Emiliano Zapata


MESSICO 1998

A oltre ottant'anni dalla sua morte, Emiliano Zapata continua a vivere nel cuore del suo popolo. È l’uomo che ha preferito farsi uccidere piuttosto che scendere a compromessi e che ha mantenuto fede alla promessa di zapata.jpg (24501 byte)lottare per la libertà fino all’ultimo.
Emiliano nasce nel 1877 nello Stato del Morelos in una famiglia di rancheros, piccoli proprietari di bestiame, dove impara a domare e ad addestrare i cavalli che rimarranno per sempre la sua passione.
Zapata sa leggere e scrivere e diventa il portavoce del suo villaggio che lotta contro le ruberie dei grandi proprietari terrieri. Quando vede che le promesse governative vengono disattese, raccoglie intorno a sé un piccolo esercito di campesinos male armati che però riuscirà a conquistare, una dopo l’altra, le città del Morelos.
Organizzatosi e armatosi meglio, Zapata occupa nel 1911 Città del Messico, consegnando senza troppa convinzione la capitale in mano all’ideologo della Rivoluzione, Francisco Madero, che diventerà Presidente ad interim. Zapata rende pubblico il Piano di Ayala (1911) che rivendica una radicale riforma agraria e fa proprio lo slogan Tierra y Libertad, continuando a scagliarsi contro i latifondisti.
Dopo la caduta di Madero (1913) Zapata combatte contro il successore di questi, Victoriano Huerta (sconfitto nel 1914); quindi si unisce alla Divisione del Nord guidata da Pancho Villa: insieme marciano nuovamente su Città del Messico, accolti dal popolo come trionfatori. Ma i due condottieri non sono uomini politici e il governo centrale passa di nuovo in mano a uomini senza scrupoli che si fanno beffe della rivoluzione. Villa viene infine sconfitto da Carranza (1917) e Zapata è costretto a ritirarsi a Morelos. Da qui continua a mantenere in piedi la sua armata, ma nel 1919 viene attirato in trappola da un colonnello traditore: il rivoluzionario e la sua scorta vengono uccisi senza aver tempo di difendersi.
Nonostante i pareri contrastanti sui suoi metodi e sulle sue motivazioni, Emiliano Zapata è considerato in Messico un eroe nazionale. Inoltre, alcuni dei suoi progetti per una più equa distribuzione delle terre verranno in parte realizzati dai successivi presidenti.