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LA METAMORFOSI DELLA COMUNICAZIONE

 

Presupposto fondamentale per un corretto studio delle istanze relative al giornalismo online risulta a mio avviso essere la comprensione del processo di cambiamento che sta coinvolgendo il vasto e complesso mondo della comunicazione in senso teorico e tecnico. La rivoluzione digitale sta modificando alle radici il nostro modo di lavorare, vivere, pensare. Se ne sono accorti tutti: gli operatori economici che hanno scoperto nuove frontiere di business, la gente che può utilizzare una miriade di innovazioni, impensabili fino a pochi anni fa. I media, in particolare, hanno colto a pieno la possibilità di diventare attori protagonisti del cambiamento. Gli strumenti e le metodologie dell'informazione e della comunicazione sono in continua evoluzione. Attorno a Internet, in particolare, ruota l'esplosione di nuovi generi e nuovi linguaggi di comunicazione. Il mondo dei media si sta mettendo in discussione: stampa, radio, TV stanno evolvendo e scoprendo nuove identità. Abbiamo conosciuto l'influenza della stampa e dell'editoria, il Quarto Potere per definirla con le parole di un celebre film di Orson Welles, e il Quinto Potere, celebrato dal regista Sidney Lumet, costituito dalla televisione. Oggi sta nascendo un nuovo potere, quello dell'information economy: un'economia basata sui nuovi media, in cui Internet è il vero ed unico motore. La rivoluzione innescata da questo nuovo medium produce la rielaborazione dei concetti di fondo dell'agire comunicativo umano. Aumentano le informazioni, ma questo - secondo quanto sostiene anche Alberto Cavallari , noto sociologo e massmediologo - non significa che si diffonda più conoscenza e si sappia meglio ciò che accade nel mondo. E non è ormai più vero che "il mezzo è il messaggio" : ciò che vale è il contenuto . Se una volta la radio, la tv, i giornali, il telefono e quant'altro erano separati da diversi supporti fisici, oggi è possibile ascoltare un programma radiofonico mentre si gioca a Tomb Rider, dopo aver controllato la posta elettronica, aspettando di guardare una sfilata di moda. Tutto su Internet. Dove finisce Internet e dove inizia la Tv, il giornale, la radio. Il linguaggio del medium Internet è allo stato attuale determinato da tecnologie che saranno superate tra breve. La stessa fruizione da computer non è intrinsecamente connessa con la rete: secondo la società di consulenza Andersen Consulting nel 2005 ci saranno più telefonini cellulari che Pc su Internet. "La forma vera della radio è stata rivelata dalla Tv. La forma della Tv è divenuta manifesta soltanto dopo l'invenzione del computer. La forma del computer è già possibile comprenderla meglio perché siamo entrati nel mondo delle reti. La forma delle reti, invece, non è ancora visibile , perché non c'è nessun medium più avanzato delle reti" Con le connessioni superveloci la gente sceglierà ancora se andare su Internet, guardare la Tv, leggere un giornale o ascoltare la radio, oppure andrà su Internet per poi scegliere se guardare la Tv, leggere un giornale o ascoltare la radio. La grande disponibilità di banda determinerà nel breve e medio periodo l'avvento di una comunicazione multimediale, segnando la fine dell'attuale predominio della scrittura in rete. Ma i processi di convergenza delle imprese editoriali in atto fanno pensare che l'Internet del futuro non sarà la semplice somma di linguaggi diversi. Se l'ipertesto è la virtualizzazione del testo, Internet può essere la virtualizzazione del medium: chi si accosta ad un messaggio avrà la possibilità di attualizzarlo ora su questo, ora sul supporto. Gli stessi contenuti prodotti dallo stesso news provider potranno essere utilizzati da tecnologie diverse, con linguaggi diversi. Non possiamo, poi, dimenticare le conseguenze che una tale metamorfosi comunicativa ha avuto ed ha tuttora sul piano sociale. Joel de Rosnay, direttore delle strategie a La Cité des Sciences et de l'Industrie de La Villette a Parigi e autore di molti libri di successo sul tema dei complessi rapporti umani nel mondo digitale e nell'universo delle reti, sostiene: "… Internet è il segno più evidente di una trasformazione: stiamo passando da una società verticale, da un mondo a piramide, a una società orizzontale, anzi direi trasversale. Questa transizione è molto difficile da compiere, perché la parola che si evita di pronunciare è: il potere. In una società piramidale si sa bene chi esercita il potere e su chi. Coloro che lo detengono non vogliono perderlo. Ma in una società in rete, bisogna passare dall'esercizio solitario dell'intelligenza elettiva alla pratica solidale dell'intelligenza collettiva. Questa è la grande posta in gioco per il futuro" . In realtà, come si evincerà dagli studi successivi, lo sfruttamento delle potenzialità democratizzanti di Internet è ancora in una fase embrionale ma è innegabile che l'emergere di una nuova forma di comunicazione, fortemente basata sull'interattività e sulla partecipazione biunivoca, favorisca l'erosione di quelle barriere che in una società di massa caratterizzano il rapporto tra emittente e destinatario. Da un punto di vista linguistico, il processo evolutivo delle pratiche comunicative rispecchia fedelmente la tendenza emersa nelle relazioni interpersonali quotidiane, fortemente legate alla logica del profitto e del tempo. Maggiore è la necessità di contrazione temporale nella veicolazione e diffusione del messaggio, più veloce, snella ed ermetica è la lingua; più pressante è l'esigenza di immediatezza dell'interazione, più universale, grafico ed espressivo è il codice utilizzato. Una volta delineate le coordinate principali dell'imponente metamorfosi comunicativa di cui anche il giornalismo telematico è elemento portante, mi accingo ora ad enucleare gli aspetti settoriali aventi, a mio avviso, una rilevante pertinenza con l'argomento trattato.

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