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1.3 LE RETI TELEMATICHE E IL BROADCAST

 

Nel titolo sono contenuti i tre presupposti tecnici fondamentali per la realizzazione, a partire dall'inizio degli anni '80, del giornalismo telematico. È necessario infatti ripercorrere alcune tappe evolutive dei sistemi di comunicazione per capire come sia oggi possibile affermare con estrema sicurezza che la distanza non costituisce più una barriera alle interazioni umane e quindi nemmeno a forme di avvicinamento all'utenza come il giornale nel web. Il vero punto di svolta nel mondo delle comunicazioni è il passaggio dal sistema analogico a quello digitale. La codifica delle informazioni per la loro trasmissione può avvenire infatti secondo queste due modalità. Nella comunicazione che avviene mediante l'uso di un "codice analogico" il valore da trasmettere (che può essere una temperatura, un suono, un'immagine, una velocità ecc.) viene rappresentato facendo ricorso ad un rapporto di similitudine con un'altra grandezza fisica. Ad esempio, nel telefono la membrana del microfono vibra per effetto della voce producendo una variazione elettrica che si trasforma in un segnale proporzionale alla variazione stessa. La sequenza di questi segnali è la codifica analogica della voce mediata dal telefono. Nella "codifica digitale", invece, il valore da trasmettere è trasformato in unità discrete, di natura convenzionale, ovvero in una sequenza di cifre. Il termine "digitale", infatti, deriva dalla parola inglese "digit", che vuol dire numero. Nel computer, ad esempio, le informazioni sono codificate in bit-binary digit (cifra binaria) che costituisce la base del codice digitale, costituito dall'articolazione in sequenze di due sole cifre 0 e 1, che rappresentano i segni della lingua con cui opera il computer. Attraverso il codice digitale binario il calcolatore svolge i suoi compiti ed è consentita l'interazione uomo-macchina. Attualmente è possibile sia tradurre i vari codici analogici dei mass media nel codice digitale usato dal computer (digitalizzazione ), sia, all'inverso, operare una sinterizzazione, cioè una riproduzione con il computer di linguaggi analogici. La prima operazione avviene mediante dispositivi che trattano la scrittura, le immagini, i suoni e li trasformano in sequenze di bit. È ad esempio il caso dello scanner, che acquisisce la scrittura e le immagini traducendoli in formato digitale. Nell'operazione inversa, i vari contributi testuali possono essere prodotti in forma digitale per essere poi fruiti dall'utente in maniera analogica attraverso opportuni dispositivi di riproduzione (casse acustiche, monitor, ecc.). Tali contributi testuali in forma digitale possono-inoltre- essere assemblati e fusi tra loro, creando un prodotto digitale in un unico linguaggio, il cosiddetto linguaggio multimediale, definibile come la combinazione e fusione su supporto informatico di molteplici contributi testuali, che possono essere assemblati tra loro secondo una logica intuitivo-associativa, tipica del modo di pensare e della rappresentazione della realtà circostante umani. Il linguaggio multimediale è prodotto dall'unione di vari contributi che possono provenire: a) da precedenti digitalizzazioni dei linguaggi analogici; b) da sintesi, ovvero da una generazione digitale diretta; c) da un'operazione che combina la digitalizzazione e la sintesi. Le reti telematiche sono in parte il frutto di queste innovazioni. Le reti telematiche sono i media che si sono diffusi più rapidamente nella storia dell'umanità. La parola telematica nasce dall'accostamento dei due termini telecomunicazione e informatica, e fa riferimento a quella disciplina che ha come oggetto di studio le applicazioni delle tecnologie informatiche alle telecomunicazioni. La rete telematica, quindi, è definibile come un insieme più o meno numeroso di computer messi in comunicazione tra loro mediante l'uso di appositi canali rappresentati in primo luogo dall'usuale sistema dei cavi telefonici, ma anche dalle fibre ottiche, fino a giungere alle strutture satellitari, passando attraverso l'uso di ponti radio. Attraverso questi canali viaggiano da un computer all'altro - in formato