1/12/2001
Fonte:
la sicilia
Tir
distrugge un'auto in via La Farina e fugge
Non solo
Boccetta: gli incidenti i Tir li provocano in tutta la
città. La sera dell'ennesimo disastro sfiorato sul
Boccetta, dove un autoarticolato con i freni rotti ha
fermato la sua folle corsa sullo spartitraffico,
un'auto posteggiata è stata distrutta da un camion
all'incrocio tra le vie La Farina e XXVII Luglio.
Probabilmente una manovra sbagliata alla base
dell'incidente che ha provocato danni per alcuni
milioni ad una Renault. Fortuna che all'interno della
macchina non c'era nessuno. Il proprietario ha fatto
l'amara scoperta soltanto ieri mattina, quando stava
per recarsi al lavoro. Dell'investitore nessuna
traccia, neanche un bigliettino. Il caso, però, ha
voluto che un commerciante appuntasse la targa del
camion. Per l'autista scatterà una denuncia
attraverso l'assicurazione. Con l'aggravante che non
si è fermato dopo aver provocato l'incidente. Al
commerciante, invece, va rivolto un particolare
ringraziamento: la città non può più sopportare il
peso dell'attraversamento dei camion, aggravato
dall'indisciplina di numerosi conducenti che – come
denunciato più volte dal comandante dei Vigili
urbani, Calogero Ferlisi – non hanno alcun rispetto
per i cittadini.
Lunedì
vertice al dipartimento della Protezione civile con il
sindaco e il prefetto, all'odg la nomina del
commissario
Approdo:
appuntamento a Roma
Disponibili
41 miliardi per le prime due invasature a Tremestieri
Giuseppe
Lo Re
L'appuntamento
è lunedì mattina, a Roma, negli uffici del
Dipartimento della Protezione civile. Ci saranno i
tecnici del dicastero, il sindaco Turi Leonardi, il
prefetto Giosuè Marino e, forse, il ministro Claudio
Scajola. L'argomento, manco a dirlo, è l'ordinanza
con la quale il Governo nominerà il commissario
straordinario per la realizzazione dell'approdo
d'emergenza a Tremestieri, considerata unica soluzione
per liberare la città dal transito dei Tir. Le parti
hanno già concordato quasi tutto: dall'identità del
commissario (sarà il prefetto) alle competenze di
massima (affidamento del progetto e realizzazione
delle prime due invasature). Restano da «disegnare»
soltanto i dettagli, cioè le misure che consentiranno
procedure straordinarie derivanti dalla dichiarazione
dello «stato d'emergenza» proclamato dal Consiglio
dei Ministri. I soldi sono già a disposizione: si
tratta dei 41 miliardi inseriti nell'accordo di
programma-quadro tra Stato e Regione. Per il progetto
siamo fermi all'elaborato di massima: quello
definitivo dovrà essere acquisito dal commissario e
sembra scontato che sarà redatto dal Genio civile
Opere marittime, i cui tecnici sono stati in città
nei giorni scorsi per incontrare il sindaco Leonardi.
Gli studi riguardano non soltanto l'attracco, ma anche
il collegamento con l'autostrada, all'altezza dello
svincolo di Tremestieri. È prevista la costruzione di
un tunnel riservato ai camion diretti all'approdo
d'emergenza, in modo da separarli dai flussi di
traffico cittadini. Intorno alle prime due invasature
è stato stabilito che sorgerà l'approdo definitivo,
da realizzare con il coinvolgimento di capitali
privati tramite project-financing: su quest'aspetto
non sembra che al commissario governativo debba essere
affidata alcuna competenza.
Intanto, ieri sera il prefetto Marino ha incontrato
sindacati e comitati anti-Tir. «È stato un confronto
ampio, molto franco su una situazione che non
riteniamo più sopportabile», ha commentato Tiziano
Minuti, segretario provinciale della Filt/Cgil.
Da
lunedì fasce orarie anche a Gazzi e Messina centro
G. L. R.
Scattano
le fasce orarie anche negli svincoli di Gazzi e di
Messina centro. Ieri mattina il sindaco, Turi Leonardi,
ha firmato l'ordinanza: da lunedì il transito sarà
limitato per i camion di stazza superiore alle 8
tonnellate. Le bretelle saranno off limits in due
differenti periodi: dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14.
Hanno vinto la loro «battaglia», quindi, i Consigli
del VI e del VII Quartiere che la scorsa settimana
hanno anche organizzato un corteo, chiedendo al primo
cittadino di dare un po' di respiro anche alla zona
centro-sud della città. E proprio in occasione della
manifestazione di protesta, Leonardi s'era impegnato a
predisporre l'ordinanza firmata ieri, che conferma
anche il divieto di transito notturno per i camion sul
viale Boccetta. Quest'ultimo svincolo, infatti, resta
vietato ai Tir dalle 21 alle 7 del mattino.
Controlli e simulazioni sul viale della
Libertà — Prove tecniche di chiusura del
viale della Libertà: una simulazione è stata
effettuata ieri mattina nel «serpentone» degli
imbarcaderi privati. Oltre ai tecnici e al comandante
della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, c'era
Vincenzo Franza, amministratore delegato della «Tourist».
Sono state effettuate varie verifiche sui flussi dei
camion e delle auto in vista dell'inizio dei lavori
del tram nel tratto del viale della Libertà, compreso
tra la cittadella fieristica e la rada S. Francesco.
Gli interventi dovranno essere eseguiti entro il
prossimo 31 dicembre e, certamente, creeranno altri
problemi alla viabilità in coincidenza del periodo
natalizio.
I vertici sull'argomento si susseguono a pieno ritmo.
Ieri il «solito» Ferlisi ha incontrato anche
l'assessore alla Viabilità Turi Rizzo, il dirigente
comunale Mario Pizzino e il direttore dell'Azienda
trasporti, Claudio Conte. I quattro, sulla base delle
indicazioni del sindaco, stanno definendo i dettagli
del piano straordinario del traffico per Natale. Si è
concordato che dal 10 al 24 dicembre, con una maggiore
presenza dei Vigili urbani sul territorio e l'utilizzo
degli ausiliari del traffico (che saranno gli Lsu
dell'Atm), saranno controllati i percorsi viari degli
autobus e in particolare quelli del «Velocittà».
In quest'ottica sono previste due nuove corse piazza
Cairoli-via Bonino e piazza Cairoli-piazza Castronovo.
Ai margini del centro saranno attivati parcheggi
gratuiti. I siti sono stati individuati: Zir, ex
Gasometro e viale Annunziata. Sempre dal 10 al 24
dicembre non si pagherà per utilizzare l'autosilos
«Cavallotti».
Ordinanza anti-inquinamento — Intanto
Leonardi ha firmato ieri un'altra ordinanza con la
quale vengono fissate le procedure relative ai
provvedimenti da adottare nel caso di
allarme-inquinamento. Sono previste varie ipotesi
operative, tra cui anche la chiusura al traffico di
alcune zone della città, da parte del settore
Viabilità e del Comando della Polizia municipale
chiamati ad informare subito la cittadinanza.
Stabilito anche che l'Ufficio ambiente del Comune
istituirà al suo interno il servizio di controllo e
di elaborazione dati, in raccordo con la Provincia
regionale che in atto gestisce le stazioni di
rilevamento sparse per la città.
I
numeri del comandante Ferlisi
«Mancano
almeno150 vigili urbani»
Ma
il concorso è bloccato
«Mancano
almeno 150 Vigili urbani per gestire una città come
questa»: i numeri del comandante della Polizia
municipale, Calogero Ferlisi, non lasciano dubbi.
L'organico della Polizia municipale è
sottodimensionato. Ieri l'ennesima emergenza ha
mostrato le carenze di personale con le quali Ferlisi
deve fare i conti: il corteo degli studenti ha
bloccato la viabilità. E c'è stato ben poco da fare.
Intanto ieri sera è stato discusso in Consiglio
comunale, in sede di approvazione dell'assestamento
del bilancio 2001, un emendamento (primo firmatario
Francesco Mondello, del Ccd) che prevede la copertura
finanziaria di 1 miliardo e 100 milioni per
l'espletamento entro fine anno del concorso per
l'immediata assunzione di una quarantina di Vigili.
La proposta, tuttavia, è stata «bollata» con parere
negativo dal ragioniere generale, in quanto non ci
sarebbero più i tempi tecnici per espletare il
concorso entro la fine dell'anno.
Ricominciano le proteste in via I Settembre
— La Confcommercio tornerà in piazza: sono
duri i toni del documento diramato ieri dal direttore
dell'Unione generale del commercianti, Roberto Corona.
L'argomento della protesta è il transito dei camion
in via I Settembre, nel tratto fra via Garibaldi e
viale S. Martino. I danni, oltre ai disagi, sono
continui: proprio ieri il nostro giornale ha scritto
di una lastra di basolato lavico «saltata» sotto il
peso di un autoarticolato.
«Si era convenuto che entro fine novembre – scrive
Corona – il passaggio dei Tir sarebbe stato ridotto,
con alcune modifiche in grado di alleviare i disagi.
È assolutamente necessario dare respiro a
quest'arteria, i cui consumatori trovano difficoltoso
raggiungere a causa di ostacoli di varia natura e
dell'intensità del traffico. Ci auguriamo – spera
Corona nel documento inviato al sindaco – che quanto
prima possano essere ripristinate condizioni di
sicurezza, tali da poter sospendere lo stato di
agitazione dichiarato dagli operatori, che hanno
dovuto registrare un notevole calo dei volumi di
vendita e che ancora non intravedono le modifiche
previste ed in più sono penalizzati dalla mancanza di
parcheggi e dalle sanzioni dei Vigili urbani».
Fonte:
gazzetta del sud
Mentre
si autorizzano (!) nuovi scavi in via La Farina e in
altre strade
Tir, fasce orarie a Gazzi e Camaro
Lucio
D'amico
Dopo i
divieti notturni sul Boccetta scatta il sistema delle
fasce orarie per gli svincoli di Gazzi e di Messina
centro. Il sindaco Leonardi ha firmato ieri
l'ordinanza che entrerà in vigore lunedì. Tra le 7 e
le 9 e tra le 12 e le 14 i tir non potranno transitare
dalle due uscite e saranno costretti ad utilizzare gli
svincoli di Boccetta e di Tremestieri. Si tratta
dell'ennesimo provvedimento tampone, nell'attesa che
si risolva, con il trasferimento degli approdi dal
centro urbano, il problema strutturale della città.
La limitazione del transito dei mezzi pesanti ha come
obiettivo la riduzione dei disagi, almeno nelle ore di
punta, in zone dove sorgono scuole e ospedali. In
quegli orari tornerà ad appesantirsi ovviamente la
situazione sul Boccetta che, viceversa, è esentato
dal passaggio notturno dei “bisonti della strada”.
Si tenta insomma di “spalmare” le sofferenze in
modo più equo rispetto al passato. Ma cercando di
accontentare tutti, si rischia come sempre di
scontentare i più.
PIANO NATALE – Proseguono, intanto, le riunioni
operative a Palazzo Zanca, con l'obiettivo di definire
entro l'inizio della prossima settimana il pacchetto
di misure antitraffico in vista delle festività di
fine anno. È stato confermato ieri l'utilizzo di
ausiliari del traffico a fianco della polizia
municipale, per controllare i percorsi degli autobus,
in particolare delle due nuove linee di “velocittà”
(la 26 e la 55). Saranno istituiti parcheggi gratuiti
all'ex Gasometro, su viale Annunziata e su via Orso
Corbino, così come non si pagherà la sosta
all'interno dell'autosilo di piazza Cavallotti.
ANCORA LAVORI – Mentre si sta cercando di portare a
compimento i cantieri della tranvia, paradossalmente
si autorizzano nuovi lavori che rischiano di avere un
impatto pesante in un periodo di così grave emergenza
viaria. Da lunedì, infatti, cominceranno gli scavi
per consentire alla società Wind di eseguire la posa
di cavi in fibre ottiche per telecomunicazioni. I
cantieri interesseranno le vie Orso Corbino,
Bonsignore e La Farina e resteranno aperti, dalle 7
alle 17, fino al 21 dicembre. Dopo la pausa natalizia,
le attività riprenderanno dal 7 al 25 gennaio. Tutte
e tre le strade coinvolte fanno parte di una zona ad
elevatissimo traffico, reso ancora più caotico dalla
realizzazione della tranvia lungo la via Bonino. Via
La Farina oggi è, più o meno, nelle stesse
condizioni di viale della Libertà. Pensare di aprire
un nuovo cantiere è davvero un'idea “autolesionistica”.
Per di più si consente l'esecuzione di lavori in
piena giornata e non in orari serali come sarebbe
stato più opportuno. Non si capisce, poi, come si
intende conciliare la previsione di un parcheggio in
via Corbino, durante il periodo prenatalizio, con le
attività di scavo da parte della ditta autorizzata.
Se la situazione viaria dovesse essere aggravata da
simili cervellotiche decisioni, nessuno potrebbe
accampare giustificazioni o arrampicarsi sugli
specchi. Non era meglio far partire i lavori
direttamente dal mese di gennaio?
VIA I SETTEMBRE – Si aggravano le condizioni della
nuova pavimentazione in pietra lavica di via I
Settembre. Il transito dei mezzi pesanti ha causato,
purtroppo, danni difficili ancora da quantificare. Che
la situazione di una strade principali del centro
storico di Messina resti ai limiti di guardia, lo
conferma anche il documento firmato ieri dalla
Confcommercio. «Siamo costretti a tornare
sull'argomento – sottolinea il direttore generale
Roberto Corona – perchè è assolutamente necessario
dare respiro a questa arteria, in cui diventa quasi
impossibile arrivare e sostare. Tutto ciò continua a
provocare conseguenze negative per le aziende della
zona, che registrano un notevolissimo calo di
vendite». L'Unione commercianti avverte
l'amministrazione comunale che, in mancanza di
risposte entro 24-48 ore, sarà organizzata la
manifestazione di protesta che nei giorni scorsi era
stata sospesa.
Il
comandante Ferlisi al prefetto «Così è impossibile
andare avanti»
Alle 9
preoccupato, alle 10 sempre più agitato, alle 11
fuori di sè. Le due ore vissute ieri mattina dal
comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi
simboleggiano l'ennesima giornata nera sul fronte “di
guerra” della viabilità cittadina. Lo incontriamo
nel cuore di uno dei colossali ingorghi, in uno dei
nodi più critici, quello di viale della Libertà. È
lì che dirige il traffico, come un semplice agente,
impegnato ad evitare scontri tra tir ed auto
all'altezza del serpentone degli imbarcaderi privati.
«Abbiamo un vigile ricoverato in ospedale – dice
Ferlisi – mentre cercava di arginare la massa degli
studenti che volevano entrare a Palazzo Zanca senza
prima avere l'autorizzazione per l'assemblea pubblica.
Un altro dei miei uomini stava per essere travolto da
un'auto su via Garibaldi. C'è chi non regge allo
stress di questo periodo di emergenza che sembra non
finire mai. Ho ritenuto mio dovere telefonare al
prefetto, riferendogli delle condizioni di assoluta
ingovernabilità del traffico cittadino nei casi in
cui eventi “esterni” determinino il blocco di
alcune delle principali piazze o strade del centro
urbano. Non è un modo per scaricarci dalle nostre
responsabilità, è solo la consapevolezza di uno
stato di crisi che non riguarda unicamente la
viabilità ma che è innanzitutto un'emergenza di
protezione civile».
emergenza traffico / Ai
tir e ai cantieri del tram si aggiunge l'ennesimo
blocco stradale causato da un corteo di protesta
Città
in ginocchio
Studenti
in piazza contro la riforma Moratti
Lucio
D'Amico
Benvenuti
nella Babele dello Stretto, la città dove governa il
caos. Ieri sulle strade di Messina si è vissuta
l'ennesima giornata di ordinaria follia. Per più di
due ore, a causa del corteo organizzato dall'Unione
degli studenti – in cinquemila sono scesi in piazza
per protestare contro la finanziaria del governo
Berlusconi e la riforma dei cicli scolastici proposta
dal ministro Moratti –, l'intero centro urbano è
rimasto completamente paralizzato. E la solita
quotidiana emergenza, tra il via vai dei tir e i
cantieri del tram, ha assunto proporzioni allucinanti.
Abbiamo visto automobilisti perdere le staffe e
scagliarsi contro i vigili urbani, che in queste
occasioni finiscono sempre con il diventare il più
facile dei capri espiatori. Abbiamo annotato sul
taccuino episodi che davvero per poco non si sono
trasformati in gravi fatti di cronaca nera. Abbiamo
sentito la sirena delle ambulanze suonare a distesa
per parecchi minuti, senza riuscire a superare la
barriera di auto e mezzi pesanti che ha ostruito del
tutto corso Cavour e quella che in queste ultime
settimane potrebbe essere definita, senza tema di
smentita, la strada urbana più intasata d'Italia: via
Garibaldi. Abbiamo visto un conducente di autobus
scendere sul marciapiede e incrociare platealmente le
braccia, come a dire provate voi a guidare un mezzo di
trasporto pubblico lungo strade dove non esiste più
una corsia preferenziale. Sarebbe ingiusto affermare
che tutti i problemi della viabilità siano causati
dalle manifestazioni di piazza. Ma sarebbe altrettanto
assurdo sostenere che Messina sia una città “normale”
e confondere l'esigenza di tutelare gli interessi
generali della comunità con la negazione del diritto
di manifestare da parte di giovani, anziani, studenti,
baraccati, famiglie senz'acqua, lavoratori di aziende
in crisi, comitati anti-tir o cittadini semplicemente
arrabbiati. È stata proprio la protesta “double
face” di ieri a dimostrare come sia, da un lato,
possibile adottare forme civili di lotta e di
mobilitazione e, dall'altro, come sia pazzesco
proseguire su questa strada, dove chiunque si svegli
la mattina può decidere tranquillamente di bloccare i
collegamenti viari tra il centro urbano e il resto
della città, ledendo l'altrettanto sacrosanto diritto
alla mobilità e alla libera circolazione di migliaia
di cittadini. Gli studenti hanno saputo dare una
dimostrazione di serietà quando hanno affrontato, nel
corso dell'assemblea svoltasi nel salone di
rappresentanza del Comune, i controversi temi della
riforma della scuola. Ma la prima parte della
protesta, purtroppo, ha confermato quanto si va
dicendo e scrivendo ormai da giorni: Messina è in
tali condizioni da aver indotto il Governo nazionale a
dichiarare lo stato di emergenza, per questioni
connesse non a calamità naturali ma alla viabilità e
al traffico di attraversamento dello Stretto. In uno
stato di emergenza non si può fare quel che si vuole
senza tener conto dei diritti degli altri. Chi blocca
oggi via Garibaldi o viale della Libertà o piazza
Unità d'Italia lo fa assumendosi gravi
responsabilità sul piano dell'ordine pubblico, della
sicurezza e della protezione civile. E chi consente
che ciò avvenga, sia chiaro, ha responsabilità
ancora maggiori. Viviamo tutti in questa povera e
tormentata città che sta disperatamente cercando di
uscire dal tunnel nel quale si è cacciata. E ogni
messinese avrebbe infinite ragioni per non essere
soddisfatto, anzi per essere infuriato. Ma è proprio
questo il tempo che gli appelli al buon senso e alla
ragionevolezza non possono e non devono cadere nel
vuoto. Ed è chi pensa che la collaborazione civica
sia la negazione delle libertà individuali ad avere
un'idea piuttosto distorta della democrazia.
2/12/2001
Fonte: Gazzetta del sud
«La
mobilitazione anti-tir prosegue»
«La
mobilitazione proseguirà». Lo confermano, senza
alcuna esitazione, i rappresentanti del coordinamento
spontaneo delle organizzazioni e dei movimenti
impegnati sul fronte della lotta al passaggio dei tir
nel centro abitato. L'occasione è stata data
dall'incontro con il prefetto Giosuè Marino, al quale
ha preso parte una delegazione in rappresentanza di
Cgil, Cisl e Uil, del comitato “La nostra città”,
dell'Associazione vittime della strada, del movimento
studentesco “I Mamertini” e dell'associazione “Liberare
Messina”. In un documento congiunto, si ribadisce
«la validità di una mobilitazione permanente per
tutta la durata dell'emergenza nella città. Su questo
– sostengono sindacati, comitati e associazioni –
concorda pienamente lo stesso prefetto, il quale ha
assicurato che nessuna limitazione sarà imposta al
diritto di manifestare. In merito alla dichiarazione
dello stato di emergenza, si è convenuto che l'avvio
delle procedure per la realizzazione di uno scalo a
Tremestieri dovrà essere il primo passo di una serie
di iniziative concrete che portino alla soluzione
definitiva del problema dei tir. Tutto l'iter che
seguirà alla nomina del commissario governativo
dovrà essere gestito attraverso un'attenta vigilanza
delle forze sociali affinché non si frappongano
ritardi rispetto alla data vincolante del 31 dicembre
2002. In ogni caso – conclude il documento – il
prefetto ha assicurato che le richieste di
contingentamento dei flussi, delle fasce orarie
riguardanti tutti gli svincoli, della diversificazione
del trasporto delle merci, saranno sottoposte
all'attenzione del ministro degli Interni per un
intervento da parte del Governo nazionale». Nei
prossimi giorni saranno decise le ulteriori iniziative
che il movimento “anti-tir” intende portare
avanti.
Perché si sono autorizzati
nuovi lavori di scavo su via La Farina?
Lucio
D'Amico
In
missione a Roma. Il prefetto Marino e il sindaco
Leonardi, accompagnati dal deputato nazionale Rocco
Crimi, incontreranno domani il ministro degli Interni
Claudio Scajola. Sarà l'occasione utile per conoscere
i contenuti dell'ordinanza di protezione civile, che
segue la recente dichiarazione dello stato di
emergenza deliberata dal Consiglio dei ministri, su
proposta dello stesso Scajola. Nell'ordinanza sarà
indicato il nome del commissario – il prefetto di
Messina, salvo sorprese dell'ultima ora – e si farà
chiarezza su quali poteri il rappresentante dello
Stato avrà per portare a compimento nel più breve
tempo possibile, comunque entro il 31 dicembre 2002
(termine fissato nella dichiarazione dello stato di
emergenza), l'iter di costruzione del nuovo approdo di
Tremestieri destinato ai mezzi pesanti. In attesa di
notizie dalla Capitale, in città si continua a fare i
conti con una situazione viaria quotidianamente
sull'orlo del collasso. Il prefetto Marino ha
intessuto una serie di colloqui telefonici con il
sindaco e il comandante della polizia municipale
Calogero Ferlisi, il quale venerdì, al termine
dell'ennesima giornata nera, ha avuto un comprensibile
sfogo, dichiarando che in queste condizioni è
difficile che si possa andare avanti, soprattutto
quando, allo stato di ordinaria emergenza, si
aggiungono i disagi provocati da sit-in e cortei lungo
le principali strade del centro. A Palazzo del Governo
non si sottovaluta la gravità della crisi che ha
evidenti ripercussioni sul piano della protezione
civile e dell'ordine pubblico. Gli episodi (tentate
aggressioni e minacce) che hanno coinvolto alcuni
vigili urbani e lo stato di esasperazione di
commercianti, residenti e automobilisti, non
forniscono un quadro particolarmente rassicurante. Il
prefetto ha ribadito – e non poteva fare altrimenti
– che non sarà limitato in alcun modo il diritto
alla libera espressione delle idee e a manifestare in
luoghi pubblici. Il contrario sarebbe ovviamente un
ingiustificato attentato alla democrazia. Ma, nello
stesso tempo, i rappresentanti delle istituzioni non
possono ignorare che quella messinese è una
situazione eccezionale e, come tale, impone
provvedimenti straordinari. A confermarlo è la stessa
dichiarazione dello stato di emergenza da parte del
Governo nazionale. Non saranno vietati, dunque, cortei
e manifestazioni ma gli organizzatori saranno invitati
a scegliere percorsi che non interferiscano con le
direttrici fondamentali del traffico di collegamento
tra le zone nord e sud e il centro urbano e che non
finiscano con l'avere conseguenze negative in ordine
alla tutela dell'incolumità pubblica e privata.
Blocchi stradali che mettano in ginocchio per ore
l'intera città non possono più essere tollerati.
Fanno discutere, intanto, gli altri provvedimenti
decisi dall'amministrazione comunale, nell'attesa
delle soluzioni definitive al problema del transito di
attraversamento dello Stretto. Da domani scatteranno i
divieti a fasce orarie agli svincoli di Camaro e di
Gazzi. I tir non potranno utilizzare le due uscite
autostradali nei periodi dalle 7 alle 9 e dalle 12
alle 14 e saranno costretti a dirigersi verso
Tremestieri o imboccare il Boccetta. Ancora una volta
si tratta di esperimenti da verificare sul campo,
sperando che la differenziazione dei flussi di
traffico possa avere qualche beneficio, riducendo nel
modo più equo possibile i disagi nelle varie zone
della città. Ma è un compito assai improbo e, come
è stato ripetuto da più parti, quando si cerca di
accontentare tutti, si finisce con lo scontentare la
stragrande maggioranza dei cittadini. Lascia alquanto
perplessi anche la scelta di autorizzare nuovi lavori
di scavo (per la posa delle fibre ottiche da parte di
una delle società delle telecomunicazioni) su arterie
stradali importanti come via La Farina e le vie
Bonsignore e Orso Corbino. Lascia ancora più
sconcertati il fatto che si è pensato di far svolgere
le attività nei cantieri in pieno giorno e non negli
orari notturni, come sarebbe stato molto più logico.
Fonte:
gds
Commercianti
protestano: un illusione piano anti-Tir
Ri.
Se.
E'
durata poco la pace siglata col Comune. I commercianti
della via Iø Settembre, dopo avere atteso i
cambiamenti annunciati dal Comune, sono ritornati sul
piede di guerra e non escludono proprio sotto Natale
serrate.
In un documento del direttore della Confcommercio,
Roberto Corona, si torna a discutere di viabilità in
una arteria che da oltre un mese sopporta il passaggio
dei Tir. Il sindacato, puntando il dito contro
l'amministrazione, ricorda che è scaduto venerdì il
termine per le modifiche viarie da apportare. Accordi
che non sono stati rispettati.
Nell'ultimo incontro avuto col sindaco - dicono i
commercianti - era stato garantito che il transito dei
Tir sarebbe stato momentaneo poichè l'amministrazione
entro il 30 novembre avrebbe provveduto a modificare
il percorso. Ma nulla è cambiato e gli autotreni
giornalmente transitare creando gravi disagi alla
viabilità.
In questi ultimi mesi - aggiunge la Confcommercio - i
danni subiti dai commercianti non sono gli unici. Il
passaggio dei Tir ha irrimediabilmente rovinato il
basolato lavico che ricopre il manto stradale
recentemente rifatto. Un investimento costato parecchi
soldi e perso in poche settimane. Resta il nulla di
fatto anche per i parcheggi inesistenti che rendono la
sosta difficile persino alle persone che sulla Iø
Settembre abitano o lavorano.
La
nomina del commissario
Sindaco e prefetto a
Roma
Rosaria
Brancato
Le
idee ormai sono abbastanza chiare. Domani mattina a
Roma, alla Presidenza del Consiglio, si tratterà di
definire l'ordinanza che dalla dichiarazione dello
"stato d'emergenza" porterà ai fatti
concreti ed alla nomina del prefetto Giosuè Marino a
commissario speciale.
In vista dell'incontro il sindaco Leonardi, il
prefetto Marino ed il parlamentare di Forza Italia
Rocco Crimi, che ha chiesto al ministro il
provvedimento, si sono riuniti per concordare i
termini e i margini di manovra che il commissario
dovrà avere. Un incontro a tre, riservato, per capire
quali siano le strade per operare in deroga alla
legge, tagliare i tempi superflui, evitare
interferenze, pressioni, ostacoli. Tutto, come
chiarito sia dal prefetto che dal sindaco, nel pieno
rispetto della legalità e della trasparenza.
"L'ordinanza è la fase più importante -
chiarisce Rocco Crimi - perch‚ definisce gli
strumenti operativi che avrà in mano il commissario.
C'è troppa confusione. Non si può in questo momento
ipotizzare che il commissario abbia poteri per fare
l'approdo a sud, ma anche gli svincoli, la via del
mare, lo stadio. Questi sono compiti del sindaco. Il
prefetto dovrà realizzare l'approdo e liberare la
città dai Tir".
L'ossatura dell'ordinanza è pronta, occorre solo
delineare le modalità ed i percorsi da seguire.
Attualmente ci sono due progetti, ma sono inseriti nel
project financing per gli approdi definitivi.
"Noi abbiamo un solo compito - conclude Crimi -
ottenere una progettazione rapida, usare i 41
miliardi, assegnare l'appalto".
E se domani sindaco e prefetto voleranno a Roma non è
detto che il giorno della firma non sia lo stesso
ministro Scajola a visitare il sito dell'approdo.
Fonte: la
sicilia
Il
Consiglio comunale «trova» 50 milioni per avviare le
procedure, intanto la Cisl proclama lo sciopero per il
19 dicembre
Vigili urbani:
concorso sbloccato
Approdo
d'emergenza, cena di lavoro tra Leonardi,
Marino e Crimi
Giuseppe
Lo Re
La
sua «mano» il Consiglio comunale l'ha tesa:
nell'assestamento di bilancio (votato venerdì notte
tra mille polemiche, che hanno reso necessario anche
l'intervento telefonico del sindaco) sono previsti i
soldi per avviare il concorso per Vigili urbani.
L'appello del comandante, Calogero Ferlisi, non è
quindi caduto nel vuoto. Nell'organico, è stato più
volte denunciato, mancano almeno 150 agenti: il numero
non è gettato lì a casaccio, ma trova risposta nella
conformazione geografica di una città chi si espande
principalmente in lunghezza lungo la costa. I 50
milioni stanziati dal civico consesso consentiranno di
avviare le procedure concorsuali entro fine anno. Il
primo passo sarà stabilire il numero di assunzioni da
effettuare e pubblicare il successivo bando: proprio
per quest'operazione dovrebbero servire i soldi
ricavati dal civico consesso.
Subito gli ausiliari — Se il
concorso non avrà certo tempi brevissimi, entreranno
subito in azione gli ausiliari del traffico. Lunedì
l'Atm fornirà i nominativi dei 15 ispettori
individuati, che saranno subiti sottoposti ad un corso
di una settimana da parte dei Vigili urbani. Con
determinazioni del primo cittadino, saranno poi
«piazzati» sulle strade. Il loro incarico
riguarderà principalmente la lotta alle auto in
doppia fila o nelle corsie preferenziali per gli
autobus.
Scatta lo sciopero — Intanto, lo
stato d'agitazione proclamato dalla Cisl si è
trasformato in sciopero. I Vigili urbani si asterranno
dal lavoro il 19 dicembre, per tre ore al termine di
ogni turno. La decisione – comunicata ieri a Palazzo
Zanca – è stata presa a seguito delle «mancate
risposte da parte dell'Amministrazione su alcune
richieste avanzate nelle scorse settimane».
Si torna a posteggiare sui binari del tram —
Intanto, da ieri su disposizione del Comune
è di nuovo possibile posteggiare sui binari del tram
a Provinciale; si tratta di una delle misure
d'emergenza per gestire al meglio la fase di caos
prevista a Natale.
Si parla di approdi... anche al ristorante —
E intanto il quadro è in continuo movimento
anche sugli approdi. Venerdì c'è stata una cena di
lavoro alla quale hanno partecipato il sindaco, Turi
Leonardi, il prefetto, Giosuè Marino e il deputato
nazionale di Fi, Rocco Crimi, che in questo momento
sta facendo da collante tra Roma e Messina. Davanti
alle pietanze servite dai camerieri di un noto
ristorante cittadino, si è parlato della nomina del
commissario (sarà certamente il prefetto) che dovrà
occuparsi della realizzazione dell'approdo d'emergenza
a Tremestieri entro il 31 dicembre 2002. Confermato il
vertice che si terrà domani a Roma presso il
dipartimento della Protezione civile; per la nomina
sarebbe davvero una questione di pochissimi giorni.
3/12/2001
Fonte: Gazzetta del sud
Tir,
scattano le fasce orarie a Gazzi e Camaro
Scattano
oggi i nuovi provvedimenti disposti
dall'amministrazione comunale nel tentativo di ridurre
i disagi nelle varie zone della città attraversate
dal transito dei mezzi gommati pesanti. Dalle 7 alle 9
e dalle 12 alle 14 i tir non potranno utilizzare più
gli svincoli di Messina centro (Camaro) e di Gazzi.
Nelle fasce orarie in cui vigeranno i divieti le
uniche uscite praticabili saranno quelle del Boccetta
e di Tremestieri. Confermata, invece, la chiusura
notturna ai tir – dalle 21 alle 6 del mattino – di
viale Boccetta. Sempre da stamane cominceranno i
lavori di scavo per la posa di cavi in fibre ottiche
per telecomunicazioni sulle vie Orso Corbino,
Bonsignore e La Farina. I lavori dureranno poco più
di un mese e saranno interrotti solo nel periodo dal
21 dicembre al 7 gennaio 2002. Durante lo svolgimento
delle attività di cantiere sarà vietata la sosta
delle auto, dalle 7 alle 17, ma solo sul lato
interessato di volta in volta dai lavori. La polizia
municipale presidierà la zona per evitare che la
discutibile autorizzazione, rilasciata quasi sotto
Natale e senza motivazioni di impellente urgenza,
abbia un impatto ancor più pesante sulla già critica
situazione riguardanti i collegamenti viari tra le
zone nord e sud con il centro urbano. Via La Farina,
lo ricordiamo, è stata definita nel corso di una
ricerca effettuata da specialisti del settore, una
delle strade più intasate dell'intera Sicilia. Ed
oggi il prefetto Marino e il sindaco Leonardi
voleranno a Roma per incontrare, accompagnati dal
deputato messinese Rocco Crimi, il ministro degli
Interni Claudio Scajola. Sarà l'occasione ufficiale
per conoscere i contenuti dell'ordinanza di protezione
civile, con la quale sarà nominato il commissario
governativo incaricato di portare a compimento l'iter
di realizzazione del nuovo approdo di Tremestieri.
Fonte: la sicilia
Approdo
a sud: oggi a Roma si discute sulla nomina del
commissario
Arriva
finalmente il giorno del vertice romano sulla nomina
del commissario straordinario per la realizzazione
dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. Questa mattina
il sindaco, Turi Leonardi e il prefetto, Giosuè
Marino, parteciperanno, insieme al deputato nazionale
di Fi, Rocco Crimi, ad un vertice nel dipartimento di
Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri. Sarà discussa l'ordinanza per la nomina
del commissario, che sarà certamente il prefetto,
Giosuè Marino, che dovrà realizzare con procedure
accelerate entro il 31 dicembre 2002 le prime due
invasature dell'approdo a sud.
Ma dalla settimana che inizia oggi si aspettano
novità importanti su tante altre opere pubbliche.
Innanzitutto il tram: entro il 10 dicembre, infatti,
dovranno essere completati i lavori sulla via Vittorio
Emanuele e in piazza della Repubblica, in modo da
«fluidificare» la viabilità in occasione del
periodo pre-natalizio. Altri argomenti nell'agendina
del primo cittadino sono gli svincoli di Giostra e
dell'Annunziata e lo stadio di S. Filippo. In tutti e
due i casi si attende che le imprese («Gepco-Salc» e
«Astaldi») aggiudicatarie dei lavori firmino i
relativi atti di sottomissione preliminari alla
ripresa degli interventi.
Infine c'è l'altro svincolo, quello di S. Filippo.
Ultimato da mesi, non è stato ancora aperto: il
sindaco nei prossimi giorni dovrebbe convocare il
sopralluogo della commissione di collaudo. Nel
frattempo, sarà eseguito l'ultimo intervento
mancante: l'installazione del semaforo all'incrocio
con la Strada statale 114. I tempi per l'inaugurazione
sono stati dettati dal sindaco al termine di un
sopralluogo effettuato nei giorni scorsi: «Lo
svincolo – ha annunciato Leonardi – sarà attivato
entro il 10 dicembre».
4/12/2001
Già la prossima settimana
potrebbero essere attribuiti al prefetto Marino i
poteri straordinari per l'approdo a sud
Il Governo fa sul serio
In vigore da ieri le nuove fasce orarie per i
tir
Natalia
La Rosa
Potrebbe
essere operativa già dalla prossima settimana
l'ordinanza ministeriale con la quale vengono
conferiti poteri straordinari ad un commissario che
porti a compimento la realizzazione dell'approdo nella
zona sud. Il contenuto del decisivo provvedimento è
stato ieri al centro di un incontro tenutosi a Roma,
nella sede del Dipartimento ministeriale di Protezione
civile, alla presenza del capo dell'ufficio
legislativo del ministro. Ad illustrare all'alto
funzionario lo stato d'assoluta emergenza nel quale è
piombata la città di Messina sono stati il prefetto
Giosuè Marino e il sindaco Salvatore Leonardi,
accompagnati dal deputato Rocco Crimi. «Abbiamo
descritto – evidenzia il sindaco – la condizione
ormai intollerabile nella quale si trova la città
parlando dell'assoggettamento alla servitù di
passaggio dei tir, degli incidenti mortali,
dell'inquinamento. L'ordinanza – aggiunge Leonardi
– avrà come oggetto la realizzazione dell'approdo e
sarà subito operativa, senza la necessità di
ulteriori passaggi successivi alla firma da parte del
ministro. Probabilmente sarà necessario un altro
incontro, ma il provvedimento dovrebbe essere esitato
già la prossima settimana. Il primo passaggio
consisterà nell'attribuzione dell'incarico per la
progettazione dell'approdo, in modo da esaurire la
procedura nel corso dei dodici mesi di durata dei
poteri straordinari. Ma nel dettaglio gli adempimenti
potranno essere definiti solo quando leggeremo il
testo dell'ordinanza». Sempre nel corso dell'incontro
è stata anche confermata l'attribuzione dei poteri
straordinari al prefetto Marino, che dunque sarà
designato quale figura commissariale per l'avvio
dell'importante procedura. «Ritengo sia giusto –
ribadisce l'on. Crimi – ringraziare il
rappresentante di Governo per la disponibilità
manifestata all'assunzione di questo delicato
incarico. Siamo inoltre soddisfatti per il modo in cui
procede l'iter preparatorio dell'ordinanza, nella
quale il commissario straordinario sarà autorizzato a
superare lungaggini e ostacoli burocratici. Una parte
del provvedimento, tra l'altro, sarà dedicata anche
agli aspetti economici, con l'indicazione delle fonti
dalle quali attingere celermente i finanziamenti
necessari». Intanto ieri è stato aperto un nuovo
cantiere in via La Farina, mentre sono entrate in
vigore le nuove fasce orarie per i mezzi pesanti. Il
transito dei tir (con esclusione di quelli destinati
al trasporto pubblico) è vietato tra le 7 e le 9,30 e
tra le 12 e le 14 dagli svincoli di Gazzi e di Messina
centro. In questo arco orario sarà consentito
l'accesso solo attraverso le uscite di Tremestieri e
Boccetta. Quest'ultimo svincolo, invece, rimane
interdetto ai mezzi pesanti tra le 21 e le 6. Le nuove
limitazioni al transito dei mezzi pesanti, comunque,
non hanno creato particolari problemi alla viabilità
come conferma il comandante della polizia municipale
Calogero Ferlisi. «Teniamo costantemente sotto
controllo – rileva l'ufficiale – sia viale Europa
che viale Boccetta, dove vengono condotti i rilievi
anche con l'autovelox. Rimane, però, l'inciviltà di
molti cittadini che, ad esempio, continuano
imperterriti a considerare le corsie preferenziali
come parcheggi. Negli ultimi due mesi abbiamo elevato
circa 7.000 multe, prelevando anche molti automezzi
con i carriattrezzi. Mi appello dunque al buon senso
degli automobilisti, ma anche dei negozianti perché
facciano rispettare ai fornitori gli orari di carico e
scarico delle merci, che deve avvenire
obbligatoriamente tra le 21 e le 7 e tra le 14 e le
15».
Viabilità:
vertenze e “piano Natale” nell'incontro fissato
oggi con l'Atm
N.L.R.
Si
stringono i tempi per la definizione del piano di
viabilità da attuare in vista delle festività
natalizie. E non è consentito sprecare nemmeno un
minuto dal momento che è già abbondantemente
iniziata la corsa agli acquisti (come si è potuto
notare la scorsa domenica, caratterizzata da strade
intasate, parcheggi quasi introvabili e negozi pieni)
con tutte le prevedibili conseguenze in tema di
mobilità. Il progetto dell'amministrazione per
ridurre il flusso di veicoli diretti verso il centro,
tra l'altro, prevede anche l'istituzione di bus
navetta fra il centro e le zone nord e sud, con la
creazione di parcheggi sui viali Giostra e Annunziata
e al Gazometro. «Abbiamo chiesto all'Atm – spiega
l'assessore alla viabilità Salvatore Rizzo – di
rendere gratuito l'accesso al servizio, prevedendo un
rimborso da parte del Comune, ma di questo dovrà
discutere il consiglio d'amministrazione
dell'azienda». E appunto su questo argomento sarà
incentrata la riunione del cda prevista per venerdì.
Ma prima ancora che di “piano Natale”
l'amministrazione dovrà discutere con i sindacati
dell'incandescente vertenza avviata da tutte le sigle
presenti in azienda e sfociata nello sciopero generale
attuato nelle scorse settimane. Proprio la mancanza di
attenzione da parte dell'amministrazione aveva indotto
i rappresentanti dei lavoratori ad annunciare altre
agitazioni che, chiaramente, se attuate in periodo
natalizio farebbero precipitare una situazione di per
sè già drammatica. Così, nell'incontro di oggi il
sindaco dovrebbe tentare di avviare un dialogo senza,
però, glissare sulle risposte che le forze sindacali
hanno chiesto, in particolare in merito
all'attribuzione di nuovi servizi all'azienda, con la
modifica dell'art. 2 dello Statuto, e alla gestione
del tram e della metroferrovia. Intanto, si attende il
pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensione,
proposta dalla cooperativa Il Pilone, contro il
provvedimento della Giunta con il quale la stessa
società veniva esclusa dalla proroga del servizio di
parcheggio a pagamento a causa del mancato versamento
di somme al Comune. Attualmente, il prezioso servizio
è ripreso sulle aree attribuite alle cooperative
Orizzonte '94 e Progetto Lavoro, che ha assorbito i
lavoratori e le zone di competenza della Nuova Sedco,
anch'essa esclusa dalla proroga del servizio che si
concluderà il prossimo 15 gennaio. Entro quella data,
il servizio dovrà essere attribuito con una gara ad
evidenza pubblica.
“Ampliato” il viale
della Libertà
È stato
davvero sensibile il miglioramento della circolazione
stradale seguito ieri all'ampliamento della
carreggiata sul viale della Libertà, all'altezza
della chiesa di S. Francesco. La direzione lavori
della tranvia ha infatti deciso il restringimento
delle aree di cantiere, con l'eliminazione del
reticolato e la copertura con l'asfalto di una parte
delle zone in precedenza interdette alle auto, in modo
da porre rimedio all'assurda situazione determinatasi
in particolare sulla corsia lato mare, nella quale il
marciapiedi era più ampio della sede stradale.
Proprio in quest'ultima direzione, cioè nel senso di
marcia sud-nord, si sono avvertiti i maggiori benefici
del nuovo provvedimento, che, comunque, ha “regalato”
preziosi centimetri d'asfalto anche alla corsia lato
monte. Intanto non è stata ancora definita la data
d'inizio del collaudo della nuova vettura, arrivata
già da quasi due settimane. La tratta compresa tra
Gazzi e la stazione, tra l'altro, è già ultimata e
dunque già da oggi potrebbe consentire la messa a
punto del mezzo. Si attende, dunque, solo un accordo
tra l'amministrazione e la Alstom, l'impresa
costruttrice, per definire eventuali responsabilità
durante la fase di collaudo che, comunque, con ogni
probabilità non comincerà prima di gennaio. Tra una
ventina di giorni, tra l'altro, verrà completata
anche la seconda vettura sulla quale sarà eseguito il
primo collaudo nello stabilimento romano. Dunque è
ragionevole ipotizzare che sia la prima che la seconda
vettura saranno attivate entrambe in via sperimentale
nei primi giorni del nuovo anno. Anche in vista delle
festività, però, sarebbe opportuno provvedere ad
alcuni elementari adempimenti nel settore dell'arredo
urbano nel centro cittadino. In particolare, sono
davvero indispensabili non solo una più accurata
pulizia all'interno dei binari di viale S. Martino, ma
anche una maggiore illuminazione a piazza Cairoli,
completamente al buio nelle ore serali.
Fonte: la sicilia
La
prossima settimana sarà formalizzata la nomina del
commissario, il prefetto avrà poteri straordinari e
un solo obiettivo
Approdo a Sud:
fissati i tempi
Ieri
vertice a Roma per predisporre l'ordinanza di
Protezione civile
Giuseppe
Lo Re
«Sono
abbastanza soddisfatto»: il sindaco, Turi Leonardi,
si è sbilanciato al termine del vertice romano di
ieri mattina sulla realizzazione dell'approdo
d'emergenza a Tremestieri. I dirigenti del
dipartimento di Protezione civile hanno preso atto del
problema, mostrato comprensione e manifestato
preoccupazione, oltre che interesse per una rapida
soluzione. E in questo quadro i tempi per la nomina
del commissario del Governo non potranno che essere
brevi: entro la fine della settimana sarà approntata
l'ordinanza. Nei primi giorni della prossima ci sarà
la firma del ministro dell'Interno, Claudio Scajola.
