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ARCHIVIO DICEMBRE 2001

 

1/12/2001

Fonte: la sicilia

Tir distrugge un'auto in via La Farina e fugge

Non solo Boccetta: gli incidenti i Tir li provocano in tutta la città. La sera dell'ennesimo disastro sfiorato sul Boccetta, dove un autoarticolato con i freni rotti ha fermato la sua folle corsa sullo spartitraffico, un'auto posteggiata è stata distrutta da un camion all'incrocio tra le vie La Farina e XXVII Luglio. Probabilmente una manovra sbagliata alla base dell'incidente che ha provocato danni per alcuni milioni ad una Renault. Fortuna che all'interno della macchina non c'era nessuno. Il proprietario ha fatto l'amara scoperta soltanto ieri mattina, quando stava per recarsi al lavoro. Dell'investitore nessuna traccia, neanche un bigliettino. Il caso, però, ha voluto che un commerciante appuntasse la targa del camion. Per l'autista scatterà una denuncia attraverso l'assicurazione. Con l'aggravante che non si è fermato dopo aver provocato l'incidente. Al commerciante, invece, va rivolto un particolare ringraziamento: la città non può più sopportare il peso dell'attraversamento dei camion, aggravato dall'indisciplina di numerosi conducenti che – come denunciato più volte dal comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi – non hanno alcun rispetto per i cittadini.

Lunedì vertice al dipartimento della Protezione civile con il sindaco e il prefetto, all'odg la nomina del commissario
Approdo: appuntamento a Roma
Disponibili 41 miliardi per le prime due invasature a Tremestieri


Giuseppe Lo Re

L'appuntamento è lunedì mattina, a Roma, negli uffici del Dipartimento della Protezione civile. Ci saranno i tecnici del dicastero, il sindaco Turi Leonardi, il prefetto Giosuè Marino e, forse, il ministro Claudio Scajola. L'argomento, manco a dirlo, è l'ordinanza con la quale il Governo nominerà il commissario straordinario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri, considerata unica soluzione per liberare la città dal transito dei Tir. Le parti hanno già concordato quasi tutto: dall'identità del commissario (sarà il prefetto) alle competenze di massima (affidamento del progetto e realizzazione delle prime due invasature). Restano da «disegnare» soltanto i dettagli, cioè le misure che consentiranno procedure straordinarie derivanti dalla dichiarazione dello «stato d'emergenza» proclamato dal Consiglio dei Ministri. I soldi sono già a disposizione: si tratta dei 41 miliardi inseriti nell'accordo di programma-quadro tra Stato e Regione. Per il progetto siamo fermi all'elaborato di massima: quello definitivo dovrà essere acquisito dal commissario e sembra scontato che sarà redatto dal Genio civile Opere marittime, i cui tecnici sono stati in città nei giorni scorsi per incontrare il sindaco Leonardi. Gli studi riguardano non soltanto l'attracco, ma anche il collegamento con l'autostrada, all'altezza dello svincolo di Tremestieri. È prevista la costruzione di un tunnel riservato ai camion diretti all'approdo d'emergenza, in modo da separarli dai flussi di traffico cittadini. Intorno alle prime due invasature è stato stabilito che sorgerà l'approdo definitivo, da realizzare con il coinvolgimento di capitali privati tramite project-financing: su quest'aspetto non sembra che al commissario governativo debba essere affidata alcuna competenza.
Intanto, ieri sera il prefetto Marino ha incontrato sindacati e comitati anti-Tir. «È stato un confronto ampio, molto franco su una situazione che non riteniamo più sopportabile», ha commentato Tiziano Minuti, segretario provinciale della Filt/Cgil.

Da lunedì fasce orarie anche a Gazzi e Messina centro

G. L. R.

Scattano le fasce orarie anche negli svincoli di Gazzi e di Messina centro. Ieri mattina il sindaco, Turi Leonardi, ha firmato l'ordinanza: da lunedì il transito sarà limitato per i camion di stazza superiore alle 8 tonnellate. Le bretelle saranno off limits in due differenti periodi: dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14.
Hanno vinto la loro «battaglia», quindi, i Consigli del VI e del VII Quartiere che la scorsa settimana hanno anche organizzato un corteo, chiedendo al primo cittadino di dare un po' di respiro anche alla zona centro-sud della città. E proprio in occasione della manifestazione di protesta, Leonardi s'era impegnato a predisporre l'ordinanza firmata ieri, che conferma anche il divieto di transito notturno per i camion sul viale Boccetta. Quest'ultimo svincolo, infatti, resta vietato ai Tir dalle 21 alle 7 del mattino.
Controlli e simulazioni sul viale della Libertà — Prove tecniche di chiusura del viale della Libertà: una simulazione è stata effettuata ieri mattina nel «serpentone» degli imbarcaderi privati. Oltre ai tecnici e al comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, c'era Vincenzo Franza, amministratore delegato della «Tourist». Sono state effettuate varie verifiche sui flussi dei camion e delle auto in vista dell'inizio dei lavori del tram nel tratto del viale della Libertà, compreso tra la cittadella fieristica e la rada S. Francesco. Gli interventi dovranno essere eseguiti entro il prossimo 31 dicembre e, certamente, creeranno altri problemi alla viabilità in coincidenza del periodo natalizio.
I vertici sull'argomento si susseguono a pieno ritmo. Ieri il «solito» Ferlisi ha incontrato anche l'assessore alla Viabilità Turi Rizzo, il dirigente comunale Mario Pizzino e il direttore dell'Azienda trasporti, Claudio Conte. I quattro, sulla base delle indicazioni del sindaco, stanno definendo i dettagli del piano straordinario del traffico per Natale. Si è concordato che dal 10 al 24 dicembre, con una maggiore presenza dei Vigili urbani sul territorio e l'utilizzo degli ausiliari del traffico (che saranno gli Lsu dell'Atm), saranno controllati i percorsi viari degli autobus e in particolare quelli del «Velocittà».
In quest'ottica sono previste due nuove corse piazza Cairoli-via Bonino e piazza Cairoli-piazza Castronovo. Ai margini del centro saranno attivati parcheggi gratuiti. I siti sono stati individuati: Zir, ex Gasometro e viale Annunziata. Sempre dal 10 al 24 dicembre non si pagherà per utilizzare l'autosilos «Cavallotti».
Ordinanza anti-inquinamento — Intanto Leonardi ha firmato ieri un'altra ordinanza con la quale vengono fissate le procedure relative ai provvedimenti da adottare nel caso di allarme-inquinamento. Sono previste varie ipotesi operative, tra cui anche la chiusura al traffico di alcune zone della città, da parte del settore Viabilità e del Comando della Polizia municipale chiamati ad informare subito la cittadinanza. Stabilito anche che l'Ufficio ambiente del Comune istituirà al suo interno il servizio di controllo e di elaborazione dati, in raccordo con la Provincia regionale che in atto gestisce le stazioni di rilevamento sparse per la città.


I numeri del comandante Ferlisi
«Mancano almeno150 vigili urbani»
Ma il concorso è bloccato

«Mancano almeno 150 Vigili urbani per gestire una città come questa»: i numeri del comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, non lasciano dubbi. L'organico della Polizia municipale è sottodimensionato. Ieri l'ennesima emergenza ha mostrato le carenze di personale con le quali Ferlisi deve fare i conti: il corteo degli studenti ha bloccato la viabilità. E c'è stato ben poco da fare. Intanto ieri sera è stato discusso in Consiglio comunale, in sede di approvazione dell'assestamento del bilancio 2001, un emendamento (primo firmatario Francesco Mondello, del Ccd) che prevede la copertura finanziaria di 1 miliardo e 100 milioni per l'espletamento entro fine anno del concorso per l'immediata assunzione di una quarantina di Vigili.
La proposta, tuttavia, è stata «bollata» con parere negativo dal ragioniere generale, in quanto non ci sarebbero più i tempi tecnici per espletare il concorso entro la fine dell'anno.
Ricominciano le proteste in via I Settembre — La Confcommercio tornerà in piazza: sono duri i toni del documento diramato ieri dal direttore dell'Unione generale del commercianti, Roberto Corona. L'argomento della protesta è il transito dei camion in via I Settembre, nel tratto fra via Garibaldi e viale S. Martino. I danni, oltre ai disagi, sono continui: proprio ieri il nostro giornale ha scritto di una lastra di basolato lavico «saltata» sotto il peso di un autoarticolato.
«Si era convenuto che entro fine novembre – scrive Corona – il passaggio dei Tir sarebbe stato ridotto, con alcune modifiche in grado di alleviare i disagi. È assolutamente necessario dare respiro a quest'arteria, i cui consumatori trovano difficoltoso raggiungere a causa di ostacoli di varia natura e dell'intensità del traffico. Ci auguriamo – spera Corona nel documento inviato al sindaco – che quanto prima possano essere ripristinate condizioni di sicurezza, tali da poter sospendere lo stato di agitazione dichiarato dagli operatori, che hanno dovuto registrare un notevole calo dei volumi di vendita e che ancora non intravedono le modifiche previste ed in più sono penalizzati dalla mancanza di parcheggi e dalle sanzioni dei Vigili urbani».

Fonte: gazzetta del sud 

Mentre si autorizzano (!) nuovi scavi in via La Farina e in altre strade
Tir, fasce orarie a Gazzi e Camaro

Lucio D'amico

Dopo i divieti notturni sul Boccetta scatta il sistema delle fasce orarie per gli svincoli di Gazzi e di Messina centro. Il sindaco Leonardi ha firmato ieri l'ordinanza che entrerà in vigore lunedì. Tra le 7 e le 9 e tra le 12 e le 14 i tir non potranno transitare dalle due uscite e saranno costretti ad utilizzare gli svincoli di Boccetta e di Tremestieri. Si tratta dell'ennesimo provvedimento tampone, nell'attesa che si risolva, con il trasferimento degli approdi dal centro urbano, il problema strutturale della città. La limitazione del transito dei mezzi pesanti ha come obiettivo la riduzione dei disagi, almeno nelle ore di punta, in zone dove sorgono scuole e ospedali. In quegli orari tornerà ad appesantirsi ovviamente la situazione sul Boccetta che, viceversa, è esentato dal passaggio notturno dei “bisonti della strada”. Si tenta insomma di “spalmare” le sofferenze in modo più equo rispetto al passato. Ma cercando di accontentare tutti, si rischia come sempre di scontentare i più.
PIANO NATALE – Proseguono, intanto, le riunioni operative a Palazzo Zanca, con l'obiettivo di definire entro l'inizio della prossima settimana il pacchetto di misure antitraffico in vista delle festività di fine anno. È stato confermato ieri l'utilizzo di ausiliari del traffico a fianco della polizia municipale, per controllare i percorsi degli autobus, in particolare delle due nuove linee di “velocittà” (la 26 e la 55). Saranno istituiti parcheggi gratuiti all'ex Gasometro, su viale Annunziata e su via Orso Corbino, così come non si pagherà la sosta all'interno dell'autosilo di piazza Cavallotti.
ANCORA LAVORI – Mentre si sta cercando di portare a compimento i cantieri della tranvia, paradossalmente si autorizzano nuovi lavori che rischiano di avere un impatto pesante in un periodo di così grave emergenza viaria. Da lunedì, infatti, cominceranno gli scavi per consentire alla società Wind di eseguire la posa di cavi in fibre ottiche per telecomunicazioni. I cantieri interesseranno le vie Orso Corbino, Bonsignore e La Farina e resteranno aperti, dalle 7 alle 17, fino al 21 dicembre. Dopo la pausa natalizia, le attività riprenderanno dal 7 al 25 gennaio. Tutte e tre le strade coinvolte fanno parte di una zona ad elevatissimo traffico, reso ancora più caotico dalla realizzazione della tranvia lungo la via Bonino. Via La Farina oggi è, più o meno, nelle stesse condizioni di viale della Libertà. Pensare di aprire un nuovo cantiere è davvero un'idea “autolesionistica”. Per di più si consente l'esecuzione di lavori in piena giornata e non in orari serali come sarebbe stato più opportuno. Non si capisce, poi, come si intende conciliare la previsione di un parcheggio in via Corbino, durante il periodo prenatalizio, con le attività di scavo da parte della ditta autorizzata. Se la situazione viaria dovesse essere aggravata da simili cervellotiche decisioni, nessuno potrebbe accampare giustificazioni o arrampicarsi sugli specchi. Non era meglio far partire i lavori direttamente dal mese di gennaio?
VIA I SETTEMBRE – Si aggravano le condizioni della nuova pavimentazione in pietra lavica di via I Settembre. Il transito dei mezzi pesanti ha causato, purtroppo, danni difficili ancora da quantificare. Che la situazione di una strade principali del centro storico di Messina resti ai limiti di guardia, lo conferma anche il documento firmato ieri dalla Confcommercio. «Siamo costretti a tornare sull'argomento – sottolinea il direttore generale Roberto Corona – perchè è assolutamente necessario dare respiro a questa arteria, in cui diventa quasi impossibile arrivare e sostare. Tutto ciò continua a provocare conseguenze negative per le aziende della zona, che registrano un notevolissimo calo di vendite». L'Unione commercianti avverte l'amministrazione comunale che, in mancanza di risposte entro 24-48 ore, sarà organizzata la manifestazione di protesta che nei giorni scorsi era stata sospesa. 

Il comandante Ferlisi al prefetto «Così è impossibile andare avanti»

Alle 9 preoccupato, alle 10 sempre più agitato, alle 11 fuori di sè. Le due ore vissute ieri mattina dal comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi simboleggiano l'ennesima giornata nera sul fronte “di guerra” della viabilità cittadina. Lo incontriamo nel cuore di uno dei colossali ingorghi, in uno dei nodi più critici, quello di viale della Libertà. È lì che dirige il traffico, come un semplice agente, impegnato ad evitare scontri tra tir ed auto all'altezza del serpentone degli imbarcaderi privati. «Abbiamo un vigile ricoverato in ospedale – dice Ferlisi – mentre cercava di arginare la massa degli studenti che volevano entrare a Palazzo Zanca senza prima avere l'autorizzazione per l'assemblea pubblica. Un altro dei miei uomini stava per essere travolto da un'auto su via Garibaldi. C'è chi non regge allo stress di questo periodo di emergenza che sembra non finire mai. Ho ritenuto mio dovere telefonare al prefetto, riferendogli delle condizioni di assoluta ingovernabilità del traffico cittadino nei casi in cui eventi “esterni” determinino il blocco di alcune delle principali piazze o strade del centro urbano. Non è un modo per scaricarci dalle nostre responsabilità, è solo la consapevolezza di uno stato di crisi che non riguarda unicamente la viabilità ma che è innanzitutto un'emergenza di protezione civile».

emergenza traffico / Ai tir e ai cantieri del tram si aggiunge l'ennesimo blocco stradale causato da un corteo di protesta
Città in ginocchio
Studenti in piazza contro la riforma Moratti

Lucio D'Amico

Benvenuti nella Babele dello Stretto, la città dove governa il caos. Ieri sulle strade di Messina si è vissuta l'ennesima giornata di ordinaria follia. Per più di due ore, a causa del corteo organizzato dall'Unione degli studenti – in cinquemila sono scesi in piazza per protestare contro la finanziaria del governo Berlusconi e la riforma dei cicli scolastici proposta dal ministro Moratti –, l'intero centro urbano è rimasto completamente paralizzato. E la solita quotidiana emergenza, tra il via vai dei tir e i cantieri del tram, ha assunto proporzioni allucinanti. Abbiamo visto automobilisti perdere le staffe e scagliarsi contro i vigili urbani, che in queste occasioni finiscono sempre con il diventare il più facile dei capri espiatori. Abbiamo annotato sul taccuino episodi che davvero per poco non si sono trasformati in gravi fatti di cronaca nera. Abbiamo sentito la sirena delle ambulanze suonare a distesa per parecchi minuti, senza riuscire a superare la barriera di auto e mezzi pesanti che ha ostruito del tutto corso Cavour e quella che in queste ultime settimane potrebbe essere definita, senza tema di smentita, la strada urbana più intasata d'Italia: via Garibaldi. Abbiamo visto un conducente di autobus scendere sul marciapiede e incrociare platealmente le braccia, come a dire provate voi a guidare un mezzo di trasporto pubblico lungo strade dove non esiste più una corsia preferenziale. Sarebbe ingiusto affermare che tutti i problemi della viabilità siano causati dalle manifestazioni di piazza. Ma sarebbe altrettanto assurdo sostenere che Messina sia una città “normale” e confondere l'esigenza di tutelare gli interessi generali della comunità con la negazione del diritto di manifestare da parte di giovani, anziani, studenti, baraccati, famiglie senz'acqua, lavoratori di aziende in crisi, comitati anti-tir o cittadini semplicemente arrabbiati. È stata proprio la protesta “double face” di ieri a dimostrare come sia, da un lato, possibile adottare forme civili di lotta e di mobilitazione e, dall'altro, come sia pazzesco proseguire su questa strada, dove chiunque si svegli la mattina può decidere tranquillamente di bloccare i collegamenti viari tra il centro urbano e il resto della città, ledendo l'altrettanto sacrosanto diritto alla mobilità e alla libera circolazione di migliaia di cittadini. Gli studenti hanno saputo dare una dimostrazione di serietà quando hanno affrontato, nel corso dell'assemblea svoltasi nel salone di rappresentanza del Comune, i controversi temi della riforma della scuola. Ma la prima parte della protesta, purtroppo, ha confermato quanto si va dicendo e scrivendo ormai da giorni: Messina è in tali condizioni da aver indotto il Governo nazionale a dichiarare lo stato di emergenza, per questioni connesse non a calamità naturali ma alla viabilità e al traffico di attraversamento dello Stretto. In uno stato di emergenza non si può fare quel che si vuole senza tener conto dei diritti degli altri. Chi blocca oggi via Garibaldi o viale della Libertà o piazza Unità d'Italia lo fa assumendosi gravi responsabilità sul piano dell'ordine pubblico, della sicurezza e della protezione civile. E chi consente che ciò avvenga, sia chiaro, ha responsabilità ancora maggiori. Viviamo tutti in questa povera e tormentata città che sta disperatamente cercando di uscire dal tunnel nel quale si è cacciata. E ogni messinese avrebbe infinite ragioni per non essere soddisfatto, anzi per essere infuriato. Ma è proprio questo il tempo che gli appelli al buon senso e alla ragionevolezza non possono e non devono cadere nel vuoto. Ed è chi pensa che la collaborazione civica sia la negazione delle libertà individuali ad avere un'idea piuttosto distorta della democrazia.

2/12/2001 

Fonte: Gazzetta del sud

«La mobilitazione anti-tir prosegue»

«La mobilitazione proseguirà». Lo confermano, senza alcuna esitazione, i rappresentanti del coordinamento spontaneo delle organizzazioni e dei movimenti impegnati sul fronte della lotta al passaggio dei tir nel centro abitato. L'occasione è stata data dall'incontro con il prefetto Giosuè Marino, al quale ha preso parte una delegazione in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, del comitato “La nostra città”, dell'Associazione vittime della strada, del movimento studentesco “I Mamertini” e dell'associazione “Liberare Messina”. In un documento congiunto, si ribadisce «la validità di una mobilitazione permanente per tutta la durata dell'emergenza nella città. Su questo – sostengono sindacati, comitati e associazioni – concorda pienamente lo stesso prefetto, il quale ha assicurato che nessuna limitazione sarà imposta al diritto di manifestare. In merito alla dichiarazione dello stato di emergenza, si è convenuto che l'avvio delle procedure per la realizzazione di uno scalo a Tremestieri dovrà essere il primo passo di una serie di iniziative concrete che portino alla soluzione definitiva del problema dei tir. Tutto l'iter che seguirà alla nomina del commissario governativo dovrà essere gestito attraverso un'attenta vigilanza delle forze sociali affinché non si frappongano ritardi rispetto alla data vincolante del 31 dicembre 2002. In ogni caso – conclude il documento – il prefetto ha assicurato che le richieste di contingentamento dei flussi, delle fasce orarie riguardanti tutti gli svincoli, della diversificazione del trasporto delle merci, saranno sottoposte all'attenzione del ministro degli Interni per un intervento da parte del Governo nazionale». Nei prossimi giorni saranno decise le ulteriori iniziative che il movimento “anti-tir” intende portare avanti.

Perché si sono autorizzati nuovi lavori di scavo su via La Farina?

Lucio D'Amico

In missione a Roma. Il prefetto Marino e il sindaco Leonardi, accompagnati dal deputato nazionale Rocco Crimi, incontreranno domani il ministro degli Interni Claudio Scajola. Sarà l'occasione utile per conoscere i contenuti dell'ordinanza di protezione civile, che segue la recente dichiarazione dello stato di emergenza deliberata dal Consiglio dei ministri, su proposta dello stesso Scajola. Nell'ordinanza sarà indicato il nome del commissario – il prefetto di Messina, salvo sorprese dell'ultima ora – e si farà chiarezza su quali poteri il rappresentante dello Stato avrà per portare a compimento nel più breve tempo possibile, comunque entro il 31 dicembre 2002 (termine fissato nella dichiarazione dello stato di emergenza), l'iter di costruzione del nuovo approdo di Tremestieri destinato ai mezzi pesanti. In attesa di notizie dalla Capitale, in città si continua a fare i conti con una situazione viaria quotidianamente sull'orlo del collasso. Il prefetto Marino ha intessuto una serie di colloqui telefonici con il sindaco e il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi, il quale venerdì, al termine dell'ennesima giornata nera, ha avuto un comprensibile sfogo, dichiarando che in queste condizioni è difficile che si possa andare avanti, soprattutto quando, allo stato di ordinaria emergenza, si aggiungono i disagi provocati da sit-in e cortei lungo le principali strade del centro. A Palazzo del Governo non si sottovaluta la gravità della crisi che ha evidenti ripercussioni sul piano della protezione civile e dell'ordine pubblico. Gli episodi (tentate aggressioni e minacce) che hanno coinvolto alcuni vigili urbani e lo stato di esasperazione di commercianti, residenti e automobilisti, non forniscono un quadro particolarmente rassicurante. Il prefetto ha ribadito – e non poteva fare altrimenti – che non sarà limitato in alcun modo il diritto alla libera espressione delle idee e a manifestare in luoghi pubblici. Il contrario sarebbe ovviamente un ingiustificato attentato alla democrazia. Ma, nello stesso tempo, i rappresentanti delle istituzioni non possono ignorare che quella messinese è una situazione eccezionale e, come tale, impone provvedimenti straordinari. A confermarlo è la stessa dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale. Non saranno vietati, dunque, cortei e manifestazioni ma gli organizzatori saranno invitati a scegliere percorsi che non interferiscano con le direttrici fondamentali del traffico di collegamento tra le zone nord e sud e il centro urbano e che non finiscano con l'avere conseguenze negative in ordine alla tutela dell'incolumità pubblica e privata. Blocchi stradali che mettano in ginocchio per ore l'intera città non possono più essere tollerati. Fanno discutere, intanto, gli altri provvedimenti decisi dall'amministrazione comunale, nell'attesa delle soluzioni definitive al problema del transito di attraversamento dello Stretto. Da domani scatteranno i divieti a fasce orarie agli svincoli di Camaro e di Gazzi. I tir non potranno utilizzare le due uscite autostradali nei periodi dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14 e saranno costretti a dirigersi verso Tremestieri o imboccare il Boccetta. Ancora una volta si tratta di esperimenti da verificare sul campo, sperando che la differenziazione dei flussi di traffico possa avere qualche beneficio, riducendo nel modo più equo possibile i disagi nelle varie zone della città. Ma è un compito assai improbo e, come è stato ripetuto da più parti, quando si cerca di accontentare tutti, si finisce con lo scontentare la stragrande maggioranza dei cittadini. Lascia alquanto perplessi anche la scelta di autorizzare nuovi lavori di scavo (per la posa delle fibre ottiche da parte di una delle società delle telecomunicazioni) su arterie stradali importanti come via La Farina e le vie Bonsignore e Orso Corbino. Lascia ancora più sconcertati il fatto che si è pensato di far svolgere le attività nei cantieri in pieno giorno e non negli orari notturni, come sarebbe stato molto più logico.

Fonte: gds

Commercianti protestano: un illusione piano anti-Tir

Ri. Se.

E' durata poco la pace siglata col Comune. I commercianti della via Iø Settembre, dopo avere atteso i cambiamenti annunciati dal Comune, sono ritornati sul piede di guerra e non escludono proprio sotto Natale serrate.
In un documento del direttore della Confcommercio, Roberto Corona, si torna a discutere di viabilità in una arteria che da oltre un mese sopporta il passaggio dei Tir. Il sindacato, puntando il dito contro l'amministrazione, ricorda che è scaduto venerdì il termine per le modifiche viarie da apportare. Accordi che non sono stati rispettati.
Nell'ultimo incontro avuto col sindaco - dicono i commercianti - era stato garantito che il transito dei Tir sarebbe stato momentaneo poichè l'amministrazione entro il 30 novembre avrebbe provveduto a modificare il percorso. Ma nulla è cambiato e gli autotreni giornalmente transitare creando gravi disagi alla viabilità.
In questi ultimi mesi - aggiunge la Confcommercio - i danni subiti dai commercianti non sono gli unici. Il passaggio dei Tir ha irrimediabilmente rovinato il basolato lavico che ricopre il manto stradale recentemente rifatto. Un investimento costato parecchi soldi e perso in poche settimane. Resta il nulla di fatto anche per i parcheggi inesistenti che rendono la sosta difficile persino alle persone che sulla Iø Settembre abitano o lavorano.

La nomina del commissario
Sindaco e prefetto a Roma

Rosaria Brancato

Le idee ormai sono abbastanza chiare. Domani mattina a Roma, alla Presidenza del Consiglio, si tratterà di definire l'ordinanza che dalla dichiarazione dello "stato d'emergenza" porterà ai fatti concreti ed alla nomina del prefetto Giosuè Marino a commissario speciale.
In vista dell'incontro il sindaco Leonardi, il prefetto Marino ed il parlamentare di Forza Italia Rocco Crimi, che ha chiesto al ministro il provvedimento, si sono riuniti per concordare i termini e i margini di manovra che il commissario dovrà avere. Un incontro a tre, riservato, per capire quali siano le strade per operare in deroga alla legge, tagliare i tempi superflui, evitare interferenze, pressioni, ostacoli. Tutto, come chiarito sia dal prefetto che dal sindaco, nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza.
"L'ordinanza è la fase più importante - chiarisce Rocco Crimi - perch‚ definisce gli strumenti operativi che avrà in mano il commissario. C'è troppa confusione. Non si può in questo momento ipotizzare che il commissario abbia poteri per fare l'approdo a sud, ma anche gli svincoli, la via del mare, lo stadio. Questi sono compiti del sindaco. Il prefetto dovrà realizzare l'approdo e liberare la città dai Tir".
L'ossatura dell'ordinanza è pronta, occorre solo delineare le modalità ed i percorsi da seguire. Attualmente ci sono due progetti, ma sono inseriti nel project financing per gli approdi definitivi. "Noi abbiamo un solo compito - conclude Crimi - ottenere una progettazione rapida, usare i 41 miliardi, assegnare l'appalto".
E se domani sindaco e prefetto voleranno a Roma non è detto che il giorno della firma non sia lo stesso ministro Scajola a visitare il sito dell'approdo.


Fonte: la sicilia

Il Consiglio comunale «trova» 50 milioni per avviare le procedure, intanto la Cisl proclama lo sciopero per il 19 dicembre
Vigili urbani: concorso sbloccato
Approdo d'emergenza, cena di lavoro tra Leonardi, Marino e Crimi


Giuseppe Lo Re

La sua «mano» il Consiglio comunale l'ha tesa: nell'assestamento di bilancio (votato venerdì notte tra mille polemiche, che hanno reso necessario anche l'intervento telefonico del sindaco) sono previsti i soldi per avviare il concorso per Vigili urbani. L'appello del comandante, Calogero Ferlisi, non è quindi caduto nel vuoto. Nell'organico, è stato più volte denunciato, mancano almeno 150 agenti: il numero non è gettato lì a casaccio, ma trova risposta nella conformazione geografica di una città chi si espande principalmente in lunghezza lungo la costa. I 50 milioni stanziati dal civico consesso consentiranno di avviare le procedure concorsuali entro fine anno. Il primo passo sarà stabilire il numero di assunzioni da effettuare e pubblicare il successivo bando: proprio per quest'operazione dovrebbero servire i soldi ricavati dal civico consesso.
Subito gli ausiliari — Se il concorso non avrà certo tempi brevissimi, entreranno subito in azione gli ausiliari del traffico. Lunedì l'Atm fornirà i nominativi dei 15 ispettori individuati, che saranno subiti sottoposti ad un corso di una settimana da parte dei Vigili urbani. Con determinazioni del primo cittadino, saranno poi «piazzati» sulle strade. Il loro incarico riguarderà principalmente la lotta alle auto in doppia fila o nelle corsie preferenziali per gli autobus.
Scatta lo sciopero — Intanto, lo stato d'agitazione proclamato dalla Cisl si è trasformato in sciopero. I Vigili urbani si asterranno dal lavoro il 19 dicembre, per tre ore al termine di ogni turno. La decisione – comunicata ieri a Palazzo Zanca – è stata presa a seguito delle «mancate risposte da parte dell'Amministrazione su alcune richieste avanzate nelle scorse settimane».
Si torna a posteggiare sui binari del tram — Intanto, da ieri su disposizione del Comune è di nuovo possibile posteggiare sui binari del tram a Provinciale; si tratta di una delle misure d'emergenza per gestire al meglio la fase di caos prevista a Natale.
Si parla di approdi... anche al ristorante — E intanto il quadro è in continuo movimento anche sugli approdi. Venerdì c'è stata una cena di lavoro alla quale hanno partecipato il sindaco, Turi Leonardi, il prefetto, Giosuè Marino e il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, che in questo momento sta facendo da collante tra Roma e Messina. Davanti alle pietanze servite dai camerieri di un noto ristorante cittadino, si è parlato della nomina del commissario (sarà certamente il prefetto) che dovrà occuparsi della realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri entro il 31 dicembre 2002. Confermato il vertice che si terrà domani a Roma presso il dipartimento della Protezione civile; per la nomina sarebbe davvero una questione di pochissimi giorni.

3/12/2001

Fonte: Gazzetta del sud

Tir, scattano le fasce orarie a Gazzi e Camaro


Scattano oggi i nuovi provvedimenti disposti dall'amministrazione comunale nel tentativo di ridurre i disagi nelle varie zone della città attraversate dal transito dei mezzi gommati pesanti. Dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14 i tir non potranno utilizzare più gli svincoli di Messina centro (Camaro) e di Gazzi. Nelle fasce orarie in cui vigeranno i divieti le uniche uscite praticabili saranno quelle del Boccetta e di Tremestieri. Confermata, invece, la chiusura notturna ai tir – dalle 21 alle 6 del mattino – di viale Boccetta. Sempre da stamane cominceranno i lavori di scavo per la posa di cavi in fibre ottiche per telecomunicazioni sulle vie Orso Corbino, Bonsignore e La Farina. I lavori dureranno poco più di un mese e saranno interrotti solo nel periodo dal 21 dicembre al 7 gennaio 2002. Durante lo svolgimento delle attività di cantiere sarà vietata la sosta delle auto, dalle 7 alle 17, ma solo sul lato interessato di volta in volta dai lavori. La polizia municipale presidierà la zona per evitare che la discutibile autorizzazione, rilasciata quasi sotto Natale e senza motivazioni di impellente urgenza, abbia un impatto ancor più pesante sulla già critica situazione riguardanti i collegamenti viari tra le zone nord e sud con il centro urbano. Via La Farina, lo ricordiamo, è stata definita nel corso di una ricerca effettuata da specialisti del settore, una delle strade più intasate dell'intera Sicilia. Ed oggi il prefetto Marino e il sindaco Leonardi voleranno a Roma per incontrare, accompagnati dal deputato messinese Rocco Crimi, il ministro degli Interni Claudio Scajola. Sarà l'occasione ufficiale per conoscere i contenuti dell'ordinanza di protezione civile, con la quale sarà nominato il commissario governativo incaricato di portare a compimento l'iter di realizzazione del nuovo approdo di Tremestieri.

Fonte: la sicilia

Approdo a sud: oggi a Roma si discute sulla nomina del commissario

Arriva finalmente il giorno del vertice romano sulla nomina del commissario straordinario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. Questa mattina il sindaco, Turi Leonardi e il prefetto, Giosuè Marino, parteciperanno, insieme al deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, ad un vertice nel dipartimento di Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sarà discussa l'ordinanza per la nomina del commissario, che sarà certamente il prefetto, Giosuè Marino, che dovrà realizzare con procedure accelerate entro il 31 dicembre 2002 le prime due invasature dell'approdo a sud.
Ma dalla settimana che inizia oggi si aspettano novità importanti su tante altre opere pubbliche. Innanzitutto il tram: entro il 10 dicembre, infatti, dovranno essere completati i lavori sulla via Vittorio Emanuele e in piazza della Repubblica, in modo da «fluidificare» la viabilità in occasione del periodo pre-natalizio. Altri argomenti nell'agendina del primo cittadino sono gli svincoli di Giostra e dell'Annunziata e lo stadio di S. Filippo. In tutti e due i casi si attende che le imprese («Gepco-Salc» e «Astaldi») aggiudicatarie dei lavori firmino i relativi atti di sottomissione preliminari alla ripresa degli interventi.
Infine c'è l'altro svincolo, quello di S. Filippo. Ultimato da mesi, non è stato ancora aperto: il sindaco nei prossimi giorni dovrebbe convocare il sopralluogo della commissione di collaudo. Nel frattempo, sarà eseguito l'ultimo intervento mancante: l'installazione del semaforo all'incrocio con la Strada statale 114. I tempi per l'inaugurazione sono stati dettati dal sindaco al termine di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi: «Lo svincolo – ha annunciato Leonardi – sarà attivato entro il 10 dicembre».

4/12/2001

Già la prossima settimana potrebbero essere attribuiti al prefetto Marino i poteri straordinari per l'approdo a sud
Il Governo fa sul serio
In vigore da ieri le nuove fasce orarie per i tir


Natalia La Rosa

Potrebbe essere operativa già dalla prossima settimana l'ordinanza ministeriale con la quale vengono conferiti poteri straordinari ad un commissario che porti a compimento la realizzazione dell'approdo nella zona sud. Il contenuto del decisivo provvedimento è stato ieri al centro di un incontro tenutosi a Roma, nella sede del Dipartimento ministeriale di Protezione civile, alla presenza del capo dell'ufficio legislativo del ministro. Ad illustrare all'alto funzionario lo stato d'assoluta emergenza nel quale è piombata la città di Messina sono stati il prefetto Giosuè Marino e il sindaco Salvatore Leonardi, accompagnati dal deputato Rocco Crimi. «Abbiamo descritto – evidenzia il sindaco – la condizione ormai intollerabile nella quale si trova la città parlando dell'assoggettamento alla servitù di passaggio dei tir, degli incidenti mortali, dell'inquinamento. L'ordinanza – aggiunge Leonardi – avrà come oggetto la realizzazione dell'approdo e sarà subito operativa, senza la necessità di ulteriori passaggi successivi alla firma da parte del ministro. Probabilmente sarà necessario un altro incontro, ma il provvedimento dovrebbe essere esitato già la prossima settimana. Il primo passaggio consisterà nell'attribuzione dell'incarico per la progettazione dell'approdo, in modo da esaurire la procedura nel corso dei dodici mesi di durata dei poteri straordinari. Ma nel dettaglio gli adempimenti potranno essere definiti solo quando leggeremo il testo dell'ordinanza». Sempre nel corso dell'incontro è stata anche confermata l'attribuzione dei poteri straordinari al prefetto Marino, che dunque sarà designato quale figura commissariale per l'avvio dell'importante procedura. «Ritengo sia giusto – ribadisce l'on. Crimi – ringraziare il rappresentante di Governo per la disponibilità manifestata all'assunzione di questo delicato incarico. Siamo inoltre soddisfatti per il modo in cui procede l'iter preparatorio dell'ordinanza, nella quale il commissario straordinario sarà autorizzato a superare lungaggini e ostacoli burocratici. Una parte del provvedimento, tra l'altro, sarà dedicata anche agli aspetti economici, con l'indicazione delle fonti dalle quali attingere celermente i finanziamenti necessari». Intanto ieri è stato aperto un nuovo cantiere in via La Farina, mentre sono entrate in vigore le nuove fasce orarie per i mezzi pesanti. Il transito dei tir (con esclusione di quelli destinati al trasporto pubblico) è vietato tra le 7 e le 9,30 e tra le 12 e le 14 dagli svincoli di Gazzi e di Messina centro. In questo arco orario sarà consentito l'accesso solo attraverso le uscite di Tremestieri e Boccetta. Quest'ultimo svincolo, invece, rimane interdetto ai mezzi pesanti tra le 21 e le 6. Le nuove limitazioni al transito dei mezzi pesanti, comunque, non hanno creato particolari problemi alla viabilità come conferma il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi. «Teniamo costantemente sotto controllo – rileva l'ufficiale – sia viale Europa che viale Boccetta, dove vengono condotti i rilievi anche con l'autovelox. Rimane, però, l'inciviltà di molti cittadini che, ad esempio, continuano imperterriti a considerare le corsie preferenziali come parcheggi. Negli ultimi due mesi abbiamo elevato circa 7.000 multe, prelevando anche molti automezzi con i carriattrezzi. Mi appello dunque al buon senso degli automobilisti, ma anche dei negozianti perché facciano rispettare ai fornitori gli orari di carico e scarico delle merci, che deve avvenire obbligatoriamente tra le 21 e le 7 e tra le 14 e le 15».

Viabilità: vertenze e “piano Natale” nell'incontro fissato oggi con l'Atm

N.L.R.

Si stringono i tempi per la definizione del piano di viabilità da attuare in vista delle festività natalizie. E non è consentito sprecare nemmeno un minuto dal momento che è già abbondantemente iniziata la corsa agli acquisti (come si è potuto notare la scorsa domenica, caratterizzata da strade intasate, parcheggi quasi introvabili e negozi pieni) con tutte le prevedibili conseguenze in tema di mobilità. Il progetto dell'amministrazione per ridurre il flusso di veicoli diretti verso il centro, tra l'altro, prevede anche l'istituzione di bus navetta fra il centro e le zone nord e sud, con la creazione di parcheggi sui viali Giostra e Annunziata e al Gazometro. «Abbiamo chiesto all'Atm – spiega l'assessore alla viabilità Salvatore Rizzo – di rendere gratuito l'accesso al servizio, prevedendo un rimborso da parte del Comune, ma di questo dovrà discutere il consiglio d'amministrazione dell'azienda». E appunto su questo argomento sarà incentrata la riunione del cda prevista per venerdì. Ma prima ancora che di “piano Natale” l'amministrazione dovrà discutere con i sindacati dell'incandescente vertenza avviata da tutte le sigle presenti in azienda e sfociata nello sciopero generale attuato nelle scorse settimane. Proprio la mancanza di attenzione da parte dell'amministrazione aveva indotto i rappresentanti dei lavoratori ad annunciare altre agitazioni che, chiaramente, se attuate in periodo natalizio farebbero precipitare una situazione di per sè già drammatica. Così, nell'incontro di oggi il sindaco dovrebbe tentare di avviare un dialogo senza, però, glissare sulle risposte che le forze sindacali hanno chiesto, in particolare in merito all'attribuzione di nuovi servizi all'azienda, con la modifica dell'art. 2 dello Statuto, e alla gestione del tram e della metroferrovia. Intanto, si attende il pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensione, proposta dalla cooperativa Il Pilone, contro il provvedimento della Giunta con il quale la stessa società veniva esclusa dalla proroga del servizio di parcheggio a pagamento a causa del mancato versamento di somme al Comune. Attualmente, il prezioso servizio è ripreso sulle aree attribuite alle cooperative Orizzonte '94 e Progetto Lavoro, che ha assorbito i lavoratori e le zone di competenza della Nuova Sedco, anch'essa esclusa dalla proroga del servizio che si concluderà il prossimo 15 gennaio. Entro quella data, il servizio dovrà essere attribuito con una gara ad evidenza pubblica.

“Ampliato” il viale della Libertà

È stato davvero sensibile il miglioramento della circolazione stradale seguito ieri all'ampliamento della carreggiata sul viale della Libertà, all'altezza della chiesa di S. Francesco. La direzione lavori della tranvia ha infatti deciso il restringimento delle aree di cantiere, con l'eliminazione del reticolato e la copertura con l'asfalto di una parte delle zone in precedenza interdette alle auto, in modo da porre rimedio all'assurda situazione determinatasi in particolare sulla corsia lato mare, nella quale il marciapiedi era più ampio della sede stradale. Proprio in quest'ultima direzione, cioè nel senso di marcia sud-nord, si sono avvertiti i maggiori benefici del nuovo provvedimento, che, comunque, ha “regalato” preziosi centimetri d'asfalto anche alla corsia lato monte. Intanto non è stata ancora definita la data d'inizio del collaudo della nuova vettura, arrivata già da quasi due settimane. La tratta compresa tra Gazzi e la stazione, tra l'altro, è già ultimata e dunque già da oggi potrebbe consentire la messa a punto del mezzo. Si attende, dunque, solo un accordo tra l'amministrazione e la Alstom, l'impresa costruttrice, per definire eventuali responsabilità durante la fase di collaudo che, comunque, con ogni probabilità non comincerà prima di gennaio. Tra una ventina di giorni, tra l'altro, verrà completata anche la seconda vettura sulla quale sarà eseguito il primo collaudo nello stabilimento romano. Dunque è ragionevole ipotizzare che sia la prima che la seconda vettura saranno attivate entrambe in via sperimentale nei primi giorni del nuovo anno. Anche in vista delle festività, però, sarebbe opportuno provvedere ad alcuni elementari adempimenti nel settore dell'arredo urbano nel centro cittadino. In particolare, sono davvero indispensabili non solo una più accurata pulizia all'interno dei binari di viale S. Martino, ma anche una maggiore illuminazione a piazza Cairoli, completamente al buio nelle ore serali.

