
spiega Renato Accorinti - con una bretella collegata
direttamente allo svincolo, in modo da non creare
alcuna interferenza con la circolazione urbana. E'
un'uscita a quota zero, a differenza degli altri
svincoli, senza discese pericolose ed è il solo modo
per evitare l'invasione dei tir nel centro".
Ma il Movimento va oltre, i 41 miliardi dovranno
essere destinati alla soluzione definitiva e non ad un
attracco d'emergenza, con due soli moduli, in grado di
far fronte al 30% del trasporto gommato. "Noi
vogliamo il definitivo - aggiunge Accorinti - basta
con le risposte provvisorie. Se necessitano sei moduli
i finanziamenti devono essere utilizzati da subito per
fare l'approdo definitivo, con tutte le
invasature".
Quanto poi all'immediato il Movimento per la
liberazione dai Tir un'idea ce l'ha: "Se lo
stoccaggio in autostrada è difficilmente realizzabile
- prosegue Accorinti- allora obblighiamo i mezzi
pesanti ad uscire dagli svincoli e raggiungere i
traghetti scaglionati, divisi in gruppi da 10, 15
camion, in fila indiana e scortati dalle pattuglie dei
vigili. Dovranno essere le forze dell'ordine ad
indicare ed imporre percorsi ai Tir, velocità".
Sempre a proposito di idee il "Messina social
forum" propone il divieto del molo Norimberga al
traghettamento dei mezzi pesanti e l'intervento della
protezione civile per gestire la viabilità. Cgil,
Cisl e Uil in un documento unitario hanno invitato
alla mobilitazione ribadendo: approdo a sud,
collegamento viario diretto tra area portuale e
sistema autostradale e ferroviario e realizzazione del
pontile a Giammoro.
8/11/2001
( gds )
Viale Boccetta, 700 studenti in
corteo
A gridare la rabbia per
le morti bianche
Rosaria
Brancato
Un
corteo, un minuto di silenzio, una preghiera corale,
sulle strisce pedonali, un mazzo di fiori là dove
l'ultimo Tir ha travolto l'ultima vittima del
Boccetta. Un applauso ha unito i giovani di tutti gli
istituti superiori, Maurolico, La Farina, Seguenza,
Archimede, Jaci, Ainis, Bisazza e Verona Trento, che
ieri mattina hanno disertato le aule e partecipato
massicciamente alla manifestazione organizzata da
tutte le associazioni studentesche, "I Mamertini"
in testa.
Circa 700 ragazzi che dopo aver attraversato le
principali vie hanno raggiunto il viale Boccetta,
l'incrocio dove è stata travolta Nunziatina Aversa e
lì, seduti per terra, accanto agli zaini e ai caschi,
hanno bloccato il transito di tir e auto per diverse
ore. Hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo un
incontro con l'amministrazione e dicendo basta.
"Siamo stufi - spiega Sergio Cafaro, di Azione
giovani - nel Boccetta si rischia la vita ogni giorno.
Ci sono altre strade da destinare al transito dei
mezzi pesanti, c'è l'approdo a Tremestieri da fare e
la via del mare. Quanto al divieto notturno sul
Boccetta è un provvedimento inutile, i camion passano
di giorno". L'associazione I Mamertini propone di
rispolverare il progetto per la via Don Blasco.
"E' un progetto del luglio 1996 - ricorda
Massimiliano Cavaleri - che ha incontrato ostacoli al
genio civile ed intoppi di tipo tecnico ma è valido.
Adesso poi dopo le dichiarazioni del sindaco devono
essere regione e governo ad intervenire". I
giovani delle scuole hanno le idee chiare, lo dimostra
il fatto che a mezzogiorno, a corteo concluso, sono
rimasti tutti lì, sul Boccetta, a bloccare la
circolazione e a gridare contro i Tir.
"Se il governo non risponde in tempi ragionevoli,
un mese ad esempio - suggerisce Alessandro De Leo, del
liceo Seguenza - il sindaco dovrebbe indossare la
fascia tricolore e venire con noi, accanto ai
cittadini, a manifestare sul Boccetta, impedire ai tir
il transito". In prima fila gli studenti
dell'Archimede, le cui aule si affacciano sullo
svincolo, e ogni giorno i giovani respirano lo smog
dei mezzi pesanti, attraversano la strada rischiando
incidenti.
"Proponiamo un diverso sistema di fasce orarie -
chiede Alessandro Raffa, a nome della popolazione
studentesca dell'Archimede - vietare il transito ai
Tir alle 8 del mattino o alle 13, insomma, in
concomitanza con gli orari di uscita ed ingresso a
scuola".
9/11/2001 ( gazzetta
del sud )
Tra Capitaneria,
Autorità portuale e Soprintendenza
Accordo su confini e scavi nelle aree
del Norimberga
Alessandro
Tumino
L'intesa
è stata raggiunta ieri mattina in una serrata
riunione tra le istituzioni competenti, convocata dal
comandante della Capitaneria di porto Carmelo
Maccarone: sugli ampi spazi del molo Norimberga di San
Raineri sono possibili recinzioni simili a quelle che
delimitano i comuni cantieri. Di conseguenza la
barriera metallica “orsogrill” costruita su un
breve tratto dalla società “Norimberga Servizi”
per le esigenze di sicurezza dei cantieri dovrà
essere rimossa: al suo posto, per delimitare tutte le
aree in uso alla medesima società, si collocherà,
nell'immediato, una comune barriera di cantiere. Sarà
però possibile, per l'Autorità portuale, installare
una protezione più consistente: un basamento in
conglomerato cementizio, ma non oltre i 50 centimetri
d'altezza come richiesto dalla Soprintendenza, e
sormontato da una rete metallica. All'incontro hanno
preso parte il presidente dell'Autorità portuale
Giuseppe Vermiglio, il direttore della Sezione
storico-architettonica della Soprintendenza, Rocco
Scimone, e anche una nutrita delegazione della Guardia
di Finanza, guidata dal maggiore Granata: l'ingresso
della Stazione navale della Gdf di San Raineri ricade,
infatti, negli spazi del molo Norimberga. Il
comandante Maccarone, dunque, dopo aver proibito la
chiusura del cantiere con una recinzione “invasiva”
– vista anche l'opportunità dei pareri preventivi
di Soprintendenza e Dogana – ha “guidato” tutti
gli enti a una ragionevole soluzione: da un lato si
riconoscono le esigenze di sicurezza collegate alla
delimitazione delle aree funzionali al servizio
dell'Autostrada del mare Messina-Salerno, dall'altro
però si rispettano le esigenze di tutela
paesaggistica e natura doganale. Ma la riunione di
ieri non è stata solo incentrata sulla delimitazione
delle nuove attività portuali: si è parlato anche di
quelle necessarie a proteggere i reperti della
cittadella spagnola emersi nelle aree di scavo della
Soprintendenza, proprio nel cuore del piazzale del “Norimberga”.
Si è concordato che, data la possibilità di un
danneggiamento, la relativa barriera di protezione
possa, subito, essere costituita da una barriera più
consistente. Va anche detto, in proposito, che dopo la
dichiarazione fatta ai sensi della legge 10 del '93
dalla soprintendente Bacci e il decorso dei 60 giorni,
l'Assessorato regionale ai Beni culturali non ha
ritenuto opportuno, almeno al momento, procedere
all'apposizione di un formale vincolo. Dunque quale
sarà la sorte di questi elementi della cittadella?
«La soluzione più opportuna – spiega l'arch. Rocco
Scimone – è adesso tutta da studiare»
9/11/2001
( gsd )
Villaggio Cep, segnaletica e
controlli
nella strada dove sfrecciano camion
Scattano
le prime contromisure sulla strada statale 114. La
pericolosità della stessa arteria, aggravata dal
passaggio dei mezzi pesanti, è stata riproposta
lunedì scorso dai consiglieri del Quarto quartiere
durante il confronto con il comandante della polizia
municipale Calogero Ferlisi.
L'impegno assunto dal dirigente non si è fatto
attendere. Per garantire la sicurezza dei pedoni,
nell'attraversamento di una strada a veloce
scorrimento, il Comune oltre a disporre il
potenziamento della segnaletica orizzontale e
verticale nel tratto compreso tra il bivio di Mili S.
Marco e Giampilieri, ha istituito lungo la via
Gelsomini, all'altezza di villaggio Cep, il primo stop
ai camion aventi una massa superiore alle tre
tonnellate e mezzo.
A segnare l'urgenza del provvedimento la presenza
della vicina scuola elementare.
Sempre sulla statale, è stato istituito il limite di
velocità che non dovrà superare i 50 km orari, il
divieto di sorpasso e la separazione delle corsie a
doppio senso con striscia continua longitudinale.
Si tratta di correttivi volti a regolamentare la
circolazione automobilistica e a scongiurare,
attraverso il limite di velocità, il rischio di
stragi stradali.
"Finalmente, dopo mesi di richieste il Comune
inizia a puntare l'attenzione anche sui problemi viari
che giornalmente affliggono i residenti della zona
sud". E' questo il commento del presidente di
quartiere Rosario Santoro.
"L'urgenza - aggiunge - è connessa ai pericoli
prodotti dal passaggio dei tir e alla mancanza di
controlli specie in prossimità delle scuole".
9/11/2001
( gsd )
La sua
battaglia: fermare i Tir. E' l'uomo simbolo del
comitato ambientalista.
"Dirottiamo
a Giammoro i mezzi pesanti"
Giusi
Parisi
Abita
in via S. Cecilia ma il suo chiodo fisso è l'inferno
di viale Boccetta che, con il suo
"Comitato", blocca con sit-in e
manifestazioni. Negli anni '70 lavorava come geometra
nel ramo edile delle imprese Franza. Ma, oggi, a 54
anni, Saro Visicaro è diventato il simbolo de 'La
Nostra Città', il comitato che vuole lo sgombero
dalla rada San Francesco dei ferry-boat di quella
famiglia di imprenditori navali.
Un passato nei radicali, nel '84 nella Cisl
palermitana Visicaro diventa segretario degli edili
poi rientra a in città dove, "avrei potuto
continuare a lavorare con l'ingegnere Pippo Franza,
persona corretta e disponibile". Nell'87, invece,
sceglie l'associazionismo e nel '90 entra nel partito
dei Verdi.
Quando e come nasce "La Nostra Città"?
"Nasce per caso dopo una chiacchierata con un
amico giornalista. Il battesimo è stato il 25 aprile
2000, il giorno della liberazione che, simbolicamente,
per noi coincideva con l'affrancamento dai traghetti
che affollano la rada S. Francesco e con la fine
trentennale del monopolio dell'attraversamento dello
Stretto".
Dove vuole arrivare il comitato?
"Non lo so. Gestire il territorio fa paura ai
politici di casa nostra e con loro non riusciamo ad
avere alcun confronto".
Perch‚ alle manifestazione partecipano poche
persone?
"Non so se questo accadrebbe anche in un'altra
città. Certo è che dopo il boom delle 1.000 persone
nella marcia dello scorso 19 aprile, il numero si è
affievolito: forse è difficile ribellarsi contro
qualcosa che non incide coi tuoi interessi
strettamente personali".
Cosa ci guadagna Saro Visicaro in tutto questo?
"Poco o niente. Ho difficoltà a lavorare come
libero professionista: lo faccio come una specie di
attività terapeutica per il mio equilibrio
personale".
Ha mai pensato di abbandonare?
"Sono realista, per me è un dovere: starei male
se non facessi niente per migliorare la vita di questa
città".
Cosa c'è dopo il comitato?
"Non uno sbocco politico. Anche se in tanti si
sono avvicinati a noi con quest'obiettivo. Ciò non
toglie che, col tempo, le cose possano cambiare".
Con la guerra in atto contro l'Afghanistan, per il
governo che rilevanza può avere la questione Boccetta
di Messina?
"Credo che lo stato d'emergenza con la nomina del
prefetto Marino come commissario straordinario con
pieni poteri per i primi moduli dell'approdo di
Tremestieri, possa essere una mossa intelligente, se
fatta in buona fede e nell'interesse di questa
città".
Per lei, qual è l'approdo ottimale per questa città?
"Col tempo mi sono convinto sia Giammoro-Gioia
Tauro, lasciando in città i collegamenti più
leggeri".
9/11/2001
( gsd )
Viale Boccetta,
alcune ore nel silenzio per l'abbraccio all'ultima vittima
Rosaria
Brancato
Silenzio
nella chiesa dell'Immacolata, alle 10 del mattino,
durante i funerali di Nunziatina Aversa, undicesima
vittima dei tir dal 1990. Nessun rumore di clacson,
stridore di freni: dalle 9 e fino alle 14, Leonardi ha
disposto il divieto di transito ai tir sul viale
Boccetta in segno di lutto.
In chiesa non c'è folla. Per l'amministrazione
comunale c'è soltanto l'assessore Santalco. C'è il
comandante dei vigili urbani Ferlisi, il presidente
dell'ottavo quartiere Nicolosi. Decine di abitanti del
Boccetta. Ma quel che più colpisce è la presenza
commossa dei giovani, le delegazioni di studenti
dell'Archimede, del La Farina, del Maurolico, del
Sequenza, dello Jaci. Sono tutti lì, e sul libro
delle firme lasciano messaggi per dire no ai tir, no
alla morte e per chiedersi dove sono le istituzioni.
Nel silenzio della chiesa irrompe l'omelia di padre
Francesco Montenegro, la preghiera per Nunziatina,
"morta a causa della sua città. La sua agonia ci
interessa, interessa tutti, con lei è morto un pezzo
di questa città così ferita e straziata. Siamo tutti
colpiti ed offesi dalle decine di vittime e di morti
inaccettabili in un viale che è diventata una
trincea".
Padre Montenegro si chiede come sia possibile che una
città sia invasa da camion e gas di scarico "non
vogliamo questa agonia, e dobbiamo dire basta anche
all'indifferenza, altrimenti questa e le altre saranno
morti inutili". Ma la preghiera di Montenegro,
come quella dell'arcivescovo monsignor Marra, che ha
mandato un messaggio di cordoglio alla famiglia, è la
rinascita.
"Dobbiamo recuperare un senso di identità, non
restare sotterrati, accettare anche le verità
indigeste. Ben vengano i cortei se diventano premessa
di azione civile, ben vengano le assunzioni di
responsabilità se seguiti da fatti concreti, ben
vengano le proteste dei cittadini se non scagliate
contro un nemico astratto. Superiamo insieme gli
steccati".
Fuori dalla chiesa l'assessore Santalco dichiara che
il ministro Scaiola sta valutando le richieste del
sindaco e dell'onorevole Crimi. "Le parole non
bastano più, la prossima settimana dovrebbero
arrivare i primi fatti. Solo un commissario potrà
individuare il percorso più celere". Dopo la
cerimonia funebre il corteo, con gli studenti, i
commercianti, la gente, le associazioni, ha
attraversato lentamente ed in silenzio tutto il
Boccetta.
Ai lati della strada le saracinesche dei negozi sono
abbassate in segno di lutto. Il corteo funebre fa solo
una sosta davanti al luogo dell'incidente, dove
qualcuno ha messo un mazzo di fiori ed un cartello che
ricorda le "vittime del pedaggio umano".
9/11/2001
( la sicilia )
I
funerali di Nunziatina
Alessandro
Tavilla
«Speriamo
che tutto questo non si debba ripetere»: era il
pensiero comune, dentro e fuori dalla chiesa
dell'Immacolata, a coloro che hanno preso parte al
funerale di Nunziatina Aversa, la novantenne uccisa da
un Tir sul viale Boccetta, all'incrocio con la via
Cagini, lunedì scorso. Durante la funzione religiosa,
è stato soprattutto il vescovo ausiliario, mons.
Franco Montenegro, a cercare di dare una scossa a
tutti, ma soprattutto agli amministratori. «È giunto
il momento di dare una svolta, di intervenire in
maniera decisa e definitiva. La morte della nostra
concittadina – ha detto il prelato – è da
attribuire alla grave situazione in cui versa la
nostra città. Prego quindi tutti coloro che ne hanno
la possibilità, affinché evitino che si ripetano
questi drammatici eventi». Eventi che hanno portato,
negli ultimi tempi, alla perdita di troppe persone,
tutte ricordate dalle parole dello stesso Montenegro.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il
comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi,
particolarmente colpito dall'avvenimento, e
l'assessore Giuseppe Santalco, in rappresentanza
dell'Amministrazione comunale. E proprio il massimo
rappresentante di quest'ultima, ovvero il sindaco,
Salvatore Leonardi, ha fatto chiudere, ieri mattina,
il transito dei Tir sul Boccetta dalle 9 alle 14.
All'uscita dalla chiesa, un gran numero di gente ha
seguito il carro funebre (nella foto a sinistra), in
un tragitto che ha ripercorso la strada
dell'incidente, ed a cui hanno partecipato numerosi
studenti, a conferma delle serie intenzioni mostrate
già nella manifestazione di mercoledì.
Negozi chiusi durante la funzione religiosa
— Grande partecipazione anche da parte dei
commercianti del viale Boccetta, che hanno sospeso la
loro attività durante il funerale per rispetto
all'ultima vittima della tanto famigerata via, nella
quale lavorano e in cui ogni giorno devono affrontare
diversi ostacoli per la semplice «sopravvivenza».
9/11/2001 ( la
sicilia )
«Il
processo non si faccia a Messina»
Istanza
del legale del camionista protagonista dell'ultimo
incidente
Nanni
Novi
Giuseppe
Porto, l'autista del tir che lunedì scorso ha
travolto la 90enne Nunziatina Aversa, non vuole essere
giudicato a Messina. Tramite il suo legale, l'avv.
Giovambattista Freni, ha presentato al Pm Maria
Pellegrino una richiesta di remissione del processo
per «legittima suspicione». Il 46enne autista di
Caltanissetta, indagato per omicidio colposo, si sente
infatti al centro di una sorta di «linciaggio
giudiziario». Il legale sa bene che si tratta di una
richiesta impropria, poiché andrebbe formulata al
giudice del dibattimento e non a quello che conduce
l'inchiesta. Dunque è scontato che il sostituto
procuratore Maria Pellegrino, titolare del fascicolo,
dichiarerà inammissibile la richiesta e non invierà
gli atti alla Corte di Cassazione. Solo a quel punto
il legale solleverà la questione di legittimità
costituzionale poiché sarebbe violato il diritto
dell'imputato di essere giudicato senza
condizionamenti ambientali. L'avv. Freni sostiene,
infatti, che il suo cliente sia stato in qualche modo
condannato ancora prima del processo, per il clima di
giustizialismo creatosi in città dopo i fatti di
lunedì.
Ricordiamo, infatti, che dopo l'incidente numerosi
cittadini occuparono l'importante arteria bloccando il
Boccetta fino a sera, mentre il sindaco Leonardi ha
chiesto al ministero dell'Interno l'invio di un
commissario e la proclamazione dello «stato
d'emergenza». Secondo una prima ricostruzione
l'autista non avrebbe visto la donna, alla quale le
ruote centrali dell'autocisterna hanno tranciato le
gambe. L'anziana signora stava attraversando la strada
spingendo il carrello della spesa quando, secondo il
difensore di Giuseppe Porto, sarebbe scivolata finendo
con le gambe sotto le ruote del grosso mezzo. Dopo
aver disposto l'esame esterno sui resti della vittima,
il Pm Pellegrino ha conferito all'ing. Giuseppe
Mangano altri due incarichi. Il perito dovrà
rispondere ad una serie di quesiti attraverso cui il
magistrato cercherà di ricostruire esattamente la
dinamica di quanto accaduto nell'ennesimo lunedì nero
per il «viale della morte»
10/11/2001
( bob brown )
Il
festival degli approdi
Con la caratteristica che
contraddistingue le grandi manifestazioni
culturali canore, cinematografiche, sportive etc,
riapre i battenti il .....esimo Festival: "Un
approdo per Messina (e dintorni). Tale
manifestazione si svolge sotto l'alto patrocinio
di Comune Provincia e Regione ed ha tra i suoi
partecipanti numerosi soggetti, non solo politici,
che hanno la pretesa di rappresentare fasce più o
meno larghe della cittadinanza messinese. Poichè
tale festival incomincia sempre dopo un pauroso
incidente, si assiste subito ad una violenta
reazione da parte di gruppi politici organizzati,
comitati cittadini, TV e giornali locali che
chiedono dimissioni di Sindaco, Giunta e Consiglio
Comunale e, quasi contemporaneamente, all'unisono
propongono di iniziare subito i lavori per
l'approdo a Sud.
Dopo qualche giorno inizia
il vero Festival ovvero cominciano a sfilare gli
"artisti" che suonano, recitano, cantano
o ballano i loro progetti e le loro idee: strada
del mare Tremestieri-Norimberga, approdi a San
Raineri (San Francesco non va più di moda),
Annunziata, Mili-Tremestieri, Giammoro, autostrade
del mare etc.
L'amministrazione comunale
ha colto tale fenomeno e si è prontamente
attivata per allestire questa manifestazione:
concorso di idee affidato ad una commissione di
"esperti" che poi ha dato l'input per la
delibera del giugno 2000 sul doppio approdo.
La versione del Festival di
questi giorni è iniziata con un vero "coupe
de teatre": il sindaco, sotto la spinta
emotiva dell'orrore provocato dall'ultimo
incidente con un'anziana donna
"tranciata" in due da un Tir, chiede a
Roma l'intervento di un commissario straordinario
per la soluzione del problema minacciando le
dimissioni in caso di un mancato accoglimento
della richiesta.
E' come se per il festival
di Sanremo sia stato presentato un'ospite di
caratura internazionale e, per questo motivo,
buona parte della stampa, compresa quella che
quasi sempre ha tenuto un atteggiamento fortemente
critico verso le istituzioni e i "poteri
forti" che le condizionano, ha accolto
favorevolmente l'azione del Sindaco sottolinenando
addirittura che il telegramma al governo nazionale
rappresenta un'evidente segno di rottura con il
passato.
E' corretto prendere atto di
una così clamorosa, anche se per il momento solo
nella forma, decisione mentre non lo è
altrettanto (visto che lo si è fatto a lungo) non
ricordare che sino ad oggi tutti gli atti
dell'attuale giunta municipale sono stati per
così dire "coincidenti" con l'interesse
dei traghettatori.
Tra i tanti cito un solo
episodio: perchè non è stata presa in
considerazione la proposta (da qualcuno definita
un bluff da poker) della primavera del 1999 di un
imprenditore che aveva promesso a proprie spese di
costruire un approdo a Tremestieri (ovvero là
dove finisce l'autostrada siciliana) per
interfacciarlo con Reggio Calabria (ovvero là
dove inizia l'autostrada SA-RC) e adesso, che
anche il cartello dei traghettatori è in grado di
presentare addirittura un progetto di "porto
commerciale" a Tremestieri, ci si affanna a
chiedere addirittura un intervento del governo
nazionale? Nella logica del "meno stato più
mercato" che è poi quella della coalizione
politica che governa comune, provincia, regione e
governo nazionale non occorreva andare a
"vedere" quelle carte senza andare a
spendere soldi pubblici per concorsi d'idee e
finanziamenti vari?
10/11/2001
( gds )
Emergenza tir, dal Consiglio
segnali di guerra
Vit.
"L'emergenza
tir può essere risolta solo dall'immediato intervento
di un commissario straordinario". Il primo
cittadino, Salvatore Leonardi,
"traghettatore" di un momento politico molto
difficile, mantiene fermi i suoi propositi e nella
replica agli interventi della seduta consiliare,
tenutasi ieri mattina, ha confermato la propria
intenzione di dimettersi se entro un mese non
arriveranno segnali consistenti dallo Stato.
"Due giorni fa _ ha esordito il sindaco _ ho
chiesto al ministro dell'interno Scajola di dichiarare
lo stato di emergenza della città. L'impellente
realizzazione dell'approdo a sud non può subire
ulteriori ritardi. Grazie ad un accordo stipulato tra
il presidente della regione Cuffaro e il ministro dei
trasporti Lunari, sono stati già stanziati 41
miliardi. E' giunto il momento di passare dalle parole
ai fatti". Poi Leopardi ha diretto la sua
attenzione sulla strada del mare: "non è certo
risolutiva _ ha aggiunto _ ma certamente potrebbe
contribuire a snellire le difficoltà riguardanti il
collegamento degli svincoli con le zone d'imbarco
degli autoarticolati".
L'intervento in aula del primo cittadino è stato
preceduto dalle relazioni di numerosi esponenti del
consiglio comunale. Argomenti più gettonati sono
stati una tassa sull'attraversamento della città,
l'accelerazione dei progetti sugli approdi,
l'allestimento della via Don Blasco per il passaggio
dei tir, il viale Boccetta aperto solo di notte.
Maggioranza e opposizione hanno fatto fronte comune
per giungere ad una soluzione veloce e definitiva che
lasci "respirare" la cittadinanza esausta di
piangere le vittime del viale della morte. Il diessino,
Gaetano Giunta ha chiesto "la revoca della
concessione del molo Norimberga" mentre agli
occhi dell'esponente politico "la tassa
sull'attraversamento della città potrebbe servire da
deterrente e il traffico dei mezzi pesanti potrebbe
anche prendere in considerazione gli scali di Palermo
e Catania".
10/11/2001
( gazzetta del sud )
L'Aias: «Messina è e
sarà sempre una città di frontiera»
«La
questione Messina non fa altro che inasprire il già
esasperato stato di agitazione all'interno della
categoria». L'Aias torna alla carica. L'associazione
degli autotrasportatori siciliani, presieduta da
Giuseppe Richichi, rompe il silenzio «dopo l'ennesimo
tragico incidente che ha visto coinvolto un mezzo
pesante». Le affermazioni dell'organizzazione di
categoria sono destinate a gettare nuova benzina sul
fuoco delle polemiche. «La città, avamposto naturale
dell'Isola, nel tempo ha visto crescere
inesorabilmente il flusso veicolare d'importazione,
senza che nessuna iniziativa o soluzione radicale
fosse assunta per arginare l'inevitabile fenomeno.
Prendere provvedimenti dettati dall'emergenza dei
fatti contingenti, sull'onda di reazioni che seguono
episodi cruenti, non risolve la genesi del problema,
che pur esiste ed è tangibile sia per la città sia
per il comparto dell'autotrasporto. Per la nostra
categoria l'attraversamento di Messina ha sempre
costituito un aggravio della già frustrante
condizione d'insularità dell'autotrasporto siciliano.
Ma non si sono mai presentate alternative valide alla
situazione. Occorre trovare una soluzione che
consentendo di “by-passare” la città dello
Stretto non penalizzi o addirittura criminalizzi il
trasporto merci. Noi tutti siamo disponibili ad un
tavolo di confronto con le autorità competenti per
cercare soluzioni che coniughino le antitetiche
esigenze di sicurezza e di traffico pesante, partendo
dal dato incontrovertibile che Messina è una città
di frontiera».
10/11/2001
( gazzetta del sud )
Nei primi giorni
della settimana saranno trasferite (via nave) le gru
presenti sulle banchine centrali
Da giovedì i treni al Norimberga
Alessandro
Tumino
Momento
chiave per l'attesa rinascita del porto. Le Ferrovie
Spa hanno comunicato all'Autorità portuale che dal 15
novembre i binari costruiti sul molo Norimberga di San
Raineri potranno essere percorsi dal primo treno
merci. Inizia dunque l'utilizzo mercantile, sia pure
parziale, delle tre banchine del molo più grande del
porto: a San Raineri cominceranno ad affluire i
carichi di blumi e travi di ferro che fino ad oggi si
è dovuto accatastare in alcune banchine centrali
creando non pochi problemi e limiti al pur crescente
traffico crocieristico. Si tratta di una prospettiva
di sviluppo economico non indifferente. Si pensi che
attualmente, nonostante i cantieri aperti sulla
cortina portuale, si viaggia su una media di imbarco
di 80.000 tonnellate di ferro all'anno.
Quest'apprezzabile quota di traffico potrà crescere
molto, sia in quantità che in qualità, attraverso
una moderna “specializzazione” di ampie aree
portuali quali quelle di San Raineri. Il nuovo “ciclo”
comincia adesso e, nell'attuale fase provvisoria, si
dovranno conciliare diverse esigenze. Per una
combinazione di eventi, infatti, l'immissione dei
vagoni sul piazzale Norimberga quasi coincide con
l'aggiudicazione dell'appalto più rilevante, quello
statale da 25 miliardi, per la ristrutturazione delle
stesse tre banchine di San Raineri e la nascita del
“Terminal multiuso”: i lavori fin qui eseguiti
dalle Fs ne costituivano uno stralcio da 1 miliardo e
400 milioni. Martedì 21 novembre, a Roma, l'Ufficio
Contratti del ministero dei Lavori pubblici,
aggiudicherà l'appalto europeo cui concorrono 25
imprese. Appena si apriranno i cantieri i primi
traffici mercantili già possibili, e l'autostrada del
mare “Messina-Salerno”, dovranno adeguarsi alle
esigenze dei lavori. L'Authority, dunque, ricomincia
la partita più impegnativa: il rilancio del porto su
quelle banchine e spiazzali di San Raineri laddove,
fino a un paio d'anni fa, a regnare era solo un
vergognoso degrado. Lunedì o martedì si compirà il
trasferimento a bordo di una nave delle gru
necessarie, al Norimberga, al prelievo delle merci dai
vagoni. Per questo trasbordo si farà ricorso a una
bidirezionale, probabilmente la “Giano” messa a
disposizione dal Gruppo Franza. E infine, l'Autorità
portuale ha proposto alla Soprintendenza un “interro”
conservativo, con sabbia compattata, degli scavi e dei
reperti emersi per i quali la Regione non ha ritenuto
necessario apporre il vincolo di tutela: «Sia per
garantire la massima sicurezza della circolazione dei
mezzi sul molo – ha spiegato il segretario generale
Franco Barresi – sia per preservare gli stessi
reperti: le prime piogge, infatti, creeranno lì
dentro autentiche paludi».
10/11/2001
( gazzetta del sud )
Approdi e via del Mare i
temi del congresso Uil
Ivana
Cammaroto
Nuovi
approdi, via del mare e un sistema di area integrata
dello Stretto: temi che non potevano non essere al
centro del congresso della UilTrasporti che si è
svolto ieri in vista di quello unitario in programma
per il 1 e il 2 dicembre. I vertici del sindacato
hanno confermato la propria linea in merito alla
risoluzione dell'annoso problema del transito dei tir
in pieno centro e alla necessità di trarre sviluppo
da quella che è la prima risorsa di Messina: il mare
e il suo porto. I lavori del congresso sono stati
aperti dal segretario provinciale della Uil, Maurizio
Ballistreri e sono stati presieduti dal segretario
nazionale della UilTrasporti, Giuseppe Caronia. Al
centro dell'appuntamento sindacale la relazione del
segretario provinciale della UilTrasporti, Giuseppe
Lotronto, che si è appunto basata sul riassetto dei
trasporti locali: marittimi, ferroviari ed urbani.
«Lo scopo che ci proponiamo oggi – ha detto
Lotronto – è quello di vedere se e come è
possibile individuare un quadro di interessi e
convergenze che stimolino il sistema dei trasporti
nell'area metropolitana dello Stretto per cercare di
uscire dal disordine. Messina deve attrezzarsi
rilanciando il suo porto». In questo contesto è
stata lanciata l'idea della realizzazione di una “zona
speciale d'impresa”, sul modello di quella di
Trieste, con una fiscalità agevolata che faciliti gli
interscambi commerciali. Diversi gli obiettivi
tracciati nella relazione del segretario provinciale:
riassetto del trasporto pubblico locale;
razionalizzazione del sistema delle infrastrutture e
promozione di un'adeguata politica tariffaria;
potenziamento della rete ferroviaria e miglioramento
delle infrastrutture portuali. Gli esponenti della Uil
ieri hanno anche ribadito la necessità di realizzare
il Ponte, che deve essere visto «come una grande
opportunità di occupazione e di sviluppo». In attesa
che il “sogno” si realizzi si è però ribadita
l'esigenza dell'imminente realizzazione di un'opera
portuale che consenta di decongestionare il traffico
cittadino e di far uscire la città dalla “schiavitù
dei tir”. In questo contesto e relativamente ai
passi che l'Amministrazione ha deciso di fare, il
segretario provinciale della Uil, Ballistreri, ha
insistito sull'ipotesi di una “legge speciale”
capace di snellire tutte le procedure. Al termine del
congresso è stata riconfermato alla carica di
segretario provinciale Giuseppe Lotronto e sono stati
eletti i 20 delegati al prossimo congresso
provinciale.
11/11/2001 ( gds
)
Matacena chiede
all'Autorità portuale
Uno scalo per collegamenti con Reggio
Emilio
Pintaldi
Nuova
offensiva della famiglia del cavaliere del lavoro
Matacena nella guerra del traghettamento e degli
approdi. Mentre Amedeo Matacena senior invia una nota
al Comune in cui contesta quanto emerso nel dibattito
conclusosi due giorni fa a palazzo Zanca, il figlio,
Amedeo Matacena junior, chiede all'Autorità portuale
di poter sbarcare con la nave "Ostfold"
attraverso, la "Ulisse shipping", società
costituita oltre un anno fa.
Il cavaliere Matacena, che ha già impugnato davanti
al tribunale amministrativo l'accordo di programma
stipulato tra Regione e Comune per la realizzazione di
un approdo commerciale a sud, ribadisce in una nota di
fuoco la validità del proprio progetto. Matacena tre
anni fa aveva chiesto di poter realizzare a proprie
spese, con un investimento da settanta miliardi, un
approdo a tre invasature per i collegamenti con la
Calabria.
Nei giorni scorsi il sindaco Salvatore Leonardi ha
ricordato in aula, durante il dibattito seguito
all'ennesimo incidente mortale avvenuto sul Boccetta,
che quel progetto è stato accantonato perchè non in
linea con il Prg per la conformità urbanistica.
Matacena senior, oltre a ricordare una serie di
passaggi che hanno contraddistinto gli ultimi due
anni, evidenzia che ogni difficoltà si sarebbe potuta
superare facilmente grazie ad una legge regionale.
L'articolo 7 della legge 65 dell'81 infatti consente
ai Comuni di realizzare opere pubbliche anche quando
queste sono in contrasto con le prescrizioni degli
strumenti urbanistici purchè però si rivelino di
rilevante interesse pubblico. Intanto Matacena junior,
ieri, attraverso la società Ulisse shipping, ha
bussato per l'ennesima volta all'Autorità portuale.
In una lettera ufficiale, che segue una prima missiva
spedita il 13 ottobre, l'imprenditore chiede di poter
avviare dagli scali portuali disponibili un
collegamento con Reggio Calabria. La nave, che
effettuerebbe il collegamento carica di Tir ed auto
‚ la Ostfold già utilizzata per alcuni anni sullo
stesso tratto di mare, dalla Meridiano Lines del
comandante Diano e soltanto per un giorno dalla
società navigazione incremento sulla rotta
Catania-Reggio attualmente sospeso in attesa di due
nuove navi.
I funzionari degli uffici di via Vittorio Emanuele
hanno già istruito la pratica chiedendo chiarimenti
sul piano operativo, gli orari ed il nome dell'impresa
portuale a cui la Ulisse intende appoggiarsi. Ieri
mattina, nelle vesti di inviato del sindaco, è volato
a Roma l'assessore ai Servizi sociali Giuseppe
Santalco. Ha consegnato al ministero degli Interni un
incartamento sul problema Tir per ottenere lo stato di
emergenza dal Consiglio dei ministri al quale il
sindaco ha chiesto l'invio di un commissario
straordinario. Ad assistere Santalco, il parlamentare
Rocco Crimi che ha caldeggiato la questione in
parlamento e presso il collega di partito Scaiola,
ministro degli Interni.
11/11/2001 (
gazzetta del sud )
La categoria ritiene
insopportabili gli attuali ritmi di lavoro
I vigili urbani minacciano lo sciopero
Ivana Cammaroto
Anche
i vigili urbani alzano le barricate e protestano per i
disagi causati dal transito dei tir e da una rete
viaria ormai in tilt. Stato di agitazione e la
richiesta di un incontro urgente al sindaco Salvatore
Leonardi: questo è quanto deciso nel corso di
un'assemblea indetta dalla Cisl e svoltasi ieri
mattina a Palazzo Satellite. L'appuntamento sindacale,
presieduto dal segretario della Fps-Cisl, Saro La
Rosa, è stato organizzato per discutere dei problemi
che da tempo attanagliano la categoria e che
nell'ultimo periodo sono aumentati proprio a causa del
particolare impegno a cui i vigili sono soggetti. In
un momento in cui la città sta soffrendo per
l'emergenza viabilità sono infatti gli uomini della
polizia municipale ad essere i primi protagonisti di
una realtà in cui la sopportazione è giunta al
limite. Ieri in assemblea ad alzare la voce sono stati
soprattutto quei vigili impegnati lungo le strade a
maggior rischio e che hanno chiesto una più equa
distribuzione dei turni. «C'è un malessere diffuso
– ha commentato La Rosa – che si era percepito da
tempo e che effettivamente trae origine da problemi
seri». Durante l'assemblea si è sviluppato un acceso
dibattito sulle difficoltà del Corpo a fare fronte a
tutte le esigenze della città, in rapporto
soprattutto alle unità in organico, e
sull'organizzazione del lavoro. Da qui la decisione di
proclamare lo stato di agitazione e di aprire
ufficialmente una vertenza con l'amministrazione
comunale. «Per noi sarà un brutto inverno», questo
il grido di allarme lanciato da un rappresentante dei
vigili della Cisl, Salvatore Curatola. Alle sue
preoccupazioni si sono aggiunte quelle degli altri
sindacalisti e dei colleghi che hanno puntato il dito
contro la mancanza di una segnaletica adeguata che
possa consentire ai camionisti di percorrere le strade
giuste, l'assenza di collaborazione da parte delle
altre forze dell'ordine e contro la continua
emanazione di ordinanze che dirottano i tir in tutta
la città. È stato anche sottolineato come nelle navi
traghetto non vengano fornite comunicazioni sulla
viabilità cittadina. La mancanza di informazione da
parte degli autotrasportatori naturalmente va a
ripercuotersi sul traffico e sui vigili costretti a
trasformarsi in “segnaletica umana”. Allo stato
attuale ben il 40% del personale del reparto operativo
mobile sta effettuando turni stressanti, soprattutto
notturni. Durante l'assemblea è stato anche
evidenziato come «aver dirottato i tir in tutta la
città abbia contribuito a peggiorare la situazione».
Tutte lamentele che saranno esposte al sindaco e che
ieri sono state evidenziate anche al comandante della
polizia municipale, Calogero Ferlisi, che ha ricevuto
una delegazione di sindacalisti. Ferlisi ha assicurato
che è aperto un tavolo di discussione su come
potenziare il Corpo e che tutto il personale a
disposizione è stato adoperato nel settore viabilità
con un controllo rigido sull'organizzazione del
lavoro. In mancanza di risposte immediate è stato
comunque preannunciato uno sciopero. La Cisl ha
invitato anche le altre organizzazioni sindacali ad
aderire a questa azione di lotta.
11/11/2001 (
gazzetta del sud )
Stradale
e polizia municipale «Ormai si lavora in sinergia»
Gi.Pa.
La polizia
stradale respinge le accuse di non aver collaborato
nel far rispettare l'ordinanza del 30 ottobre scorso
che vieta il transito sul Boccetta dei tir, e lo fa
per voce del suo comandante, il vicequestore Giovanni
Messina. Per chiarire ruoli e competenze, ieri
mattina, nell'ufficio del comandante della polizia
municipale – dirigente superiore Calogero Ferlisi
– si è tenuto un incontro organizzato dal nostro
giornale e mirato a chiarire all'utenza come i due
Corpi di polizia affrontano il problema.
«Innanzitutto – esordisce il comandante Messina –
ci tengo a dire che il nostro Corpo ha da subito
garantito, alla polizia municipale, quanto stabilito
in ambito di riunione con il prefetto. Il dispositivo
attuato prevede che una pattuglia della polizia
municipale stazioni al semaforo posto all'incrocio tra
il viale Principe Umberto e il viale Boccetta in modo
da bloccare i tir che, nell'orario interdetto al
transito, tentino comunque di percorrere il Boccetta.
I vigili fanno tornare indietro i mezzi pesanti, con
una inversione di marcia, avendo cura di annotare il
numero di targa per poi inviare al proprietario il
verbale di contestazione dell'infrazione. Noi invece
stiamo a Tremestieri e a Gazzi, che è l'altra arteria
stradale che, dal divieto, viene appesantita dal
traffico gommato. Da quando è stato concordato questo
sistema – che ho personalmente verificato sulla
strada – il deterrente funziona. I tir girano in
piena sicurezza e il viale Boccetta non viene fatto
attraversare da alcun mezzo. Poi, qualora vi fossero
delle esigenze particolari, sul Boccetta inviamo una
nostra pattuglia – impegnata nel frattempo sulla
tangenziale – che arriva subito e dà ausilio ai
colleghi della polizia municipale.
Comandante Ferlisi, i numeri delle contravvenzioni
elevate dai suoi agenti sul Boccetta in realtà fanno
invece trasparire ancora una situazione critica. «È
innegabile che i primi giorni immediatamente
successivi all'ordinanza qualche problema c'è stato.
Con la polizia stradale abbiamo dovuto affinare alcuni
aspetti dell'ordinanza perché, in passato, ci siamo
trovati impossibilitati ad affrontare un numero
spropositato di tir. Oggi, probabilmente, lavoriamo
più in sinergia tant'è che il numero dei verbali
elevati ai conducenti dei mezzi pesanti è in notevole
calo. Questo è un risultato apprezzabile, perché
significa che il lavoro svolto da noi e dai colleghi
della Stradale comincia a dare i frutti sperati».
Comandante Ferlisi, si può dire, dunque, che la
situazione di venerdì è stata molto più tranquilla
rispetto ai giorni precedenti? «Stanotte abbiamo
elevato 39 contravvenzioni per quelle che possiamo
definire “tentate violazioni” ma i numeri sono ben
diversi perché ogni giorno i miei agenti affrontano
anche in tutti gli altri punti nevralgici quella che
ormai definisco una vera e propria “guerra”».
Comandante Messina quali sono i “numeri” della
Stradale? «A me non piace divulgare dati. Posso solo
dire che i miei uomini – che eseguono controlli con
l'opacimetro, con l'autovelox, sulle regolarità di
carico e così via – hanno complessivamente elevato
tanti verbali ed hanno partecipato attivamente a far
rispettare l'ordinanza. Pensare di poter fermare i tir
all'uscita degli svincoli di Boccetta, quando ancora
si è in autostrada, è un'idea inattuabile. Non si
otterrebbe alcun risultato, visto che il mezzo
comunque deve poter arrivare in città per fare
inversione di marcia e si mette a repentaglio
l'incolumità degli operatori stessi e di quanti
viaggiano sulla tangenziale».
Comandante Messina perché la Stradale, come le altre
forze di polizia, non affianca i vigili urbani sul
Boccetta? «Questo non tocca a me stabilirlo. Posso
certamente affermare che i miei agenti, ogni giorno 24
ore su 24, lavorano per la collettività. Ci sono
comunque tante altre esigenze ed emergenze che vengono
assegnate alla Stradale. Posso dire che gli agenti,
alle barriere di Tremestieri e Villafranca, hanno
fatto opera di informazione ai conducenti dei mezzi
pesanti. Ora sono stati attivati anche i pannelli
luminosi». In ultimo un interrogativo. Perché, vista
la situazione di emergenza, a presidiare il Boccetta
non vengono chiamate anche tutte le altre forze di
polizia? Una presenza che, quantomeno, eviterebbe
tante pericolose infrazioni che vengono commesse dai
conducenti dei tir nell'arco delle 24 ore.
11/11/2001 (
gazzetta del sud )
Caso Boccetta / Si
mobilitano i sindacati assieme a vari comitati e
associazioni che chiedono la liberazione della città
dai tir
Una
“vertenza Messina”
Cgil, Cisl
e Uil: non basta la nomina di un commissario
Lucio
D'Amico
È
una “chiamata alle armi”. Sembra un paragone
esagerato, soprattutto in questo periodo dove si va
davvero in guerra. Ma anche sulle strade messinesi si
combattono battaglie quotidiane, si contano purtroppo
i morti e i feriti, i danni alla salute e all'ambiente
causati da una situazione viaria classificata ormai
tra le emergenze di protezione civile. Ed è per
questo che i sindacati chiedono la mobilitazione
permanente di tutte le forze vive della città. Ieri
mattina, nella sala giunta di Palazzo Zanca, i
segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, assieme ai
rappresentanti dei comitati anti-tir, di gruppi,
associazioni ambientaliste e movimenti studenteschi,
hanno lanciato la campagna d'autunno-inverno per la
liberazione del centro urbano dalla schiavitù del
traffico gommato pesante. Quello che le organizzazioni
sindacali sollecitano è, innanzitutto, un “negoziato”
con i Governi nazionale e regionale. I passi mossi
dall'Amministrazione comunale vengono giudicati “tardivi”,
anche se in questo momento la dichiarazione dello
stato di emergenza è l'unica via d'uscita da una
situazione d'impasse che dura da troppo tempo. «Ma
l'invio di un funzionario statale con pieni poteri –
afferma Maurizio Bernava (Cisl) – non è la panacea
di tutti i mali. Noi non siamo per il commissariamento,
la soluzione antidemocratica per eccellenza, ma per
l'istituzione di un'unica Authority che aiuti gli enti
e le amministrazioni locali a portare a compimento i
progetti già finanziati o appaltati». Secondo
Maurizio Ballistreri (Uil), occorre una «legge
speciale» in grado di offrire strumenti normativi ed
operativi per affrontare complessivamente l'emergenza,
non limitandosi alla pura e semplice costruzione delle
prime due invasature dell'approdo previsto a
Tremestieri. I sindacati, come ha sottolineato anche
Franco Spanò (Cgil), offrono le loro risorse e
strutture per creare, assieme a tutte le componenti
del volontariato e ai comitati sorti spontaneamente in
questi anni, un clima di mobilitazione dove, però, le
varie iniziative e le manifestazioni non perdano il
senso della concretezza. «Scenderemo in piazza,
faremo fiaccolate – dicono i rappresentanti di Cgil,
Cisl e Uil – ma oggi quello di cui la città ha
davvero bisogno è di fatti, di opere compiute». Le
proposte, che verranno indirizzate sia al prefetto e
al sindaco sia alla deputazione nazionale e regionale,
saranno discusse nel corso di un'assemblea pubblica
convocata per il 15 novembre. Il tentativo è quello
di operare una sintesi tra le varie “anime” di un
movimento popolare che trova punti in comune sull'onda
emozionale di tragici avvenimenti, come quello che ha
causato la morte della signora Annunziata Aversa, ma
che, al suo interno, è estremamente variegato. Come
hanno confermato gli interventi di ieri (presenti, tra
gli altri, il comitato La nostra città, il Movimento
per la liberazione di Messina, l'Associazione
familiari vittime della strada, il rappresentante
degli studenti del liceo La Farina), c'è chi
condivide la richiesta del sindaco relativa alla
dichiarazione dello stato di emergenza e chi invoca le
dimissioni immediate della giunta comunale; chi chiede
la revoca delle concessioni per l'utilizzo del molo
Norimberga e chi non è così categorico su questo
tema; chi pretende l'annullamento della delibera
riguardante il “doppio approdo”, chi invoca il
blocco totale del passaggio dei mezzi pesanti nel
centro abitato di Messina (proprio per costringere il
Governo nazionale a intervenire) e chi considera
prioritaria la realizzazione di opere come la via del
Mare, gli svincoli Giostra-Annunziata, le aree di
parcheggio. Quel che è certo è che nessuno intende
rassegnarsi ad altre lunghe stagioni di rinvii e di
inerzia.