La delegazione composta da Leonardi e dal prefetto,
Giosuè Marino, è tornata a Messina, quindi, con
impegni più che concreti.
Il vertice di ieri ha avuto carattere operativo: non a
caso hanno partecipato alcuni rappresentanti
dell'Avvocatura dello Stato, oltre al deputato
nazionale di Fi, Rocco Crimi, che sta seguendo da
vicino tutto il delicato iter, iniziato con la
dichiarazione di «stato d'emergenza» e destinato a
completarsi nei prossimi giorni con la nomina del
prefetto a commissario. Marino avrà ampi poteri per
realizzare entro il 31 dicembre 2002 le prime due
invasature d'emergenza. Dovrà commissionare il
progetto esecutivo (quello di massima è stato già
redatto dal Genio civile Opere marittime) e affidare
velocemente i lavori. Bypassando varie normative, come
per esempio l'obbligo di effettuare la Valutazione
d'impatto ambientale. «Avrà facoltà il più ampie
possibile. Ci sarà un ampio margine di manovra
tenendo sempre conto – ha puntualizzato però il
sindaco – del rispetto dei princìpi giuridici
dell'ordinamento costituzionale italiano».
E per evitare problemi interpretativi o ostacoli
normativi imprevisti si è chiesto l'intervento
dell'Avvocatura dello Stato: insomma, tutto deve
filare liscio. «Ogni parola va “pesata” – ha
aggiunto l'on. Crimi –. Quest'ordinanza dev'essere
ponderata; per evitare che rimanga lettera morta
bisogna evidenziare tutte le leggi che è possibile
superare». Necessari, perciò, obiettivi chiari e
massima collaborazione da parte di tutti: sono anche
le richieste del prefetto, commissario in pectore
ormai da alcune settimane. L'interesse di tutti è
sgomberare il campo dai fraintendimenti. Ieri è stato
chiarito, ancora una volta, che il commissario avrà
competenze assai precise. Si occuperà solo delle
prime due invasature d'emergenza a Tremestieri e del
relativo collegamento (via tunnel) con l'autostrada,
utilizzando i 41 miliardi messi a disposizione
dall'accordo di programma quadro Stato-Regione.
Nessun altro incarico sarà inserito nell'ordinanza:
né la «via del mare» né gli approdi definitivi a
Tremestieri e all'Annunziata (questi saranno
realizzati con capitali privati), né gli svincoli di
Giostra e Annunziata né lo stadio di S. Filippo.
«Sembra proprio che qualcuno – ha ripetuto Leonardi
prima di salire sull'aereo che lo ha riportato in
città – voglia inserire tutto nel calderone per non
concludere nulla. Non può prevalere la logica del “tutto
emergenza, nessuna emergenza..”.»
Da
ieri le nuove fasce orarie
G. L. R
Da
ieri hanno qualche ora di «respiro» anche i
residenti nella zona centro-sud della città. Sono
entrate in vigore, infatti, le fasce orarie per i
camion negli svincoli di Messina Centro e di Gazzi. Le
limitazioni disposte con ordinanza del sindaco, Turi
Leonardi, riguardano i Tir di stazza superiore alle 8
tonnellate. Gli orari in cui le due bretelle sono off
limits per i mezzi pesanti vanno dalle 7 alle 9 del
mattino e dalle 12 alle 14. Gli orari non sono stati
individuati a casaccio, ma coincidono con l'apertura e
la chiusura dei negozi e soprattutto con l'inizio e la
fine delle lezioni scolastiche. A denunciare i
problemi sul viale Europa legati all'afflusso continuo
degli alunni delle numerose scuole che sorgono su
quest'arteria era stato il Consiglio del VI Quartiere,
che ha organizzato anche un corteo di protesta
conclusosi con un incontro a Palazzo Zanca. E in
quell'occasione il sindaco si era impegnato a prendere
provvedimenti concreti. Intanto resta confermato il
blocco notturno dei Tir sul viale Boccetta. La
«strada della morte», infatti, è chiusa ai
«bisonti» dalle 21 alle 7 del mattino. Nel
frattempo, si sta lavorando sul progetto che prevede
la «blindatura» del Boccetta, attraverso la
creazione di una corsia centrale isolata e riservata
ai camion.
.
Fonte: gds
Commissario per l'emergenza,
Scajola predispone l'ordinanza della nomina
Rosaria
Brancato
L'ordinanza
adesso c'è, ormai per la nomina del prefetto Giosuè
Marino a commissario speciale per lo stato d'emergenza
è solo questione di giorni. Ieri a Roma il sindaco
Salvatore Leonardi, il prefetto ed il parlamentare di
Forza Italia, Rocco Crimi hanno incontrato i dirigenti
del dipartimento di Protezione civile, presso la
presidenza del Consiglio, per ultimare l'ossatura del
provvedimento che il ministro Claudio Scajola firmerà
tra la fine della settimana o al massimo lunedì.
Il primo cittadino ha chiarito quali erano le
richieste affinchè l'ordinanza sia realmente efficace
per la realizzazione dell'approdo a Tremestieri.
"Ho illustrato la situazione - spiega Leonardi
contattato subito dopo l'incontro, in tarda mattinata
- puntualizzando gli elementi chiave dell'ordinanza, i
punti rilevanti per i percorsi da seguire".
L'obiettivo è dare poteri tali da superare
agevolmente gli ostacoli della burocrazia.
"Ci sono diversi passaggi, come l'impatto di
valutazione ambientale, la progettazione, l'appalto -
chiarisce il sindaco - e su tutti questi passaggi si
devono trovare procedure rapide, avere il modo di
agire in deroga alla normativa, ovviamente nel
rispetto della legge. Ce ne sono alcune che non
possono essere derogate, ma in altri casi c'è il
sistema per concludere prima l'iter". E'
soddisfatto il primo cittadino, ammette di aver
trovato molta attenzione da parte dello staff del
ministero ai problemi della città ed entro la
prossima settimana il provvedimento sarà operativo.
Il prefetto non solo potrà avere ampi margini di
manovra per arrivare in fretta all'appalto ma potrà
anche usufruire di uno staff di consulenti da
scegliere.
"L'approdo è sempre più vicino - commenta Rocco
Crimi - adesso si tratta solo di scrivere
materialmente l'ordinanza. Il prefetto avrà tutti i
poteri possibili, compatibilmente alle leggi, ma alla
fine l'obiettivo approdo a sud entro i sei mesi sarà
raggiunto".
4/12/2001
Già la prossima settimana
potrebbero essere attribuiti al prefetto Marino i
poteri straordinari per l'approdo a sud
Il Governo fa sul serio
In vigore da ieri le nuove fasce orarie per i
tir
Natalia
La Rosa
Potrebbe
essere operativa già dalla prossima settimana
l'ordinanza ministeriale con la quale vengono
conferiti poteri straordinari ad un commissario che
porti a compimento la realizzazione dell'approdo nella
zona sud. Il contenuto del decisivo provvedimento è
stato ieri al centro di un incontro tenutosi a Roma,
nella sede del Dipartimento ministeriale di Protezione
civile, alla presenza del capo dell'ufficio
legislativo del ministro. Ad illustrare all'alto
funzionario lo stato d'assoluta emergenza nel quale è
piombata la città di Messina sono stati il prefetto
Giosuè Marino e il sindaco Salvatore Leonardi,
accompagnati dal deputato Rocco Crimi. «Abbiamo
descritto – evidenzia il sindaco – la condizione
ormai intollerabile nella quale si trova la città
parlando dell'assoggettamento alla servitù di
passaggio dei tir, degli incidenti mortali,
dell'inquinamento. L'ordinanza – aggiunge Leonardi
– avrà come oggetto la realizzazione dell'approdo e
sarà subito operativa, senza la necessità di
ulteriori passaggi successivi alla firma da parte del
ministro. Probabilmente sarà necessario un altro
incontro, ma il provvedimento dovrebbe essere esitato
già la prossima settimana. Il primo passaggio
consisterà nell'attribuzione dell'incarico per la
progettazione dell'approdo, in modo da esaurire la
procedura nel corso dei dodici mesi di durata dei
poteri straordinari. Ma nel dettaglio gli adempimenti
potranno essere definiti solo quando leggeremo il
testo dell'ordinanza». Sempre nel corso dell'incontro
è stata anche confermata l'attribuzione dei poteri
straordinari al prefetto Marino, che dunque sarà
designato quale figura commissariale per l'avvio
dell'importante procedura. «Ritengo sia giusto –
ribadisce l'on. Crimi – ringraziare il
rappresentante di Governo per la disponibilità
manifestata all'assunzione di questo delicato
incarico. Siamo inoltre soddisfatti per il modo in cui
procede l'iter preparatorio dell'ordinanza, nella
quale il commissario straordinario sarà autorizzato a
superare lungaggini e ostacoli burocratici. Una parte
del provvedimento, tra l'altro, sarà dedicata anche
agli aspetti economici, con l'indicazione delle fonti
dalle quali attingere celermente i finanziamenti
necessari». Intanto ieri è stato aperto un nuovo
cantiere in via La Farina, mentre sono entrate in
vigore le nuove fasce orarie per i mezzi pesanti. Il
transito dei tir (con esclusione di quelli destinati
al trasporto pubblico) è vietato tra le 7 e le 9,30 e
tra le 12 e le 14 dagli svincoli di Gazzi e di Messina
centro. In questo arco orario sarà consentito
l'accesso solo attraverso le uscite di Tremestieri e
Boccetta. Quest'ultimo svincolo, invece, rimane
interdetto ai mezzi pesanti tra le 21 e le 6. Le nuove
limitazioni al transito dei mezzi pesanti, comunque,
non hanno creato particolari problemi alla viabilità
come conferma il comandante della polizia municipale
Calogero Ferlisi. «Teniamo costantemente sotto
controllo – rileva l'ufficiale – sia viale Europa
che viale Boccetta, dove vengono condotti i rilievi
anche con l'autovelox. Rimane, però, l'inciviltà di
molti cittadini che, ad esempio, continuano
imperterriti a considerare le corsie preferenziali
come parcheggi. Negli ultimi due mesi abbiamo elevato
circa 7.000 multe, prelevando anche molti automezzi
con i carriattrezzi. Mi appello dunque al buon senso
degli automobilisti, ma anche dei negozianti perché
facciano rispettare ai fornitori gli orari di carico e
scarico delle merci, che deve avvenire
obbligatoriamente tra le 21 e le 7 e tra le 14 e le
15».
Viabilità:
vertenze e “piano Natale” nell'incontro fissato
oggi con l'Atm
N.L.R.
Si
stringono i tempi per la definizione del piano di
viabilità da attuare in vista delle festività
natalizie. E non è consentito sprecare nemmeno un
minuto dal momento che è già abbondantemente
iniziata la corsa agli acquisti (come si è potuto
notare la scorsa domenica, caratterizzata da strade
intasate, parcheggi quasi introvabili e negozi pieni)
con tutte le prevedibili conseguenze in tema di
mobilità. Il progetto dell'amministrazione per
ridurre il flusso di veicoli diretti verso il centro,
tra l'altro, prevede anche l'istituzione di bus
navetta fra il centro e le zone nord e sud, con la
creazione di parcheggi sui viali Giostra e Annunziata
e al Gazometro. «Abbiamo chiesto all'Atm – spiega
l'assessore alla viabilità Salvatore Rizzo – di
rendere gratuito l'accesso al servizio, prevedendo un
rimborso da parte del Comune, ma di questo dovrà
discutere il consiglio d'amministrazione
dell'azienda». E appunto su questo argomento sarà
incentrata la riunione del cda prevista per venerdì.
Ma prima ancora che di “piano Natale”
l'amministrazione dovrà discutere con i sindacati
dell'incandescente vertenza avviata da tutte le sigle
presenti in azienda e sfociata nello sciopero generale
attuato nelle scorse settimane. Proprio la mancanza di
attenzione da parte dell'amministrazione aveva indotto
i rappresentanti dei lavoratori ad annunciare altre
agitazioni che, chiaramente, se attuate in periodo
natalizio farebbero precipitare una situazione di per
sè già drammatica. Così, nell'incontro di oggi il
sindaco dovrebbe tentare di avviare un dialogo senza,
però, glissare sulle risposte che le forze sindacali
hanno chiesto, in particolare in merito
all'attribuzione di nuovi servizi all'azienda, con la
modifica dell'art. 2 dello Statuto, e alla gestione
del tram e della metroferrovia. Intanto, si attende il
pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensione,
proposta dalla cooperativa Il Pilone, contro il
provvedimento della Giunta con il quale la stessa
società veniva esclusa dalla proroga del servizio di
parcheggio a pagamento a causa del mancato versamento
di somme al Comune. Attualmente, il prezioso servizio
è ripreso sulle aree attribuite alle cooperative
Orizzonte '94 e Progetto Lavoro, che ha assorbito i
lavoratori e le zone di competenza della Nuova Sedco,
anch'essa esclusa dalla proroga del servizio che si
concluderà il prossimo 15 gennaio. Entro quella data,
il servizio dovrà essere attribuito con una gara ad
evidenza pubblica.
“Ampliato” il viale
della Libertà
È stato
davvero sensibile il miglioramento della circolazione
stradale seguito ieri all'ampliamento della
carreggiata sul viale della Libertà, all'altezza
della chiesa di S. Francesco. La direzione lavori
della tranvia ha infatti deciso il restringimento
delle aree di cantiere, con l'eliminazione del
reticolato e la copertura con l'asfalto di una parte
delle zone in precedenza interdette alle auto, in modo
da porre rimedio all'assurda situazione determinatasi
in particolare sulla corsia lato mare, nella quale il
marciapiedi era più ampio della sede stradale.
Proprio in quest'ultima direzione, cioè nel senso di
marcia sud-nord, si sono avvertiti i maggiori benefici
del nuovo provvedimento, che, comunque, ha “regalato”
preziosi centimetri d'asfalto anche alla corsia lato
monte. Intanto non è stata ancora definita la data
d'inizio del collaudo della nuova vettura, arrivata
già da quasi due settimane. La tratta compresa tra
Gazzi e la stazione, tra l'altro, è già ultimata e
dunque già da oggi potrebbe consentire la messa a
punto del mezzo. Si attende, dunque, solo un accordo
tra l'amministrazione e la Alstom, l'impresa
costruttrice, per definire eventuali responsabilità
durante la fase di collaudo che, comunque, con ogni
probabilità non comincerà prima di gennaio. Tra una
ventina di giorni, tra l'altro, verrà completata
anche la seconda vettura sulla quale sarà eseguito il
primo collaudo nello stabilimento romano. Dunque è
ragionevole ipotizzare che sia la prima che la seconda
vettura saranno attivate entrambe in via sperimentale
nei primi giorni del nuovo anno. Anche in vista delle
festività, però, sarebbe opportuno provvedere ad
alcuni elementari adempimenti nel settore dell'arredo
urbano nel centro cittadino. In particolare, sono
davvero indispensabili non solo una più accurata
pulizia all'interno dei binari di viale S. Martino, ma
anche una maggiore illuminazione a piazza Cairoli,
completamente al buio nelle ore serali.
Fonte: la sicilia
La
prossima settimana sarà formalizzata la nomina del
commissario, il prefetto avrà poteri straordinari e
un solo obiettivo
Approdo a Sud:
fissati i tempi
Ieri
vertice a Roma per predisporre l'ordinanza di
Protezione civile
Giuseppe
Lo Re
«Sono
abbastanza soddisfatto»: il sindaco, Turi Leonardi,
si è sbilanciato al termine del vertice romano di
ieri mattina sulla realizzazione dell'approdo
d'emergenza a Tremestieri. I dirigenti del
dipartimento di Protezione civile hanno preso atto del
problema, mostrato comprensione e manifestato
preoccupazione, oltre che interesse per una rapida
soluzione. E in questo quadro i tempi per la nomina
del commissario del Governo non potranno che essere
brevi: entro la fine della settimana sarà approntata
l'ordinanza. Nei primi giorni della prossima ci sarà
la firma del ministro dell'Interno, Claudio Scajola.
La delegazione composta da Leonardi e dal prefetto,
Giosuè Marino, è tornata a Messina, quindi, con
impegni più che concreti.
Il vertice di ieri ha avuto carattere operativo: non a
caso hanno partecipato alcuni rappresentanti
dell'Avvocatura dello Stato, oltre al deputato
nazionale di Fi, Rocco Crimi, che sta seguendo da
vicino tutto il delicato iter, iniziato con la
dichiarazione di «stato d'emergenza» e destinato a
completarsi nei prossimi giorni con la nomina del
prefetto a commissario. Marino avrà ampi poteri per
realizzare entro il 31 dicembre 2002 le prime due
invasature d'emergenza. Dovrà commissionare il
progetto esecutivo (quello di massima è stato già
redatto dal Genio civile Opere marittime) e affidare
velocemente i lavori. Bypassando varie normative, come
per esempio l'obbligo di effettuare la Valutazione
d'impatto ambientale. «Avrà facoltà il più ampie
possibile. Ci sarà un ampio margine di manovra
tenendo sempre conto – ha puntualizzato però il
sindaco – del rispetto dei princìpi giuridici
dell'ordinamento costituzionale italiano».
E per evitare problemi interpretativi o ostacoli
normativi imprevisti si è chiesto l'intervento
dell'Avvocatura dello Stato: insomma, tutto deve
filare liscio. «Ogni parola va “pesata” – ha
aggiunto l'on. Crimi –. Quest'ordinanza dev'essere
ponderata; per evitare che rimanga lettera morta
bisogna evidenziare tutte le leggi che è possibile
superare». Necessari, perciò, obiettivi chiari e
massima collaborazione da parte di tutti: sono anche
le richieste del prefetto, commissario in pectore
ormai da alcune settimane. L'interesse di tutti è
sgomberare il campo dai fraintendimenti. Ieri è stato
chiarito, ancora una volta, che il commissario avrà
competenze assai precise. Si occuperà solo delle
prime due invasature d'emergenza a Tremestieri e del
relativo collegamento (via tunnel) con l'autostrada,
utilizzando i 41 miliardi messi a disposizione
dall'accordo di programma quadro Stato-Regione.
Nessun altro incarico sarà inserito nell'ordinanza:
né la «via del mare» né gli approdi definitivi a
Tremestieri e all'Annunziata (questi saranno
realizzati con capitali privati), né gli svincoli di
Giostra e Annunziata né lo stadio di S. Filippo.
«Sembra proprio che qualcuno – ha ripetuto Leonardi
prima di salire sull'aereo che lo ha riportato in
città – voglia inserire tutto nel calderone per non
concludere nulla. Non può prevalere la logica del “tutto
emergenza, nessuna emergenza..”.»
Da
ieri le nuove fasce orarie
G. L. R
Da
ieri hanno qualche ora di «respiro» anche i
residenti nella zona centro-sud della città. Sono
entrate in vigore, infatti, le fasce orarie per i
camion negli svincoli di Messina Centro e di Gazzi. Le
limitazioni disposte con ordinanza del sindaco, Turi
Leonardi, riguardano i Tir di stazza superiore alle 8
tonnellate. Gli orari in cui le due bretelle sono off
limits per i mezzi pesanti vanno dalle 7 alle 9 del
mattino e dalle 12 alle 14. Gli orari non sono stati
individuati a casaccio, ma coincidono con l'apertura e
la chiusura dei negozi e soprattutto con l'inizio e la
fine delle lezioni scolastiche. A denunciare i
problemi sul viale Europa legati all'afflusso continuo
degli alunni delle numerose scuole che sorgono su
quest'arteria era stato il Consiglio del VI Quartiere,
che ha organizzato anche un corteo di protesta
conclusosi con un incontro a Palazzo Zanca. E in
quell'occasione il sindaco si era impegnato a prendere
provvedimenti concreti. Intanto resta confermato il
blocco notturno dei Tir sul viale Boccetta. La
«strada della morte», infatti, è chiusa ai
«bisonti» dalle 21 alle 7 del mattino. Nel
frattempo, si sta lavorando sul progetto che prevede
la «blindatura» del Boccetta, attraverso la
creazione di una corsia centrale isolata e riservata
ai camion.
.
Fonte: gds
Commissario per l'emergenza,
Scajola predispone l'ordinanza della nomina
Rosaria
Brancato
L'ordinanza
adesso c'è, ormai per la nomina del prefetto Giosuè
Marino a commissario speciale per lo stato d'emergenza
è solo questione di giorni. Ieri a Roma il sindaco
Salvatore Leonardi, il prefetto ed il parlamentare di
Forza Italia, Rocco Crimi hanno incontrato i dirigenti
del dipartimento di Protezione civile, presso la
presidenza del Consiglio, per ultimare l'ossatura del
provvedimento che il ministro Claudio Scajola firmerà
tra la fine della settimana o al massimo lunedì.
Il primo cittadino ha chiarito quali erano le
richieste affinchè l'ordinanza sia realmente efficace
per la realizzazione dell'approdo a Tremestieri.
"Ho illustrato la situazione - spiega Leonardi
contattato subito dopo l'incontro, in tarda mattinata
- puntualizzando gli elementi chiave dell'ordinanza, i
punti rilevanti per i percorsi da seguire".
L'obiettivo è dare poteri tali da superare
agevolmente gli ostacoli della burocrazia.
"Ci sono diversi passaggi, come l'impatto di
valutazione ambientale, la progettazione, l'appalto -
chiarisce il sindaco - e su tutti questi passaggi si
devono trovare procedure rapide, avere il modo di
agire in deroga alla normativa, ovviamente nel
rispetto della legge. Ce ne sono alcune che non
possono essere derogate, ma in altri casi c'è il
sistema per concludere prima l'iter". E'
soddisfatto il primo cittadino, ammette di aver
trovato molta attenzione da parte dello staff del
ministero ai problemi della città ed entro la
prossima settimana il provvedimento sarà operativo.
Il prefetto non solo potrà avere ampi margini di
manovra per arrivare in fretta all'appalto ma potrà
anche usufruire di uno staff di consulenti da
scegliere.
"L'approdo è sempre più vicino - commenta Rocco
Crimi - adesso si tratta solo di scrivere
materialmente l'ordinanza. Il prefetto avrà tutti i
poteri possibili, compatibilmente alle leggi, ma alla
fine l'obiettivo approdo a sud entro i sei mesi sarà
raggiunto".
Fonte: la sicilia
Tentativo
di mediazione tra le parti
Sciopero dei
vigili interviene il prefetto
Approdi: altri
soldi in arrivo
Il
prefetto, Giosuè Marino, torna a indossare le vesti
del mediatore: per questa mattina ha convocato il
sindaco, Turi Leonardi e il segretario provinciale
della Fps/Cisl, Saro La Rosa, a seguito della
dichiarazione di sciopero dei Vigili urbani proclamato
per il prossimo 18 dicembre. Si cercherà, quindi, di
evitare che la Polizia municipale incroci le braccia
in una situazione di assoluta emergenza per la
viabilità. Nei prossimi giorni, alle croniche
difficoltà si aggiungeranno anche i problemi legati
all'«assalto» ai negozi per le compere natalizie. E
il piano d'emergenza varato dal Comune (che punta
soprattutto al potenziamento del servizio bus e dei
parcheggi) non potrà certo fare miracoli.
Approdo a Tremestieri: forse sarà necessario
un altro vertice a Roma — Intanto si
continua a lavorare in vista del commissariamento per
la realizzazione dell'approdo d'emergenza a
Tremestieri. Potrebbe essere necessario un nuovo
incontro a Roma prima della nomina. Infatti, il
sindaco, Turi Leonardi, avrà al termine della
settimana un nuovo contatto con i dirigenti del
dipartimento della Protezione civile presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri. E in vista
dell'elaborazione della versione finale dell'ordinanza
non è escluso che Leonardi e il prefetto, Giosuè
Marino, debbano tornare nella capitale prima della
firma del provvedimento da parte del ministro
dell'Interno, Claudio Scajola. Intanto, è stato reso
noto ieri che il deputato del Ccd, Gianpiero D'Alia,
ha presentato un emendamento alla Finanziaria per lo
stanziamento di altri 40 miliardi per la realizzazione
delle opere infrastrutturali connesse all'approdo sud
e per il collegamento delle invasature con il sistema
autostradale. La somma si aggiungerebbe ai 41 miliardi
già disponibili.
Fonte: gazzetta
del sud
Emergenza traffico /
Confermata l'imminente riapertura di alcuni dei tratti
stradali interessati dai cantieri del tram
Da martedì il piano Natale
Bus gratis per 14 giorni: il Comune copre la
spesa
Lucio D'Amico
Gli
ultimi ritocchi saranno definiti tra oggi e domani. Il
piano Natale dovrebbe scattare lunedì ma è certo un
ulteriore slittamento di tempi, visto che proprio per
il 10 dicembre è stato proclamato lo sciopero
nazionale degli autoferrotranvieri. Sembra impossibile
far partire, proprio nel giorno in cui gli autobus
saranno fermi (dalle 9 alle 13), un pacchetto di
misure antitraffico basato essenzialmente sul
potenziamento del velocittà e delle linee di
trasporto pubblico tra i villaggi e il centro urbano.
Come è stato confermato ieri a Palazzo Zanca, in ogni
caso, non ci saranno grandi sorprese rispetto alle
ipotesi avanzate nei giorni scorsi. Le novità di
maggior peso, più che da nuove ordinanze sindacali,
arriveranno dal fronte della tranvia. Nell'arco di
poco più di una settimana, infatti, dovrebbero essere
restituiti tre importanti tratti interessati dai
cantieri: l'area della Stazione (piazza della
Repubblica) già da domani; viale della Libertà, fino
all'incrocio con viale Giostra, entro il 10; via
Vittorio Emanuele non più tardi del 16. Sono questi i
motivi per il quali il sindaco Leonardi dice di
guardare con fiducia alle settimane che verranno.
«Dovremo tutti stringere ancora i denti – dice –
ma recuperare alla viabilità cittadina la Cortina del
porto o piazza Stazione è già un contributo prezioso
ad una migliore fluidificazione del traffico. La
riapertura di via Vittorio Emanuele ci consentirà di
evitare il passaggio dei mezzi pesanti in altre strade
e questo dovrebbe servire a rassicurare i residenti e
i commercianti di via I Settembre, che hanno
manifestato insofferenza per una situazione,
purtroppo, obbligata e non dettata da una nostra
libera scelta». E, a proposito di via I Settembre, si
discute in questi giorni sull'entità dei danni subiti
dal basolato lavico a causa del transito dei tir. Il
sindaco, però, non vuol sentire giustificazioni e ha
dato mandato agli uffici perché siano svolte accurate
perizie tecniche. «Le riparazioni – afferma
Leonardi – devono essere fatte dalla stessa impresa
che ha realizzato gli interventi di riqualificazione
della strada e dei marciapiedi». Tornando alle misure
antitraffico in vista delle festività di fine anno,
il sindaco ha ribadito l'intenzione di non far pagare
i biglietti degli autobus per due settimane, nel
periodo compreso tra il 10-12 e il 24 dicembre. Il
Comune si accollerà il costo derivante dai mancati
introiti da parte dell'Atm. La cifra che sarà
stanziata dalla giunta dovrebbe aggirarsi intorno ai
200 milioni di lire. Si cerca, intanto, di scongiurare
lo sciopero proclamato per il 19 dai lavoratori della
polizia municipale aderenti alla Cisl. Ad esperire il
tentativo di conciliazione delle parti, così come
prevede la legge, sarà il prefetto Marino che ha
convocato per stamane il confronto tra il sindaco
Leonardi e i rappresentanti dell'organizzazione
sindacale. In una fase di così delicata emergenza,
l'astensione dal lavoro dei vigili urbani non
aiuterebbe certo ad affrontare con serenità il
periodo che ci separa dalle festività natalizie.
6/12/2001
Fonte: la sicilia
Area
metropolitana: oggi Leonardi incontra Berlusconi
Attenta
programmazione degli investimenti, chiarezza nelle
competenze e negli obiettivi gestionali, concreta
attuazione del titolo V della Costituzione che prevede
l'istituzione delle città metropolitane: sono gli
argomenti sul piatto della riunione che si terrà oggi
pomeriggio a Roma, tra il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi e una delegazione di sindaci della
quale farà parte anche Turi Leonardi. A chiedere la
riunione è stato nei giorni scorsi il sindaco di
Genova, Giuseppe Pericu, a nome dei colleghi delle
città di: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze,
Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino,
Trieste e Venezia. Fra l'altro, la delegazione
illustrerà a Berlusconi alcuni problemi che sorgono
per effetto della prossima Finanziaria, proprio per
quanto attiene la gestione e gli investimenti.
Ricordiamo che dell'Area metropolitana fanno parte i
Comuni di: Alì Terme, Antillo, Barcellona,
Casalvecchio, Castelmola, Castroreale, Condrò,
Fiumedinisi, Forza d'Agrò, Furci, Furnari, Gaggi,
Gallodoro, Giardini, Gualtieri, Itala, Leni, Letojanni,
Limina, Lipari, Malfa, Mandanici, Merì, Messina,
Milazzo, Monforte, Mongiuffi Melia, Nizza, Pace del
Mela, Pagliara, Roccafiorita, Rometta, S. Filippo del
Mela, S. Pier Niceto, S. Alessio, S. Lucia del Mela,
S. Marina Salina, S. Teresa, Saponara, Savoca,
Scaletta, Spadafora, Taormina, Terme Vigliatore,
Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca.
A
«segno» la mediazione del prefetto
Polizia municipale
sciopero sospeso
Ma la Cisl
conferma l'agitazione
G. L. R
Nel
mare magnum dei problemi legati alla viabilità,
almeno c'è una notizia positiva: è destinata a
concludersi positivamente la vertenza avviata dai
Vigili urbani aderenti alla Cisl. Ieri davanti al
prefetto, Giosuè Marino, il comandante della Polizia
municipale, Calogero Ferlisi, ha incontrato il
responsabile provinciale della Fps/Cisl, Saro La Rosa,
il quale ha sospeso lo sciopero indetto per il
prossimo 19 dicembre. La decisione – in attesa di
una verifica davanti al prefetto prevista per i primi
15 giorni di gennaio – è scaturita dagli impegni
presi da Ferlisi a nome anche dell'Amministrazione
comunale. Innanzitutto è stato annunciato che con i
50 milioni accantonati dal Consiglio in occasione
della votazione sull'assestamenti di bilancio saranno
avviate le procedure per la copertura dei posti
vacanti in pianta organica. Almeno 130 assunzioni che
dovrebbero essere messe a concorso nei prossimi mesi.
«La copertura finanziaria sarà garantita nel
bilancio del 2002», ha assicurato l'assessore alla
Viabilità, Turi Rizzo, anche lui presente alla
riunione di ieri. Tra gli altri impegni assunti da
Palazzo Zanca c'è la garanzia delle polizze
assicurative per gli agenti appiedati. E poi
l'imminente avvio dei corsi per l'ottenimento della
patente di servizio.
Infine l'annuncio forse più sentito dagli agenti sul
piede di guerra: entro gennaio sarà emesso da Ferlisi
l'ordine di servizio con il quale si avvierà la
programmazione settimanale dei turni. Una delle
principali lamentele della Cisl, che mantiene comunque
lo stato d'agitazione, è infatti la distribuzione dei
carichi di lavoro non ritenuta equa.
Fonte: gazzetta del sud
Intesa tra i vigili
urbani della Cisl e l'Amministrazione
Sospeso lo sciopero
I termini dell'accordo. Tra un mese verifica
Francesco
Celi
I
vigili urbani aderenti alla Cisl hanno sospeso lo
sciopero indetto per mercoledì 19. La svolta ieri al
Palazzo del Governo, a conclusione di un incontro tra
il prefetto Giosuè Marino, l'assessore alla
Viabilità Turi Rizzo, il comandante della polizia
municipale Calogero Ferlisi e, per la Cisl, il
segretario della Federazione del pubblico impiego e
dei servizi, Saro La Rosa, e il coordinamento dei
vigili urbani. Sciopero sospeso e non revocato –
sottolinea La Rosa –: «Attendiamo, sul piano
concreto, che l'Amministrazione dia seguito a quanto
sottoscritto entro il 15 gennaio. Solo a quel punto la
mobilitazione rientrerà del tutto, in caso contrario
il confronto registrerebbe un nuovo inasprimento».
Intanto il rischio di un'astensione dal lavoro dagli
effetti deleteri sulla città è stato scongiurato. Lo
sciopero dei vigili urbani aderenti alla Cisl (circa
ottanta sui 482 in organico), proprio sotto Natale,
sarebbe stata una iattura e, al di là delle
motivazioni, difficile da far digerire a una
collettività già alle prese con le mille emergenze
della viabilità. Ma vediamo quali sono i punti
principali sui quali le parti hanno trovato l'intesa,
grazie alla mediazione del prefetto Marino.
Attivazione del
bando di concorso entro l'anno per l'assunzione dei
circa 130 vigili mancanti rispetto alla dotazione
organica del Comune (benché addirittura il
regolamento della polizia municipale ne contempli
779).
Risorse aggiuntive . L'Amministrazione Leonardi ha
comunicato di aver programmato nell'assestamento di
bilancio l'ulteriore somma di 250 milioni e s'impegna
a prevedere un progetto di miglioramento con risorse
aggiuntive rispetto a quanto già riservato dal Fondo
di produttività del Comune.
Polizza assicurativa e patente di servizio . Per
quanto riguarda il primo punto, il comandante Ferlisi
promuoverà a breve una serie di atti propedeutici
alla stipula della polizza. In relazione alla patente
di servizio, richiesta è stata inoltrata alla
Prefettura; Ferlisi ha tuttavia già preso contratti
con il dirigente responsabile della Polstrada, il col.
Messina, per la programmazione di un corso finalizzato
a ottenere il titolo. Il corso, che si terrà a
Catania, sarà frequentato da circa 200 unità del
Corpo e si spera inizi nei primi mesi del prossimo
anno.
Ripristino in pianta organica di alcune figure . Si
tratta di 38 posti d'ispettore superiore di polizia
municipale e stabilizzazione di 146 posti di
specialista di vigilanza. L'Amministrazione ha
assicurato che entro dicembre approverà la delibera -
peraltro in itinere - dando nel contempo il via libera
all'impegno di spesa. Infine, la nota dolente della
razionalizzazione dei servizi , tema peraltro oggetto
di un capitolo del verbale d'intesa siglato dalla Cisl
e Ferlisi a settembre. Il comandante dei vigili urbani
ha annunciato che entro i primi mesi del 2002 emanerà
un ordine di servizio finalizzato a migliorare la
programmazione settimanale dei compiti del personale.
In quest'ottica Ferlisi attende la proposta di un
regolamento per la rotazione degli agenti di polizia
municipale che la Cisl-Fps presenterà al più presto.
Tra gli altri, andranno rivisitati i metodi che
sovrintendono alla mobilità interna, alla
reperibilità, al servizio notturno perché non siano
sempre i soliti vigili a registrare i maggiori disagi.
Sciopero sospeso dunque, e verifica il 15 gennaio
dell'attuazione dei punti sui quali s'è registrata
ieri la convergenza. Poco più di un mese nel corso
del quale s'attendono novità che i vigili della Cisl
ritengono non più prorogabili per riacquistare
serenità sul luogo di lavoro.
"Troppi lavori e scavi"
Benzinaio abbandona
Chiuso per
tram. Antonino D'Angelo (nella foto), titolare del
rifornimento Agip sulla Cortina del porto ha tentato
in ogni modo di andare avanti, stringendo i denti
anche quando incassava trentamila lire in tre ore, ma
non è tempo di miracoli e ha deciso di chiudere.
L'agonia è iniziata con i lavori alla banchina
Colapesce, a rischio crollo, durati molto più a lungo
del previsto. Poi sono arrivati i cantieri del tram, i
binari a ridosso dell'impianto.
"Con l'avvio dei lavori _ spiega il benzinaio _
la carreggiata è stata ristretta al punto che le auto
non possono transitare e spesso, quando passano i
camion diretti agli imbarcaderi, la strada diventa un
imbuto e nessuno si può fermare a fare benzina".
Il crollo è stato del 90% delle entrate. Adesso dopo
oltre un anno di difficoltà l'Agip ha inviato a
D'Angelo una lettera con la quale annuncia il ritiro
della concessione entro sei mesi.
"Ma io le chiavi le consegno prima _ spiega
D'Angelo _ perch‚ in questi sei mesi le cose possono
solo peggiorare, i cantieri sono ancora qui, i binari
occupano la carreggiata e tutti i negozianti della
Cortina sono ormai sull'orlo del fallimento. Un tempo
fatturavo più di un miliardo l'anno, ora sono sceso a
dodici milioni".
L'impianto di rifornimento è lì, lungo la Cortina,
dal 1986, nel 2002 non ci sarà più. "Andrò a
cercarmi un altro lavoro. Del resto non posso neanche
spostare la pompa di benzina, il nuovo piano di
razionalizzazione non prevede un altro sito per
me".
7/12/2001
Fonte: la sicilia
Tir
«pirata» sul viale Boccetta
Nuovo
episodio emblematico sul viale Boccetta. Protagonista,
manco a dirlo, un camionista che intorno alle 13.30 di
ieri ha cercato di effettuare un'inversione «a U»
all'altezza di via Gagini. Il ristretto raggio di
curvatura ha reso impossibile la manovra: il camion,
infatti, ha investito e seriamente danneggiato un'auto
in sosta. Preso atto dell'accaduto, il conducente del
«bisonte della strada» ha tentato di fuggire. Ma
l'accaduto non è sfuggito al controllo della
pattuglia dei Vigili urbani di stanze proprio nei
pressi dell'incrocio tra il Boccetta e la via Gagini.
Immediatamente è scattato un mini-inseguimento, che
ha permesso di risalire all'identità del «pirata»
della strada, ai danni del quale la Polizia municipale
ha elevato pesanti multe per varie infrazioni del
Codice della strada.
11/12/2001
Fonte: gds
Approdi, due
imprenditori lanciano progetti
Rosaria
Brancato
La
nomina del prefetto a commissario per lo stato
d'emergenza è ormai prossima, e già il cavaliere
Matacena ed il gruppo Franza si fanno avanti,
proponendo i progetti delle due società, presentati
per il project financing per l'approdo a sud, come
soluzione ottimale. Il primo è stato Amedeo Matacena,
amministratore dell'"Amadeus", che ha
inviato una lettera aperta al ministro Scajola, al
presidente della regione Cuffaro ed al prefetto
Giosuè Marino.
Matacena sottolinea come il progetto attualmente
impostato al Genio civile opere marittime sia
solamente un foglio di carta, basato tra l'altro
sull'elaborato della Techinital che per gli studi ha
lavorato quasi un anno. Lo stesso Genio civile avrebbe
chiesto all'Amadeus altri studi già ultimati.
"Commissionare un nuovo progetto al Genio civile
- conclude Matacena - comporterebbe ulteriori ritardi
anche per lo studio sull'impatto ambientale e per le
procedure per l'appalto".
Invece la soluzione sarebbe a portata di mano, il
progetto dell'Amadeus, completo di studi sismici e
geologici, presentato per il project financing, per la
realizzazione dell'approdo definitivo.
Dello stesso avviso il gruppo Tourist-Caronte che a
distanza di pochi giorni scrive una lettera dello
stesso tenore. Anche la società ha presentato un
progetto, anzi due, uno per l'approdo a nord ed uno
per quello a Tremestieri, rivolgendosi a specializzati
nel settore. Il gruppo inoltre vanta una consolidata
presenza nel traghettamento. "Il progetto -
scrive la Tourist - è tecnicamente fattibile in tempi
brevi ed economicamente realizzabile, oltre a poter
garantire un servizio ottimale per i prossimi
decenni". Entrambi i gruppi armatoriali
concordano su un elemento, temono che la dichiarazione
dello stato d'emergenza e l'avvio del nuovo iter per
realizzare un approdo a Tremestieri blocchino i
project financing presentati dalle due società per
l'approdo definitivo e fermi a Palermo.
Fonte: la sicilia
La
firma entro la fine della settimana
Approdo a
Tremestieri si lavora per ultimare l'ordinanza di
Scajola
G.
L. R.
Siamo
sulla buona strada, adesso è davvero questione di
giorni»: il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, è
ottimista. Entro la fine della settimana il ministro
dell'Interno, Claudio Scajola, dovrebbe firmare
l'ordinanza con la quale nominerà il prefetto,
Giosuè Marino, commissario per la realizzazione
dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. I contatti con
il dipartimento dalla Protezione civile si susseguono,
dopo il vertice tenutosi a Roma la scorsa settimana
alla presenza, oltre che di Crimi e Marino, dello
stesso sindaco, Turi Leonardi. Il rappresentante del
Governo, ieri è volato a Roma: è possibile che tra
gli impegni capitolini figurasse anche un vertice sui
contenuti dell'ordinanza.
«L'impalcatura del provvedimento c'è già – ha
aggiunto ieri Crimi, che oggi incontrerà il ministro
Scajola –. Stiamo lavorando tutti attivamente. In
questa fase l'importante è che si definiscano
attentamente le legge da derogare per la realizzazione
dell'approdo d'emergenza che, ricordo, dovrà essere
realizzato con procedure straordinarie entro il 31
dicembre 2002, data in cui scadrà la dichiarazione di
stato d'emergenza formalizzata dal Consiglio dei
Ministri. I tempi a questo passano un po' in secondo
piano. Mi spiego meglio: cambia poco se si tratta di
5, di 7 o 10 giorni. L'importante è che si riesca a
formulare un'ordinanza che risponda appieno alle
necessità di Messina. E credo che adesso siamo sulla
buona strada». Crimi non lo dice apertamente, ma è
quasi certo che la firma di Scajola avverrà entro la
fine della settimana: poi la «palla» passerà al
prefetto, che dovrà prima acquisire un progetto
definitivo (finora esistono solo gli studi di massima
del Genio civile Opere marittime) e poi appaltare i
lavori.
Fonte: gazzetta del sud
Lettera
aperta degli amministratori delegati di Tourist e
Caronte, Vincenzo Franza e Antonino Repaci
«Il nostro progetto di approdo è
realizzabile»
Gli
amministratori delegati delle società del gruppo
Tourist-Caronte, Vincenzo Franza e Antonino Repaci,
hanno inviato questa lettera aperta sul traghettamento
nello Stretto di Messina. «Caronte e Tourist Ferry
Boat hanno, da sempre, contribuito fattivamente alla
soluzione dei problemi connessi al traghettamento dei
mezzi gommati pesanti e leggeri. Nel corso del 2000 e
del 2001, incentivate dalla fattiva volontà delle
autorità cittadine di individuare soluzioni
definitive all'annoso problema, le scriventi società
hanno commissionato a professionisti specializzati nel
settore delle opere portuali la realizzazione del
progetto di due nuovi approdi, collocati uno in zona
“Mili/Tremestieri” e uno in zona “Annunziata”,
sulla base della deliberazione del Consiglio comunale
che ha stabilito in questi siti la realizzazione dei
nuovi approdi. Entrambi i progetti sono stati
dimensionati in modo da poter garantire un ottimale
livello di servizio per i prossimi decenni (prevedendo
8 punti di accosto, contro i 4, palesemente
insufficienti, dell'altro progetto), e in modo da
accogliere agevolmente il naviglio di prossima
generazione (120/140 m) necessario per il
traghettamento su di una tratta più lunga (contro la
previsione di 90/100 m previsti nell'altro progetto).
Per entrambi tali progetti delle scriventi società
(Annunziata e Tremestieri/Mili) è stata regolarmente
richiesta la concessione demaniale delle aree e la
relativa concessione edilizia, ed entrambi i progetti
sono stati presentati al bando predisposto da Comune
di Messina per la realizzazione in «finanza di
progetto». Le scriventi società si sono impegnate a
realizzare i progetti presentati in tempi certi e
fissi, fornendo tutte le garanzie tecniche e
finanziarie richieste. Purtroppo tale procedura, che
ha consentito di realizzare in tutta Italia importanti
opere con tempi e costi certi, è stata impugnata al
Tar Catania dalla Amadeus Spa, la quale per un verso
presenta i progetti, e dall'altro impugna
(bloccandole) le procedure che possono far realizzare
le opere. I progetti presentati dalle scriventi
società, di cui sono state avviate da tempo le
procedure di Via presso il competente ministero
dell'Ambiente, sono completi di tutti gli elementi
progettuali necessari e utili e sono tecnicamente ed
economicamente realizzabili. In particolare, il
progetto dell'approdo di Tremestieri/Mili, collocato
nel sito individuato da almeno 12 anni per il secondo
approdo, è facilmente e celermente realizzabile anche
in due separati moduli e non presenta particolari
difficoltà tecniche o amministrative per la compiuta
realizzazione. Tutti gli enti tecnici che ne hanno
verificato la fattibilità non hanno manifestato
riserve particolari, e non ci risulta che l'Autorità
marittima (o altri enti competenti) abbia espresso
alcun parere (né in via informale, né in via
ufficiale) non favorevole. Infine, contrariamente a
quanto strumentalmente è stato propagandato, il
progetto di Tremestieri/Mili delle scriventi non è un
«attrezzato scalo commerciale», ma semplicemente un
normale approdo, dimensionato in modo da poter
accogliere, solo in condizioni meteomarine favorevoli,
una o due navi Ro/Ro simili alla Cartour (180 m), già
impegnata sulla tratta Messina-Salerno. Grazie a tale
possibilità operativa, Messina potrà inserirsi a
pieno titolo nel grande sviluppo che certamente
avranno le cosiddette “autostrade del mare” e
potrà attingere alle cospicue fonti di finanziamento
a queste connesse. Alla luce della necessità di
contribuire, come sempre in maniera fattiva, alla
risoluzione dei problemi cittadini, le scriventi
società manifestano con la presente la propria
incondizionata disponibilità a che le autorità e gli
enti interessati alla concreta progettazione e
realizzazione dell'“Approdo di emergenza”
utilizzino parte o tutti gli elaborati progettuali
prodotti dalle scriventi che possano essere utili al
fine di velocizzare la realizzazione del citato
approdo di emergenza, rendendosi incondizionatamente
disponibili a fornire a tale scopo tutte le
informazioni o i dati in proprio possesso. Ciò al
fine, ripetiamo, di contribuire, senza polemiche e
falsi pregiudizi, alla soluzione dei problemi del
traghettamento, nell'interesse della città di
Messina, degli oltre 1000 operatori del settore, e di
tutti coloro che quotidianamente devono traghettare
sullo Stretto di Messina».