Fonte: la sicilia

La prossima settimana sarà formalizzata la nomina del commissario, il prefetto avrà poteri straordinari e un solo obiettivo
Approdo a Sud: fissati i tempi
Ieri vertice a Roma per predisporre l'ordinanza di Protezione civile


Giuseppe Lo Re

«Sono abbastanza soddisfatto»: il sindaco, Turi Leonardi, si è sbilanciato al termine del vertice romano di ieri mattina sulla realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. I dirigenti del dipartimento di Protezione civile hanno preso atto del problema, mostrato comprensione e manifestato preoccupazione, oltre che interesse per una rapida soluzione. E in questo quadro i tempi per la nomina del commissario del Governo non potranno che essere brevi: entro la fine della settimana sarà approntata l'ordinanza. Nei primi giorni della prossima ci sarà la firma del ministro dell'Interno, Claudio Scajola. La delegazione composta da Leonardi e dal prefetto, Giosuè Marino, è tornata a Messina, quindi, con impegni più che concreti.
Il vertice di ieri ha avuto carattere operativo: non a caso hanno partecipato alcuni rappresentanti dell'Avvocatura dello Stato, oltre al deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, che sta seguendo da vicino tutto il delicato iter, iniziato con la dichiarazione di «stato d'emergenza» e destinato a completarsi nei prossimi giorni con la nomina del prefetto a commissario. Marino avrà ampi poteri per realizzare entro il 31 dicembre 2002 le prime due invasature d'emergenza. Dovrà commissionare il progetto esecutivo (quello di massima è stato già redatto dal Genio civile Opere marittime) e affidare velocemente i lavori. Bypassando varie normative, come per esempio l'obbligo di effettuare la Valutazione d'impatto ambientale. «Avrà facoltà il più ampie possibile. Ci sarà un ampio margine di manovra tenendo sempre conto – ha puntualizzato però il sindaco – del rispetto dei princìpi giuridici dell'ordinamento costituzionale italiano».
E per evitare problemi interpretativi o ostacoli normativi imprevisti si è chiesto l'intervento dell'Avvocatura dello Stato: insomma, tutto deve filare liscio. «Ogni parola va “pesata” – ha aggiunto l'on. Crimi –. Quest'ordinanza dev'essere ponderata; per evitare che rimanga lettera morta bisogna evidenziare tutte le leggi che è possibile superare». Necessari, perciò, obiettivi chiari e massima collaborazione da parte di tutti: sono anche le richieste del prefetto, commissario in pectore ormai da alcune settimane. L'interesse di tutti è sgomberare il campo dai fraintendimenti. Ieri è stato chiarito, ancora una volta, che il commissario avrà competenze assai precise. Si occuperà solo delle prime due invasature d'emergenza a Tremestieri e del relativo collegamento (via tunnel) con l'autostrada, utilizzando i 41 miliardi messi a disposizione dall'accordo di programma quadro Stato-Regione.
Nessun altro incarico sarà inserito nell'ordinanza: né la «via del mare» né gli approdi definitivi a Tremestieri e all'Annunziata (questi saranno realizzati con capitali privati), né gli svincoli di Giostra e Annunziata né lo stadio di S. Filippo. «Sembra proprio che qualcuno – ha ripetuto Leonardi prima di salire sull'aereo che lo ha riportato in città – voglia inserire tutto nel calderone per non concludere nulla. Non può prevalere la logica del “tutto emergenza, nessuna emergenza..”.»

Da ieri le nuove fasce orarie

G. L. R

Da ieri hanno qualche ora di «respiro» anche i residenti nella zona centro-sud della città. Sono entrate in vigore, infatti, le fasce orarie per i camion negli svincoli di Messina Centro e di Gazzi. Le limitazioni disposte con ordinanza del sindaco, Turi Leonardi, riguardano i Tir di stazza superiore alle 8 tonnellate. Gli orari in cui le due bretelle sono off limits per i mezzi pesanti vanno dalle 7 alle 9 del mattino e dalle 12 alle 14. Gli orari non sono stati individuati a casaccio, ma coincidono con l'apertura e la chiusura dei negozi e soprattutto con l'inizio e la fine delle lezioni scolastiche. A denunciare i problemi sul viale Europa legati all'afflusso continuo degli alunni delle numerose scuole che sorgono su quest'arteria era stato il Consiglio del VI Quartiere, che ha organizzato anche un corteo di protesta conclusosi con un incontro a Palazzo Zanca. E in quell'occasione il sindaco si era impegnato a prendere provvedimenti concreti. Intanto resta confermato il blocco notturno dei Tir sul viale Boccetta. La «strada della morte», infatti, è chiusa ai «bisonti» dalle 21 alle 7 del mattino. Nel frattempo, si sta lavorando sul progetto che prevede la «blindatura» del Boccetta, attraverso la creazione di una corsia centrale isolata e riservata ai camion.
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Fonte: gds

Commissario per l'emergenza, Scajola predispone l'ordinanza della nomina

Rosaria Brancato

L'ordinanza adesso c'è, ormai per la nomina del prefetto Giosuè Marino a commissario speciale per lo stato d'emergenza è solo questione di giorni. Ieri a Roma il sindaco Salvatore Leonardi, il prefetto ed il parlamentare di Forza Italia, Rocco Crimi hanno incontrato i dirigenti del dipartimento di Protezione civile, presso la presidenza del Consiglio, per ultimare l'ossatura del provvedimento che il ministro Claudio Scajola firmerà tra la fine della settimana o al massimo lunedì.
Il primo cittadino ha chiarito quali erano le richieste affinchè l'ordinanza sia realmente efficace per la realizzazione dell'approdo a Tremestieri. "Ho illustrato la situazione - spiega Leonardi contattato subito dopo l'incontro, in tarda mattinata - puntualizzando gli elementi chiave dell'ordinanza, i punti rilevanti per i percorsi da seguire". L'obiettivo è dare poteri tali da superare agevolmente gli ostacoli della burocrazia.
"Ci sono diversi passaggi, come l'impatto di valutazione ambientale, la progettazione, l'appalto - chiarisce il sindaco - e su tutti questi passaggi si devono trovare procedure rapide, avere il modo di agire in deroga alla normativa, ovviamente nel rispetto della legge. Ce ne sono alcune che non possono essere derogate, ma in altri casi c'è il sistema per concludere prima l'iter". E' soddisfatto il primo cittadino, ammette di aver trovato molta attenzione da parte dello staff del ministero ai problemi della città ed entro la prossima settimana il provvedimento sarà operativo. Il prefetto non solo potrà avere ampi margini di manovra per arrivare in fretta all'appalto ma potrà anche usufruire di uno staff di consulenti da scegliere.
"L'approdo è sempre più vicino - commenta Rocco Crimi - adesso si tratta solo di scrivere materialmente l'ordinanza. Il prefetto avrà tutti i poteri possibili, compatibilmente alle leggi, ma alla fine l'obiettivo approdo a sud entro i sei mesi sarà raggiunto".

4/12/2001

Già la prossima settimana potrebbero essere attribuiti al prefetto Marino i poteri straordinari per l'approdo a sud
Il Governo fa sul serio
In vigore da ieri le nuove fasce orarie per i tir


Natalia La Rosa

Potrebbe essere operativa già dalla prossima settimana l'ordinanza ministeriale con la quale vengono conferiti poteri straordinari ad un commissario che porti a compimento la realizzazione dell'approdo nella zona sud. Il contenuto del decisivo provvedimento è stato ieri al centro di un incontro tenutosi a Roma, nella sede del Dipartimento ministeriale di Protezione civile, alla presenza del capo dell'ufficio legislativo del ministro. Ad illustrare all'alto funzionario lo stato d'assoluta emergenza nel quale è piombata la città di Messina sono stati il prefetto Giosuè Marino e il sindaco Salvatore Leonardi, accompagnati dal deputato Rocco Crimi. «Abbiamo descritto – evidenzia il sindaco – la condizione ormai intollerabile nella quale si trova la città parlando dell'assoggettamento alla servitù di passaggio dei tir, degli incidenti mortali, dell'inquinamento. L'ordinanza – aggiunge Leonardi – avrà come oggetto la realizzazione dell'approdo e sarà subito operativa, senza la necessità di ulteriori passaggi successivi alla firma da parte del ministro. Probabilmente sarà necessario un altro incontro, ma il provvedimento dovrebbe essere esitato già la prossima settimana. Il primo passaggio consisterà nell'attribuzione dell'incarico per la progettazione dell'approdo, in modo da esaurire la procedura nel corso dei dodici mesi di durata dei poteri straordinari. Ma nel dettaglio gli adempimenti potranno essere definiti solo quando leggeremo il testo dell'ordinanza». Sempre nel corso dell'incontro è stata anche confermata l'attribuzione dei poteri straordinari al prefetto Marino, che dunque sarà designato quale figura commissariale per l'avvio dell'importante procedura. «Ritengo sia giusto – ribadisce l'on. Crimi – ringraziare il rappresentante di Governo per la disponibilità manifestata all'assunzione di questo delicato incarico. Siamo inoltre soddisfatti per il modo in cui procede l'iter preparatorio dell'ordinanza, nella quale il commissario straordinario sarà autorizzato a superare lungaggini e ostacoli burocratici. Una parte del provvedimento, tra l'altro, sarà dedicata anche agli aspetti economici, con l'indicazione delle fonti dalle quali attingere celermente i finanziamenti necessari». Intanto ieri è stato aperto un nuovo cantiere in via La Farina, mentre sono entrate in vigore le nuove fasce orarie per i mezzi pesanti. Il transito dei tir (con esclusione di quelli destinati al trasporto pubblico) è vietato tra le 7 e le 9,30 e tra le 12 e le 14 dagli svincoli di Gazzi e di Messina centro. In questo arco orario sarà consentito l'accesso solo attraverso le uscite di Tremestieri e Boccetta. Quest'ultimo svincolo, invece, rimane interdetto ai mezzi pesanti tra le 21 e le 6. Le nuove limitazioni al transito dei mezzi pesanti, comunque, non hanno creato particolari problemi alla viabilità come conferma il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi. «Teniamo costantemente sotto controllo – rileva l'ufficiale – sia viale Europa che viale Boccetta, dove vengono condotti i rilievi anche con l'autovelox. Rimane, però, l'inciviltà di molti cittadini che, ad esempio, continuano imperterriti a considerare le corsie preferenziali come parcheggi. Negli ultimi due mesi abbiamo elevato circa 7.000 multe, prelevando anche molti automezzi con i carriattrezzi. Mi appello dunque al buon senso degli automobilisti, ma anche dei negozianti perché facciano rispettare ai fornitori gli orari di carico e scarico delle merci, che deve avvenire obbligatoriamente tra le 21 e le 7 e tra le 14 e le 15».

Viabilità: vertenze e “piano Natale” nell'incontro fissato oggi con l'Atm

N.L.R.

Si stringono i tempi per la definizione del piano di viabilità da attuare in vista delle festività natalizie. E non è consentito sprecare nemmeno un minuto dal momento che è già abbondantemente iniziata la corsa agli acquisti (come si è potuto notare la scorsa domenica, caratterizzata da strade intasate, parcheggi quasi introvabili e negozi pieni) con tutte le prevedibili conseguenze in tema di mobilità. Il progetto dell'amministrazione per ridurre il flusso di veicoli diretti verso il centro, tra l'altro, prevede anche l'istituzione di bus navetta fra il centro e le zone nord e sud, con la creazione di parcheggi sui viali Giostra e Annunziata e al Gazometro. «Abbiamo chiesto all'Atm – spiega l'assessore alla viabilità Salvatore Rizzo – di rendere gratuito l'accesso al servizio, prevedendo un rimborso da parte del Comune, ma di questo dovrà discutere il consiglio d'amministrazione dell'azienda». E appunto su questo argomento sarà incentrata la riunione del cda prevista per venerdì. Ma prima ancora che di “piano Natale” l'amministrazione dovrà discutere con i sindacati dell'incandescente vertenza avviata da tutte le sigle presenti in azienda e sfociata nello sciopero generale attuato nelle scorse settimane. Proprio la mancanza di attenzione da parte dell'amministrazione aveva indotto i rappresentanti dei lavoratori ad annunciare altre agitazioni che, chiaramente, se attuate in periodo natalizio farebbero precipitare una situazione di per sè già drammatica. Così, nell'incontro di oggi il sindaco dovrebbe tentare di avviare un dialogo senza, però, glissare sulle risposte che le forze sindacali hanno chiesto, in particolare in merito all'attribuzione di nuovi servizi all'azienda, con la modifica dell'art. 2 dello Statuto, e alla gestione del tram e della metroferrovia. Intanto, si attende il pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensione, proposta dalla cooperativa Il Pilone, contro il provvedimento della Giunta con il quale la stessa società veniva esclusa dalla proroga del servizio di parcheggio a pagamento a causa del mancato versamento di somme al Comune. Attualmente, il prezioso servizio è ripreso sulle aree attribuite alle cooperative Orizzonte '94 e Progetto Lavoro, che ha assorbito i lavoratori e le zone di competenza della Nuova Sedco, anch'essa esclusa dalla proroga del servizio che si concluderà il prossimo 15 gennaio. Entro quella data, il servizio dovrà essere attribuito con una gara ad evidenza pubblica.

“Ampliato” il viale della Libertà

È stato davvero sensibile il miglioramento della circolazione stradale seguito ieri all'ampliamento della carreggiata sul viale della Libertà, all'altezza della chiesa di S. Francesco. La direzione lavori della tranvia ha infatti deciso il restringimento delle aree di cantiere, con l'eliminazione del reticolato e la copertura con l'asfalto di una parte delle zone in precedenza interdette alle auto, in modo da porre rimedio all'assurda situazione determinatasi in particolare sulla corsia lato mare, nella quale il marciapiedi era più ampio della sede stradale. Proprio in quest'ultima direzione, cioè nel senso di marcia sud-nord, si sono avvertiti i maggiori benefici del nuovo provvedimento, che, comunque, ha “regalato” preziosi centimetri d'asfalto anche alla corsia lato monte. Intanto non è stata ancora definita la data d'inizio del collaudo della nuova vettura, arrivata già da quasi due settimane. La tratta compresa tra Gazzi e la stazione, tra l'altro, è già ultimata e dunque già da oggi potrebbe consentire la messa a punto del mezzo. Si attende, dunque, solo un accordo tra l'amministrazione e la Alstom, l'impresa costruttrice, per definire eventuali responsabilità durante la fase di collaudo che, comunque, con ogni probabilità non comincerà prima di gennaio. Tra una ventina di giorni, tra l'altro, verrà completata anche la seconda vettura sulla quale sarà eseguito il primo collaudo nello stabilimento romano. Dunque è ragionevole ipotizzare che sia la prima che la seconda vettura saranno attivate entrambe in via sperimentale nei primi giorni del nuovo anno. Anche in vista delle festività, però, sarebbe opportuno provvedere ad alcuni elementari adempimenti nel settore dell'arredo urbano nel centro cittadino. In particolare, sono davvero indispensabili non solo una più accurata pulizia all'interno dei binari di viale S. Martino, ma anche una maggiore illuminazione a piazza Cairoli, completamente al buio nelle ore serali.

Fonte: la sicilia

La prossima settimana sarà formalizzata la nomina del commissario, il prefetto avrà poteri straordinari e un solo obiettivo
Approdo a Sud: fissati i tempi
Ieri vertice a Roma per predisporre l'ordinanza di Protezione civile


Giuseppe Lo Re

«Sono abbastanza soddisfatto»: il sindaco, Turi Leonardi, si è sbilanciato al termine del vertice romano di ieri mattina sulla realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. I dirigenti del dipartimento di Protezione civile hanno preso atto del problema, mostrato comprensione e manifestato preoccupazione, oltre che interesse per una rapida soluzione. E in questo quadro i tempi per la nomina del commissario del Governo non potranno che essere brevi: entro la fine della settimana sarà approntata l'ordinanza. Nei primi giorni della prossima ci sarà la firma del ministro dell'Interno, Claudio Scajola. La delegazione composta da Leonardi e dal prefetto, Giosuè Marino, è tornata a Messina, quindi, con impegni più che concreti.
Il vertice di ieri ha avuto carattere operativo: non a caso hanno partecipato alcuni rappresentanti dell'Avvocatura dello Stato, oltre al deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, che sta seguendo da vicino tutto il delicato iter, iniziato con la dichiarazione di «stato d'emergenza» e destinato a completarsi nei prossimi giorni con la nomina del prefetto a commissario. Marino avrà ampi poteri per realizzare entro il 31 dicembre 2002 le prime due invasature d'emergenza. Dovrà commissionare il progetto esecutivo (quello di massima è stato già redatto dal Genio civile Opere marittime) e affidare velocemente i lavori. Bypassando varie normative, come per esempio l'obbligo di effettuare la Valutazione d'impatto ambientale. «Avrà facoltà il più ampie possibile. Ci sarà un ampio margine di manovra tenendo sempre conto – ha puntualizzato però il sindaco – del rispetto dei princìpi giuridici dell'ordinamento costituzionale italiano».
E per evitare problemi interpretativi o ostacoli normativi imprevisti si è chiesto l'intervento dell'Avvocatura dello Stato: insomma, tutto deve filare liscio. «Ogni parola va “pesata” – ha aggiunto l'on. Crimi –. Quest'ordinanza dev'essere ponderata; per evitare che rimanga lettera morta bisogna evidenziare tutte le leggi che è possibile superare». Necessari, perciò, obiettivi chiari e massima collaborazione da parte di tutti: sono anche le richieste del prefetto, commissario in pectore ormai da alcune settimane. L'interesse di tutti è sgomberare il campo dai fraintendimenti. Ieri è stato chiarito, ancora una volta, che il commissario avrà competenze assai precise. Si occuperà solo delle prime due invasature d'emergenza a Tremestieri e del relativo collegamento (via tunnel) con l'autostrada, utilizzando i 41 miliardi messi a disposizione dall'accordo di programma quadro Stato-Regione.
Nessun altro incarico sarà inserito nell'ordinanza: né la «via del mare» né gli approdi definitivi a Tremestieri e all'Annunziata (questi saranno realizzati con capitali privati), né gli svincoli di Giostra e Annunziata né lo stadio di S. Filippo. «Sembra proprio che qualcuno – ha ripetuto Leonardi prima di salire sull'aereo che lo ha riportato in città – voglia inserire tutto nel calderone per non concludere nulla. Non può prevalere la logica del “tutto emergenza, nessuna emergenza..”.»

Da ieri le nuove fasce orarie

G. L. R

Da ieri hanno qualche ora di «respiro» anche i residenti nella zona centro-sud della città. Sono entrate in vigore, infatti, le fasce orarie per i camion negli svincoli di Messina Centro e di Gazzi. Le limitazioni disposte con ordinanza del sindaco, Turi Leonardi, riguardano i Tir di stazza superiore alle 8 tonnellate. Gli orari in cui le due bretelle sono off limits per i mezzi pesanti vanno dalle 7 alle 9 del mattino e dalle 12 alle 14. Gli orari non sono stati individuati a casaccio, ma coincidono con l'apertura e la chiusura dei negozi e soprattutto con l'inizio e la fine delle lezioni scolastiche. A denunciare i problemi sul viale Europa legati all'afflusso continuo degli alunni delle numerose scuole che sorgono su quest'arteria era stato il Consiglio del VI Quartiere, che ha organizzato anche un corteo di protesta conclusosi con un incontro a Palazzo Zanca. E in quell'occasione il sindaco si era impegnato a prendere provvedimenti concreti. Intanto resta confermato il blocco notturno dei Tir sul viale Boccetta. La «strada della morte», infatti, è chiusa ai «bisonti» dalle 21 alle 7 del mattino. Nel frattempo, si sta lavorando sul progetto che prevede la «blindatura» del Boccetta, attraverso la creazione di una corsia centrale isolata e riservata ai camion.
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Fonte: gds

Commissario per l'emergenza, Scajola predispone l'ordinanza della nomina

Rosaria Brancato

L'ordinanza adesso c'è, ormai per la nomina del prefetto Giosuè Marino a commissario speciale per lo stato d'emergenza è solo questione di giorni. Ieri a Roma il sindaco Salvatore Leonardi, il prefetto ed il parlamentare di Forza Italia, Rocco Crimi hanno incontrato i dirigenti del dipartimento di Protezione civile, presso la presidenza del Consiglio, per ultimare l'ossatura del provvedimento che il ministro Claudio Scajola firmerà tra la fine della settimana o al massimo lunedì.
Il primo cittadino ha chiarito quali erano le richieste affinchè l'ordinanza sia realmente efficace per la realizzazione dell'approdo a Tremestieri. "Ho illustrato la situazione - spiega Leonardi contattato subito dopo l'incontro, in tarda mattinata - puntualizzando gli elementi chiave dell'ordinanza, i punti rilevanti per i percorsi da seguire". L'obiettivo è dare poteri tali da superare agevolmente gli ostacoli della burocrazia.
"Ci sono diversi passaggi, come l'impatto di valutazione ambientale, la progettazione, l'appalto - chiarisce il sindaco - e su tutti questi passaggi si devono trovare procedure rapide, avere il modo di agire in deroga alla normativa, ovviamente nel rispetto della legge. Ce ne sono alcune che non possono essere derogate, ma in altri casi c'è il sistema per concludere prima l'iter". E' soddisfatto il primo cittadino, ammette di aver trovato molta attenzione da parte dello staff del ministero ai problemi della città ed entro la prossima settimana il provvedimento sarà operativo. Il prefetto non solo potrà avere ampi margini di manovra per arrivare in fretta all'appalto ma potrà anche usufruire di uno staff di consulenti da scegliere.
"L'approdo è sempre più vicino - commenta Rocco Crimi - adesso si tratta solo di scrivere materialmente l'ordinanza. Il prefetto avrà tutti i poteri possibili, compatibilmente alle leggi, ma alla fine l'obiettivo approdo a sud entro i sei mesi sarà raggiunto".

Fonte: la sicilia

Tentativo di mediazione tra le parti
Sciopero dei vigili interviene il prefetto
Approdi: altri soldi in arrivo


Il prefetto, Giosuè Marino, torna a indossare le vesti del mediatore: per questa mattina ha convocato il sindaco, Turi Leonardi e il segretario provinciale della Fps/Cisl, Saro La Rosa, a seguito della dichiarazione di sciopero dei Vigili urbani proclamato per il prossimo 18 dicembre. Si cercherà, quindi, di evitare che la Polizia municipale incroci le braccia in una situazione di assoluta emergenza per la viabilità. Nei prossimi giorni, alle croniche difficoltà si aggiungeranno anche i problemi legati all'«assalto» ai negozi per le compere natalizie. E il piano d'emergenza varato dal Comune (che punta soprattutto al potenziamento del servizio bus e dei parcheggi) non potrà certo fare miracoli.
Approdo a Tremestieri: forse sarà necessario un altro vertice a Roma — Intanto si continua a lavorare in vista del commissariamento per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. Potrebbe essere necessario un nuovo incontro a Roma prima della nomina. Infatti, il sindaco, Turi Leonardi, avrà al termine della settimana un nuovo contatto con i dirigenti del dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E in vista dell'elaborazione della versione finale dell'ordinanza non è escluso che Leonardi e il prefetto, Giosuè Marino, debbano tornare nella capitale prima della firma del provvedimento da parte del ministro dell'Interno, Claudio Scajola. Intanto, è stato reso noto ieri che il deputato del Ccd, Gianpiero D'Alia, ha presentato un emendamento alla Finanziaria per lo stanziamento di altri 40 miliardi per la realizzazione delle opere infrastrutturali connesse all'approdo sud e per il collegamento delle invasature con il sistema autostradale. La somma si aggiungerebbe ai 41 miliardi già disponibili.

Fonte: gazzetta del sud

Emergenza traffico / Confermata l'imminente riapertura di alcuni dei tratti stradali interessati dai cantieri del tram
Da martedì il piano Natale
Bus gratis per 14 giorni: il Comune copre la spesa


Lucio D'Amico

Gli ultimi ritocchi saranno definiti tra oggi e domani. Il piano Natale dovrebbe scattare lunedì ma è certo un ulteriore slittamento di tempi, visto che proprio per il 10 dicembre è stato proclamato lo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri. Sembra impossibile far partire, proprio nel giorno in cui gli autobus saranno fermi (dalle 9 alle 13), un pacchetto di misure antitraffico basato essenzialmente sul potenziamento del velocittà e delle linee di trasporto pubblico tra i villaggi e il centro urbano. Come è stato confermato ieri a Palazzo Zanca, in ogni caso, non ci saranno grandi sorprese rispetto alle ipotesi avanzate nei giorni scorsi. Le novità di maggior peso, più che da nuove ordinanze sindacali, arriveranno dal fronte della tranvia. Nell'arco di poco più di una settimana, infatti, dovrebbero essere restituiti tre importanti tratti interessati dai cantieri: l'area della Stazione (piazza della Repubblica) già da domani; viale della Libertà, fino all'incrocio con viale Giostra, entro il 10; via Vittorio Emanuele non più tardi del 16. Sono questi i motivi per il quali il sindaco Leonardi dice di guardare con fiducia alle settimane che verranno. «Dovremo tutti stringere ancora i denti – dice – ma recuperare alla viabilità cittadina la Cortina del porto o piazza Stazione è già un contributo prezioso ad una migliore fluidificazione del traffico. La riapertura di via Vittorio Emanuele ci consentirà di evitare il passaggio dei mezzi pesanti in altre strade e questo dovrebbe servire a rassicurare i residenti e i commercianti di via I Settembre, che hanno manifestato insofferenza per una situazione, purtroppo, obbligata e non dettata da una nostra libera scelta». E, a proposito di via I Settembre, si discute in questi giorni sull'entità dei danni subiti dal basolato lavico a causa del transito dei tir. Il sindaco, però, non vuol sentire giustificazioni e ha dato mandato agli uffici perché siano svolte accurate perizie tecniche. «Le riparazioni – afferma Leonardi – devono essere fatte dalla stessa impresa che ha realizzato gli interventi di riqualificazione della strada e dei marciapiedi». Tornando alle misure antitraffico in vista delle festività di fine anno, il sindaco ha ribadito l'intenzione di non far pagare i biglietti degli autobus per due settimane, nel periodo compreso tra il 10-12 e il 24 dicembre. Il Comune si accollerà il costo derivante dai mancati introiti da parte dell'Atm. La cifra che sarà stanziata dalla giunta dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 milioni di lire. Si cerca, intanto, di scongiurare lo sciopero proclamato per il 19 dai lavoratori della polizia municipale aderenti alla Cisl. Ad esperire il tentativo di conciliazione delle parti, così come prevede la legge, sarà il prefetto Marino che ha convocato per stamane il confronto tra il sindaco Leonardi e i rappresentanti dell'organizzazione sindacale. In una fase di così delicata emergenza, l'astensione dal lavoro dei vigili urbani non aiuterebbe certo ad affrontare con serenità il periodo che ci separa dalle festività natalizie.

6/12/2001

Fonte: la sicilia

Area metropolitana: oggi Leonardi incontra Berlusconi

Attenta programmazione degli investimenti, chiarezza nelle competenze e negli obiettivi gestionali, concreta attuazione del titolo V della Costituzione che prevede l'istituzione delle città metropolitane: sono gli argomenti sul piatto della riunione che si terrà oggi pomeriggio a Roma, tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e una delegazione di sindaci della quale farà parte anche Turi Leonardi. A chiedere la riunione è stato nei giorni scorsi il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, a nome dei colleghi delle città di: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia. Fra l'altro, la delegazione illustrerà a Berlusconi alcuni problemi che sorgono per effetto della prossima Finanziaria, proprio per quanto attiene la gestione e gli investimenti.
Ricordiamo che dell'Area metropolitana fanno parte i Comuni di: Alì Terme, Antillo, Barcellona, Casalvecchio, Castelmola, Castroreale, Condrò, Fiumedinisi, Forza d'Agrò, Furci, Furnari, Gaggi, Gallodoro, Giardini, Gualtieri, Itala, Leni, Letojanni, Limina, Lipari, Malfa, Mandanici, Merì, Messina, Milazzo, Monforte, Mongiuffi Melia, Nizza, Pace del Mela, Pagliara, Roccafiorita, Rometta, S. Filippo del Mela, S. Pier Niceto, S. Alessio, S. Lucia del Mela, S. Marina Salina, S. Teresa, Saponara, Savoca, Scaletta, Spadafora, Taormina, Terme Vigliatore, Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca.

A «segno» la mediazione del prefetto
Polizia municipale sciopero sospeso
Ma la Cisl conferma l'agitazione


G. L. R

Nel mare magnum dei problemi legati alla viabilità, almeno c'è una notizia positiva: è destinata a concludersi positivamente la vertenza avviata dai Vigili urbani aderenti alla Cisl. Ieri davanti al prefetto, Giosuè Marino, il comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, ha incontrato il responsabile provinciale della Fps/Cisl, Saro La Rosa, il quale ha sospeso lo sciopero indetto per il prossimo 19 dicembre. La decisione – in attesa di una verifica davanti al prefetto prevista per i primi 15 giorni di gennaio – è scaturita dagli impegni presi da Ferlisi a nome anche dell'Amministrazione comunale. Innanzitutto è stato annunciato che con i 50 milioni accantonati dal Consiglio in occasione della votazione sull'assestamenti di bilancio saranno avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti in pianta organica. Almeno 130 assunzioni che dovrebbero essere messe a concorso nei prossimi mesi. «La copertura finanziaria sarà garantita nel bilancio del 2002», ha assicurato l'assessore alla Viabilità, Turi Rizzo, anche lui presente alla riunione di ieri. Tra gli altri impegni assunti da Palazzo Zanca c'è la garanzia delle polizze assicurative per gli agenti appiedati. E poi l'imminente avvio dei corsi per l'ottenimento della patente di servizio.
Infine l'annuncio forse più sentito dagli agenti sul piede di guerra: entro gennaio sarà emesso da Ferlisi l'ordine di servizio con il quale si avvierà la programmazione settimanale dei turni. Una delle principali lamentele della Cisl, che mantiene comunque lo stato d'agitazione, è infatti la distribuzione dei carichi di lavoro non ritenuta equa.


Fonte: gazzetta del sud 

Intesa tra i vigili urbani della Cisl e l'Amministrazione
Sospeso lo sciopero
I termini dell'accordo. Tra un mese verifica


Francesco Celi 

I vigili urbani aderenti alla Cisl hanno sospeso lo sciopero indetto per mercoledì 19. La svolta ieri al Palazzo del Governo, a conclusione di un incontro tra il prefetto Giosuè Marino, l'assessore alla Viabilità Turi Rizzo, il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi e, per la Cisl, il segretario della Federazione del pubblico impiego e dei servizi, Saro La Rosa, e il coordinamento dei vigili urbani. Sciopero sospeso e non revocato – sottolinea La Rosa –: «Attendiamo, sul piano concreto, che l'Amministrazione dia seguito a quanto sottoscritto entro il 15 gennaio. Solo a quel punto la mobilitazione rientrerà del tutto, in caso contrario il confronto registrerebbe un nuovo inasprimento». Intanto il rischio di un'astensione dal lavoro dagli effetti deleteri sulla città è stato scongiurato. Lo sciopero dei vigili urbani aderenti alla Cisl (circa ottanta sui 482 in organico), proprio sotto Natale, sarebbe stata una iattura e, al di là delle motivazioni, difficile da far digerire a una collettività già alle prese con le mille emergenze della viabilità. Ma vediamo quali sono i punti principali sui quali le parti hanno trovato l'intesa, grazie alla mediazione del prefetto Marino. Attivazione del
bando di concorso entro l'anno per l'assunzione dei circa 130 vigili mancanti rispetto alla dotazione organica del Comune (benché addirittura il regolamento della polizia municipale ne contempli 779).
Risorse aggiuntive . L'Amministrazione Leonardi ha comunicato di aver programmato nell'assestamento di bilancio l'ulteriore somma di 250 milioni e s'impegna a prevedere un progetto di miglioramento con risorse aggiuntive rispetto a quanto già riservato dal Fondo di produttività del Comune.
Polizza assicurativa e patente di servizio . Per quanto riguarda il primo punto, il comandante Ferlisi promuoverà a breve una serie di atti propedeutici alla stipula della polizza. In relazione alla patente di servizio, richiesta è stata inoltrata alla Prefettura; Ferlisi ha tuttavia già preso contratti con il dirigente responsabile della Polstrada, il col. Messina, per la programmazione di un corso finalizzato a ottenere il titolo. Il corso, che si terrà a Catania, sarà frequentato da circa 200 unità del Corpo e si spera inizi nei primi mesi del prossimo anno.
Ripristino in pianta organica di alcune figure . Si tratta di 38 posti d'ispettore superiore di polizia municipale e stabilizzazione di 146 posti di specialista di vigilanza. L'Amministrazione ha assicurato che entro dicembre approverà la delibera - peraltro in itinere - dando nel contempo il via libera all'impegno di spesa. Infine, la nota dolente della
razionalizzazione dei servizi , tema peraltro oggetto di un capitolo del verbale d'intesa siglato dalla Cisl e Ferlisi a settembre. Il comandante dei vigili urbani ha annunciato che entro i primi mesi del 2002 emanerà un ordine di servizio finalizzato a migliorare la programmazione settimanale dei compiti del personale. In quest'ottica Ferlisi attende la proposta di un regolamento per la rotazione degli agenti di polizia municipale che la Cisl-Fps presenterà al più presto. Tra gli altri, andranno rivisitati i metodi che sovrintendono alla mobilità interna, alla reperibilità, al servizio notturno perché non siano sempre i soliti vigili a registrare i maggiori disagi. Sciopero sospeso dunque, e verifica il 15 gennaio dell'attuazione dei punti sui quali s'è registrata ieri la convergenza. Poco più di un mese nel corso del quale s'attendono novità che i vigili della Cisl ritengono non più prorogabili per riacquistare serenità sul luogo di lavoro.

"Troppi lavori e scavi"
Benzinaio abbandona


Chiuso per tram. Antonino D'Angelo (nella foto), titolare del rifornimento Agip sulla Cortina del porto ha tentato in ogni modo di andare avanti, stringendo i denti anche quando incassava trentamila lire in tre ore, ma non è tempo di miracoli e ha deciso di chiudere. L'agonia è iniziata con i lavori alla banchina Colapesce, a rischio crollo, durati molto più a lungo del previsto. Poi sono arrivati i cantieri del tram, i binari a ridosso dell'impianto.
"Con l'avvio dei lavori _ spiega il benzinaio _ la carreggiata è stata ristretta al punto che le auto non possono transitare e spesso, quando passano i camion diretti agli imbarcaderi, la strada diventa un imbuto e nessuno si può fermare a fare benzina". Il crollo è stato del 90% delle entrate. Adesso dopo oltre un anno di difficoltà l'Agip ha inviato a D'Angelo una lettera con la quale annuncia il ritiro della concessione entro sei mesi.
"Ma io le chiavi le consegno prima _ spiega D'Angelo _ perch‚ in questi sei mesi le cose possono solo peggiorare, i cantieri sono ancora qui, i binari occupano la carreggiata e tutti i negozianti della Cortina sono ormai sull'orlo del fallimento. Un tempo fatturavo più di un miliardo l'anno, ora sono sceso a dodici milioni".
L'impianto di rifornimento è lì, lungo la Cortina, dal 1986, nel 2002 non ci sarà più. "Andrò a cercarmi un altro lavoro. Del resto non posso neanche spostare la pompa di benzina, il nuovo piano di razionalizzazione non prevede un altro sito per me".

7/12/2001

Fonte: la sicilia

Tir «pirata» sul viale Boccetta

Nuovo episodio emblematico sul viale Boccetta. Protagonista, manco a dirlo, un camionista che intorno alle 13.30 di ieri ha cercato di effettuare un'inversione «a U» all'altezza di via Gagini. Il ristretto raggio di curvatura ha reso impossibile la manovra: il camion, infatti, ha investito e seriamente danneggiato un'auto in sosta. Preso atto dell'accaduto, il conducente del «bisonte della strada» ha tentato di fuggire. Ma l'accaduto non è sfuggito al controllo della pattuglia dei Vigili urbani di stanze proprio nei pressi dell'incrocio tra il Boccetta e la via Gagini. Immediatamente è scattato un mini-inseguimento, che ha permesso di risalire all'identità del «pirata» della strada, ai danni del quale la Polizia municipale ha elevato pesanti multe per varie infrazioni del Codice della strada.

11/12/2001 

Fonte: gds

Approdi, due imprenditori lanciano progetti

Rosaria Brancato

La nomina del prefetto a commissario per lo stato d'emergenza è ormai prossima, e già il cavaliere Matacena ed il gruppo Franza si fanno avanti, proponendo i progetti delle due società, presentati per il project financing per l'approdo a sud, come soluzione ottimale. Il primo è stato Amedeo Matacena, amministratore dell'"Amadeus", che ha inviato una lettera aperta al ministro Scajola, al presidente della regione Cuffaro ed al prefetto Giosuè Marino.
Matacena sottolinea come il progetto attualmente impostato al Genio civile opere marittime sia solamente un foglio di carta, basato tra l'altro sull'elaborato della Techinital che per gli studi ha lavorato quasi un anno. Lo stesso Genio civile avrebbe chiesto all'Amadeus altri studi già ultimati. "Commissionare un nuovo progetto al Genio civile - conclude Matacena - comporterebbe ulteriori ritardi anche per lo studio sull'impatto ambientale e per le procedure per l'appalto".
Invece la soluzione sarebbe a portata di mano, il progetto dell'Amadeus, completo di studi sismici e geologici, presentato per il project financing, per la realizzazione dell'approdo definitivo.
Dello stesso avviso il gruppo Tourist-Caronte che a distanza di pochi giorni scrive una lettera dello stesso tenore. Anche la società ha presentato un progetto, anzi due, uno per l'approdo a nord ed uno per quello a Tremestieri, rivolgendosi a specializzati nel settore. Il gruppo inoltre vanta una consolidata presenza nel traghettamento. "Il progetto - scrive la Tourist - è tecnicamente fattibile in tempi brevi ed economicamente realizzabile, oltre a poter garantire un servizio ottimale per i prossimi decenni". Entrambi i gruppi armatoriali concordano su un elemento, temono che la dichiarazione dello stato d'emergenza e l'avvio del nuovo iter per realizzare un approdo a Tremestieri blocchino i project financing presentati dalle due società per l'approdo definitivo e fermi a Palermo.

Fonte: la sicilia

La firma entro la fine della settimana
Approdo a Tremestieri si lavora per ultimare l'ordinanza di Scajola

G. L. R.

Siamo sulla buona strada, adesso è davvero questione di giorni»: il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, è ottimista. Entro la fine della settimana il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, dovrebbe firmare l'ordinanza con la quale nominerà il prefetto, Giosuè Marino, commissario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. I contatti con il dipartimento dalla Protezione civile si susseguono, dopo il vertice tenutosi a Roma la scorsa settimana alla presenza, oltre che di Crimi e Marino, dello stesso sindaco, Turi Leonardi. Il rappresentante del Governo, ieri è volato a Roma: è possibile che tra gli impegni capitolini figurasse anche un vertice sui contenuti dell'ordinanza.
«L'impalcatura del provvedimento c'è già – ha aggiunto ieri Crimi, che oggi incontrerà il ministro Scajola –. Stiamo lavorando tutti attivamente. In questa fase l'importante è che si definiscano attentamente le legge da derogare per la realizzazione dell'approdo d'emergenza che, ricordo, dovrà essere realizzato con procedure straordinarie entro il 31 dicembre 2002, data in cui scadrà la dichiarazione di stato d'emergenza formalizzata dal Consiglio dei Ministri. I tempi a questo passano un po' in secondo piano. Mi spiego meglio: cambia poco se si tratta di 5, di 7 o 10 giorni. L'importante è che si riesca a formulare un'ordinanza che risponda appieno alle necessità di Messina. E credo che adesso siamo sulla buona strada». Crimi non lo dice apertamente, ma è quasi certo che la firma di Scajola avverrà entro la fine della settimana: poi la «palla» passerà al prefetto, che dovrà prima acquisire un progetto definitivo (finora esistono solo gli studi di massima del Genio civile Opere marittime) e poi appaltare i lavori.

Fonte: gazzetta del sud

Lettera aperta degli amministratori delegati di Tourist e Caronte, Vincenzo Franza e Antonino Repaci
«Il nostro progetto di approdo è realizzabile»


Gli amministratori delegati delle società del gruppo Tourist-Caronte, Vincenzo Franza e Antonino Repaci, hanno inviato questa lettera aperta sul traghettamento nello Stretto di Messina. «Caronte e Tourist Ferry Boat hanno, da sempre, contribuito fattivamente alla soluzione dei problemi connessi al traghettamento dei mezzi gommati pesanti e leggeri. Nel corso del 2000 e del 2001, incentivate dalla fattiva volontà delle autorità cittadine di individuare soluzioni definitive all'annoso problema, le scriventi società hanno commissionato a professionisti specializzati nel settore delle opere portuali la realizzazione del progetto di due nuovi approdi, collocati uno in zona “Mili/Tremestieri” e uno in zona “Annunziata”, sulla base della deliberazione del Consiglio comunale che ha stabilito in questi siti la realizzazione dei nuovi approdi. Entrambi i progetti sono stati dimensionati in modo da poter garantire un ottimale livello di servizio per i prossimi decenni (prevedendo 8 punti di accosto, contro i 4, palesemente insufficienti, dell'altro progetto), e in modo da accogliere agevolmente il naviglio di prossima generazione (120/140 m) necessario per il traghettamento su di una tratta più lunga (contro la previsione di 90/100 m previsti nell'altro progetto). Per entrambi tali progetti delle scriventi società (Annunziata e Tremestieri/Mili) è stata regolarmente richiesta la concessione demaniale delle aree e la relativa concessione edilizia, ed entrambi i progetti sono stati presentati al bando predisposto da Comune di Messina per la realizzazione in «finanza di progetto». Le scriventi società si sono impegnate a realizzare i progetti presentati in tempi certi e fissi, fornendo tutte le garanzie tecniche e finanziarie richieste. Purtroppo tale procedura, che ha consentito di realizzare in tutta Italia importanti opere con tempi e costi certi, è stata impugnata al Tar Catania dalla Amadeus Spa, la quale per un verso presenta i progetti, e dall'altro impugna (bloccandole) le procedure che possono far realizzare le opere. I progetti presentati dalle scriventi società, di cui sono state avviate da tempo le procedure di Via presso il competente ministero dell'Ambiente, sono completi di tutti gli elementi progettuali necessari e utili e sono tecnicamente ed economicamente realizzabili. In particolare, il progetto dell'approdo di Tremestieri/Mili, collocato nel sito individuato da almeno 12 anni per il secondo approdo, è facilmente e celermente realizzabile anche in due separati moduli e non presenta particolari difficoltà tecniche o amministrative per la compiuta realizzazione. Tutti gli enti tecnici che ne hanno verificato la fattibilità non hanno manifestato riserve particolari, e non ci risulta che l'Autorità marittima (o altri enti competenti) abbia espresso alcun parere (né in via informale, né in via ufficiale) non favorevole. Infine, contrariamente a quanto strumentalmente è stato propagandato, il progetto di Tremestieri/Mili delle scriventi non è un «attrezzato scalo commerciale», ma semplicemente un normale approdo, dimensionato in modo da poter accogliere, solo in condizioni meteomarine favorevoli, una o due navi Ro/Ro simili alla Cartour (180 m), già impegnata sulla tratta Messina-Salerno. Grazie a tale possibilità operativa, Messina potrà inserirsi a pieno titolo nel grande sviluppo che certamente avranno le cosiddette “autostrade del mare” e potrà attingere alle cospicue fonti di finanziamento a queste connesse. Alla luce della necessità di contribuire, come sempre in maniera fattiva, alla risoluzione dei problemi cittadini, le scriventi società manifestano con la presente la propria incondizionata disponibilità a che le autorità e gli enti interessati alla concreta progettazione e realizzazione dell'“Approdo di emergenza” utilizzino parte o tutti gli elaborati progettuali prodotti dalle scriventi che possano essere utili al fine di velocizzare la realizzazione del citato approdo di emergenza, rendendosi incondizionatamente disponibili a fornire a tale scopo tutte le informazioni o i dati in proprio possesso. Ciò al fine, ripetiamo, di contribuire, senza polemiche e falsi pregiudizi, alla soluzione dei problemi del traghettamento, nell'interesse della città di Messina, degli oltre 1000 operatori del settore, e di tutti coloro che quotidianamente devono traghettare sullo Stretto di Messina».