11/11/2001
( la sicilia )
L'affaccio
a mare sarà modificato
Tra
il porto e il villaggio Tono
Il piano
particolareggiato della costa vedrà la luce entro la
fine dell'anno: l'Amministrazione comunale intende
lanciare una gara di progettazione per rimodulare
l'affaccio a mare compreso tra la cortina del porto e
Tono. Si tratterà, per l'esattezza, di tre elaborati
(inseriti nel Prusst) che riguarderanno: la
realizzazione del lungomare fra Tono e Mortelle; la
valorizzazione della cosiddetta area «Trocadero» e,
infine, il waterfront fra il torrente Annunziata e il
porto. Il finanziamento di 1 miliardo e 800 milioni,
relativo alla progettazione, dovrebbe concretizzarsi
già il prossimo 2 dicembre, quando sarà firmato il
protocollo d'intesa sui Prusst, il Piano di
riqualificazione urbana socio-sostenibile del
territorio, in cui i tre progetti sono stati inseriti.
Tono-Mortelle: sdemanializzazione parziale —
Particolare importanza riveste la realizzazione del
lungomare fra Tono e Mortelle – una sorta di pista
ciclo-pedonale, attrezzata con parcheggi
d'interscambio all'altezza degli accessi alla spiaggia
– che punta alla valorizzazione turistica di un'area
sinora preda della cementificazione selvaggia e,
spesso, abusiva. A tal proposito, è in dirittura
d'arrivo la nuova perimetrazione demaniale della zona,
a cura dell'Ufficio del Territorio e in
contraddittorio con i proprietari delle vicine ville
che, nel tempo, hanno finito con lo «sforare» nel
demanio entrando in contenzioso con la Capitaneria di
porto. La nuova mappa catastale avrà un triplice
compito: delineare l'area interessata dalla strada che
intende realizzare il Comune; delimitare, nella parte
a valle, il demanio e, in quella a monte, la
proprietà privata che, con un apposito decreto
dell'assessorato regionale competente, sarà
sdemanializzata.
12/11/2001
( Gazzetta del sud )
Emergenza traffico / Sull'asse
Palermo-Roma si apre una settimana probabilmente
decisiva
Si attende il commissario
Oggi il collaudo della prima vettura
tranviaria
Lucio
D'Amico
Si
apre una settimana decisiva sul fronte della
viabilità cittadina. I due principali appuntamenti
sono fissati per domani e venerdì. Il 13, infatti, il
sindaco Leonardi incontrerà a Palermo il presidente
Totò Cuffaro per discutere sulle procedure di
realizzazione del nuovo approdo di Tremestieri,
inserito nell'ambito dell'accordo di programma siglato
tra la Regione e il Comune. Il 16 a Roma, nel corso
della seduta del Consiglio dei ministri, il titolare
del dicastero degli Interni Claudio Scajola dovrebbe
presentare all'esame del Governo Berlusconi la
richiesta ufficiale – avanzata dal prefetto Marino e
dal sindaco Leonardi – relativa alla dichiarazione
dello stato di emergenza per la città di Messina. Tra
martedì e venerdì l'amministrazione comunale è
chiamata a disinnescare una delle tante pericolose
mine disseminate lungo il suo accidentato percorso: la
minaccia dello sciopero da parte degli agenti della
polizia municipale. Il sindaco incontrerà i
rappresentanti delle organizzazioni di categoria, ai
quali confermerà il pieno sostegno della giunta e
l'apprezzamento per l'impegno mostrato in questi
lunghi mesi di assoluta emergenza. Il Comune – ha
ribadito Leonardi – cercherà di venire incontro
alle esigenze manifestate da una parte del Corpo ma
nello stesso tempo dovrà procedere con estrema
cautela, soprattutto riguardo alle rivendicazioni di
carattere economico, perchè i problemi del bilancio
non consentono di effettuare passi più lunghi della
gamba. È ovvio che in una fase così delicata della
storia cittadina, la preannunziata protesta della
polizia municipale rischierebbe di creare ulteriori
gravi difficoltà all'amministrazione comunale. Ed è
per questo che Leonardi farà di tutto per scongiurare
il pericolo. Ma questa sarà anche una settimana
importante per altri due aspetti. Oggi e domani, nello
stabilimento di Colleferro (in provincia di Roma),
saranno completate le procedure di collaudo e di
omologazione della prima delle 15 vetture tranviarie
commissionate dal Comune al gruppo Alstom-Fiat
Ferroviaria. Il 16 la vettura arriverà a Messina e da
quel momento dovrebbe cominciare la fase del lungo
rodaggio, che si svolgerà nel tratto della linea
tranviaria ormai quasi del tutto completata (tra Gazzi
e piazza Cairoli). Nell'incontro di domani con il
presidente della Regione, il sindaco affronterà anche
l'argomento parcheggi mentre si attende l'esito del
ricorso al Tar presentato dall'Ordine degli architetti
contro il Comune. Le due vicende sono strettamente
collegate. Il Programma urbano dei parcheggi
d'interscambio, finanziato con oltre 60 miliardi di
lire messi a disposizione dalla vecchia Legge Tognoli
del 1989, fino ad oggi è rimasto bloccato. L'Ordine
professionale ha ritenuto illegittime le procedure con
le quali sono state affidate le progettazioni, in un
primo tempo riservate esclusivamente ai tecnici
comunali del dipartimento viabilità, poi aperte a
consulenze esterne assegnate, però, almeno secondo il
presidente degli architetti Dario La Fauci, in aperta
violazione delle norme e dello stesso protocollo
d'intesa stipulato dal Comune. L'incertezza sull'esito
del ricorso al Tribunale amministrativo ha
condizionato fortemente i programmi
dell'Amministrazione. Il sindaco allora ha deciso di
percorrere la strada del “project financing”,
chiedendo la collaborazione del Governo siciliano in
modo da accelerare il più possibile le procedure. La
realizzazione dei parcheggi, infatti, è una delle
priorità assolute se si vuole davvero combattere nel
concreto, non solo a parole, l'emergenza-traffico e se
non si vuole vanificare l'efficacia di un'opera come
la tranvia e di tutte le altre iniziative tendenti a
potenziare il sistema integrato di trasporto pubblico.
12/11/2001
( gazzetta del sud )
Crimi:
Messina senza Tir adesso non è più un sogno
Lucio
D'amico
«Ci sono
fondate possibilità che la dichiarazione dello stato
di emergenza per la città di Messina venga decretata
alla prossima seduta del Consiglio dei ministri, tra
giovedì e venerdì». A confermarlo è il deputato
messinese di Forza Italia Rocco Crimi. Lo rintracciamo
proprio mentre sta partecipando ad un incontro con il
ministro degli Interni Claudio Scajola. È una brutta
serata romana. Piove e fa freddo. La voce va e viene
attraverso il telefonino. «I miei rapporti di
amicizia con il ministro Scajola – afferma Crimi –
mi consentono di dire che il Governo nazionale ripone
grande attenzione nei confronti delle vicende
messinesi. Quello che si sta per ottenere è un
traguardo storico, visto che in pochi mesi si potrebbe
realizzare ciò che la città aspetta da decenni».
– Altri Comuni, on. Crimi, hanno invocato
provvedimenti straordinari. Ricordiamo che qualche
mese fa il sindaco Albertini chiese poteri eccezionali
per governare la drammatica situazione della mobilità
urbana a Milano. Cosa c'è di diverso nella richiesta
della città dello Stretto? «Ci sono i morti del
Boccetta, i feriti, i danni che Messina subisce
quotidianamente dal transito dei mezzi gommati
pesanti. Oggi è questa la priorità assoluta.
Dichiarare lo stato di emergenza è il passo
indispensabile per arrivare alla nomina di un
commissario con pieni poteri che abbia l'incarico di
portare avanti le procedure per la costruzione
dell'approdo di emergenza a Tremestieri. Se il decreto
sarà firmato in settimana, ritengo che davvero in sei
mesi si possa realizzare l'opera e dirottare gran
parte del traffico di attraversamento dello Stretto
fuori dal centro urbano».
– Non c'è il rischio, su questo argomento, di fare
molta demagogia e ben poco costrutto? «Guardi, io
sono deputato del collegio di Messina nord dal '94.
Sui temi del Boccetta e del traffico gommato pesante
ho cercato sempre di produrre il massimo impegno,
assieme agli altri componenti della deputazione
nazionale. In questi anni, però, non siamo riusciti
ad avere voce in capitolo perchè, dall'altra parte,
ci sono stati Governi che hanno dimostrato scarsa
sensibilità e atteggiamenti di evidente chiusura.
Oggi è la prima volta che un ministro degli Interni
fa della vicenda messinese un “caso nazionale”,
rendendosi conto che quella dei Tir è un'emergenza
che non può essere affrontata soltanto dalle
istituzioni e dagli enti locali.
– L'invio di un commissario, secondo molti,
sancirebbe però il fallimento dell'amministrazione
comunale, incapace di realizzare le opere di sua
competenza. «È un approccio all'argomento del tutto
sbagliato. La collaborazione tra il sindaco e la
deputazione è tutto fuorché un “fallimento”. Se
il Governo nazionale interviene per accelerare le
procedure che altrimenti sarebbero soggetti ai
cosiddetti “tempi tecnici” e alle lungaggini della
burocrazia, la città non può che trarne benefici.
Non vedo, dunque, perchè il sindaco debba sentirsi
declassato nel momento in cui egli stesso sollecita la
dichiarazione dello stato di emergenza. Personalmente,
non avrei nulla in contrario se i poteri di
commissario venissero affidati ad un'autorità “super
partes” quale lo stesso prefetto di Messina».
12/11/2001
( la sicilia )
«Il
coraggio di Leonardi e il rispetto della vita sul “caso”
Boccetta»
Aurelio
Giordano
«Rispetto
per la vita, pragmatismo nelle scelte e chiarezza nei
comportamenti: sono gli elementi essenziali che hanno
caratterizzato l'attività pubblica della città, a
seguito del grave incidente avvenuto sul viale
Boccetta.
Nel corso dei decenni trascorsi, sono state molte le
occasioni perdute, in cui si sarebbe potuto affrontare
nei modi più opportuni quella che può ben definirsi
una servitù di valenza nazionale: l'attraversamento
di Messina da parte di quei milioni di mezzi che, in
andata o di ritorno, solcano lo Stretto. Senza voler
attribuire al “manufatto stabile di collegamento”
valenze improprie, sembra proprio che le forze
politiche ancora non abbiano preso coscienza di cosa
significhino per Messina questi transiti, visto che
solo alcuni giorni fa, un ministro della Repubblica
nell'espletamento delle sue funzioni ha dimostrato di
non conoscere appieno la gravità o l'intensità del
“problema”, con i dubbi enunciati sulla
funzionalità delle infrastrutture viarie, che
dovrebbero accogliere i flussi da e per il ponte,
senza alcun accenno alla realtà con cui convivono le
tre località che s'affacciano sullo Stretto e che
prestano il loro territorio ad un servizio che viene
usufruito dalla collettività nazionale. Non si può
oggi preconizzare quale sarà la risposta delle
Istituzioni, che non può essere semplice, ma
articolata viste le implicazioni di carattere
ambientale, tecnico e giuridico che andranno
affrontate per risolvere in via definitiva
quest'emergenza che assilla le nostre contrade. E'
difficile trovare soggetti politici in grado di
dimostrare con i fatti il loro serio interessamento
per la ricerca delle soluzioni più opportune, per
ridare al territorio una qualità della vita migliore
di quella che ha oggi. Inchinarsi al cospetto delle
vite perdute è doveroso, sia sotto il profilo civico
ma ancor più per l'aspetto umano che tutti ci
coinvolge, ma ciò non può e non deve impedire
riflessioni pacate e ricerche scevre di prevenzione
d'ogni sorta, per portare a compimento i progetti e
rispondere alle attese delle popolazioni
quotidianamente coinvolte.
In questo scenario, va dato atto al sindaco di
Messina, Turi Leonardi, di avere compreso meglio e
più di altri che l'attenzione al “lavoro” ed alle
“imprese” non può essere subalterna alla vita
degli uomini e delle donne messinesi, senza per questo
demonizzare le strutture economiche all'origine delle
tristi vicissitudini che colpiscono la città.
Dell'uomo, come di tutti gli uomini, si può dire
tutto ed il contrario di tutto, ma il suo rifuggire
dalla luce dei riflettori, dà alle recenti prese di
posizione una valenza ed un peso politico che è
difficile da quantificare in questa sede. Sono molti
in città coloro che per piaggeria nei confronti del
potere economico o in appoggio a prese di posizione
che nulla hanno di “politico”, hanno in questi
anni attaccato l'attuale sindaco, si trattasse del
tram o della riqualificazione di via Don Blasco, tutte
le circostanze sono state utilizzate per minimizzare
gli sforzi compiuti per portare a compimento opere non
condivise da gran parte della comunità, oggi questo
gioco non lo si può più proseguire. Le mancate
dimissioni di Leonardi, il suo aver messo in mora il
Governo nazionale più che quello regionale, sono un
punto di svolta; chi vuole acquisire benemerenze può
aggregarsi a quest'impegno, dando il proprio
contributo all'azione del sindaco, altrimenti è
meglio che taccia, se non vuole essere zittito dalla
“città”».
12/11/2001
( la sicilia )
Approdo
d'emergenza a Tremestieri, il sindaco domani incontra
Cuffaro
Non c'è
tempo da perdere: l'approdo d'emergenza a Tremestieri
non può attendere. La morte di Nunziata Aversa,
schiacciata lunedì scorso sul viale Boccetta, le
minacce di dimissioni del sindaco, Turi Leonardi e la
successiva richiesta sull'invio di un commissario da
parte del Governo Berlusconi hanno smosso le acque.
Domani mattina, il primo cittadino andrà a Palermo,
per incontrare il presidente della Regione, Totò
Cuffaro. Si parlerà sia del finanziamento per
l'approdo d'emergenza e per la relativa viabilità di
collegamento con la tangenziale (i 41 miliardi già
disponibili potrebbero incrementarsi) sia della
soluzione finale per la costruzione delle invasature
definitive a Tremestieri. Per l'attivazione delle
procedure definitive per il project financing, manca
infatti la nomina del comitato paritetico
Comune-Regione che dovrà esprimersi, a conclusione
dell'iter attivato da alcuni mesi, sul progetto da
attuare tra i due in competizione, presentati uno dal
«Gruppo Franza» e l'altro dall'«Amadeus» di Amedeo
Matacena senior. Intanto, sul fronte Boccetta, si
smorza la tensione tra il Comando dei Vigili urbani e
gli agenti tesserati alla Cisl. Sembra che lo sciopero
annunciato sabato sia destinato a rientrare.
13/11/2001 (
gazzetta del sud )
caso boccetta / Cuffaro
non incontrerà il sindaco
Salta il vertice
Rangers, ex Cc e
vigili del fuoco agli incroci
Max
Passalacqua
È
improvvisamente “saltato” il vertice palermitano
che il sindaco Salvatore Leonardi avrebbe dovuto avere
stamani con il presidente della Regione Siciliana
Totò Cuffaro. Impegni imprevisti di quest'ultimo
(convocato per oggi a Roma dal governatore della Banca
d'Italia, Antonio Fazio, per la vicenda del Banco di
Sicilia, e nei prossimi giorni a Bruxelles) hanno
infatti portato al rinvio dell'incontro che dovrebbe
svolgersi venerdì, quando Cuffaro tornerà in sede, o
al più tardi lunedì prossimo. Al vertice con il
presidente della Regione, Leonardi attribuisce
un'importanza notevole per definire i primi, immediati
passaggi in direzione della realizzazione quantomeno
dei primi due moduli dell'approdo a Tremestieri.
Un'opera per la quale, si sa, esistono i fondi (41
miliardi stanziati dal Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti) e si sprecano addirittura gli impegni
solenni, ma finora senza atti concreti di avvio delle
procedure. E su Tremestieri, l'amministratore della
“Amadeus Spa” Amedeo Matacena senior nei giorni
scorsi ha ricordato che la società «l'8 maggio 2001
ha ribadito la propria disponibilità a realizzare
immediatamente l'approdo a Sud, evidenziando che il
procedimento di rilascio della concessione demaniale
pendente dinanzi alla Capitaneria di porto di Messina
non si è potuto concludere a causa del fatto che il
Comune di Messina non ha rilasciato l'attestato di
conformità urbanistica: tale ostacolo – prosegue
Matacena – può però essere rapidamente superato
applicando il procedimento previsto dall'art. 7 della
Legge regionale n. 65/81 che consente all'assessorato
Territorio e ambiente di autorizzare il progetto (di
approdo) in variante allo strumento urbanistico».
Notando che «nonostante siano trascorsi cinque mesi,
non è stata adottata alcuna iniziativa volta ad
avviare il procedimento» e interpretando i successivi
provvedimenti dell'Autorità portuale in merito alla
concessione demaniale del molo Norimberga, Matacena
sostiene infine che «tutte le misure denotano la
mancanza di reale volontà di trasferire altrove gli
approdi esistenti nella rada S. Francesco». Ma
l'approdo a Sud riguarda il medio termine.
Nell'immediato, il comandante della polizia municipale
Calogero Ferlisi, d'intesa con il presidente dell'VIII
Quartiere Roberto Nicolosi, stamani alle 8,30
incontrerà le Associazioni dei carabinieri in congedo
e dei vigili del fuoco discontinui e i Rangers
d'Italia, alla presenza dell'Associazione familiari
vittime della strada, per chiedere un supporto sul
viale Boccetta «a tutela della sicurezza dei
cittadini», specie in corrispondenza degli incroci e
degli attraversamenti pedonali che, nonostante le
numerose multe per eccesso di velocità elevate ai tir
dalle pattuglie dei vigili, restano estremamente
pericolosi.
13/11/2001 (
gazzetta del sud )
Norimberga / Ma
rimane da sciogliere il nodo della definitiva
recinzione del molo
Lo scalo commerciale sta diventando realtà
Ivana
Cammaroto
Continua
ad essere alta l'attenzione sul molo Norimberga, la
vasta banchina di riva che si appresta a diventare il
nuovo scalo commerciale del porto. L'Autorità
portuale sta definendo le modalità di trasferimento
delle grosse gru che attualmente si trovano al molo
Marconi e nel giro di una settimana il Norimberga
potrebbe diventare operativo. Si concretizza così la
prima fase di quel piano messo a punto dall'Authority
che prevede la realizzazione di un importante
riferimento portuale nell'estremità della costa
messinese. Il presidente dell'Autorità portuale,
Giuseppe Vermiglio, non ha dubbi sull'incremento che
si registrerà nel settore del cabotaggio grazie
all'utilizzo di una più vasta zona portuale peraltro
distante dal centro urbano. I tempi di trasferimento
dei macchinari utilizzati per lo scarico delle merci
non saranno lunghi. «È questione di giorni», ha
assicurato ieri il segretario generale dell'Authority,
Franco Barresi. Le gru saranno posizionate nella parte
del molo in cui sono stati installati i binari
ferroviari da utilizzare per il trasporto delle merci.
Adesso comunque rimane da sciogliere il nodo sulla
recinzione definitiva del molo. Dopo il no della
Soprintendenza ai Beni culturali alle proposte
dell'Autorità portuale, quest'ultima sta provvedendo
a rielaborare il progetto sulla realizzazione di una
protezione della vasta banchina di riva al “confine”
con la strada. Si tratterà di una recinzione di tipo
doganale, reversibile e senza opere di fondazione. Per
la sicurezza del molo si sta anche provvedendo a
portare avanti il progetto su un nuovo impianto di
illuminazione. Intanto allo stato attuale la zona
portuale è stata delimitata con delle transenne dopo
che la società “Servizi Norimberga Spa”, che
gestisce il collegamento con Salerno con la nave
Cartour, ha provveduto a rimuovere la recinzione
predisposta per consentire i lavori di sistemazione
del piazzale (sono rimaste solo le opere di protezione
degli scavi sotto la tutela della Soprintendenza). La
concessione per i relativi interventi è scaduta
sabato scorso e la Capitaneria di porto ha ordinato lo
sgombero del molo che è stato riconsegnato
all'Authority. C'è però la necessità che si
provveda ad una delimitazione dell'area portuale e lo
stesso comandante della Guardia costiera, Carmelo
Maccarone, insiste sulla necessità di una recinzione,
anche e soprattutto in virtù della recente ordinanza
sulla sicurezza del porto. Il progetto in fase di
rielaborazione tra circa dieci giorni verrà inviato
alla Soprintendenza. Il molo Marconi, invece, una
volta liberato dalle gru e dai binari è destinato a
diventare un nuovo attracco croceristico. Per qualche
mese sarà comunque utilizzato come ormeggio per gli
aliscafi delle Ferrovie dello Stato, fino a quando a
molo Rizzo non verranno ultimati i lavori di
ristrutturazione. A breve, inoltre, sul tavolo del
presidente dell'Autorità portuale dovrebbe arrivare
il Prp, il piano regolatore del porto che è in fase
di redazione da parte del Centro universitario di
studi sui trasporti (Cust), diretto dal prof. Elio
Fanara. Quest'ultimo ha confermato i tempi brevi per
la presentazione del piano. Si tratta di un passo
decisivo per mettere ordine nella zona più importante
della città dove, a causa di un reiterato malgoverno,
per anni c'è stato il dilagare di abusivismo, degrado
e caos.
13/11/2001 (
gazzetta del sud )
Quattro
consiglieri chiedono maggiore coinvolgimento nelle
scelte
Il Ccd si spacca sulla verifica
D'Alia: sortita inopportuna, la parola alla
direzione provinciale
Max
Passalacqua
Finora
erano stati i più “granitici”: mentre Forza
Italia litigava con il Nuovo Psi e la Destra sociale
di An chiedeva «maggiore visibilità» (leggi
«assessori»), il Ccd non aveva mai contribuito alle
polemiche degli ultimi mesi all'interno della
maggioranza di centrodestra che sostiene
l'amministrazione Leonardi. Ieri, però, quattro
consiglieri comunali (il capogruppo Giuseppe
Terranova, Giuseppe Puglisi, Mario Rizzo e Carmelo
Santalco) dopo una riunione con il segretario
provinciale Francesco Clemente e quello del comitato
cittadino Mimmo Macrì hanno manifestato in una nota
«il proprio disagio in ordine alla metodologia
praticata dall'amministrazione che, in diverse
occasioni, ha costretto anche i consiglieri comunali
di maggioranza, compresi quelli del Ccd, a rincorrere
l'iter di delibere fondamentali per la vita della
città, che giungono all'esame delle commissioni e
dello stesso Consiglio comunale senza una preventiva
presentazione alla maggioranza e senza un congruo
margine di tempo per i necessari approfondimenti e
confronti». Esempi di questa prassi, che secondo i
quattro esponenti della Vela «non di rado ha finito
per creare in più circostanze scollature, tensioni e
disappunti tra la maggioranza consiliare e
l'amministrazione», sono la creazione di una Spa per
la riqualificazione del Tirone e di piazza del Popolo,
il Piano commerciale, l'accordo sulla Metroferrovia
sottoscritto dal vicesindaco Gianpiero D'Alia e da una
delegazione dell'Atm con il consigliere Salvatore
Magazzù ( entrambi del Ccd! ). Anzi, proprio
Magazzù, «divenuto nel frattempo anche consigliere
provinciale, deve – sempre secondo Terranova,
Puglisi, Rizzo e Santalco – rassegnare le proprie
dimissioni dal Cda dell'Atm onde consentire il
naturale avvicendamento nella carica». Le richieste:
che eventuali adesioni di altri consiglieri siano
preventivamente valutate dal gruppo, che si ripristini
un'interlocuzione diretta con il sindaco e soprattutto
che si proceda finalmente alla verifica politica nel
centrodestra a Palazzo Zanca. Ai consiglieri ha
risposto in serata il vicesindaco D'Alia: «Desta
sorpresa l'iniziativa – scrive il parlamentare del
Ccd – e ritengo inopportuna la sortita di singole
persone in questo delicato momento per la vita
cittadina, e invito tutti gli amici a un maggiore
senso di responsabilità». Secondo D'Alia, infatti,
«il sindaco tiene un raccordo settimanale con i
capigruppo di maggioranza su tutte le questioni che
riguardano la vita amministrativa cittadina e, quindi,
anche sui principali provvedimenti da sottoporre
all'esame del Consiglio. Condivido l'esigenza che si
ponga mano alla verifica politica – prosegue
l'assessore agli Affari istituzionali – nei tempi
che, però, stabilirà il sindaco d'intesa con i
partiti della coalizione». D'Alia conclude chiedendo
al segretario provinciale di convocare entro una
settimana la direzione del partito, «unico organo
legittimato a dare indirizzi politici».
14/11/2001 (
gazzetta del sud )
EMERGENZA
TIR
Per quanto riguarda il “caso Boccetta”, si
attendono con ansia le decisioni del Governo nazionale
circa la dichiarazione dello stato di emergenza e la
nomina di un commissario con pieni poteri per la
realizzazione dei primi due moduli dell'approdo a
Tremestieri. Nel frattempo, si cerca di rendere meno
pesanti i disagi e di creare condizioni meno precarie
per la sicurezza stradale e per la pubblica e privata
incolumità.
VOLONTARI – Ieri, nel corso di un vertice al quale
hanno preso parte l'assessore Giuseppe Santalco, il
comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi,
il presidente dell'VIII Quartiere Roberto Nicolosi,
sono state definite le modalità di collaborazione tra
l'ente locale e le associazioni di volontariato. Hanno
confermato la propria disponibilità i Rangers, i
vigili del fuoco volontari, i rappresentanti
dell'Associazione vittime della strada. È stato
stilato un calendario di iniziative per rendere più
agevole il percorso pedonale sul Boccetta. Da venerdì
saranno impegnate 4 unità dei Rangers nel tratto fra
viale Principe Umberto e via Gagini; 4 vigili del
fuoco volontari nel tratto via Gagini-via XXIV Maggio.
I turni di servizio copriranno gli orari 7,30-13,30 e
15-21. Nei prossimi giorni saranno coinvolti anche
l'Associazione carabinieri in pensione e l'Accir. «Il
volontariato farà la sua parte – commenta il
comandante Ferlisi – ma la polizia municipale, in
ogni caso, raddoppierà i suoi sforzi, potenziando il
controllo dei limiti di velocità e dell'inquinamento
con l'ausilio di pattuglie munite di autovelox,
opacimetri e fonometri». A questo proposito, però,
non si placano le proteste degli aderenti al Corpo. La
Fps-Cisl, in un documento firmato da Saro La Rosa,
conferma lo stato di agitazione degli agenti di
polizia municipale e la richiesta di un incontro
urgente con il sindaco.
14/11/2001 (
gazzetta del sud )
Tra la
nave Fs Scilla e la Vestfold della Caronte-Tourist
Collisione
sfiorata o solo un “bluff”?
Lucio
D'amico
«Stanotte,
alle 0,10, nel porto di Messina, si è sfiorato un “disastro
annunciato”». La denuncia è grave e viene firmata
dai rappresentanti della Filt Cgil e del Sasmant, il
sindacato dei comandanti delle navi traghetto.
L'episodio, secondo quanto affermato da Tiziano Minuti
e Sebastiano Pino, avrebbe visto protagoniste le navi
Scilla dell'Azienda Fs, in partenza da Messina con un
treno passeggeri a bordo, e la “Vestfold”, la nave
della Caronte-Tourist proveniente da Villa San
Giovanni. Secondo la versione del comandante della “Scilla”
Calabrò, il traghetto Fs è stato costretto ad una
manovra di emergenza e a rientrare in invasatura «per
evitare un sicuro impatto con la nave della società
privata entrata in porto per scaricare alla testata
del molo Norimberga». La Filt Cgil e il Sasmant
definiscono grave l'episodio perché dimostrerebbe
come «la zona del molo Norimberga sia ormai
considerata proprietà privata. L'Autorità portuale
– insistono Minuti e Pino – dovrebbe chiarire cosa
si intenda fare del molo Norimberga visto che nei
fatti si è già deciso di utilizzarlo anche per i
collegamenti con Villa». La replica della società
Caronte è durissima. «Stiamo valutando – afferma
l'amministratore delegato Antonino Repaci – se
presentare una denuncia per procurato allarme.
L'episodio segnalato è assolutamente privo di ogni
fondamento». Il comandante Renato Parisi era alla
guida della “Vestfold” e, appena saputa la notizia
del comunicato a firma congiunta Filt-Sasmant, cade
letteralmente dalle nuvole. «Se ci fosse stata una
situazione di pericolo – dichiara –, ritengo che
io e i miei uomini ce ne saremmo accorti. Ma non è
accaduto nulla. Come il giorno precedente, le
condizioni avverse del tempo ci hanno sconsigliato di
attraccare alla rada di San Francesco, per evidenti
problemi di risacca. Non potevamo mettere a
repentaglio la sicurezza della nave, con i mezzi e le
persone a bordo. Abbiamo, dunque, chiesto
autorizzazione alla Capitaneria di porto per entrare
al molo Norimberga, limitatamente alle operazioni di
scarico dei mezzi. Ci è stato detto di attendere
qualche attimo, poi è arrivato il via libera. Abbiamo
altresì avvertito i piloti. Quando siamo entrati, non
c'era alcuna nave in movimento. Solo quando siamo
usciti dal molo Norimberga, abbiamo visto un traghetto
delle Fs in arrivo. Ci siamo dati a vicenda il “rosso
e rosso”, cioè il segnale di dirigersi ognuno alla
propria sinistra. Non ci sono stati altri problemi.
Non capisco come sia nato l'allarme». Il comandante
della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone, tornato
ieri da Palermo, dichiara che stamane svolgerà
un'indagine interna per chiarire l'accaduto. «Da
quello che mi è stato riferito – afferma Maccarone
– mi sembra che non si sia sfiorato alcun “disastro”.
Non vorrei che le polemiche sull'utilizzo del molo
Norimberga travalicassero ogni limite di
ragionevolezza. Non si può non autorizzare una nave
che chiede di entrare in porto a causa del maltempo.
Se, poi, la “Vestfold” non ha chiesto
l'autorizzazione, scatteranno le contravvenzioni
previste per legge. In ogni caso, non accettiamo
sermoni da quegli stessi comandanti che hanno chiesto
la modifica degli attuali divieti vigenti all'ingresso
e all'uscita del porto, ritenendo che ci siano le
necessarie condizioni di sicurezza per far uscire e
entrare contemporaneamente due navi, in modo da
accelerare i tempi di navigazione. Se tutto ciò va
bene per due traghetti Fs, perchè non dovrebbe andare
bene tra due navi di aziende diverse?».
14/11/2001 (
la sicilia )
Viabilità
sul Boccetta: intervengono quattro associazioni
Nelle ore di punta
saranno impegnati Rangers, VdF volontari, radioamatori
e Cc in pensione
G.L.R.
Il
Comune chiama: quattro associazioni rispondono.
Arrivano anche i volontari sul viale Boccetta. In
attesa delle soluzioni strutturali, si fa il possibile
per alleviare i disagi causati dai camion, che con un
ritmo «martellante» di oltre 3mila al giorno
attraversano la città. Ieri mattina il comandante
della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, ha
incontrato il presidente dell'VIII Quartiere, Roberto
Nicolosi e l'assessore comunale Peppuccio Santalco.
Interessanti novità sono emerse dal vertice, al quale
erano presenti vari rappresentanti delle associazioni
di volontariato. Secondo quanto stabilito ieri, da
venerdì saranno istituiti vari turni di lavoro per
presidiare le zone sensibili del Boccetta. E così 4
unità dei Rangers stazioneranno, con turni dalle 7.30
alle 13.30 e dalle 15 alle 21, nel tratto compreso tra
viale Principe Umberto e via Gagini (zona nord del
Boccetta); 4 Vigili del Fuoco volontari, invece, si
occuperanno della zona tra via Gagini e via XXIV
Maggio (parte sud del Boccetta) sempre con due turni
dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 21. Nel progetto
saranno impegnati presto anche i volontari
dell'«Associazione carabinieri in pensione» e
dell'«Associazione cattolica radioamatori». Già
data ampia disponibilità per organizzare iniziative e
controlli che facilitino l'attraversamento pedonale
della strada. Ipotizzati anche i turni che
riguarderanno le ultime due associazioni: si tratterà
di presidiare gli incroci più «caldi» nelle ore di
punta. E cioè dalle 7.30 alle 8.45, dalle 11.30 alle
13.30, dalle 15 alle 16.30 e dalle 18.30 alle 21.
«Sono tutte iniziative di supporto all'impegno dei
Vigili – ha tenuto a precisare Ferlisi –.
L'attività dei volontari non sarà certo connessa con
un disimpegno della Polizia municipale, che anzi
intensificherà la vigilanza sull'intera area,
potenziando il controllo sui limiti di velocità e
sull'inquinamento atmosferico e acustico, con
l'ausilio di pattuglie munite di autovelox, opacimetri
e fonometri».
Da parte loro, i Vigili della Cisl, confermando lo
stato d'agitazione (lo sciopero di due ore resta
l'extrema ratio), tornano a farsi sentire chiedendo un
incontro col sindaco, Turi Leonardi e con lo stesso
Ferlisi. Le richieste? Eccole: più risorse economiche
per il settore Viabilità, il miglioramento
dell'organizzazione dei servizi viabili (adeguamento
della segnaletica, maggior coinvolgimento di altre
forze di polizia, ripartizione più equa dei carichi
di lavoro), la copertura assicurativa per gli agenti
impiegati nei servizi di viabilità, il ripristino in
pianta organica dei 38 posti di istruttore direttivo,
il rinfoltimento dell'organico del Corpo ormai
fortemente ridimensionato.
14/11/2001 (
la sicilia )
Per
ben tre volte, due traghetti dell'Ente Ferrovie e due
della «Tourist & Caronte» stavano entrando in
collisione
Cronaca di un
disastro sfiorato
Filt-Cgil
e Sasmant denunciano: «Dov'è finita la sicurezza?»
Massimiliano
Mondello
Non
una, ma ben tre volte, le navi della flotta Fs e
quelle di «Tourist & Caronte» nel pomeriggio di
lunedì e nella notte fra lunedì e martedì, stavano
per entrare in collisione. Ma andiamo con ordine: sono
le 17 di lunedì, la «Cartour» segnala alla sala
operativa della Capitaneria di porto che sta per
mollare gli ormeggi per spostarsi dal molo «Marconi»
a quello «Norimberga». Contemporaneamente, la
quattro binari delle Ferrovie «Rosalia» sta per
lasciare l'invasatura della stazione marittima. Le due
navi si trovano a una distanza di cinquanta metri
(un'inezia per natanti di questa stazza). La
«Rosalia» è costretta a fare macchine indietro e
ritornare in invasatura. Risultato: partenza di nave e
treno ritardata di venti minuti. Circa un'ora dopo, il
vento di scirocco spira sempre più forte e la
«Cartour» chiede l'autorizzazione per ritornare al
molo «Marconi» per evitare... ulteriori problemi di
sicurezza. Ma neanche a farlo apposta, quando inizia
le manovre di rientro ecco rispuntare la «Rosalia»
di ritorno da Villa S. Giovanni. Risultato: nuova
collisione sfiorata e nuovo ritardo per traghetto e
convoglio passeggeri. Il fatto più grave, e ancora
avvolto da un certo alone di mistero, avviene intorno
alle 0.10: la nave «Westfold» proveniente da Villa
S. Giovanni, sempre a causa dello scirocco, è
impossibilitata ad attraccare nella rada S. Francesco
e chiede alla Capitaneria l'autorizzazione per
sbarcare i mezzi nel molo «Norimberga», libero per
l'assenza della «Cartour»; autorizzazione concessa
ma, a quanto pare, senza informare le altre navi. Non
a caso la quattro binari «Scilla» sta per uscire
dall'invasatura, con a bordo il treno «1938». Il
comandante si avvede dell'arrivo della «Westfold» ed
è costretto ad una manovra d'emergenza per evitare
l'impatto.
Per fortuna abbiamo raccontato soltanto la cronaca di
un disastro sfiorato, ma sarà sempre così? Ce lo
auguriamo.
L'opinione dei sindacati — «Al
momento risultano poco chiare alcune circostanze, per
la valutazione del grave episodio – scrivono Tiziano
Minuti (Filt/Cgil) e Sebastiano Pino (Sasmant) – ma,
soprattutto, risulta poco chiaro se l'area portuale e
il “Norimberga” in particolare, sia ormai da
considerarsi proprietà privata... Sarebbe utile
conoscere dall'Autorità portuale la destinazione
d'uso del molo in questione, visto che di fatto si è
già deciso di utilizzarlo anche per i collegamenti a
gommato da e per Villa S. Giovanni. Nell'interesse
degli equipaggi e dei passeggeri che attraversano lo
Stretto, denunciamo che la sicurezza non può
continuare a essere sacrificata sull'altare del
profitto d'impresa».
14/11/2001 (
la sicilia )
Terranova
accusa: «Offensiva la replica del vicesindaco»
Ccd, 4 consiglieri
comunali lanciano «bordate» su D'Alia
È scontro
aperto tra 4 consiglieri comunali del Ccd, guidati dal
capogruppo Peppuccio Terranova, e il vice sindaco,
Gianpiero D'Alia, deputato nazionale. I primi hanno
chiesto un rapporto diretto col sindaco e sollecitato
la verifica politica, il secondo ha risposto con una
nota che taccia d'«inopportunità e intempestività»
la presa di posizione. Ieri non si è fatta attendere
la controreplica di Terranova: «Il documento che
D'Alia definisce “sortita di singole persone” è
invece la sintesi di una seduta del gruppo consiliare.
D'altra parte, non sfugge che 4 consiglieri su 6
(Terranova, Pinuccio Puglisi, Mario Rizzo e Carmelo
Santalco, ndr), in democrazia, non solo rappresentano
la maggioranza, ma sono legittimati ad assumere
decisioni. Perciò – continua Terranova – non
capisco l'irritazione di D'Alia, né i motivi che lo
spingono a sconfinare, fino a interpellare la
direzione provinciale del partito, in quanto ciò che
è stato evidenziato non riguarda affatto la linea
politica, bensì attiene alla metodologia, allo stile
e alle regole comportamentali. Anzi, al riguardo,
colgo l'occasione per confermare fiducia e sostegno al
sindaco, Turi Leonardi. Il richiamo accorato di D'Alia
al senso di responsabilità del gruppo mi sembra
alquanto fuori luogo ed offensivo della dignità
personale e politica, in quanto il “delicato momento
per la vita cittadina” al quale si richiama D'Alia
ci ha sempre impegnati e c'impegna a tempo pieno ogni
giorno».
14/1/2001 (
gds )
I vigili nella morsa di camion e
lavori:
"La città al collasso, noi in prima linea"
Emilio
Pintaldi
Vigili
urbani sul piede di guerra. Un vero e proprio
bollettino quello lanciato ieri dal segretario
provinciale della federazione lavoratori pubblici,
Saro La Rosa. Il sindacalista ha ufficializzato lo
stato di agitazione annunciato nei giorni scorsi al
termine di una infuocata assemblea degli agenti
municipali. E dietro l'angolo c'è anche uno sciopero
di due ore minacciato in un precedente comunicato.
Pomo della discordia sono le condizioni in cui sono
costretti a lavorare i vigili dall'entrata in vigore
delle ordinanze notturne antiTir ed a causa
dell'apertura di numerosi cantieri.
Così la Cisl, oltre a chiedere un immediato incontro
con il sindaco ha fornito la sua ricetta per alleviare
i disagi dei vigili ma anche per evitare i pericoli
sulla strada. Numesori gli argomenti inseriti
nell'ordine del giorno che dovrà essere discusso con
il sindaco: il reperimento di nuove risorse economiche
da destinare alla viabilità, il miglioramento delle
modalità organizzative dei servizi viabili
(dall'adeguamento della segnaletica stradale, ad un
maggior coinvolgimento delle altre forze di polizia,
ad una ripartizione più equa dei carichi di lavoro,
ad una programmazione settimanale dei servizi); la
copertura assicurativa per gli agenti a piedi
impegnati nei servizi di viabilità; il conseguimento
della patente speciale di servizio prevista
dall'articolo 46 del regolamento del corpo di polizia
municipale; il ripristino in pianta organica dei 38
posti di istruttore direttivo; il rinfoltimento
organico del corpo ormai fortemente ridimensionato.
"Alla luce dell'ultimo tragico fatto avvenuto sul
viale Boccetta - spiega La rosa- e tenuto conto del
massiccio attraversamento gommato pesante in tante vie
del centro città da una parte e dei lavori della
tramvia dall'altra, è ormai fin troppo chiaro a tutti
che la mobilità urbana versa in una situazione di
gravità mai vista prima. In prima linea ci sono i
vigili urbani giunti ormai al limite della
sopportazione".
14/11/2001
( gds )
Volontari
presidieranno viale Boccetta
Da venerdì in 16 contro il pericolo Tir
Rosaria
Brancato
Saranno in
divisa, per rassicurare, informare, dare supporto.
Sedici uomini tra Rangers e vigili del fuoco, tutti
volontari, pronti a dare una mano per l'emergenza
Boccetta. Pattuglieranno il viale, aiuteranno gli
anziani ad attraversare la strada, saranno agli
incroci e sulle strisce pedonali, davanti
all'Archimede.
Da tempo il comandante dei vigili urbani, Calogero
Ferlisi, alle prese con le difficoltà di un organico
ridotto e con un'emergenza ormai irrisolvibile aveva
pensato ad una soluzione del genere. Ieri la riunione
con i rappresentanti delle associazioni, Italo
Scattina per i Rangers d'Italia, Giuseppe Buscemi per
i volontari dei vigili del fuoco, Pina Mastrojeni per
i familiari delle vittime delle strade, l'assessore
Giuseppe Santalco e il presidente dell'Ottavo
quartiere Roberto Nicolosi. L'adesione delle
associazioni è stata totale.
Da venerdì i volontari saranno in strada, dalle 7.30
alle 13.30 e dalle 15 alle 21. Negli orari più caldi,
quelli relativi all'inizio delle lezioni ed
all'uscita, Ranger e pompieri saranno nei pressi delle
scuole per aiutare gli studenti. Ma per tutto il
giorno continueranno a fare la spola tra gli incroci e
le strisce pedonali per vigilare, aiutare, dare
informazioni.
"Saranno in divisa - spiega Ferlisi - per
rassicurare sul loro ruolo, soprattutto gli anziani
che sono i più diffidenti. I Rangers presidieranno il
primo tratto, dal viale Principe Umberto al largo
Gagini, i vigili del fuoco il secondo tratto, fino
alla via XXIV Maggio. Ovviamente si tratta di un
supporto alla presenza costante dei vigili urbani che
non mancherà, 24 ore su 24".
I volontari non faranno multe, il loro sarà un ruolo
di prevenzione ed informazione. A fare contravvenzioni
ci penseranno gli agenti di polizia municipale,
presenti anche con autovelox, opacimetri e fonometri.
"A questi volontari - continua Ferlisi - si
aggiungeranno quelli dell'Associazione carabinieri in
pensione e quelli dell'associazione
radioamatori".
Soddisfatto il presidente dell'Ottavo quartiere
Nicolosi: "Proprio lunedì sera avevamo chiesto
un incontro con Ferlisi per ottenere una maggiore
presenza lungo il Boccetta. Sono piccoli passi, ma non
sono di poco conto".
14/11/2001
( gds )
Sindacato comandanti delle Ferrovie
"Sfiorata la collisione tra due navi"
Emilio
Pintaldi
Porto a
rischio secondo la Cgil ed il Sasmant, il sindacato
autonomo che riunisce i comandanti delle Ferrovie
dello Stato. Nella notte tra lunedì e martedì,
secondo Tiziano Minuti, della Fit-Cgil e Sebastiano
Pino del Sasmant, si sarebbe sfiorata la collisione.
Una nave delle Ferrovie sarebbe stata costretta a
tornare in fretta all'invasatura di partenza per
evitare lo scontro con una nave traghetto del gruppo
Tourist-Caronte.
Così torna d'attualità la nota che qualche mese fa
il Sasmant aveva inviato alle autorità chiedendo di
impedire l'avvio del collegamento tra Messina e
Salerno messo in funzione dai traghettatori privati.
Secondo gli ufficiali della flotta di Stato al
Norimberga attualmente non ci sarebbe posto per tutti.
Mancherebbero spazi di manovra.
Lunedì scorso, poco dopo la mezzanotte a presentarsi
davanti al Norimberga non è stata la Cartour che
collega la Sicilia con il porto di Salerno, ma la
vice-ammiraglia della Caronte shipping: la Vestfold.
Secondo il comunicato si è sfiorato il disastro. In
quel momento infatti da una delle invasature era
appena uscita la Scilla delle Fs con a bordo alcuni
treni merci.
"Il comandante della Scilla - sostengono Minuti e
Pino- è stato costretto ad una manovra di emergenza
per evitare un sicuro impatto con il traghetto privato
diretto al molo Norimberga. Al momento risultano poco
chiare alcune circostanze, utili per una completa e
serena valutazione del grave episodio. Ma soprattutto
non risulta chiaro se l'area portuale ed in
particolare la zona del molo Norimberga sia ormai
considerata proprietà privata, dove si può fare
tutto in deroga alle più elementari regole di
sicurezza".
"Sarebbe inoltre utile - aggiungono - conoscere
cosa l'autorità portuale intende fare del molo
Norimberga visto che nei fatti si è deciso di
utilizzarlo anche per i collegamenti a gommato per
Villa San Giovanni. La Filt ed il Samant
nell'interesse dei comandanti delle navi ma
soprattutto nell'interesse dei passeggeri che
attraversano lo Stretto continueranno l'azione di
denuncia e di proposta per migliorare la sicurezza
delle navi e della navigazione che deve continuare ad
essere considerata prioritaria sacrificata sull'altare
del mero profitto d'impresa".
Impossibile ieri rintracciare il comandante della
capitaneria Carmelo Maccarrone, fuori sede. Replica
invece l'Autorità portuale che minimizza l'accaduto:
"Non mi sembra - spiega Franco Barresi segretario
generale dell'Autorità portuale - che sia successo
nulla di grave. Al molo Norimberga gli standard di
sicurezza vengono rispettati. I nostri esperti e la
capitaneria non hanno dubbi. Tutto il resto è pura
fantasia".
15/11/2001
( gazzetta del sud )
La
vicenda Leonardi-Ragusa
N.A.
Tre
milioni di multa. È questa la condanna inflitta
all'ex segretario regionale della “Fiamma Tricolore”
Antonio Ragusa, 54 anni, che attualmente è
coordinatore provinciale di “Forza Nuova”. Ragusa
doveva rispondere del reato di diffamazione nei
confronti del sindaco Salvatore Leonardi, per
un'intervista rilasciata nel giugno del 2000.
L'argomento era quello del doppio approdo.
Ragusa, in quell'occasione, espresse una serie di
concetti ritenuti diffamatori da Leonardi, che ieri ha
assistito al processo nella sua qualità di parte
civile. L'esponente di Forza Nuova disse tra l'altro
nel giugno del 2000 che «il sindaco ha assunto una
posizione scellerata», che «si sta confermando
l'uomo dei poteri forti, dei Franza per essere
chiari» e «io penso che sia un atteggiamento che ha
uno stile, e mi assumo la responsabilità di quello
che dico, mafioso». Ieri mattina il processo si è
svolto davanti al giudice monocratico Venuto. Al
termine della sua requisitoria il pm D'Urso aveva
chiesto per Ragusa la condanna a 6 mesi di reclusione.
