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3.2 LA VERSATILITA' DI UN REPORTER

 

Nel paragrafo precedente abbiamo osservato il modello ormai più diffuso di organizzazione del lavoro nel caso in cui una testata giornalistica decida di affiancare una versione elettronica a quella stampata. Abbiamo anche precisato come sia possibile indicare nella netta diversificazione dei compiti tra le due redazioni e in una graduale focalizzazione dell'edizione cartacea sulle tematiche di approfondimento la direzione più plausibile del ruolo del giornalista. Non è questa, però, la valutazione emersa dal profilo gestionale ed editoriale del "Washington Post", che nell'Ottobre del 1993 ha lanciato nel mercato della comunicazione la sua Impresa telematica: la "Digital Ink Company ". Se, da un punto di vista prettamente commerciale ed imprenditoriale, analogamente al "Chicago tribune", il "Washington Post" sembra seguire la linea della bipartizione, non si può dire la stessa cosa relativamente alla compatibilità funzionale e organizzativa delle due redazioni. L'emblema di questa strategia comunicativa è rappresentato da Mindy McAdams, prima reporter al "The Post" e poi promotrice della versione elettronica. In un saggio di grande efficacia grafica e funzionalità, presentato su Internet , la McAdams descrive le varie tappe evolutive che hanno portato alla finalizzazione del progetto online ma soprattutto la possibile, anche se complessa, coesistenza e cooperazione tra giornalisti tradizionali e tecnici del web. Il contenuto del presente paragrafo si configura come una rielaborazione contestuale dell'esperienza della giornalista americana, volta a proporre un'ulteriore modello di lettura e interpretazione delle moderne pratiche giornalistiche . Le prime competenze richieste a coloro che intendevano far parte della neo-redazione del "Washington Post online" erano: 1. La capacità di memorizzazione di ampi campi di informazione, come ad esempio elenchi del telefono ecc. 2. La capacità di costruzione di gerarchie di documenti online. 3. La capacità di consultazione di archivi e altri dati e la capacità di composizione di coincise porzioni di articolo per la fruizione da parte dell'utente. 4. Seguire e rispondere alle discussioni telematiche degli utenti. Alla luce di una corretta valutazione di tali prerogative si evince che negli editori e redattori preposti alla creazione del nuovo staff c'era la ferma convinzione di poter sfruttare la tradizionale esperienza giornalistica e la conoscenza tecnica di pochi specialisti. In parte fu così, ma il merito di aver saputo concretizzare un progetto così azzardato sta nella grande versatilità ed adattabilità di figure del calibro della McAdams. Quest'ultima, infatti, seppe riconoscere i limiti di una professione, da sempre fondata sul predominio indiscusso della parola scritta, e aggiornare le proprie competenze agli standard qualitativi e quantitativi richiesti. Solo così è possibile concepire il progetto, altrimenti utopico, di solidarietà e interscambio tra giornalisti tradizionali e veri e propri tecnici della comunicazione. Se, da un lato, le competenze derivate da una formazione giornalistica tradizionale riescono ad adempiere a gran parte delle esigenze di un giornale online, l'esperienza telematica precedente di una persona, dall'altro, non è di poco conto. Una persona brillante con un buon bagaglio di conoscenze giornalistiche alle spalle, può certo imparare a conoscere il mondo della rete in breve tempo ma ci sono differenze sostanziali tra un individuo che ha vissuto online ed uno, invece, che non ha fruito di questa esperienza. Un giornalista con scarse conoscenze telematiche tende a considerare le pratiche di diffusione di informazione in termini di storie, valori della notizia, pubblico servizio, perché queste sono le materie prime di un medium unidirezionale. Una persona con un'imponente conoscenza telematica tende, invece, a subordinare la realtà esterna ai principi di connettività, organizzazione, movimento all'interno di settori di informazione, comunicazione tra individui diametralmente differenti. La comunicazione online è bidirezionale . Pensare alla locazione di un'informazione digitale richiede che il giornalista lo concettualizzi come un luogo dove la gente spende il suo tempo, uno spazio al quale la gente torna più volte, piuttosto che come un prodotto che l'utente riceve, usa ed abbandona. I professionisti che non hanno vissuto online sono spesso nella condizione di non poter comprendere una tale identificazione. Vedono nella comunicazione che si istaura nella versione telematica uno schermo vuoto e lo paragonano ad una pagina vuota. Eppure le discussioni online presentano una tipologia di contenuto ovviamente assente nelle pagine dei quotidiani. Gli utenti trascorrono la maggioranza del loro tempo di fruizione online nelle CHAT in tempo reale e nella partecipazione a FORUM. Secondo quanto sostiene la McAdams, a seguito di un periodo di sperimentazione ed in alcuni casi di campionamento, i redattori della versione elettronica hanno scoperto la necessità che le discussioni emerse nel FORUM del giornale venissero lette giorno per giorno dai giornalisti, non per moderare o censurare l'invio di posta ma per rispondere alle domande degli utenti e apprendere le problematiche emerse . I redattori scoprirono anche che gli utenti del FORUM online si aspettavano di poter interagire con i reporters e editori attraverso indirizzi di posta elettronica o comunque attraverso la loro presenza diretta in rete. Questo, in parte, ci ricollega alla casistica specifica della presente tesi: il FORUM del "New York Times" . Gli editori della testata giornalistica sopra citata hanno capito prima e più approfonditamente di ogni altro concorrente l'incombente esigenza dell'utenza di un contatto diretto e non superficiale con chiunque partecipi alle discussioni online. Grazie al sapiente lavoro di una società di consulenza e sistemi informatici e alla creazione di un percorso interattivo e multimediale all'avanguardia , ogni individuo che entra nel FORUM può esaminare il profilo (basato sulle e-mail inviate o su informazioni direttamente fornite dall'utente) della persona con cui sta dialogando. Ecco allora che si profila un'ulteriore frammentazione professionale, stavolta all'interno della stessa redazione online: non solo esperti di tecnologia e comunicazioni telematiche ma esperti di relazioni sociali, pronti ad adempiere in tutto e per tutto alle esigenze del consumatore. Per produrre un attraente giornale online, secondo il modello di Mindy McAdams, un'organizzazione ha bisogno di validi ed esperti giornalisti, validi ed esperti professionisti della vita online e di persone che abbiano le caratteristiche di entrambi .

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