Stasera corteo da Ponte Zaera

«La dichiarazione dello stato di emergenza e la prossima nomina di un Commissario con pieni poteri lascia inalterato il drammatico nodo dell'asservimento della nostra città all'attraversamento dei Tir e non assolve gli amministratori pubblici e i traghettatori privati dalle loro responsabilità». Non si ferma, dunque, la protesta anti-Tir: stasera alle 19, infatti, partirà da Ponte Zaera (viale Europa) una nuova manifestazione organizzata dal comitato “La nostra città”, dal Messina Social Forum e dal movimento “Liberare Messina”. «Il cuore del problema – si legge in una nota diffusa dalle tre associazioni – è che Messina non può essere zona di transito, collo di bottiglia attraverso cui far passare il traffico merci di un'intera regione. Riteniamo, quindi, che la mobilitazione dei cittadini debba continuare ed intensificarsi entrando nel merito delle questioni». Nella convinzione che «una delega in bianco ci esponga a un rimedio peggiore del male», “La nostra città”, Messina Social Forum e “Liberare Messina” propongono «una Consulta popolare con tutte le forze attive in questa lotta, che vigili contro eventuali colpi di mano. Un'effettiva liberazione della città – prosegue la nota – passa attraverso la drastica ed immediata riduzione dei Tir in transito, con smaltimento nei territori di provenienza, come già previsto dallo stesso Piano nazionale dei trasporti; la revoca delle autorizzazioni per l'approdo alla Rada S. Francesco ed al molo Norimberga ed il ritiro della delibera sul doppio approdo (Annunziata); la riqualificazione del territorio, integrando la Cittadella e la futura Strada del mare nel tessuto urbano e non sacrificandole al business del traffico».

emergenza tir / Il decreto sarà firmato entro questa settimana o all'inizio della prossima
Pochi giorni alla nomina del commissario


M.P

È ormai questione di pochi giorni la nomina del commissario con poteri speciali per l'emergenza Tir. Il decreto con il quale il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, designerà il prefetto Giosuè Marino è praticamente pronto; i funzionari del dipartimento Protezione civile del Ministero, attualmente, stanno elencando nel dettaglio le leggi alle quali i poteri del commissario potranno esplicitamente andare in deroga. Il prefetto, che si trova a Roma (ma per motivi istituzionali non legati alla cosiddetta “emergenza Tir”), è in continuo contatto con il direttore generale del Dipartimento per seguire l'evolversi della situazione che entro questa settimana, o al più tardi nei primi giorni della prossima, porterà alla formalizzazione del decreto con l'attribuzione dei poteri commissariali speciali al rappresentante del Governo. Poteri che, com'è noto, riguarderanno in particolare la velocizzazione delle procedure per la realizzazione del primo modulo dell'approdo a Sud, quello «di emergenza», localizzato a Tremestieri in corrispondenza della foce del torrente Larderia. Con il commissariamento, infatti, potranno essere abbreviati i tempi dell'affidamento e dell'appalto dell'opera già finanziata con 41 miliardi nel quadro dell'Accordo di programma con il Governo siglato nei mesi scorsi alla Regione. Grazie a questa “scorciatoia”, si prevede un iter di sei mesi o, al massimo, un anno. 

12/12/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Scende di nuovo in piazza il “popolo anti-tir”

Un'altra manifestazione pubblica per gridare no alla schiavitù da tir e per ribadire che la mobilitazione generale cesserà solo nel momento in cui si vedranno davvero opere concrete, in grado di risolvere il problema che affligge la città da decenni. Un centinaio di messinesi è sceso in piazza raccogliendo ieri sera l'appello lanciato dal comitato “La nostra città”, dal “Messina Social Forum” e dal movimento “Liberare Messina”. Il corteo
si è snodato da viale Europa, all'altezza di ponte Zaera, fino a piazza della Repubblica e alla Stazione centrale. I promotori dell'iniziativa hanno confermato, con la scelta “simbolica” dei luoghi, che gli obiettivi della mobilitazione non riguardano soltanto le società private di traghettamento che operano alla rada di San Francesco ma anche il ruolo dell'Azienda Fs nell'area dello Stretto e le concessioni riguardanti il molo Norimberga.

È polemica sul bilancio dell'Istituzione servizi sociali: al momento del voto cade il numero legale
Aumenta il “gettone” dei consiglieri comunali

Lucio D'amico

La legge è legge. Un atto dovuto. I consiglieri comunali si “sacrificano” e dicono sì all'aumento dei gettoni a loro destinati. Il “premio” di presenza sale dalle attuali 100 a 150 mila lire. Ma è una modifica formale più che sostanziale. Alla fine, infatti, tutti i 40 componenti del civico consesso dovrebbero optare per l'indennità mensile, che si aggira sui 4 milioni e mezzo di lire. I gettoni di presenza, alla luce del decreto regionale dello scorso ottobre, non convengono più a nessuno. Anche il più stakanovista dei consiglieri non può superare il tetto stabilito dalla normativa, pari all'importo dell'indennità. Non si può andare, dunque, oltre i 4 milioni e mezzo (lordi, s'intende). La macchina degli amministratori costa complessivamente circa 2 miliardi di lire annui. Si va dalle 80 mila (che adesso salgono a 120 mila, per effetto della delibera approvata ieri dall'aula comunale) del gettone di presenza per ogni singolo consigliere dei 14 quartieri ai 13 milioni e mezzo riservati al sindaco. Il vicesindaco guadagna più di 10 milioni, gli assessori poco meno di 9, così come il presidente del consiglio mentre i suoi vice si attestano sui 6 milioni e mezzo. I presidenti di quartiere hanno la stessa indennità degli assessori. Gli importi devono intendersi dimezzati nel caso in cui gli amministratori continuano a svolgere la propria attività professionale. Dal computo abbiamo escluso gli esperti, che a tutti gli effetti fanno parte dell'amministrazione comunale. Le cifre dei consulenti esterni, infatti, variano a seconda se si tratti di progetto obiettivo (incarico annuale a 100 milioni di lire) oppure di rapporto stabile, che dura fino a quando resta in carica l'attuale giunta. Di questo argomento ci occuperemo nei prossimi giorni, anche per capire che tipo di lavoro stanno svolgendo gli attuali esperti del sindaco Leonardi, quali gli obiettivi, quali e quanti i risultati raggiunti. L'aumento del gettone di presenza è stato l'unico provvedimento approvato ieri dal consiglio comunale. Al momento del voto sul bilancio dell'Istituzione per i servizi sociali è venuto meno il numero legale e la seduta è stata aggiornata a stamane. L'uscita dall'aula di molti consiglieri (anche di maggioranza) non è stato un episodio casuale ma un evidente gesto di polemica nei confronti degli attuali vertici dell'Istituzione e dei programmi dell'amministrazione comunale nel settore delle politiche sociali. Oggi inevitabilmente la delibera sarà richiamata dal presidente del consiglio e si vedrà se siamo in presenza di un confronto, per quanto acceso sia, o di un vero e proprio scontro.

Fonte: Bob Brown

Meraviglie Infinite

Ascolto sulla rassegna stampa di Messina 1 Special le incredibili dichiarazioni di un consigliere comunale che propone di raccogliere firme per contrastare le tesi di un notista della mazzetta locale (tale L.D.) e rimango sempre più sbalordito sul grado di confusione e di smarrimento totale che attanaglia non solo la cittadinanza ma anche i rappresentanti istituzionali di essa.
Ci si meraviglia che un giornale, che ha tra i suoi principali azionisti personaggi che siedono al tempo stesso nei CdA delle società di traghettamento, "remi" contro i comitati spontanei che vogliono liberare la città dai TIR.
Si dimentica che quello stesso giornale perora la causa del Ponte da oltre 40 anni come la "soluzione finale" (alla Hitler) e che da sempre ha benedetto, nel senso che li ha visti nascere ed ha taciuto e/o approvato, tutti i patti scellerati a danno della città: tanto per dare un'idea a) la chiusura, dopo quasi vent'anni d'attività, del Polo Oncologico e l'apertura dello "indispensabile" Centro Neurolesi; b) la svendita della Fiera ai "Privati"; c) la concessione del Norimberga al gruppo degli stessi privati; etc.
Insomma quello stesso giornale che afferma che non esiste e non è mai esistito un caso Messina ed il cui direttore ha consigliato "calma e gesso" a tutti coloro che dovevano essere "sentiti" dagli inquirenti.
Per dirla alla Crimi che, forse senza rendersene conto, parlava di "tappo" sulla città, il problema non sta nella cosiddetta classe politica che non c'è e forse non c'è mai stata bensì nel "tappo" costituito dalla cupola affaristico editoriale che, negli ultimi 40 anni, ha visto decuplicare i propri fatturati, mentre l'intera città si è impoverita in misura inversanmente proporzionale.
Cari amici non dimenticate che oltre dieci anni fa, dopo l'ennesimo incidente mortale , c'è stata addirittura la convocazione del Consiglio Comunale sul Boccetta.....eppure i protagonisti politici erano altri mentre quelli economici gli stessi.

Fonte: gds

Sistemazione delle banchine, la consegna entro i tempi previsti

Enzo Gallo

Quella che si è appena conclusa, è stata una settimana molto intensa per quanto concerne la sistemazione definitiva delle banchine del porto.
Dopo mesi di intensa attività nei cantieri, anche se vi sono stati alcuni ritardi di sorta nella definizione delle opere, la situazione ad oggi sembra ricalcare ottimistiche previsioni sulla consegna dei lavori terminati.
Ma andiamo per ordine. Cominciando dal molo Rizzo, l'impegno concordato dal presidente dell'Authority Giuseppe Vermiglio con le imprese Trevi-Italgeo, è quello di completare il consolidamento della banchina Rizzo entro la primavera del prossimo anno. "Primavera" significa l'entrata nel vivo della stagione croceristica. Se a maggio il molo Rizzo fosse ancora indisponibile, e quindi i vettori Fs continuassero ad operare sul "Marconi", per i croceristi resterebbero solo il ristrutturato molo Colapesce, l'unico allo stato attuale agibile. Quanto, invece, alla banchina "Peloro" in questa fase si lascerà ai vettori privati il tratto, di una trentina di metri, necessario a continuare le corse con Reggio Calabria, anche se l'approdo verrà allargato.
Per quanto riguarda il molo Marconi, la situazione è simile ai moli Peloro e Rizzo, però c'è da sottolineare che forse in questo momento la banchina è la più funzionante di tutte visto che le navi della Meridiano provenienti da Reggio attraccano su questo approdo. 

Riassetto delle giunte
Forza Italia vuole cariche più importanti


Emilio Pintaldi

Entra nel vivo la trattativa tra le forze di centrodestra per il riassetto delle giunte di Provincia e Comune. Dalla prossima settimana gli incontri decisivi. Ma nelle ultime ore il clima si è improvvisamente infiammato. Il partito di maggioranza relativa. Forza Italia, ha alzato la testa. Nei giorni scorsi sono partite una serie di richieste ufficiali girate al sindaco Salvatore Leonardi.
In gioco nove assessorati, quattro al Comune, cinque alla Provincia, e diversi posti di sottogoverno. Gli azzurri chiedono di contare di più. E così ritengono che la vicesindacatura debba andare proprio a loro. In bilico quindi il posto di Gianpiero D'Alia, Ccd, vice di Leonardi e parlamentare.
Il partito di Berlusconi che a Messina è rappresentato a livello provinciale da Enzo Garofalo e a livello comunale da Piero Grasso, chiede anche deleghe più pesanti: Bilancio, Infrastrutture, Lavori pubblici, Urbanistica. Posti occupati attualmente da altri partiti e da altri uomini.
Inamovibili, secondo i forzisti, Tanino Sutera e la sua vicepresidenza della Provincia. I nomi che Forza Italia potrebbe mandare in campo si sprecano: si va da quello del segretario comunale Grasso, ad Elvira Amata, all'avvocato Corrado Martelli, al presidente del consiglio Filippo Livio, a Giuseppe Capurro. Da parte del segretario comunale Grasso nessuna conferma ufficiale che comunque ammette: "Nelle prossime ore - spiega il dirigente - ci vedremo con gli alleati della casa delle Libertà. E' certo che per noi non è un problema di poltrone. Ma è chiaro che non potendo contare su sindaco e presidente della Provincia abbiamo la necessità di avere un maggiore peso nelle scelte che riguardano la città".
Resta da sciogliere il nodo relativo a Messinambiente. Il 18 dicembre si riunirà l'assemblea degli azionisti e per quella data il Comune, se non vuole rischiare un commissariamento, dovrebbe avere le idee più chiare su presidenza e consiglio di amministrazione. An da tempo ha designato per la sostituzione dell'ex presidente Santi Formica, diventato sei mesi fa deputato regionale, l'amministratore della Ngi Sergio La Cava, Forza Italia su questo punto frena in attesa di conoscere il resto delle scelte. In gioco c'è anche l'azienda trasporti che il sindaco vorrebbe commissariare. Però mentre Leonardi penserebbe ad una soluzione interna, capo di gabinetto o segretario generale, Forza Italia preferirebbe una figura di alto profilo tecnico. 

13/12/2001

Fonte: gazzetta del sud

Modifiche viarie sulla Cortina del porto


L'intensificarsi dei lavori della tranvia ha comportato alcune modifiche viarie. Dalla mezzanotte di sabato alle 24 del 31 dicembre è stato istituito il divieto di transito sul viale Boccetta, nel tratto compreso tra le vie Garibaldi e Vittorio Emanuele II, con direzione obbligatoria diritto sulla via Garibaldi, all'incrocio con viale Boccetta (direzione di marcia sud-nord). Istituito, inoltre, il divieto di transito sulla via Vittorio Emanuele II, nel tratto compreso tra il Boccetta e la bretella di collegamento tra la Cortina e la via Garibaldi, posta a sud di piazza Unità d'Italia, che sarà chiusa al traffico veicolare. Istituita anche la direzione diritto e sinistra nella via Garibaldi all'intersezione del corso Cavour, con direzione di marcia sud-nord e riaperta al traffico la trasversale sud di piazza Unità d'Italia, con direzione di marcia sud-nord. Dalle 22 di sabato 15 alle 3 di domenica 16 vigerà il divieto di transito sempre sulla via Vittorio Emanuele, nel tratto compreso tra il viale San Martino e largo Minutoli. Istituita la direzione obbligatoria a sinistra sulla via Luigi Rizzo, all'incrocio con il Viale. È consentito inoltre ai mezzi pesanti di transitare sulla via Garibaldi in direzione di marcia sud-nord, fra via Cannizzaro e viale Boccetta. Da sabato, infine, scattano i provvedimenti collegati all'isola pedonale istituita nel perimetro storico limitrofo a piazza Duomo e alla chiesa di Santa Maria Alemanna

Il potenziamento delle linee di “velocittà” e gli autobus gratis non sono misure sufficienti ad affrontare l'emergenza traffico
Scatta il “piano Natale” ma sono in pochi ad accorgersene


Marianna Barone

Da ieri è entrato in funzione il “piano Natale” basato essenzialmente sul potenziamento delle linee speciali che l'Atm ha riservato da qui fino al 24 dicembre. Non ci vuole molto per capire che servono due ingredienti in grado di far funzionare il “Piano” nelle attuali condizioni: maggiore informazione e più senso civico. In pochi ieri mattina erano a conoscenza della possibilità di salire gratuitamente sul “26”, la circolare sud che parte da piazza Dante, sul “55”, la circolare nord con partenza da piazza Castronovo, o sul “28” rosso e nero, potenziato per l'occasione, in collegamento con piazza Cairoli. Quei passeggeri che hanno detto di essere a conoscenza del servizio, in ogni caso, hanno dovuto amaramente constatare l'impossibilità di cogliere tutti i vantaggi del caso. Infatti, nonostante quasi tutti i bus abbiano viaggiato con regolarità e precisione, ad una cadenza di circa dieci minuti, a poco o a nulla è valso il piano viario contro gli automobilisti di sempre, pronti ad intasare le corsie preferenziali come e più di prima. Una situazione che si è ripetuta, come era prevedibile, soprattutto lungo la via Garibaldi, dove i bus sono stati costretti alle solite gimkane per districarsi nel traffico cittadino. Poco hanno potuto fare i vigili urbani, ed i carrattrezzi impiegati nel servizio di rimozione delle auto in sosta vietata, visto che come ogni giorno, appena passati il carro giallo e la pattuglia della polizia municipale, il tratto destinato ai bus e ai mezzi di soccorso risultava subito più intasato di prima. «Mettiamo tutto il nostro impegno – dichiara una sconfortata vigilessa – ma non ce la facciamo, girato l'angolo tutto torna come prima». Da ora a Natale, quindi, si dovrebbe contare solo sulla buona volontà dei cittadini, “condicio sine qua non” per la riuscita di qualsiasi misura antitraffico. Gli appelli alla collaborazione non devono cadere invano, perché in fondo è interesse di tutti lasciare il più possibile in garage le proprie auto e far funzionare il servizio di trasporto pubblico in modo più efficiente di quanto accada finora. Va tenuto in considerazione anche il punto di vista dei conducenti degli autobus: «Viaggiare gratis – fa notare Filippo Catena – avrà anche aumentato il numero dei passeggeri e reso il traffico più scorrevole in qualche zona, come nel caso di viale della Libertà, oggi sicuramente più praticabile rispetto ad altre giornate, ma il nodo delle corsie preferenziali resta tale. E per risolverlo basterebbe ripristinare i cordoli». Meno ottimista è Giovanni Ferrara, per il quale non solo in strada si è registrato il solito caos quotidiano ma il numero dei passeggeri non è stato affatto conforme alle aspettative. L'esperimento è cominciato solo ieri ma se il buon giorno si vede dal mattino, allora c'è poco da sperare. Era difficile illudersi che rendere gratuito il biglietto degli autobus potesse d'incanto convincere i messinesi a lasciare a casa la propria auto. Il senso civico è una componente importante ma forse, nelle attuali condizioni, solo misure drastiche servirebbero a restringere l'accesso dei veicoli al centro urbano. Provvedimenti che, a loro volta, avrebbero bisogno di un elemento di cui, purtroppo, la città è sprovvista: la presenza di aree attrezzate destinate a parcheggio.

L'incontro a Palermo del sindaco con il presidente della Regione Cuffaro e l'assessore al Territorio Pellegrino
Approdo a sud, subito spendibili i 41 miliardi


Lucio D'Amico

L'adesione della Regione ai provvedimenti disposti dal Governo nazionale per affrontare l'emergenza del traffico di attraversamento dello Stretto da parte dei mezzi pesanti; la copertura finanziaria alle modifiche che cambiano radicalmente l'impianto normativo della vecchia legge sul risanamento; la conclusione favorevole dell'istruttoria compiuta dall'assessorato regionale al Territorio riguardante il Piano regolatore generale. Si veste da “Babbo Natale” il sindaco Leonardi e da Palermo torna con una valigia carica di promesse e di aspettative che, in tempi relativamente brevi, potrebbero trasformarsi in preziosi “doni” sotto l'albero.
APPRODO A SUD – «Procediamo verso la direzione giusta», è il commento del primo cittadino, reduce dall'incontro con il presidente della Regione Totò Cuffaro e con l'assessore al Territorio Bartolo Pellegrino. «Il Governo siciliano – afferma Leonardi – aderisce pienamente all'iniziativa del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza per la città di Messina. Si tratta di un passaggio non solo formale ma sostanziale, perchè consente di svincolare subito i 41 miliardi già stanziati per la realizzazione delle prime due invasature dell'approdo a Tremestieri. Il presidente Cuffaro si è sentito ieri stesso con il ministro degli Interni Claudio Scajola e la nomina del commissario è ormai questione di giorni. D'altra parte, abbiamo discusso anche delle procedure relative al “project financing”, in modo da scadenzare con tempi certi la costruzione dell'intero sistema di attracchi localizzato a sud e destinato al traffico dei mezzi gommati pesanti».
PIANO REGOLATORE – Insidie e agguati sono sempre dietro l'angolo ma dalla “missione” palermitana Leonardi dice di essere tornato con una consapevolezza in più: l'iter della variante al Prg può davvero concludersi in modo favorevole per Messina, che in tal modo diventerebbe il primo capoluogo siciliano ad essere dotata del nuovo strumento urbanistico. Sui tempi il sindaco preferisce non sbilanciarsi: «Ho parlato con l'assessore Pellegrino – afferma –, che mi ha confermato come la relazione del gruppo XXX sia largamente positiva. La prossima settimana sarà di nuovo a Palermo in occasione della prima seduta del Cru dedicata proprio al Prg messinese. A questo punto importa relativamente che passino uno o due mesi, ciò che conta è che stiamo per chiudere una storia che sembrava infinita».
RISANAMENTO – E se l'emergenza tir e il Piano regolatore sono due tra le grandi priorità dell'amministrazione comunale, il sindaco è sicuro che il 2002 potrà essere l'anno della “svolta” sul fronte del risanamento delle aree degradate. Con il voto della competente commissione regionale sulla proposta di modifica alla legge 10 del '90, si è compiuto ieri un atto di estrema rilevanza. L'Ars adesso dovrà ratificare il provvedimento che assicura la copertura finanziaria a quella che si configura come una vera e propria nuova legge. L'obiettivo è quello di accelerare le procedure, mettendo nelle condizioni il Comune e soprattutto la stazione appaltante – l'Istituto case popolari – di attuare gli interventi con molta più rapidità di quanto finora è stato fatto. Di fronte al permanere di tante, troppe baraccopoli e “favelas” da terzo mondo, qualsiasi progetto di sviluppo futuro della nostra città va a infrangersi, perdendo credibilità ed accrescendo la rabbia delle migliaia di messinesi costretti ancora a vivere come dopo un terremoto o un tremendo bombardamento di guerra. Difficile dire se davvero il nuovo disegno di legge di iniziativa parlamentare sarà in grado di invertire la tendenza ormai ultradecennale. Almeno, però, non si dovrebbe più assistere a palleggi di responsabilità e alle giustificazioni di chi continua ad arrampicarsi sugli specchi. L'articolo 10 della nuova legge stabilisce che, in caso di inadempienza, il sindaco può assumere i poteri di commissario e sostituirsi agli enti che non rilasciano nei tempi dovuti le approvazioni, le autorizzazioni, i pareri di legge. Lo stesso principio, però, vale per il Comune e per l'Iacp che, in caso di inerzia, possono essere commissariati con provvedimento degli assessori regionali ai Lavori pubblici e agli Enti locali. Tra le altre rilevanti modifiche, l'articolo 3 prevede che tutti i piani particolareggiati adottati dal consiglio comunale debbano intendersi approvati integralmente, a differenza di quanto accaduto finora (i piani sono stati restituiti favorevolmente dagli organi tecnici regionali ma solo limitatamente alle aree di sbaraccamento). Ciò apre la strada a interventi di più ampio spessore, non ridotti solo alle semplici operazioni di demolizione e di ricostruzione. Le vecchie logiche, purtroppo, hanno determinato la nascita di orribili quartieri dormitorio, dove spesso i casermoni popolari hanno fatto rimpiangere perfino le baracche del dopo 1908.

Fonte: la sicilia

Leonardi ha incontrato ieri il presidente della Regione: confermati i 41 miliardi per le invasature d'emergenza
Approdo a Sud, strade parallele
Per l'attracco definitivo Cuffaro s'è impegnato a stringere i tempi

Giuseppe Lo Re

Il sindaco torna a Messina con l'ennesimo impegno della Regione: il Governo Cuffaro sosterrà ogni iniziativa volta alla rapida realizzazione dell'approdo a Tremestieri. Mentre in città il clima resta infuocato, Leonardi è salito ieri in auto alla volta del capoluogo. Ha incontrato il presidente della Regione, Totò Cuffaro, al quale ha chiesto «il sostegno nei confronti delle strategie che il Comune e il Governo nazionale stanno mettendo in atto per gestire la fase d'emergenza».
Ancora una volta sono stati ribaditi i tempi delle due strade parallele: prima le due invasature d'emergenza che saranno costruite da un commissario straordinario entro il 31 dicembre 2002, poi l'approdo definitivo coinvolgendo capitali privati tramite project financing. In tutti e due casi è necessario il coinvolgimento attivo della Regione. Per l'immediato la «scaletta» è delineata da tempo: entro la fine della settimana (o al massimo nella prossima) il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, firmerà l'ordinanza di commissariamento, nominando responsabile del procedimento il prefetto, Giosuè Marino. Quest'ultimo dovrà acquisire la progettazione definitiva, affidare e far realizzare i lavori il più presto possibile. In ogni caso non oltre il termine ultimo del 2002.
Il ruolo della Regione, oltre al concerto già ottenuto in maniera rocambolesca quando il Consiglio dei Ministri dichiarò lo stato d'emergenza, si materializza nel finanziamento: ieri Cuffaro ha confermato che nelle casse palermitane ci sono i 41 miliardi assegnati dall'accordo di programma quadro Stato-Regione. Della somma complessiva 28 miliardi serviranno per le opere a mare, 13 per il tunnel di collegamento diretto con l'autostrada.
Intorno al modulo d'emergenza, ormai è noto, sarà realizzato nella «fase 2» l'approdo definitivo. Qui entrano in gioco i privati (sono stati presentati al Comune due progetti, uno del «Gruppo Franza» l'altro dell'«Amadeus» di Amedeo Matacena senior) e ancora una volta la Regione. Cuffaro, infatti, dovrà nominare i suoi «uomini» nel Comitato paritetico Comune-Regione che dovrà supervisionare l'iter. Dell'organismo farà parte certamente il sindaco ed è possibile che lo stesso Cuffaro assuma l'impegno in prima persona, senza delegare nessuno. Come primo passo, ieri il presidente della Regione ha annunciato che la decisione sarà rapidissima: «Il nodo – ha spiegato Leonardi – sarà sciolto non appena il Governo nazionale nominerà il commissario».

14/12/2001

Fonte: gazzetta del sud

Sentiti i tecnici del Genio civile opere marittime e i rappresentanti della società Amadeus

Lucio D'Amico

I tempi di realizzazione delle invasature di emergenza possono e devono coincidere con quelli di costruzione dell'intero approdo a Tremestieri. È questa l'indicazione che viene da Palermo, dove mercoledì il sindaco ha incontrato il presidente della Regione Totò Cuffaro e, contemporaneamente, la quarta commissione regionale ha discusso dell'argomento, sentendo in audizione i rappresentanti della società Amadeus, uno dei due gruppi privati (l'altro è la Tourist-Caronte) che concorrono alla costruzione in “project financing” del nuovo sistema di attracchi localizzato nel litorale sud. «È stata fatta chiarezza – è il commento del presidente della commissione, il deputato messinese Nino Beninati – sulla situazione complessiva proprio nel momento in cui il Governo nazionale si appresta a nominare un commissario per risolvere i gravi problemi dell'attraversamento dello Stretto. Si è preso atto che esistono due progetti, da considerarsi praticamente esecutivi, predisposti dalle due società private. A questo punto, dunque, è necessario assumere le scelte che consentano la soluzione più celere del problema». La commissione ha anche sentito sia l'assessore regionale al Territorio Bartolo Pellegrino sia i tecnici del Genio civile opere marittime, a cui è stato affidata la progettazione del cosiddetto “approdo di emergenza”, basato sui primi due moduli compatibili, in ogni caso, con le altre strutture del complessivo sistema portuale che dovrà contenere l'intero traffico gommato pesante. Il ruolo del commissario – è stato detto – sarà sicuramente decisivo ma anche il Governo siciliano e l'amministrazione comunale dovranno farsi carico, per la loro parte di competenza, degli interventi finalizzati ad eliminare una volta per tutte l'interferenza del passaggio dei tir in pieno centro abitato. La preoccupazione, manifestata anche da alcuni deputati regionali, è che sfalsando di troppo i tempi di realizzazione dei primi due moduli (capaci di intercettare solo il 30 per cento del traffico di mezzi pesanti) e quelli dei successivi attracchi, si dia la sensazione di un'ennesima “incompiuta”. Il sindaco Leonardi ha più volte ribadito che non si correranno rischi di tal genere, se le procedure del “project financing” saranno portate avanti, di concerto con la stessa Regione, nel più breve tempo possibile. Sembra accantonato, per ora, ogni discorso relativo all'approdo per i mezzi leggeri ubicato alla foce del torrente Annunziata, malgrado anche per questa struttura sia stato attivato l'iter del “progetto di finanza”. Un altro dei pericoli paventati in queste settimane è che, mentre si discute molto intorno all'approdo a sud, nel silenzio si operi invece per realizzare soltanto l'approdo all'Annunziata, scelta che ha fatto e fa discutere e di cui moltissimi messinesi continuano a non comprendere il significato. Ma anche questa “minaccia” dovrebbe essere sventata proprio grazie alla nomina del commissario governativo e alla garanzia rappresentata da chi rivestirà quel ruolo: il prefetto Giosuè Marino.

Attualità e prospettive di sviluppo nel congresso della Cgil, che oggi si conclude con la rielezione di Spanò
«La città delle occasioni perdute»

I.C.

«Messina e la sua provincia rappresentano dal punto di vista economico un esempio della crisi permanente ma anche delle occasioni perdute», questa la denuncia arrivata ieri nel corso del primo giorno del terzo congresso provinciale della Cgil, che in città e provincia conta circa 54.000 iscritti. I temi del lavoro e dello sviluppo del territorio messinese sono stati al centro dell'assise sindacale che si concluderà oggi con la riconferma di Franco Spanò a segretario provinciale della Camera del lavoro. I lavori del congresso si sono aperti con la relazione del segretario, che ha appunto tracciato un quadro della realtà messinese, calata in un contesto regionale e nazionale. «Oltre 15.000 disoccupati, una spesa previdenziale di 2000 miliardi l'anno per sostenere 195.000 pensioni, crescita dei protesti bancari, fallimenti di aziende, chiusura di esercizi», ha esordito così Spanò nella parte della sua relazione dedicata a Messina, aggiungendo un altro tassello al quadro generale: l'abbassamento continuo dei livelli di sicurezza alimentato dai comportamenti e dalle omissioni della pubblica amministrazione. «È un'economia debole e malata – ha continuato – in cui vaste aree sociali della periferia della città e dei centri più grandi della provincia vivono ai margini ed hanno oltrepassato da tempo la soglia della povertà, mentre altri vivono le loro possibilità grazie ad un'illegalità diffusa. Lo stesso procuratore Croce ha documentato come il racket dell'usura continui indisturbato a condizionare la nostra economia sia in città che in provincia». Un panorama allarmante in cui si inseriscono, secondo la Cgil, anche le occasioni di sviluppo mancate che invece a Palermo e Catania sono diventate fonti di ricchezza ed occupazione. Critica a parte, nella relazione di Spanò sono state indicate anche le proposte che il sindacato intende portare avanti: nuovi investimenti nel settore delle costruzioni, il rilancio del porto sia con la cantieristica navale che con le attività commerciali, il recupero della zona falcata con la valorizzazione della Cittadella, la realizzazione dell'approdo a sud e della via del mare, la costruzione del pontile di Giammoro. Quanto ai temi della programmazione negoziata la Cgil rivendica la piena attuazione del Contratto d'area di Villafranca Tirrena, allargato anche all'area industriale di Milazzo da risanare. Sul tema dei trasporti Spanò ha puntato il dito contro la crisi dell'Atm evidenziando la necessità del miglioramento della mobilità urbana; contro la graduale dismissione delle Ferrovie dello Stato nello Stretto e la mancanza di finanziamenti per il completamento del raddoppio ferroviario nella tratta Patti-Cefalù. Questi i temi “caldi” sui quali la Cgil nei prossimi mesi sarà impegnata per una maggiore garanzia occupazionale. Spanò ieri ha anche rivolto un invito a Cisl e Uil, presenti con una delegazione e con i rispettivi segretari Maurizio Bernava e Maurizio Ballistreri, per un impegno unitario. Oggi seguiranno altri interventi e a conclusione dei lavori congressuali i 182 delegati dovranno eleggere i componenti del comitato direttivo oltre che il segretario.

Fonte: gds

La città nel caos, i bus gratuiti deserti
Ma dentro le auto intrappolati per ore

Rosaria Brancato

Tra cantieri del tram ed un piano Natale che stenta a decollare è ancora caos. Viabilità in tilt anche ieri, lunghe file in periferia nelle ore di punta, con gli automobilisti che continuano a disertare i bus navetta ed il velocittà, e le disposizioni in materia di viabilità che cambiano ogni settimana.
I nuovi provvedimenti nell'area del Boccetta, via Garibaldi, corso Cavour hanno creato nuovi problemi, anche se dovrebbe essere l'ultima fase dei lavori. Entro sabato la Gepco Salc ha garantito la chiusura di alcuni cantieri del tram, come quelli alla Cortina ed a piazza Stazione, ed in vista della consegna in alcune zone i lavori saranno effettuati di notte. Da ieri e fino all'alba di oggi operai all'opera nella via Vittorio Emanuele II nel tratto compreso tra il largo Minutoli ed il viale San Martino (lungo la Cortina del porto).
Dalle 22 di domani e fino alle 3 del mattino di domenica stesso lavoro notturno nella direzione opposta. Durante i lavori è stato disposto il divieto di transito. I Tir con carico superiore alle tre tonnellate e mezzo potranno transitare lungo il corso Garibaldi nel tratto compreso tra la Tommaso Cannizzaro e il Boccetta. Qualche perplessità ha suscitato il provvedimento che prevede da domani e fino al 31 dicembre, nuove disposizioni di transito all'altezza dell'incrocio tra il corso Garibaldi ed il viale Boccetta.
Una raffica di disposizioni legate ai cantieri del tram e che disorienteranno, almeno all'inizio gli automobilisti. Inutile l'appello dell'assessore Rizzo ad utilizzare il mezzo pubblico. I bus navetta sono in funzione, così come i velocittà e sono collegati ai parcheggi della zona nord (viale Annunziata, ex Gasometro, viale Giostra) ed a sud (Zir, villa Dante). Si parcheggia e si viaggia gratis (almeno nei bus navetta). Ma i cittadini continuano a preferire l'auto.

15/12/2001

Fonte: gazzetta del sud 

Ma prima di ogni cosa la città deve tornare ad essere vivibile

Lucio D'Amico

Era il 20 febbraio 1951. Foto ricordo, con sorrisi di circostanza, per ferrotranvieri in divisa, dirigenti e impiegati della “Sats”. L'ultima carrozza del tram di Messina, dopo il viaggio conclusivo lungo la tratta Giampilieri-Torre Faro, si rifugiava malinconicamente in deposito. La cronaca diventava storia. Era la fine di un'epoca avviata il 19 dicembre 1898, allorchè il Comune e la Società anonima dei Tramways siciliani stipularono il contratto che sanciva la sostituzione della trazione a vapore con quella elettrica. La “civiltà della rotaia” in riva allo Stretto venne soppiantata definitivamente nel 1952 dai primi autobus sulle strade cittadine. Adesso il supertecnologico “cityway”, di marca Alstom-Fiat e dal design firmato Giugiaro, messo in mostra a piazza Cairoli, ripreso dalle telecamere Rai e visitato da gruppi di scolari e da una folla di curiosi, è l'immagine del “ritorno al futuro”. Due fotografie, 50 anni, 10 mesi e 2 settimane di distanza: il tram che fu e il tram che c'è, o meglio che comincia ad esserci e che entrerà in funzione nell'estate del 2002. Una parabola storica che ieri il sindaco ha riassunto in breve agli alunni della scuola elementare Cesare Battisti, citando i suoi ricordi d'infanzia, quando dietro alle vetture che “traballavano” sui binari c'era sempre un nugolo di ragazzini con i calzoncini corti, che si “attaccavano al tram”. Aveva 19 anni Salvatore Leonardi quando la “Sats” dichiarò chiuse le corse. Allora non immaginava di diventare il sindaco che avrebbe inaugurato la nuova tranvia. Forse non lo pensava realmente neppure tre anni e mezzo fa, quando si presentò alle elezioni amministrative, con un programma opposto a quello del sindaco uscente Franco Providenti che, assieme all'ex presidente dell'Atm Gabriele Siracusano, del ritorno del tram era stato il più fervido sostenitore. Leonardi non ha mai fatto mistero di aver compiuto la stessa tormentata parabola della stragrande maggioranza dei messinesi: scettici, increduli, poi assolutamente contrari, quindi inferociti per i disagi e le sofferenze sopportate in una città sventrata dai cantieri, terrorizzati dall'idea di essersi imbarcati in un progetto senza alcun senso e senza vie d'uscita. Il sindaco aveva il potere per bloccare l'appalto, a costo anche di dover pagare costose penali all'impresa aggiudicataria. Non lo ha fatto, si è assunto la responsabilità dell'aggiudicazione e dell'esecuzione dei lavori, ha combattuto con l'impresa, con alti funzionari europei, governi regionali, dirigenti comunali, come un novello San Sebastiano è stato raggiunto dagli strali di chi lo ha accusato (e lo accusa) di aver distrutto Messina. I giudizi, però, stanno cambiando. E il sindaco ieri ne ha preso atto con soddisfazione, sentendo i commenti di molti, tra anziani e giovani, che si sono detti “colpiti” dalla qualità estetica della prima delle 15 vetture realizzate negli stabilimenti dell'ex Fiat Ferroviaria. «Si stanno raggiungendo i primi traguardi», ha dichiarato Leonardi e, riferendosi anche all'odierna inaugurazione dello svincolo di San Filippo, ha sottolineato come questi «siano i frutti di quella che sarà la stagione delle opere compiute». Non basta certo l'esposizione di una vettura, pur all'avanguardia come il “cityway”, a pochi passi dalla scintillante fontana di piazza Cairoli. Non basta neppure l'apertura di un'arteria stradale attesa da dieci anni, lo svincolo del polo sportivo, dalle rampe che si dice siano a norma ma che sembrano fin troppo anguste. Così come non è stata sufficiente l'inaugurazione di un “gioiellino” di architettura sportiva, come il Palasport di San Filippo, che adesso tutti ci invidiano. I messinesi si aspettano molto di più, vorrebbero vivere in una città diversa, libera dal milione di tir e di auto che l'attraversano come se fosse soltanto lo “zerbino” della Sicilia, dove la qualità della vita non sia più un “optional” ma la linea guida di ogni politica di sviluppo e di rilancio socio-economico. «Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili – dice il sindaco – perchè ciò si realizzi». Speriamo sia davvero così.

Stamani firma dell'atto costitutivo della Fondazione “Horcynus Orca”

Sarà firmato stamani alle 10,30 nei locali del Rettorato l'atto costitutivo della Fondazione “Horcynus Orca”, che gestirà l'omonimo Parco letterario di Capo Peloro. Saranno presenti i rettori delle Università di Messina e Reggio Calabria, Gaetano Silvestri e Alessandro Bianchi, e i rappresentanti del Comune di Scilla, del Cric di Reggio Calabria (capofila dei partners del Parco letterario) e delle società che faranno parte della Fondazione. L'anno scorso, l'Università ha ottenuto in concessione due beni demaniali di Torre Faro, il Fortino degli Inglesi e l'area dell'ex Tiro a volo, recuperandole dopo decenni di abbandono e mettendoli a disposizione delle attività del Parco. Nel 2001, le due strutture sono state restaurate con un finanziamento dell'Ue.

Allarmanti i dati di un monitoraggio del traffico portato a termine sulla “114”
Settecento camion in tredici ore
Complessivamente la statale è stata percorsa da 17.058 mezzi


Giuseppe Palomba

Sono oltre diciassettemila (per l'esattezza 17.058) gli automezzi – tra autoarticolati, camion, autobus, furgoni, autovetture e motociclette – transitati in tredici ore sulla ex strada statale 114, sempre più soffocata dal traffico veicolare e con un “rischio incidenti” che, negli ultimi mesi, è più che decuplicato. Sono questi i numeri di un monitoraggio “top secret” portato a termine lo scorso 29 novembre da alcuni rappresentanti del IV Quartiere – su iniziativa del consigliere Francesco Gallo – che hanno “tenuto d'occhio” la transitata strada, piombata ancor più nel caos dopo l'ordinanza sindacale che ha previsto – limitatamente al periodo compreso tra le 21 e le 7 – l'uscita obbligatoria dei mezzi pesanti provenienti dall'autostrada allo svincolo di Tremestieri. Tre i “periodi” considerati per la raccolta dei dati: dalle 6 alle 13, dalle 13 alle 14 e dalle 14 alle 19. L'allarme maggiore è rappresentato dalla constatazione che in nessun orario di quelli presi in esame si registra una diminuzione del traffico che rispettivamente si attesta sul passaggio complessivo di 5.731, 5.441 e 5.886 veicoli con conseguente, costante, inquinamento acustico per i residenti. Sui risultati del monitoraggio lo scorso 6 dicembre è stata presentata da otto componenti del consiglio di quartiere una dettagliata interrogazione al presidente della Circoscrizione, Rosario Santoro, attraverso la quale si chiede alla polizia municipale una particolare attenzione al problema e – pur nella consapevolezza della carenza di personale e dei molteplici compiti a loro quotidianamente attribuiti – la si sollecita per una maggiore attività preventiva e repressiva. Ma, in realtà, l'emergenza venutasi a creare nella zona sud la polizia municipale l'aveva già accertata nel giugno del 2000, inviando in maniera riservatissima all'amministrazione comunale un dettagliato rapporto sui pericoli derivanti dal transito di un così cospicuo numero di mezzi sulla trafficata “114” e sulla possibilità (oggi però divenuta realtà, così come risulta anche dai numerosi rilevi della sezione Infortunistica) di un aumento di incidenti stradali anche mortali: il 31 maggio è toccato al settantottenne Giovanni Cannata, il 7 giugno all'ottantacinquenne Concetta Beccore, entrambi investiti da mezzi pesanti. Ma cos'è che fa della “114” una strada così a rischio? Per quanto riguarda la sicurezza stradale, il tratto preso in considerazione dal monitoraggio – dallo svincolo di Tremestieri all'incrocio con il viale Gazzi – è lungo poco meno di cinque chilometri e si sviluppa totalmente in modo pianeggiante: aspetto questo che fa elevare il fattore “rischio” anche per la presenza di un'unica carreggiata. Sarebbe per questo motivo – sempre secondo i risultati di un recente studio delle forze dell'ordine compiuto con sofisticatissime apparecchiature– ma soprattutto perché il tragitto non avendo alcuna pendenza porta ad un sintomatico aumento della velocità, che diviene sempre maggiore la possibilità di incidenti con eventuali gravi conseguenze per pedoni, automobilisti e trasportati. Un altro aspetto preso in considerazione è quello della popolazione interessata al problema (in numero sempre maggiore dopo il “boom” edilizio sulle colline di Santa Lucia sopra Contesse, Zafferia, Larderia e San Giovannello) e l'altissima presenza di intersezioni stradali – la mancata precedenza è tra le cause principali di incidente – che fa lievitare di circa 20 volte il rischio rispetto ad altre zone della città. Insomma tutta una serie di considerazioni che trasformano la statale “114” e, nelle ore notturne, anche tutta la via La Farina in strade ad elevatissimo rischio di incidente facendo aumentare a 10 (da Tremestieri al Cavalcavia) i chilometri interessati al fenomeno e a 13 gli incroci ritenuti pericolosissimi.