Il giudice ha invece optato, come del resto prevede la
nostra legislazione penale, per una multa di tre
milioni, rinviando per quanto riguarda la
quantificazione del risarcimento dei danni, al
giudizio civile. Il sindaco Leonardi è stato
assistito in questa vicenda dall'avvocato Nino
Favazzo, mentre Ragusa è stato difeso dall'avvocato
Franco Calabrò.
15/11/2001 ( gds )
Nessuna collisione con
la Westfold
Emilio
Pintaldi
"La
nave Westfold lunedì scorso non ha incrociato alcuna
nave delle Fs; non ha ricevuto nessuna comunicazione
radio di pericolo, non ha visto nessuna nave in
manovra". Quelle di Cgil e Sasmant, insomma, per
il gruppo Tourist Caronte sarebbero soltanto,
illazioni, notizie prive di fondamento.
Gli inprenditori stanno valutando la possibilità di
denunciare i sindacati. Questa la risposta degli
imprenditori privati alla denuncia delle
organizzazioni sindacali e del comandane di una nave
delle ferrovie.
Ieri mattina dalla sede del gruppo sono partite
trentasei righe di fuoco preannunciate telefonicamente
da Vincenzo Franza, amministratore della Tourist.
"La manovra della nave Vestfold - spiegano gli
imprenditori - è stata eseguita via VHF dai piloti
dello Stretto. Il comandante della nave era stato
autorizzato dall'autorità marittima a scaricare al
molo Norimberga quello che a causa della forte risacca
non era riuscito a scaricare sulla rada San Francesco.
Nel documento si parla poi di presunte
strumentalizzazioni che verrebbero attuate dai
sindacati che cercherebbero pretesti e costruirebbero
casi per portar discredito alle due
società:"Vorremmo sapere - si legge nel
documento di Tourist e Caronte - quali interessi il
sindacato intenda privilegiare, ostacolando con tutti
i mezzi legittimi e non legittimi una nuova attività
marittima. La linea Messina-salerno che non può che
portare nuovi posti di lavoro. Eppure questo - si
legge nella nota- dovrebbe essere il principale
obiettivo di un sindacato di lavoratori".
Quanto alla situazione di pericolo segnalata dai
sindacati gli imprenditori scrivono: "Sembra
assolutamente strano che un comandante di nave
traghetto abbia evitato una collisione all'ultimo
momento senza comunicare via radio la situazione di
pericolo, senza informare l'autorità marittima, senza
esternare via radio un ovvio e naturale
disappunto". Secca la replica di Tiziano Minuti
della Cgil:"Mi sembra una reazione esagerata.
Fanno soltanto dietrologia. Potevano invece invitarci
al dialogo. L'attenzione per la sicurezza in una zona
come lo Stretto, ad altissimo rischio, non è mai
troppa".
15/11/2001
( gds )
Sulla mancata collisione
in porto
La Capitaneria ha aperto un'inchiesta
Emilio
Pintaldi
Cosa è
successo nella notte di lunedì nel porto, a poca
distanza dal contestatissimo molo Norimberga? Si è
sfiorato davvero l'impatto tra due navi? A questi
interrogativi dovrà rispondere un'indagine della
capitaneria di porto avviata ieri mattina. A far
muovere la guardia costiera una segnalazione del
comandante della nave delle ferrovie Scilla ed un
comunicato di fuoco dei sindacati Cgil e Sasmant che
martedì mattina parlavano apertamente di disastro
sfiorato.
Secondo le due organizzazioni sindacali lunedì notte
la nave Scilla, trovandosi di fronte la Vestfold
sarebbe stata costretta ad effettuare l'indietro tutta
rientrando nell'invasatura da cui era partita. Secondo
i libri di bordo della Scilla, almeno questo quello
che riferiscono i sindacati, nella notte tra lunedì e
martedì, dieci minuti dopo la mezzanotte la nave
Scilla, che tasportava alcuni treni merci, si è
trovata sulla propria rotta la Vestfold del gruppo
Tourist-Caronte, la viceammiraglia del cartello di
compagnie private che da oltre un trentennio traghetta
auto e tir. Secondo Sasmant e Cgil, la collisione
sarebbe stata evitata soltanto all'ultimo minuto.
Dalla Scilla quindi sarebbe partito l'ordine di
tornare indietro. La Scilla è rientrata in porto. Il
comandante della nave Fs avrebbe comunicato alla sala
operativa l'inconveniente.
Diversa la versione della Vestfold. Il comandante
avrebbe detto di essere stato regolarmente autorizzato
dalla capitaneria a rinunciare, a causa di un fenomeno
di risacca, all'approdo sulla rada san Francesco ed a
puntare quindi sul molo Norimberga.
Di interferenza con la Scilla invece dice l'ufficiale
della Caronte nemmeno a parlarne. Ma allora si è
trattato di un disastro sfiorato o si tratta di
esagerazioni sindacali? Comunque sia è certo che
quest'ultimo episodio riaccende le polemiche sulla
sicurezza nell'area del Norimberga. Proprio il Sasmant
alcuni mesi fa aveva contestato chiedendo alla
capitaneria di rivedere ogni cosa la concessione
rilasciata al gruppo Tourist-Caronte per il
collegamento dal Norimberga con Salerno. Secondo il
Sasmant con la presenza dei privati il molo Norimberga
sarebbe a rischio così come la navigazione nel porto.
Secondo la Capitaneria ci sono comunque abbastanza
elementi nelle segnalazioni di ieri per avviare
un'inchiesta nell'ambito dei compiti di polizia
giudiziaria che le vengono assegnati. Così il
comandante Carmelo Maccarrone ha disposto gli
interrogatori dei comandanti delle due navi Scilla e
Vestfold e dei piloti del porto che prestavano
servizio lunedì notte. Secondo Maccarrone la sala
operativa della guardia costiera avrebbe diramato via
radio la presenza della Vestfold. Nessuno sulla Scilla
avrebbe ascoltato quel segnale. L'inchiesta della
Capitaneria dovrà accetare se ci siano state
eventuali infrazioni al codice della navigazione. In
gioco ci sono anche alcuni aspetti disciplinari che
riguardano gli ufficiali delle navi. Se dovessero
emergere eventuali violazioni la parola passerebbe
alla procura. Maccarrone intanto anticipa:
"Sull'episodio non lasceremo nessuna zona
d'ombra".
15/11/2001
( la sicilia )
La
Capitaneria di porto apre un'inchiesta per chiarire
quanto realmente avvenuto tra le navi «Scilla» e «Westfold»
S'indaga
sulla «quasi» collisione
«Tourist
& Caronte» reagiscono: «È una notizia
totalmente inventata»
Massimiliano
Mondello
Vuole
vederci chiaro il comandante della Capitaneria,
Carmelo Maccarone, prima di sbilanciarsi in un
giudizio su quanto sarebbe accaduto, nella notte fra
lunedì e martedì, tra le navi «Scilla» (Ferrovie)
e «Westfold» («Tourist & Caronte») nelle acque
del porto. Sulla vicenda, quindi, è stata avviata
un'indagine per appurare eventuali responsabilità:
saranno sentiti i comandanti delle due navi, i piloti
e gli ormeggiatori. Oggi, intanto, Maccarone sarà a
Roma, presso il Ministero dei Trasporti, per porre con
forza il problema della sicurezza nella navigazione
dello Stretto e, in particolare, la necessità di
migliorare la strumentazione di bordo dei traghetti di
linea. Ieri, comunque, è stata la giornata delle
reazioni alla forte presa di posizione di Filt/Cgil e
Sasmant. Innanzitutto, «Tourist & Caronte» che,
in un comunicato, hanno definito la notizia
«completamente inventata» e riservandosi di valutare
eventuali risvolti giudiziari, rilevano «le continue
strumentalizzazioni del sindacato che cerca pretesti e
costruisce casi per portare discredito a questa
società...».
Intervengono le Ferrovie e l'Autorità
portuale — E mentre il Sasmant, in un
telegramma, ha chiesto una presa di posizione
ufficiale da parte dell'Ente Ferrovie, i vertici
provinciali della Divisione navigazione non si
sbilanciano e attendono l'esito dell'inchiesta.
«Abbiamo inviato alla Capitaneria tutti gli atti di
bordo utili alla ricostruzione dell'accaduto»: si è
limitato a dire l'ing. Giorgio Liaci. Di ben altro
tenore l'intervento dell'Autorità portuale, per bocca
del segretario generale, Franco Barresi: «Il
traghetto che esce dall'invasatura non può non aver
visto l'altra nave che entrava in porto... Se poi non
ha funzionato qualcosa nel coordinamento della sala
operativa non spetta a me giudicare. Di certo però,
c'è una cosa: il “Norimberga” è un molo pubblico
perfettamente agibile, dove la Capitaneria può far
ormeggiare qualunque nave...» In serata, sono poi
tornati a farsi sentire Filt/Cgil e Sasmant. «C'è un
evidente problema di sicurezza – ribadiscono i due
sindacati –. Si può tentare di circoscriverne la
portata, non nasconderlo o negarlo. La particolare
conformazione fisica del porto, le dimensioni ridotte
dell'imboccature della falce, fanno fisiologicamente
lievitare i normali rischi connessi alla
navigazione».
15/11/2001
( la sicilia )
Oggi
il trasferimento delle gru nel molo «Norimberga»
Massimiliano
Mondello
Oggi,
condizioni meteomarine permettendo, è previsto il
trasferimento delle due gru mobili dal molo
«Marconi» al «Norimberga», per il trasferimento
nella banchina «più discussa e contesa» del porto,
delle operazioni di carico e scarico di ferro e
granaglie.
La delicata operazione – dopo il via libera del
Registro italiano navale – sarà effettuata con
l'ausilio della motonave «Giano» della flotta
«Tourist & Caronte».
I binari a raso che collegano la stazione centrale al
molo sono, ormai, pienamente operativi e nullaosta
all'attivazione del terminal commerciale nel
«Norimberga».
Si tratta, per ora, del primo passo: a questo,
infatti, dovranno seguire la realizzazione del nuovo
impianto d'illuminazione (il progetto è stato
modificato secondo le prescrizioni della
Soprintendenza e ne attende il via libera definitivo)
e quello della recinzione definitiva.
Ma, soprattutto, quest'ultimo elaborato potrebbe
essere «congelato» nelle more del consolidamento del
molo, la cui gara sarà espletata il 21 novembre
(venticinque le imprese invitate).
Nella banchina «Marconi» libera dalle gru – che
lì erano state portate da Milazzo nel 1998, a bordo
di un'altra nave della «Tourist & Caronte», la
«Bridge», oggi in linea nella tratta Messina-Reggio
Calabria per conto della «Ngi» – invece, saranno
ormeggiati i monocarena delle Ferrovie che collegano
Messina all'aeroporto «Tito Minniti».
15/11/2001
( gazzetta del sud )
Saranno
sentiti i comandanti
Alessandro
Tumino
Il
comandante della Capitaneria Carmelo Maccarone ha
aperto un'inchiesta sull'episodio segnalato dal
comandante del traghetto Fs “Scilla” relativo al
«rischio di collisione», domenica notte, tra la
stessa biridezionale con treno a bordo, in uscita, e
la nave “Vestfold” del Gruppo Franza, diretta al
molo Norimberga, che ha assolto a un'importante
funzione di “rifugio d'emergenza”. Secondo la
denuncia, la Scilla sarebbe rientrata precipitosamente
nell'invasatura per evitare la Vestfold, autorizzata
all'approdo a San Raineri date le avverse condizioni
meteo che rendevano impossibile lo sbarco alla rada
San Francesco. Saranno ascoltati i comandanti, i
piloti e gli ormeggiatori. Tre punti: se siano state
rispettate l'ordinanza che vieta i movimenti
simultanei nel porto e l'articolo 1231 del Codice
Navigazione che disciplina gli abbordi; se ricorrano
infrazioni disciplinari. Sott'esame sono le
comunicazioni radio tra le due navi e la sala
operativa della Capitaneria, le misure di sicurezza
legate alle luci di posizione e ai radar delle navi.
Filt-Cgil e Sasmant affermano: «Siamo certi che le
indagini saranno rigorose e confermeranno la realtà
dei fatti, riscontrabile attraverso prove testimoniali
e supporti probatori facilmente reperibili».
15/11/2001
( gazzetta del sud )
La via
del Mare avrà la copertura finanziaria
Procedure
accelerate e copertura finanziaria assicurata. La “via
del Mare” non è più una semplice ipotesi
progettuale. Ieri, nel corso della discussione in
Senato della legge finanziaria il Governo ha accolto
un emendamento (modificato successivamente in ordine
del giorno) presentato dal senatore messinese
Salvatore Ragno riguardo al finanziamento occorrente
per la costruzione dell'arteria di collegamento tra lo
svincolo autostradale di Tremestieri e il porto. La
spesa prevista si aggira intorno ai 100 miliardi di
lire, 21 dei quali sono già stati stanziati dal
Governo siciliano. Adesso, grazie alla modifica
recepita nel corpo della Finanziaria, dovrebbero
arrivare gli altri 80 miliardi. «Il Governo – ha
dichiarato il ministro dei Trasporti Lunardi nel suo
intervento in aula – si farà carico della immediata
costruzione di un'opera di grande importanza per la
città di Messina, realizzando il collegamento diretto
tra l'autostrada, i nuovi approdi di Tremestieri e il
molo Norimberga». Lunardi ha assicurato l'attivazione
delle procedure accelerate previste dalla nuova
legge-obiettivo relativa alle opere considerate di
preminente interesse nazionale, attingendo ai fondi
messi a disposizione del ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo il sen. Ragno,
quello della “via del Mare” rappresenta una
preziosa tessera del mosaico che si sta cercando di
comporre al fine di liberare una volta per tutte la
città dalla schiavitù del traffico gommato di
attraversamento dello Stretto. «Con l'imminente
nomina del commissario per la costruzione del nuovo
approdo di emergenza nella zona sud e con la copertura
finanziaria del collegamento tra Tremestieri e il
porto – afferma Ragno –, il Governo nazionale sta
dimostrando grande attenzione nei confronti della
città di Messina. E la collaborazione tra la
deputazione e l'amministrazione comunale comincia a
dare frutti sostanziosi».
15/11/2001
( gazzetta del sud )
La situazione della
viabilità precipita mentre si attende il decreto del
ministro Scajola
Si dichiari subito l'emergenza
Aggrediti due vigili: arrestato l'autista di un tir
Lucio
D'Amico
L'esasperazione
dei messinesi è giunta davvero al limite. L'ennesimo
episodio, avvenuto ieri in via Bonino, che ha visto
come protagonista un tir in transito nel centro
urbano, conferma che quella viaria è sempre più
un'emergenza di ordine pubblico, oltre che di
protezione civile. I vigili urbani del reparto
operativo mobile hanno fermato il conducente di un
mezzo pesante che aveva provocato un ingorgo,
ostruendo uno degli incroci di via Bonino. L'autista
si è difeso sostenendo di essere passato prima che
scattasse il rosso. Ma la reazione dell'uomo è
sfociata subito in una serie di contumelie e di
insulti nei confronti dei due agenti, contro i quali
il conducente del tir è addirittura passato alle vie
di fatto. È scattato l'arresto, su ordine del
sostituto Francesco De Giorgi. L'autista è stato
processato per direttissima e condannato ad otto mesi
di reclusione con sentenza emessa dal giudice
Francesca Capone. Non è soltanto un episodio di
cronaca tra “nera” e “giudiziaria”. La città,
purtroppo, quasi quotidianamente fa i conti con
l'arroganza di molti autotrasportatori, spesso colti
in flagrante, abituati per troppo tempo a ritenersi i
“padroni” di Messina. Nelle ultime settimane,
parallelamente all'aggravamento delle condizioni
viarie dell'intero centro urbano, si è assistito ad
una pericolosa “escalation” dei gesti di protervia
dei camionisti e delle reazioni furenti di pedoni ed
automobilisti. A confermarlo è lo stesso comandante
della polizia municipale Calogero Ferlisi. Sarebbe
ingiusto ovviamente criminalizzare l'intero settore
del trasporto su gomma e dimenticare che anche i
conducenti dei tir sono vittime di una situazione da
loro non voluta. L'interferenza tra il traffico di
attraversamento dello Stretto e la viabilità
cittadina ha ripercussioni negative sia sulla vita dei
messinesi sia sul lavoro di una categoria, quale
quella degli autotrasportatori, che sopporta i disagi,
le sofferenze, i rischi dei lunghi spostamenti in
autostrada. Ma, fino a quando non si realizzeranno le
invocate soluzioni strutturali, non ci sono
alternative e, prima di ogni altra cosa, è Messina
che merita rispetto. Possiamo anche essere la città
più caotica e meno vivibile d'Italia ma nessuno ha il
diritto di fare i propri comodi, calpestando le più
elementari regole del vivere civile. Tutto ciò,
comunque, dimostra che non è stato e non è esagerato
chiedere l'intervento straordinario del Governo
nazionale. Lo stato di emergenza esiste già di fatto.
Ancor più dei tragici incidenti sul Boccetta, a
testimoniarlo è l'intera organizzazione viaria, la
paralisi quotidiana delle strade del centro,
l'assoluta mancanza di alternative strutturali e di
vie di fuga in caso di calamità o di eventi
eccezionali. Per queste ragioni e alla luce delle
difficoltà in cui si trovano ad operare le
istituzioni e le amministrazioni locali, la nomina di
un commissario con pieni poteri, pur se non
rappresenta la panacea di tutti i mali, è una scelta
che oggi appare inevitabile. Ancora non si sa se il
Consiglio dei ministri si pronuncerà entro domani
oppure se il provvedimento, già da alcuni giorni
all'esame del ministro degli Interni Claudio Scajola,
è destinato a slittare di una settimana. Il deputato
messinese Rocco Crimi, in stretto contatto con il
ministro Scajola, ha confermato la piena volontà del
Governo di intervenire al più presto. Al commissario
ad acta (probabilmente il prefetto Marino) sarà
affidato il compito di seguire passo dopo passo tutti
gli atti relativi alla progettazione esecutiva e alla
realizzazione dei primi moduli dell'approdo a
Tremestieri, sostituendosi in pratica agli organi
tecnici e amministrativi della Regione e del Comune.
L'obiettivo è quello di rendere funzionale l'attracco
di emergenza nel giro di sei, o al massimo, otto mesi.
Sarà davvero così?
15/11/2001
( gazzetta del sud )
«Nessun
pericolo di collisione»
In una
nota le società Caronte Spa e Tourist Ferry Boat Spa
scrivono: «La Filt-Cgil e il Sasmant hanno diffuso un
comunicato che denuncia una mancata collisione tra la
nave traghetto Scilla e la Vestfold. Da accertamenti e
verifiche effettuate, la notizia si è rivelata
completamente infondata. Il comandante della Vestfold,
proveniente da Villa S. Giovanni, dopo aver verificato
la temporanea inagibilità dell'accosto di San
Francesco, relativamente alla propria nave, per forte
risacca, ha chiesto e ottenuto dall'Autorità
marittima l'autorizzazione ad entrare nel porto per
poter effettuare le operazioni di scarico di automezzi
e passeggeri in tutta sicurezza. Durante tale manovra
seguita via Vhf dai piloti del porto non ha incrociato
alcuna nave delle Fs, né ricevuto alcuna
comunicazione radio di pericolo, nè visto alcuna nave
in manovra. Sembra assolutamente strano che un
comandante di nave traghetto “abbia evitato una
collisione all'ultimo minuto” senza comunicare via
radio la situazione di pericolo, senza informare
l'Autorità marittima, senza esternare con il Vhf un
naturale e ovvio disappunto. A tal proposito non
possiamo non rilevare le continue strumentalizzazioni
che vengono attuate».
Stamane
assemblea dei lavoratori mentre nel pomeriggio si
terrà l'assemblea sul “caso Boccetta”
CASO
BOCCETTA – «Un negoziato con il Governo e
l'istituzione di un'Authority che si occupi degli
interventi immediato sull'intero sistema di
attraversamento dello Stretto, per alleggerire il
carico e i rischi derivanti dal traffico pesante»:
sono le richieste ufficiali di Cgil, Cisl e Uil. Di
questi argomenti si discuterà stasera al Comune e
saranno organizzate le modalità delle prossime
iniziative di mobilitazione.
16/11/2001
( la sicilia )
A
giorni la nomina del commissario – Il sindaco
ringrazia Stato e Regione
Giuseppe
Lo Re
Ecco da
Roma la prima tessera del mosaico: ieri il Consiglio
dei Ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza per la
città di Messina in relazione al traffico dei Tir. È
un atto preliminare al secondo passaggio, quello
decisivo: la nomina del commissario ad acta che si
occupi della costruzione dell'approdo d'emergenza a
Tremestieri.
Le competenze, adesso, passano al ministro
dell'Interno, Claudio Scajola, che con un'ordinanza di
Protezione civile nominerà il commissario. Si tratta
soltanto di stilare il provvedimento, che fisserà
modalità e tempi per la costruzione di un'opera
attesa da decenni. Si prevede, comunque, che
l'incarico possa essere affidato entro qualche giorno;
in pole position c'è il prefetto, Giosuè Marino.
Subito dopo scatterà il count down: due mesi al
massimo per la progettazione definitiva e
l'affidamento dei lavori bypassando le ingarbugliate
normative in tema di lavori pubblici; poi altri
quattro mesi, giusto i tempi tecnici per la
costruzione delle invasature che dovrebbero smaltire
gran parte del traffico pesante che attraversa la
città. Insomma, ancora sei mesi di sofferenza e poi
il problema dovrebbe essere risolto. Anche perché con
l'approdo a Tremestieri i camion non incideranno
affatto sul traffico cittadino, considerato che con i
41 miliardi messi a disposizione dalla Regione sarà
costruita anche una galleria di collegamento diretto
tra la tangenziale e gli attracchi per i traghetti.
E proprio la «liberazione della città dai camion»
è la logica alla quale risponde la dichiarazione
dello stato d'emergenza: a questa necessità faceva
riferimento l'accorato telegramma inviato dal sindaco
a Scajola e Berlusconi lo scorso 5 novembre, a poche
ore dalla morte di Nunziatina Aversa, la novantenne
ultima vittima di un camion sul Boccetta.
Le ultime ore convulse — Si è
consumata nel giro di 10 giorni la vittoria politica
di Leonardi. Insieme alla minaccia di dimissioni ed
alla richiesta di commissariamento per ottenere
procedure rapidissime, il sindaco all'indomani della
morte di Nunziatina ha inviato a Roma la cronologia
degli incidenti, spesso mortali, provocati dal
transito dei camion. In parallelo ha agito il deputato
nazionale di Fi, Rocco Crimi, che alla Camera ha
avanzato le istanze formulate di concerto con
Leonardi. Immediato l'impegno del Governo, che aveva
garantito il suo intervento. Ma per ottenere il
commissariamento, si è dovuto sudare le proverbiali
sette camicie: mercoledì pomeriggio, il Ministero
dell'Interno ha chiesto il concerto della Regione per
predisporre tutte le carte e «confezionare» il
decreto. Ma il presidente della Regione, Totò
Cuffaro, era a Bruxelles. Sarebbe stato impossibile
ottenere l'incartamento senza il classico colpo di
scena: il sindaco ha telefonato al Dipartimento
regionale della Protezione civile e scoperto che è
diretto da Tullio Martella, ex ingegnere capo del
Genio civile ed ex esperto di Leonardi in tema di
grandi opere pubbliche. Quasi per miracolo, i
documenti sono stati approntati ed inviati a Roma
prima del termine delle 19.30.
La soddisfazione di Leonardi — Non
a caso, il primo ringraziamento di Leonardi è stato
indirizzato a Martella: «Il Dipartimento regionale
della Protezione civile – ha scritto il primo
cittadino in una nota diffusa ieri pomeriggio – ha
dimostrato grande sensibilità per consentire l'intesa
Stato-Regione preliminare alla dichiarazione dello
stato d'emergenza». Il sindaco ha poi ribadito il
sostegno unitario che la deputazione messinese ha
dimostrato in quest'occasione: «La città – si
legge ancora nel documento di Leonardi – con questo
atto del Governo potrà beneficiare di procedure più
rapide, che permetteranno la realizzazione
dell'attracco d'emergenza e, in tempi ancora più
brevi, la costruzione dell'approdo definitivo a
Tremestieri». Da più parti, ieri il sindaco ha
«incassato» congratulazioni: soddisfazione per la
decisione del Governo è stata espressa da politici,
consiglieri comunali e, soprattutto, dai segretari
provinciali di Cgil, Cisl e Uil che ieri pomeriggio
avevano organizzato un meeting sul problema Tir.
Confermati i due project financing — «Chiuso»
il capitolo commissariamento, si sta lavorando anche
per gli approdi definitivi. Il sindaco ha confermato
che lunedì incontrerà Cuffaro, per concordare la
nomina del comitato paritetico che si dovrà occupare
dei project financing per la realizzazione delle
strutture definitive a Tremestieri per i camion e
all'Annunziata per i mezzi leggeri.
16/11/2001 ( la sicilia
)
Crimi:
«Il governo dimostra il suo interesse verso questa
città»
G.
L. R.
«È
la prima risposta di questo Governo per una città per
troppo tempo abbandonata al suo destino. In 4 mesi
abbiamo fatto ciò che si aspettava da decenni»: è
entusiasta il deputato nazionale di Forza Italia,
Rocco Crimi. Ieri a Roma è stato il primo ad avere la
notizia, tramite una telefonata del ministro
dell'Interno, Claudio Scajola. Tirato un sospiro di
sollievo, ha subito informato il sindaco. E poi ha
commentato, a caldo, il provvedimento preso dal
Consiglio dei Ministri: «È il primo segnale da Roma
su un rinnovato impegno per questa città. Adesso –
ha detto per telefono – seguirò passo passo l'iter
per la formulazione dell'ordinanza di Protezione
civile; bisogna “calibrarla”, “pesare” ogni
parola. Perché non possiamo correre il rischio che
questo provvedimento resti sulla carta. L'impegno del
Governo è tangibile: sono passati solo 10 giorni
dall'ultimo incidente mortale sul viale Boccetta, e
già il primo provvedimento è stato preso. Sabato
mattina incontrerò il sindaco e il prefetto per fare
il punto della situazione». Già, il prefetto: sarà
Giosuè Marino ad occuparsi della costruzione
dell'approdo. La scelta per la nomina del commissario
cadrà sicuramente su di lui. «Mi pare l'uomo
adeguato. E soprattutto è una persona capace – ha
aggiunto Crimi, eletto deputato nel Collegio di
Messina nord, quello in cui gravita il Boccetta –.
Inoltre, il ruolo di equidistanza assunto dal prefetto
garantirà il rispetto dei tempi rigidissimi che il
Governo fisserà. Lo ripeto, possiamo preventivare non
più di sei mesi: i primi per la redazione dei
progetti esecutivi e l'affidamento dei lavori, il
resto per l'esecuzione dell'opera».
16/11/2001
( la sicilia )
«Norimberga»:
sono sbarcate le gru
Massimiliano
Mondello
La
destinazione commerciale del molo «Norimberga»
inizia a prendere forma: ieri mattina, infatti, la
bidirezionale «Giano» della flotta «Tourist &
Caronte» ha traghettato nella banchina limitrofa alla
stazione marittima, le due gru mobili (dal peso di 96
tonnellate ciascuna) del molo «Marconi» dove, da
domani, troveranno «alloggio» i monocarena delle
Ferrovie, «sfrattati» dalla banchina «Rizzo» per
consentire i lavori di consolidamento della stessa ad
opera del consorzio «Trevi-Italgeo».
Adesso, le operazioni di carico e scarico merci (in
particolare di ferro e granaglie) saranno effettuate
al «Norimberga» dove sono operativi i binari a raso
che collegano la stazione centrale con la banchina
stessa.
Intanto, cresce l'attesa per la gara d'appalto
relativa al consolidamento del molo (25 miliardi), che
si terrà mercoledì – presieduta dal dirigente
dell'Ufficio Contratti e Appalti del Ministero dei
Lavori pubblici – e a cui sono state invitate 25
imprese.
16/11/2001
( gazzetta del sud )
Il ministro degli Interni Claudio
Scajola ha rispettato gli impegni presi in occasione
della replica a una interrogazione dell'on. Crimi
Viabilità, dichiarato lo stato d'emergenza
Un commissario con poteri speciali si
occuperà del nuovo approdo e forse degli svincoli e
della Via del mare
Lucio
D'Amico
A
una situazione ormai insostenibile corrispondono
finalmente provvedimenti eccezionali. Per la prima
volta nella storia recente di Messina il governo
nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza in
riferimento alle questioni della viabilità e delle
ripercussioni che il transito di attraversamento dello
Stretto ha sulla qualità della vita, sulla salute e
sulla sicurezza di un'intera popolazione. Il ministro
degli Interni Claudio Scajola ha rispettato gli
impegni che aveva assunto nella replica
all'interrogazione parlamentare presentata nei giorni
scorsi dal deputato messinese Rocco Crimi. La
dichiarazione dello stato di emergenza è il passo
propedeutico alla nomina di un commissario con pieni
poteri, che avrà l'incarico di portare a compimento
l'iter di realizzazione dei primi moduli del nuovo
approdo a Tremestieri. Il provvedimento emesso dal
Consiglio dei ministri stabilisce anche un termine
preciso: il 31 dicembre 2002. C'è un anno di tempo,
dunque, per affrontare e risolvere problemi che si
trascinano da decenni. Sembra un'impresa proibitiva ma
stavolta esiste un decreto che, in concreto,
classifica la situazione messinese tra le emergenze di
protezione civile. Si potranno, dunque, adottare tutte
le procedure straordinarie adatte ai casi di calamità
o di eventi imprevisti e imprevedibili. Il fatto forse
più significativo dell'intera vicenda è che a Roma
ci si è resi conto della gravità delle condizioni in
cui versa da troppo tempo la città dello Stretto,
anche (ma non solo) per responsabilità della sua
classe dirigente. Messina, in questo caso, non è
stata “scartata”, per usare l'aggettivo che
mirabilmente fu accostato dal procuratore Luigi Croce
in riferimento alla città «abbandonata dalle
istituzioni al suo destino». La dichiarazione dello
stato di emergenza, infatti, è stata decretata, oltre
che per Messina, solo per altre due grandi realtà
urbane: Milano e Venezia. Scajola lo ha spiegato
durante il suo intervento in Consiglio dei ministri:
«A Milano si è registrato un rilevante aumento delle
emissioni inquinanti; a Venezia un preoccupante
problema di staticità degli edifici per effetto del
moto ondoso provocato dalle imbarcazioni a motore; a
Messina serissimi pericoli per la sicurezza della
collettività a causa dell'intenso movimento di
automezzi pesanti provenienti o diretti verso il
Continente». Il ministro ha fatto di più: ha
ricordato le vittime del Boccetta, a testimonianza che
quella messinese è diventata, purtroppo, una
questione “di vita o di morte”. Quella che viene
da Roma, quindi, è una sfida alle accuse e ai moniti
di chi – riferendosi soprattutto ai pieni poteri in
materia di mobilità urbana affidato al sindaco di
Milano Albertini – ritiene che provvedimenti
eccezionali di tal genere possano alla fine minare
«la centralità dell'azione di governo». Nel caso
messinese, si può solo dire che le misure
straordinarie sono arrivate tardi rispetto alle
proporzioni di un vero e proprio dramma collettivo,
che si è ingigantito al punto da condizionare, oltre
alla normale organizzazione viaria, la vita di ogni
giorno, le prospettive di sviluppo, l'economia stessa
della città. Il decreto governativo indica un
percorso: la dichiarazione dello stato di emergenza è
finalizzato alla «adozione di urgenti misure per la
realizzazione di un programma di interventi
finalizzato ad un rapido miglioramento delle attuali
situazioni». Il compito del commissario – potrebbe
essere il prefetto Marino ma anche lo stesso sindaco
Leonardi – dovrebbe essere a largo raggio, visto che
si parla di un “programma di interventi” e non di
una singola opera. Su questo punto se ne saprà di
più nei prossimi giorni. È una questione di
fondamentale importanza visto che si tratta di
stabilire se le procedure straordinarie possano come
sarebbe logico valere anche per altri interventi,
oltre all'approdo di Tremestieri, come la Via del Mare
oppure gli svincoli di Giostra e dell'Annunziata. In
ogni caso, forse, si è imboccato il percorso giusto
per uscire fuori da un oscuro tunnel nel quale Messina
si è trovata da decenni, schiacciata dai Tir e da una
montagna di impegni disattesi, di omissioni e
inadempienze, quasi a fare la fine del topo.
16/11/2001
( gazzetta del sud )
Posizionate le
gru: ricomincia l'attività mercantile
Alessandro
Tumino
Comincia
a prendere forma il nuovo Molo Norimberga nella
direzione del futuro terminal commerciale multiuso di
San Raineri (giorno 21 novembre sarà aggiudicato
l'appalto da 25 miliardi). Ieri i tecnici della Comet
e della Società cooperativa del porto hanno eseguito,
per conto dell'Authority, il trasferimento, dalla
banchina Marconi, delle due gru da 100 tonnellate,
utilizzate per il prelievo dei carichi pesanti. Si
tratta di un passaggio fondamentale per mantenere e
perfino incrementare, già nell'immediato, i traffici
mercantili visto che a breve la “Marconi” sarà
interessata ai lavori di ristrutturazione in corso
sulla cortina. Il trasferimento delle gru è stato
effettuato sulla nave bidirezionale “Giano” messa
a disposizione dal Gruppo Franza. Nei prossimi giorni,
dopo alcune rifiniture da parte delle Ferrovie ai
binari che collegano il “Norimberga” alla
Stazione, con l'arrivo del primo treno cominceranno le
attività di prelievo e di travaso: soprattutto travi
e blumi di ferro e d'acciaio e derrate di grano. Ai
primi del 2002, con la ristrutturazione delle tre
banchine, si entrerà nella fase più delicata. Negli
spazi del grande molo, infatti, le attività
mercantili già in corso e lo strategico servizio
dell'Autostrada del Mare “Messina-Salerno”
dovranno armonizzarsi al meglio con i cantieri. È
decollata, comunque, un'ala nuova del porto, che offre
potenzialità di sviluppo commerciale internazionale,
laddove fino a qualche mese addietro regnavano il
degrado e l'abbandono. Un'ascesa che però andrà di
pari passo con la realizzazione del collegamento
viario, la “strada del mare”, tra il porto e
l'autostrada. Ieri intanto si è svolta a Roma una
quarta riunione sull'ipotesi della revoca della
deroga, rispetto all'obbligo di pilotaggio radio in
“Vhf”, di cui beneficiano le navi delle Ferrovie
che utilizzano le invasature portuali. All'incontro,
convocato dal direttore generale del ministero dei
Trasporti, dott. Massimo Provinciali, hanno preso
parte il comandante della Capitaneria Carmelo
Maccarone, il presidente dell'Authority Giuseppe
Vermiglio, i rappresentanti dei piloti dello Stretto e
quelli di Confidarma. Si “viaggia” verso la revoca
sia per rafforzare le misure di sicurezza e
prevenzione nel nostro trafficato bacino portuale, sia
per applicare la direttiva Ue che vieta deroghe nella
disciplina che vincola gli operatori di un medesimo
contesto (il bacino del porto). Domani alle 10, nella
nuova sede Cgil, conferenza di Filt-Cgil e Sasmant
sulla presunta “mancata collisione” nel porto.
16/11/2001
( gazzetta del sud )
«La città non
sarà più dimenticata» Soddisfazione del sindaco
Leonardi
«Caro
Turi, ti assicuro che la città di Messina non sarà
più dimenticata dal governo nazionale come è
accaduto negli ultimi anni. La dichiarazione dello
stato di emergenza, deliberata dal Consiglio dei
ministri e comunicatami con telegramma direttamente
dal ministro dell'Interno Claudio Scajola, rappresenta
un primo atto concreto di tale interesse. Ti
preannuncio inoltre che mi impegnerò affinché il
ministro, con un'ordinanza di protezione civile,
nomini in tempi brevi il commissario straordinario per
la rapida realizzazione degli approdi a Tremestieri
così da liberare definitivamente la nostra città
dalla piaga del traffico pesante. Ti invito, dunque, a
continuare con l'impegno e l'entusiasmo di sempre il
tuo mandato di sindaco e a realizzare quelle opere di
cui la città necessita». Questo il testo della
lettera che ieri, nel primo pomeriggio, il deputato
nazionale Rocco Crimi ha inviato al sindaco,
annunciando la notizia dell'intervento straordinario
decretato dal governo nazionale. Immediata la risposta
di Leonardi: «La soddisfazione – afferma il sindaco
–, credo che non sia solo di questa Amministrazione
ma dell'intera città. Questo atto e il successivo
passo relativo alla nomina di un'Authority
consentiranno di affrancare Messina da uno dei suoi
problemi più drammatici. La città esprime
ringraziamento al ministro Scajola e al deputato
messinese Crimi per l'impegno dimostrato ma va dato
atto anche al Dipartimento regionale di protezione
civile per la sensibilità espressa, che ha consentito
il raggiungimento dell'intesa tra lo Stato e la
Regione siciliana». La richiesta ufficiale
dell'intervento governativo era stata riassunta in un
telegramma inviato a Roma dal sindaco, all'indomani
del tragico incidente che è costato la vita alla
novantenne Annunziata Aversa (ci è voluto, purtroppo,
l'ennesimo morto per dimostrare la gravità
dell'emergenza...). «Ripetuti drammatici incidenti,
spesso mortali, registrati in città, lungo le strade
di collegamento fra il sistema autostradale e gli
approdi per il traghettamento tra la Sicilia e la
Calabria – scriveva Leonardi – hanno determinato
dolore e forte scoramento tra la popolazione
messinese, oltre che la vivissima preoccupazione
dell'amministrazione comunale riguardo le condizioni
di sicurezza per l'incolumità dei cittadini. È noto
che Messina da oltre 40 anni è sottoposta alla
devastante servitù di passaggio di 5 milioni annui di
autoveicoli, dei quali oltre un milione di mezzi
pesanti. Il consiglio comunale di Messina, nel giugno
2000, consapevole della insostenibilità della
situazione ha deliberato, su conforme parere di
un'apposita commissione presieduta dal prof. Aurelio
Misiti, il trasferimento in siti esterni all'area
urbana degli approdi il loro diretto e autonomo
collegamento con il sistema autostradale.
Conseguentemente, allo scopo urgente di realizzare il
primo modulo degli approdi, è stato richiesto alla
Regione siciliana ed ottenuto un finanziamento di 41
miliardi incluso nell'accordo di programma quadro
sottoscritto dal Governo e dalla Regione il 5 ottobre
scorso. La relativa progettazione è stata affidata al
Genio civile opere marittime di Palermo e al Genio
civile di Messina. Tuttavia le normali procedure delle
opere pubbliche non appaiono compatibili con le
imprescindibili esigenze di realizzare con assoluta
urgenza il primo modulo dei nuovi approdi in modo da
liberare immediatamente la città dal passaggio dei
tir, come peraltro auspicato dal presidente della
Repubblica in occasione della sua visita a Messina».
Leonardi concludeva sottolineando che il protrarsi
della situazione di emergenza e di incertezza avrebbe
avuto come conseguenza «la remissione del mandato da
parte del sindaco e dell'intera giunta».
16/11/2001
( la sicilia )
«Non
ci fermeremo»
La
mobilitazione permanente continua. Al termine
dell'assemblea pubblica, svoltasi nel pomeriggio a
Palazzo Zanca, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil,
delle associazioni e dei comitati anti-tir hanno
confermato che martedì 20 si svolgerà, a partire
dalle 20,30, la fiaccolata sul viale Boccetta. Il
corteo muoverà dal punto in cui è morta la signora
Annunziata Aversa. «L'odierna dichiarazione dello “stato
di emergenza” – si legge nel documento approvato a
conclusione del dibattito – deve rappresentare il
punto di partenza per una serie di interventi che
portino alla realizzazione delle infrastrutture
necessarie ad affrancare la città dal passaggio dei
tir ma anche l'avvio immediato per le misure urgenti
di sicurezza dei cittadini e per l'emergenza
ambientale. La nomina di un commissario non deve certo
limitarsi a velocizzare qualche nuova opera pubblica.
16/11/2001
( gds )
Prima concorrenti ora
clienti
Compagnie affittano
navi
Fino a
ieri concorrenti ed oggi clienti. La "Meridiano
Lines" da lunedì scorso per traghettare auto e
Tir sull'altra sponda dello Stretto si serve di una
nave del gruppo Tourist. Si tratta di un contratto di
affitto che avrà validità trenta giorni: un milione
e mezzo di lire al giorno il prezzo pattuito.
La Meridiano è la prima compagnia privata ad aver
avviato alcuni anni fa un tentativo di concorrenza nei
confronti del gruppo Tourist-Caronte. Tra le due
compagnie oltre al budget anche una differenza
sostanziale di rotta: la stazione calabrese di arrivo
per la Meridiano non è Villa San Giovanni ma Reggio.
Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati dalle
battaglie dei prezzi. La Tourist per contrastare
l'attività della Meridiano, tre anni fa mise in piedi
un collegamento analogo dallo stesso molo, con la Ngi,
una consociata del gruppo.
Negli ultimi mesi però la Meridiano è incappata in
una serie di inconvenienti: dall'incidente ad una nave
durante una manovra nel porto di Reggio (che ha reso
indisponibile un traghetto) al divorzio con Matacena
che forniva la Ostfold. Quindi nelle scorse settimane
il passo che nessuno si sarebbe mai aspettato. La
richiesta alla Tourist prima di allora spietata
concorrente. Così la società amministrata da
Vincenzo Franza ha dirottato da Milazzo la nave più
vecchia del gruppo: la Tourist Uno, varata nel '68.
Le sue caratteristiche: ottantatrè metri di lunghezza
e 12 di larghezza ed una capienza di appena 9 tir.
Sino a qualche settimana fa la Tourist Uno imbarcava
camion, o almeno cercava di farlo, vista la ferma
opposizione del sindaco, Nastasi, per Gioia Tauro. La
notizia viene confermato da Vincenzo Franza in
persona: "Prima di muoverci - ha spiegato
l'imprenditore - abbiamo chiesto lumi all'antitrust.
Ci è stato risposto che potevamo noleggiare la nostra
nave praticando le stesse condizioni offerte alla
Ngi".
16/11/2001
( gazzetta del sud )
Il governo riconosce
l'"emergenza Tir",
Un commissario in città con pieni poteri
Emilio
Pintaldi
Stato di
"emergenza ambientale" per la città dei
Tir. A decretarlo è stato ieri il Consiglio dei
ministri su proposta di Claudio Scajola. Adesso in
città arriverà un commissario con poteri speciali
che avrà il compito di portare sino al traguardo in
tempi brevissimi, la realizzazione dei nuovo approdo a
Tremestieri. A disposizione ci sono già i 41
mililiardi stanziati dal governo per la realizzazione
dei primi moduli di un porto di emergenza. Resta da
definire inoltre la situazione che riguarda la
cosiddetta "strada del mare" per la quale il
governo nella Finanziaria ha messo da parte 80
miliardi.
Molto probabilmente, ad ottenere la nomina di
commissario straordinario, sarà il prefetto Giosuè
Marino che di tir e di emergenza si è già occupato
nella sua veste di rappresentante del governo.
Un'ordinanza attesa con grande apprensione dal sindaco
Salvatore Leonardi che a qualche ore dall'ultimo
incidente mortale sul viale Boccetta, in cui è
rimasta vittima una novantenne, aveva minacciato le
dimissioni qualora il governo non avesse assunto
misure di emergenza.
Determinante l'interessamento del parlamentare di
Forza Italia Rocco Crimi. Pochi minuti di intervento a
Montecitorio, serviti a tracciare un quadro di una
situazione che definire drammatica è poco. Le cifre
parlano da sole: 11 vittime dei Tir negli ultimi dieci
anni, 3.600 passaggi di mezzi pesanti al giorno,
livello di inquinamento preoccupante. Crimi ha seguito
ogni passaggio successivo sino a portare di persona il
plico, contenente i dati sul Boccetta e
sull'attraversamento del centro da parte dei mezzi
pesanti consegnatogli dall'assessore all'Ambiente,
Giuseppe Santalco.
Senza l'apporto dei comitati antiTir però il problema
non sarebbe mai stato affrontato su scala nazionale. E
la lotta non si ferma. Il comitato "La nostra
città" che da mesi si batte per la liberazione
del centro dai bisonti della strada ha reagito con
cautela. Vuole vedere fatti prima di mollare la presa.
Ieri pomeriggio i sindacati e le associazioni antiTir
hanno confermato la manifestazione di protesta indetta
per martedì prossimo. Restano in grande fermento i
quartieri. Una polemica delle ultime ore riguarda gli
schieramenti opposti, centrodestra e centrosinistra
che si fronteggiano all'interno delle circoscrizioni.
In una nota molto critica i Ds del Sesto e Settimo
quartiere raccontano di una seduta di fuoco in cui la
proposta della nomina di una commissione congiunta
sarebbe caduta a causa del boicottaggio di alcuni
esponenti del centrodestra ed in particolare di Forza
Italia. L'idea dei Ds era di nominare una sorta di
task force che elaborasse un documento di protesta da
indirizzare all'amministrazione comunale sui recenti
provvedimenti antitir assunti a palazzo Zanca.
17/11/2001
( gazzetta del sud )
Viabilità
/ La dichiarazione dello stato di emergenza può
consentire di risolvere una volta per tutte il
problema del passaggio dei mezzi pesanti in città
Siamo
davvero alla svolta
Andranno al prefetto i poteri di commissario
Lucio
D'Amico
Non
sembrano esserci più dubbi. Sarà il prefetto Giosuè
Marino il commissario nominato dal ministro degli
Interni Claudio Scajola. L'ordinanza di protezione
civile, che segue la dichiarazione dello stato di
emergenza deliberata dal Consiglio dei ministri nella
seduta di giovedì, verrà firmata la prossima
settimana. Messina, dunque, dovrebbe imboccare un
percorso diverso rispetto alle altre due città per le
quali il governo nazionale ha dichiarato l'emergenza
ambientale a causa dei problemi derivanti dal traffico
e dall'inquinamento. A Milano e Venezia, infatti, i
“super-poteri” saranno affidati ai rispettivi
sindaci, Albertini e Costa. Qui da noi, invece, è lo
stesso primo cittadino che ritiene «logica e
conveniente per tutti» la scelta del più autorevole
rappresentante delle istituzioni, cioè il prefetto.
