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4.3 LA COMUNITA' VIRTUALE E I SUOI ABITANTI: I NETIZENS

 

La metafora del cyberspazio in quanto luogo ha portato a considerare le reti proprio come luoghi d'incontro, piazze o agorà virtuali e conviviali. Luoghi, cioè, che riproducono in rete gli spazi in cui sono state tradizionalmente sviluppate le comunità; spazi comuni, o "terzi spazi" , essenziali per la vita delle persone, accanto ai luoghi in cui si vive e a quelli in cui si lavora. Prima di affrontare in dettaglio le istanze sociali e politiche di questa nuova tipologia di relazioni umane è opportuno considerare l'evoluzione teorica e contenutistica che il concetto di comunità ha avuto in questi ultimi anni. Per fare questo, sarò costretto, in alcuni casi, a tradire il rispetto della linea metodologica più significativa della presente tesi: fin dall'inizio, ho, infatti, scelto di utilizzare e consultare fonti bibliografiche mai antecedenti il 1990. Per un corretto approccio allo studio delle comunità virtuali ritengo necessario citare punti di vista anche più lontani dal nostro angolo di visuale e contesto spazio temporale. La nozione di comunità ha subito un'evoluzione dal concetto di Gemeinschaft (comunità), nella quale le relazioni pubbliche sono vincolate allo stato sociale e a un contesto di omogeneità culturale verso quello di Gesellschaft (società), nella quale le relazioni di interazione sono individualistiche, impersonali, contrattuali e spesso includono i concetti di razionalità ed efficienza . Mentre personalità e comunità divenivano inestricabilmente collegate nel XIX° e XX° Secolo, la gente cominciò a guardare alla sfera pubblica come ad una espressione della psiche individuale. Si è arrivati, così, a concepire la comunità come un insieme di relazioni sociali che operano all'interno di specifici confini o località ma, nello stesso tempo, come una entità ideologica che implica il senso di appartenenza a caratteri, identità e interessi comuni. Quest'ultimo aspetto illustra come il termine possa comprendere sia una dimensione materiale, sia una dimensione simbolica. Sulla base di queste premesse non dobbiamo sorprenderci se Van Vliet e Burgers nel 1987 arrivarono ad affermare che nel concetto di comunità erano presenti i seguenti elementi: interazione sociale, un sistema di valori condiviso ed un sistema di simboli condiviso . Un consistente passo in avanti verso l'attuale accezione di comunità fu fatto da Cooke che, nel 1990, arrivò a sostenere che la comunità era geograficamente e funzionalmente basata sulla divisione sociale del lavoro . La grande innovazione di Cooke era nell'aver definitivamente svincolato il concetto di comunità dalle entità spazio temporali. Cooke, nella sua trattazione, era partito dal pensiero di McLuhan. Già nel 1964 McLuhan aveva notato come lo sviluppo delle comunicazioni elettroniche avesse essenzialmente abrogato spazio e tempo così che l'uomo viveva in un villaggio globale senza confini . Ecco allora che, al termine di questa breve premessa di natura storica, giungiamo al moderno concetto di comunità e successivamente e più specificamente al concetto di comunità virtuale. Le comunità oggi non sono altro che l'aggregazione di individui atomizzati organizzati attorno ad unità dai contorni geografici molto labili . Le nuove tecnologie comunicative possono spingere le persone sia verso comunità coesive di interessi sia verso un'ulteriore frammentazione. Se la nozione di comunità è cambiata radicalmente dall'era pre-industriale a quella industriale - come sostengono Tönnies e Cooke - la nozione è sicuramente cambiata anche con l'avvento dell'era post-industriale. Il più recente sviluppo delle tecnologie comunicative nell'era post-industriale è la CMC, ossia la comunicazione mediata dal computer, già descritta in Capitolo 1, Paragrafo 1.2. La comunità virtuale comprende le dimensioni economiche, politiche, sociali e culturali della comunità postulate da Van Vliet e Burgers: interazione sociale e solidarietà sono evidenti all'interno dei BBS FORUM e nelle CHAT in tempo reale; l'attività economica e politica si espande sempre di più all'interno del cyberspazio; culturalmente gli individui sono esposti ai sistemi di valori e simboli delle altre nazioni quando usufruiscono dei servizi offerti dalle reti telematiche. Ideologicamente la comunità all'interno del cyberspazio sembra enfatizzare una fiducia condivisa nei principi della libera concertazione, individualismo, eguaglianza e libero accesso. Vedremo in seguito come una tale positiva ed ottimistica fiducia possa essere circoscritta e limitata dai vincoli rimasti nella CMC. Sperimentalmente la comunità all'interno del cyberspazio enfatizza una comunità di interessi, normalmente unita dalla discussione sulla tematica in esame, che può condurre gli utenti fruitori ad un senso di spirito comune e apparente coesione sociale. Queste comunità possono essere strumentali per natura, ossia possono non estendersi al di là della discussione in atto, oppure promuovere comportamenti sociali e politici volti a delineare riforme educative ed istituzionali. Rheingold definisce le comunità virtuali come "aggregazioni sociali che emergono da Internet quando un numero sufficiente di persone porta avanti le pubbliche discussioni per un tempo sufficiente, con un