Stasera
corteo da Ponte Zaera
«La
dichiarazione dello stato di emergenza e la prossima
nomina di un Commissario con pieni poteri lascia
inalterato il drammatico nodo dell'asservimento della
nostra città all'attraversamento dei Tir e non
assolve gli amministratori pubblici e i traghettatori
privati dalle loro responsabilità». Non si ferma,
dunque, la protesta anti-Tir: stasera alle 19,
infatti, partirà da Ponte Zaera (viale Europa) una
nuova manifestazione organizzata dal comitato “La
nostra città”, dal Messina Social Forum e dal
movimento “Liberare Messina”. «Il cuore del
problema – si legge in una nota diffusa dalle tre
associazioni – è che Messina non può essere zona
di transito, collo di bottiglia attraverso cui far
passare il traffico merci di un'intera regione.
Riteniamo, quindi, che la mobilitazione dei cittadini
debba continuare ed intensificarsi entrando nel merito
delle questioni». Nella convinzione che «una delega
in bianco ci esponga a un rimedio peggiore del male»,
“La nostra città”, Messina Social Forum e “Liberare
Messina” propongono «una Consulta popolare con
tutte le forze attive in questa lotta, che vigili
contro eventuali colpi di mano. Un'effettiva
liberazione della città – prosegue la nota –
passa attraverso la drastica ed immediata riduzione
dei Tir in transito, con smaltimento nei territori di
provenienza, come già previsto dallo stesso Piano
nazionale dei trasporti; la revoca delle
autorizzazioni per l'approdo alla Rada S. Francesco ed
al molo Norimberga ed il ritiro della delibera sul
doppio approdo (Annunziata); la riqualificazione del
territorio, integrando la Cittadella e la futura
Strada del mare nel tessuto urbano e non
sacrificandole al business del traffico».
emergenza
tir / Il decreto sarà firmato entro questa settimana
o all'inizio della prossima
Pochi giorni alla
nomina del commissario
M.P
È
ormai questione di pochi giorni la nomina del
commissario con poteri speciali per l'emergenza Tir.
Il decreto con il quale il ministro dell'Interno,
Claudio Scajola, designerà il prefetto Giosuè Marino
è praticamente pronto; i funzionari del dipartimento
Protezione civile del Ministero, attualmente, stanno
elencando nel dettaglio le leggi alle quali i poteri
del commissario potranno esplicitamente andare in
deroga. Il prefetto, che si trova a Roma (ma per
motivi istituzionali non legati alla cosiddetta “emergenza
Tir”), è in continuo contatto con il direttore
generale del Dipartimento per seguire l'evolversi
della situazione che entro questa settimana, o al più
tardi nei primi giorni della prossima, porterà alla
formalizzazione del decreto con l'attribuzione dei
poteri commissariali speciali al rappresentante del
Governo. Poteri che, com'è noto, riguarderanno in
particolare la velocizzazione delle procedure per la
realizzazione del primo modulo dell'approdo a Sud,
quello «di emergenza», localizzato a Tremestieri in
corrispondenza della foce del torrente Larderia. Con
il commissariamento, infatti, potranno essere
abbreviati i tempi dell'affidamento e dell'appalto
dell'opera già finanziata con 41 miliardi nel quadro
dell'Accordo di programma con il Governo siglato nei
mesi scorsi alla Regione. Grazie a questa “scorciatoia”,
si prevede un iter di sei mesi o, al massimo, un
anno.
12/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
Scende di nuovo in piazza
il “popolo anti-tir”
Un'altra
manifestazione pubblica per gridare no alla schiavitù
da tir e per ribadire che la mobilitazione generale
cesserà solo nel momento in cui si vedranno davvero
opere concrete, in grado di risolvere il problema che
affligge la città da decenni. Un centinaio di
messinesi è sceso in piazza raccogliendo ieri sera
l'appello lanciato dal comitato “La nostra città”,
dal “Messina Social Forum” e dal movimento “Liberare
Messina”. Il corteo
si è snodato da viale Europa, all'altezza di ponte
Zaera, fino a piazza della Repubblica e alla Stazione
centrale. I promotori dell'iniziativa hanno
confermato, con la scelta “simbolica” dei luoghi,
che gli obiettivi della mobilitazione non riguardano
soltanto le società private di traghettamento che
operano alla rada di San Francesco ma anche il ruolo
dell'Azienda Fs nell'area dello Stretto e le
concessioni riguardanti il molo Norimberga.
È polemica sul bilancio
dell'Istituzione servizi sociali: al momento del voto
cade il numero legale
Aumenta il “gettone” dei consiglieri
comunali
Lucio
D'amico
La legge
è legge. Un atto dovuto. I consiglieri comunali si
“sacrificano” e dicono sì all'aumento dei gettoni
a loro destinati. Il “premio” di presenza sale
dalle attuali 100 a 150 mila lire. Ma è una modifica
formale più che sostanziale. Alla fine, infatti,
tutti i 40 componenti del civico consesso dovrebbero
optare per l'indennità mensile, che si aggira sui 4
milioni e mezzo di lire. I gettoni di presenza, alla
luce del decreto regionale dello scorso ottobre, non
convengono più a nessuno. Anche il più stakanovista
dei consiglieri non può superare il tetto stabilito
dalla normativa, pari all'importo dell'indennità. Non
si può andare, dunque, oltre i 4 milioni e mezzo
(lordi, s'intende). La macchina degli amministratori
costa complessivamente circa 2 miliardi di lire annui.
Si va dalle 80 mila (che adesso salgono a 120 mila,
per effetto della delibera approvata ieri dall'aula
comunale) del gettone di presenza per ogni singolo
consigliere dei 14 quartieri ai 13 milioni e mezzo
riservati al sindaco. Il vicesindaco guadagna più di
10 milioni, gli assessori poco meno di 9, così come
il presidente del consiglio mentre i suoi vice si
attestano sui 6 milioni e mezzo. I presidenti di
quartiere hanno la stessa indennità degli assessori.
Gli importi devono intendersi dimezzati nel caso in
cui gli amministratori continuano a svolgere la
propria attività professionale. Dal computo abbiamo
escluso gli esperti, che a tutti gli effetti fanno
parte dell'amministrazione comunale. Le cifre dei
consulenti esterni, infatti, variano a seconda se si
tratti di progetto obiettivo (incarico annuale a 100
milioni di lire) oppure di rapporto stabile, che dura
fino a quando resta in carica l'attuale giunta. Di
questo argomento ci occuperemo nei prossimi giorni,
anche per capire che tipo di lavoro stanno svolgendo
gli attuali esperti del sindaco Leonardi, quali gli
obiettivi, quali e quanti i risultati raggiunti.
L'aumento del gettone di presenza è stato l'unico
provvedimento approvato ieri dal consiglio comunale.
Al momento del voto sul bilancio dell'Istituzione per
i servizi sociali è venuto meno il numero legale e la
seduta è stata aggiornata a stamane. L'uscita
dall'aula di molti consiglieri (anche di maggioranza)
non è stato un episodio casuale ma un evidente gesto
di polemica nei confronti degli attuali vertici
dell'Istituzione e dei programmi dell'amministrazione
comunale nel settore delle politiche sociali. Oggi
inevitabilmente la delibera sarà richiamata dal
presidente del consiglio e si vedrà se siamo in
presenza di un confronto, per quanto acceso sia, o di
un vero e proprio scontro.
Fonte: Bob Brown
Meraviglie Infinite
Ascolto
sulla rassegna stampa di Messina 1 Special le
incredibili dichiarazioni di un consigliere comunale
che propone di raccogliere firme per contrastare le
tesi di un notista della mazzetta locale (tale L.D.)
e rimango sempre più sbalordito sul grado di
confusione e di smarrimento totale che attanaglia
non solo la cittadinanza ma anche i rappresentanti
istituzionali di essa.
Ci si
meraviglia che un giornale, che ha tra i suoi
principali azionisti personaggi che siedono al tempo
stesso nei CdA delle società di traghettamento,
"remi" contro i comitati spontanei che
vogliono liberare la città dai TIR.
Si
dimentica che quello stesso giornale perora la causa
del Ponte da oltre 40 anni come la "soluzione
finale" (alla Hitler) e che da sempre ha
benedetto, nel senso che li ha visti nascere ed
ha taciuto e/o approvato, tutti i patti scellerati a
danno della città: tanto per dare un'idea a) la
chiusura, dopo quasi vent'anni d'attività, del Polo
Oncologico e l'apertura dello
"indispensabile" Centro Neurolesi; b) la
svendita della Fiera ai "Privati"; c) la
concessione del Norimberga al gruppo degli stessi
privati; etc.
Insomma
quello stesso giornale che afferma che non esiste e
non è mai esistito un caso Messina ed il cui
direttore ha consigliato "calma e gesso" a
tutti coloro che dovevano essere "sentiti"
dagli inquirenti.
Per
dirla alla Crimi che, forse senza rendersene conto,
parlava di "tappo" sulla città, il
problema non sta nella cosiddetta classe politica
che non c'è e forse non c'è mai stata bensì nel
"tappo" costituito dalla cupola
affaristico editoriale che, negli ultimi 40 anni, ha
visto decuplicare i propri fatturati, mentre
l'intera città si è impoverita in misura
inversanmente proporzionale.
Cari
amici non dimenticate che oltre dieci anni fa, dopo
l'ennesimo incidente mortale , c'è stata
addirittura la convocazione del Consiglio Comunale
sul Boccetta.....eppure i protagonisti politici
erano altri mentre quelli economici gli stessi.
Fonte: gds
Sistemazione delle
banchine, la consegna entro i tempi previsti
Enzo
Gallo
Quella
che si è appena conclusa, è stata una settimana
molto intensa per quanto concerne la sistemazione
definitiva delle banchine del porto.
Dopo mesi di intensa attività nei cantieri, anche se
vi sono stati alcuni ritardi di sorta nella
definizione delle opere, la situazione ad oggi sembra
ricalcare ottimistiche previsioni sulla consegna dei
lavori terminati.
Ma andiamo per ordine. Cominciando dal molo Rizzo,
l'impegno concordato dal presidente dell'Authority
Giuseppe Vermiglio con le imprese Trevi-Italgeo, è
quello di completare il consolidamento della banchina
Rizzo entro la primavera del prossimo anno.
"Primavera" significa l'entrata nel vivo
della stagione croceristica. Se a maggio il molo Rizzo
fosse ancora indisponibile, e quindi i vettori Fs
continuassero ad operare sul "Marconi", per
i croceristi resterebbero solo il ristrutturato molo
Colapesce, l'unico allo stato attuale agibile. Quanto,
invece, alla banchina "Peloro" in questa
fase si lascerà ai vettori privati il tratto, di una
trentina di metri, necessario a continuare le corse
con Reggio Calabria, anche se l'approdo verrà
allargato.
Per quanto riguarda il molo Marconi, la situazione è
simile ai moli Peloro e Rizzo, però c'è da
sottolineare che forse in questo momento la banchina
è la più funzionante di tutte visto che le navi
della Meridiano provenienti da Reggio attraccano su
questo approdo.
Riassetto
delle giunte
Forza Italia vuole cariche più importanti
Emilio
Pintaldi
Entra
nel vivo la trattativa tra le forze di centrodestra
per il riassetto delle giunte di Provincia e Comune.
Dalla prossima settimana gli incontri decisivi. Ma
nelle ultime ore il clima si è improvvisamente
infiammato. Il partito di maggioranza relativa. Forza
Italia, ha alzato la testa. Nei giorni scorsi sono
partite una serie di richieste ufficiali girate al
sindaco Salvatore Leonardi.
In gioco nove assessorati, quattro al Comune, cinque
alla Provincia, e diversi posti di sottogoverno. Gli
azzurri chiedono di contare di più. E così ritengono
che la vicesindacatura debba andare proprio a loro. In
bilico quindi il posto di Gianpiero D'Alia, Ccd, vice
di Leonardi e parlamentare.
Il partito di Berlusconi che a Messina è
rappresentato a livello provinciale da Enzo Garofalo e
a livello comunale da Piero Grasso, chiede anche
deleghe più pesanti: Bilancio, Infrastrutture, Lavori
pubblici, Urbanistica. Posti occupati attualmente da
altri partiti e da altri uomini.
Inamovibili, secondo i forzisti, Tanino Sutera e la
sua vicepresidenza della Provincia. I nomi che Forza
Italia potrebbe mandare in campo si sprecano: si va da
quello del segretario comunale Grasso, ad Elvira
Amata, all'avvocato Corrado Martelli, al presidente
del consiglio Filippo Livio, a Giuseppe Capurro. Da
parte del segretario comunale Grasso nessuna conferma
ufficiale che comunque ammette: "Nelle prossime
ore - spiega il dirigente - ci vedremo con gli alleati
della casa delle Libertà. E' certo che per noi non è
un problema di poltrone. Ma è chiaro che non potendo
contare su sindaco e presidente della Provincia
abbiamo la necessità di avere un maggiore peso nelle
scelte che riguardano la città".
Resta da sciogliere il nodo relativo a Messinambiente.
Il 18 dicembre si riunirà l'assemblea degli azionisti
e per quella data il Comune, se non vuole rischiare un
commissariamento, dovrebbe avere le idee più chiare
su presidenza e consiglio di amministrazione. An da
tempo ha designato per la sostituzione dell'ex
presidente Santi Formica, diventato sei mesi fa
deputato regionale, l'amministratore della Ngi Sergio
La Cava, Forza Italia su questo punto frena in attesa
di conoscere il resto delle scelte. In gioco c'è
anche l'azienda trasporti che il sindaco vorrebbe
commissariare. Però mentre Leonardi penserebbe ad una
soluzione interna, capo di gabinetto o segretario
generale, Forza Italia preferirebbe una figura di alto
profilo tecnico.
13/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
Modifiche viarie sulla
Cortina del porto
L'intensificarsi
dei lavori della tranvia ha comportato alcune
modifiche viarie. Dalla mezzanotte di sabato alle 24
del 31 dicembre è stato istituito il divieto di
transito sul viale Boccetta, nel tratto compreso tra
le vie Garibaldi e Vittorio Emanuele II, con direzione
obbligatoria diritto sulla via Garibaldi, all'incrocio
con viale Boccetta (direzione di marcia sud-nord).
Istituito, inoltre, il divieto di transito sulla via
Vittorio Emanuele II, nel tratto compreso tra il
Boccetta e la bretella di collegamento tra la Cortina
e la via Garibaldi, posta a sud di piazza Unità
d'Italia, che sarà chiusa al traffico veicolare.
Istituita anche la direzione diritto e sinistra nella
via Garibaldi all'intersezione del corso Cavour, con
direzione di marcia sud-nord e riaperta al traffico la
trasversale sud di piazza Unità d'Italia, con
direzione di marcia sud-nord. Dalle 22 di sabato 15
alle 3 di domenica 16 vigerà il divieto di transito
sempre sulla via Vittorio Emanuele, nel tratto
compreso tra il viale San Martino e largo Minutoli.
Istituita la direzione obbligatoria a sinistra sulla
via Luigi Rizzo, all'incrocio con il Viale. È
consentito inoltre ai mezzi pesanti di transitare
sulla via Garibaldi in direzione di marcia sud-nord,
fra via Cannizzaro e viale Boccetta. Da sabato,
infine, scattano i provvedimenti collegati all'isola
pedonale istituita nel perimetro storico limitrofo a
piazza Duomo e alla chiesa di Santa Maria Alemanna
Il potenziamento delle linee di “velocittà”
e gli autobus gratis non sono misure sufficienti ad
affrontare l'emergenza traffico
Scatta il “piano Natale” ma sono in
pochi ad accorgersene
Marianna
Barone
Da
ieri è entrato in funzione il “piano Natale”
basato essenzialmente sul potenziamento delle linee
speciali che l'Atm ha riservato da qui fino al 24
dicembre. Non ci vuole molto per capire che servono
due ingredienti in grado di far funzionare il “Piano”
nelle attuali condizioni: maggiore informazione e più
senso civico. In pochi ieri mattina erano a conoscenza
della possibilità di salire gratuitamente sul “26”,
la circolare sud che parte da piazza Dante, sul “55”,
la circolare nord con partenza da piazza Castronovo, o
sul “28” rosso e nero, potenziato per l'occasione,
in collegamento con piazza Cairoli. Quei passeggeri
che hanno detto di essere a conoscenza del servizio,
in ogni caso, hanno dovuto amaramente constatare
l'impossibilità di cogliere tutti i vantaggi del
caso. Infatti, nonostante quasi tutti i bus abbiano
viaggiato con regolarità e precisione, ad una cadenza
di circa dieci minuti, a poco o a nulla è valso il
piano viario contro gli automobilisti di sempre,
pronti ad intasare le corsie preferenziali come e più
di prima. Una situazione che si è ripetuta, come era
prevedibile, soprattutto lungo la via Garibaldi, dove
i bus sono stati costretti alle solite gimkane per
districarsi nel traffico cittadino. Poco hanno potuto
fare i vigili urbani, ed i carrattrezzi impiegati nel
servizio di rimozione delle auto in sosta vietata,
visto che come ogni giorno, appena passati il carro
giallo e la pattuglia della polizia municipale, il
tratto destinato ai bus e ai mezzi di soccorso
risultava subito più intasato di prima. «Mettiamo
tutto il nostro impegno – dichiara una sconfortata
vigilessa – ma non ce la facciamo, girato l'angolo
tutto torna come prima». Da ora a Natale, quindi, si
dovrebbe contare solo sulla buona volontà dei
cittadini, “condicio sine qua non” per la riuscita
di qualsiasi misura antitraffico. Gli appelli alla
collaborazione non devono cadere invano, perché in
fondo è interesse di tutti lasciare il più possibile
in garage le proprie auto e far funzionare il servizio
di trasporto pubblico in modo più efficiente di
quanto accada finora. Va tenuto in considerazione
anche il punto di vista dei conducenti degli autobus:
«Viaggiare gratis – fa notare Filippo Catena –
avrà anche aumentato il numero dei passeggeri e reso
il traffico più scorrevole in qualche zona, come nel
caso di viale della Libertà, oggi sicuramente più
praticabile rispetto ad altre giornate, ma il nodo
delle corsie preferenziali resta tale. E per
risolverlo basterebbe ripristinare i cordoli». Meno
ottimista è Giovanni Ferrara, per il quale non solo
in strada si è registrato il solito caos quotidiano
ma il numero dei passeggeri non è stato affatto
conforme alle aspettative. L'esperimento è cominciato
solo ieri ma se il buon giorno si vede dal mattino,
allora c'è poco da sperare. Era difficile illudersi
che rendere gratuito il biglietto degli autobus
potesse d'incanto convincere i messinesi a lasciare a
casa la propria auto. Il senso civico è una
componente importante ma forse, nelle attuali
condizioni, solo misure drastiche servirebbero a
restringere l'accesso dei veicoli al centro urbano.
Provvedimenti che, a loro volta, avrebbero bisogno di
un elemento di cui, purtroppo, la città è
sprovvista: la presenza di aree attrezzate destinate a
parcheggio.
L'incontro a Palermo del sindaco
con il presidente della Regione Cuffaro e l'assessore
al Territorio Pellegrino
Approdo a sud, subito spendibili i 41
miliardi
Lucio
D'Amico
L'adesione
della Regione ai provvedimenti disposti dal Governo
nazionale per affrontare l'emergenza del traffico di
attraversamento dello Stretto da parte dei mezzi
pesanti; la copertura finanziaria alle modifiche che
cambiano radicalmente l'impianto normativo della
vecchia legge sul risanamento; la conclusione
favorevole dell'istruttoria compiuta dall'assessorato
regionale al Territorio riguardante il Piano
regolatore generale. Si veste da “Babbo Natale” il
sindaco Leonardi e da Palermo torna con una valigia
carica di promesse e di aspettative che, in tempi
relativamente brevi, potrebbero trasformarsi in
preziosi “doni” sotto l'albero.
APPRODO A SUD – «Procediamo verso la direzione
giusta», è il commento del primo cittadino, reduce
dall'incontro con il presidente della Regione Totò
Cuffaro e con l'assessore al Territorio Bartolo
Pellegrino. «Il Governo siciliano – afferma
Leonardi – aderisce pienamente all'iniziativa del
Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di
emergenza per la città di Messina. Si tratta di un
passaggio non solo formale ma sostanziale, perchè
consente di svincolare subito i 41 miliardi già
stanziati per la realizzazione delle prime due
invasature dell'approdo a Tremestieri. Il presidente
Cuffaro si è sentito ieri stesso con il ministro
degli Interni Claudio Scajola e la nomina del
commissario è ormai questione di giorni. D'altra
parte, abbiamo discusso anche delle procedure relative
al “project financing”, in modo da scadenzare con
tempi certi la costruzione dell'intero sistema di
attracchi localizzato a sud e destinato al traffico
dei mezzi gommati pesanti».
PIANO REGOLATORE – Insidie e agguati sono sempre
dietro l'angolo ma dalla “missione” palermitana
Leonardi dice di essere tornato con una consapevolezza
in più: l'iter della variante al Prg può davvero
concludersi in modo favorevole per Messina, che in tal
modo diventerebbe il primo capoluogo siciliano ad
essere dotata del nuovo strumento urbanistico. Sui
tempi il sindaco preferisce non sbilanciarsi: «Ho
parlato con l'assessore Pellegrino – afferma –,
che mi ha confermato come la relazione del gruppo XXX
sia largamente positiva. La prossima settimana sarà
di nuovo a Palermo in occasione della prima seduta del
Cru dedicata proprio al Prg messinese. A questo punto
importa relativamente che passino uno o due mesi, ciò
che conta è che stiamo per chiudere una storia che
sembrava infinita».
RISANAMENTO – E se l'emergenza tir e il Piano
regolatore sono due tra le grandi priorità
dell'amministrazione comunale, il sindaco è sicuro
che il 2002 potrà essere l'anno della “svolta”
sul fronte del risanamento delle aree degradate. Con
il voto della competente commissione regionale sulla
proposta di modifica alla legge 10 del '90, si è
compiuto ieri un atto di estrema rilevanza. L'Ars
adesso dovrà ratificare il provvedimento che assicura
la copertura finanziaria a quella che si configura
come una vera e propria nuova legge. L'obiettivo è
quello di accelerare le procedure, mettendo nelle
condizioni il Comune e soprattutto la stazione
appaltante – l'Istituto case popolari – di attuare
gli interventi con molta più rapidità di quanto
finora è stato fatto. Di fronte al permanere di
tante, troppe baraccopoli e “favelas” da terzo
mondo, qualsiasi progetto di sviluppo futuro della
nostra città va a infrangersi, perdendo credibilità
ed accrescendo la rabbia delle migliaia di messinesi
costretti ancora a vivere come dopo un terremoto o un
tremendo bombardamento di guerra. Difficile dire se
davvero il nuovo disegno di legge di iniziativa
parlamentare sarà in grado di invertire la tendenza
ormai ultradecennale. Almeno, però, non si dovrebbe
più assistere a palleggi di responsabilità e alle
giustificazioni di chi continua ad arrampicarsi sugli
specchi. L'articolo 10 della nuova legge stabilisce
che, in caso di inadempienza, il sindaco può assumere
i poteri di commissario e sostituirsi agli enti che
non rilasciano nei tempi dovuti le approvazioni, le
autorizzazioni, i pareri di legge. Lo stesso
principio, però, vale per il Comune e per l'Iacp che,
in caso di inerzia, possono essere commissariati con
provvedimento degli assessori regionali ai Lavori
pubblici e agli Enti locali. Tra le altre rilevanti
modifiche, l'articolo 3 prevede che tutti i piani
particolareggiati adottati dal consiglio comunale
debbano intendersi approvati integralmente, a
differenza di quanto accaduto finora (i piani sono
stati restituiti favorevolmente dagli organi tecnici
regionali ma solo limitatamente alle aree di
sbaraccamento). Ciò apre la strada a interventi di
più ampio spessore, non ridotti solo alle semplici
operazioni di demolizione e di ricostruzione. Le
vecchie logiche, purtroppo, hanno determinato la
nascita di orribili quartieri dormitorio, dove spesso
i casermoni popolari hanno fatto rimpiangere perfino
le baracche del dopo 1908.
Fonte: la sicilia
Leonardi
ha incontrato ieri il presidente della Regione:
confermati i 41 miliardi per le invasature d'emergenza
Approdo
a Sud, strade parallele
Per
l'attracco definitivo Cuffaro s'è impegnato a
stringere i tempi
Giuseppe
Lo Re
Il
sindaco torna a Messina con l'ennesimo impegno della
Regione: il Governo Cuffaro sosterrà ogni iniziativa
volta alla rapida realizzazione dell'approdo a
Tremestieri. Mentre in città il clima resta
infuocato, Leonardi è salito ieri in auto alla volta
del capoluogo. Ha incontrato il presidente della
Regione, Totò Cuffaro, al quale ha chiesto «il
sostegno nei confronti delle strategie che il Comune e
il Governo nazionale stanno mettendo in atto per
gestire la fase d'emergenza».
Ancora una volta sono stati ribaditi i tempi delle due
strade parallele: prima le due invasature d'emergenza
che saranno costruite da un commissario straordinario
entro il 31 dicembre 2002, poi l'approdo definitivo
coinvolgendo capitali privati tramite project
financing. In tutti e due casi è necessario il
coinvolgimento attivo della Regione. Per l'immediato
la «scaletta» è delineata da tempo: entro la fine
della settimana (o al massimo nella prossima) il
ministro dell'Interno, Claudio Scajola, firmerà
l'ordinanza di commissariamento, nominando
responsabile del procedimento il prefetto, Giosuè
Marino. Quest'ultimo dovrà acquisire la progettazione
definitiva, affidare e far realizzare i lavori il più
presto possibile. In ogni caso non oltre il termine
ultimo del 2002.
Il ruolo della Regione, oltre al concerto già
ottenuto in maniera rocambolesca quando il Consiglio
dei Ministri dichiarò lo stato d'emergenza, si
materializza nel finanziamento: ieri Cuffaro ha
confermato che nelle casse palermitane ci sono i 41
miliardi assegnati dall'accordo di programma quadro
Stato-Regione. Della somma complessiva 28 miliardi
serviranno per le opere a mare, 13 per il tunnel di
collegamento diretto con l'autostrada.
Intorno al modulo d'emergenza, ormai è noto, sarà
realizzato nella «fase 2» l'approdo definitivo. Qui
entrano in gioco i privati (sono stati presentati al
Comune due progetti, uno del «Gruppo Franza» l'altro
dell'«Amadeus» di Amedeo Matacena senior) e ancora
una volta la Regione. Cuffaro, infatti, dovrà
nominare i suoi «uomini» nel Comitato paritetico
Comune-Regione che dovrà supervisionare l'iter.
Dell'organismo farà parte certamente il sindaco ed è
possibile che lo stesso Cuffaro assuma l'impegno in
prima persona, senza delegare nessuno. Come primo
passo, ieri il presidente della Regione ha annunciato
che la decisione sarà rapidissima: «Il nodo – ha
spiegato Leonardi – sarà sciolto non appena il
Governo nazionale nominerà il commissario».
14/12/2001
Fonte:
gazzetta del sud
Sentiti
i tecnici del Genio civile opere marittime e i
rappresentanti della società Amadeus
Lucio
D'Amico
I
tempi di realizzazione delle invasature di emergenza
possono e devono coincidere con quelli di costruzione
dell'intero approdo a Tremestieri. È questa
l'indicazione che viene da Palermo, dove mercoledì il
sindaco ha incontrato il presidente della Regione
Totò Cuffaro e, contemporaneamente, la quarta
commissione regionale ha discusso dell'argomento,
sentendo in audizione i rappresentanti della società
Amadeus, uno dei due gruppi privati (l'altro è la
Tourist-Caronte) che concorrono alla costruzione in
“project financing” del nuovo sistema di attracchi
localizzato nel litorale sud. «È stata fatta
chiarezza – è il commento del presidente della
commissione, il deputato messinese Nino Beninati –
sulla situazione complessiva proprio nel momento in
cui il Governo nazionale si appresta a nominare un
commissario per risolvere i gravi problemi
dell'attraversamento dello Stretto. Si è preso atto
che esistono due progetti, da considerarsi
praticamente esecutivi, predisposti dalle due società
private. A questo punto, dunque, è necessario
assumere le scelte che consentano la soluzione più
celere del problema». La commissione ha anche sentito
sia l'assessore regionale al Territorio Bartolo
Pellegrino sia i tecnici del Genio civile opere
marittime, a cui è stato affidata la progettazione
del cosiddetto “approdo di emergenza”, basato sui
primi due moduli compatibili, in ogni caso, con le
altre strutture del complessivo sistema portuale che
dovrà contenere l'intero traffico gommato pesante. Il
ruolo del commissario – è stato detto – sarà
sicuramente decisivo ma anche il Governo siciliano e
l'amministrazione comunale dovranno farsi carico, per
la loro parte di competenza, degli interventi
finalizzati ad eliminare una volta per tutte
l'interferenza del passaggio dei tir in pieno centro
abitato. La preoccupazione, manifestata anche da
alcuni deputati regionali, è che sfalsando di troppo
i tempi di realizzazione dei primi due moduli (capaci
di intercettare solo il 30 per cento del traffico di
mezzi pesanti) e quelli dei successivi attracchi, si
dia la sensazione di un'ennesima “incompiuta”. Il
sindaco Leonardi ha più volte ribadito che non si
correranno rischi di tal genere, se le procedure del
“project financing” saranno portate avanti, di
concerto con la stessa Regione, nel più breve tempo
possibile. Sembra accantonato, per ora, ogni discorso
relativo all'approdo per i mezzi leggeri ubicato alla
foce del torrente Annunziata, malgrado anche per
questa struttura sia stato attivato l'iter del “progetto
di finanza”. Un altro dei pericoli paventati in
queste settimane è che, mentre si discute molto
intorno all'approdo a sud, nel silenzio si operi
invece per realizzare soltanto l'approdo
all'Annunziata, scelta che ha fatto e fa discutere e
di cui moltissimi messinesi continuano a non
comprendere il significato. Ma anche questa “minaccia”
dovrebbe essere sventata proprio grazie alla nomina
del commissario governativo e alla garanzia
rappresentata da chi rivestirà quel ruolo: il
prefetto Giosuè Marino.
Attualità e
prospettive di sviluppo nel congresso della Cgil, che
oggi si conclude con la rielezione di Spanò
«La città delle occasioni perdute»
I.C.
«Messina
e la sua provincia rappresentano dal punto di vista
economico un esempio della crisi permanente ma anche
delle occasioni perdute», questa la denuncia arrivata
ieri nel corso del primo giorno del terzo congresso
provinciale della Cgil, che in città e provincia
conta circa 54.000 iscritti. I temi del lavoro e dello
sviluppo del territorio messinese sono stati al centro
dell'assise sindacale che si concluderà oggi con la
riconferma di Franco Spanò a segretario provinciale
della Camera del lavoro. I lavori del congresso si
sono aperti con la relazione del segretario, che ha
appunto tracciato un quadro della realtà messinese,
calata in un contesto regionale e nazionale. «Oltre
15.000 disoccupati, una spesa previdenziale di 2000
miliardi l'anno per sostenere 195.000 pensioni,
crescita dei protesti bancari, fallimenti di aziende,
chiusura di esercizi», ha esordito così Spanò nella
parte della sua relazione dedicata a Messina,
aggiungendo un altro tassello al quadro generale:
l'abbassamento continuo dei livelli di sicurezza
alimentato dai comportamenti e dalle omissioni della
pubblica amministrazione. «È un'economia debole e
malata – ha continuato – in cui vaste aree sociali
della periferia della città e dei centri più grandi
della provincia vivono ai margini ed hanno
oltrepassato da tempo la soglia della povertà, mentre
altri vivono le loro possibilità grazie ad
un'illegalità diffusa. Lo stesso procuratore Croce ha
documentato come il racket dell'usura continui
indisturbato a condizionare la nostra economia sia in
città che in provincia». Un panorama allarmante in
cui si inseriscono, secondo la Cgil, anche le
occasioni di sviluppo mancate che invece a Palermo e
Catania sono diventate fonti di ricchezza ed
occupazione. Critica a parte, nella relazione di
Spanò sono state indicate anche le proposte che il
sindacato intende portare avanti: nuovi investimenti
nel settore delle costruzioni, il rilancio del porto
sia con la cantieristica navale che con le attività
commerciali, il recupero della zona falcata con la
valorizzazione della Cittadella, la realizzazione
dell'approdo a sud e della via del mare, la
costruzione del pontile di Giammoro. Quanto ai temi
della programmazione negoziata la Cgil rivendica la
piena attuazione del Contratto d'area di Villafranca
Tirrena, allargato anche all'area industriale di
Milazzo da risanare. Sul tema dei trasporti Spanò ha
puntato il dito contro la crisi dell'Atm evidenziando
la necessità del miglioramento della mobilità
urbana; contro la graduale dismissione delle Ferrovie
dello Stato nello Stretto e la mancanza di
finanziamenti per il completamento del raddoppio
ferroviario nella tratta Patti-Cefalù. Questi i temi
“caldi” sui quali la Cgil nei prossimi mesi sarà
impegnata per una maggiore garanzia occupazionale.
Spanò ieri ha anche rivolto un invito a Cisl e Uil,
presenti con una delegazione e con i rispettivi
segretari Maurizio Bernava e Maurizio Ballistreri, per
un impegno unitario. Oggi seguiranno altri interventi
e a conclusione dei lavori congressuali i 182 delegati
dovranno eleggere i componenti del comitato direttivo
oltre che il segretario.
Fonte: gds
La città nel caos, i bus
gratuiti deserti
Ma dentro le
auto intrappolati per ore
Rosaria
Brancato
Tra
cantieri del tram ed un piano Natale che stenta a
decollare è ancora caos. Viabilità in tilt anche
ieri, lunghe file in periferia nelle ore di punta, con
gli automobilisti che continuano a disertare i bus
navetta ed il velocittà, e le disposizioni in materia
di viabilità che cambiano ogni settimana.
I nuovi provvedimenti nell'area del Boccetta, via
Garibaldi, corso Cavour hanno creato nuovi problemi,
anche se dovrebbe essere l'ultima fase dei lavori.
Entro sabato la Gepco Salc ha garantito la chiusura di
alcuni cantieri del tram, come quelli alla Cortina ed
a piazza Stazione, ed in vista della consegna in
alcune zone i lavori saranno effettuati di notte. Da
ieri e fino all'alba di oggi operai all'opera nella
via Vittorio Emanuele II nel tratto compreso tra il
largo Minutoli ed il viale San Martino (lungo la
Cortina del porto).
Dalle 22 di domani e fino alle 3 del mattino di
domenica stesso lavoro notturno nella direzione
opposta. Durante i lavori è stato disposto il divieto
di transito. I Tir con carico superiore alle tre
tonnellate e mezzo potranno transitare lungo il corso
Garibaldi nel tratto compreso tra la Tommaso
Cannizzaro e il Boccetta. Qualche perplessità ha
suscitato il provvedimento che prevede da domani e
fino al 31 dicembre, nuove disposizioni di transito
all'altezza dell'incrocio tra il corso Garibaldi ed il
viale Boccetta.
Una raffica di disposizioni legate ai cantieri del
tram e che disorienteranno, almeno all'inizio gli
automobilisti. Inutile l'appello dell'assessore Rizzo
ad utilizzare il mezzo pubblico. I bus navetta sono in
funzione, così come i velocittà e sono collegati ai
parcheggi della zona nord (viale Annunziata, ex
Gasometro, viale Giostra) ed a sud (Zir, villa Dante).
Si parcheggia e si viaggia gratis (almeno nei bus
navetta). Ma i cittadini continuano a preferire
l'auto.
15/12/2001
Fonte:
gazzetta del sud
Ma prima di ogni cosa la
città deve tornare ad essere vivibile
Lucio
D'Amico
Era
il 20 febbraio 1951. Foto ricordo, con sorrisi di
circostanza, per ferrotranvieri in divisa, dirigenti e
impiegati della “Sats”. L'ultima carrozza del tram
di Messina, dopo il viaggio conclusivo lungo la tratta
Giampilieri-Torre Faro, si rifugiava malinconicamente
in deposito. La cronaca diventava storia. Era la fine
di un'epoca avviata il 19 dicembre 1898, allorchè il
Comune e la Società anonima dei Tramways siciliani
stipularono il contratto che sanciva la sostituzione
della trazione a vapore con quella elettrica. La “civiltà
della rotaia” in riva allo Stretto venne soppiantata
definitivamente nel 1952 dai primi autobus sulle
strade cittadine. Adesso il supertecnologico “cityway”,
di marca Alstom-Fiat e dal design firmato Giugiaro,
messo in mostra a piazza Cairoli, ripreso dalle
telecamere Rai e visitato da gruppi di scolari e da
una folla di curiosi, è l'immagine del “ritorno al
futuro”. Due fotografie, 50 anni, 10 mesi e 2
settimane di distanza: il tram che fu e il tram che
c'è, o meglio che comincia ad esserci e che entrerà
in funzione nell'estate del 2002. Una parabola storica
che ieri il sindaco ha riassunto in breve agli alunni
della scuola elementare Cesare Battisti, citando i
suoi ricordi d'infanzia, quando dietro alle vetture
che “traballavano” sui binari c'era sempre un
nugolo di ragazzini con i calzoncini corti, che si “attaccavano
al tram”. Aveva 19 anni Salvatore Leonardi quando la
“Sats” dichiarò chiuse le corse. Allora non
immaginava di diventare il sindaco che avrebbe
inaugurato la nuova tranvia. Forse non lo pensava
realmente neppure tre anni e mezzo fa, quando si
presentò alle elezioni amministrative, con un
programma opposto a quello del sindaco uscente Franco
Providenti che, assieme all'ex presidente dell'Atm
Gabriele Siracusano, del ritorno del tram era stato il
più fervido sostenitore. Leonardi non ha mai fatto
mistero di aver compiuto la stessa tormentata parabola
della stragrande maggioranza dei messinesi: scettici,
increduli, poi assolutamente contrari, quindi
inferociti per i disagi e le sofferenze sopportate in
una città sventrata dai cantieri, terrorizzati
dall'idea di essersi imbarcati in un progetto senza
alcun senso e senza vie d'uscita. Il sindaco aveva il
potere per bloccare l'appalto, a costo anche di dover
pagare costose penali all'impresa aggiudicataria. Non
lo ha fatto, si è assunto la responsabilità
dell'aggiudicazione e dell'esecuzione dei lavori, ha
combattuto con l'impresa, con alti funzionari europei,
governi regionali, dirigenti comunali, come un novello
San Sebastiano è stato raggiunto dagli strali di chi
lo ha accusato (e lo accusa) di aver distrutto
Messina. I giudizi, però, stanno cambiando. E il
sindaco ieri ne ha preso atto con soddisfazione,
sentendo i commenti di molti, tra anziani e giovani,
che si sono detti “colpiti” dalla qualità
estetica della prima delle 15 vetture realizzate negli
stabilimenti dell'ex Fiat Ferroviaria. «Si stanno
raggiungendo i primi traguardi», ha dichiarato
Leonardi e, riferendosi anche all'odierna
inaugurazione dello svincolo di San Filippo, ha
sottolineato come questi «siano i frutti di quella
che sarà la stagione delle opere compiute». Non
basta certo l'esposizione di una vettura, pur
all'avanguardia come il “cityway”, a pochi passi
dalla scintillante fontana di piazza Cairoli. Non
basta neppure l'apertura di un'arteria stradale attesa
da dieci anni, lo svincolo del polo sportivo, dalle
rampe che si dice siano a norma ma che sembrano fin
troppo anguste. Così come non è stata sufficiente
l'inaugurazione di un “gioiellino” di architettura
sportiva, come il Palasport di San Filippo, che adesso
tutti ci invidiano. I messinesi si aspettano molto di
più, vorrebbero vivere in una città diversa, libera
dal milione di tir e di auto che l'attraversano come
se fosse soltanto lo “zerbino” della Sicilia, dove
la qualità della vita non sia più un “optional”
ma la linea guida di ogni politica di sviluppo e di
rilancio socio-economico. «Stiamo facendo tutti gli
sforzi possibili – dice il sindaco – perchè ciò
si realizzi». Speriamo sia davvero così.
Stamani firma dell'atto
costitutivo della Fondazione “Horcynus Orca”
Sarà
firmato stamani alle 10,30 nei locali del Rettorato
l'atto costitutivo della Fondazione “Horcynus Orca”,
che gestirà l'omonimo Parco letterario di Capo Peloro.
Saranno presenti i rettori delle Università di
Messina e Reggio Calabria, Gaetano Silvestri e
Alessandro Bianchi, e i rappresentanti del Comune di
Scilla, del Cric di Reggio Calabria (capofila dei
partners del Parco letterario) e delle società che
faranno parte della Fondazione. L'anno scorso,
l'Università ha ottenuto in concessione due beni
demaniali di Torre Faro, il Fortino degli Inglesi e
l'area dell'ex Tiro a volo, recuperandole dopo decenni
di abbandono e mettendoli a disposizione delle
attività del Parco. Nel 2001, le due strutture sono
state restaurate con un finanziamento dell'Ue.
Allarmanti i dati di un
monitoraggio del traffico portato a termine sulla “114”
Settecento camion in tredici ore
Complessivamente la statale è stata percorsa
da 17.058 mezzi
Giuseppe
Palomba
Sono
oltre diciassettemila (per l'esattezza 17.058) gli
automezzi – tra autoarticolati, camion, autobus,
furgoni, autovetture e motociclette – transitati in
tredici ore sulla ex strada statale 114, sempre più
soffocata dal traffico veicolare e con un “rischio
incidenti” che, negli ultimi mesi, è più che
decuplicato. Sono questi i numeri di un monitoraggio
“top secret” portato a termine lo scorso 29
novembre da alcuni rappresentanti del IV Quartiere –
su iniziativa del consigliere Francesco Gallo – che
hanno “tenuto d'occhio” la transitata strada,
piombata ancor più nel caos dopo l'ordinanza
sindacale che ha previsto – limitatamente al periodo
compreso tra le 21 e le 7 – l'uscita obbligatoria
dei mezzi pesanti provenienti dall'autostrada allo
svincolo di Tremestieri. Tre i “periodi”
considerati per la raccolta dei dati: dalle 6 alle 13,
dalle 13 alle 14 e dalle 14 alle 19. L'allarme
maggiore è rappresentato dalla constatazione che in
nessun orario di quelli presi in esame si registra una
diminuzione del traffico che rispettivamente si
attesta sul passaggio complessivo di 5.731, 5.441 e
5.886 veicoli con conseguente, costante, inquinamento
acustico per i residenti. Sui risultati del
monitoraggio lo scorso 6 dicembre è stata presentata
da otto componenti del consiglio di quartiere una
dettagliata interrogazione al presidente della
Circoscrizione, Rosario Santoro, attraverso la quale
si chiede alla polizia municipale una particolare
attenzione al problema e – pur nella consapevolezza
della carenza di personale e dei molteplici compiti a
loro quotidianamente attribuiti – la si sollecita
per una maggiore attività preventiva e repressiva.
Ma, in realtà, l'emergenza venutasi a creare nella
zona sud la polizia municipale l'aveva già accertata
nel giugno del 2000, inviando in maniera
riservatissima all'amministrazione comunale un
dettagliato rapporto sui pericoli derivanti dal
transito di un così cospicuo numero di mezzi sulla
trafficata “114” e sulla possibilità (oggi però
divenuta realtà, così come risulta anche dai
numerosi rilevi della sezione Infortunistica) di un
aumento di incidenti stradali anche mortali: il 31
maggio è toccato al settantottenne Giovanni Cannata,
il 7 giugno all'ottantacinquenne Concetta Beccore,
entrambi investiti da mezzi pesanti. Ma cos'è che fa
della “114” una strada così a rischio? Per quanto
riguarda la sicurezza stradale, il tratto preso in
considerazione dal monitoraggio – dallo svincolo di
Tremestieri all'incrocio con il viale Gazzi – è
lungo poco meno di cinque chilometri e si sviluppa
totalmente in modo pianeggiante: aspetto questo che fa
elevare il fattore “rischio” anche per la presenza
di un'unica carreggiata. Sarebbe per questo motivo –
sempre secondo i risultati di un recente studio delle
forze dell'ordine compiuto con sofisticatissime
apparecchiature– ma soprattutto perché il tragitto
non avendo alcuna pendenza porta ad un sintomatico
aumento della velocità, che diviene sempre maggiore
la possibilità di incidenti con eventuali gravi
conseguenze per pedoni, automobilisti e trasportati.