«Il caso messinese – spiega Leonardi – ha una sua
peculiarità. C'è la necessità impellente di portare
a compimento un'opera pubblica, quale il nuovo approdo
di Tremestieri, che consenta di risolvere la causa
principale dell'emergenza vissuta dalla città:
l'interferenza del traffico gommato pesante con la
viabilità e le attività del centro urbano. I
problemi di Milano sono sicuramente rilevanti, così
come quelli di Venezia, ma credo che la situazione di
Messina sia la più grave di tutte. Ed allora il
commissario avrà il compito di portare a compimento
l'iter di un'opera che, altrimenti, rischierebbe di
avere tempi tecnici e burocratici incompatibili con
l'esigenza di liberare immediatamente la città dai
tir. Non si tratta di inventare da zero le soluzioni
ma di attuare, con l'ausilio di poteri straordinari,
quanto indicato nel percorso già individuato
dall'amministrazione comunale, di concerto con la
Regione siciliana. Per queste ragioni, ritengo che
un'Authority esterna al Comune possa svolgere il suo
ruolo con efficacia, realizzando l'opera entro il
termine previsto dal decreto governativo, cioè il 31
dicembre del prossimo anno. Nel frattempo,
l'Amministrazione si impegnerà a definire tutte le
altre vicende collegate ai temi della mobilità
urbana: dal completamento e attivazione della tranvia
agli svincoli e alla realizzazione dei parcheggi». Il
commissario, secondo la tesi di Leonardi, avrà,
quindi, un unico compito ben definito: prendere in
mano la vicenda dell'approdo di Tremestieri e
lasciarla solo nel momento in cui le prime invasature
saranno realizzate, consentendo il trasferimento di
gran parte del traffico di attraversamento, quello
legato al passaggio dei mezzi pesanti. Anche il
progetto della “Via del Mare” seguirà procedure
accelerate, visto che rientra tra le opere considerate
di «preminente interesse nazionale». Tutto ciò è
stato reso possibile dall'emendamento alla Finanziaria
presentato dal senatore Salvatore Ragno ed inserito
nella manovra complessiva, con la previsione di 80
miliardi che vanno ad aggiungersi ai 20 già
disponibili. L'opera avrebbe, dunque, la piena
copertura finanziaria. I passaggi giuridici, tecnici
ed amministrativi saranno chiariti nelle prossime
settimane. Quel che è certo è che siamo di fronte ad
un vero punto di svolta, che potrebbe aprire
prospettive impensate fino a qualche tempo fa. Proprio
quando si è toccato il fondo del burrone, forse è
giunto il momento in cui adesso si può davvero
risalire la china. La dichiarazione dello stato di
emergenza per motivi legati alla viabilità (e non a
qualche calamità naturale) è una novità assoluta,
non solo per la nostra città, ma per l'intero Paese.
Adesso si tratta di non sprecare un'opportunità
storica: un intervento “eccezionale” che può
contribuire a far di Messina finalmente una città “normale”.
17/11/2001 (
gazzetta del sud )
I due Consigli
chiedono la revoca della chiusura notturna del
Boccetta
I Quartieri VI e VII in corteo
«Bisogna
stringere i denti, ancora per qualche settimana». È
il ritornello di amministratori e dirigenti comunali
al momento di annunciare misure che limitano
ulteriormente la mobilità nel centro urbano, a causa
dello svolgimento dei lavori della tranvia. L'invito
alla «pazienza» e alla «collaborazione» è stato
rivolto anche ieri, allorché è stata emessa
l'ordinanza di chiusura temporanea della carreggiata
lato monte di via La Farina, nell'area di intersezione
con la via del Vespro. Il provvedimento durerà 10
giorni, terminati i quali dovrebbe essere
riconsegnata, e quindi riaperta al traffico, la via I
Settembre, nel tratto compreso fra il viale San
Martino e via Campo delle Vettovaglie. Intanto, però,
i Quartieri VI e VII, riuniti in seduta congiunta,
annunciano per venerdì 23 un corteo di protesta nel
caso in cui l'Amministrazione non darà le risposte
chieste dai cittadini della zona. I due consigli
circoscrizionali chiedono la revoca dell'ordinanza del
30 ottobre e un nuovo provvedimento che consenta il
passaggio su viale Europa solo dei Tir diretti alle
aree portuali.
VIA LA FARINA – Tornando alle nuove misure viarie,
è stato istituito il senso unico alternato sul lato
valle della via Campo delle Vettovaglie mentre sarà
chiusa al transito veicolare la via del Vespro (tra le
vie Natoli e Campo delle Vettovaglie) con direzione
obbligatoria diritta sulla via I Settembre
all'incrocio con il Viale. Sul viale San Martino,
all'intersezione con via I Settembre, è stata
istituita la direzione obbligatoria a sinistra (per i
mezzi pesanti con direzione di marcia nord-sud).
BOCCETTA – Da ieri sono entrati in azione i Rangers
e i vigili del fuoco volontari che presidieranno i
punti nevralgici del passaggio pedonale sul viale
Boccetta. Nei prossimi giorni saranno coinvolte le
altre associazioni di volontariato che hanno dato la
propria disponibilità.
CIRCOLI SOCIALISTI – «La nostra città può
avviarsi ad acquistare un volto più umano,
recuperando la dignità socio-urbanistica smarrita».
Lo sostiene il portavoce dei Circoli socialisti Franco
Mento alla luce delle buone notizie provenienti da
Roma e da Palermo riguardanti l'emergenza Tir, il
risanamento e il tram. «Ma è proprio questo il
momento – ammoniscono dei Circoli socialisti – che
tutte le componenti politiche e sociali, soprattutto
l'associazionismo, non devono assolutamente abbassare
la guardia».
17/11/2001
( gazzetta del sud )
Tir
impazzito in viale Europa: ubriaco l'autista
«Sembrava
impazzito». Non hanno creduto ai loro occhi i vigili
urbani che ieri sera erano di pattuglia tra viale
Europa e via La Farina: un autotreno, a velocità
sostenuta, percorreva zig-zagando le strade del centro
urbano. È scattato subito l'inseguimento e il Tir è
stato fermato. Subito gli agenti si sono resi conto di
avere di fronte un uomo in preda ai fumi dell'alcol. E
la conferma è arrivata dalla prova dell'etilometro.
Il conducente è stato portato alla caserma dei vigili
urbani e denunciato per guida in stato di ebbrezza.
Questo è l'ennesimo episodio che testimonia la
gravità della situazione in cui si trova Messina,
schiava dei Tir che vanno e vengono da tutto il mondo.
17/11/2001
( gazzetta del sud )
La Regione ha nominato il
Cda che sarà insediato entro novembre
Resuscitato
l'Ente porto
Ovvero un
doppione dell'Authority
Alessandro
Tumino
Messina
non finisce di stupire per la capacità di attrarre
complicazioni burocratiche. A distanza di oltre un
anno dalla fine del regime commissariale (1997-2000)
con decreto del presidente della Regione Totò Cuffaro
è stato nominato il nuovo Consiglio di
amministrazione dell'Ente autonomo portuale.
Nonostante l'istituzione con legge nazionale delle
Autorità portuali, resuscita così un ente regionale
istituito dal decreto 270 del 1953 per amministrare e
gestire il “punto franco” (legge del 1951, mai
attuata). In una nota inviata ai nuovi membri,
l'assessore regionale all'Industria Marina Noé ha
motivato il reinsediamento con «l'accumulo di
problematiche che richiedono una rapida soluzione».
Ecco i componenti nominati: «Domenico Longo, avv.
Rosario Contiguglia e Nicolò D'Andrea quali
rappresentanti della Provincia; dott. Pietro Cacciola
e ing. Santi Sofi quali rappresentanti della Camera di
commercio; avv. Bernardo Moschella in rappresentanza
della Regione; dott. Giuseppe Merlino, in
rappresentanza del ministero delle Finanze; ing.
Roberto Piazza e comandante Carmelo Maccarone quali
rappresentanti del ministero dei Trasporti». Come si
ricorderà l'ultimo Cda era stato presieduto fino al
febbraio '97 da Rosario Madaudo al quale poi successe,
con margini ridottissimi, il commissario Francesco
Lala. Si riaprono così scenari altrove tramontati: le
Authority, infatti, sono state costituite per la
programmazione e lo sviluppo delle attività portuali.
È pur vero che singoli importanti spezzoni quale
«l'amministrazione e gestione del punto franco» e la
gestione regionale, in convenzione con la Smeb, del
bacino di carenaggio o della degassifica, potrebbero
dare anche “un senso” all'Ente porto istituito
dalla Regione e non cancellato dalla legge nazionale.
Ma, al di là delle forme, non sembrano esservi troppe
ragioni per un soggetto politico-burocratico pieno
zeppo degli stessi enti che compongono il Comitato
portuale coordinato dal presidente dell'Authority.
Purtroppo la Regione non disdegna gli sprechi, anche
con la creazione di posti di sottogoverno
17/11/2001
( la sicilia )
Rinnovato
il CdA dell'Ente porto
Massimiliano
Mondello
Risorge
dalle ceneri del Punto franco che non c'è, il CdA
dell'Ente autonomo portuale che, dopo 4 anni, tornerà
a riunirsi a fine mese. Il decreto di nomina sarà
pubblicato sulla prossima Gazzetta ufficiale della
Regione. Dell'organismo sono stati chiamati a far
parte: Domenico Longo, Rosario Mario Agatino
Contiguglia e Nicolò D'Andrea (Provincia); Pietro
Cacciola e Santi Sofi (Camera di Commercio); Bernardo
Moschella (Regione); Giuseppe Merlino (Ministero delle
Finanze); Roberto Piazza e Carmelo Maccarone
(Ministero dei Trasporti). Il CdA sarà affiancato dal
Collegio dei sindaci, cui sono stati chiamati a far
parte: Antonio Messina (Ministero del Lavoro), Lucia
Mangione e Giuseppe Di Gregorio (assessorato regionale
alle Finanze), Virgilio Mandanici (Provincia),
Vincenzo Musmeci (Camera di Commercio) e Letterio
Barbaro (Ministero del Tesoro). Le competenze residue
rimaste in capo all'Ente, dopo la nascita
dell'Autorità portuale, sono: la gestione del Punto
franco, del bacino di carenaggio e della stazione di
degassifica «Smeb».
17/11/2001
( la sicilia )
Convenzione
sul demanio
Il
Ministero dei Trasporti e l'Autorità portuale hanno
siglato la convenzione (biennale) per il progetto
«Sidap», finalizzato all'individuazione oggettiva
dei beni del demanio marittimo attraverso la creazione
di una base di dati integrata, cartografica e
amministrativa. Organo attuatore sarà il «Cogi». Il
programma dei lavori prevede: la base cartografica dei
beni; il rilievo delle aree; la numerazione delle
mappe catastali; la delimitazione dei confini;
l'individuazione del tipo di utilizzo dei beni;
l'identificazione dei beni; l'individuazione del tipo
di vincoli; l'identificazione delle concessioni; la
numerazione delle planimetrie delle concessioni; il
controllo dell'utilizzo dei beni; la creazione del
sistema informativo «Sidap»; l'aggiornamento delle
procedure amministrative; la formazione del personale;
l'interscambio e l'assistenza integrata hardware e
software.
17/11/2001
( la sicilia )
Pilotaggio
obbligatorio solo per le Fs
Massimiliano
Mondello
L'obbligo del
pilotaggio nelle acque dello Stretto
sarà esteso soltanto alla flotta dell'Ente Ferrovie.
Nel corso dell'incontro, svoltosi giovedì al
Ministero dei Trasporti, Confitarma ha preteso
l'esclusione dei traghetti del «Gruppo Franza»,
poiché la rada di S. Francesco non rientra
«letteralmente» nell'ambito portuale. Una decisione,
che ancora dovrà essere avallata con l'apposito
decreto ministeriale, che ha lasciato l'amaro in bocca
ai vertici provinciali delle Ferrovie che, prima di
recriminare, però devono chiedersi perché il loro
rappresentante fosse assente al vertice capitolino,
già programmato da tempo. E a proposito di sicurezza,
il comandante della Capitaneria, Carmelo Maccarone, ha
annunciato che i suoi uffici si pronunceranno
ufficialmente sulla «quasi-collisione» di lunedì
notte, soltanto la prossima settimana, quando finirà
la «passerella» degli interrogatori: all'appello
mancano solo gli ormeggiatori, mentre sono già stati
ascoltati i piloti e i comandanti delle navi
«Scilla» e «Westfold».
17/11/2001
( la sicilia )
Si
studiano ipotesi per limitare i disagi causati dai
Tir, mentre si lavora per la nomina del commissario
sul nuovo approdo
Il
Boccetta sarà «blindato»
Leonardi:
«Finalmente abbiamo un termine definito e risultati
sicuri»
Giuseppe
Lo Re
Limitazione
dei danni nell'immediato e rapide soluzioni
strutturali: si muoverà in due direzioni il
commissario che sarà designato a giorni dal ministro
dell'Interno, Claudio Scajola, per gestire lo «stato
d'emergenza» causato dai Tir. Tra oggi e domani
dovrebbe essere in città il deputato nazionale Rocco
Crimi, che in questi ultimi giorni ha assunto
d'importanza vitale affinché da Roma arrivassero
risposte certe. L'esponente di Forza Italia
incontrerà il sindaco, Turi Leonardi e il prefetto,
Giosuè Marino, commissario in pectore. I tre
dovrebbero gettare le basi di quell'ordinanza che poi
finirà nelle mani dello stesso Scajola, per la firma
definitiva del decreto di commissariamento. È ormai
appurato che la nuova figura super partes dovrà
occuparsi della costruzione dell'approdo d'emergenza a
Tremestieri entro il termine del 31 dicembre 2002. Ma
certamente lo «stato d'emergenza» dichiarato dal
Governo Berlusconi renderà possibili rimedi finora
difficilmente attuabili. Innanzitutto si potranno
impiegare anche le forze dell'ordine per effettuare
controlli sulla viabilità. In quest'ottica vanno
inquadrate alcune ipotesi che hanno preso largo nelle
ultime ore e che saranno esaminate stamane dal
Comitato per l'ordine pubblico. Palazzo Zanca ha
approntato un progetto di massima per
«militarizzare» il viale Boccetta: una corsia
centrale riservata ai Tir, con muretti alti per la
separazione dalle auto, dossi per limitare la
velocità e una «striscia» di «controllori» per
verificare il rispetto delle regole da parte degli
autotrasportatori. Potrebbe essere questa una prima
risposta, in attesa dell'approdo a sud. Intanto, in
città si respira aria di «grande evento». È la
prima volta che da Roma si manifesta tanto interesse
per i problemi connessi al traghettamento. «Per mia
forma mentis – ha commentato il sindaco – non sono
abituato a usare espressioni come “momento storico”
o “svolta decisiva”: ma è chiaro a tutti che è
successo qualcosa di molto importante. C'è
l'attenzione del Governo su un problema del quale
nessuno sembrava accorgersi. Nominare un commissario
significa dare un termine certo e un risultato certo.
Il Comune metterà a disposizione del commissario
tutti gli strumenti tecnici e operativi in suo
possesso».
Anche Reggio e Villa S. Giovanni «bussano» a
Roma — La decisione del Governo ha
provocato reazioni a catena non solo in città. Ieri
il presidente della Provincia di Reggio Calabria,
Cosimo Antonio Calabrò, ha scritto a Scajola
chiedendo l'estensione del provvedimento di «stato
d'emergenza» anche a Villa S. Giovanni «dove si
verificano condizioni ambientali analoghe a quella di
Messina»; il parlamentare Luigi Meduri (Cdu), invece,
ha «sponsorizzato» Reggio Calabria: «È
inspiegabile – ha detto il deputato, ex presidente
della Regione Calabria – l'esclusione di Reggio e
Villa».
Proteste nella zona centro-sud — Intanto,
ieri sera, i Consigli del VI e del VIi Quartiere, in
seduta congiunta, hanno avanzato una proposta-tampone:
far percorrere il viale Europa solo ai mezzi diretti o
provenienti dagli imbarcaderi Fs e il viale Boccetta
solo a quelli che si servono dei traghetti privati.
«In caso di mancate risposte – si legge in un
documento – venerdì 23 sarà organizzato un corteo
di protesta da viale Europa a Palazzo Zanca».
Denunciato un camionista — L'ennesimo
episodio increscioso, ieri sera, ha visto protagonista
un camionista. L'uomo guidava il mezzo, proveniente da
Taormina e diretto a Foggia, in stato d'ebbrezza; per
questo è stato denunciato dai Vigili urbani, che lo
hanno sorpreso a «zigzagare» in via La Farina.
17/11/2001
( la sicilia )
Volontari
sul «viale della morte»
Giuseppe
Rodi
Da
ieri mattina, agli agenti della Polizia municipale,
lungo il viale Boccetta si sono aggregati i
«Rangers» e i Vigili del fuoco volontari (nella
foto). Otto unità complessivamente impegnate a
coordinare il traffico veicolare e pedonale, su quello
che da alcuni è stato definito il «viale della
morte». L'iniziativa è stata concordata nel corso di
un incontro tenutosi martedì ed al quale hanno
partecipato l'assessore, Giuseppe Santalco, il
comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi
ed i rappresentanti delle associazioni di
volontariato. Particolare attenzione è rivolta agli
incroci, dove i pedoni vengono aiutati ad attraversare
la strada. Intanto, ieri mattina il traffico veicolare
ha subito un rallentamento per il guasto di due
autoarticolati; il primo, in prossimità del viale
Regina Margherita ed il secondo in prossimità di
piazza Gagini.
17/11/2001
( gds )
Il problema traffico sul
viale Boccetta: Marino verso la nomina a commissario
Rosaria
Brancato
Boccetta,
il giorno dopo la dichiarazione dello stato
d'emergenza. Mentre il dibattito è sul nome e sui
poteri che il commissario speciale avrà, da ieri
lungo il viale dei tir, agli incroci, i volontari
affiancano i vigili urbani. Soddisfatto il sindaco per
essere riuscito ad ottenere l'intervento del governo:
"Io solitamente non uso aggettivi come storico -
dichiara Leonardi - ma credo che rispetto a quanto
accaduto negli ultimi quaranta anni quello di ieri sia
veramente un avvenimento importante. Finalmente il
Governo si è accorto della sofferenza di una città,
una sofferenza della quale nessuno sembrava
accorgersi". Per il primo cittadino è importante
che sia stata dichiarata l'emergenza, uno strumento
efficace per poter arrivare a risolvere il problema
dei tir. "Le altre possibili soluzioni erano solo
pannicelli caldi. Adesso sarà possibile dare un
termine certo per la conclusione dell'iter per
l'approdo a sud ed il commissario avrà poteri per
arrivare celermente alla realizzazione". Lo
stesso parlamentare azzurro Rocco Crimi, che
nell'ultima settimana non ha mollato la presa sul
ministro degli Interni Claudio Scajola per garantire
il provvedimento, ha promesso che le prossime fasi
saranno altrettanto rapide. "Avevo davvero
pensato di dimettermi - continua Leonardi - perch‚
non eravamo riusciti in passato a trovare delle
soluzioni. I finanziamenti ottenuti dal governo
regionale Leanza erano serviti, ma non mi aveva
convinto la fase successiva, perch‚ non si era
acquisita la consapevolezza della gravità del
problema". Intanto sulla nomina del commissario,
sia Crimi che Leonardi si sono detti favorevoli
all'ipotesi che possa essere il prefetto Giosuè
Marino, che conosce a fondo il problema, a ricoprire
la carica. "Sono lusingato - dichiara il prefetto
- ma non c'è nulla di ufficiale. Se davvero dovessi
essere nominato metterei a disposizione tutto il tempo
e l'esperienza per risolvere un'emergenza così
grave". Nelle prossime ore dovrà essere il
ministro a sciogliere il nodo su chi dovrà essere il
commissario e quali poteri avrà. Intanto sul fronte
delle soluzioni a breve termine, il Boccetta è
presidiato dai volontari. "Può sembrare un
piccolo fatto, di scarso rilievo - commenta il
comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi, -
invece i Rangers, i vigili del fuoco, i radioamatori
stanno fornendo un grosso supporto all'azione degli
agenti di polizia municipale che continua ad essere
costante ed incisiva. Al di là dei compiti
istituzionali è per tutti un dovere morale tutelare
gli abitanti del Boccetta".
17/11/2001
( gds )
Con un decreto della Regione
Torna operativo l'Ente porto
Emilio
Pintaldi
Dopo
quattro anni di attesa torna operativo l'Ente porto,
che fino a questo momento è rimasto sotterrato
dall'inerzia della burocrazia e dalla nascita
dell'autorità portuale.
La Regione, con un colpo a sorpresa, ha infatti
riesumato l'ente che versa ormai in stato comatoso dal
1997. Il presidente della Regione, Totò Cuffaro, con
un decreto ad hoc, ha nominato nove dei quattordici
componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente
Porto restituendo di fatto sovranità ad un ente che
restava in mano ai commissari straordinari di turno.
Il provvedimento del presidente Cuffaro è destinato,
comunque, a sollevare un conflitto di competenze tra
lo stesso Ente porto e l'Autorità portuale.
Al primo, infatti, una legge emanata dal Parlamento
nazionale affida il compito istituzionale di dare
attuazione al punto franco all'interno della zona
falcata: una zona di libero scambio commerciale al
riparo da tasse e balzelli che in passato ha dato
lustro e ricchezza alla città.
Il molo Norimberga, che ricade in quest'area, potrebbe
quindi diventare terreno di scontro. Adesso, entro la
fine del mese, bisognerà convocare il Consiglio che
procederà all'elezione di presidente e
vicepresidente.
Dalla lista mancano le designazioni del Comune ma il
numero è sufficiente a dare il via libera al Cda.
I membri, nominati su designazione di vari enti e
ministeri, sono: Roberto Piazza e Carmelo Maccarrone
(ministero dei Trasporti); Domenica Longo, Mario
Contiguglia e Nicolo D'Andrea (Provincia); Pietro
Cacciola e Santi Sofi (Camera di commercio); Giuseppe
Merlino (ministero delle Finanze); Bernardo Morchella
(presidenza Regione).
17/11/2001
( gds )
La
Capitaneria: Lunedì notte in porto
Fu violato il codice della navigazione"
Emilio Pintaldi
Non
è stato un falso allarme quello lanciato dai
sindacati martedì scorso sulla mancata collisione che
sarebbe avvenuta nella notte di lunedì all'interno
del porto poco lontano dal contestatissimo molo
Norimberga.
E' quanto emergerebbe dai primi accertamenti
effettuati dalla Capitaneria nell'inchiesta avviata
mercoledì mattina. Ieri sono proseguiti gli
interrogatori. Sono stati ascoltati i comandanti delle
navi Scilla e Vestfold. Giovedì è toccato ai piloti
del porto che hanno svolto servizio durante la notte
di lunedì. E sono emersi elementi che spingono la
capitaneria ad andare avanti.
Il comandante della Capitaneria di porto, Carmelo
Maccarrone, che sta coordinando l'inchiesta, non vuole
anticipare nulla e rinvia qualsiasi commento dei fatti
a lunedì, quando il quadro degli accertamenti sarà
completo e sarà possibile una valutazione definitiva.
Ma intanto ammette: "Quella verificatasi lunedì
non è una situazione normale. Ci sono degli elementi
che fanno pensare che non si è trattato di manovre di
ordinaria amministrazione. Dai primi accertamenti sono
stati riscontrati, infatti, elementi che farebbero
supporre alcune violazioni al codice della navigazione
ed a quello che determina le regole sull'accesso delle
navi-traghetto nei porti".
E' certo quindi: su quell'episodio non si spegneranno
i riflettori. Anzi tutt'altro. Bisogna capire quali
pericoli abbiano corso gli equipaggi ed i passeggeri
delle navi Vestfold del gruppo Tourist-Caronte e
Scilla delle Ferrovie dello Stato. Bisogna accertare
le eventuali responsabilità. Secondo quanto
denunciato dal comandante della Scilla, Giuseppe
Calabrò e dai sindacati Cgil e Sasmant, quest'ultimo
riunisce gran parte degli ufficiali della flotta Fs,
l'improvviso ed inaspettato arrivo nel porto della
Vestfold avrebbe rischiato di provocare uno scontro.
La Scilla, per evitare il presunto impatto, avrebbe
effettuato l'indietro tutta tornando nell'invasatura
da cui era partita accumulando poi un ritardo di oltre
15 minuti. Diversa la versione fornita dal gruppo
Tourist-Caronte che, in una nota, oltre ad accusare i
sindacati di aver montato un caso, esclude che si sia
verificato un evento anomalo.
Alla Vestfold, regolarmente autorizzata ad entrare al
Norimberga per l'indisponibilità momentanea della
rada San Francesco, non sarebbe mai arrivata alcuna
segnalazione di pericolo. Lo scampato impatto,
insomma, secondo i privati, sarebbe soltanto una
montatura dei sindacati per danneggiare l'attività
del gruppo ed affossare il collegamento con Salerno
effettuato dal molo Norimberga con la nave Cartour.
Mercoledì scorso l'avvio dell'inchiesta da parte
della capitaneria nell'ambito dei compiti di polizia
giudiziaria che le vengono assegnati.
Sono passati al setaccio giornali di bordo e
registrazioni radio e le annotazioni della sala
operativa della capitaneria. Le violazioni pare che ci
siano state. Bisogna stabilire in che termini e da
chi. Lunedì si tireranno le somme. Ed a quel punto il
fascicolo potrebbe passare in procura. Oggi intanto
alle 10 Cgil e Sasmant terranno una conferenza stampa.
18/11/2001 (
gazzetta del sud )
I provvedimenti
del Governo nazionale aprono prospettive storiche ma
nell'immediato la situazione si fa sempre più critica
L'inferno sulle strade. E sarà ancora
peggio
Lucio
D'Amico
Un
vertice a tre per delineare le strategie
dell'immediato futuro. Ieri mattina, a Palazzo del
Governo, il prefetto Giosuè Marino, il sindaco
Salvatore Leonardi e il deputato nazionale Rocco Crimi
hanno a lungo discusso sul cosa fare dopo la
dichiarazione dello stato di emergenza deliberata dal
Consiglio dei ministri nella seduta di giovedì
scorso. La svolta è di quelle storiche, mai si è
stati così vicini alla soluzione di un problema che
affligge la città da troppi decenni. Ma adesso
bisogna dar seguito agli impegni assunti dal Governo
nazionale. Nella prossima settimana sarà emessa
l'ordinanza di protezione civile con la nomina del
commissario che dovrà utilizzare i «pieni poteri»
per sciogliere una volta per tutte il pesantissimo
nodo dell'attraversamento dei tir nelle strade del
centro urbano. L'impegnativo ruolo toccherà al
prefetto Marino, che ha detto di essere onorato della
scelta ed è apparso subito molto determinato,
evidenziando però la necessità che ogni soggetto
coinvolto faccia la sua parte e che tutti collaborino
perchè si possa realizzare, nel più breve tempo
possibile, l'approdo di emergenza previsto a
Tremestieri. Il commissario avrà la possibilità di
liberare l'iter progettuale da lacci e lacciuoli, di
scavalcare le lungaggini burocratiche che rendono
estenuanti le procedure d'appalto riguardanti
qualsiasi opera pubblica, di evitare che s'inneschino
meccanismi come quello della “Via” (valutazione
d'impatto ambientale) dai tempi lunghi e dagli esiti
incerti. Ma è ovvio che anche un commissario con i
pieni poteri, da solo, non ha la bacchetta magica e
non può risolvere d'incanto i problemi. La giornata
di ieri ha confermato, purtroppo, che lo stato di
emergenza riguardante la mobilità urbana a Messina è
un'obiettiva realtà e non una concessione di favore
che il Governo nazionale ha deciso di fare, grazie ai
buoni uffici e all'intercessione del deputato Rocco
Crimi (che ha svolto la sua parte con impegno
encomiabile), in stretti rapporti di amicizia con il
ministro degli Interni Claudio Scajola. Le modifiche
viarie resesi necessarie per garantire la prosecuzione
dei lavori della tranvia nel tratto più delicato
dell'intero percorso – quello compreso tra viale
della Libertà, la Prefettura e la Cortina del porto
– hanno dato il colpo di grazia ad una situazione
che, nelle ultime settimane, era giunta già ai limiti
della sopportazione. L'istituzione del senso unico su
via Boner ma soprattutto l'attivazione del semaforo su
viale della Libertà, all'incrocio con la via Pola,
hanno avuto come conseguenza la paralisi totale del
traffico con ripercussioni su tutto il centro urbano.
Gli ingorghi si sono ben presto estesi al viale
Annunziata, alla Circonvallazione, alla via Consolare
Pompea. È risultato praticamente impossibile il
collegamento tra la zona nord e il resto della città.
A molti messinesi, costretti in fila per ore, sono
saltati i nervi e le reazioni scomposte di qualche
automobilista non hanno fatto altro che aggravare il
caos esistente. Scene da girone dantesco, vere e
proprie cartoline dall'inferno. L'aspetto più
preoccupante è che non si è trattato di una giornata
particolare ma della conferma che attualmente
l'organizzazione viaria messinese è questa e che,
all'orizzonte, non ci sono misure idonee, non solo a
fronteggiare, ma neppure in grado di alleviare i
disagi e le sofferenze. Addirittura la situazione non
può che peggiorare, visto che dalla prossima
settimana cominceranno gli scavi del tram nel tratto
dove ancora esiste solo la recinzione e, nello stesso
tempo, si entra nel periodo più “caldo”
(ovviamente non dal punto di vista meteorologico)
della stagione, quello che precede le festività
natalizie. Intendiamoci, i lavori della tranvia non
potevano più essere rinviati. All'intersezione di
viale della Libertà con viale Giostra le attività di
cantiere sono ferme dallo scorso mese di settembre, un
ritardo inconcepibile alla luce della improrogabile
scadenza del 31 dicembre 2001 per la conclusione
dell'opera. Prima o poi, dunque, bisognava metterci
mano. Sarebbe stato meglio farlo “prima”, che “poi”:
si sarebbe quanto meno scongiurata la coincidenza con
il periodo prenatalizio. E in ogni caso si sarebbe
dovuto pensare ad allargare la carreggiata stradale in
quei punti di viale della Libertà dove ormai la
doppia corsia è solo un lontano ricordo. Cosa
accadrà adesso? Cosa si può fare? Quali diavolerie
inventare per i prossimi 30-40 giorni? Nessuno è in
grado di dirlo. Il sindaco convocherà un incontro con
i dirigenti del dipartimento viabilità e il
comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi
nel tentativo di individuare qualche misura
straordinaria che non sia fine a sè stessa ma che
possa produrre qualche beneficio. L'ipotesi di
ricorrere alle targhe alterne non trova consensi
all'interno della giunta comunale. Il provvedimento
– dicono a Palazzo Zanca – è considerato odioso
da gran parte della popolazione, anche perchè non
rappresenta il massimo dell'equità sociale: le
famiglie che possiedono due auto, l'una con targa
pari, l'altra con targa dispari, sono favorite
rispetto a quelle che ne hanno una sola o la sfortuna
di avere due veicoli, entrambi con targa pari (o
dispari). Inoltre, le esperienze del passato
dimostrano che molti automobilisti riescono a farla
franca, aggirando i divieti. Dopo il “boom” degli
anni Ottanta, il sistema delle targhe alterne è
finito in soffitta in tutte, o quasi, le città
italiane. C'è chi ha proposto soluzioni ancora più
drastiche, quale una tassa di accesso al centro urbano
e il divieto assoluto di transito per le auto in
determinati giorni e in certe ore. Sarebbe l'unico
modo per far funzionare l'attuale servizio di
trasporto pubblico. Ma l'impopolarità di una misura
del genere è evidente e dovrebbe, comunque, valere
anche per l'intero traffico di attraversamento dello
Stretto. Come si può, infatti, costringere i
messinesi a lasciare la propria auto in garage e,
nello stesso tempo, consentire che le strade del
centro urbano diventino proprietà esclusiva dei
camion e dei tir diretti agli imbarcaderi?
18/11/2001 (
gazzetta del sud )
Cgil e
Sasmant tornano sull'episodio di martedì notte
La sicurezza nel porto viene prima di tutto
I.C.
«Di
fronte alla denuncia di un fatto grave invece di
entrare nel merito della questione si fa
dietrologia»: sono parole dure quelle del segretario
della Filt-Cgil, Tiziano Minuti, che ieri mattina
assieme al presidente del Sasmant, Sebastiano Pino, ha
voluto tornare sull'episodio della presunta mancata
collisione nelle acque del porto tra la motonave
Scilla delle FS e la Vestfold del gruppo
Tourist-Caronte. Dopo la denuncia dei sindacati su
quanto accaduto nella notte tra martedì e mercoledì,
le compagnie private di traghettamento hanno risposto
respingendo le accuse e scagliandosi contro Cgil e
Sasmant. Da qui la reazione dei sindacalisti che ieri
hanno ribadito il loro punto di vista, spiegando che
l'interesse primario è quello di veder garantita la
sicurezza nel porto e nello Stretto. Ritornando alle
vicende di mercoledì scorso, i contenuti della
denuncia presentata dalle segreterie di Filt e erano
sostanzialmente questi: «Nel porto di Messina si è
sfiorato un disastro. Il traghetto delle FS è stato
costretto ad una manovra di emergenza e a rientrare in
invasatura per evitare un sicuro impatto con la nave
della società privata entrata in porto per scaricare
alla testata Norimberga». A seguito di un simile
episodio i sindacati dichiarano che si sarebbero
aspettati un'apertura, anche da parte delle società
di traghettamento private, per discutere su un
problema reale ed abbastanza allarmante: la sicurezza
nelle acque del porto ed in particolar modo nell'area
tra i moli Rizzo e Norimberga dove il traffico
marittimo si è intensificato. «Invece – ha fatto
presente Tiziano Minuti – la nostra segnalazione ha
avuto un'eco diversa». Il comandante della
Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, nei giorni
scorsi ha avviato un'indagine per accertare quanto
accaduto e per verificare se ci siano determinate
responsabilità ma i sindacati hanno deciso di andare
oltre e di ottenere garanzie ben precise sul rispetto
delle regole da parte di tutte le compagnie. «Abbiamo
voluto denunciare quanto accaduto – ha dichiarato
Pino – proprio perché ci rendiamo conto che sulle
questioni che riguardano la sicurezza della
navigazione c'è un atteggiamento che non ci
convince». Sono due gli aspetti sui quali i sindacati
hanno chiesto che sia fatta piena luce: intanto
perché la Vestfold si trovasse al molo Norimberga
invece che alla rada San Francesco (ma il comandante
della Vestfold ha chiarito che esistevano gravi
problemi di risacca tali da impedire l'attracco a San
Francesco) e poi se per la stessa nave sia stato
attivato il servizio di pilotaggio. Relativamente al
primo punto Cgil e Sasmant ieri hanno sostenuto che
«in vent'anni non si è mai verificato un
trasferimento delle navi da S. Francesco al
Norimberga». I sindacati hanno anche chiesto alla
Capitaneria di acquisire le registrazioni via radio.
«I fatti sono chiari – ha ribadito Pino – quella
notte mi trovavo alla terza invasatura ed ho potuto
vedere la nave Scilla costretta a ritornare in porto
con una manovra di emergenza». Secondo i comandanti
delle FS quanto accaduto è grave (ma sarà proprio
l'inchiesta della Capitaneria a stabilire cosa sia
realmente successo) e in ogni caso «il primo dovere
di tutti è garantire l'incolumità di passeggeri e
lavoratori».
18/11/2001
( gds )
Marino: "La
vicenda del Boccetta un caso di vita o di morte"
Giusi
Parisi
Dal
suo studio di Piazza Unità d'Italia si gode una
magnifica vista: dello Stretto e del traffico dei tir
in transito per Villa S.Giovanni. Giosu‚ Marino, 57
anni, prefetto della città da diciotto mesi, parla
del Boccetta definendolo "un caso di vita o di
morte".
Una tragedia si evita, si previene o, una volta
accaduta, spinge a correre ai ripari?
"Bisognerebbe prevederla ma se ciò non viene
fatto bisogna precipitarsi ai ripari. E la
dichiarazione d'emergenza può servire allo
scopo".
Ci voleva l'ennesima morte, quella di Nunziatina
Aversa, per la consapevolezza della drammaticità?
"Sul problema c'era attenzione già dai mesi
scorsi. Già ad aprile, in una riunione in prefettura,
con l'ex presidente Leanza e l'ex assessore Lo Monte,
s'era concordato di dare il massimo impulso ai nuovi
approdi di Tremestieri che consentono di alleviare,
fino alla loro realizzazione, l'impatto negativo del
traffico gommato sulla città".
Perchè‚ questo provvedimento può ritenersi
storico?
"Perchè‚ da troppo tempo attende una risposta
concreta".
Cosa riuscirà a fare un commissario con poteri
speciali che il Comune non ha fatto?
"L'incarico che il ministro Scajola conferirà in
conseguenza della dichiarazione d'emergenza da parte
del governo, consentirà al soggetto istituzionale
prescelto di utilizzare procedure snelle e veloci,
sganciate dal macchinoso impianto normativo
ordinariamente applicato. Questo significa tempi più
brevi per la progettazione dell'opera, del bando di
gara e per la scelta dell'impresa che dovrà
realizzare gli approdi. Quindi possibilità di
interventi tempestivi ed efficaci così come la
situazione impone".
Pare che il commissario sarà sicuramente lei.
Cambierebbe qualcosa se lo fosse il sindaco Leonardi?
"Ancora il ministro non ha espresso indicazioni,
ma anch'io sento fare il mio nome da più parti. Io o
Leonardi poco importa. Importante è poter disporre
d'uno strumento per intervenire. Indispensabili sono,
però, le energie da spendere ed il sostegno
complessivo di tutte le istituzioni. Non ultimo, il
conforto della pubblica opinione".
A settembre lei dichiarava, "la scelta finale di
Boccetta dev'essere dell'amministrazione
comunale". Questo significa che la giunta
comunale ha fallito il compito?
"La complessità delle procedure ed il tempo
necessario per trovare i finanziamenti hanno preso
più tempo di quello previsto. Ora, però, c'è
l'urgenza del provvedere, avvertita in modo
generalizzato. C'è il ricorso ad uno strumento
eccezionale per una situazione viaria
straordinaria".
E' straordinario il fatto d'aver dato al questore
Zannini Quirini l'incarico di coordinare l'attività
della forza di polizia sul Boccetta?
"E' del tutto normale che il questore,
responsabile operativo dell'ordine e sicurezza
pubblica in città, coordini quei servizi che ciascuna
forza di polizia, nell'ambito delle proprie
competenze, è tenuta a svolgere".
18/11/2001
( gds )
Un anno per realizzare il nuovo
approdo
Rosaria
Brancato
"Saremo
sentinelle", non ha dubbi il parlamentare azzurro
Rocco Crimi, i sette giorni trascorsi dalla sua
richiesta al ministro per la dichiarazione dello stato
d'emergenza e l'adozione del provvedimento sono un
esempio dei tempi che porteranno alle fasi successive,
prima fra tutte la nomina del commissario speciale,
quasi certamente il prefetto Giosuè Marino.
"Del resto - commenta Crimi - oltre ad essere
un'autorità super partes ed averne le capacità, come
prefetto dipende direttamente dal ministero degli
Interni. Adesso l'importante è calibrare l'ordinanza
in modo che non ci siano ostacoli, che vengano
superate le pastoie burocratiche e si arrivi all'unico
obiettivo da raggiungere in tempi concreti, l'approdo
a sud".
I finanziamenti ci sono, con il conferimento dei
poteri al commissario si potranno accelerare tutte le
fasi. E di questi passaggi si è discusso ieri in
prefettura tra, sindaco, prefetto e Rocco Crimi per
concordare le prossime mosse sull'emergenza tir.
"Il commissario dovrà avere pieni poteri,
nessuno potrà tirargli la giacca - aggiunge ancora
Crimi - non dovranno affrontarsi i tempi della
Sovrintendenza, del Genio civile, del Comune, nessun
altro ente sarà parte in causa. La burocrazia dovrà
essere superata. L'obiettivo è utilizzare subito i 41
miliardi della Regione, acquisire il progetto e dare
in appalto l'opera per realizzare l'approdo di
Tremestieri".
Il prefetto, Giosuè Marino, ha dato la sua
disponibilità, "purch‚ ha chiarito - lo stato
di emergenza sia uno strumento prezioso e non
un'occasione perduta e ci sia la dovuta mobilitazione.
E' un incarico che ha un obiettivo preciso,
motivazioni forti e l'impegno che comporta è di
quelli che possono essere onorati con la massima
dedizione, ma occorre il concorso di tutti".
Anche il sindaco su questo punto è stato chiaro, con
lo stato di emergenza abbiamo tempi e date da
rispettare: il 31 dicembre del 2002, entro quella data
l'intero sistema d'approdi e di collegamenti con le
autostrade dovrà già essere in funzione.
"Realizzato l'attracco il sindaco potrà emettere
l'ordinanza che obbligherà i tir ad usare solo
l'approdo a sud - conclude Crimi - gli armatori si
sposteranno, avranno maggiori oneri, ma è un dovere
liberare la città da questa schiavitù".
18/11/2001 ( gds )
"Poca sicurezza
navigare nel porto"
Minuti: "Abbiamo
toccato un nervo scoperto". Pino: "I rischi
di collisioni possono aumentare"
Rosaria
Brancato
La sera di
lunedì, poco lontano dal molo Norimberga, si è
assistito a una sorta di prova generale di quelli che
potrebbero essere gli scenari futuri. A rincarare la
dose, dopo la collisione sfiorata nella notte del 12
novembre tra la Vestfold e la Scilla, ieri sono stati
i sindacalisti della Filt-Cgil e del Sasmant, che
riunisce gran parte degli ufficiali delle Fs.
L'inchiesta avviata sull'episodio della Capitaneria di
porto, ha portato i primi risultati, secondo i quali
potrebbero essersi verificate violazioni al codice
della navigazione. "Non era quindi un falso
allarme quello che abbiamo lanciato" replicano i
sindacalisti al gruppo Tourist-Caronte che sosteneva
trattarsi di una montatura.
Ieri Cgil e Sasmant hanno voluto ribadire i motivi
della denuncia e i rischi in materia di sicurezza che
la situazione attuale del porto e quella futura
comporteranno. L'episodio di lunedì, secondo le
organizzazioni sindacali, non si è verificato in
condizioni meteorologiche allarmanti, elemento questo
che lascia presagire eventuali rischi per il futuro.
"I primi due elementi emersi dall'inchiesta _
dichiara Tiziano Minuti, della Cgil _ ci portano a
dire che è stata ristabilita la verità dei fatti.
Alla nostra denuncia è seguita una pioggia di
proteste segno che abbiamo toccato un nervo scoperto.
Già dagli anni '80 del resto abbiamo segnalato i
problemi di sicurezza nello stretto. L'attrezzature
del molo Norimberga non fa che costituire un fatto in
più le cui conseguenze devono essere previste e
governate".
Cgil e Sasmant pongono piena fiducia nell'operato
della Capitaneria che ha già interrogato i comandanti
delle due navi e i piloti del porto, ma "non è
quello che è accaduto _ precisa Minuti _ ma quel che
potrebbe accadere che ci preoccupa". I rischi
aumenteranno, ribadiscono gli addetti al settore se il
molo diventerà attracco per navi di linea, con
maggiori frequenze di corse che comporterebbero
incroci di rotte.
"Lunedì i due comandanti hanno evitato la
collisione con grande senso di responsabilità _
spiega Sebastiano Pino, del Sasmant _ noi siamo ancora
sconcertati delle reazioni da parte del gruppo
Tourist-Caronte, non si possono negare i fatti. C'è
stato un problema di mancata informazione a chi stava
operando in quel momento nel porto, ma non è mancata
n‚ la professionalità n‚ la responsabilità. I
rischi di un incrocio di rotte possono però aumentare
se il Norimberga diventerà accosto per navi di
linea".
19/11/2001 (
gazzetta del sud )
Un
bollettino di guerra ma è il silenzio il delitto
peggiore
Antonio
Aricò
«Non
più fiori sull'asfalto». È lo slogan che, più di
ogni altro, dà il senso dell'iniziativa organizzata a
piazza Duomo dall'Associazione famiglie delle vittime
della strada, presieduta dalla dottoressa Giuseppina
Cassaniti Mastroieni. Alla manifestazione, celebrata
nell'ambito della Giornata europea delle vittime della
strada, hanno collaborato il Forum delle famiglie, gli
istituti scolastici, la polizia municipale,
l'assessorato ai servizi sociali, la sezione messinese
della Figc e il Messina calcio. Come è stato ribadito
ieri, «lasciare cadere il silenzio su una vita
distrutta dalla irresponsabilità e dalla prepotenza
significa impedire che quel sacrificio produca
frutto». L'obiettivo prioritario per i promotori
dell'iniziativa è la sensibilizzazione dell'opinione
pubblica, in particolare dei giovani, degli studenti,
delle autorità preposte affinchè tutti, ognuno per
la propria parte, contribuiscano a fermare le stragi
sulle strade. I numeri sono purtroppo agghiaccianti.
Novemila persone uccise ogni anno in Italia; ventimila
rese invalide permanenti; trecentomila feriti; oltre
quattromila miliardi di spesa socio-sanitaria; tutte
cifre che, come è stato detto, «offendono la nostra
civiltà e scuotono le coscienze». Numeri altrettanto
drammatici riguardano la nostra città. Il recente
studio redatto dalla polizia municipale conferma dati
di estrema gravità. Come ha sottolineato il tenente
Marzo, dal '90 ad oggi sono stati ben 165 gli
incidenti mortali di cui 54 nella zona nord
dall'Annunziata a Ponte Gallo, 76 nella zona centro
(dall'Annunziata a Minissale) e 35 nella zona sud,
fino a Giampilieri. L'età media dei deceduti è di
40-50 anni. Ma è evidente che la morte e la
sofferenza non possono essere ridotte a cifre
statistiche, per quanto impressionanti esse siano.
L'incidente mortale spezza di colpo affetti profondi
sui quali si fondano i valori delle famiglie e
l'intera società. Annulla brutalmente le attese, le
promesse, le speranze di vita, sconvolge l'equilibrio
psichico e spesso ha gravi ripercussioni sul piano
economico, apre la via ad una sofferenza senza fine.
«È necessario passare dalle buone intenzioni ai
fatti concreti – ha sottolineato la dottoressa
Giuseppina Cassaniti Mastroieni –, sollecitando le
istituzioni a compiere il proprio dovere». In tale
direzione s'inserisce la proposta legislativa
dell'Associazione famiglie delle vittime della strada,
che al primo punto mette la prevenzione come elemento
cardine di ogni piano di sicurezza stradale. La
manifestazione di ieri si è conclusa con la messa
celebrata in Cattedrale da padre Angelo Oteri.
19/11/2001
( gazzetta del sud )
Domani
corteo al Boccetta
Tornano le
fiaccole ad illuminare il Boccetta. Domani sera, con
partenza alle 20,30, si terrà la marcia organizzata
dai sindacati confederali, dalle associazioni e dai
comitati anti-tir. Il corteo prenderà il via dal
punto in cui ha perso la vita la signora Annunziata
Aversa, tranciata in due da uno dei tanti
autoarticolati di passaggio nel centro abitato di
Messina. Alla manifestazione ha confermato l'adesione
anche il movimento studentesco “I Mamertini”.
Secondo i promotori dell'iniziativa, nonostante gli
impegni recentemente assunti dal Governo nazionale,
non bisogna assolutamente abbassare la guardia. La
mobilitazione permanente serve oggi più che mai,
anche come sostegno al prefetto Marino, che dovrebbe
assumere il ruolo di commissario straordinario su
nomina del ministro degli Interni. Nel documento
redatto al termine dell'assemblea pubblica di giovedì
scorso, si è sostenuto che non basta l'opera di un
singolo soggetto, seppur dotato di pieni poteri. Tra
le richieste avanzate, al primo punto c'è la revoca
della concessione demaniale alla rada di San
Francesco. «Soltanto attraverso la predeterminata
chiusura degli approdi di viale della Libertà –
affermano sindacati e associazioni – si potrà
accelerare la soluzione definitiva di un approdo fuori
dalla città». Sull'argomento, però, occorre evitare
la demagogia, se si vuole davvero contribuire alla
soluzione dei problemi cittadini. Chiudere la rada di
San Francesco, senza che siano pronti i nuovi approdi,
è ovviamente un'operazione impossibile, a meno che
non si voglia determinare l'interruzione delle
attività di traghettamento che rientrano, comunque,
tra i servizi di preminente interesse pubblico.
Oltretutto bisognerebbe reclamare la revoca delle
concessioni anche alle altre società, e alla stessa
Azienda Fs, che operano in ambito cittadino. I
problemi si risolvono con atti ed opere concrete, non
con slogan e proclami. Oggi il trasferimento degli
approdi sembra non essere più un'utopia. Si lavori
tutti insieme perché quest'obiettivo diventi presto
realtà.
