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3.4 LE AGENZIE DI STAMPA E IL PROBLEMA DELLA CREDIBILITA' IN RETE

 

La storica contrapposizione tra giornalisti e comunicatori sulla rete si attenua. I ruoli cambiano per entrambi, almeno in questa fase, per certi aspetti ancora pionieristica. La mediamorfosi inarrestabile ha mutato i prodotti, i contenuti e le professionalità. I comunicatori - e gli stessi giornalisti - sembrano smarriti di fronte alla nascita di una nuova lingua . Non dobbiamo sorprenderci, quindi, se una delle istituzioni che maggiormente ha risentito di un cambiamento radicale in termini di modalità, velocità e orientamenti deontologici, sia stata proprio l'agenzia di stampa. Il fatto può sembrare, ad un primo esame alquanto paradossale, dato che agli albori della Rete fu proprio quest'ultima a sfruttare fino all'esasperazione le potenzialità e innovazioni del nuovo mezzo comunicativo. Se ci soffermiamo sulla considerazione del fenomeno, è facile rendersi conto, però, di come l'avvento e la configurazione di un sistema mediatico nel quale chiunque può trasferire pacchetti di informazione da un luogo ad un altro, magari remotissimo, abbia costituito l'impulso primario ad una concorrenza spietata agli organi fino a quel momento preposti al compito istituzionale di FONTE. Il fenomeno, poi, non può essere visto solo come una problematica di spartizione del mercato, o almeno, non può essere così per l'ottica di ricerca che sto perseguendo. Ritengo, semmai, rilevante occuparmi delle conseguenze comunicative di una tale casistica ed affrontare esaurientemente il problema della CREDIBILITA' delle fonti online. La possibilità di accedere direttamente alle fonti e la disponibilità di software che permettono il trattamento automatizzato dell'informazione mettono in discussione l'utilità del giornalista ma, nello stesso tempo, mettono in evidenza la necessità che le fonti Internet vengano manovrate con estrema cura. La tabella qui di seguito, tratta da una ricerca condotta nel 1998 da un Docente dell'Università di Miami sulla percezione delle problematiche di INFORMATION-GATHERING ONLINE da parte dei giornalisti è abbastanza eloquente. Da essa si evince che il principale problema nell'operazione di raccolta d'informazioni online era la mancanza della possibilità di verifica , immediatamente seguito dall'inattendibilità delle fonti. COMMON PROBLEMS USING WEB SITES PROBLEM 1998No verification 54.1%Unreliable information 44.9%Badly sourced information 44.3% Not Truthfulness 18.4%site credibility 43.8% URL, site hard to find 24.3%Other problem 11.9% N=185 Figura 1 : La tabella riporta i risultati dalla domanda posta a 185 giornalisti: quali sono i problemi più comuni nell'uso dei siti web come fonti d'informazione? Sono stati intervistati giornalisti di testate con almeno 20.000 copie di vendita. Se la funzione di newsgathering sarà delegata al lettore, quali saranno le competenze richieste al giornalista? In teoria un esperto softwarista potrebbe rimpiazzarlo. Ma sarà possibile per il lettore saltare completamente la fase dell'intermediazione? Su Internet c'è tutto. Questo implica la possibilità teorica di accedere a qualsiasi tipo d'informazione, ma anche una maggiore difficoltà nel ritagliare un significato. Il ruolo dell'editore viene quindi trasformato. Pubblicare una pagina Web è molto più semplice ed economico che pubblicare un giornale. Ma possiamo considerare editore chiunque possieda un dominio o uno spazio sul web? Il suo nuovo ruolo è quello di garante dei contenuti. Il navigatore si affida ad uno o più editori perché gli offrono determinate garanzie: perché ne apprezza la versione in edicola, perché gli piace lo stile di scrittura, perché ne condivide la linea editoriale. È impossibile, anche per i navigatori più esperti, saltare completamente ogni intermediazione. Per questo è centrale il problema della credibilità attribuita all'informazione online . Un problema che però talvolta viene posto in termini etici, e quindi, per definizione, tradizionali. È molto meno avvertito che nel passato il bisogno di un'informazione centripeta, che fondi una realtà sociale condivisa all'interno di comunità determinate da coordinate spazio-temporali. Per il lettore può essere notizia anche la svendita del negozio di abbigliamento dietro l'angolo. Il destinatario acquista maggior potere nella definizione del concetto di notiziabilità, che non è più socialmente dato, ma viene negoziato tra autore e fruitore. L'editore sarà considerato tanto più credibile tanto più saprà andare incontro al lettore. In quest'ottica allora il giornalista si riappropria della sua funzione di filtro e interprete dell'informazione. Non è possibile fare a meno di un filtro umano, non completamente automatizzato dell'informazione. Dipenderà dalla capacità della professione giornalistica di ridefinire il proprio ruolo, se questo filtro sarà di ordine giornalistico o meno. Se la categoria si schiererà a difesa dei privilegi del passato e non si impegnerà ad acquisire nuove competenze e ad adottare nuove strategie comunicative, allora i giornalisti potrebbero davvero essere sostituiti da persone che saranno in grado, meglio di loro, di svolgere la stessa funzione giornalistica in un contesto radicalmente nuovo.

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