Un altro aspetto preso in considerazione è quello
della popolazione interessata al problema (in numero
sempre maggiore dopo il “boom” edilizio sulle
colline di Santa Lucia sopra Contesse, Zafferia,
Larderia e San Giovannello) e l'altissima presenza di
intersezioni stradali – la mancata precedenza è tra
le cause principali di incidente – che fa lievitare
di circa 20 volte il rischio rispetto ad altre zone
della città. Insomma tutta una serie di
considerazioni che trasformano la statale “114” e,
nelle ore notturne, anche tutta la via La Farina in
strade ad elevatissimo rischio di incidente facendo
aumentare a 10 (da Tremestieri al Cavalcavia) i
chilometri interessati al fenomeno e a 13 gli incroci
ritenuti pericolosissimi.
16/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
La nave da crociera dell'armatore
greco Poulides da marzo ogni martedì al molo
Colapesce
Il porto punto d'imbarco della “European
Stars”
Ivana
Cammaroto
Ormai
è ufficiale: dal prossimo mese di marzo, al molo
Colapesce attraccherà la nave “European Stars”
per l'avvio di una nuova iniziativa crocieristica.
Ieri mattina, seduti ad un tavolo di un noto bar della
città, il presidente e il segretario dell'Autorità
portuale, Giuseppe Vermiglio e Franco Barresi, hanno
incontrato il dott. Mario De Maestri, agente in Italia
della Festival Cruises (la società proprietaria della
nave), presieduta dal noto armatore greco, tra i più
ricchi del mondo, Giorgio Poulides. Durante la “colazione
di lavoro”, alla presenza di Stefano Speciale,
dell'agenzia marittima che curerà alcuni servizi,
sono stati definiti gli aspetti legati alla presenza
della super-nave nel porto di Messina, annunciata già
lo scorso mese di ottobre. Non si tratterà di una
semplice sosta: la “European Stars”, ogni martedì
e fino a dicembre del prossimo anno, sbarcherà e
imbarcherà turisti. Il porto messinese è stato
prescelto dalla società per diventare il punto di
imbarco della Sicilia e della Calabria. La nave,
infatti, collegherà i porti di Genova, Napoli,
Messina, Tunisi, Palma di Maiorca, Barcellona e
Marsiglia. «Abbiamo voluto rafforzare il nostro
mercato in Sicilia – ha dichiarato De Maestri – e
consideriamo la scelta di Messina la più vantaggiosa,
soprattutto per la sua posizione strategica». Lo
stesso armatore greco Poulides nei mesi scorsi aveva
dichiarato che «il porto di Messina, per la sua
posizione, è una tappa ideale». Durante la sosta
della nave al molo (dalle 8 alle 16), per i turisti
già a bordo sarà possibile visitare Taormina e fare
escursioni in provincia. La “European Stars”, un
vero gioiello e identica alla “Vision” impiegata
durante il G8 di Genova e che ha ospitato il
presidente degli Usa, George W. Bush, potrà imbarcare
fino a 1.500 persone e per il mercato siciliano e
calabrese sono state previste circa 100 cabine.
«Nella nostra tappa nello Stretto – ha detto De
Maestri – contiamo di raggiungere una clientela di
almeno ottanta persone». E il portavoce dell'armatore
greco, ieri, ai vertici dell'Authority ha avanzato
alcune richieste: prima tra tutte, quella di allestire
al molo un punto di attesa per i crocieristi, e poi la
necessità di avere a disposizione di questi ultimi un
parcheggio (è stata calcolata la sosta nelle zone
portuali di almeno cinquanta autovetture). La Festival
Cruises ha anche pensato di far partire dei pullman da
Catania e forse pure da Palermo. A gennaio ci sarà un
ulteriore incontro nei locali dell'Autorità portuale
per definire nel dettaglio il progetto. Si tratta di
un'iniziativa importante per il porto dello Stretto,
da sempre considerato un punto di riferimento
turistico e che, con quella che si può definire la
“metrocrocieristica”, acquisterà più prestigio.
Il primo arrivo della nave in città è previsto per
la fine di marzo. Per questa data il molo Colapesce,
dopo mesi di lavoro, potrà essere pienamente
funzionale (il cantiere sta per essere chiuso). Rimane
però il problema di acquisire sempre più spazi
portuali da destinare al mercato crocieristico,
considerando soprattutto l'interesse che diversi
armatori stanno mostrando, con un'alternativa al molo
Colapesce, anche perchè il Norimberga non può
ospitare navi di 280 metri come quella della Festival
Cruises. E forse sarebbe il caso di rispolverare quel
progetto, inserito nel primo Piano operativo triennale
dell'Authority, che prevede la realizzazione di un
punto di attracco per le navi da crociera negli spazi
della Fiera. Qui, ai turisti, si potrebbe offrire una
sosta più agiata.
INCREDIBILE!
Qualità
della vita: Messina guadagna dieci posizioni
Un piccolo
“balzo” di dieci posizioni, dal 98. all'88. posto,
nella classifica della qualità della vita stilata
annualmente dal Sole-24 Ore . Messina “respira” un
po' scalando la graduatoria stilata dal quotidiano
economico, che oggi pubblica i dati della ricerca:
dati che, va detto, lasciano comunque spazio a non
poche riserve. Basti pensare che la città siciliana
meglio classificata è la “derelitta” Enna (77.),
seguita da Agrigento (81.), Ragusa (85.) e, dopo
Messina, Siracusa (90.), Caltanissetta, Trapani e
Catania (dal 94. al 96. posto) e Palermo (103. e
ultima). In testa alla lista c'è quest'anno Bolzano,
che ha scalzato Bologna (scesa al 5. posto), con
Sondrio e Trieste sul “podio”. Per un raffronto
nell'area dello Stretto, Reggio Calabria è in 93.
posizione. Gli indicatori presi in esame (36 in tutto)
sono raggruppati in sei macro-aree: “tenore di vita”
(Pil pro capite, rapporto pensionati/occupati e
importo medio delle pensioni, costo casa al mq,
depositi in banca), “affari e lavoro” (imprese
registrate e fallite, tasso di disoccupazione,
procedimenti civili e protesti pendenti,
esportazioni), “servizi e ambiente” (indice
climatico, ecosistema urbano, incidenti stradali e
morti per tumore, dotazione infrastrutturale, studenti
nelle scuole superiori), “criminalità” (rapine,
furti d'auto o in appartamento, trend dei delitti,
dotazione delle forze di polizia), “popolazione”
(densità demografica, nati e morti, suicidi, divorzi
e separazioni), “tempo libero” (numero di
associazioni, librerie, palestre e cinema, spesa media
pr spettacoli sportivi, musicali e teatrali).
16/12/2001
( la sicilia )
Il
sindaco inaugura lo svincolo di S. Filippo e annuncia
entro 650 giorni il completamento delle bretelle di
Giostra-Annunziata
«E'
soltanto il primo tassello»
Il prefetto
Marino: «Quest'opera va inquadrata in un sistema
complessivo»
Giuseppe
Lo Re
C'era
un tiepido sole durante la breve e spartana cerimonia.
Un raggio di speranza si è irradiato tra le autorità
e i curiosi che hanno perso parte, ieri mattina,
all'inaugurazione dello svincolo di S. Filippo.
Accanto al sindaco, Turi Leonardi, c'erano il
prefetto, Giosuè Marino e l'arcivescovo, mons.
Giovanni Marra. E poi i rappresentanti dell'Anas e del
Consorzio autostrade, progettisti e direttore dei
lavori, consiglieri comunali, provinciali e di
Quartiere, deputati nazionali e regionali, dirigenti
comunali e alcune decine di cittadini. Alle 11.30 in
punto il sindaco ha firmato il verbale di consegna
dell'opera, tagliando il nastro. Le prime auto di
rappresentanza hanno varcato la soglia simbolica
dell'incrocio con la Statale statale 114 e si sono
dirette verso l'imbocco con l'autostrada.
Dopo qualche minuto, decine di macchine «normali»
hanno percorso la bretella, che da ieri serve un vasto
bacino d'utenza nella zona sud. «È uno sbocco
importante sulla tangenziale, permetterà di
alleggerire il traffico – ha detto il prefetto, che
nelle prossime ore sarà nominato commissario per la
realizzazione dell'approdo d'emergenza a sud –.
Certo, è un'opera che da sola serve una parte ridotta
della città, ma se innestata nel sistema complessivo
da completare darà ottimi frutti. Occorre adesso
effettuare tutte le altre opere programmate dal
Comune, al quale spetta la competenza esclusiva sulle
strategie per lo sviluppo della città. Mi riferisco
in particolare all'approdo a Tremestieri, perché solo
una città libera da condizionamenti, come possono
essere quelli derivanti dal continuo transito dei Tir,
può sprigionare tutte le sue energie positive».
Sulla stessa linea il discorso di Leonardi, che ha
scelto di non organizzare un'inaugurazione in pompa
magna perché «sì, è stato eseguito un grosso passo
avanti, ma in una città normale un'opera del genere
non si realizza in dieci anni...» Soffermatosi sulla
valenza dello svincolo per tutta la zona compresa tra
Gazzi e Tremestieri, il sindaco si è poi sbilanciato
con un'indicazione interessante: «Quest'opera è solo
il primo tassello. Presto avremo l'approdo a sud
grazie allo spirito di sacrificio del prefetto. Entro
650 giorni da oggi, inoltre, saranno ultimati gli
svincoli di Giostra e Annunziata. Le bretelle saranno
percorribili tra due anni: intanto, tra 4 o 5 mesi
verranno completate le opere nel terzo lotto».
17/12/2001 ( la sicilia )
«Errori
di programmazione hanno penalizzato la città S.
Filippo è il giro di boa»
Aurelio
Giordano
«I
convegni in cui vengono illustrate le possibilità di
finanziamenti al settore del turismo in senso lato si
sprecano. Provincie, Comuni, banche ed altre strutture
si adoperano per sensibilizzare gli operatori ed in
generale la società verso le nuove prospettive di
sviluppo, collegate a quella che viene considerata, a
ragione, come una delle principali aree in cui
verranno a crearsi posti di lavoro, con le più
svariate specializzazioni e notevoli effetti
sull'occupazione nell'indotto.
Purtroppo, però, la “politica” stenta a
comprendere l'importanza di quanto detto in premessa,
supportato dai pareri concordi dei principali “guru”
di livello internazionale, anche alla luce degli
eventi dello scorso settembre e solo a parole e per
fare la “passerella” si sofferma su questi temi e
le loro implicazioni sociali ed economiche. La
mobilità degli individui è quindi un elemento
pregnante e non consiste solo in gesti o comportamenti
specifici derivanti dall'uso di mezzi di locomozione
di massa (aerei e treni nell'ambito del divertimento o
del lavoro), ma si basa anche su autobus o vetture in
cui il termine collettivo assume connotazioni diverse
sul piano numerico, ma mantiene inalterate le valenze
di rilievo economico.
A Messina, non si è compresa l'importanza dei flussi
che la attraversano da decenni e nulla su è fatto per
captarli e tramutare i fattori negativi in occasione
di evoluzione; questa una delle maggiori scelte
mancate che, alla lunga, ha provocato un avvitamento
vizioso del contesto cittadino.
L'apertura dello svincolo di S. Filippo non può e non
deve essere vista solo come un momento di
compiacimento autoreferenziale, da ascrivere a merito
di questa o quella forza politica, ma deve
corrispondere ad un diverso impegno della città
nell'affrontare i suoi “assilli” e la
programmazione del suo futuro. Su queste riflessioni
andrebbero innestate le mosse da fare o i percorsi da
intraprendere per dare speranze alle nuove
generazioni, sia da parte di coloro che vorrebbero “difendere”
i cittadini, sia di coloro che sono stati chiamati ad
amministrare la cosa pubblica, senza dimenticare che
nel contesto vanno inseriti anche coloro che, per
varie ragioni, si trovano ad essere arbitri del “presente”,
come lo sono stati del recente passato di Messina.
Come non ricordare che un'ipotesi progettuale
riguardante l'autostrada Me-Pa conteneva già quanto
necessario per collegarla al “ponte” e cosa ancor
più importante prevedeva gli svincoli di Giostra e
dell'Annunziata; purtroppo una programmazione di basso
profilo li ha all'epoca “cancellati” con le
conseguenze che tutti possiamo vedere.
L'ordinanza ministeriale con cui saranno dati pieni
poteri a colui che dovrà gestire la realizzazione dei
primi moduli dell'approdo a sud non va interpretata
solo come “strumento” per eliminare gli
imbarcaderi privati dalla rada S. Francesco, se il
battage di questi giorni si limitasse a questo, ancora
una volta avremo perso un'occasione preziosa per
ridare smalto a Messina e fiducia ai messinesi. La
troppa attenzione mostrata a questo specifico tema,
senza alcun riferimento ai veri fattori di sviluppo,
che vengono solo declamati ma non affrontati, ha
l'aria di essere un'esercitazione per acquisire
consensi; veramente troppo poco per la terza città
della Sicilia, che ha le caratteristiche orografiche
di pregio, che attendono solo di essere valorizzate
nell'interesse di tutti e non di pochi».
18/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
La Cartour urta
due navi Fs
Giuseppe
Palomba
Un
incidente causato dalle avverse condizioni
atmosferiche – così rilevato dagli uomini della
Capitaneria di porto intervenuti sul posto con una
motovedetta – si è verificato poco dopo le 20,45 di
ieri nel porto di Messina. La nave “Cartour” di
proprietà delle società “Caronte e Tourist”,
impegnata nel collegamento “Ro-ro” tra Messina e
Salerno, mentre effettuava operazioni di manovra per
approdare al molo Norimberga dalla banchina Marconi, a
causa di una forte raffica di vento che ha causato
problemi agli ormeggi, ha “investito” due navi
traghetto delle Ferrovie dello Stato (la “Sibari”
e la “Villa”) che si trovavano nelle invasature in
attesa della partenza per Reggio Calabria.
L'incidente, fortunatamente, ha provocato solo lievi
danni ai natanti: nessuno dei passeggeri è infatti
rimasto ferito. I mezzi rimasti coinvolti hanno
proseguito il servizio con un ritardo, nell'orario di
partenza delle Ferrovie dello Stato, di quarantacinque
minuti. La “Cartour” dopo le formalità di rito è
attraccata al molo Norimberga da dove poi, all'una del
mattino, ha mollato gli ormeggi per Salerno. La
Capitaneria di porto ha ascoltato nell'immediatezza
dei fatti i comandanti delle navi interessate: i
responsabili della “Sibari” e della “Villa”
sembra abbiano comunque confermato la versione fornita
dall'ufficiale responsabile della “Cartour”.
Probabilmente sull'incidente verrà aperta, come atto
dovuto, un'inchiesta per ufficializzarne le cause.
Mancate precedenze e alte velocità
le cause primarie degli oltre 2.000 incidenti stradali
rilevati quest'anno dagli agenti dell'Infortunistica
Diciassette morti: un tributo alto pagato
all'imprudenza
Giuseppe
Palomba
Centinaia
di scontri, di incidenti con feriti, quindici – con
diciassette vittime – quelli mortali. Sono questi i
numeri della “guerra” sulle strade cittadine nel
periodo compreso tra l'1 gennaio e il 16 dicembre. Una
realtà difficile, affrontata quotidianamente dagli
agenti della sezione Infortunistica della polizia
municipale impegnati nei rilievi e nell'accertamento
delle responsabilità. Decine di uomini,
professionalmente preparati, ma che, ancora oggi, si
trovano spesso costretti a lavorare con attrezzature
vecchie e inadeguate, le stesse usate dai loro
colleghi che decenni addietro operavano in una realtà
ben diversa. Sono loro che, al comando dello
specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo, dal
prossimo gennaio dovranno far fronte anche ad una
ulteriore mole di lavoro quale quella rappresentata
dalle indagini di polizia giudiziaria, oggi svolte
solo in caso di delega da parte della magistratura.
Tenente Marzo, la sezione ogni giorno affronta una
consistente quantità di lavoro su tutto il territorio
cittadino. Quanti sono, annualmente, gli interventi
per incidenti e quanti agenti svolgono questo
servizio? Ogni anno rileviamo circa 2.000 incidenti
stradali. Il servizio viene espletato da 22 unità
(che garantiscono una presenza 24 ore su 24, festivi
compresi) e – ove il personale sia già impegnato in
altri rilievi – da pattuglie del Reparto operativo
mobile dislocate sul territorio.
Quali sono le cause primarie degli incidenti in
città? La mancata precedenza, la velocità non
moderata e la non osservanza della distanza di
sicurezza.
Si può parlare di incidenti “evitabili”?
Certamente. Tutti gli incidenti si verificano per
inosservanze al Codice della strada e per l'imprudenza
che, troppo spesso, accompagna quanti si mettono alla
guida di un qualsiasi mezzo.
Ci sono dei “correttivi viabili”? Purtroppo la
conformazione orografica della città, a forma di “sigaro”,
comporta che le vie di accesso al centro dalla
periferie sono pochissime. Significa che,
quotidianamente, si creano particolari condizioni di
sovraccarico nella circolazione con conseguente
aumento della possibilità di verificarsi di
incidenti. A ciò si aggiunga il particolare momento
di disagio dovuto ai tanti cantieri aperti. Pochi,
dunque, i correttivi da suggerire visto che la
circolazione è prevalentemente organizzata su strade
a senso unico.
Quanti mezzi avete attualmente a disposizione? Un
furgone attrezzato, due autovetture e un ciclomotore
da usarsi per gli spostamenti brevi e rapidi.
Qual'è l'iter che seguite quando avviene un
incidente? Al rilevamento su strada segue la redazione
di una serie di atti che variano a seconda della
natura del sinistro. Preliminarmente sviluppiamo i
rilievi tecnici con la redazione della planimetria
(che ancora oggi avviene con la “rotella” manuale
ndc ) e, di iniziativa o su delega della Procura della
Repubblica, compiamo accertamenti di polizia
giudiziaria necessari alla ricostruzione quali il
sequestro dei mezzi, i verbali di dichiarazioni delle
parti o dei testimoni, i verbali di interrogatorio
degli indagati. Tutti atti necessari per ricostruire
con esattezza la dinamica dell'incidente.
Di quali attrezzature dispone la sezione
Infortunistica e di cosa avreste bisogno? Abbiamo una
buona rete informatica, recentemente ampliata ed
aggiornata, che consente la gestione e l'archiviazione
di tutti i sinistri rilevati così come abbiamo le
fotocamere digitali per le riprese fotografiche e un
etilometro per l'accertamento dei casi di guida in
stato di ebbrezza. Il comandante Calogero Ferlisi si
è comunque già attivato per la fornitura di un
sofisticato sistema per la realizzazione
computerizzata delle planimetrie che consentirà un
notevole risparmio di tempo ed una migliore qualità.
Dovrebbe anche arrivare un nuovo furgone attrezzato
che consentirà un più agevole intervento sui luoghi.
Nell'ottica di un già avviato rimodernamento
complessivo delle attrezzature del Corpo sono in corso
anche alcune gare di appalto per la fornitura di
attrezzature che miglioreranno la funzionalità
dell'ufficio della sezione. Dal punto di vista
dell'organico il numero sempre più elevato di
richieste di intervento, rapportato all'esiguità
dell'organico della sezione, comporta certamente delle
difficoltà per gli agenti in servizio che, comunque,
riescono a garantire il servizio anche a fronte di
enormi sacrifici.
TANGENTOPOLI / Le tre parti civili
– Regione, Comune e Consorzio autostradale – hanno
reso note le conclusioni
Richiesti 61 miliardi di danni
«L'economia pubblica era asservita per fini
personali di illecito arricchimento»
Nuccio
Anselmo
Gli
anni di Tangentopoli in città e in provincia
sarebbero “costati” allo Stato e alle tasche dei
cittadini ben 61 miliardi. E l'ulteriore “beffa”
di tutto questo è soprattutto una: in altre zone del
Paese la tangente è stata pagata ma l'opera pubblica
“almeno” è stata completata, dalle nostre parti
invece molti appalti finanziati all'epoca della Prima
Repubblica sono ancora da completare, basta fare
l'esempio dello stadio di S. Filippo. Ed ancora: i
fiumi di denaro delle tangenti non è poi tanto vero
che finivano tutti nelle casse dei partiti politici,
ma avrebbero contribuito ad un vero e proprio
«arricchimento personale». Dopo le richieste di
condanna dei pm Barbaro e Laganà, formulate
nell'udienza del 29 novembre scorso, ieri è stato il
giorno delle parti civili nel processo di
Tangentopoli, che si sta svolgendo davanti alla II
sezione penale del Tribunale presieduta da Mario
Samperi. Questa maxi richiesta di risarcimento-danni
di ben 61 miliardi ai 23 imputati – politici,
imprenditori, e “collettori” di tangenti –, è
stata avanzata dai tre enti che si sono costituiti
parte civile in questa vicenda: la Regione Siciliana,
il Comune di Messina e il Consorzio autostradale, che
sono rappresentati rispettivamente dall'avvocato dello
Stato Antonino Ferrara, dall'avvocato Ettore Cappuccio
e dall'avvocato Andrea Lo Castro (quest'ultimo ieri è
stato sostituito in udienza dalla collega Adalgisa
Bartolo). In dettaglio 15 miliardi sono stati
richiesti dal Comune (con 5 di provvisionale), 40
dalla Regione Siciliana (con 15 di provvisionale) e 6
dal Consorzio autostradale (con uno e mezzo di
provvisionale). «I fatti hanno dimostrato – ha
sostenuto l'avvocato Cappuccio –, l'esistenza di una
situazione di asservimento dell'economia pubblica a
fini personali di illecito arricchimento, con una
indubbia strumentalizzazione di funzioni pubbliche»,
e questi fatti sono gravi «anche per le conseguenze
che gli stessi hanno prodotto e poi dalla
mortificazione per anni del regime di libera
concorrenza, dalla mortificazione assoluta dei criteri
di efficienza e di economicità che soli dovrebbero
sovrintendere alle opere pubbliche e che invece sono
stati sacrificati, anzi completamente annientati dalle
inesorabili leggi del “sistema”»; tutto questo
«ha avuto enormi ripercussioni sul tessuto economico
e sui diritti dei cittadini». L'avvocato Ferrara ha
sottolineato che «l'impianto accusatorio ha resistito
ai numerosi tentativi di inquinamento della prova
compiuti da tutti coloro che intendevano, per ovvie
ragioni, sminuire o vanificare la portata delle
dichiarazioni che avevano reso nel corso delle
indagini preliminari e dell'incidente probatorio».
Secondo Ferrara poi «le prove a carico degli imputati
Astone e Versaci sono schiaccianti. Più ridotta,
ancorché ugualmente significativa sul piano
qualitativo, appare la concentrazione probatoria a
carico di Capria (che è stato giudicato
separatamente, n.d.r. ) e di Cassiano». L'avv.
Ferrara nella sua relazione ha anche affrontato i temi
del “reato associativo” e della questione “corruzione-concussione”:
i difensori sosterranno che l'associazione a
delinquere non esiste, perché è formata da due sole
persone, Astione e Versaci, ma questa tesi è
infondata perché l'associazione in questione, per
funzionare, richiedeva «l'organica partecipazione di
un cospicuo numero di persone, sia all'interno dei
vari enti che svolgevano le funzioni di stazioni
appaltanti, sia all'interno degli organismi direttivi
dei due partiti di maggioranza»;.per quanto riguarda
la concussione «non vi era alcuna posizione di
parità tra il pubblico ufficiale e il titolare
dell'impresa, perché quest'ultimo «subiva il
pagamento nella piena consapevolezza che l'eventuale
rifiuto avrebbe comportato l'insorgere di difficoltà
nell'esecuzione dell'appalto e l'esclusione da future
aggiudicazioni», e per questo motivo «siamo in
presenza della forma di concussione più grave,
immediata e diretta, che è appunto quella della
concussione per costrizione». Ma ieri mattina anche
le difese hanno cominciato la loro battaglia
processuale. Gli avvocati Filippo Mangiapane e Antonio
Giuffrida, in difesa rispettivamente dei progettisti
Vito Nastasi e Antonio Foralosso hanno in sostanza
spiegato che i loro assistiti sono entrati in scena
solo dopo l'aggiudicazione degli appalti, come
direttori dei lavori, e quindi non hanno nulla a che
vedere con la turbativa d'asta. Per quanto riguarda la
corruzione poi «appare inverosimile che Nastasi e
Foralosso, avrebbero contattato Tino Santi Natoli
(l'ex sindaco di S. Piero Patti, oggi deceduto, n.d.r.
), uno soltanto dei ben 104 membri del consiglio
generale del Consorzio Asi dell'epoca, per intervenire
nell'appalto del centro agro-industriale di S. Piero
Patti, appalto che poi fu aggiudicato con l'unanimità
di tutti e 104 i membri del consiglio». L'avvocato
Alberto Gullino ha parlato in difesa dell'imprenditore
Saverio Micheletta: «innanzitutto – ha sostenuto
l'avv. Gullino –, nei fatti contestati a Micheletta
non è ravvisabile il reato di turbativa d'asta,
aggravato dalla qualità di “preposto alla gara”
di alcuni dei coimputati (vale a dire Giuseppe
D'Angelo e Elio La Tassa, ex presidente e
vicepresidente del Consorzio Asi, n.d.r. ) È da
escludere infatti che in questo caso i coimputati
individuati come “preposti alla gara” abbiano in
realtà abusato dei poteri inerenti l'iter di
aggiudicazione». L'avvocato Gullino ha poi esaminato
l'opera pubblica “incriminata” messa in relazione
con il suo assistito, vale a dire il Centro mercantile
di Milazzo: «proprio in quest'opera – ha detto il
legale –, Micheletta non ha svolto alcun ruolo, al
di fuori della costituzione tramite la sua impresa, la
“Sprone”, di un consorzio con altre imprese
(D'Andrea, Oliva e Trio), che poi in un secondo
momento ha partecipato alla gara aggiudicandosela».
Il difensore ha dunque escluso che per l'opera
pubblica in questione «sia stata tenuta da Micheletta
o da altri imputati alcuna condotta che abbia potuto
turbarne l'aggiudicazione, trattandosi soltanto di
normalissime e frequentissime relazioni e trattative
commerciali, che si sono svolte in un ambito
privatistico del tutto estraneo al procedimento di
gara». L'avvocato Guglielmo D'Anna è intervenuto in
difesa dell'imprenditore Giacomo Venuto, titolare
della società “Mediterranea Costruzioni s.r.l.”,
che ha sede a Barcellona, che deve rispondere di
turbativa d'asta, in relazione alle forniture di
conglomerati bituminosi, fino al 1989. Secondo l'avv.
D'Anna «Venuto merita di essere assolto con la
formula il fatto non sussiste qualora dovesse cadere
il teorema dell'accusa, o anche con la formula non
aver commesso il fatto se crollasse la tesi
dell'accusa sul sistema degli appalti. Agli atti –
ha proseguito D'Anna –, non c'è alcun elemento di
prova a carico del mio assistito, il cui nome
sostanzialmente non viene fatto da nessuno, nè dai
coimputati nè dai testi. Non risulta ancora che egli
abbia elargito tangenti, fatto che fra l'altro non gli
viene nemmeno contestato, nè che abbia partecipato ad
incontri preparatori o comunque fatto dei patti con le
altre imprese per mettersi d'accordo sulle percentuali
di ribasso da offrire durante le gare».
Nell'audizione alla Camera il
ministro ha detto che i tempi per l'intera opera sono
passati da 51 a 38 mesi per la posa della prima pietra
Lunardi: irreversibile la scelta del
Ponte sullo Stretto
Teresa
Munari
ROMA
– Ormai si tratta di mesi: i lavori del Ponte sullo
Stretto, stando alle stime fatte nel corso della sua
audizione alla Camera dal ministro per le
Infrastrutture Pietro Lunardi, potranno iniziare nel
primo semestre 2004. La riduzione dei tempi per la
posa della prima pietra prevista in un primo momento
fra 51 mesi ed oggi ipotizzata entro 38, è resa
possibile grazie ad una serie di verifiche che il
ministro ha fissato sull'iter del progetto. In
sostanza Lunardi ritiene che la riorganizzazione delle
procedure e delle responsabilità possa ridurre i
tempi che mancano all'avvio concreto dell'opera.
«Infatti - ha spiegato ancora il ministro - da questo
punto di vista anche per la fase relativa alla
progettazione, è possibile ipotizzare una sensibile
riduzione dei tempi, visto che si è passati dai 21
mesi previsti inizialmente ai 16 di oggi. Gli stessi
criteri valgono per l'approvazione del progetto e
l'avvio delle procedure per l'apertura dei cantieri
che richiederanno un tempo massimo di 22 mesi, otto in
meno al tempo ritenuto indispensabile inizialmente».
Intanto il Piano Lunardi è passato all'esame del Cipe.
Ieri il ministero delle Infrastrutture ha infatti
consegnato al Comitato il piano sulle grandi opere che
include, tra l'elenco delle opere da avviare con
«emergenza», anche il progetto per il Ponte sullo
Stretto definito dal Ministro «una scelta
irreversibile». L'esame del piano Lunardi dovrebbe
concludersi, ha annunciato il Ministro, venerdì
quando il Comitato - che ieri ha aggiornato a giovedì
il pre-Cipe - darà il dettaglio analitico delle opere
da attuarsi con emergenza, e dopo aver probabilmente
apportato alcune limature sul programma che ha già
avuto il via libera della Conferenza Stato-Regioni.
Tra queste potrebbe esserci anche la cancellazione
dall'elenco dei cosiddetti schemi idrici, una serie di
interventi nel campo dell'infrastrutturazione idrica
per risolvere l'emergenza nel Mezzogiorno. Il piano di
Lunardi dovrebbe prevedere la programmazione per
l'avvio di 70-80 opere, 14 delle quali avranno una
indicazione di emergenza e le altre una
classificazione di «criticità» o di «priorità».
Nel corso dell'audizione in Commissione Ambiente e
Lavori pubblici della Camera Lunardi ha anche risposto
sulla riapertura del traforo del Monte Bianco e sulla
possibilità di ottenere il via libera da parte
dell'Unione europea sugli aiuti da distribuire alle
compagnie aree in grave difficoltà dopo l'offensiva
terroristica. Secondo quanto riferito dal ministro, in
questo momento l'Unione Europea appare assolutamente
contraria all'introduzione in Europa di misure a
sostegno del trasporto aereo analogamente a quanto
fatto negli Usa. «Da parte di tutti i Paesi - ha
ricordato il ministro - c'è stata la richiesta di
introdurre misure di agevolazione anche per adeguarsi
a quanto disposto negli Usa, ma per ora la risposta
sembra negativa». Quanto al ripristino dei
collegamenti attraverso il traforo del Monte Bianco,
il ministro ha riferito che «l'Italia sta continuando
a premere per accelerare la riapertura, ma si
aspettano le conclusioni cui devono pervenire i
tecnici francesi». «I tecnici devono fare le loro
valutazioni - ha spiegato - che saranno note entro
questa settimana, in modo da organizzarci per riaprire
il varco al traffico leggero per il 22 dicembre. Il
nostro impegno - ha detto ancora Lunardi - è di
riaprire il traforo, solo per le auto, entro Natale.
Per il traffico pesante, invece, non siamo ancora
pronti».
Fonte:
gds
"Tangentopoli",
tre enti in tribunale chiedono 80 miliardi di
risarcimento
Natalia
Bandiera
Sono
state avanzate ieri mattina, le richieste di
risarcimento (oltre 80 miliardi) da parte dei legali
che rappresentano la parte civile del processo
"Tangentopoli", ormai, alle battute finali.
Richieste miliardarie da parte di Comune, Regione e
Consorzio autostradale.
Gli enti hanno dichiarato all'inizio del processo, di
aver subito gravi conseguenze economiche per quella
"condotta non proprio corretta" da parte di
politici ed amministratori, adesso, sul banco degli
imputati ed in attesa del verdetto finale dei giudici
della seconda sezione del Tribunale. Quaranta i
miliardi chiesti dalla Regione, che vorrebbe anche una
provvisionale di quindici miliardi.
Venti miliardi chiesti dal Comune, un risarcimento di
quindici miliardi ed una provvisionale di altri
cinque. E ancora, il Consorzio Autostrade,
rappresentato dall'avvocatura dello Stato con il
legale Antonino Ferrara, che chiede che siano
corrisposti all'ente sei miliardi , più un altro
miliardo e mezzo di provvisionale. Va ricordato che
nell'ultima udienza del 29 novembre, i pm Vincenzo
Barbaro e Salvatore Laganà, avevano chiesto undici
condanne, nove prescrizioni e tre assoluzioni, davanti
alla seconda sezione penale del Tribunale (presidente
Samperi, a latere Zappalà e Pino), nel corso della
requisitoria del procedimento, che va avanti da tre
anni.
Alla sbarra, personaggi in vista appartenenti agli
ambienti politici e a quelli imprenditoriali di città
e provincia. I sostituti procuratori Barbaro e Laganà,
hanno chiesto, in particolare, la pena più pesante,
otto anni, per l'ex sottosegretario della Dc, Giuseppe
Astone, accusato di essere stato al vertice del
'comitato d'affari' che negli anni '80 e '90, avrebbe
gestito i grandi appalti di opere pubbliche, dal
completamento dell'autostrada Messina-Palermo, allo
stadio di San Filippo, dal centro mercantile di
Milazzo alla porcilaia di San Piero Patti.
"Collettori delle tangenti", secondo i pm,
sarebbero stati gli imprenditori Antonino Versaci, per
l'area Dc, e Oscar Cassiano, vicino al Psi: per loro
sono state sollecitate le pene, rispettivamente, a sei
e a quattro anni e mezzo di reclusione. Chieste le
condanne anche per l'ex sindaco Mario Bonsignore e per
l'ex presidente della Provincia, Giuseppe Naro
(entrambi un anno e otto mesi) e per gli ex presidente
e vicepresidente del Consorzio Asi, Giuseppe D'Angelo
e Elio La Tassa (4 anni e 6 mesi ciascuno). Chiesti
anche un anno e 4 mesi per Saverio Micheletti,
Gioacchino Olivo e Francesco Trio e quattro ani e due
mesi per Vincenzo Ardizzone.
I magistrati hanno prospettato la concessione delle
attenuanti generiche e la conseguente prescrizione del
reato per altri nove imputati, imprenditori ritenuti
"vittime del sistema", che per lavorare
sarebbero stati costretti a versare a Dc e Psi
tangenti varianti tra il 5 e il 10 per cento sugli
appalti.
Fonte:la sicilia
La
«Cartour» rompe gli ormeggi e danneggia altri
traghetti
Massimiliano
Mondello
Dopo due
mesi e mezzo dall'inaugurazione della linea
Messina-Salerno si è registrato il primo incidente
nel porto che ha visto coinvolta l'ammiraglia della
flotta di «Tourist» e «Caronte». Ieri sera,
intorno alle 20.30, a causa di un'improvvisa raffica
di vento che ha spirato da nord alla velocità di 35
nodi, la «Cartour» ha rotto gli ormeggi, mentre si
trovava ancorata alla testata del molo «Norimberga».
Nonostante il pronto intervento del rimorchiatore la
nave si è girata andando a sbattere contro il molo e,
data la sua stazza, anche contro le navi delle
Ferrovie presenti nelle limitrofe invasature. I danni
più seri pare li abbia subìti la «Sibari», dove si
è verificata la rottura della ringhiera di un ponte.
L'entità dei danni, comunque, sarà più precisa
nella giornata odierna al termine dei sopralluoghi
previsti da parte degli ufficiali della Capitaneria di
porto.
Già ieri sera, appena verificatosi l'incidente, i
responsabili della sala operativa hanno effettuato una
prima sommaria ispezione, insieme ai dirigenti
provinciali della divisione Navigazione dell'Ente
Ferrovie. Nel frattempo, la nave «Cartour» è stata
rimorchiata e trasportata nei pressi della rada S.
Francesco, al di fuori dell'area portuale.
Il traffico marittimo, sia a causa dell'incidente, sia
per il forte maestrale, è stato bloccato per 40
minuti, esattamente dalle 20,30 alle 21,10.
Nelle
prossime ore la nomina di Marino a commissario
straordinario per l'approdo d'emergenza a Tremestieri
L'ordinanza
alla firma di Scajola
Conferenze
dei servizi e leggi da «bypassare» per accelerare i
tempi
Giuseppe
Lo Re
L'ordinanza
è pronta: manca soltanto la firma del ministro
dell'Interno, Claudio Scajola, per la nomina ufficiale
del prefetto, Giosuè Marino, quale commissario
straordinario del Governo per la realizzazione
dell'approdi a Tremestieri entro il 31 dicembre 2002.
Ieri gli uffici del dipartimento di Protezione civile
hanno inviato tutto l'incartamento all'ufficio di
gabinetto del ministro. I tempi, a questo punto,
dovrebbero essere brevissimi. Si dovrà attendere non
più di qualche giorno. Poi Marino potrà cominciare a
lavorare: l'opera dovrà essere realizzata entro un
anno. Con procedure straordinarie, certo, ma senza
violare le normative in vigore.
Su quest'aspetto lo stesso prefetto è stato molto
chiaro: «L'ordinanza elencherà le procedure che si
possono “bypassare”, ma si tenga ben presente che
non si può andare contro le regole in vigore sulle
opere pubbliche. Se così non fosse, dietro il
paravento dell'emergenza si farebbero le più gravi
aggressioni al territorio...»
Insomma, le procedure saranno accelerate ma non
«saltate» completamente. Ad esempio, sarà
necessaria anche la Valutazione d'impatto ambientale
dell'approdo: l'ordinanza che dichiara lo stato
d'emergenza, però, permetterà di ottenere i pareri
in tempi molto più rapidi, convocando con urgenza le
necessarie conferenze dei servizi. E consentirà, in
caso d'inadempienze, di smascherare subito eventuali
responsabilità.
Competenze solo sull'approdo — Mentre
si aspetta soltanto l'ufficializzazione, è forse il
caso di ricordare ancora una volta il contenuto di
massima dell'ordinanza: le competenze del commissario
governativo, infatti, riguarderanno soltanto la
costruzione delle prime due invasature d'emergenza a
Tremestieri. Giosuè Marino non sarà incaricato né
di realizzare l'opera definitiva (restano valide
infatti le procedure per il project financing avviate
da Palazzo Zanca) né tantomeno di gestire l'iter
degli svincoli di Giostra e dell'Annunziata o di altre
opere.
Prima di tutto è necessario il progetto
esecutivo — Il commissario dovrà in primis
acquisire la progettazione definitiva; finora il Genio
civile Opere marittime, su incarico del Governo
regionale, ha prodotto solo lo studio esecutivo
sull'opera di Tremestieri. Poi dovrà avviare i
lavori: su questo punto l'ordinanza dovrebbe
consentire un'importante opportunità, riguardante
l'affidamento diretto degli interventi, senza
attendere i tempi «biblici» di un pubblico incanto.
Città
più vivibile
Leonardi:
«Siamo soltanto i primi tra gli ultimi»
«Il passo
avanti che ha portato la città a guadagnare 10 posti
nella classifica sulla qualità della vita nelle 103
province italiane, è certamente confortante per
l'impegno che l'Amministrazione comunale ha profuso
dal momento del suo insediamento, nel giugno del '98,
pur nella considerazione ovvia di un risultato che ci
pone ad essere primi tra gli ultimi»: è improntato
al pragmatismo ed alla moderata soddisfazione il
messaggio del sindaco, Turi Leonardi, alla luce dei
dati elaborati da «Il sole 24 ore» che pongono
Messina all'88° posto. «Il risultato – continua il
sindaco – è comunque di sprone per migliorare la
nostra azione amministrativa, che certamente sta
accompagnando la lenta ma progressiva ripresa della
città. È opportuno, adesso, che tutti i messinesi
guardino con più ottimismo al futuro».
19/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
Dopo l'incidente di lunedì sera,
la Capitaneria apre un'inchiesta e adotta il
provvedimento in via temporanea
La Cartour “espulsa” dal Norimberga
Si indaga anche sulla sicurezza nel porto:
quali soluzioni per l'autostrada del mare?
Alessandro
Tumino
L'utilizzo
della banchina di testata del molo Norimberga di San
Raineri per l'autostrada del mare “Messina-Salerno”
è stato temporaneamente sospeso dalla Capitaneria.
Dopo l'incidente, verificatosi lunedì alle 20 davanti
alle invasature Fs, tra la nave “Cartour” e i
traghetti “Sibari” e “Villa”, il com. Carmelo
Maccarone ha sospeso per ora l'autorizzazione per
l'ormeggio “a punta” alla banchina di testata di
San Raineri. «L'incidente– scrive Maccarone –
impone la verifica delle cause che hanno provocato il
disormeggio della “Cartour”. In attesa
dell'accertamento e di eventuali conseguenti
provvedimenti, l'autorizzazione è sospesa». Se non
vi sono dubbi sull'eccezionalità delle condizioni
meteomarine di lunedì sera, occorrerà però fare
piena chiarezza su alcuni aspetti. L'inchiesta della
Capitaneria, affidata al comandante della Sezione
operativa Giuseppe Sarchese, dovrà accertare se
ricorrano ipotesi di negligenza o imperizia in
violazione del Codice della navigazione o di norme
regolamentari. «Ma, al contempo – spiega Maccarone
– dobbiamo verificare se qualcosa non abbia
funzionato nell'organizzazione preventiva della
sicurezza in relazione a eventuali elementi di
criticità dell'attuale sistema di ormeggi». Insomma,
un'inchiesta a 360 gradi. «L'incidente – conclude
Maccarone – avrebbe potuto avere maggiori
conseguenze in diverse condizioni operative del
porto».
I DANNI – I più rilevanti, non gravi, li ha
riportati la “Sibari” con la rottura del parapetto
di poppa; scalfiture di varia entità, invece, per “Villa”
e “Cartour”.
LA RICOSTRUZIONE – Intorno alle 20, al Norimberga,
raffiche di vento fino a 50 nodi (95 chilometri orari)
avrebbero determinato l'“effetto vela” su una
fiancata della “Cartour”. Scattato l'allarme, sono
accorsi un rimorchiatore e la motovedetta “852”
della Capitaneria. Ben due cavi d'ormeggio della “Cartour”
si sarebbero spezzati. Il comandante ha cercato di
prendere il largo ed evitare lo “scarroccio” verso
gli ormeggi Fs, ma una fiancata della nave si è “adagiata”
sul parapetto di poppa della “Sibari”e ha
strisciato la parte alta della poppa della “Villa”.
IL SERVIZIO MESSINA-SALERNO – Il collegamento via
mare “Messina-Salerno” dovrà ricevere un'adeguata
collocazione. Ieri notte i vertici del gruppo “Tourist-Caronte”
hanno fatto partire vuota la “Cartour” alla volta
di Salerno. «In serata, quando giungerà piena a
Messina – osserva l'amministratore delegato, Nino
Repaci – Capitaneria e Authority ci indicheranno la
banchina dove attraccare. L'incidente è accaduto per
una serie di condizioni eccezionali verificatesi
contemporanemante». Intanto, la “collocazione”
non è facile. Anzitutto il molo Marconi è oggi “affollato”
da Meridiano, Ngi e Fs, che garantiscono i
collegamenti con Reggio. Una sistemazione provvisoria
potrebbe essere la banchina Primo Settembre. Ma la
vera soluzione è la banchina “nord ovest” del
Norimberga, dove non è necessario l'ormeggio “a
punta”: in vista di questa logica soluzione il
gruppo “Tourist-Caronte” sta provvedendo
all'acquisto di un apposito pontone per l'imbarco. Ma
alla banchina nord-ovest rimane l'ostacolo costituito
dalla presenza di un “cantiere abusivo”!
COMITATO LA NOSTRA CITTÀ – Il coordinatore del
comitato “La nostra città” Saro Visicaro ha reso
noto l'invio di una relazione al ministro Pietro
Lunardi per chiedere la rimozione del presidente dell'Authority,
cui rimprovera di aver rilasciato l'autorizzazione per
la “Messina-Salerno” al Norimberga.