19/11/2001
( gazzetta del sud )
È sempre più
insostenibile la situazione dei collegamenti viari tra
la zona nord e il centro urbano
Qualcosa si deve fare. Subito
Disastrosi gli effetti del semaforo
all'incrocio tra viale della Libertà e via Pola
Lucio
D'Amico
Rassegnarsi
mai. Anche quando non sembrano esserci alternative
all'emergenza più assoluta, bisogna avere coraggio e
fantasia, sapere inventare qualcosa. Negli ultimi due
giorni la già precaria situazione viaria esistente in
prossimità dei cantieri della tranvia, in particolare
su viale della Libertà, è diventata insostenibile.
È bastata l'attivazione di un semaforo, all'altezza
dell'incrocio con la via Pola, per paralizzare i
flussi di traffico provenienti dall'Annunziata e per
rendere impossibili i collegamenti tra il centro
urbano e l'intera zona nord. L'esperimento del
week-end è naufragato. Oggi la bolgia non potrà che
ripetersi e le conseguenze saranno ancora peggiori man
mano che si avvicinano le festività natalizie. In
questi giorni, che coincidono con l'ultimo mese di
lavori nei cantieri del tram (stando agli impegni
assunti solennemente dall'amministrazione comunale e
dal raggruppamento di imprese Ventura-Gepco-Efacec),
si possono e si devono lanciare appelli alla pazienza
e alla collaborazione. I messinesi hanno il
diritto-dovere di essere informati, di sapere che fino
a Natale sarà difficilissimo muoversi con l'auto in
città e coloro i quali non hanno la stretta di
necessità di farlo farebbero bene a lasciare sotto
casa il mezzo privato. Ma sarebbe troppo semplicistico
liquidarla così. Anche perché oggi, a chi decide di
non utilizzare la propria auto, non si offre alcuna
alternativa, visto che pure il servizio di trasporto
pubblico è risucchiato nell'imbuto infernale delle
strade cittadine. Sicuramente il sindaco, l'assessore
al ramo, i dirigenti del dipartimento viabilità, il
comandante della polizia municipale, si sono posti
più volte il “che fare?” ed hanno sviscerato la
problematica nel corso di una lunga serie di vertici,
di riunioni tecniche, di prove e simulazioni al
computer. Vorremmo, però, chiedere perchè,
nell'immediato non sia possibile fare alcune cose,
adottare quegli accorgimenti che servirebbero in
qualche modo ad attenuare i disagi e le sofferenze di
questo periodo. 1) Intervenire d'urgenza per allargare
la carreggiata stradale nel punto in cui viale della
Libertà è diventato ormai un budello. Ci riferiamo
al tratto che dal serpentone degli imbarcaderi privati
va verso nord. Non si può consentire che su una delle
strade più trafficate di Messina si proceda su
un'unica corsia. Altrove si è riusciti a rimediare,
allargando la sede stradale verso mare. In quel
tratto, purtroppo, esistono gravi impedimenti
costituiti da immobili ed edifici, da un impianto di
carburante dismesso, da baracchette che ospitano
rivendite di pesce e di frutta. Era (ed è ancora) il
caso di procedere ad espropri, per ragioni di
protezione civile, in modo da ampliare di uno o due
metri la carreggiata. Si tratta di un intervento
indispensabile, perchè anche quando i lavori della
tranvia verranno ultimati, sarà estremamente
difficile assicurare la fluidificazione del traffico
in quella porzione di viale della Libertà. Gli stessi
progettisti della tranvia avevano avuto affidato
dall'amministrazione comunale l'incarico di redigere
uno studio per il recupero provvisorio del lungomare
tra la Fiera e il Baby Park. Che fine ha fatto quel
progetto? Se è solo una questione di fondi, i soldi
possono essere reperiti facilmente, anche alla luce
della dichiarazione dello stato di emergenza
deliberata giovedì scorso dal Consiglio dei ministri.
2) Trovare da subito un'alternativa alla
regolamentazione semaforica introdotta all'incrocio
con la via Pola. Non bisogna essere esperti di
mobilità urbana per capire che, in un quadro così
deficitario, creare ulteriori elementi di strozzatura
significa provocare la paralisi totale. 3) Rivedere il
sistema dei sensi unici, in determinati orari della
giornata, sia sulla Circonvallazione sia su altre
strade che, bene o male, possono servire da
collegamento tra la zona nord e il resto della città.
4) Fare in modo che il coordinamento tra le misure
introdotte dal dipartimento viabilità, gli interventi
della polizia municipale e i lavori della tranvia sia
davvero reale e non esista solo sulla carta.
19/11/2001
( gazzetta del sud )
Messina / Tre ore e
mezza tra un ospedale e l'altro prima del ricovero
L'odissea di Davide
Sempre gravi le condizioni del motociclista
Alessandro
Tumino
MESSINA
– Rimangono gravi le condizioni di Davide Caristi,
il motociclista ventisettenne rimasto ferito sabato
pomeriggio poco prima delle 16.30 nell'impatto,
all'incrocio tra il viale Annunziata e la via
Preitano, tra la sua moto Honda e la Golf Volkswagen
guidata dalla trentaquattrenne L. B. Il giovane,
residente all'Annunziata, in contrada Catanese, è
ricoverato dalle 20 di sabato sera nella divisione di
Rianimazione dell'Ospedale Papardo. I sanitari del
nosocomio di Sperone si sono riservati la prognosi. Il
motociclista, venendo sbalzato dalla sella e battendo
il capo sull'asfalto, ha riportato un trauma cranico e
una frattura all'osso denominato “rocca petrosa”
che si trova alla base del cranio. Ma, al di là
dell'incidente, sono destinati a far riflettere i
drammatici viaggi del giovane in ambulanza tra il
Papardo e il Policlinico, un vero e proprio “ping
pong” da un punto all'altro della città dopo il
primo e tempestivo intervento all'Annunziata del “118”
che ha prelevato Davide. È davvero importante capire
come e perché sia possibile che un ferito grave sia
stato definitivamente ricoverato più di tre ore dopo
l'incidente che lo ha lasciato riverso sull'asfalto.
All'origine del paradossale episodio, che non è certo
un'eccezione, ci sono due cause: soprattutto la
mancanza della divisione di Neurochirurgia
all'Ospedale Papardo – che pure è tra i più
importanti ospedali della provincia – e, come
concausa, il traffico impazzito che paralizza i
servizi di pronto intervento in ogni angolo della
città. Questa, dunque, la ricostruzione dei fatti che
al momento è possibile, dopo aver ascoltato il
primario della Rianimazione e il responsabile del
servizio “118”, dott. Giuseppe Buda, e il primario
della Neurochirurgia dell'Azienda Policlinico, prof.
Francesco Tomasello, e dopo aver annotato, al
contempo, anche gli orari del servizio di scorta
fornito all'ambulanza, diretta da Sperone a Gazzi,
dalla sala operativa della Questura.
LA RICOSTRUZIONE – Alle 16.27 di sabato scorso, per
ragioni su cui indaga la sezione Infortunistica della
polizia municipale, all'incrocio tra il viale
Annunziata e la via Preitano, in prossimità della
scuola elementare «Beata Eustochia», la moto di
Caristi e la “Golf Volkswagen” di L. B. si sono
scontrate. Ad avere la peggio, come sempre in questi
casi, è stato il motociclista che sbalzato dalla
Honda ha battuto il capo sull'asfalto. Intorno alle
16.36 il giovane è stato soccorso da un'autoambulanza
del “118” accorsa dal vicino presidio del
«Margherita», che lo ha portato al pronto soccorso
dell'ospedale più vicino, il Papardo, dove è
arrivato intorno alle 16.55. Qui, viste le condizioni
di «trauma cranico» grave, il medico dell'emergenza
ha provveduto a far intubare Caristi e a sottoporlo a
una tac. L'esito dell'esame ha indotto il medico a
decidere il trasferimento del ferito alla clinica di
Neurochirurgia del Policlinico, l'unica in città,
perché – come spiega il primario di Rianimazione,
dott. Buda – «ha ravvisato gli elementi probanti
per un eventuale intervento neurochirurgico». Nel
nosocomio di Sperone, peraltro, tutti i posti della
divisione di Rianimazione erano occupati. La partenza
dell'ambulanza verso Gazzi, sotto scorta della Polizia
di Stato, è avvenuta intorno alle 19: prima, tra le
17 e le 18, è stata eseguita al “Papardo” la tac,
quindi si sono valutati i risultati dell'esame, con la
decisione del trasferimento alla “Neurochirurgia
Prima” del Policlinico dopo un'intesa telefonica tra
il medico d'emergenza del Papardo e il collega del
Policlinico. Attraversata a sirene spiegate mezza
città nel traffico impazzito, l'ambulanza è giunta a
Gazzi dove c'è stata, però – come può capitare
– una valutazione diversa sulle condizioni del
ferito: l'esito della tac e le condizioni di Caristi
non hanno fatto ritenere necessario un intervento
neurochirurgico. Il giovane andava ricoverato in
Rianimazione. Ma sia al Papardo sia al Policlinico non
c'erano posti liberi. A questo punto è cominciata la
caccia ai posti di Rianimazione disponibili in
provincia. Completo anche il Sirina di Taormina, si
era deciso di trasferire Davide Caristi all'Ospedale
“Barone Romeo” di Patti. A 70 chilometri! Questa
soluzione è stata però scongiurata: quasi
miracolosamente, è stato trovato un posto nella
Divisione di Rianimazione del Papardo. Il primario,
dott. Giuseppe Buda, ha autorizzato il trasferimento
(col consenso dei familiari) di una donna anziana,
affetta da edema polmonare e stabilizzatasi, nella
divisione di Pneumologia. E così l'ambulanza,
ripartita dal Policlinico alle 19.30, ha potuto uscire
a Boccetta e tornare al Papardo. Alle 20, dopo tre ore
e mezza dall'incidente, è potuto avvenire il ricovero
definitivo di Davide Caristi.
LE RIFLESSIONI – Una sola la soluzione: istituire al
più presto la divisione di Neurochirurgia al Papardo.
Spiega il dott. Buda: «Qualche tempo fa, su incarico
specifico del manager del Papardo, Angelo Paino, ne ho
parlato con il primario di Neurochirurgia prof. Franco
Tomasello che mi ha manifestato la sua massima
disponibilità. Bisogna proseguire su questa strada,
altrimenti queste situazioni continueranno a
verificarsi». Non ha dubbi il prof. Tomasello: «La
Neurochirugia al Papardo va creata al più presto. Una
città come Messina con 10 chilometri di distanza tra
i due ospedali, e con una Neurochirurgia del
Policlinico sempre al completo perché affluiscono non
solo le emergenze ma centinaia di ammalati gravi da
tutta la Sicilia e dalla Calabria, ha assoluto bisogno
della Neurochirurgia nel polo di Sperone». Qualcuno
raccoglierà l'appello?
19/11/2001
( la sicilia )
Traffico
in tilt nella zona nord: da oggi più vigili
Il caos
nella zona nord sarà limitato: parola del comandante
dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, all'indomani
degli intasamenti verificatisi sul viale della
Libertà a seguito di alcune modifiche viarie. Da
questa mattina, entrerà in servizio un numero
maggiore di pattuglie negli snodi vitali. Si tratta
soprattutto dell'incrocio con via Pola. Garantiti
maggiori controlli pure in via Boner, dove le continue
violazioni del senso unico sud-nord hanno creato più
di un contrattempo. Insomma, le contromisure per
gestire l'emergenza ci sono, ma sempre di emergenza si
tratta. E per uscire da questa fase bisogna solo
attendere gli interventi strutturali, quali i nuovi
approdi. Nel frattempo c'è da stringere i denti, come
chiesto anche ieri da Ferlisi. «È necessaria in
questo momento la collaborazione e la comprensione di
tutti. Abbiate pazienza»: è stato l'appello del
comandante della Polizia municipale.
Intanto, ieri mattina, è tornata «in campo»
l'«Associazione familiari vittime della strada» con
la manifestazione intitolata: «Non più fiori
sull'asfalto». Una folla numerosa e commossa si è
radunata nella centralissima piazza Duomo, per
ricordare le vittime degli incidenti stradali. Tanti
bambini, ma soprattutto gente adulta si è trovata
mano nella mano per non dimenticare. Ed in effetti, è
difficile «omettere» il sangue versato sull'asfalto
in città. I dati sono stati «snocciolati» dal
dirigente della sezione Infortunistica, Salvatore
Marzo, che ha fatto il bilancio degli ultimi undici
anni. Centosessantacinque vittime (54 nella zona nord,
76 al centro e 35 nella periferia sud), infatti,
rappresentano un autentico bollettino di «guerra».
19/11/2001
( la sicilia )
La
gente è all'oscuro delle scelte strategiche
Necessario il confronto
Aurelio
Giordano
«Paese
che vai, usanza che trovi recita un antico detto
popolare e mai concetto fu così contraddetto, visto
che sia a Messina come in altre città siciliane si
stanno registrando lamentele e perplessità nei
confronti di scelte o progetti che raggiungono un
grado di consenso politico elevato, senza che i
cittadini o le categorie professionali siano messe in
condizione di conoscere ciò di cui si parla a bassa
voce ed esprimere un parere da mettere a raffronto con
le idee della politica. E' bene precisare che gli
argomenti che stanno devastando l'interesse degli
amministratori siciliani sono gli stessi nei vari
Comuni di cui si parla: supermercati, gli utilizzi
delle aree portuali ed in queste ultime ore il
desiderio del “commissariamento”. Ma, andiamo con
ordine ed affrontiamo i temi uno per uno, precisando
che, dato lo spirito di questa nota, non verranno
identificati gli altri “Comuni” che presentano
problematiche similari a quelle messinesi, nè tanto
meno si analizzano i temi per rivolgere critiche
gratuite alle classi dirigenti, ma semplicemente per
evidenziare come talune circostanze sono comuni a più
zone geografiche che, a loro volta, sono numericamente
in aumento. Un po' dovunque cresce a dismisura il “desiderio”
di supermercati e lo si esterna in funzione di un
miglioramento dei servizi ai consumatori, ma in
realtà essi vengono supportati per motivazioni
diverse, tra cui assume valenza l'aumento
occupazionale, ma senza fare alcun raffronto con
l'esistente con la capacità di spesa delle
popolazioni residenti e di quelle che compongono il
bacino d'utenza, ovverosia, in alcuni casi le
superfici previste, avrebbero bisogno di volumi di
vendita tali da non poter esser raggiunti nemmeno con
la chiusura di tutte le strutture di vendita già in
attività.
L'evoluzione delle strutture commerciali ed il giusto
equilibrio tra le diverse forme di commercio è
espressamente previsto dalla legge; non tenerne conto
è criticabile, in quanto pone le basi per una
distruzione di ricchezza che non sarà mai compensata.
Le aree portuali sono anch'esse nel mirino delle
collettività, a cui sono state fatte tante promesse
pur sapendo che nulla si sarebbe messo in atto per
dare seguito effettivo al fiume di parole e di grafici
che da sempre sono a corredo delle grandi idee; a
nulla valgono i riflessi positivi, se essi riverberano
i loro effetti su uno sparuto numero di soggetti,
lasciando tutti gli altri a bocca “asciutta”,
alcune norme vanno rivisitate e per quanto concerne
Messina ben venga l'Ente Porto se con la sua effettiva
presenza potrà fare quello di cui si sente il
bisogno, attività di cui possano beneficiare altri
soggetti, in una sorta di circolo virtuoso, che stenta
a prendere corpo.
Sull'ultimo e più delicato tema, il “commissario
straordinario” va dato atto in particolare al
prefetto Giosuè Marino di avere ben sintetizzato non
solo quello che potrà essere fatto da colui che sarà
chiamato a quell'incarico, ma ancor meglio ciò che
non si dovrà fare: ostacolare, in un modo o
nell'altro, chi avrà l'arduo compito di portare a
compimento l'annoso progetto vitale per Messina e che
consiste nella separazione dei traffici da
attraversamento dello Stretto da quello urbani.
L'auspicio è che questa sinergia che ha visto operare
insieme più pezzi dello Stato non rimanga un fatto
isolato o peggio un'operazione per acquisire un
momentaneo ed insignificante consenso, ma assuma le
vesti di un cambio radicale dei comportamenti
gestionali in favore della città, a cui è toccato
spesso il ruolo dell'agnello sacrificale».
20/11/2001
( gazzetta del sud )
I
vigili aderenti alla Cisl: lo stato d'agitazione resta
Stato
d'agitazione confermato, almeno fino a quando «non
incontreremo l'amministrazione comunale». Sullo
sfondo, dunque, continua ad aleggiare lo spettro dello
sciopero. Che sia poi un'ipotesi percorribile è tutto
da vedere. Certo è che i vigili urbani aderenti alla
Cisl, circa ottanta, non indietreggiano di un passo
rispetto alle richieste contenute, e condivise dal
comandante Ferlisi che le ha controfirmate, nel
verbale d'intesa sottoscritto a settembre. Patente di
servizio, assicurazione per i vigili destinati
all'impiego in strada, maggior coordinamento con gli
altri Corpi di polizia, programmazione settimanale dei
servizi di viabilità, ripristino dei 38 posti
d'ispettore direttivo, stabilizzazione dei 129 posti
per specialisti e “sanatoria” per coloro che hanno
ricoperto ruoli di coordinamento, reperibilità,
mobilità interna, razionalizzazione dei turni -
specie quelli notturni - affinché si eviti che i
servizi più disagiati siano coperti sempre dai “soliti
noti” e, soprattutto, la possibilità che deve esser
data dall'Amministrazione di fruire di maggiori fondi
alla luce di una situazione di emergenza conclamata.
Tutti temi gettati sul tappeto durante un incontro che
una delegazione di vigili aderenti alla Cisl, guidata
dal segretario provinciale della Federazione del
pubblico impiego e dei servizi, Saro La Rosa, ha avuto
con il comandante Calogero Ferlisi. Nodi da sciogliere
al più presto, ne va – sembra di capire – della
“pace sociale” all'interno della categoria. Il
disagio di taluni ha ormai toccato i livelli di
guardia e le risposte non sono più differibili.
Ferlisi ha rassicurato La Rosa per quanto fosse
possibile farlo in questa fase. La patente di servizio
(se un vigile causa un incidente rischia di “perdere”
il proprio documento di guida privato) è un obiettivo
possibile e non lontano: è stata in tal senso
raggiunta un'intesa con il col. Messina della
Polstrada per conseguirla attraverso un corso in
programma a Catania. Altro nodo ormai sul punto di
essere sciolto è quello del servizio carrattrezzi:
già avviate le pratiche per la rescissione del
contratto. L'equità come esigenza nell'assegnazione
dei turni più disagiati, e qui Ferlisi ha
sottolineato come si stiano portando avanti iniziative
nel segno della trasparenza. La Cisl ha preso atto
della buona volontà del comandante dei vigili, ma –
ribadisce La Rosa – la controprarte «resta
perlopiù l'amministrazione Leonardi ed è dunque
dall'esecutivo che pretendiamo risposte. Attendiamo la
la convocazione di un incontro. Intanto permane lo
stato d'agitazione».
20/11/2001
( gazzetta del sud )
emergenza
traffico / Doppia direzione di marcia su via Pola per
alleggerire il viale della Libertà rimasto
paralizzato anche ieri mattina
Una
“bretella” per scongiurare l'inferno
Da domani
senso unico nord-centro dalle 7 alle 9.30 e
sud-riviera dalle 19 alle 21
Francesco
Celi
Una
valvola di sfogo per bypassare quell'incubo chiamato
viale della Libertà. Via Pola, l'arteria compresa tra
l'Oviesse e il viale Giostra, sarà percorribile a
senso unico da nord a sud dalle 7 alle 9.30 e in
direzione opposta, ovvero dal centro cittadino alla
riviera, dalle 19 alle 21. Per il resto della giornata
vigerà il doppio senso di marcia. Ma c'è di più:
via Istria, la strada che collega il viale della
Libertà a piazza Castronovo, sarà percorribile in
salita. Ciò, finora, è stato consentito solo agli
autobus. L'ultimo escamotage sul fronte del traffico
prenderà ufficialmente il via domattina.
L'assessorato alla Viabilità sta mettendo a punto
l'ordinanza, ma sin da stamani i vigili urbani
assicureranno il varo delle innovazioni presidiando
l'area in questione. Le novità sono frutto, come
inevitabilmente capita da qualche tempo, dell'ennesima
emergenza. Centralini impazziti ieri intorno alle 8 al
Comando dei vigili. Viale della Libertà paralizzato,
lunghe teorie di auto fino ai villaggi della riviera,
automobilisti in preda a crisi di nervi. A decidere di
«aprire il tappo di via Pola» alla luce degli ultimi
estenuanti eventi, è il comandante dei vigili
Ferlisi: via libera verso il centro cittadino e
traffico che si decongestiona in un quarto d'ora. La
soluzione, ennesimo pannicello caldo in un contesto
generale sempre più insostenibile, dà i risultati
sperati e prende corpo l'ipotesi di istituirla
stabilmente, cioé fino a quando non saranno conclusi
i lavori del tram. In mattinata segue un vertice tra
l'assessore Rizzo, tecnici dell'assessorato alla
Viabilità, il comandante Ferlisi e alcuni dei suoi
più stretti collaboratori. La fruizione del nuovo
percorso viene razionalizzata. Tra l'altro si prevede
l'attivazione di un semaforo all'incrocio tra via
Boner e il viale Giostra, mentre sarà disattivato
l'impianto all'incrocio tra il torrente Trapani e la
via Garibaldi. Resta in vigore in via Boner, nel
tratto compreso tra piazza Vittoria e viale Giostra,
il senso unico (con direzione di marcia sud-nord) e il
divieto di sosta con rimozione forzata sul lato mare.
Questo è quanto. Chissà se basterà per rendere meno
caotica la circolazione, perlomeno negli orari più
critici, sul viale della Libertà. Se lo augura, tra
gli altri, l'ufficio di presidenza della X
Circoscrizione, che tuttavia rileva come «non sia
più tempo di soluzioni tampone, ma di un piano viario
integrato con un efficiente servizio pubblico». Ma al
di là delle soluzioni tampone, pare di capire, al
momento non si può andare. E lo sanno bene sia Rizzo
che Ferlisi. «Facciamo il possibile – afferma il
comandante dei vigili – , tra mille difficoltà e un
organico che è quello che è. In strada, per ciascun
turno, non riusciamo a mandare più di 65-70 uomini in
divisa». È questo il dato più macroscopico di una
realtà che presenta aspetti paradossali. Sarebbero
779 i vigili previsti in pianta organica, ma in
servizio ve ne sono 492. Destinati “alla strada”
sono 70 del reparto operativo mobile, 63 del distretto
sud e 78 del distretto nord, 8 della sezione di Camaro
e 11 della sezione di Ganzirri: in totale fanno 230,
da suddividere in quattro turni. Ferlisi assicura:
«Alla fine in strada ne scendono una settantina per
turno. È giusto che si sappia, non fosse altro per
sgomberare il campo dagli equivoci».
20/11/2001
( gazzetta del sud )
Dopo
il corteo sul Boccetta protesta da Messina centro
Continuano
le manifestazioni di protesta contro l'attraversamento
del centro urbano da parte dei mezzi pesanti. Stasera
alle 20,30 si svolgerà la fiaccolata sul viale
Boccetta organizzata da Cgil, Cisl e Uil, dal Comitato
“La nostra città”, dal Movimento per la
liberazione di Messina, dall'Associazione vittime
della strada e dal gruppo studentesco “I Mamertini”.
Il corteo, aperto ovviamente a tutti i cittadini,
muoverà dal liceo “Archimede” e raggiungerà la
Prefettura per un sit-in . Tra le richieste
dell'organizzazione, nell'immediato il fermo del
transito di tir nelle fase orarie a maggiore
intensità di traffico urbano (7-9, 12-14 e 19-21), il
contingentamento del numero di mezi pesanti in
transito con la creazione di aree di stoccaggio e il
ripristino dei passaggi pedonali sul Boccetta, e nel
medio termine il reperimento di ulteriori
finanziamenti per la realizzazione dell'approdo
definitivo a sud, con lo spostamento di tutto il
traffico gommato, e l'attribuzione al commissario per
l'emergenza di strumenti e poteri necessari per
promuovere un sistema di trasporti che contempli
l'approdo a Tremestieri e la Via del mare. Ma non c'è
solo il Boccetta al centro delle proteste dei
cittadini. I consigli del VI e del VII Quartiere, in
seduta congiunta, hanno deciso di mettere in atto una
manifestazione alla quale hanno invitato a partecipare
le altre circoscrizioni e tutti i cittadini: un corteo
che venerdì 23 alle 9,30 partirà dalla sede del VI
Quartiere per raggiungere Palazzo Zanca percorrendo
l'uscita autostradale di Messina centro, il viale
Europa e le vie La Farina, Cannizzaro e Garibaldi.
«Nel mese di maggio, nell'arco di ventiquattr'ore –
ricorda una nota – sono state raccolte oltre 2000
firme per la chiusura di Messina centro all'uscita dei
mezzi pesanti».
20/11/2001
( gazzetta del sud )
Mancata collisione
nello Stretto / Una relazione inviata alla Procura
Non ci furono infrazioni
A questa conclusione è giunta la Capitaneria
di porto
Alessandro
Tumino
Il
comandante della Capitaneria di porto Carmelo
Maccarone ha inviato alla Procura della Repubblica la
sua relazione finale sul caso della “mancata
collisione” che si sarebbe verificata sabato 10
novembre nello specchio d'acqua antistante alle
invasature delle Ferrovie e che avrebbe visto
coinvolte la nave traghetto “Scilla” (con un treno
a bordo) e la “Vestfold” del Gruppo Franza.
Sull'episodio un'approfondita inchiesta è stata
svolta dalla Sezione operativa della Capitaneria,
diretta dal capitano di corvetta Giuseppe Sarchese.
Sono stati ascoltati i comandanti delle due navi, i
piloti, gli ormeggiatori, il personale di sala in
servizio quella notte sulle due unità e altri
possibili testimoni. Secondo quanto fin qui
ricostruito, quando, poco dopo la mezzanotte, la “Scilla”
ha mollato le ancore per dirigersi a Villa San
Giovanni, la “Vestfold”, che proveniva dalla rada
San Francesco ed era diretta al molo Norimberga (per
l'emergenza legata al maltempo) non aveva ancora
raggiunto l'imboccatura del porto. Non sarebbero
emerse, dunque, infrazioni palesi delle norme di
sicurezza che regolano i movimenti delle navi: né
rispetto all'ordinanza 21 del 1999, che vieta nel
porto i “movimenti simultanei”, né rispetto
all'articolo 1231 del Codice della navigazione, che
detta le regole delle rotte che devono essere
osservate dalle unità che si muovono entro una certa
distanza. Né, al momento, sarebbero state ravvisate
violazioni delle norme disciplinari da parte dei
comandanti delle due navi. Maccarone ha ritenuto
doveroso informare la Procura sui risultati
dell'inchiesta, che, com'è noto, è scattata su
denuncia di due sindacati, la Cgil e il Sasmant. La
Capitaneria, difatti, ha tenuto conto sia
dell'interesse generale alla massima sicurezza della
navigazione nell'area dello Stretto, sia della
particolare “pubblicità” che è stata data
all'episodio.
20/11/2001
( gazzetta del sud )
Trasmesso al Genio
civile il progetto generale di manutenzione
straordinaria
Fiera, cominciano i lavori
Al via l'impermeabilizzazione dei padiglioni
Alessandro
Tumino
La
Compagnia del Mare ha consegnato all'Autorità
portuale gli elaborati del progetto di manutenzione
straordinaria e messa a norma dei padiglioni della
Cittadella fieristica di viale della Libertà. Questo
primo piano di interventi, finanziato dall'Authority
con 4 miliardi, è stato redatto da un gruppo di sette
progettisti incaricati e pagati dalla Compagnia del
mare: un'equipe in considerazione dei molteplici tipi
di impianti che (dopo decenni di ridotta manutenzione)
devono al più presto essere riparati se non rifatti
ex novo : si tratta degli impianti fognari, elettrici,
idrici e d'illuminazione esterna. Ieri il segretario
generale dell'Authority Franco Barresi ha trasmesso
gli elaborati al Genio Civile Opere marittime, al
quale compete l'approvazione in linea tecnica ed alla
Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, tenendo
conto della richiesta di vincolo che l'ente di viale
Boccetta ha inoltrato all'Assessorato regionale ai
Beni culturali per gli immobili della Fiera (con
richiesta all'Authority di essere tenuta informata sui
lavori di volta in volta avviati). Nell'attuale fase,
però, entra in gioco il “risanamento” dei
padiglioni. Un intervento che, in quanto tale, non
comporta modifiche dei volumi o innovazioni
strutturali. Ne è prova lo stralcio di lavori urgenti
che sono stati già aggiudicati dall'Autorità
portuale (all'impresa Coind) per eseguire
l'impermeabilizzazione dei soffitti di numerosi
padiglioni che versano in condizioni fatiscenti:
«Questi primi lavori – spiega ancora Barresi –
partiranno già entro novembre: dobbiamo evitare
assolutamente che le piogge aggravino la situazione».
A parte i primi lavori urgenti, l'intervento
finanziato dall'Authority, titolare delle aree, dovrà
gettare le premesse di quella “pubblica fruizione”
che è stata prescritta come l'obiettivo cardine nella
concessione rilasciata dal Comitato portuale alla
Compagnia del mare. Con tale obiettivo i cantieri per
il rifacimento degli impianti saranno affiancati
nell'arco del 2002 da quelli d'un secondo appalto, dal
costo anch'esso di 4 miliardi ma questa volta a carico
del concessionario. Scatterà in quel momento
l'autentica riqualificazione degli spazi e degli
immobili di viale della Libertà, l'operazione di
rilancio dei cinque ettari di splendido water front
che devono diventare una risorsa per tutti i
messinesi. Questo secondo progetto comprende difatti
anche l'abbattimento parziale della “muraglia”
perimetrale che per decenni ha sottratto perfino la
vista di un così pregiato lungomare, prim'ancora che
la possibilità di fare una passeggiata un po' più
lunga. Rispetto alle tradizionali manifestazioni
fieristiche, visto il termine incalzante dell'estate
2002, si apre così una corsa contro il tempo. I
lavori di manutenzione a carico dell'Authority saranno
aggiudicati a breve con appalto europeo e dovrebbero
durare sei mesi, consentendo sul filo di lana la
Campionaria 2002. Col meccanismo della staffetta
scatterà, come detto, l'investimento del
concessionario privato che dovrà conferire l'atteso
volto nuovo, e quella democratica fruizione del
territorio, che finora, con l'ente regionale, sono in
parte mancati.
20/11/2001
( la sicilia )
Accorgimenti
nelle vie Pola e Istria
Viabilità
e cantierida domani si cambia
Stasera
un corteo anti-Tir
Giuseppe
Lo Re
Accorgimenti
minimi per evitare il collasso della viabilità nella
zona nord: un solo argomento all'ordine del giorno
nella riunione di ieri tra il comandante dei Vigili
urbani, Calogero Ferlisi, l'assessore Turi Rizzo ed i
tecnici della ripartizione. Da domani le modifiche,
rese necessarie dai lavori del tram e dal fallimento
del primo piano viario d'emergenza, entreranno in
vigore: sulla via Pola – nel tratto compreso tra
viale Giostra e via Fulci – vigerà il doppio senso
di marcia in quasi tutta la giornata, consentendo la
doppia direzione di marcia fino all'incrocio
recentemente semaforizzato con il viale della
Libertà; Il senso unico sarà in vigore solo in due
fasce orarie: dalle 7 alle 9.30 da nord a sud e dalle
19 alle 21 da sud a nord. Variazioni pure in via
Istria: la strada sarà percorribile con direzione
mare-monte. Confermato invece il senso unico sud-nord
in via Boner, tra piazza Vittoria e viale Giostra.
Ferlisi ha garantito anche l'impiego del maggior
numero possibile di uomini, come avvenuto, d'altronde,
già ieri mattina. Intanto, gli agenti di Polizia
municipale aderenti alla Cisl confermano lo stato
d'agitazione. Ieri si è fatto un passo avanti sulla
strada del dialogo ma l'incontro con Ferlisi è stato
definito interlocutorio. Tra le principali richieste
dei Vigili, c'è una più equa distribuzione dei
carichi di lavori assicurando una turnazione più
precisa.
Due cortei anti-Tir — In attesa
della nomina del commissario che si dovrà occupare
della realizzazione dell'approdo a Tremestieri entro
il 31 dicembre 2002, il fronte anti-Tir che ha preso
corpo in città continua a farsi sentire. In settimana
sono previste due importanti manifestazioni: si
comincia oggi per proseguire venerdì. Il primo
appuntamento è segnato in agenda questa sera, alle
20.30: dal viale Boccetta partirà un corteo
organizzato dal movimento studentesco «I mamertini».
A gridare la richiesta di allontanare i Tir dal centro
cittadino ci saranno anche i sindacati (tra i
promotori Cgil, Cisl e Uil) e le associazioni «La
nostra città» e «Movimento liberazione per
Messina». Tra le richieste: il blocco del transito
dei Tir in tutta la città dalle 7 alle 9, dalle 12
alle 14 e dalle 19 alle 21; il contingentamento del
Tir in transito; la creazione di aree di stoccaggio;
il trasferimento su rotaie del 20% dei camion; il
riordino della mobilità cittadina; il ripristino dei
passaggi pedonali sul Boccetta; ulteriori fondi per la
realizzazione dell'approdo definitivo a Tremestieri
con lo spostamento di tutto il traffico gommato a sud;
revoca della delibera sul doppio approdo
Tremestieri-Annunziata. La seconda data, invece, è
venerdì: in questo caso un corteo, dalle 9.30, si
snoderà da viale Europa fino a Palazzo Zanca.
Organizzatori della manifestazione sono i Consigli
della VI e della VII Circoscrizione. La richiesta? Non
fare passare i Tir, 24 ore su 24, dal viale Europa e
da via La Farina. «Se il Boccetta viene chiuso la
notte (e su questo sono perfettamente d'accordo) –
spiega Agatino Bonarrigo, presidente del VI Quartiere
– è sacrosanto che anche lo svincolo di Messina
Centro sia vietato per qualche ora ai Tir».
20/11/2001
( gds )
Piano antitraffico, sarà la via
Pola
L'alternativa a viale della Libertà
Enzo
Gallo
Si è
discusso principalmente dell'intasamento permanente
del viale della Libertà, nel vertice tenutosi ieri
tra il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi e
l'assessore Turi Rizzo, per l'attuazione delle nuove
contromisure da adottare. Gli interventi più urgenti
riguardano la via Pola, unica alternativa alla corsia
lato nord del viale ed il primo tratto del viale
Giostra che dovrà supportare tutto il traffico fino
alla conclusione dei lavori del tram. Il piano
sperimentato nella scorsa primavera tra il Boccetta,
via Garibaldi e la prefettura ha indubbiamente dato
risultati positivi, consentendo di fronteggiare le
difficoltà derivanti dalla chiusura della via
Vittorio Emanuele. Però non vi sono al momento
alternative alla quasi chiusura della più importante
arteria della zona nord che consentiva un maggior
snellimento del traffico verso gli imbarcaderi. Anche
i pochi vigili stanziati nei tratti più intasati, non
possono fare miracoli soprattutto nelle ore di punta e
per qualche settimana si andrà avanti in questo modo,
sperando nelle chiusura rapida dei cantieri. Intanto
numerosi cittadini hanno protestato per il
congestionamento a tutte le ore del traffico, che
porta a snervanti file. A loro supporto, si sono
schierati pure i commercianti.
20/11/2001
( gds )
La collisione evitata tra
due navi
Gli atti alla Procura
Emilio
Pintaldi
Finisce
in Procura l'inchiesta della Capitaneria sulla mancata
collisione di sette giorni fa al porto, tra una nave
delle Ferrovie ed una del gruppo Tourist-Caronte. Il
comandante della Capitaneria Carmelo Maccarrone, dopo
aver ascoltato diversi testimoni, ha deciso di inviare
gli atti alla magistratura. L'indagine, avrebbe
infatti messo in luce alcune presunte violazioni del
codice della navigazione.
Il comandante Maccarrone dice: "Abbiamo fatto la
nostra parte, credo che si sia parlato troppo presto e
con troppa facilità di mancato disastro. Appare
comunque certo che alcune norme siano state violate.
Per garantire tutti e per dimostrare che su questa
vicenda non è stato omesso nulla stiamo inviando
l'intero fascicolo alla Procura".
Nei giorni scorsi sono stati ascoltati i comandanti
delle navi Vestfodl e Scilla, i piloti del porto che
prestavano servizio nella notte di lunedì, gli uomini
della sala operativa che hanno raccolto le prime
segnalazioni di entrambe le navi. Secondo quanto
denunciato dal comandante della nave Scilla, Giuseppe
Calabrò e dai sindacati Cgil e Sasmant, l'improvviso
ed inaspettato arrivo nel porto della Vestfold diretta
al molo Norimberga avrebbe rischiato di causare uno
scontro. La Scilla, secondo i sindacati, per evitare
il presunto impatto, avrebbe effettuato l'indietro
tutta facendo ritorno nell'invasatura da cui era
partita accumulando un ritardo di almeno quindici
minuti.
Diversa la versione fornita dal gruppo
Tourist-Caronte: accusa i sindacati di avere montato
un caso ed ha escluso che si sia verificato un evento
anomalo. Alla Vestfold, secondo i privati,
regolarmente autorizzata ad entrare al molo Norimberga
per l'indisponibilità momentanea della rada San
Francesco, non sarebbe mai arrivata alcuna
segnalazione di pericolo. Lo scampato impatto secondo
Tourist e Caronte sarebbe stata una montatatura dei
sindacati.
Da mercoledì sul caso aveva acceso i riflettori la
Capitaneria che già venerdì scorso dopo i primi
interrogatori, aveva rilevato le prime violazioni al
codice della navigazione ed all'ordinanza che regola
l'accesso in porto. Sono stati controllati
accuratamente i giornali di bordo e le registrazioni
radio.
21/11/2001 (
gazzetta del sud )
Emergenza traffico / I
provvedimenti, al vaglio della giunta, dovrebbero
essere in vigore dall'8 al 31 dicembre
Targhe
alterne e bus navetta: è il piano Natale
Crimi e
Leonardi confermano che il commissario per l'approdo
sarà il prefetto Marino
Lucio
D'Amico
Targhe
alterne dal giorno dell'Immacolata fino a Capodanno.
Parcheggi periferici, due nuove linee di bus navetta,
l'impiego di videocamere, di ausiliari del traffico ed
una guerra senza quartiere alla sosta selvaggia. Sono
alcuni dei punti indicati nel Piano antitraffico che
dovrebbe entrare in vigore per il periodo
prenatalizio. Le misure, al vaglio della giunta
comunale, sono state approfondite ieri nel corso di un
vertice al quale hanno preso parte i dirigenti e i
tecnici del dipartimento viabilità e il comandante
della polizia municipale. Vediamo nel dettaglio cosa
prevede il nuovo Piano.
TARGHE ALTERNE – È indubbiamente il provvedimento
più impopolare. A Palazzo Zanca ne sono consapevoli
al punto che il sindaco Leonardi e l'assessore Rizzo
lo avevano sempre escluso dal novero delle
eventualità. Ma non sembrano esserci altre
alternative e, se si vuole far funzionare il servizio
di trasporto pubblico, bisogna cercare di ridurre
drasticamente il numero delle auto dirette dalle zone
nord e sud verso il centro. L'ordinanza resterebbe in
vigore dall'8 al 31 dicembre. Usiamo il condizionale
perché questo è certamente il punto più controverso
del Piano e non sono esclusi ripensamenti da parte
dell'Amministrazione.
BUS NAVETTA – Saranno istituite le due linee 55
(piazza Castronovo-Cairoli) e 26 (piazza
Dante-Cairoli), ognuna delle quali avrà una frequenza
di 10 minuti. Pur nelle attuali condizioni in cui si
trova l'Atm, si cercherà di assicurare il
miglioramento del servizio con l'apporto di
videocamere e l'utilizzo di ausiliari del traffico.
Questi ultimi saranno scelti dai dipendenti
dell'Azienda trasporti. Sarà il sindaco, con
provvedimenti nominali, a conferire l'incarico che
darà la possibilità agli ausiliari di elevare
verbali di contravvenzione contro chi occupa le corsie
preferenziali destinate al mezzo pubblico. Su questo
argomento, assai delicato sul piano giuridico e
amministrativo, sono state consegnate al sindaco
relazioni da parte del comando della polizia
municipale e del dipartimento viabilità, nelle quali
si conferma la piena legittimità del ricorso a queste
figure previste dalle legge 127 del '97.
PARCHEGGI – Impossibile attendersi miracoli. Sul
versante dei parcheggi, purtroppo, sono state sprecate
preziose occasioni. Adesso, per i prossimi 30-40
giorni, l'unica alternativa concreta è quella di
realizzare aree di sosta in prossimità dei capolinea
dei bus navetta (Annunziata, viale Giostra ed ex
Gazometro, viale Gazzi e via Corbino Orso). Inoltre,
si tenterà di far rispettare la sosta a pagamento e
quella ad orario nella zona a traffico limitato.
ORARIO NEGOZI – La proposta è l'istituzione
dell'orario continuato dei negozi del centro urbano
dal lunedì al sabato piuttosto che consentirne
l'apertura domenicale. L'obiettivo è quello di non
appesantire la viabilità nei giorni festivi ma è un
provvedimento che sicuramente non incontrerà il
favore di molti commercianti che attendono proprio le
domeniche del periodo prenatalizio per incrementare le
vendite e per far quadrare i conti di un intero anno.
SCARICO MERCI – Sarà rispolverata la vecchia
ordinanza del '91 (che raramente è stata fatta
rispettare) con cui si stabilisce che l'orario delle
operazioni di carico e scarico delle merci,
all'interno del centro urbano, può avvenire solo
dalle 21 alle 6 del mattino e dalle 14 alle 15.
SENSI UNICI – Le modifiche viarie apportate in
questi giorni non fanno parte strettamente del Piano
di fine anno ma sono imposte dall'andamento dei lavori
della tranvia. Dopo i correttivi apportati per
migliorare la fluidificazione del traffico su via
Pola, è scattato il doppio senso di circolazione
nella carreggiata lato monte di viale della Libertà,
causato dall'inizio degli scavi propedeutici alla posa
dei binari sulle corsie lato mare. Nel tentativo di
ridurre gli attuali disagi, in direzione sud-nord, è
stata disposta la demolizione di parte del
marciapiede, nella porzione di viale della Libertà
corrispondente al vecchio distributore di carburante e
ai gazebo delle rivendite di pesce e di frutta.
Proprio in quel tratto è stato calcolato che il
marciapiede è addirittura più largo della sede
stradale (4,23 metri contro 3,73). Gli interventi, a
carico dell'impresa che sta realizzando la linea
tranviaria, verranno effettuati nella notte tra
venerdì e sabato, per evitare pericolose interferenze
con il traffico giornaliero.
EMERGENZA TIR – «La situazione di Messina è
differente da quella di Milano e Venezia». Lo hanno
ribadito ieri il sindaco Leonardi e il deputato Rocco
Crimi, commentando le agenzie di stampa che
annunciavano per la prossima settimana le ordinanze da
parte del ministro dell'Ambiente Matteoli, successive
alla dichiarazione dello stato di emergenza per le tre
città. Quello messinese è un caso di protezione
civile e l'ordinanza sarà firmata dal ministro degli
Interni Claudio Scajola. Il compito di commissario,
salvo sorprese dell'ultima ora, verrà affidato al
prefetto Giosuè Marino.
21/11/2001
( gazzetta del sud )
E
la città resta paralizzata
Una fiaccolata rovinata dalla pioggia, una città
paralizzata (anche di sera) per iniziativa di poche
decine di manifestanti. È finito male il corteo
indetto dalle organizzazioni sindacali e dai vari
comitati anti-tir, svoltosi ieri sul Boccetta. La
mobilitazione permanente è un'intenzione lodevole, il
segno che la città non vuole abbassare la guardia, ma
può e deve essere qualcosa di diverso dall'ennesimo
sit-in culminato in un blocco stradale. Cosa c'è di
propositivo nel trasformare viale della Libertà, via
Garibaldi e via La Farina in budelli ostruiti da
centinaia di mezzi pesanti fermi per ore in fila
indiana? Che senso ha far pagare le conseguenze agli
stessi messinesi, ai residenti impossibilitati a
raggiungere le proprie abitazioni, ai mezzi di
soccorso e di emergenza. Messina sopporta già un
traffico insostenibile e non ha bisogno di
sperimentare altre sofferenze perchè qualche giovane
dei centri sociali decide di far le “barricate”
davanti alla Prefettura. Avrebbe potuto avere
un'efficacia una simile azione di protesta se negli
ultimi tempi, alle invocazioni provenienti dallo
Stretto, ci fosse stato come risposta il silenzio
sordo delle istituzioni. Ma non si può dire che
questo sia avvenuto, anzi proprio la scorsa settimana
si è registrato un evento storico: la prima volta in
cui un Governo nazionale ha dichiarato, per motivi di
viabilità, lo stato di emergenza. Bisogna dare il
tempo agli avvenimenti perchè seguano il loro corso,
occorre vigilare sui tempi di realizzazione del nuovo
approdo a Tremestieri e sulla reale efficacia dei
poteri che verranno affidati al commissario. Ma
aggravare la già drammatica situazione viaria della
città è un atto stupido, oltre che perfettamente
inutile.
21/11/2001 ( gds
)
La viabilità migliorata
in via Pola
Ma il Quartiere lamenta disagi
Enzo
Gallo
In meno di
ventiquattrore, apportate modifiche al nodo viario di
via Pola, all'incrocio con viale della Libertà.
Doppio senso di marcia sud-nord, con obbligo di svolta
all'incrocio con via Istria, cambiata di senso di
marcia, che già da ieri ha dato i suoi frutti
consentendo lo smaltimento del traffico nelle ore di
punta, in meno di mezz'ora. Ma i problemi permangono
per la sola corsia disponibile negli ambedue sensi di
marcia dell'arteria nord. Ieri, sulla situazione
caotica creatasi, è intervenuto il presidente del
Decimo quartiere Mimmo Bonanno.
" Abbiamo più volte allertato il Comune sulla
situazione viabile del circondario - ha detto Bonanno-
considerando che sono due anni che i lavori del tram
insistono sul viale. Invece di migliorare la
situazione, sta peggiorando. Abbiamo lanciato numerose
proposte come quella di regolamentare il viale Regina
Elena con fasce orarie, per alleviare i disagi del
viale della Libertà e l'allargamento delle corsie
sulla circonvallazione. Ancora attendiamo
risposte".
21/11/2001
( la sicilia )
Dopo
il «passaggio» sulla Gazzetta ufficiale manca
soltanto la nomina del commissario per l'approdo a
Tremestieri
Emergenza Tir:
pubblicato il decreto
Viabilità
nella zona nord, boccata d'ossigeno grazie alle
modifiche
Un altro
passo è stato fatto: la nomina del commissario per la
realizzazione dell'approdo a Tremestieri diventa
sempre più vicina. Ieri, sulla Gazzetta ufficiale, è
stato pubblicato il decreto del presidente del
Consiglio dei ministri datato 15 novembre, con il
quale si dichiara lo «stato d'emergenza a Messina in
relazione all'attraversamento della città da parte
dei Tir». Una situazione di allarme che accomuna
Messina ad altre due importanti città italiane:
Venezia, per i problemi strutturali causati agli
edifici da parte del moto ondoso e Milano, per i
livelli d'inquinamento causati dal traffico. Nella
Gazzetta ufficiale la situazione è tracciata alla
perfezione: «Il transito dei mezzi pesanti ha
determinato una grave situazione di pericolo per la
sicurezza della collettività e le misure ordinarie
adottate sono risultate inadeguate a far fronte con
immediatezza ai problemi di vivibilità». Una sintesi
di quanto accaduto negli ultimi 30 anni,
dall'attivazione dello svincolo di Boccetta in poi.
