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DAL GIORNALISMO TRADIZIONALE AL GIORNALISMO ONLINE

 

Nel Capitolo precedente ho posto l'attenzione sulle premesse teoriche e tecnologiche necessarie per affrontare in maniera esaustiva ed efficace l'argomento in esame nella presente tesi. Nello stesso tempo ho tentato di abbozzare le possibili prospettive di un settore in continua evoluzione. Che il giornalismo in questi ultimi vent'anni sia cambiato profondamente in relazione al suo formato, alle sue pratiche deontologiche, al suo bacino di utenza è, infatti, dato assolutamente incontrovertibile. Il computer ha avviato una svolta epocale, e, non si tratta soltanto di una questione di rapidità, di praticità, di comodità gestionale consentita dall'impiego di avanzate tecnologie. Il computer ha modificato idee e strategie, ha portato a un modo nuovo di concepire e "fare" informazione. I sistemi multimediali, i satelliti, la realtà della partecipazione in tempo reale offrono scenari assolutamente inediti e non c'è da sorprendersi se le grandi holding della comunicazione e dell'elettronica si tuffano in un business che si prospetta privo di frontiere e anche di regole: tutti i grandi gruppi, in Italia e nel mondo, stanno mettendo a punto progetti concreti per i prossimi anni . L'interpretazione di un fenomeno vasto ed estremamente articolato come quello della sovrapposizione del giornalismo elettronico al giornalismo tradizionale non può prescindere, a mio avviso, da una lettura attenta ed approfondita delle istanze sociali, comunicazionali ed economiche manifestatesi in questi ultimi vent'anni. Ricerche condotte negli Stati Uniti dal "Joan Shorenstein Center" dell'Università di Harvard, hanno messo in evidenza come la gente non riesca più ad interessarsi a notizie che non la riguardino da vicino e come soprattutto non venga affascinata da formati che non includano un minimo di interazione. Si è acuita la necessità di individuare nuove forme di rapporto tra lettore ed editore, tra lettore e giornalista, semplicemente tra produttore e consumatore del materiale mediatico. Paradossalmente, però, da quanto emerso dalla realtà americana, sembra più facile prospettare un futuro per il giornalismo su carta rispetto a quello elettronico. Mentre il primo pare indirizzato verso un'informazione di approfondimento, spesso in sintonia con le esigenze di un pubblico di nicchia, il secondo si inserisce all'interno di una realtà di gestione d'impresa, vincolandosi alle pressioni del mercato pubblicitario .

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