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2.2 LE ATTRATTIVE DEL GIORNALE NEL WEB: DALLA PARTE DEL CONSUMATORE

 

La crisi del quotidiano non può essere analizzata come fenomeno circoscritto agli anni novanta. Essa trova le sue origini in una metamorfosi comunicativa che ha coinvolto l'intera società in tutti i suoi processi ed attività più significativi. Ciò che, però, risulta come fenomeno caratterizzante gli ultimi anni del XX secolo è il graduale, ma inesorabile distacco e calo di interesse della componente giovanile nei confronti della forma più antiquata di diffusione di informazioni. I giovani, per tradizione, sembrano meno legati ai vecchi riti. Con l'avvento della comunicazione online e di Internet, in particolare, la possibilità di reperire informazioni è aumentata e si è differenziata ulteriormente; e non sono poche le persone che hanno deciso di rifornirsi di notizie collegandosi ai servizi online. Una ricerca statunitense ha evidenziato che per dieci persone che escono dal mercato della lettura, ce ne sono solo quattro che le rimpiazzano . A leggere meno sono proprio i giovani. Si tratta di una tendenza che riguarda anche la televisione, che perde spettatori a vantaggio dei nuovi media. Nel 1975 nove americani su dieci guardavano almeno un telegiornale. Nel 1993 la percentuale era scesa a sei su dieci; nel '95 a quattro su dieci . Di questi rimasti, la maggioranza sono anziani. Nella prima metà del 1995 sono stati pubblicati i risultati di un'inchiesta dell'Università della Georgia, sul rapporto tra i giovani e i nuovi mezzi elettronici d'informazione, secondo la quale gli studenti americani trovano l'uso dei nuovi giornali digitali "divertente, facile e attraente". Anche se non sono disposti a pagare un abbonamento per una pubblicazione online. La ricerca, poi, presenta quattro profili di possibile offerta ed eventuale utenza giovanile e da questi è possibile dedurre come il formato veloce, snello e poco impegnativo del giornale nel web possa offrire un più elevato livello di competitività: Il nuovo abbonato. Partendo dalla considerazione che il mercato dei periodici tradizionali è in crisi, la ricerca propone l'utilizzo del giornale elettronico per avvicinare i giovani. Questo primo modello suggerisce agli editori di investire nei sistemi di distribuzione elettronica in modo da attrarre nuovi abbonati. Le nuove pubblicazioni sarebbero quindi dei prodotti autonomi, con un proprio mercato di lettori differente da quello della carta stampata. La maturazione. Il secondo modello suggerisce ai giornali elettronici di trovare una strada per far nascere nuove abitudini di lettura nei giovani, i quali, invecchiando, si sposteranno verso il giornale stampato. Quello elettronico, quindi non viene visto come un'impresa a sé stante, ma come un sistema per aiutare la carta stampata. Sottoscrittori multipli. Secondo questo modello i giornali elettronici forniscono informazioni ai lettori tramite un'unica fonte di notizie e pubblicità. In questo caso i giornali possono fornire informazioni ottenibili solo dal loro servizio elettronico. Efficienza ed economia. Il quarto modello vede i giornali elettronici come servizi economicamente efficienti. Nessuna spesa per la stampa, spese ragionevoli per l'installazione di un server e di una connessione Internet. Si verifica un aumento dell'efficienza anche nella gestione della pubblicità che può essere incrementata indirizzandola a specifici gruppi di utilizzatori del computer . Strutturalmente, quindi, il nuovo medium è già in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori non rinnegando la sua sostanziale natura di "business tecnologico". Bisogna ora stabilire i fattori che hanno permesso il graduale spostamento dell'utenza dal giornale tradizionale a quello elettronico. Una prima risposta ci viene paradossalmente dall'individuazione dei limiti intrinseci all'essenza del quotidiano. Chiamato a commentare una ricerca del Pew Center sulle differenti tipologie di lettura in relazione alla carta stampata e al computer, Carlo Abruzzese , sociologo e linguista ha affermato: " Gli intervistati […] hanno insistito sul senso di sonnolenza e di innaturale condizione che la scrittura produce nell'atto di consumarla: vuol dire che il corpo nella lettura abbandona la mente, sprofonda in se stesso, perché vive un calo delle sue performance quotidiane. Il corpo dei soggetti del presente - e il non-lettore è più vicino a questo soggetto che a quello della lettura - è ormai un corpo espanso, ricco di protesi, tanto artificializzato da ritenere innaturale il libro perché strumento sensitivamente troppo limitato. E' un'indicazione preziosa, che torna necessaria quando emergerà che la vera alternativa (cioè l'epocale traduzione del libro al presente e alla sua limitata complessità sociale) è il computer". Una delle grandi innovazioni e attrattive di Internet e conseguentemente del giornale nel web sta proprio nella possibilità di leggere non leggendo, liberandosi dal vincolo, peraltro insito nella lettura tradizionale, dell'attenzione. Gli utenti del web non leggono. La gente raramente legge le pagine parola per parola, ma la scorre velocemente, traendone singole parole e frasi. Secondo una ricerca condotta da Jacob Nielsen con John Morkes solo il 16% degli utenti legge parola per parola, mentre il 79% esplora rapidamente la pagina. E' una fruizione di tipo zapping che riflette la diffusione a livello sociale di nuove modalità di consumo dei prodotti dell'industria culturale, anche al di là dei confini di Internet e degli ipertesti. La fruizione delle pagine web è condizionata da una serie di fattori contingenti che non sono intrinsecamente legati né alla natura degli ipertesti né a quella del web, ma che sono condizionati dallo stato attuale delle connessioni e del mercato degli Internet providers, e di cui bisogna comunque tenere conto in fase di progettazione dei linguaggi. Esplorare una pagina web piuttosto che leggerla implica non solo un diverso modo di porsi nei confronti delle parole e delle frasi, ma anche un diverso atteggiamento verso le immagini, i suoni, la disposizione delle parole stesse nello spazio. La pagina web, oltre che ipertestuale, può essere multimediale. Sono a disposizione di tutti gli strumenti per inserire e fruire elementi multimediali negli ipertesti, ed in questa fase dell'evoluzione della rete non solo la loro presenza, ma anche la loro assenza può essere interpretata come una scelta dotata di significato. Grazie alla multimedialità, è poi possibile superare la storica contrapposizione tra parole ed immagini, che intrattengono in rete un rapporto diverso da quello esistente sulla carta stampata, ma diverso anche da quello proprio della televisione . L'utente non cerca un immaginario collettivo da condividere, ma personalizzazione, interattività, connettività. Non un nuovo medium, ma nuovi dispositivi informatici e comunicativi . Internet più di ogni altro medium è in grado di soddisfare questi bisogni.

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