Una catena di morti e feriti che finalmente ha
stimolato l'intervento del Governo nazionale.
A questo punto, dopo la pubblicazione del decreto
sulla G.U., per completare il mosaico manca solo
l'ordinanza, la cui firma spetterà al ministro
dell'Interno, Claudio Scajola. La bozza sarebbe già
pronta: la firma non dovrebbe ritardare più di una
settimana. Certamente la scelta del commissario cadrà
sul prefetto, Giosuè Marino. Il rappresentante del
Governo ha già studiato la situazione con il sindaco,
Turi Leonardi ed il deputato nazionale di Forza
Italia, Rocco Crimi. L'incarico avrà durata fino al
31 dicembre 2002; entro quella data l'approdo
d'emergenza a Tremestieri dovrà essere cosa fatta. I
soldi sono disponibili; si tratta di 41 miliardi già
nelle casse della Regione. Bypassando tutte le normali
procedure in materia di opere pubbliche, il
commissario dovrà acquisire il progetto e affidare
immediatamente i lavori.
Nel frattempo, si lavora anche per la costruzione
dell'approdo definitivo che dovrà sorgere sempre a
Tremestieri, inglobando le prime due invasature
d'emergenza. Per accelerare le procedure, il sindaco
ha in programma un incontro con il presidente della
Regione, Totò Cuffaro; l'appuntamento è slittato
più d'una volta, ma dovrebbe tenersi entro questa
settimana. I due dovranno sbloccare la nomina della
commissione paritetica che si occuperà dei project
finacing per l'approdo a Tremestieri ma anche per
quello all'Annunziata, che secondo la delibera votata
dal Consiglio comunale sarà riservato alle auto.
Zona nord: modifiche alla viabilità — Boccata
d'ossigeno, ieri mattina, per la zona nord. Le
modifiche al piano viario d'emergenza, reso necessario
dai lavori del tram, hanno portato i primi risultati.
Soddisfazione è stata espressa dallo stesso
comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi,
il quale dopo aver fatto sopralluoghi per tutta la
mattina ha comunque evidenziato che sarà necessaria
una presenza ancora maggiore da parte dei Vigili
urbani. Fatto sta che ieri molti automobilisti hanno
tirato un piccolo sospiro di sollievo, tenendo
presente che ci si è trovati sempre in una situazione
che in altre città sarebbe definita
«insopportabile». Le modifiche entrate in vigore
ieri riguardano l'introduzione delle fasce orarie
sulla via Pola (7-9,30 senso unico nord-sud, 19-21
senso unico sud-nord, 9,30-19 e 21-7 doppio senso di
circolazione) e l'inversione del senso di marcia in
via Istria, percorribile solo da mare a monte. Solo
misure-tampone, è chiaro, istituite a livello
sperimentale nella speranza che la situazione migliore
dopo la chiusura dei cantieri della tramvia.
21/11/2001
( la sicilia )
Ieri
sera l'ennesima fiaccolata sul Boccetta
Nino
Scimone
Nemmeno la prima giornata di
vero inverno, con pioggia e temperatura di poco al di
sopra dei 10°, ha fermato la mobilitazione contro il
transito dei mezzi pesanti, indetta dai Cgil, Cisl e
Uil, dai vari comitati, oltre al movimento studentesco
«I mamertini». Le forze del mondo del lavoro, della
scuola e dell'associazionismo si sono date
appuntamento per l'ennesima fiaccolata, manifestando e
bloccando al transito il viale Boccetta. Le richieste,
avanzate da un centinaio di partecipanti al corteo,
riguardano in particolare: il fermo del passaggio dei
Tir in tutta la città, nelle tre fasce orarie di
maggiore intensità di traffico urbano (7-9, 12-14,
19-21); la creazione di aree di stoccaggio
per lo scaglionamento programmato dei Tir e il
riordino della mobilità cittadina. I manifestanti
hanno anche richiesto la creazione di una rete e di un
sistema operativo efficaci per il monitoraggio in
tutta la città, con il rilevamento e la pubblicità
dei dati sull'inquinamento atmosferico e acustico.
Occorrerebbe, secondo i manifestanti, dotare il
commissario per l'emergenza degli strumenti e dei
poteri necessari per promuovere un sistema di
trasporto all'interno del quale trovino realizzazione,
in tempi certi e veloci, l'approdo a Tremestieri e la
«via del mare» già finanziata e reperire ulteriori
finanziamenti per la costruzione dell'approdo
definitivo, con il conseguente spostamento di tutto il
traffico gommato a sud della città. Ed ancora, è
stata avanzata una richiesta legata alla revoca della
delibera sul doppio approdo e della concessione
demaniale alla rada di S. Francesco, avviando una
programmata dismissione degli approdi.
22/11/2001
( gazzetta del sud )
I
talebani “buddaci” e l'emergenza dei tir
Lucio
D'amico
Strascico
di polemiche dopo il corteo sul Boccetta e il sit-in
davanti alla Prefettura che martedì sera ha
paralizzato il centro urbano. Sull'argomento
interviene il comitato “La nostra città”: «La
manifestazione – scrive il portavoce Saro Visicaro
–, che si è svolta sotto la pioggia, ha infastidito
coloro i quali da più settimane tentano di spegnere
tutte le iniziative promosse per far fuori i tir dalla
città. L'occasione di un sit-in di due ore (non
concretizzato da “qualche giovane dei centri sociali”
ma da tutti i partecipanti) ha sconvolto coloro i
quali speravano e sperano che dopo l'emergenza
decretata dal Governo si fosse raggiunto l'obiettivo
di una tregua incondizionata nella lotta contro i tir
da parte del comitato “La nostra città”. Certo
sarebbe stato auspicabile che, fino al 31 dicembre
2002, il silenzio paralizzante fosse sceso sui fatti
legati al passaggio dei tir dentro il centro urbano.
Sull'utilità delle forme di lotta che tutto il
movimento contro i tir sceglierà di adottare, caso
per caso e volta per volta, non chiederemo certo
l'approvazione o il supporto di coloro che stanno –
nella forma e nella sostanza – dalla parte di chi da
38 anni permette il perpetuarsi di una vergogna
nazionale». Il fondamentalismo ottenebra le menti.
Qualcuno pensa di essere depositario della verità
assoluta, il Bin Laden della giustizia sociale e
dell'interesse supremo. Proprio perché non siamo
sotto il regime dei Talebani (fortunatamente neppure
di quelli di casa nostra), ognuno ha il diritto di
esprimere le proprie idee e di portare avanti le
iniziative che ritiene più opportune, quando però
esse non vanno a detrimento dell'intera comunità. Un
giornale come la Gazzetta del Sud, che è al servizio
della città – e che, a differenza di altri, ha
un'autonomia, anche economica, tale da non dipendere
da nessun potere o interesse diverso da quello dei
suoi lettori – ha sempre sostenuto le ragioni della
mobilitazione permanente: lo ha fatto sui temi del
traffico e dei trasporti così come su quello del
risanamento e sui mille altri fronti delle emergenze
sociali ed economiche di una città che da troppi anni
ricopre gli ultimi posti nelle classifiche della
qualità della vita. È stato dato sempre ampio
risalto alle manifestazioni che nel corso degli anni
si sono svolte sul Boccetta e negli altri luoghi
simbolo della città schiava del transito di
attraversamento dello Stretto. Le collezioni parlano
da sole: l'emergenza tir non è stata inventata da un
comitato nato solo tre anni fa ma ha scandito il corso
degli ultimi decenni, insanguinando purtroppo le
strade del centro urbano. Quando nel novembre
dell'anno scorso, su iniziativa di alcune
associazioni, tra cui il comitato “La nostra città”,
si diede vita ad una imponente fiaccolata per la
liberazione della città dai tir, la Gazzetta la
definì una pagina importante della recente storia
messinese. Con la stessa autonomia e libertà di
giudizio con cui abbiamo criticato, ad esempio, la
delibera del doppio approdo votata dal consiglio
comunale, abbiamo espresso un giudizio negativo non
sulla fiaccolata svoltasi lungo il Boccetta ma sul
sit-in attuato martedì sera davanti alla Prefettura.
Il signor Visicaro dovrebbe ascoltare le registrazioni
delle telefonate giunte in redazione, di messinesi
inferociti perchè intrappolati nell'ennesimo
infernale ingorgo di auto e di tir su via Garibaldi o
viale della Libertà. Che senso ha far pagare alla
cittadinanza un prezzo ancora più alto di quello che
è costretta a pagare quotidianamente? Che senso ha
farlo soprattutto nel momento in cui finalmente si è
ottenuto ciò che finora, purtroppo, non era stato
possibile conseguire: trasformare quello messinese in
un caso nazionale e indurre il Governo (per la prima
volta in assoluto) a dichiarare lo stato di emergenza
non a seguito di una calamità naturale ma per le
vicende connesse al transito dei tir nel centro
abitato? Occorre stare in guardia, vedere quel che
succede, seguire passo passo l'operato del commissario
governativo incaricato di portare a compimento l'iter
di realizzazione del nuovo approdo di Tremestieri.
Adesso è il tempo del controllo e della vigilanza,
non dei demagoghi e degli invasati. È facile urlare e
strepitare, senza poi proporre nulla di concreto. È,
forse, un'idea assennata quella di chiudere oggi la
rada di San Francesco, senza che ci sia uno straccio
di approdo alternativo? Certo, si potrebbero usare i
gabbiani e le beccacce per trasportare i tir e le auto
che vanno e vengono dallo Stretto (comprese quelle di
migliaia di messinesi). Peccato che nessuno ci abbia
pensato finora. È una cosa seria sostenere che il
porto di una città di mare debba essere chiuso,
imbalsamato, trasformato in un museo archeologico? Se,
poi, qualcuno vuol mettere la sordina ai problemi
della viabilità e dell'attraversamento dello Stretto,
questi non è certo la Gazzetta. Ma dei “talebani
della protesta” Messina oggi non ha bisogno.
22/11/2001
( gazzetta del sud )
«Orario
continuato e targhe alterne? Serviranno poco o nulla»
Ivana
Cammaroto
Favorevoli
e contrari, proposte bocciate o accolte. Il nuovo
piano del Comune da attuare dall'8 al 31 dicembre,
come era prevedibile, ha suscitato umori vari tra la
gente. Gli automobilisti sono divisi sull'opportunità
di istituire le targhe alterne e i commercianti sulla
proposta di un orario continuato dei negozi invece
dell'apertura domenicale (che però a parere di tutti
lo scorso anno ha fatto registrare un incremento delle
vendite). I provvedimenti ancora al vaglio della
Giunta dovrebbero servire soprattutto a
decongestionare il traffico cittadino ma già da molti
sono stati definiti impopolari. Questi gli umori di
alcuni commercianti, automobilisti e cittadini.
I commercianti – Il piano dell'Amministrazione non
convince i negozianti che alzano le barricate contro
l'ipotesi di mettere al bando l'apertura domenicale
dei negozi nel mese di dicembre per consentire
l'orario non-stop da lunedì a sabato. «Non siamo a
Milano, siamo a Messina», questo il secco commento
della signora Carmelina Latorre, titolare di un
negozio di abbigliamento del centro, che evidenzia
come la città non abbia i requisiti per far “funzionare”
l'orario continuato: manca ad esempio la
disponibilità economica per pagare gli straordinari.
È chiaro – aggiunge – che ci vorrebbe anche più
personale in più. Ma la realtà è che già a stento
si riesce a mantenere quello indispensabile a
garantire l'orario normale. A mio avviso soprattutto
per dicembre conviene l'apertura domenicale. La gente
compra più volentieri». Dello stesso avviso il
responsabile di un altro esercizio commerciale,
Giovanni Bitto, che incalza: «L'orario continuato è
una cosa improponibile. Non si può pensare di
costringere i commessi a rimanere in negozio dalle 9
alle 20 e diventerebbe difficile mantenere il doppio
personale». A rincarare la dose il titolare di un
altro punto vendita, Francesco Giuliani, che ha
commentato: «Non ritengo che Messina sia la città
adatta per l'orario continuato, né c'è una
cittadinanza disposta a sfruttare una determinata
fascia oraria per gli acquisti. Qui manca la cultura
dell'orario non-stop. Meglio le aperture domenicali».
Abitudini consolidate e problemi di manodopera, questi
quindi gli ostacoli maggiori evidenziati da alcuni
negozianti. Del resto anche in questo settore si fa
sentire la piaga del lavoro nero e poco retribuito. I
commercianti sono anche disposti ad alzare le
barricate su un'eventuale apertura dei negozi l'8 e il
26 dicembre. «Siamo pronti a promuovere una dura
protesta – assicurano – se l'Amministrazione
decidesse di consentire l'apertura in questi due
giorni».
I cittadini-utenti – Se i commercianti sono compatti
contro l'apertura non-stop, i loro clienti sono più
possibilisti. «Considerato il mio lavoro di ufficio
sarebbe conveniente», «Sono un po' anziano e forse
andrei a comprare in un orario con meno traffico»,
questi alcuni pareri raccolti ieri pomeriggio sul
viale San Martino. C'è comunque anche chi si mette
nei panni di negozianti e commessi. «Senza dubbio
sarebbe comodo e piacevole – ci dice la signora
Giusy D'Amico – ma penso che sia duro per chi è
costretto a lavorare».
Gli automobilisti – Targhe alterne sì o no? Su
questo provvedimento i cittadini sono divisi. C'è
infatti chi si dichiara favorevole per una questione
di traffico e di inquinamento e c'è chi respinge
questa proposta per i problemi che potrebbero nascere
per raggiungere il posto di lavoro. «Va bene, ma non
nelle ore di lavoro», ci dice la signora Lilla
Ventura. «Penso che sia giusto – incalza invece un
altro automobilista, Simona Marchesini». «È una
proposta giusta – aggiunge Giuseppe Naccari –
purchè serva concretamente a sfoltire il traffico e a
contenere l'inquinamento». Anche la Confcommercio
prende una prima posizione. Il direttore dell'Unione
commercianti, Roberto Corona, commenta così la
proposta delle targhe alterne e dell'orario
continuato: «Non siamo stati contattati
dall'Amministrazione, abbiamo appreso dalla stampa di
questi provvedimenti. Sulle targhe alterne siamo
contrari per il fatto che soprattutto durante il
periodo natalizio si scoraggia la gente a raggiungere
il centro e per l'orario non-stop dei negozi ritengo
che le piccole e medie attività non siano nelle
condizioni di affrontare questo tipo di rivoluzione,
anche se solo per un mese». Ha invece incontrato un
maggiore favore l'idea di un'area pedonale nella zona
del Duomo durante i giorni festivi e dalle 21 alle 6.
22/11/2001
( gazzetta del sud )
Emergenza traffico /
Mentre l'Unione europea conferma che i fondi del tram
saranno mantenuti solo se verrà rispettata la
scadenza del 31 dicembre
Fa già discutere il “piano Natale”
Sciopero Atm: oggi fermi per 4 ore gli
autobus, corteo da piazza Cairoli al Municipio
Lucio
D'Amico
Il
piano Natale va rivisto e corretto. Il sindaco
Leonardi ha preso atto delle proposte concordate dal
dipartimento viabilità e dal comando della polizia
municipale ma adesso la giunta intende avviare un
confronto serrato con le forze sociali e le
associazioni di categoria. Alcuni dei provvedimenti,
come ad esempio il ricorso alle targhe alterne o
l'orario continuato dei negozi, sono destinati a
suscitare un vespaio di polemiche e, per questo, vanno
ulteriormente approfonditi. Le decisioni saranno prese
solo se, tra i “pro” e i “contro”, la bilancia
dovesse pendere a favore dei primi. L'obiettivo di
ridurre drasticamente i flussi di traffico diretti
verso il centro è comprensibile, soprattutto perchè
solo in tal modo si potrebbe assicurare un servizio di
trasporto pubblico meno disastrato di quello attuale.
Ma non tutti, all'interno dell'esecutivo comunale,
sono convinti, ad esempio, che le targhe alterne siano
il metodo più efficace per raggiungere lo scopo.
Mentre l'amministrazione è, comunque, impegnata ad
affrontare le emergenze quotidiane legate alla
viabilità e all'approssimarsi delle festività di
fine anno, stamane, per quattro ore (dalle 10 alle
14), si fermeranno gli autobus. È il giorno della
mobilitazione contro quella che viene definita la
situazione di sfascio dell'Azienda trasporti ma è
anche il giorno in cui tutte le organizzazioni
sindacali di categoria – stavolta senza differenze
tra le varie sigle – rilanciano alcune proposte
concrete per il rilancio dell'Atm. I punti principali
della vertenza sono quattro: 1) l'avvio delle
procedure per la trasformazione dell'Azienda in Spa;
2) l'affidamento della gestone del servizio integrato
della metroferrovia; 3) la certezza della gestione del
tram; 4) l'individuazione e la gestione dei parcheggi
di pertinenza e d'interscambio. Al corteo, che
prenderà il via alle 10,30 da piazza Cairoli e che si
concluderà davanti a Palazzo Zanca, sono stati
invitati anche gli utenti del servizio di trasporto
pubblico, in particolare gli studenti e gli anziani.
Saranno inevitabili le conseguenze della
manifestazione sul già caotico traffico di via
Garibaldi. Speriamo che si riesca a contenere il più
possibile i disagi, a differenza di quanto accaduto
martedì sera a causa del sit-in attuato in piazza
Unità d'Italia. Da Palermo, intanto, arriva la
notizia del secco “no” da parte dell'Unione
europea alla richiesta del Comune di ottenere un
co-finanziamento anche per l'acquisto delle 15 vetture
tranviarie. Come sottolinea il direttore generale del
dipartimento regionale programmazione, dott. Palocci,
il Programma operativo plurifondo (Pop '94-99) della
Regione siciliana ha previsto una quota di fondi
comunitari solo relativamente alla realizzazione della
linea tranviaria. Nessuna speranza, invece, per le
vetture, il cui costo (poco meno di 40 miliardi) resta
a carico del Comune. C'è di più. L'Unione europea
invita al rispetto della scadenza del 31 dicembre
2001, confermando la minaccia di togliere i
finanziamenti nel caso di inadempienze o ritardi. Se
è vero che l'amministrazione comunale ha buon gioco
nel ricordare i mesi di tempo perduti a causa delle
incertezze da parte degli organi tecnici e politici
regionali, è anche vero che l'unico modo per tirarsi
fuori da magagne ed eventuali contenziosi, è quello
di concludere definitivamente l'opera entro la fine
dell'anno. Sarebbe oltretutto il migliore regalo di
Natale per una città costretta a vivere “in apnea”
da più di tre anni.
22/11/2001
( la sicilia )
Oggi
uno staff di dirigenti incontrerà il sindaco per
accelerare i project financing per Tremestieri e
Annunziata
Approdi, la
Regione si fa viva
Nuovo
piano della viabilità: aperta la fase della
concertazione
Giuseppe
Lo Re
Palermo
tende la mano a Messina per la realizzazione dei nuovi
approdi. In attesa della nomina del commissario
governativo per le prime due invasature
«d'emergenza», il sindaco, Turi Leonardi, continua a
programmare la costruzione delle due infrastrutture
«definitive» che sorgeranno all'Annunziata (per le
auto) ed a Tremestieri (per i mezzi pesanti). Da tempo
sono state attivate le procedure per i project
financing (sono stati «incassati» anche i progetti
dei privati interessati), ma per accelerare il
complesso iter è necessaria la nomina del comitato
paritetico Comune-Regione «battezzato» dall'Accordo
di programma sugli approdi firmato con l'allora
presidente della Regione, Vincenzino Leanza. Questa
mattina, sarà a Palazzo Zanca uno staff di dirigenti
della Regione, che incontreranno il primo cittadino;
insieme definiranno la nomina dell'organismo che
dovrà supervisionare l'iter dei project financing. La
decisione di effettuare il vertice a Messina è stata
presa dopo i numerosi rinvii delle riunioni previste a
Palermo con il presidente della Regione, Totò
Cuffaro.
Concertazione sul piano viario natalizio — Il
piano viario per il Natale è ancora in fase
embrionale: non è ancora detto che vengano istituite
le targhe alterne né che si decida l'orario
continuato per i negozi, che resterebbero chiusi
invece la domenica ed i giorni festivi. Ad esprimersi
con toni poco convinti sull'ipotesi avanzata dalla
ripartizione comunale Viabilità è stato l'assessore
comunale, Turi Rizzo, da sempre scettico sulle
limitazioni legate alle targhe alterne. Molto cauto è
apparso ieri anche il sindaco, Turi Leonardi: prima di
varare qualunque modifica bisognerà concertarla
direttamente coi commercianti e le organizzazioni
sindacali. Sull'argomento, nei prossimi giorni saranno
convocate riunioni operative.
Intanto, sembrano aver funzionato gli accorgimenti
posti in essere nella zona nord, dove per alcuni
giorni si sono vissuti disagi indescrivibili. Ieri
mattina il traffico è stato sostenuto ma molto più
snello, anche perché non si sono registrati incidenti
tali da rendere ancor più caotico il flusso veicolare
diretto in città dai villaggi della riviera. Stesso
discorso all'orario del «controesodo», quando si è
registrato un consistente spiegamento di Vigili
urbani. Le modifiche entrate in vigore su suggerimento
dal comandante della Polizia municipale, Calogero
Ferlisi, riguardano l'istituzione delle fasce orarie
in via Pola (7-9,30 senso unico nord-sud, 19-21 senso
unico sud-nord) e la modifica del senso di marcia in
via Istria, adesso percorribile solo in direzione
mare-monte.
22/11/2001 (
gds )
Piano di Natale, il
sindaco frena proposte
Rosaria
Brancato
"Prima
di pensare al piano per Natale voglio valutare
attentamente gli esiti dei recenti provvedimenti in
materia di viabilità nella zona nord, dalle fasce
orarie per la via Pola al viale della Liberta",
sull'ordinanza anticaos per le festività il sindaco
scommette sulla concertazione, non ha intenzione di
prendere decisioni senza prima aver consultato le
parti interessate, primi fra tutti i commercianti.
"Nei prossimi giorni incontreremo le associazioni
di categoria, Confcommerio, Confesercenti,
organizzazioni sindacali e l'Atm per capire quali sono
le loro esigenze- prosegue Leonardi- e nel caso
dell'azienda trasporti vedere quali disponibilità ci
siano per attivare un servizio di bus navetta o un
potenziamento delle corse di collegamento tra villaggi
e centro urbano".
Sarà riattivato il servizio di parcheggi a pagamento
in tutte le vie del centro, mentre il primo cittadino
esclude che l'area di Piazza Cairoli possa diventare
isola pedonale, provvedimento questo che sarà
limitato alla sola Piazza Duomo e soltanto nei week
end e nelle festività. Da valutare la possibilità di
introdurre le targhe alterne, provvedimento ritenuto
impopolare che lo stesso assessore Rizzo ha cercato di
evitare.
Dovrebbe essere invece rispettato il calendario di
aperture dei negozi concordato tra commercianti e
assessore Cardile: via libera allo shopping domenicale
con possibilità di tenere aperte le saracinesche per
tutto il giorno, senza la pausa pranzo.
"Ho chiesto ai tecnici di verificare gli esiti
dei provvedimenti nella zona nord, penso che stiano
andando bene. Escludo l'ipotesi di imporre una
chiusura domenicale ai negozi proprio in periodo
festivo, così come voglio andare cauto sulle targhe
alterne".
All'esame del sindaco anche il periodo di validità
del piano Natale che dovrebbe andare dal 10 dicembre,
dopo l'Immacolata fino alla vigilia di Natale.
23/11/2001
Fonte: Gazzetta del sud
Porto
/ Richiesta della Ulisse Shipping a Capitaneria e
Authority
Nuova linea “Messina-Reggio”?
Un terzo vettore potrebbe aggiungersi a Meridiano
Lines ed Ngi nell'utilizzo dei due ormeggi della
banchina Peloro nel collegamento “Messina-Reggio”.
All'esame della Capitaneria e dell'Authority c'è la
richiesta della società Ulisse Shipping di Amedeo
Matacena junior che punta ad utilizzare la nave “Ostfold”,
prima in uso alla Meridiano, per 14 corse.
Sull'argomento s'è tenuta una riunione coordinata dal
comandante della Sezione tecnica della Capitaneria,
capitano di corvetta Giuseppe Sarchese, cui hanno
preso parte il presidente dell'Authority Giuseppe
Vermiglio e i vertici societari. Al momento gli
attracchi consentono 12 corse della nave “Ulisse”
della Ngi e 8 della “Tourist Ferry Boat I” in uso
alla Meridiano (cui se ne aggiungeranno 10 della “Kronborg”
sempre di Meridiano). Quanto all'Ulisse Shipping
l'orientamento della Capitaneria è di far utilizzare
gli attracchi purché si definisca un piano armonico
degli orari delle corse e dell'utilizzo degli spazi di
stoccaggio sulla banchina Peloro (a breve sulla “Marconi”
per i lavori in corso) rispettoso delle esigenze di
sicurezza, anche in relazione alla viabilità
cittadina. (a.t.)
Leonardi convoca le
organizzazioni del commercio per discutere sui
provvedimenti del “piano Natale”
Viabilità,
si decide
Le targhe
alterne “dividono” Rizzo e Ferlisi
Lucio
D'Amico
Tutto
rinviato di qualche ora, se non di qualche giorno. I
provvedimenti collegati alla viabilità nel periodo di
fine anno (8-31 dicembre) saranno discussi nell'ambito
di una serie di incontri che l'Amministrazione
presiederà tra oggi e l'inizio della prossima
settimana. Al tavolo del confronto sono stati
invitati, tra gli altri, i rappresentanti delle
organizzazioni del commercio, oltre che i tecnici e i
dirigenti dell'Azienda trasporti. La giunta intende
sottoporre il pacchetto delle misure natalizie anche
all'esame preventivo del consiglio comunale. La fase
delle trattative dovrà concludersi, comunque, entro
la fine del mese, perchè ci vorrà poi qualche giorno
per sensibilizzare l'opinione pubblica e per
predisporre nel concreto le eventuali modifiche
apportate alla viabilità (segnaletica, semafori e
quant'altro). Il ricorso alle targhe alterne, al
momento, non è nè escluso nè confermato. Il partito
dei “pro” vede in prima linea lo stesso comandante
della polizia municipale: «Non amo provvedimenti di
questo genere – afferma Calogero Ferlisi – ma non
riesco a vedere altre alternative praticabili
nell'immediato. Ben venga, in ogni caso, qualunque
misura sia in grado di contribuire al miglioramento
della mobilità urbana e del servizio di trasporto
pubblico». Assai più contrastato il parere
dell'assessore alla viabilità Salvatore Rizzo. «Non
mi piacciono le targhe alterne – dichiara senza
mezzi termini –, al massimo possono ridurre del 20
per cento i volumi di traffico nel centro urbano,
creando una serie di diseguaglianze tra le famiglie e
numerosi problemi ai vigili urbani che devono
controllare, targa per targa, i mezzi di passaggio.
Questo non vuol dire che escludo a priori la
possibilità di ricorrere alle targhe alterne. Sono
decisioni che vanno, comunque, concordate». Tra
l'assessore Rizzo e il comandante Ferlisi i rapporti
non sembrano essere idilliaci. Il primo rimprovera al
secondo di aver “pubblicizzato” i contenuti del
nuovo Piano viario, prima ancora che esso fosse
discusso all'interno della giunta comunale. Ferlisi
rifugge dalle polemiche: «Voglio solo chiarire –
afferma – che non è stato divulgato alcun “segreto
d'ufficio”. Nei giorni scorsi i dirigenti del
dipartimento viabilità e il comando della polizia
municipale hanno approfondito i possibili interventi
da attuare nel corso delle prossime settimane. Abbiamo
precisato in tutte le sedi che si trattava e si tratta
di provvedimenti ancora al vaglio
dell'amministrazione. Dov'è il problema?». Il
comandante si dice soddisfatto dei risultati
dell'attività di prevenzione e di repressione
effettuati negli ultimi giorni. «Da quando sono state
apportate le modifiche riguardanti la zona di viale
della Libertà, le vie Pola ed Istria, il traffico è
sicuramente migliorato rispetto allo scorso
week-end». A proposito del nuovo Piano viario, i
rappresentanti del Movimento politico cristiano
esprimono netto dissenso nei confronti dell'ipotesi
delle targhe alterne. «I motivi del nostro parere
contrario – affermano Gustavo Lampi e Mario D'Arrigo
– sono due: i danni ulteriori che subirebbe il
commercio cittadino e i disagi per le famiglie che
dispongono di una sola auto. Sappiamo che oggi la cosa
più semplice è criticare, anzichè fare proposte
concrete. Per questo, ci permettiamo di suggerire
l'utilizzo temporaneo della linea tranviaria,
soprattutto lungo il viale San Martino, come area di
parcheggio». Un'ipotesi che, però, non può essere
neppure presa in considerazione visto che nei prossimi
giorni dovrà necessariamente cominciare il rodaggio
della prima vettura del tram arrivata già in città e
ferma attualmente al deposito Atm.
23/11/2001
( la sicilia )
Oggi
il corteo del VI e VII Quartiere contro
l'«invasione» dei Tir: chieste limitazioni nello
svincolo di Messina centro
In
marcia verso Palazzo Zanca
Nuovo
approdo a Tremestieri: si lavora per accelerare i
tempi
Dopo
i comitati anti-Tir si fanno sentire i Quartieri della
zona centro-sud. Organizzato dalla VI e dalla VII
Circoscrizione è previsto questa mattina un corteo
che partirà dal viale Europa e che, attraverso via La
Farina, via Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi,
raggiungerà Palazzo Zanca. La protesta, manco a
dirlo, scatta a seguito della decisione di chiudere il
viale Boccetta ai camion nelle ore notturne. Secondo i
rappresentanti dei due Quartieri, infatti, tutto il
carico viene «dirottato» nello svincolo di Messina
centro. La soluzione-tampone, presa per limitare i
danni in attesa della realizzazione dell'approdo a
Tremestieri, non va proprio ai residenti sul viale
Europa e in via La Farina. Sono già state raccolte
2mila firme che verranno consegnate al sindaco, Turi
Leonardi. Tra le richieste da avanzare al Comune,
oltre alla costruzione di sovrappassi pedonali, c'è
la chiusura dello svincolo di Messina centro in alcune
ore della giornata, bilanciando le sofferenze notturne
causate dal blocco del Boccetta. Dall'altra parte si
ribatte che il Boccetta ha subìto il carico dei Tir
per oltre trent'anni e i residenti chiedono la
comprensione di tutta la città. Ecco che si trova in
vicolo cieco, per uscire dal quale sono necessarie le
soluzioni strutturali garantite dal commissariamento
che sarà formalizzato nei prossimi giorni dal
Governo. Cosa fare nel frattempo? Al Comune la
sentenza.
Vertice con la Regione sul nuovo approdo — Intanto,
ieri pomeriggio si è discusso di approdi nel corso di
un vertice tra il sindaco, Turi Leonardi ed uno staff
di tecnici della Regione, dopo i numerosi rinvii degli
incontri precedentemente programmati tra il primo
cittadino e il presidente della Regione, Totò
Cuffaro. La Regione, oltre che nella progettazione
dell'approdo d'emergenza a Tremestieri, è parte in
causa nella realizzazione delle strutture definitive a
Tremestieri e all'Annunziata; in quest'ottica dovrà
essere nominato al più presto il comitato paritetico
che si occuperà della gestione delle procedure per i
project financing. Tornando alle prime due invasature
d'emergenza nella zona sud, si attende a breve la
nomina del commissario (che sarà il prefetto, Giosuè
Marino) incaricato di coordinare la progettazione e la
successiva realizzazione dell'opera entro il termine
del 31 dicembre 2002. L'incarico sarà affidato dal
ministro dell'Interno, Claudio Scajola.
Blitz
dei vigili in via Garibaldi
«Giro
di vite» dei Vigili urbani, ieri, contro la sosta
selvaggia. In una sola giornata sono state elevate
oltre 100 multe ai danni di automobilisti che avevano
posteggiato le loro macchine alla destra della
striscia gialla sia sulla corsia lato mare che su
quella lato monte di via Garibaldi. A disporre il
servizio repressivo, nel corso del quale sono stati
impiegati anche i carri attrezzi, è stato il
comandante, Calogero Ferlisi. «Continueremo così
anche nei prossimi giorni – ha detto il responsabile
della Polizia municipale – la gente deve capire che
così si aggrava una viabilità già appesantita dai
cantieri».
Anche Reggio Calabria e Villa S. Giovanni
vogliono lo stato d'emergenza — «Perché a
Messina sì e a Reggio Calabria e Villa S. Giovanni
no»: dall'altra parte dello Stretto si torna alla
carica sul decreto che dichiara lo stato d'emergenza
causa dall'attraversamento della città da parte dei
Tir. Ieri ha presentato un'interrogazione il
parlamentare dei Ds, Marco Minniti, che ha posto una
serie di quesiti al Consiglio dei Ministri ed al
ministro dell'Ambiente. Minniti denuncia che «anche
Villa S. Giovanni e Reggio vivono in una condizione
identica a Messina, perché la stessa quantità di
veicoli che raggiungono la Sicilia transitano, in
particolare, nel centro di Villa S. Giovanni. Per
questo – continua Minniti – non capisco perché
non sono state adottate le stesse misure straordinarie
anche in Calabria».
23/11/2001 ( gds )
Piano
traffico per Natale,I commercianti in coro:
"Chiusi la
domenica? No"
Enzo
Gallo
Le
polemiche innescate nei giorni scorsi dal nuovo piano
proposto dal comandante dei vigili urbani Calogero
Ferlisi, al vaglio della giunta da attuare dall'8 al
31 dicembre, in concomitanza con le vacanze natalizie,
non si sono placate anzi hanno fomentato dissensi
soprattutto da parte dei commercianti. Molti di loro
interpellati sull'argomento, hanno risposto
all'unanimità che se fosse resa esecutiva la proposta
delle chiusure domenicali, ci sarebbe una ribellione
totale visto che l'apertura domenicale dei negozi nel
mese di dicembre è grossa fonte di guadagno per
tutti. Poi serpeggia malumore anche sulla proposta di
attuare le targhe alterne nel centro cittadino, che
secondo molti a partire dall'assessore alla Viabilità
Turi Rizzo, non servono a risolvere gli atavici
problemi del traffico cittadino. Ma andiamo per
ordine. Gli esercenti, in gran parte quelli che
lavorano al centro, non si trovano concordi con
l'orario continuato ventilato dall'Amministrazione.
" A dire il vero non mi sembra una soluzione
possibile - esordisce Antonio Ranoldo proprietario di
un noto negozio di abbigliamento sul Viale - quella di
farci chiudere nei giorni festivi, per attuare
l'orario continuato che per le abitudini dei messinesi
servirebbe a ben poco. E poi è noto a chiunque che
nelle ultime domeniche prima di Natale si fanno affari
d'oro. Sono decisamente contrario a questa
soluzione".
Gli fa eco il signor Davide Soraci anch'esso
proprietario di un negozio di giocattoli del centro.
" Il commercio in città è notevolmente in crisi
- sottolinea Soraci- e chiederci di chiudere nelle
festività è voler dire di chiudere definitivamente.
Parlo soprattutto del mio settore dove proprio a
Natale i giocattoli vanno a ruba, e i genitori pur di
accontentare i propri figli, sono disposti a spendere.
Un giocattolo sotto l'albero di Natale non manca
mai".
Ma ci sono voci che esulano dal coro degli esercenti,
che vedono nella possibilità dell'orario continuato,
una soluzione per il proprio lavoro. A farsi portavoce
di questa categoria è Francesco Martino, contabile di
una ditta petrolifera che ha i suoi uffici a Piazza
Cairoli. "Col mio lavoro sono impegnato
continuativamente dal lunedì al sabato - spiega
Martino - e le uniche pause che ho a disposizione sono
due ore nel primo pomeriggio e qualche ora a fine
serata. Non mi dispiacerebbe trovare qualche negozio
aperto nelle prime ore pomeridiane, soprattutto nel
periodo festivo, visto che mi consentirebbe di fare
qualche acquisto per la mia famiglia. Devo però
riconoscere che per i commercianti potrebbe essere un
problema".
24/11/2001
Fonte: Gazzetta
del sud
Tir
in panne blocca il Boccetta
Sembra una
maledizione quella che assilla il viale Boccetta. Non
c'è giorno, infatti, che un tir non rimanga in panne
sull'articolata arteria stradale mettendo in crisi
l'intera zona. Ieri mattina, ancora una volta, un
mezzo pesante è rimasto bloccato al centro della
carreggiata per un guasto meccanico, provocando in
pochi secondi una “congestione stradale”. Il fatto
è avvenuto, poco dopo le 10, all'incrocio con piazza
Gagini, qualche metro più avanti del luogo in cui,
poco tempo addietro, è avvenuto l'incidente costato
la vita alla pensionata novantenne Annunziata Aversa,
travolta e uccisa da un camion. Immediata la
segnalazione dell'accaduto alla centrale operativa
della polizia municipale e l'arrivo, quasi in tempo
reale, di alcune pattuglie in servizio. Nonostante
tutto le ripercussioni sul traffico ci sono state e
hanno coinvolto l'intera zona, causando anche
incolonnamenti sul viale Principe Umberto. Il mezzo
pesante, che sembra essere rimasto “vittima” di un
guasto alla pompa della nafta, è stato rimosso solo
dopo l'arrivo di un altro camion che ha provveduto a
trainarlo, liberando la carreggiata. Un meccanico, che
lavora nelle vicinanze del viale Boccetta e che si era
offerto di prestare aiuto, non era infatti riuscito a
risolvere il problema e ad eliminare l'inconveniente
meccanico.
Ancora
una giornata infernale: e il sindaco chiede un
incontro con il questore
«Basta
con i cortei e i blocchi stradali»
(l.d.)
Quella
di ieri è stata per il traffico cittadino l'ennesima
giornata infernale. I vari incidenti lungo la
tangenziale, il tir fermatosi per un guasto sul
Boccetta, il corteo dei rappresentanti del sesto e del
settimo quartiere snodatosi da viale Europa a Palazzo
Zanca: sono i fattori che hanno contribuito ad
aggravare le già precarie condizioni della viabilità
nel perimetro urbano. Ancora una volta, soprattutto su
via Garibaldi (attualmente unica insostituibile
arteria di collegamento tra la zona nord e il centro),
si sono formate code chilometriche ed è stata
un'autentica impresa anche per i mezzi di soccorso e
di trasporto pubblico riuscire a districarsi nel
groviglio di auto e di mezzi pesanti. In un momento in
cui il Governo nazionale ha dichiarato – per la
prima volta in assoluto – lo stato di emergenza
connesso ai problemi della viabilità e del transito
dei tir nel centro abitato, si dovrebbe agire di
conseguenza, attenendosi a comportamenti che non
possono valere solo per una parte della cittadinanza.
Nella settimana che sta per concludersi sono stati
effettuati già tre cortei cittadini (la fiaccolata
anti-tir di martedì sera, lo sciopero dei dipendenti
Atm, la protesta dei due Quartieri), con le
conseguenti ripercussioni sulla mobilità urbana.
Nella prossima si annunciano altre iniziative, a
partire dal sit-in organizzato per martedì dal
movimento studentesco “I Mamertini”, dai giovani
comunisti e dal comitato “La nostra città”, i
quali hanno proclamato uno sciopero «contro l'attuale
gestione della Fiera». È previsto l'ennesimo corteo,
con partenza alle 9 da piazza Antonello. Inoltre, non
sono escluse altre manifestazioni su iniziativa dei
comitati anti-tir. La situazione rischia di diventare
davvero insostenibile e per questo il sindaco ha
deciso di chiedere l'intervento del prefetto e del
questore. Leonardi chiarisce che non c'è alcuna
intenzione di voler limitare il diritto a manifestare
e ad esprimere le proprie idee. «La democrazia è
questa – afferma il sindaco – ma bisogna anche
tener conto delle condizioni in cui si trova la
città. I responsabili dell'ordine pubblico hanno la
facoltà non solo di consentire o di impedire lo
svolgimento delle manifestazioni ma anche, nel caso di
cortei, di indicare quali sono le strade percorribili
o meno». L'appello al senso di responsabilità viene
lanciato da più parti, non solo dall'amministrazione
comunale. Fatto salvo il diritto alla protesta e al
dissenso che può essere ugualmente esercitato ad
esempio con assemblee o sit-in al di fuori delle sedi
viarie, dovrebbero essere vietate, da ora a Natale,
tutte quelle manifestazioni che comportano blocchi
stradali o la paralisi nei collegamenti tra le zone
nord e sud e il centro urbano. Non sarebbe un
attentato alla democrazia ma solo un provvedimento
conseguente alla dichiarazione dello stato di
emergenza e, quindi, alla “eccezionalità” di una
situazione le cui conseguenze negative non possono
essere scaricate, come sempre, sulle spalle dei “poveri”
messinesi
sovrintendenza /
Cambi al vertice delle ex sezioni
Una “rivoluzione”
Gianfilippo Villari al posto della dott.
Bacci
Graziella
Mastronardo
Preannunciata
da tempo, ha preso corpo negli ultimi giorni una vera
e propria “rivoluzione” alla Sovrintendenza ai
beni culturali. Numerosi gli spostamenti: e anche di
“peso”. A cominciare dalla sovrintendente, la
dott. Giovanna Bacci, che viene trasferita alla
direzione del museo regionale “Bernabò Brea” di
Lipari. Al suo posto a Messina arriverà dal 3
dicembre il dott. Gianfilippo Villari, che finora ha
ricoperto il ruolo di direttore del Centro regionale
di restauro di Palermo. Ma le clamorose novità del
decreto, firmato dal direttore generale del
dipartimento Beni culturali della Regione Siciliana,
Giuseppe Grado, non si fermano qui. Ed è abbastanza
curioso che il passaggio del “testimone” al museo
eoliano avvenga praticamente... in famiglia. La dott.
Bacci, infatti, prenderà il posto del marito, il
dott. Umberto Spigo, che invece viene trasferito a
Messina: coordinerà la sezione architettonica, finora
diretta dalla dott. Costanza Lentini: quest'ultima,
invece, è stata nominata responsabile dell'unità
operativa delle aree archeologiche di Naxos e Gela.
Una promozione sul “campo” l'ha ottenuta l'arch.
Rocco Scimone, al quale l'assessorato ha affidato il
coordinamento di due servizi (finora era stato
direttore soltanto di uno): i beni architettonici e
quelli paesistici, naturalistici e urbanistici.
Quest'ultima, era diretta dalla dott. Emanuela Barbaro
Poletti, che è andata in pensione. Nuova direttrice
della Biblioteca regionale è la dott. Alessandra
Conti (promossa dal ruolo di vice). L'attuale, la
dott. Anna Maria Sgrò, andrà a coordinare i servizi
bibliografici e archivistici della Sovrintendenza.
Aumentano le responsabilità anche per la dott.
Caterina Ciolino, nominata coordinatrice oltre che
della sezione beni artistici (carica che già
ricopriva), anche di quella dei beni
etnoantropologici; il dott. Sergio Todesco, che finora
ne era stato direttore, diviene responsabile di una
unità operativa. Nell'ambito delle sezioni uno e due,
infine, sono state create altrettante unità
operative, a capo delle quali sono stati chiamati gli
architetti Antonino Rotella (beni architettonici) e
Anna Piccione (beni paesistici, naturali e
urbanistici).
Fonte: la sicilia
Il
sindaco vuole alleviare i disagi causati dai Tir anche
nella zona sud, confermato il blocco notturno del
Boccetta
Fasce
orarie a Gazzi e Messina centro
Il presidente del
VI Quartiere: «Situazione ormai insostenibile»
Giuseppe
Lo Re/Alessandro Tavilla
«Ossigeno»
per la zona centro-sud: il sindaco, Turi Leonardi,
fornisce una «bombola» ai residenti nei quartieri
flagellati dalla decisione di chiudere di notte il
viale Boccetta al transito dei mezzi pesanti. Ieri
mattina, il primo cittadino ha incontrato una
delegazione dei manifestanti (per la verità solo
qualche decina) che, partiti dal viale Europa, hanno
«marciato» verso Palazzo Zanca. Il corteo si è
snodato a tappe, come una «Via Crucis» attraverso il
traffico cittadino: viale Europa, via La Farina, via
Tommaso Cannizzaro, via Garibaldi. Poi la sosta in
piazza Unione europea e l'ingresso a Palazzo Zanca,
fino alla stanza del sindaco. Qui Leonardi ha
annunciato la novità: fasce orarie negli svincoli di
Gazzi e Messina Centro. Il grosso del provvedimento
sarebbe già definito: il blocco per i Tir sarà
effettuato certamente dalle 7 alle 9 e, forse, dalle
13 alle 14 in coincidenza con la chiusura delle scuole
e della maggior parte degli uffici. Confermato,
invece, il blocco notturno del Boccetta, che resterà
off limits per i mezzi pesanti dalle 21 alle 7 del
mattino. Sarà soddisfatta, così, la principale
istanza rivolta al sindaco dai Consigli del VI e del
VII Quartiere, che hanno organizzato il corteo. Alla
manifestazione di ieri, comunque, ci si attendeva una
partecipazione più corposa. Alla partenza da Camaro
ed all'arrivo a Palazzo Zanca, erano solo una ventina
i presenti, scortati da un cospicuo numero di
carabinieri che non hanno avuto molto da fare, nemmeno
per i problemi legati alla fluidificazione del
traffico. Alla testa del corteo, al quale hanno
aderito alcuni studenti della «Bisazza», c'era il
presidente della VI Circoscrizione, Agatino Bonarrigo.
«La situazione è ormai insostenibile e bisogna dare
una svolta – ha detto Bonarrigo prima di conoscere
le intenzioni del sindaco – perché zone come viale
Europa, via La Farina e Camaro, sono tutti giorni
esposte ad un altissimo rischio, come dimostrato dagli
eventi più recenti».
Potenziati i controlli dei Vigili urbani — E
mentre il fronte anti-Tir si fa sempre più compatto,
sono sempre più costanti i controlli dei Vigili
urbani per il rispetto del Codice della strada. Anche
ieri sono state elevate decine di multe ad altrettanti
automobilisti, che avevano posteggiato le loro auto
nella corsia preferenziale di via Garibaldi, sia nella
carreggiata lato monte che in quella opposta.
Traffico a rilento sul Boccetta — Un
Tir ha bloccato per circa un'ora la circolazione, ieri
mattina, sul viale Boccetta. Il mezzo proveniva dagli
imbarcaderi privati e doveva imboccare l'autostrada.
Per un'avaria al motore è rimasto fermo all'altezza
di piazza Gagini intorno alle 9.45. Dopo circa
quarantacinque minuti è riuscito a ripartire. È
stato necessario far intervenire un'altra squadra di
Vigili urbani – oltre a quelle normalmente in
servizio nella zona – per fronteggiare il traffico.