16/12/2001

Fonte: gazzetta del sud

La nave da crociera dell'armatore greco Poulides da marzo ogni martedì al molo Colapesce
Il porto punto d'imbarco della “European Stars”


Ivana Cammaroto

Ormai è ufficiale: dal prossimo mese di marzo, al molo Colapesce attraccherà la nave “European Stars” per l'avvio di una nuova iniziativa crocieristica. Ieri mattina, seduti ad un tavolo di un noto bar della città, il presidente e il segretario dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio e Franco Barresi, hanno incontrato il dott. Mario De Maestri, agente in Italia della Festival Cruises (la società proprietaria della nave), presieduta dal noto armatore greco, tra i più ricchi del mondo, Giorgio Poulides. Durante la “colazione di lavoro”, alla presenza di Stefano Speciale, dell'agenzia marittima che curerà alcuni servizi, sono stati definiti gli aspetti legati alla presenza della super-nave nel porto di Messina, annunciata già lo scorso mese di ottobre. Non si tratterà di una semplice sosta: la “European Stars”, ogni martedì e fino a dicembre del prossimo anno, sbarcherà e imbarcherà turisti. Il porto messinese è stato prescelto dalla società per diventare il punto di imbarco della Sicilia e della Calabria. La nave, infatti, collegherà i porti di Genova, Napoli, Messina, Tunisi, Palma di Maiorca, Barcellona e Marsiglia. «Abbiamo voluto rafforzare il nostro mercato in Sicilia – ha dichiarato De Maestri – e consideriamo la scelta di Messina la più vantaggiosa, soprattutto per la sua posizione strategica». Lo stesso armatore greco Poulides nei mesi scorsi aveva dichiarato che «il porto di Messina, per la sua posizione, è una tappa ideale». Durante la sosta della nave al molo (dalle 8 alle 16), per i turisti già a bordo sarà possibile visitare Taormina e fare escursioni in provincia. La “European Stars”, un vero gioiello e identica alla “Vision” impiegata durante il G8 di Genova e che ha ospitato il presidente degli Usa, George W. Bush, potrà imbarcare fino a 1.500 persone e per il mercato siciliano e calabrese sono state previste circa 100 cabine. «Nella nostra tappa nello Stretto – ha detto De Maestri – contiamo di raggiungere una clientela di almeno ottanta persone». E il portavoce dell'armatore greco, ieri, ai vertici dell'Authority ha avanzato alcune richieste: prima tra tutte, quella di allestire al molo un punto di attesa per i crocieristi, e poi la necessità di avere a disposizione di questi ultimi un parcheggio (è stata calcolata la sosta nelle zone portuali di almeno cinquanta autovetture). La Festival Cruises ha anche pensato di far partire dei pullman da Catania e forse pure da Palermo. A gennaio ci sarà un ulteriore incontro nei locali dell'Autorità portuale per definire nel dettaglio il progetto. Si tratta di un'iniziativa importante per il porto dello Stretto, da sempre considerato un punto di riferimento turistico e che, con quella che si può definire la “metrocrocieristica”, acquisterà più prestigio. Il primo arrivo della nave in città è previsto per la fine di marzo. Per questa data il molo Colapesce, dopo mesi di lavoro, potrà essere pienamente funzionale (il cantiere sta per essere chiuso). Rimane però il problema di acquisire sempre più spazi portuali da destinare al mercato crocieristico, considerando soprattutto l'interesse che diversi armatori stanno mostrando, con un'alternativa al molo Colapesce, anche perchè il Norimberga non può ospitare navi di 280 metri come quella della Festival Cruises. E forse sarebbe il caso di rispolverare quel progetto, inserito nel primo Piano operativo triennale dell'Authority, che prevede la realizzazione di un punto di attracco per le navi da crociera negli spazi della Fiera. Qui, ai turisti, si potrebbe offrire una sosta più agiata.

INCREDIBILE!

Qualità della vita: Messina guadagna dieci posizioni

Un piccolo “balzo” di dieci posizioni, dal 98. all'88. posto, nella classifica della qualità della vita stilata annualmente dal Sole-24 Ore . Messina “respira” un po' scalando la graduatoria stilata dal quotidiano economico, che oggi pubblica i dati della ricerca: dati che, va detto, lasciano comunque spazio a non poche riserve. Basti pensare che la città siciliana meglio classificata è la “derelitta” Enna (77.), seguita da Agrigento (81.), Ragusa (85.) e, dopo Messina, Siracusa (90.), Caltanissetta, Trapani e Catania (dal 94. al 96. posto) e Palermo (103. e ultima). In testa alla lista c'è quest'anno Bolzano, che ha scalzato Bologna (scesa al 5. posto), con Sondrio e Trieste sul “podio”. Per un raffronto nell'area dello Stretto, Reggio Calabria è in 93. posizione. Gli indicatori presi in esame (36 in tutto) sono raggruppati in sei macro-aree: “tenore di vita” (Pil pro capite, rapporto pensionati/occupati e importo medio delle pensioni, costo casa al mq, depositi in banca), “affari e lavoro” (imprese registrate e fallite, tasso di disoccupazione, procedimenti civili e protesti pendenti, esportazioni), “servizi e ambiente” (indice climatico, ecosistema urbano, incidenti stradali e morti per tumore, dotazione infrastrutturale, studenti nelle scuole superiori), “criminalità” (rapine, furti d'auto o in appartamento, trend dei delitti, dotazione delle forze di polizia), “popolazione” (densità demografica, nati e morti, suicidi, divorzi e separazioni), “tempo libero” (numero di associazioni, librerie, palestre e cinema, spesa media pr spettacoli sportivi, musicali e teatrali).

16/12/2001 ( la sicilia )

Il sindaco inaugura lo svincolo di S. Filippo e annuncia entro 650 giorni il completamento delle bretelle di Giostra-Annunziata
«E' soltanto il primo tassello»
Il prefetto Marino: «Quest'opera va inquadrata in un sistema complessivo»

Giuseppe Lo Re

C'era un tiepido sole durante la breve e spartana cerimonia. Un raggio di speranza si è irradiato tra le autorità e i curiosi che hanno perso parte, ieri mattina, all'inaugurazione dello svincolo di S. Filippo. Accanto al sindaco, Turi Leonardi, c'erano il prefetto, Giosuè Marino e l'arcivescovo, mons. Giovanni Marra. E poi i rappresentanti dell'Anas e del Consorzio autostrade, progettisti e direttore dei lavori, consiglieri comunali, provinciali e di Quartiere, deputati nazionali e regionali, dirigenti comunali e alcune decine di cittadini. Alle 11.30 in punto il sindaco ha firmato il verbale di consegna dell'opera, tagliando il nastro. Le prime auto di rappresentanza hanno varcato la soglia simbolica dell'incrocio con la Statale statale 114 e si sono dirette verso l'imbocco con l'autostrada.
Dopo qualche minuto, decine di macchine «normali» hanno percorso la bretella, che da ieri serve un vasto bacino d'utenza nella zona sud. «È uno sbocco importante sulla tangenziale, permetterà di alleggerire il traffico – ha detto il prefetto, che nelle prossime ore sarà nominato commissario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a sud –. Certo, è un'opera che da sola serve una parte ridotta della città, ma se innestata nel sistema complessivo da completare darà ottimi frutti. Occorre adesso effettuare tutte le altre opere programmate dal Comune, al quale spetta la competenza esclusiva sulle strategie per lo sviluppo della città. Mi riferisco in particolare all'approdo a Tremestieri, perché solo una città libera da condizionamenti, come possono essere quelli derivanti dal continuo transito dei Tir, può sprigionare tutte le sue energie positive».
Sulla stessa linea il discorso di Leonardi, che ha scelto di non organizzare un'inaugurazione in pompa magna perché «sì, è stato eseguito un grosso passo avanti, ma in una città normale un'opera del genere non si realizza in dieci anni...» Soffermatosi sulla valenza dello svincolo per tutta la zona compresa tra Gazzi e Tremestieri, il sindaco si è poi sbilanciato con un'indicazione interessante: «Quest'opera è solo il primo tassello. Presto avremo l'approdo a sud grazie allo spirito di sacrificio del prefetto. Entro 650 giorni da oggi, inoltre, saranno ultimati gli svincoli di Giostra e Annunziata. Le bretelle saranno percorribili tra due anni: intanto, tra 4 o 5 mesi verranno completate le opere nel terzo lotto».


17/12/2001 ( la sicilia )

«Errori di programmazione hanno penalizzato la città S. Filippo è il giro di boa»

Aurelio Giordano

«I convegni in cui vengono illustrate le possibilità di finanziamenti al settore del turismo in senso lato si sprecano. Provincie, Comuni, banche ed altre strutture si adoperano per sensibilizzare gli operatori ed in generale la società verso le nuove prospettive di sviluppo, collegate a quella che viene considerata, a ragione, come una delle principali aree in cui verranno a crearsi posti di lavoro, con le più svariate specializzazioni e notevoli effetti sull'occupazione nell'indotto.
Purtroppo, però, la “politica” stenta a comprendere l'importanza di quanto detto in premessa, supportato dai pareri concordi dei principali “guru” di livello internazionale, anche alla luce degli eventi dello scorso settembre e solo a parole e per fare la “passerella” si sofferma su questi temi e le loro implicazioni sociali ed economiche. La mobilità degli individui è quindi un elemento pregnante e non consiste solo in gesti o comportamenti specifici derivanti dall'uso di mezzi di locomozione di massa (aerei e treni nell'ambito del divertimento o del lavoro), ma si basa anche su autobus o vetture in cui il termine collettivo assume connotazioni diverse sul piano numerico, ma mantiene inalterate le valenze di rilievo economico.
A Messina, non si è compresa l'importanza dei flussi che la attraversano da decenni e nulla su è fatto per captarli e tramutare i fattori negativi in occasione di evoluzione; questa una delle maggiori scelte mancate che, alla lunga, ha provocato un avvitamento vizioso del contesto cittadino.
L'apertura dello svincolo di S. Filippo non può e non deve essere vista solo come un momento di compiacimento autoreferenziale, da ascrivere a merito di questa o quella forza politica, ma deve corrispondere ad un diverso impegno della città nell'affrontare i suoi “assilli” e la programmazione del suo futuro. Su queste riflessioni andrebbero innestate le mosse da fare o i percorsi da intraprendere per dare speranze alle nuove generazioni, sia da parte di coloro che vorrebbero “difendere” i cittadini, sia di coloro che sono stati chiamati ad amministrare la cosa pubblica, senza dimenticare che nel contesto vanno inseriti anche coloro che, per varie ragioni, si trovano ad essere arbitri del “presente”, come lo sono stati del recente passato di Messina.
Come non ricordare che un'ipotesi progettuale riguardante l'autostrada Me-Pa conteneva già quanto necessario per collegarla al “ponte” e cosa ancor più importante prevedeva gli svincoli di Giostra e dell'Annunziata; purtroppo una programmazione di basso profilo li ha all'epoca “cancellati” con le conseguenze che tutti possiamo vedere.
L'ordinanza ministeriale con cui saranno dati pieni poteri a colui che dovrà gestire la realizzazione dei primi moduli dell'approdo a sud non va interpretata solo come “strumento” per eliminare gli imbarcaderi privati dalla rada S. Francesco, se il battage di questi giorni si limitasse a questo, ancora una volta avremo perso un'occasione preziosa per ridare smalto a Messina e fiducia ai messinesi. La troppa attenzione mostrata a questo specifico tema, senza alcun riferimento ai veri fattori di sviluppo, che vengono solo declamati ma non affrontati, ha l'aria di essere un'esercitazione per acquisire consensi; veramente troppo poco per la terza città della Sicilia, che ha le caratteristiche orografiche di pregio, che attendono solo di essere valorizzate nell'interesse di tutti e non di pochi».

18/12/2001 

Fonte: gazzetta del sud

La Cartour urta due navi Fs

Giuseppe Palomba

Un incidente causato dalle avverse condizioni atmosferiche – così rilevato dagli uomini della Capitaneria di porto intervenuti sul posto con una motovedetta – si è verificato poco dopo le 20,45 di ieri nel porto di Messina. La nave “Cartour” di proprietà delle società “Caronte e Tourist”, impegnata nel collegamento “Ro-ro” tra Messina e Salerno, mentre effettuava operazioni di manovra per approdare al molo Norimberga dalla banchina Marconi, a causa di una forte raffica di vento che ha causato problemi agli ormeggi, ha “investito” due navi traghetto delle Ferrovie dello Stato (la “Sibari” e la “Villa”) che si trovavano nelle invasature in attesa della partenza per Reggio Calabria. L'incidente, fortunatamente, ha provocato solo lievi danni ai natanti: nessuno dei passeggeri è infatti rimasto ferito. I mezzi rimasti coinvolti hanno proseguito il servizio con un ritardo, nell'orario di partenza delle Ferrovie dello Stato, di quarantacinque minuti. La “Cartour” dopo le formalità di rito è attraccata al molo Norimberga da dove poi, all'una del mattino, ha mollato gli ormeggi per Salerno. La Capitaneria di porto ha ascoltato nell'immediatezza dei fatti i comandanti delle navi interessate: i responsabili della “Sibari” e della “Villa” sembra abbiano comunque confermato la versione fornita dall'ufficiale responsabile della “Cartour”. Probabilmente sull'incidente verrà aperta, come atto dovuto, un'inchiesta per ufficializzarne le cause.

Mancate precedenze e alte velocità le cause primarie degli oltre 2.000 incidenti stradali rilevati quest'anno dagli agenti dell'Infortunistica
Diciassette morti: un tributo alto pagato all'imprudenza


Giuseppe Palomba

Centinaia di scontri, di incidenti con feriti, quindici – con diciassette vittime – quelli mortali. Sono questi i numeri della “guerra” sulle strade cittadine nel periodo compreso tra l'1 gennaio e il 16 dicembre. Una realtà difficile, affrontata quotidianamente dagli agenti della sezione Infortunistica della polizia municipale impegnati nei rilievi e nell'accertamento delle responsabilità. Decine di uomini, professionalmente preparati, ma che, ancora oggi, si trovano spesso costretti a lavorare con attrezzature vecchie e inadeguate, le stesse usate dai loro colleghi che decenni addietro operavano in una realtà ben diversa. Sono loro che, al comando dello specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo, dal prossimo gennaio dovranno far fronte anche ad una ulteriore mole di lavoro quale quella rappresentata dalle indagini di polizia giudiziaria, oggi svolte solo in caso di delega da parte della magistratura.
Tenente Marzo, la sezione ogni giorno affronta una consistente quantità di lavoro su tutto il territorio cittadino. Quanti sono, annualmente, gli interventi per incidenti e quanti agenti svolgono questo servizio? Ogni anno rileviamo circa 2.000 incidenti stradali. Il servizio viene espletato da 22 unità (che garantiscono una presenza 24 ore su 24, festivi compresi) e – ove il personale sia già impegnato in altri rilievi – da pattuglie del Reparto operativo mobile dislocate sul territorio.
Quali sono le cause primarie degli incidenti in città? La mancata precedenza, la velocità non moderata e la non osservanza della distanza di sicurezza.
Si può parlare di incidenti “evitabili”? Certamente. Tutti gli incidenti si verificano per inosservanze al Codice della strada e per l'imprudenza che, troppo spesso, accompagna quanti si mettono alla guida di un qualsiasi mezzo.
Ci sono dei “correttivi viabili”? Purtroppo la conformazione orografica della città, a forma di “sigaro”, comporta che le vie di accesso al centro dalla periferie sono pochissime. Significa che, quotidianamente, si creano particolari condizioni di sovraccarico nella circolazione con conseguente aumento della possibilità di verificarsi di incidenti. A ciò si aggiunga il particolare momento di disagio dovuto ai tanti cantieri aperti. Pochi, dunque, i correttivi da suggerire visto che la circolazione è prevalentemente organizzata su strade a senso unico.
Quanti mezzi avete attualmente a disposizione? Un furgone attrezzato, due autovetture e un ciclomotore da usarsi per gli spostamenti brevi e rapidi.
Qual'è l'iter che seguite quando avviene un incidente? Al rilevamento su strada segue la redazione di una serie di atti che variano a seconda della natura del sinistro. Preliminarmente sviluppiamo i rilievi tecnici con la redazione della planimetria (che ancora oggi avviene con la “rotella” manuale ndc ) e, di iniziativa o su delega della Procura della Repubblica, compiamo accertamenti di polizia giudiziaria necessari alla ricostruzione quali il sequestro dei mezzi, i verbali di dichiarazioni delle parti o dei testimoni, i verbali di interrogatorio degli indagati. Tutti atti necessari per ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente.
Di quali attrezzature dispone la sezione Infortunistica e di cosa avreste bisogno? Abbiamo una buona rete informatica, recentemente ampliata ed aggiornata, che consente la gestione e l'archiviazione di tutti i sinistri rilevati così come abbiamo le fotocamere digitali per le riprese fotografiche e un etilometro per l'accertamento dei casi di guida in stato di ebbrezza. Il comandante Calogero Ferlisi si è comunque già attivato per la fornitura di un sofisticato sistema per la realizzazione computerizzata delle planimetrie che consentirà un notevole risparmio di tempo ed una migliore qualità. Dovrebbe anche arrivare un nuovo furgone attrezzato che consentirà un più agevole intervento sui luoghi. Nell'ottica di un già avviato rimodernamento complessivo delle attrezzature del Corpo sono in corso anche alcune gare di appalto per la fornitura di attrezzature che miglioreranno la funzionalità dell'ufficio della sezione. Dal punto di vista dell'organico il numero sempre più elevato di richieste di intervento, rapportato all'esiguità dell'organico della sezione, comporta certamente delle difficoltà per gli agenti in servizio che, comunque, riescono a garantire il servizio anche a fronte di enormi sacrifici.

TANGENTOPOLI / Le tre parti civili – Regione, Comune e Consorzio autostradale – hanno reso note le conclusioni
Richiesti 61 miliardi di danni
«L'economia pubblica era asservita per fini personali di illecito arricchimento»


Nuccio Anselmo

Gli anni di Tangentopoli in città e in provincia sarebbero “costati” allo Stato e alle tasche dei cittadini ben 61 miliardi. E l'ulteriore “beffa” di tutto questo è soprattutto una: in altre zone del Paese la tangente è stata pagata ma l'opera pubblica “almeno” è stata completata, dalle nostre parti invece molti appalti finanziati all'epoca della Prima Repubblica sono ancora da completare, basta fare l'esempio dello stadio di S. Filippo. Ed ancora: i fiumi di denaro delle tangenti non è poi tanto vero che finivano tutti nelle casse dei partiti politici, ma avrebbero contribuito ad un vero e proprio «arricchimento personale». Dopo le richieste di condanna dei pm Barbaro e Laganà, formulate nell'udienza del 29 novembre scorso, ieri è stato il giorno delle parti civili nel processo di Tangentopoli, che si sta svolgendo davanti alla II sezione penale del Tribunale presieduta da Mario Samperi. Questa maxi richiesta di risarcimento-danni di ben 61 miliardi ai 23 imputati – politici, imprenditori, e “collettori” di tangenti –, è stata avanzata dai tre enti che si sono costituiti parte civile in questa vicenda: la Regione Siciliana, il Comune di Messina e il Consorzio autostradale, che sono rappresentati rispettivamente dall'avvocato dello Stato Antonino Ferrara, dall'avvocato Ettore Cappuccio e dall'avvocato Andrea Lo Castro (quest'ultimo ieri è stato sostituito in udienza dalla collega Adalgisa Bartolo). In dettaglio 15 miliardi sono stati richiesti dal Comune (con 5 di provvisionale), 40 dalla Regione Siciliana (con 15 di provvisionale) e 6 dal Consorzio autostradale (con uno e mezzo di provvisionale). «I fatti hanno dimostrato – ha sostenuto l'avvocato Cappuccio –, l'esistenza di una situazione di asservimento dell'economia pubblica a fini personali di illecito arricchimento, con una indubbia strumentalizzazione di funzioni pubbliche», e questi fatti sono gravi «anche per le conseguenze che gli stessi hanno prodotto e poi dalla mortificazione per anni del regime di libera concorrenza, dalla mortificazione assoluta dei criteri di efficienza e di economicità che soli dovrebbero sovrintendere alle opere pubbliche e che invece sono stati sacrificati, anzi completamente annientati dalle inesorabili leggi del “sistema”»; tutto questo «ha avuto enormi ripercussioni sul tessuto economico e sui diritti dei cittadini». L'avvocato Ferrara ha sottolineato che «l'impianto accusatorio ha resistito ai numerosi tentativi di inquinamento della prova compiuti da tutti coloro che intendevano, per ovvie ragioni, sminuire o vanificare la portata delle dichiarazioni che avevano reso nel corso delle indagini preliminari e dell'incidente probatorio». Secondo Ferrara poi «le prove a carico degli imputati Astone e Versaci sono schiaccianti. Più ridotta, ancorché ugualmente significativa sul piano qualitativo, appare la concentrazione probatoria a carico di Capria (che è stato giudicato separatamente, n.d.r. ) e di Cassiano». L'avv. Ferrara nella sua relazione ha anche affrontato i temi del “reato associativo” e della questione “corruzione-concussione”: i difensori sosterranno che l'associazione a delinquere non esiste, perché è formata da due sole persone, Astione e Versaci, ma questa tesi è infondata perché l'associazione in questione, per funzionare, richiedeva «l'organica partecipazione di un cospicuo numero di persone, sia all'interno dei vari enti che svolgevano le funzioni di stazioni appaltanti, sia all'interno degli organismi direttivi dei due partiti di maggioranza»;.per quanto riguarda la concussione «non vi era alcuna posizione di parità tra il pubblico ufficiale e il titolare dell'impresa, perché quest'ultimo «subiva il pagamento nella piena consapevolezza che l'eventuale rifiuto avrebbe comportato l'insorgere di difficoltà nell'esecuzione dell'appalto e l'esclusione da future aggiudicazioni», e per questo motivo «siamo in presenza della forma di concussione più grave, immediata e diretta, che è appunto quella della concussione per costrizione». Ma ieri mattina anche le difese hanno cominciato la loro battaglia processuale. Gli avvocati Filippo Mangiapane e Antonio Giuffrida, in difesa rispettivamente dei progettisti Vito Nastasi e Antonio Foralosso hanno in sostanza spiegato che i loro assistiti sono entrati in scena solo dopo l'aggiudicazione degli appalti, come direttori dei lavori, e quindi non hanno nulla a che vedere con la turbativa d'asta. Per quanto riguarda la corruzione poi «appare inverosimile che Nastasi e Foralosso, avrebbero contattato Tino Santi Natoli (l'ex sindaco di S. Piero Patti, oggi deceduto, n.d.r. ), uno soltanto dei ben 104 membri del consiglio generale del Consorzio Asi dell'epoca, per intervenire nell'appalto del centro agro-industriale di S. Piero Patti, appalto che poi fu aggiudicato con l'unanimità di tutti e 104 i membri del consiglio». L'avvocato Alberto Gullino ha parlato in difesa dell'imprenditore Saverio Micheletta: «innanzitutto – ha sostenuto l'avv. Gullino –, nei fatti contestati a Micheletta non è ravvisabile il reato di turbativa d'asta, aggravato dalla qualità di “preposto alla gara” di alcuni dei coimputati (vale a dire Giuseppe D'Angelo e Elio La Tassa, ex presidente e vicepresidente del Consorzio Asi, n.d.r. ) È da escludere infatti che in questo caso i coimputati individuati come “preposti alla gara” abbiano in realtà abusato dei poteri inerenti l'iter di aggiudicazione». L'avvocato Gullino ha poi esaminato l'opera pubblica “incriminata” messa in relazione con il suo assistito, vale a dire il Centro mercantile di Milazzo: «proprio in quest'opera – ha detto il legale –, Micheletta non ha svolto alcun ruolo, al di fuori della costituzione tramite la sua impresa, la “Sprone”, di un consorzio con altre imprese (D'Andrea, Oliva e Trio), che poi in un secondo momento ha partecipato alla gara aggiudicandosela». Il difensore ha dunque escluso che per l'opera pubblica in questione «sia stata tenuta da Micheletta o da altri imputati alcuna condotta che abbia potuto turbarne l'aggiudicazione, trattandosi soltanto di normalissime e frequentissime relazioni e trattative commerciali, che si sono svolte in un ambito privatistico del tutto estraneo al procedimento di gara». L'avvocato Guglielmo D'Anna è intervenuto in difesa dell'imprenditore Giacomo Venuto, titolare della società “Mediterranea Costruzioni s.r.l.”, che ha sede a Barcellona, che deve rispondere di turbativa d'asta, in relazione alle forniture di conglomerati bituminosi, fino al 1989. Secondo l'avv. D'Anna «Venuto merita di essere assolto con la formula il fatto non sussiste qualora dovesse cadere il teorema dell'accusa, o anche con la formula non aver commesso il fatto se crollasse la tesi dell'accusa sul sistema degli appalti. Agli atti – ha proseguito D'Anna –, non c'è alcun elemento di prova a carico del mio assistito, il cui nome sostanzialmente non viene fatto da nessuno, nè dai coimputati nè dai testi. Non risulta ancora che egli abbia elargito tangenti, fatto che fra l'altro non gli viene nemmeno contestato, nè che abbia partecipato ad incontri preparatori o comunque fatto dei patti con le altre imprese per mettersi d'accordo sulle percentuali di ribasso da offrire durante le gare».

Nell'audizione alla Camera il ministro ha detto che i tempi per l'intera opera sono passati da 51 a 38 mesi per la posa della prima pietra
Lunardi: irreversibile la scelta del Ponte sullo Stretto


Teresa Munari

ROMA – Ormai si tratta di mesi: i lavori del Ponte sullo Stretto, stando alle stime fatte nel corso della sua audizione alla Camera dal ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi, potranno iniziare nel primo semestre 2004. La riduzione dei tempi per la posa della prima pietra prevista in un primo momento fra 51 mesi ed oggi ipotizzata entro 38, è resa possibile grazie ad una serie di verifiche che il ministro ha fissato sull'iter del progetto. In sostanza Lunardi ritiene che la riorganizzazione delle procedure e delle responsabilità possa ridurre i tempi che mancano all'avvio concreto dell'opera. «Infatti - ha spiegato ancora il ministro - da questo punto di vista anche per la fase relativa alla progettazione, è possibile ipotizzare una sensibile riduzione dei tempi, visto che si è passati dai 21 mesi previsti inizialmente ai 16 di oggi. Gli stessi criteri valgono per l'approvazione del progetto e l'avvio delle procedure per l'apertura dei cantieri che richiederanno un tempo massimo di 22 mesi, otto in meno al tempo ritenuto indispensabile inizialmente». Intanto il Piano Lunardi è passato all'esame del Cipe. Ieri il ministero delle Infrastrutture ha infatti consegnato al Comitato il piano sulle grandi opere che include, tra l'elenco delle opere da avviare con «emergenza», anche il progetto per il Ponte sullo Stretto definito dal Ministro «una scelta irreversibile». L'esame del piano Lunardi dovrebbe concludersi, ha annunciato il Ministro, venerdì quando il Comitato - che ieri ha aggiornato a giovedì il pre-Cipe - darà il dettaglio analitico delle opere da attuarsi con emergenza, e dopo aver probabilmente apportato alcune limature sul programma che ha già avuto il via libera della Conferenza Stato-Regioni. Tra queste potrebbe esserci anche la cancellazione dall'elenco dei cosiddetti schemi idrici, una serie di interventi nel campo dell'infrastrutturazione idrica per risolvere l'emergenza nel Mezzogiorno. Il piano di Lunardi dovrebbe prevedere la programmazione per l'avvio di 70-80 opere, 14 delle quali avranno una indicazione di emergenza e le altre una classificazione di «criticità» o di «priorità». Nel corso dell'audizione in Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera Lunardi ha anche risposto sulla riapertura del traforo del Monte Bianco e sulla possibilità di ottenere il via libera da parte dell'Unione europea sugli aiuti da distribuire alle compagnie aree in grave difficoltà dopo l'offensiva terroristica. Secondo quanto riferito dal ministro, in questo momento l'Unione Europea appare assolutamente contraria all'introduzione in Europa di misure a sostegno del trasporto aereo analogamente a quanto fatto negli Usa. «Da parte di tutti i Paesi - ha ricordato il ministro - c'è stata la richiesta di introdurre misure di agevolazione anche per adeguarsi a quanto disposto negli Usa, ma per ora la risposta sembra negativa». Quanto al ripristino dei collegamenti attraverso il traforo del Monte Bianco, il ministro ha riferito che «l'Italia sta continuando a premere per accelerare la riapertura, ma si aspettano le conclusioni cui devono pervenire i tecnici francesi». «I tecnici devono fare le loro valutazioni - ha spiegato - che saranno note entro questa settimana, in modo da organizzarci per riaprire il varco al traffico leggero per il 22 dicembre. Il nostro impegno - ha detto ancora Lunardi - è di riaprire il traforo, solo per le auto, entro Natale. Per il traffico pesante, invece, non siamo ancora pronti».

Fonte: gds

"Tangentopoli", tre enti in tribunale chiedono 80 miliardi di risarcimento

Natalia Bandiera

Sono state avanzate ieri mattina, le richieste di risarcimento (oltre 80 miliardi) da parte dei legali che rappresentano la parte civile del processo "Tangentopoli", ormai, alle battute finali. Richieste miliardarie da parte di Comune, Regione e Consorzio autostradale.
Gli enti hanno dichiarato all'inizio del processo, di aver subito gravi conseguenze economiche per quella "condotta non proprio corretta" da parte di politici ed amministratori, adesso, sul banco degli imputati ed in attesa del verdetto finale dei giudici della seconda sezione del Tribunale. Quaranta i miliardi chiesti dalla Regione, che vorrebbe anche una provvisionale di quindici miliardi.
Venti miliardi chiesti dal Comune, un risarcimento di quindici miliardi ed una provvisionale di altri cinque. E ancora, il Consorzio Autostrade, rappresentato dall'avvocatura dello Stato con il legale Antonino Ferrara, che chiede che siano corrisposti all'ente sei miliardi , più un altro miliardo e mezzo di provvisionale. Va ricordato che nell'ultima udienza del 29 novembre, i pm Vincenzo Barbaro e Salvatore Laganà, avevano chiesto undici condanne, nove prescrizioni e tre assoluzioni, davanti alla seconda sezione penale del Tribunale (presidente Samperi, a latere Zappalà e Pino), nel corso della requisitoria del procedimento, che va avanti da tre anni.
Alla sbarra, personaggi in vista appartenenti agli ambienti politici e a quelli imprenditoriali di città e provincia. I sostituti procuratori Barbaro e Laganà, hanno chiesto, in particolare, la pena più pesante, otto anni, per l'ex sottosegretario della Dc, Giuseppe Astone, accusato di essere stato al vertice del 'comitato d'affari' che negli anni '80 e '90, avrebbe gestito i grandi appalti di opere pubbliche, dal completamento dell'autostrada Messina-Palermo, allo stadio di San Filippo, dal centro mercantile di Milazzo alla porcilaia di San Piero Patti.
"Collettori delle tangenti", secondo i pm, sarebbero stati gli imprenditori Antonino Versaci, per l'area Dc, e Oscar Cassiano, vicino al Psi: per loro sono state sollecitate le pene, rispettivamente, a sei e a quattro anni e mezzo di reclusione. Chieste le condanne anche per l'ex sindaco Mario Bonsignore e per l'ex presidente della Provincia, Giuseppe Naro (entrambi un anno e otto mesi) e per gli ex presidente e vicepresidente del Consorzio Asi, Giuseppe D'Angelo e Elio La Tassa (4 anni e 6 mesi ciascuno). Chiesti anche un anno e 4 mesi per Saverio Micheletti, Gioacchino Olivo e Francesco Trio e quattro ani e due mesi per Vincenzo Ardizzone.
I magistrati hanno prospettato la concessione delle attenuanti generiche e la conseguente prescrizione del reato per altri nove imputati, imprenditori ritenuti "vittime del sistema", che per lavorare sarebbero stati costretti a versare a Dc e Psi tangenti varianti tra il 5 e il 10 per cento sugli appalti.

Fonte:la sicilia

La «Cartour» rompe gli ormeggi e danneggia altri traghetti

Massimiliano Mondello

Dopo due mesi e mezzo dall'inaugurazione della linea Messina-Salerno si è registrato il primo incidente nel porto che ha visto coinvolta l'ammiraglia della flotta di «Tourist» e «Caronte». Ieri sera, intorno alle 20.30, a causa di un'improvvisa raffica di vento che ha spirato da nord alla velocità di 35 nodi, la «Cartour» ha rotto gli ormeggi, mentre si trovava ancorata alla testata del molo «Norimberga». Nonostante il pronto intervento del rimorchiatore la nave si è girata andando a sbattere contro il molo e, data la sua stazza, anche contro le navi delle Ferrovie presenti nelle limitrofe invasature. I danni più seri pare li abbia subìti la «Sibari», dove si è verificata la rottura della ringhiera di un ponte. L'entità dei danni, comunque, sarà più precisa nella giornata odierna al termine dei sopralluoghi previsti da parte degli ufficiali della Capitaneria di porto.
Già ieri sera, appena verificatosi l'incidente, i responsabili della sala operativa hanno effettuato una prima sommaria ispezione, insieme ai dirigenti provinciali della divisione Navigazione dell'Ente Ferrovie. Nel frattempo, la nave «Cartour» è stata rimorchiata e trasportata nei pressi della rada S. Francesco, al di fuori dell'area portuale.
Il traffico marittimo, sia a causa dell'incidente, sia per il forte maestrale, è stato bloccato per 40 minuti, esattamente dalle 20,30 alle 21,10.

Nelle prossime ore la nomina di Marino a commissario straordinario per l'approdo d'emergenza a Tremestieri
L'ordinanza alla firma di Scajola
Conferenze dei servizi e leggi da «bypassare» per accelerare i tempi

Giuseppe Lo Re

L'ordinanza è pronta: manca soltanto la firma del ministro dell'Interno, Claudio Scajola, per la nomina ufficiale del prefetto, Giosuè Marino, quale commissario straordinario del Governo per la realizzazione dell'approdi a Tremestieri entro il 31 dicembre 2002. Ieri gli uffici del dipartimento di Protezione civile hanno inviato tutto l'incartamento all'ufficio di gabinetto del ministro. I tempi, a questo punto, dovrebbero essere brevissimi. Si dovrà attendere non più di qualche giorno. Poi Marino potrà cominciare a lavorare: l'opera dovrà essere realizzata entro un anno. Con procedure straordinarie, certo, ma senza violare le normative in vigore.
Su quest'aspetto lo stesso prefetto è stato molto chiaro: «L'ordinanza elencherà le procedure che si possono “bypassare”, ma si tenga ben presente che non si può andare contro le regole in vigore sulle opere pubbliche. Se così non fosse, dietro il paravento dell'emergenza si farebbero le più gravi aggressioni al territorio...»
Insomma, le procedure saranno accelerate ma non «saltate» completamente. Ad esempio, sarà necessaria anche la Valutazione d'impatto ambientale dell'approdo: l'ordinanza che dichiara lo stato d'emergenza, però, permetterà di ottenere i pareri in tempi molto più rapidi, convocando con urgenza le necessarie conferenze dei servizi. E consentirà, in caso d'inadempienze, di smascherare subito eventuali responsabilità.
Competenze solo sull'approdo — Mentre si aspetta soltanto l'ufficializzazione, è forse il caso di ricordare ancora una volta il contenuto di massima dell'ordinanza: le competenze del commissario governativo, infatti, riguarderanno soltanto la costruzione delle prime due invasature d'emergenza a Tremestieri. Giosuè Marino non sarà incaricato né di realizzare l'opera definitiva (restano valide infatti le procedure per il project financing avviate da Palazzo Zanca) né tantomeno di gestire l'iter degli svincoli di Giostra e dell'Annunziata o di altre opere.
Prima di tutto è necessario il progetto esecutivo — Il commissario dovrà in primis acquisire la progettazione definitiva; finora il Genio civile Opere marittime, su incarico del Governo regionale, ha prodotto solo lo studio esecutivo sull'opera di Tremestieri. Poi dovrà avviare i lavori: su questo punto l'ordinanza dovrebbe consentire un'importante opportunità, riguardante l'affidamento diretto degli interventi, senza attendere i tempi «biblici» di un pubblico incanto.

Città più vivibile
Leonardi: «Siamo soltanto i primi tra gli ultimi»


«Il passo avanti che ha portato la città a guadagnare 10 posti nella classifica sulla qualità della vita nelle 103 province italiane, è certamente confortante per l'impegno che l'Amministrazione comunale ha profuso dal momento del suo insediamento, nel giugno del '98, pur nella considerazione ovvia di un risultato che ci pone ad essere primi tra gli ultimi»: è improntato al pragmatismo ed alla moderata soddisfazione il messaggio del sindaco, Turi Leonardi, alla luce dei dati elaborati da «Il sole 24 ore» che pongono Messina all'88° posto. «Il risultato – continua il sindaco – è comunque di sprone per migliorare la nostra azione amministrativa, che certamente sta accompagnando la lenta ma progressiva ripresa della città. È opportuno, adesso, che tutti i messinesi guardino con più ottimismo al futuro».

19/12/2001

Fonte: gazzetta del sud

Dopo l'incidente di lunedì sera, la Capitaneria apre un'inchiesta e adotta il provvedimento in via temporanea
La Cartour “espulsa” dal Norimberga
Si indaga anche sulla sicurezza nel porto: quali soluzioni per l'autostrada del mare?


Alessandro Tumino

L'utilizzo della banchina di testata del molo Norimberga di San Raineri per l'autostrada del mare “Messina-Salerno” è stato temporaneamente sospeso dalla Capitaneria. Dopo l'incidente, verificatosi lunedì alle 20 davanti alle invasature Fs, tra la nave “Cartour” e i traghetti “Sibari” e “Villa”, il com. Carmelo Maccarone ha sospeso per ora l'autorizzazione per l'ormeggio “a punta” alla banchina di testata di San Raineri. «L'incidente– scrive Maccarone – impone la verifica delle cause che hanno provocato il disormeggio della “Cartour”. In attesa dell'accertamento e di eventuali conseguenti provvedimenti, l'autorizzazione è sospesa». Se non vi sono dubbi sull'eccezionalità delle condizioni meteomarine di lunedì sera, occorrerà però fare piena chiarezza su alcuni aspetti. L'inchiesta della Capitaneria, affidata al comandante della Sezione operativa Giuseppe Sarchese, dovrà accertare se ricorrano ipotesi di negligenza o imperizia in violazione del Codice della navigazione o di norme regolamentari. «Ma, al contempo – spiega Maccarone – dobbiamo verificare se qualcosa non abbia funzionato nell'organizzazione preventiva della sicurezza in relazione a eventuali elementi di criticità dell'attuale sistema di ormeggi». Insomma, un'inchiesta a 360 gradi. «L'incidente – conclude Maccarone – avrebbe potuto avere maggiori conseguenze in diverse condizioni operative del porto».
I DANNI – I più rilevanti, non gravi, li ha riportati la “Sibari” con la rottura del parapetto di poppa; scalfiture di varia entità, invece, per “Villa” e “Cartour”.
LA RICOSTRUZIONE – Intorno alle 20, al Norimberga, raffiche di vento fino a 50 nodi (95 chilometri orari) avrebbero determinato l'“effetto vela” su una fiancata della “Cartour”. Scattato l'allarme, sono accorsi un rimorchiatore e la motovedetta “852” della Capitaneria. Ben due cavi d'ormeggio della “Cartour” si sarebbero spezzati. Il comandante ha cercato di prendere il largo ed evitare lo “scarroccio” verso gli ormeggi Fs, ma una fiancata della nave si è “adagiata” sul parapetto di poppa della “Sibari”e ha strisciato la parte alta della poppa della “Villa”.
IL SERVIZIO MESSINA-SALERNO – Il collegamento via mare “Messina-Salerno” dovrà ricevere un'adeguata collocazione. Ieri notte i vertici del gruppo “Tourist-Caronte” hanno fatto partire vuota la “Cartour” alla volta di Salerno. «In serata, quando giungerà piena a Messina – osserva l'amministratore delegato, Nino Repaci – Capitaneria e Authority ci indicheranno la banchina dove attraccare. L'incidente è accaduto per una serie di condizioni eccezionali verificatesi contemporanemante». Intanto, la “collocazione” non è facile. Anzitutto il molo Marconi è oggi “affollato” da Meridiano, Ngi e Fs, che garantiscono i collegamenti con Reggio. Una sistemazione provvisoria potrebbe essere la banchina Primo Settembre. Ma la vera soluzione è la banchina “nord ovest” del Norimberga, dove non è necessario l'ormeggio “a punta”: in vista di questa logica soluzione il gruppo “Tourist-Caronte” sta provvedendo all'acquisto di un apposito pontone per l'imbarco. Ma alla banchina nord-ovest rimane l'ostacolo costituito dalla presenza di un “cantiere abusivo”!
COMITATO LA NOSTRA CITTÀ – Il coordinatore del comitato “La nostra città” Saro Visicaro ha reso noto l'invio di una relazione al ministro Pietro Lunardi per chiedere la rimozione del presidente dell'Authority, cui rimprovera di aver rilasciato l'autorizzazione per la “Messina-Salerno” al Norimberga.

