Pancho Villa è, insieme ad Emiliano Zapata,
uno dei simboli della Rivoluzione messicana che vide la partecipazione di cronisti e
fotografi da tutto il mondo. Grande condottiero, uomo schietto e
semplice, Villa è sempre in prima fila accanto al suo esercito di contadini che gli
rimarranno fedeli in tutte le battaglie.
Doroteo Arango - il futuro Pancho Villa - nasce intorno al 1878 nell'Hacienda de Rio
Grande a San Juan del Ro nella regione di Durango, nel nord del Messico, da una
famiglia di peones, semplici braccianti.
A 17 anni diventa un fuorilegge dopo aver ucciso il figlio dei padroni dellhacienda
che aveva violentato sua sorella.
Nel 1910, con il nome di Pancho Villa, il bandido abbraccia la causa della
rivoluzione, contro Porfirio Diaz, affascinato da Francisco Madero che promulga il "Piano di San Luis
Potosí" nel quale si chiedono libere elezioni e la riconsegna delle terre ai
contadini.
Villa raccoglie intorno a sé un esercito eterogeneo fatto di contadini, banditi, soldati,
avventurieri statunitensi, canadesi ed europei, tra cui il nipote di Giuseppe Garibaldi.
Villa conquista una città dopo laltra e riesce a spingersi fino a Città del
Messico. Quando Francisco Madero sale al potere, Pancho Villa vede esaurita la sua
funzione e si ritira a Chihuahua, dove si dedica al commercio, ma nel 1912 riprende le
armi per difendere il nuovo governo. I suoi metodi sono malvisti dallesercito
federale e Villa viene arrestato e gettato in carcere.
Dopo luccisione di Francisco Madero, Villa riesce a formare un nuovo esercito che,
come testa di ponte, usa i treni, carichi di soldati e soldaderas - madri, sorelle
e spose dei combattenti.
A seguito dell'estromissione di Huerta (1914) Villa, unitosi a
Zapata, entra nuovamente a Città del Messico carico di speranze. Nel 1915, sconfitto a
Celaya e Léon dal generale di Carranza,
Alvaro Obregón, Villa si ritira a Chihuahua, dove capeggia numerose operazioni di
guerriglia, parecchie delle quali nel Nuovo Messico, come rappresaglia per il
riconoscimento di Carranza da parte del presidente statunitense Woodrow Wilson. Come
risultato, le truppe statunitensi invadono il Messico (1916), ma Villa sfugge alla cattura
e continua a combattere contro Carranza [nella foto a destra: Villa e
Zapata a Città del Messico].
Dopo la morte di Carranza (1920) nella rivolta di Agua Prieta che rovescia il suo regime,
a Villa viene concessa un'amnistia e una piccola hacienda in cambio della
deposizione delle armi. Vive tranquillo gli ultimi anni fino a quando viene
assassinato (1923) a Parral (Chihuahua) da parte di alcuni seguaci di Obregón. |