Lavori del tram: modifiche
alla viabilità sulla Cortina
Mentre
proseguono i lavori di costruzione della tranvia nelle
nuove aree di cantiere in vista del completamento
dell'opera (previsto per i primi mesi del prossimo
anno, anche se il “grosso” dovrà essere compiuto
entro il 31 dicembre per scongiurare la perdita dei
finanziamenti europei) e si susseguono gli incontri
tra l'amministrazione comunale, la direzione lavori e
l'impresa Gepco-Salc per la definizione di vari
aspetti, per consentire l'effettuazione degli
interventi previsti in questa fase dei lavori di
realizzazione della tranvia, nel tratto di via
Vittorio Emanuele (Cortina del porto) compreso tra
l'incrocio con viale Boccetta e piazza Unità d'Italia
sono in vigore fino alle 24 del prossimo 31 dicembre
alcune modifiche alla circolazione disposte dalla
ripartizione Viabilità. È stato istituito il divieto
di transito sul viale Boccetta nel tratto compreso tra
le vie Garibaldi e Vittorio Emanuele, con la
conseguente direzione obbligatoria dritto sulla via
Garibaldi all'incrocio con lo stesso Boccetta, con
direzione di marcia sud-nord. Inoltre, il divieto di
transito vige anche nella via Vittorio Emanuele tra il
viale Boccetta e la “bretella” di collegamento
della Cortina con la via Garibaldi situata a sud di
piazza Unità d'Italia; quest'ultima via è chiusa al
traffico veicolare. È stata istituita la direzione
dritto e sinistra nella via Garibaldi all'intersezione
con il corso Cavour, con direzione di marcia sud-nord,
mentre la trasversale sud di piazza Unità d'Italia è
stata riaperta al traffico veicolare con la stessa
direzione di marcia sud-nord. Sosta vietata sulla
Circonvallazione È stato attivato lo spazzamento
meccanizzato delle strade sulla Circonvallazione nel
tratto compreso tra il viale Europa e il viale
Annunziata. Per consentire le operazioni di pulizia,
che saranno effettuate dai mezzi di Messinambiente,
sono stati disposti divieti di sosta limitatamente ai
giorni di intervento nei singoli tratti. Nel viale
Italia e nel viale Principe Umberto (lato valle) il
divieto di sosta con zona rimozione coatta vigerà nei
giorni di lunedì e giovedì dalle 8,30 alle 10; nel
viale Italia e nel viale Principe Umberto (lato
monte), martedì e venerdì dalle 8,30 alle 10; nel
viale Regina Margherita e nel viale Regina Elena (lato
valle) lunedì e giovedì dalle 10 alle 11,30; infine,
nel viale Regina Margherita e nel viale Regina Elena
(lato monte) martedì e venerdì dalle 10 alle 11,30.
Da
domani i lavori nei padiglioni
Alessandro
Tumino
Inizieranno domani o dopodomani al massimo i lavori di
impermeabilizzazione dei padiglioni della Fiera che
presentano infiltrazioni. Ad aggiudicarsi l'opera, per
un importo di 210 milioni, è stata la Sidercem di
Caltanissetta. È stato risolto il problema che era
insorto tra l'Amministrazione comunale e l'Autorità
portuale in relazione all'accesso da garantire al
passaggio della gru e degli autocarri attraverso il
secondo ingresso della Fiera: quello posto sul viale
della Libertà quasi all'incrocio con il viale
Giostra. Secondo gli accordi il necessario “passaggio”
è stato già predisposto all'interno del cantiere del
tram. Potranno così decollare i lavori urgenti per
salvaguardare i tetti più danneggiati: secondo le
previsioni, saranno condotti a marce forzate e si
concluderanno entro la fine di gennaio senza causare,
a loro volta, alcun “intoppo” al completamento di
questo tratto della tranvia. Ma non è questo l'unico
importante intervento di recupero avviato nella
cittadella fieristica con la prospettiva di completare
i programmi in tempo per l'estate 2002. Proprio ieri
l'Autorità portuale ha aggiudicato a un'associazione
temporanea d'impresa di Giammoro, capofila la Cmi, i
lavori da 190 milioni necessari alle verifiche di
stabilità dei tetti e delle strutture di altri
padiglioni in cui sono state notate alcune “crepe”.
Si spera in un esito tranquillizzante: altrimenti
occorrerà aggiungere nuove previsioni al programma di
manutenzioni straordinarie che è stato messo in campo
dall'Authority (con un budget di 4 miliardi) e che
comprende il rifacimento degli impianti elettrico,
fognario, e di illuminazione esterna.
Fonte: la sicilia
Dopo
le collisioni di lunedì la Capitaneria vieta al
natante del «Gruppo Franza» l'attracco nella testata
del molo «Norimberga»
«Cartour»,
aperta un'inchiesta
Il
sindacato Sasmant: «Poca sicurezza, questa è solo la
conferma»
Giuseppe
Lo Re
Prima
conseguenza: apertura di un'inchiesta della
Capitaneria con annessa inibizione per la «Cartour»
ad utilizzare la testata del molo «Norimberga».
Seconda: danni su tre navi traghetto, una privata e
due delle Fs. Terza: blocco temporaneo del servizio di
collegamento tra Messina e Salerno. Quarta:
sospensione della navigazione per quasi un'ora.
Quinta: richiesta dei sindacati sull'apertura di
un'inchiesta complessiva sulla sicurezza all'interno
del porto.
Ha lasciato davvero il segno l'incidente verificatosi
alle 20.30 di lunedì, quando la «Cartour»,
ammiraglia del «Gruppo Franza», ha rotto gli ormeggi
al «Norimberga». Perso il controllo, la nave ro-ro
ha colpito con la poppa la «Villa» delle Fs e con la
prua la «Sibari».
Solo per caso, nel «tamponamento» non sono rimaste
coinvolte altre due navi delle Ferrovie: la «Scilla»
e la «Fata Morgana». Immediatamente sono scattate le
verifiche da parte della Capitaneria di porto (nelle
prossime ore sarà sentito il comandante della «Cartour»).
Anche il «Gruppo Franza» e le Fs hanno passato la
giornata a fare la conta dei danni, che comunque non
sembrano grossissimi in termini economici. A pochi
minuti dalla collisione, al «Norimberga» ha fatto la
sua «apparizione» anche Vincenzo Franza,
accompagnato da alcuni tecnici incaricati di
approfondire la situazione.
Il divieto di Maccarone — La
reazione della Guardia costiera, comunque, è stata
immediata. Già da ieri è stato vietato alla «Cartour»
l'uso della testata del «Norimberga». «Abbiamo
preso questa decisione – ha spiegato il comandante,
Carmelo Maccarone – in attesa di verificare le reali
cause dell'accaduto. Dobbiamo capire se si tratta solo
un caso accidentale provocato da condizioni
meteomarine eccezionali o di altro». A questo punto
alla «Cartour» non resta che utilizzare, quando sono
liberi, i moli «Marconi» e «Primo Settembre».
Questa notte la nave è partita vuota da Messina; a
Salerno, stamane, imbarcherà i mezzi per tornare in
riva allo Stretto. Il problema dell'attracco, quindi,
si porrà questa sera.
Il Sasmant: «Per noi parlano le denunce...»
— Non si sono fatte attendere neanche le
prese di posizione dei sindacati. E mentre il
segretario provinciale della Cgil, Franco Spanò,
chiede il blocco totale della navigazione dal
«Norimberga», il segretario del Sasmant, Sebastiano
Pino, ricorda le decine di denunce presentate sulla
mancanza di sicurezza nel molo di S. Raineri. «Per
noi parlano i nostri esposti – ha detto ieri –. Da
mesi andiamo dicendo che il “Norimberga” non è
sicuro: troppo esigui gli spazi di manovra. Chi doveva
intervenire non l'ha fatto. Oggi possiamo solo
esprimere la nostra solidarietà al comandante della
“Cartour”, costretto per interessi economici a
lavorare in condizioni impossibili».
Fonte: gds
Franza: colpa del vento. Ha
soffiato a 60 nodi
Emilio
Pintaldi
"Nessun
problema di sicurezza all'interno dell'area del molo
Norimberga". E' la tesi dell'amministratore della
Tourist, Vincenzo Franza. Quello di lunedì sarebbe
stato un evento eccezionale non collegato allo spazio
di manovra dell'area considerato particolarmente
esiguo dai comandati delle Fs. "Basta leggere le
cronache che vengono dai porti di tutt'Italia _ ha
spiegato Franza _ il vento ha soffiato anche a
sessanta nodi. Ci sono state una serie di situazioni
che quasi mai si verificano contemporaneamente".
Franza anticipa inoltre che la società sta
verificando da giorni la possibilità di montare
davanti al molo un pontone galleggiante che
consentirebbe alla nave di scaricare in condizioni di
assoluta tranquillità. "Non è facile trovare la
struttura che fa al caso nostro _ ha spiegato Franza _
speravamo di poter montare ogni cosa prima di Natale.
Dovremo attendere invece il prossimo anno". Ieri
le corse della Cartour dalla città sono state
sospese.
La collisione tra due navi al
Norimberga
La Capitaneria sospende l'ormeggio
Rosaria
Brancato
Per
i sindacati quanto si è verificato lunedi sera al
molo Norimberga è la cronaca di un incidente
annunciato. E mentre Cgil e Sasmant chiedono chiarezza
la Capitaneria di porto sospende il punto d'ormeggio.
"Verrebbe da dire che a pensare male si azzecca
sempre- commenta il comandante della Capitaneria,
Carmelo Maccarrone a proposito dell'allarme lanciato
lo scorso mese dai sindacati sulla sicurezza - anche
se l'episodio che si è verificato non è esattamente
quello temuto dai sindacati. Il vento da sessanta nodi
veniva da nord e non da ponente. Noi abbiamo sempre
considerato i rischi e adesso abbiamo deciso di
sospendere l'ormeggio in quel punto in attesa di
verificare cosa sia accaduto".
Gli accertamenti disposti mirano a capire se la
rottura dei cavi della Cartour e l'urto della nave con
la Sibari e la Villa, siano un caso
"eccezionale", dipeso da elementi
particolari ed inevitabili, oppure possa ripetersi se
non vengono prese precauzioni.
"L'ormeggio in queste condizioni non può
continuare- continua Maccarrone - solo quando sarà
ultimata la banchina ed il lato nord ovest non ci
saranno più rischi e potrà essere consentito
l'attracco al molo. Nell'area deve esserci piena
sicurezza". Sospesi quindi i collegamenti dal
molo Norimberga, la nave parte dal Marconi.
Nel frattempo ai sindacati non resta che ribadire
"noi lo avevamo detto". I rischi delle
manovre contemporanee tra navi private e delle Fs a
poca distanza, i pericoli per la sicurezza sono stati
denunciati e rimasti inascoltati, sia ad ottobre,
quando è stata inaugurata la linea Messina- Salerno,
sia a novembre, dopo la collisione sfiorata, tra la
Vestfold e la Scilla.
"Le manovre in queste condizioni sono a
rischio", scriveva il Sasmant, al Ministero, alle
Ferrovie, alla Capitaneria. "Adesso non
aggiungiamo nulla - dice Sebastiano Pino, del Sasmant
- valgono le lettere di questi due mesi. Abbiamo detto
che altri interessi non possono prevalere su quelli
della sicurezza del porto. Oggi non ci resta che dare
la nostra solidarietà al comandante della Cartour
che, per motivi economici non è stato messo in
condizioni di lavorare in piena sicurezza".
21/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
Una donna di 54
anni travolta da un tir nel cuore della città, tra
viale Europa e viale San Martino: può perdere una
gamba
Ora basta con questi tributi di sangue
Non c'è
tregua in riva allo Stretto. È un fronte di guerra,
con una lunga striscia di sangue che segna le rotte
del passaggio dei tir. Una signora di 54 anni, Renata
Tarantino, nativa di Catania ma residente in via Pavia
47, a poca distanza dall'incrocio di viale Europa con
viale San Martino, è stata travolta ieri pomeriggio,
verso le 17,15, da un tir austriaco targato KU 260 AK
di proprietà della ditta tedesca “Berger” e alla
cui guida si trovava il russo trentotenne Juri
Hudiakov che viaggiava in direzione di marcia
monte-mare. La donna, secondo i primi rilievi eseguiti
dagli agenti della sezione Infortunistica, stava
attraversando la strada per far rientro nella propria
abitazione dopo aver effettuato alcuni acquisti
natalizi in diversi esercizi commerciali del centro
cittadino. Immediatamente soccorsa da automobilisti e
passanti, la cinquantaquattrenne è stata trasportata
al Policlinico con un'ambulanza in servizio di “118”
della “Messina soccorso” (autista Di Stefano,
soccorritore Lucà, medico Tardiolo). Il tir le ha
schiacciato sia con le ruote anteriori che con quelle
posteriori la gamba e la mano sinistra. Ricoverata in
Ortopedia con una prognosi di 40 giorni, nella tarda
serata di ieri è stata sottoposta ad un delicatissimo
intervento chirurgico per la ricostruzione della
gamba. Per sentire a verbale il conducente del mezzo
pesante, che parlava solo tedesco, si è reso
necessario contattare e far rientrare in servizio un
agente della polizia municipale che ha tradotto in
italiano le dichiarazioni dell'uomo che, sembra, non
si sia accorto della presenza della donna. Oltre a
questo nuovo, gravissimo, tributo di sangue quello che
appare ancora più incredibile è che l'incidente non
è avvenuto alla frontiera del Brennero o su una
stradina sperduta di campagna ma nel cuore di una
città di 260 mila abitanti, come se fosse avvenuto in
via Condotti a Roma, in via Montenapoleone a Milano o
in via Maqueda a Palermo. È questo il paradosso di
una situazione senza via d'uscita e che, ogni giorno,
costringe migliaia di cittadini a vivere quasi in “stato
di assedio”. Nella stessa allucinante serata di
ieri, un altro tir si è scontrato con un'auto, sul
viale Boccetta. Nell'incidente, avvenuto poco dopo le
19, e che ha visto protagonista una Citroen “Ax” e
un mezzo della società “Nuova Santarosa srl” di
Catania, la conducente dell'utilitaria è rimasta
leggermente ferita ma, poiché in preda ad un forte
stato di choc (l'autovettura è stata trascinata per
oltre dieci metri verso mare), è stata trasportata
con un'ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale “Piemonte”
dove i sanitari le hanno riscontrato alcune
contusioni, praticandole anche una terapia
tranquillizzante. Sul viale Europa, pochi minuti dopo
il grave incidente, la tensione è di nuovo salita
alle stelle quando il conducente di un altro mezzo
pesante – diretto a Santa Venerina in provincia di
Catania e carico di merce deperibile – ha rischiato
il “linciaggio”. Apostrofato infatti da un
messinese che lo ha accusato di aver suonato a distesa
il clacson, come se fosse a casa sua, è sceso dal
camion e ha tentato di reagire. A quel punto si è
scatenata la rabbia di un capannello di cittadini,
già colpiti emotivamente per essere stati testimoni
oculari dell'incidente occorso alla signora Renata
Tarantino. Si è temuto davvero il peggio e solo
l'intervento di un agente della polizia municipale e
di un carabiniere ha consentito che il tir proseguisse
verso lo svincolo di Messina centro. È palese come
l'arroganza di molti autotrasportatori, purtroppo,
aggravi ancor di più il clima di esasperazione che si
respira in una città che, ormai, ha raggiunto il
livello di umiliazione più basso, schiava di quanti
credono di poter disporre del territorio comunale a
proprio piacimento. Se, però, un elefante si muove in
una cristalleria, distrugge tutto. E il problema non
è tanto l'elefante, quanto il fatto che si ritrovi
lì dove non dovrebbe mai essere, neppure per un
istante, altro che per lunghi decenni. Sarebbe facile
scaricare tutte le responsabilità sul conducente di
nazionalità russa e con residenza in Tirolo, un
autotrasportatore catapultato da un mondo lontanissimo
in una città che non conosce, dove è difficile
orientarsi anche per chi ci abita da sempre. Il
problema è sempre lo stesso: è che allo Juri di
turno, che venga dalla Sicilia o dalla Siberia, non si
deve consentire di attraversare il centro abitato; è
che devono tassativamente diventare realtà le
soluzioni strutturali invocate da tempo immemorabile.
Nè si può pretendere che di tutti i problemi si
faccia carico la polizia municipale che, come del
resto ha ribadito ieri sera lo stesso comandante del
Corpo Calogero Ferlisi, è alle prese con le continue
emergenze e con l'assenza forzata di cinquanta agenti,
assenti in questi giorni perché in congedo dovendo
usufruire della licenza 2000 entro il prossimo 31
dicembre. (d'a.pa.)
Fonte: gds
Viale S.
Martino, donna travolta da Tir
Rischia di
perdere gamba e mano
Natalia
Bandiera
Rischia
di perdere la gamba e la mano sinistra, Renata
Tarantino, 54 anni, ricoverata in prognosi riservata
al Policlinico, dopo essere rimasta vittima, nel
pomeriggio, di un incidente avvenuto in prossimità
dell'incrocio tra il viale San Martino ed il viale
Europa.
Ancora una volta, a farne le spese, un pedone travolto
da un Tir, che procedeva in discesa, dopo essere
uscito dallo svincolo "Centro". E mentre l'autombulanza
del servizio d'emergenza "118" trasportava
la vittima in ospedale, è subito montata la protesta.
In prima linea, il presidente del Terzo quartiere,
Agatino Bonarrigo: "Era prevedibile, dopo la
decisione di alleggerire il Boccetta - ha detto subito
dopo l'investimento della donna - si è allungato il
tragitto per i bisonti della strada" che così,
creano maggiori rischi per gli abitanti della zona
centrale.
"Se non verranno adottati altri provvedimenti, la
scia di sangue sporcherà il nostro quartiere più del
viale Boccetta". Ma quasi contemporaneamente, si
sfiorava la tragedia proprio sull'"arteria della
morte". Un Tir della "Nuova Santa
Rosa", ha trascinato per circa venti metri, in
via Boccetta, una Citroen "Ax" su cui si
trovava una donna, rimasta miracolosamente illesa.
Gravi invece, le condizioni di Renata Tarantino, che
stava attraversando la strada, quando Yuri Udiacov, 38
anni, dipendente della ditta tedesca "Berger"
proveniente da Innsbruck, l'ha investita,
"schiacciandole" una mano ed una gamba, che
i medici, adesso, tentano disperatamente di salvarle
dall'amputazione. Sono stati i vigili urbani, dopo
l'impatto, ad intimare all'autotrasportatore di
fermarsi. L'autista, infatti, pare non si fosse
accorto di nulla e alle domande degli agenti, avrebbe
risposto, dichiarando di non aver visto quella donna
che stava attraversando la strada proprio dinanzi al
proprio mezzo pesante.
"Non è possibile - ha continuato ieri
pomeriggio, Bonarrigo, sul luogo dell'incidente - che
per accontentare le richieste del comitato antiTir
"La Nostra Città", si debba sacrificare il
Terzo quartiere. Nei giorni scorsi, avevo sollevato il
problema, relativo alla nuova viabilità per i mezzi
pesanti. Capisco, che non si possa
"ingolfare" il Boccetta, dove troppe vite
sono state spezzate e molte altre hanno rischiato, ma
il problema persiste ugualmente, cambia solo lo
scenario. Sono daccordo per lo svilcolo Centro solo
nella fascia notturna. Ma che si evitino gli altri
orari".
Fonte:
gazzetta del sud
Il
presidente Agatino Bonarrigo «Il VI Quartiere si
ribellerà»
È stata
una giornata campale. Tra caos viario e gravi
incidenti stradali Messina ha vissuto, per l'ennesima
volta, 24 ore di “straordinaria follia”. E le
reazioni, soprattutto da parte dei rappresentanti
delle circoscrizioni interessate, non si sono fatte
attendere. Letteralmente inferocito il presidente del
VI Quartiere Agatino Bonarrigo, che si è subito
recato in viale Europa, una volta appresa la notizia
che un tir aveva travolto una donna di 54 anni:
«Così non si può andare avanti. L'ho detto al
sindaco, all'assessore Rizzo e al comandante Ferlisi.
Viale Europa non può ospitare il passaggio neppure di
un mezzo pesante. Siamo davvero all'assurdo, si sono
create nel pieno centro cittadino le condizioni da cui
si voleva liberare il Boccetta. Ma la conseguenza è
che adesso gli incidenti avvengono dappertutto. Non
possiamo stare con le mani in mano, attueremo
sicuramente forti iniziative di mobilitazione». Duro
il giudizio anche del presidente dell'VIII Quartiere
Roberto Nicolosi sui provvedimenti viari riguardanti
il tratto della Cortina del porto chiuso per i lavori
della tranvia. «Vogliamo capire soprattutto –
afferma Nicolosi – quale sarà la viabilità nella
zona quando i cantieri del tram saranno
definitivamente chiusi».
Dopo una
giornata di caos davanti alla Prefettura intervengono
Leonardi e Ferlisi: ordinanza revocata
Lucio
D'Amico
Si
è tornati all'antico. La “geniale” trovata di far
compiere ai mezzi pesanti l'inversione ad “u” in
piazza Unità d'Italia è durata lo spazio d'un
mattino. Il caos venutosi a creare davanti alla
Prefettura è stata una conseguenza inevitabile e ha
indotto il sindaco, dopo aver sentito l'allarmata
relazione del comandante Calogero Ferlisi, a revocare
la precedente ordinanza emessa dal dipartimento di
viabilità e fortemente contestata dal consiglio dell'VIII
Quartiere. Da ieri pomeriggio i tir, diretti in
autostrada, vengono fatti incolonnare a largo Minutoli,
per poi svoltare direttamente all'incrocio di via
Garibaldi con viale Boccetta. Ferlisi si è recato sul
posto, rendendosi conto che la situazione era
assolutamente insostenibile. Per effettuare la
manovra, i conducenti degli autoarticolati avrebbero
trovato gravi difficoltà anche nel caso in cui la
sede stradale fosse stata deserta. Ma districarsi nel
traffico di via Garibaldi è già un'impresa per le
piccole utilitarie, figuriamoci per i tir. Non è la
prima volta che il comandante della polizia municipale
interviene per rimediare a decisioni quanto meno
discutibili o, comunque, ad un'errata programmazione
che sembra fatta da chi non conosce Messina, le sue
strade, le drammatiche condizioni di questi lunghi
mesi d'emergenza. Lo stesso è avvenuto, infatti, su
viale della Libertà allorchè le modifiche
all'incrocio con via Pola determinarono qualche
settimana addietro colossali ingorghi. In questo
momento, le scelte riguardanti il settore viabilità
sono obbligate ed è difficile che trovino spazio
intuizioni folgoranti e voli di fantasia. Però, per
l'ennesima volta, abbiamo la conferma che qualcosa non
va, che manca una “guida” politica che sovrintenda
alle decisioni e alle soluzioni tecniche da adottare.
Non è neppure colpa dell'assessore Rizzo, che fa quel
che può, ma che spesso sembra isolato all'interno
della stessa giunta. È che prima ci si è affidati
all'apporto di un consulente esterno, il prof.
Vincenzo Torrieri, che a Messina ha messo piede rare
volte. Adesso la sensazione è che si proceda senza
alcun nesso logico, in attesa che vengano chiusi i
cantieri e realizzate finalmente le indispensabili
opere infrastrutturali. «È facile criticare – si
difende Leonardi –, così come a volte i
provvedimenti individuati sulla carta sembrano di
semplice soluzione e poi la “prova sul campo”
ribalta ogni prospettiva». Ed anzi, secondo il
sindaco, è un buon segno intervenire tempestivamente
quando ci si rende conto che le cose non vanno per il
verso giusto.
Il ministro
Scajola nomini oggi stesso il commissario
Ancora una
volta, sull'onda dell'emozione per quanto accaduto nel
cuore della città, si è costretti a reclamare
provvedimenti eccezionali. È trascorso già poco più
di un mese dalla dichiarazione dello stato di
emergenza da parte del Governo nazionale e tuttora,
purtroppo, si attende la ratifica della nomina del
commissario. Nelle condizioni in cui si trova Messina
non è consentito perdere neppure un giorno di tempo.
Quella dei tir non è un'emergenza occasionale ma
quotidiana. Ventiquattr'ore su 24, ormai non solo più
al Boccetta ma in tutte le principali arterie della
città, si rischia di morire sotto le ruote di un “bisonte
della strada”. Si dicono “eccezionali” le misure
che seguono procedure straordinarie o altrimenti è
tutto inutile, si va alla guerra con armi di cartone.
Non ci sono festività che tengano. Nessuno deve
sentirsi con la coscienza a posto, fino a che il “problema
dei problemi” non sarà risolto. Invitiamo il
ministro Claudio Scajola a nominare oggi stesso il
commissario e a venire qui a Messina, per toccare con
mano cosa significa vivere in questa città di 260
mila abitanti e di migliaia di tir che l'attraversano
ogni giorno.
Fonte: gds
Viale Boccetta, doppio senso
ripristinato nel tratto finale
Rosaria
Brancato
Ancora
nuovi cantieri del tram, nuove disposizioni per la
circolazione ed anche ieri la viabilità è andata in
tilt. L'avvio dei lavori in un tratto vitale per il
traffico diretto dalla zona nord al centro è bastato
a paralizzare la circolazione per ore.
Da ieri, stando alle disposizioni dovute all'apertura
dei cantieri, i mezzi pesanti e le auto provenienti
dal corso Garibaldi e diretti al Boccetta non possono
più girare a destra ed utilizzare un tratto di
Cortina del porto per poi accedere, attraverso il
corso Cavour, al viale Boccetta. I Tir devono
procedere diritto ed invertire il senso di marcia
all'altezza della prefettura. Una manovra che diventa
ardua e ieri decine di Tir hanno bloccato il transito
in entrambe le direzioni proprio nel tentativo di fare
l'inversione nel pieno centro dell'incrocio. Mentre i
bisonti della strada tentano di fare manovra,
occupando tutta la carreggiata, il traffico resta
bloccato. I nuovi provvedimenti e l'apertura dei
cantieri lungo la via Vittorio Emanuele, hanno
peggiorato la situazione. Il caos non si è registrato
soltanto nelle ore di punta, ed il potenziamento dei
vigili urbani negli incroci più caldi non è bastato
ad evitare ingorghi.
"La situazione è diventata insostenibile -
ammette il comandante dei vigili urbani Calogero
Ferlisi - sto mettendo in strada tutti gli agenti
disponibili, di più non posso fare". Il
presidente dell'Ottavo quartiere, Roberto Nicolosi, ha
chiesto all'assessore Rizzo interventi urgenti per i
prossimi 15 giorni, fino alla consegna dei lavori.
Nicolosi chiede che i Tir vengano obbligati ad
utilizzare gli svincoli di "Messina centro"
e "Gazzi" fino alla chiusura dei cantieri,
oppure che venga ripristinata la precedente situazione
con il doppio senso nel viale Boccetta destinato ai
veicoli provenienti dal corso Garibaldi.
Quest'ultima proposta a tarda sera è stata accolta
dal comandante Ferlisi.
Fonte la sicilia
È
grave donna travolta da un camion al viale Europa
Cesare
Giorgianni
Si
trova ricoverata in gravi condizioni, nel Policlinico,
una donna arrotata ieri pomeriggio, in pieno centro,
da un autoarticolato. Il fatto si è verificato nei
pressi dell'impianto semaforico nell'incrocio tra il
viale Europa ed il viale S. Martino. Mancava qualche
minuto alle 17, quando la 54enne Renata Tarantino,
professoressa in pensione, residente nella vicina via
Pavia, mentre si accingeva ad attraversare la strada,
è stata urtata dal mezzo pesante in transito che,
proveniente dallo svincolo autostradale di Camaro, era
diretto verso la zona degli imbarcaderi. La sfortunata
donna è finita sotto le ruote, che le hanno
schiacciato la mano e la gamba sinistra, che sono
state praticamente spappolate. Renata Tarantino è
stata immediatamente soccorsa dal personale sanitario
di un'ambulanza, che, scortata da una «Volante»
della polizia, l'ha trasportata nel plesso
universitario, dove è stata sottoposta ad accurati
esami e ad intervento chirurgico per bloccare le
emorragie e tentare di salvarle l'arto inferiore. La
prognosi è riservata. A guidare il camion, un «Volvo»
della ditta tedesca «Berger», il 37enne Yuri
Hudiakov, nato in Russia, ma residente in Austria. Sul
posto, per i rilievi, sono intervenuti i Vigili urbani
della sezione «Infortunistica».
Le
ferie arretrate paralizzano l'attività di controllo
sulla viabilità: ieri una lunga giornata di caos in
tutta la città
In
strada solo 50 vigili urbani
Intanto
Ferlisi modifica i percorsi dei Tir tra via Garibaldi
e Boccetta
Giuseppe
Lo Re
Sarà
qualche decisione cervellotica della viabilità, sarà
l'indisciplina degli automobilisti, sarà la mancanza
di Vigili urbani e di parcheggi. Sarà... Ma ieri si
è registrata forse la giornata più caotica per la
viabilità negli ultimi mesi. Intasamenti si sono
verificati in tutto il centro cittadino, dalla mattina
al pomeriggio. Qualche miglioramento c'è stato
soltanto dalle 18 in poi, quando si è eliminato uno
dei motivi di maggiore rallentamento del traffico, che
si è riflettuto a cascata su tutto il centro urbano.
Il comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, ha
deciso d'autorità d'impedire l'inversione di marcia
dei Tir, davanti alla Prefettura, diretti dalla via
Garibaldi verso il corso Cavour e, successivamente,
allo svincolo di Boccetta. Secondo le direttive
impartite da Ferlisi, si è deciso di consentire ai
camion provenienti da sud di svoltare a sinistra da
via Garibaldi, imboccando due corsie riservate sul
viale Boccetta. Gli effetti del provvedimento si sono
visti quasi subito. Questa mattina la modifica sarà
messa su carta, nel corso di una conferenza dei
servizi convocata dallo stesso comandante della
Polizia municipale con il dirigente della ripartizione
Viabilità, Mario Pizzino.
Manca il personale — Tappata una
falla, però, se ne apre un'altra. Da ieri ci sono
sulla strada appena 50 Vigili urbani. Il motivo? Ferie
non godute risalenti al 2000 e che, non monetizzabili,
devono per legge essere concesse entro il prossimo 31
dicembre. L'organico già carente di 100 unità
riservate ai compiti di viabilità, si è così
ridotto del 50%. Evidente che numerose zone della
città sono rimaste completamente scoperte. Il
discorso riguarda anche alcuni incroci vitali, come
quello tra il viale Giostra e il viale della Libertà,
dove ieri mattina non c'era nessuna «anima pia» a
regolare il caos.
«Impantanati» anche i bus — Il
marasma generale ha mandato in tilt anche il piano
natalizio predisposto da Palazzo Zanca. I bus gratuiti
sulle linee piazza Cairoli-piazza Castronovo e via
Bonino-piazza Cairoli sono rimasti bloccati nelle
corsie preferenziali occupate da macchine e camion.
Numerose corse sono saltate, tra le proteste degli
utenti che avevano deciso di lasciare a casa i mezzi
privati.
Sarà istituito un distaccamento
all'Annunziata — In un «mare» di notizie
negative c'è una buona nuova per il Comando dei
Vigili urbani. Ieri, nel corso di un vertice, le
organizzazioni sindacali hanno espresso il loro parere
favorevole per l'istituzione del distaccamento
all'Annunziata. L'attivazione sarà ufficializzata
dalla Giunta Leonardi nel corso della prossima
riunione.
22/12/2001
Fonte: gazzetta del
sud
Ponte
sullo Stretto
Via libera del Cipe
E'
il Ponte sullo Stretto di Messina l'opera più
significativa di tutto il piano delle infrastrutture
approvato dal Cipe. Si tratta di un programma
decennale,che comporterà una spesa di 245.000
miliardi. Il 44% dei finanziamenti e delle opere
riguarda il Mezzogiorno. La lista comprende tutti i
progetti strategici nazionali e regionali concordati
con le amministrazioni regionali. Sarà un'opera dai
grandi numeri, assicurano gli esperti, da Guinness dei
primati: 3.360 metri (il più lungo del mondo a unica
campata), 97 mila tonnellate di peso, due torri a
quattro pilastri di 390 metri, tre corsie autostradali
per ogni senso di marcia (velocità massima possibile
di 90 chilometri orari) e due binari ferroviari
(velocità massima di 130 chilometri orari). Costo di
9.400 miliardi (4,85 milioni di euro), 10.800 miliardi
(5,57 milioni di euro) se si considerano anche gli
oneri finanziari. In discussione da 32 anni, potrebbe
esser pronto fra non meno di 11 anni: quattro per la
messa a punto del progetto e sette per la costruzione,
secondo quanto previsto dai consiglieri che, su
incarico del governo, hanno valutato le implicazioni
del progetto.
Consulente
ambientale
Il
sindaco Leonardi ha nominato Giuseppe Pracanica
consulente ambientale. Pracanica rivestirà il ruolo a
titolo gratuito.
Stamane
l'incontro con il sindaco e Crimi per discutere i
provvedimenti da adottare
Max
Passalacqua
Il
primo passo sarà la nomina di un comitato
tecnico-scientifico, composto da esperti di vari enti
e istituzioni, per affrontare i numerosi problemi e le
questioni di diversa competenza che si porranno lungo
la strada della realizzazione dell'approdo. Anzi, per
la verità il primissimo passo sarà stamani, con un
incontro in Prefettura tra il prefetto Giosuè Marino,
appena nominato dal ministro Claudio Scajola
commissario straordinario, il sindaco Salvatore
Leonardi e il deputato Rocco Crimi. «Beh, in realtà
quest'incontro avrebbe dovuto essere riservato –
commenta divertito Marino – ma ad ogni modo sì, ci
vedremo per una prima valutazione dell'ordinanza e
delle strade che apre. Insomma, da domani (oggi, ndr )
si inizia a lavorare». Il prefetto non ha ancora
preso visione dell'ordinanza per conoscere il
dettaglio delle attribuzioni che gli sono riservate
con i poteri commissariali: «Ma ne conosco grosso
modo il contenuto – spiega Marino – è stata
adottata d'intesa con i ministeri dell'Ambiente e
delle Infrastrutture e trasporti e con il presidente
della Regione e, vorrei precisarlo subito, non “cancella”
le singole competenze dei vari enti o istituzioni ma
dispone procedure più snelle e tempi contenuti per le
procedure. Dunque nessuno è sciolto dalle proprie
responsabilità, anche e soprattutto perché avere a
disposizione strumenti di carattere eccezionale non
esime certo dal rispetto di tutte le norme».
Procedure più snelle, tanto nel compimento dei
passaggi burocratici quanto nei sistemi di
aggiudicazione, ma leggi da rispettare, dunque. E
soprattutto, velocità ma non “impunità” per
quanto riguarda la Valutazione d'impatto ambientale,
uno dei principali ostacoli dei quali sarà
disseminata la strada del commissario: «Avendo il
benestare del ministero dell'Ambiente, l'ordinanza
prevede che anche per la Via l'approvazione avvenga in
sede di conferenza dei servizi – prosegue il
prefetto –. Questo significa che ognuno dovrà
essere responsabilizzato e fare la propria parte:
siamo stati dotati di uno strumento importante, ma
dovremo agire tutti con la stessa determinazione e
motivazione, per non usare il termine “sinergia”
che ormai è sin troppo di moda, perché il senso
dell'operazione non è attribuire poteri illimitati a
un solo soggetto, vale a dire il commissario». E la
dimostrazione di questo approccio è appunto la
possibilità di nominare un Comitato
tecnico-scientifico: «Sarà questo il primo passo da
compiere», secondo l'opinione di Marino. «È
indispensabile per la valutazione degli innumerevoli
aspetti tecnici e giuridici che si troveranno sul
cammino. Da quello che ho saputo sul dettaglio
dell'ordinanza – prosegue il prefetto – sarà
composto da rappresentanti del Comune, dell'Anas,
degli assessorati regionali al Territorio, ai Lavori
pubblici ed ai Beni culturali, del Tribunale
amministrativo e dell'Avvocatura dello Stato».
Insomma, nelle decisioni saranno coinvolti tutti i
soggetti competenti a vario titolo: «E tutti insieme
si dovrà operare – è l'appello del prefetto –
perché non sfruttare l'occasione assicurata da
un'ordinanza di così ampio respiro sarebbe davvero
incredibile. Occorrerà anche riflettere sul perché
finora non si sia riusciti a realizzare quanto adesso
è oggetto del commissariamento, e rimuovere gli
impedimenti a causa dei quali sono trascorsi tanti
anni senza raggiungere lo scopo». E per coinvolgere
l'intera comunità sulla questione, conclude Marino,
«ci sarà assoluta trasparenza su tutti i passaggi,
su quanto si farà e sui problemi che sorgeranno nel
percorso: a cadenza periodica, terremo la cittadinanza
informata sulla situazione e contiamo sull'appoggio e
sulla sensibilità di tutti».
Emergenza tir / Con la nomina del
prefetto Marino a commissario straordinario per la
costruzione dell'approdo a Tremestieri
Da oggi non ci sono più alibi
Lucio
D'Amico
Il
ministro Claudio Scajola ha raccolto il disperato
appello proveniente dalla città dello Stretto e
rilanciato dalla “Gazzetta del Sud”. Da ieri il
prefetto Giosuè Marino ha assunto l'incarico di
commissario straordinario per l'emergenza connessa al
transito dei mezzi pesanti in pieno centro abitato. La
firma dell'ordinanza, con la nomina del commissario,
si è fatta attendere qualche settimana ma –
sottolineano a Roma – non è stato tempo perso,
visto il lavoro compiuto dall'ufficio legislativo del
dipartimento di Protezione civile, in accordo con i
ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente. La
titolarità del provvedimento è del responsabile del
dicastero degli Interni ma la problematica legata alla
realizzazione dell'approdo di emergenza previsto a
Tremestieri è assai complessa e abbraccia diverse
competenze. Si poneva la necessità, come sottolinea
il deputato nazionale Rocco Crimi (autore
dell'interpellanza con la quale è stato chiesto
l'intervento del Governo), di stilare un testo che
fosse inoppugnabile e che consentisse sul serio di
accelerare le procedure burocratiche, di scavalcare
lungaggini e ostacoli pretestuosi, di andare dritti al
cuore del problema che affligge drammaticamente la
nostra città. L'ordinanza affida al prefetto la
possibilità di andare in deroga ad una lunga serie di
leggi e decreti, utilizzando immediatamente – grazie
anche all'intesa raggiunta con la Regione siciliana
– i 41 miliardi stanziati per la costruzione dei
primi due moduli dell'approdo a sud. Anche i tempi
della “Via” – il complesso iter della
Valutazione d'impatto ambientale, che spesso si
prolunga per parecchi mesi – dovrebbero essere
ridotti al minimo e, sfruttando appieno lo strumento
delle conferenze dei servizi, si potranno ottenere in
breve tutti i pareri previsti dalle attuali normative.
Dopo la fase della progettazione esecutiva, le
procedure d'appalto non dovrebbero più costituire un
problema, dal momento che il commissario non avrà
l'obbligo di indire il pubblico incanto e potrà
affidare i lavori a trattativa privata. La scelta “istituzionale”
del prefetto dovrebbe sgombrare il campo da equivoci e
sospetti, in modo da dimostrare che si possono
espletare gare e realizzare opere nei tempi più
rapidi possibili, senza per questo violare le regole
della legalità e della trasparenza. Oltretutto, la
figura “super partes” del dott. Giosuè Marino
dovrebbe servire anche a evitare fastidiose pressioni
politiche e odiose polemiche tese a rallentare l'iter
e a vanificare gli obiettivi della stessa
dichiarazione dello stato di emergenza da parte del
Governo nazionale. Tutto ciò rappresenterà la
soluzione della “questione tir”? Impossibile dirlo
oggi. Come ha più volte ribadito il prefetto, nessuno
ha la “bacchetta magica” e non si possono
risolvere d'incanto problemi che si trascinano da
decenni. La data del 31 dicembre del 2002, fissata
dall'ordinanza del ministro Scajola, è comunque un
importante termine di riferimento, entro il quale
dovrà essere possibile il trasferimento di gran parte
del traffico gommato pesante dal centro urbano alla
zona sud. Ma, per non penalizzare un altro quartiere
della città (quello di Tremestieri-Mili), occorrerà
realizzare contestualmente il collegamento diretto tra
lo svincolo autostradale e il nuovo approdo. Dodici
mesi sembrano francamente pochi ma se il prefetto
sarà messo nelle condizioni di attuare quanto
previsto dall'ordinanza, allora le speranze odierne
potranno diventare certezza. Adesso, però, non c'è
spazio per gli eccessivi entusiasmi e per i
trionfalismi. Quanto accaduto giovedì sera
all'incrocio tra viale Europa e viale San Martino (e
anche sul viale Boccetta), è stata l'ennesima
conferma di una situazione assolutamente non più
sostenibile. Ancora una volta i messinesi hanno visto
le strade del centro segnate da una scia di sangue ed
una donna ha rischiato di perdere la vita sotto le
ruote motrici di un tir diretto in Tirolo. Troppo
forti l'emozione, l'esasperazione, la rabbia, di chi
continua a toccare con mano cosa significa far
transitare un'ininterrotta mandria di “bisonti”
lì dove si svolge la vita quotidiana di una città,
dove le persone vanno e vengono per fare le loro
compere natalizie, dove s'intrecciano le esperienze e
i rapporti interpersonali. Tutto quello che dovrebbe
essere l'essenza di una città “normale” e che
invece a Messina è una conquista “eccezionale”,
per ottenere la quale è stato pagato un altissimo
tributo, in termini di vite umane, di danni ambientali
e di costi economici, a nome dell'intera Sicilia.
L'attuale Governo nazionale ha il merito di aver preso
atto che quello di Messina è un “caso nazionale”
e che la nostra città vive perennemente in “stato
di emergenza”, mentre altri, negli anni passati,
hanno liquidato il problema dell'attraversamento dello
Stretto come una questione locale, una fastidiosa “puntura
d'insetto” volutamente da ignorare. Da oggi, però,
anche per la classe politica regionale e per
l'amministrazione comunale, non ci saranno più scuse
nè specchi dove arrampicarsi. Il commissario va
sostenuto e incoraggiato e, soprattutto, nessuno deve
illudersi che quei due moduli dell'approdo a
Tremestieri rappresentino la panacea di tutti i mali.
Occorrono opere altrettanto urgenti, come i
collegamenti autostradali con la paralizzata zona nord
o come la “via del Mare” e i parcheggi
d'interscambio. Nessuno pensi di aver scaricato nelle
mani del prefetto una “patata bollente” che
coinvolge l'intera città.
Mentre
scoppia la polemica tra l'assessore Rizzo e il
comandante della polizia municipale Ferlisi
Viabilità allo sbando, così non si può
andare avanti
Lucio
D'amico
I giorni
peggiori di un anno da incubo. La viabilità cittadina
è in preda al caos più totale e le conseguenze,
oltre che sulla pelle dei messinesi, si scontano anche
sul piano politico-amministrativo. Tra l'assessore
Salvatore Rizzo e il comandante della polizia
municipale Calogero Ferlisi è esplosa la tensione
covata sotto la cenere nei giorni scorsi. L'assessore
accusa il comandante di «mania di protagonismo» e di
«interpretare il ruolo della vittima, come se tutte
le colpe della situazione critica nelle strade del
centro fossero addebitabili al dipartimento
viabilità». Il comandante, che ha più volte
ribadito di non voler entrare in polemica diretta con
l'assessore, sottolinea, comunque, che la polizia
municipale, in questo momento, si trova a dover
supplire a gravi carenze organizzative, combattendo
una vera e propria “guerra” su vari fronti, tra i
quali quello dell'emergenza tir. La goccia che ha
fatto traboccare il vaso è l'assoluta confusione
determinatasi attorno all'ordinanza riguardante le
modifiche viarie nella zona di via Garibaldi e di
piazza Unità d'Italia, a seguito della chiusura di un
ulteriore tratto della Cortina del porto. «Su quei
provvedimenti abbiamo convocato una riunione –
afferma Rizzo – alla quale ha preso parte il
comandante della polizia municipale. Nessuno ha detto
di non essere d'accordo. È evidente che, nelle
attuali condizioni, ogni misura antitraffico, legata
all'avanzamento dei cantieri della tranvia, ha
carattere sperimentale e va verificata immediatamente
sul campo, perché non c'è la possibilità di
compiere approfondite verifiche o simulazioni al
computer». Ferlisi non smentisce di aver partecipato
all'incontro svoltosi a Palazzo Zanca. «In realtà
– spiega il comandante – le riunioni sono state
due e, in entrambe le occasioni, abbiamo reso
dichiarazioni a verbale con le quali sollevavamo dubbi
sull'efficacia di un'ordinanza che obbliga i tir a
compiere una pericolosa inversione a “u” davanti
alla Prefettura. E ciò è confermato dal fatto che,
nell'ordinanza stessa, viene data al comando della
polizia municipale la facoltà di intervenire “sul
campo” nel caso di gravi difficoltà sul piano
viario». Rizzo annuncia l'intenzione di consegnare al
sindaco una lettera di “censura” nei confronti di
Ferlisi: «Non può agire autonomamente senza mai
avvertire l'assessore che ha la delega alla
viabilità». Ferlisi evidenzia come siano
strettissimi i contatti tra l'amministrazione e il
comando della polizia municipale: «Con il sindaco –
afferma – ci sentiamo più volte al giorno e
seguiamo quasi minuto per minuto l'evolversi della
situazione del traffico in città». Al di là della
polemica che vede protagonisti l'assessore e il
comandante, resta il nodo cruciale: il settore della
viabilità (e del trasporto pubblico) è allo sbando.
