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5.4 UN GIOCO D'IDENTITA': IL NICKNAME

 

Il nome di una persona è un tipo di indicatore che definisce l'essenza interiore ed esteriore di una persona. Esso ha la straordinaria capacità di evocare immagini particolari nella mente di un eventuale interlocutore. C'è chi, poi, sostiene che ci sia un forte legame tra il nome e la personalità. Ecco allora che sarà necessario analizzare con estrema cura la tendenza, oggi molto ricorrente, degli attori della CMC ad utilizzare nell'ambito delle loro interazioni dei soprannomi, aventi una certa rilevanza per la comprensione dei loro tratti psicologici. Studi psicologici hanno evidenziato che nella vita quotidiana l'attribuzione di un nome a oggetti non familiari o che spaventano avviene per neutralizzare la loro connotazione negativa. È poi innegabile che il nome di una persona può influenzarne il futuro sulla base delle connotazioni culturali e psicologiche associate ad esso. Riporto qualche esempio tratto da una ricerca di Haya Bechar-Israeli del Dipartimento di comunicazione e giornalismo all'Università di Gerusalemme: Christopher - biondo, alto e affascinante Nicholas - gentile Matthew - calmo, riflessivo e studioso Gloria - bionda e socievole Alexandra - altezzosa Se i nomi possono avere una tale importanza nelle relazioni quotidiane, stessa valenza possono averla nella comunicazione mediata dal computer. A sostituzione del nome anagrafico, assegnato per legge e immodificabile, in rete prolifera una quantità enorme di altri nomi, nick, handle, alias, pseudonimi, ognuno dei quali è frutto ancora una volta di un processo di costruzione sociale condotto collettivamente dal proprietario del nome e da chi lo circonda. Un tentativo di classificazione su un campione di 260 nicknames (pseudonimi) utilizzati su IRC condotto sempre da Haya Bechar-Israeli nel 1996, ha evidenziato come lo pseudonimo venga scelto spesso per rivelare qualcosa della propria personalità profonda; non si tratta quindi di un distacco completo dall'identità quotidiana, ma solo di un'elaborazione di una parte del proprio Sé. L'importanza di questi nomi non è minore di quella del nome anagrafico: è attraverso il loro riconoscimento pubblico che in rete è possibile costruire relazioni sociali significative ed è quindi opportuno valutare i loro risvolti psicologici. Figura 1 : la tabella riporta la classificazione in categorie degli pseudonimi su un campione di 260 nomi. La tabella è inclusa nella ricerca di Bechar-Israeli citata sopra. Al momento del suo primo ingresso in rete, un nuovo utente è un nessuno, è tabula rasa. La scelta di un nome costituisce il primo mattone della sua identità online. Nonostante l'estrema facilità con cui si può cambiare in qualsiasi momento il proprio nome o pseudonimo, non è un caso che gli pseudonimi tendano ad avere una certa stabilità: cambiare nome significa dover ricominciare tutto da capo. Se esiste una modalità caratteristica dell'interazione in Rete rispetto ai nomi e alle identità individuali questa non è data certo dall'anonimato ma piuttosto dallo pseudonimato. Affrontando la tematica dei soprannomi, infatti, mettiamo in gioco due principi e impulsi motivazionali, quelli che Gomprich nel 1984 chiamava principle of camouflage e principle of conspicuous marking . L'uso delle maschere e dei costumi a carnevale concilia questi due principi. Le maschere sono concepite, da un lato, per nascondere la vera identità dell'individuo, dall'altro per richiamare l'attenzione sulla persona e sulla maschera, il suo potere espressivo, la sua capacità di provocare timore, evocare ilarità ecc. I soprannomi sono le maschere carnevalesche della comunicazione mediata dal computer e, per questo motivo, costituiscono non solo un modo per nascondere l'identità ma soprattutto una forma di vanto telematico. Propongo di seguito un'analisi interpretativa di due soprannomi condotta da Brenda Danet, professore di Sociologia e Comunicazione all'Università di Gerusalemme nel 1997 : Figura 2 : il testo propone le possibili interpretazioni etimologiche, semantiche e simboliche di due nicknames. Attraverso questa analisi si arriva a desumere alcuni aspetti della personalità dei partecipanti al FORUM preso in esame. Come indicato nella didascalia, da questa analisi è possibile desumere alcuni tratti caratterizzanti la personalità degli individui. Si tratta di un'ulteriore riprova del fatto che nella CMC gli strumenti di espressione di realtà interiori possono essere più numerosi che nelle interazioni faccia a faccia.

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