Lavori del tram: modifiche alla viabilità sulla Cortina

Mentre proseguono i lavori di costruzione della tranvia nelle nuove aree di cantiere in vista del completamento dell'opera (previsto per i primi mesi del prossimo anno, anche se il “grosso” dovrà essere compiuto entro il 31 dicembre per scongiurare la perdita dei finanziamenti europei) e si susseguono gli incontri tra l'amministrazione comunale, la direzione lavori e l'impresa Gepco-Salc per la definizione di vari aspetti, per consentire l'effettuazione degli interventi previsti in questa fase dei lavori di realizzazione della tranvia, nel tratto di via Vittorio Emanuele (Cortina del porto) compreso tra l'incrocio con viale Boccetta e piazza Unità d'Italia sono in vigore fino alle 24 del prossimo 31 dicembre alcune modifiche alla circolazione disposte dalla ripartizione Viabilità. È stato istituito il divieto di transito sul viale Boccetta nel tratto compreso tra le vie Garibaldi e Vittorio Emanuele, con la conseguente direzione obbligatoria dritto sulla via Garibaldi all'incrocio con lo stesso Boccetta, con direzione di marcia sud-nord. Inoltre, il divieto di transito vige anche nella via Vittorio Emanuele tra il viale Boccetta e la “bretella” di collegamento della Cortina con la via Garibaldi situata a sud di piazza Unità d'Italia; quest'ultima via è chiusa al traffico veicolare. È stata istituita la direzione dritto e sinistra nella via Garibaldi all'intersezione con il corso Cavour, con direzione di marcia sud-nord, mentre la trasversale sud di piazza Unità d'Italia è stata riaperta al traffico veicolare con la stessa direzione di marcia sud-nord. Sosta vietata sulla Circonvallazione È stato attivato lo spazzamento meccanizzato delle strade sulla Circonvallazione nel tratto compreso tra il viale Europa e il viale Annunziata. Per consentire le operazioni di pulizia, che saranno effettuate dai mezzi di Messinambiente, sono stati disposti divieti di sosta limitatamente ai giorni di intervento nei singoli tratti. Nel viale Italia e nel viale Principe Umberto (lato valle) il divieto di sosta con zona rimozione coatta vigerà nei giorni di lunedì e giovedì dalle 8,30 alle 10; nel viale Italia e nel viale Principe Umberto (lato monte), martedì e venerdì dalle 8,30 alle 10; nel viale Regina Margherita e nel viale Regina Elena (lato valle) lunedì e giovedì dalle 10 alle 11,30; infine, nel viale Regina Margherita e nel viale Regina Elena (lato monte) martedì e venerdì dalle 10 alle 11,30.

Da domani i lavori nei padiglioni

Alessandro Tumino

Inizieranno domani o dopodomani al massimo i lavori di impermeabilizzazione dei padiglioni della Fiera che presentano infiltrazioni. Ad aggiudicarsi l'opera, per un importo di 210 milioni, è stata la Sidercem di Caltanissetta. È stato risolto il problema che era insorto tra l'Amministrazione comunale e l'Autorità portuale in relazione all'accesso da garantire al passaggio della gru e degli autocarri attraverso il secondo ingresso della Fiera: quello posto sul viale della Libertà quasi all'incrocio con il viale Giostra. Secondo gli accordi il necessario “passaggio” è stato già predisposto all'interno del cantiere del tram. Potranno così decollare i lavori urgenti per salvaguardare i tetti più danneggiati: secondo le previsioni, saranno condotti a marce forzate e si concluderanno entro la fine di gennaio senza causare, a loro volta, alcun “intoppo” al completamento di questo tratto della tranvia. Ma non è questo l'unico importante intervento di recupero avviato nella cittadella fieristica con la prospettiva di completare i programmi in tempo per l'estate 2002. Proprio ieri l'Autorità portuale ha aggiudicato a un'associazione temporanea d'impresa di Giammoro, capofila la Cmi, i lavori da 190 milioni necessari alle verifiche di stabilità dei tetti e delle strutture di altri padiglioni in cui sono state notate alcune “crepe”. Si spera in un esito tranquillizzante: altrimenti occorrerà aggiungere nuove previsioni al programma di manutenzioni straordinarie che è stato messo in campo dall'Authority (con un budget di 4 miliardi) e che comprende il rifacimento degli impianti elettrico, fognario, e di illuminazione esterna.
 

Fonte: la sicilia

Dopo le collisioni di lunedì la Capitaneria vieta al natante del «Gruppo Franza» l'attracco nella testata del molo «Norimberga»
«Cartour», aperta un'inchiesta
Il sindacato Sasmant: «Poca sicurezza, questa è solo la conferma»


Giuseppe Lo Re

Prima conseguenza: apertura di un'inchiesta della Capitaneria con annessa inibizione per la «Cartour» ad utilizzare la testata del molo «Norimberga». Seconda: danni su tre navi traghetto, una privata e due delle Fs. Terza: blocco temporaneo del servizio di collegamento tra Messina e Salerno. Quarta: sospensione della navigazione per quasi un'ora. Quinta: richiesta dei sindacati sull'apertura di un'inchiesta complessiva sulla sicurezza all'interno del porto.
Ha lasciato davvero il segno l'incidente verificatosi alle 20.30 di lunedì, quando la «Cartour», ammiraglia del «Gruppo Franza», ha rotto gli ormeggi al «Norimberga». Perso il controllo, la nave ro-ro ha colpito con la poppa la «Villa» delle Fs e con la prua la «Sibari».
Solo per caso, nel «tamponamento» non sono rimaste coinvolte altre due navi delle Ferrovie: la «Scilla» e la «Fata Morgana». Immediatamente sono scattate le verifiche da parte della Capitaneria di porto (nelle prossime ore sarà sentito il comandante della «Cartour»). Anche il «Gruppo Franza» e le Fs hanno passato la giornata a fare la conta dei danni, che comunque non sembrano grossissimi in termini economici. A pochi minuti dalla collisione, al «Norimberga» ha fatto la sua «apparizione» anche Vincenzo Franza, accompagnato da alcuni tecnici incaricati di approfondire la situazione.
Il divieto di Maccarone — La reazione della Guardia costiera, comunque, è stata immediata. Già da ieri è stato vietato alla «Cartour» l'uso della testata del «Norimberga». «Abbiamo preso questa decisione – ha spiegato il comandante, Carmelo Maccarone – in attesa di verificare le reali cause dell'accaduto. Dobbiamo capire se si tratta solo un caso accidentale provocato da condizioni meteomarine eccezionali o di altro». A questo punto alla «Cartour» non resta che utilizzare, quando sono liberi, i moli «Marconi» e «Primo Settembre». Questa notte la nave è partita vuota da Messina; a Salerno, stamane, imbarcherà i mezzi per tornare in riva allo Stretto. Il problema dell'attracco, quindi, si porrà questa sera.
Il Sasmant: «Per noi parlano le denunce...» — Non si sono fatte attendere neanche le prese di posizione dei sindacati. E mentre il segretario provinciale della Cgil, Franco Spanò, chiede il blocco totale della navigazione dal «Norimberga», il segretario del Sasmant, Sebastiano Pino, ricorda le decine di denunce presentate sulla mancanza di sicurezza nel molo di S. Raineri. «Per noi parlano i nostri esposti – ha detto ieri –. Da mesi andiamo dicendo che il “Norimberga” non è sicuro: troppo esigui gli spazi di manovra. Chi doveva intervenire non l'ha fatto. Oggi possiamo solo esprimere la nostra solidarietà al comandante della “Cartour”, costretto per interessi economici a lavorare in condizioni impossibili».

Fonte: gds

Franza: colpa del vento. Ha soffiato a 60 nodi

Emilio Pintaldi 

"Nessun problema di sicurezza all'interno dell'area del molo Norimberga". E' la tesi dell'amministratore della Tourist, Vincenzo Franza. Quello di lunedì sarebbe stato un evento eccezionale non collegato allo spazio di manovra dell'area considerato particolarmente esiguo dai comandati delle Fs. "Basta leggere le cronache che vengono dai porti di tutt'Italia _ ha spiegato Franza _ il vento ha soffiato anche a sessanta nodi. Ci sono state una serie di situazioni che quasi mai si verificano contemporaneamente". Franza anticipa inoltre che la società sta verificando da giorni la possibilità di montare davanti al molo un pontone galleggiante che consentirebbe alla nave di scaricare in condizioni di assoluta tranquillità. "Non è facile trovare la struttura che fa al caso nostro _ ha spiegato Franza _ speravamo di poter montare ogni cosa prima di Natale. Dovremo attendere invece il prossimo anno". Ieri le corse della Cartour dalla città sono state sospese.

La collisione tra due navi al Norimberga
La Capitaneria sospende l'ormeggio


Rosaria Brancato

Per i sindacati quanto si è verificato lunedi sera al molo Norimberga è la cronaca di un incidente annunciato. E mentre Cgil e Sasmant chiedono chiarezza la Capitaneria di porto sospende il punto d'ormeggio.
"Verrebbe da dire che a pensare male si azzecca sempre- commenta il comandante della Capitaneria, Carmelo Maccarrone a proposito dell'allarme lanciato lo scorso mese dai sindacati sulla sicurezza - anche se l'episodio che si è verificato non è esattamente quello temuto dai sindacati. Il vento da sessanta nodi veniva da nord e non da ponente. Noi abbiamo sempre considerato i rischi e adesso abbiamo deciso di sospendere l'ormeggio in quel punto in attesa di verificare cosa sia accaduto".
Gli accertamenti disposti mirano a capire se la rottura dei cavi della Cartour e l'urto della nave con la Sibari e la Villa, siano un caso "eccezionale", dipeso da elementi particolari ed inevitabili, oppure possa ripetersi se non vengono prese precauzioni.
"L'ormeggio in queste condizioni non può continuare- continua Maccarrone - solo quando sarà ultimata la banchina ed il lato nord ovest non ci saranno più rischi e potrà essere consentito l'attracco al molo. Nell'area deve esserci piena sicurezza". Sospesi quindi i collegamenti dal molo Norimberga, la nave parte dal Marconi.
Nel frattempo ai sindacati non resta che ribadire "noi lo avevamo detto". I rischi delle manovre contemporanee tra navi private e delle Fs a poca distanza, i pericoli per la sicurezza sono stati denunciati e rimasti inascoltati, sia ad ottobre, quando è stata inaugurata la linea Messina- Salerno, sia a novembre, dopo la collisione sfiorata, tra la Vestfold e la Scilla.
"Le manovre in queste condizioni sono a rischio", scriveva il Sasmant, al Ministero, alle Ferrovie, alla Capitaneria. "Adesso non aggiungiamo nulla - dice Sebastiano Pino, del Sasmant - valgono le lettere di questi due mesi. Abbiamo detto che altri interessi non possono prevalere su quelli della sicurezza del porto. Oggi non ci resta che dare la nostra solidarietà al comandante della Cartour che, per motivi economici non è stato messo in condizioni di lavorare in piena sicurezza".

21/12/2001

Fonte: gazzetta del sud 

Una donna di 54 anni travolta da un tir nel cuore della città, tra viale Europa e viale San Martino: può perdere una gamba
Ora basta con questi tributi di sangue


Non c'è tregua in riva allo Stretto. È un fronte di guerra, con una lunga striscia di sangue che segna le rotte del passaggio dei tir. Una signora di 54 anni, Renata Tarantino, nativa di Catania ma residente in via Pavia 47, a poca distanza dall'incrocio di viale Europa con viale San Martino, è stata travolta ieri pomeriggio, verso le 17,15, da un tir austriaco targato KU 260 AK di proprietà della ditta tedesca “Berger” e alla cui guida si trovava il russo trentotenne Juri Hudiakov che viaggiava in direzione di marcia monte-mare. La donna, secondo i primi rilievi eseguiti dagli agenti della sezione Infortunistica, stava attraversando la strada per far rientro nella propria abitazione dopo aver effettuato alcuni acquisti natalizi in diversi esercizi commerciali del centro cittadino. Immediatamente soccorsa da automobilisti e passanti, la cinquantaquattrenne è stata trasportata al Policlinico con un'ambulanza in servizio di “118” della “Messina soccorso” (autista Di Stefano, soccorritore Lucà, medico Tardiolo). Il tir le ha schiacciato sia con le ruote anteriori che con quelle posteriori la gamba e la mano sinistra. Ricoverata in Ortopedia con una prognosi di 40 giorni, nella tarda serata di ieri è stata sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico per la ricostruzione della gamba. Per sentire a verbale il conducente del mezzo pesante, che parlava solo tedesco, si è reso necessario contattare e far rientrare in servizio un agente della polizia municipale che ha tradotto in italiano le dichiarazioni dell'uomo che, sembra, non si sia accorto della presenza della donna. Oltre a questo nuovo, gravissimo, tributo di sangue quello che appare ancora più incredibile è che l'incidente non è avvenuto alla frontiera del Brennero o su una stradina sperduta di campagna ma nel cuore di una città di 260 mila abitanti, come se fosse avvenuto in via Condotti a Roma, in via Montenapoleone a Milano o in via Maqueda a Palermo. È questo il paradosso di una situazione senza via d'uscita e che, ogni giorno, costringe migliaia di cittadini a vivere quasi in “stato di assedio”. Nella stessa allucinante serata di ieri, un altro tir si è scontrato con un'auto, sul viale Boccetta. Nell'incidente, avvenuto poco dopo le 19, e che ha visto protagonista una Citroen “Ax” e un mezzo della società “Nuova Santarosa srl” di Catania, la conducente dell'utilitaria è rimasta leggermente ferita ma, poiché in preda ad un forte stato di choc (l'autovettura è stata trascinata per oltre dieci metri verso mare), è stata trasportata con un'ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale “Piemonte” dove i sanitari le hanno riscontrato alcune contusioni, praticandole anche una terapia tranquillizzante. Sul viale Europa, pochi minuti dopo il grave incidente, la tensione è di nuovo salita alle stelle quando il conducente di un altro mezzo pesante – diretto a Santa Venerina in provincia di Catania e carico di merce deperibile – ha rischiato il “linciaggio”. Apostrofato infatti da un messinese che lo ha accusato di aver suonato a distesa il clacson, come se fosse a casa sua, è sceso dal camion e ha tentato di reagire. A quel punto si è scatenata la rabbia di un capannello di cittadini, già colpiti emotivamente per essere stati testimoni oculari dell'incidente occorso alla signora Renata Tarantino. Si è temuto davvero il peggio e solo l'intervento di un agente della polizia municipale e di un carabiniere ha consentito che il tir proseguisse verso lo svincolo di Messina centro. È palese come l'arroganza di molti autotrasportatori, purtroppo, aggravi ancor di più il clima di esasperazione che si respira in una città che, ormai, ha raggiunto il livello di umiliazione più basso, schiava di quanti credono di poter disporre del territorio comunale a proprio piacimento. Se, però, un elefante si muove in una cristalleria, distrugge tutto. E il problema non è tanto l'elefante, quanto il fatto che si ritrovi lì dove non dovrebbe mai essere, neppure per un istante, altro che per lunghi decenni. Sarebbe facile scaricare tutte le responsabilità sul conducente di nazionalità russa e con residenza in Tirolo, un autotrasportatore catapultato da un mondo lontanissimo in una città che non conosce, dove è difficile orientarsi anche per chi ci abita da sempre. Il problema è sempre lo stesso: è che allo Juri di turno, che venga dalla Sicilia o dalla Siberia, non si deve consentire di attraversare il centro abitato; è che devono tassativamente diventare realtà le soluzioni strutturali invocate da tempo immemorabile. Nè si può pretendere che di tutti i problemi si faccia carico la polizia municipale che, come del resto ha ribadito ieri sera lo stesso comandante del Corpo Calogero Ferlisi, è alle prese con le continue emergenze e con l'assenza forzata di cinquanta agenti, assenti in questi giorni perché in congedo dovendo usufruire della licenza 2000 entro il prossimo 31 dicembre. (d'a.pa.)

Fonte: gds

Viale S. Martino, donna travolta da Tir
Rischia di perdere gamba e mano

Natalia Bandiera

Rischia di perdere la gamba e la mano sinistra, Renata Tarantino, 54 anni, ricoverata in prognosi riservata al Policlinico, dopo essere rimasta vittima, nel pomeriggio, di un incidente avvenuto in prossimità dell'incrocio tra il viale San Martino ed il viale Europa.
Ancora una volta, a farne le spese, un pedone travolto da un Tir, che procedeva in discesa, dopo essere uscito dallo svincolo "Centro". E mentre l'autombulanza del servizio d'emergenza "118" trasportava la vittima in ospedale, è subito montata la protesta. In prima linea, il presidente del Terzo quartiere, Agatino Bonarrigo: "Era prevedibile, dopo la decisione di alleggerire il Boccetta - ha detto subito dopo l'investimento della donna - si è allungato il tragitto per i bisonti della strada" che così, creano maggiori rischi per gli abitanti della zona centrale.
"Se non verranno adottati altri provvedimenti, la scia di sangue sporcherà il nostro quartiere più del viale Boccetta". Ma quasi contemporaneamente, si sfiorava la tragedia proprio sull'"arteria della morte". Un Tir della "Nuova Santa Rosa", ha trascinato per circa venti metri, in via Boccetta, una Citroen "Ax" su cui si trovava una donna, rimasta miracolosamente illesa.
Gravi invece, le condizioni di Renata Tarantino, che stava attraversando la strada, quando Yuri Udiacov, 38 anni, dipendente della ditta tedesca "Berger" proveniente da Innsbruck, l'ha investita, "schiacciandole" una mano ed una gamba, che i medici, adesso, tentano disperatamente di salvarle dall'amputazione. Sono stati i vigili urbani, dopo l'impatto, ad intimare all'autotrasportatore di fermarsi. L'autista, infatti, pare non si fosse accorto di nulla e alle domande degli agenti, avrebbe risposto, dichiarando di non aver visto quella donna che stava attraversando la strada proprio dinanzi al proprio mezzo pesante.
"Non è possibile - ha continuato ieri pomeriggio, Bonarrigo, sul luogo dell'incidente - che per accontentare le richieste del comitato antiTir "La Nostra Città", si debba sacrificare il Terzo quartiere. Nei giorni scorsi, avevo sollevato il problema, relativo alla nuova viabilità per i mezzi pesanti. Capisco, che non si possa "ingolfare" il Boccetta, dove troppe vite sono state spezzate e molte altre hanno rischiato, ma il problema persiste ugualmente, cambia solo lo scenario. Sono daccordo per lo svilcolo Centro solo nella fascia notturna. Ma che si evitino gli altri orari".

Fonte: gazzetta del sud

Il presidente Agatino Bonarrigo «Il VI Quartiere si ribellerà»


È stata una giornata campale. Tra caos viario e gravi incidenti stradali Messina ha vissuto, per l'ennesima volta, 24 ore di “straordinaria follia”. E le reazioni, soprattutto da parte dei rappresentanti delle circoscrizioni interessate, non si sono fatte attendere. Letteralmente inferocito il presidente del VI Quartiere Agatino Bonarrigo, che si è subito recato in viale Europa, una volta appresa la notizia che un tir aveva travolto una donna di 54 anni: «Così non si può andare avanti. L'ho detto al sindaco, all'assessore Rizzo e al comandante Ferlisi. Viale Europa non può ospitare il passaggio neppure di un mezzo pesante. Siamo davvero all'assurdo, si sono create nel pieno centro cittadino le condizioni da cui si voleva liberare il Boccetta. Ma la conseguenza è che adesso gli incidenti avvengono dappertutto. Non possiamo stare con le mani in mano, attueremo sicuramente forti iniziative di mobilitazione». Duro il giudizio anche del presidente dell'VIII Quartiere Roberto Nicolosi sui provvedimenti viari riguardanti il tratto della Cortina del porto chiuso per i lavori della tranvia. «Vogliamo capire soprattutto – afferma Nicolosi – quale sarà la viabilità nella zona quando i cantieri del tram saranno definitivamente chiusi».

Dopo una giornata di caos davanti alla Prefettura intervengono Leonardi e Ferlisi: ordinanza revocata

Lucio D'Amico

Si è tornati all'antico. La “geniale” trovata di far compiere ai mezzi pesanti l'inversione ad “u” in piazza Unità d'Italia è durata lo spazio d'un mattino. Il caos venutosi a creare davanti alla Prefettura è stata una conseguenza inevitabile e ha indotto il sindaco, dopo aver sentito l'allarmata relazione del comandante Calogero Ferlisi, a revocare la precedente ordinanza emessa dal dipartimento di viabilità e fortemente contestata dal consiglio dell'VIII Quartiere. Da ieri pomeriggio i tir, diretti in autostrada, vengono fatti incolonnare a largo Minutoli, per poi svoltare direttamente all'incrocio di via Garibaldi con viale Boccetta. Ferlisi si è recato sul posto, rendendosi conto che la situazione era assolutamente insostenibile. Per effettuare la manovra, i conducenti degli autoarticolati avrebbero trovato gravi difficoltà anche nel caso in cui la sede stradale fosse stata deserta. Ma districarsi nel traffico di via Garibaldi è già un'impresa per le piccole utilitarie, figuriamoci per i tir. Non è la prima volta che il comandante della polizia municipale interviene per rimediare a decisioni quanto meno discutibili o, comunque, ad un'errata programmazione che sembra fatta da chi non conosce Messina, le sue strade, le drammatiche condizioni di questi lunghi mesi d'emergenza. Lo stesso è avvenuto, infatti, su viale della Libertà allorchè le modifiche all'incrocio con via Pola determinarono qualche settimana addietro colossali ingorghi. In questo momento, le scelte riguardanti il settore viabilità sono obbligate ed è difficile che trovino spazio intuizioni folgoranti e voli di fantasia. Però, per l'ennesima volta, abbiamo la conferma che qualcosa non va, che manca una “guida” politica che sovrintenda alle decisioni e alle soluzioni tecniche da adottare. Non è neppure colpa dell'assessore Rizzo, che fa quel che può, ma che spesso sembra isolato all'interno della stessa giunta. È che prima ci si è affidati all'apporto di un consulente esterno, il prof. Vincenzo Torrieri, che a Messina ha messo piede rare volte. Adesso la sensazione è che si proceda senza alcun nesso logico, in attesa che vengano chiusi i cantieri e realizzate finalmente le indispensabili opere infrastrutturali. «È facile criticare – si difende Leonardi –, così come a volte i provvedimenti individuati sulla carta sembrano di semplice soluzione e poi la “prova sul campo” ribalta ogni prospettiva». Ed anzi, secondo il sindaco, è un buon segno intervenire tempestivamente quando ci si rende conto che le cose non vanno per il verso giusto.

Il ministro Scajola nomini oggi stesso il commissario

Ancora una volta, sull'onda dell'emozione per quanto accaduto nel cuore della città, si è costretti a reclamare provvedimenti eccezionali. È trascorso già poco più di un mese dalla dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale e tuttora, purtroppo, si attende la ratifica della nomina del commissario. Nelle condizioni in cui si trova Messina non è consentito perdere neppure un giorno di tempo. Quella dei tir non è un'emergenza occasionale ma quotidiana. Ventiquattr'ore su 24, ormai non solo più al Boccetta ma in tutte le principali arterie della città, si rischia di morire sotto le ruote di un “bisonte della strada”. Si dicono “eccezionali” le misure che seguono procedure straordinarie o altrimenti è tutto inutile, si va alla guerra con armi di cartone. Non ci sono festività che tengano. Nessuno deve sentirsi con la coscienza a posto, fino a che il “problema dei problemi” non sarà risolto. Invitiamo il ministro Claudio Scajola a nominare oggi stesso il commissario e a venire qui a Messina, per toccare con mano cosa significa vivere in questa città di 260 mila abitanti e di migliaia di tir che l'attraversano ogni giorno.

Fonte: gds

Viale Boccetta, doppio senso ripristinato nel tratto finale

Rosaria Brancato

Ancora nuovi cantieri del tram, nuove disposizioni per la circolazione ed anche ieri la viabilità è andata in tilt. L'avvio dei lavori in un tratto vitale per il traffico diretto dalla zona nord al centro è bastato a paralizzare la circolazione per ore.
Da ieri, stando alle disposizioni dovute all'apertura dei cantieri, i mezzi pesanti e le auto provenienti dal corso Garibaldi e diretti al Boccetta non possono più girare a destra ed utilizzare un tratto di Cortina del porto per poi accedere, attraverso il corso Cavour, al viale Boccetta. I Tir devono procedere diritto ed invertire il senso di marcia all'altezza della prefettura. Una manovra che diventa ardua e ieri decine di Tir hanno bloccato il transito in entrambe le direzioni proprio nel tentativo di fare l'inversione nel pieno centro dell'incrocio. Mentre i bisonti della strada tentano di fare manovra, occupando tutta la carreggiata, il traffico resta bloccato. I nuovi provvedimenti e l'apertura dei cantieri lungo la via Vittorio Emanuele, hanno peggiorato la situazione. Il caos non si è registrato soltanto nelle ore di punta, ed il potenziamento dei vigili urbani negli incroci più caldi non è bastato ad evitare ingorghi.
"La situazione è diventata insostenibile - ammette il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi - sto mettendo in strada tutti gli agenti disponibili, di più non posso fare". Il presidente dell'Ottavo quartiere, Roberto Nicolosi, ha chiesto all'assessore Rizzo interventi urgenti per i prossimi 15 giorni, fino alla consegna dei lavori. Nicolosi chiede che i Tir vengano obbligati ad utilizzare gli svincoli di "Messina centro" e "Gazzi" fino alla chiusura dei cantieri, oppure che venga ripristinata la precedente situazione con il doppio senso nel viale Boccetta destinato ai veicoli provenienti dal corso Garibaldi.
Quest'ultima proposta a tarda sera è stata accolta dal comandante Ferlisi.


Fonte la sicilia

È grave donna travolta da un camion al viale Europa

Cesare Giorgianni

Si trova ricoverata in gravi condizioni, nel Policlinico, una donna arrotata ieri pomeriggio, in pieno centro, da un autoarticolato. Il fatto si è verificato nei pressi dell'impianto semaforico nell'incrocio tra il viale Europa ed il viale S. Martino. Mancava qualche minuto alle 17, quando la 54enne Renata Tarantino, professoressa in pensione, residente nella vicina via Pavia, mentre si accingeva ad attraversare la strada, è stata urtata dal mezzo pesante in transito che, proveniente dallo svincolo autostradale di Camaro, era diretto verso la zona degli imbarcaderi. La sfortunata donna è finita sotto le ruote, che le hanno schiacciato la mano e la gamba sinistra, che sono state praticamente spappolate. Renata Tarantino è stata immediatamente soccorsa dal personale sanitario di un'ambulanza, che, scortata da una «Volante» della polizia, l'ha trasportata nel plesso universitario, dove è stata sottoposta ad accurati esami e ad intervento chirurgico per bloccare le emorragie e tentare di salvarle l'arto inferiore. La prognosi è riservata. A guidare il camion, un «Volvo» della ditta tedesca «Berger», il 37enne Yuri Hudiakov, nato in Russia, ma residente in Austria. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i Vigili urbani della sezione «Infortunistica».

Le ferie arretrate paralizzano l'attività di controllo sulla viabilità: ieri una lunga giornata di caos in tutta la città
In strada solo 50 vigili urbani
Intanto Ferlisi modifica i percorsi dei Tir tra via Garibaldi e Boccetta

Giuseppe Lo Re

Sarà qualche decisione cervellotica della viabilità, sarà l'indisciplina degli automobilisti, sarà la mancanza di Vigili urbani e di parcheggi. Sarà... Ma ieri si è registrata forse la giornata più caotica per la viabilità negli ultimi mesi. Intasamenti si sono verificati in tutto il centro cittadino, dalla mattina al pomeriggio. Qualche miglioramento c'è stato soltanto dalle 18 in poi, quando si è eliminato uno dei motivi di maggiore rallentamento del traffico, che si è riflettuto a cascata su tutto il centro urbano. Il comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, ha deciso d'autorità d'impedire l'inversione di marcia dei Tir, davanti alla Prefettura, diretti dalla via Garibaldi verso il corso Cavour e, successivamente, allo svincolo di Boccetta. Secondo le direttive impartite da Ferlisi, si è deciso di consentire ai camion provenienti da sud di svoltare a sinistra da via Garibaldi, imboccando due corsie riservate sul viale Boccetta. Gli effetti del provvedimento si sono visti quasi subito. Questa mattina la modifica sarà messa su carta, nel corso di una conferenza dei servizi convocata dallo stesso comandante della Polizia municipale con il dirigente della ripartizione Viabilità, Mario Pizzino.
Manca il personale — Tappata una falla, però, se ne apre un'altra. Da ieri ci sono sulla strada appena 50 Vigili urbani. Il motivo? Ferie non godute risalenti al 2000 e che, non monetizzabili, devono per legge essere concesse entro il prossimo 31 dicembre. L'organico già carente di 100 unità riservate ai compiti di viabilità, si è così ridotto del 50%. Evidente che numerose zone della città sono rimaste completamente scoperte. Il discorso riguarda anche alcuni incroci vitali, come quello tra il viale Giostra e il viale della Libertà, dove ieri mattina non c'era nessuna «anima pia» a regolare il caos.
«Impantanati» anche i bus — Il marasma generale ha mandato in tilt anche il piano natalizio predisposto da Palazzo Zanca. I bus gratuiti sulle linee piazza Cairoli-piazza Castronovo e via Bonino-piazza Cairoli sono rimasti bloccati nelle corsie preferenziali occupate da macchine e camion. Numerose corse sono saltate, tra le proteste degli utenti che avevano deciso di lasciare a casa i mezzi privati.
Sarà istituito un distaccamento all'Annunziata — In un «mare» di notizie negative c'è una buona nuova per il Comando dei Vigili urbani. Ieri, nel corso di un vertice, le organizzazioni sindacali hanno espresso il loro parere favorevole per l'istituzione del distaccamento all'Annunziata. L'attivazione sarà ufficializzata dalla Giunta Leonardi nel corso della prossima riunione.

22/12/2001

Fonte: gazzetta del sud 

Ponte sullo Stretto
Via libera del Cipe

E' il Ponte sullo Stretto di Messina l'opera più significativa di tutto il piano delle infrastrutture approvato dal Cipe. Si tratta di un programma decennale,che comporterà una spesa di 245.000 miliardi. Il 44% dei finanziamenti e delle opere riguarda il Mezzogiorno. La lista comprende tutti i progetti strategici nazionali e regionali concordati con le amministrazioni regionali. Sarà un'opera dai grandi numeri, assicurano gli esperti, da Guinness dei primati: 3.360 metri (il più lungo del mondo a unica campata), 97 mila tonnellate di peso, due torri a quattro pilastri di 390 metri, tre corsie autostradali per ogni senso di marcia (velocità massima possibile di 90 chilometri orari) e due binari ferroviari (velocità massima di 130 chilometri orari). Costo di 9.400 miliardi (4,85 milioni di euro), 10.800 miliardi (5,57 milioni di euro) se si considerano anche gli oneri finanziari. In discussione da 32 anni, potrebbe esser pronto fra non meno di 11 anni: quattro per la messa a punto del progetto e sette per la costruzione, secondo quanto previsto dai consiglieri che, su incarico del governo, hanno valutato le implicazioni del progetto.

 

Consulente ambientale

Il sindaco Leonardi ha nominato Giuseppe Pracanica consulente ambientale. Pracanica rivestirà il ruolo a titolo gratuito.

Stamane l'incontro con il sindaco e Crimi per discutere i provvedimenti da adottare

Max Passalacqua

Il primo passo sarà la nomina di un comitato tecnico-scientifico, composto da esperti di vari enti e istituzioni, per affrontare i numerosi problemi e le questioni di diversa competenza che si porranno lungo la strada della realizzazione dell'approdo. Anzi, per la verità il primissimo passo sarà stamani, con un incontro in Prefettura tra il prefetto Giosuè Marino, appena nominato dal ministro Claudio Scajola commissario straordinario, il sindaco Salvatore Leonardi e il deputato Rocco Crimi. «Beh, in realtà quest'incontro avrebbe dovuto essere riservato – commenta divertito Marino – ma ad ogni modo sì, ci vedremo per una prima valutazione dell'ordinanza e delle strade che apre. Insomma, da domani (oggi, ndr ) si inizia a lavorare». Il prefetto non ha ancora preso visione dell'ordinanza per conoscere il dettaglio delle attribuzioni che gli sono riservate con i poteri commissariali: «Ma ne conosco grosso modo il contenuto – spiega Marino – è stata adottata d'intesa con i ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture e trasporti e con il presidente della Regione e, vorrei precisarlo subito, non “cancella” le singole competenze dei vari enti o istituzioni ma dispone procedure più snelle e tempi contenuti per le procedure. Dunque nessuno è sciolto dalle proprie responsabilità, anche e soprattutto perché avere a disposizione strumenti di carattere eccezionale non esime certo dal rispetto di tutte le norme». Procedure più snelle, tanto nel compimento dei passaggi burocratici quanto nei sistemi di aggiudicazione, ma leggi da rispettare, dunque. E soprattutto, velocità ma non “impunità” per quanto riguarda la Valutazione d'impatto ambientale, uno dei principali ostacoli dei quali sarà disseminata la strada del commissario: «Avendo il benestare del ministero dell'Ambiente, l'ordinanza prevede che anche per la Via l'approvazione avvenga in sede di conferenza dei servizi – prosegue il prefetto –. Questo significa che ognuno dovrà essere responsabilizzato e fare la propria parte: siamo stati dotati di uno strumento importante, ma dovremo agire tutti con la stessa determinazione e motivazione, per non usare il termine “sinergia” che ormai è sin troppo di moda, perché il senso dell'operazione non è attribuire poteri illimitati a un solo soggetto, vale a dire il commissario». E la dimostrazione di questo approccio è appunto la possibilità di nominare un Comitato tecnico-scientifico: «Sarà questo il primo passo da compiere», secondo l'opinione di Marino. «È indispensabile per la valutazione degli innumerevoli aspetti tecnici e giuridici che si troveranno sul cammino. Da quello che ho saputo sul dettaglio dell'ordinanza – prosegue il prefetto – sarà composto da rappresentanti del Comune, dell'Anas, degli assessorati regionali al Territorio, ai Lavori pubblici ed ai Beni culturali, del Tribunale amministrativo e dell'Avvocatura dello Stato». Insomma, nelle decisioni saranno coinvolti tutti i soggetti competenti a vario titolo: «E tutti insieme si dovrà operare – è l'appello del prefetto – perché non sfruttare l'occasione assicurata da un'ordinanza di così ampio respiro sarebbe davvero incredibile. Occorrerà anche riflettere sul perché finora non si sia riusciti a realizzare quanto adesso è oggetto del commissariamento, e rimuovere gli impedimenti a causa dei quali sono trascorsi tanti anni senza raggiungere lo scopo». E per coinvolgere l'intera comunità sulla questione, conclude Marino, «ci sarà assoluta trasparenza su tutti i passaggi, su quanto si farà e sui problemi che sorgeranno nel percorso: a cadenza periodica, terremo la cittadinanza informata sulla situazione e contiamo sull'appoggio e sulla sensibilità di tutti».

Emergenza tir / Con la nomina del prefetto Marino a commissario straordinario per la costruzione dell'approdo a Tremestieri
Da oggi non ci sono più alibi


Lucio D'Amico

Il ministro Claudio Scajola ha raccolto il disperato appello proveniente dalla città dello Stretto e rilanciato dalla “Gazzetta del Sud”. Da ieri il prefetto Giosuè Marino ha assunto l'incarico di commissario straordinario per l'emergenza connessa al transito dei mezzi pesanti in pieno centro abitato. La firma dell'ordinanza, con la nomina del commissario, si è fatta attendere qualche settimana ma – sottolineano a Roma – non è stato tempo perso, visto il lavoro compiuto dall'ufficio legislativo del dipartimento di Protezione civile, in accordo con i ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente. La titolarità del provvedimento è del responsabile del dicastero degli Interni ma la problematica legata alla realizzazione dell'approdo di emergenza previsto a Tremestieri è assai complessa e abbraccia diverse competenze. Si poneva la necessità, come sottolinea il deputato nazionale Rocco Crimi (autore dell'interpellanza con la quale è stato chiesto l'intervento del Governo), di stilare un testo che fosse inoppugnabile e che consentisse sul serio di accelerare le procedure burocratiche, di scavalcare lungaggini e ostacoli pretestuosi, di andare dritti al cuore del problema che affligge drammaticamente la nostra città. L'ordinanza affida al prefetto la possibilità di andare in deroga ad una lunga serie di leggi e decreti, utilizzando immediatamente – grazie anche all'intesa raggiunta con la Regione siciliana – i 41 miliardi stanziati per la costruzione dei primi due moduli dell'approdo a sud. Anche i tempi della “Via” – il complesso iter della Valutazione d'impatto ambientale, che spesso si prolunga per parecchi mesi – dovrebbero essere ridotti al minimo e, sfruttando appieno lo strumento delle conferenze dei servizi, si potranno ottenere in breve tutti i pareri previsti dalle attuali normative. Dopo la fase della progettazione esecutiva, le procedure d'appalto non dovrebbero più costituire un problema, dal momento che il commissario non avrà l'obbligo di indire il pubblico incanto e potrà affidare i lavori a trattativa privata. La scelta “istituzionale” del prefetto dovrebbe sgombrare il campo da equivoci e sospetti, in modo da dimostrare che si possono espletare gare e realizzare opere nei tempi più rapidi possibili, senza per questo violare le regole della legalità e della trasparenza. Oltretutto, la figura “super partes” del dott. Giosuè Marino dovrebbe servire anche a evitare fastidiose pressioni politiche e odiose polemiche tese a rallentare l'iter e a vanificare gli obiettivi della stessa dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale. Tutto ciò rappresenterà la soluzione della “questione tir”? Impossibile dirlo oggi. Come ha più volte ribadito il prefetto, nessuno ha la “bacchetta magica” e non si possono risolvere d'incanto problemi che si trascinano da decenni. La data del 31 dicembre del 2002, fissata dall'ordinanza del ministro Scajola, è comunque un importante termine di riferimento, entro il quale dovrà essere possibile il trasferimento di gran parte del traffico gommato pesante dal centro urbano alla zona sud. Ma, per non penalizzare un altro quartiere della città (quello di Tremestieri-Mili), occorrerà realizzare contestualmente il collegamento diretto tra lo svincolo autostradale e il nuovo approdo. Dodici mesi sembrano francamente pochi ma se il prefetto sarà messo nelle condizioni di attuare quanto previsto dall'ordinanza, allora le speranze odierne potranno diventare certezza. Adesso, però, non c'è spazio per gli eccessivi entusiasmi e per i trionfalismi. Quanto accaduto giovedì sera all'incrocio tra viale Europa e viale San Martino (e anche sul viale Boccetta), è stata l'ennesima conferma di una situazione assolutamente non più sostenibile. Ancora una volta i messinesi hanno visto le strade del centro segnate da una scia di sangue ed una donna ha rischiato di perdere la vita sotto le ruote motrici di un tir diretto in Tirolo. Troppo forti l'emozione, l'esasperazione, la rabbia, di chi continua a toccare con mano cosa significa far transitare un'ininterrotta mandria di “bisonti” lì dove si svolge la vita quotidiana di una città, dove le persone vanno e vengono per fare le loro compere natalizie, dove s'intrecciano le esperienze e i rapporti interpersonali. Tutto quello che dovrebbe essere l'essenza di una città “normale” e che invece a Messina è una conquista “eccezionale”, per ottenere la quale è stato pagato un altissimo tributo, in termini di vite umane, di danni ambientali e di costi economici, a nome dell'intera Sicilia. L'attuale Governo nazionale ha il merito di aver preso atto che quello di Messina è un “caso nazionale” e che la nostra città vive perennemente in “stato di emergenza”, mentre altri, negli anni passati, hanno liquidato il problema dell'attraversamento dello Stretto come una questione locale, una fastidiosa “puntura d'insetto” volutamente da ignorare. Da oggi, però, anche per la classe politica regionale e per l'amministrazione comunale, non ci saranno più scuse nè specchi dove arrampicarsi. Il commissario va sostenuto e incoraggiato e, soprattutto, nessuno deve illudersi che quei due moduli dell'approdo a Tremestieri rappresentino la panacea di tutti i mali. Occorrono opere altrettanto urgenti, come i collegamenti autostradali con la paralizzata zona nord o come la “via del Mare” e i parcheggi d'interscambio. Nessuno pensi di aver scaricato nelle mani del prefetto una “patata bollente” che coinvolge l'intera città.

Mentre scoppia la polemica tra l'assessore Rizzo e il comandante della polizia municipale Ferlisi
Viabilità allo sbando, così non si può andare avanti

Lucio D'amico


I giorni peggiori di un anno da incubo. La viabilità cittadina è in preda al caos più totale e le conseguenze, oltre che sulla pelle dei messinesi, si scontano anche sul piano politico-amministrativo. Tra l'assessore Salvatore Rizzo e il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi è esplosa la tensione covata sotto la cenere nei giorni scorsi. L'assessore accusa il comandante di «mania di protagonismo» e di «interpretare il ruolo della vittima, come se tutte le colpe della situazione critica nelle strade del centro fossero addebitabili al dipartimento viabilità». Il comandante, che ha più volte ribadito di non voler entrare in polemica diretta con l'assessore, sottolinea, comunque, che la polizia municipale, in questo momento, si trova a dover supplire a gravi carenze organizzative, combattendo una vera e propria “guerra” su vari fronti, tra i quali quello dell'emergenza tir. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'assoluta confusione determinatasi attorno all'ordinanza riguardante le modifiche viarie nella zona di via Garibaldi e di piazza Unità d'Italia, a seguito della chiusura di un ulteriore tratto della Cortina del porto. «Su quei provvedimenti abbiamo convocato una riunione – afferma Rizzo – alla quale ha preso parte il comandante della polizia municipale. Nessuno ha detto di non essere d'accordo. È evidente che, nelle attuali condizioni, ogni misura antitraffico, legata all'avanzamento dei cantieri della tranvia, ha carattere sperimentale e va verificata immediatamente sul campo, perché non c'è la possibilità di compiere approfondite verifiche o simulazioni al computer». Ferlisi non smentisce di aver partecipato all'incontro svoltosi a Palazzo Zanca. «In realtà – spiega il comandante – le riunioni sono state due e, in entrambe le occasioni, abbiamo reso dichiarazioni a verbale con le quali sollevavamo dubbi sull'efficacia di un'ordinanza che obbliga i tir a compiere una pericolosa inversione a “u” davanti alla Prefettura. E ciò è confermato dal fatto che, nell'ordinanza stessa, viene data al comando della polizia municipale la facoltà di intervenire “sul campo” nel caso di gravi difficoltà sul piano viario». Rizzo annuncia l'intenzione di consegnare al sindaco una lettera di “censura” nei confronti di Ferlisi: «Non può agire autonomamente senza mai avvertire l'assessore che ha la delega alla viabilità». Ferlisi evidenzia come siano strettissimi i contatti tra l'amministrazione e il comando della polizia municipale: «Con il sindaco – afferma – ci sentiamo più volte al giorno e seguiamo quasi minuto per minuto l'evolversi della situazione del traffico in città». Al di là della polemica che vede protagonisti l'assessore e il comandante, resta il nodo cruciale: il settore della viabilità (e del trasporto pubblico) è allo sbando. Manca una chiara direzione politica e sul piano meramente amministrativo troppe volte sono stati esitati provvedimenti senza nesso nè logica, comportando oltretutto l'esborso di ingenti somme per il continuo rifacimento della segnaletica stradale. È venuto il momento che il sindaco assuma decisioni, anche drastiche, per riportare un minimo di ordine in questa assurda “Babele”. 

Ore d'attesa per l'insegnante investita da un tir giovedì pomeriggio sul viale Europa
Forse riuscirà a salvare la gamba
Oggi i medici del Policlinico scioglieranno la prognosi

G.M.