Manca una chiara direzione politica e sul piano
meramente amministrativo troppe volte sono stati
esitati provvedimenti senza nesso nè logica,
comportando oltretutto l'esborso di ingenti somme per
il continuo rifacimento della segnaletica stradale. È
venuto il momento che il sindaco assuma decisioni,
anche drastiche, per riportare un minimo di ordine in
questa assurda “Babele”.
Ore d'attesa per
l'insegnante investita da un tir giovedì pomeriggio
sul viale Europa
Forse riuscirà a salvare la gamba
Oggi i medici del Policlinico
scioglieranno la prognosi
G.M.
Forse
riuscirà a salvare la gamba e la mano sinistra Renata
Tarantino, l'insegnante di chimica travolta giovedì
pomeriggio da un tir in viale Europa. Quando è giunta
al Policlinico, la donna era in condizioni disperate:
«Presentava un forte choc emorragico – afferma il
prof. Giovanni Risitano, della clinica ortopedica –
e una profonda lesione da arrotamento della gamba e
della mano sinistra». Per prima cosa, dunque, è
stato necessario rianimare la paziente fino a
compensarla, praticando anche diverse trasfusioni.
Quindi, l'intervento in sala operatoria, che si è
protratto dalle 22 alle 2,30 e che si è rivelato
particolarmente impegnativo. Due équipe (quella dello
stesso prof. Risitano e quella del suo collega Valerio
Ioli), hanno eseguito la rivascolarizzazione e la
ricostruzione dei due arti, completamente spappolati e
con le ossa frantumate dal passaggio delle ruote del
camion. Renata Tarantino è stata sottoposta ad
arteriografia prima e dopo l'operazione, per
verificare l'afflusso di sangue nei due arti
maciullati. I medici si sono dimostrati ottimisti
sulla possibilità di salvare sia la mano (quasi
certamente), che – soprattutto – la gamba
(«ottanta, novanta per cento», afferma il prof.
Risitano): oggi, in proposito, sarà sciolta la
prognosi. Per quanto riguarda la funzionalità degli
arti, invece, bisognerà attendere ancora una
settimana, anche perché la donna soffre di artrite
reumatoide deformante, una complicazione in più per
un pieno recupero.
Non vi sono testimoni
dell'incidente di avant'ieri e l'interrogatorio del
conducente non fornisce alcun elemento
Camionista tenta di travolgere Ferlisi
Giuseppe
Palomba
«Non
mi sono accorto di nulla e non ho visto la signora che
stava attraversando la strada». È questa, al
momento, l'unica dichiarazione rilasciata ad un
interprete della polizia municipale dal russo Juri
Hudiakov, 38 anni, conducente dell'autoarticolato
austriaco Volvo “F12” di proprietà della ditta
tedesca “Berger” che, poco dopo le 17,15 di
giovedì, ha travolto una decina di metri prima
dell'incrocio tra il viale Europa e il viale San
Martino – in direzione di marcia monte mare – la
professoressa cinquantaquattrenne Renata Tarantino,
docente di chimica, domiciliata – con la sorella –
in via Pavia 47d. La donna, attualmente, e come
riferiamo in un altro articolo nella stessa pagina, è
ricoverata nel reparto di Ortopedia del Policlinico
con una prognosi di 40 giorni. Ieri, intanto, sono
proseguiti i rilievi da parte degli investigatori
della sezione Infortunistica che, coordinati dallo
specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo,
dovranno ora accertare con esattezza le
responsabilità dell'accaduto. Un lavoro che non si
presenta assolutamente facile sia per l'assenza di
testimoni oculari (anche se in quel momento la strada
era trafficatissima) sia perché la donna ferita
sembra non ricordare assolutamente nulla di quanto
accaduto anche se, secondo quanto affermato dai primi
soccorritori, non avrebbe mai perso conoscenza.
«C'era molta confusione – avrebbe poi dichiarato il
camionista – ed era difficilissimo districarsi nel
traffico cittadino. L'unica cosa che ho sentito è
stato un urto. Per questo mi sono fermato e mi sono
reso conto di quello che era successo». Sempre sul
fronte dell'attività d'indagine, al momento,
l'autorità giudiziaria non ha emesso alcun
provvedimento nei confronti del conducente del tir.
Ieri mattina, intanto, un altro grave episodio che ha
visto protagonista un camionista si è verificato,
poco prima delle 8,30, all'incrocio tra il viale della
Libertà e il serpentone di accesso agli imbarcaderi
privati. L'uomo, stanco di attendere il via libera da
parte degli agenti della polizia municipale – in
quel momento impegnati sulla strada nel regolamentare
il transito bloccato da un maxingorgo causato sia dai
cantieri del tram che dalla recente ordinanza che
prevede la svolta dei mezzi pesanti diretti al
Boccetta innanzi la Prefettura– ha tentato di
travolgere con il suo tir sia il comandante del Corpo,
dirigente superiore Calogero Ferlisi (che ha
affiancato sulla strada i suoi uomini nel difficile
compito di regolamentazione della viabilità), sia uno
specialista di vigilanza urbana in servizio al
distaccamento nord. L'uomo, originario di Mantova, è
stato immediatamente bloccato. Solo per un caso
fortuito, e per la prontezza di spirito dei due
agenti, non si è verificata una tragedia. Il
conducente del mezzo pesante, per “discolparsi”,
avrebbe dichiarato di non essere più disposto ad
osservare le disposizioni della polizia municipale che
gli avevano imposto l'“alt” nonostante il semaforo
proiettasse luce verde. Ieri pomeriggio, poco dopo le
19, a causa di un altro incidente che ha visto
coinvolti un tir e un'autovettura, la via La Farina è
rimasta bloccata per oltre mezz'ora.
Emergenza
buche, bisogna intervenire subito
Uno stato
peggiore di quello in cui versano attualmente le
strade cittadine non si era mai visto. Viale della
Libertà, viale San Martino, via I Settembre, via
Uberto Bonino: sono solo alcuni degli esempi
dell'assoluto stato di abbandono delle strade che, da
troppo tempo, accompagna la quotidiana vita degli
automobilisti e dei pedoni. Laddove si apre una
voragine, perché di questo si tratta, segue un
intervento tampone con la solita transenna che
delimita il pericolo e la chiusura temporanea con
alcuni strati di pece. A peggiorare lo stato delle
cose sembra essere stato anche il cantiere del tram
visto che molte delle buche sono a ridosso dei binari
della linea tranviaria. L'ultimo episodio si è
verificato ieri quando un giovane, in sella ad un
ciclomotore, ha perso il controllo del mezzo finendo
sull'asfalto. Trasportato in ospedale è stato
medicato con quattro punti di sutura. Dal canto loro
la polizia municipale sembra aver già inviato
numerose relazioni ai competenti uffici di Palazzo
Zanca che, però, tardano ad avviare le procedure
necessarie per la soluzione definitiva
dell'inconveniente. Cosa si aspetta?
Fonte:
gds
Commissario per
l'emergenza",
il ministro nomina il prefetto Marino
Emilio
Pintaldi
Per
l'emergenza Tir adesso c'è il commissario. Nomina
ufficiale ieri per il prefetto Giosuè Marino. Sarà
lui a dover traghettare la città, grazie a poteri
straordinari, verso il nuovo approdo. Dopo tanti
annunci, alla fine, il provvedimento ufficiale è
arrivato. La firma del ministro Claudio Scajola arriva
dopo un mese dal primo annuncio. I superpoteri
riguardano i sindaci di Milano e Venezia ed il
prefetto Marino.
A Marino il compito di fare uscire la città dallo
stato di crisi in cui è piombata da alcuni mesi (ieri
la circolazione sembrava impazzita) e la
responsabilità di risolvere un problema che si
protrae da un trentennio. Bisogna arrivare in fretta
alla realizzazione di un nuovo approdo che salvi il
centro cittadino. I poteri conferiti al prefetto hanno
lo scopo di accelerare in generale la realizzazione di
parcheggi ed altre opere viarie necessarie a
decongestionare il traffico.
L'obiettivo è liberare il centro da quei Tir che in
undici anni hanno provocato undici vittime, tre delle
quali nell'anno ancora in corso. Non si contano gli
incidenti (gli ultimi in ordine di tempo ieri mattina
davanti alla prefettura ed al municipio), i feriti, i
danni alle auto rimaste incartocciate sotto i camion o
alle strade devastate dal peso dei Tir.
Occorre realizzare in tempi brevi, saltando tutti i
passaggi burocratici, i primi due moduli del nuovo
approdo di Tremestieri. A disposizione dovrebbero
esserci i 41 miliardi promessi dalla Regione e
dall'Unione europea. Su questo punto il sindaco
Salvatore Leonardi, al telefono ieri ha detto che
bisognerà trovare un'intesa con il presidente della
Regione per perfezionare i finanziamenti. Il prefetto
avrà il compito non facile di adottare una procedura
amministrativa che porti in tempi rapidi e trasparenti
alla scelta del progetto più idoneo.
Raggiante ieri il parlamentare Rocco Crimi che per
primo, dopo aver presentato un'interrogazione
parlamentare, ha portato sul tavolo del suo
capocorrente Scajola il problema Tir:"Questa
decisione arriva dopo l'ennesimo incidente - spiega
Crimi - i tempi si sono allungati solo perch‚ c'è
stato bisogno di un confronto tra i vari ministeri
compreso quello dell'ambiente. Adesso bisogna far
presto. Domani (oggi per chi legge) incontrerò il
prefetto per discutere sul lavoro da fare nelle
prossime ore".
Intanto sul fronte Tir si registra l'ennesima presa di
posizione del comitato "La nostra città"
che in una nota polemica chiede un maggiore controllo
da parte delle forze dell'ordine sulla circolazione
dei Tir. "Il passaggio del gommato pesante -
scrive il comitato - non è un servizio ineliminabile.
I collegamenti Sicilia-Continente non sono
realizzabili soltanto attraverso lo Stretto".
San Martino, la donna travolta
dal Tir,
scongiurato il pericolo di amputazioni
N. B.
Migliorano
le condizioni di Renata Tarantino, 54 anni,
insegnante, residente in via Pavia, ricoverata da
giovedì pomeriggio, al Policlinico, dove i medici
hanno sciolto la prognosi, giudicandola guaribile in
quaranta giorni. La donna stava attraversando la
strada, in prossimità dell'incrocio tra il viale San
Martino ed il viale Europa, quando un autoarticolato
l'ha investita, "schiacciandole" la gamba e
la mano sinistra.
In serata è stata sottoposta ad un delicato
intervento chirurgico e si spera, che già dalle
prossime ore, possa riacquistare l'uso degli arti, che
in un primo momento, si pensava dovessero essere
amputati. Riascoltato dai vigili urbani
l'autotrasportatore Yuri Udiacov, 38 anni, dipendente
della dittta" Berger", che era appena uscito
dallo svincolo Centro, per raggiungere gli
imbarcaderi. Il conducente del "bisonte"
pare non si sia accorto di nulla ed avrebbe proseguito
il suo tragitto, se non fossero intervenuti gli agenti
ad intimargli l'alt.
Avrebbe dichiarato di non aver proprio visto che
Renata Tarantino stava attraversando la strada dinanzi
al suo mezzo. Ancora sotto choc, la donna che sempre
giovedì pomeriggio, è stata trascinata a bordo della
propria Citroen "Ax" sul viale Boccetta.
Dopo essere stata trasportata in ospedale, è stata
dimessa, ma i medici le hanno riscontrato un forte
stress emotivo, dovuto alla brutta avventura, che
poteva trasformarsi, anche questa volta, in tragedia.
Due paurosi incidenti, che si sono verificati quasi
contemporaneamente in due zone distinte della città,
ma in questo momento, interessate entrambe
dall'attraversamento dei tir, che, a detta degli
abitanti, mettono in serio pericolo le loro vite. E a
pochi giorni dalla fine dell'anno, sale
vertiginosamente, il numero delle vittime della
strada, che in troppe occasioni, ci hanno rimesso la
vita, mentre ancora, si deve scegliere la soluzione da
adottare per evitare ulteriori spargimenti di sangue.
Ponte
sullo Stretto: Calarco si dimette
"Missione compiuta positivamente"
Dopo il
via libera all' opera Calarco esprime «l' auspicio
cha la presidenza della società di diritto pubblico
Stretto di Messina venga affidata ad un tecnico di
provata esperienza scientifica nel settore delle
grandi costruzioni».
"Il
sogno è diventato realtà», afferma Nino Calarco nel
dare l' annuncio all' Ansa che si è dimesso da
presidente della società di diritto pubblico stretto
di Messina con una lettera inviata ieri al presidente
del consiglio Silvio Berlusconi.
Una decisione presa all' indomani della decisione del
Cipe di dare il via libera al piano delle opere
strategiche di urgenza tra le quali figura il ponte
sullo stretto di Messina avviando la fase progettuale
dell'opera.
Calarco, direttore della Gazzetta del Sud, nominato
nel giugno 1990 dall' allora presidente del Consiglio
Giulio Andreotti ritiene concluso «positivamente il
mandato conferitomi undici anni fa con il preciso
compito - afferma - di fare definire il progetto di
massima del ponte». Progetto presentato il 31
dicembre 1992. «Adesso grazie alla decisione politica
presa dal governo Berlusconi, che aveva inserito la
costruzione del ponte nel programma elettorale della
Casa delle Libertà, (così come aveva fatto Rutelli
per l' Ulivo)».
Il progetto del ponte prevede che sarà lungo 3.690
metri ma l' intero manufatto raggiungerà i 5.070
metri. La campata centrale sarà di 3.360 metri. A
sorreggerla ci saranno quattro cavi di dimensioni
gigantesche (il loro diametro sarà di 132 centimetri)
che avranno il compito di ancorare la sede stradale
alle torri, alte ciascuna 380 metri. La campata sarà
sospesa a 64 metri dal mare e sarà larga 61 metri,
così da consentire sei corsie stradali, più due di
emergenza, e quattro binari ferroviari, due dei quali
di servizio.
Fonte:
la sicilia
Il
ministro Scajola ha firmato l'ordinanza, il prefetto
coordinerà la costruzione delle due invasature
d'emergenza a Tremestieri
Approdo:
nominato il commissario
Disponibili
41 miliardi per realizzare l'opera entro il 31
dicembre 2002
Giuseppe
Lo Re
Ci
sono voluti 41 giorni di lavoro, ma alla fine
l'ordinanza è stata firmata in tempo per essere
«impacchettata» sotto l'albero di Natale. Ieri il
ministro dell'Interno, Claudio Scajola, ha nominato il
prefetto, Giosuè Marino, commissario straordinario
per la realizzazione delle prime due invasature
d'emergenza del nuovo approdo a Tremestieri. L'opera
dovrà essere realizzata entro il 31 dicembre 2002: i
tempi sono dettati dal decreto con il quale, il 15
novembre, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo
stato d'emergenza causato «dall'attraversamento della
città da parte dei Tir».
I maligni dicono che c'è voluto l'ennesimo incidente
gravissimo, giovedì sul viale Europa, per ottenere la
risposta concreta da Roma. A ribattere è il deputato
nazionale di Fi, Rocco Crimi, che sta facendo da
collante tra Messina e la capitale: «Si è lavorato
per predisporre un'ordinanza precisa e pienamente
attuabile. Tutto è stato studiato per evitare che
l'approdo restasse irrealizzabile. E queste verifiche,
ovviamente, hanno preso del tempo. Giovedì sono
rimasto con Scajola fino alle 4 del mattino: abbiamo
fatto le ore piccole per ottenere il concerto del
Ministero dell'Ambiente (manca ancora quello della
Regione, ma è solo un passaggio formale, ndr). Adesso
che anche questo passo è stato fatto – ha concluso
– lavoriamo tutti insieme per raggiungere
l'obiettivo. Da parte mia m'impegno a fare la “sentinella”
fino al 31 dicembre del prossimo anno».
Messina come Milano e Venezia — L'ordinanza
di Scajola è stata inserita ieri in un «calderone»
di nomine. Superpoteri sono stati affidati anche ai
sindaci di Milano e Venezia, che dovranno gestire
l'emergenza ambientale nelle due città. Nel
provvedimento si definiscono tutte le leggi da «bypassare»
e le procedure da seguire. Tutto sarà fatto,
ovviamente, nel rispetto delle regole sulle opere
pubbliche. Marino avrà poteri straordinari, ma non la
bacchetta magica. Ciò vuol dire che potrà accelerare
i vari passaggi, ma non saltarli. «Se così non fosse
– ha spiegato più volte lo stesso prefetto –
sarei legittimato ad eseguire le più brutali
aggressioni al territorio...» L'incarico di Marino,
come chiarito già in precedenza, riguarderà soltanto
l'approdo d'emergenza a Tremestieri, intorno al quale
sorgerà successivamente l'attracco definitivo
previsto dal Comune tramite project-financing.
L'ufficiale di Governo dovrà prima di tutto
commissionare la progettazione definitiva, considerato
che attualmente esiste solo uno studio di massima
predisposto dal Genio civile Opere marittime. Poi
dovrà ottenere, con procedure velocizzate, tutti i
visti necessari compresa la Valutazione d'impatto
ambientale. Infine dovrà affidare i lavori (sarà
possibile anche con il sistema della trattativa
privata) e farli realizzare entro la scadenza del
2002. Ogni tre mesi – secondo l'ordinanza di Scajola
– dovrà relazionare al Governo.
I finanziamenti — Anche sui soldi
per realizzare l'opera è già stata fatta chiarezza:
la Regione è pronta ad accreditare 41 miliardi (28
per le invasature e 13 per il collegamento diretto
alla tangenziale con un tunnel) incassati grazie
all'accordo di programma-quadro con lo Stato.
La svolta decisiva — La nomina del
commissario è stata accolta con grande soddisfazione.
Il sindaco, Turi Leonardi, non si sente neanche
minimamente privato delle sue competenze. A chiedere
l'intervento del Governo era stato lui stesso, con un
telegramma inviato il 5 novembre a Scajola e
Berlusconi, all'indomani della tragica morte di
Nunziatina Aversa, schiacciata da un Tir sul Boccetta.
Camionista
tenta d'investire Ferlisi
Viabilità
in tilt: polemica tra l'assessore comunale e il
comandante dei vigili
Giuseppe
Lo Re
Natale
si avvicina e il traffico aumenta. E mentre la città
ieri è rimasta «paralizzata» per quasi tutta la
giornata, le polemiche diventano sempre più feroci.
L'assessore alla Viabilità, Turi Rizzo, ha voluto
replicare con durezza al comandante dei Vigili urbani,
Calogero Ferlisi, il quale ha deciso giovedì
pomeriggio di modificare d'autorità il transito dei
Tir davanti alla Prefettura. «Ferlisi deve smetterla
di fare la vittima – ha detto Rizzo, infuriato –.
Ha deciso di cambiare il contenuto di un'ordinanza
avvisando, a cose fatte, solo il sindaco. Avrebbe
dovuto consultarmi, anche alla luce di una
considerazione: quanto abbiamo deciso di far girare i
camion da via Garibaldi a corso Cavour, davanti al
Palazzo del Governo, anche lui era presente e si è
detto d'accordo». Alle accuse, Ferlisi ha risposto
nel pomeriggio con altrettanta durezza: «I fatti non
sono andati come dice Rizzo. Ho comunicato la mia
decisione, che è consentita dalla normativa, sia al
sindaco sia al dirigente della Viabilità. Non ho
trovato Rizzo perché aveva il telefono fuori posto.
Per quanto riguarda il mio parere, ho detto da subito
che non mi sembrava opportuno far girare i camion
davanti alla Prefettura». Polemiche a parte, ieri si
è tenuta la conferenza dei servizi chiesta da Ferlisi
nel convulso pomeriggio di giovedì. Sarà installata
al più presto la segnaletica chiesta dal responsabile
della Polizia municipale, in modo che automobilisti e
camionisti provenienti da sud siano avvisati della
possibilità di svoltare a sinistra da via Garibaldi
verso il viale Boccetta, sfruttando due corsie sulla
destra.
Ferlisi rischia di finire sotto un camion — Intanto,
ieri è stata proprio una giornata nera per Ferlisi.
In mattinata, mentre era intento ad aiutare i suoi
uomini al serpentone degli imbarcaderi privati, un
camion targato Mantova, passato col semaforo rosso, ha
tentato d'investire il comandante dei Vigili, che
aveva intimato lo stop con una paletta. Solo la
prontezza di riflessi di Ferlisi ha evitato il peggio.
Il camionista, dopo un controllo, è stato denunciato.
Fonte: gazzetta del sud
Non
perderà la gamba
Gi.Pa.
I sanitari
del reparto di Ortopedia del Policlinico ieri non
hanno sciolto la prognosi della professoressa
cinquantaduenne Renata Tarantino, domiciliata in via
Pavia 47d, travolta da un tir tedesco di proprietà
della ditta “Berger” giovedì pomeriggio a poche
decine di metri dall'incrocio tra il viale Europa e il
viale San Martino. I medici del nosocomio di viale
Gazzi, che con costanza seguono l'evolversi del quadro
clinico della signora, si dicono fiduciosi sul
miglioramento delle condizioni generali anche se si
dicono cauti e attenderanno ancora qualche giorno
prima di dichiararne il totale fuori pericolo. «Al
momento – affermano – c'è una anemizzazione
dovuta alla copiosa perdita di sangue avvenuta dopo
l'incidente tanto che al pronto soccorso la paziente
è arrivata con un forte stato di choc». Ieri
pomeriggio la professoressa Tarantino è stata intanto
sottoposta ad una trasfusione. Dal punto di vista
chirurgico l'intervento di ricostruzione dei vasi
sanguigni e di parte della gamba sembra essere
riuscito al meglio tanto che, se non ci saranno
complicazioni, gli arti saranno salvi. La prognosi
dovrebbe essere sciolta entro un paio di giorni anche
se i sanitari, così come hanno ripetuto diverse volte
ieri, vogliono essere certi dello stato di salute
generale di Renata Tarantino, docente di chimica in un
istituto scolastico della città. Intanto proseguono
da parte degli agenti della sezione Infortunistica
della polizia municipale– coordinati dallo
specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo –
gli accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica del
sinistro avvenuto, sebbene in ora di punta e sotto gli
occhi di centinaia di messinesi, senza testimoni
oculari. L'unico racconto certo è quello del
conducente del mezzo pesante, un russo di 38 anni, che
ha dichiarato di non essersi accorto di nulla e di non
aver capito – se non dopo l'essersi fermato – cosa
in realtà era accaduto.
È arrivata
l'ora della “verifica”
È
arrivata l'ora della verifica politica. Il sindaco
Leonardi lo aveva detto: bisogna approfittare delle
festività natalizie e chiudere i giochi entro
l'inizio del nuovo anno. Non avrebbe senso tirarla
ancora per le lunghe. Chiunque entrerà in giunta o
dovrà assumere incarichi al vertice delle aziende e
degli enti di sottogoverno deve avere il tempo
materiale per rendersi conto della situazione
esistente, per leggere le carte e capire quali sono i
programmi, i margini di manovra, le iniziative da
adottare, le priorità per quest'ultimo scorcio di
legislatura. Se la nomina dei nuovi assessori o le
scelte riguardanti Atm, Amam, Messinambiente e
Istituzione per i servizi sociali dovessero mettere
ulteriormente in difficoltà, anziché dare un
contributo positivo, l'azione amministrativa, allora
sarebbe meglio lasciare le cose come stanno. Per
Leonardi la partita che si giocherà al tavolo del
Centrodestra avrà una rilevanza decisiva, anche in
prospettiva futura. In questi giorni non si deciderà
solo un mini o maxi-rimpasto ma probabilmente anche
gli orientamenti dei partiti di maggioranza in vista
delle elezioni amministrative del 2003. Una data che
oggi può apparire lontana e che invece è già
presente nei ragionamenti e nelle riflessioni delle
forze politiche. In questo momento, si pone anche la
questione di come governare, nell'immediato, settori
che sembrano allo sbando, come quello della viabilità
e del trasporto pubblico. Il sindaco deve assumere
forti iniziative e non aspettare che i partiti dettino
le condizioni e impongano i nomi. Occorre dare segnali
chiari, anche perchè l'emergenza di questi mesi è
destinata a proseguire, pure quando saranno chiusi i
cantieri della tranvia. Non si può affidare
all'improvvisazione la gestione della mobilità
urbana. Questi sono i mesi cruciali per i destini
dell'Atm, per la programmazione degli interventi di
trasporto pubblico integrato, per la gestione della
tranvia che dal prossimo mese di maggio dovrebbe
entrare in esercizio. Le scelte di questa fine d'anno,
dunque, rivestono grande importanza per il futuro
della città.
emergenza tir / Il prefetto
nominerà già dalla prossima settimana lo staff di
esperti chiamati ad affiancarlo nell'incarico di
commissario
Primo atto: una task force
Da ora al Natale 2002 una corsa contro il
tempo
Lucio
D'Amico
Il
più ottimista è il deputato nazionale Rocco Crimi.
«Per questo Natale – dice – il regalo alla città
di Messina è stata la firma dell'ordinanza da parte
del ministro Scajola. Per il Natale del 2002 speriamo
che possa esserci un altro dono sotto l'albero: una
nuova ordinanza, stavolta firmata dal nostro sindaco,
con la quale si dispone il trasferimento dei mezzi
pesanti al nuovo approdo di Tremestieri». Il dott.
Giosuè Marino può coltivare in cuor suo una simile
speranza ma in pubblico, ora che riveste il doppio
incarico di prefetto e di commissario governativo per
l'emergenza tir, non può certo sbilanciarsi o
lanciare proclami prima ancora di approfondire i
contenuti stessi dell'ordinanza. Il sindaco Leonardi,
che di opere pubbliche se ne intende, sa che i tempi
di realizzazione di un progetto impegnativo come gli
attracchi nel litorale della zona sud possono essere
accelerati soltanto se vi è la collaborazione di
tutti gli enti coinvolti. Eccoli, dunque, il prefetto,
il sindaco e il deputato nazionale, all'indomani della
firma dell'ordinanza di protezione civile con cui il
Governo nazionale ha dichiarato ufficialmente aperta
la corsa contro il tempo: 365 giorni per concludere
l'iter della progettazione esecutiva, mandare in
appalto e realizzare i primi due moduli dell'approdo
di Tremestieri, destinati ad ospitare il traffico
gommato pesante. La riunione svoltasi ieri a Palazzo
del Governo è stata la prima di una serie di
confronti che il neocommissario intende portare avanti
a ritmi serrati, anche durante il periodo delle
festività di fine anno. Il dott. Marino ha ribadito
che il primo atto ufficiale sarà la nomina di un
comitato tecnico-scientifico, composto da esperti che
dovrebbero rappresentare tutti gli enti e le
istituzioni chiamati a seguire passo dopo passo
l'evolversi del progetto del nuovo approdo. Del
comitato, quindi, dovranno necessariamente fare parte
consulenti del Comune, dell'Anas, del Consorzio
autostrade, degli assessorati regionali al Territorio
e Ambiente, ai Lavori pubblici, ai Trasporti ma anche
giuristi in rappresentanza del Tribunale
amministrativo e dell'Avvocatura dello Stato. Una vera
e propria “task force” che dovrà assistere, sul
piano giuridico-normativo e su quello delle competenze
tecniche, il commissario e dargli quel supporto
indispensabile per scavalcare ostacoli e lungaggini
burocratiche. Non si tratta di una semplice
commissione ma di un organismo che, rappresentando
tutti o quasi i soggetti chiamati per legge ad
esprimere i pareri sul progetto e sulla valutazione
d'impatto ambientale, sarà in grado di fornire
risposte in tempi reali, contribuendo ad accelerare
l'iter nelle varie fasi. Il commissario non sarà
lasciato solo, così come ha più volte chiesto il
prefetto Marino, dicendosi pronto ad assumere con
entusiasmo l'incarico ma avvertendo i messinesi di non
aspettarsi soluzioni magiche. Il sindaco Leonardi ha
ribadito di non sentirsi “diminuito” rispetto ai
suoi colleghi di Milano e di Venezia, che hanno avuto
in prima persona quei poteri straordinari affidati
anche al prefetto di Messina. «La nostra situazione
– sostiene Leonardi – è diversa da quella di
Milano e di Venezia. L'amministrazione comunale non è
esautorata nel suo ruolo, visto che comunque i nostri
programmi dovranno andare avanti, a cominciare dalla
realizzazione dell'approdo definitivo e delle altre
opere pubbliche in progetto o già appaltate, come la
via del Mare e gli svincoli di Giostra e Annunziata.
Il fatto che sia una figura istituzionale “super
partes” quale il prefetto ad occuparsi dell'iter
relativo ai primi moduli dell'attracco a sud è una
garanzia assoluta ma ciò non vuol dire che finora non
si sia lavorato seriamente o che da ora in poi siamo
tutti autorizzati ad andare in vacanza perchè è
arrivato il commissario». Il prefetto indicherà la
rotta ma si è tutti sulla stessa barca: o si riesce
ad uscire fuori dalla “bufera”, eliminando una
volta per sempre l'interferenza del traffico di
attraversamento dello Stretto con la viabilità
quotidiana, oppure sarà l'intera città ad aver perso
un'occasione storica e ad affondare.
La
valutazione d'impatto ambientale dovrebbe avere
procedure dimezzate
Lucio
D'Amico
La
valutazione d'impatto ambientale sarà uno dei nodi
cruciali da sciogliere. In riferimento ad opere come
quella prevista a Tremestieri (i primi due moduli di
un nuovo grande approdo) le complesse procedure della
“Via”, in condizioni normali, rischierebbero di
far trascorrere parecchi mesi. L'ordinanza firmata dal
ministro Scajola dovrebbe , invece, consentire di
accelerare di molto i tempi, dando la possibilità al
prefetto, nella sua veste di commissario governativo,
di oltrepassare alcuni degli ostacoli burocratici
previsti del decreto presidenziale del 12 aprile '96 e
dalle leggi nazionali e regionali che hanno recepito
le indicazioni della direttiva comunitaria 85/337
concernente appunto la valutazione d'impatto
ambientale. Vediamo nel dettaglio cosa dovrebbe
accadere nei prossimi mesi. La procedura della “Via”
comincia ovviamente con la presentazione all'autorità
competente (la Regione siciliana) del progetto
dell'opera e dello studio di impatto ambientale. Tale
progetto viene trasmesso anche alla Provincia, agli
uffici e agli enti interessati, che devono esprimere
il parere entro 60 giorni dalla data di trasmissione.
«Decorso tale termine – recita l'articolo 5 del Dpr
'96 – l'autorità competente rende il giudizio di
compatibilità ambientale nei successivi 90 giorni,
anche in assenza dei predetti pareri». Secondo le “normali”
procedure, quindi, passerebbero non meno di 2 mesi dal
momento in cui all'assessorato regionale al Territorio
e Ambiente è pervenuto il progetto esecutivo e non
meno di altri 3 mesi prima che venga emesso il
giudizio di compatibilità ambientale. In molti casi,
però, i tempi si allungano perché vengono
solitamente chieste integrazioni alla documentazione
trasmessa e, a quel punto, scatta nuovamente il
termine dei 90 giorni entro il quale deve concludersi
l'iter. Ecco spiegato come i progetti di molte opere
pubbliche, prima di avere il “Via” libera, restino
fermi al palo anche per più di un anno. Ma le
procedure si complicano ancor di più perchè la
Valutazione d'impatto ambientale segue di norma lo
stesso percorso di un nuovo strumento urbanistico. È
prevista, dunque, la fase della «partecipazione al
procedimento», durante la quale ogni cittadino può
presentare – entro 45 giorni dalla pubblicazione del
progetto – osservazioni e opposizioni sull'opera
soggetta alla valutazione d'impatto ambientale. I
poteri straordinari dovrebbero servire – come ha
chiarito lo stesso prefetto Marino – non ad azzerare
l'iter della “Via” ma a eliminare tutti i tempi
morti, facendo, ad esempio, in tre mesi quello che non
si riesce a fare di solito in meno di sei. È evidente
che, pur trattandosi di un'opera “di emergenza”,
l'approdo di Tremestieri non può essere progettato in
dispregio alle più elementari regole di sicurezza e
di tutela dell'ambiente. La verifica andrà fatta ma a
tappe forzate, perchè il termine del 31 dicembre 2002
indicato dall'ordinanza ministeriale si riferisce al
completamento dell'opera e alla conclusione delle
procedure “eccezionali” previste dalla
dichiarazione dello stato di emergenza.
Giuseppe
Messina (Ds): bisogna realizzare anche le altre opere
«Ma il commissariamento non basta»
Il
commissariamento disposto dal Governo nazionale è
un'opportunità storica o l'atto che sancisce il
fallimento della classe politico-amministrativa
locale, incapace di dare risposte a problemi che si
trascinano da decenni? Il dibattito è aperto in
città. C'è chi ritiene che sia stato un bene
affidare al prefetto il compito previsto
dall'ordinanza ministeriale, esclusivamente incentrato
sulla realizzazione dei primi moduli dell'approdo a
sud, perchè ciò servirà ad accelerare le procedure
nel momento in cui il sindaco e l'amministrazione
comunale saranno impegnati nel portare avanti le altre
opere finalizzate a risolvere i problemi connessi
all'attraversamento dello Stretto di milioni di tir e
di auto. C'è, invece, chi accusa Leonardi di non aver
avuto il coraggio di prendere in mano la situazione, a
differenza dei suoi colleghi di Milano e di Venezia, e
chi ritiene che sia riduttivo costruire solo due
moduli dell'approdo di emergenza, senza dare certezza
sui tempi di realizzazione del sistema complessivo di
attracchi, invasature e collegamenti con lo svincolo
autostradale. «Non basta – afferma Giuseppe
Messina, componente della direzione regionale dei
Democratici di sinistra – la pur importante
assunzione di responsabilità da parte del prefetto
Giosuè Marino, che svolgerà una funzione propulsiva,
certamente preziosa, finalizzata ad accelerare le
procedure burocratiche. Ma è anche giusto che lo
stesso prefetto ricordi a tutti di non avere la
bacchetta magica e che la sua nomina non cancella le
singole competenze dei vari enti e istituzioni. Anche
l'insediamento del comitato tecnico-scientifico non
esime certo i governi e le assemble elettive dei due
maggiori enti locali e delle istituzioni decentrate
dal compito di analizzare, intervenire, dare
suggerimenti. Il nuovo approdo non deve significare la
penalizzazione dei quartieri della zona sud e, per far
questo, è indispensabile costruire, in contemporanea,
il collegamento diretto tra l'approdo e lo svincolo di
Tremestieri per evitare che il dramma vissuto per
decenni dal Boccetta e adesso anche dal viale Europa,
dalla via La Farina e dalle altre strade del centro,
venga trasferito “sic et simpliciter” nella zona
sud. Il Comune di Messina non può chiedere supplenza
su ogni cosa e deve diventare protagonista, portando a
compimento finalmente opere importanti come la “via
del Mare”, i parcheggi e gli svincoli. Solo così la
città può uscire dall'emergenza».
COMITATI ANTI-TIR – Prosegue, intanto, la
mobilitazione da parte delle associazioni “anti-tir”.
Il comitato “La nostra città” ha avviato una
petizione «contro i provvedimenti di illecito
amministrativo adottati nei confronti di alcuni
partecipanti alle marce dei giorni scorsi». Il
comitato definisce «un attentato alla democrazia» le
decisioni dei responsabili delle forze dell'ordine.
«A Messina si continua ad essere travolti dai tir –
sottolinea il comitato – e le misure viarie assunte
dall'amministrazione comunale hanno aggravato
ulteriormente la situazione. Le manifestazioni di
piazza non cesseranno solo perchè è stato nominato
il commissario. E le firme raccolte saranno consegnate
al presidente della Repubblica Ciampi».
"Diversifichiamo
il transito dei Tir dalla merce che viene
trasportata"
Emilio
Pintaldi
La
nomina del commissario per l'emergenza Tir non ferma
la lotta del comitato "La nostra città" che
oggi ha avviato due nuove iniziative: una petizione
popolare ed una lettera al presidente della
Repubblica.
Chi si aspettava la fine delle ostilità si sbagliava.
Del resto gli incidenti sul Boccetta e nel resto della
città non sono finiti. Così ieri il comitato
"La nostra città" ieri ha spedito una lunga
lettera al presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi.
Nella missiva si ricorda che dal giorno della sua
visita, delle sue raccomandazioni fatte agli
amministratori sul problema Tir ci sono stati altri
tre incidenti mortali. Saro Visicaro nella lettera fa
riferimento anche alla recente iniziativa giudiziaria
avviata dalle forze dell'ordine contro una quindicina
di persone che l'11 dicembre scorso hanno partecipato
all'ultima manifestazione di protesta. Poi un
suggerimento per interventi che potrebbero secondo il
comitato essere assunti nell'immediato: dal
trasferimento di una quota di traffico pesante dalla
strada alle ferrovie, ad una diversificazione delle
merci trasportate.
"La nostra costituzione _ scrive il comitato _
afferma con l'articolo 41 che l'iniziativa economica
privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità
sociale o in modo da arrecare danno alla
sicurezza". Poi sempre ieri la provocazione più
forte: una petizione popolare che sarà consegnato
allo stesso capo dello Stato dopo la raccolta di
firme. Nel documento si invitano i cittadini a
solidarizzare con i manifestanti finiti nel taccuino
della polizia autodenunciandosi. Titolo
dell'iniziativa "C'ero anch'io". Il
riferimento è ad un potenziale concorso morale nella
partecipazione al sit-in incriminato.
Il prefetto: mi avvarrò di uno
staff di tecnici
Rosaria
Brancato
Il
giorno dopo la nomina del commissario straordinario
per gestire l'emergenza Tir, i protagonisti hanno due
certezze: un anno è poco ma dovrà bastare, e sarà
vitale la collaborazione per portare a termine
l'obiettivo.
Il prefetto, Giosuè Marino ha effettuato ieri mattina
un primo sopralluogo a Tremestieri, là dove, entro il
Natale del prossimo anno dovrà essere realizzato
l'approdo a sud. E' cauto il neo commissario, ma
determinato e sa che ogni singola fase dovrà essere
valutata.
"Il mio primo passo è quello di studiare fino in
fondo le possibilità indicate dal provvedimento, il
successivo sarà quello di predisporre uno staff che
sia di supporto. Ho intenzione di cominciare da subito
a lavorare".
Lo staff sarà formato da esperti nel campo
amministrativo e giuridico e non mancheranno i
tecnici. Non si sbilancia sui tempi il prefetto, un
anno o meno non conta, purchè si lavori bene.
"E' troppo presto per dare scadenze - spiega
Marino - dobbiamo analizzare il provvedimento, adesso
non so quello che c'è a disposizione sotto il profilo
della progettazione, dovrò incontrare e parlare con i
tecnici. Certamente sarò determinato, in questa
vicenda come in tutte le altre che affronto, ma tutti
devono essere dalla mia parte. Durante questo cammino
è importante che ci sia la massima collaborazione
anche con la stampa, che io informerò costantemente
sui tempi e sui risultati".
Carte alla mano il prefetto dovrà valutare iter,
proposte, vie da seguire per la progettazione e per
l'appalto. Ed è su questi passaggi che il sindaco
Salvatore Leonardi si è soffermato.
"Dobbiamo acquisire l'intesa con la Regione -
spiega il primo cittadino - poi impostare il lavoro e
sciogliere i nodi relativi alla progettazione ed
all'appalto. Dobbiamo studiare il testo nei
particolari per verificare quali siano i passaggi
ineludibili". Per Leonardi è importante che,
strada facendo, non s'incappi nel solito ostacolo, nel
trabocchetto burocratico che a catena coinvolge
l'intera opera.
"Vorrei fare un appello ai cittadini, perch‚
non facciano ricorsi, perch‚ a volte un piccolo
ritardo si ripercuote sulla fine dell'opera. Le
procedure, come gli espropri, si possono accelerare
con la collaborazione. Un anno non è molto, ma
possiamo farcela se non ci sono ostacoli".
La firma è stata solo l'inizio di un lungo cammino
che porterà fuori dal centro il traffico gommato.
"Io non sono un tecnico- aggiunge il parlamentare
azzurro Rocco Crimi - ma se si velocizzano i passaggi
credo che per il Natale 2002 si possa avere
quest'altro regalo. Liberarsi dalla piaga dei Tir non
è un'utopia è un traguardo ormai prossimo".
Molo Rizzo, entro la primavera
pronto per le navi da crociera
Enzo
Gallo
Quella
che si è appena conclusa, è stata una settimana
molto intensa per quanto concerne la sistemazione
definitiva delle banchine del porto.
Dopo mesi di frenetica attività nei cantieri, anche
se vi sono stati alcuni ritardi di sorta nella
definizione delle opere, la situazione ad oggi sembra
ricalcare le ottimistiche previsioni sulla consegna
dei lavori terminati.
Ma andiamo per ordine. Cominciando dal molo Rizzo,
l'impegno concordato dall'Authority con le imprese
Trevi-Italgeo, è quello di completare il
consolidamento della banchina Rizzo entro la primavera
del prossimo anno.
Un periodo che si identificca con l'apertura della
stagione turistica e che significa anche l'entrata nel
vivo della stagione croceristica. Se a maggio il molo
Rizzo fosse ancora indisponibile, e quindi i vettori
delle Ferrovie dello Stato continuassero ad operare
sul molo "Marconi", per i croceristi
resterebbero solo il ristrutturato molo Colapesce,
l'unico allo stato attuale agibile.
Quanto, invece, alla banchina "Peloro", in
questa fase si lascerà agli imprenditori privati il
tratto, di una trentina di metri, necessario a
continuare le corse con Reggio Calabria, anche se l'
approdo verrà allargato.
Per quanto riguarda infine il molo Marconi, la
situazione è simile ai moli Peloro e Rizzo, però
c'è da sottolineare che forse in questo momento la
banchina è la più funzionante di tutte visto che le
navi della compagnia di navigazione
"Meridiano" provenienti da Reggio Calabria,
attraccano su questo approdo.
Comunque anch'esso verrà adeguato entro breve tempo
agli altri per l'allargamento della zona imbarco.
La Cartour torna al
molo Norimberga
Ma all'arrivo dovrà essere "scortata"
Emilio
Pintaldi
Tornerà
al molo Norimberga ma guardata a vista la nave "Cartour"
che lunedì scorso ha investito due navi delle
Ferrovie. Ogni volta che arriverà nelle vicinanze del
porto dovrà ottenere un'autorizzazione preventiva da
parte della guardia costiera che valuterà prima di
tutto le condizioni meteomarine.
E' questo l'orientamento della Capitaneria che ieri ha
chiuso ufficialmente l'inchiesta sull'incidente
causato soltanto in parte dal mare grosso per il
maltempo. Concausa dell'inconveniente la precarietà
del punto di sbarco allestito al Norimberga. Per
domani è stata convocata una nuova conferenza dei
servizi dove verrà assunta la decisione finale.
Attorno ad un tavolo si ritroveranno oltre al
comandante della Capitaneria Carmelo Maccarrone anche
i responsabili dei piloti del porto, del registro
navale e delle compagnie private di navigazione.
L'ammiraglia del gruppo Tourist Caronte si appresta
comunque a traslocare in una parte più sicura del
molo: l'area nord-est. Una zona ritenuta più sicura
dallo stesso Sasmant, il sindacato dei comandanti
delle Ferrovie.
Intanto il gruppo Tourist-Caronte ha noleggiato
infatti un pontone galleggiante che servirà ad
assegnare la parte nord est del Norimberga: i camion
raggiungeranno il pontone e poi scenderanno da poppa.
La ditta che ha noleggiato la struttura ha 60 giorni
di tempo per consegnare quanto ordinato dai privati.
Entro la fine gennaio presumibilmente sarà allestito
il nuovo attracco.
Quanto all'inchiesta, i verbali raccolti dalla
capitaneria che contengono anche la deposizione del
comandante della Cartour lunedì saranno trasmessi in
procura.
Approdo
d'emergenza a Tremestieri: parla il neocommissario,
che già ieri ha incontrato il sindaco e l'on. Crimi
«Lavoriamo tutti
insieme»
Giosuè
Marino: «L'obiettivo non è solo mio, ma dell'intera
città»
Giuseppe
Lo Re
Nominato
il commissario viene la giornata degli appelli, dei
messaggi alla città in vista della realizzazione
dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. Ieri il
prefetto, Giosuè Marino, nel corso della rituale
cerimonia natalizia all'Assostampa, ha parlato con
chiarezza, fresco di nomina da parte del ministro
dell'Interno, Claudio Scajola. «Da solo non posso
fare molto – ha detto subito il neo commissario –.
Bisogna lavorare tutti insieme. Perché l'obiettivo da
raggiungere non è solo mio, ma di tutta la città.
Affronto quest'impegno con grande determinazione, ma
è indispensabile che tutti siano dalla stessa
parte».
Insomma, nessuno avrà la bacchetta magica. Il termine
del 31 dicembre 2002, infatti, non concede nessuna
distrazione, nessun temporeggiamento. Anche il
sindaco, Turi Leonardi, è della stessa opinione: «Mi
auguro che un anno basti. Certamente non sarà
necessario se si dovessero mettere di mezzo ricorsi ed
esposti. Si sa, in tema di grandi opere pubbliche ci
sono mille ostacoli dietro l'angolo. È per questo che
chiedo a tutti i nostri concittadini di dare il loro
massimo contributo, magari evitando ricorsi che
possano frenare le legittime aspettative della
collettività. Quando dico questo, mi riferisco per
esempio agli espropri che si dovranno effettuare: da
parte nostra, faremo il possibile per garantire anche
gli interessi dei singoli».