Scontri
polizia-manifestanti
Momenti di
tensione ieri sera davanti a Palazzo dei Leoni. A
margine del dibattito organizzato dal movimento
politico Forza Nuova sulla «Massoneria a Messina»,
si sono verificati scontri tra giovani di Rifondazione
comunista, della Sinistra giovanile, del Messina
Social Forum e le forze dell'ordine. I giovani (circa
una quarantina) hanno aspettato l'arrivo del leader
nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore ed hanno
attuato una rumorosa contestazione davanti
all'ingresso della Provincia, culminata anche con
lancio di pallottole di carta contro i partecipanti al
convegno. Secondo i manifestanti, sarebbero stati i
simpatizzanti di Forza Nuova a provocare. Gli agenti,
coordinati da alcuni funzionari, sono dovuti
intervenire per sedare gli animi e ne è nata una
colluttazione, durante la quale è rimasto ferito un
poliziotto in servizio al Commissariato Messina sud.
L'uomo, trasportato in ospedale (gli è stata
riscontrata una forte contusione al volto), è stato
giudicato guaribile in 10 giorni. Sul posto sono
intervenuti tutti gli equipaggi in servizio di polizia
e carabinieri. Uno dei contestatori, dopo un breve
inseguimento per il corso Cavour, è stato bloccato e
condotto in questura. Per lui potrebbe scattare la
denuncia a piede libero. Sempre in serata alcuni
manifestanti si sono diretti verso la Caserma
Zuccarello di via degli Orti. La presenza, sul posto,
di numerosi equipaggi delle forze dell'ordine, ha
evitato ulteriori scontri. Tornando al convegno, è
stato lo stesso Fiore a trarre le conclusioni, dopo
gli interventi del segretario provinciale Antonio
Ragusa, del consigliere Michele Formica e del prof.
Agostino Sanfratello. «La nostra – è stato detto
– è la città massonica per eccellenza e
l'influenza delle logge riguarda tutti i settori della
società messinese». I rappresentanti del movimento
hanno ribadito la richiesta, avanzata al livello
nazionale, che vengano messe al bando tutte le «sette
segrete».
25/11/2001
Fonte: gazzetta
del sud
Emergenza traffico /
L'Amministrazione sta valutando se eliminare dal “piano
Natale” un provvedimento giudicato da più parti
iniquo e poco efficace
Targhe alterne, dietro-front
Impossibile impedire l'apertura domenicale
dei negozi
Lucio
D'Amico
Le
targhe alterne non convincono. Dopo una serie di
confronti avviati a Palazzo Zanca, l'amministrazione
comunale sta pensando seriamente di recedere dal
proposito ventilato nei giorni scorsi. Il ricorso al
sistema della circolazione a giorni alterni, che
Legambiente ha definito «un vecchio arnese delle
politiche antitraffico» e che le organizzazioni del
commercio vedono come fumo nell'occhio, è una delle
misure inserite nella bozza del “piano Natale”
predisposta dai dirigenti del dipartimento viabilità
e dal comando della polizia municipale. Come hanno
sottolineato il sindaco Leonardi e il comandante dei
vigili urbani Calogero Ferlisi, le targhe alterne sono
l'«extrema ratio», il provvedimento da prendere solo
se non s'intravvedono soluzioni più convincenti. Sul
piano strutturale, in effetti, non esistono
alternative possibili, visto che le strade messinesi
sono quelle che sono e che è impossibile realizzare,
nel giro di qualche giorno, opere che sarebbero state
indispensabili, come ad esempio parcheggi multipiano,
sottopassi o sopraelevate. In discussione, però, è
l'efficacia di una simile misura interdittiva che
andava di moda negli anni Ottanta ma che adesso non
viene più proposta neppure nelle città dove si
riscontrano alti livelli di inquinamento atmosferico.
Sono in molti – e tra questi lo stesso assessore
alla viabilità Salvatore Rizzo – a sostenere che le
targhe alterne comportano una riduzione dei flussi di
traffico diretti in centro più teorica che reale,
comunque non superiore al 20 per cento. Piccoli
benefici, dunque, per le zone del perimetro urbano, a
fronte di un impegno quasi sovrumano da parte della
polizia municipale (chiamata a controllare targa per
targa gli autoveicoli in circolazione) e di forti
disagi per chi abita nel resto della città. Si
aggiungono, inoltre, le considerazioni, più etiche
che tecniche, sull'equità di un provvedimento che
impedisce la mobilità urbana, un giorno su due, a chi
possiede una sola auto, a differenza di chi ne ha due
o più e la fortuna di avere mezzi con targhe sia con
numeri pari che dispari. Il sindaco ieri ha definito
“ragionevole” il compromesso, accettato seppur a
malincuore da qualcuno dei partecipanti al tavolo di
confronto: sì alle targhe alterne, con esclusione dei
sabati, delle domeniche e dei giorni festivi. Ma nelle
ultime ore l'amministrazione sembra voler chiudere
l'argomento, cassando dal pacchetto delle misure
natalizie l'ipotesi delle targhe alterne. L'input
nasce dal monitoraggio della situazione viaria
effettuato nell'arco degli ultimi tre giorni da parte
dei tecnici del dipartimento e dalla polizia
municipale. I livelli di traffico, seppur con qualche
oscillazione nelle ore di punta, si sono mantenuti
sotto la soglia d'allarme nella giornata di giovedì e
anche ieri la circolazione è stata molto più spedita
rispetto al sabato precedente (quello in cui entrò in
funzione il famigerato semaforo all'incrocio di viale
della Libertà con via Pola). Solo venerdì la città
è ricaduta nella piena emergenza, a causa però di
eventi “eccezionali” (seppur diventati ormai quasi
di norma) quali un corteo lungo le strade del centro e
un tir in panne sul Boccetta. Tutto ciò dimostra che,
pur nella gravità della situazione in cui si trova la
città (non per nulla il Governo nazionale ne ha
dichiarato lo stato di emergenza), ci sono giornate
meno “drammatiche” di altre, senza bisogno di
introdurre misure restrittive della cui utilità
dubitano gli stessi addetti ai lavori. In fondo,
rispetto alle targhe alterne, sarebbe più coerente (e
ovviamente molto più efficace) disporre il divieto
assoluto di transito nell'intera città, provvedimento
ovviamente impossibile da prendere, perchè dovrebbe
estendersi anche al traffico di attraversamento dello
Stretto che attualmente, purtroppo, si svolge in pieno
centro urbano. Per quanto riguarda la regolamentazione
degli orari di apertura e di chiusura dei negozi, alla
luce della normativa nazionale e regionale ormai in
vigore, l'amministrazione comunale – come ha
sottolineato ieri l'assessore Giuseppe Cardile –
può solo lanciare appelli alla collaborazione da
parte dei commercianti, invitandoli a sperimentare
anche quelle soluzioni di “fantasia” che altrove
sono state adottate. Un esempio per tutti: accollarsi
le spese di trasporto pubblico dei clienti (e dei
propri dipendenti), incentivando l'utilizzo degli
autobus e dei “taxi collettivi”. Impossibile,
invece, vietare l'apertura a chi vuol lavorare nelle
domeniche del periodo prenatalizio. A questo proposito
oggi, così come nelle prossime domeniche, i negozi
potranno restare aperti. «L'unico correttivo che si
può apportare – aggiunge Cardile – è scaglionare
gli orari, in modo che gli esercizi per la vendita di
generi alimentari aprano la domenica mattina e gli
altri negozi nel pomeriggio».
Bollini blu: si parte dalla
segnaletica ma l'ordinanza deve essere corretta
Natalia
La Rosa
Finalmente
spuntano fuori nell'assestamento di bilancio i soldi
per acquistare la segnaletica necessaria
all'introduzione del “bollino blu”, ma viene alla
luce anche il primo intoppo nell'applicazione
dell'ordinanza emessa nell'agosto del 2000.
Nell'ambito dell'ultima manovra finanziaria esitata la
settimana scorsa, l'amministrazione comunale su
sollecitazione degli assessori all'ambiente Giuseppe
Santalco e alla viabilità Salvatore Rizzo ha
stanziato i 113 milioni richiesti per collocare i
segnali necessari alla concreta entrata in vigore
dell'ordinanza fino ad ora rimasta inapplicata da
parte del Comune. Ciò, nonostante centinaia di
messinesi si siano diligentemente messi in regola
pagando il controllo effettuato dalle officine e
nonostante lo stesso Comune abbia speso milioni per la
stampa dei tagliandi. Con il provvedimento, veniva
introdotto il divieto di transitare in un'ampia
porzione di territorio urbano ai veicoli a motore di
ogni tipo di proprietà dei residenti che siano
sprovvisti di bollino blu, il tagliando, cioè, che
attesta la conformità alla legge dei componenti
chimici dei gas di scarico. La mancata apposizione
della relativa segnaletica ha però fino a questo
momento inattivato la delibera perché qualunque
automobilista avrebbe potuto vittoriosamente
contestare un'eventuale multa. La fornitura dei
segnali, così come garantisce il responsabile del
settore Viabilità ing. Domenico Signorelli, dovrebbe
essere affidata con un cottimo fiduciario da esperire
entro gennaio. Secondo il progetto redatto dalla
ripartizione verranno installati cartelli in
corrispondenza del perimetro “blu” e delle
intersezioni con il percorso che resterà aperto a
tutti. Anche all'uscita dagli svincoli autostradali
sarà segnalato il divieto per i veicoli sprovvisti di
tagliando e indicato il percorso alternativo. Ma
proprio la necessità di individuare strade che
consentano a tutti i veicoli di attraversare la città
renderà inevitabile, come confermano anche alla
ripartizione Viabilità, una modifica dell'ordinanza
nella quale era stata genericamente interdetta
un'enorme porzione di territorio cittadino senza
lasciare “scampo” a chi fosse sprovvisto di
bollino. Secondo quanto contenuto nel progetto sulla
segnaletica, invece, dovranno essere accessibili a
tutti la cortina del porto, il viale della Libertà,
la via La Farina fino a largo La Rosa, ma anche la via
Catania e quindi il viale Italia e la Circonvallazione
e poi il viale Annunziata. In sostanza, tutte le
strade che nell'ordinanza dell'agosto 2000 venivano
indicate come “vie perimetrali” ma anch'esse
ricomprese nelle zone “blu”. C'è dunque
un'evidente discrasia e, secondo quanto rimarcano alla
ripartizione, dovrà essere rivista proprio
l'ordinanza comunale, poiché la legge esige che sia
comunque assicurato un percorso alternativo. Con la
speranza che per l'adeguamento non siano necessari
altri quindici mesi.
Fonte: Gds
Metropolis: 4 pontili per
distribuire il traffico
Emilio
Pintaldi
Quattro
moduli di emergenza in acciaio per alleviare i disagi
causati dal passaggio dei Tir in città. L'idea è
dell'Associazione provinciale capitani di lungo corso
e del Centro studi Metropolis che ha approvato una
prima bozza di progetto.
A dare alcune anticipazioni ieri mattina il
coordinatore provinciale del centro sudti Metropolis,
Pippo Isgrò, ex assessore comunale alle Finanze ed
attuale esponente di Forza Italia. Isgrò, che ha
annunciato una imminente conferenza stampa in cui
sarà rivelato ogni particolare dell'iniziativa,
sottoporrà l'idea all'amministrazione guidata da
Leonardi.
Si tratta della realizzazione di quattro strutture
mobili in acciaio che comunque non sostituirebbero le
attuali bretelle di collegamento con gli svincoli
autostradali. I pontili di emergenza a cui pensa il
centro studi Metropolis non avrebbero quindi il
compito di eliminare il traffico gommato ma di
distribuirlo più razionalmente. Il progetto, che vede
la collaborazione di numerosi professionisti, prevede
la realizzazione di quattro pontili di emergenza:il
primo sotto la via Don Blasco, il secondo in
corrispondenza del ponte della ferrovia dopo il viale
Europa, il terzo sotto al torrente Gazzi ed il quarto
a Tremestieri.
Il centro studi Metropolis avrebbe già trovato un
prezioso alleato nella Smeb. La società che di
recente ha rinnovato il consiglio di amministrazione e
ricapitalizzato l'azienda sarebbe disposta a buttarsi
a capofitto nell'impresa. Costo preventivato: cinque
miliardi a pontile
Sit-in contro i Tir
ricordando un anno fa
"Dalla visita di Ciampi niente di nuovo"
Emilio
Pintaldi
Un
sit-in per ricordare le parole del capo dello Stato
sul problema Tir. E' quanto ha attuato ieri mattina il
comitato "La nostra città" davanti alla
statua dedicata a Gaetano Martino scoperta proprio in
occasione della visita del presidente della
Repubblica. La manifestazione è stata denominata :il
giorno del presidente.
Un anno fa Carlo Azeglio Ciampi, in visita ufficiale,
esortò i politici a risolvere il problema Tir.
Qualche giorno prima del suo arrivo il comitato gli
aveva mandato una nota facendo presente l'enorme
problema che la città era costretta a subire. Ciampi
in città trovò ad accoglierlo i simpatizzanti dei
comitati antiTir che, armati di striscioni (gli stessi
che furono esposti su gran parte dei balconi) e
tamburi scandirono slogan antiTir.
Ciampi, qualche ora più tardi, a palazzo Zanca
sferzò gli amministratori. Disse a chiare lettere che
quella schiavitù doveva cessare. Assicurò tutto
l'appoggio necessario da parte dello Stato ed invitò
i politici locali a seguire la scia delle autostrade
del mare. "Da quel giorno - scrive il comitato -
altre tre persone sono rimaste schiacciate dai Tir.
Siamo invasi dal loro passaggio molto più di
prima".
Il Comitato, che non risparmia critiche all'Autorità
portuale, contesta l'avvio del nuovo collegamento con
Salerno dal molo Norimberga e gli approdi dal molo
Marconi. La creazione di nuovi punti di imbarco non ha
fatto che creare nuove difficoltà. Per raggiungere i
nuovi moli i tir hanno invaso la città. La conferma
ad alcune affermazioni degli esponenti del comitato
antitir dall'ingorgo che ieri mattina si è verificato
in via del Vespro. Almeno quattro Tir hanno perso la
strada in mezzo al labirinto del centro.
La loro corsa infatti si è fermata davanti ad uno
sbarramento inaspettato realizzato ieri dalle ditte
che hanno in appalto i cantieri del tram. Farli
tornare indietro non è stata un'impresa facile.
Massoneria manifesta
Tafferugli al convegno
Di
massoneria e pubblica amministrazione si è parlato
ieri pomeriggio nel corso del convegno su
"Massoneria, le radici oscure del potere",
organizzato dal movimento Forza Nuova, preceduto però
da tafferugli. Alcuni rappresentanti della sinistra
giovanile hanno inscenato una contestazione e la
polizia è intervenuta. Un rappresentante dei
manifestanti sostiene che gli agenti avrebbero usato
le "maniere forti", ma la Digos smentisce.
Alla presenza del leader nazionale Roberto Fiore i
vertici della formazione politica hanno chiesto
l'approvazione di una legge che disponga l'obbligo di
rendere manifesta la propria appartenenza alle
organizzazioni massoniche per i pubblici ufficiali, i
magistrati, gli ufficiali di polizia e delle forze
armate ed in generale per tutti coloro che ricoprono
incarichi di rilevanza nella pubblica amministrazione.
E il Comune programma bus
navetta e targhe alterne
Rosaria
Brancato
Controlli
sulle corsie preferenziali, bus navetta, targhe
alterne limitatamente al periodo 10-23 dicembre,
apertura facoltativa domenicale e festiva dei negozi,
con chiusura prpossibilità di abbassare le
saracinesche alle 21. Sono questi i termini del piano
Natale, ormai prossimo al varo da Palazzo Zanca. Unico
punto in discussione, le targhe alterne. Provvedimento
osteggiato dai commercianti e malvisto dallo stesso
sindaco che preferirebbe lasciarlo come ultima carta.
Nel frattempo, dopo l'incontro con l'Atm, previsto per
domani, dovrebbero essere attivati i bus navetta, in
grado di fare la spola tra Villa Dante e piazza
Cairoli e piazza Duomo. Al servizio dovrebbero essere
destinate due linee, il 26 ed il 55. Ulteriori
accorgimenti dovrebbero poi interessare il
potenziamento delle corse, soprattutto la sera con i
collegamenti tra i villaggi ed il centro.
"Già da adesso stiamo intensificando i controlli
sulle corsie preferenziali - annuncia il comandante
dei vigili urbani Calogero Ferlisi - per rendere
efficiente il servizio e non vedere più autobus
bloccati da vetture in fila nelle corsie
preferenziali". I maggiori controlli si stanno
effettuando nel corso Garibaldi, là dove è ormai
abitudine per le auto transitare oltre i cordoli.
Quanto alle targhe alterne l'ipotesi ancora in piedi
è quella che prevede un'adozione solo nei giorni più
caldi, dal 10 al 23 escludendo le domeniche. A
proposito di domeniche e festivi oggi i negozi del
centro potranno aprire per lo shopping domenicale, una
sorta di test del periodo festivo, quando, ha ribadito
l'assessore Cardile non sarà possibile alcuna deroga
al calendario di aperture già programmato con le
associazioni di categoria nei mesi scorsi.
"Non si può andare in deroga alla legge- precisa
Cardile- e dopo le decisioni prese a giugno non posso
negare ai negozi che lo vogliono la facoltà di aprire
l'8 dicembre o il 16, o ancora il 23".
Intanto ieri sull'argomento è intervenuto il
segretario della Fisascat Cisl, Daniele Grieco che ha
protestato per non essere stato chiamato al tavolo
della concertazione: "nessuna decisione può
essere presa senza tenere in considerazione i diritti
dei lavoratori, in questo caso le commesse".
Fonte: la sicilia
Milazzo,
la «Ngi» chiede i danni al Comune
Giuseppe
Midili
MILAZZO
— Dopo un periodo di apparente tregua tra Comune e
«Ngi», riesplode il caso sul collegamento
Milazzo-Gioia Tauro. La compagnia di navigazione, che
nei giorni scorsi ha sospeso il servizio trasferendolo
a Messina, passa alle vie di fatto citando il Comune
in giudizio. La pratica legale è stata affidata
all'avv. Carmelo Briguglio, che l'ha notificata al
municipio chiedendo un risarcimenti danni che supera
il mezzo miliardo di lire. Come si ricorderà, il
municipio aveva emesso un'ordinanza che vietava
l'ingresso nell'area portuale dei mezzi pesanti, in
concomitanza con gli orari di partenza delle navi per
Gioia Tauro. La «Ngi» ha cercato di ovviare
all'ordinanza sindacale spostando l'orario di
partenza, ma la soluzione non si è rivelata
azzeccata, tanto che le navi hanno cominciato a
viaggiare quasi sempre vuote. Nella citazione, si fa
risalire la causa del cessato servizio nella presa di
posizione del Comune, che con il divieto avrebbe
portato ad un abbandono della linea da parte dei
camion che ne usufruivano.
Nomina
del commissario del governo
Approdo a
Tremestieri si attendono martedì buone nuove da Roma
I temi del traffico e del nuovo approdo restano sempre
sotto i riflettori. Conclusa una settimana d'attesa,
domani ne comincia un'altra... d'attesa. Tutti gli
occhi sono rivolti a Roma, dove si gioca la
«partita» più importante. Il ministro dell'Interno,
Claudio Scajola, sta lavorando per formulare
l'ordinanza con la quale affidare i poteri ad un
commissario straordinario che si deve occupare della
realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri
entro il 31 dicembre del 2002. E sembra che martedì,
su questo fronte, ci possano essere importanti
novità. Dato per scontato che il commissario sarà il
prefetto, Giosuè Marino, si stanno soltanto definendo
le competenze, che dovranno consentire di bypassare
ogni legge che potrebbe rallentare l'iter per la
costruzione dell'infrastruttura.
25/11/2001
Fonte: Gazzetta
del sud
Al via il consolidamento delle
banchine Rizzo e Peloro: “traslocano” i catamarani
delle Fs
Due nuovi cantieri al porto
Si punta adesso anche a ultimare l'impianto
d'illuminazione sulla Cortina
Alessandro
Tumino
Si
apre oggi una settimana importante per la
ristrutturazione delle banchine del porto. La nuova
tappa è quella dell'avvio dei lavori nelle banchine
Rizzo e Peloro, in uso, rispettivamente, ai catamarani
delle Fs e ai vettori privati Meridiano ed Ngi. Per le
Ferrovie, date le dimensioni ridotte del molo Rizzo,
scatterà da mercoledì un trasferimento provvisorio.
Il collegamento Fs con Reggio Calabria e con
l'Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” si
sposterà al vicino molo Marconi (davanti alla sede
dell'Autorità portuale) laddove, in queste ore, i
tecnici delle Fs stanno provvedendo alla sistemazione
dei parabordi necessari per garantire le “monocarene”.
Quanto, invece, alla banchina “Peloro” in questa
fase si lascerà ai vettori privati il tratto, di una
trentina di metri, necessario a continuare le corse
con Reggio Calabria. A trasferirsi, però, saranno le
biglietterie e le aree di sosta per l'imbarco, che
entro una quindicina di giorni saranno spostate sul
piazzale del molo Marconi. Il vero nodo sta proprio
qui: nell' “interferenza” che si determinerà tra
i flussi di mezzi in imbarco e il traffico cittadino
proprio all'inizio del viale San Martino. Gli
automezzi diretti alle navi entreranno adesso in porto
dal “varco Peloro”: in corrispondenza della Dogana
e non più dal “varco Rizzo” (via delle
Vettovaglie). Oggi si terrà all'Authority un apposito
confronto con gli operatori portuali e la polizia
municipale. Ma andiamo con ordine.
MOLO RIZZO – La “scommessa” più impegnativa,
l'impegno concordato dall'Authority con le imprese
Trevi-Italgeo, è quello di completare il
consolidamento della banchina Rizzo entro la primavera
2002. “Primavera” significa l'entrata nel vivo
della stagione croceristica. Se a maggio il molo Rizzo
fosse ancora indisponibile, e quindi i vettori Fs
continuassero ad operare sul “Marconi”, per i
croceristi resterebbero solo il ristrutturato molo
Colapesce e la metà già agibile della banchina Primo
Settembre.
MOLO MARCONI – Ad impegnare stamani, alle 11,
Authority e vigili, saranno i problemi posti dalla “curva”
che i tir dovranno percorrere dal viale San Martino
per accedere alla nuova area di sosta per l'imbarco,
sul molo Marconi. Dovranno essere concordate adeguate
misure precauzionali e di vigilanza. All'incrocio
Cortina-Viale andranno scongiurati gli ingorghi dovuti
soprattutto alle complicate e lente manovre dei mezzi
pesanti prima di accedere agli imbarchi.
MOLO NORIMBERGA – Qui si stanno gettando le basi
della più significativa operazione di recupero del
porto. In questa settimana andrà avanti
l'aggiudicazione dei lavori per il “Terminal
multiuso” (25 miliardi a fronte dei 41 di tutte le
altre banchine). La scorsa settimana 7 imprese hanno
presentato le offerte all'Ufficio contratti del
ministero delle Infrastrutture, che cura il
procedimento, e si sono aperte le buste. La dirigente
ha richiesto a due ditte giustificazioni e
integrazioni che saranno acquisite in questi giorni.
Stanno trascorrendo, intanto, i 60 giorni che
l'appalto europeo assegna per la nomina della
Commissione giudicatrice che, insediata, potrà
richiedere alle imprese ulteriori chiarimenti con
termine di 10 giorni. Entro gennaio l'aggiudicazione
finale.
TRENI FS – Nelle aree del molo Norimberga comincerà
in questi giorni l'attesa attività
ferroviaria-mercantile. «La Divisione Infrastrutture
delle Fs – spiega il segretario dell'Authority
Franco Barresi – ha eseguito la consegna ufficiale
del binario a Trenitalia. In questa settimana, arriva
al Norimberga il primo treno carico di travi di
ferro». Le gru da 100 tonnellate sono già
posizionate.
LUCE E ARREDO – Nell'ambito dell'illuminazione,
elemento chiave per la sicurezza del porto, si lavora
per superare alcuni intoppi. Per la Cortina (dove da
mesi si vedono i nuovi pali blu ma senza bracci e
lampade!) si attende la soluzione del problema insorto
con l'impresa di Misterbianco che s'è aggiudicata
l'appalto. La ditta si era fermata per la mancata di
disponibilità di alcune aree, ostruite in parte dai
cantieri per le ristrutturazioni. Adesso, chiusi i
lavori della banchina Colapesce e della metà della
“Primo Settembre”, si dovrebbe cominciare a
montare bracci e lampade. Diverso discorso per il
futuro appalto da 800 milioni necessario a costruire
nuove torri-faro al molo Norimberga in sostituzione di
quelle attuali: i progettisti stanno adeguando
l'elaborato alle prescrizioni di Soprintendenza e
Dogana (per la recinzione) e tra 15 giorni il progetto
dovrebbe ricevere tutti i visti necessari. Ne va di
una moderna illuminazione. Quanto all'arredo il
discorso riguarda il futuro. Con la stagione
croceristica del 2002 si porrà l'esigenza propria dei
migliori porti italiani di comunicare – cantieri
permettendo – anche un'immagine adeguata di bellezza
e accoglienza. Il presidente dell'Authority prof.
Vermiglio ha già alcune idee. «Ne voglio discutere
con il Comune. Si potrebbero creare, lungo la
recinzione e in alcune aree di passaggio dei
croceristi, elementi di gradevole verde pubblico, ad
esempio, con lantane e buganvillee». Il porto,
insomma, potrà ritornare ad essere, in tutti i sensi,
un fiore all'occhiello.
TECNOLOGIE – Un'ultima notazione va fatta sulle
tecnologie dei lavori in corso, all'avanguardia in
Italia. «Nel consolidamento dei terrapieni, ad
esempio, il raggruppamento Trevi-Italgeo – spiega il
direttore tecnico dei cantieri, l'ing. Ferruccio
Cribari – sta impiegando la tecnica del gett
grouting consistente nelle iniezioni di cemento ad
elevatissima pressione con successivo mescolamento del
cemento con il terreno». E ancora le prove
antisismiche nei tratti già consolidati: «Ne sono
state fatte a decine utilizzando i micropali piantati
in profondità e alcuni martinetti che danno pressioni
paragonabili a quelle di una scossa di terremoto.
Finora tutto è andato per il meglio».
Fonte: la sicilia
Approdo,
tram, stadio e svincoli: ore decisive
I problemi sono sempre i soliti, le soluzioni quelle
annunciate più volte. Adesso, si tratta di stringere
i tempi: domani il sindaco, Turi Leonardi ed il
prefetto, Giosuè Marino, dovrebbero essere a Roma per
incontrare il ministro dell'Interno, Claudio Scajola.
Sul tavolo c'è l'ordinanza per la nomina del
commissario straordinario che si dovrà occupare –
sulla base dello stato di emergenza dichiarato dal
Consiglio dei ministri – di realizzare entro il 31
dicembre 2002 l'approdo d'emergenza a Tremestieri. La
scelta è quasi certo che cadrà sul prefetto Marino.
Domani l'incarico dovrebbe essergli affidato
ufficialmente. In attesa delle buone notizie
sull'emergenza Tir, il sindaco non starà oggi con le
mani in mano. Leonardi ha in programma un incontro con
l'«Astaldi», l'impresa romana che sta realizzando i
lavori per il nuovo stadio di S. Filippo. Nel corso
del vertice dovrebbe essere firmato l'atto di
sottomissione, in virtù del quale l'impresa
s'impegnerà a completare l'impianto da 42 mila posti
entro il termine ultimo del 31 maggio 2002. I
presupposti per ben sperare ci sono tutti.
Infine, l'agenda degli appuntamenti amministrativi
della settimana vede altri due temi: il tram e gli
svincoli di Giostra e Annunziata.
Per quanto riguarda la linea ferrata, i tecnici
dell'«Alstom» dovrebbero iniziare le verifiche su
rotaia della prima vettura, giunta in città lo scorso
15 novembre; saranno percorsi 3 mila km sulla tratta
già completata tra via Bonino e la stazione
ferroviaria. Sul fronte svincoli, invece, la «Gepco»
dovrebbe ricominciare gli interventi nel primo lotto,
dopo l'approvazione dell'ormai arcinota perizia di
variante.
«Superare
l'emergenza nell'interesse della città e di tutte le
fasce sociali»
Aurelio
Giordano
«Da
più parti vengono rese note previsioni economiche
riguardanti i consumi con le influenze che su di essi
possono essersi già registrate e di certo
continueranno ad esserci almeno nel breve periodo, a
seguito dell'attacco alle “Torri gemelle”.
Le previsioni non sono delle migliori anche se non
tutte concordano sul grado di negatività che potrà
svilupparsi nei sistemi, visto che alla base delle
decisioni c'è e vi sarà sempre la decisione dei
singoli o delle famiglie, con le loro sensazioni ed
aspettative, con storie personali ma anche con un
riferimento ben preciso al microcosmo in cui vivono e
lavorano: la loro città. Se da queste considerazioni
di ordine generale ci si sposta ad osservare ciò che
si sta verificando in vari paesi europei, si può dire
che si passa da situazioni di preoccupazione (vedi
Germania) a stati d'animo più positivi come in
Francia, dove l'85% delle famiglie dichiara di non
aver modificato le proprie abitudini; l'auspicio è
che in Italia si possa evitare tutto ciò che può
provocare timori per il futuro oltre la giusta misura.
A Messina, invece, dove i problemi di certo non
mancano, si può percepire in modo netto, una “voglia
matta” che tenderebbe ad indirizzare l'opinione
pubblica verso una perenne “sensazione di disagio”,
come se tale stato d'animo generalizzato procurasse
vantaggi di ogni tipo ai singoli ed alla
collettività. Conosciamo tutti i motivi che sono alla
base del malessere che attanaglia la città
peloritana, ma pestare di continuo e senza sosta
alcuna, l'acqua nel mortaio, non modifica più di
tanto il reale stato delle cose e crea una psicosi di
provvisorietà con ricadute negative che superano di
gran lunga i danni che sono attribuibili
all'attraversamento della città da parte dei Tir. La
privatizzazione strisciante della Fiera è altro
argomento che sta attirando l'attenzione di alcune
fasce sociali, che intravedono in questa operazione un
ulteriore danno che viene procurato alla città; di
contro altre quote di cittadini si pronunciano in
favore delle targhe alterne, perchè ritengono di
risolvere i problemi della viabilità cittadina. La
libertà di espressione nelle sue accezioni più ampie
è garantita dalla Costituzione Italiana, ma di questi
diritti non se ne può fare un uso non appropriato o
peggio distorto, specie quando i disagi procurati
vanno al di là di ogni immaginazione. Le lamentele
oltre le righe sulla caoticità del traffico e le
proposte avanzate per alleviare il problema sembrano
rispecchiare esigenze di parte e non tengono nel
debito conto gli interessi collettivi della città,
che verrebbe ad essere “città chiusa”
autoescludendosi dai rapporti che possono e devono
esserci con le provincie contigue, ma cosa ancor più
importante con il territorio provinciale.
Nel “fiorire” dei pareri e delle idee, in
particolare sulle targhe alterne, viene detto che ad
esse sono contrari i commercianti, che intravedono una
riduzione dei clienti potenziali con i conseguenti
danni alle rispettive aziende. Ciò e vero, ma in
molti dimenticano che attribuire a loro ed in modo
cosí banale capacità di veto sui temi collettivi,
non fa altro che confermare la necessità per questa
città di uno sforzo collettivo, scevro da convinzioni
o preconcetti per riacquisire lo “status” di
città normale ed abbandonare quello del sito in cui
l'emergenza regna sovrana; tutte le parti della
società devono svolgere i loro compiti in nome di
Messina, le piccole guerre non sono gradite».
27/11/2001
Fonte:Gazzetta del Sud
emergenza traffico
/ Slitta il vertice al ministero degli Interni per la
nomina del commissario
Parcheggi a pagamento, 1 Euro l'ora da
gennaio
Max
Passalacqua
È stato
rinviato alla fine della settimana o all'inizio della
prossima il vertice al ministero dell'Interno, nel
quale il sindaco Leonardi e il prefetto Marino
avrebbero dovuto incontrare il direttore generale del
dipartimento Protezione civile per il conferimento dei
poteri speciali commissariali nell'ambito della
cosiddetta “emergenza Tir”. Dal 15 gennaio,
intanto, si paga in Euro anche il parcheggio. La
giunta, riunita sotto la presidenza del sindaco
Leonardi, ha deliberato ieri l'aggiornamento delle
tariffe per adeguarle all'entrata in vigore della
moneta unica: e di 1 Euro sarà appunto dal prossimo
15 gennaio il costo di un'ora di parcheggio, con
possibilità di utilizzo frazionato per 30 minuti di
sosta indicato direttamente dall'automobilista “grattando”
gli appositi cartoncini segna-orario come avviene ad
esempio a Catania e Palermo. L'aumento della tariffa
(un Euro equivale a 1.936,27 lire; attualmente, il
costo è di 1.500 lire per la prima e la seconda ora e
di 2.000 lire per le successive) è l'ennesima “stangatina”
che colpisce i cittadini proprio nella materia
storicamente più carente di servizi nella nostra
città – vale a dire la gestione della viabilità,
dei parcheggi e in generale della circolazione – a
breve distanza dal rincaro delle tariffe Atm. Il tutto
a fronte di servizi che restano (per usare un
eufemismo) estremamente lacunosi, tanto da “suggerire”
quantomeno il ricorso a facilitazioni tariffarie a
favore dell'utenza. Ferma restando la possibilità di
autorizzare la sosta gratuita di un'auto per nucleo
familiare di residenti, fino a un massimo di 2.400
vetture, e di utilizzare il tagliando per un'ora anche
in aree di sosta diverse, anch'esse decise dalla
giunta, si potrebbe infatti pensare ad estendere la
durata della singola frazione oraria (ad esempio da 60
a 90 minuti) in modo da ammortizzare l'aumento, da
applicare non appena sarà espletato l'affidamento del
servizio di gestione dei parcheggi attualmente
espletato dalle due cooperative in regola con i
pagamenti al Comune sulle quattro cui il servizio era
stato affidato. Secondo il bando di gara, il soggetto
che si aggiudicherà la gestione dovrà assumere gli
Lsu in “uscita” da Palazzo Zanca. Tra gli altri
provvedimenti dell'esecutivo, la presa d'atto della
terza perizia di variante redatta dall'Iacp per la
costruzione di 52 alloggi, 4 botteghe e una scuola
materna a Fondo Basile (ambito “B” della legge sul
Risanamento); l'approvazione dei criteri per le
graduatorie di ammissione negli asili nido; la proroga
al 31 dicembre dei progetti Lsu “Città pulita”,
“Qualità della vita”, “Decentramento”, “Centro
diurno per disabili”. Parte, intanto, la
programmazione degli spettacoli natalizi: la giunta ha
ascoltato la relazione dell'assessore Luigi Ragno
sulle iniziative culturali che dovranno essere varate
nella prossima seduta. Si parla di 40 spettacoli per
le strade, due mostre, due eventi musicali (il 22 e il
30 dicembre a piazza Duomo) e 20 momenti di
intrattenimento in varie zone della città, tra l'8
dicembre e il 6 gennaio, per una spesa di 200 milioni.
Infine, l'esecutivo ha iniziato l'esame dei progetti
contenuti nel Prusst, che verrà proseguito quando
sarà presente l'assessore competente Gianfranco
Scoglio.
prg / Il Cru inizia
l'esame ma lo strumento propedeutico non è all'odg
del Consiglio
Dov'è il piano commerciale?
Livio:
manca la firma. Voci di “pressioni” pro-città
mercato
Max
Passalacqua
«Chi
ha incastrato Roger Rabbit?». «Che fine ha fatto
Baby Jane?». «Dov'è il Piano commerciale?». Tra
gli “interrogativi” più famosi, anche se ancora
non ne è stato tratto un film, merita un posto di
diritto la sorte dello strumento di programmazione
urbanistica, propedeutico all'approvazione del Piano
regolatore generale (e che l'assessorato regionale al
Territorio ha chiesto di avere a disposizione insieme
alla Variante per l'esame al Cru, iniziato nei giorni
scorsi) e che non è stato inserito all'ordine del
giorno della prossima sessione del consiglio comunale
nonostante la relativa delibera sia stata trasmessa
alla presidenza lo scorso 16 novembre: un lasso di
tempo che, vista l'urgenza dell'adozione, non
convince. «Non avevo ancora controllato la proposta
di delibera prima di redigere l'ordine del giorno –
spiega il presidente del Consiglio, Filippo Livio –
e mi sono accorto che nell'atto della giunta, a firma
del sindaco e dell'assessore proponente (quello
all'Urbanistica, Gianpiero D'Alia, ndr ) mancava
qualche firma».
– Quale? «Ehm, proprio quella firma del primo
cittadino – rivela a denti stretti Livio. Quindi ho
rimandato il provvedimento indietro per la firma. Del
resto, per approdare in aula la proposta di delibera
dovrebbe comunque restare per quindici giorni
all'esame della commissione».
– Non è un “formalismo” evitabile, per un atto
così importante tanto da essere richiesto per l'esame
del Piano regolatore da parte del Cru? «L'atto è
sicuramente importante – replica il presidente del
Consiglio – ma lo è altrettanto fare le cose
secondo le regole, per evitare che venga invalidato
successivamente. D'altra parte, in questo modo stiamo
guadagnando tempo piuttosto che perderne: se la lacuna
fosse stata notata in commissione, sarebbe stato
l'organo consiliare a rinviare la proposta di delibera
alla presidenza e da qui all'amministrazione». Il
sindaco Leonardi, però, cade dalle nuvole: «Il Piano
commerciale è all'esame del Consiglio...», attacca
prima di sapere che il punto non è all'odg. E poi
abbozza: «Mah, non conosco le ragioni di questo stop.
Comunque – riprende il primo cittadino – sembra ci
sia un orientamento dell'assessorato di far inserire
nella Finanziaria della Regione un articolo con il
quale differenziare l'iter dei due strumenti
urbanistici, e al momento il Cru ha iniziato l'esame
del Prg senza il Piano commerciale. Se successivamente
dovesse servire, evidentemente, si approverà ad horas
in Consiglio». Fermo restando, «evidentemente», che
dovrà essere stato inserito all'ordine del giorno...
Detta così, ad ogni modo, la vicenda del del Piano
commerciale e di urbanistica commerciale sembrerebbe
solo simpaticamente paradossale. Ma potrebbe esserci
di più, e di peggio, dietro questo blocco. Nei
corridoi di Palazzo Zanca, infatti, si vocifera di “pressioni”
che sarebbero state operate per “spingere” l'invio
al consiglio comunale, contestualmente al Piano, della
delibera riguardante la realizzazione di una città
mercato sulla Panoramica dello Stretto, nell'area
delle cave di sabbia, per la quale una società
campana collegata alla multinazionale della grande
distribuzione Auchan è pronta a investire 100
miliardi. Il progetto – neanche a dirlo – va in
variante al Prg, dal momento che si tratta di un'area
non solo a destinazione “F1f” (servizi e verde),
ma anche vincolata da un contratto di concessione che
prevede, al termine del periodo di sfruttamento della
cava da parte degli attuali occupanti, il ripristino
dello stato dei luoghi. E questa realizzazione,
proposta in un'osservazione al Prg approvata al tempo
a larga maggioranza dall'aula, è estremamente
discussa per i tempi “vorticosi” con cui sono
stati acquisiti i vari pareri ed effettuati i diversi
passaggi burocratici. Ora, queste altre polemiche. Le
smentite, ovviamente, fioccheranno; ma se si tratta
della città mercato, ormai, nulla può più
sorprendere.
Porto / Il
trasferimento degli imbarchi al molo Marconi
Un semaforo e 4 corsie
Alessandro
tumino
È
cominciata all'Autorità portuale la riorganizzazione
degli imbarchi e sbarchi, delle soste e delle
immissioni dei flussi di automezzi nel traffico
cittadino, resa necessaria dall'imminente apertura dei
due nuovi cantieri per la ristrutturazione del porto
sulle banchine Rizzo e Peloro. Tir e auto che
utilizzano le navi delle società Meridiano ed Ngi per
il collegamento con Reggio Calabria si sposteranno
entro un paio di settimane dal piazzale della banchina
Peloro a quello della “Marconi” davanti
all'Authority. Ma, soprattutto, il relativo punto di
interferenza con la viabilità cittadina si sposterà
dal più tranquillo “varco Rizzo” all'incrocio con
via Campo delle Vettovaglie al ben più trafficato “varco
Marconi” in corrispondenza del palazzo della Dogana
e quindi dell'inizio del viale San Martino.
Occorreranno soluzioni specifiche e presidi di
vigilanza nella massima collaborazione con la polizia
municipale. Il presidente dell'Authority Giuseppe
Vermiglio e il segretario generale Franco Barresi
hanno avviato ieri il confronto con le tre società
interessate alla riorganizzazione del servizio (erano
presenti Cesare Diano della Meridiano, Maurizio La
Cava della Ngi e Amedeo Matacena junior della Ulisse
Shipping); con il maggiore Antonino Celona della
polizia municipale e con i rappresentanti delle
compagnie portuali: Ivo Blandina, della Comet, e
Giuseppe Alovisi, della Cooperativa Italia. Nella
prossima riunione, fissata per giovedì, le società
presenteranno le loro richieste scritte ma a prendere
le decisioni sarà solo l'Autorità portuale. Al
momento l'ipotesi più accreditata appare la
realizzazione sul molo Marconi di 4 corsie larghe 3
metri e 50 cadauna: tre, lato mare, verrebbero
riservate all'«accumulo» degli automezzi in imbarco,
una, lato monte, seguirebbe una traiettoria rotatoria
fino all'uscita dal “varco Marconi” all'incrocio
della via Luigi Rizzo col viale San Martino. Appare
necessaria la realizzazione di un apposito semaforo al
varco portuale, e forse anche la riattivazione di
quello all'incrocio del Viale con la via Primo
Settembre. Il maggiore Celona ha comunicato
all'Authority che la polizia municipale (con cui ci
sarà una successiva riunione, ndr) approfondirà in
questi giorni la questione.
RINVIO SENTENZA ANTITRUST – Ieri, intanto, si è
appreso che la sentenza dell'Antitrust in relazione
alla denuncia di dumping presentata da Meridiano nei
confronti della Ngi, per l'esercizio del collegamento
Messina-Reggio, è stata rinviata dal 20 dicembre al
29 marzo 2002.
Fonte: la sicilia
L'Antitrust
prende tempo
Ipotesi di
concorrenza sleale sullo Stretto
Massimiliano
Mondello
Si saprà
il 29 marzo 2002 se la «Ngi», società del «Gruppo
Franza», ha operato in regime di concorrenza sleale
nella tratta Messina-Reggio Calabria. L'Antitrust,
infatti, ha deciso di prorogare di tre mesi il termine
per l'accertamento delle accuse di dumping mosse alla
«Ngi» dai diretti concorrenti della «Meridiano
Lines». Nel gennaio 2001 infatti il cav. Cesare
Diano, titolare della «Meridiano», decise di
rivolgersi al garante per la concorrenza al fine di
accettare i prezzi sottocosto praticati dall'associata
del «Gruppo Franza».
Fumata nera per la nuova viabilità portuale
— Non ha dato i frutti sperati l'incontro
svoltosi ieri mattina, negli uffici dell'Autorità
portuale, per decidere la nuova viabilità all'interno
del porto, per l'imbarco e lo sbarco dei mezzi da e
per Reggio Calabria.
La riunione, alla quale hanno preso parte l'Autority,
i Vigili urbani, la Capitaneria di porto, i
rappresentanti delle compagnie di navigazione
«Meridiano», «Ngi» e «Ulysse Shipping», e i
titolari delle imprese «Comet» e «Italia», si è
resa necessaria a causa del prossimo inizio dei lavori
di consolidamento della banchina «Rizzo», quella da
cui, per il momento, entrano ed escono Tir e auto
diretti a Reggio Calabria.
L'inizio degli interventi, infatti, obbligherà i
mezzi gommati a entrare ed uscire dal varco portuale
prospiciente la Dogana e i mezzi a manovrare nel
vicino molo «Marconi» prima di imbarcarsi sui
traghetti ormeggiati al molo «Peloro». L'ipotesi al
vaglio è quella di realizzare sulla banchina
«Marconi» cinque corsie: una dedicata all'ingresso,
una all'uscita e tre allo stoccaggio. Il problema,
però, è come sistemarle, visto che fino ad ieri
Autority e compagnie di traghettamento non sono
riuscite a trovare un'intesa. Le parti si sono
aggiornate a giovedì mattina.
Più complicato, invece, appare trovare la soluzione
per interferire il meno possibile sul già martoriato
traffico cittadino. Per queste ragioni l'Autorità
portuale ha chiesto al Comune la disponibilità per un
incontro tecnico con i Vigili urbani e i dirigenti del
settore Viabilità. L'obiettivo è approfondire le
problematiche e trovare soluzioni compatibili anche
con la presenza dei cantieri per la costruzione del
tram sulla cortina del porto.
Area «Trocadero», ultimatum della
Capitaneria di porto — Il 31 dicembre
scadrà la concessione annuale che la Capitaneria di
Porto ha rilasciato all'«Usclo Pace» per la gestione
dell'area «Trocadero».
Se entro quella data il Comune e la Provincia
regionale non presenteranno il promesso progetto per
la riqualificazione dell'area, la Guardia costiera si
troverà costretta a rinnovare l'autorizzazione a
favore della società sportiva, ma stavolta per una
durata di quattro anni.
Presto
i divieti per i Tir a Messina centro e Gazzi
Arrivano
gli ausiliari del traffico
Slitta
il vertice romano in vista della nomina del
commissario per la realizzazione dell'approdo
d'emergenza a Tremestieri. La riunione odierna con i
dirigenti del dipartimento di Protezione civile, a
causa di una serie d'impegni concomitanti, è stata
rinviata alla prossima settimana. La nomina resta
comunque questione di giorni; la scelta certamente
cadrà sul prefetto, Giosuè Marino. Intanto, oggi il
sindaco, Turi Leonardi, dovrebbe diramare l'ordinanza
con la quale si disporranno i divieti per i camion
(dalle 7 alle 9 e, pare, dalle 13 alle 14) negli
svincoli di Messina centro e di Messina Gazzi. E in
attesa dell'ordinanza romana, la Giunta comunale si è
occupata di viabilità nella riunione di ieri mattina,
«battezzando» la nascita del «gratta e
parcheggia». Gli attuali posteggiatori delle
cooperative (ieri il Coreco ha approvato la proroga
fino al 15 gennaio disposta dalla Giunta comunale)
cambieranno «panni» e diventeranno ausiliari del
traffico, a sostegno dell'attività dei Vigili. Per
poter posteggiare nelle attuali «zone blu» non
bisognerà più pagare direttamente all'operatore.
Basterà soltanto comprare un tagliando nei bar o
nelle tabaccherie (costerà un euro, pari a 1.936
lire), grattarlo ed esporlo sul parabrezza. Il
biglietto avrà validità di un'ora e sarà
intercambiabile: potrà, infatti, essere utilizzabile
in zone differenti della città. Autorizzata anche la
sosta gratuita di un'autovettura per ogni nucleo
familiare residente nelle zone a traffico limitato,
con un tetto massimo di 2mila 400 autorizzazioni. La
novità sarà operativa dal 15 gennaio 2002: nel
frattempo, la ripartizione Viabilità dovrà espletare
l'iter per l'affidamento ad un soggetto unico del
servizio di parcheggio a pagamento. Il vincitore
dell'appalto s'impegnerà ad assumere il 40% di
operatori Lsu attualmente nell'organico del Comune.
