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4.2 L'IDENTITA' NEL CYBERSPAZIO: IL FALSO IO

 

Il cyberspazio, nella sua complessità e articolazione, produce enormi conseguenze sul piano sociale ed istituzionale. Esso modifica alla radice i modi tradizionali di pensare il mondo, le forme di comunione e coesistenza privandoci delle coordinate fino a questo momento indispensabili per la conduzione della nostra esistenza. Non a caso Sherry Turkle nel libro Life on the Screen. Identity in the Age of the Internet parla di "new way of life" elettronico, intendendo con questa espressione una serie di aspetti fenomenologici legati all'acquisizione di informazione, alla ridefinizione del concetto di comunità, di pubblico e privato ma, soprattutto, all'assunzione di nuove identità da parte dell'individuo. Nei programmi di interazione in rete gli utenti possono rinunciare alla propria identità assumendone, a piacere, altre. Una studentessa diciottenne che si spaccia per un vecchio pugile a riposo. Un avvocato di provincia per un direttore di orchestra. Un uomo sposato per uno scapolo incallito. Un sacerdote islandese per una prostituta brasiliana . Questi travestimenti informatici possono prefigurare situazioni di indubbia comicità involontaria. Non c'è dunque da stupirsi che essi vengano sovente adoperati come una sorta di ingegnoso, frivolo ed esilarante gioco virtuale di società. Per parecchie centinaia di migliaia di persone, il gioco delle finte identità viene infatti vissuto come un dilettevole intrattenimento oppure come un modo, un po' artificioso, di compensare una penuria individuale di convivialità. Se, invece, vogliamo osservare l'emergere di queste nuove istanze in un'ottica positiva, appare incontrovertibile il fatto che la popolazione attraverso la comunicazione nei FORUM o nelle CHAT dei quotidiani manifesti una partecipazione sociale mai riscontrata in nessun altro medium. Se analizziamo i dati relativi al FORUM del "New York Times" nella categoria "Politica" possiamo scoprire, per esempio, che da Marzo a Luglio 2001 ci sono stati ben 38857 messaggi di posta elettronica riguardo alla nuova presidenza americana di Bush e che l'ordine numerico dei messaggi arrivati non corrisponde all'importanza e al peso dati alle tematiche dai mezzi di comunicazione a stampa. La grafica di seguito aiuta a comprendere le priorità dei partecipanti al FORUM: Figura 1 : Tabella relativa alle tematiche politiche dei FORUM con rispettivi numeri di messaggi ricevuti dal "New York Times on the Web". Il periodo di raccolta è iniziato il 1 Marzo 2001 Sono dati che confermano una forte attenzione dell'utenza. Una spinta importante alla manifestazione di un tale interesse può venire proprio dal gioco delle identità, dalla possibilità, che il nuovo medium è in grado di offrire, di esprimere il punto di vista personale rimanendo dietro le quinte oppure acquisendo compiti e ruoli sociali mai avuti prima. È chiaro che un'impronta comunicativa di questo tipo apre nuovi scenari non solo dal punto di vista del rapporto tra autore e lettore, come abbiamo evidenziato più volte nel corso della presente tesi, ma soprattutto dal punto di vista del rapporto tra chi gestisce il potere e chi invece lo subisce. Joel de Rosnay, direttore delle strategie a La Cité des Sciences et de l'Industrie de la Villette , a Parigi, aveva parlato di un passaggio significativo da una società piramidale ad una orizzontale. Mai espressione fu più appropriata, a mio avviso, in relazione all'evoluzione della comunicazione mediata dal computer. Ciò che rende il web connettivo è il fatto che consente e favorisce l'input dei singoli nell'ambito di un medium collettivo, prerogativa di cui né la radio, né la televisione, né tanto meno i quotidiani dispongono. Nella comunicazione mediata dal computer, nelle IRC , nel Forum telematico abbiamo la possibilità di esprimere molteplici identità apocrife, ossia la possibilità di essere ancora molti di più di quanti, di norma, ci sia consentito di essere. In un intervista del 1996 Sherry Turkle ha dichiarato: "Io sono molti, …" Il primo riferimento di un'asserzione di tale portata è all'aperta dicotomia tra il concetto di persona e identità in rete. I rapporti interpersonali che si verrebbero a creare in rete sarebbero - secondo quanto sostiene la Turkle - rapporti in prevalenza tra falsi Io, tra identità scambiate, tra persone apocrife. In un tentativo di comprensione di queste identità non possiamo fare a meno di ricorrere a metodiche teorizzate dalla psichiatria, non volendo con questo esaminare come fenomeni patologici i casi di coloro che in Internet cambiano caratteristiche. Riassumendo le interpretazioni derivate dagli approcci psichiatrici possiamo dire che, di solito, si tratta di soggetti che fingono di avere un'identità sessuale che non è (o presumono non sia) la propria (GENDER SWAPPING ). Per esempio: un soggetto maschile che assume l'identità di un soggetto femminile, o viceversa, oppure un eterosessuale che assume l'identità di un omosessuale, o viceversa. Ma talvolta, nella scelta di un determinato Io è possibile intravedere un ideale Io che, senza questo espediente, il soggetto non avrebbe mai avuto il coraggio di rendere esplicito agli occhi degli altri, e ancora meno ai propri occhi. In questo contesto il video del computer sembra configurarsi come una realtà sostitutiva del divano della psicoanalisi classica, la cui funzione era evitare un rapporto vis a vis, troppo diretto e frontale, tra l'analista e il soggetto sotto analisi. Ne è prova il fatto che in Internet, l'interfaccia tra gli utenti, nella modalità scrittura-lettura, esclude paradossalmente un vero e proprio faccia a faccia. Una valutazione di questo tipo avrà un peso centrale quando affronterò la tematica dell'influenza del nuovo medium sulle istituzioni democratiche della nostra società. Il fatto che la comunicazione telematica produca un fenomeno di frammentazione di identità così vasto e, in alcuni casi, addirittura patologico, implica quesiti di natura etica. Se, da un lato, ritengo sicuramente positivo l'avvento di nuove opzioni comunicative, mi chiedo, dall'altro, se sia così auspicabile il delinearsi di una società sempre più guidata da persone mascherate dietro identità fittizie.

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