Sarà nominato uno staff di supporto — Passata
la prima notte da commissario e ricevuta in dono una
stella (...da sceriffo) dal segretario dell'Assostampa,
Beppe Gulletta, Marino ha incontrato ieri pomeriggio
Leonardi e il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi. I
tre hanno fatto il punto della situazione ed iniziato
a lavorare. «Il mio primo passo? Studiare l'ordinanza
per valutare il raggio d'azione che mi è concesso,
fermo restando che mi dovrò occupare solo delle prime
due invasature d'emergenza – ha dichiarato ancora
Marino –. Il più presto possibile, insieme al
sindaco, costituirò uno staff di supporto del quale
faranno parte rappresentanti di organi tecnici e
amministrativi, compresi la Regione, il Tar e
l'Avvocatura dello Stato».
Iter più snello ma non «fuorilegge» — E
in attesa delle prime scelte (il prefetto ha
annunciato che fornirà notizie alla città in tempo
reale), Marino ha voluto sgombrare il campo da ogni
fraintendimento: «Sia chiaro – ha detto nel corso
del suo discorso nella sede dell'Associazione
siciliana della stampa – che sarà possibile solo
accelerare i passaggi, non saltarli completamente. Mi
esprimo più chiaramente: se la legge prevede che un
organismo debba dare il suo parere, questo lo dovrà
esprimere anche in presenza della dichiarazione di
stato d'emergenza. Però, l'ordinanza del Ministero
dell'Interno ci consentirà di ottenerlo non in 6
mesi, ma in 6 giorni».
Ci sono i soldi, serve il progetto — Passata
la fase di studio, inizierà quella operativa. «I
soldi – ha sottolineato Crimi – sono i 41 miliardi
dell'accordo di programma-quadro tra Stato e
Regione».
Per il progetto, invece, bisogna ancora lavorare:
«Affrontare questo discorso nei dettagli è prematuro
– ha concluso Marino –. Non so se commissionerò
lo studio esecutivo al Genio civile Opere marittime o
se è possibile utilizzarne uno dei due già
presentati per la realizzazione dell'approdo
definitivo. L'opera completa, comunque, resta un'altra
cosa, che sarà realizzata dal Comune tramite project
financing». Sotto quest'aspetto, Palazzo Zanca è
arrivato alla fase di acquisizione dei progetti dei
privati interessati: ne sono stati depositati due, uno
del «Gruppo Franza» e uno dell'«Amadeus» del cav.
Amedeo Matacena senior.
Incidente
al «Norimberga»: verifiche in corso
L'indagine
continua per verificare tutti i risvolti
dell'accaduto, ma dalla Capitaneria di porto emerge
qualche indiscrezione all'indomani dell'audizione del
comandante della nave «Cartuor» che, lunedì scorso,
ha rotto gli ormeggi nel molo «Norimberga» e
investito due traghetti delle Fs. Sembra che la causa
dell'incidente non sia da addebitare soltanto alla
situazione meteorologica (quella sera tirava un vento
piuttosto forte): già prima della raffica più
violenta, infatti, si sarebbe rotto un cavo d'ormeggio
della nave ro-ro del «Gruppo Franza». Per accertare,
tuttavia, se esistono responsabilità legate a
negligenza o imperizia dell'equipaggio della «Cartour»,
il comandante della Guardia costiera, Carmelo
Maccarone, attende di esaminare i tabulati
dell'Aeronautica sulla forza del vento.
Nel frattempo, resta sospeso l'attracco al
«Norimberga»; i Franza attendono, entro i prossimi
60 giorni, l'installazione di un pontone che
consentirà l'ormeggio della nave affiancata al molo.
Nelle more, la «Cartour» potrà utilizzare la
banchina «Marconi»; il «Norimberga», invece, sarà
utilizzabile soltanto in condizioni atmosferiche che
diano ampie garanzie in termini di sicurezza.
Per
La Cava si profila la presidenza di MessinAmbiente
Palazzo
dei Leoni: Buzzanca
conferma il suo staff di esperti
L.
C.
Gli
esperti di Palazzo dei Leoni sono stati riconfermati
fino a giugno. Il presidente della Provincia, Giuseppe
Buzzanca, ha siglato la settimana scorsa le
determinazioni sugli incarichi che, per prassi, sono
rinnovate ogni sei mesi. Questi gli esperti con le
relative deleghe attribuite 3 anni fa: Andrea Lo
Castro, esperto in materie amministrative; Bruno
Cilento, esperto per le politiche giovanili e le
problematiche inerenti i rapporti tra i giovani e il
mondo dello spettacolo, con particolare riferimento
agli incentivi disponibili per la crescita sul
territorio delle attività ludico-sportive; Orazio
Miloro, esperto per le problematiche conesse
all'imprenditoria giovanile, al commercio,
all'artigianato e allo sviluppo economico; Carlotta
Previti per i programmi di sviluppo economico e
finanziamenti comunitari. Per quanto riguarda, invece,
Sergio La Cava, esperto ai trasporti e alle attività
marittime, la riconferma dovrebbe avvenire a febbraio.
A meno che non diventerà prima presidente di
MessinAmbiente; l'ipotesi è sempre più accreditata,
dopo le dimissioni di Santi Formica.
24/12/2001
Fonte: gazzetta del sud
Emergenza tir / Oltre ai
primi due moduli dell'approdo a sud
Non c'è una sola priorità
Va accelerato l'iter della “Via del mare”
Lucio
D'Amico
Sull'agenda
del nuovo anno non c'è un'unica priorità. Se la
nomina del prefetto Marino a commissario per
l'emergenza tir rappresenta una netta linea di
demarcazione tra il passato e il futuro, tra quello
che non è stato realizzato e ciò che dovrà essere
fatto da qui ai prossimi 12 mesi, è anche vero che
nello stesso lasso di tempo si gioca il destino di
opere non meno importanti dell'approdo a sud. In
questo momento occorre sgombrare il campo dagli
equivoci e dalle illusioni. Il neocommissario ha un
incarico preciso: portare a compimento l'iter di
costruzione dei primi due moduli del sistema portuale
previsto a Tremestieri. Un'opera che deve essere
realizzata entro il 31 dicembre 2002 e che
consentirebbe il trasferimento di parte del traffico
gommato pesante che attualmente si dirige alla rada di
San Francesco. Non sarà la panacea di tutti i mali.
Si pensi, infatti, che attualmente le invasature
utilizzate dalle navi e dai traghetti delle società
private e dell'azienda Fs sono dieci. L'approdo a sud
ne prevede otto, di cui i primi due fanno parte del
“modulo di emergenza”. Se ci si limitasse a
costruire solo questi due attracchi, il resto del
traffico (in parte anche dei tir) resterebbe lì
dov'è. Da qui la necessità di accelerare il più
possibile, assieme all'iter di costruzione
dell'approdo definitivo, anche le procedure
riguardanti la “Via del mare” e la
ristrutturazione della via Don Blasco. Si tratta di
due progetti diversi. Il primo, purtroppo, resta
ancora nel limbo delle buone intenzioni. Il sindaco ha
assicurato che sarà uno dei temi sui quali
l'amministrazione riporrà maggiore impegno a partire
dai primi mesi del 2002. Ma attualmente non ci sono
atti ufficiali che autorizzano eccessive speranze.
Dopo la presentazione di un semplice studio
preliminare, affidato ad un tecnico comunale (l'ing.
Lanzafame), cosa si è mosso sul piano progettuale?
Dal punto di vista delle risorse finanziarie non
dovrebbero esserci problemi. Grazie ad un emendamento
alla Finanziaria presentato dal senatore Salvatore
Ragno, è stato previsto l'intervento da parte dello
Stato e, nello stesso tempo, l'Authority ha la
possibilità di spendere decine di miliardi per le
infrastrutture viarie al servizio delle aree portuali.
Il collegamento diretto tra lo svincolo di Tremestieri,
il nuovo approdo e il molo Norimberga assume una
grande rilevanza, perchè consente di utilizzare
appieno anche l'ambito portuale, senza che ciò crei,
come accade oggi, ulteriori problemi di interferenza
tra il traffico di attraversamento e la viabilità del
centro urbano. Nel contempo, si se sbloccasse una
volta per tutte il progetto della via Don Blasco, si
coglierebbero due piccioni con un fava: dotare la
città di un'importante alternativa viaria tra Gazzi e
la zona falcata e risanare finalmente l'area di
Maregrosso, una delle più degradate della città,
malgrado sia a pochi metri di distanza da via La
Farina e dal viale San Martino, cioè dal cuore di
Messina. A questi due progetti si aggiungono
ovviamente i tre lotti dello svincolo
Giostra-Annunziata, il cui completamento è atteso per
la primavera del 2003. Sono impegni che non potranno e
non dovranno in alcun modo essere disattesi.
Fonte: la sicilia
«Commissario
emergenza Tir e il via libera per il ponte due
scommesse da vincere»
Aurelio
Giordano
«La classifica
annuale stilata dal più
noto quotidiano economico italiano, riguardante la “vita”
delle province che compongono il “bel paese” ed in
particolare quella relativa a Messina, va utilizzata
come strumento per vantare risultati, che non è
facile tramutare in fatti reali, palpabili dalle
diverse fasce sociali. Attribuire al numero dei locali
aperti la sera il ruolo d'indice economico, è
quantomeno azzardato e le esperienze vissute dalla
vicina Catania dovrebbero farci riflettere. La nostra
città è soggetta ai facili “innamoramenti”
sull'onda emotiva degli eventi o delle circostanze,
mentre maggiore pragmatismo e senso della misura
sarebbero più opportuni, specie quando si tratta di
pensare ed operare in favore dell'intera
collettività. Quanto dichiarato dal sindaco Turi
Leonardi si basa per l'appunto sull'attenzione e non
sull'euforia; a ben guardare, in quella che viene
definita la tappa del “tenore di vita-spese
familiari“, Messina passa dal 74° posto del 2000
all'85° del 2001, undici punti che denotano una
contrazione dei consumi e quanto ne consegue.
Ovviamente, ci sono altri indici di segno inverso, ma
come più volte esposto in questi spazi, al di là di
un miglioramento della “qualità della politica”,
occorre uno sforzo corale di tutti coloro che a vario
titolo vivono ed operano in città, ciascuno nel suo
ambito e con la responsabilità che i singoli ruoli
gli attribuiscono.
Ma non basta, le sfide che attendono la città sono
tali che non saranno consentite fughe in avanti o
peggio, contrasti creati ad arte per non mutare nulla!
Per evitare i guai peggiori che s'intravedono nelle
relazioni degli organi preposti al controllo del
territorio, occorre invertire la rotta con azioni
congiunte del pubblico e del privato. I due “fatti”
che stanno caratterizzando questa fine d'anno, il “Commissario
per l'emergenza Tir” ed il via libera del Cipe al
“ponte sullo Stretto” sono di tale impatto sulla
sensibilità collettiva che potrebbero ridurre
l'attenzione verso le tante cose da fare per arrivare
alla meta nel migliore dei modi ed in condizioni
socio-economiche più consone per una città dal
passato illustre, sia sotto il profilo storico, sia
quello del benessere dei suoi abitanti.
Il prefetto Giosuè Marino, nei nuovi “panni”
attribuitigli dal Governo, avrà bisogno assoluto di
aiuti spassionati ed accorti, oltre che impregnati di
concretezza, pena l'impossibilità di programmare e
quindi di portare a compimento l'arduo compito di
liberare la città dall'attuale servitù.
Ai politici va rammentato che la loro opera non è per
nulla finita e che questa nuova fase della vita
cittadina va implementata con altre azioni positive,
sia che riguardino le infrastrutture di cui la città
deve dotarsi, sia quanto si rendesse necessario sul
piano interno per dare un'identità a Messina.
Sul tema “ponte” ci saranno altre occasioni per
approfondire gli intrecci con la vita delle nostre
genti, ma un dato deve essere sempre in primo piano:
quella del ponte sullo Stretto non è la scommessa di
quegli uomini che vi hanno speso le loro energie
fisiche e mentali, ma deve innanzitutto diventare un
modo nuovo di agire e di pensare e deve coinvolgere
tutti gli uomini di buona volontà che vivono sulle
sponde di questo tanto decantato “luogo”,
affinchè queste rive non si limitino ad essere punto
di partenza verso altri lidi, ma punto di arrivo di
nuovi ingegni umani e di risorse per i necessari
investimenti».
27/12/2001
Fonte: la sicilia
Tramvia:
stamane riaprono i cantieri della «Gepco-Salc»
Approdo, prefetto al lavoro
Neanche il
tempo di mangiare il panettone, che si ricomincia a
lavorare. Secondo gli accordi presi dal Comune e
dall'impresa «Gepco-Salc», riapriranno questa
mattina tutti i cantieri per l'installazione dei
binari del tram. Si tratta, oltre a piazza della
Repubblica (dove mancano comunque solo le rifiniture),
della zona del viale Vittorio Emanuele e del viale
della Libertà, dove c'è ancora molto da fare. La
scadenza del 31 dicembre, ovviamente, non sarà
rispettata, ma i lavori non dovrebbero protrarsi oltre
la prima decade di gennaio, quando inizierà anche la
fase di rodaggio della prima vettura, rimasta per 10
giorni in esposizione a piazza Cairoli. Il modulo
«targato» Giugiaro design dovrà percorrere circa
3mila chilometri nella tratta tra il capolinea sud di
via Bonino e piazza della Repubblica.
Approdo a sud: si attendono novità dal
prefetto — Natale all'insegna del lavoro
anche per il prefetto, Giosuè Marino, calatosi con
grande determinazione nel nuovo ruolo di commissario
straordinario per la realizzazione dell'approdo
d'emergenza a Tremestieri. Nei prossimi giorni, il
rappresentante del Governo nominerà lo staff tecnico
di esperti che lo dovranno supportare in tutto l'iter
per la costruzione dell'opera, che secondo l'ordinanza
del ministro dell'Interno, Claudio Scajola, dovrà
sorgere entro il 31 dicembre del 2002.
Politica: si parla di rimpasto — Infine,
il periodo festivo non blocca la politica. Oggi il
sindaco, Turi Leonardi, incontrerà i big del
Centrodestra, in città per Natale e Capodanno. Sarà
fatto il punto sul programma di fine legislatura a
Palazzo Zanca e si darà il via a quel rimpasto
annunciato da mesi ma non ancora attuato. Oltre a 4
nuovi assessorati ci sono in ballo numerosi incarichi
di sottogoverno: si va dalla presidenza di
MessinAmbiente ai rappresentanti nel Consiglio
d'Amministrazione dell'Amam e dell'Atm.
L'arcivescovo
fa gli auguri per Natale e il nuovo anno «Messina sta
risorgendo»
Massimo
Ipsale
«Dobbiamo
amare di più la nostra città»: così l'arcivescovo,
Giovanni Marra, nel suo consueto messaggio augurale ha
auspicato un Natale e un Capodanno di pace per tutti i
messinesi. Nel tradizionale scambio di auguri, il
presule ha ricordato i problemi e le emergenze che
affliggono Messina: i Tir, le baracche, la
disoccupazione.
Mons. Marra ha quindi invitato tutti a riscoprire il
vero significato del Natale, «che – ha continuato
– non sono le luminarie che addobbano le strade, ma
senso di pace comune tra tutti gli uomini. Di fronte
alla violenza, al terrorismo, alle guerre c'è bisogno
di amore. Quella pace che proviene da Betlemme deve
essere riscoperta di amicizia e concordia per tutti i
popoli e le famiglie, per tutti i quartieri della
nostra città. Bisogna andare incontro – ha
proseguito mons. Marra – a coloro che soffrono, a
tutti i diseredati, agli ultimi, ai trascurati. Non
possiamo dimenticare quelli che non hanno casa, che
non hanno lavoro, i disabili, gli anziani abbandonati.
Per tutti questi motivi, il mio augurio natalizio –
ha continuato Marra – è un augurio di pace, ma
anche di solidarietà».
E sulla situazione locale, il prelato si è così
espresso: «Non possiamo chiudere gli occhi di fronte
ai problemi che conosciamo. L'attraversamento della
città da parte dei Tir costituisce una ferita
profonda; in questo senso la nomina del commissario è
un segnale positivo così come il prossimo
completamento della linea tranviaria. Il mio pensiero,
in queste occasioni festive, corre ai baraccati del
Tirone. È inaccettabile che esista una piaga del
genere. Le baraccopoli devono scomparire. Dobbiamo –
ha concluso l'arcivescovo – rendere Messina più
civile, più umana, più cristiana, più vivibile con
l'impegno di ogni singolo cittadino. Messina non sta
morendo, ma al contrario sta risorgendo».
Fonte:
gazzetta del sud
Ecosistema
urbano / Il dossier elaborato da Legambiente ci pone
al di sopra degli altri capoluoghi dell'isola e al 59.
posto in Italia
Primi in Sicilia ma lontani dal progresso
Abusi edilizi, depurazione acque e verde
pubblico tra le note dolenti. Alcune ragioni per
essere ottimisti
Francesco
Celi
Abusi
edilizi, depurazione acque, raccolta differenziata dei
rifiuti e metri quadrati di verde fruibile per ogni
abitante: queste le note dolenti. Concentrazione di
biossido di azoto e di monossido di carbonio, consumi
idrici, produzione di rifiuti solidi urbani, consumo
di carburanti, auto in circolazione (53 ogni cento
abitanti): queste le note liete. Ma a Messina, in
termini di sostenibilità ambientale, come si sta?
Meglio che altrove in Sicilia. Tra color che son
sospesi nel contesto nazionale (59. capoluogo di
provincia sui 103 della Penisola). Il dossier di
Legambiente
Ecosistema urbano 2001 offre strumenti di lettura di
estremo interesse. I punteggi vengono assegnati ai
capoluoghi – ecco il metodo individuato – sulla
base di 20 indicatori di qualità ambientale
riferibili a tre macro-classi:
indicatori di pressione , che misurano il carico
generato sull'ambiente dalle attività umane (consumi
di acqua potabile, carburante ed elettricità,
produzione di rifiuti solidi urbani, tasso di
motorizzazione e interventi di eco-efficienza nei
servizi della pubblica amministrazione);
indicatori di stato , che misurano la qualità
dell'ambiente fisico (smog, rumore, inquinamento
idrico);
indicatori di risposta , che rendono una misura della
qualità delle politiche ambientali promosse
dall'amministrazione pubblica o dalla città più in
generale (raccolta differenziata, trasporto pubblico,
depurazione, verde urbano, isole pedonali, zone a
traffico limitato, monitoraggi, rilevamenti della
qualità dell'ambiente, gestione ambientale nelle
imprese e abusivismo edilizio). Prescindendo –
perché fenomeno contingente – dagli innumerevoli
cantieri aperti che squarciano il tessuto urbano, e
dai disagi che ne conseguono per la collettività, e
andando al di là dell'“emergenza tir”, per quanto
possa apparire oggi iniziativa ardita – ma per
risolvere la più grave tra le afflizioni messinesi
sono state poste le basi –, la nostra è una città
intrinsecamente vivibile e che ha straordinari margini
di crescita in termini di sostenibilità ambientale.
Si pensi – ad esempio – agli effetti liberatori
che avranno sulla vivibilità (sulla viabilità è
scontato) la realizzazione del secondo approdo fuori
dal centro urbano e l'apertura degli svincoli di
Giostra e Annunziata. Margini di crescita importanti,
allora, ma ad una condizione, che è nel contempo
amministrativa e culturale: che vi sia una reale
svolta nelle politiche ambientali messe in campo dagli
enti locali e da quelle aree della società civile
troppo inclini ai veti salvo poi precipitare nel
piagnisteo, quella tendenza al lamento tutta
peloritana che è agli antipodi della cultura del
fare. La creazione di una pista ciclabile, ad esempio,
quando si gode d'un affaccio a mare di decine di
chilometri, non è iniziativa da osteggiare, ma da
sostenere affinché la sua realizzazione venga
accelerata. I porticcioli turistici, purché
rispettosi dell'ecosistema, creano ricchezza economica
e impreziosiscono segmenti di costa. È
l'antropizzazione selvaggia a dover essere impedita, e
anche in questa direzione i prossimi anni ci offrono
l'opportunità per affrancarci dal passato, vigilando
sugli insediamenti previsti dal nuovo Piano
regolatore. Impedendo il compiersi di nuovi scempi
sulle colline, di ulteriori violenze in nome del “dio
mattone”. D'altra parte il dato sugli abusi edilizi
contemplato dal dossier di Legambiente non dà spazio
a interpretazioni: novantacinquesimi in Italia.
Abbiamo violentato il territorio più di quanto non
abbiano saputo fare ad Agrigento! (che ci precede di
un posto in classifica). Ottimismo sì, quindi, ma
senza trionfalismi. Lo fa rilevare anche Legambiente
Messina. «
Ecosistema urbano – afferma il presidente Daniele
Ialacqua – misura la “febbre” ambientale delle
città e l'efficacia delle politiche. La qualità
ambientale è in parte altro e dovrebbe tener conto di
elementi non riducibili a indicatore numerico. In
pratica i disagi per lavori in corso, ingorghi
stradali e occasionali inquinamenti alla rete idrica
non vengono rilevati». E ancora, premette Ialacqua:
«Il punteggio di
Ecosistema urbano è espresso da un valore percentuale
relativo alla totalità dei punti che una città
potrebbe conquistare raggiungendo livelli di “eccellenza”
in ciascuno degli indicatori (100%). Infine – rileva
Legambiente Messina – il dossier conferma la
generale arretratezza del Mezzogiorno, ulteriormente
penalizzato dall'inserimento del parametro
sull'abusivismo edilizio». Puntando i riflettori
sulla posizione ricoperta da Messina nelle varie
macro-classi, si scopre che la nostra città presenta
preoccupanti ritardi «nella qualità delle politiche
ambientali», benché non pochi progressi siano stati
registrati nell'ultimo decennio; così – argomenta
Ialacqua – «si trova agli ultimi posti delle
graduatorie relative a verde urbano, trasporto
pubblico, raccolta differenziata, abusivismo edilizio,
piste ciclabili, zone a traffico limitato, isole
pedonali e depurazione acque». Va detto che Messina
è stata anche penalizzata per il ritardo o
addirittura la mancata trasmissione di alcuni dati da
parte del Comune malgrado «le numerose sollecitazioni
inviate a Palazzo Zanca». È incomprensibile la
ragione per cui non sia stata segnalata a Legambiente
la pista ciclabile – fruibile da tempo –
realizzata da Paradiso a Grotte, al di là dei
contenziosi e delle pastoie che stanno ritardando la
costruzione dei parcheggi. Migliore risulta invece la
realtà allorquando s'esaminano i dati relativi alla
classe
indicatori di pressione , più legata al livello di
sviluppo socio-economico del territorio di riferimento
(consumi idrici e produzione di rifiuti pro-capite);
mentre per quanto concerne gli
indicatori di stato la situazione pare essere
decisamente positiva, visto che i dati
sull'inquinamento atmosferico e idrico risultano
addirittura tra i migliori d'Italia. In tal senso ci
chiediamo se siano verosimili quelli secondo cui le
concentrazioni di biossido di azoto e di monossido di
carbonio siano tali da farci assurgere addirittura a
“eden” ambientale. «La nostra città negli ultimi
tre anni», sottolinea Legambiente Messina, «è
passata dal 71. posto del 1999 al 44. del 2000, al 59.
del 2001, riportando però quasi sempre la medesima
percentuale sul totale degli indicatori, ovvero in
media il 48 per cento sul 100 per cento che dovrebbe
raggiungere una città ideale (dato in realtà
utopistico: Ferrara – città prima classificata in
Italia nel dossier di Legambiente – raggiunge il
64%, ndr). Negli ultimi tre anni – argomenta
Ialacqua – risulta inoltre essere sempre carente la
macro-classe relativa alla qualità delle politiche
ambientali. Insomma, seppure è indubbio che una certa
sensibilità ambientale sia cresciuta anche a Messina,
tale sensibilità non si traduce ancora in politiche
attive a causa di una classe dirigente che non pone la
questione ambientale tra le priorità cittadine. Ed è
questo – conclude il presidente messinese
dell'associazione – il problema da risolvere perché
non può bastarci più che il capoluogo peloritano
risulti il primo in Sicilia», vista la posizione
rivestita dagli altri otto centri dell'isola, compresa
fra il 61. posto di Caltanissetta e il 102. di Ragusa
(Agrigento è 78., Enna 90., Palermo 92., Catania 96.,
Siracusa 100. e Trapani 101.). La strada è dunque
segnata: finito il tempo delle emergenze s'impone una
svolta sul fronte delle politiche volte a migliorare
il contesto socio-urbano-ambientale. Direzione
obbligata anche alla luce dei recenti dati diffusi da
“Il Sole 24 ore” che in termini di qualità della
vita pone la nostra città all' 88. posto in Italia
(nell'ultimo anno sono state guadagnate dieci
posizioni: il salto di qualità è ancora da venire ma
un leggero passo in avanti appare inconfutabile). “Ecosistema
urbano” e “qualità della vita”, dunque, le
diverse facce di una medaglia: quella di un progresso
all'interno del quale i circuiti del profitto e della
vivibilità non confliggono, ma vengono governati. Una
sfida possibile, addirittura doverosa, rispetto a cui
ciascuno non potrà esimersi dall'avere un ruolo: gli
amministratori nel mettere in campo politiche che
vadano in direzione di una crescita sostenibile, la
società civile nella veste di sentinella e di pungolo
affinché le enunciazioni di principio non restino
mere esercitazioni dialettiche alla ricerca di un
consenso che non può più arrivare per queste vie.
La
Cartour torna al Norimberga
“Riaperto”
il molo
Vigilerà
la Capitaneria
La banchina di testata del molo Norimberga non è più
off-limits per la nave “Cartour”. La Capitaneria
di porto ha disposto che fino al 20 febbraio 2002 –
giorno in cui il gruppo Tourist-Caronte disporrà del
pontone galleggiante per l'ormeggio alla banchina “nord-est”
– la motonave dell'autostrada del mare “Messina-Salerno”
potrà utilizzare la “testata” a seconda delle
condizioni meteomarine. Ogni notte il comandante della
“Cartour” effettuerà l'attracco in raccordo con
la sala operativa della Capitaneria. Nessun problema
per gettare le ancora alla “testata” del
Norimberga quando le condizioni climatiche saranno
favorevoli. Se il “condimeteo” indicherà rischi,
allora, su indicazione della sala operativa la nave
del gruppo Franza-Matacena verrà fatta approdare alla
banchina Marconi. Il ripristino dell'ormeggio dell'“autostrada
del mare” alla banchina di testata è stato
possibile alla luce degli esiti dell'inchiesta aperta
dopo l'incidente avvenuto la sera del 17 dicembre
scorso, tra la “Cartour” e due traghetti delle Fs,
davanti alla prima invasatura della stazione
marittima. Un incidente che non ha avuto gravi
conseguenze ma molto allarme ha suscitato sotto il
profilo della sicurezza della navigazione in porto.
Intorno alle 20, sotto un forte vento, – come si
ricorderà – la “Cartour” era rimasta senza
controllo a seguito della rottura di un ormeggio: la
prora del grosso scafo (25.000 tonnellate) nonostante
l'intervento di un rimorchiatore si era “adagiata”
sul parapetto di poppa del traghetto “Sibari”, che
era in sosta nella prima invasatura, quindi aveva “strisciato”
la poppa di un altro traghetto Fs, il “Villa”, che
sarebbe salpato di lì a poco con a bordo centinaia di
passeggeri. Le indagini, coordinate dal comandante
della Sezione operativa della Capitaneria, Giuseppe
Sarchese (ed ormai prossime alla conclusione) hanno
portato a una ricostruzione degli eventi piuttosto
tranquillizzante sotto il profilo dell'apparato
preventivo di sicurezza tra i moli Rizzo e Norimberga.
L'improvviso “disormeggio” della Cartour, non
sarebbe dipeso da un fattore di debolezza insito
nell'attracco in “testata” ed evidenziato dal
forte vento, ma da un imprevisto tecnico dovuto a un
difetto di fabbricazione di un componente della
complessa “attrezzatura d'ormeggio”. «A quanto
pare – spiega il comandante della Capitaneria
Carmelo Maccarone – si è verificato lo
sfilacciamento di una gassa del “corpo morto”,
quel sistema ad anelli che assicura il corpo morto al
maniglione cui s'avvolge il cavo d'ormeggio della
nave. Lo sfilacciamento sarebbe dipeso da cattiva
fabbricazione.». Il comandante trae le prime
riflessioni: «Non vi sarebbero gli estremi di un “ormeggio
imprudente” al ricorrere di avverse condizioni
meteomarine, come invece, subito dopo l'incidente,
avevamo temuto. Il rapporto di quest'episodio con la
sicurezza della navigazione sarebbe così assai “attenuato”.
Dobbiamo però tenere in grande considerazione –
osserva Maccarone – che l'incidente è stato
preoccupante per le conseguenze che, in un altro
momento, avrebbe potuto avere». Da qui la decisione
di far raccordare comunque, notte dopo notte, sulla
base del “condimeteo”, il comando della Cartour
con la Sala operativa. E un'ulteriore garanzia:
«Viste alcune difficoltà incontrate quella sera dal
rimorchiatore, la nave dovrà essere dotata di un cavo
fuori bordo visibile anche di notte che possa
consentire un aggancio “a presa rapida”».
Migliorano
le condizioni della donna finita sotto un camion in
viale Europa
gi.pa
I medici del reparto di Ortopedia del Policlinico
hanno sciolto la prognosi sulle condizioni di salute
della professoressa cinquantaduenne Renata Tarantino,
travolta da un tir austriaco sul viale Europa poco
dopo le 17 dello scorso 20 dicembre. Ieri pomeriggio i
sanitari si sono detti «molto ottimisti sul decorso
post-operatorio della paziente che è molto migliorata
e che reagisce bene alla terapia». Nei prossimi
giorni, sempre secondo quanto riferito dai sanitari
che seguono la paziente con molta cura ed attenzione,
verranno eseguiti dei controlli mirati ad accertare lo
stato di calcificazione della gamba sinistra. Tutto,
insomma, lascia prevedere il meglio anche se, sempre
secondo quanto riferito dai medici del reparto di
Ortopedia, solo tra una settimana si potrà affermare
con certezza assoluta che la professoressa avrà salva
sia la gamba che la mano sinistra. La professoressa
Tarantino, docente di chimica in un istituto
scolastico cittadino, quando era giunta al Policlinico
a bordo di un'ambulanza della “Messina Soccorso”,
era in condizioni disperate tanto che, in un primo
referto medico, si parlava di «forte choc emorragico
con profonda lesione da arrotamento della gamba e
della mano sinistra». Condizioni che avevano portato
anche alla conclusione che la docente avrebbe
certamente perso la gamba. Solo grazie alle immediate
trasfusioni di sangue, eseguite per compensare lo
stato di choc, e all'intervento chirurgico effettuato
d'urgenza nella stessa serata di giovedì –
l'operazione è durata dalle 22 alle 2,30 del mattino
– le due équipe mediche (una coordinata dal prof.
Giovanni Risitano e una dal prof. Valerio Ioli) sono
riuscite ad evitare il peggio, eseguendo la
rivascolarizzazione e la ricostruzione dei due arti,
che si presentavano completamente spappolati e con le
ossa frantumate dal passaggio delle ruote del
camion.
28/12/2001
Fonte: la sicilia
Rinnovati
dal sindaco incarichi agli esperti
Il
sindaco, Turi Leonardi, riconferma il suo staff di
esperti anche per il 2002. Ieri il primo cittadino ha
rinnovato l'incarico al prof. Raffaele
Tommasini, quale esperto per l'attività di
assistenza legale relativamente alle procedure per
l'esecuzione delle grandi opere pubbliche. Leonardi ha
anche prorogato di un anno l'incarico a Umberto
Folliero per la realizzazione del progetto
obiettivo legato alla ricognizione, al monitoraggio e
alla valutazione permanente dei sistemi informatici
comunali. Per altri dodici mesi continuerà a lavorare
anche Francesco Gallo, responsabile
del progetto obiettivo necessario alla predisposizione
delle iniziative connesse alla costituzione di un
organismo di partecipazione democratica di giovani
nell'elaborazione della programmazione della politica
giovanile. Confermato nei giorni scorsi, infine,
l'incarico a Giuseppe Pracanica, al
quale sono state estese le competenze in tutto il
vasto campo delle problematiche ambientali.
Fonte gds
Per risolvere le
vertenze aperte la Cisl lancia "Promuovere
Messina"
Rosaria
Brancato
"Il
nostro obiettivo è accelerare quel processo già
avviato che consentirà alla città di uscire dal
tunnel della disoccupazione, del degrado, della
precarietà". Nel tracciare il bilancio di un
anno di lotte sindacali il segretario provinciale
della Cisl, Maurizio Bernava, si sofferma su quelle
che sono le ferite ancora aperte e sulla necessità di
avviare una seria concertazione sulle vertenze
occupazionali. L'occasione è stato l'incontro con i
giornalisti, ieri mattina, nei locali della nuova
sede, nel viale Europa, angolo viale San Martino, che
sarà inaugurata ufficialmente a gennaio. Il 2001 è
stato un anno costellato di emergenze, dalla
viabilità al risanamento, dal precariato ai servizi
sociali, ma che ha visto, proprio sul finire, una
serie di risultati. "Le vertenze ci sono ancora
in tutta la loro drammaticità - commenta Bernava - e
mi riferisco ai posti a rischio della Raffineria, in
un'area dove si registra una fase di progressivo
smantellamento dell'apparato industriale realizzato
trent'anni fa. Penso ai lavoratori dell'Atm ed agli
operai degli svincoli e del tram, che vivono in una
situazione di estrema precarietà. Ma ci sono anche
piccoli passi avanti, come la realizzazione dei
contratti d'area, la nomina del commissario per
l'approdo a sud, o il via libera del Cipe al ponte
sullo Stretto, tutti segnali che porteranno ad un
rilancio dell'economia". La Cisl lancia
un'iniziativa, "Promuovere Messina". Da
gennaio saranno avviati periodicamente tavoli di
concertazione, sulle emergenze della città. Tutti
insieme amministratori, imprenditori, sindacati,
tecnici dovranno trovare soluzioni, percorsi, dare
risposte.
Caso Tir, il comitato
Città nostra: "La viabilità resta un
problema"
Rosaria
Brancato
La nomina
del prefetto Giosuè Marino a commissario per lo stato
d'emergenza è stata firmata e lo stesso commissario
sta lavorando alla scelta dei componenti dello staff
ed ha aggiunto che andrà avanti con determinazione ma
che non dovrà mancare la collaborazione di tutti.
E chi sicuramente non smetterà di dire la sua è Saro
Visicaro, portavoce del Comitato "la nostra
città" che ha già annunciato una serie di
iniziative per non far spegnere i riflettori
sull'emergenza tir che mette a repentaglio la
sicurezza dei cittadini. "I mezzi pesanti
continuano a transitare indisturbati in città, dal
centro alla periferia, dalle vie nuove a quelle appena
restaurate - scrive Visicaro - e dare la possibilità
di usare tutti gli svincoli è stato un errore, dal
momento che anche se divisi in fasce orarie i tir
attraversano ugualmente il centro urbano".
Secondo il portavoce del Comitato la nostra città la
nomina del commissario non è la soluzione finale,
perch‚ dovrà comunque passare un anno prima che i
tir utilizzino gli svincoli della zona sud e l'approdo
d'emergenza. Da subito si deve risolvere il problema
della viabilità.
"Occorre regolarizzare i flussi di traffico
pesante - sostiene Visicaro - e vietare in alcune ore
il transito ai tir da tutti gli svincoli".
Secondo il Comitato solo il divieto d'accesso nelle
ore di punta potrà limitare i disagi. Altra soluzione
possibile è il potenziamento della linea ferrata, una
proposta che sembra non rientrare nei piani delle
Ferrovie, da tempo in fase di smobilitazione dallo
Stretto di Messina.
Fonte : gazzetta
del sud
Mentre il sindaco riconferma gli
incarichi a Tommasini, Gallo e Folliero
Quel “silenzio” sugli esperti
Lucio
D'amico
Anticipando
i tempi della verifica politica, il sindaco Leonardi
ha deciso di prorogare per un altro anno l'incarico a
tre consulenti esterni. Si tratta del prof. Raffaele
Tommasini, esperto “per l'attività di assistenza
legale relativamente alle procedure per l'esecuzione
delle grandi opere pubbliche”; del dott. Umberto
Folliero, incaricato della “ricognizione e
valutazione permanente dei sistemi informatici
comunali”; dell'avv. Francesco Gallo, al quale è
stato affidato il compito di “predisporre le
iniziative connesse alla costituzione di un organismo
di partecipazione democratica di giovani e
all'elaborazione di politiche giovanili”. Questi
ultimi due sono titolari di “progetti obiettivo”,
rinnovabili di anno in anno, con un costo per le casse
comunali di cento milioni di lire. Il primo cittadino
ha piena facoltà a nominare esperti di sua fiducia.
Se si pensa al “pool” di consulenti scelti
dall'allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando, gli
incarichi affidati da Leonardi sono quasi un'inezia.
Ma, trattandosi comunque di impiego di risorse
pubbliche, è bene che la città sappia cosa hanno
fatto e cosa stanno facendo gli esperti, quale il
contributo dato in termini qualitativi, quali gli
obiettivi raggiunti. Ciò vale sia per il Comune sia
per la Provincia sia per tutti quegli enti e aziende
(dall'Amam e dall'Atm a Messinambiente) che hanno
affidato, nel corso dei mesi, una lunga serie di
incarichi a tecnici, legali, giuristi, economisti ed
altro genere di consulenti. Finora, invece, è stato
quasi impossibile conoscere i risultati del lavoro
degli esperti. Le relazioni, previste per legge, non
sono mai state discusse nella sede istituzionale (il
consiglio) nè si è saputo perchè alcuni consulenti
siano “spariti” all'improvviso e altri, invece,
siano stati riconfermati più volte. Ora che siamo nel
periodo dei bilanci di fine anno, non sarebbe il caso
che il sindaco Leonardi e il presidente Buzzanca
rompano il silenzio che ha avvolto fino ad oggi
l'operato dei loro rispettivi “staff” (composti
sicuramente da valenti professionisti), dimostrando
alla città, con dati concreti alla mano, che i soldi
dei contribuenti sono stati ben spesi?
29/12/2001
Fonte: la sicilia
Il
sindaco traccia il bilancio del 2001 e fa gli auguri
per il prossimo anno: tram e svincolo di S. Filippo i
primi risultati
Leonardi, il
futuro è più roseo
«Ora
pensiamo in positivo e prepariamoci all'“appuntamento”
con il Ponte»
Giuseppe
Lo Re
Svincolo
di S. Filippo e tram sono i primi risultati.
All'orizzonte ci sono il nuovo stadio e gli svincoli
di Giostra–Annunziata, sui quali proprio ieri c'è
stata l'ennesima riunione operativa. Ma soprattutto il
Ponte sullo Stretto e il nuovo approdo a Tremestieri.
Il sindaco, ieri, si è detto moderatamente ottimista
nel corso del consueto appuntamento di fine anno con i
giornalisti, presente il segretario dell'Assostampa,
Beppe Gulletta. E ha tracciato un bilancio a braccio,
toccando tutti i punti attuati del programma
«malgrado ostacoli e intoppi burocratici sempre
dietro l'angolo».
Turi Leonardi ha sintetizzato il suo impegno in poche
parole: «Credo che i dodici mesi appena trascorsi
saranno ricordati da tutti come un anno importante,
forse decisivo, nell'impervio cammino di Messina verso
la dimensione di una città compiuta, cioè più
attrezzata, più vivibile e capace di crearsi un
futuro». Da queste considerazioni nasce un appello:
«La gente non si scoraggi, si mettano da parte
atteggiamenti negativi che non giovano a nessuno. Se
hanno un senso le ultime statistiche, che ci trovano
ai primi posti tra le città del Sud, significa che
bisogna avere più fiducia verso il futuro. Cerchiamo
di essere meno masochisti, meno detrattori di noi
stessi. Pensiamo in positivo, con l'auspicio che
Messina possa dimostrarsi all'altezza delle sfide che
l'attendono. È iniziato un percorso che tra qualche
decennio può portare Messina ad essere la città dei
secoli passati».
Raccolti i primi frutti — Con
grande ottimismo, Leonardi ha quindi ricostruito
l'inizio del «percorso» al quale ha più volte fatto
riferimento nel suo discorso augurale. I primi frutti
sono stati raccolti: innanzitutto con l'apertura dello
svincolo e con il prossimo completamento della linea
tramviaria. Poi con la nomina del prefetto, Giosuè
Marino, a commissario straordinario per la
realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri.
«Il 2001 – ha ricordato ancora il sindaco – è
stato anno di elezioni, dal cui esito è scaturita
un'omogeneità politica tra il Governo nazionale,
quello regionale e le Amministrazioni locali: da tale
circostanza Messina intende trarre tutte quelle
opportunità che negli ultimi anni le sono state
ingiustamente negate. Grazie all'impegno di
parlamentari nazionali e regionali la città è già
riuscita ad ottenere alcuni importanti riscontri:
oltre alla dichiarazione dello stato d'emergenza per
l'attraversamento dei Tir, ricordo l'inserimento nella
Finanziaria dei soldi per la realizzazione della “Via
del mare” e la nuova legge regionale sul
risanamento, mentre a breve si attendono da Palermo
notizie certe e positive sul Prg».
Il destino è... sul Ponte — Capitolo
a parte per il Ponte sullo Stretto e tutte le sue
importanti implicazioni. «La città – ha detto
Leonardi – dovrà farsi trovare pronta per
affrontare quest'evento che rappresenta il punto di
svolta per il suo definitivo decollo economico e
sociale: è una scommessa che non possiamo perdere. Ed
allora, se anche quello che fino ad oggi sembrava solo
un sogno comincia a diventare una concreta
possibilità di sviluppo con cui cominciare a
confrontarsi, vuol dire che l'alba del 2002 sarà per
Messina molto più rosa di quanto anche i più
ottimisti potesse immaginare». Quindi, il Ponte e lo
sviluppo dell'Area dello Stretto (il sindaco ha
ricordato che anche il Pit «Messina-Eolie» si muove
in questa direzione) sono lo scacchiere sul quale
Leonardi vuole giocare: «La città sarà modificata
da quest'opera. Di questo sono convinto. E noi dovremo
saper disegnare lo sviluppo intorno al Ponte. Perciò
nominerò presto una commissione di persone esterne
alla città, che sappiano suggerirci concretamente
come sfruttare quest'occasione storica».
Fonte: gazzetta
del sud
Il bilancio del
sindaco durante il tradizionale scambio di auguri con
i giornalisti
Leonardi: il 2001 è stato un anno decisivo
Lucio
D'amico
«È stato
l'anno più importante da quando mi sono insediato e
può essere quello decisivo lungo l'impervio cammino
per rendere Messina una città vivibile, compiuta,
capace di crearsi un futuro». Il sindaco traccia il
bilancio di un anno e lo fa, come di consueto, durante
la cerimonia dello scambio di auguri con i giornalisti
messinesi, alla presenza del segretario provinciale
dell'Assostampa Giuseppe Gulletta. Nel tirare le somme
Leonardi si dice convinto che i motivi di
soddisfazione e le ragioni dell'ottimismo siano più
numerosi e forti dei «giorni difficili, anche
drammatici, vissuti» e dei «giudizi masochistici».
È una questione di fiducia, secondo il sindaco, e
quando i messinesi se ne renderanno conto, scopriranno
che la loro città non è combinata così male come si
crede ed ha potenzialità, punti di riferimento e
prospettive che molte altre città non hanno. Leonardi
come Jovanotti: il suo messaggio di fine anno è tutto
incentrato sul “pensare in positivo”. Ciò non
significa, aggiunge il primo cittadino, voler
nascondere i problemi, le difficoltà, le continue
emergenze. «Abbiamo però la coscienza a posto –
dichiara – avendo guardato unicamente agli interessi
della collettività. L'amministrazione comunale è
stata costantemente impegnata nel portare avanti il
progetto complessivo che ha come obiettivo la
trasformazione di Messina da “città degli approdi”
a “città degli scambi”, esaltando il suo ruolo di
frontiera meridionale dell'Europa. Abbiamo elaborato
strumenti innovativi di programmazione e di
finanziamento come il Prusst, il Piano Urban, il Pit,
i “project financing” ma riteniamo di non aver
trascurato l'esigenza di rendere Messina finalmente
una città “normale”, a cominciare dalle dotazioni
infrastrutturali di antica o recente progettazione».