digitale e cioè tradotti in codice binario - dati, immagini, parole. Una delle peculiarità delle reti è che esse tendono ad unirsi tra loro per formare un unico sistema. Proprio l'unione di molte delle reti telematiche mondiali esistenti ha dato vita ad Internet: una rete di reti. Non esiste un accordo complessivo riguardo agli elementi in base ai quali catalogare i molti tipi di rete che esistono. Tuttavia, quando si cerca di classificare le reti, due elementi vengono considerati più importanti degli altri: - il tipo di tecnologia utilizzato nei processi di trasmissione all'interno della rete; - la scala, l'area geografica sulla quale una rete si estende. Se si considera come punto di riferimento il tipo di tecnologia utilizzato per la trasmissione, le reti possono essere classificate in due grossi gruppi: le reti a diffusione globale, definite anche broadcast e le reti dette punto a punto. Le reti broadcast sono contraddistinte dall'esistenza di un unico canale di comunicazione che mette in contatto le varie macchine collegate. In un sistema del genere, quando si determina un processo di comunicazione, cioè quando nella rete circola un messaggio che contiene dei dati, essi, poiché esiste un unico canale di comunicazione, vengono ricevuti da tutti i computer che sono collegati. Grazie a delle specifiche intestazioni contenute all'interno del messaggio, tuttavia, i dati vengono riconosciuti ed elaborati solo dal computer che li deve ricevere. Per comprendere questo tipo di funzionamento si può ricorrere ad un semplice esempio. Nella trasmissione di un messaggio broadcast succede qualcosa di simile a quello che si verifica normalmente dentro una qualsiasi stazione ferroviaria o aeroporto. In genere in questi luoghi l'altoparlante annuncia a tutti i presenti gli orari delle prossime partenze; tra tutti i presenti, però, solo una parte precisa dei viaggiatori sarà interessata ad un determinato annuncio e riceverà l'informazione comportandosi di conseguenza. Un sistema definito broadcast consente anche l'elaborazione e l'invio di pacchetti di dati che, grazie all'inserimento di un codice speciale nel campo indirizzo, può essere ricevuto da tutti i computer contemporaneamente collegati, invece che da uno solo. Nel caso di un funzionamento di questo tipo si è soliti dire che il dispositivo di rete opera in broadcasting. La comunicazione, però, può avvenire anche tra un gruppo limitato di computer che ricevono lo stesso pacchetto di dati. In questo secondo caso si fa riferimento al concetto di multicasting. Come è facile intuire esiste più di una tipologia per le reti broadcast. Piuttosto frequenti, per esempio, sono le reti ad anello. In questa particolare tipologia, ogni bit di dati viene spedito per conto proprio, senza che necessariamente debba aspettare il resto dei bit utili che compongono il pacchetto al quale appartiene. Le reti del secondo tipo, quelle definite punto a punto sono realizzate a partire da molti collegamenti tra singole coppie di macchine. Come si può intuire anche dal termine punto a punto, all'interno di reti di questo tipo i dati possono compiere dei percorsi anche molto lunghi prima di giungere a destinazione, spostandosi da un punto all'altro della rete grazie ad una serie di passaggi intermedi. Volendo fare un semplice esempio diciamo che in una rete punto a punto, un messaggio inviato da un computer A per giungere al computer E non percorrerà un viaggio unico senza fermate da A ad E, ma dovrà superare alcuni passaggi intermedi rappresentati da altri computer, ad esempio B, C, D. Non esistono delle regole stabilite che consentono di affermare in quali casi si tende ad utilizzare una rete broadcast e in quali una rete punto a punto. Come principio approssimativo si potrebbe dire che in genere reti piccole e con libertà di scambio dati appartengono al primo tipo (broadcast), mentre reti che coprono un'estensione geografica abbastanza vasta e in cui si vuole che i dati arrivino solo all'utente desiderato tendono a realizzare connessioni punto a punto. Esistono comunque molte eccezioni a questo principio ed il giornalismo telematico ne è a volte un esempio.

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