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3.3 RANDY CASSYNGHAM E LE REDAZIONI DEI PORTALI

 

Uno degli aspetti più significativi della metamorfosi comunicativa che sta letteralmente travolgendo i mezzi di comunicazione di massa nell'era moderna è la ridefinizione del rapporto tra giornalista e lettore. Quest'ultimo ha manifestato nel corso del tempo e dell'evoluzione tecnologica nuove esigenze e modalità di fruizione, tentando di avvicinarsi sempre più alla notizia e, soprattutto, tentando di assumere un ruolo attivo e partecipante. Nessuno meglio di Randy Cassyngham ha saputo rielaborare e trasformare la relazione tra produttore e consumatore del messaggio informativo, tanto che, per il modello da lui creato il produttore viene ad essere consumatore e viceversa. Cassyngham è quello che gli esperti di comunicazione definiscono "giornalista per caso ". In passato è stato vicesceriffo e autista di autoambulanze e ha lavorato per la Nasa a Pasadena, in California. L'elemento straordinario deriva dal fatto che Randy Cassyngham è forse uno dei pochi giornalisti ad essere riuscito a lanciare una pubblicazione online di grande successo senza investire grosse cifre. Il suo giornale, infatti, nato nel 1994, è redatto da una sola persona, lui stesso, ma conta ben 156 mila abbonati. Si tratta di un bollettino che viene inviato tramite posta elettronica in 143 Paesi: una serie d'informazioni curiose, a volte bizzarre, sempre rigorosamente vere. Non a caso la pubblicazione si chiama "This is True", "Questo è Vero". Un esempio: "La regina Elisabetta visita per la prima volta un supermarket". Ogni notizia è seguita da un commento umoristico. A volte non è necessario. Fonte principale d'informazione di "This is True" sono i dispacci delle agenzie stampa reperibili su Internet, in particolare AP, Reuter e France Presse. Il giornalista cita la fonte ma non paga nessun diritto. "I fatti - dice Cassyngham - sono liberi da diritti. Io scrivo i miei articoli sulla base di quello che leggo, riscrivendo tutto con il mio stile e per una lunghezza non superiore alle 75 parole" . Contrariamente a quanto fanno quasi tutti gli editori elettronici il sito web di "This is true" non è utilizzato per distribuire informazioni, ma solo per registrare gli abbonamenti, mentre la pubblicazione viene distribuita solo via e-mail. Le motivazioni di questa scelta sono da ricollegarsi ad una precisa ed intelligente strategia di mercato, che paradossalmente scopre le lacune di imprese editoriali ben più quotate. Secondo quanto lo stesso Cassyngham sostiene, gli editori dei siti Web più famosi si aspettano che la gente, una volta scoperto il sito, ritorni in seguito per vedere cosa c'è di nuovo. Ma, a meno che l'utente non individui in quel sito una particolare area di interesse, ci sono scarse possibilità che ritorni casualmente o per abitudine . La posta elettronica, però, ha dei limiti. Ad esempio non consente un'impaginazione molto attraente dal punto di vista grafico. Anche qui Cassyngham si appella ad un principio di sana praticità e convenienza. "Non penso - sottolinea l'outsider dell'informazione - che il web consenta un'impaginazione molto più attraente. Le immagini sì, ma quella funzione viene disabilitata da molti utenti per abbreviare i tempi di collegamento e spendere meno di telefono" . Che il Web non offra opzioni di manipolazione e ottimizzazione grafica è sicuramente discutibile ma nulla si può obiettare sull'efficacia commerciale del suo modello. "This is True" viene distribuito tramite due diversi tipi di abbonamento: uno, gratuito, è sostenuto dalla pubblicità: un breve testo che costa all'inserzionista 750 dollari. Il secondo, a pagamento (15 dollari l'anno), non contiene pubblicità e ha il doppio di notizie rispetto alla versione gratuita. Al di là della natura episodica e, per certi aspetti affascinante, del caso Cassyngham mi preme rilevare un fenomeno di corrosione dei contorni di una professione che va, via via, generalizzandosi per un principio di sopravvivenza. Il fatto, poi, che venga premiato dalla fruizione uno stile veloce, snello, spesso divertente come quello di Cassyngham significa, a mio avviso, che il giornalismo tradizionale e, con esso, il giornalista tradizionale sono destinati ad un lento ma inesorabile confinamento all'interno di settori di nicchia e approfondimento. Un'ulteriore riprova di quanto sostenuto sopra deriva da un'analisi attenta dell'organizzazione della professione giornalistica nell'era della Rete. Ci sono siti dove si lavora come nei tradizionali quotidiani cartacei, altri che possono essere assimilati a riviste cartacee specializzate con qualche obbligo di tempestività, altri che invece propongono un'informazione che non ha nulla a che vedere con quella cui eravamo abituati prima della Rete . Non esiste, quindi, una specificità giornalistica del Web, ma tante specificità quanti sono i siti. E ciascuna di esse è alla ricerca di sintesi ed equilibrio. La differenza più tangibile tra il lavoro giornalistico di un quotidiano e quello di un portale o di una rivista telematica sta nell'urgenza degli aggiornamenti e in parte nella frequente necessità di creare link con altre sezioni del sito o altri siti e di integrare l'informazione scritta con il materiale audio e video disponibile. Per fare questo i redattori di un portale compiono ogni giorno quattro importanti operazioni: 1. visitano ogni giorno i siti del network o del Gruppo; 2. scelgono il meglio delle proposte quotidiane delle varie redazioni dei siti del network; 3. valutano le notizie del giorno, evidenziandone alcune e collegandole con quanto hanno prodotto i vari siti; 4. aggregano i contenuti "di seme", portando il tutto alla ribalta. Le notizie nel portale hanno dunque un doppio ruolo: attirano sul portale chi vuole essere informato, sono un potente aggregatore ed evidenziatore di contenuti già pronti sugli altri siti, moltiplicandone il traffico. Nel corso della giornata tutti i box e gli strilli della home page del portale vengono sostituiti e aggiornati più volte. La redazione copre un arco di tempo lavorativo che in media va dalle 8 alle 22 circa (nel week-end vengono sempre assicurati la copertura e il rinnovamento degli strilli). Durante il primo turno si aggiornano i tre strilli che si trovano in alto sulla home page. Quasi tutti i contenuti multimediali della home page vengono preparati la sera precedente e al mattino mandati online, mentre lo strillo di attualità viene sempre scelto e preparato la mattina stessa, in base ai temi che scandiscono l'inizio della giornata . Alle 10.30 la redazione del portale partecipa alla riunione quotidiana. Subito dopo la riunione, e seguendone le indicazioni emerse, si tiene una breve riunione del portale durante la quale si scelgono i temi e si distribuiscono gli incarichi di lavoro. Altre due brevi riunioni si svolgono dopo la pausa pranzo e a metà pomeriggio. Quest'ultima serve anche a preparare due strilli per l'indomani mattina. Appare chiaro, quindi, come nel portale, alla ricerca autonoma di informazioni nel mondo reale si sostituisce la ricerca autonoma nel mondo virtuale: nessuna fonte è diretta, quindi quanto bisogna attentamente valutare non è l'informazione in sé ma l'autorevolezza di chi l'ha raccolta e trattata precedentemente. Questo ci aiuta a introdurre la trattazione del capitolo successivo e riguardante il problema della credibilità delle fonti.

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