Forse riuscirà a salvare la gamba e la mano sinistra Renata Tarantino, l'insegnante di chimica travolta giovedì pomeriggio da un tir in viale Europa. Quando è giunta al Policlinico, la donna era in condizioni disperate: «Presentava un forte choc emorragico – afferma il prof. Giovanni Risitano, della clinica ortopedica – e una profonda lesione da arrotamento della gamba e della mano sinistra». Per prima cosa, dunque, è stato necessario rianimare la paziente fino a compensarla, praticando anche diverse trasfusioni. Quindi, l'intervento in sala operatoria, che si è protratto dalle 22 alle 2,30 e che si è rivelato particolarmente impegnativo. Due équipe (quella dello stesso prof. Risitano e quella del suo collega Valerio Ioli), hanno eseguito la rivascolarizzazione e la ricostruzione dei due arti, completamente spappolati e con le ossa frantumate dal passaggio delle ruote del camion. Renata Tarantino è stata sottoposta ad arteriografia prima e dopo l'operazione, per verificare l'afflusso di sangue nei due arti maciullati. I medici si sono dimostrati ottimisti sulla possibilità di salvare sia la mano (quasi certamente), che – soprattutto – la gamba («ottanta, novanta per cento», afferma il prof. Risitano): oggi, in proposito, sarà sciolta la prognosi. Per quanto riguarda la funzionalità degli arti, invece, bisognerà attendere ancora una settimana, anche perché la donna soffre di artrite reumatoide deformante, una complicazione in più per un pieno recupero. 

Non vi sono testimoni dell'incidente di avant'ieri e l'interrogatorio del conducente non fornisce alcun elemento
Camionista tenta di travolgere Ferlisi


Giuseppe Palomba

«Non mi sono accorto di nulla e non ho visto la signora che stava attraversando la strada». È questa, al momento, l'unica dichiarazione rilasciata ad un interprete della polizia municipale dal russo Juri Hudiakov, 38 anni, conducente dell'autoarticolato austriaco Volvo “F12” di proprietà della ditta tedesca “Berger” che, poco dopo le 17,15 di giovedì, ha travolto una decina di metri prima dell'incrocio tra il viale Europa e il viale San Martino – in direzione di marcia monte mare – la professoressa cinquantaquattrenne Renata Tarantino, docente di chimica, domiciliata – con la sorella – in via Pavia 47d. La donna, attualmente, e come riferiamo in un altro articolo nella stessa pagina, è ricoverata nel reparto di Ortopedia del Policlinico con una prognosi di 40 giorni. Ieri, intanto, sono proseguiti i rilievi da parte degli investigatori della sezione Infortunistica che, coordinati dallo specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo, dovranno ora accertare con esattezza le responsabilità dell'accaduto. Un lavoro che non si presenta assolutamente facile sia per l'assenza di testimoni oculari (anche se in quel momento la strada era trafficatissima) sia perché la donna ferita sembra non ricordare assolutamente nulla di quanto accaduto anche se, secondo quanto affermato dai primi soccorritori, non avrebbe mai perso conoscenza. «C'era molta confusione – avrebbe poi dichiarato il camionista – ed era difficilissimo districarsi nel traffico cittadino. L'unica cosa che ho sentito è stato un urto. Per questo mi sono fermato e mi sono reso conto di quello che era successo». Sempre sul fronte dell'attività d'indagine, al momento, l'autorità giudiziaria non ha emesso alcun provvedimento nei confronti del conducente del tir. Ieri mattina, intanto, un altro grave episodio che ha visto protagonista un camionista si è verificato, poco prima delle 8,30, all'incrocio tra il viale della Libertà e il serpentone di accesso agli imbarcaderi privati. L'uomo, stanco di attendere il via libera da parte degli agenti della polizia municipale – in quel momento impegnati sulla strada nel regolamentare il transito bloccato da un maxingorgo causato sia dai cantieri del tram che dalla recente ordinanza che prevede la svolta dei mezzi pesanti diretti al Boccetta innanzi la Prefettura– ha tentato di travolgere con il suo tir sia il comandante del Corpo, dirigente superiore Calogero Ferlisi (che ha affiancato sulla strada i suoi uomini nel difficile compito di regolamentazione della viabilità), sia uno specialista di vigilanza urbana in servizio al distaccamento nord. L'uomo, originario di Mantova, è stato immediatamente bloccato. Solo per un caso fortuito, e per la prontezza di spirito dei due agenti, non si è verificata una tragedia. Il conducente del mezzo pesante, per “discolparsi”, avrebbe dichiarato di non essere più disposto ad osservare le disposizioni della polizia municipale che gli avevano imposto l'“alt” nonostante il semaforo proiettasse luce verde. Ieri pomeriggio, poco dopo le 19, a causa di un altro incidente che ha visto coinvolti un tir e un'autovettura, la via La Farina è rimasta bloccata per oltre mezz'ora.

 

Emergenza buche, bisogna intervenire subito


Uno stato peggiore di quello in cui versano attualmente le strade cittadine non si era mai visto. Viale della Libertà, viale San Martino, via I Settembre, via Uberto Bonino: sono solo alcuni degli esempi dell'assoluto stato di abbandono delle strade che, da troppo tempo, accompagna la quotidiana vita degli automobilisti e dei pedoni. Laddove si apre una voragine, perché di questo si tratta, segue un intervento tampone con la solita transenna che delimita il pericolo e la chiusura temporanea con alcuni strati di pece. A peggiorare lo stato delle cose sembra essere stato anche il cantiere del tram visto che molte delle buche sono a ridosso dei binari della linea tranviaria. L'ultimo episodio si è verificato ieri quando un giovane, in sella ad un ciclomotore, ha perso il controllo del mezzo finendo sull'asfalto. Trasportato in ospedale è stato medicato con quattro punti di sutura. Dal canto loro la polizia municipale sembra aver già inviato numerose relazioni ai competenti uffici di Palazzo Zanca che, però, tardano ad avviare le procedure necessarie per la soluzione definitiva dell'inconveniente. Cosa si aspetta?

Fonte: gds

Commissario per l'emergenza",
il ministro nomina il prefetto Marino



Emilio Pintaldi

Per l'emergenza Tir adesso c'è il commissario. Nomina ufficiale ieri per il prefetto Giosuè Marino. Sarà lui a dover traghettare la città, grazie a poteri straordinari, verso il nuovo approdo. Dopo tanti annunci, alla fine, il provvedimento ufficiale è arrivato. La firma del ministro Claudio Scajola arriva dopo un mese dal primo annuncio. I superpoteri riguardano i sindaci di Milano e Venezia ed il prefetto Marino.
A Marino il compito di fare uscire la città dallo stato di crisi in cui è piombata da alcuni mesi (ieri la circolazione sembrava impazzita) e la responsabilità di risolvere un problema che si protrae da un trentennio. Bisogna arrivare in fretta alla realizzazione di un nuovo approdo che salvi il centro cittadino. I poteri conferiti al prefetto hanno lo scopo di accelerare in generale la realizzazione di parcheggi ed altre opere viarie necessarie a decongestionare il traffico.
L'obiettivo è liberare il centro da quei Tir che in undici anni hanno provocato undici vittime, tre delle quali nell'anno ancora in corso. Non si contano gli incidenti (gli ultimi in ordine di tempo ieri mattina davanti alla prefettura ed al municipio), i feriti, i danni alle auto rimaste incartocciate sotto i camion o alle strade devastate dal peso dei Tir.
Occorre realizzare in tempi brevi, saltando tutti i passaggi burocratici, i primi due moduli del nuovo approdo di Tremestieri. A disposizione dovrebbero esserci i 41 miliardi promessi dalla Regione e dall'Unione europea. Su questo punto il sindaco Salvatore Leonardi, al telefono ieri ha detto che bisognerà trovare un'intesa con il presidente della Regione per perfezionare i finanziamenti. Il prefetto avrà il compito non facile di adottare una procedura amministrativa che porti in tempi rapidi e trasparenti alla scelta del progetto più idoneo.
Raggiante ieri il parlamentare Rocco Crimi che per primo, dopo aver presentato un'interrogazione parlamentare, ha portato sul tavolo del suo capocorrente Scajola il problema Tir:"Questa decisione arriva dopo l'ennesimo incidente - spiega Crimi - i tempi si sono allungati solo perch‚ c'è stato bisogno di un confronto tra i vari ministeri compreso quello dell'ambiente. Adesso bisogna far presto. Domani (oggi per chi legge) incontrerò il prefetto per discutere sul lavoro da fare nelle prossime ore".
Intanto sul fronte Tir si registra l'ennesima presa di posizione del comitato "La nostra città" che in una nota polemica chiede un maggiore controllo da parte delle forze dell'ordine sulla circolazione dei Tir. "Il passaggio del gommato pesante - scrive il comitato - non è un servizio ineliminabile. I collegamenti Sicilia-Continente non sono realizzabili soltanto attraverso lo Stretto".

San Martino, la donna travolta dal Tir,
scongiurato il pericolo di amputazioni


N. B.

Migliorano le condizioni di Renata Tarantino, 54 anni, insegnante, residente in via Pavia, ricoverata da giovedì pomeriggio, al Policlinico, dove i medici hanno sciolto la prognosi, giudicandola guaribile in quaranta giorni. La donna stava attraversando la strada, in prossimità dell'incrocio tra il viale San Martino ed il viale Europa, quando un autoarticolato l'ha investita, "schiacciandole" la gamba e la mano sinistra.
In serata è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico e si spera, che già dalle prossime ore, possa riacquistare l'uso degli arti, che in un primo momento, si pensava dovessero essere amputati. Riascoltato dai vigili urbani l'autotrasportatore Yuri Udiacov, 38 anni, dipendente della dittta" Berger", che era appena uscito dallo svincolo Centro, per raggiungere gli imbarcaderi. Il conducente del "bisonte" pare non si sia accorto di nulla ed avrebbe proseguito il suo tragitto, se non fossero intervenuti gli agenti ad intimargli l'alt.
Avrebbe dichiarato di non aver proprio visto che Renata Tarantino stava attraversando la strada dinanzi al suo mezzo. Ancora sotto choc, la donna che sempre giovedì pomeriggio, è stata trascinata a bordo della propria Citroen "Ax" sul viale Boccetta. Dopo essere stata trasportata in ospedale, è stata dimessa, ma i medici le hanno riscontrato un forte stress emotivo, dovuto alla brutta avventura, che poteva trasformarsi, anche questa volta, in tragedia.
Due paurosi incidenti, che si sono verificati quasi contemporaneamente in due zone distinte della città, ma in questo momento, interessate entrambe dall'attraversamento dei tir, che, a detta degli abitanti, mettono in serio pericolo le loro vite. E a pochi giorni dalla fine dell'anno, sale vertiginosamente, il numero delle vittime della strada, che in troppe occasioni, ci hanno rimesso la vita, mentre ancora, si deve scegliere la soluzione da adottare per evitare ulteriori spargimenti di sangue.

Ponte sullo Stretto: Calarco si dimette
"Missione compiuta positivamente"

Dopo il via libera all' opera Calarco esprime «l' auspicio cha la presidenza della società di diritto pubblico Stretto di Messina venga affidata ad un tecnico di provata esperienza scientifica nel settore delle grandi costruzioni».

"Il sogno è diventato realtà», afferma Nino Calarco nel dare l' annuncio all' Ansa che si è dimesso da presidente della società di diritto pubblico stretto di Messina con una lettera inviata ieri al presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Una decisione presa all' indomani della decisione del Cipe di dare il via libera al piano delle opere strategiche di urgenza tra le quali figura il ponte sullo stretto di Messina avviando la fase progettuale dell'opera.
Calarco, direttore della Gazzetta del Sud, nominato nel giugno 1990 dall' allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti ritiene concluso «positivamente il mandato conferitomi undici anni fa con il preciso compito - afferma - di fare definire il progetto di massima del ponte». Progetto presentato il 31 dicembre 1992. «Adesso grazie alla decisione politica presa dal governo Berlusconi, che aveva inserito la costruzione del ponte nel programma elettorale della Casa delle Libertà, (così come aveva fatto Rutelli per l' Ulivo)».
Il progetto del ponte prevede che sarà lungo 3.690 metri ma l' intero manufatto raggiungerà i 5.070 metri. La campata centrale sarà di 3.360 metri. A sorreggerla ci saranno quattro cavi di dimensioni gigantesche (il loro diametro sarà di 132 centimetri) che avranno il compito di ancorare la sede stradale alle torri, alte ciascuna 380 metri. La campata sarà sospesa a 64 metri dal mare e sarà larga 61 metri, così da consentire sei corsie stradali, più due di emergenza, e quattro binari ferroviari, due dei quali di servizio.

Fonte: la sicilia

Il ministro Scajola ha firmato l'ordinanza, il prefetto coordinerà la costruzione delle due invasature d'emergenza a Tremestieri
Approdo: nominato il commissario
Disponibili 41 miliardi per realizzare l'opera entro il 31 dicembre 2002


Giuseppe Lo Re

Ci sono voluti 41 giorni di lavoro, ma alla fine l'ordinanza è stata firmata in tempo per essere «impacchettata» sotto l'albero di Natale. Ieri il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, ha nominato il prefetto, Giosuè Marino, commissario straordinario per la realizzazione delle prime due invasature d'emergenza del nuovo approdo a Tremestieri. L'opera dovrà essere realizzata entro il 31 dicembre 2002: i tempi sono dettati dal decreto con il quale, il 15 novembre, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza causato «dall'attraversamento della città da parte dei Tir».
I maligni dicono che c'è voluto l'ennesimo incidente gravissimo, giovedì sul viale Europa, per ottenere la risposta concreta da Roma. A ribattere è il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi, che sta facendo da collante tra Messina e la capitale: «Si è lavorato per predisporre un'ordinanza precisa e pienamente attuabile. Tutto è stato studiato per evitare che l'approdo restasse irrealizzabile. E queste verifiche, ovviamente, hanno preso del tempo. Giovedì sono rimasto con Scajola fino alle 4 del mattino: abbiamo fatto le ore piccole per ottenere il concerto del Ministero dell'Ambiente (manca ancora quello della Regione, ma è solo un passaggio formale, ndr). Adesso che anche questo passo è stato fatto – ha concluso – lavoriamo tutti insieme per raggiungere l'obiettivo. Da parte mia m'impegno a fare la “sentinella” fino al 31 dicembre del prossimo anno».
Messina come Milano e Venezia — L'ordinanza di Scajola è stata inserita ieri in un «calderone» di nomine. Superpoteri sono stati affidati anche ai sindaci di Milano e Venezia, che dovranno gestire l'emergenza ambientale nelle due città. Nel provvedimento si definiscono tutte le leggi da «bypassare» e le procedure da seguire. Tutto sarà fatto, ovviamente, nel rispetto delle regole sulle opere pubbliche. Marino avrà poteri straordinari, ma non la bacchetta magica. Ciò vuol dire che potrà accelerare i vari passaggi, ma non saltarli. «Se così non fosse – ha spiegato più volte lo stesso prefetto – sarei legittimato ad eseguire le più brutali aggressioni al territorio...» L'incarico di Marino, come chiarito già in precedenza, riguarderà soltanto l'approdo d'emergenza a Tremestieri, intorno al quale sorgerà successivamente l'attracco definitivo previsto dal Comune tramite project-financing. L'ufficiale di Governo dovrà prima di tutto commissionare la progettazione definitiva, considerato che attualmente esiste solo uno studio di massima predisposto dal Genio civile Opere marittime. Poi dovrà ottenere, con procedure velocizzate, tutti i visti necessari compresa la Valutazione d'impatto ambientale. Infine dovrà affidare i lavori (sarà possibile anche con il sistema della trattativa privata) e farli realizzare entro la scadenza del 2002. Ogni tre mesi – secondo l'ordinanza di Scajola – dovrà relazionare al Governo.
I finanziamenti — Anche sui soldi per realizzare l'opera è già stata fatta chiarezza: la Regione è pronta ad accreditare 41 miliardi (28 per le invasature e 13 per il collegamento diretto alla tangenziale con un tunnel) incassati grazie all'accordo di programma-quadro con lo Stato.
La svolta decisiva — La nomina del commissario è stata accolta con grande soddisfazione. Il sindaco, Turi Leonardi, non si sente neanche minimamente privato delle sue competenze. A chiedere l'intervento del Governo era stato lui stesso, con un telegramma inviato il 5 novembre a Scajola e Berlusconi, all'indomani della tragica morte di Nunziatina Aversa, schiacciata da un Tir sul Boccetta.

Camionista tenta d'investire Ferlisi
Viabilità in tilt: polemica tra l'assessore comunale e il comandante dei vigili

Giuseppe Lo Re

Natale si avvicina e il traffico aumenta. E mentre la città ieri è rimasta «paralizzata» per quasi tutta la giornata, le polemiche diventano sempre più feroci. L'assessore alla Viabilità, Turi Rizzo, ha voluto replicare con durezza al comandante dei Vigili urbani, Calogero Ferlisi, il quale ha deciso giovedì pomeriggio di modificare d'autorità il transito dei Tir davanti alla Prefettura. «Ferlisi deve smetterla di fare la vittima – ha detto Rizzo, infuriato –. Ha deciso di cambiare il contenuto di un'ordinanza avvisando, a cose fatte, solo il sindaco. Avrebbe dovuto consultarmi, anche alla luce di una considerazione: quanto abbiamo deciso di far girare i camion da via Garibaldi a corso Cavour, davanti al Palazzo del Governo, anche lui era presente e si è detto d'accordo». Alle accuse, Ferlisi ha risposto nel pomeriggio con altrettanta durezza: «I fatti non sono andati come dice Rizzo. Ho comunicato la mia decisione, che è consentita dalla normativa, sia al sindaco sia al dirigente della Viabilità. Non ho trovato Rizzo perché aveva il telefono fuori posto. Per quanto riguarda il mio parere, ho detto da subito che non mi sembrava opportuno far girare i camion davanti alla Prefettura». Polemiche a parte, ieri si è tenuta la conferenza dei servizi chiesta da Ferlisi nel convulso pomeriggio di giovedì. Sarà installata al più presto la segnaletica chiesta dal responsabile della Polizia municipale, in modo che automobilisti e camionisti provenienti da sud siano avvisati della possibilità di svoltare a sinistra da via Garibaldi verso il viale Boccetta, sfruttando due corsie sulla destra.
Ferlisi rischia di finire sotto un camion — Intanto, ieri è stata proprio una giornata nera per Ferlisi. In mattinata, mentre era intento ad aiutare i suoi uomini al serpentone degli imbarcaderi privati, un camion targato Mantova, passato col semaforo rosso, ha tentato d'investire il comandante dei Vigili, che aveva intimato lo stop con una paletta. Solo la prontezza di riflessi di Ferlisi ha evitato il peggio. Il camionista, dopo un controllo, è stato denunciato.

Fonte: gazzetta del sud 

Non perderà la gamba

Gi.Pa.

I sanitari del reparto di Ortopedia del Policlinico ieri non hanno sciolto la prognosi della professoressa cinquantaduenne Renata Tarantino, domiciliata in via Pavia 47d, travolta da un tir tedesco di proprietà della ditta “Berger” giovedì pomeriggio a poche decine di metri dall'incrocio tra il viale Europa e il viale San Martino. I medici del nosocomio di viale Gazzi, che con costanza seguono l'evolversi del quadro clinico della signora, si dicono fiduciosi sul miglioramento delle condizioni generali anche se si dicono cauti e attenderanno ancora qualche giorno prima di dichiararne il totale fuori pericolo. «Al momento – affermano – c'è una anemizzazione dovuta alla copiosa perdita di sangue avvenuta dopo l'incidente tanto che al pronto soccorso la paziente è arrivata con un forte stato di choc». Ieri pomeriggio la professoressa Tarantino è stata intanto sottoposta ad una trasfusione. Dal punto di vista chirurgico l'intervento di ricostruzione dei vasi sanguigni e di parte della gamba sembra essere riuscito al meglio tanto che, se non ci saranno complicazioni, gli arti saranno salvi. La prognosi dovrebbe essere sciolta entro un paio di giorni anche se i sanitari, così come hanno ripetuto diverse volte ieri, vogliono essere certi dello stato di salute generale di Renata Tarantino, docente di chimica in un istituto scolastico della città. Intanto proseguono da parte degli agenti della sezione Infortunistica della polizia municipale– coordinati dallo specialista di vigilanza urbana Salvatore Marzo – gli accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica del sinistro avvenuto, sebbene in ora di punta e sotto gli occhi di centinaia di messinesi, senza testimoni oculari. L'unico racconto certo è quello del conducente del mezzo pesante, un russo di 38 anni, che ha dichiarato di non essersi accorto di nulla e di non aver capito – se non dopo l'essersi fermato – cosa in realtà era accaduto. 

È arrivata l'ora della “verifica”

È arrivata l'ora della verifica politica. Il sindaco Leonardi lo aveva detto: bisogna approfittare delle festività natalizie e chiudere i giochi entro l'inizio del nuovo anno. Non avrebbe senso tirarla ancora per le lunghe. Chiunque entrerà in giunta o dovrà assumere incarichi al vertice delle aziende e degli enti di sottogoverno deve avere il tempo materiale per rendersi conto della situazione esistente, per leggere le carte e capire quali sono i programmi, i margini di manovra, le iniziative da adottare, le priorità per quest'ultimo scorcio di legislatura. Se la nomina dei nuovi assessori o le scelte riguardanti Atm, Amam, Messinambiente e Istituzione per i servizi sociali dovessero mettere ulteriormente in difficoltà, anziché dare un contributo positivo, l'azione amministrativa, allora sarebbe meglio lasciare le cose come stanno. Per Leonardi la partita che si giocherà al tavolo del Centrodestra avrà una rilevanza decisiva, anche in prospettiva futura. In questi giorni non si deciderà solo un mini o maxi-rimpasto ma probabilmente anche gli orientamenti dei partiti di maggioranza in vista delle elezioni amministrative del 2003. Una data che oggi può apparire lontana e che invece è già presente nei ragionamenti e nelle riflessioni delle forze politiche. In questo momento, si pone anche la questione di come governare, nell'immediato, settori che sembrano allo sbando, come quello della viabilità e del trasporto pubblico. Il sindaco deve assumere forti iniziative e non aspettare che i partiti dettino le condizioni e impongano i nomi. Occorre dare segnali chiari, anche perchè l'emergenza di questi mesi è destinata a proseguire, pure quando saranno chiusi i cantieri della tranvia. Non si può affidare all'improvvisazione la gestione della mobilità urbana. Questi sono i mesi cruciali per i destini dell'Atm, per la programmazione degli interventi di trasporto pubblico integrato, per la gestione della tranvia che dal prossimo mese di maggio dovrebbe entrare in esercizio. Le scelte di questa fine d'anno, dunque, rivestono grande importanza per il futuro della città. 

emergenza tir / Il prefetto nominerà già dalla prossima settimana lo staff di esperti chiamati ad affiancarlo nell'incarico di commissario
Primo atto: una task force
Da ora al Natale 2002 una corsa contro il tempo


Lucio D'Amico

Il più ottimista è il deputato nazionale Rocco Crimi. «Per questo Natale – dice – il regalo alla città di Messina è stata la firma dell'ordinanza da parte del ministro Scajola. Per il Natale del 2002 speriamo che possa esserci un altro dono sotto l'albero: una nuova ordinanza, stavolta firmata dal nostro sindaco, con la quale si dispone il trasferimento dei mezzi pesanti al nuovo approdo di Tremestieri». Il dott. Giosuè Marino può coltivare in cuor suo una simile speranza ma in pubblico, ora che riveste il doppio incarico di prefetto e di commissario governativo per l'emergenza tir, non può certo sbilanciarsi o lanciare proclami prima ancora di approfondire i contenuti stessi dell'ordinanza. Il sindaco Leonardi, che di opere pubbliche se ne intende, sa che i tempi di realizzazione di un progetto impegnativo come gli attracchi nel litorale della zona sud possono essere accelerati soltanto se vi è la collaborazione di tutti gli enti coinvolti. Eccoli, dunque, il prefetto, il sindaco e il deputato nazionale, all'indomani della firma dell'ordinanza di protezione civile con cui il Governo nazionale ha dichiarato ufficialmente aperta la corsa contro il tempo: 365 giorni per concludere l'iter della progettazione esecutiva, mandare in appalto e realizzare i primi due moduli dell'approdo di Tremestieri, destinati ad ospitare il traffico gommato pesante. La riunione svoltasi ieri a Palazzo del Governo è stata la prima di una serie di confronti che il neocommissario intende portare avanti a ritmi serrati, anche durante il periodo delle festività di fine anno. Il dott. Marino ha ribadito che il primo atto ufficiale sarà la nomina di un comitato tecnico-scientifico, composto da esperti che dovrebbero rappresentare tutti gli enti e le istituzioni chiamati a seguire passo dopo passo l'evolversi del progetto del nuovo approdo. Del comitato, quindi, dovranno necessariamente fare parte consulenti del Comune, dell'Anas, del Consorzio autostrade, degli assessorati regionali al Territorio e Ambiente, ai Lavori pubblici, ai Trasporti ma anche giuristi in rappresentanza del Tribunale amministrativo e dell'Avvocatura dello Stato. Una vera e propria “task force” che dovrà assistere, sul piano giuridico-normativo e su quello delle competenze tecniche, il commissario e dargli quel supporto indispensabile per scavalcare ostacoli e lungaggini burocratiche. Non si tratta di una semplice commissione ma di un organismo che, rappresentando tutti o quasi i soggetti chiamati per legge ad esprimere i pareri sul progetto e sulla valutazione d'impatto ambientale, sarà in grado di fornire risposte in tempi reali, contribuendo ad accelerare l'iter nelle varie fasi. Il commissario non sarà lasciato solo, così come ha più volte chiesto il prefetto Marino, dicendosi pronto ad assumere con entusiasmo l'incarico ma avvertendo i messinesi di non aspettarsi soluzioni magiche. Il sindaco Leonardi ha ribadito di non sentirsi “diminuito” rispetto ai suoi colleghi di Milano e di Venezia, che hanno avuto in prima persona quei poteri straordinari affidati anche al prefetto di Messina. «La nostra situazione – sostiene Leonardi – è diversa da quella di Milano e di Venezia. L'amministrazione comunale non è esautorata nel suo ruolo, visto che comunque i nostri programmi dovranno andare avanti, a cominciare dalla realizzazione dell'approdo definitivo e delle altre opere pubbliche in progetto o già appaltate, come la via del Mare e gli svincoli di Giostra e Annunziata. Il fatto che sia una figura istituzionale “super partes” quale il prefetto ad occuparsi dell'iter relativo ai primi moduli dell'attracco a sud è una garanzia assoluta ma ciò non vuol dire che finora non si sia lavorato seriamente o che da ora in poi siamo tutti autorizzati ad andare in vacanza perchè è arrivato il commissario». Il prefetto indicherà la rotta ma si è tutti sulla stessa barca: o si riesce ad uscire fuori dalla “bufera”, eliminando una volta per sempre l'interferenza del traffico di attraversamento dello Stretto con la viabilità quotidiana, oppure sarà l'intera città ad aver perso un'occasione storica e ad affondare.

La valutazione d'impatto ambientale dovrebbe avere procedure dimezzate

Lucio D'Amico

La valutazione d'impatto ambientale sarà uno dei nodi cruciali da sciogliere. In riferimento ad opere come quella prevista a Tremestieri (i primi due moduli di un nuovo grande approdo) le complesse procedure della “Via”, in condizioni normali, rischierebbero di far trascorrere parecchi mesi. L'ordinanza firmata dal ministro Scajola dovrebbe , invece, consentire di accelerare di molto i tempi, dando la possibilità al prefetto, nella sua veste di commissario governativo, di oltrepassare alcuni degli ostacoli burocratici previsti del decreto presidenziale del 12 aprile '96 e dalle leggi nazionali e regionali che hanno recepito le indicazioni della direttiva comunitaria 85/337 concernente appunto la valutazione d'impatto ambientale. Vediamo nel dettaglio cosa dovrebbe accadere nei prossimi mesi. La procedura della “Via” comincia ovviamente con la presentazione all'autorità competente (la Regione siciliana) del progetto dell'opera e dello studio di impatto ambientale. Tale progetto viene trasmesso anche alla Provincia, agli uffici e agli enti interessati, che devono esprimere il parere entro 60 giorni dalla data di trasmissione. «Decorso tale termine – recita l'articolo 5 del Dpr '96 – l'autorità competente rende il giudizio di compatibilità ambientale nei successivi 90 giorni, anche in assenza dei predetti pareri». Secondo le “normali” procedure, quindi, passerebbero non meno di 2 mesi dal momento in cui all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente è pervenuto il progetto esecutivo e non meno di altri 3 mesi prima che venga emesso il giudizio di compatibilità ambientale. In molti casi, però, i tempi si allungano perché vengono solitamente chieste integrazioni alla documentazione trasmessa e, a quel punto, scatta nuovamente il termine dei 90 giorni entro il quale deve concludersi l'iter. Ecco spiegato come i progetti di molte opere pubbliche, prima di avere il “Via” libera, restino fermi al palo anche per più di un anno. Ma le procedure si complicano ancor di più perchè la Valutazione d'impatto ambientale segue di norma lo stesso percorso di un nuovo strumento urbanistico. È prevista, dunque, la fase della «partecipazione al procedimento», durante la quale ogni cittadino può presentare – entro 45 giorni dalla pubblicazione del progetto – osservazioni e opposizioni sull'opera soggetta alla valutazione d'impatto ambientale. I poteri straordinari dovrebbero servire – come ha chiarito lo stesso prefetto Marino – non ad azzerare l'iter della “Via” ma a eliminare tutti i tempi morti, facendo, ad esempio, in tre mesi quello che non si riesce a fare di solito in meno di sei. È evidente che, pur trattandosi di un'opera “di emergenza”, l'approdo di Tremestieri non può essere progettato in dispregio alle più elementari regole di sicurezza e di tutela dell'ambiente. La verifica andrà fatta ma a tappe forzate, perchè il termine del 31 dicembre 2002 indicato dall'ordinanza ministeriale si riferisce al completamento dell'opera e alla conclusione delle procedure “eccezionali” previste dalla dichiarazione dello stato di emergenza.

Giuseppe Messina (Ds): bisogna realizzare anche le altre opere
«Ma il commissariamento non basta»


Il commissariamento disposto dal Governo nazionale è un'opportunità storica o l'atto che sancisce il fallimento della classe politico-amministrativa locale, incapace di dare risposte a problemi che si trascinano da decenni? Il dibattito è aperto in città. C'è chi ritiene che sia stato un bene affidare al prefetto il compito previsto dall'ordinanza ministeriale, esclusivamente incentrato sulla realizzazione dei primi moduli dell'approdo a sud, perchè ciò servirà ad accelerare le procedure nel momento in cui il sindaco e l'amministrazione comunale saranno impegnati nel portare avanti le altre opere finalizzate a risolvere i problemi connessi all'attraversamento dello Stretto di milioni di tir e di auto. C'è, invece, chi accusa Leonardi di non aver avuto il coraggio di prendere in mano la situazione, a differenza dei suoi colleghi di Milano e di Venezia, e chi ritiene che sia riduttivo costruire solo due moduli dell'approdo di emergenza, senza dare certezza sui tempi di realizzazione del sistema complessivo di attracchi, invasature e collegamenti con lo svincolo autostradale. «Non basta – afferma Giuseppe Messina, componente della direzione regionale dei Democratici di sinistra – la pur importante assunzione di responsabilità da parte del prefetto Giosuè Marino, che svolgerà una funzione propulsiva, certamente preziosa, finalizzata ad accelerare le procedure burocratiche. Ma è anche giusto che lo stesso prefetto ricordi a tutti di non avere la bacchetta magica e che la sua nomina non cancella le singole competenze dei vari enti e istituzioni. Anche l'insediamento del comitato tecnico-scientifico non esime certo i governi e le assemble elettive dei due maggiori enti locali e delle istituzioni decentrate dal compito di analizzare, intervenire, dare suggerimenti. Il nuovo approdo non deve significare la penalizzazione dei quartieri della zona sud e, per far questo, è indispensabile costruire, in contemporanea, il collegamento diretto tra l'approdo e lo svincolo di Tremestieri per evitare che il dramma vissuto per decenni dal Boccetta e adesso anche dal viale Europa, dalla via La Farina e dalle altre strade del centro, venga trasferito “sic et simpliciter” nella zona sud. Il Comune di Messina non può chiedere supplenza su ogni cosa e deve diventare protagonista, portando a compimento finalmente opere importanti come la “via del Mare”, i parcheggi e gli svincoli. Solo così la città può uscire dall'emergenza».
COMITATI ANTI-TIR – Prosegue, intanto, la mobilitazione da parte delle associazioni “anti-tir”. Il comitato “La nostra città” ha avviato una petizione «contro i provvedimenti di illecito amministrativo adottati nei confronti di alcuni partecipanti alle marce dei giorni scorsi». Il comitato definisce «un attentato alla democrazia» le decisioni dei responsabili delle forze dell'ordine. «A Messina si continua ad essere travolti dai tir – sottolinea il comitato – e le misure viarie assunte dall'amministrazione comunale hanno aggravato ulteriormente la situazione. Le manifestazioni di piazza non cesseranno solo perchè è stato nominato il commissario. E le firme raccolte saranno consegnate al presidente della Repubblica Ciampi».

"Diversifichiamo il transito dei Tir dalla merce che viene trasportata"

Emilio Pintaldi

La nomina del commissario per l'emergenza Tir non ferma la lotta del comitato "La nostra città" che oggi ha avviato due nuove iniziative: una petizione popolare ed una lettera al presidente della Repubblica.
Chi si aspettava la fine delle ostilità si sbagliava. Del resto gli incidenti sul Boccetta e nel resto della città non sono finiti. Così ieri il comitato "La nostra città" ieri ha spedito una lunga lettera al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nella missiva si ricorda che dal giorno della sua visita, delle sue raccomandazioni fatte agli amministratori sul problema Tir ci sono stati altri tre incidenti mortali. Saro Visicaro nella lettera fa riferimento anche alla recente iniziativa giudiziaria avviata dalle forze dell'ordine contro una quindicina di persone che l'11 dicembre scorso hanno partecipato all'ultima manifestazione di protesta. Poi un suggerimento per interventi che potrebbero secondo il comitato essere assunti nell'immediato: dal trasferimento di una quota di traffico pesante dalla strada alle ferrovie, ad una diversificazione delle merci trasportate.
"La nostra costituzione _ scrive il comitato _ afferma con l'articolo 41 che l'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza". Poi sempre ieri la provocazione più forte: una petizione popolare che sarà consegnato allo stesso capo dello Stato dopo la raccolta di firme. Nel documento si invitano i cittadini a solidarizzare con i manifestanti finiti nel taccuino della polizia autodenunciandosi. Titolo dell'iniziativa "C'ero anch'io". Il riferimento è ad un potenziale concorso morale nella partecipazione al sit-in incriminato.

Il prefetto: mi avvarrò di uno staff di tecnici

Rosaria Brancato

Il giorno dopo la nomina del commissario straordinario per gestire l'emergenza Tir, i protagonisti hanno due certezze: un anno è poco ma dovrà bastare, e sarà vitale la collaborazione per portare a termine l'obiettivo.
Il prefetto, Giosuè Marino ha effettuato ieri mattina un primo sopralluogo a Tremestieri, là dove, entro il Natale del prossimo anno dovrà essere realizzato l'approdo a sud. E' cauto il neo commissario, ma determinato e sa che ogni singola fase dovrà essere valutata.
"Il mio primo passo è quello di studiare fino in fondo le possibilità indicate dal provvedimento, il successivo sarà quello di predisporre uno staff che sia di supporto. Ho intenzione di cominciare da subito a lavorare".
Lo staff sarà formato da esperti nel campo amministrativo e giuridico e non mancheranno i tecnici. Non si sbilancia sui tempi il prefetto, un anno o meno non conta, purchè si lavori bene.
"E' troppo presto per dare scadenze - spiega Marino - dobbiamo analizzare il provvedimento, adesso non so quello che c'è a disposizione sotto il profilo della progettazione, dovrò incontrare e parlare con i tecnici. Certamente sarò determinato, in questa vicenda come in tutte le altre che affronto, ma tutti devono essere dalla mia parte. Durante questo cammino è importante che ci sia la massima collaborazione anche con la stampa, che io informerò costantemente sui tempi e sui risultati".
Carte alla mano il prefetto dovrà valutare iter, proposte, vie da seguire per la progettazione e per l'appalto. Ed è su questi passaggi che il sindaco Salvatore Leonardi si è soffermato.
"Dobbiamo acquisire l'intesa con la Regione - spiega il primo cittadino - poi impostare il lavoro e sciogliere i nodi relativi alla progettazione ed all'appalto. Dobbiamo studiare il testo nei particolari per verificare quali siano i passaggi ineludibili". Per Leonardi è importante che, strada facendo, non s'incappi nel solito ostacolo, nel trabocchetto burocratico che a catena coinvolge l'intera opera.
"Vorrei fare un appello ai cittadini, perch‚ non facciano ricorsi, perch‚ a volte un piccolo ritardo si ripercuote sulla fine dell'opera. Le procedure, come gli espropri, si possono accelerare con la collaborazione. Un anno non è molto, ma possiamo farcela se non ci sono ostacoli".
La firma è stata solo l'inizio di un lungo cammino che porterà fuori dal centro il traffico gommato. "Io non sono un tecnico- aggiunge il parlamentare azzurro Rocco Crimi - ma se si velocizzano i passaggi credo che per il Natale 2002 si possa avere quest'altro regalo. Liberarsi dalla piaga dei Tir non è un'utopia è un traguardo ormai prossimo".

Molo Rizzo, entro la primavera pronto per le navi da crociera

Enzo Gallo

Quella che si è appena conclusa, è stata una settimana molto intensa per quanto concerne la sistemazione definitiva delle banchine del porto.
Dopo mesi di frenetica attività nei cantieri, anche se vi sono stati alcuni ritardi di sorta nella definizione delle opere, la situazione ad oggi sembra ricalcare le ottimistiche previsioni sulla consegna dei lavori terminati.
Ma andiamo per ordine. Cominciando dal molo Rizzo, l'impegno concordato dall'Authority con le imprese Trevi-Italgeo, è quello di completare il consolidamento della banchina Rizzo entro la primavera del prossimo anno.
Un periodo che si identificca con l'apertura della stagione turistica e che significa anche l'entrata nel vivo della stagione croceristica. Se a maggio il molo Rizzo fosse ancora indisponibile, e quindi i vettori delle Ferrovie dello Stato continuassero ad operare sul molo "Marconi", per i croceristi resterebbero solo il ristrutturato molo Colapesce, l'unico allo stato attuale agibile.
Quanto, invece, alla banchina "Peloro", in questa fase si lascerà agli imprenditori privati il tratto, di una trentina di metri, necessario a continuare le corse con Reggio Calabria, anche se l' approdo verrà allargato.
Per quanto riguarda infine il molo Marconi, la situazione è simile ai moli Peloro e Rizzo, però c'è da sottolineare che forse in questo momento la banchina è la più funzionante di tutte visto che le navi della compagnia di navigazione "Meridiano" provenienti da Reggio Calabria, attraccano su questo approdo.
Comunque anch'esso verrà adeguato entro breve tempo agli altri per l'allargamento della zona imbarco.

La Cartour torna al molo Norimberga
Ma all'arrivo dovrà essere "scortata"



Emilio Pintaldi

Tornerà al molo Norimberga ma guardata a vista la nave "Cartour" che lunedì scorso ha investito due navi delle Ferrovie. Ogni volta che arriverà nelle vicinanze del porto dovrà ottenere un'autorizzazione preventiva da parte della guardia costiera che valuterà prima di tutto le condizioni meteomarine.
E' questo l'orientamento della Capitaneria che ieri ha chiuso ufficialmente l'inchiesta sull'incidente causato soltanto in parte dal mare grosso per il maltempo. Concausa dell'inconveniente la precarietà del punto di sbarco allestito al Norimberga. Per domani è stata convocata una nuova conferenza dei servizi dove verrà assunta la decisione finale. Attorno ad un tavolo si ritroveranno oltre al comandante della Capitaneria Carmelo Maccarrone anche i responsabili dei piloti del porto, del registro navale e delle compagnie private di navigazione.
L'ammiraglia del gruppo Tourist Caronte si appresta comunque a traslocare in una parte più sicura del molo: l'area nord-est. Una zona ritenuta più sicura dallo stesso Sasmant, il sindacato dei comandanti delle Ferrovie.
Intanto il gruppo Tourist-Caronte ha noleggiato infatti un pontone galleggiante che servirà ad assegnare la parte nord est del Norimberga: i camion raggiungeranno il pontone e poi scenderanno da poppa. La ditta che ha noleggiato la struttura ha 60 giorni di tempo per consegnare quanto ordinato dai privati. Entro la fine gennaio presumibilmente sarà allestito il nuovo attracco.
Quanto all'inchiesta, i verbali raccolti dalla capitaneria che contengono anche la deposizione del comandante della Cartour lunedì saranno trasmessi in procura.