Leonardi parla di segnali incoraggianti provenienti
dal settore delle opere pubbliche e ribadisce quanto
affermato in varie occasioni: «Il tram è in via di
ultimazione, ha creato disagi e sofferenze ma potrà
rivelarsi un'opera utile per risolvere il problema
della mobilità urbana. Lo svincolo di San Filippo,
seppur non in tempi europei, è stato inaugurato. Gli
interventi di riqualificazione del centro storico sono
andati avanti, non limitandosi alla semplice
risistemazione del manto stradale, dei marciapiedi e
dell'illuminazione ma avendo come obiettivo il
recupero delle più significative connotazioni
storico-culturali dell'area attorno al Duomo. Il
lavoro già svolto può e deve servire come stimolo ad
accelerare ulteriormente i tempi di realizzazione
delle opere ancora in cantiere, a partire dallo stadio
di San Filippo e dagli svincoli di Giostra e
Annunziata». A questo proposito, proprio ieri in
tarda mattinata, il sindaco ha presieduto un vertice
con tecnici e rappresentanti dell'impresa per fare il
punto sui problemi che ancora impediscono i lavori a
pieno regime nel cantiere del primo lotto dello
svincolo di Giostra. Ma i punti principali evidenziati
da Leonardi sono tre: le procedure rivolte allo
spostamento degli approdi e al recupero del “water
front” dall'Annunziata alla rada di San Francesco;
la nuova legge sul risanamento, andata avanti grazie
all'apporto di tutta la deputazione regionale; la
prospettiva, ormai sempre più concreta, della
realizzazione del Ponte sullo Stretto. E dopo
Jovanotti, ecco che Leonardi mutua il titolo di una
canzone di Vasco Rossi: quella del 2002 sarà
«un'alba chiara» per Messina, «molto più rosea di
quello che anche i più ottimisti potessero
immaginare». Non è facile esser così fiduciosi.
Chissà se il sindaco ha davvero capacità
divinatorie, magari leggendo dentro la sfera di
cristallo Svarowski offertagli in dono ieri mattina
dal segretario dell'Assostampa.
Non
stravolge il Prg
Il più
acceso sostenitore della “città mercato” sulla
Panoramica è il consigliere socialista Umberto
Bonanno. Lo dichiara apertamente, respingendo
critiche, accuse e sospetti. «Quando sono convinto
della bontà di un progetto – afferma – mi assumo
la piena responsabilità di sostenerlo. Ma non accetto
in alcun modo che venga messa in discussione la mia
assoluta buona fede. Nessuno deve pensare che ci siano
altri interessi diversi da quelli che attengono
direttamente al ruolo e alle competenze del
consigliere comunale. Posso sbagliare e sul piano
politico sono pronto a pagarne le conseguenze, però
può accadere il contrario e cioè che l'errore lo
commettano coloro che oggi avversano tale progetto.
«Non c'è nessun attentato nei confronti del Prg –
aggiunge – e l'insediamento commerciale è già
stato previsto prima nella Variante Urbani, poi in
quella adottata nel '98. Ma l'ipermercato occupa una
parte minima dell'intervento complessivo, all'interno
del quale sono previsti servizi e attrezzature di
interesse collettivo, una caserma dei vigili del
fuoco, un cinema multisala, un parco giochi e tutta
una serie di parcheggi e di strade che diventeranno
strategiche nell'ormai concreta prospettiva della
realizzazione del Ponte. La serietà dell'iniziativa
imprenditoriale è dimostrata dal fatto che in questo
progetto è coinvolta la Fiat».
Il piano
particolareggiato riguardante l'area delle cave di
sabbia della Panoramica rispedito in commissione
Città mercato, il Consiglio fa un
passo indietro
L'errore più grave è stato compiuto quando
si è deciso di modificare i vincoli di tutela
ambientale e paesistica
Lucio
D'Amico
Il
“colpo di mano” è stato momentaneamente sventato.
La delibera relativa all'adozione del piano
particolareggiato ricadente nell'area delle cave di
sabbia della Panoramica è stata rinviata in
commissione e il consiglio comunale è stato
riconvocato per il 3 gennaio. Il tentativo di far
passare, sotto silenzio e senza alcun confronto
preventivo, il provvedimento che darebbe il via libera
alla realizzazione di una grande “città mercato”
in contrada Guardia non poteva non suscitare feroci
polemiche. E quello della Panoramica è diventato il
“caso” politico di fine anno, mettendo in
imbarazzo il sindaco Leonardi, determinando una
spaccatura all'interno della maggioranza consiliare e
dello stesso partito (il Ccd) di cui fa parte
l'assessore che ha proposto e firmato la delibera, il
vicesindaco e deputato nazionale Gianpiero D'Alia.
Vanno ricostruiti alcuni importanti passaggi di questa
delicata vicenda. Ci sono errori che probabilmente
sono stati compiuti a monte. Il piano Tekne del 1978
dava indicazioni precise (e pienamente condivisibili):
quelle aree venivano definite di «interesse
naturale-paesistico». Si trattava, in pratica, di una
zona vincolata. Previsioni che però non hanno trovato
attuazione e per decenni le colline della Panoramica
sono state adibite a cave di sabbia. Ma le
autorizzazioni rilasciate dall'Ente minerario
siciliano obbligavano le ditte che hanno operato nel
settore a bonificare, una volta scaduti i termini,
l'intera area, provvedendo agli interventi di
riqualificazione ambientale e di rimboschimento. La
nuova variante al Piano regolatore ha modificato gli
assetti originari. Così quella porzione di territorio
comunale è stata suddivisa in varie parti: zona E1
(verde agricolo), F1 f/p (servizi territoriali di
progetto, attrezzature per i trasporti pubblici,
centri commerciali, parcheggi multipiano e motel), F1
h/p (attrezzature sportive di interesse urbano), F1
e/p (caserme), Sp d/p (aree per parcheggi). Ma la
storia non si è conclusa qui. Durante la fase dei
ricorsi presentati dai cittadini, il consiglio
comunale ha accolto l'opposizione riguardante proprio
l'area delle cave di sabbia, prevedendo l'ampliamento
della zona destinata ad attività commerciali. Il
disegno si è via via chiarito una volta che gli atti
sono diventati ufficiali. Nel Prusst è stato inserito
il progetto della Ediltecnos, successivamente rilevato
da una società di Castellamare di Stabia, la “Adroma
Impianti”, pronta a realizzare un ipermercato su una
superficie pari a quasi 100 mila metri quadri. I
privati hanno presentato al Comune un piano
particolareggiato di propria iniziativa che
l'Amministrazione, dopo aver ricevuto da parte della
stessa ditta un atto stragiudiziale, ha deciso di fare
proprio. Nel Piano di urbanistica commerciale,
attualmente in itinere, si fa riferimento ai sette
progetti in variante al Prg, sottolineando come per
quello della Panoramica esista un piano
particolareggiato sul quale dovranno pronunciarsi gli
organi competenti (l'ultima parola spetta
all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente).
Mentre il Piano commerciale, però, è ancora sotto
esame da parte della terza commissione consiliare, per
la delibera relativa alla zona delle cave di sabbia si
è deciso di bruciare i tempi. Ed ecco che lo scorso
21 dicembre la giunta comunale ha approvato il
provvedimento, inserito 24 ore dopo all'ordine del
giorno dei lavori del consiglio e chiamato in aula,
per essere votato, nella seduta del 27 dicembre.
L'iter non è arrivato a conclusione perché è
giovedì mattina venuto meno il numero legale e
perché ieri non erano presenti i funzionari che
avrebbero dovuto esprimere il parere sugli emendamenti
presentati dal capogruppo ds Giuseppe Mangiapane. Da
qui la decisione del presidente del consiglio Filippo
Livio di rinviare l'atto deliberativo alla
commissione, convocandola per stamane, alla presenza
dei dirigenti del dipartimento competente. Va fatto un
altro passo indietro. Il piano particolareggiato è
stato esaminato dalla commissione urbanistica,
riunitasi in ben otto sedute consecutive (la prima il
29 settembre, l'ultima il 27 novembre), al termine
delle quali sono stati posti alcuni importanti
rilievi. Una volta ricevute le risposte da parte degli
uffici comunali, la commissione urbanistica ha dato un
parere condizionato, subordinando tutto
all'approvazione del piano particolareggiato da parte
della Regione siciliana e chiedendo, inoltre,
l'acquisizione dei pareri di legge e delle
approvazioni riguardanti le modifiche apportate alle
norme di attuazione del Prg. Le procedure sono andate
avanti in maniera quanto meno discutibile. Il progetto
è stato ritenuto meritevole di approvazione, essendo
inserito nel Prusst. Ma va sottolineato che il Piano
di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del
territorio non è la “Bibbia” ed è solo, al
momento, uno strumento di programmazione, adottato
esclusivamente dalla giunta (senza quindi il voto
dell'assemblea elettiva) e non equiparabile, per
importanza, al Piano regolatore generale. Almeno fino
a quando non verranno modificate radicalmente le
regole della pianificazione urbanistica vigenti in
Sicilia. In discussione, quindi, non è la singola
iniziativa di una società privata che, dal suo punto
di vista, persegue giustamente i propri obiettivi. Il
problema è che le scelte riguardanti il territorio
comunale devono essere inserite in un disegno
generale, quello appunto del Prg, valido per i
prossimi vent'anni. Non si possono ipotecare aree
pregiate del territorio, che in ogni caso vanno
assolutamente bonificate e riqualificate (come nel
caso delle cave di sabbia in via di dismissione). Nè
vanno trascurate le implicazioni sul piano economico e
le ricadute sull'intero settore del commercio, visto
che tra progetti redatti in variante al Prg e
contenuti nel Prusst ce ne sono almeno sei che
riguardano megainsediamenti commerciali. Dov'è il
tessuto socio-economico in grado di reggere tali
investimenti? Sono gli ipermercati il futuro di
Messina? Si può discutere su questi temi ma i “colpi
di mano” e le “fughe in avanti” servono solo ad
innescare polemiche e ad alimentare sospetti.
La
maggioranza si spacca
La
maggioranza si è spaccata. Ci sono consiglieri del
Ccd – Terranova, Santalco, Puglisi – che
contestano apertamente l'iter seguito dal
provvedimento proposto dal “loro” assessore, il
vicesindaco Gianpiero D'Alia. Santalco ha più volte
lanciato accuse sul modo di procedere della giunta in
materia di programmazione urbanistico-commerciale.
«Quanto andavo dicendo negli anni e nei mesi scorsi
– afferma – ha poi puntualmente trovato
conferma». E Puglisi è stato categorico: «Non
voterò mai una delibera del genere, senza un
confronto preventivo». Gli esponenti dello Sdi (Carlo
Abbate e Giovanni Galli) si sono ritrovati d'accordo
con la proposta del diessino Tommasini di rinviare le
carte all'esame della competente commissione
consiliare. «Possiamo anche decidere di votare a
favore – afferma Galli – ma sarebbe assurdo
pretendere che ciò venga fatto senza alcuna
discussione». Anche in Alleanza nazionale sono state
forti le voci di dissenso. Antonio Crupi, presidente
della terza commissione, è tra i più critici: «Era
inconcepibile ritenere di dover scavalcare la
commissione competente in materia di programmazione
urbanistica». E uno dei due vicepresidenti del
consiglio, Silvano Arbuse, è andato su tutte le
furie, una volta appreso che al piano
particolareggiato riguardante l'area delle cave di
sabbia sarebbe stata data una corsia preferenziale.
«Non sapevo nulla – dice – dell'inversione
dell'ordine del giorno». Le divisioni createsi in
consiglio, d'altra parte, trovano riscontro
all'interno dello stesso esecutivo comunale. Da un
lato i sostenitori dell'iniziativa: gli assessori D'Alia
e Scoglio. Dall'altro, coloro che hanno espresso forti
dubbi, come gli esponenti di Forza Italia (Barbera e
Alibrandi) o di An (Ragno). E il primo ad essere
perplesso è il sindaco Leonardi, il quale aveva
chiesto che fossero bloccati tutti i progetti in
deroga al Prg, almeno fino a quando il Piano
regolatore non tornerà approvato da Palermo.
I partiti
facciano chiarezza
«Chiederò
l'intervento dell'assessore regionale al Territorio e
Ambiente». Il deputato regionale dei Democratici di
sinistra Filippo Panarello definisce «grave» quanto
accaduto in questi giorni in consiglio comunale.
«Sono tre i punti – afferma – che a mio avviso
vanno evidenziati. 1) Il ruolo del sindaco. Leonardi
non può assumere su questa vicenda atteggiamenti “pilateschi”,
anche perché il provvedimento è stato esitato dalla
giunta. Nè vale appellarsi al fatto che la società
privata ha inoltrato un atto stragiudiziale,
minacciando la denuncia per omissione in atti
d'ufficio. Sono cose che non stanno nè in cielo nè
in terra. Sulle scelte di pianificazione e di
programmazione urbanistica il sindaco, la giunta e il
consiglio comunale sono assolutamente liberi e
responsabili delle proprie decisioni. Leonardi deve
avere il coraggio di presentarsi in commissione e in
consiglio comunale e di dire come la pensa davvero. 2)
Occorre che i partiti si pronuncino con chiarezza, a
cominciare dalle forze che sostengono l'attuale
maggioranza. 3) È necessario l'intervento
dell'assessore regionale al Territorio Bartolo
Pellegrino». Sull'argomento interviene pure la Lega
siciliana delle autonomie locali che, in una nota
firmata da Rosario Ansaldo Patti, si scaglia contro
«l'arroganza di una maggioranza pasticciona che
guarda solo agli interessi di pochi e non al bene
comune».
I dati di
fine anno dell'Aapit sui movimenti turistici nel
comprensorio
Quasi quattro milioni di presenze
Negli
ultimi cinque anni il movimento turistico della
Provincia di Messina ha registrato una fortissima
crescita con trend positivo fino a raggiungere
nell'ottobre 2001 la cifra di 951.454 arrivi e
3.900.628 presenze, staccando di netto rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente, tra l'altro già
in positivo, di 41.241 gli arrivi e di 170.877 le
presenze con una percentuale positiva,
rispettivamente, del 4,53% e del 4,58%. Lo afferma il
Presidente dell'Aapit Giuseppe Buzzanca (nella foto) .
«I fattori che hanno influenzato, in positivo, i
flussi turistici verso le nostre località - aggiunge
Buzzanca - sono stati, oltre al miglioramento della
immagine del "Prodotto Provincia di Messina"
sui mercati nazionali ed internazionali anche
l'aumento delle strutture ricettive nel settore
extralberghiero con l'apertura di due ostelli per la
gioventù, otto aziende agrituristiche, nove
affittacamere e ventotto "Bed and
breakfast", nonché con il miglioramento sia in
termini di quantità dei servizi che di qualità delle
strutture alberghiere già esistenti e anche, da non
sottovalutare, con il perseguimento dei piani di
incentivazione promossi dall'Azienda». «Nel quadro
complessivo delle presenze straniere - continua
Buzzanca - si registra un incremento dell'8,33% e del
5,14% degli arrivi. Tutto ciò è ancora più positivo
se si valuta che i turisti statunitensi nel mese di
ottobre hanno fatto registrare un decremento delle
presenze del 20% rispetto allo stesso mese dell'anno
precedente dopo i gravi fatti dell'11 settembre,
mentre complessivamente gli stessi turisti hanno
raggiunto 135.994 unità (con un aumento in
percentuale dell'11,760%). Hanno contribuito inoltre
al trend positivo i turisti tedeschi (2%), irlandesi
(4,56%), olandesi (23%), svizzeri (4%), polacchi
(40%), spagnoli (30%) e austriaci (21%). Per quanto
riguarda i paesi extraeuropei c'è da rilevare un
incremento delle presenze, oltre a quello degli Usa
del flusso giapponese (11,50%) e australiano (24,50%).
Nel quadro complessivo delle presenze italiane è
stato registrato un incremento dell'1% mentre negli
arrivi l'aumento ha raggiunto la quota del 3,98%.
Hanno contribuito al trend positivo delle presenze
nella nostra Provincia, a esclusione dei siciliani, un
po' tutte le altre regioni registrando, in
particolare, un incremento significativo la regione
Lombardia (7%), Liguria (6%), Lazio (6%) e Piemonte
(5%)». «Ciò dimostra - prosegue il presidente - che
l'azione e la programmazione dell'Aapit sono state
caratterizzate dall'impegno a promuovere uno sviluppo
equilibrato di tutte quelle attività che hanno
stretta attinenza con il turismo idonee a qualificare
sempre meglio l'offerta e i servizi di accoglienza, a
valorizzare le risorse storiche, artistiche, culturali
e ambientali del territorio provinciale garantendone
la loro salvaguardia e la loro fruibilità.
Nell'ambito delle attività svolte a favore della
promozione turistica provinciale vanno annoverate,
senz'altro, la partecipazione ad alcuni tra i più
importanti appuntamenti fieristici internazionali
(Londra, Berlino, Milano, Budapest, Madrid, Montreaux,
Francoforte, etc.) nel corso dei quali sono state
realizzate tutte quelle iniziative volte a creare il
necessario connubio tra l'attività
promo-pubblicitaria e la presentazione e la vendita
del prodotto turistico locale. Tale attività è
stata, inoltre, rivolta a sostenere iniziative
promosse da altri soggetti quali i Consorzi fra alcuni
comuni e le Associazioni Albergatori, o supportando,
nell'occasione, con interventi decisivi la
realizzazione di programmi di assoluto rilievo. È fra
le iniziative dell'Azienda, poi, rivolgere una
particolare attenzione anche al turismo nautico da
diporto, attesa la particolare posizione geografica
del territorio messinese. Tutto ciò nel contesto del
programma da tempo avviato dalla Provincia Regionale
relativamente al potenziamento dei porti e degli
attracchi esistenti e la realizzazione dei nuovi
porticcioli turistici».
Fonte: gds
La nave per Salerno può
attraccare ancora al "Molo Norimberga"
Enzo
Gallo
E'
stato raggiunto un accordo per poter fare di nuovo
attraccare la nave ro-ro del gruppo Tourist e Caronte,
sul molo Norimberga. La Capitaneria di porto ha
infatti concesso fino al 20 febbraio prossimo, giorno
in cui il gruppo Tourist-Caronte disporrà del pontone
galleggiante per l'ormeggio alla banchina
"nord-est", alla grossa nave che collega
giornalmente la città con Salerno, di poter usufruire
dell'attracco posto nella zona falcata. Il problema
invece riguarda quando vi sarà maltempo. Infatti se
il mare si ingrosserà, all'interno del porto, si
disporrà il trasferimento della Cartour sulla più
sicura banchina "Marconi", di recente
ripristinata e più consona alle esigenze richieste in
caso di rischi. Il ripristino dell'ormeggio
dell'autostrada del mare alla banchina del Norimberga
è stato possibile alla luce dei risultati
dell'inchiesta aperta dopo l'incidente avvenuto la
sera del 17 dicembre scorso, tra la "Cartour"
e due traghetti delle Fs, davanti alla prima
invasatura della stazione marittima. Un incidente che
non ha avuto per fortuna gravi conseguenze, ma ha
suscitato molto allarme sotto il profilo della
sicurezza della navigazione in porto. Come molti
ricorderanno, la sera del 17, il natante era rimasto
senza controllo a seguito della rottura di un
ormeggio, che lo portò a "scarrocciare" di
alcuni metri verso l'interno del porto. La prua dello
scafo nonostante l'intervento di un rimorchiatore,
andò a sbattere con una certa violenza contro una
delle navi delle Fs. Venne aperta un inchiesta.
Secondo le perizie della Capitaneria, l'improvviso
"scarroccio" della nave, non sarebbe dipeso
da un errore umano nelle manovre, ma da un imprevisto
tecnico dovuto a un difetto di fabbricazione di un
componente della complessa "attrezzatura
d'ormeggio".
Il sindaco sorride
all'epilogo del 2001
"E' stato un anno di buon governo"
Rosaria
Brancato
Sembra
lontano il dicembre del 2000, quando in una città
stremata dalle emergenze e dalle incompiute il sindaco
aveva fatto il bilancio di un anno "in bianco e
nero".
Oggi Leonardi prende fiato, incassa i primi risultati
e si concede, in stile new age, il lusso di invitare i
messinesi a "Pensare positivo", parafrasando
una celebre canzone di Lorenzo Cherubini, in arte
Jovanotti. Il bilancio di fine anno, ieri mattina a
Palazzo Zanca, nel corso del consueto incontro per lo
scambio di auguri con i giornalisti, è costellato di
fatti, dei primi passi che nel 2002 dovranno portare
ai traguardi.
Il sindaco snocciola l'elenco dei risultati ottenuti,
dall'inaugurazione dello svincolo di San Filippo,
all'ormai prossimo completamento del tram, dalla
ripresa dei lavori agli svincoli di Giostra ed
Annunziata, ai Prusst, dalla nuova legge sul
risanamento al Prg.
"Ma i risultati più importanti - dichiara
Leonardi - sono la dichiarazione dello stato
d'emergenza, con la nomina del commissario
straordinario, che porterà Messina ad affrancarsi
dalla schiavitù ai tir ed il via libera del Cipe al
ponte sullo Stretto. Un sì che rappresenta
un'occasione storica da non perdere, deve essere la
vera rivoluzione per cambiare il volto della
città". All'elenco aggiunge anche i piccoli
passi che hanno visto Messina scalare i gradini delle
classifiche stilate annualmente dall'Istat e dagli
istituti di ricerca. "Forse non lavoriamo molto
sul piano dell'immagine, non sappiamo vendere il
prodotto, ma quella collocazione prima di altre città
della Sicilia è la dimostrazione del nostro buon
lavoro".
Guardando indietro Leonardi sottolinea come gli
ostacoli maggiori siano stati i tempi e le procedure
burocratiche "Ogni volta che pensi di aver
superato un ostacolo ne trovi un altro. Il tram ad
esempio è stata una vicenda sconvolgente, abbiamo
lottato per i finanziamenti, la variante, l'impatto
ambientale. Ora è, posso dire miracolosamente, in
dirittura d'arrivo".
Guardando avanti c'è ancora molto da fare. Il 2002
dovrà essere l'anno delle consegne, prima fra tutte
quella dello stadio San Filippo, "che ci crea
ancora preoccupazioni", poi il tram sui binari
entro giugno, l'ultimazione degli svincoli ed
ovviamente l'approdo a sud. "Mi aspetto di poter
completare quello che è in corso d'opera. Abbiamo
inoltre alcune scommesse da non perdere, ponte ed
approdo. Ma dobbiamo imparare ad essere meno
disfattisti, e soprattutto a pensare positivo".
30/12/2001
Fonte: la sicilia
Protesta
dei comitati anti-Tir per solidarietà ai 15 deferiti
Massimo
Ipsale
«Fuori
i tir dalla città»: così recitava lo slogan (nella
foto) della manifestazione di protesta, ieri mattina
davanti alla Prefettura, organizzata dai vari comitati
anti-camion. Presentata, durante il sit in, la
campagna di raccolta firme: «C'ero anch'io», in
segno di solidarietà verso le 15 persone denunciate
per illecito amministrativo. I deferimenti sono
scattati il 19 dicembre, con la motivazione di aver
impedito ai mezzi pesanti di raggiungere il molo
«Norimberga» in occasione della manifestazione dello
scorso 11 dicembre.
Intanto, sui problemi legati al traghettamento, è
intervenuto Francesco Ventura, responsabile dell'«Aproca»
(«Associazione provinciale capitani»). Con un
documento, viene presentato un progetto «per
decongestionare, finalmente, il traffico dei mezzi
pesanti e leggeri dirottandoli in zone di facile
innesto, con pontili mobili per l'attracco di navi
bidirezionali». Gli imbarcaderi mobili, secondo l'«Aproca»,
potrebbero essere installati: sul cavalcavia per i
mezzi leggeri, alla foce del torrente Gazzi per i Tir
provenienti o diretti a Palermo, a Tremestieri per i
Tir sulla linea da o per Catania.
La
«riedizione» è stata approntata dalla ripartizione
comunale Viabilità: sono previste 10 aree per la
sosta delle auto
Piano parcheggi
riveduto e corretto
Inserita
pure la «piastra» da 5.000 posti tra la stazione Fs
e il cavalcavia
Giuseppe
Lo Re
Il
nuovo anno inizierà all'insegna del Piano parcheggi.
L'«edizione» riveduta e corretta del provvedimento
è stata ultimata dal dirigente della ripartizione
comunale Viabilità, Mario Pizzino; le carte, nei
giorni scorsi, sono state inviate all'esame
dell'Urbanistica.
Il prossimo passaggio sarà in Giunta comunale: poi
sarà necessaria l'approvazione definitiva da parte
del Consiglio di Palazzo Zanca. Infine l'invio a
Palermo, con la richiesta di autorizzazione per il
coinvolgimento di capitali privati. I 61 miliardi
finanziati con la «legge Tognoli» bastano soltanto
per coprire la metà delle spese: ecco spiegata la
decisione dell'Amministrazione comunale di chiamare in
causa gruppi imprenditoriali interessati alla
costruzione ed alla successiva gestione degli
autosilos.
La novità della rimodulazione del Piano parcheggi è
la previsione di una «piastra» che copra tutta l'area
tra il cavalcavia e la stazione centrale, in
modo da ricavare circa 5mila posti auto sopra
l'intreccio dei binari che «invadono» la vasta zona.
Il mega-parcheggio servirà anche gli utenti dei bus
dell'Atm, del tram e soprattutto della metroferrovia:
la stazione centrale diventerebbe, così, la vera
«porta» aperta su un sistema di trasporto integrato
gomma-ferro, che attualmente può contare soltanto sul
poco pratico «Cavallotti».
Altro nuovo inserimento nel Pup è il posteggio nell'ex
«Gasometro», area che – se utilizzata in
maniera adeguata alle esigenze – potrebbe
rappresentare un'utilissima valvola di sfogo.
Confermati tutti gli altri progetti redatti nel corso
degli anni. Tra gli autosilos figurano: «Regina
Margherita», in via Grosso Cacopardo, 2
piani entroterra per 180 posti auto; «Zaera
Nord», in piazza Zaera, 2 piani entroterra e
4 fuori per 420 posti auto; «Zaera Sud»,
in via Catania, un piano interrato per 200 posti auto;
«Gazzi Nord», in via Maregrosso, 2
piani entroterra e 5 fuori per 455 posti auto. Poi ci
sono i parcheggi a raso, il primo dei quali, «Annunziata
est», sta muovendo i passi concreti; nei
giorni scorsi, infatti, l'assessorato regionale ai
Trasporti ha autorizzato la contrazione di un mutuo di
circa 744 milioni di lire con la Cassa Depositi e
Prestiti. L'area di sosta, per un totale di 298 posti
auto, sorgerà nella zona tra il baby park e villa «Sabin»;
il contributo regionale sarà corrisposto a rate
semestrali per 10 annualità.
Attendono il finanziamento, ma sembra questione di
poco, gli altri tre parcheggi a raso progettati dal
Comune. Si tratta di «Annunziata ovest»,
sul viale Annunziata, 250 posti; «Vettovaglie»,
in piazza delle Vettovaglie, 180 posti; «Gazzi
Sud», in via Fermi (Zir), 250 posti.
Definitivamente stralciati, a causa del ritrovamento
di reperti archeologici, gli ultimi due autosilos
inseriti nella prima versione del Pup: «La
Farina», in via La Farina, 2 piani interrati
per 180 posti e «Del Popolo», in
piazza Lo Sardo, 3 piani interrati per 570 posti.
L'area che avrebbe dovuto ospitare il parcheggio in
via La Farina è stata, comunque , «recuperata» dal
Comune: nel sito sorgerà un centro direzionale per il
quale sono state avviate le procedure, tramite project
financing. Una sola l'offerta privata, della messinese
«Demoter», pervenuta entro il termine dello scorso
30 maggio. L'incartamento deve ancora essere esaminato
dal Cipe (la cui collaborazione è stata chiesta dal
Comune) e seguirà, ovviamente, lo stesso iter dei
progetti per i nuovi approdi a Tremestieri e
all'Annunziata.
Convocati
Leonardi, D'Alia e Minutoli
Città-mercato:
audizioni
in terza commissione
Domani
decisioni definitive?
G. L. R.
Saranno
il sindaco, Turi Leonardi, l'assessore
all'Urbanistica, Gianpiero D'Alia e il dirigente,
Manlio Minutoli, a dover convincere la 3ª commissione
consiliare sull'opportunità di realizzare la
città-mercato progettata dall'«Adroma impianti» (di
Castellammare di Stabia) nelle ex cave di sabbia sulla
Panoramica. Le audizioni sono previste domani mattina:
la convocazione dei tre rappresentanti
dell'Amministrazione è stata decisa nel corso della
seduta di ieri da parte dell'organismo consiliare
presieduto da Antonio Crupi (An). Le polemiche sul
progetto e sull'iter seguito non si sono ancora
stemperate.
Da parte loro, i Democratici di sinistra insistono su
una posizione di assoluta intransigenza: ieri sono
stati presentati 8 emendamenti con i quali, in buona
sostanza, si vuole impedire che il piano
particolareggiato sulle ex cave di sabbia venga
inviato al Cru, prima dell'approvazione definitiva
della variante al Prg.
Lo scontro, oltre che sul progetto vero e proprio, si
sta sviluppando anche sulle procedure accelerate
seguite nelle ultime settimane. L'opposizione, ma
anche alcuni rappresentanti della maggioranza,
contestano la sollecitudine con la quale numerosi
organismi hanno espresso il loro parere favorevole. A
tutti risponde Umberto Bonanno (Nuovo Psi), convinto
sostenitore della città-mercato. «È un'iniziativa
strategica anche in vista della realizzazione del
Ponte – ha detto –. E poi non si tratta solo di un
centro commerciale, ma troveranno posto un cinema
multisala, il distaccamento nord dei Vigili del Fuoco
con annessa elipista, giochi per bambini, parcheggi
alberati e la relativa viabilità di collegamento».
Fonte: gazzetta del
sud
Emergenza tir / La
proposta del Centro studi Metropolis
«Subito tre imbarcaderi mobili»
«Si
possono accelerare ancor di più le procedure e
realizzare, in tempi brevissimi, imbarcaderi mobili da
ubicare in tre zone diverse del litorale messinese».
La proposta viene dal Centro studi Metropolis e
dall'Associazione provinciale capitani, con la
collaborazione dei tecnici del Centro di formazione
mediterranea, coordinato dal prof. Pippo Isgrò, ex
assessore comunale e docente di Navigazione e Teoria e
Tecnica dei trasporti marittimi. È stato predisposto
già un progetto di massima finalizzato a
decongestionare, nell'immediato, la città dal
traffico dei mezzi pesanti e leggeri, dirottandoli in
zone di facile innesto con ponti mobili per l'attracco
di navi bidirezionali. Gli imbarcaderi “mobili”,
secondo i tecnici del “Metropolis”, potrebbero
essere localizzati al cavalcavia (per i mezzi
leggeri), alla foce del torrente Gazzi (per i tir
provenienti da Palermo) e a Tremestieri (per i mezzi
pesanti che arrivano da Catania). Per realizzare le
strutture è stato calcolato l'impiego di circa 3.500
tonnellate di ferro. I tempi di realizzazione
sarebbero inferiori ai sei mesi e le opere, sempre
secondo il Centro Metropolis e l'Aproca, potrebbero
essere costruite nei cantieri della Smeb, i cui
proprietari hanno dichiarato la piena disponibilità a
far eseguire l'assemblamento dei materiali di acciaio.
«Si tratta di un contributo da essere preso in
considerazione da parte delle istituzioni, visto che
la situazione in città è insostenibile – afferma
il dott. Francesco Ventura –, che di fatto non si
possono far sparire con la bacchetta magica i tir, e
alla luce della recente nomina del prefetto Marino
quale commissario per l'emergenza».
NAVI “RO-RO” – Il circolo di Alleanza nazionale
“L'Impegno”, intanto, chiede che le Ferrovie dello
Stato dimostrino con i fatti la volontà di non
dismettere il proprio impegno nell'area dello Stretto.
«Il modo migliore – afferma il presidente del
circolo Stefano Notti – è quello di effettuare
investimenti per dotare l'intera flotta di potenti
navi “ro-ro”, sul modello della “Cartour” del
gruppo Tourist-Caronte. Entro il prossimo anno le Fs
potrebbero inaugurare servizi alternativi come la
linea Messina-Golfo degli Aranci, con fermate
intermedie a Reggio, Gioia Tauro, Salerno e Napoli. È
importante sapere cosa le Ferrovie intendono fare nei
prossimi mesi».
Ccd, un
ufficio politico affiancherà il segretario
Un ufficio politico affiancherà il segretario
provinciale del Ccd Francesco Clemente durante le
trattative con le altre forze della coalizione di
maggioranza in vista della revisione degli assetti
amministrativi al Comune e alla Provincia. La
decisione è scaturita al termine di una lunga
riunione del direttivo del partito. Dell'ufficio
politico faranno parte i deputati nazionali Gianpiero
D'Alia e Giuseppe Naro, il deputato regionale Giovanni
Ardizzone, l'on. Salvatore D'Alia, i capigruppo a
Palazzo Zanca e a Palazzo dei leoni.
LA VERIFICA POLITICA – I tempi della verifica sono
ancora incerti, nonostante il sindaco Leonardi e il
presidente Buzzanca abbiano dichiarato la necessità
di chiudere i giochi nel periodo delle festività, in
modo da rilanciare con forza l'attività
amministrativa fin dalla prima decade del gennaio
2002. Finora, invece, sono stati abbozzati solo
contatti informali ed ancora sono avvolte dalle nebbie
le strategie che il Centrodestra intende attuare sia
riguardo al rimpasto nelle giunte dei due enti locali
sia alle nomine dei vertici delle principali aziende
collegate al Comune e alla Provincia. Il sindaco, nel
tirare le somme dell'anno ormai trascorso, durante il
tradizionale incontro con la stampa svoltosi venersì
mattina, non ha fatto cenno alle questioni
strettamente politiche. I nodi, però, vanno sciolti
al più presto anche perchè non è certo
un'operazione “indolore” far entrare ben quattro
nuovi assessori (saranno cinque alla Provincia) in una
“squadra” che ha già compiuto, nel bene e nel
male, più della metà del cammino avviato nella
primavera del '98. Gli equilibri politici sono
sicuramente importanti ma ancor più lo è la qualità
degli interventi sul piano amministrativo. Piuttosto
che soddisfare le esigenze dei singoli partiti e
rendere, però, ancora più confusa la situazione
all'interno delle due amministrazioni locali, sarebbe
meglio lasciare le cose come stanno. D'altra parte, le
scelte che verranno compiute potranno avere una
rilevanza non indifferente anche in prospettiva del
prossimo quinquennio amministrativo, all'indomani
delle elezioni che dovrebbero tenersi a metà del
2003. Lo stesso sindaco Leonardi, definendo “decisivo”
il 2001, ha lasciato intendere come i prossimi
potrebbero essere gli anni della definitiva riscossa
della città e del suo hinterland. Ma se si commettono
gravi errori, sul piano della programmazione e su
quelle delle scelte concrete, si rischia solo di
affondare la città una volta per tutte. E sarebbe un
delitto imperdonabile.
LA BEFANA DI LEGAMBIENTE – I nomi certi sono quelli
del ministro Pietro Lunardi, del deputato nazionale
Rocco Crimi, del presidente del Consorzio Asi Angelo
Sottile. Quelli “top secret” riguardano, invece,
assessori comunali, professionisti, presidenti di
aziende (ex) municipalizzate. Come ogni anno torna la
Befana degli amministratori, organizzata da
Legambiente di Messina. L'iniziativa, giunta alla sua
undicesima edizione, culminerà con la cerimonia di
premiazione che avrà luogo sabato 5 gennaio, alle
17,30, nella sede dell'associazione in via dei Verdi.
Le “nomination” si riferiscono a quelle
personalità pubbliche che, nel corso dell'anno, si
sono distinte – a giudizio dei soci di Legambiente
– nel bene o nel male sui temi della tutela
ambientale e, complessivamente, della qualità della
vita in città. Ai “cattivi” sarà dato, come di
consueto, il carbone e ai “buoni” verranno
regalati dolci e caramelle.
Mangiapane: un'occasione
perduta. Scoglio: un progetto da rifare
Alessandro
Tumino
Uno
dei doni migliori che l'anno nuovo potrebbe portare ai
cittadini messinesi – oltre alla risoluzione
dell'emergenza tir – è la chiarezza su uno dei
percorsi amministrativi più lunghi e “impantanati”
nelle opere pubbliche: la realizzazione del depuratore
di Tono che consentirebbe di dire basta ai liquami a
cielo aperto tra Mortelle ed Ortoliuzzo. Su questa
vicenda la ricerca della “verità” non è facile
visti i rilevanti ostacoli politici e
tecnico-giuridici incontrati finora dal progetto del
1992 (a firma Majolino-Puglisi) e considerate le
riflessioni, opposte, che su questo percorso fanno gli
ultimi due assessori alle Opere pubbliche: Giuseppe
Mangiapane (1996-1998, giunta Providenti) e Gianfranco
Scoglio, in carica dal '98. Il mutuo di 40 miliardi,
concesso nel 1996 dalla Cassa depositi e prestiti, non
viene utilizzato: questo è certo. I contrasti
cominciano già al primo interrogativo: si pagano o
no, su questi 40 miliardi, quote capitali e interessi?
Mangiapane sostiene di «sì» in virtù
dell'accensione del mutuo, Scoglio sostiene di «no»
perché le somme non sono state realmente accreditate.
Ma andiamo al nocciolo, ovvero alla realizzabilità
dell'opera. Comincia Mangiapane, oggi capogruppo dei
Ds: «È inaccettabile che una vicenda come quella
della mancata realizzazione del depuratore di Tono
passi inosservata in una città come Messina,
considerati i gravi problemi fognari che la
contraddistinguono. I fatti sono semplici. Nel 1996,
sulla base di un progetto deliberato dalla giunta
Bonsignore ed approvato dal Ctar, la Cassa depositi e
prestiti ha concesso al Comune di Messina un mutuo di
40 miliardi. Durante il mio assessorato il progetto,
corredato dei pareri favorevoli, sia quello di
legittimità, sia quello tecnico, è stato presentato
all'approvazione del Consiglio comunale che fino alla
fine della nostra legislatura (1998, ndr) non si è
mai pronunciato. Noi avevamo previsto la procedura
dell'appalto-concorso in conseguenza della prevalente
“parte tecnologica” del progetto impiantistico ma
l'allora maggioranza consiliare propendeva per il
pubblico incanto. Alla fine non hanno fatto nulla».
Quindi il j'accuse: «Dal 1998 al 2001 è sceso il
silenzio. Si è detto che 40 miliardi non bastano più
ma in 3 anni non si sono ottenuti nuovi fondi. La
giunta Leonardi poteva realizzare in questo tempo
qualunque soluzione. Sento dire che si cercherà il
concorso di privati con un project financing.
Quest'ipotesi mi preoccupa: visto l'aumento dei costi
delle acque reflue registrato con la nuova gestione
dei rifiuti, si rischia con questa scelta, quando
sarà, di penalizzare gli utenti». Ribatte così
l'assessore Gianfranco Scoglio: «Su questa vicenda
vengono dette di continuo inesattezze. Innanzitutto il
progetto da 40 miliardi è viziato da mancanza di
conformità al Prg ancora vigente. Rientra invece
nell'attuale variante trasmessa all'Assessorato
regionale al Territorio e Ambiente e che, più di
recente, con le integrazioni fornite dal Genio Civile,
è giunta all'esame del Cru». Ma Scoglio intende
sgomberare ogni dubbio: «In ogni caso quel progetto
del 1992 non è più valido e andrà interamente
riformulato: sia alla luce della legge 10 del 1993 che
ha riformato gli appalti sia alla luce del decreto
Galli sul riciclo delle acque con cui la Regione ha
recepito una serie di norme nazionali». E c'è di
più: «Con i 40 miliardi – afferma – si potrebbe
realizzare, oggi, solo il depuratore in una zona
collinare sopra Tono ma non le reti di adduzione, che
costano altrettanto. E dopo l'esperienza del
depuratore di Mili quelle “reti” sono
imprescindibili. Insomma ci vogliono circa 80
miliardi». E allora? «Utilizzeremo i 40 miliardi non
appena completeremo il finanziamento con i fondi del
“Por Sicilia” e poi attiveremo il project
financing, per il quale abbiamo già registrato alcune
proposte interessanti, e che non farà affatto
aumentare i costi per gli utenti, visto che le tariffe
saranno quelle previste dalla legge Galli. Il comune
di Barcellona lo sta già facendo con successo. Nel
frattempo il progetto sarà rifatto». E la storia
continua.
Fonte: gds
Viabilità, l'assessore Rizzo
sicuro:
"Il piano traffico è da rivoluzionare"
"Il
piano del traffico dovrà essere rivoluzionato e
pensato in funzione dell'entrata in vigore del
tram". Non ha dubbi l'assessore alla viabilità
Turi Rizzo nel tracciare un bilancio del 2001 e
nell'individuare i traguardi per il prossimo anno.
Messina, dopo aver sofferto negli ultimi anni, per i
continui lavori in corso, per i cantieri aperti a
macchia di leopardo, nel 2002 cambierà volto. Il tram
sarà sui binari ed il piano del traffico dovrà
essere funzionale a questi cambiamenti. "Abbiamo
chiesto fin troppi sacrifici alla città - spiega Turi
Rizzo -. E' stato un anno durissimo per la viabilità,
ma adesso il tram sta per essere consegnato. Stiamo
rivedendo il piano del traffico, saranno previsti
parcheggi d'interscambio per abituare i cittadini alla
filosofia del trasporto pubblico". Ma sui
posteggi potrebbero sorgere problemi. I finanziamenti
della legge Tognoli infatti non bastano per realizzare
i posti auto nelle zone d'interscambio con il tram, a
nord ed a sud della città.
"Abbiamo richiesto alla Regione la possibilità
di ricorrere, attraverso i project-financing,
all'apporto dei privati, dal momento che i
finanziamenti previsti dalla legge Tognoli coprono
appena il 50 per cento del fabbisogno". In attesa
di risposte da Palermo il sindaco Leonardi dovrà
rinnovare il consiglio di amministrazione dell'Atm in
una fase delicata, quella della trasformazione
dell'azienda in Spa. "E' un passaggio da fare
subito - conclude Rizzo - perch‚ l'Atm avrà un
ruolo centrale nella gestione del trasporto pubblico,
con l'avvio del tram e dovrà essere in grado di
garantire il servizio".
"Abbiamo il diritto di
protestare per i Tir"
Il comitato "La nostra città" ieri in
Prefettura per ribadire l'emergenza sicurezza
Rosaria
Brancato
"C'ero
anch'io", la sera dell'11 dicembre, quando il
corteo dei comitati antitir attraversò il viale
Europa, la via La Farina fino al molo Norimberga per
contestare la schiavitù al traffico dei mezzi
pesanti.
"C'ero anch'io", è lo slogan della raccolta
di firme avviata dai comitati in seguito alle denunce
scattate per aver ostacolato il traffico quella sera.
Ieri mattina le associazioni sono tornate nuovamente
in piazza per ribadire il diritto alla protesta civile
ed hanno effettuato un sit-in davanti alla prefettura.
Saro Visicaro, portavoce del Comitato "La nostra
città" ha invitato i passanti a firmare la
petizione intitolata "C'ero anch'io", un
modo per esprime solidarietà e dare apporto alla
lotta antitir.
"Delle denunce se ne stanno occupando i legali -
spiega Visicaro - a noi oggi importa chiarire che le
modalità della manifestazione dell'11 dicembre erano
state concordate anche nei tempi con chi rappresentava
la sicurezza in piazza in quel momento. Il corteo
inoltre è stato pacifico, quanto è successo dopo,
con le denunce, mi appare paradossale".
Con lui ieri mattina c'erano gli stessi manifestanti
dell'11 e delle proteste dei mesi scorsi. "Noi
continueremo a lottare - conclude Visicaro - perch‚
i tir continuano a fare vittime, la donna ferita alle
gambe è ancora in ospedale e l'approdo a sud non è
l'unica misura da prendere per fronteggiare
l'invasione dei mezzi pesanti".
La nuova città-mercato: la
parola passa al sindaco
Rosaria
Brancato
L'ultima
seduta dell'anno, quella di lunedì, sarà dedicata
alle audizioni del sindaco e degli assessori sulla
vicenda città-mercato. E' quanto deciso ieri in terza
commissione dove i consiglieri di maggioranza e
dell'opposizione si sono scontrati ancora una volta
sulla proposta di delibera per la realizzazione della
città-mercato sulla Panoramica. Il clima non è stato
quello rovente delle ultime sedute di consiglio ma
alla fine si è concordato di rinviare la decisione
solo dopo aver ascoltato gli interventi di Leonardi e
degli assessori Scoglio e D'Alia. Tema dello scontro
il progetto del centro commerciale, l'iter della
delibera, approdata in consiglio comunale senza essere
passata dalla terza commissione. "Vogliamo prima
ascoltare il sindaco - chiarisce Filippo Tommasini, Ds
-; capire se davvero si vuole approvare un piano
particolareggiato prima ancora d'aver votato il piano
regolatore e quello commerciale". Il no delle
opposizioni è sulla localizzazione, la Panoramica, un
sito che dovrebbe avere ben altre destinazioni secondo
i consiglieri che ricordano come, stando alle scelte
generali del Prg, le zone commerciali dovrebbero
essere ubicate a sud, nei pressi degli svincoli.
"Sono solo strumentalizzazioni - replica il
vicepresidente del consiglio Umberto Bonanno, Pss - si
tratta di un progetto utile ed opportuno, già
inserito nei Prusst". Lunedì, dopo le audizioni
è previsto il voto prima del passaggio in aula.
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