5 aprile 1998, domenica
In Messico ci sono tre fusi orari; la stragrande maggioranza del paese
è sette ore indietro rispetto all'Italia. La parte nordoccidentale e la penisola
californiana sono rispettivamente una e due ore indietro rispetto a Città del Messico. A
rendere più complicata la cosa da questa notte è entrata in vigore per la prima volta in
Messico l'ora legale, tranne che nello stato del Sonora che già era un'ora indietro.
Essendo una novità per il paese i mezzi d'informazione ne hanno parlato abbondantemente
nell'ultima settimana; divertenti le interviste alla gente comune dalle quali traspare
incertezza ed impaccio. Prevalgono pareri negativi (.... i bambini saranno costretti a
dormire un'ora in meno per tre mesi.....) mentre i commenti "istituzionali" sono
tutti tesi a sdrammatizzare elencando i lati positivi.
Oggi è la Domenica delle Palme e come in tutti i paesi molto religiosi la mattina le
chiese sono stracolme. Le palmette da benedire, l'equivalente dei nostri ramoscelli
d'ulivo, sono intrecciate e formano dei mazzolini assieme a ramoscelli di camomilla.
Qui la domenica è giorno di mercato quindi la città brulica
di gente e tra questi molti indios Huicholes. La
città è costruita sulla riva di un fiume che deve essere molto pescoso perché ci sono
numerosi panchetti dove vendono il pesce crudo e molti altri che il pesce lo cuociono su
grosse griglie artigianali e lo vendono già cotto, intero o nei tacos.
Sull'altra sponda del fiume c'è un paesino chiamato Pueblo la Presa, molto
piccolo, collegato a Santiago da un ponte in legno fatto in modo molto artigianale;
tronchi di palma piantati "nell'acqua" sostengono grossi assi di legno molto
spessi che fungono da piano calpestabile. Possono transitare solo pedoni ed auto mentre i
camion e bus sono costretti a fare un lungo giro per attraversare il fiume su di un ponte
"vero" posto più a monte. Le macchine pagano un pedaggio compreso tra i cinque
ed i dieci pesos a seconda della grandezza. Pagano tutti "volentieri", forse per
la presenza di un uomo armato di fucile a pompa vicino al casellante.
Il fiume è molto largo in questo punto, non siamo lontani
dalla foce, e poco profondo tanto che molti ragazzini giocano a pallone in acqua mentre i
genitori sono al mercato o si ristorano all'ombra della vegetazione rivierasca. La bassa
profondità del fiume è sfruttata anche dai pescatori; hanno una rete circolare di circa
due metri di diametro piombata ai bordi che lanciano sul branco di pesci con un movimento
rapido tale da far cadere in acqua la rete aperta. La ritirano immediatamente per una
corda legata al centro della rete in modo che questa, risalendo, si chiuda come un
ombrello intrappolando il pescato tra le maglie serrate. Questi pescatori sono sparsi un
po' dappertutto con i piedi in acqua ma la postazione migliore è quella sul ponte nella
parte centrale.
Vengono pescati due tipi di pesci: i muggini che rendono felici i pescatori ed i gattucci
che li fanno arrabbiare perché non essendo commestibili fanno perdere solo tempo.
Caratteristico il pescatore in fase di "punta", immobile con la rete in
posizione di lancio e sguardo fisso in acqua per cogliere al volo il minimo indizio sulla
presenza del branco di pesci su cui gettare velocemente la rete. Pescano anche di notte.
Approfittando della massiccia presenza di famiglie indios per il mercato alcune ragazze
infermiere intervistano le mamme con bambini in tenera età e se questi ultimi non sono
stati ancora vaccinati cercano di convincere i genitori sull'utilità della cosa; se ci
riescono hanno una borsa frigo con tutto l'occorrente per la vaccinazione contro il tetano
e la polio: una puntura sul culetto ed una sul braccino e come ambulatorio il marciapiede
impolverato tra un banco del pesce ed uno spremitore d'agrumi!!!
Curiosa la scenetta tra un'infermiera che fa opera di persuasione ed una mamma che cerca
con gli occhi il parere del marito posto alle spalle dell'infermiera e che scuote la testa
in segno di diniego che la donna poi ripete. Quando quest'ultima ha capito la situazione
è stata costretta a ricominciare tutto daccapo con l'uomo che alla fine ha ceduto.
Molti uomini huicholes venuti qui per il mercato vestono abiti tradizionali: casacca e
pantalone di cotone bianco riccamente ricamato con colori vivaci. Tra i locali tipici
messicani ci sono le cantinas, frequentati quasi unicamente da uomini e dove si
beve unicamente birra, mezcal o tequila; i prezzi sono contenuti ed ogni giro di
bevuta è accompagnato da stuzzichini ogni volta diversi tranne che per l'abbondante
chili. Non hanno particolari insegne ma spesso si riconoscono per le mezze porte tipiche
dei saloon nei films sul vecchio Far West.
Poiché la domenica c'è molta domanda di questi locali anche l'offerta si è adeguata con
cantinas che aprono solo i giorni festivi. Hanno la porta aperta ma un séparé di legno o
di muratura non consente di vedere all'interno; l'arredamento è ridotto all'essenziale
con tavolini e sedie di plastica, un juke-box a tutto volume e fiumi di birra e tequila
che rendono ubriachi soprattutto gli indios.
In serata alla Presa c'è uno spettacolo musicale abbinato ad una charreada, il rodeo messicano. Si paga 45$ a testa.
Si vedono molti spettatori in alto rispetto al suolo ma non ci sono le tribune: i primi
che sono arrivati hanno parcheggiato i loro pick-up tutt'intorno al recinto dell'arena e
seguiranno lo spettacolo dal cassone degli stessi. Dei ragazzi ci invitano a salire sul
loro pick-up. Tutti bevono birra in continuazione; comprano una lattina, 7$, ancor prima
di finire la precedente. Quando una lattina è finita o, più spesso quando il contenuto
si è riscaldato, viene gettata nell'arena dove dei ragazzini fanno a gara per
raccattarla; chi riesce ad impossessarsene la schiaccia con un piede e la depone nel sacco
che porta con se.
La banda musicale si esibisce su un palco adiacente; è formato tutto da ragazze che,
tranne la batterista, suonano tutte strumenti a fiato, dai clarinetti alle trombe fino al
trombone. Alcune sono belle, tutte sono in carne. Gli spettatori non mostrano molto
interesse nei confronti dei componenti della banda che lo speaker ufficiale continua a
definire la migliore del mondo mentre si eccitano appena entra un toro nell'arena.
I due spettacoli sono indipendenti e procedono l'uno a dispetto dell'altro. I protagonisti
del rodeo sono dei tori dalla massa imponente, che però fino ad ieri sono stati
utilizzati per arare la terra e domani torneranno al loro lavoro, e dei volenterosi che li
cavalcano cercando di essere disarcionati il più tardi possibile. La parte più
divertente dello spettacolo si ha quando il toro, disarcionato il malcapitato di turno,
comincia a rincorrere tutti quelli che vede nell'arena che a loro volta corrono a
ripararsi sulle staccionate. Purtroppo la maggior parte dei tori non ha alcuna voglia di
combattere così si assiste a scene pietose con il toro fermo in mezzo all'arena, il
"torero" in groppa e tutte le persone in pista che cercano di innervosire
l'animale.
Tornando verso Santiago notiamo che sobri siamo rimasti solo noi, gli altri a stento si
reggono in piedi ed hanno una gran voglia di chiacchierare........!!!
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