Approdo d'emergenza a Tremestieri: parla il neocommissario, che già ieri ha incontrato il sindaco e l'on. Crimi
«Lavoriamo tutti insieme»
Giosuè Marino: «L'obiettivo non è solo mio, ma dell'intera città»


Giuseppe Lo Re

Nominato il commissario viene la giornata degli appelli, dei messaggi alla città in vista della realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. Ieri il prefetto, Giosuè Marino, nel corso della rituale cerimonia natalizia all'Assostampa, ha parlato con chiarezza, fresco di nomina da parte del ministro dell'Interno, Claudio Scajola. «Da solo non posso fare molto – ha detto subito il neo commissario –. Bisogna lavorare tutti insieme. Perché l'obiettivo da raggiungere non è solo mio, ma di tutta la città. Affronto quest'impegno con grande determinazione, ma è indispensabile che tutti siano dalla stessa parte».
Insomma, nessuno avrà la bacchetta magica. Il termine del 31 dicembre 2002, infatti, non concede nessuna distrazione, nessun temporeggiamento. Anche il sindaco, Turi Leonardi, è della stessa opinione: «Mi auguro che un anno basti. Certamente non sarà necessario se si dovessero mettere di mezzo ricorsi ed esposti. Si sa, in tema di grandi opere pubbliche ci sono mille ostacoli dietro l'angolo. È per questo che chiedo a tutti i nostri concittadini di dare il loro massimo contributo, magari evitando ricorsi che possano frenare le legittime aspettative della collettività. Quando dico questo, mi riferisco per esempio agli espropri che si dovranno effettuare: da parte nostra, faremo il possibile per garantire anche gli interessi dei singoli».
Sarà nominato uno staff di supporto — Passata la prima notte da commissario e ricevuta in dono una stella (...da sceriffo) dal segretario dell'Assostampa, Beppe Gulletta, Marino ha incontrato ieri pomeriggio Leonardi e il deputato nazionale di Fi, Rocco Crimi. I tre hanno fatto il punto della situazione ed iniziato a lavorare. «Il mio primo passo? Studiare l'ordinanza per valutare il raggio d'azione che mi è concesso, fermo restando che mi dovrò occupare solo delle prime due invasature d'emergenza – ha dichiarato ancora Marino –. Il più presto possibile, insieme al sindaco, costituirò uno staff di supporto del quale faranno parte rappresentanti di organi tecnici e amministrativi, compresi la Regione, il Tar e l'Avvocatura dello Stato».
Iter più snello ma non «fuorilegge» — E in attesa delle prime scelte (il prefetto ha annunciato che fornirà notizie alla città in tempo reale), Marino ha voluto sgombrare il campo da ogni fraintendimento: «Sia chiaro – ha detto nel corso del suo discorso nella sede dell'Associazione siciliana della stampa – che sarà possibile solo accelerare i passaggi, non saltarli completamente. Mi esprimo più chiaramente: se la legge prevede che un organismo debba dare il suo parere, questo lo dovrà esprimere anche in presenza della dichiarazione di stato d'emergenza. Però, l'ordinanza del Ministero dell'Interno ci consentirà di ottenerlo non in 6 mesi, ma in 6 giorni».
Ci sono i soldi, serve il progetto — Passata la fase di studio, inizierà quella operativa. «I soldi – ha sottolineato Crimi – sono i 41 miliardi dell'accordo di programma-quadro tra Stato e Regione».
Per il progetto, invece, bisogna ancora lavorare: «Affrontare questo discorso nei dettagli è prematuro – ha concluso Marino –. Non so se commissionerò lo studio esecutivo al Genio civile Opere marittime o se è possibile utilizzarne uno dei due già presentati per la realizzazione dell'approdo definitivo. L'opera completa, comunque, resta un'altra cosa, che sarà realizzata dal Comune tramite project financing». Sotto quest'aspetto, Palazzo Zanca è arrivato alla fase di acquisizione dei progetti dei privati interessati: ne sono stati depositati due, uno del «Gruppo Franza» e uno dell'«Amadeus» del cav. Amedeo Matacena senior.

Incidente al «Norimberga»: verifiche in corso

L'indagine continua per verificare tutti i risvolti dell'accaduto, ma dalla Capitaneria di porto emerge qualche indiscrezione all'indomani dell'audizione del comandante della nave «Cartuor» che, lunedì scorso, ha rotto gli ormeggi nel molo «Norimberga» e investito due traghetti delle Fs. Sembra che la causa dell'incidente non sia da addebitare soltanto alla situazione meteorologica (quella sera tirava un vento piuttosto forte): già prima della raffica più violenta, infatti, si sarebbe rotto un cavo d'ormeggio della nave ro-ro del «Gruppo Franza». Per accertare, tuttavia, se esistono responsabilità legate a negligenza o imperizia dell'equipaggio della «Cartour», il comandante della Guardia costiera, Carmelo Maccarone, attende di esaminare i tabulati dell'Aeronautica sulla forza del vento.
Nel frattempo, resta sospeso l'attracco al «Norimberga»; i Franza attendono, entro i prossimi 60 giorni, l'installazione di un pontone che consentirà l'ormeggio della nave affiancata al molo. Nelle more, la «Cartour» potrà utilizzare la banchina «Marconi»; il «Norimberga», invece, sarà utilizzabile soltanto in condizioni atmosferiche che diano ampie garanzie in termini di sicurezza.

Per La Cava si profila la presidenza di MessinAmbiente
Palazzo dei Leoni: Buzzanca
conferma il suo staff di esperti

L. C.

Gli esperti di Palazzo dei Leoni sono stati riconfermati fino a giugno. Il presidente della Provincia, Giuseppe Buzzanca, ha siglato la settimana scorsa le determinazioni sugli incarichi che, per prassi, sono rinnovate ogni sei mesi. Questi gli esperti con le relative deleghe attribuite 3 anni fa: Andrea Lo Castro, esperto in materie amministrative; Bruno Cilento, esperto per le politiche giovanili e le problematiche inerenti i rapporti tra i giovani e il mondo dello spettacolo, con particolare riferimento agli incentivi disponibili per la crescita sul territorio delle attività ludico-sportive; Orazio Miloro, esperto per le problematiche conesse all'imprenditoria giovanile, al commercio, all'artigianato e allo sviluppo economico; Carlotta Previti per i programmi di sviluppo economico e finanziamenti comunitari. Per quanto riguarda, invece, Sergio La Cava, esperto ai trasporti e alle attività marittime, la riconferma dovrebbe avvenire a febbraio. A meno che non diventerà prima presidente di MessinAmbiente; l'ipotesi è sempre più accreditata, dopo le dimissioni di Santi Formica.

24/12/2001 

Fonte: gazzetta del sud 

Emergenza tir / Oltre ai primi due moduli dell'approdo a sud
Non c'è una sola priorità
Va accelerato l'iter della “Via del mare”


Lucio D'Amico

Sull'agenda del nuovo anno non c'è un'unica priorità. Se la nomina del prefetto Marino a commissario per l'emergenza tir rappresenta una netta linea di demarcazione tra il passato e il futuro, tra quello che non è stato realizzato e ciò che dovrà essere fatto da qui ai prossimi 12 mesi, è anche vero che nello stesso lasso di tempo si gioca il destino di opere non meno importanti dell'approdo a sud. In questo momento occorre sgombrare il campo dagli equivoci e dalle illusioni. Il neocommissario ha un incarico preciso: portare a compimento l'iter di costruzione dei primi due moduli del sistema portuale previsto a Tremestieri. Un'opera che deve essere realizzata entro il 31 dicembre 2002 e che consentirebbe il trasferimento di parte del traffico gommato pesante che attualmente si dirige alla rada di San Francesco. Non sarà la panacea di tutti i mali. Si pensi, infatti, che attualmente le invasature utilizzate dalle navi e dai traghetti delle società private e dell'azienda Fs sono dieci. L'approdo a sud ne prevede otto, di cui i primi due fanno parte del “modulo di emergenza”. Se ci si limitasse a costruire solo questi due attracchi, il resto del traffico (in parte anche dei tir) resterebbe lì dov'è. Da qui la necessità di accelerare il più possibile, assieme all'iter di costruzione dell'approdo definitivo, anche le procedure riguardanti la “Via del mare” e la ristrutturazione della via Don Blasco. Si tratta di due progetti diversi. Il primo, purtroppo, resta ancora nel limbo delle buone intenzioni. Il sindaco ha assicurato che sarà uno dei temi sui quali l'amministrazione riporrà maggiore impegno a partire dai primi mesi del 2002. Ma attualmente non ci sono atti ufficiali che autorizzano eccessive speranze. Dopo la presentazione di un semplice studio preliminare, affidato ad un tecnico comunale (l'ing. Lanzafame), cosa si è mosso sul piano progettuale? Dal punto di vista delle risorse finanziarie non dovrebbero esserci problemi. Grazie ad un emendamento alla Finanziaria presentato dal senatore Salvatore Ragno, è stato previsto l'intervento da parte dello Stato e, nello stesso tempo, l'Authority ha la possibilità di spendere decine di miliardi per le infrastrutture viarie al servizio delle aree portuali. Il collegamento diretto tra lo svincolo di Tremestieri, il nuovo approdo e il molo Norimberga assume una grande rilevanza, perchè consente di utilizzare appieno anche l'ambito portuale, senza che ciò crei, come accade oggi, ulteriori problemi di interferenza tra il traffico di attraversamento e la viabilità del centro urbano. Nel contempo, si se sbloccasse una volta per tutte il progetto della via Don Blasco, si coglierebbero due piccioni con un fava: dotare la città di un'importante alternativa viaria tra Gazzi e la zona falcata e risanare finalmente l'area di Maregrosso, una delle più degradate della città, malgrado sia a pochi metri di distanza da via La Farina e dal viale San Martino, cioè dal cuore di Messina. A questi due progetti si aggiungono ovviamente i tre lotti dello svincolo Giostra-Annunziata, il cui completamento è atteso per la primavera del 2003. Sono impegni che non potranno e non dovranno in alcun modo essere disattesi.

Fonte: la sicilia

«Commissario emergenza Tir e il via libera per il ponte due scommesse da vincere»

Aurelio Giordano

«La classifica annuale stilata dal p
iù noto quotidiano economico italiano, riguardante la “vita” delle province che compongono il “bel paese” ed in particolare quella relativa a Messina, va utilizzata come strumento per vantare risultati, che non è facile tramutare in fatti reali, palpabili dalle diverse fasce sociali. Attribuire al numero dei locali aperti la sera il ruolo d'indice economico, è quantomeno azzardato e le esperienze vissute dalla vicina Catania dovrebbero farci riflettere. La nostra città è soggetta ai facili “innamoramenti” sull'onda emotiva degli eventi o delle circostanze, mentre maggiore pragmatismo e senso della misura sarebbero più opportuni, specie quando si tratta di pensare ed operare in favore dell'intera collettività. Quanto dichiarato dal sindaco Turi Leonardi si basa per l'appunto sull'attenzione e non sull'euforia; a ben guardare, in quella che viene definita la tappa del “tenore di vita-spese familiari“, Messina passa dal 74° posto del 2000 all'85° del 2001, undici punti che denotano una contrazione dei consumi e quanto ne consegue. Ovviamente, ci sono altri indici di segno inverso, ma come più volte esposto in questi spazi, al di là di un miglioramento della “qualità della politica”, occorre uno sforzo corale di tutti coloro che a vario titolo vivono ed operano in città, ciascuno nel suo ambito e con la responsabilità che i singoli ruoli gli attribuiscono.
Ma non basta, le sfide che attendono la città sono tali che non saranno consentite fughe in avanti o peggio, contrasti creati ad arte per non mutare nulla! Per evitare i guai peggiori che s'intravedono nelle relazioni degli organi preposti al controllo del territorio, occorre invertire la rotta con azioni congiunte del pubblico e del privato. I due “fatti” che stanno caratterizzando questa fine d'anno, il “Commissario per l'emergenza Tir” ed il via libera del Cipe al “ponte sullo Stretto” sono di tale impatto sulla sensibilità collettiva che potrebbero ridurre l'attenzione verso le tante cose da fare per arrivare alla meta nel migliore dei modi ed in condizioni socio-economiche più consone per una città dal passato illustre, sia sotto il profilo storico, sia quello del benessere dei suoi abitanti.
Il prefetto Giosuè Marino, nei nuovi “panni” attribuitigli dal Governo, avrà bisogno assoluto di aiuti spassionati ed accorti, oltre che impregnati di concretezza, pena l'impossibilità di programmare e quindi di portare a compimento l'arduo compito di liberare la città dall'attuale servitù.
Ai politici va rammentato che la loro opera non è per nulla finita e che questa nuova fase della vita cittadina va implementata con altre azioni positive, sia che riguardino le infrastrutture di cui la città deve dotarsi, sia quanto si rendesse necessario sul piano interno per dare un'identità a Messina.
Sul tema “ponte” ci saranno altre occasioni per approfondire gli intrecci con la vita delle nostre genti, ma un dato deve essere sempre in primo piano: quella del ponte sullo Stretto non è la scommessa di quegli uomini che vi hanno speso le loro energie fisiche e mentali, ma deve innanzitutto diventare un modo nuovo di agire e di pensare e deve coinvolgere tutti gli uomini di buona volontà che vivono sulle sponde di questo tanto decantato “luogo”, affinchè queste rive non si limitino ad essere punto di partenza verso altri lidi, ma punto di arrivo di nuovi ingegni umani e di risorse per i necessari investimenti».

27/12/2001

Fonte: la sicilia

Tramvia: stamane riaprono i cantieri della «Gepco-Salc» Approdo, prefetto al lavoro

Neanche il tempo di mangiare il panettone, che si ricomincia a lavorare. Secondo gli accordi presi dal Comune e dall'impresa «Gepco-Salc», riapriranno questa mattina tutti i cantieri per l'installazione dei binari del tram. Si tratta, oltre a piazza della Repubblica (dove mancano comunque solo le rifiniture), della zona del viale Vittorio Emanuele e del viale della Libertà, dove c'è ancora molto da fare. La scadenza del 31 dicembre, ovviamente, non sarà rispettata, ma i lavori non dovrebbero protrarsi oltre la prima decade di gennaio, quando inizierà anche la fase di rodaggio della prima vettura, rimasta per 10 giorni in esposizione a piazza Cairoli. Il modulo «targato» Giugiaro design dovrà percorrere circa 3mila chilometri nella tratta tra il capolinea sud di via Bonino e piazza della Repubblica.
Approdo a sud: si attendono novità dal prefetto — Natale all'insegna del lavoro anche per il prefetto, Giosuè Marino, calatosi con grande determinazione nel nuovo ruolo di commissario straordinario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. Nei prossimi giorni, il rappresentante del Governo nominerà lo staff tecnico di esperti che lo dovranno supportare in tutto l'iter per la costruzione dell'opera, che secondo l'ordinanza del ministro dell'Interno, Claudio Scajola, dovrà sorgere entro il 31 dicembre del 2002.
Politica: si parla di rimpasto — Infine, il periodo festivo non blocca la politica. Oggi il sindaco, Turi Leonardi, incontrerà i big del Centrodestra, in città per Natale e Capodanno. Sarà fatto il punto sul programma di fine legislatura a Palazzo Zanca e si darà il via a quel rimpasto annunciato da mesi ma non ancora attuato. Oltre a 4 nuovi assessorati ci sono in ballo numerosi incarichi di sottogoverno: si va dalla presidenza di MessinAmbiente ai rappresentanti nel Consiglio d'Amministrazione dell'Amam e dell'Atm.

L'arcivescovo fa gli auguri per Natale e il nuovo anno «Messina sta risorgendo»

Massimo Ipsale

«Dobbiamo amare di più la nostra città»: così l'arcivescovo, Giovanni Marra, nel suo consueto messaggio augurale ha auspicato un Natale e un Capodanno di pace per tutti i messinesi. Nel tradizionale scambio di auguri, il presule ha ricordato i problemi e le emergenze che affliggono Messina: i Tir, le baracche, la disoccupazione.
Mons. Marra ha quindi invitato tutti a riscoprire il vero significato del Natale, «che – ha continuato – non sono le luminarie che addobbano le strade, ma senso di pace comune tra tutti gli uomini. Di fronte alla violenza, al terrorismo, alle guerre c'è bisogno di amore. Quella pace che proviene da Betlemme deve essere riscoperta di amicizia e concordia per tutti i popoli e le famiglie, per tutti i quartieri della nostra città. Bisogna andare incontro – ha proseguito mons. Marra – a coloro che soffrono, a tutti i diseredati, agli ultimi, ai trascurati. Non possiamo dimenticare quelli che non hanno casa, che non hanno lavoro, i disabili, gli anziani abbandonati. Per tutti questi motivi, il mio augurio natalizio – ha continuato Marra – è un augurio di pace, ma anche di solidarietà».
E sulla situazione locale, il prelato si è così espresso: «Non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai problemi che conosciamo. L'attraversamento della città da parte dei Tir costituisce una ferita profonda; in questo senso la nomina del commissario è un segnale positivo così come il prossimo completamento della linea tranviaria. Il mio pensiero, in queste occasioni festive, corre ai baraccati del Tirone. È inaccettabile che esista una piaga del genere. Le baraccopoli devono scomparire. Dobbiamo – ha concluso l'arcivescovo – rendere Messina più civile, più umana, più cristiana, più vivibile con l'impegno di ogni singolo cittadino. Messina non sta morendo, ma al contrario sta risorgendo».

Fonte: gazzetta del sud

Ecosistema urbano / Il dossier elaborato da Legambiente ci pone al di sopra degli altri capoluoghi dell'isola e al 59. posto in Italia
Primi in Sicilia ma lontani dal progresso
Abusi edilizi, depurazione acque e verde pubblico tra le note dolenti. Alcune ragioni per essere ottimisti


Francesco Celi 

Abusi edilizi, depurazione acque, raccolta differenziata dei rifiuti e metri quadrati di verde fruibile per ogni abitante: queste le note dolenti. Concentrazione di biossido di azoto e di monossido di carbonio, consumi idrici, produzione di rifiuti solidi urbani, consumo di carburanti, auto in circolazione (53 ogni cento abitanti): queste le note liete. Ma a Messina, in termini di sostenibilità ambientale, come si sta? Meglio che altrove in Sicilia. Tra color che son sospesi nel contesto nazionale (59. capoluogo di provincia sui 103 della Penisola). Il dossier di Legambiente
Ecosistema urbano 2001 offre strumenti di lettura di estremo interesse. I punteggi vengono assegnati ai capoluoghi – ecco il metodo individuato – sulla base di 20 indicatori di qualità ambientale riferibili a tre macro-classi:
indicatori di pressione , che misurano il carico generato sull'ambiente dalle attività umane (consumi di acqua potabile, carburante ed elettricità, produzione di rifiuti solidi urbani, tasso di motorizzazione e interventi di eco-efficienza nei servizi della pubblica amministrazione);
indicatori di stato , che misurano la qualità dell'ambiente fisico (smog, rumore, inquinamento idrico);
indicatori di risposta , che rendono una misura della qualità delle politiche ambientali promosse dall'amministrazione pubblica o dalla città più in generale (raccolta differenziata, trasporto pubblico, depurazione, verde urbano, isole pedonali, zone a traffico limitato, monitoraggi, rilevamenti della qualità dell'ambiente, gestione ambientale nelle imprese e abusivismo edilizio). Prescindendo – perché fenomeno contingente – dagli innumerevoli cantieri aperti che squarciano il tessuto urbano, e dai disagi che ne conseguono per la collettività, e andando al di là dell'“emergenza tir”, per quanto possa apparire oggi iniziativa ardita – ma per risolvere la più grave tra le afflizioni messinesi sono state poste le basi –, la nostra è una città intrinsecamente vivibile e che ha straordinari margini di crescita in termini di sostenibilità ambientale. Si pensi – ad esempio – agli effetti liberatori che avranno sulla vivibilità (sulla viabilità è scontato) la realizzazione del secondo approdo fuori dal centro urbano e l'apertura degli svincoli di Giostra e Annunziata. Margini di crescita importanti, allora, ma ad una condizione, che è nel contempo amministrativa e culturale: che vi sia una reale svolta nelle politiche ambientali messe in campo dagli enti locali e da quelle aree della società civile troppo inclini ai veti salvo poi precipitare nel piagnisteo, quella tendenza al lamento tutta peloritana che è agli antipodi della cultura del fare. La creazione di una pista ciclabile, ad esempio, quando si gode d'un affaccio a mare di decine di chilometri, non è iniziativa da osteggiare, ma da sostenere affinché la sua realizzazione venga accelerata. I porticcioli turistici, purché rispettosi dell'ecosistema, creano ricchezza economica e impreziosiscono segmenti di costa. È l'antropizzazione selvaggia a dover essere impedita, e anche in questa direzione i prossimi anni ci offrono l'opportunità per affrancarci dal passato, vigilando sugli insediamenti previsti dal nuovo Piano regolatore. Impedendo il compiersi di nuovi scempi sulle colline, di ulteriori violenze in nome del “dio mattone”. D'altra parte il dato sugli abusi edilizi contemplato dal dossier di Legambiente non dà spazio a interpretazioni: novantacinquesimi in Italia. Abbiamo violentato il territorio più di quanto non abbiano saputo fare ad Agrigento! (che ci precede di un posto in classifica). Ottimismo sì, quindi, ma senza trionfalismi. Lo fa rilevare anche Legambiente Messina. «
Ecosistema urbano – afferma il presidente Daniele Ialacqua – misura la “febbre” ambientale delle città e l'efficacia delle politiche. La qualità ambientale è in parte altro e dovrebbe tener conto di elementi non riducibili a indicatore numerico. In pratica i disagi per lavori in corso, ingorghi stradali e occasionali inquinamenti alla rete idrica non vengono rilevati». E ancora, premette Ialacqua: «Il punteggio di
Ecosistema urbano è espresso da un valore percentuale relativo alla totalità dei punti che una città potrebbe conquistare raggiungendo livelli di “eccellenza” in ciascuno degli indicatori (100%). Infine – rileva Legambiente Messina – il dossier conferma la generale arretratezza del Mezzogiorno, ulteriormente penalizzato dall'inserimento del parametro sull'abusivismo edilizio». Puntando i riflettori sulla posizione ricoperta da Messina nelle varie macro-classi, si scopre che la nostra città presenta preoccupanti ritardi «nella qualità delle politiche ambientali», benché non pochi progressi siano stati registrati nell'ultimo decennio; così – argomenta Ialacqua – «si trova agli ultimi posti delle graduatorie relative a verde urbano, trasporto pubblico, raccolta differenziata, abusivismo edilizio, piste ciclabili, zone a traffico limitato, isole pedonali e depurazione acque». Va detto che Messina è stata anche penalizzata per il ritardo o addirittura la mancata trasmissione di alcuni dati da parte del Comune malgrado «le numerose sollecitazioni inviate a Palazzo Zanca». È incomprensibile la ragione per cui non sia stata segnalata a Legambiente la pista ciclabile – fruibile da tempo – realizzata da Paradiso a Grotte, al di là dei contenziosi e delle pastoie che stanno ritardando la costruzione dei parcheggi. Migliore risulta invece la realtà allorquando s'esaminano i dati relativi alla classe
indicatori di pressione , più legata al livello di sviluppo socio-economico del territorio di riferimento (consumi idrici e produzione di rifiuti pro-capite); mentre per quanto concerne gli
indicatori di stato la situazione pare essere decisamente positiva, visto che i dati sull'inquinamento atmosferico e idrico risultano addirittura tra i migliori d'Italia. In tal senso ci chiediamo se siano verosimili quelli secondo cui le concentrazioni di biossido di azoto e di monossido di carbonio siano tali da farci assurgere addirittura a “eden” ambientale. «La nostra città negli ultimi tre anni», sottolinea Legambiente Messina, «è passata dal 71. posto del 1999 al 44. del 2000, al 59. del 2001, riportando però quasi sempre la medesima percentuale sul totale degli indicatori, ovvero in media il 48 per cento sul 100 per cento che dovrebbe raggiungere una città ideale (dato in realtà utopistico: Ferrara – città prima classificata in Italia nel dossier di Legambiente – raggiunge il 64%, ndr). Negli ultimi tre anni – argomenta Ialacqua – risulta inoltre essere sempre carente la macro-classe relativa alla qualità delle politiche ambientali. Insomma, seppure è indubbio che una certa sensibilità ambientale sia cresciuta anche a Messina, tale sensibilità non si traduce ancora in politiche attive a causa di una classe dirigente che non pone la questione ambientale tra le priorità cittadine. Ed è questo – conclude il presidente messinese dell'associazione – il problema da risolvere perché non può bastarci più che il capoluogo peloritano risulti il primo in Sicilia», vista la posizione rivestita dagli altri otto centri dell'isola, compresa fra il 61. posto di Caltanissetta e il 102. di Ragusa (Agrigento è 78., Enna 90., Palermo 92., Catania 96., Siracusa 100. e Trapani 101.). La strada è dunque segnata: finito il tempo delle emergenze s'impone una svolta sul fronte delle politiche volte a migliorare il contesto socio-urbano-ambientale. Direzione obbligata anche alla luce dei recenti dati diffusi da “Il Sole 24 ore” che in termini di qualità della vita pone la nostra città all' 88. posto in Italia (nell'ultimo anno sono state guadagnate dieci posizioni: il salto di qualità è ancora da venire ma un leggero passo in avanti appare inconfutabile). “Ecosistema urbano” e “qualità della vita”, dunque, le diverse facce di una medaglia: quella di un progresso all'interno del quale i circuiti del profitto e della vivibilità non confliggono, ma vengono governati. Una sfida possibile, addirittura doverosa, rispetto a cui ciascuno non potrà esimersi dall'avere un ruolo: gli amministratori nel mettere in campo politiche che vadano in direzione di una crescita sostenibile, la società civile nella veste di sentinella e di pungolo affinché le enunciazioni di principio non restino mere esercitazioni dialettiche alla ricerca di un consenso che non può più arrivare per queste vie.

La Cartour torna al Norimberga
“Riaperto” il molo
Vigilerà la Capitaneria

La banchina di testata del molo Norimberga non è più off-limits per la nave “Cartour”. La Capitaneria di porto ha disposto che fino al 20 febbraio 2002 – giorno in cui il gruppo Tourist-Caronte disporrà del pontone galleggiante per l'ormeggio alla banchina “nord-est” – la motonave dell'autostrada del mare “Messina-Salerno” potrà utilizzare la “testata” a seconda delle condizioni meteomarine. Ogni notte il comandante della “Cartour” effettuerà l'attracco in raccordo con la sala operativa della Capitaneria. Nessun problema per gettare le ancora alla “testata” del Norimberga quando le condizioni climatiche saranno favorevoli. Se il “condimeteo” indicherà rischi, allora, su indicazione della sala operativa la nave del gruppo Franza-Matacena verrà fatta approdare alla banchina Marconi. Il ripristino dell'ormeggio dell'“autostrada del mare” alla banchina di testata è stato possibile alla luce degli esiti dell'inchiesta aperta dopo l'incidente avvenuto la sera del 17 dicembre scorso, tra la “Cartour” e due traghetti delle Fs, davanti alla prima invasatura della stazione marittima. Un incidente che non ha avuto gravi conseguenze ma molto allarme ha suscitato sotto il profilo della sicurezza della navigazione in porto. Intorno alle 20, sotto un forte vento, – come si ricorderà – la “Cartour” era rimasta senza controllo a seguito della rottura di un ormeggio: la prora del grosso scafo (25.000 tonnellate) nonostante l'intervento di un rimorchiatore si era “adagiata” sul parapetto di poppa del traghetto “Sibari”, che era in sosta nella prima invasatura, quindi aveva “strisciato” la poppa di un altro traghetto Fs, il “Villa”, che sarebbe salpato di lì a poco con a bordo centinaia di passeggeri. Le indagini, coordinate dal comandante della Sezione operativa della Capitaneria, Giuseppe Sarchese (ed ormai prossime alla conclusione) hanno portato a una ricostruzione degli eventi piuttosto tranquillizzante sotto il profilo dell'apparato preventivo di sicurezza tra i moli Rizzo e Norimberga. L'improvviso “disormeggio” della Cartour, non sarebbe dipeso da un fattore di debolezza insito nell'attracco in “testata” ed evidenziato dal forte vento, ma da un imprevisto tecnico dovuto a un difetto di fabbricazione di un componente della complessa “attrezzatura d'ormeggio”. «A quanto pare – spiega il comandante della Capitaneria Carmelo Maccarone – si è verificato lo sfilacciamento di una gassa del “corpo morto”, quel sistema ad anelli che assicura il corpo morto al maniglione cui s'avvolge il cavo d'ormeggio della nave. Lo sfilacciamento sarebbe dipeso da cattiva fabbricazione.». Il comandante trae le prime riflessioni: «Non vi sarebbero gli estremi di un “ormeggio imprudente” al ricorrere di avverse condizioni meteomarine, come invece, subito dopo l'incidente, avevamo temuto. Il rapporto di quest'episodio con la sicurezza della navigazione sarebbe così assai “attenuato”. Dobbiamo però tenere in grande considerazione – osserva Maccarone – che l'incidente è stato preoccupante per le conseguenze che, in un altro momento, avrebbe potuto avere». Da qui la decisione di far raccordare comunque, notte dopo notte, sulla base del “condimeteo”, il comando della Cartour con la Sala operativa. E un'ulteriore garanzia: «Viste alcune difficoltà incontrate quella sera dal rimorchiatore, la nave dovrà essere dotata di un cavo fuori bordo visibile anche di notte che possa consentire un aggancio “a presa rapida”». 

Migliorano le condizioni della donna finita sotto un camion in viale Europa

gi.pa

I medici del reparto di Ortopedia del Policlinico hanno sciolto la prognosi sulle condizioni di salute della professoressa cinquantaduenne Renata Tarantino, travolta da un tir austriaco sul viale Europa poco dopo le 17 dello scorso 20 dicembre. Ieri pomeriggio i sanitari si sono detti «molto ottimisti sul decorso post-operatorio della paziente che è molto migliorata e che reagisce bene alla terapia». Nei prossimi giorni, sempre secondo quanto riferito dai sanitari che seguono la paziente con molta cura ed attenzione, verranno eseguiti dei controlli mirati ad accertare lo stato di calcificazione della gamba sinistra. Tutto, insomma, lascia prevedere il meglio anche se, sempre secondo quanto riferito dai medici del reparto di Ortopedia, solo tra una settimana si potrà affermare con certezza assoluta che la professoressa avrà salva sia la gamba che la mano sinistra. La professoressa Tarantino, docente di chimica in un istituto scolastico cittadino, quando era giunta al Policlinico a bordo di un'ambulanza della “Messina Soccorso”, era in condizioni disperate tanto che, in un primo referto medico, si parlava di «forte choc emorragico con profonda lesione da arrotamento della gamba e della mano sinistra». Condizioni che avevano portato anche alla conclusione che la docente avrebbe certamente perso la gamba. Solo grazie alle immediate trasfusioni di sangue, eseguite per compensare lo stato di choc, e all'intervento chirurgico effettuato d'urgenza nella stessa serata di giovedì – l'operazione è durata dalle 22 alle 2,30 del mattino – le due équipe mediche (una coordinata dal prof. Giovanni Risitano e una dal prof. Valerio Ioli) sono riuscite ad evitare il peggio, eseguendo la rivascolarizzazione e la ricostruzione dei due arti, che si presentavano completamente spappolati e con le ossa frantumate dal passaggio delle ruote del camion. 

28/12/2001

Fonte: la sicilia

Rinnovati dal sindaco incarichi agli esperti

Il sindaco, Turi Leonardi, riconferma il suo staff di esperti anche per il 2002. Ieri il primo cittadino ha rinnovato l'incarico al prof. Raffaele Tommasini, quale esperto per l'attività di assistenza legale relativamente alle procedure per l'esecuzione delle grandi opere pubbliche. Leonardi ha anche prorogato di un anno l'incarico a Umberto Folliero per la realizzazione del progetto obiettivo legato alla ricognizione, al monitoraggio e alla valutazione permanente dei sistemi informatici comunali. Per altri dodici mesi continuerà a lavorare anche Francesco Gallo, responsabile del progetto obiettivo necessario alla predisposizione delle iniziative connesse alla costituzione di un organismo di partecipazione democratica di giovani nell'elaborazione della programmazione della politica giovanile. Confermato nei giorni scorsi, infine, l'incarico a Giuseppe Pracanica, al quale sono state estese le competenze in tutto il vasto campo delle problematiche ambientali.


Fonte gds

Per risolvere le vertenze aperte la Cisl lancia "Promuovere Messina"

Rosaria Brancato

"Il nostro obiettivo è accelerare quel processo già avviato che consentirà alla città di uscire dal tunnel della disoccupazione, del degrado, della precarietà". Nel tracciare il bilancio di un anno di lotte sindacali il segretario provinciale della Cisl, Maurizio Bernava, si sofferma su quelle che sono le ferite ancora aperte e sulla necessità di avviare una seria concertazione sulle vertenze occupazionali. L'occasione è stato l'incontro con i giornalisti, ieri mattina, nei locali della nuova sede, nel viale Europa, angolo viale San Martino, che sarà inaugurata ufficialmente a gennaio. Il 2001 è stato un anno costellato di emergenze, dalla viabilità al risanamento, dal precariato ai servizi sociali, ma che ha visto, proprio sul finire, una serie di risultati. "Le vertenze ci sono ancora in tutta la loro drammaticità - commenta Bernava - e mi riferisco ai posti a rischio della Raffineria, in un'area dove si registra una fase di progressivo smantellamento dell'apparato industriale realizzato trent'anni fa. Penso ai lavoratori dell'Atm ed agli operai degli svincoli e del tram, che vivono in una situazione di estrema precarietà. Ma ci sono anche piccoli passi avanti, come la realizzazione dei contratti d'area, la nomina del commissario per l'approdo a sud, o il via libera del Cipe al ponte sullo Stretto, tutti segnali che porteranno ad un rilancio dell'economia". La Cisl lancia un'iniziativa, "Promuovere Messina". Da gennaio saranno avviati periodicamente tavoli di concertazione, sulle emergenze della città. Tutti insieme amministratori, imprenditori, sindacati, tecnici dovranno trovare soluzioni, percorsi, dare risposte.


Caso Tir, il comitato Città nostra: "La viabilità resta un problema"

Rosaria Brancato

La nomina del prefetto Giosuè Marino a commissario per lo stato d'emergenza è stata firmata e lo stesso commissario sta lavorando alla scelta dei componenti dello staff ed ha aggiunto che andrà avanti con determinazione ma che non dovrà mancare la collaborazione di tutti.
E chi sicuramente non smetterà di dire la sua è Saro Visicaro, portavoce del Comitato "la nostra città" che ha già annunciato una serie di iniziative per non far spegnere i riflettori sull'emergenza tir che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini. "I mezzi pesanti continuano a transitare indisturbati in città, dal centro alla periferia, dalle vie nuove a quelle appena restaurate - scrive Visicaro - e dare la possibilità di usare tutti gli svincoli è stato un errore, dal momento che anche se divisi in fasce orarie i tir attraversano ugualmente il centro urbano".
Secondo il portavoce del Comitato la nostra città la nomina del commissario non è la soluzione finale, perch‚ dovrà comunque passare un anno prima che i tir utilizzino gli svincoli della zona sud e l'approdo d'emergenza. Da subito si deve risolvere il problema della viabilità.
"Occorre regolarizzare i flussi di traffico pesante - sostiene Visicaro - e vietare in alcune ore il transito ai tir da tutti gli svincoli". Secondo il Comitato solo il divieto d'accesso nelle ore di punta potrà limitare i disagi. Altra soluzione possibile è il potenziamento della linea ferrata, una proposta che sembra non rientrare nei piani delle Ferrovie, da tempo in fase di smobilitazione dallo Stretto di Messina.

Fonte : gazzetta del sud

Mentre il sindaco riconferma gli incarichi a Tommasini, Gallo e Folliero
Quel “silenzio” sugli esperti

Lucio D'amico

Anticipando i tempi della verifica politica, il sindaco Leonardi ha deciso di prorogare per un altro anno l'incarico a tre consulenti esterni. Si tratta del prof. Raffaele Tommasini, esperto “per l'attività di assistenza legale relativamente alle procedure per l'esecuzione delle grandi opere pubbliche”; del dott. Umberto Folliero, incaricato della “ricognizione e valutazione permanente dei sistemi informatici comunali”; dell'avv. Francesco Gallo, al quale è stato affidato il compito di “predisporre le iniziative connesse alla costituzione di un organismo di partecipazione democratica di giovani e all'elaborazione di politiche giovanili”. Questi ultimi due sono titolari di “progetti obiettivo”, rinnovabili di anno in anno, con un costo per le casse comunali di cento milioni di lire. Il primo cittadino ha piena facoltà a nominare esperti di sua fiducia. Se si pensa al “pool” di consulenti scelti dall'allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando, gli incarichi affidati da Leonardi sono quasi un'inezia. Ma, trattandosi comunque di impiego di risorse pubbliche, è bene che la città sappia cosa hanno fatto e cosa stanno facendo gli esperti, quale il contributo dato in termini qualitativi, quali gli obiettivi raggiunti. Ciò vale sia per il Comune sia per la Provincia sia per tutti quegli enti e aziende (dall'Amam e dall'Atm a Messinambiente) che hanno affidato, nel corso dei mesi, una lunga serie di incarichi a tecnici, legali, giuristi, economisti ed altro genere di consulenti. Finora, invece, è stato quasi impossibile conoscere i risultati del lavoro degli esperti. Le relazioni, previste per legge, non sono mai state discusse nella sede istituzionale (il consiglio) nè si è saputo perchè alcuni consulenti siano “spariti” all'improvviso e altri, invece, siano stati riconfermati più volte. Ora che siamo nel periodo dei bilanci di fine anno, non sarebbe il caso che il sindaco Leonardi e il presidente Buzzanca rompano il silenzio che ha avvolto fino ad oggi l'operato dei loro rispettivi “staff” (composti sicuramente da valenti professionisti), dimostrando alla città, con dati concreti alla mano, che i soldi dei contribuenti sono stati ben spesi? 

29/12/2001

Fonte: la sicilia

Il sindaco traccia il bilancio del 2001 e fa gli auguri per il prossimo anno: tram e svincolo di S. Filippo i primi risultati
Leonardi, il futuro è più roseo

«Ora pensiamo in positivo e prepariamoci all'“appuntamento” con il Ponte»


Giuseppe Lo Re

Svincolo di S. Filippo e tram sono i primi risultati. All'orizzonte ci sono il nuovo stadio e gli svincoli di Giostra–Annunziata, sui quali proprio ieri c'è stata l'ennesima riunione operativa. Ma soprattutto il Ponte sullo Stretto e il nuovo approdo a Tremestieri. Il sindaco, ieri, si è detto moderatamente ottimista nel corso del consueto appuntamento di fine anno con i giornalisti, presente il segretario dell'Assostampa, Beppe Gulletta. E ha tracciato un bilancio a braccio, toccando tutti i punti attuati del programma «malgrado ostacoli e intoppi burocratici sempre dietro l'angolo».
Turi Leonardi ha sintetizzato il suo impegno in poche parole: «Credo che i dodici mesi appena trascorsi saranno ricordati da tutti come un anno importante, forse decisivo, nell'impervio cammino di Messina verso la dimensione di una città compiuta, cioè più attrezzata, più vivibile e capace di crearsi un futuro». Da queste considerazioni nasce un appello: «La gente non si scoraggi, si mettano da parte atteggiamenti negativi che non giovano a nessuno. Se hanno un senso le ultime statistiche, che ci trovano ai primi posti tra le città del Sud, significa che bisogna avere più fiducia verso il futuro. Cerchiamo di essere meno masochisti, meno detrattori di noi stessi. Pensiamo in positivo, con l'auspicio che Messina possa dimostrarsi all'altezza delle sfide che l'attendono. È iniziato un percorso che tra qualche decennio può portare Messina ad essere la città dei secoli passati».
Raccolti i primi frutti — Con grande ottimismo, Leonardi ha quindi ricostruito l'inizio del «percorso» al quale ha più volte fatto riferimento nel suo discorso augurale. I primi frutti sono stati raccolti: innanzitutto con l'apertura dello svincolo e con il prossimo completamento della linea tramviaria. Poi con la nomina del prefetto, Giosuè Marino, a commissario straordinario per la realizzazione dell'approdo d'emergenza a Tremestieri. «Il 2001 – ha ricordato ancora il sindaco – è stato anno di elezioni, dal cui esito è scaturita un'omogeneità politica tra il Governo nazionale, quello regionale e le Amministrazioni locali: da tale circostanza Messina intende trarre tutte quelle opportunità che negli ultimi anni le sono state ingiustamente negate. Grazie all'impegno di parlamentari nazionali e regionali la città è già riuscita ad ottenere alcuni importanti riscontri: oltre alla dichiarazione dello stato d'emergenza per l'attraversamento dei Tir, ricordo l'inserimento nella Finanziaria dei soldi per la realizzazione della “Via del mare” e la nuova legge regionale sul risanamento, mentre a breve si attendono da Palermo notizie certe e positive sul Prg».
Il destino è... sul Ponte — Capitolo a parte per il Ponte sullo Stretto e tutte le sue importanti implicazioni. «La città – ha detto Leonardi – dovrà farsi trovare pronta per affrontare quest'evento che rappresenta il punto di svolta per il suo definitivo decollo economico e sociale: è una scommessa che non possiamo perdere. Ed allora, se anche quello che fino ad oggi sembrava solo un sogno comincia a diventare una concreta possibilità di sviluppo con cui cominciare a confrontarsi, vuol dire che l'alba del 2002 sarà per Messina molto più rosa di quanto anche i più ottimisti potesse immaginare». Quindi, il Ponte e lo sviluppo dell'Area dello Stretto (il sindaco ha ricordato che anche il Pit «Messina-Eolie» si muove in questa direzione) sono lo scacchiere sul quale Leonardi vuole giocare: «La città sarà modificata da quest'opera. Di questo sono convinto. E noi dovremo saper disegnare lo sviluppo intorno al Ponte. Perciò nominerò presto una commissione di persone esterne alla città, che sappiano suggerirci concretamente come sfruttare quest'occasione storica».

Fonte: gazzetta del sud

Il bilancio del sindaco durante il tradizionale scambio di auguri con i giornalisti
Leonardi: il 2001 è stato un anno decisivo

Lucio D'amico

«È stato l'anno più importante da quando mi sono insediato e può essere quello decisivo lungo l'impervio cammino per rendere Messina una città vivibile, compiuta, capace di crearsi un futuro». Il sindaco traccia il bilancio di un anno e lo fa, come di consueto, durante la cerimonia dello scambio di auguri con i giornalisti messinesi, alla presenza del segretario provinciale dell'Assostampa Giuseppe Gulletta. Nel tirare le somme Leonardi si dice convinto che i motivi di soddisfazione e le ragioni dell'ottimismo siano più numerosi e forti dei «giorni difficili, anche drammatici, vissuti» e dei «giudizi masochistici». È una questione di fiducia, secondo il sindaco, e quando i messinesi se ne renderanno conto, scopriranno che la loro città non è combinata così male come si crede ed ha potenzialità, punti di riferimento e prospettive che molte altre città non hanno. Leonardi come Jovanotti: il suo messaggio di fine anno è tutto incentrato sul “pensare in positivo”. Ciò non significa, aggiunge il primo cittadino, voler nascondere i problemi, le difficoltà, le continue emergenze. «Abbiamo però la coscienza a posto – dichiara – avendo guardato unicamente agli interessi della collettività. L'amministrazione comunale è stata costantemente impegnata nel portare avanti il progetto complessivo che ha come obiettivo la trasformazione di Messina da “città degli approdi” a “città degli scambi”, esaltando il suo ruolo di frontiera meridionale dell'Europa. Abbiamo elaborato strumenti innovativi di programmazione e di finanziamento come il Prusst, il Piano Urban, il Pit, i “project financing” ma riteniamo di non aver trascurato l'esigenza di rendere Messina finalmente una città “normale”, a cominciare dalle dotazioni infrastrutturali di antica o recente progettazione». Leonardi parla di segnali incoraggianti provenienti dal settore delle opere pubbliche e ribadisce quanto affermato in varie occasioni: «Il tram è in via di ultimazione, ha creato disagi e sofferenze ma potrà rivelarsi un'opera utile per risolvere il problema della mobilità urbana. Lo svincolo di San Filippo, seppur non in tempi europei, è stato inaugurato. Gli interventi di riqualificazione del centro storico sono andati avanti, non limitandosi alla semplice risistemazione del manto stradale, dei marciapiedi e dell'illuminazione ma avendo come obiettivo il recupero delle più significative connotazioni storico-culturali dell'area attorno al Duomo. Il lavoro già svolto può e deve servire come stimolo ad accelerare ulteriormente i tempi di realizzazione delle opere ancora in cantiere, a partire dallo stadio di San Filippo e dagli svincoli di Giostra e Annunziata». A questo proposito, proprio ieri in tarda mattinata, il sindaco ha presieduto un vertice con tecnici e rappresentanti dell'impresa per fare il punto sui problemi che ancora impediscono i lavori a pieno regime nel cantiere del primo lotto dello svincolo di Giostra. Ma i punti principali evidenziati da Leonardi sono tre: le procedure rivolte allo spostamento degli approdi e al recupero del “water front” dall'Annunziata alla rada di San Francesco; la nuova legge sul risanamento, andata avanti grazie all'apporto di tutta la deputazione regionale; la prospettiva, ormai sempre più concreta, della realizzazione del Ponte sullo Stretto. E dopo Jovanotti, ecco che Leonardi mutua il titolo di una canzone di Vasco Rossi: quella del 2002 sarà «un'alba chiara» per Messina, «molto più rosea di quello che anche i più ottimisti potessero immaginare». Non è facile esser così fiduciosi. Chissà se il sindaco ha davvero capacità divinatorie, magari leggendo dentro la sfera di cristallo Svarowski offertagli in dono ieri mattina dal segretario dell'Assostampa.