sufficiente senso umano da formare una rete di relazioni sociali nel cyberspazio" . Lo studioso statunitense prosegue asserendo: "La gente nelle comunità virtuali usa le parole sullo schermo per scambiarsi battute e argomentare, impegnarsi in discorsi intellettuali, condurre pratiche commerciali, scambiare conoscenza, condividere un supporto emozionale, fare progetti, lasciarsi andare alla pazzia, spettegolare, innamorarsi, trovare amici e perderli, giocare, flirtare, creare arte di un certo livello ed un'infinità di discorsi stupidi" . Molti studiosi prima e dopo Rheingold sono caduti nell'errore di avvicinarsi allo studio della comunità virtuale con un'attitudine pregiudiziale. In particolar modo si è da sempre ritenuto che la comunicazione che trova spazio nelle comunità virtuali sia: § Casuale § Temporanea § Falsa § Carente a livello emozionale. Proprio esaminando il FORUM telematico del "New York Times" ho potuto riscontrare con differenti casistiche che la comunicazione mediata dal computer, il più delle volte, non è nulla di tutto questo o, almeno, quasi mai carente a livello emozionale. Cito solo un esempio. Nel Forum del 18 Luglio 2001, nella categoria "Weekly Focus on the Middle East" si discute a proposito dell'incontro tra il Ministro degli Esteri Israeliano Shimon Peres e il Presidente Palestinese Yasser Arafat in Egitto. Può essere interessante valutare un breve estratto dello scambio di opinioni tra tre partecipanti al FORUM (eddief, mrsween2, snuniyeh): eddief - 01:40pm Jul 18, 2001 EST (#1083 of 1090) Saddam Hussein is of course a champion of the Palestinians. It is instructive to see what kind of people are in the Palestinian corner. mrsween2 - 01:41pm Jul 18, 2001 Est (#1084 of 1090) snuniyeh - 01:15pm Jul 18, 2001 Est (#1075 of 1079) among others 3. The only one here who's country has been violated ever since the start of history by many invaders who thought that they are going to last for ever. What country? Are you insane? Are you circumcised? Appare estremamente difficile non percepire un coinvolgimento emozionale nella caustica ironia del primo messaggio; è impossibile non farlo considerando le domande finali di mrsween2. Proprio l'animosità delle parole di mrsween2 ci conduce ad affrontare l'ultimo argomento del presente paragrafo. Una volta descritto l'emergere di una nuova forma di comunità e coesistenza sociale sarà necessario ora concentrare la nostra attenzione sul principale fruitore di questa rete di relazioni: il nuovo cittadino, il netizen, sottoposto a regole nuove e a modalità di vita, per certi aspetti, diverse. I netizens sono i Net Citizens, gli abitanti della rete, che utilizzano la rete dalla loro casa, dal posto di lavoro, dalla scuola, dalla libreria o da altri luoghi. Queste persone sono tra quelle che popolano il Net e lo rendono così una risorsa umana di inestimabile valore. I netizens seguono una loro particolare linea deontologica riguardo ad alcuni punti centrali della relazione uomo-macchina, uomo e ambiente virtuale. IL NETIZEN E LA PRIVACY Per la deontologia presente in Rete l'utente deve essere messo nelle condizioni di poter comunicare apertamente con chiunque desidera. Perseguendo questa finalità i problemi di privacy e sicurezza diretta dovrebbero essere secondari. Devono essere, infatti, le istituzioni di governo e non gli ostacoli tecnologici a stabilire limiti precisi alla diffusione di informazioni relative all'utenza.
IL NETIZEN E L'EQUITÀ DI ACCESSO L'accesso alla rete deve essere disponibile nei luoghi pubblici: librerie, centri sociali, scuole ecc. Numeri di telefono locali devono essere disponibili agli utenti da casa per collegarsi al network tramite il modem.
IL NETIZEN E LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE Il netizen deve essere incoraggiato a introdurre lavori di creatività nel pubblico dominio, più che a trarre profitto da questi lavori creativi. Ci devono essere regole precise affinché un utente non possa sfruttare a scopo di lucro le idee degli altri.
IL NETIZEN LA FUNZIONALITÀ E LO STANDARD OPERATIVO Eque capacità operative di accesso sono più importanti della larghezza di banda per applicazioni di alta qualità. È molto più importante connettere un gran numero di persone attraverso il testo che connetterne poche con standard qualitativi di grafica molto elevati. Devono essere stabiliti standards attraverso i quali qualsiasi computer può connettersi e acquisire l'informazione derivata dai servizi della rete.
IL NETIZEN E LE STRATEGIE DI IMPLEMENTAZIONE I network globali devono essere istallati come pubblico servizio per i membri della comunità. Devono essere attivati dai governi locali o da una collaborazione tra i governi locali, le pubbliche università o altre istituzioni pubbliche . Propongo di seguito un abbozzo di Dichiarazione dei Diritti dei Netizens del 1994-95, in quanto può essere utile a comprendere la relazione tra utilizzo della rete e creazione di una vera democrazia, argomento di una successiva trattazione: Figura 1 : come detto sopra l'immagine presenta il testo in originale di una forma di Dichiarazione dei Diritti dei Netizens. Sebbene sia stata concepita nel 1995 la ritengo rappresentativa delle successive forme di Dichiarazione, peraltro non dissimili nei loro punti centrali.

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