Gli indios del Chiapas, uno
degli stati più poveri del Paese, videro nel trattato NAFTA lennesima
restrizione dei loro diritti che li avrebbe obbligati a vendere la terra e a trasferirsi
nelle fatiscenti periferie urbane.
Il 1° gennaio 1994, nei pressi di San
Cristóbal de las Casas, un gruppo di indios dell'EZNL (Esercito zapatista di Liberazione
Nazionale) insorse contro le autorità locali e nazionali. Il movimento del Chiapas si
ispira a Emiliano Zapata, il leader rivoluzionario d'inizio
secolo: lEZLN rivendica le grandi conquiste della rivoluzione messicana (terra per
tutti i contadini, autonomia per gli indios, democratizzazione dello stato) di cui le
classi popolari beneficiarono solo per un breve periodo. Le fiamme che quel 1° gennaio
1994 incendiarono il municipio di San Cristobál sono state il frutto di anni di rabbia di
generazioni di indios a causa della discriminazione economica e politica imposta loro dai
governi che si sono succeduti in Messico. Gli zapatisti presero il controllo di città e
fattorie.
L'EZLN, dopo un referendum al suo interno, si è dotato di un proprio
organismo politico, l'FZLN, che ha avviato trattative, spesso interrotte da ambo le parti,
con il governo.
L'insurrezione contadina era ed è guidata dal
Subcomandante Marcos, il quale ha acquisito vasta popolarità nel mondo anche grazie
all'utilizzo di Internet quale mezzo di diffusione di proclami e programmi rivoluzionari:
egli è divenuto il simbolo della lotta dei poveri.
La lotta tra i guerriglieri zapatisti e il governo messicano si è
intensificata all'inizio del 1995, quando le istituzioni, avendo perso autorità sociale
agli occhi del paese e credibilità economica a quelli degli investitori stranieri,
decisero di inviare nel Chiapas l'esercito federale per schiacciare definitivamente il
movimento dei ribelli; l'imponente campagna militare, pur avendo permesso di riprendere il
controllo di alcune piccole città precedentemente conquistate dagli zapatisti e di far
retrocedere le basi dei guerriglieri nelle campagne e nelle foreste dell'estremo sud, non
è riuscita nell'impresa di catturare i capi del movimento rivoluzionario e di sedare la
guerriglia.
Da allora sono stati avviati i negoziati con il governo federale, e nel
febbraio 1996 è stato siglato il primo di sei accordi di pace, inteso a proteggere la
cultura autoctona e a conferire alla popolazione indigena maggior peso politico. La
situazione nella regione, però, non si è placata e la repressione delle popolazioni del
Chiapas con squadroni della morte e anche con lo stesso esercito federale è continuata:
il 22 dicembre 1997, con la complicità dell'esercito federale e della polizia, una
banda paramilitare è intervenuti in Chiapas compiendo una vera e propria strage ad Acteal
(45 morti). |