Non stravolge il Prg

Il più acceso sostenitore della “città mercato” sulla Panoramica è il consigliere socialista Umberto Bonanno. Lo dichiara apertamente, respingendo critiche, accuse e sospetti. «Quando sono convinto della bontà di un progetto – afferma – mi assumo la piena responsabilità di sostenerlo. Ma non accetto in alcun modo che venga messa in discussione la mia assoluta buona fede. Nessuno deve pensare che ci siano altri interessi diversi da quelli che attengono direttamente al ruolo e alle competenze del consigliere comunale. Posso sbagliare e sul piano politico sono pronto a pagarne le conseguenze, però può accadere il contrario e cioè che l'errore lo commettano coloro che oggi avversano tale progetto. «Non c'è nessun attentato nei confronti del Prg – aggiunge – e l'insediamento commerciale è già stato previsto prima nella Variante Urbani, poi in quella adottata nel '98. Ma l'ipermercato occupa una parte minima dell'intervento complessivo, all'interno del quale sono previsti servizi e attrezzature di interesse collettivo, una caserma dei vigili del fuoco, un cinema multisala, un parco giochi e tutta una serie di parcheggi e di strade che diventeranno strategiche nell'ormai concreta prospettiva della realizzazione del Ponte. La serietà dell'iniziativa imprenditoriale è dimostrata dal fatto che in questo progetto è coinvolta la Fiat».

Il piano particolareggiato riguardante l'area delle cave di sabbia della Panoramica rispedito in commissione
Città mercato, il Consiglio fa un passo indietro
L'errore più grave è stato compiuto quando si è deciso di modificare i vincoli di tutela ambientale e paesistica


Lucio D'Amico

Il “colpo di mano” è stato momentaneamente sventato. La delibera relativa all'adozione del piano particolareggiato ricadente nell'area delle cave di sabbia della Panoramica è stata rinviata in commissione e il consiglio comunale è stato riconvocato per il 3 gennaio. Il tentativo di far passare, sotto silenzio e senza alcun confronto preventivo, il provvedimento che darebbe il via libera alla realizzazione di una grande “città mercato” in contrada Guardia non poteva non suscitare feroci polemiche. E quello della Panoramica è diventato il “caso” politico di fine anno, mettendo in imbarazzo il sindaco Leonardi, determinando una spaccatura all'interno della maggioranza consiliare e dello stesso partito (il Ccd) di cui fa parte l'assessore che ha proposto e firmato la delibera, il vicesindaco e deputato nazionale Gianpiero D'Alia. Vanno ricostruiti alcuni importanti passaggi di questa delicata vicenda. Ci sono errori che probabilmente sono stati compiuti a monte. Il piano Tekne del 1978 dava indicazioni precise (e pienamente condivisibili): quelle aree venivano definite di «interesse naturale-paesistico». Si trattava, in pratica, di una zona vincolata. Previsioni che però non hanno trovato attuazione e per decenni le colline della Panoramica sono state adibite a cave di sabbia. Ma le autorizzazioni rilasciate dall'Ente minerario siciliano obbligavano le ditte che hanno operato nel settore a bonificare, una volta scaduti i termini, l'intera area, provvedendo agli interventi di riqualificazione ambientale e di rimboschimento. La nuova variante al Piano regolatore ha modificato gli assetti originari. Così quella porzione di territorio comunale è stata suddivisa in varie parti: zona E1 (verde agricolo), F1 f/p (servizi territoriali di progetto, attrezzature per i trasporti pubblici, centri commerciali, parcheggi multipiano e motel), F1 h/p (attrezzature sportive di interesse urbano), F1 e/p (caserme), Sp d/p (aree per parcheggi). Ma la storia non si è conclusa qui. Durante la fase dei ricorsi presentati dai cittadini, il consiglio comunale ha accolto l'opposizione riguardante proprio l'area delle cave di sabbia, prevedendo l'ampliamento della zona destinata ad attività commerciali. Il disegno si è via via chiarito una volta che gli atti sono diventati ufficiali. Nel Prusst è stato inserito il progetto della Ediltecnos, successivamente rilevato da una società di Castellamare di Stabia, la “Adroma Impianti”, pronta a realizzare un ipermercato su una superficie pari a quasi 100 mila metri quadri. I privati hanno presentato al Comune un piano particolareggiato di propria iniziativa che l'Amministrazione, dopo aver ricevuto da parte della stessa ditta un atto stragiudiziale, ha deciso di fare proprio. Nel Piano di urbanistica commerciale, attualmente in itinere, si fa riferimento ai sette progetti in variante al Prg, sottolineando come per quello della Panoramica esista un piano particolareggiato sul quale dovranno pronunciarsi gli organi competenti (l'ultima parola spetta all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente). Mentre il Piano commerciale, però, è ancora sotto esame da parte della terza commissione consiliare, per la delibera relativa alla zona delle cave di sabbia si è deciso di bruciare i tempi. Ed ecco che lo scorso 21 dicembre la giunta comunale ha approvato il provvedimento, inserito 24 ore dopo all'ordine del giorno dei lavori del consiglio e chiamato in aula, per essere votato, nella seduta del 27 dicembre. L'iter non è arrivato a conclusione perché è giovedì mattina venuto meno il numero legale e perché ieri non erano presenti i funzionari che avrebbero dovuto esprimere il parere sugli emendamenti presentati dal capogruppo ds Giuseppe Mangiapane. Da qui la decisione del presidente del consiglio Filippo Livio di rinviare l'atto deliberativo alla commissione, convocandola per stamane, alla presenza dei dirigenti del dipartimento competente. Va fatto un altro passo indietro. Il piano particolareggiato è stato esaminato dalla commissione urbanistica, riunitasi in ben otto sedute consecutive (la prima il 29 settembre, l'ultima il 27 novembre), al termine delle quali sono stati posti alcuni importanti rilievi. Una volta ricevute le risposte da parte degli uffici comunali, la commissione urbanistica ha dato un parere condizionato, subordinando tutto all'approvazione del piano particolareggiato da parte della Regione siciliana e chiedendo, inoltre, l'acquisizione dei pareri di legge e delle approvazioni riguardanti le modifiche apportate alle norme di attuazione del Prg. Le procedure sono andate avanti in maniera quanto meno discutibile. Il progetto è stato ritenuto meritevole di approvazione, essendo inserito nel Prusst. Ma va sottolineato che il Piano di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio non è la “Bibbia” ed è solo, al momento, uno strumento di programmazione, adottato esclusivamente dalla giunta (senza quindi il voto dell'assemblea elettiva) e non equiparabile, per importanza, al Piano regolatore generale. Almeno fino a quando non verranno modificate radicalmente le regole della pianificazione urbanistica vigenti in Sicilia. In discussione, quindi, non è la singola iniziativa di una società privata che, dal suo punto di vista, persegue giustamente i propri obiettivi. Il problema è che le scelte riguardanti il territorio comunale devono essere inserite in un disegno generale, quello appunto del Prg, valido per i prossimi vent'anni. Non si possono ipotecare aree pregiate del territorio, che in ogni caso vanno assolutamente bonificate e riqualificate (come nel caso delle cave di sabbia in via di dismissione). Nè vanno trascurate le implicazioni sul piano economico e le ricadute sull'intero settore del commercio, visto che tra progetti redatti in variante al Prg e contenuti nel Prusst ce ne sono almeno sei che riguardano megainsediamenti commerciali. Dov'è il tessuto socio-economico in grado di reggere tali investimenti? Sono gli ipermercati il futuro di Messina? Si può discutere su questi temi ma i “colpi di mano” e le “fughe in avanti” servono solo ad innescare polemiche e ad alimentare sospetti.

La maggioranza si spacca

La maggioranza si è spaccata. Ci sono consiglieri del Ccd – Terranova, Santalco, Puglisi – che contestano apertamente l'iter seguito dal provvedimento proposto dal “loro” assessore, il vicesindaco Gianpiero D'Alia. Santalco ha più volte lanciato accuse sul modo di procedere della giunta in materia di programmazione urbanistico-commerciale. «Quanto andavo dicendo negli anni e nei mesi scorsi – afferma – ha poi puntualmente trovato conferma». E Puglisi è stato categorico: «Non voterò mai una delibera del genere, senza un confronto preventivo». Gli esponenti dello Sdi (Carlo Abbate e Giovanni Galli) si sono ritrovati d'accordo con la proposta del diessino Tommasini di rinviare le carte all'esame della competente commissione consiliare. «Possiamo anche decidere di votare a favore – afferma Galli – ma sarebbe assurdo pretendere che ciò venga fatto senza alcuna discussione». Anche in Alleanza nazionale sono state forti le voci di dissenso. Antonio Crupi, presidente della terza commissione, è tra i più critici: «Era inconcepibile ritenere di dover scavalcare la commissione competente in materia di programmazione urbanistica». E uno dei due vicepresidenti del consiglio, Silvano Arbuse, è andato su tutte le furie, una volta appreso che al piano particolareggiato riguardante l'area delle cave di sabbia sarebbe stata data una corsia preferenziale. «Non sapevo nulla – dice – dell'inversione dell'ordine del giorno». Le divisioni createsi in consiglio, d'altra parte, trovano riscontro all'interno dello stesso esecutivo comunale. Da un lato i sostenitori dell'iniziativa: gli assessori D'Alia e Scoglio. Dall'altro, coloro che hanno espresso forti dubbi, come gli esponenti di Forza Italia (Barbera e Alibrandi) o di An (Ragno). E il primo ad essere perplesso è il sindaco Leonardi, il quale aveva chiesto che fossero bloccati tutti i progetti in deroga al Prg, almeno fino a quando il Piano regolatore non tornerà approvato da Palermo.

I partiti facciano chiarezza

«Chiederò l'intervento dell'assessore regionale al Territorio e Ambiente». Il deputato regionale dei Democratici di sinistra Filippo Panarello definisce «grave» quanto accaduto in questi giorni in consiglio comunale. «Sono tre i punti – afferma – che a mio avviso vanno evidenziati. 1) Il ruolo del sindaco. Leonardi non può assumere su questa vicenda atteggiamenti “pilateschi”, anche perché il provvedimento è stato esitato dalla giunta. Nè vale appellarsi al fatto che la società privata ha inoltrato un atto stragiudiziale, minacciando la denuncia per omissione in atti d'ufficio. Sono cose che non stanno nè in cielo nè in terra. Sulle scelte di pianificazione e di programmazione urbanistica il sindaco, la giunta e il consiglio comunale sono assolutamente liberi e responsabili delle proprie decisioni. Leonardi deve avere il coraggio di presentarsi in commissione e in consiglio comunale e di dire come la pensa davvero. 2) Occorre che i partiti si pronuncino con chiarezza, a cominciare dalle forze che sostengono l'attuale maggioranza. 3) È necessario l'intervento dell'assessore regionale al Territorio Bartolo Pellegrino». Sull'argomento interviene pure la Lega siciliana delle autonomie locali che, in una nota firmata da Rosario Ansaldo Patti, si scaglia contro «l'arroganza di una maggioranza pasticciona che guarda solo agli interessi di pochi e non al bene comune».

I dati di fine anno dell'Aapit sui movimenti turistici nel comprensorio
Quasi quattro milioni di presenze


Negli ultimi cinque anni il movimento turistico della Provincia di Messina ha registrato una fortissima crescita con trend positivo fino a raggiungere nell'ottobre 2001 la cifra di 951.454 arrivi e 3.900.628 presenze, staccando di netto rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, tra l'altro già in positivo, di 41.241 gli arrivi e di 170.877 le presenze con una percentuale positiva, rispettivamente, del 4,53% e del 4,58%. Lo afferma il Presidente dell'Aapit Giuseppe Buzzanca (nella foto) . «I fattori che hanno influenzato, in positivo, i flussi turistici verso le nostre località - aggiunge Buzzanca - sono stati, oltre al miglioramento della immagine del "Prodotto Provincia di Messina" sui mercati nazionali ed internazionali anche l'aumento delle strutture ricettive nel settore extralberghiero con l'apertura di due ostelli per la gioventù, otto aziende agrituristiche, nove affittacamere e ventotto "Bed and breakfast", nonché con il miglioramento sia in termini di quantità dei servizi che di qualità delle strutture alberghiere già esistenti e anche, da non sottovalutare, con il perseguimento dei piani di incentivazione promossi dall'Azienda». «Nel quadro complessivo delle presenze straniere - continua Buzzanca - si registra un incremento dell'8,33% e del 5,14% degli arrivi. Tutto ciò è ancora più positivo se si valuta che i turisti statunitensi nel mese di ottobre hanno fatto registrare un decremento delle presenze del 20% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente dopo i gravi fatti dell'11 settembre, mentre complessivamente gli stessi turisti hanno raggiunto 135.994 unità (con un aumento in percentuale dell'11,760%). Hanno contribuito inoltre al trend positivo i turisti tedeschi (2%), irlandesi (4,56%), olandesi (23%), svizzeri (4%), polacchi (40%), spagnoli (30%) e austriaci (21%). Per quanto riguarda i paesi extraeuropei c'è da rilevare un incremento delle presenze, oltre a quello degli Usa del flusso giapponese (11,50%) e australiano (24,50%). Nel quadro complessivo delle presenze italiane è stato registrato un incremento dell'1% mentre negli arrivi l'aumento ha raggiunto la quota del 3,98%. Hanno contribuito al trend positivo delle presenze nella nostra Provincia, a esclusione dei siciliani, un po' tutte le altre regioni registrando, in particolare, un incremento significativo la regione Lombardia (7%), Liguria (6%), Lazio (6%) e Piemonte (5%)». «Ciò dimostra - prosegue il presidente - che l'azione e la programmazione dell'Aapit sono state caratterizzate dall'impegno a promuovere uno sviluppo equilibrato di tutte quelle attività che hanno stretta attinenza con il turismo idonee a qualificare sempre meglio l'offerta e i servizi di accoglienza, a valorizzare le risorse storiche, artistiche, culturali e ambientali del territorio provinciale garantendone la loro salvaguardia e la loro fruibilità. Nell'ambito delle attività svolte a favore della promozione turistica provinciale vanno annoverate, senz'altro, la partecipazione ad alcuni tra i più importanti appuntamenti fieristici internazionali (Londra, Berlino, Milano, Budapest, Madrid, Montreaux, Francoforte, etc.) nel corso dei quali sono state realizzate tutte quelle iniziative volte a creare il necessario connubio tra l'attività promo-pubblicitaria e la presentazione e la vendita del prodotto turistico locale. Tale attività è stata, inoltre, rivolta a sostenere iniziative promosse da altri soggetti quali i Consorzi fra alcuni comuni e le Associazioni Albergatori, o supportando, nell'occasione, con interventi decisivi la realizzazione di programmi di assoluto rilievo. È fra le iniziative dell'Azienda, poi, rivolgere una particolare attenzione anche al turismo nautico da diporto, attesa la particolare posizione geografica del territorio messinese. Tutto ciò nel contesto del programma da tempo avviato dalla Provincia Regionale relativamente al potenziamento dei porti e degli attracchi esistenti e la realizzazione dei nuovi porticcioli turistici».

Fonte: gds

La nave per Salerno può attraccare ancora al "Molo Norimberga"

Enzo Gallo

E' stato raggiunto un accordo per poter fare di nuovo attraccare la nave ro-ro del gruppo Tourist e Caronte, sul molo Norimberga. La Capitaneria di porto ha infatti concesso fino al 20 febbraio prossimo, giorno in cui il gruppo Tourist-Caronte disporrà del pontone galleggiante per l'ormeggio alla banchina "nord-est", alla grossa nave che collega giornalmente la città con Salerno, di poter usufruire dell'attracco posto nella zona falcata. Il problema invece riguarda quando vi sarà maltempo. Infatti se il mare si ingrosserà, all'interno del porto, si disporrà il trasferimento della Cartour sulla più sicura banchina "Marconi", di recente ripristinata e più consona alle esigenze richieste in caso di rischi. Il ripristino dell'ormeggio dell'autostrada del mare alla banchina del Norimberga è stato possibile alla luce dei risultati dell'inchiesta aperta dopo l'incidente avvenuto la sera del 17 dicembre scorso, tra la "Cartour" e due traghetti delle Fs, davanti alla prima invasatura della stazione marittima. Un incidente che non ha avuto per fortuna gravi conseguenze, ma ha suscitato molto allarme sotto il profilo della sicurezza della navigazione in porto. Come molti ricorderanno, la sera del 17, il natante era rimasto senza controllo a seguito della rottura di un ormeggio, che lo portò a "scarrocciare" di alcuni metri verso l'interno del porto. La prua dello scafo nonostante l'intervento di un rimorchiatore, andò a sbattere con una certa violenza contro una delle navi delle Fs. Venne aperta un inchiesta. Secondo le perizie della Capitaneria, l'improvviso "scarroccio" della nave, non sarebbe dipeso da un errore umano nelle manovre, ma da un imprevisto tecnico dovuto a un difetto di fabbricazione di un componente della complessa "attrezzatura d'ormeggio".

Il sindaco sorride all'epilogo del 2001
"E' stato un anno di buon governo"


Rosaria Brancato

Sembra lontano il dicembre del 2000, quando in una città stremata dalle emergenze e dalle incompiute il sindaco aveva fatto il bilancio di un anno "in bianco e nero".
Oggi Leonardi prende fiato, incassa i primi risultati e si concede, in stile new age, il lusso di invitare i messinesi a "Pensare positivo", parafrasando una celebre canzone di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Il bilancio di fine anno, ieri mattina a Palazzo Zanca, nel corso del consueto incontro per lo scambio di auguri con i giornalisti, è costellato di fatti, dei primi passi che nel 2002 dovranno portare ai traguardi.
Il sindaco snocciola l'elenco dei risultati ottenuti, dall'inaugurazione dello svincolo di San Filippo, all'ormai prossimo completamento del tram, dalla ripresa dei lavori agli svincoli di Giostra ed Annunziata, ai Prusst, dalla nuova legge sul risanamento al Prg.
"Ma i risultati più importanti - dichiara Leonardi - sono la dichiarazione dello stato d'emergenza, con la nomina del commissario straordinario, che porterà Messina ad affrancarsi dalla schiavitù ai tir ed il via libera del Cipe al ponte sullo Stretto. Un sì che rappresenta un'occasione storica da non perdere, deve essere la vera rivoluzione per cambiare il volto della città". All'elenco aggiunge anche i piccoli passi che hanno visto Messina scalare i gradini delle classifiche stilate annualmente dall'Istat e dagli istituti di ricerca. "Forse non lavoriamo molto sul piano dell'immagine, non sappiamo vendere il prodotto, ma quella collocazione prima di altre città della Sicilia è la dimostrazione del nostro buon lavoro".
Guardando indietro Leonardi sottolinea come gli ostacoli maggiori siano stati i tempi e le procedure burocratiche "Ogni volta che pensi di aver superato un ostacolo ne trovi un altro. Il tram ad esempio è stata una vicenda sconvolgente, abbiamo lottato per i finanziamenti, la variante, l'impatto ambientale. Ora è, posso dire miracolosamente, in dirittura d'arrivo".
Guardando avanti c'è ancora molto da fare. Il 2002 dovrà essere l'anno delle consegne, prima fra tutte quella dello stadio San Filippo, "che ci crea ancora preoccupazioni", poi il tram sui binari entro giugno, l'ultimazione degli svincoli ed ovviamente l'approdo a sud. "Mi aspetto di poter completare quello che è in corso d'opera. Abbiamo inoltre alcune scommesse da non perdere, ponte ed approdo. Ma dobbiamo imparare ad essere meno disfattisti, e soprattutto a pensare positivo".

30/12/2001

Fonte: la sicilia

Protesta dei comitati anti-Tir per solidarietà ai 15 deferiti

Massimo Ipsale

«Fuori i tir dalla città»: così recitava lo slogan (nella foto) della manifestazione di protesta, ieri mattina davanti alla Prefettura, organizzata dai vari comitati anti-camion. Presentata, durante il sit in, la campagna di raccolta firme: «C'ero anch'io», in segno di solidarietà verso le 15 persone denunciate per illecito amministrativo. I deferimenti sono scattati il 19 dicembre, con la motivazione di aver impedito ai mezzi pesanti di raggiungere il molo «Norimberga» in occasione della manifestazione dello scorso 11 dicembre.
Intanto, sui problemi legati al traghettamento, è intervenuto Francesco Ventura, responsabile dell'«Aproca» («Associazione provinciale capitani»). Con un documento, viene presentato un progetto «per decongestionare, finalmente, il traffico dei mezzi pesanti e leggeri dirottandoli in zone di facile innesto, con pontili mobili per l'attracco di navi bidirezionali». Gli imbarcaderi mobili, secondo l'«Aproca», potrebbero essere installati: sul cavalcavia per i mezzi leggeri, alla foce del torrente Gazzi per i Tir provenienti o diretti a Palermo, a Tremestieri per i Tir sulla linea da o per Catania.

La «riedizione» è stata approntata dalla ripartizione comunale Viabilità: sono previste 10 aree per la sosta delle auto
Piano parcheggi riveduto e corretto
Inserita pure la «piastra» da 5.000 posti tra la stazione Fs e il cavalcavia


Giuseppe Lo Re

Il nuovo anno inizierà all'insegna del Piano parcheggi. L'«edizione» riveduta e corretta del provvedimento è stata ultimata dal dirigente della ripartizione comunale Viabilità, Mario Pizzino; le carte, nei giorni scorsi, sono state inviate all'esame dell'Urbanistica.
Il prossimo passaggio sarà in Giunta comunale: poi sarà necessaria l'approvazione definitiva da parte del Consiglio di Palazzo Zanca. Infine l'invio a Palermo, con la richiesta di autorizzazione per il coinvolgimento di capitali privati. I 61 miliardi finanziati con la «legge Tognoli» bastano soltanto per coprire la metà delle spese: ecco spiegata la decisione dell'Amministrazione comunale di chiamare in causa gruppi imprenditoriali interessati alla costruzione ed alla successiva gestione degli autosilos.
La novità della rimodulazione del Piano parcheggi è la previsione di una «piastra» che copra tutta l'area tra il cavalcavia e la stazione centrale, in modo da ricavare circa 5mila posti auto sopra l'intreccio dei binari che «invadono» la vasta zona. Il mega-parcheggio servirà anche gli utenti dei bus dell'Atm, del tram e soprattutto della metroferrovia: la stazione centrale diventerebbe, così, la vera «porta» aperta su un sistema di trasporto integrato gomma-ferro, che attualmente può contare soltanto sul poco pratico «Cavallotti».
Altro nuovo inserimento nel Pup è il posteggio nell'ex «Gasometro», area che – se utilizzata in maniera adeguata alle esigenze – potrebbe rappresentare un'utilissima valvola di sfogo.
Confermati tutti gli altri progetti redatti nel corso degli anni. Tra gli autosilos figurano: «Regina Margherita», in via Grosso Cacopardo, 2 piani entroterra per 180 posti auto; «Zaera Nord», in piazza Zaera, 2 piani entroterra e 4 fuori per 420 posti auto; «Zaera Sud», in via Catania, un piano interrato per 200 posti auto; «Gazzi Nord», in via Maregrosso, 2 piani entroterra e 5 fuori per 455 posti auto. Poi ci sono i parcheggi a raso, il primo dei quali, «Annunziata est», sta muovendo i passi concreti; nei giorni scorsi, infatti, l'assessorato regionale ai Trasporti ha autorizzato la contrazione di un mutuo di circa 744 milioni di lire con la Cassa Depositi e Prestiti. L'area di sosta, per un totale di 298 posti auto, sorgerà nella zona tra il baby park e villa «Sabin»; il contributo regionale sarà corrisposto a rate semestrali per 10 annualità.
Attendono il finanziamento, ma sembra questione di poco, gli altri tre parcheggi a raso progettati dal Comune. Si tratta di «Annunziata ovest», sul viale Annunziata, 250 posti; «Vettovaglie», in piazza delle Vettovaglie, 180 posti; «Gazzi Sud», in via Fermi (Zir), 250 posti. Definitivamente stralciati, a causa del ritrovamento di reperti archeologici, gli ultimi due autosilos inseriti nella prima versione del Pup: «La Farina», in via La Farina, 2 piani interrati per 180 posti e «Del Popolo», in piazza Lo Sardo, 3 piani interrati per 570 posti. L'area che avrebbe dovuto ospitare il parcheggio in via La Farina è stata, comunque , «recuperata» dal Comune: nel sito sorgerà un centro direzionale per il quale sono state avviate le procedure, tramite project financing. Una sola l'offerta privata, della messinese «Demoter», pervenuta entro il termine dello scorso 30 maggio. L'incartamento deve ancora essere esaminato dal Cipe (la cui collaborazione è stata chiesta dal Comune) e seguirà, ovviamente, lo stesso iter dei progetti per i nuovi approdi a Tremestieri e all'Annunziata.

Convocati Leonardi, D'Alia e Minutoli
Città-mercato: audizioni
 
in terza commissione
Domani decisioni definitive?


G. L. R.

Saranno il sindaco, Turi Leonardi, l'assessore all'Urbanistica, Gianpiero D'Alia e il dirigente, Manlio Minutoli, a dover convincere la 3ª commissione consiliare sull'opportunità di realizzare la città-mercato progettata dall'«Adroma impianti» (di Castellammare di Stabia) nelle ex cave di sabbia sulla Panoramica. Le audizioni sono previste domani mattina: la convocazione dei tre rappresentanti dell'Amministrazione è stata decisa nel corso della seduta di ieri da parte dell'organismo consiliare presieduto da Antonio Crupi (An). Le polemiche sul progetto e sull'iter seguito non si sono ancora stemperate.
Da parte loro, i Democratici di sinistra insistono su una posizione di assoluta intransigenza: ieri sono stati presentati 8 emendamenti con i quali, in buona sostanza, si vuole impedire che il piano particolareggiato sulle ex cave di sabbia venga inviato al Cru, prima dell'approvazione definitiva della variante al Prg.
Lo scontro, oltre che sul progetto vero e proprio, si sta sviluppando anche sulle procedure accelerate seguite nelle ultime settimane. L'opposizione, ma anche alcuni rappresentanti della maggioranza, contestano la sollecitudine con la quale numerosi organismi hanno espresso il loro parere favorevole. A tutti risponde Umberto Bonanno (Nuovo Psi), convinto sostenitore della città-mercato. «È un'iniziativa strategica anche in vista della realizzazione del Ponte – ha detto –. E poi non si tratta solo di un centro commerciale, ma troveranno posto un cinema multisala, il distaccamento nord dei Vigili del Fuoco con annessa elipista, giochi per bambini, parcheggi alberati e la relativa viabilità di collegamento».

Fonte: gazzetta del sud

Emergenza tir / La proposta del Centro studi Metropolis
«Subito tre imbarcaderi mobili»


«Si possono accelerare ancor di più le procedure e realizzare, in tempi brevissimi, imbarcaderi mobili da ubicare in tre zone diverse del litorale messinese». La proposta viene dal Centro studi Metropolis e dall'Associazione provinciale capitani, con la collaborazione dei tecnici del Centro di formazione mediterranea, coordinato dal prof. Pippo Isgrò, ex assessore comunale e docente di Navigazione e Teoria e Tecnica dei trasporti marittimi. È stato predisposto già un progetto di massima finalizzato a decongestionare, nell'immediato, la città dal traffico dei mezzi pesanti e leggeri, dirottandoli in zone di facile innesto con ponti mobili per l'attracco di navi bidirezionali. Gli imbarcaderi “mobili”, secondo i tecnici del “Metropolis”, potrebbero essere localizzati al cavalcavia (per i mezzi leggeri), alla foce del torrente Gazzi (per i tir provenienti da Palermo) e a Tremestieri (per i mezzi pesanti che arrivano da Catania). Per realizzare le strutture è stato calcolato l'impiego di circa 3.500 tonnellate di ferro. I tempi di realizzazione sarebbero inferiori ai sei mesi e le opere, sempre secondo il Centro Metropolis e l'Aproca, potrebbero essere costruite nei cantieri della Smeb, i cui proprietari hanno dichiarato la piena disponibilità a far eseguire l'assemblamento dei materiali di acciaio. «Si tratta di un contributo da essere preso in considerazione da parte delle istituzioni, visto che la situazione in città è insostenibile – afferma il dott. Francesco Ventura –, che di fatto non si possono far sparire con la bacchetta magica i tir, e alla luce della recente nomina del prefetto Marino quale commissario per l'emergenza».
NAVI “RO-RO” – Il circolo di Alleanza nazionale “L'Impegno”, intanto, chiede che le Ferrovie dello Stato dimostrino con i fatti la volontà di non dismettere il proprio impegno nell'area dello Stretto. «Il modo migliore – afferma il presidente del circolo Stefano Notti – è quello di effettuare investimenti per dotare l'intera flotta di potenti navi “ro-ro”, sul modello della “Cartour” del gruppo Tourist-Caronte. Entro il prossimo anno le Fs potrebbero inaugurare servizi alternativi come la linea Messina-Golfo degli Aranci, con fermate intermedie a Reggio, Gioia Tauro, Salerno e Napoli. È importante sapere cosa le Ferrovie intendono fare nei prossimi mesi».

Ccd, un ufficio politico affiancherà il segretario

Un ufficio politico affiancherà il segretario provinciale del Ccd Francesco Clemente durante le trattative con le altre forze della coalizione di maggioranza in vista della revisione degli assetti amministrativi al Comune e alla Provincia. La decisione è scaturita al termine di una lunga riunione del direttivo del partito. Dell'ufficio politico faranno parte i deputati nazionali Gianpiero D'Alia e Giuseppe Naro, il deputato regionale Giovanni Ardizzone, l'on. Salvatore D'Alia, i capigruppo a Palazzo Zanca e a Palazzo dei leoni.
LA VERIFICA POLITICA – I tempi della verifica sono ancora incerti, nonostante il sindaco Leonardi e il presidente Buzzanca abbiano dichiarato la necessità di chiudere i giochi nel periodo delle festività, in modo da rilanciare con forza l'attività amministrativa fin dalla prima decade del gennaio 2002. Finora, invece, sono stati abbozzati solo contatti informali ed ancora sono avvolte dalle nebbie le strategie che il Centrodestra intende attuare sia riguardo al rimpasto nelle giunte dei due enti locali sia alle nomine dei vertici delle principali aziende collegate al Comune e alla Provincia. Il sindaco, nel tirare le somme dell'anno ormai trascorso, durante il tradizionale incontro con la stampa svoltosi venersì mattina, non ha fatto cenno alle questioni strettamente politiche. I nodi, però, vanno sciolti al più presto anche perchè non è certo un'operazione “indolore” far entrare ben quattro nuovi assessori (saranno cinque alla Provincia) in una “squadra” che ha già compiuto, nel bene e nel male, più della metà del cammino avviato nella primavera del '98. Gli equilibri politici sono sicuramente importanti ma ancor più lo è la qualità degli interventi sul piano amministrativo. Piuttosto che soddisfare le esigenze dei singoli partiti e rendere, però, ancora più confusa la situazione all'interno delle due amministrazioni locali, sarebbe meglio lasciare le cose come stanno. D'altra parte, le scelte che verranno compiute potranno avere una rilevanza non indifferente anche in prospettiva del prossimo quinquennio amministrativo, all'indomani delle elezioni che dovrebbero tenersi a metà del 2003. Lo stesso sindaco Leonardi, definendo “decisivo” il 2001, ha lasciato intendere come i prossimi potrebbero essere gli anni della definitiva riscossa della città e del suo hinterland. Ma se si commettono gravi errori, sul piano della programmazione e su quelle delle scelte concrete, si rischia solo di affondare la città una volta per tutte. E sarebbe un delitto imperdonabile.
LA BEFANA DI LEGAMBIENTE – I nomi certi sono quelli del ministro Pietro Lunardi, del deputato nazionale Rocco Crimi, del presidente del Consorzio Asi Angelo Sottile. Quelli “top secret” riguardano, invece, assessori comunali, professionisti, presidenti di aziende (ex) municipalizzate. Come ogni anno torna la Befana degli amministratori, organizzata da Legambiente di Messina. L'iniziativa, giunta alla sua undicesima edizione, culminerà con la cerimonia di premiazione che avrà luogo sabato 5 gennaio, alle 17,30, nella sede dell'associazione in via dei Verdi. Le “nomination” si riferiscono a quelle personalità pubbliche che, nel corso dell'anno, si sono distinte – a giudizio dei soci di Legambiente – nel bene o nel male sui temi della tutela ambientale e, complessivamente, della qualità della vita in città. Ai “cattivi” sarà dato, come di consueto, il carbone e ai “buoni” verranno regalati dolci e caramelle.

Mangiapane: un'occasione perduta. Scoglio: un progetto da rifare

Alessandro Tumino

Uno dei doni migliori che l'anno nuovo potrebbe portare ai cittadini messinesi – oltre alla risoluzione dell'emergenza tir – è la chiarezza su uno dei percorsi amministrativi più lunghi e “impantanati” nelle opere pubbliche: la realizzazione del depuratore di Tono che consentirebbe di dire basta ai liquami a cielo aperto tra Mortelle ed Ortoliuzzo. Su questa vicenda la ricerca della “verità” non è facile visti i rilevanti ostacoli politici e tecnico-giuridici incontrati finora dal progetto del 1992 (a firma Majolino-Puglisi) e considerate le riflessioni, opposte, che su questo percorso fanno gli ultimi due assessori alle Opere pubbliche: Giuseppe Mangiapane (1996-1998, giunta Providenti) e Gianfranco Scoglio, in carica dal '98. Il mutuo di 40 miliardi, concesso nel 1996 dalla Cassa depositi e prestiti, non viene utilizzato: questo è certo. I contrasti cominciano già al primo interrogativo: si pagano o no, su questi 40 miliardi, quote capitali e interessi? Mangiapane sostiene di «sì» in virtù dell'accensione del mutuo, Scoglio sostiene di «no» perché le somme non sono state realmente accreditate. Ma andiamo al nocciolo, ovvero alla realizzabilità dell'opera. Comincia Mangiapane, oggi capogruppo dei Ds: «È inaccettabile che una vicenda come quella della mancata realizzazione del depuratore di Tono passi inosservata in una città come Messina, considerati i gravi problemi fognari che la contraddistinguono. I fatti sono semplici. Nel 1996, sulla base di un progetto deliberato dalla giunta Bonsignore ed approvato dal Ctar, la Cassa depositi e prestiti ha concesso al Comune di Messina un mutuo di 40 miliardi. Durante il mio assessorato il progetto, corredato dei pareri favorevoli, sia quello di legittimità, sia quello tecnico, è stato presentato all'approvazione del Consiglio comunale che fino alla fine della nostra legislatura (1998, ndr) non si è mai pronunciato. Noi avevamo previsto la procedura dell'appalto-concorso in conseguenza della prevalente “parte tecnologica” del progetto impiantistico ma l'allora maggioranza consiliare propendeva per il pubblico incanto. Alla fine non hanno fatto nulla». Quindi il j'accuse: «Dal 1998 al 2001 è sceso il silenzio. Si è detto che 40 miliardi non bastano più ma in 3 anni non si sono ottenuti nuovi fondi. La giunta Leonardi poteva realizzare in questo tempo qualunque soluzione. Sento dire che si cercherà il concorso di privati con un project financing. Quest'ipotesi mi preoccupa: visto l'aumento dei costi delle acque reflue registrato con la nuova gestione dei rifiuti, si rischia con questa scelta, quando sarà, di penalizzare gli utenti». Ribatte così l'assessore Gianfranco Scoglio: «Su questa vicenda vengono dette di continuo inesattezze. Innanzitutto il progetto da 40 miliardi è viziato da mancanza di conformità al Prg ancora vigente. Rientra invece nell'attuale variante trasmessa all'Assessorato regionale al Territorio e Ambiente e che, più di recente, con le integrazioni fornite dal Genio Civile, è giunta all'esame del Cru». Ma Scoglio intende sgomberare ogni dubbio: «In ogni caso quel progetto del 1992 non è più valido e andrà interamente riformulato: sia alla luce della legge 10 del 1993 che ha riformato gli appalti sia alla luce del decreto Galli sul riciclo delle acque con cui la Regione ha recepito una serie di norme nazionali». E c'è di più: «Con i 40 miliardi – afferma – si potrebbe realizzare, oggi, solo il depuratore in una zona collinare sopra Tono ma non le reti di adduzione, che costano altrettanto. E dopo l'esperienza del depuratore di Mili quelle “reti” sono imprescindibili. Insomma ci vogliono circa 80 miliardi». E allora? «Utilizzeremo i 40 miliardi non appena completeremo il finanziamento con i fondi del “Por Sicilia” e poi attiveremo il project financing, per il quale abbiamo già registrato alcune proposte interessanti, e che non farà affatto aumentare i costi per gli utenti, visto che le tariffe saranno quelle previste dalla legge Galli. Il comune di Barcellona lo sta già facendo con successo. Nel frattempo il progetto sarà rifatto». E la storia continua.

Fonte: gds

Viabilità, l'assessore Rizzo sicuro:
"Il piano traffico è da rivoluzionare"



"Il piano del traffico dovrà essere rivoluzionato e pensato in funzione dell'entrata in vigore del tram". Non ha dubbi l'assessore alla viabilità Turi Rizzo nel tracciare un bilancio del 2001 e nell'individuare i traguardi per il prossimo anno.
Messina, dopo aver sofferto negli ultimi anni, per i continui lavori in corso, per i cantieri aperti a macchia di leopardo, nel 2002 cambierà volto. Il tram sarà sui binari ed il piano del traffico dovrà essere funzionale a questi cambiamenti. "Abbiamo chiesto fin troppi sacrifici alla città - spiega Turi Rizzo -. E' stato un anno durissimo per la viabilità, ma adesso il tram sta per essere consegnato. Stiamo rivedendo il piano del traffico, saranno previsti parcheggi d'interscambio per abituare i cittadini alla filosofia del trasporto pubblico". Ma sui posteggi potrebbero sorgere problemi. I finanziamenti della legge Tognoli infatti non bastano per realizzare i posti auto nelle zone d'interscambio con il tram, a nord ed a sud della città.
"Abbiamo richiesto alla Regione la possibilità di ricorrere, attraverso i project-financing, all'apporto dei privati, dal momento che i finanziamenti previsti dalla legge Tognoli coprono appena il 50 per cento del fabbisogno". In attesa di risposte da Palermo il sindaco Leonardi dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione dell'Atm in una fase delicata, quella della trasformazione dell'azienda in Spa. "E' un passaggio da fare subito - conclude Rizzo - perch‚ l'Atm avrà un ruolo centrale nella gestione del trasporto pubblico, con l'avvio del tram e dovrà essere in grado di garantire il servizio".

"Abbiamo il diritto di protestare per i Tir"
Il comitato "La nostra città" ieri in Prefettura per ribadire l'emergenza sicurezza


Rosaria Brancato

"C'ero anch'io", la sera dell'11 dicembre, quando il corteo dei comitati antitir attraversò il viale Europa, la via La Farina fino al molo Norimberga per contestare la schiavitù al traffico dei mezzi pesanti.
"C'ero anch'io", è lo slogan della raccolta di firme avviata dai comitati in seguito alle denunce scattate per aver ostacolato il traffico quella sera. Ieri mattina le associazioni sono tornate nuovamente in piazza per ribadire il diritto alla protesta civile ed hanno effettuato un sit-in davanti alla prefettura.
Saro Visicaro, portavoce del Comitato "La nostra città" ha invitato i passanti a firmare la petizione intitolata "C'ero anch'io", un modo per esprime solidarietà e dare apporto alla lotta antitir.
"Delle denunce se ne stanno occupando i legali - spiega Visicaro - a noi oggi importa chiarire che le modalità della manifestazione dell'11 dicembre erano state concordate anche nei tempi con chi rappresentava la sicurezza in piazza in quel momento. Il corteo inoltre è stato pacifico, quanto è successo dopo, con le denunce, mi appare paradossale".
Con lui ieri mattina c'erano gli stessi manifestanti dell'11 e delle proteste dei mesi scorsi. "Noi continueremo a lottare - conclude Visicaro - perch‚ i tir continuano a fare vittime, la donna ferita alle gambe è ancora in ospedale e l'approdo a sud non è l'unica misura da prendere per fronteggiare l'invasione dei mezzi pesanti".

La nuova città-mercato: la parola passa al sindaco

Rosaria Brancato

L'ultima seduta dell'anno, quella di lunedì, sarà dedicata alle audizioni del sindaco e degli assessori sulla vicenda città-mercato. E' quanto deciso ieri in terza commissione dove i consiglieri di maggioranza e dell'opposizione si sono scontrati ancora una volta sulla proposta di delibera per la realizzazione della città-mercato sulla Panoramica. Il clima non è stato quello rovente delle ultime sedute di consiglio ma alla fine si è concordato di rinviare la decisione solo dopo aver ascoltato gli interventi di Leonardi e degli assessori Scoglio e D'Alia. Tema dello scontro il progetto del centro commerciale, l'iter della delibera, approdata in consiglio comunale senza essere passata dalla terza commissione. "Vogliamo prima ascoltare il sindaco - chiarisce Filippo Tommasini, Ds -; capire se davvero si vuole approvare un piano particolareggiato prima ancora d'aver votato il piano regolatore e quello commerciale". Il no delle opposizioni è sulla localizzazione, la Panoramica, un sito che dovrebbe avere ben altre destinazioni secondo i consiglieri che ricordano come, stando alle scelte generali del Prg, le zone commerciali dovrebbero essere ubicate a sud, nei pressi degli svincoli. "Sono solo strumentalizzazioni - replica il vicepresidente del consiglio Umberto Bonanno, Pss - si tratta di un progetto utile ed opportuno, già inserito nei Prusst". Lunedì, dopo le audizioni è previsto il voto prima del passaggio in aula.