28/11/2001
Fonte:
Gazzetta del sud
emergenza traffico
/ Sopralluogo del sindaco Leonardi allo svincolo:
restano da collocare il semaforo e da rimuovere gli
inerti dal torrente
S. Filippo, il 10 l'apertura
Natale: i commercianti chiedono le fasce
orarie in centro
Max
Passalacqua
È
il 10 dicembre la data fatidica. Almeno secondo il
sindaco Salvatore Leonardi, che ha fissato il giorno
per l'apertura dello svincolo autostradale di S.
Filippo ieri mattina dopo un sopralluogo effettuato
insieme al dirigente della ripartizione Viabilità,
Mario Pizzino. Il primo cittadino ha preso atto dello
stato di esecuzione degli ultimi lavori necessari per
l'ultimazione dell'infrastruttura (la parte in sede
autostradale, di competenza del Cas, è già da tempo
completa mentre nello svincolo vero e proprio è
intervenuto il Comune) e verificato che, oltre alla
scerbatura e alla rimozione degli enormi cumuli di
inerti ammassati ai lati del torrente, il “grosso”
da fare riguarda essenzialmente la messa in opera del
semaforo all'incrocio tra lo svincolo stesso e la
Statale 114. La gara d'appalto per l'impianto è stata
espletata e quindi resta da collocare il semaforo nel
delicatissimo punto di intersezione tra la lunga rampa
di accesso alla tangenziale (che serve anche il polo
sportivo della valle di S. Filippo, costituito dal
palasport già funzionante e dallo stadio che dovrebbe
essere finito a maggio 2002) e il traffico di
collegamento tra il centro cittadino e i villaggi
della periferia sud: un flusso estremamente
consistente e che utilizza pressoché per intero la
Statale 114. Ma perché la data dell'ultimazione possa
coincidere realmente con l'inaugurazione o quantomeno
con la concreta (e sospirata, dal momento che l'opera
è di fatto pronta da mesi e mesi) attivazione dello
svincolo, giova ricordarlo, occorre che la direzione
nazionale dell'Anas conceda l'autorizzazione
all'apertura dopo un sopralluogo nel quale un'apposita
commissione dovrà verificare l'effettivo
completamento dell'opera. Ed è l'amministrazione
comunale a dover convocare l'organismo di controllo
per la “visita” senza la quale non sarà possibile
inaugurare il S. Filippo. E sempre in materia di
provvedimenti che mirano ad affrontare l'emergenza
traffico, in attesa che sia riconvocato il vertice al
Ministero dell'Interno per la nomina del commissario
straordinario tra il sindaco Leonardi, il prefetto
Marino e il direttore generale del dipartimento della
Protezione civile (che avrebbe dovuto svolgersi ieri
ma è stato rinviato per una serie di problemi),
stasera alle 18,30 il primo cittadino incontrerà i
rappresentanti della Confcommercio per discutere del
cosiddetto “piano Natale” e in particolare delle
targhe alterne, prima che i relativi provvedimenti
siano adottati dalla giunta nella seduta di domani. I
commercianti presenteranno all'amministrazione una
controproposta: l'istituzione delle fasce orarie per
l'ingresso nel quadrilatero Circonvallazione-viale
Boccetta-via La Farina-viale Europa, con la chiusura
negli orari 10-12 e 18-20 ai non residenti e il
potenziamento delle corse degli autobus (oltre
all'individuazione dei parcheggi di interscambio dove
i cittadini potranno lasciare le vetture per
utilizzare i mezzi pubblici).
Nel corso dei
congressi della Filt e della Fillea Cgil analizzati
rispettivamente i problemi dei trasporti e
dell'edilizia
Non sanno fare gli armatori Fs “bocciate”
senza appello
I.C.
Il
congresso della Filt-Cgil ieri si è svolto
nell'auditorium dell'Atm, un'azienda diventata il
simbolo dell'inefficienza del trasporto urbano. E la
relazione del segretario provinciale della Filt,
Tiziano Minuti (riconfermato nel suo ruolo), ha avuto
come tema centrale il riordino della rete dei
trasporti nella città dello Stretto, sia terrestri
che marittimi. Il terzo congresso provinciale della
Federazione dei lavoratori del settore trasporti ha
avuto come slogan: “Idee per muovere la società. Il
sindacato dei trasporti nel terzo millennio”. Un
tema che assume un certo significato in una città
come Messina soggetta alla schiavitù del passaggio
dei tir e con un porto che rappresenta il punto
cardine dell'economia locale. La relazione di Minuti
ha avuto come soggetti principali proprio la
viabilità cittadina e la politica di gestione delle
aree portuali e della navigazione nello Stretto. La
Filt più volte è stata chiamata in causa nel momento
in cui si dovevano decidere nuove strategie. È il
caso dell'utilizzo del molo Norimberga al centro di
numerose polemiche. «In relazione alla vicenda legata
al molo Norimberga – ha detto Minuti – vorremmo
ribadire che l'attivazione della linea di collegamento
tra Messina e Salerno non è mai stata, ne avrebbe
dovuto esserlo, votata dal Comitato portuale, che si
è limitato alla concessione temporanea di una parte
del molo ad una società consortile alla quale erano
state peraltro invitate a far parte anche le
Ferrovie». Il riferimento alla politica di disarmo
delle FS è chiaro e nel suo intervento il segretario
della Filt a proposito della cultura d'impresa delle
Ferrovie ha detto: «Si tagliano le spese, anzi si
taglia lavoro e costi connessi per incapacità di
misurarsi con il mercato. Il disimpegno delle FS nel
nostro territorio – ha continuato – non si esprime
solo in quest'ambito: vicende come quelle
dell'Officina grandi riparazioni e dell'Officina
materiale rotabile gridano vendetta e sono anch'esse
sintomatiche di una singolare cultura d'impresa».
Nella relazione del segretario si è anche e
naturalmente parlato dello stato di crisi dell'Azienda
di trasporto urbano e di altre scottanti vertenze come
quella dei lavoratori della cooperativa Garibaldi per
la quale si attende ancora una conclusione definitiva.
Ai lavori del congresso hanno preso parte il
segretario regionale della Filt-Cgil, Maurizio
Pellegrino (più volte sceso in campo nelle questioni
messinesi) e Sandro Rocchi della segreteria nazionale.
Al termine degli interventi e del dibattito ha fatto
seguito l'elezione dei delegati al prossimo congresso
nazionale e a quello provinciale della Camera del
Lavoro. «Occuparsi di trasporti a Messina non è
semplice», è stato chiaramente detto ieri durante il
congresso della Filt e per il sindacato dei trasporti
all'orizzonte c'è una nuova sfida: la gestione del
tram e del secondo approdo.
L'inferno
Boccetta / Un argine ai rischi e ai soprusi
Lotta
a “tir selvaggio”
La scure
dell'autovelox su 45 autisti
Francesco
Celi
Lotta
a “tir-selvaggio”. È tempo di “tolleranza zero”
sul viale Boccetta. L'obiettivo è porre un argine
alle infrazioni e alle devastanti conseguenze che ne
derivano: tre vite spezzate nell'ultimo anno pesano
sulla coscienza collettiva di una comunità che si
sente violentata. E così si chiede di stroncare
comportamenti che talvolta appaiono come autentici
soprusi sulla pelle di una città che vuole
affrancarsi da quella che appare come una schiavitù
crescente. Verranno tempi migliori, ma intanto si
corra ai ripari, si ponga un freno ai rischi. Si
concedano barlumi di serenità. Ponendo limiti,
controllando chi, al di là delle proprie esigenze,
mette a repentaglio l'incolumità altrui. Facendo
rispettare le regole, costi quel che costi: a
cominciare dall'ordinanza che prevede l'interdizione
al transito dei bisonti della strada dalle 21 alle 6.
E allora controlli senza soluzione di continuità
sulla più martoriata arteria messinese. Viale
Boccetta passato ai “raggi x” in attesa che
un'emergenza, ormai conclamata a livello nazionale,
ceda il passo alla normalità. Che per il momento è
solo chimera. Trenta vigili urbani, nell'arco delle
ventiquattr'ore, pattugliano il Boccetta. Autovelox
puntato in direzione mare sugli autoarticolati che
fanno rotta verso le navi che portano in continente.
Consuntivo di due mesi d'attività (settembre e
ottobre), per il quale manifesta una contenuta
soddisfazione il tenente Bonanno, responsabile della
Sezione ricerche e studi dei vigili urbani, delta
d'arrivo dell'attività di controllo esperita sul
Boccetta. Quindi, negli ultimi due mesi la scure
dell'autovelox si è abbattuta su 45 autisti di tir.
Ma i controlli sono stati nel complesso 1570. «Sa
cosa succede da qualche tempo a questa parte?», ci
dice il ten. Bonanno, «i conducenti dei tir si son
passati la voce: via radio si comunicano l'un con
l'altro il posizionamento dell'autovelox lungo il
viale e così limitano i danni. Ma poco conta:
l'autovelox deve essere un deterrente e anche così
assolve alle sue funzioni». Ma la lente
d'ingrandimento del comandante Ferlisi e dei suoi
uomini è anche puntata su un'altra emergenza, quella
ambientale. Una pattuglia dotata di opacimetro
controlla – laddove il Boccetta confluisce nel viale
della Libertà – i gas di scarico dei tir. «È un
lavoro complesso», ci dice il ten. Bonanno, «non
foss'altro che per il tempo che necessita. Ma è
un'attività preziosa in un contesto più ampio di
rispetto delle regole». Già, quelle regole infrante
- tra settembre e ottobre - da 180 autisti di tir, che
hanno percorso il viale Boccetta infischiandosene del
divieto di transito notturno. Colti in flagranza dalla
pattuglia di turno, niente affatto disposta a far
sconti. Ma, in un certo qual senso, deve pur essere
l'area della Stretto a indurre al non rispetto delle
regole: sul territorio cittadino infatti, rende noto
il Servizio ricerche e studi dei vigili, sono state
elevate circa 6600 contravvenzioni negli ultimi due
mesi, ovvero centodieci al giorno. E così l'emergenza
traffico per qualche famiglia diventa emergenza
economica.
Fonte:gds
Nomina del commissario, sindaco e prefetto a Roma
Appuntamento venerdì
al ministero degli Interni, per concordare i termini
dell'ordinanza sullo stato di emergenza e sulla nomina
del commissario speciale. Non sono dettagli di poco
contro.
Il sindaco ed il prefetto voleranno a Roma per
verificare insieme ai dirigenti del dicastero le
modalità e soprattutto i poteri che dovranno essere
attribuiti all'autorità super partes che dovrà
seguire tutte le fasi fino alla realizzazione
dell'approdo a sud. "Dovrà essere un'ordinanza
che sia efficace nei risultati - precisa il sindaco -
dobbiamo riuscire in tempi brevi ad arrivare alla
conclusione". Si tratta di stabilire il margine
d'azione, quali siano le norme che possono essere
derogate, i passaggi da superare rapidamente, sempre
nel rispetto della trasparenza. L'obiettivo è evitare
di incappare nei rivoli e nei tempi della burocrazia,
nelle attese estenuanti per un visto, negli scontri
per le competenze.
"E' un settore delicato - continua Leonardi-
bisogna muoversi tenendo conto di tutti gli aspetti,
capire se si può andare in deroga ad alcune leggi e
come. Noi le idee sul da farsi le abbiamo chiare ed è
in questa direzione che ci muoveremo". Leonardi e
Marino sanno già quali dovranno essere le modalità
per far arrivare in porto l'opera nei tempi previsti:
sei mesi.
30/11/2001
Fonte:
Gazzetta del sud
Emergenza traffico
/ Le decisioni della giunta sul piano Natale
No a targhe alterne e fasce orarie
Allo studio misure per incentivare il
trasporto pubblico
Lucio
D'Amico
No
alle targhe alterne e alle fasce orarie in centro. La
giunta comunale ha deciso di bloccare i provvedimenti
di maggiore impatto contenuti nella bozza del “piano
Natale”. «Il gioco non vale la candela», ha
ribadito il sindaco Leonardi, sottolineando come le
misure individuate non siano così efficaci da
compensare le ulteriori penalizzazioni ai danni dei
cittadini messinesi. Le targhe alterne – è stato
ripetuto ieri – riducono non più del 20 per cento i
flussi di traffico diretti in centro, aumentano i
livelli di inquinamento nelle altre zone della città
e creano, per di più, differenze e squilibri sul
piano sociale. Non trova spazio neanche la proposta
suggerita dalla Confcommercio, riguardante
l'istituzione delle fasce orarie per l'ingresso nel
quadrilatero Circonvallazione-viale Boccetta-via La
Farina-viale Europa, con la chiusura negli orari 10-12
e 18-20 ai non residenti. Il sindaco l'ha definita
«difficilmente realizzabile». L'idea delle fasce
orarie, d'altra parte, aveva già scatenato una serie
di reazioni negative sia da parte della Confesercenti
sia dalle cooperative che gestiscono i parcheggi a
pagamento nel perimetro urbano. Restano poche altre
carte da giocare sul tavolo verde di Palazzo Zanca. E
della stesura originaria del “piano Natale” rimane
in piedi solo la prima parte, incentrata sulla
riduzione delle cause di congestionamento del
traffico. Si cercherà di scoraggiare il più
possibile la sosta in doppia fila e l'indebita
occupazione delle corsie preferenziali riservate agli
autobus; si punterà sulle due nuove linee di bus
navetta (la 55 da piazza Castronovo a Cairoli e la 26
da piazza Dante a Cairoli) e si concorderanno con
l'Atm iniziative finalizzate ad incentivare l'uso del
mezzo di trasporto pubblico; si tenterà di realizzare
nuove aree di parcheggio in prossimità delle fermate
d'interscambio, in particolare nella zona
dell'Annunziata, su viale Giostra e nella zona di
Gazzi. Nell'attuale situazione è difficile aspettarsi
qualcosa di più. Predisporre misure antitraffico è
come sostenere una battaglia contro i mulini a vento,
almeno fino a quando non saranno risolti i più gravi
dei problemi strutturali che affliggono la nostra
città. L'amministrazione comunale coltiva una piccola
speranza e cioè che tra l'8 e il 10 dicembre possano
terminare i lavori della tranvia sulla Cortina del
porto e la via Vittorio Emanuele torni ad essere
transitabile. Il resto è affidato alla buona sorte e
alla sensibilità dei messinesi, affinchè comprendano
che, nell'attuale stato di emergenza, utilizzare la
propria auto per andare in centro senza reali
necessità è del tutto controproducente.
Voto
unanime del nuovo Cda (8 presenti su 15) per l'ex
responsabile del Gruppo Costruttori
Ente Porto, Sofi
presidente
Alessandro
Tumino
Si è
insediato ieri, con una doppia elezione
all'unanimità, il consiglio di amministrazione
dell'Ente autonomo portuale. Nella prima riunione, cui
hanno partecipato 8 dei 15 componenti del cda, sono
stati designati il presidente e il vicepresidente. Per
la carica più alta è stato prescelto l'ing. Santi
Sofi, già vicepresidente dell'Associazione degli
industriali ed ex presidente del Gruppo costruttori
dell'Assindustria della Cassa edile. Sofi rappresenta
nel cda la Camera di commercio. Vicepresidente è
stato eletto invece Domenico Longo (Provincia), 50
anni, ex ispettore superiore di polizia, già
responsabile della Squadra nautica, nonché l'unico
“confermato” del precedente cda, operativo fino al
1997 sotto la presidenza di Rosario Maduado, prima del
commissariamento cui seguì un lungo “vuoto” con
ipotesi di liquidazione. Invece, la Giunta regionale
retta da Totò Cuffaro ha creduto nella necessità di
ricostituire l'Ente porto. A luglio ha nominato il
collegio dei sindaci e il 5 novembre scorso ha
sottoscritto le nomine al cda. Due sono le
motivazioni: l'obiettivo della gestione del punto
franco previsto dalla legge nazionale 191 del 1951 (e
da decenni inattuato) e per la cui gestione l'Ente
porto fu costituito dalla Regione nel lontano 1953. Il
secondo obiettivo – a differenza del primo già
attivabile – è la gestione degli impianti costruiti
dalla Regione nella zona falcata e in concessione alla
Smeb: la stazione di degassifica e il bacino di
carenaggio. In gioco lunghi contenziosi: l'ente di
riferimento primario, però, è l'Autorità portuale,
istituita con legge nazionale del '94, e gestore del
demanio portuale. Messina si pone dunque come
un'eccezione nazionale. Il suo Ente porto di nomina
regionale “sopravvive” al sistema delle Authority
e si candida a fare quanto in 47 anni è rimasto sulla
carta: la zona franca per le merci in un'ampia parte
del nostro porto, circa 340.000 metri quadrati.
Secondo l'interpretazione data dal Ministero dei
Trasporti il 25 febbraio del 98, quella norma del '53
è da intendersi abrogata. L'unica zona franca
portuale in Italia, espressamente “mantenuta”
dalla legge del '94, è quella di Trieste. Ma, a
Palermo, l'operazione punto franco è ritenuta
possibile. Ma probabilmente si è trattato solo di una
mera “operazione” politica. Il neo presidente
Santi Sofi osserva: «È nostra ferma volontà operare
per lo sviluppo del nostro porto e nell'interesse dei
problemi della città. Riguardo alla istituzione del
punto franco il nuovo cda dovrà farsi carico di
sbloccare questa situazione e vedere cosa si può
fare. Mi incontrerò con il presidente dell'Autorità
portuale, prof. Vermiglio, per tracciare insieme un
programma attuativo». E Sofi non si ferma al punto
franco: «Per il 17 dicembre ho già convocato i
rappresentanti della Smeb per discutere delle
questioni della degassifica e del bacino di
carenaggio» Restano alcune preplessità. Ieri, nella
seduta d'insediamento, mancavano ben 7 componenti: i
tre in rappresentanza del Comune e i tre “in quota”
dell'Assessorato all'Industria (tutti e sei nemmeno
nominati) nonché il comandante della Capitaneria
Carmelo Maccarone, impegnato a Catania in un vertice
convocato dal Comando del Corpo delle Capitanerie.
Erano presenti, oltre a Sofi e Longo, l'avv. Rosario
Contiguglia e Nicolò D'Andrea (nominati dalla
Provincia); il dott. Pietro Cacciola (Camera di
Commercio); l'ing. Roberto Piazza, della sede di
Palermo del ministero dei Trasporti e l'avv. Bernardo
Moschella, in rappresentanza della Regione.
La morte
di Davide Caristi nove giorni dopo l'impatto tra la
sua moto e un'utilitaria all'incrocio tra il viale
Annunziata e la via Preitano
Aperta
un'inchiesta
Il giovane
fu ricoverato tre ore e mezza dopo l'incidente
Il
sostituto procuratore Nicolò Crascì ha aperto
un'inchiesta sulla morte del giovane Davide Caristi,
deceduto dopo l'incidente del 17 novembre scorso. Il
magistrato, che ha acquisito anche un esposto
presentato dai familiari, su presunte responsabilità
dei medici che hanno avuto in cura Davide, ha affidato
l'incarico per l'autopsia al dott. Giulio Cardia.
L'esame sarà eseguito oggi all'Istituto di medicina
legale dell'Università. Nei prossimi giorni il
magistrato affiderà anche una perizia per la
ricostruzione dell'incidente. Davide Caristi era
rimasto gravemente ferito alle 16.30 del 17 novembre,
nell'impatto, all'incrocio del viale Annunziata con la
via Preitano, tra la sua “Honda” e una “Golf”.
Un'ambulanza lo aveva trasportato all'ospedale
Papardo. Qui era stato sottoposto a tac. L'esito
dell'esame aveva indotto i sanitari a decidere il
trasferimento alla Neurochirurgia del Policlinico: a
Sperone manca l'apposito reparto. Al Policlinico,
dov'era giunto alle 19.20, il neurochirurgo, visitato
Davide, aveva ritenuto che non si dovesse procedere a
un intervento. A questo punto, visto che le divisioni
di Rianimazione del Policlinico e del Papardo erano al
completo, si era cercato un posto in provincia
trovandolo solo all'ospedale di Patti ma il viaggio
era stato scongiurato dal primario di Rianimazione del
Papardo che era riuscito a liberare un posto. Alle 20,
tre ore dopo la prima visita ospedaliera, il ricovero
definitivo. Nella tarda sera di lunedì le condizioni
di Davide si sono aggravate fino alla morte.
CHI ERA DAVIDE – Davide, 27 anni, era il terzo dei
cinque figli di Cosimo Caristi (fratello di Pippo,
entrambi noti piloti di rally) e di Gilda Ruggeri. Una
famiglia molto unita e stimata di contrada Catanese.
Davide lavorava come operaio, non aveva un posto fisso
ma era sempre pronto a dare l'anima. Aveva lavorato a
Bergamo ma era tornato a Messina dove voleva
sistemarsi e sposarsi. Davide Caristi spiccava per la
sua grande generosità: anche quando non lavorava, non
esitava a farsi in quattro pur di offrire una cena
agli altri. Condivideva la passione del padre e del
fratello Osman per i rally e si preparava per
assistere a una gara in programma a Palermo.
Fonte: gds
Il comitato anti-tir presenta un
nuovo esposto in procura
Emilio
Pintaldi
Nuova
iniziativa giudiziaria del comitato "La nostra
città". Chi si attendeva una tregua dopo la
proclamazione dello stato di emergenza e l'annunciata
nomina di un commissario che dovrebbe avvenire la
prossima settimana, si sbagliava. Il comitato, ieri
mattina, ha depositato l'ennesimo esposto in procura.
Al centro del documento ancora una volta l'emergenza
tir, le recenti concessioni rilasciate a società
private di traghettamento per l'avvio di nuovi
collegamenti dal molo Norimberga e la mancata
attuazione dei provvedimenti antitir. L'esposto ha
come destinatari anche il ministero degli Interni
Scajola ed il prefetto. Il comitato contesta il
contenuto di alcuni articoli apparsi su alcuni organi
di stampa e secondo i quali il primo cittadino avrebbe
chiesto al questore di limitare o vietare addirittura
manifestazioni e cortei in questo periodo di
particolare emergenza. Il sindaco dal canto suo in
mattinata ha escluso di aver mai chiesto nulla del
genere. "Si sottopone alla vostra attenzione -
scrive il comitato - la gravità della mancata
attuazione di alcuni interventi necessari alla
sicurezza ed alla salute della collettività. Le
misure di sicurezza adottate - continua il comitato-
rappresentano marginali palliativi, rivolti a limitare
la mobilità urbana dei residenti".
Il Comune vara il piano traffico di
Natale
Bus navetta e negozi aperti fino
alle 21
Rosaria
Brancato
Ultimi
ritocchi al piano viabilità per Natale. Ieri a
Palazzo Zanca vertice tra il sindaco Leonardi,
l'assessore alla viabilità Turi Rizzo, il comandante
dei vigili urbani Calogero Ferlisi, il dirigente della
ripartizione Mario Pizzino per cercare di ultimare il
pacchetto di provvedimenti che entreranno in vigore da
lunedì 10 dicembre fino alla vigilia di Natale.
L'obiettivo della giunta è limitare i disagi ed
evitare la paralisi della circolazione, in una città
sventrata dai cantieri del tram. La giunta Leonardi
punta sul potenziamento del mezzo pubblico, visto come
alternativa all'auto. L'appello è ad utilizzare
l'autobus per gli acquisti di Natale, lasciando la
vettura nei parcheggi d'interscambio e nelle zone blu
del centro. Proprio per incentivare l'uso dell'auto
bus l'amministrazione sta pensando a fornire un
servizio di navette gratuito. Venerdì mattina ci
sarà un incontro a Palazzo Zanca con i vertici
dell'Atm per decidere quali bus navetta istituire per
collegare nelle ore di punta piazza Castronovo e
Provinciale con piazza Cairoli. A nord ed a sud
inoltre saranno attivati parcheggi d'interscambio
(probabilmente nell'area ex Gasometro, a Provinciale
ed alla Zir) con sosta gratuita. L'Atm dovrà
potenziare in ogni caso tutte le altre linee per
garantire corse puntuali anche fino a sera, in
concomitanza con l'orario prolungato dei negozi, che
avranno facoltà di chiusura fino alle 21 (ipotesi
questa che dovrà essere definita nei prossimi giorni
con l'assessore Cardile). L'amministrazione è pronta
a rimborsare all'Atm le spese aggiuntive per il
trasporto gratuito con i bus navetta. Il pacchetto
pronto ad essere varato scommette sul trasporto
pubblico, e sarà accompagnato da un controllo
costante nelle corsie preferenziali da parte dei
vigili urbani. "E' un controllo che stiamo già
facendo - spiega il comandante Calogero Ferlisi -.
Anche se si stiamo scontrando con l'assenza di senso
civico da parte degli automobilisti messinesi".
Eslcusa l'adozione delle targhe alterne, provvedimento
questo osteggiato da commercianti ed automobilisti.
Dopo l'incontro di venerdì con i vertici dell'Atm
lunedì il pacchetto viabilità sarà pronto per
l'esame ed il sì della giunta.
Fonte: la sicilia
Il
progetto all'esame della Commissione urbanistica:
capigruppo di maggioranza chiedono un vertice con il
sindaco
«Riesumata»
la città-mercato
Intanto
è iniziato in terza commissione il dibattito sul
Piano commerciale
Giuseppe
Lo Re
Una
lettera riservata al sindaco «riesuma» la
città-mercato. Ieri alcuni capigruppo di maggioranza
hanno inviato un documento top-secret al primo
cittadino, chiedendo chiarimenti sull'iter che sta
seguendo il progetto dell'«Adroma impianti», fatto
proprio dal Consiglio, per la costruzione di un
mega-centro commerciale nelle ex cave di sabbia sulla
Panoramica. L'elaborato «immaga.classina» anche la
costruzione di un eliporto per i Vigili del fuoco, di
un parco attrezzato per i bambini, di centinaia di
parcheggi alberati e di altri servizi. Ma è stato
«congelato» nel Piano commerciale inviato al
Consiglio comunale, in quanto prevede una variante al
Prg e attualmente si trova all'esame della Commissione
urbanistica. La lettera dei capigruppo a Turi Leonardi
farebbe riferimento proprio alla tortuosità
dell'iter, considerato che l'organismo presieduto
dall'arch. Salvatore Geraci non si è ancora espresso
malgrado l'esame si protragga da mesi. Nei giorni
scorsi, per la verità, la Commissione urbanistica ha
convocato in audizione alcuni componenti dell'Ufficio
tecnico proprio per avere chiarimenti sugli elaborati.
Ancora però, prima del verdetto definitivo bisognerà
aspettare qualche tempo. Proprio per questo i
firmatari del documento hanno chiesto un vertice
chiarificatore col primo cittadino.
Intanto l'esame del Piano commerciale è iniziato ieri
in 3ª commissione consiliare. Lo staff presieduto da
Antonio Crupi (An) ha letto il provvedimento che
«disegna» tutte le aree per grandi, medi e piccoli
insediamenti commerciali e disposto, subito dopo, la
convocazione di una seduta straordinaria con il
segretario generale del Comune, Filippo Ribaudo e
l'assessore all'Urbanistica, Gianpiero D'Alia. Saranno
chieste delucidazioni sulla scelta
dell'Amministrazione (che comunque è supportata da un
parere legale richiamato nella delibera) di non
mettere in pubblicazione il Piano, in quanto
rispetterebbe perfettamente le previsioni urbanistiche
delle aree inserite nel Prg.
Il
presidente della società «Nettuno» andrà a
Bruxelles per ottenere finanziamenti
Porticciolo
turistico: si cercano i soldi
Provincia,
accordo tra Buzzanca e Forza Italia
Luana
Campanella
Il
presidente del CdA della «Nettuno spa», Giuseppe
Russo, sarà il prossimo 7 dicembre a Bruxelles per
intercettare i finanziamenti europei necessari per la
costruzione del porticciolo turistico da realizzare
nella zona nord della città. Si tratta di una fase
per la quale l'Amministrazione Buzzanca, che possiede
il 51% delle azioni, si sta confrontando con il
Governo Cuffaro. Russo, infatti, si recherà nella
capitale belga insieme all'assessore regionale al
Turismo, Francesco Cascio e al direttore generale,
Agostino Porretto. Oggi, intanto, il Consiglio
d'Amministrazione, nominato dal presidente della
Provincia, Giuseppe Buzzanca, s'insedierà a Palazzo
dei Leoni.
Accordo tra Buzzanca e Fi — C'è
accordo tra il presidente Buzzanca e il gruppo
consiliare di Fi. Ieri, dopo la riunione programmatica
con gli esponenti di An, è stata la volta degli
«azzurri». «Un confronto positivo – ha dichiarato
il leader di Palazzo dei Leoni – sostanzialmente
abbiamo fatto il punto sull'attuazione di programma
dell'Ente e sul Peg. Personalmente ho sollecitato
l'approvazione del regolamento di “Paese Albergo”,
già esitato dalla commissione consiliare, per avviare
al più presto quest'iniziativa che creerà nuove
opportunità di lavoro e maggiore ricezione». Si è
discusso anche dell'assestamento di bilancio che
dovrebbe essere approvato oggi in Consiglio. Tra le
richieste avanzate dai consiglieri, quella di Antonio
Ortoleva sull'adesione alla «Sae» («Società
aeroportuale per le Eolie»), deliberata
favorevolmente da oltre 50 Comuni.
Escluse
misure interdittive nel centro
Piano
viario natalizio esitato dalla Giunta
Il tram a
regime tra un anno?
È stato
discusso ieri sera dalla Giunta comunale il piano del
traffico in occasione delle festività natalizie.
Scartata qualunque soluzione interdittiva nel centro
cittadino (l'area compresa tra il viale Boccetta, la
circonvallazione, il viale Europa e la via La Farina)
come le fasce orarie o le targhe alterne, il programma
formulato dalla Giunta prevede prima di tutto la
fluidificazione del traffico, dove possibile,
attraverso la chiusura dei cantieri del tram in fase
di conclusione e l'impiego di alcune decine di
ausiliari del traffico. Quest'ultimi, insieme ai
Vigili urbani, si occuperanno di evitare il posteggio
in doppia fila. Tra le soluzioni anti-traffico
individuate ieri sera c'è l'istituzione di due corse
di bus-navetta sulle tratte piazza Cairoli–Provinciale
e piazza Castronovo–piazza Cairoli. «Ovviamente, a
queste due linee – ha detto il sindaco, Turi
Leonardi – vanno affiancati posteggi d'interscambio.
In quest'ottica potenzieremo il parcheggio dell'ex
Gasometro». Intanto, la proposta d'istituire le fasce
orarie in centro, lanciata dalla Confcommercio, oltre
che dalla Giunta Leonardi è stata scartata da
Confesercenti e Fedarcom.
Il
Comune sollecita la chiusura di alcuni cantieri della
tramvia e «chiama» gli ausiliari del traffico per
gestire la fase d'emergenza
«Ricavare più
spazio per le auto»
Paura sul
Boccetta, un Tir rompe i freni e si ferma sullo
spartitraffico
Giuseppe
Lo Re
Utilizzare
subito gli Lsu e chiudere immediatamente i cantieri
del tram in fase conclusiva: ecco le due linee-guida
antritraffico sulle quali si muoverà Palazzo Zanca
per gestire un'emergenza che si aggraverà certamente
nel periodo natalizio. Già ieri mattina il comandante
dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, ha effettuato un
sopralluogo in piazza della Repubblica. Qui i lavori
del tram si protraggono da mesi. «Ma sono a buon
punto – precisa il sindaco, Turi Leonardi –. Gran
parte degli interventi è conclusa, resta da
effettuare l'allaccio con la via I Settembre».
Stabilito ieri, quindi, di accelerare al massimo le
opere: entro la prima decade di dicembre sarà
restituita al traffico veicolare gran parte della sede
viaria interessata dal cantiere. Lo stesso direttore
dei lavori del tram, Santino Caminiti, si è detto
ottimista. Qualche problema in più, forse, ci sarà
in via Vittorio Emanuele. L'obiettivo, però, resta lo
stesso: ampliare la carreggiata entro il 10 dicembre
nel tratto fra viale S. Martino e largo Minutoli. «È
uno snodo essenziale – ha spiegato ancora Leonardi
– anche perché consentirebbe di spostare nuovamente
sulla cortina il transito dei Tir. Liberando, così,
via Vittorio Emanuele». Ovviamente, queste soluzioni
da sole non potranno risolvere alcun problema: in
attesa della soluzione strutturale (lunedì si terrà
il vertice a Roma sulla nomina del commissario
straordinario per l'approdo a Tremestieri)
l'accoppiata vincente, secondo il sindaco, sarà
«piazzare» sulle strade gli ausiliari del traffico.
I tempi dell'operazione si prevedono piuttosto brevi.
Saranno impiegati almeno 50 lavoratori socialmente
utili in forza all'Atm, gli stessi con i quali è
stato effettuato l'esperimento (fallito) sulla lotta
ai portoghesi nei bus. Prima di entrare in servizio, i
precari frequenteranno un mini-corso formativo che
dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni. Poi saranno
lanciati nell'«agòne» per dare una mano ai Vigili
urbani, il cui organico sarebbe sottodimensionato di
almeno 150 unità: sulle strade si occuperanno
principalmente della lotta alla sosta in doppia fila,
con attenzione ai punti dove può essere intralciato
il transito dei mezzi pubblici sulle corsie
preferenziali. Gli stessi bus, ma soltanto nel periodo
natalizio, saranno potenziati con due nuove
corse-navetta da piazza Cairoli a piazza Castronovo e
da piazza Cairoli a Provinciale.
Camion rompe i freni sul Boccetta — E
intanto ieri sera si è sfiorata l'ennesima tragedia
sul Boccetta. Qualche minuto prima delle 21 un camion
diretto agli imbarcaderi ha rotto i freni; l'impianto,
addirittura, ha preso fuoco. Prima di perdere il
controllo del mezzo, l'autista ha avuto l'intuizione
di lanciare l'autoarticolato sullo spartitraffico dove
ha interrotto la sua corsa «impazzita», all'altezza
della farmacia «Guerrera». Fortunatamente il Tir non
ha investito auto o pedoni. Solo tanta paura e un
superlavoro per i Vigili del fuoco, che hanno spento
l'incendio dei freni e per i Vigili urbani, che hanno
deviato il transito per circa un'ora.
Problemi anche a Ganzirri — Sopralluogo
di Ferlisi, accompagnato dal tenente Luigi Galli, ieri
anche a Ganzirri dove nei prossimi giorni saranno
avviati i lavori per la sistemazione della rete
fognaria. I lavori riguarderanno inizialmente la via
Papardo, le traverse limitrofe e la via Marina.
Stabilito comunque che, per evitare altri intoppi alla
viabilità, le opere saranno sospese dal 21 dicembre
al 7 gennaio.
Ancora
danni in via I settembre
Sarà
stato un Tir, sarà stata la pioggia, sarà stato il
caso: fatto sta che in via I Settembre, mercoledì, è
«saltata» una lastra di basolato lavico. Il
fattaccio è avvenuto nel tratto compreso fra via
Garibaldi e viale S. Martino, dove sono stati
«dirottati» i camion a seguito dei lavori del tram
sulla cortina del porto. Inevitabili i disagi per la
circolazione (la carreggiata è stata ristretta dopo
l'installazione di un cartello) e i danni estetici
considerato che i lavori di riqualificazione si sono
conclusi soltanto un mese fa. Fra l'altro, il
ripristino è stato eseguito alla meno peggio, con una
colata di cemento che ha «seppellito» due o tre
basole e «inondato» le fessure tra le varie
lastre.
Fonte: Gds
Tangentopoli, chiesta la
condanna per undici politici e imprenditori
N.
B.
Si è
conclusa con la richiesta di undici condanne, nove
prescrizioni e tre assoluzioni, davanti alla seconda
sezione penale del Tribunale (presidente Samperi, a
latere Zappalà e Pino), la requisitoria sulla
"Tangentopoli" .
Nel procedimento, alle battute finali, dopo tre anni
di udienze, sono imputati personaggi in vista
appartenenti agli ambienti politici e a quelli
imprenditoriali di città e provincia. I sostituti
procuratori Vincenzo Barbaro e Salvatore Laganà,
hanno chiesto la pena più pesante, otto anni, per
l'ex sottosegretario della Dc, Giuseppe Astone,
accusato di essere stato al vertice del "comitato
d'affari" che negli anni '80 e '90, avrebbe
gestito i grandi appalti di opere pubbliche, dal
completamento dell'autostrada Messina-Palermo, allo
stadio di San Filippo, dal centro mercantile di
Milazzo alla porcilaia di San Piero Patti.
"Collettori delle tangenti", secondo i pm,
sarebbero stati gli imprenditori Antonino Versaci, per
l'area Dc, e Oscar Cassiano, vicino al Psi:
per loro sono state sollecitate le pene,
rispettivamente, a sei e a quattro anni e mezzo di
reclusione. Chieste le condanne anche per l'ex sindaco
Mario Bonsignore e per l'ex presidente della
Provincia, Giuseppe Naro (entrambi un anno e
otto mesi) e per gli ex presidente e vicepresidente
del Consorzio Asi, Giuseppe D'Angelo e Elio
La Tassa (4 anni e 6 mesi ciascuno).
Chiesti anche un anno e 4 mesi per Saverio Micheletti,
Gioacchino Olivo e Francesco Trio e quattro ani e due
mesi per Vincenzo Ardizzone.
I magistrati hanno prospettato la concessione delle
attenuanti generiche e la conseguente prescrizione del
reato per altri nove imputati, tutti imprenditori
ritenuti "vittime del sistema", che per
lavorare sarebbero stati costretti a versare a Dc
e Psi tangenti varianti tra il 5 e il 10 per
cento sugli appalti.
Dal processo era stata stralciata già da tempo la
posizione dell'ex ministro socialista Nicola
Capria, la cui condanna a un anno subita in
appello è stata annullata dalla Suprema Corte di
Roma.
Fonte: gazzetta del sud
Aliscafi Fs, cambia l'approdo
Alessandro
Tumino
Da
lunedì, secondo i piani dell'Autorità portuale,
l'approdo delle “monocarene” delle Ferrovie Spa
(che effettuano il collegamento con Reggio Calabria e
l'Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”) dovrebbe
trasferirsi dal molo Rizzo alla banchina Marconi,
davanti alla sede dell'Authority. Nella stessa
giornata un nuovo cantiere del raggruppamento
Trevi-Italgeo per il consolidamento delle banchine
dovrebbero aprirsi sul molo Rizzo. Per quanto
concerne, invece, la ristrutturazione dell'attigua
banchina Peloro (dove, in una prima fase,
continueranno ad approdare le navi di Meridiano e Ngi)
prima dell'apertura del cantiere passerà ancora
qualche settimana. Nei due incontri, tenutisi ieri, si
è concordato, infatti, sulla necessità di
effettuare, preliminarmente, alcuni piccoli interventi
d'adeguamento: l'allargamento del “varco Marconi”,
l'installazione di un piccolo scivolo per i mezzi
pesanti, la tracciatura delle strisce delle quattro
corsie da destinare alla sosta e alle manovre dei
mezzi in imbarco e sbarco. All'incontro hanno preso
parte il presidente dell'Autorità portuale, prof.
Giuseppe Vermiglio e il segretario Franco Barresi, il
comandante della Capitaneria di porto Carmelo
Maccarone, i rappresentanti delle due società,
Meridiano ed Ngi, interessate a riorganizzare sul
piazzale del “Marconi” il servizio di terra per il
collegamento con Reggio. Nel pomeriggio di ieri,
infine, l'incontro dell'Authority con Trevi-Italgeo.
L'aspetto più delicato dell'intera operazione resta
apertura del nuovo punto di transito per auto e tir,
all'inizio del viale San Martino: un semaforo dovrebbe
disciplinare il “varco Marconi” ma sarà
necessario un presidio di vigilanza.
«Il
commissario potrà realizzare l'intero approdo di
Tremestieri»
Lucio
D'amico
«Non so
quali saranno i contenuti del decreto ministeriale ma
ritengo che il commissario, chiunque esso sia, possa
avere quei poteri necessari a risolvere in tempi brevi
la questione del nuovo approdo». Ne è pienamente
convinto l'assessore alle infrastrutture territoriali
Gianfranco Scoglio, il quale dice di attendere con
grande fiducia il provvedimento di competenza del
ministro dell'Interno Claudio Scajola. La
dichiarazione dello stato di emergenza è stato
indubbiamente un passo avanti ma adesso occorre che il
contenitore sia riempito di contenuti, se si vuole
evitare che un traguardo “storico” per Messina
finisca con il trasformarsi in un'ennesima “scatola
vuota”. Quale incarico avrà il commissario – al
99 per cento il prefetto Giosuè Marino –; fin dove
potrà far valere le sue prerogative; potrà ricorrere
alla trattativa privata; come si comporterà per la
progettazione esecutiva; quali poteri di controllo
avrà sull'esecuzione dei lavori e sul rispetto dei
tempi previsti dal Governo nazionale (lo stato di
emergenza è stato dichiarato fino al 31 dicembre del
2003»)? Sono alcuni degli interrogativi che attendono
risposta. «Io penso – ribadisce Scoglio – che, in
forza di un'ordinanza di protezione civile, il
commissario possa avere davvero pieni poteri. La prima
strada percorribile è quella di chiedere al Genio
civile opere marittime di completare la fase della
progettazione esecutiva e di mandare in appalto, con
procedure accelerate, i primi due moduli dell'approdo
di Tremestieri, utilizzando i 41 miliardi già
disponibili. Ma c'è un altro percorso che, a mio
avviso, potrebbe essere ancora più efficace. Visto
che l'amministrazione comunale ha avviato l'iter dei
“project financing” per la realizzazione
dell'intero approdo, non solo delle invasature di
emergenza, il commissario potrebbe scegliere uno dei
due progetti in gara e fare in modo che sia
immediatamente realizzato, sfruttando i capitali
privati e impiegando i 41 miliardi come
co-finanziamento per le opere di collegamento con lo
svincolo autostradale e per gli interventi diretti ad
eliminare qualsiasi tipo di interferenza con il centro
abitato e con il traffico della Statale 114». Il
primo ad attendere con ansia la firma del decreto
governativo è ovviamente il prefetto Marino, il quale
ha più volte chiarito che le regole dovranno essere
chiare fin dall'inizio e che tutti i soggetti
interessati dovranno collaborare fattivamente, perchè
anche un “super-commissario” non è dotato di
bacchette magiche.
Un tir
rompe i freni Paura sul Boccetta
Gi.Pa.
Torna la
paura sul Boccetta. Ieri, poco prima delle 21,
all'altezza della farmacia Guerrera, un tir, che
marciava in direzione monte-mare, per l'improvviso
surriscaldamento dei freni è come “impazzito”,
rischiando di travolgere le autovetture che lo
precedevano. Solo la prontezza di riflessi
dell'autista ha evitato il peggio. L'uomo è infatti
riuscito a non farsi prendere dal panico e a dirigere
il pesante mezzo sullo spartitraffico centrale dove si
è bloccato. Immediate le ripercussioni sul traffico,
che ha subìto rallentamenti. Pronta la risposta da
parte della polizia municipale presente sul Boccetta
con diverse pattuglie. Alcuni equipaggi dovevano
infatti, poco dopo, avviare il servizio di presidio
sul viale per l'entrata in vigore delle fasce orarie.
Gli agenti sono riusciti ad evitare l'ingorgo ed hanno
chiesto l'intervento dei vigili del fuoco. Gli uomini
del “115”, con l'ausilio di un'autogrù, hanno
agganciato e spostato il tir trainandolo poi fino alla
vicina via Vittorio Emanuele dove è potuto
intervenire un meccanico.
Emergenza traffico / Entro la prima
decade di dicembre saranno riconsegnate le aree
occupate dai cantieri del tram
Riaprono piazza Stazione e la Cortina
Lucio
D'Amico
La
zona della Stazione e la Cortina del porto potranno
essere restituite, almeno parzialmente, al transito
veicolare. Entro la prima decade di dicembre, saranno,
infatti, riconsegnate le aree di cantiere di piazza
della Repubblica e di via Vittorio Emanuele. La
conferma è arrivata ieri, al termine del sopralluogo
effettuato dal direttore dei lavori della tranvia ing.
Santi Caminiti, dal comandante della polizia
municipale Calogero Ferlisi e dai tecnici comunali. Il
sindaco aveva sollecitato una forte accelerazione
delle attività nei cantieri del tram dislocati nei
punti maggiormente critici per la viabilità
cittadina. E la decisione della giunta, di non portare
avanti la proposta delle targhe alterne o della
chiusura del centro urbano a fasce orarie, è stata
motivata anche dalla speranza di poter contare, quanto
meno nei giorni più “caldi” dell'emergenza
prenatalizia, su preziose alternative come la via
Vittorio Emanuele, il tratto fra via Tommaso
Cannizzaro, via La Farina e la Stazione centrale. Il
raggruppamento di imprese Ventura-Gepco-Efacec ha
fornito precise assicurazioni, ventilando la
possibilità di liberare al più presto, forse fin
dall'inizio della prossima settimana, anche la parte
bassa di viale San Martino. Per un paziente a rischio
mortale di asfissia, quale la nostra città, si tratta
di vitali boccate d'ossigeno. Tutto ciò ovviamente
non basta per evitare caos e ingorghi lungo le
direttrici di collegamento tra le zone nord e sud e il
centro urbano. Ecco, dunque, il tentativo di
incentivare al massimo l'uso dei mezzi di trasporto
pubblico e di reperire nuove aree da destinare
temporaneamente alla sosta. I provvedimenti
individuati dalla giunta saranno definiti oggi stesso,
al termine di un ulteriore confronto. Resta confermata
l'istituzione delle due linee di bus navetta (26 e 55)
che faranno la spola con piazza Cairoli, l'una da
piazza Castronovo, l'altra da piazza Dante. In
prossimità delle fermate d'interscambio, saranno
ricavati nuovi parcheggi, utilizzando quasi certamente
viale Giostra (come accadde nel periodo della Fiera
Campionaria) e le aree della Zir. Il sindaco chiederà
all'Atm di rendere gratuito il servizio, per un
periodo non superiore a 10-15 giorni, ad esempio dal
10 al 23 dicembre. Le aziende commerciali e i singoli
titolari di esercizi pubblici potranno “inventare”
ovviamente soluzioni alternative, come il ricorso ai
“taxi collettivi” o l'utilizzo di mezzi aziendali
per prendere e riportare a casa i clienti. Inoltre, è
imminente la nomina di alcuni dipendenti Atm ad
ausiliari del traffico. Con tale qualifica, i soggetti
indicati con singole ordinanze firmate dal sindaco
potranno avere il compito di affiancare la polizia
municipale, con facoltà anche di elevare
contravvenzioni nei casi di indebita occupazione delle
corsie preferenziali riservate agli autobus e ai mezzi
di emergenza e soccorso. Ed è proprio questo uno dei
punti considerati prioritari dalle associazioni degli
utenti del trasporto pubblico che ieri hanno redatto
un documento unitario di solidarietà alla vertenza
dei dipendenti Atm. «Mai come in questo momento –
sostengono l'Adis e i Comitati trasporto pubblico e
utenti mezzi pubblici – i viaggiatori delle linee
degli autobus avvertono i disagi dovuti non solo ai
cronici disservizi dell'Azienda ma all'impossibilità
per i mezzi pubblici di muoversi nel caos del traffico
cittadino. È stato un atto di insipienza aver
trasformato le corsie preferenziali di via Garibaldi o
via Palermo in normali sedi di scorrimento o in aree
di sosta indisturbata». Associazioni e comitati
chiedono parcheggi d'interscambio, ausiliari del
traffico, zone a transito limitato nel centro, oltre
alla sostituzione dell'attuale cda dell'Atm e alla
revisione del piano tariffario che ha comportato
aumenti del 50, del 100, in qualche caso del 500 per
cento dei vari titoli di viaggio.
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